Economia Aziendale - Capitolo III (PDF)
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Il capitolo III di Economia Aziendale esplora la gestione aziendale, i diversi tipi di gestione (comprese quelle finanziarie, patrimoniali e correnti), e il circuito di produzione. Si includono concetti chiave come acquisizione dei fattori produttivi, combinazione produttiva, mercato di collocamento, e la classificazione dei fattori produttivi. Viene descritto anche il ciclo vitale del prodotto e gli aspetti economici, finanziari, monetari e tecnici del ciclo di produzione.
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CAPITOLO III (3) GESTIONE complesso di OPERAZIONI AZIENDALI che consentono all’azienda di raggiungere i suoi OBBIETTIVI; SCAMBI tra impresa e terzi, movimentano i valori (oggettivi: comprovati da documenti) finanziari e economici, che vengono appurati nella contabilità generale; DIVERSIFICAZIONE D...
CAPITOLO III (3) GESTIONE complesso di OPERAZIONI AZIENDALI che consentono all’azienda di raggiungere i suoi OBBIETTIVI; SCAMBI tra impresa e terzi, movimentano i valori (oggettivi: comprovati da documenti) finanziari e economici, che vengono appurati nella contabilità generale; DIVERSIFICAZIONE DELLE GESTIONI per valutare i risultati economici conseguiti dall’impresa: CARATTERISTICA (tipica): consente all’azienda di raggiungere i suoi obbiettivi; ACCESSORIE si affiancano alla prima con attività strumentali e complementari: - FINANZIARIA: comprende la determinazione e la copertura del fabbisogno di finanziamenti dell’impresa; -> strumentale perché finanziamo l’attività nel suo complesso - PATRIMONIALE: deriva dall’investimento delle disponibilità monetarie generate dall’operare d’impresa, sono operazioni immobiliari, operazioni in azioni… - CORRENTE riferita all’insieme di attività del circuito della produzione; 1 CIRCUITO DI PRODUZIONE CICLO PRODUTTIVO complesso di azioni coordinate che consentono la trasformazione dei fattori produttivi acquistati in prodotti da collocare sui mercati di sbocco a prezzi remunerativi. ATTIVITÀ: il circuito parte con l’acquisizione sui merca& di approvvigionamento dei fa:ori produ;vi, necessari per a;vare la combinazione produ3va per trasformare i fa:ori in prodo; da vendere sui merca& di collocamento a prezzi adegua@. 1. Merca@ di APPROVIGIONAMENTO: - dove operano potenziali FORNITORI che possono offrire i fa:ori all’impresa a prezzi e condizioni variabili nel tempo à PREZZO= punto di incontro tra domanda aziende u@lizzatrici e offerta fornitori; - Merca@ del “faDore lavoro”: sono la conseguenza di un complesso ordinamento à il COSTO lo fa il mercato e lo STATO interviene con il salario minimo, dignità sul lavoro… à andamento del denaro: USCITA COSTI: sacrificio di mezzi monetari che vengono cedu@ ai fornitori dei beni o dei servizi acquista@; Ci = fi x pi (quan@tà di unità acquistate per PREZZO d’acquisto della singola unità). PREZZO: È la quan@tà di denaro e si forma sul mercato: misuratore di valore: quanto il cliente è disposto a pagare; 2. COMBINAZIONE PRODUTTIVA: insieme dei processi produ;vi vol@ alla trasformazione dei fa:ori produ;vi acquisi& in prodo; fini& (che l’impresa ha consapevolmente scelto di produrre nell’o;ca delle prospe;ve di collocamento su differen@ merca@); -> trasformazioni fisiche e non (es: impresa bancaria); prodo:o: - FINITO: ha concluso tu:e le fasi del processo - SEMILAVORATO: ha concluso solo alcune delle fasi 2 -> tan@ processi produ;vi quan@ sono i prodo; che l’impresa intende realizzare; - Lavorazioni di prodo; differen@ - Lavorazione in serie -> un processo produ;vo può essere suddiviso in più fasi: - L’impresa può svolgere tu:e le fasi - L’impresa può a:uare forme di decentramento produ;vo Profilo spaziale concentrato in: - un’unica unità produ;va - più unità produ;ve Consente in ciascuna di aver controlli più efficaci, riduce la complessità generale e opera@va MA aumenta i problemi del coordinamento e quelli rela@vi ai trasferimen@. Sviluppo delle fasi: - Parallelo - Sequenza logica 3. Merca@ di COLLOCAMENTO: Dove operano potenziali acquiren1 dei beni e dei servizi che l’impresa offre a prezzi e condizioni variabili nel tempo; RICAVO = punto di incontro tra l’offerta dell’impresa produ:rice e la domanda degli u@lizzatori à andamento del denaro: ENTRATA RICAVO: recuperi della ricchezza inves@ta; quan@tà di denaro o:enuto vendendo una determinata quan@tà del prodo:o generato dalla combinazione produ;va; Ri = Qi x Pi (quan@tà di unità acquisite per prezzo di vendita della singola unità); IPA: soddisfare i bisogni à ciclo produ;vo VIRTUOSO: se vendo i prodo; soddisfa i bisogni e ogni vendita genera valore. 