Psicologia dello Sviluppo e dell’educazione PDF

Summary

Questo documento è un'introduzione alla psicologia dello sviluppo e dell'educazione. Esplora concetti come il tempo e il cambiamento, inquadrati nel contesto dello sviluppo, sia individuale che evolutivo. Il documento approfondisce la natura e le caratteristiche del cambiamento durante il ciclo di vita.

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PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO 17/10 E DELL’EDUCAZIONE Introduzione al corso 22/10 La psic...

PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO 17/10 E DELL’EDUCAZIONE Introduzione al corso 22/10 La psicologia dello sviluppo fa parte delle scienze dello sviluppo: discipline che hanno come oggetto di studio la natura del cambiamento. Embriologia (rappresenta un punto di riferimento) Biologia evoluzionistica (ha come obbiettivo la comprensione del cambiamento es. Teoria di Darwin) Genetica Biologia dello sviluppo Psicologia dello sviluppo Siamo costantemente coinvolti nei processi di cambiamento Obbiettivo di queste discipline: identificare e descrivere alcuni fenomeni specifici nel corso del tempo, cercando di mettere in evidenza i meccanismi responsabili del cambiamento. Metodo oggettivo perché gli strumenti utilizzati (identificare e descrivere) sono condivisi. Ci sono teorie innatiste (in declino) e teorie che chiamano in causa l’apprendimento Oggi le teorie più accreditate sono quelle che hanno a che fare con i sistemi dinamici complessi, che derivano dalla fisica e riescono a interpretare fenomeni di grande complessità e cambiamenti repentini ↳ improvv cambiamentse nel bambino Psicologia dello sviluppo è quella disciplina che si occupa del cambiamento in funzione del tempo TEMPO FISICO È un dato di natura che abbiamo sempre cercato di misurare/catturare con una precisione infinitesima. Ha modellato la nostra evoluzione e quella di tutti gli organismi viventi (ritmi circadiani: giorno/notte, stagioni…) Rappresenta uno dei più grandi misteri della scienza: le teorie che cercano di interpretarne l’origine, l’evoluzione, la natura sono molte e contrapposte tra loro. Banalmente, il tempo, così come lo conosciamo, è nato al momento del big bang. Da allora siamo in un continuo processo di dissipazione e l’universo tende ad espandersi sempre di più. Non ci sono dubbi che dal momento del concepimento e oltre la fine della nostra vita noi siamo agganciati alla “freccia del tempo” che ci porterà alla nostra totale disgregazione Esiste anche un tempo psicologico: l’aspettativa e la memoria ci consentono di percepire distintamente quella asimmetria temporale tra prima e dopo, tra passato e futuro ↳ costituisce la percezione soggettiva del tempo ascolta minuto 116 per capire questa cosa CAMBIAMENTO Nel modo più astratto e formale, possiamo intenderlo come una qualsiasi variazione, relativamente a qualsiasi variabile o proprietà (microscopica o macroscopica che sia) che si verifica tra un tempo t1 e un tempo t2 Senza il tempo, il cambiamento non esiste In psicologia, con il termine “cambiamento” si fa riferimento a un comportamento o a una capacità che con l’età può aumentare o diminuire nella frequenza o nella “quantità” es. Aumento del numero di parole comprese e prodotte da un bambino nelle diverse fasce di età es. Diminuzione della frequenza e dell’intensità del comportamento del pianto da parte di un bambino dei primi mesi di vita (pianto del neonato che, grazie all’evoluzione, ha lo scopo di attirare l’attenzione dell’adulto —> segnale perentorio) Neotenia= Il pianto di un bambino è un esempio di ↳ neotenia comportamentale, una caratteristica che rimane significativa anche durante la crescita e Oppure, per “cambiamento” si fa riferimento ad coinvolge l’emozionalità e la comunicazione. Il pianto e i tratti infantili, come gli occhi grandi o il viso un comportamento o a una capacità che può arrotondato, sono segnali che stimolano risposte protettive e affettive negli adulti, inducendoli a