Sistemi Informativi avanzati per il business PDF

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Questo documento fornisce informazioni sui sistemi informativi aziendali, processi di gestione, decisionali ed esecutivi, organizzazione, ed economia aziendale.

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Sistemi Informativi avanzati per il business Agenda Informazioni e azienda Definizione di sistema informativo aziendale Componenti, processo informativo, requisiti, finalità Destinazione delle informazioni MODELLO TIPICO DI COMPORTAMENTO AZIENDALE PROCESSO DI DECIS...

Sistemi Informativi avanzati per il business Agenda Informazioni e azienda Definizione di sistema informativo aziendale Componenti, processo informativo, requisiti, finalità Destinazione delle informazioni MODELLO TIPICO DI COMPORTAMENTO AZIENDALE PROCESSO DI DECISIONE Le decisioni aziendali sono alimentate dalle informazioni contabili ed extracontabili che riguardano: l’ambiente esterno all’azienda (mercati, enti pubblici e istituzionali); l’ambiente interno (sistema di persone che operano nell’azienda, sistema tecnico- operativo e cultura aziendale). Si articola nelle fasi di: individuazione del problema; definizione del problema; sviluppo di soluzioni alternative; individuazione delle conseguenze associate a ciascuna alternativa; scelta dell’alternativa più conveniente. PROCESSO DI ESECUZIONE Una volta che le decisioni sono formulate, segue il processo esecutivo. PROCESSO DI CONTROLLO La decisione e l’azione necessitano del processo di controllo per rendere l’attività razionale. Confronto tra decisione e azione; calcolo di eventuali scostamenti. Se lo scostamento va oltre certi limiti di tolleranza, si interviene con un’analisi sistematica delle cause degli scostamenti. Il controllo predispone i conti di periodo e i conti annuali che costituiscono la base essenziale per l’informativa esterna d’impresa e per migliorare il livello di efficacia ed efficienza del sistema aziendale. CORREZIONE (PROCESSO DI RETROAZIONE) Una volta individuate le cause, scatta il feed-back=azione di correzione. Nelle aziende più evolute si tende a sviluppare il feed-forward control system=meccanismo che consente alla direzione di acquisire le informazioni per porre in essere gli interventi correttivi in anticipo rispetto all’azione, prima che i risultati vengano conseguiti. IL CICLO DI CONTROLLO ECONOMIA AZIENDALE E SISTEMA INFORMATIVO L’economia aziendale è un ramo della scienza economica che studia il comportamento delle aziende, ovvero i processi di decisione, di esecuzione, di controllo, il sistema informativo e il feedback, secondo il modello della razionalità limitata. Studia, in particolare: il sistema informativo che rappresenta la linfa vitale, la materia prima che alimenta i processi di decisione, esecuzione e controllo; i problemi di struttura e di funzionamento e i modelli di direzione che influenzano il tipo e la qualità dei citati processi. DEFINIZIONE DI AZIENDA Definizione di Zappa (1956): “L'azienda è un istituto economico destinato a perdurare che, per il soddisfacimento dei bisogni umani, ordina e svolge in continua coordinazione la produzione”. L’azienda è un: Sistema di persone; Sistema di beni; Sistema di operazioni. AZIENDA: SISTEMA DI PERSONE Il sistema di persone occupate in un’azienda è detto organizzazione. L’organizzazione è costituita da un sistema coordinato di persone che sono specializzate a svolgere determinati compiti. La specializzazione e il coordinamento sono ottenuti mediante il processo organizzativo che prevede le seguenti fasi: 1)INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI: 2) DETERMINAZIONE DELLE FUNZIONI DA SVOLGERE PER CONSEGUIRE GLI OBIETTIVI: 3) SCOMPOSIZIONE E RICOMPOSIZIONE DELLE FUNZIONI PER CREARE I RUOLI: 4) SPECIFICAZIONE PER OGNI RUOLO DEI COMPITI, DELLE RESPONSABILITA’ E DEI POTERI DA ASSEGNARE ALLE PERSONE 5) DEFINIZIONE DELLE LINEE D’INFLUENZA (possono essere autoritarie e non autoritarie) 6) DEFINIZIONE DELLE PROCEDURE OPERATIVE 7) CREAZIONE DEL SISTEMA INFORMATIVO: definizione delle linee verticali, orizzontali e trasversali attraverso