3 CLASSIFICAZIONE FATTORI PRODUTTIVI AMMORTAMENTO Costo che è da imputare ai tu; i prodo; dei cicli produ;vi a cuoi partecipa nel TEMPO DI UTILIZZAZIONE 4 TEMPO DI UTILIZZAZIONE dei ffr FFR à il loro u@lizzo si protrae per un considerevole arco di tempo, il recupero è dato dalla vendita di tu; i prodo; o:enu@ dai cicli produ;vi a cui il fa:ore a partecipato. Il ciclo vitale è segnato dalla durata economica che difficilmente si estende fino al tempo limite della durata tecnica. DURATA: TECNICA - Fisica (indicava e prevista dai @ ha proge:ato e costruito) -> impianto (10anni) - Giuridica -> breve;, diri;… (20anni) ECONOMICA -> OBSOLESCENZA OBSOLESCENZA STRUTTURE -> diventano inidonee a consen@re l’economico svolgimento di tu; o di altri processi produ;vi - OPERATIVE -> § modo di operare sui merca@ : il COME à BUSINESS MODEL es: RISTORANTE cibo o;mo ma non fa asporto; § fa:ori produ;vi (più spesso i ffr) es: COPISTERIA, fotocopiatrice 10000€ con ammortamento x10anni. Ne esce una nuova che consuma meno energia e toner. La mia è obsoleta? DIPENDE 1. se con@nuo a vendere con PROFITTO -> NO 2. se i compe@tor abbassano i prezzi e NON ho più PROFITTO -> SI - ORGANIZZATIVE-> inidonee in relazione al mutato rapporto con l’ambiente e al grado di complessità da ges@re: STRUTTURE ORGANIZZATIVE e CONOSCENZE(per evitarlo corsi di aggiornamento, formazione…); colpisce indire:amente tu; i ff; PRODOTTI -> perdono a:ra;vità sui rispe;vi merca@ e non possono più essere colloca@ in quan@tà adeguate a prezzi remuneratori = NON GENERANO VALORE; colpisce indire:amente tu; i ff; 5 BUSINESS MODEL 6 7 RISCHIO 8 9 CICLO VITALE DEL PRODOTTO perché la differenza tra ricavi e cos@ (= flusso di reddito) tende ad assumere consistenza diversa nel tempo: REDDITO D’IMPRESA: incremento o decremento che la ricchezza iniziale di un periodo subisce per effe:o dell’a;vità produ;va nel periodo 1. INTRODUZIONE -> bassi volumi di vendite e eleva@ cos@ per il lancio del prodo:o; 2. SVILUPPO -> forte crescita delle vendite e cos@ (per pubblicità) ancora eleva@; 3. MATURITÀ -> rallentamento del tasso di crescita delle vendite e riduzione sostanziale dei cos@ per vendere il prodo:o; 4. SATURAZIONE -> livello vendite in diminuzione con cos@ eleva@ per sostenere il prodo:o; 5. DECLINO -> riduzione delle vendite e dei cos@ fino all’esaurimento della vita u@le del prodo:o; un’impresa è difficile si concentri su un solo prodo:o -> REDDITO COMPLESSIVO, si sviluppa per compensazione tra i contribu@ rivenire en@ dai differen@ prodo; che stanno percorrendo le differen@ fasi del loro ciclo vitale. 10 i QUATTRO ASPETTI il ciclo produ;vo è unitario ma viene analizzato nei diversi aspe;: ECONOMICO -> riguarda il sostenimento di cos@ per acquisire i fa:ori produ;vi e il conseguimento di ricavi per la vendita dei beni o la prestazione di servizi. Il ciclo economico è l'intervallo di tempo che intercorre tra il sostenimento dei cos@ e il conseguimento dei ricavi. FINANZIARIO -> riguarda i movimen@ intervenu@ nei mezzi monetari, nei credi@ e nei debi@ per effe:o delle operazioni aziendali. Il ciclo finanziario inizia con il sorgere dei debi@ origina@ dalle operazioni di acquisto e termina con il sorgere dei credi@ origina@ dalle operazioni di vendita. MONETARIO (ciclo di cassa o ciclo di ritorno del capitale) -> fa riferimento alle movimentazioni di denaro, al cash flow, e consente di conoscere l’intervallo di tempo che intercorre tra le uscite di denaro per il pagamento degli acquisti e le entrate di denaro derivanti dalla riscossione delle vendite; TECNICO -> riguarda i processi di produzione diretta e indiretta; Il ciclo tecnico inizia con la combinazione dei fattori produttivi necessari per attuare la trasformazione fisica o economica e termina con l'ottenimento dei beni e con la prestazione di servizi (vendita e consegana del prodotto). 11 CIRCUITO DEI FINANZIAMENTI ATTINTI circuito che consente all’azienda di acquistare LIQUIDITÀ; ->per poter acquisire i fattori produttivi, e dar vita al circuito della produzione, l’impresa deve disporre di risorse monetarie da investire. operazioni relative: con vincolo di capitale DI PROPRIETÀ (azionisti) - dal proprietario -> impresa individuale; - dai soci -> impresa collettiva = società; la remunerazione non è vincolata da contratto ma dipende dall’andamento dell’azienda, è l’utile che produce; con vincolo di capitale DI PRESTITO prestiti contratti da terzi (finanziatori), a fronte del quale sussistono obbligazioni di restituzione a definite scadenze = DEBITI; la remunerazione è vincolata da contratto e non dipende dall’andamento dell’azienda; -> equilibrio FINANZIARIO (o PATRIMONIALE) à