sostituire, integrare o emergere da un altro prendersi cura dei piccoli. La neotenia umana include quindi aspetti sia fisici comportamento o capacità che comportamentali che aiutano a creare legami sociali e a favorire la sopravvivenza grazie alla cura prolungata da parte degli adulti. SOSTITUZIONE es. Indicare, gesto usato con funzioni che sono poi assunte dal linguaggio. Usato per due funzioni: imperativo (“dammi quello”) e dichiarativo (“c’è il gatto”). Questo comportamento viene sostituito con un comportamento più efficace che è il linguaggio INTEGRAZIONE > - integrazione di capacità, dalle quali emerge una nuova abilità (che arricchisce la prima, No sostituz (. es. Contagio emotivo, che è una reazione speculare e automatica, tipica di tutte le specie che vivono in grandi società (es. Konrad Lorenz l’ha notato nei piccioni, es. Neonati che piangono allo sentire il pianto di un altro neonato, es. Contagio emotivo del panico). A 18-24 mesi, grazie allo sviluppo dei processi cognitivi, il bambino riesce a mettersi nei panni dell’altro tramite l’empatia. Allora riesce a comprendere la situazione altrui. Questa abilità richiede anche la capacità di percepirsi come unico (mondo interno) e separato dal mondo esterno. Così il bambino comincia a comprendere e riconoscere le emozioni e i comportamenti altrui. COMPORTAMENTI CHE POSSONO EMERGERE * siamo in grado di splegarlo solo con i sistemi dinamici compless es. Condivisione dello sguardo durante il “sorriso sociale” del bambino, che tende ad emergere tra il primo e il secondo mese, in modo improvviso.*(Poi tra i 7-9 mesi questo cambia e avviene ciò che si chiama “angoscia dell’ottavo mese”, in cui il bambino all’avicinarsi di un estraneo comincia a piangere). Prima di questo sorriso c’è anche il sorriso fetale, che riguarda il bambino mentre è ancora nel feto, e compare anche in fase di sonno, spesso accompagnato da movimenti oculari (REM). Il sorriso è un comportamento ad altissima frequenza d’uso è anche un segnale sociate ad use strategico = La comparsa del sorriso sociale implica: Capacità di mantenere l’attenzione sostenuta per un certo periodo di tempo (maggiore controllo attentivo). Capacità di muovere l’attenzione nello spazio aumenta giorno dopo giorno. Tra il primo e il secondo mese raggiunge un livello di funzionamento molto buono Capacità di mantenere uno stato di veglia per un periodo prolungato Tra il primo e il secondo mese si sviluppa questa capacità. Essere svegli significa avere la possibilità di utilizzare i propri processi cognitivi (dal sonno alla veglia “stati comportamentali”) Capacità di sincronizzare in modo sistematico le espressioni emozionali proprie con quelle del caregiver (incremento delle competenze interattive). Meccanismo di rispecchiamento motorio (di imitazione). Il neonato è capace, già dalla nascita, di imitare alcuni gesti facciali. sorriso sociale nel bambino ↳ insieme di queste capacità consentono l'Angere del Caratteristiche del cambiamento Possiamo individuare due tipi di cambiamento: cambiamenti quantitativi (simili a quelli che abbiamo visto per la produzione linguistica) Cambiamenti qualitativi (es. il sorriso sociale) Tempo e cambiamento Il cambiamento mostra accelerazioni e rallentamenti nei processi, pur mantenendo una relazione con la direzionalità del tempo fisico che noi tutti condividiamo. I processi che si verificano all’interno del tempo determinano variazioni (non è il tempo a determinare il cambiamento) L’ontogenesi (sviluppo dell’individuo) è un processo caratterizzato dalla multidireazionalità, ovvero dalla co-occorrenza di perdita e acquisizione, di crescita e declino Es. Riflessi neurologici innati, che sono comportamenti pre-adattati che aiutano il neonato ad interagire con il mondo fisico all’interno del contatto con il caregiver (es. Pressione palmare, suzione, riflesso dei punti cardinali,…). I riflessi neonatali sono un esempio di crescita e di declino perché sono noti anche come “riflessi patologici” perché, in caso