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Questi appunti, Fondamenti e Storia della Psicologia, trattano le teorie dello sviluppo cognitivo di Piaget e Vygotsky e includono un'introduzione al loro lavoro e alle domande chiave sollevata in questi studi.
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Fondamenti e Storia della Psicologia Teorie dello sviluppo cognitivo: Piaget, Vygotsky e approcci contemporanei Piano della lezione Sviluppo Cognitivo: Metodi Jean Piaget (1896-1980) – Scuola di Ginevra Punti di debolezza della teoria di J. Piaget Lev Vygotsky (1896-1934) – S...
Fondamenti e Storia della Psicologia Teorie dello sviluppo cognitivo: Piaget, Vygotsky e approcci contemporanei Piano della lezione Sviluppo Cognitivo: Metodi Jean Piaget (1896-1980) – Scuola di Ginevra Punti di debolezza della teoria di J. Piaget Lev Vygotsky (1896-1934) – Scuola storico-culturale Approcci teorici contemporanei allo studio dello sviluppo cognitivo 2 TIMELINE 1923- Piaget 1956 – 1906- Pavlov Conferenze di 1896- Dewey pubblica le sue pubblica Le Langage et la Dartmouth e al scrive “The Reflex ricerche sui pensée chez MIT Arc Concept in riflessi l'enfant 1967- Neisser Psychology” condizionati 1890 – James pubblica considerato il 1938- Skinner scrive Principi 1913 – Watson scrive Psicologia manifesto del pubblica The di Psicologia Psychology as the Cognitiva FUNZIONALISMO Behavior of → influenza behaviorist views it -> COGNITIVISMO sul Organisms: An COMPORTAMENTISMO funzionalismo Experimental Analysis 1879 – Wundt 1912 – 1925- Vygotskij fonda il Wertheimer scrive La coscienza Laboratorio di 1893 - E. B. pubblica il suo 1942- Rogers come problema psicologia Titchener si lavoro sul pubblica sperimentale della psicologia del trasferisce alla movimento comportamento – Psicoterapia di a Lipsia stroboscopico Cornell University manifesto della consultazione dove fonda il suo 1896 – Freud –> GESTALT 1943- Maslow Scuola storico- laboratorio -> scrive pubblica Teoria L'ereditarietà culturale STRUTTURALISMO della motivazione e l’eziologia umana della nevrosi PSICOANALISI PSICOLOGIA UMANISTICA 3 Domande chiave 1. In che modo i fattori biologici interagiscono con quelli ambientali per determinare lo sviluppo umano? 2. Lo sviluppo psicologico è un processo di cambiamento graduale o serie di stadi diversi e successivi? 4 Natura (fattori biologici) vs Ambiente (fattori ambientali e culturali) J. Locke : filosofo inglese del XVII secolo. Mente neonato -> tabula rasa Conoscenza acquisita attraverso i sensi, tramite esperienza C. Darwin: Teoria dell’evoluzione Enfatizza la base biologica dello sviluppo umano e il ruolo dell’ereditarietà Comportamentismo (J.B. Watson, B.F. Skinner): posizione ambientalista dominante. Oggi? Interazione natura e nutrimento 5 Natura (fattori biologici) + Ambiente (fattori ambientali e culturali) Sviluppo intrauterino Anormalità nell’ambiente uterino (rosolia, malnutrizione materna, fumo, alcool/droghe) → alterazione dei processi di maturazione del feto 6 Natura (fattori biologici) + Ambiente (fattori ambientali e culturali) Sviluppo motorio: Esercizio e iperstimolazione possono accelerare la comparsa dei comportamenti motori Tribu Kipsigis (Kenia) genitori insegnano attivamente alcuni comportamenti motori → raggiungono le tappe motorie 3/5 settimane prima dei bambini americani. Ache (Paraguay) scarse possibilità di muoversi (foresta fitta)→ camminano 1 anno dopo coetanei americani. 7 Natura (fattori biologici) + Ambiente (fattori ambientali e culturali) Sviluppo del linguaggio: Bambini parlano prima se i genitori parlano con i bambini e li gratificano Bambini americani: età media 1 anno Bambini San Marcos (Guatemala) – pochi scambi verbali con adulti: età media 2 anni 8 Il concetto di fase dello sviluppo Una serie di psicologi ipotizza che lo sviluppo proceda per fasi I comportamenti di una certa fase: sono organizzati intorno ad un tema dominante sono qualitativamente differenti dalla fase che precede/segue Tutti i bambini attraversano le stesse fasi di sviluppo e nello stesso ordine 9 Pensiero critico Perché è importante studiare lo sviluppo cognitivo? 10 Pensiero critico Perché è importante studiare lo sviluppo cognitivo? Rilevanza per il sistema educativo 11 Piano della lezione Sviluppo Cognitivo: Metodi Jean Piaget (1896-1980) – Scuola di Ginevra Punti di debolezza della teoria di J. Piaget Lev Vygotsky (1896-1934) – Scuola storico-culturale Approcci teorici contemporanei allo studio dello sviluppo cognitivo 12 W. James sul mondo dei bambini appena nati «Buzzing, blooming confusion, where the infant is seized by eyes, ears, nose and entrails all at once» → Sottostima delle abilità del bambino 13 Alcuni metodi Risposte involontarie Risposte volontarie Parent-report questionnaires 14 RISPOSTE INVOLONTARIE Preferisce la voce della madre o no? risposta di suzione 15 RISPOSTE INVOLONTARIE Preferential looking paradigm - Il paradigma della preferenza visiva Consiste nella presentazione simultanea di 2 stimoli. Viene registrata la direzione dello sguardo e il tempo di fissazione per ciascuno stimolo. ASSUNTO DI BASE: se il bambino fissa per più tempo uno stimolo rispetto all’altro, ciò significa che ha colto le caratteristiche che differenziano uno stimolo dall’altro e ne ha preferito spontaneamente uno. 16 STORIA del preferential looking paradigm (and vision science) Robert L. Fantz – primi studi pubblicati tra 1956-1958 Baby Box, for experiments on new-borns 17 STORIA del preferential looking paradigm (and vision science) Abituazione: Fantz RL. (1964). Visual experience in infants: Decreased attention to familiar patterns relative to novel ones. Science. 