Psicologia dello sviluppo, dell’educazione e dell’istruzione: modelli di apprendimento PDF

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Summary

These lecture notes cover the general concepts in developmental, educational, and instructional psychology, including learning models. The document discusses key ideas, theories, developmental stages and approaches, as well as their application in teaching and learning. It also explains the role of teachers in student development.

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19/10/24 Psicologia dello sviluppo, dell’educazione e dell’istruzione: modelli di apprendimento Prof.ssa Maria Grazia Lo Cricchio [email protected] Programma L’insegnamento si propone l’obiettivo generale...

19/10/24 Psicologia dello sviluppo, dell’educazione e dell’istruzione: modelli di apprendimento Prof.ssa Maria Grazia Lo Cricchio [email protected] Programma L’insegnamento si propone l’obiettivo generale di fornire le conoscenze necessarie utili alla comprensione dei processi evolutivi in particolare alle dimensioni emotive, motivazionali e cognitive implicate nel processo di insegnamento-apprendimento 1 19/10/24 Testo consigliato Santrock, J.W. (2021). Psicologia dell’educazione. Milano: MacGraw- Hill Education Introduzione - punti chiave e principali teorie della psicologia dello sviluppo e della educazione 2 19/10/24 Partiamo dalla Psicologia dello sviluppo… Psicologia dello sviluppo si occupa dei processi e dei meccanismi coinvolti nello sviluppo dell’individuo si occupa di capire i COME … … COME avvengano i cambiamenti nel corso del tempo … COME si mantengano o si estinguano … COME si modifichino … COME il corso dello sviluppo vari da individuo a individuo Perché è importante studiare la Psicologia dello sviluppo I bambini si sono sempre allevati con l’intuizione, la tradizione e il senso comune, tuttavia spesso ciò ha portato a facili generalizzazioni Ad esempio: - I figli unici sono bambini soli - le femmine sono più sensibili dei maschi - guardare troppa tv rallenta lo sviluppo intellettivo - gli uomini sono meno abili delle donne come genitori - i figli di madri che lavorano sono a rischio di disadattamento - i figli di genitori separati sono destinanti alla delinquenza giovanile 3 19/10/24 Perché è importante studiare la Psicologia dello sviluppo Si può rispondere alle domande sui bambini in modo: soggettivo (intuizioni, esperienze passate, pareri di esperti) oggettivo (ricerche affidabili e valide con descrizione del campione, della metodologia, uso di gruppo di controllo e controllo delle influenze personali) La psicologia dello sviluppo serve a cercare risposte oggettive ai quesiti sulla natura dei bambini e del loro sviluppo e su come educarli à aiuta anche a comprendere gli adulti Tuttavia, anche quando si sceglie il modo oggettivo i giudizi di valore possono incidere sempre La psicologia della educazione… La psicologia dell’educazione è la branca della psicologia che si occupa dello studio dei processi psicologici implicati nell’insegnamento e nell’apprendimento all’interno degli ambienti educativi e formativi È stata fondata da alcuni pionieri della psicologia: -William James (che tenne dei discorsi agli insegnanti. Un suggerimento, iniziare le lezioni da un livello appena superiore a quello delle conoscenze, per allenare la mente); - John Dewey (a cui si deve la visione dei bambini come agenti attivi nel loro processo di apprendimento a cui deve essere insegnato a pensare); - Edward L. Thorndike (che sosteneva che la scuola avesse il compito di far sviluppare e potenziare le capacità di ragionamento dei bambini). © Pears on I talia S.p.A.– Woolfolk –Ps icologiadell’educaz ione 8 4 19/10/24 Studia la relazione docente-studente Ascolto empatico: L’ascolto empatico e attivo riesce a comprendere le emozioni, le intenzioni e i significati nascosti del messaggio comunicativo. Modalità didattica assertiva: Stile di risposta chiaro, fermo e non ostile. Gli insegnanti assertivi esplicitano in maniera netta che cosa si aspettano, spesso guardano gli studenti negli occhi quando parlano e si rivolgono loro chiamandoli per nome. Disagio relazionale a scuola: Sempre più comportamenti aggressivi sono tollerati e non considerati nella loro pervasività. I ragazzi vittime di aggressioni reali o virtuali vivono in maniera dolorosa e angosciante la loro situazione © Pears on Italia S.p.A. – Woolfolk – Ps icologia dell’educaz ione 9 Si occupa di favorire le relazioni interpersonali nel contesto scolastico Determinante il ruolo degli insegnanti nella vita degli studenti, i quali hanno molte opportunità di svolgere un ruolo significativo nel loro sviluppo personale e sociale. Docente caring: «Caring is a fundamental basic in education, but one that has been neglected» (Hayes, Ryan e Zseller, 1994, p. 3). La dimensione caring per gli studenti si sviluppa su due fronti: 1. Cura scolastica: stabilire aspettative elevate ma ragionevoli, aiutando gli studenti 2. Cura personale: essere accoglienti, rispettosi, dotati di humour, disponibili all’ascolto © Pears on Italia S.p.A. – Woolfolk – Ps icologia dell’educaz ione 10 5 19/10/24 Definisce, sulla base degli studi chi è l’insegnate efficace A fronte della complessità del ruolo, un insegnante efficace deve possedere: 1. Conoscenze e abilità professionali; 2. Impegno, motivazione e cura. Gli insegnati efficaci sono