cui passano le informazioni che alimentano i processi di decisione, esecuzione e controllo. Si definisce struttura organizzativa, il complesso dei ruoli, delle linee d’influenza e del sistema informativo. Si definisce Span of control il numero di persone controllate da un dirigente. L’organigramma è la rappresentazione grafica della struttura organizzativa. AZIENDA: SISTEMA DI OPERAZIONI L’insieme delle operazioni compiute nel corso della vita dell’azienda è definito GESTIONE. Complesso di attività svolte dall’impresa per raggiungere le finalità dei soggetti coinvolti nell’operatività aziendale. Distinzione tra: gestione strategica: gestione di tipo imprenditoriale impostata su scelte di fondo riguardanti gli obiettivi e l’impiego delle risorse aziendali; gestione operativa: gestione delle aree o funzioni aziendali secondo il principio della specializzazione operativa - atti di decisione, esecuzione e controllo. CONOSCENZE E CICLO OPERATIVO DELLE AZIENDE Definizione evoluta: L’azienda può essere definita come un sistema di beni, persone, operazioni, conoscenze con la mission di creare utilità. COS’È LA GESTIONE? La gestione comprende varie aree o settori d’operazioni: gestione caratteristica: operazioni relative all’acquisizione, trasformazione e vendita dei prodotti; gestione finanziaria: operazioni di negoziazione, remunerazione e rimborso dei finanziamenti ottenuti; gestione patrimoniale: operazioni di disinvestimento, d’amministrazione e d’investimento dei beni; gestione straordinaria: comprende i componenti di reddito che sono estranei all’esercizio in corso; gestione fiscale: operazioni relative alle imposte sul reddito. INFORMAZIONI E DECISIONI SISTEMA INFORMATIVO Per sistema informativo si può intendere: l’insieme delle informazioni predisposte per soddisfare le esigenze conoscitive interne ed esterne; il complesso delle procedure (metodologie e procedimenti) per la realizzazione e trasmissione di tali flussi informativi; l’insieme dei mezzi tecnici e delle risorse umane alla base del processo; d) l’insieme dei dati raccolti, organizzati e strutturati nei “data-base”. Noto che si definiscono INPUT= Dati grezzi (descrizione originaria, non orientata, dei fenomeni interni ed esterni); Risorse tecniche e umane; Procedure e OUTPUT = Informazioni (insieme di dati organizzati al fine di generare un determinato significato e soddisfare le esigenze conoscitive). COMPONENTI, PROCESSO INFORMATIVO, REQUISITI, FINALITÀ DEFINIZIONE di SISTEMA INFORMATIVO L’insieme degli elementi e delle loro relazioni che determinano i procedimenti di produzione dell’informazione, partendo dai dati che descrivono, in origine, i fenomeni aziendali e ambientali: procedimenti finalizzati a soddisfare con efficacia ed efficienza, le esigenze conoscitive interne ed esterne d’azienda. DESTINAZIONE DELLE INFORMAZIONI: CARATTERISTICHE L’EVOLUZIONE DEI SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI Agenda Sistema informativo aziendale: informazioni strutturate per il sistema delle decisioni e del controllo interno; la piramide di Anthony - livelli decisionali; Il modello di Simon – strutturazione delle decisioni; lo schema di Gorry e Scott-Morton. CARATTERISTICHE SISTEMA INFORMATIVO Le informazioni costituiscono supporto per: indagare l’ambiente di riferimento; definire gli obiettivi aziendali; determinare le linee strategiche e le risorse necessarie allo scopo; utilizzare le risorse. All’interno del sistema informativo si distinguono le informazioni in strutturate per l’esterno e per l’interno. In particolare, le informazioni destinate all’interno hanno caratteristiche notevolmente differenziate in relazione al: a. livello decisionale a cui sono dirette; b. grado di strutturazione delle decisioni. CARATTERISTICHE INFORMAZIONI PER L’INTERNO PIRAMIDE DI ANTHONY IL MODELLO DI SIMON LO SCHEMA DI GORRY E SCOTT-MORTON Il grado di strutturazione definisce le procedure di analisi del problema, trattamento dei dati correlati, definizione delle alternative e scelta di quella preferibile. DAL LIVELLO OPERATIVO AL LIVELLO STRATEGICO Passando dal livello operativo a quello strategico: diminuisce