146:668–670 ABITUAZIONE: Fase 1 Fase 2 Fase 1: Il bambino è abituato a uno stimolo. Fase 2: Al bambino viene mostrato anche un secondo stimolo che differisce dalla primo in modo specifico. Se il bambino guarda maggiormente il secondo stimolo, questo suggerisce che il bambino può discriminare tra gli stimoli. Assunto di base: Spontanea tendenza del bambino a preferire la NOVITA’ (uno stimolo nuovo rispetto a uno familiare sarà quindi fissato più a lungo) Questo metodo è stato ampiamente utilizzato per valutare le caratteristiche dei sistemi percettivi del bambino, e, per estensione, facoltà cognitive. 18 IMITAZIONE ELICITATA Memoria Funzioni Esecutive Lukowski, A. F., & Milojevich, H. M. (2016). Examining recall memory in infancy and early childhood using the elicited imitation paradigm. Journal of Visualized Experiments, 110, e53347. 19 20 Disegni di ricerca Come posso determinare a che età si sviluppa una certa abilità? STUDI LONGITUDINALI STUDI TRASVERSALI / CROSS-SECTIONAL 21 Problemi etici della ricerca in ambito psicologico Ricerca con umani – Privacy – Disagi/danni – Consenso informato – Uso dell’inganno Piano della lezione Sviluppo Cognitivo: Metodi Jean Piaget (1896-1980) – Scuola di Ginevra Punti di debolezza della teoria di J. Piaget Lev Vygotsky (1896-1934) – Scuola storico-culturale Approcci teorici contemporanei allo studio dello sviluppo cognitivo 23 J. Piaget “assessing the impact of Piaget on developmental psychology is like assessing the impact of Shakespeare on English literature or Aristotle on philosophy—impossible. The impact is too monumental to embrace and at the same time too omnipresent to detect” (Beilin, 1994) 1896-1980 24 J. Piaget “Sono fondamentalmente un inquieto che solo il lavoro può placare” Nasce nel 1896 a Neuchatel (Svizzera francese) 1917 si laurea con una tesi sui molluschi Parigi – lavora con T. Simon che, sulla scia di Binet, si occupava della costruzione/standardizzazione di test di intelligenza per bambini 1896-1980 25 J. Piaget “Sono fondamentalmente un inquieto che solo il lavoro può placare” Simon wasn’t living in Paris and couldn’t oversee what I did—luckily!...Simon wanted me to standardize in French the tests that had been devised in English.... I became interested immediately in the way the child reasoned and the difficulties he encountered, the mistakes he made, his reasons for making them, and the methods he came up with in order to get to the right answers. From the outset, I did what I’ve been doing ever since: I made qualitative analyses instead of preparing statistics about right and wrong answers. (cited in Bringuier, 1980, p. 9) 1896-1980 26 J. Piaget “Sono fondamentalmente un inquieto che solo il lavoro può placare” Parigi – lavora con T. Simon Oltre il “testing” – domande ai bambini sugli errori → regolarità nel pattern di errori in base all’età 1921 Ginevra – Istituto Rousseau (direttore - 1940) Opere in lingua francese (il suo pensiero si diffonde solo alla fine degli anni ‘50 in America) 1896-1980 27 28 J. Piaget Una tra le più importanti teorie relative allo sviluppo cognitivo Nel suo approccio gioca un ruolo fondamentale anche la biologia e la nozione fondamentale di derivazione darwiniana di adattamento → Intelligenza umana come adattamento all’ambiente 29 J. Piaget Dagli anni ’50 in poi si dedica alla fondazione dell’epistemologia genetica: STUDIO DELLO SVILUPPO DEL BAMBINO COME MEZZO PER RISPONDERE A DOMANDE EPISTEMOLOGICHE 30 J. Piaget Dagli anni ’50 in poi si dedica alla fondazione dell’epistemologia genetica: “L’epistemologia genetica si occupa della formazione e del significato della conoscenza e dei mezzi attraverso i quali la mente umana passa da un livello di conoscenza inferiore ad uno superiore. Non è compito degli psicologi decidere quale conoscenza sia inferiore, ma è loro compito piuttosto spiegare come avviene il passaggio dall’una all’altra (Piaget, 1973)”. NB: Epistemologia - ἐπιστήμη: "conoscenza" e λόγος: "discorso" Genetica - si riferisce a “genesi” nel senso di sviluppo! 31 J. Piaget - Il metodo: il colloquio clinico - Introspezione - Metodologia comportamentista - Colloquio psicoanalitico Metodo/colloquio clinico: Sistema misto tra osservazione e colloquio - Domande mirate (mentre risolve un compito) - Ricostruire le credenze del bambino Bambini molto piccoli: osservazione e descrizione del comportamento 32 J. Piaget - Il metodo: il colloquio clinico 33 J. Piaget - Il metodo: il colloquio clinico Piaget: Da dove vengono i sogni? Bambino: Penso che si dorme talmente tanto bene che si sogna Piaget: Vengono da noi o da fuori di noi? Bambino: Da fuori Piaget: Con che cosa si sogna? Bambino: Non saprei. Piaget: Con le mani? Con Niente? Bambino: Sì con niente 34 J. Piaget e la sua teoria dello sviluppo cognitivo Bambino come “piccolo scienziato” che fa esperimenti con gli oggetti per vedere cosa accade – Soggetto Attivo I risultati di questi “esperimenti” servono a costruire SCHEMI (mattoni della conoscenza) SCHEMA: teorie su come funziona il mondo / insieme organizzato di pensieri o azioni → fondamentali per l’interazione con il mondo Esempio 1: schema corporeo (me vs non me) 35 J. Piaget e la sua teoria dello sviluppo cognitivo Se gli schemi precedenti non sono utili a capire un evento→ disequilibrio Il bambino usa ASSIMILAZIONE e ACCOMODAMENTO per ripristinare l’equilibrio ASSIMILAZIONE: il bambino si confronta con una nuova situazione ambientale, assimilandola in uno schema precedente ACCOMODAMENTO: modificare uno schema per rendere conto di una nuova informazione 36 Schema: Cane Assimilazione e accomodamento Ha quattro zampe 37 Schema: Cane Assimilazione e accomodamento Un cane!! (Ha quattro zampe) Fa muu e produce latte EQUILIBRAZIONE: in un ambiente in cambiamento, gli individui hanno Cambiare "schema cane": I cani sono più bisogno di mantenere piccoli, fanno bau e non danno il latte. uno stato interno Aggiungere un nuovo "schema mucca": Mucche stabile… ma è un sono più grandi , fanno muu e danno il latte. processo dinamico e mai pienamente 38 raggiunto Assimilazione e accomodamento A. B. C. Schema: fare rumore Assimilazione Accomodamento Incorpora un nuovo Un nuovo oggetto non oggetto in uno schema si accorda con uno precedente schema precedente 39 Cambiamenti nello sviluppo cognitivo Due principali posizioni teoriche: 1. non ci sono cambiamenti drastici nel COME si pensa, ma la conoscenza disponibile al bambino aumenta in modo considerevole nel corso dello sviluppo; 2. fondamentali differenze nella cognizione tra bambini di età diverse. 40 J. Piaget e la sua teoria dello sviluppo cognitivo Piaget ritiene che TUTTI i bambini passino per diversi STADI nella stessa sequenza. Ci sono caratteristiche e cambiamenti precisi che permettono di differenziare gli stadi di sviluppo. 41 J. Piaget e la sua teoria dello sviluppo cognitivo Piaget ritiene che TUTTI i bambini passino per diversi STADI nella stessa sequenza. Ci sono caratteristiche e cambiamenti precisi che permettono di differenziare gli stadi di sviluppo. Quattro stadi principali dello sviluppo cognitivo: 1. Sensomotorio (dalla nascita a 2 anni); 2. Preoperatorio (2-7anni); 3. Operatorio concreto (7-11 anni); 4. Operatorio formale (da 11 anni in poi). 42 J. Piaget - Stadio sensomotorio (dalla nascita a 2 anni) Pensiero senso-motorio Cosa "sa" la bimba del sonaglio nel momento in cui è fuori dalla sua vista? 3 mesi 43 J. Piaget - Stadio sensomotorio (dalla nascita a 2 anni) Pensiero senso-motorio Cosa "sa" la bimba del sonaglio nel momento in cui è fuori dalla sua vista? Secondo Piaget, la bimba non sa nulla del sonaglio a meno che non stia avendo un contatto sensoriale o motorio diretto con esso. J. Piaget - Stadio sensomotorio (dalla nascita a 2 anni) Pensiero senso-motorio Un mondo fatto di qui ed ora 45 J. Piaget - Stadio sensomotorio (dalla nascita a 2 anni) Il bambino conosce il mondo in base agli input sensoriali che riceve (ciò che può vedere, annusare, gustare, toccare e udire) e sulla base delle sue azioni motorie (ad esempio, succhiare, raggiungere e afferrare). Il bambino non ha rappresentazioni mentali interne degli oggetti e degli eventi che esistono al di fuori del proprio corpo. 46 J. Piaget - Stadio sensomotorio (dalla nascita a 2 anni) Il bambino conosce il mondo in base agli input sensoriali che riceve (ciò che può vedere, annusare, gustare, toccare e udire) e sulla base delle sue azioni motorie (ad esempio, succhiare, raggiungere e afferrare). Il bambino non ha rappresentazioni mentali interne degli oggetti e degli eventi che esistono al di fuori del proprio corpo. 47 J. Piaget - Stadio sensomotorio (dalla nascita a 2 anni) Come si può verificare che un bambino abbia raggiunto un pensiero rappresentazionale? Linguaggio Permanenza dell’oggetto 48 J. Piaget - Stadio sensomotorio (dalla nascita a 2 anni) Prima della PERMANENZA DELL’OGGETTO “Out of sight out of mind” Fuori dalla vista, “fuori” dalla mente MANCA la rappresentazione mentale 49 J. Piaget - Stadio sensomotorio PERMANENZA DELL’OGGETTO (10 mesi circa) 50 J. Piaget - Stadio sensomotorio PERMANENZA DELL’OGGETTO spostamento visibile/invisibile A not B task Il bimbo guarda l'oggetto nascosto in una posizione, poi guarda come il ricercatore sposta l'oggetto in una posizione diversa (spostamento visibile). 51 J. Piaget - Stadio sensomotorio PERMANENZA DELL’OGGETTO spostamento visibile/invisibile 1 2 1 52 J. Piaget - Stadio sensomotorio PERMANENZA DELL’OGGETTO spostamento visibile/invisibile 53 J. Piaget - Stadio sensomotorio PERMANENZA DELL’OGGETTO spostamento visibile/invisibile A not B task Il bimbo guarda l'oggetto nascosto in una posizione, poi guarda come il ricercatore sposta l'oggetto in una posizione diversa (spostamento visibile). Prima dei 12-18 mesi: cercherà nel primo luogo, piuttosto che nel secondo, anche se ha visto l'intera sequenza. A circa 12-18 mesi: i bambini sono in grado di risolvere questi problemi di spostamento visibile. A 18-24 mesi anche spostamento invisibile. 54 J. Piaget - Stadio sensomotorio PERMANENZA DELL’OGGETTO spostamento visibile/invisibile A not B task Il bimbo guarda l'oggetto nascosto in una posizione, poi guarda come il ricercatore sposta l'oggetto in una posizione diversa (spostamento visibile). Prima dei 12-18 mesi: cercherà nel primo luogo, piuttosto che nel secondo, anche se ha visto l'intera sequenza. A circa 12-18 mesi: i bambini sono in grado di risolvere questi problemi di spostamento visibile. A 18-24 mesi anche spostamento invisibile. 