dotati di: Abilità di pensiero e sono capaci di promuoverlo negli studenti; Sono capaci di pianificare obiettivi e strategie da usare; Sono capaci di gestire la classe; Sono dei buoni motivatori; Sono capaci di comunicare, cioè di “parlare con” e non di “parlare a” Sono consapevoli delle esigenze di didattica differenziata; Sono capaci di considerare le differenze culturali; Hanno abilità tecnologiche; © Pears on Italia S.p.A. – Woolfolk – Ps icologia dell’educaz ione 11 Strategie didattiche A livello generale sono 2 le strategie didattiche che possono essere utilizzate dagli insegnanti: 1. L’approccio costruttivista; 2. L’approccio dell’istruzione diretta 6 19/10/24 L’approccio costruttivista È centrato sull’allievo ed enfatizza l’importanza della costruzione attiva della conoscenza e della comprensione da parte degli individui sotto la guida degli insegnanti I bambini devono essere incoraggiati ad esplorare il mondo e a riflettere per costruire le proprie conoscenze Oggi si enfatizza la collaborazione, ovvero l’importanza di lavorare con i pari per co-costruire conoscenza L’approccio dell’istruzione diretta È un approccio strutturato, centrato sul docente Gli obiettivi vengono definiti dall’insegnante che ha alte aspettative per l’allievo e controlla il processo di apprendimento Gli esperti sottolineano che gli insegnanti efficaci usano entrambi gli approcci piuttosto che l’uno o l’altro in modo esclusivo 7 19/10/24 La visione dello Sviluppo infantile Cosa si intende per “sviluppo”? Lo sviluppo è costituito dalle dinamiche di quel processo di cambiamento che comincia con il concepimento e si dipana lungo tutto l’arco della vita. La visione dello Sviluppo infantile Prospettive storiche sull’infanzia: 1. Prospettiva del peccato originale Tipica del Medioevo, consiste nell’idea che i bambini appena venuti al mondo siano creature malvagie e che l’educazione abbia lo scopo di rimuovere il peccato dalla loro vita (ancora nel 1921 la Montessori critica questo atteggiamento) 2. Prospettiva della tabula rasa L’idea, proposta da Locke, sostiene che i bambini siano come delle “tavolette raschiate” su cui agisce in maniera determinante l’educazione e l’esperienza à le esperienze infantili sono determinanti per vita adulta 3.Prospettiva della bontà innata L’idea, presentata dal filosofo Jean-Jacques Rousseau, sostiene che i bambini siano innatamente buoni. 8 19/10/24 La visione dello Sviluppo infantile Nel corso dei secoli la nostra visione dell’infanzia è cambiata sostanzialmente Oggi noi concepiamo l’infanzia come un periodo molto ricco di avvenimenti che pone le basi della vita adulta ed è completamente distinta da essa à prima il bambino era considerato un piccolo adulto La visione dello Sviluppo infantile Lo studio moderno dello sviluppo infantile – L’approccio alla psicologia umana passa da una prospettiva strettamente filosofica a osservazioni ed esperimenti sistematici – Alfred Binet: compiti per studiare l’attenzione e la memoria (studiò le figlie e altri bambini) – G. Stanley Hall: lo sviluppo si dispiega attraverso stadi qualitativamente diversi 9 19/10/24 La visione dello Sviluppo infantile Lo studio moderno dello sviluppo infantile (segue) – La psicoanalisi di Sigmund Freud predomina per la prima metà del ventesimo secolo. – Tra il 1920 e il 1930, la teoria comportamentista di John Watson (1928) influenza il modo di pensare l’infanzia. Watson sosteneva che il comportamento dei bambini possa venir trasformato in qualunque cosa la società a cui essi appartengono desideri, attraverso l’osservazione e la modificazione dell’ambiente. L’immagine dell’infanzia e la cura del bambino L’approccio contemporaneo all’infanzia porta con sé una maggiore attenzione al benessere dei bambini e alla loro cura, quindi verso tematiche quali – Salute e benessere (promozione della salute non solo cura dei problemi) – Parenting (crescere i bambini in un ambiente caldo, supportivo, sicuro e stimolante) à trasmissione – Educazione (importante per lo sviluppo) 10 19/10/24 L’immagine dell’infanzia e la cura del bambino Salute e benessere, parenting e educazione sono influenzati dal contesto socio- culturale ovvero i setting nei quali avviene lo sviluppo, che includono: Cultura – I tipi di comportamento, le credenze e tutti gli altri prodotti di un gruppo che sono trasmessi da una generazione all’altra – Gli studi cross-culturali confrontano due o più culture e forniscono informazioni sul grado con cui lo sviluppo dei bambini è simile tra le culture o il grado con cui, invece, è cultura-specifica – Cambiano anche le concezioni dello sviluppo L’immagine dell’infanzia e la cura del bambino Etnicità – Caratteristica basata su eredità culturale, nazionalità, religione e linguaggio Status socioeconomico – Categorizzazione basata sull’insieme di caratteristiche occupazionali, educative ed economiche della persona à differenze sociali Genere 11 19/10/24 Lo sviluppo dunque : – Indica i meccanismi del cambiamento agiscono dal concepimento e per tutta la durata della vita – È il risultato dell’interazione di diversi processi – biologici, cognitivi e socio-emotivi. Processi e periodi di sviluppo – Periodo prenatale: il lasso di tempo compreso tra il concepimento e la nascita, della durata di circa 9 mesi. – Prima infanzia (infancy): il periodo evolutivo che va dalla nascita ai 18-24 mesi d’età circa. – Seconda infanzia (early