adeguate correlazioni (quantitative e qualitative) tra investimenti e fonti di finanziamento; non deve avere troppi debiti à SOLIDITÀ quindi devi diversificare il tipo di finanziamento (tra cui rientra l’AUTOFINAMENTO e il PRESTITO OBBLIGAZIONARIO senza la banca come tramite) DI PROPRIETÀ MERCATO DEI CAPITALI: si scambia denaro e titoli azionari, quote di capitale di proprietà; entra DENARO -> aumento del CAPITALE DI PROPRIETÀ -> i proprietari mettono capitale nell’attesa di un investimento economico che generi utile. la remunerazione non è vincolata da contratto ma dipende dall’andamento dell’azienda: ricavi > costi = UTILE ricavi < costi = PERDITE ma se l’azienda è stata responsabile ha mantenuto delle RISERVE DI UTILE = capitale di risparmio (utili generati negli anni non ancora distribuiti); -> il capitale è vincolato in modo permanente alle vicende produttive dell’impresa, salvo casi particolari: - liquidazione -diritto al recesso del socio (quando la società cambia soggetto di produzione); CONFERIMENTI: - in DENARO - in NATURA devono essere utili all’azienda: auto aziendale, impianti… 12 DI PRESTITO (mutui, prestiti, obbligazioni) I mezzi monetari rimangono nella disponibilità dell’impresa finanziaria per tempi più o meno lunghi a seconda della durata del prestito prevista nei contratti di finanziamento e pongono all’impresa precisi obblighi di restituzione dei valori normali assunti a prestito e degli interessi maturati. MERCATO DEI CAPITALI: si scambia denaro e titoli azionari, quote di capitale di proprietà entrate di DENARO -> accensione del DEBITO DI FINANZIAMENTO il DENARO si restituisce: - tutti in un’unica soluzione - tramite un piano d’AMMORTAMENTO del PRESTITO -> ripartizione del prestito totale; sotto posti al RISCHIO d’impresa, perché la restituzione dei mezzi monetari è condizionata dal recupero degli stessi attraverso la fase terminale dell’attività produttiva = RICAVI TASSO D’INTERESSE -> dipende dal RISCHIO stabilito in un rating: valutazione delle capacità di un’emittente di rimborsare integralmente e puntualmente i debiti contratti: - capacità di credito - capacità di generare cassa (>utile) 13 CIRCUITO DEI FINANZIAMENTI CONCESSI finanziamenti (disponibilità di denaro) concessi, per un determinato periodo, a terzi; -> Per le imprese di intermediazione finanziaria, l’acquisto e la vendita della disponibilità di denaro, rientrano nel circuito della produzione. Per tali aziende il denaro è un fattore specifico di produzione. uscita di DENARO -> cocessione del CREDITO DI FINANZIAMENTO 14 CREDITI e DEBITI DI FUNZIONAMENTO temporanee entrate (i crediti) e uscite (i debiti) di denaro con un diritto a riscuotere o con una obbligazione a pagare ad un momento definito e quindi costituiscono valori assimilabili al denaro -> DILATAZIONI DI PAGAMENTO un acquisto può essere regolato con: - denaro + debito di FUNZIONAMENTO (dilatazione di pagamento verso il fornitore) - crediti di FUNZIONAMENTO (cedendo al fornitore crediti di funz. da terzi o annullando crediti verso il fornitore medesimo) -> circuito produzione 15 SCHEMA TOTALE -> i circuiti si alimentano reciprocamente CIRCUITI degli INVESTIMENTI -> produzione e finanziamenti concessi CIRCUITI dei FINANZIAMENTI -> finanziamenti attinti FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO entità dei mezzi monetari necessari per alimentare gli investimenti programmati: - COMPLESSIVI: mezzi monetari esattamente corrispondente all’importo totale degli investimenti in un arco di tempo; - RESIDUALE: al di la dei mezzi monetari che restituisce la gestione; -> dipende da: - VELOCITÀ DI CIRCOLAZIONE: più elevata è la velocità di circolazione è minore l’entità dei mezzi monetari che occorre attingere all’esterno per alimentare un definito volume d’affari; § se riferita ad un dato periodo di tempo, è il numero di volte in cui i mezzi monetari investiti ritornano liquidi attraverso i ricavi; § in generale: il tempo che intercorre tra il momento dell’investimento e quello del recupero attraverso i ricavi: fattore produttivo: ffs inferiore agli ffr; gruppo di fattori; intero processo; - Numero di volte in cui gli investimenti ritorno in forma monetaria attraverso i ricavi; - Dilatazioni di pagamento concesse clienti; 16 AUTOFINANZIAMENTO (capitale di origine interna) senso stretto: parte dell’utile di esercizio destinato a riserve (utile risparmiato); senso ampio: risorse finanziarie generate dalla gestione corrente capaci di produrre un miglioramento del preesistente rapporto tra investimenti e finanziamenti di origine esterna -> deriva dal capitale: - AUTOGENERATO -> utili conseguiti; - RIGENERATO -> recupero dei