55 J. Piaget - Stadio sensomotorio IMITAZIONE DIFFERITA abilità ad imitare comportamenti visti in precedenza 56 J. Piaget - Stadio sensomotorio (dalla nascita a 2 anni) 1. Stadio Sensomotorio (dalla nascita a 2 anni) Intelligenza in AZIONE Il bambino progredisce nell’interagire con l’ambiente: da semplici riflessi, passa a un’interazione per prove ed errori, fino a giungere ad azioni intenzionali sull'ambiente. - Scopre le relazioni tra le azioni e le loro conseguenze - Differenzia il sé (agente) dagli oggetti - Scoperte chiave: PERMANENZA DELL’OGGETTO - IMITAZIONE DIFFERITA 57 J. Piaget - Stadio Preoperatorio 2. Stadio Preoperatorio (da 2 a 7 anni) Inizia ad utilizzare i SIMBOLI e rappresentazioni mentali un oggetto può rappresentarne un altro (es. Gioco); una parola può rappresentare un oggetto reale (sviluppo linguaggio) 58 J. Piaget - Stadio Preoperatorio (2-7anni) UTILIZZO DI SIMBOLI –LINGUAGGIO Incremento notevole del vocabolario At 18 months, the average vocabulary is about 22 words By 2 years children use more than 250 words on average By 5 years their vocabulary is more than 2000 words (Anglin, 1993) 59 J. Piaget - Stadio Preoperatorio (2-7anni) Evidenza di rappresentazioni mentali nel DISEGNO 60 J. Piaget - Stadio Preoperatorio (2-7anni) DISEGNO Disegni che mostrano lo sviluppo della rappresentazione mentale (di cosa sia una persona) disegni realizzati dai bambini di varie età; puoi facilmente notare lo sviluppo di rappresentazioni mentali sempre più accurate e complesse. 61 J. Piaget - Stadio Preoperatorio (2-7anni) UTILIZZO DI SIMBOLI –GIOCO Utilizzo di un elemento per un altro Es. 2 anni: banana – telefono 5 anni: qualsiasi cosa -telefono Giochi di fantasia (essere qualcun altro: tigre) 62 J. Piaget - Stadio Preoperatorio (2-7anni) ANIMISMO, l'idea che gli oggetti inanimati hanno vita e sentimenti Il pensiero è caratterizzato dall’EGOCENTRISMO Il proprio modo di pensare è l’unico possibile. Incapacità di assumere il punto di vista di un’altra persona 63 J. Piaget - Stadio Preoperatorio (2-7anni) Compito delle tre montagne EGOCENTRISMO Il proprio modo di pensare è l’unico possibile. Incapacità di assumere il punto di vista di un’altra persona 64 J. Piaget - Stadio Preoperatorio (2-7anni) Compito delle tre montagne EGOCENTRISMO Il proprio modo di pensare è l’unico possibile. Incapacità di assumere il punto di vista di un’altra persona 65 J. Piaget - Stadio Preoperatorio (2-7anni) Pensiero influenzato dall’immediata percezione dell’ambiente (impressioni visive) → errori Perché “preoperatorio”? Scarsa comprensione delle operazioni mentali [OPERAZIONE: combinazione/trasformazione dell’informazione in modo logico] 66 J. Piaget - Stadio Preoperatorio (2-7anni).. Manca il concetto di REVERSIBILITÀ 67 reversibilità n. nella teoria piagetiana, operazione mentale che inverte una sequenza di eventi o riporta uno stato di cose mutato alla condizione originaria. È esemplificato dalla capacità di rendersi conto che un bicchiere di latte versato in una bottiglia può essere versato nuovamente nel bicchiere e rimanere invariato. 68 J. Piaget - Stadio Preoperatorio (2-7anni) Pensiero influenzato dall’immediata percezione dell’ambiente (impressioni visive) → errori Manca il concetto di CONSERVAZIONE capire che la quantità (massa, volume, peso) rimane la stessa anche se si modifica la forma/apparenza 69 J. Piaget - Stadio Preoperatorio (2-7anni) CONSERVAZIONE Hanno la stessa quantità di liquido o uno ne ha di più? 70 J. Piaget - Stadio Preoperatorio (2-7anni) CONSERVAZIONE capire che la quantità rimane la stessa anche se si modifica la forma/apparenza 71 J. Piaget - Stadio Preoperatorio(2-7anni) CONSERVAZIONE del Numero C'è lo stesso numero di caramelle in ogni riga o una riga ne ha di più? 72 J. Piaget - Stadio Preoperatorio (2-7anni) CONSERVAZIONE del Numero C'è lo stesso numero di caramelle in ogni riga o una riga ne ha di più? “L’impressione visiva” di una lunga fila di palline prevarica l’uguaglianza numerica ovvia quando le file sono della stessa lunghezza 73 J. Piaget - Stadio Operatorio concreto (7-11 anni) 3. Stadio operatorio concreto (7-11 anni) Indipendenza del pensiero dall’immediata percezione dell’ambiente. Il pensiero diventa logico e reversibile. Acquisiscono il concetto di CONSERVAZIONE/REVERSIBILITA’ Capacità di applicare il ragionamento logico solo ad oggetti reali – Hanno bisogno di oggetti concreti ed esempi specifici. 74 3. Stadio operatorio concreto (7-11 anni) Reversibilità: il bambino apprende che alcune cose che sono state modificate possono essere riportate al loro stato originale. L'acqua può essere congelata e poi scongelata per diventare di nuovo liquida. Alcune cose non sono reversibili 75 3. Stadio operatorio concreto (7-11 anni) In questo stadio i bambini non si concentrano più su una sola dimensione di un certo oggetto (es. l'altezza del bicchiere) e considerano, invece, i cambiamenti anche in altre dimensioni (es. larghezza). Ciò consente l’acquisizione del concetto di conservazione. 76 J. Piaget - Stadio Operatorio concreto (7-11 anni) 3. Stadio operatorio concreto (7-11 anni) Indipendenza del pensiero dall’immediata percezione dell’ambiente. Il pensiero diventa logico e reversibile. Concetto di CONSERVAZIONE/REVERSIBILITA’ Capacità di applicare il ragionamento logico solo ad oggetti reali – Hanno bisogno di oggetti concreti ed esempi specifici. 