childhood o periodo prescolare): il periodo evolutivo che va dalla fine della prima infanzia fino ai 5-6 anni d’età circa. – Fanciullezza (middle and late childhood o periodo scolare): il periodo evolutivo che va dai 6 agli 11 anni d’età circa. – Adolescenza: il periodo evolutivo che segna la transizione dall’infanzia all’inizio della vita adulta. – Prima età adulta: 18-40 anni (emerging adults 18-32) – Media età adulta: 40-60 anni – Tarda età adulta: 60+ anni 12 19/10/24 Questioni chiave relative allo sviluppo Natura vs Cultura Implica il dibattito che cerca di stabilire se lo sviluppo è influenzato prima di tutto dalla natura o dalla cultura (Kagan & Herschkowitz, 2005; Lippa, 2005) – Natura: l’eredità biologica di un organismo – Cultura: le influenze ambientali a cui è esposto un individuo – I sostenitori della “natura” ritengono che l’influenza più significativa sullo sviluppo sia quella esercitata dall’eredità biologica; i sostenitori della “cultura” ritengono che siano le esperienze derivate dall’ambiente le più importanti. – Vanno evitate posizioni deterministiche e riduzioniste Questioni chiave relative allo sviluppo Continuità vs Discontinuità – Questo dibattito è volto a determinare se lo sviluppo è costituito da cambiamenti graduali e cumulativi (continuità), o da fasi distinte tra loro (discontinuità). – Lo sviluppo umano è più simile a quello di un germoglio che cresce fino a diventare una quercia o a quello di un bruco che improvvisamente diventa farfalla? 13 19/10/24 Questioni chiave relative allo sviluppo Prime esperienze vs Esperienze successive – Il dibattito si concentra sulla misura in cui le prime esperienze (specialmente durante la prima infanzia) o le esperienze successive sono fattori-chiave nello sviluppo infantile. – Le culture occidentali tendono a supportare l’idea che le prime esperienze siano più importanti di quelle successive – La maggior parte delle altre culture, invece, crede che siano più importanti per lo sviluppo le esperienze successive alla prima infanzia Questioni chiave relative allo sviluppo Dominio-generale vs Dominio-specifico -Dominio generale, lo sviluppo coinvolge simultaneamente e uniformemente tutto il sistema cognitivo -Dominio-specifico, lo sviluppo avviene secondo modi e ritmi diversi nelle diverse aree della conoscenza 14 19/10/24 Periodi critici vs periodi sensibili - Periodo critico come momento dello sviluppo in cui un individuo deve essere esposto a certe esperienze per acquisire certe abilità (es., linguaggio, Locke, 1995). - Periodo sensibile come momento dello sviluppo in cui la persona ha maggiore probabilità di acquisire certe abilità particolari. – Molti studiosi dello sviluppo riconoscono che sarebbe poco saggio mantenere una posizione estremista nei confronti di questioni quali natura e cultura, continuità e discontinuità e prime esperienze ed esperienze successive. – Lo sviluppo non può essere ricondotto unicamente alla natura o alla cultura, alla continuità o alla discontinuità, alle prime esperienze o alle esperienze successive (Gottlieb, 2004; Overton, 2004) 15 19/10/24 Le principali Teorie dello sviluppo Teorie psicoanalitiche Teoria di Freud >> Considera l’individuo come un essere capace di attribuire significati a se stesso e al mondo: attenzione verso l’inconscio e tre strutture della personalità (Es, Io, Super Io), importanza delle prime esperienze con i genitori. – Il cambiamento è visto come l’esito di conflitti interni (amore e odio, unione e separazione), è qualitativo e procede secondo fasi ben distinte (es., sviluppo psicosessuale) 16 19/10/24 Teorie psicoanalitiche Teorie psicoanalitiche – Molte teorie psicanalitiche contemporanee si concentrano più sulle esperienze culturali che sugli istinti sessuali à l’inconscio rimane un elemento fondamentale, ma si pensa che il pensiero cosciente sia più importante di quanto Freud credesse. 17 19/10/24 Teorie psicoanalitiche – Teoria psico-sociale di Erikson Stadi psico-sociali (non psico-sessuali) riflettono la natura sia sociale che sessuale dello sviluppo. Erikson enfatizza il cambiamento nell’arco della vita attraver so otto fasi di sviluppo, ciascuna delle quali mette l’individuo di fronte ad una crisi che deve essere risolta. Freud vede le prime esperienze come più importanti rispetto a quelle successive. Erikson enfatizza l’importanza tanto delle prime quanto delle esperienze successive. Teorie psicoanalitiche 18 19/10/24 Teorie psicoanalitiche Contributi delle teorie psicoanalitiche: – Le prime esperienze giocano un ruolo importante nello sviluppo. – Le relazioni familiari sono un elemento centrale nello sviluppo. – L’approccio evolutivo fornisce un modello per comprendere la personalità. – Devono essere considerati anche gli aspetti inconsci della mente. – I cambiamenti avvengono tanto nell’età adulta quanto nell’infanzia (Erikson). Teorie psicoanalitiche Critiche alle teorie psicoanalitiche: – Molti concetti sono difficili da testare scientificamente. – La maggior parte dei dati utilizzati a sostegno delle teorie psicoanalitiche non sono accurati. – E’ data troppa importanza agli aspetti sessuali dello sviluppo (specialmente nella teoria di Freud). – Il lato inconscio della mente ricopre un ruolo troppo preponderante nell’influenzare lo sviluppo. – Presentano un’immagine troppo negativa dell’uomo. – Sono influenzate dall’ambiente culturale e sono discriminanti nei confronti delle donne. 