il livello di precisione delle informazioni richieste; diminuisce il livello di dettaglio; l'orizzonte temporale si espande nel futuro: da informazioni a carattere essenzialmente storico si passa ad informazioni a carattere essenzialmente prospettico; aumenta l'incertezza circa la frequenza di richiesta delle informazioni; l'origine dei dati da essenzialmente interna diventa essenzialmente esterna; diminuisce la frequenza di uso delle informazioni; diminuisce, di conseguenza, l'importanza di un rapido aggiornamento degli archivi; da informazioni largamente formalizzate si passa ad informazioni a carattere essenzialmente informale; aumenta la gamma dei dati da considerare nel processo decisionale; da informazioni a carattere essenzialmente quantitativo si passa ad informazioni aventi carattere prevalentemente qualitativo. INTRODUZIONE AI SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI Agenda L’evoluzione dei sistemi informativi aziendali I requisiti di efficacia del sistema TIPOLOGIE DI DATI IL SISTEMA INFORMATIVO LO SVILUPPO DEI SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI L'evoluzione della tecnologia, a livello hardware, software, sistemi di comunicazione e data- base, ha determinato cambiamenti negli aspetti tecnici di raccolta, trattamento e comunicazione delle informazioni aziendali, tra cui: immissione diretta di dati sempre più numerosi ad un livello di dettaglio sempre maggiore; tempestività di aggiornamento e reperimento dei dati; integrazione dei sistemi e distribuzione delle risorse informatiche per poter operare immediatamente e interattivamente sulle basi di dati. Nuovo scenario “informatico” dove ogni operatore aziendale può disporre di un personal computer legato a rete ad altri computer, utilizzare strumenti software orientati all’utente, accedere selettivamente alle basi dì dati e comunicare con altri operatori dotati di risorse informatiche. L'evoluzione delle tecnologie di trattamento dell'informazione e gli altri cambiamenti profondi nei sistemi organizzativi e gestionali determinano grosse opportunità di miglioramento dei procedimenti di rilevazione ed informazione aziendale. Al riguardo, possono essere individuati quattro livelli principali di automazione corrispondenti ad altrettanti stadi di sviluppo dei sistemi informativi aziendali: LIVELLI DI AUTOMAZIONE 1) elaborazione automatica dei dati limitata all'area amministrativo-contabile: emissione automatica di fatture ed altri documenti, contabilità generale, contabilità IVA, contabilità clienti/fornitori ed altre rilevazioni elementari; 2) elaborazione automatica dei dati in sviluppo, con finalità di controllo operativo, verso le funzioni commerciale e di produzione: gestione degli ordini da clienti, gestione del magazzino, distinta-base di produzione, contabilità industriale e così via; 3) elaborazione automatica dei dati diffusa e integrata nelle diverse aree di gestione corrente, anche ai fini di controllo direzionale; 4) elaborazione automatica dei dati sia interni che esterni a supporto dei processi decisionali e di controllo strategico. IL PRIMO LIVELLO Nel passaggio da una gestione amministrativo-contabile di tipo manuale ad una gestione automatica di primo livello (per applicazioni quali: contabilità generale fiscale, contabilità IVA e fatturazione), si ha in genere una riduzione dei costi ed un aumento dell'accuratezza con la quale i dati amministrativo-contabili possono essere resi disponibili. I problemi di tale passaggio sono limitati in quanto l'elaborazione automatica dei dati ristretta all'area amministrativo-contabile non determina in genere modifiche sostanziali nelle procedure di rilevazione e controllo. Infatti, a tale livello di automazione, le nuove procedure non sostituiscono quelle manuali ma si affiancano ad esse. IL SECONDO LIVELLO Il secondo livello di automazione coinvolge le procedure operative. L'elaborazione automatica dei dati influenza significativamente il soddisfacimento delle finalità di controllo operativo aziendale, in funzione della precisione e della immediatezza con cui possono essere rese disponibili le informazioni sui processi