Storia Contemporanea Quiz Fino al 35 - PDF
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Questo documento presenta un'analisi del Congresso di Vienna e la sua influenza sulla storia contemporanea. Il testo discute degli obiettivi del Congresso, dell'equilibrio di potenza, della restaurazione delle dinastie e delle conseguenze sulle diverse nazioni europee. Si analizzano le motivazioni e gli accordi presi durante il congresso e viene messo in luce il contesto storico e intellettuale del periodo.
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Storia contemporanea Storia contemporanea Congresso di Vienna Con il Congresso di Vienna cambia una cosa importante tra età moderna e contemporanea. Esso avviene con l’età della restaurazione, dopo il periodo napoleonico. Vuole porre le basi per la pace e il futuro, per un...
Storia contemporanea Storia contemporanea Congresso di Vienna Con il Congresso di Vienna cambia una cosa importante tra età moderna e contemporanea. Esso avviene con l’età della restaurazione, dopo il periodo napoleonico. Vuole porre le basi per la pace e il futuro, per una convivenza pacifica tra gli stati e impedire un ritorno della Francia. È ricordato per la restaurazione e per l’equilibrio. Vuole realizzare un equilibrio di potenza tra gli Stati per garantire la pace. L’equilibrio delle forze (la bilancia dei poteri, pesi e contrappesi) è stato inventato nel ‘400 per controllare gli stati italiani in guerra. Essi si ritrovavano continuamente in guerra e rovinavano le loro economie. Crearono così, con la pace di Lodi, un nuovo equilibrio, dividendo i territori e le risorse in modo che nessuno potesse spingersi ad attaccare gli altri (avevano tutti la stessa forza, nessuno poteva permettersi di attaccare gli altri). Questo sistema viene trasferito in Europa, il “sistema europeo degli stati”. Si sviluppa in modo maggiore la diplomazia tra gli stati (prima quelle pontificie e veneziane). All’interno di questi sistemi esiste sempre una potenza insulare, una potenza che fa da ago della bilancia e che è fuori dal sistema di stati. Nel sistema europeo questo ruolo era ricoperto dalla Gran Bretagna. Sono interessati a mantenere l’equilibrio. Nel corso degli anni la GB ha sempre aiutato gli stati che si contrapponevano contro le egemonie (coalizioni contro le egemonie, fazioni anti-egemonie composte anche dal membro insulare + membri di terra). Anche la Russia può ricoprire questo ruolo, essendo marginale al sistema. Gli stati europei creeranno la Santa alleanza e la Grande Garanzia (col trattato di garanzia) per controllare le situazioni di egemonia. Al Congresso parteciparono anche gli stati sconfitti, cosa che renderà il Congresso più efficace. Vuole mettere fine ai mutamenti politico-sociali che la dominazione francese aveva provocato, attraverso la restaurazione delle dinastie legittime. È vera restaurazione? Fino a un certo punto: sul trono tornano le vecchie dinastie, però non si ritorna del tutto al passato, perché i privilegi che erano stati aboliti lo rimangono (terre rimangono confiscate, la feudalità non ritorna più). Saint- Simon:” non si può far ritornare indietro la storia”. L’accentramento amministrativo del potere è utile allo stato se vuole essere forte (conquista che viene mantenuta). L’obiettivo di molti è stati è anche quello di contenere la Francia creando degli stati cuscinetto. Il problema coloniale non viene affrontato. 