19 19/10/24 Teorie cognitive – Le teorie cognitive enfatizzano il ruolo dei pensieri consci. – Le tre teorie cognitive più importanti sono: la teoria di Piaget sullo sviluppo cognitivo, la teoria cognitiva socio-culturale di Vygotskij la teoria dell’elaborazione delle informazioni. Teorie cognitive Contributi delle teorie cognitive: – Si offre un’immagine positiva dello sviluppo, mettendo in evidenza il pensiero consapevole. – Enfasi sulla costruzione attiva della conoscenza da parte dell’individuo. – Si sottolinea l’importanza di esaminare i cambiamenti evolutivi nel pensiero dei bambini. – La teoria dell’elaborazione delle informazioni offre una descrizione dettagliata dei processi cognitivi. 20 19/10/24 Teorie cognitive Critiche alle teorie cognitive: – Scetticismo circa l’universalità e la “purezza” degli stadi piagetiani. – Le teorie cognitive non riservano sufficiente attenzione alle variazioni individuali nello sviluppo cognitivo. – La teoria dell’elaborazione delle informazioni non fornisce una descrizione adeguata dei cambiamenti evolutivi all’interno dei processi cognitivi – I teorici della psicanalisi obiettano che le teorie cognitive non danno sufficiente credito al pensiero inconscio. Teorie comportamentiste e socio-cognitive – Condizionamento classico di Watson: si apprende per associazione – Condizionamento operante di Skinner: si apprende attraverso le conseguenze del comportamento 21 19/10/24 Condizionamento classico Condizionamento classico Critica all’innatismo à L’organismo è docile e plasmabile e possiede una capacità illimitata di apprendimento à Il cambiamento è prodotto da cause ambientali Diffusione dei lavori di Pavlov sul processo digestivo dei cani (1849- 1936) à i cani producono saliva non solo alla presenza del cibo (riflesso incondizionato: reazione automatica innata) ma anche alla vista di chi lo portava o della luce (riflesso condizionato: reazione appresa per associazione) Non è necessario che ci sia un nesso significativo tra lo stimolo condizionato (luce, campanello, persona) e la risposta (salivazione) à l’essenziale è che si faccia percepire lo stimolo condizionato subito prima di mostrare lo stimolo incondizionato (cibo) à procedura di associazione 22 19/10/24 Condizionamento classico Watson utilizza il condizionamento classico: un comportamento può essere acquisito con l’esercizio, a causa della contiguità, della frequenza e della prossimità temporale degli stimoli. Lo studio del bambino è importante perché evidenzia l’inizio della catena dei condizionamenti Conseguenze educative (“datemi una dozzina di bambini e ne farò ciò che volete”) 23 19/10/24 Condizionamento operante Skinner (1904-1990) riprende la legge dell’effetto e studia come si modificano i comportamenti che un organismo effettua spontaneamente, anziché in risposta ad uno stimolo (condizionamento operante) Riprende la legge dell’effetto per introdurre il concetto di rinforzo (evento che provoca un aumento nella frequenza del comportamento che lo precede) e di punizione 2 tipi di rinforzo (positivo, negativo) e punizione lo sviluppo è una lunga sequenza di esperienze di apprendimento. I bambini presentano delle somiglianze nei percorsi evolutivi perché vivono delle esperienze simili. Teoria socio-cognitiva Comportamento, ambiente e cognizione della persona sono i fattori chiave dello sviluppo. Bandura e Mischel: le persone si rappresentano cognitivamente il comportamento altrui e può accadere che adottino questo comportamento a loro volta à Modello (rinforzo vicario) 24 19/10/24 Contributi delle teorie comportamentiste e socio-cognitive – Enfasi sull’importanza della ricerca scientifica. – Focus sulle determinanti ambientali del comportamento. – Spiegazione dell’apprendimento per osservazione (Bandura). – Enfasi sui fattori cognitivi della persona (teoria socio- cognitiva). Critiche alle teorie comportamentiste e socio-cognitive: Poca considerazione dei processi cognitivi (Pavlov, Skinner). Troppa enfasi sulle determinanti ambientali. Inadeguata attenzione ai cambiamenti evolutivi. Inadeguata considerazione della spontaneità e della creatività umane. 25 19/10/24 Teoria ecologica – La teoria sistemico-ambientale di Bronfenbrenner (attualmente chiamata bioecologica in virtù del recente inserimento delle influenze biologiche) si focalizza su cinque sistemi ambientali: Microsistema: tutte le situazioni in cui l’individuo vive Mesosistema: implica relazioni tra i microsistemi o le connessioni tra contesti differenti – Esosistema: esperienze vissute in altri contesti sociali che influenzano ciò che l’individuo vive nel suo contesto più immediato – Macrosistema: la cultura in cui gli individui vivono – Cronosistema: cambiamenti causati da eventi ambientali e dalle transizioni che avvengono nel corso della vita, così come le circostanze sociali e storiche. Esosistema Es. Lavoro genitori Microsistema Microsistema Es. famiglia ES Es. Scuola Mesosistema Es. relazioni scuola-famiglia Macrosistema Es. Il periodo storico, il contesto sociale Cronosistema (tempo) 26 19/10/24 Contributi della teoria ecologica: – Aver esaminato sistematicamente le dimensioni macro e micro dei sistemi ambientali. – Prestare attenzione alle connessioni tra situazioni ambientali diverse (mesosistema). – Prendere in considerazione le influenze storico-sociali sullo sviluppo (cronosistema). Critiche alla teoria ecologica: – Aver dato poca attenzione alle basi biologiche dello sviluppo, anche se di recente se ne è discusso maggiormente. – Non prendere sufficientemente in considerazione i processi cognitivi. 