Capitolo 4 - Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione (PDF)
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Questo capitolo di psicologia dello sviluppo e dell'educazione introduce i concetti di educazione morale, differenze individuali e intelligenza, coprendo argomenti come i test di intelligenza, la teoria triarchica dell'intelligenza e le teorie sulle intelligenze multiple.
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L’educazione morale Il curriculum nascosto - John Dewey ha osservato che anche quando le scuole non hanno programmi specifici di educazione morale, la forniscono tramite un curriculum nascosto, trasmesso dall’atmosfera morale presente in ogni scuola. Gli insegnanti fungono...
L’educazione morale Il curriculum nascosto - John Dewey ha osservato che anche quando le scuole non hanno programmi specifici di educazione morale, la forniscono tramite un curriculum nascosto, trasmesso dall’atmosfera morale presente in ogni scuola. Gli insegnanti fungono da modelli di comportamento etico o non etico. La formazione del carattere - Formazione del carattere: Approccio diretto all’educazione morale che implica l’insegnamento di nozioni basilari di moralità per prevenire che gli studenti sviluppino un comportamento immorale e facciano del male a se stessi o agli altri. La riflessione sui valori - Riflessione sui valori: Approccio all’educazione morale che mira ad aiutare le persone a chiarirsi le idee sullo scopo della propria vita e del proprio lavoro; gli studenti sono incoraggiati a definire i propri valori personali e a capire i valori degli altri. L’educazione morale cognitiva - Educazione morale cognitiva: Approccio all’educazione morale basato sulla convinzione che gli studenti dovrebbero apprezzare valori come democrazia e giustizia man mano che sviluppano il proprio ragionamento morale; la teoria di Kohlberg è stata alla base di molti tentativi di educazione morale cognitiva. L’apprendimento del servizio - Apprendimento del servizio: Forma di educazione che promuove la responsabilità sociale e il servizio nei confronti della comunità. Attività come: tutoraggio, assistenza agli anziani, lavori in ospedale, assistenza in centri per l’infanzia o pulizia di uno spazio libero per creare un’area giochi. Più efficace se sono presenti due condizioni: un certo livello di scelta delle attività a cui partecipare opportunità di riflessione sulla partecipazione 4 - Differenze individuali Intelligenza - Intelligenza: abilità di risolvere problemi che implica la capacità di adattarsi alle richieste dell'ambiente e imparare dall'esperienza Uno dei principali problemi nello studio dell’intelligenza riguarda la difficoltà nella sua misurazione. I test di intelligenza individuali I test di Binet - 1904: richiesta del Ministero dell’Istruzione francese di sviluppare un metodo per identificare le abilità di apprendimento dei bambini a scuola - 1905: Alfred Binet e Theophile Simon sviluppano un test costituito da 30 domande Età mentale (EM): Concetto ideato da Binet per indicare il livello di sviluppo mentale di un individuo in confronto agli altri. Concetto poi raffinato con il QI che mette in relazione età mentale ed età cronologica Quoziente di intelligenza (QI): Concetto ideato da Stern per indicare l’età mentale (EM) di una persona divisa per l’età cronologica (EC), moltiplicata per 100. QI = EM/EC x 100 I test di Binet sono stati più volte revisionati nel tempo: test Standford-Binet (revisioni fatte presso l’università di Stanford). I ricercatori hanno scoperto che i punteggi a questo test si approssimano alla distribuzione normale. La versione attuale del test è alla quinta edizione. La distribuzione normale è simmetrica, con la maggior parte dei punteggi che si posizionano nella parte centrale del possibile intervallo dei punteggi e un numero di gran lunga inferiore di punteggi che si posizionano alle estremità di tale intervallo. Le scale Wechsler - Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence – Fourth Edition (WPPSI-IV): per bambini tra 2 anni e 6 mesi e 7 anni e 7 mesi Wechsler Intelligence Scale for Children – Fifth Edition (WISC-V): per bambini e Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 23 - Wechsler Intelligence Scale for Children – Fifth Edition (WISC-V): per bambini e adolescenti tra 6 e 16 anni - Wechsler Adult Intelligence Scale – Fourth Edition (WAIS-V): per adulti da 16 a 90 anni Permette di calcolare sia un punteggio QI globale, sia i punteggi alle sottoscale per individuare i punti di forza e di difficoltà. Test di intelligenza di gruppo Tra i