mezzi monetari investiti nei fattori produttivi (comprende l’ammortamento); ! non distribuire utile = AUTOFINANZIAMENTO PERMANENZA RICAVI ANTICIPATI Rappresentano mezzi monetari di origine esterna di cui l’impresa ha acquistato la disponibilità, senza ancora aver fornito la propria prestazione; il prodotto viene venduto prima del suo ottenimento il ricavo viene conseguito prima di tutti i costi relativi; -> se in denaro, riducono il fabbisogno di finanziamenti; -> circuito produzione invertito; CASH FLOW (flusso mezzi monetari) Movimento in entrata e uscita di denaro, da un’azienda in un periodo di tempo, che aumenta o reduce l’entità dei mezzi monetaria disponibili; - COMPLESSIVO: l’intera attività dell’azienda; - OPERATIVO: flussi principali generati dall’azienda; 17 CAPITOLO VI (4) e CAPITOLO V (5) RILEVAZIONE -> analizza lo stato di salute dell’azienda; sistema informativo contabile che ci consente di RILEVARE I FATTI AZIENDALI generati dalle azioni -> attraverso il BILANCIO D’ESERCIZIO (valori finanziari, numerici e economici) e SOCIALE (valori sostenibili); -> quando avviene un OPERAZIONE AZIENDALE devi rilevare i FATTI AZIENDALI sotto il punto di vista economico-finanziario; VALORI: DIFFERENZA NUMERARIO e FINANZIARIO: NUMERARIO: finanziamenti attintiti con capitale di prestito e concessi -> costi o ricavi FINANZIARIO: finanziamenti attintiti con capitale di prestito e concessi -> debiti o crediti di finanziamento 18 BILANCIO -> valuta l’andamento dell’azienda DI ESERCIZIO è l’insieme di documenti che illustrano la situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’impresa -> a cui sono interessati i stakeholders; SOCIALE, impatto sociale e ambientale dell’impresa (ESG) e valuta l’equilibrio d’interessi dell’azienda; => RAPPORTO INTEGRATO: unico documento integrato che descrive la capacità dell’impresa di soddisfare i bisogni creando profitto sostenibile; nota integra,va: nota del de1aglio BILANCIO D’ESERCIZIO -> nasce da una serie di VALORI: - OGGETTIVI -> comprovati da documenti; rilevati nella contabilità generale attraverso la partita doppia -> variazioni: - economiche: capitale di proprietà, ricavi e costi; - finanziarie: denaro, sostituti temporanei e crediti e debiti di finanziamento; - SOGGETTIVI -> valori internamente generati valutati tramite i PRINCIPI CONTABILI; es: conoscenza, reputazione, valore di un marchio, brevetti registrati… -> società di revisione = collegio sindacale -> controllo sul bilancio per vedere se quello che c'è scritto è vero e corretto; -> composto da: o CAPITALE -> stato patrimoniale; (foto) o REDDITO -> conto economico; (flusso ricavi e costi) o FLUSSI DI CASSA -> movimento mezzi monetari; (flusso di cassa) 19 SCHEMA del CAPITALE definisce lo stato patrimoniale dell’azienda, in un istante di tempo; comprende: o ATTIVITÀ: come l’azienda ha investito denaro (capitale lordo di funzionamento Cl); o PASSIVITÀ: obbligazioni nei confronti di terzi; come l’azienda ha finanziato le sue attività; o CAPITALE NETTO DI FUNZIONAMENTO: rappresenta quella parte del valore delle attività che residua alla proprietà dell’impresa dopo aver soddisfatto gli impegni assunti; CN = A-P -> composto da: CN = Cc + Cr - Cc = CAPITALE DI CONFERIMENTO capitale di proprietà, aumentato o diminuito dal reddito che l’attività ha generato fino al tempo di riferimento; - Cr = CAPITALE DI RISPARMIO: utili genarti negli anni e non distribuiti; 20 REDDITO TOTALE (01/01–31/12) e CAPITALE FINALE (31/12) L’incremento il decremento che il capitale conferito la proprietà subito perfetto di TUTTE le operazioni compiute; valutato in modo oggettivo se: 21 TIPOLOGIE DI REDDITO (= ci consente di calcolare il reddito di periodo): - Reddito REALIZZATO: deriva da processi produttivi che si sono conclusi; -> serve a determinare il REDDITO (realizzato) di PRIODO -> che deriva dalla differenza dei ricavi e costi di competenza del periodo -> (nella logica del reddito REALIZZATO) quelli relativi ai processi produttivi conclusi nel periodo -> per capire quali sono si ricorre ai principi della realizzazione dei ricavi e dell’inerenza dei costi -> i valori dei processi produttivi non conclusi vanno rinviati al futuro -> si determinano tramite i principi della continuità della gestione, della ragionevolezza e della prudenza; - Reddito NON REALIZZATO: i processi produttivi non sono ancora conclusi, valori da rinviare al periodo successivo; - Reddito MATURATO: ci consente di anticipare al periodo un reddito non ancora realizzato, ma che sta maturando; reddito che è stato guadagnato ma non ancora ricevuto (es. hai lavorato e guadagnato uno stipendio per un mese, ma non ti è ancora stato