distributivi (gestione degli ordini) e produttivi (distinta- base di produzione e gestione del magazzino). Lo sviluppo della elaborazione dei dati nelle aree commerciale e produttive non determina necessariamente vantaggi in termini di efficacia (utilità delle informazioni nei processi decisionali) ed efficienza (rapporto costi/prestazioni) del sistema informativo: l’efficienza rimane bassa se i dati devono essere immessi diverse volte nel sistema, ad un livello di analisi eccessiva, in corrispondenza di ciascuna procedura; l’efficacia rimane bassa se l’elevato volume dei dati immessi manualmente nel sistema determina “ritardi” eccessivi nelle disponibilità delle informazioni e controlli inadeguati sull’accuratezza dei dati immessi e del software utilizzato per l’elaborazione automatica degli stessi. IL TERZO LIVELLO Una riduzione dei costi ed un aumento dell’efficacia del processo informativo si può realizzare solo attraverso una completa integrazione delle procedure ad un appropriato livello di selettività/analiticità delle informazioni, nel passaggio dal secondo al terzo livello di automazione. Coinvolgimento completo degli utenti e una nuova filosofia di gestione aziendale basata sulla delega, con un’ampia formalizzazione delle procedure ed un forte orientamento al controllo direzionale. Il terzo livello di automazione, pertanto, difficilmente si riscontra nella realtà delle imprese, per la necessità di modificare la filosofia di gestione aziendale, prima ancora di realizzare la necessaria razionalizzazione dei flussi informativi ed integrazione del sistema dei dati negli archivi informatici. I vantaggi evidenziati nelle aziende che si trovano a tale livello di automazione sono quelli di avere a disposizione tempestivamente una quantità notevole di dati sui processi gestionali interni, la cui precisione è garantita da idonei sistemi di integrazione e controllo delle procedure. IL QUARTO LIVELLO Il quarto livello di automazione determina una completa razionalizzazione dei processi di elaborazione e “diffusione selettiva” delle informazioni a supporto dei processi decisionali e di controllo, anche a livello strategico, mediante l'integrazione dei dati interni con quelli esterni. I LIMITI ALLO SVILUPPO 1) Un’eccessiva delega decisionale ai tecnici informatici, determinata dall’errata convinzione che i problemi della elaborazione automatica dei dati richiedano conoscenze tecniche specifiche. 2) Un’eccessiva trasparenza del sistema, essendo i dati aziendali, anche quelli più riservati, leggibili e verificabili grazie alla loro chiara organizzazione e rappresentazione. Tali aspetti di trasparenza acquistano particolare rilevanza nei rapporti con i concorrenti e, più ancora, con riferimento agli accertamenti fiscali operati dagli organi dell'Amministrazione Finanziaria dello Stato. 3) Un eventuale irrigidimento del sistema, data la necessità di prevedere e codificare i vari aspetti della gestione da sottoporre ad elaborazione automatica e la difficoltà di individuare preliminarmente tutte le possibili eccezioni. L’ANALISI DEI BISOGNI INFORMATIVI-DECISIONALI Le attività di base per lo sviluppo dei sistemi informativi aziendali sono quelle legate all'analisi del contesto gestionale di riferimento ed al superamento di alcune difficoltà connesse a tale analisi. Una volta definito il fabbisogno, è poi necessario specificare le caratteristiche delle informazioni che lo soddisfano, e da queste risalire ai dati elementari da immettere originariamente nel sistema ed agli altri dati da memorizzare negli archivi. Più in generale, è necessario effettuare una valutazione attendibile dei costi e dei benefici per decidere quali informazioni convenga concretamente predisporre. Verso l’esterno, l’attività informativa dell'azienda è in gran parte collegata a disposizioni legislative ed a rapporti di natura contrattuale. Verso l'interno, invece, le esigenze informative da soddisfare sono strettamente collegate alle mutevoli ed incerte caratteristiche dei processi decisionali ed operativi. Dalle decisioni assunte o da assumere si risale alle esigenze informative; risulta più