1 Storia contemporanea Il Congresso, che divise equamente senza distinzioni di appartenenza i territori per avere una situazione di equilibrio, fece partecipare la Francia, la sconfitta, per evitare situazioni di rivolta. Vennero creati degli stati “cuscinetto” per fermare la Francia nel caso di una rivolta. Vedremo come gli stati che perderanno territori saranno gli stati proprio in decadenza. La GB, guidata da Giorgio III di Hannover (reggente è il principe ereditario, futuro Giorgio IV) ottiene Malta (decadenza), protettorato isole Ionie (Venezia), Tobago, Trinidad (Spagna), Ceylon (Olanda), Capo di Buona Speranza, riacquista l’Hannover ingrandito con la Frisia orientale. Obiettivo: libertà delle rotte marittime e dei commerci. La GB punta a ottenere il controllo commerciale anche espandendosi sulle isole. Impero austriaco → Francesco I d’Asburgo Perde il Belgio Ottiene i territori della Repubblica di Venezia (decadenza), ad eccezione delle isole Ionie e le province polacche di Bucovina e Galizia Ha il predominio sulla penisola italiana e sulla Confederazione germanica Cancelliere Metternich figura centrale fino al 1848 (grandissimo diplomatico, molto colto, è un uomo di stato dalla politica molto conservatrice). È un territorio molto composito, con etnie e popolazioni diverse. Riuscirà a ottenere il controllo su quasi tutta la penisola italiana (eccetto il Regno di Sardegna) e il controllo della confederazione germanica (ha la presidenza). Gli altri congressi dell’800 sono quello a Parigi (Francia protagonista, Cavour interviene) e quello di Berlino (post unità Germania, ormai centrale nell’equilibrio). Impero russo → 1815-1825: zar Alessandro I Romanoff (propone la Santa alleanza), cui succede Nicola I Ottiene la Finlandia svedese, la Bessarabia, il Granducato di Varsavia (la Polonia viene divisa tra tre stati, Russia, Prussia e Austria) Obiettivi: diritto di passaggio attraverso il Bosforo e i Dardanelli (entrata nel Mediterraneo), espansione verso l’Europa centrale e i Balcani (Impero Ottomano, si arriverà alla Questione d’Oriente: l’impero Ottomano, impero in decadenza, il grande malato d’Europa, verrà spartito tra tutti, Russia compresa, Austria, la GB per libertà dei commerci, Francia), espansione verso il Caucaso (Iran, Arabia, territori con -Stan). Regno di Francia → Luigi XVIII di Borbone, monarchia con costituzione concessa dal sovrano, ottriata Ritorna alle frontiere del 1790 Perde la maggior parte della Savoia e alcuni territori al confine con il Belgio e la Svizzera Conserva Avignone e il Venaissin. Il diplomatico Richelieu al Congresso di Vienna riesce a ottenere che le truppe d’occupazione potessero essere allontanate dopo 3 anni e non 5. Gli ultra-monarchici volevano invece mantenere le truppe d’occupazione per paura delle rivolte. La Francia, con un governo moderato, riesce a far recuperare dalla situazioni di crisi, il ruolo di protagonista in Europa (addirittura entrerà in una delle due associazioni di stati viste prima). Confederazione germanica → Sostituisce il vecchio Sacro Romano Impero Comprende 38 Stati (prima erano 350 con razionalizzazione degli stati) Organo centrale: Dieta confederale con sede nella città libera di Francoforte, presieduta dall’Austria. È una Confederazione perché una volta all’anno, a Francoforte, si riunisce un’assemblea presieduta dall’Austria. Presto si scontreranno sulla leadership della confederazione Austria e Prussia. Regno di Prussia → Federico Guglielmo III di Hohenzollern Ottiene il territorio polacco della Posnania, parte della Sassonia, la Renania (Prussia occidentale, divisa dalla Prussia orientale: la Prussia proverà a unirle a costo delle altre nazioni. La Renania è un altro stato “cuscinetto”), il ducato di Westfalia e la parte svedese della Pomerania. È un regno molto conservatore e bellicoso. La sua è una politica di potenza e ottiene molto dal Congresso. Regno dei Paesi Bassi (decadenza) → Guglielmo I di Orange-Nassau Riunisce il Belgio e l’Olanda, privata di alcune colonie. Durerà poco, fino al 1830, quando il Belgio chiederà di tornare uno stato indipendente. Il Belgio è francofono in parte, quindi c’era la paura che potesse combattere per la Francia. 