test somministrabili in gruppo ci sono i test di intelligenza Lorge-Thorndike e i test di abilità scolastica di Otis-Lennon. Sono convenienti ed economici ma viene a mancare la relazione tra esaminato ed esaminatore e non si riesce a stabilire il livello di ansia del singolo esaminato. Nel prendere decisioni, è importante abbinare sempre ai test di intelligenza la raccolta di altre informazioni (ciò vale sia per i test individuali, sia per quelli di gruppo). Le teorie sulle intelligenze multiple Teoria triarchica dell'intelligenza di Stenberg Robert J. Sternberg ha ideato la teoria triarchica dell’intelligenza, secondo la quale l’intelligenza si manifesta in tre forme: - Intelligenza analitica: è ciò che si valuta comunemente con i test di intelligenza, e corrisponde alla capacità di pensiero analitico (punteggi alti ai test tradizionali) - Intelligenza creativa: trovare soluzioni innovative di fronte ad un problema, corrisponde alla creatività (punteggi non tra i migliori ai test tradizionali) - Intelligenza pratica: corrisponde alla capacità di risolvere velocemente i problemi della vita reale, con intuito e senso pratico (punteggi bassi ai test tradizionali) È importante che la scuola proponga attività che permettano agli studenti di imparare attraverso tutti e tre i tipi di intelligenza. Le otto intelligenze multiple di Gardner Howard Gardner sostiene che ci siano molti tipi di intelligenza: 1. Capacità verbali: abilità di pensare usando le parole e di usare il linguaggio per esprimere un significato (autori, giornalisti, oratori). 2. Capacità logico-matematiche: abilità di svolgere operazioni matematiche (scienziati, ingegneri, contabili). 3. Capacità spaziali: abilità di pensare secondo tre dimensioni (architetti, artisti, marinai). 4. Capacità corporeo-cinestetica: abilità di manipolare oggetti ed essere abili fisicamente (chirurghi, artigiani, ballerini, atleti). 5. Capacità musicali: sensibilità per l’intonazione, le melodie, il ritmo e il tono (compositori, musicisti, musicoterapisti). 6. Capacità intrapersonali: abilità di comprendere se stessi e dare una direzione efficace alla propria vita (teologi, psicologi). 7. Capacità interpersonali: abilità di comprendere gli altri e interagire con loro in modo efficace (insegnanti, professionisti della salute mentale). 8. Capacità naturalistiche: abilità di categorizzare la natura e comprendere i sistemi naturali e costruiti dall’uomo (contadini, botanici, ecologisti, paesaggisti). Ogni tipo di intelligenza può essere distrutta da un danno cerebrale. Gardner ha preso in considerazione anche l’intelligenza esistenziale (9 tipo di intelligenza), che si riferisce all’interesse e alle riflessioni sul significato della vita: non è ancora stato inserito. Non esistono dati empirici che sostengano che esistano 8 tipi di intelligenza separati. Cautele: - Non pensare che ogni disciplina si possa insegnare in otto modi diversi. - Non pensare che l’uso di una singola abilità serva a sviluppare un certo tipo di intelligenza. - Non pensare che usare un tipo di intelligenza come attività di fondo sia utile mentre si svolge un’attività legata a un altro tipo di intelligenza. I bambini hanno una o molte intelligenze? Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 24 I bambini hanno una o molte intelligenze? Critiche alle intelligenze multiple: classificazione di Gardner arbitraria. Alcuni sostengono l’esistenza di un’intelligenza generale g (chi eccelle in un tipo di compito di solito eccelle anche in altri tipi di compito; Brody, 2007). L’intelligenza generale predice spesso il successo scolastico e lavorativo: varianza riconducibile in gran parte anche a fattori motivazionali ed educativi. Chi sostiene l’esistenza di un’intelligenza generale in alcuni casi afferma anche che gli individui abbiano anche abilità specifiche questione ancora aperta Le neuroscienze e l'intelligenza - Avere un cervello più grande implica essere più intelligenti? Dagli studi emerge una correlazione moderata. - L’intelligenza è localizzata in regioni specifiche del cervello? Inizialmente si pensava nei lobi frontali; oggi alcuni esperti hanno dimostrato come essa sia distribuita in varie aree (es., rete frontale-parietale: responsabile del controllo cognitivo e della connettività delle regioni del cervello esterne a essa). - La velocità di elaborazione delle informazioni è legata all’intelligenza? Risultati non consistenti: da uno studio è emerso che i bambini più intelligenti erano più veloci e accurati nell’elaborare le informazioni. Controversie e questioni aperte sull'intelligenza - Questione natura-cultura: Si riferisce al dibattito sul fatto che lo sviluppo sia primariamente influenzato dalla natura (ereditarietà biologica o bagaglio genetico di un organismo) o dalla cultura (esperienze o influenze ambientali). Per caratteristiche così complesse è probabile che incidano sia geni sia ambienti: la maggior parte degli esperti sostiene che migliorando le caratteristiche del contesto si possa aumentare l’intelligenza dei bambini. Intelligenza e questioni etniche Negli Stati Uniti, i bambini provenienti da famiglie afroamericane e latino-americane hanno punteggi ai test di intelligenza inferiori a quelli dei bambini provenienti da famiglie bianche (Yeung, 2012). Effetto Flynn: da inizio Novecento Il gap si è ridotto negli ultimi anni a fronte dell’acquisizione a oggiafroamericani da parte degli c’è stato un di migliori opportunità sociali, economiche ed educative. Gap aumento ridotto dei punteggi anche ai test di nei contesti intelligenza; universitari (Myerson et al., 1998) e nei bambini di età prescolare (Daleaumento et al., 2014). Non è un problema di provenienza etnica ma degli item del test,probabilmente siccome quellidovuto a fattori che l'hanno ideato sono bianchi e quindi gli item saranno familiari a bambiniambientali bianchi. come l’esplosione delle informazioni e l’accesso Bias culturali e test culture-fair all’istruzione. Studi recenti hanno osservato un arresto - Minaccia dello stereotipo: Ansia relativa al fatto che il proprio comportamento possa confermare uno stereotipo negativo sul proprio gruppo. Per esempio, quando persone afroamericane sono sottoposte a un test di intelligenza, esse potrebbero essere ansiose per la possibilità di confermare il vecchio stereotipo secondo cui i neri sono “intellettualmente inferiori”. Test culture-fair: Test di intelligenza che mirano a essere scevri da bias culturali. 1) Domande familiari a persone di qualsiasi background etnico o socioeconomico Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 25 1) Domande familiari a persone di qualsiasi background etnico o socioeconomico 2) Assenza di domande verbali (es., test delle Matrici Progressive di Raven) Molto difficile evitare del tutto bias: per Sternberg è meglio parlare di test culture-reduced Stili di apprendimento e stili cognitivi - Stili di apprendimento e stili cognitivi o di pensiero: Preferenze degli individui sui modi per usare le proprie abilità. Non solo gli studenti, ma anche gli insegnanti stessi variano i loro stili di apprendimento e cognitivi. L'intelligenza riguarda le abilità. Sono possibili tante distinzioni, in questo caso si considerano tre tipi di stili: - Impulsivo/riflessivo: Si riferisce alla tendenza di uno studente ad agire velocemente e impulsivamente (stile impulsivo) o a prendersi più tempo per rispondere e riflettere sull’accuratezza della risposta (stile riflessivo). Studenti riflessivi: più efficienti nel ricordo di informazioni, nella comprensione e interpretazione dei testi, nel problem solving e nella presa di decisioni; hanno standard di apprendimento più elevati; imparano di più e vanno meglio a scuola. Tuttavia, alcuni bambini riflessivi continuano a rimuginare sui problemi e hanno difficoltà a finire un compito - Profondo/superficiale: Si riferisce come gli studenti si accostano ai materiali da apprendere, in un modo che li aiuti a comprendere il significato dei materiali (stile profondo) o semplicemente per imparare quello che è necessario apprendere (stile superficiale). Studenti profondi: costruiscono attivamente ciò che stanno imparando (approccio costruttivista all’apprendimento) e danno un significato a ciò che deve essere ricordato. ○ Studenti con stile profondo: probabile che riescano ad automotivarsi. ○ Studenti con stile superficiale: motivati da ricompense esterne - Ottimistico/pessimistico: Implica avere aspettative positive (stile ottimistico) o negative (stile pessimistico) per il futuro. Studi con adolescenti hanno indicato che uno stile ottimistico era associato a una riduzione nell’ideazione suicida a seguito di eventi negativi o traumatici e a un minor rischio di sviluppare sintomi depressivi (Hirsch et al., 2009; Patton et al., 2009). L’ottimismo degli insegnanti è collegato al successo scolastico degli studenti. Critiche agli stili di apprendimento e agli stili cognitivi - Scarsa affidabilità degli stili: poca consistenza quando vengono valutati. - Scarsa validità degli stili: poco chiaro se e quanto i test per valutarli misurino effettivamente gli stili - Confusione nella definizione degli stili Personalità - Personalità: pensieri, emozioni e comportamenti distintivi che caratterizzano il modo tramite cui un individuo si adatta al mondo I Fattori Big Five della personalità La teoria dei Big Five sostiene che esistano cinque tratti che descrivano le principali dimensioni della personalità: apertura mentale, coscienziosità, estroversione, gradevolezza e nevroticismo (stabilità emotiva). Interazione persona-situazione: incrocio tra le nostre caratteristiche e le richieste del contesto. La visione secondo cui il modo migliore per concettualizzare la personalità comporta considerare non solo con i tratti o le caratteristiche personali, ma anche la situazione. I tratti di personalità non sono caratteristiche che «condannano» gli studenti a comportarsi in un certo modo in tutte le situazioni: il contesto conta. - Goodness of fit: L’adattamento tra il temperamento di un bambino e le richieste ambientali con cui il bambino deve confrontarsi. Temperamento Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 26 Temperamento Temperamento: Lo stile comportamentale e il tipico modo di reagire di una persona. Nei primi anni di vita non riusciamo a classificare i tratti di personalità dell'individuo perché non sono ancora formati, allora si usa il temperamento Classificazioni del temperamento (Chess e Thomas) - Bambino facile: stile dei bambini che di solito sono di buon umore, stabiliscono routine velocemente e si adattano velocemente a nuove esperienze - Bambino difficile: stile dei bambini che tendono a reagire negativamente, piangono spesso, hanno routine irregolari e si adattano lentamente alle esperienze nuove - Bambino lento-a-scaldarsi: stile dei bambini che hanno un basso livello di attività e manifestano stati di umore con bassa intensità, in parte negativi Jerome Kagan distingue tra bambini disinibiti e inibiti Dimensioni del temperamento secondo Rothbart e Bates 1. Estroversione/sorgenza: approcci, piacere, attività, sorrisi e risate (bambini disinibiti) 2. Affettività negativa: paura, frustrazione, tristezza (bambini inibiti) 3. Effortful control (relativo all'autoregolazione); quando elevato i bambini tengono in equilibrio il proprio arousal e usano strategie per autoconsolarsi, quando basso i bambini non regolano il proprio arousal, si agitano facilmente e provano intense emozioni Goodness of fit - Goodness of fit: L’adattamento tra il temperamento di un bambino e le richieste ambientali con cui il bambino deve confrontarsi 5 - Diversità socioculturale 5.1 - Stato Stato socioeconomico socioeconomico, - Stato socioeconomico (SES): Raggruppamento delle persone in base a caratteristiche cultura e etnia occupazionali, educative ed economiche simili. Il livello socioeconomico di una famiglia è correlato al quartiere in cui vive, alle scuole frequentate dai figli e può influenzare il successo e l’adattamento scolastico dei bambini. I figli di famiglie benestanti si trovano ad affrontare, sebbene in misura minore, alcune difficoltà (es., maggiore probabilità di uso di droghe). Povertà socioeconomica e rischi per la scolarità In Italia, nel 2018, i minori in povertà assoluta rappresentavano il 12.6% (ISTAT, 2019). Povertà e livello di istruzione: essa aumenta al diminuire del grado di scolarità; legame bidirezionale. I bambini poveri sperimentano le seguenti difficoltà: più conflitti familiari, violenza, caos e separazione dalla famiglia; minor supporto sociale; meno stimoli intellettuali; più tempo di fronte alla televisione; minori opportunità di frequentare buone scuole o buoni servizi per l’infanzia; minore coinvolgimento dei genitori nelle attività scolastiche; maggiore possibilità di vivere in abitazioni sporche, affollate e rumorose e in quartieri pericolosi e degradati. Intervenire in situazioni di povertà con l’istruzione Interesse da parte delle istituzioni e della comunità per migliorare sia il successo scolastico dei bambini in povertà sia la condizione sociale dei loro genitori. Possibili azioni per contrastare le conseguenze negative della povertà: aiutare nei compiti, coinvolgerli in progetti per la comunità, promuovere attività culturali La cultura - Cultura: I modelli comportamentali, le credenze e tutti gli altri prodotti di uno specifico gruppo di persone che vengono tramandati di generazione in generazione. Le persone di tutte le culture spesso credono che ciò che accade nella propria cultura sia «naturale» e «giusto» e ciò che accade nelle altre sia «innaturale» e «ingiusto». Studi interculturali: Studi che confrontano ciò che accade in una cultura con ciò che Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pagina 27