agevole, così, verificare i requisiti qualitativi e quantitativi delle informazioni prodotte o da produrre per i vari centri decisionali. Il passo successivo consiste nella verifica dell'integrazione esistente tra le varie classi di informazioni e, in particolare, di quelle strutturate per l'interno con quelle orientate per la comunicazione all'esterno dell'azienda. La necessaria integrazione dei dati determina sia gli aspetti di efficienza del sistema in termini di razionalizzazione del processo di raccolta e trattamento dei dati grezzi, sia gli aspetti di efficacia, in termini di utilizzo molteplice dei dati opportunamente collegati. Il massimo livello di integrazione è rappresentato dalla possibilità che ciascun dato elementare sia immesso una sola volta nel sistema con operazioni specificamente organizzate in funzione della provenienza e con l'articolazione richiesta dalle diverse destinazioni del dato stesso nell'ambito del processo informativo. I SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI: CARATTERISTICHE E REQUISITI Agenda La pianificazione e gestione del processo di sviluppo di un sistema informativo aziendale (SIA) L’articolazione del processo Strumenti metodologici Caratteristiche sistema informativo: introduzione LA PIANIFICAZIONE E GESTIONE DEL PROCESSO DI SVILUPPO DI UN SIA Come tradurre in forma concreta le percezioni sulle situazioni (i processi decisionali ed operativi) a cui i nuovi sistemi informativi devono far fronte? Come fare scelte, dal lato delle risorse tecniche, in un campo, qual è quello dei sistemi di elaborazione automatica dei dati, nuovo ed in rapido sviluppo? Come coordinare le richieste degli «utenti» (che spesso non conoscono gli aspetti tecnici del trattamento dei dati sulla base dei nuovi strumenti) e dei tecnici informatici (che spesso hanno una scarsa conoscenza della realtà aziendale, per quanto riguarda i processi decisionali interni e le esigenze informative per l'esterno)? ARTICOLAZIONE DEL PROCESSO Per guidare il cambiamento dei sistemi informativi è necessario mettere in atto meccanismi complessi di: definizione preliminare di obiettivi e risorse del processo di sviluppo; verifica continua degli obiettivi e delle risorse mediante l'analisi critica delle situazioni di partenza e di quelle successive. Il processo deve essere necessariamente iterativo e gli interventi riguardano: l'area informativa; i procedimenti decisionali; i procedimenti operativi. L'aspetto realmente critico è che il valore delle informazioni dipende direttamente dalla loro effettiva utilizzazione nei processi decisionali ed operativi = Solo chi utilizza le informazioni può valutarne l'utilità. 1. la valutazione di un sistema informativo è collegata sia all'efficacia con cui sono soddisfatti gli obiettivi (i requisiti del sistema) sia all'efficienza con cui è realizzato il processo di conversione dei dati in informazioni; 2. mentre la responsabilità nel valutare l'efficacia del sistema è riconducibile agli utenti, l'efficienza coinvolge direttamente chi fornisce le informazioni, cioè che raccoglie i dati originari e li sottopone a trattamento; 3. nei sistemi basati sulla elaborazione automatica dei dati, esiste in genere una netta separazione tra gli utenti, da un Iato; gli specialisti e gli operatori «informatici», dall'altro. STRUMENTI METODOLOGICI Nei casi in cui le scelte di sviluppo dei sistemi informativi comportino modifiche significative, è necessario inserire il progetto di sviluppo in un quadro organico di pianificazione e controllo. È anche necessario utilizzare idonei strumenti metodologici di progettazione del nuovo sistema informativo: 1) un insieme di strumenti grafici e linguistici per descrivere i flussi informativi e documentali; 2) un insieme di strumenti software di supporto al lavoro di progetto (programmi analizzatori, programmi di simulazione, sistemi per lo sviluppo automatico di programmi applicativi, ecc.); 3) un sistema di documentazione del lavoro per facilitare la comunicazione tra utenti operativi, dirigenti e specialisti informatici (moduli standard e regole per la loro compilazione); 4) un sistema di procedure e di