2 Storia contemporanea Regno di Spagna (decadenza) → Ferdinando VII di Borbone Rientra nei precedenti confini Regno del Portogallo → Maria I di Braganza (sostituita temporaneamente da un’amministrazione inglese) Confederazione svizzera Divisa in 22 cantoni con la loro completa autonomia Organo centrale: Dieta confederale, con sede a Lucerna. Nel 1848 diventerà una federazione ma rimarrà il nome “Confederazione Svizzera”. Regno di Svezia → Carlo XIII Perde la Finlandia e la Pomerania Ottiene la Norvegia, legata alla Svezia da una unione personale. Regno di Danimarca → Federico VI di Oldengburg Perde la Norvegia Ottiene il ducato di Holstein e Lauenburg Penisola italiana - Regno Lombardo-Veneto (austriaco) - Regno di Sardegna (Vittorio Emanuele I di Savoia, unico stato non assoggettato all’Austria. Il Regno di Sardegna voleva solo allargarsi a est, verso la Lombardia. A livello diplomatico si muove molto bene e riesce a evitare che il passo del Sempione tornasse all’Austria, che rimane alla Svizzera. Era un tratto commerciale molto importante. L’obiettivo del Regno di Sardegna era di portare ricchezza e costruire ferrovie, per permettere il commercio di merci verso la Francia attraverso le ferrovie piemontesi. Era la stessa idea di Napoleone. Molti tratti vengono aperti tra Piemonte e Francia. Il Regno acquisisce Genova e i suoi territori e le sue ricchezze e innovazioni economiche. Il Piemonte investì molto nelle ferrovie, per aumentare il traffico di merci in Piemonte e arricchire i centri sulla strada) - Ducato di Parma, Piacenza, Guastalla (imperatrice Maria Luisa d’Asburgo) - Ducato di Modena, Reggio e Mirandola (Francesco IV d’Asburgo) - Granducato di Toscana (Ferdinando III d’Asburgo-Lorena) - Ducato di Lucca (Maria Luisa di Borbone, poi Granducato Toscana) - Stato pontificio (papa Pio VII. Assieme al Regno di Sardegna, stati più conservatori. Fanno tornare i vecchi privilegi. L’Austria era presente nello stato pontificio perché autorizzata a lasciare delle truppe nelle sue città) - Regno delle due Sicilie (Ferdinando I di Borbone) Clima intellettuale Movimento romantico, Cosmopolitismo (influenza di Kant) e Centralità dello Stato (influenza di Hegel) Kant, Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico, 1784 Kant, Per la pace perpetua, 1795 Hegel, Fondamenti della Filosofia del diritto, 1820: la storia è una storia tra stati, gli individui si devono annullare e mettersi a servizio dello stato e lo stato che dimostra maggiore civiltà, forza militare, economia, ecc. vince la gara e può ottenere la leadership dell’Europa. Saint-Simon, A. Thierry, De la réorganisation de la société européenne, 1814 Kant: “Il diritto internazionale deve fondarsi sopra una federazione di liberi Stati” (Secondo articolo definitivo per la pace perpetua) Affinità tra il cammino percorso dagli individui (instaurazione dello stato di diritto al posto dello stato di natura) e quello che i popoli sono chiamati a percorrere. La pace è affermazione del diritto e l’affermazione del diritto presuppone l’esistenza di un’organizzazione comune (la pace si ottiene con una limitazione della propria sovranità, come avvenne con l’UE) Nesso tra pace, diritto, federazione Ampliamento della sfera del diritto dalla politica interna ai rapporti internazionali. Saint-Simon: Per garantire la pace occorre “tenere insieme tutti i popoli europei a mezzo di una istituzione politica” “per qualsiasi unione di popoli, come per qualsiasi comunità di uomini, sono 3 Storia contemporanea necessarie istituzioni comuni” per evitare che le controversie vengano decise con la forza Saint- Simon auspica un governo federale che regolerebbe “quale solo giudice” le contestazioni fra i governi e i contrasti interni, che esaminerebbe “tutte le questioni di interesse generale della società europea” Organo principale di questo governo sarebbe “un parlamento formato con elezioni dirette”. Diplomazia Santa Alleanza, 26 settembre 1815 Tra Austria, Russia e Prussia. Accordo personale tra i sovrani che esprimono la loro volontà di mantenere nelle relazioni politiche i principi di giustizia, carità pace, rimanere uniti e prestarsi aiuto e soccorso. Trattato di Garanzia, 20 novembre 1815 Tra Austria, Russia, Prussia e Regno