77 3. Stadio operatorio concreto (7-11 anni) Capacità di applicare il ragionamento logico solo ad oggetti reali – Hanno bisogno di oggetti concreti ed esempi specifici. Inferenza transitiva: Marco è più alto di Francesca, e Francesca è più alta di Giuseppe. Chi è più alto Marco o Giuseppe? Il bambino nello stadio operatorio concreto, ad esempio, per comprendere le inferenze transitive ha bisogno di disegnare o usare oggetti (i bambini che possono ragionare a mente sulla risposta usano il pensiero operativo formale) 78 J. Piaget - Stadio Operatorio formale (11 in poi) 4. Stadio operatorio (11 anni in poi) Capacità di applicare il ragionamento logico a qualsiasi evento e anche ad idee astratte Esperimento del pendolo: Pensiero ipotetico-deduttivo Cosa determina la velocita di oscillazione del pendolo? 79 J. Piaget - Stadio Operatorio formale (11 in poi) 4. Stadio operatorio (11 anni in poi) Pensiero astratto: - considerare tutte le soluzioni possibili Esperimento del pendolo 80 J. Piaget - Stadio Operatorio formale (11 in poi) 4. Stadio operatorio (11 anni in poi) Pensiero astratto: - considerare tutte le soluzioni possibili Questo vestito o questo… o questo o questo? 81 J. Piaget - Stadio Operatorio formale (11 in poi) 4. Stadio operatorio (11 anni in poi) Pensiero astratto: - considerare tutte le soluzioni possibili - Pensiero logico su concetti astratti (giustizia, moralità, etc.) - Adolescenti: - Egocentrismo adolescenziale: come se fossero su un «palco» 82 Piano della lezione Sviluppo Cognitivo: Metodi Jean Piaget (1896-1980) – Scuola di Ginevra Punti di debolezza della teoria di J. Piaget Lev Vygotsky (1896-1934) – Scuola storico-culturale Approcci teorici contemporanei allo studio dello sviluppo cognitivo 83 I progressi in ambito tecnologico e metodologico + I progressi nelle conoscenze dei sistemi sensoriali alla nascita Modifica nella concezione dello sviluppo cognitivo nella prima infanzia 84 Teoria di J. Piaget - considerazioni critiche Problemi legati al tipo di esperimenti: richiedono capacità (es. capacità motorie) non ancora sviluppate Alcuni studi evidenziano uno sviluppo più precoce del concetto di permanenza dell’oggetto rispetto a quanto ipotizzato da Piaget. 85 Teoria di J. Piaget - considerazioni critiche Assenza della PERMANENZA DELL’OGGETTO a 4.5 mesi? 86 Teoria di J. Piaget - considerazioni critiche Baillargeon, Spelke & Wassermann, 1985 in Developmental Psychology, 23, 655-664. Preferential looking paradigm 87 Teoria di J. Piaget - considerazioni critiche Baillargeon, Spelke & Wassermann, 1985 in Developmental Psychology, 23, 655-664. 88 Teoria di J. Piaget - considerazioni critiche Ipotesi: se i bambini pensano che la scatola esiste anche quando nascosta dallo schermo, dovrebbero essere sorpresi nel vedere che lo schermo passa attraverso l’oggetto. Baillargeon, Spelke & Wassermann, 1985 in Developmental Psychology, 23, 655-664. 89 Teoria di J. Piaget - considerazioni critiche Più tempo per l’evento impossibile, il che dimostra che si rendono conto che la scatola nascosta esiste ancora. Baillargeon, Spelke & Wassermann, 1985 in Developmental Psychology, 23, 655-664. 90 Teoria di J. Piaget - considerazioni critiche CONSERVAZIONE del Numero Manca veramente ai bambini in stadio preoperatorio (2-7 anni)? 91 Teoria di J. Piaget - considerazioni critiche Problemi legati alle istruzioni sperimentali/linguaggio usato Esperimento di McGarrigle & Donaldson (1974) in bambini di 6 anni 40% (versione classica) vs 70% (versione con orsetto) di risposte corrette 92 Teoria di J. Piaget - considerazioni critiche EGOCENTRISMO Compito delle tre montagne Incapacità di assumere il punto di vista di un’altra persona? Martin Hughes (1975) - Policeman Doll Study Il compito acquista senso per il bambino ed è capace di risolverlo (gruppo di bambini di 3.5-5 anni: rispondono correttamente nel 90% dei casi) 93 Teoria di J. Piaget - considerazioni critiche Passaggio da uno stadio all’altro non è sempre un processo tutto o nulla (sovrapposizione tra stadi) Conservation Research shows that most children pass tests on number conservation problems by age 6 or 7; weight conservation problems by age 9 or 10; but they don’t pass volume conservation problems until about age 11 or 12 (Ginsburg & Opper, 1988). 94 Punti di debolezza della teoria di Piaget Sottostima le abilità di bimbi piccoli e sovrastima quelle degli adolescenti/adulti (alcuni studi dimostrano che solo il 50-60% delle persone tra i 18-20 anni usa operazioni formali) Viene esagerata la differenza TRA stadi e minimizzata la differenza ALL’INTERNO di uno stadio Non c'è una spiegazione di come si verifica il cambiamento da uno stadio all’altro, sembra una “TRANSIZIONE MIRACOLOSA” Non viene enfatizzato il ruolo di fattori sociali e le differenze individuali, ma solo la relazione bambino-ambiente fisico immediato Adattato da M.W. Eysenck, Theories of cognitive development, in Fundamentals of Psychology 95 Piano della lezione Sviluppo Cognitivo: Metodi Jean Piaget (1896-1980) – Scuola di Ginevra Punti di debolezza della teoria di J. Piaget Lev Vygotsky (1896-1934) – Scuola storico-culturale Approcci teorici contemporanei allo studio dello sviluppo cognitivo 96 L.S. Vygotsky – Prospettiva storico culturale Lev S. Vygotsky – Il Mozart della Psicologia 1896-1934 Cresce a Gomel –Russia – (oggi Bielorussia) 1917 laurea 1924 – Istituto di Psicologia di Mosca (diretto da Kornilov) - Leontjev, Luria –> PROSPETTIVA STORICO-CULTURALE 1931 – Direttore dell’Istituto di difettologia a Mosca Lev S. Vygotsky – Il Mozart della Psicologia Settori di ricerca sviluppatisi intorno a Vygotsky: Ricerche transculturali (Uzbekistan, 1931/1932) per convalidare l'ipotesi marxista di Vygotsky sulla stretta connessione tra le dimensioni politico-economiche e sociali-cognitive dell'esistenza umana. Vygotsky prevedeva che il passaggio dalle condizioni "feudali" predominanti nei villaggi tradizionali dell'Uzbekistan a forme più moderne, scientifiche e collettive di produzione agricola (i kolkhoz) avrebbe spinto gli ex contadini a riflettere in modo meno "primitivo" e più moderno, "scientifico" e logico. Pedologia (studio globale del bambino) Difettologia 1896-1934 Lev S. Vygotsky – Il Mozart della Psicologia Settori di ricerca sviluppatisi intorno a Vygotsky: Ricerche transculturali (Uzbekistan, 1931/1932) per convalidare l'ipotesi marxista di Vygotsky sulla stretta connessione tra le dimensioni politico-economiche e sociali-cognitive dell'esistenza umana. Pedologia (studio globale del bambino) Difettologia 1896-1934 Lev S. Vygotsky – Il Mozart della Psicologia Settori di ricerca sviluppatisi intorno a Vygotsky: Ricerche transculturali (Uzbekistan, 1931/1932) per convalidare l'ipotesi marxista di Vygotsky sulla stretta connessione tra le dimensioni politico-economiche e sociali-cognitive dell'esistenza umana. Pedologia (studio globale del bambino) Difettologia 1896-1934 Vygotsky strongly supported the Russian revolution. It was his belief that socialism would bring about a classless society which would eliminate social conflict and the exploitation of the Russian people (Van der Veer & Valsiner, 1991 cited Ratner). My entire generation was infused with the energy of revolutionary change—the liberating energy people feel when they are part of a society that is able to make tremendous progress in a very short time. Alexander R. Luria, The Making of Mind: A Personal Account of Soviet Psychology Tutta la mia generazione è stata infusa dall'energia del cambiamento rivoluzionario, l'energia liberatoria che le persone sentono quando fanno parte di una società in grado di fare enormi progressi in un lasso di tempo molto breve. 103 Vygotsky strongly supported the Russian revolution. It was his belief that socialism would bring about a classless society which would eliminate social conflict and the exploitation of the Russian people (Van der Veer & Valsiner, 1991 cited Ratner). In 1936, The Central Committee of the Communist Party issued a special Executive Decree banning "tests" and outlawing "pedology“ (Takooshian & Trusov, 1992). This decree meant that Vygotsky's ideas, in general, were now considered "bourgeois" in nature and as lying outside Marxism-Leninism (Gielen & Jeshmaridian, 1999). Lev S. Vygotsky – Il Mozart della Psicologia Settori di ricerca sviluppatisi intorno a Vygotsky: 1. Ricerche transculturali (Uzbekistan, 1931/1932) 2. Pedologia (studio globale del bambino) 3. Difettologia Isolamento connesso alle critiche ideologiche e morte 1936 Comitato Centrale del PC condanna la pedologia Opere di Vygotsky proibite e poi pubblicate censurate 1896-1934 A third attack against Vygotsky focused on his international orientation and cosmopolitanism. For Vygotsky the center of psychological ideas lay in Central and Western Europe (Germany, Austria, Switzerland, France), and he creatively absorbed psychoanalysis, Gestalt psychology, Piaget's (and Baldwin's) cognitive-developmental approach, various philosophical trends, and some of the cultural anthropological thought of his time. He liked to cite authors such as Freud, Wertheimer, Koffka, Kohler, K. Lewin, Piaget, C. and K. Buhler, Stern, Werner, Janet, Baldwin, Levy-Bruhl, and Thurnwald, while critically using their theories to support his own outlook. But in the eyes of the Soviet leaders, the Western theories were of a "bourgeois“ nature, and were thus denounced as hostile and dangerous to "Soviet consciousness". 106 L.S. Vygotsky 1925 - La coscienza come problema della psicologia del comportamento, incluso nel libro Psicologia e Marximo (Kornilov) - Basato sulla conferenza del 1924 all’Istituto di Psiscologia di Mosca → manifesto della scuola storico-culturale Critica verso -> la psicologia riflessologica russa (Bechterev e Pavolov) -> psiche come sistema di riflessi -> esclusione dei processi psichici superiore dall’analisi Non bisogna rinunciare all’analisi della coscienza, ma individuare delle procedure oggettive di ricerca sui processi psichici coscienti. 107 La coscienza come problema della psicologia del comportamento (1925) Epigrafe: Il nostro presupposto è il lavoro in una forma nella quale esso appartiene esclusivamente all'uomo. Il ragno compie operazioni che assomigliano a quelle del tessitore, l'ape fa vergognare molti architetti con la costruzione delle sue cellette di cera. Ma ciò che fin da principio distingue il peggiore architetto dall'ape migliore è il fatto che egli ha costruito la celletta nella sua testa prima di costruirla in cera. Alla fine del processo lavorativo emerge un risultato che era già presente al suo inizio nell’idea del lavoratore, che quindi era già presente idealmente. Marx, Il capitale, Libro I, Sezione III 108 La coscienza come problema della psicologia del comportamento (1925) Epigrafe: Il nostro presupposto è il lavoro in una