pagato, quel reddito è "maturato" perché hai diritto ad esso, anche se non l'hai ancora ricevuto); -> serve a determinare il REDDITO (realizzato/maturato) di PRIODO -> che deriva dalla differenza dei ricavi e costi di competenza del periodo -> quelli relativi ai processi produttivi conclusi nel periodo e, in alcuni casi, in corso di svolgimento; -> per capire quali sono si ricorre ai principi della realizzazione dei ricavi e dell’inerenza dei costi -> i valori dei processi produttivi non conclusi vanno rinviati al futuro, o anticipati al periodo; -> si determinano tramite i principi della continuità della gestione, della ragionevolezza e della prudenza; TIPI di BILANCIO: - società con normativa nazionale -> reddito realizzato - società con normativa internazionale (società quotate in borsa)-> reddito realizzato e maturato => hanno risultati diversi ma sono entrambi CORRETTI 22 REDDITO di PERIODO -> serve a ottenere la conoscenza del risultato economico conseguito nei differenti periodi che compongo la vita dell’impresa -> serve a capire se l’azienda è in salute dal punto di vista ECONOMICO e ne valuta la GESTIONE; -> l’impresa è in FUNZONAMENTO -> processi ancora in corso di svolgimento; REDDITO di PERIODO= RICAVI di COMPETENZA - COSTI di COMPETENZA: -> riclassificazione: - nel TEMPO = suddivisi per periodi amministrativi -> di competenza; - nello SPAZIO = attribuzione a oggetti; RICAVI di COMPETENZA = COSTI di COMPETENZA = + ricavi provenienti dal passato + costi provenienti dal passato + ricavi conseguiti nel periodo (originari) + costi conseguiti nel periodo (originari) - ricavi da rinviare al futuro (derivati) - costi da rinviare al futuro (derivati) + costi e perdite future presunte ESEMPIO: CONVEZIONE della COMPETENZA ECONOMICA (reddito realizzato) -> serve a determinare il REDDITO (realizzato) di PRIODO -> che deriva dalla differenza dei ricavi e costi di competenza del periodo -> (nella logica del reddito REALIZZATO) quelli relativi ai processi produttivi conclusi nel periodo -> per capire quali sono si ricorre ai principi della realizzazione dei ricavi e dell’inerenza dei costi -> i valori dei processi produttivi non conclusi vanno rinviati al futuro -> si determinano tramite i principi della continuità della gestione, della ragionevolezza e della prudenza; -> infatti costi e ricavi non sono tutti idonei per quel periodo, dipende se il processo produttivo è concluso o meno: - ORIGINARI: sostenuti o conseguiti nel periodo, oggettivi e dettati dal mercato; - DERIVATI: processi in corso di svolgimento, non idonei -> da riclassificare nel tempo e nello spazio; 23 quando un processo produttivo può dirsi COMPIUTO? -> si ritengono compiuti in un definito periodo soltanto i processi produttivi che si sono chiusi con il conseguimento dei ricavi, sempre che siano state effettuate nel periodo stesso, da parte dell’impresa, anche le relative prestazioni; -> per definire compiuto un processo produttivo usiamo due principi: § PRINCIPIO della REALIZZAZIONE dei RICAVI: sono di competenza economica del periodo i ricavi finanziariamente conseguiti, per i quali sia stata effettuata dall’impresa la relativa prestazione: > venduto -> condizione necessaria ma non sufficiente -> variazione finanziaria (monetaria); > consegnato -> momento in cui creo valore (presto un servizio); -> realizzato (vendita+prestazione) ≠conseguito (solo vendita) § PRINCIPIO dell’INERENZA dei COSTI: a fronte dei ricavi di competenza sono considerati di competenza i costi che si reputano relativi alle prestazioni effettuate; sono i costi he derivano dai ricavi; -> i costi devono essere imputati nell’esercizio in cui sono stati imputati i correlativi ricavi, in quanto sostenuti per il loro conseguimento; ë i costi rilevati nell’esercizio in chiusura, i cui correlativi ricavi non sono di competenza dello stesso, avranno natura di costi anticipati e dovranno essere rinviati al futuro esercizio; ë nel caso in cui non fossero correlabili ad alcun ricavo, andranno invece imputati all’esercizio in cui si manifestano; => saranno considerati in corso di svolgimento i processi produttivi nei quali: - no ricavi; - si ricavi, no consegna prodotto; -> costi e ricavi relativi ai processi in corso -> rinviati, ossia consegnati ai periodi futuri; -> la COMPETENZA ECONOMICA prescinde dalle movimentazioni del denaro (aspetto finanziario): RICAVO -> impresa deve essere in funzionamento; ->ffs e ffr dipende dalla loro recuperabilità, attraverso il normale svolgimento dell’attività produttiva; continuano (ffs e ffr) ad avere utilità nel tempo?; qual è il valore di presumibile realizzo? VALORE DI PRESUMIBILE REALIZZO: o DIRETTO = quota