ruoli, con l'attribuzione di precise responsabilità per ciascun gestore del cambiamento, per migliorare la comunicazione, mediare gli interessi divergenti e permettere il controllo del processo. LE CARATTERISTICHE DEL SISTEMA INFORMATIVO Il punto di partenza è rappresentato dall'analisi critica del sistema informativo esistente, al fine di: evidenziare le disfunzioni ed i problemi: errori, ritardi, duplicazioni, incompletezze; ricercare le cause ed i riflessi molteplici dei problemi; definire la natura e la direzione degli interventi correttivi, e la loro fattibilità. Mediante l'analisi critica del sistema esistente risulta agevole verificare gli aspetti qualitativi e quantitativi delle informazioni e, di conseguenza, le caratteristiche del sistema informativo che le produce. Le principali possono essere individuate in: selettività, flessibilità, affidabilità, tempestività ed accettabilità. I REQUISITI DI EFFICACIA Mediante l'analisi critica del sistema esistente risulta agevole verificare gli aspetti qualitativi e quantitativi delle informazioni e, di conseguenza, le caratteristiche del sistema informativo che le produce. Le principali possono essere individuate in: selettività, flessibilità, affidabilità, tempestività accettabilità. LA SELETTIVITÀ Un sistema informativo deve essere, prima dì tutto, selettivo deve cioè fornire non masse enormi di dati concretamente inutilizzabili, ma dati selezionati e realmente utili, cioè rilevanti, per i vari centri decisionali e operativi. La selettività riguarda dunque il rapporto tra i dati qualitativamente rilevanti per ogni centro decisionale e la massa totale dei dati forniti. Un sistema è tanto più selettivo quanto più i dati sono significativi, si adattano all’utente e sono da lui effettivamente utilizzabili ed utilizzati, cioè quanto più aumentano le informazioni a parità di dati trattati. LA TEMPESTIVITÀ Il problema della tempestività è legato ai limiti di tempo entro i quali le informazioni devono essere fornite al fine di permettere una efficace pianificazione, organizzazione e controllo dei fenomeni aziendali. La tempestività, più precisamente, ha tre componenti: 1) la periodicità, cioè il periodo di tempo che intercorre tra due informazioni successive dello stesso tipo. Una situazione contabile, ad esempio, può essere stampata ogni giorno oppure ogni settimana oppure ogni mese; 2) l'intervallo temporale coperto dall'informazione. Una situazione contabile, riprendendo l'esempio precedente, può riportare i movimenti iscritti nei conti per l'intero esercizio o per periodi più brevi od anche per periodi più lunghi nel riferimento agli esercizi precedenti; 3) il tempo di elaborazione (o ritardo) del sistema, cioè l'intervallo di tempo necessario per eseguire le operazioni di acquisizione, trattamento e comunicazione dei dati. LA FLESSIBILITÀ L'adeguatezza alla dinamica delle richieste informative implica che il sistema informativo deve avere la massima flessibilità, al fine di adattarsi rapidamente al mutare delle esigenze informative e delle tecniche di produzione e distribuzione delle informazioni. In concreto, la flessibilità del sistema informativo dipende: dal peso delle parti informali, rispetto a quelle formali, dai vincoli di struttura organizzativa per la parte formalizzata, dalle caratteristiche di adattabilità delle procedure di raccolta, trattamento e comunicazione dei dati, dalla qualità del software che svolge automaticamente tali funzioni, dalla configurazione e modularità dei sistemi hardware. L’AFFIDABILITÀ Un’altra caratteristica estremamente importante di un sistema informativo è la sua affidabilità, cioè la corrispondenza tra le informazioni sui fenomeni ed i fenomeni reali, dunque l'accuratezza dei dati forniti. LA VERIFICABILITÀ La verificabilità del sistema dipende essenzialmente dalla traccia revisionale rappresentata dalla documentazione che accompagna le operazioni aziendali e dall'esistenza di procedure scritte, comunicate ed osservate nella compilazione dei documenti e nello svolgimento delle rilevazioni, quali, ad esempio: moduli pre-numerati, firme di autorizzazione e di supervisione, totali