forma nella quale esso appartiene esclusivamente all'uomo. Il ragno compie operazioni che assomigliano a quelle del tessitore, l'ape fa vergognare molti architetti con la costruzione delle sue cellette di cera. Ma ciò che fin da principio distingue il peggiore architetto dall'ape migliore è il fatto che egli ha costruito la celletta nella sua testa prima di costruirla in cera. Alla fine del processo lavorativo emerge un risultato che era già presente al suo inizio nell’idea del lavoratore, che quindi era già presente idealmente. Marx, Il capitale, Libro I, Sezione III Una cosa concreta (lavoro) come prodotto di un’idea (prodotta dalla mente cosciente) Animale: guidato da schemi predisposti geneticamente L’uomo: è guidato da rappresentazioni coscienti che si modificano continuamente in base al contesto storico-culturale 109 La coscienza come problema della psicologia del comportamento (1925) UOMO vs ANIMALE Componenti assenti nel mondo psichico animale -esperienza storica -esperienza sociale -esperienza duplicata (idea e realizzazione concreta) 110 La coscienza come problema della psicologia del comportamento (1925) UOMO vs ANIMALE Componenti assenti nel mondo psichico animale -esperienza storica -esperienza sociale -esperienza duplicata (idea e realizzazione concreta) 111 Storia dello Sviluppo delle Funzioni Psichiche Superiori (1931) -> esposizione più completa della prospettiva storico-culturale Tra animale e uomo “salto qualitativo” caratterizzato dalla presenza di processi psichici superiori (linguaggio) che si sviluppano nel contesto storico-sociale in cui cresce il bambino. Funzioni inferiori: S-> R Funzioni superiori: introduzione dello stimolo-mezzo non solo stimoli dati, ma anche creati Es. nodo al fazzoletto 112 La presenza di stimoli creati accanto a quelli dati è la caratteristica distintiva della psicologia dell’uomo. Vygotsky (1931). Storia dello Sviluppo delle Funzioni Psichiche Superiori 113 Storia dello Sviluppo delle Funzioni Psichiche Superiori (1931) -> esposizione più completa della prospettiva storico-culturale Stimoli-mezzo non solo esterni, ma anche interni (acquisiti nell’interazione con l’ambiente sociale e poi interiorizzati) -Esempio linguaggio -Esempio calcolo Legge genetica generale dello sviluppo culturale: INTERPSICHICHE -> INTRAPSICHICHE 114 Storia dello Sviluppo delle Funzioni Psichiche Superiori (1931) Legge genetica generale dello sviluppo culturale Potremmo formulare come segue la legge genetica dello sviluppo culturale: ogni funzione nel corso dello sviluppo culturale del bambino fa la sua apparizione due volte, su due piani diversi, prima su quello sociale, poi su quello psicologico, dapprima tra le persone, come categoria interpsichica poi all'interno del bambino, come categoria intrapsichica. 115 Storia dello Sviluppo delle Funzioni Psichiche Superiori (1931) 116 L.S. Vygotsky e la sua teoria dello sviluppo cognitivo SVILUPPO DEL LINGUAGGIO e PENSIERO Pensiero e Linguaggio (1934) Inizialmente: non relati (radici genetiche differenti), si sviluppano in parallelo, con poco impatto uno sull’altro 1 anno e mezzo/2 anni funzione comunicativa del linguaggio; 4 anni utilizzo del linguaggio con funzione di regolamentazione del comportamento 117 Storia dello Sviluppo delle Funzioni Psichiche Superiori (1931) Legge genetica generale dello sviluppo culturale Potremmo formulare come segue la legge genetica dello sviluppo culturale: ogni funzione nel corso dello sviluppo culturale del bambino fa la sua apparizione due volte, su due piani diversi, prima su quello sociale, poi su quello psicologico, dapprima tra le persone, come categoria interpsichica poi all'interno del bambino, come categoria intrapsichica. 118 L.S. Vygotsky e la sua teoria dello sviluppo cognitivo SVILUPPO DEL LINGUAGGIO e PENSIERO Pensiero e Linguaggio (1934) Funzione comunicativa vs funzione regolativa del linguaggio Prima linguaggio sociale → poi linguaggio con funzione regolativa (inizialmente egocentrico - ad alta voce, private speech - poi dopo i 7 anni linguaggio interno - silenzioso) Contrapposizione con il pensiero di Piaget: V.= Linguaggio come funzione complessa che si sviluppa in un contesto di interazione sociale per poi divenire una funzione “intrapsichica” di regolazione del comportamento vs P.= da funzione interna del bambino a funzione socializzata 119 Pensiero critico Il linguaggio ad alta voce «privato» scompare dopo i 7 anni? Il «linguaggio privato» non scompare semplicemente per sempre. Torniamo a un livello di linguaggio privato quando incontriamo un problema difficile, o se commettiamo un errore quando lavoriamo ad un'attività, o quando siamo confusi su un compito. Il linguaggio privato sembra aiutarci a focalizzare la nostra attenzione, nel risolvere problemi e nel regolare le nostre strategie (Behrend, Rosengren, & Perlmutter, 1992; Berk, 1992; Berk & Spuhl, 1995; Emerson & Miyake, 2003; Schneider, 2002). 