di gravi lesioni cerebrali, tendono a ricomparire anche nell’adulto ⑨ 19/11 Il neonato viene alla luce dotato di un insieme di riflessi “neonatali” perché progressivamente si perdono Sono il risultao della nostra evoluzione Alcuni comportamenti es. Allattamento sono dovuti a questi riflessi Es. riflesso dei punti cardinali, riflesso della suzione, … Siccome conosciamo molto bene quali sono i centri neurologici che coordinano questi riflessi, il neurologo è in grado di fare una diagnosi. Hanno un’importanza fondamentale nell’adattamento all’ambiente Questi riflessi sono conosciuti non solo come “riflessi neonatali” ma anche come riflessi patologici poiché nel caso di gravissimi danni cerebrali possono ricomparire nell’adulto ---------------------------------------------------- Quali sono le strategie che la psicologia dello sviluppo utilizza per indagare il cambiamento e per costruire le traiettorie evolutive? Baldwin, Hall, Piaget, Vygotsky ritenevano che una prospettiva evolutiva fosse essenziale per comprendere il comportamento e i fenomeni mentali (“l’unica prospettiva possibile”). La prospettiva ideale è, quindi, quella di seguire a mano a mano il cambiamento nel corso del tempo. Obbiettivo è quello di comprendere i fenomeni fin dall’inizio. Due prospettive attraverso cui si studia il comportamento umano: Strategie di disegni sperimentali e osservativi di tipo trasversale (cross- selectional): i più usati Strategie di disegni sperimentali e osservativi di tipo longitudinali (longitudinal) Metodi possono essere: Sperimentali: l’esperimento è una situazione estremamente controllata da parte del ricercatore che sottopone a verifica empirica un’ipotesi che viene formulata a priori (esperimenti spesso sono creativi) Osservativi: si osserva ciò che accade in modo naturalistico (es. Video riprese o osservazione reale). Ci permette di costruire una traiettoria di sviluppo (trend dello sviluppo individuale, orientato da fattori genetici, culturali e naturalizzati) METODO TRASVERSALE Adottando un disegno di ricerca trasversale, il ricercatore considera contemporaneamente gruppi di età diverse, mettendole a confronto tra loro circa una particolare variabile In tempi rapidi, il disegno trasversale ci consente di costruire una traiettoria evolutiva in relazione ad un fenomeno specifico Per ricerca trasversale si intende lo studio di un fenomeno che utilizza almeno due rilevazioni della stessa variabile in soggetti di età diversa È il metodo più utilizzato, più comune e più semplice. Il metodo trasversale è appropriato quando l’obiettivo fondamentale consiste nell’individuare e nel confrontare le capacità e i comportamenti caratteristici delle diverse età (come una funzione specifica si manifesti nel corso del tempo) Ha anche alcuni svantaggi: Si assume l’equivalenza tra i soggetti (si assume che tutti i soggetti manifestino, in tappe precise, alcune competenze). È una visione che piace molto agli innatisti. In realtà, noi raggiungiamo le stesse tappe ma spesso lo facciamo tramite percorsi diversi, che variano da un individuo all’altro. I percorsi evolutivi non sono interamente determinati da un punto di vista genetico ma intervengono moltissimi altri fattori. Si attribuisce implicitamente al tempo la causa dei cambiamenti (in realtà sono i processi che si verificano nei periodi temporali) METODO LONGITUDINALE Nel disegno longitudinale, invece, il ricercatore segue gli stessi soggetti nel tempo, misurando i cambiamenti circa una particolare variabile Mortalità sperimentale è tipica dei disegni longitudinali: succede che si perda l’opportunità di rivedere gli stessi soggetti a distanza di mesi o anni Per ricerca longitudinale si intende lo studio di un processo ontogenetico che occupa mesi o anni e che utilizza almeno due rilevazioni distanti temporalmente e relativamente agli stessi soggetti I disegni longitudinali sono i metodi ideali per studiare i cambiamenti e lo sviluppo, quindi sono in genere preferibili quando si vuole studiare