parte del prezzo che l’impresa ritiene di poter realizzare vendendo direttamente il bene in rimanenza; -> prodotti, merci o altri beni che vendo direttamente sul mercato; 24 o INDIRETTO = quota parte del presunto prezzo di vendita del prodotto, realizzabile con il concorso di tale fattore; -> fattori produttivi che partecipano alla combinazione produttiva e, che normalmente, non vendiamo direttamente sul mercato -> riguarda le ffs e ffr, prodotti i corso di lavorazione e semilavorati, si recuperano indirettamente attraverso la vendita del prodotto; CALCOLO DIRETTO: 1. costo del prodotto ottenuto : costo del prodotto venduto = X (valore di presumibile realizzo diretto) : prezzo presunto di vendita del prodotto; 2. => costo da rinviare al futuro; 3. calcolo utile/perdita = prezzo presunto di vendita del prodotto - costo del prodotto venduto; 4. percentuale del costo della combinazione produttiva = (costo del prodotto ottenuto/ costo del prodotto venduto) % di prezzo presunto di vendita del prodotto; ESEMPIO 1: ESEMPIO 2: 25 § PRINCIPIO DELLA RAGIONEVOLEZZA => spazio di valori che hanno ragione di verificarsi perché me lo sta dicendo il mercato; parte dal costo (oggettivo) al valore di presumibile realizzo (soggettivo) - IPOTESI 1 (di normale verificazione) -> costo < valore di presumibile realizzo - IPOTESI 2 -> costo > valore di presumibile realizzo § PRINCIPIO DELLA PRUDENZA => ci dice i valori dei processi in corso di svolgimento, da rinviare al futuro, attraverso due convenzioni: o del MINOR VALORE (o costo) -> ATTIVITÀ (crediti); o del MAGGIR VALORE -> PASSIVITÀ (debiti); -> per determinare il costo: o SPECIFICO -> beni non fungibili (es. quadri) o LIFO, FIFO e C. MEDIO -> beni fungibili (es. grano di silos) 26 27 passività presunte = fondi rischi 28 29 Riclassificazioni SCHEMA DEL REDDITO = stru:ura rielaborata per avere maggiore capacità informa@va (equilibrio economico) -> l’obie;vo è quello di meglio evidenziare come il reddito di un periodo ennesimo scaturisca dalla contrapposizione tra i ricavi di competenza del periodo stesso e il valore (costo) di tu; i fa:ori produ;vi che sono sta@ consuma@ per realizzare la produzione venduta (rela@vi cos@) Reddito di esercizio: Ricavi di competenza - Costi di competenza Se Ricavi di Comp. > Cos@ di Comp.: UTILE Se Ricavi di Comp. < Cos@ di Comp.: PERDITA RICAVI di competenza: + Ricavi provenien@ dal passato: avuto manifestazione finanziaria nel periodo precedente di processi produ;vi non conclusi (si vendita, no consegna). + Ricavi consegui@ nel periodo: di processi produ;vi - Ricavi da rinviare al futuro: di processi produ;vi non conclusi COSTI di competenza: + Cos@ provenien@ dal passato: finanziariamente sostenu@; sogge;vi, valuta@ trami@ i principi + Cos@ sostenu@ nel periodo: non è de:o siano di competenza economica, alcuni processi non conclusi = rimanenze da rinviare al periodo successivo⤵ - Cos@ da rinviare al futuro + Cos@ e perdite future presun@: an@cipare al periodo cos@ e perdite nate dalla ges@one a:uale; ne valuto il rischio, la probabilità di uscita; PERDITE di valore delle a;vità finanziarie 3 @pologie di conto economico a ricavi e cos@ della produzione venduta (del venduto) a valori e costo della produzione realizzata ha valore della produzione e valore aggiunto 30 31 32 33 34 reddito operativo -> fa riferimento alla gestione caratteristica 35 VALORI della PRODUZIONE e VALORE AGGIUNTO -> lo troviamo nel bilancio sociale (serie di valori che ci fanno capire il comportamento dell’azienda nei confronti dei suoi stakeholders) -> questo schema serve a questo: VALORE AGGIUNTO = valore che l’azienda è riuscita a creare tramite il processo produttivo, che poi distribuisce tra i stakeholders; L’analisi in oggetto permette di comprendere, almeno parzialmente, l’attitudine dell’impresa soddisfare le sue fondamentali funzioni di: - produzione della ricchezza; - distribuzione della stessa tra i fattori che partecipano a tale produzione. (l’abilità dell’azienda di remunerare congruamente i soggetti aziendali = VALORE AGGIUNTO) Valore produzione realizzata - costi (escludendo quelli della remunerazione) = VALORE AGGIUNTO LORDO -> remunero i ffr (tramite ammortamento) Valore aggiunto lordo - consumo FFR uguale = VALORE AGGIUNTO NETTO -> distribuzione del valore creato fra i suoi portatori d’interessi: remunerazione del lavoro (non solo lo stipendio, anche altri fattori di benessere); remunerazione del capitale, di prestito e di proprietà (interessi passivi -> remunerazione dei finanziatori e dividendo (utile distribuito)); le imposte, remunerazione dello Stato, per i servizi che offre residue economico = profitto, remunera