di controllo. MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELL’INFOMAZIONE Poiché l'informazione è destinata agli utenti, devono essere precisate le modalità di presentazione dell'informazione: modi, tempo e luoghi di presentazione. I modi descrivono le modalità di presentazione dell'informazione: il supporto su cui essa viene fornita, l'evento attivatore della sua diffusione (sistematico o per eccezioni), il formato (tabella, relazione, grafico). I luoghi dove l'informazione deve essere fornita rappresentano, assieme alle sorgenti dei dati, l'elemento determinante per la definizione del processo di produzione dell'informazione: sui luoghi si riflette l'influenza dell'assetto organizzativo e geografico dell'impresa. I tempi di fornitura dell'informazione stabiliscono la tempificazione della produzione dell’informazione stessa. LIVELLI DI RAPPRESENTAZIONE DI UN SI Un sistema informativo (SI) può essere descritto da differenti “punti di vista”. La modellazione più diffusa nella letteratura prevede tre diversi livelli di rappresentazione: modello organizzativo; modello funzionale; modello informatico. MODELLO DI SI AZIENDALE MODELLO ORGANIZZATIVO Il modello organizzativo viene utilizzato per descrivere come i flussi informativi “attraversano” la struttura organizzativa di un’azienda. Il modello più diffuso per delineare la visione organizzativa di un SI è il cosiddetto organigramma aziendale. In generale, un organigramma aziendale può essere visto come la rappresentazione grafica di una struttura organizzativa corrente o in un certo momento storico. La rappresentazione può essere: piramidale, che dal punto di vista grafico si estende molto in larghezza; a bandiera, che si estende in altezza; mista, si rappresentano alcuni livelli di organigramma in modo piramidale ed altri a bandiera; ad albero, ovvero una rappresentazione simile a quella delle directory. ESEMPIO Attraverso un organigramma, è possibile non solo evidenziare le aree aziendali coinvolte nella gestione delle informazioni, ma anche in parte obiettivi e funzionalità di un SI. MODELLO FUNZIONALE Da un punto di vista funzionale, un sistema informativo può essere descritto attraverso l’insieme dei processi aziendali supportati e, che in qualche modo, necessitano di risorse informative per la loro esecuzione, e attraverso le funzionalità messe loro a disposizione dal sistema stesso. ESEMPIO 1 Nel caso del processo di produzione di automobili, il SI dovrà offrire funzionalità per garantire lo scambio di informazioni tra le varie attività. In particolare, i programmi di produzione dovranno essere correttamente inviati al reparto produzione, che a sua volta dovrà essere in grado di comunicare lo stato di avanzamento delle attività. Altre funzionalità dovranno supportare la richiesta di materie prime nel corso dell’assemblaggio di un’autovettura. ESEMPIO 2 Esempio di flusso di attività necessarie all’esecuzione del processo di “acquisto on-line” di un libro Nel caso dell’acquisto on-line di un libro l’attività di “Scelta Libro”, che viene eseguita dal cliente attraverso ad esempio il portale web di e-commerce dell’azienda, necessita di un insieme di funzionalità per: la validazione dell’utente (ad esempio l’autenticazione mediante username e password ed il recupero dei relativi dati); la ricerca e selezione del libro di interesse dal catalogo del sistema. L’attività di “Acquista Libro”, eseguita sempre dal cliente (e che prevede dapprima la scelta del libro), necessita da parte del SI invece di un insieme di funzionalità per: l’acquisto mediante carta di credito e la registrazione in archivio dell’ordine; la visualizzazione dello stato di avanzamento di un ordine di acquisto. L’attività “Spedizione”, gestita dal magazziniere con l’ausilio di un software di magazzino, richiede al SI funzionalità per: la consultazione degli ordini e prelievo delle informazioni di interesse; la registrazione dei dati relativi ad una nuova spedizione. Infine, l’attività “Consegna”, gestita dallo spedizioniere, necessita di un’unica funzionalità per: la registrazione di informazioni relative alle spedizioni in