il processo di cambiamento e il rapporto tra i comportamenti precedenti e quelli successivi (permette di differenziare sequenze di sviluppo diverse) Viene data più importanza alle differenze individuali nello sviluppo (i soggetti non sono tutti uguali) Ha anche alcuni limiti: costi della ricerca e finanziamenti (sono studi ad alto rischio e che richiedono un finanziamento a lungo termine, che vengono intraprese magari da gruppi di ricerca diversi, per riuscire a minimizzare gli svantaggi) Può richiedere molto tempo per essere eseguito (mortalità sperimentale) Problemi di tipo metodologico (problema dell’equivalenza delle prove): è difficile trovare strumenti che permettano di studiare le caratteristiche della stessa funzione a diverse età (magari anche con differenze di età molto ampie) Il disegno longitudinale costituisce il metodo elettivo per lo studio dei processi che sottostanno al cambiamento Altri metodi, che consentono di osservare direttamente il cambiamento nel corso del tempo: METODI MICROGENETICI O DISEGNO MICROGENETICO Sono metodi che hanno come obiettivo l’osservazione diretta del cambiamento nel corso del tempo (è una variante del disegno longitudinale) Il comportamento viene indagato negli stessi soggetti per un breve periodo di tempo ma per un numero elevato di sessioni. Es anche più valte al giorno o alla settimana. Così si ha la possibilità di osservare il processo di cambiamento e di osservare l’intreccio di fattori che determinano le differenze individuali nello sviluppo di alcune funzioni les emergere di comportamento. un il sorriso sociale come la ricerca o che animano in psicologia La psicologia è arrivata a porsi alcune domande fondamentali, a cui si cerca di rispondere utilizzando i metodi m appena descritti. Ad esempio: QUANDO: quando emerge nel corso dello sviluppo una determinata funzione? COME E CHE COSA CAMBIA: quali sono le caratteristiche che la specificano nelle diverse età? Si tratta di descrivere le traiettorie evolutive delle diverse funzioni che ci caratterizzano. Si parla di traiettorie evolutive tipiche o atipiche, facendo riferimento alle tappe evolutive specifiche di quella funzione (non ai percorsi) QUAL È L’ARCHITETTURA GENERALE DELLO SVILUPPO: qual è la relazione tra funzioni diverse? Si tratta di cercare di comprendere la complessità che ci caratterizza, come dividiamo le nostre funzioni e come queste sono intrecciate tra loro. Ad esempio, nel momento in cui il bambino impara a denominare una sua funzione interna, è in grado di rappresentarla mentalmente e comunicarla attraverso il linguaggio. NORMALITÀ O PATOLOGIA: che cosa diversifica una traiettoria di sviluppo tipica da una atipica? In questo caso, possiamo avere a che fare con ritardi o altre condizioni patologiche (quindi è possibile prevedere un esito a distanza). In altri casi, la traiettoria atipica si può manifestare in modo inaspettato. Oggi queste traiettorie sono diventate patrimonio comune della pediatria. STABILITÀ DELLE CARATTISTICHE INDIVIDUALI/PSICOLOGICHE: le caratteristiche della funzione, raggiunta la maturità, rimangono stabili nel corso dello sviluppo? Es. Bambino che da piccolo è molto sveglio, si pensa sarà un ragazzino molto intelligente. Però, non sempre le caratteristiche di un bambino in un particolare momento ci permettono di stabilire il suo esito evolutivo a distanza PREDITTIVITÀ: alcune caratteristiche della funzione predicono le caratteristiche di altre funzioni che emergeranno più tardi? (legato a quanto detto prima, es. Processi di abituazione sono un predittore dello sviluppo cognitivo) Funzioni di cui si occupa la psicologia dello sviluppo: Sviluppo della comunicazione (linguaggio e comunicazione non-verbale) Sviluppo dell’intelligenza o cognitivo (percezione, pensiero, attenzione, ragionamento, memoria, coscienza di sé) Sviluppo dell’affettività (emozioni, personalità e temperamento, relazione di attaccamento, rischio psicopatologico)

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