l’azienda (funzione imprenditoriale); Il conto economico non misura la felicità delle persone, di essa se ne occupa il bilancio sociale 36 equilibrio economico CAPITALE ECONOMICO -> valore azienda è il valore attuale di tutto il flusso dei redditi che l’impresa presume di poter realizzare come risultato di un’attività soggetta a rischi di variabile entità; -> FLUSSO dei REDDITI: costi, ricavi e complementarietà tra fattori tangibili e intangibili (competenze delle persone); ESEMPIO: chiosco 3m2 valuto capitale (foto): 2000€ (bibite, liquori) -> capitale netto di bilancio; costo chiosco:1000000€ perché ogni cosa che vendi, all’interno del chiosco, a fine giornata ha un guadagno netto di 5000€ -> reddito in funzione del costo; Circostanze aziendali che richiedono la determinazione del capitale economico(QUANDO C’È BISOGNO DI CALCOLARLO): un euro oggi vale più di un euro domani perché oggi lo posso investire e domani avere l’euro + interessi; VALORE ATTUALE DI n ANNUALITÀ POSTICIPATE DI R EURO R = REDDITO PRESUNTO NORMALIZZATO: che io normalmente, attraverso la gestione, riesco ad ottenere ogni anno (senza altri eventi perché azienda, sistema PROBBABILISTICO-> RISCHIO D’IMPRESA); n = periodo di tempo; - definito, prospettive di vita utile dell’impresa o vincoli giuridici; - indefinito, se i abbastanza elevati la differenza diventa trascurabile; i = TASSO DI CAPITALIZZAZIONE (o ATTUALIZZAZIONE): tasso che utilizzo per attualizzare i redditi futuri, mi consente di capire quanto valgono oggi quei soldi; DIPENDE da - tassi di interessi del mercato dei capitali; - grado di rischio al quale è sottoposta l’attività della specifica impresa; ESEMPIO: 37 PREZZO (di vendita e d’acquisto) flusso di reddi@ che riesco a generare a:raverso l’a;vità -> il PREZZO è un dato OGGETTIVO, che si forma dall’incontro tra domanda e offerta; -> il VALORE NON è un dato OGGETTIVO, in quanto scaturisce da un processo di stima che è, di per sé, di tipo soggettivo; domanda: dal capitale netto di bilancio, posso dire se rientra nel intorno di valori del capitale netto di finanziamento? NO perché non ho certezza se gli elementi siano stati valutati correttamente, potrebbero essere state sovra o sotto stimate o veritieri (scontrini); per farlo abbiamo bisogno della relazione della società di revisione; DIFFERENZE - tra capitale di FUNZIONAMENTO e ECONOMICO: FUNZIONAMENTO -> serve per attribuire il reddito da assegnare al periodo; ECONOMICO -> valore dell’azienda; - tra capitale di FUNZIONAMENTO e LIQUIDAZIONE: LIQUIDAZIONE: l’azienda non è più in funzione, non è più un sistema perché non ha più un fine; FUNZIONAMENTO: 38 RELAZIONI TRA LE DIVERSE CONFIGURAZIONI DI CAPITALI D’IMPRESA capitale di FUNZIONAMENTO -> serve per attribuire il reddito da assegnare al periodo; capitale di LIQUIDAZIONE -> valore di cessazione di un’impresa per liquidazione dell’attivo e del passivo; capitale di CESSIONE CAPITALE DI FUNZIONAMENTO istante di tempo tn (31/12) capitale di un’azienda in funzionamento per conoscere il suo valore economico -> calcolato per ricavare il reddito relativo ai processi produttivi conclusi = REDDITO DI PERIODO -> i valori sono determinati applicando i principi di ragionevolezza e prudenza - LORDO: dato dalle attività, investimenti in attesa di essere recuperati (crediti di fin e funz; ffs e ffr; prodotti) attraverso la normale gestione; - NETTO (capitale di proprietà)= (capitale lordo – obbligazioni) OBBLIGAZIONI -> passività finanziarie: - debiti di funz e fin; - passività presunte(rischi) e economiche (ricavi anticipati, debito di prestazione); capitale di CONFERIMENTO -> origine esterna: disponibilità dei proprietari a quella della società, non si è generato internamente: § capitale SOCIALE -> sottoscritto dai soci; § RISERVE di capitale -> riserva sovrapprezzo azioni: si forma nel momento in cui l’azienda chiede a i soci in un momento successivo alla creazione altro capitale di proprietà capitale di RISPARMIO (riserve di utile) -> origine interna: utili maturati negli anni che non sono stati distribuiti ma risparmiati: riserva LEGALE, stabilità dalla legge; riserva STATUARIA, decisa dagli azionisti; riesposizione del capitale di proprietà in base alla genesi dei valori 39 redatto dal CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, controllato dalle SOCIETÀ DI REVISIONE e deve essere approvato dall’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI (che approva anche la distribuzione dell’utile proposta dal CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE perché governa l’azienda e conosce la gestione, può non approvarla perché l’interesse AZIONISTA PREVALE) VALUTAZIONE CORRETTA: - reddito realizzato: ragionevolezza e prudenza (costo); - reddito maturato: valore di presumibile realizzo (valore di mercato); CAPITALE NETTO DI FUNZIONAMENTO -> INTORNO DI VALORI dati da una valutazione per definizione corretta (ragionevole e prudente -> principi contabili) ≠ CAPITALE NETTO DI BILANCIO (capitale espresso in bilancio) = differenza contabile tra attività e passività espresse in bilancio -> VALORE UNICO VALUTAZIONE (stima) : - CORRETTA: rientra nel intorno di valori del capitale netto di funzionamento ESEMPIO: perché le leggo nel bilancio VALORE ECONOMICO DEL CAPITALE = valore massimo, serie di POTENZIALITÀ INESPRESSE (nel capitale netto di bilancio) -> serie di valori che consentono all’azienda di realizzare il flusso di redditi che porterà il capitale; domanda: capitale ECONOMICO > NETTO DI BILANCIO -> perché in quello di NB non è espresso tutto il potenziale; - INCORRETTA: sovrastime o sottostima 40 SOTTOSTIMA del capitale NETTO DI BILANCIO rispetto al capitale di funzionamento: VIETATO dalla legge -> manipolo del bilancio ma non c’è mai morto nessuno, perché nascondo una parte di utili (prima o poi saltano fuori) non sono fondi neri (soldi azione li porto fuori); RISERVA OCCULTA: più costi di quelli che effettivamente ho, sovrastimo le attività del capitale, sovrastimo le perdite future presunte… - Sotto il profilo del reddito, rappresenta utile ragionevolmente conseguito nel periodo, non evidenziato per il fatto che i costi, perdite o consumi di fattori sono stati esposti in misura superiore a quanto determinabile secondo una corretta valutazione - Sotto il profilo del capitale, rappresenta la complessiva sottostima del capitale netto di bilancio conseguente al fatto che sono stati manipolati i valori di talune attività e/o ESEMPIO: ATTIVITÀ PRESUNTE PASSIVITÀ PRESUNTE riserve occulte -> avvengono anche con la sovrastima dei passivi; 41 SOVRASTIMA del capitale NETTO DI BILANCIO rispetto al capitale di funzionamento: -> stima RAGIONEVOLE ma NON PRUDENTE ESEMPIO: -> ANNACQUAMENTO: i valori non appaiono realizzabili attraverso il flusso di ricavi futuri; PER RIMEDIARE: - perdite a carico dei periodi futuri che compenseranno, nel tempo l’eccesso di reddito assegnato; - sottrarre l’annacquamento di capitale al valore assegnato al capitale di bilancio; 42 AVVIAMENTO: eccedenza del valore del capitale economico del complesso, rispetto al valore delle singole parti patrimoniali che lo compongono e indica di quanto l’insieme vale più della somma delle parti; -> parliamo di una grandezza che rappresenta quanto il sistema (insieme di beni, persone e relazioni) valga più delle singole parti. In generale l’insieme può essere: - positivo (2+2=5 producono maggior valore, risparmio costi; - negativo o - nullo (2+2=3 a volte meglio essere divisi perché stare insieme distrugge valore) Si calcola con differenza tra valore economico del capitale e somma delle parti che compongono il capitale valutate a prezzi correnti; Ce VALORE ECONOMICO CAPITALE : -> calcolo: attualizzando i flussi di redditi futuri tramite il tasso di attualizzazione; Cc SOMMA DEI VALORI DEI COMPONENTI DEL CAPITALE A PREZZI CORRENTI : -> distinzione prezzo: corrente (acquirente) e di liquidazione (venditore) beni correnti devo distinguere: - FATTORI PRODUTTIVI ACQUISITI da terzi attraverso atti di scambio -> trovo nello schema del capitale perché li ho acquistati - RISORSE IMMATERIALI INTANGIBILI -> interne all’azienda, possono fare la differenza; marchi registrati realizzati internamente es: 04:31 -> 07:00, competenze, reputazione, relazioni sociali e virtù => FONDAMENTALI, gran parte del plusvalore (avviamento) è dato da questi; a parità di capitale netto di bilancio, due aziende possono avere diverse capacità di produrre valore dovuto alle risorse immateriali intangibili -> dovuto alle abilità dell’imprenditore; 43 ESEMPI: SOLO UNO tra le risorse immateriali intangibili può essere venduto: marchio; Nei componenti del capitale valutato a prezzi correnti occorre includere il valore del marchio al suo prezzo corrente o fair value (€ 50.000). Dunque, il marchio generato internamente non entra nel calcolo del capitale netto di bilancio, ma in quello del capitale valutato a prezzi correnti. 44 45 AVVIAMENTO - good will -> Ce > Cc - bad will -> Ce < Cc in questo caso il soggetto economico può: § cedere l’azienda -> prezzo: incontro tra domanda e offerta; § l’liquidare l’azienda; ESERCIZIO: - CNB = capitale di proprietà + reddito = 60.000 + 31.800 = 91.800 - CNF = CNB + (– sovra + sotto stime) = 91.800 – 2.000 + 1.500 = 91.300 - Ce = 35.000 / 0,09 = 388.000 - A = Ce – Cc = 388.000 - 210.000 = 178.888 46