corso. TIPOLOGIE DI INFORMAZIONI GESTITE DAL SISTEMA INFORMATIVO ATTRAVERSO IL DIAGRAMMA UML DELLE CLASSI. MODELLO INFORMATICO Il modello informatico di un SI viene utilizzato per descrive le caratteristiche base del sistema informatico “sottostante”, da differenti punti di vista: dell’architettura software delle applicazioni (modello applicativo); dell’architettura degli impianti di elaborazione; dell’architettura di rete (gli ultimi due punti costituiscono il cosiddetto modello tecnologico). MODELLO APPLICATIVO DI UN SISTEMA INFORMATICO L’architettura software dei moderni sistemi informatici si sviluppa su tre livelli logico-funzionali dando luogo ad applicazioni dette three-tier. In esse si distinguono: 1. Livello presentazione (in gergo presentation layer); 2. Livello applicazione (in gergo application layer); 3. Livello dati (in gergo data layer). STRATO PRESENTAZIONE Concetto di GUI e di transazione Finalità dei SI ✓ INTERNA E B2E ✓ B2B ✓ B2C Evoluzione degli strati di presentazione / interazione ✓ TTY (da 1950 ca) : no driver ✓ CRT / carattere : TP driver (da 1965-1968) ✓ WEB : 1994-1995 Esempi Presentazione: consultazione dati cliente: esempio Presentazione: analisi cliente in SI B2B: esempio Presentazione : Analisi di un cliente in un SI B2C (Business to Consumer) : esempio LIVELLO DATI: definizioni DBMS: è un sistema software capace di gestire una collezione di informazioni registrata su archivi (file) secondo una struttura logica e un linguaggio di manipolazione, che isolano il software applicativo dai dettagli della struttura fisica effettiva con cui sono la informazioni sono materialmente registrate sui supporti di memorizzazione (in genere dischi). DBMS RELAZIONALI: sono DBMS che applicano il modello relazionale; sono la forma prevalente DBMS GERARCHICI E RETICOLARI: sono DBMS di generazioni precedenti ai DBMS relazionali, con strutture di dati gerarchiche (alberi) e a maglia (reticolari) DBMS multidimensionali: le informazioni sono memorizzate in matrici di vettori (ipercubi); usato nei sistemi direzionali. Modello relazionale (Relational data model) Modello di dati introdotto da Codd nel 1970, particolarmente adatto alle elaborazioni di dati gestionali. In questo modello i dati sono organizzati in tabelle. L’insieme dei nomi delle colonne delle tabelle è chiamato schema della base dati.. I dati possono essere manipolati usando algebra relazionale. Il SQL (Structured Query Language) è un linguaggio standard per interagire con una base dati strutturata secondo uno schema relazionale. MODELLO TECNOLOGICO DI UN SISTEMA INFORMATICO Per quanto concerne l’architettura di elaborazione dei SI, questa è di solito basata sul classico paradigma di comunicazione client- server in cui sono presenti uno o più entità client che richiedono un servizio, e, uno o più server che erogano differenti servizi, dislocate su nodi computazionali (macchine) diversi. Architettura di rete Classificazione per estensione fisica LAN MAN WAN Classificazione per livello gerarchico Reti di accesso Dorsali MAN Classificazione per modalità di funzionamento Internet Intranet Extranet Tassonomia delle reti dati – 1 Connessione Connessione dial-up, modem analogico, fino a 64kbit/s modem digitale ISDN (Integrated Services Digital Network) fino a 128Kbit/s Connessione permanente (always-on) modem digitale ADSL (Asynchronous Digital Subscriber Line) fino a 600kbit/s; ADSL, fino a molte decine di Mbit/s (p.e. VDSL) Ethernet, da 10 Mbit/s (P.e. Fastweb) Supporti fisici Doppini telefonico (twisted pair) Cavo coassiale (coax): decine di Mbit/s (in Italia meno diffuso di fibra ottica) Fibra ottica (FO): banda molto larga, fino a centinaia di Mbit/s sulla singola fibra Tassonomia delle reti dati – 2 Reti mobili generazione 1: TACS Total Access Communication System: da 1990, obsolescente Reti mobili generazione 2: GSM Global System for Mobile Communications (da 1992) GPRS General Packet Radio System (dal 2000): fino a 170kbit/s teorici Reti mobili generazione 3: UMTS Universal Mobile Telecommunications System (attivo dal 2003) Banda media per utente

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