27 19/10/24 IL CERVELLO Il cervello Il cervello è uno degli organi più complessi dell’organismo: al suo interno sono presenti numerose strutture e miliardi di nervi che comunicano attraverso innumerevoli connessioni, le sinapsi, che consentono il passaggio dell’impulso nervoso. Lo strato più esterno è la corteccia, mentre al suo centro si trovano i gangli basali e alla sua base, in posizione posteriore, il cervelletto. Il cervello è circondato da membrane, le meningi che formano un triplo strato protettivo. Il cervello è diviso in due emisferi uniti dal corpo calloso, che comunica con il midollo spinale attraverso il tronco encefalico. 28 19/10/24 Il cervello L’area destra si occupa dell’orientamento spaziale e creatività, mentre la sinistra risponde per lo sviluppo logico-razionale. Ciascun emisfero “controlla” specularmente la parte opposta del corpo: l’emisfero destro la parte sinistra, il sinistro la destra. Gli emisferi sono suddivisi in quattro lobi, ciascuno dei quali è deputato, a sua volta, al controllo di più funzioni specifiche. Nel lobo frontale (parte anteriore del cervello) vengono elaborate le attività psichiche superiori: i pensieri e le idee, i processi di apprendimento e di memoria. In più questa area del cervello è responsabile di alcuni aspetti della personalità, del controllo delle emozioni e della motivazione, per cui le lesioni di quest’area producono perdita delle inibizioni e dell’autocontrollo. Include l’area di Broca che è preposta all’elaborazione del linguaggio. 29 19/10/24 Un danno funzionale nell’area di Broca può provocare la cosiddetta afasia di Broca, in cui i pazienti colpiti essere incapaci di produrre strutture grammaticali complessi, però grazie alla plasticità cerebrale la funzione di questa area può essere recuperata e sviluppata in un’altra parte del cervello, evitando la parte lesa. Il lobo occipitale è situato nella parte posteriore del cervello e la sua attività principale è quella di elaborare stimoli visivi. Il lobo parietale è localizzato nella parte superiore del cervello ed è responsabile della comprensione della lettura, del riconoscimento dei volti, per cui ha bisogno del contatto con il lobo occipitale. Il lobo temporale è situato nella parte inferiore degli emisferi cerebrali e contiene la corteccia uditiva primaria, e l’area di Wernicke, preposta alla comprensione del linguaggio parlato; la lesione in questa zona produce l’afasia di comprensione. A livello subcorticale si colloca il Sistema limbico, sede delle emozioni che si compone di: üIpotalamo che è il controllore capo del sistema nervoso autonomo (SNA) e si occupa di regolare sensazioni primarie quali la fame, la sete, il sonno e l’impulso sessuale, ma anche la temperatura del corpo, la pressione del sangue e la secrezione di alcuni ormoni. üTalamo che è una sorta di “cancello” che permette la trasmissione dei messaggi tra gli emisferi cerebrali e il midollo spinale. üIppocampo che si occupa della costruzione della memoria e dei ricordi, che vengono catalogati in modo da poter essere “recuperati” quando necessario. üAmigdala che è un archivio delle emozioni, che vengono collegate ad eventi specifici in modo da riattivarsi in automatico quando ci troviamo a gestire situazioni analoghe. 30 19/10/24 Le cellule nervose che fanno parte del sistema nervoso e che troviamo nell’encefalo e nel midollo spinale sono chiamate neuroni. I neuroni fanno parte di un sistema intercollegato di “messaggeria” istantanea che funziona tramite impulsi elettrici che si innescano quando la cellula nervosa viene stimolata. Dal neurone, l’input elettrico si sposta rilasciano i neurotrasmettitori, composti chimici che di fatto fungono da messaggeri. I neurotrasmettitori passano tra le sinapsi, che sono i punti di contatto tra un neurone e l’altro, e si “attaccano” ai recettori della cellula ricevente. I singoli neuroni si accendono uno dopo l’altro in un rapidissimo sistema di rete comunicativa che ci permette di muoverci, parlare, reagire ad uno stimolo, sentire o pensare. I cambiamenti nella materia grigia che si osservano al procedere dell'età consistenti in aumenti del volume seguiti da diminuzioni, sono dovuti ad un iniziale incremento dei collegamenti sinaptici tra i neuroni e al successivo diradamento di quelli scarsamente usati, processo che aumenta l’efficienza del funzionamento delle aree interessate. Invece l’aumento della materia bianca in volume e densità fino a 20 anni e oltre è causato dalla mielinizzazione delle fibre nervose, cioè la loro copertura con una guaina di mielina che isola le une dalle altre, aumentando l’efficienza di conduzione degli impulsi nervosi (Berti & Bombi, 2013). 