120 L.S. Vygotsky e la sua teoria dello sviluppo cognitivo SVILUPPO DEL LINGUAGGIO e PENSIERO Pensiero e Linguaggio (1934) LINGUAGGIO ESTERNO (SOCIALE) VS LINGUAGGIO INTERNO Caratteristiche sintattiche (frammentazione, mancanza di soggetto) Significato/senso di una parola – Linguaggio Esterno → significato – Linguaggio Interno → senso 121 L.S. Vygotsky – Sviluppo cognitivo Bambino: “apprendista” - apprende dall’interazione sociale e dalla comunicazione con gli altri (più esperti) Strutture cognitive acquisite nell’interazione sociale Enfasi sui fattori socio-culturali 122 L.S. Vygotsky e la sua teoria dello sviluppo cognitivo ZONA di SVILUPPO PROSSIMALE Distanza tra le capacità attuali del bambino e le sue capacità potenziali come determinate dalla guida di un adulto o dalla collaborazione con altri coetanei più capaci. Cose che il bambino non può fare ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE (cose che il bambino può fare con aiuto) Abilità del bambino (cose che il bambino sa fare da solo) 123 ZONA di SVILUPPO PROSSIMALE Cose che il bambino non può fare ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE (cose che il bambino può fare con aiuto) Abilità del bambino (cose che il bambino sa fare da solo) 124 La ZONA di SVILUPPO PROSSIMALE è dinamica 125 La ZONA di SVILUPPO PROSSIMALE Implicazioni per il testing La valutazione più interessante è quella della prestazione che si può ottenere con aiuto, non quella della prestazione indipendente 126 La ZONA di SVILUPPO PROSSIMALE Basato su Leontev 1931 127 L.S. Vygotsky e la sua teoria dello sviluppo cognitivo ZONA di SVILUPPO PROSSIMALE 1. Capacità che possono essere raggiunte con assistenza/aiuto (di un altro individuo) 2. Differenze individuali nella zona di sviluppo prossimale 3. I bambini con un zona di sviluppo prossimale più ampia hanno maggiore beneficio dalle istruzioni 4. Molto importante in ambito educativo Ruolo dell’adulto 128 L.S. Vygotsky e la sua teoria dello sviluppo cognitivo ZONA di SVILUPPO PROSSIMALE L’APPRENDIMENTO PRECEDE LO SVILUPPO … E NON Apprendimento segue lo sviluppo! → Concetti centrali anche nel lavoro fatto da Vygotsky con bambini disabili 129 L.S. Vygotsky – Sviluppo cognitivo Approccio “complementare” a quello di Piaget più che opposto (M.W. Eysenck, 2009) Smith (1996) – 10 frasi Piaget vs 10 frasi Vygotsky Enfasi sui fattori socio-culturali 130 L.S. Vygotsky e la sua teoria dello sviluppo cognitivo Individua degli stadi principali nello sviluppo dei concetti 1. Stadio sincretico vago 2. Stadio complesso 3. Stadio dei concetti potenziali 4. Stadio dei concetti maturi 131 Punti di forza/debolezza della teoria di Vygotsky 1. + A differenza di Piaget, enfatizza il ruolo di fattori sociali (es. Rapporto con adulto); 2. + Idee fondamentali per una serie di tecniche di insegnamento; 3. + Effettiva importanza del linguaggio interno per risolvere problemi; 4. - Molte idee sono speculative, non sono nate da ricerche; 5. - Esagera l’importanza dell’ambiente sociale, sottostimando l’importanza di fattori interni (motivazione). Adattato da M.W. Eysenck, Theories of cognitive development, in Fundamentals of Psychology 132 Piano della lezione Sviluppo Cognitivo: Metodi Jean Piaget (1896-1980) – Scuola di Ginevra Punti di debolezza della teoria di J. Piaget Lev Vygotsky (1896-1934) – Scuola storico-culturale Approcci teorici contemporanei allo studio dello sviluppo cognitivo 133 Nuove teorie dello sviluppo cognitivo Teorie basate sull’elaborazione di informazioni Klahr (1982): le abilità si sviluppano in modo progressivo e continuo (rifiuto del concetto di stadio) Neo-Piagetiani: esistono stadi, ma specifici per ogni funzione cognitiva e relativamente indipendenti. Ogni abilità si sviluppa con il suo ritmo (relativamente indipendente dalle altre) 134 Nuove teorie dello sviluppo cognitivo Dopo la prima infanzia, differenza tra adulto e bambino come dovuta alla differenza nella conoscenza: più estesa e profonda conoscenza di base degli adulti Ad es. Siegler (1996) 135 Nuove teorie dello sviluppo cognitivo: differenze nella conoscenza Studio di Chi (1978) Prove di Memoria numeri casuali vs. posizioni degli scacchi sulla scacchiera Partecipanti Bambini di 10 anni esperti in scacchi Studenti universitari 18 anni 136 138 Teoria della mente Metacognizione Comportamento e pensiero regolato anche in base a “cosa pensano gli altri/quali sono le loro aspettative” ToM: Abilità di attribuire a se stessi e ad altri stati mentali interni (capire cosa vogliono, sentono o credono) e capire che i desideri, punti di vista (etc.) di altre persone possono essere diversi dai nostri (Premack e Woodruff , 1978) A theory of mind remains one of the quintessential abilities that makes us human (Whiten, 1993) 139 Teoria della mente ToM: Inizia parzialmente a svilupparsi solo dopo il secondo anno di vita (MacNamara, Baker, & Olson, 1976; Shultz & Cloghesy, 1981), sebbene alcuni prerequisiti siano presenti prima (indicare con il dito per attirare l’attenzione) 140 Teoria della mente Ambito di applicazione: disordini dello spettro autistico Simon Baron-Cohen (University of Cambridge) Deficit di ToM che impedisce alle persone con autismo di comprendere gli stati mentali e sentimenti altrui. 141 Sally mette la Sally esce sua biglia nel cestino Anna mette la Dove guarderà biglia di Sally Sally per trovare nella scatola la sua biglia? Baron-Cohen et al.,1985 142 Teoria della mente Aspetto cruciale legato all’avere una teoria della mente : capire da dove proviene la conoscenza e chi sa/non sa qualcosa. 3 anni Storia su 2 personaggi, uno dei quali guarda in una scatola, l’altro la tocca →Dedurre che chi guarda saprà che cosa c'è nella scatola, mentre l'altro no (Pratt & Bryant, 1990). →I bambini con autismo rispondono a caso alla domanda "Chi sa cosa è nella scatola?"(Baron-Cohen & Goodhart, 1994; Leslie & Frith, 1988). 143