31 19/10/24 La produzione di sinapsi Al 3° mese dalla nascita si verifica il picco della formazione delle sinapsi nella corteccia uditiva e la regione temporale superiore legata alla percezione dei suoni e del linguaggio. Nella corteccia motoria le prime aree a maturare (entro i 3 mesi) sono quelle che controllano i movimenti della testa, della parte superiore del tronco e delle braccia (entro il primo anno). Tra il secondo anno e la prima fanciullezza è particolarmente attiva l’area del linguaggio come risultato dei rapidi progressi nella comprensione e produzione della lingua. Verso i 4 anni si completano i collegamenti tra corteccia e cervelletto necessari per il controllo volontario della motricità fine. La formazione reticolare responsabile della regolazione dell’attenzione continua a mielinizzare fino alla pubertà e oltre (Bert &, Bombi, 2013). La formazione delle sinapsi è più tarda nella corteccia del lobo frontale responsabile di funzioni che vengono chiamate esecutive perché sovrintendono i comportamenti diretti a uno scopo: attenzione, coscienza, inibizione degli impulsi, alcuni aspetti del linguaggio e della capacità di analizzare una situazione per dare una risposta più adeguata. Questo spiega le diverse tappe di maturazione di un bambino che lo portano gradualmente prima a percepire la realtà e poi rappresentarla in modo sempre più astratto. Numerosi studi dimostrano come il processo di maturazione sia lungo, ciò è particolarmente evidente nella corteccia frontale, dove fino ai 20-22 anni sono presenti delle aree di cellule nervose non ancora connesse tra loro da fibre nervose mature, il che spiega la scarsa capacità da parte della corteccia frontale di inibire tanti comportamenti impulsivi. 32 19/10/24 Il principio della plasticità neuronale permette al cervello di modificare la sua struttura sulla base degli stimoli ambientali durante tutto l’arco della vita. La base per poter rimodulare i propri circuiti neuronali è data dall’esperienza (Mundkur, 2005; Schlaug et al., 2009). È attraverso la relazione con l’ambiente circostante che il cervello riesce a creare nuove sinapsi e a rafforzare quelle già presenti. È l’esperienza del mondo che dà forma al cervello, attraverso quella che Caine e Caine (2013) definiscono una danza continua tra percezione e azione. Ogni azione educativa e ogni apprendimento hanno conseguenze fisiche sul cervello, e in alcuni casi queste possono generare modifiche permanenti (Capurso, 2015). Per l’insegnante la conoscenza degli stadi dello sviluppo e della maturazione del cervello, del ruolo dell’ambiente in cui l’individuo si trova e delle esperienze a cui si sottopone è di essenziale importanza per la progettazione e l’adozione degli interventi psicoeducativi, volti all’educazione del cervello all’apprendimento. Lo sviluppo cognitivo 33 19/10/24 La teoria dello sviluppo cognitivo di Piaget La teoria di Piaget è una teoria generale delle influenze di biologia ed esperienza sullo sviluppo cognitivo à vuole creare un legame tra epistemologia e biologia (epistemologia genetica): come si passa da forme di conoscenza meno evolute a forme più evolute? – Adattamento comporta un adeguamento alle nuove richieste dell’ambiente esterno. – Piaget sottolineò che i bambini costruiscono attivamente i propri mondi cognitivi. – Mentre l’organismo si adatta costruendo materialmente forme nuove, l’intelligenza costruisce nuove strutture mentali per comprendere l’ambiente Processi di sviluppo Schemi: azioni o rappresentazioni mentali che organizzano la conoscenza e servono per conoscere il mondo à modelli di pensiero o azione che il bambino usa per organizzare, rappresentare e interpretare la realtà Schemi d’azione caratterizzano la prima infanzia (es. suzione, prensione). Schemi mentali si sviluppano nella seconda infanzia grazie ad una padronanza maggiore del linguaggio e di modalità di pensiero più evolute à es. Classificare gli oggetti e poi da adulti guidare un’auto, progettare un budget, ecc.). 34 19/10/24 La teoria dello sviluppo cognitive di Piaget Processi di sviluppo – Invarianti funzionali: meccanismi biologicamente predeterminati di funzionamento generale dell’organismo, che governa tutte le azioni della persona. Non variano con l’età e sono presenti in tutti gli esseri viventi. Non sono comportamenti osservabili, bensì principi generali che sottostanno ai comportamenti. Nella teoria di Piaget gli invarianti funzionali, che caratterizzano lo sviluppo, sono l’adattamento e l’organizzazione. Assimilazione e accomodamento sono i due processi alla base dell’adattamento dell’individuo al proprio ambiente. 35 19/10/24 La teoria dello sviluppo cognitivo di Piaget Assimilazione: Incorporazione di nuove informazioni in schemi di conoscenza preesistenti. ad esempio il bambino ha lo schema di suzione e lo applica a tutti gli oggetti che incontra nell’ambiente Accomodamento: Adattamento degli schemi a seconda delle nuove informazioni ed esperienze incorporate. ad esempio, il bambino si rende conto che lo schema di suzione non va bene con tutti gli oggetti e gradualmente impara ad applicarlo solo ad alcuni ASSIMILAZIONE ACCOMODAMENTO Incorpora nei propri schemi i Modifica i propri schemi per dati dell’esperienza adattarli ai nuovi dati Conservazione Novità ADATTAMENTO DELL’ORGANISMO ALL’AMBIENTE EQUILIBRIO 36 19/10/24 I bambini danno un senso al mondo organizzando cognitivamente le loro esperienze. – Organizzazione: è il raggruppamento di comportamenti isolati in sistemi cognitivi di ordine superiore; il raggruppamento o la sistemazione degli oggetti in categorie. Per esempio il bambino può giocare in modo separato con tanti giocattoli che rappresentano attrezzi da lavoro (martello, cacciavite, ecc.) e li impara a conoscere in modo separato à ad un certo impara a collegarli tra di loro e a organizzarli in una categoria «attrezzi» che rappresenta un insieme ordinato – Equilibrazione: è il meccanismo che spiega il modo in cui i bambini muovono da uno stadio di pensiero al successivo. Il passaggio evolutivo avviene quando il bambino fa esperienza del conflitto o del disequilibrio nel corso della conoscenza del mondo. >> ad un certo punto le conoscenze che il bambino ha non sono sufficienti a spiegare la realtà, entrano in contrasto con il dato della realtà e si produce un conflitto à se lo risolve il bambino arriva a uno stadio di conoscenza superiore che lo riporta all’equilibrio 37 19/10/24 Stadi di sviluppo – Sono il risultato dei processi di organizzazione, adattamento ed equilibrazione. – Gli individui percorrono 4 stadi di sviluppo, ciascuno dei quali è legato all’età e consiste in modi diversi di pensare. – Il concetto di stadio è definito da alcuni criteri: lo stadio individua cambiamenti qualitativi, ad ogni stadio gli schemi si trasformano, gli stadi si integrano gerarchicamente, nel disporsi in sequenza, gli stadi rispettano un ordine logico invariante, il passaggio da uno stadio all’altro non è subitaneo, ma graduale. – Inoltre, secondo Piaget, gli stadi sono universali. Stadi dello sviluppo Piaget denominò i quattro stadi dello sviluppo cognitivo: 1. sensomotorio, 2. preoperatorio, 3. operatorio concreto 4. delle operazioni formali 38 19/10/24 Stadio sensomotorio (dalla nascita fino a 2 anni circa): i bambini costruiscono una comprensione del mondo coordinando esperienze sensoriali con azioni motorie (schemi sensomotori). Comprende sei sottostadi: 1. Riflessi innati. Il primo sottostadio sensomotorio, corrisponde al primo mese dopo la nascita. In questa fase, sensazioni ed azioni sono primariamente coordinate attraverso comportamenti riflessi, come il riflesso di suzione ed il rooting (vedi sviluppo motorio). 2. Prime abitudini e reazioni circolari primarie, che va da 1 a 4 mesi, l’infante coordina le informazioni provenienti dagli organi di senso e due tipi di schemi: abitudini e reazioni circolari primarie. Abitudine: uno schema basato su un riflesso che diventa completamente indipendente dal suo stimolo elicitante (bambini che succhiano in assenza del biberon). Reazione circolare: un meccanismo di fissazione dell’esperienza attraverso la ripetizione che sfocia in un nuovo schema di azione. Reazioni circolari primarie sono azioni orientate verso il corpo e ripetute dopo aver provocato casualmente qualcosa di interessante (es. mettere una mano o un piede in bocca). – Abitudini e reazioni circolari sono stereotipate, e cioè il neonato le ripete ogni volta allo stesso modo. – Il corpo rimane al centro dell’attenzione 39 19/10/24 3. Reazioni circolari secondarie Nel terzo sottostadio sensomotorio, che si sviluppa tra i 4 e gli 8 mesi d’età, l’infante diventa più orientato verso degli oggetti e cerca di conservare con la ripetizione le azioni che producono un risultato interessante nell’ambiente (es., urta per caso un sonaglio e poi ripete) Gli schemi del bambino non sono né intenzionali (la scoperta avviene per caso) né orientati ad uno scopo. 4. Coordinazione delle reazioni circolari secondarie In questo quarto sottostadio sensomotorio, che si sviluppa tra gli 8 e i 12 mesi, le azioni diventano più dirette all’esterno. Gli infanti combinano e ricombinano prontamente schemi appresi precedentemente in modo coordinato à guardano un oggetto e lo afferrano contemporaneamente oppure spostano un oggetto per prenderne un altro Presenza dell’intenzionalità (mezzi-fini) Permanenza dell’oggetto (vedi dopo) 40 19/10/24 5. Reazioni circolari terziarie, novità e curiosità. Nel quinto sottostadio indicato da Piaget, che riguarda l’età tra i 12 e i 18 mesi, i bambini sono affascinati dalle molte caratteristiche degli oggetti e dalle molte cose che possono fare con essi. Le reazioni circolari terziarie: schemi in cui il bambino intenzionalmente esplora nuove possibilità con gli oggetti, facendo cose sempre nuove con essi ed esplorandone i risultati. Curiosità ed interesse per la novità 41 19/10/24 6. Interiorizzazione degli schemi Nel sesto ed ultimo sottostadio sensomotorio, tra i 18 e i 24 mesi d’età, ha inizio la capacità di usare simboli rudimentali. Piaget definisce il simbolo come un’immagine sensoriale interiorizzata o una parola che rappresenta un evento à permettono al bambino di pensare a oggetti o eventi concreti senza percepirli o agire direttamente su essi La nozione di permanenza dell’oggetto (o di oggetto permanente) è una delle conquiste più importanti per un infante: indica la comprensione del fatto che gli oggetti e gli eventi continuano ad esistere anche quando non possono essere rilevati dagli organi di senso, non li vediamo, non li sentiamo o non li tocchiamo. – Verso la fine del periodo sensomotorio gli oggetti sono permanenti, ma questa capacità si sviluppa passando attraverso 6 sottostadi 42 19/10/24 La teoria dello sviluppo cognitivo di Piaget Oggetto permanente Valutazioni sullo stadio sensomotorio – I ricercatori credono che i bambini vedano gli oggetti come circoscritti, unitari, solidi, separati dallo sfondo, e cioè che sappiano molto di più sugli oggetti di quanto pensasse Piaget se non già fin dalla nascita dopo poco, e sicuramente per l’età di 3 o 4 mesi à è importante usare compiti più semplici che richiedono meno abilità motorie – I dati non sempre confermano l’idea di Piaget secondo cui alcuni processi sono indispensabili per la transizione da uno stadio all’altro. 43 19/10/24 Sviluppo percettivo e aspettative – Gli esperimenti di Spelke hanno portato alla conclusione che i bambini a 4 mesi si aspettano che gli oggetti siano solidi e continui (es palla che rotola attraverso barriera). – Gli esperimenti di Baillargeon, che i bambini della stessa età si aspettano che gli oggetti siano sostanziali (gli altri oggetti non possono attraversarli) e permanenti (continuano ad esistere anche se nascosti). – Entrambi gli studi valutavano i tempi di fissazione del bambino, ma per Meltzoff non è chiaro se il maggiore tempo di fissazione sia una misura valida per rilevare la permanenza dell’oggetto e perciò quanto precocemente gli infanti la sviluppino. Stadio preoperatorio Lo stadio preoperatorio che dura dai 2 ai 7 anni c irca, rappresenta il secondo stadio nella teoria di Piaget. In questa fase i bambini cominciano a rappre sentare il mondo attraverso parole, immagini, disegni e giochi Ora vengono formulati concetti stabili, emerge il ragionamento mentale, ma affiora anche l’egocentrismo e sono costruite credenze magiche. Ancora non è capace di compiere operazioni (Azioni mentali reversibili) à compaiono gli schemi mentali che permettono al bambino di compiere mentalmente ciò che prima poteva fare solo fisicamente (da schemi motori e mentali), anche se sono limitati agli oggetti e alle azioni sperimentate nella realtà e non sono coordinati à linguaggio, imitazione differita e gioco simbolico 44 19/10/24 – Sottostadio della funzione simbolica E’ il primo sottostadio del pensiero preoperatorio e comprende il periodo che va dai 2 ai 4 anni circa. In questa fase il bambino acquisisce la capacità di rappresentare mentalmente un oggetto non presente (vedi disegno dopo) Anche se il pensiero rimane sempre limitato à Egocentrismo: l’incapacità di distinguere la propria prospettiva da quella degli altri. Piaget e Inhelder studiarono l’egocentrismo con il compito delle tre montagne. I disegni simbolici dei bambini piccoli (a)Il disegno di un bambino di 3 anni e mezzo. A metà di questo disegno il bambino dice “Un pellicano che bacia una foca”. (b)Questo bambino di 11 anni è più preciso e realistico ma anche meno ricco di inventiva. 45 19/10/24 Sottostadio della funzione simbolica (segue) – Animismo: caratteristica del periodo preoperatorio che consiste nel credere che oggetti inanimati abbiano qualità legate all’essere vivi e siano capaci di compiere azioni. – Finalismo: è il principio secondo il quale si crede che tutti i fenomeni abbiano uno scopo orientato a garantire all’uomo le condizioni di una vita serena. – Artificialismo: è la tendenza a credere che le cose siano state costruite dall’uomo o da un’attività divina, che opera secondo le regole della costruzione umana. Periodo preoperatorio (segue) – Sottostadio del pensiero intuitivo Il secondo dei sottostadi del pensiero preoperatorio, situato circa tra i 4 e i 7 anni d’età, durante il quale, i bambini cominciano ad utilizzare ragionamenti rudimentali e vogliono risposte a tutti i tipi di domande. Piaget definì questa fase intuitiva, perché i bambini sanno le cose senza usare il pensiero razionale. 46 19/10/24 Periodo preoperatorio (segue) – Centrazione, irreversibilità e i limiti del pensiero preoperatorio Centrazione: la concentrazione dell’attenzione su una sola caratteristica escludendo tutte le altre. Irreversibilità: l’incapacità di annullare, invertire o compensare un certo risultato. Mancanza di conservazione (consapevolezza che l’alterazione dell’apparenza di un oggetto o di una sostanza non ne cambia le sue proprietà di base). Periodo preoperatorio (segue) – Trasduzione Un altro limite del modo di pensare del bambino preoperatorio. Il ragionamento trasduttivo o precausale va dal particolare al particolare, in modo che gli eventi che avvengono o variano nello stesso tempo sono ritenuti legati da nessi causa-effetto. Secondo Piaget, i bambini ragionano in questo modo sempre per effetto della mancanza di coordinazione degli schemi mentali ancora legati all’esperienza. 47 19/10/24 PIAGET…(segue) Stadio operatorio concreto – In questo stadio, che va dai 7 agli 11 anni d’età circa, il ragionamento logico sostituisce quello intuitivo nei casi in cui il ragionamento può essere applicato ad esempi specifici o concreti. Questo stadio segna, cioè, il passaggio dal dominio della percezione a quello della logica. Operazioni concrete: azioni mentali reversibili che riguardano oggetti reali, concreti. 48 19/10/24 Stadio operatorio concreto (segue) – La conservazione coinvolge il riconoscimento che lunghezza, numero, massa, quantità, area, peso e volume degli oggetti e delle sostanze non cambiano per la sola alterazione del loro aspetto – Alcune forma di conservazione vengono comprese prima di altre nello sviluppo: Décalage orizzontale: è il pensiero di Piaget secondo cui capacità simili non emergono nello stesso momento in un determinato stadio di sviluppo. – Operazioni logiche Il sistema delle operazioni logiche concrete comprende due insiemi di operazioni: le operazioni I(identica)/N(inversa) della reversibilità per inversione e le operazioni R(reciproca)/C(correlativa) della reversibilità per reciprocità. reversibilità per inversione à ogni operazione è annullata da quella opposta reversibilità per reciprocità à se A>B allora B

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