Unito. Rinnovo Alleanza a 4 contro la Francia, ma anche garanzia reciproca dei rispettivi possessi territoriali. Conferenze periodiche per affrontare problemi comuni (Art. 6) Restaurazione in Francia Dopo Talleyrand, nel 1815 Primo ministro Richelieu (moderato) Ottiene il ritiro delle truppe di occupazione prima dei 5 anni previsti dal Trattato di Parigi Ottiene l’inserimento della Francia nel consesso delle grandi potenze (ammessa alle conferenze previste dall’art.6) Conferenze periodiche (art. 6) 1818 – Aquisgrana (la Francia torna nel concerto europeo) 1820 – Troppau (si vogliono estendere a livello europeo gli interventi decisi a Carlsbad contro i moti nella Confederazione germanica) 1821 – Lubiana (questione austriaca) 1822 – Verona (questione spagnola) Dal 1822 il Regno Unito esce e la solidarietà tra le grandi potenze viene meno. Per sedare i moti, le grandi potenze dovevano aspettare il via libera delle altri potenze europee, nonostante potessero sistemare le faccende autonomamente (come USA e ONU). Piccolo step-back sulle rivoluzioni del ‘700 Ciò che modifica profondamente la storia sono le tre grandi Rivoluzioni del ‘700: quella francese, quella americana e quella industriale. Quella francese porta nella storia i grandi valori e principi che erano stati manifestati nell’epoca illuministica (legalità, uguaglianza e fraternità), valori che ritroviamo nei moti dell’800 (libertà di opinione, stampa, parola, associazione, di lavorare, di circolazione… libertà che oggi le donne chiedono a gran voce in Afghanistan). Non si tratta di esportare la democrazia, ma di conquista personale di queste libertà. Il ‘700 è quindi un secolo fondamentale che muta a livello politico, culturale, sociale, economico e internazionale il mondo intero. La Rivoluzione francese porta anche l’idea di nazione e nazionalismo, il quale progressivamente si andrà a scontrare e a richiudere questi valori nei confini nazionali con il superamento delle barriere statali a livello economico. Il nazionalismo si tramuterà in colonialismo e imperialismo. La rivoluzione americana parte dalla dichiarazione dei diritti. Le tre ex colonie britanniche riescono a ottenere l’indipendenza. I 13 stati dovevano inizialmente creare una confederazione (stato completamente sovrano e a pieni poteri, federazione ha più livelli di sovranità e meno poteri al centro). Nel 1787 a Philadelphia mandano due rappresentanti e decidono di creare una federazione (oggi più stato unitario). Fino a quel momento non c’erano modelli di divisione del potere e “Il Federalista” andrà a creare le basi teoriche del federalismo, un qualcosa che fino a quel momento non aveva mai diviso il potere. I livelli erano due: lo stato federale e gli stati federati (USA e stati al loro interno). Al congresso i due movimenti, capeggiati da Hamilton e Jefferson, si scontrarono. Hamilton pensava che gli stati americani dovessero unirsi in un unico stato federale per difendersi (anche perché l’esempio negativo dell’Europa divisa dalle guerre rendeva l’argomentazione più forte). Jefferson pensava che gli stati singoli dovessero avere il proprio potere (Aristotele: “la vera democrazia si può avere nelle piccole comunità”). Si arriva ad 4 Storia contemporanea un compromesso: Benjamin Franklin trova un punto d’accordo tra i due proprio sul legislativo. Vengono formate due camere: il Congresso, con i rappresentanti di tutto lo stato votati proporzionalmente, e la Camera degli Stati, la Camera con due rappresentanti per stato. Inizialmente si pensava che questa fosse solo una decisione transitoria (uno pensava che il potere sarebbe tornato agli stati e uno pensava che invece sarebbe tornato tutto al centro, che fosse solo una tappa verso l’unificazione). La rivoluzione industriale va di pari passo a quella dei trasporti. Essa viene portata avanti non nelle università ma da chi lavora: i tecnici veri e propri sono sul campo. I tre settori del tessile, vapore e siderurgico subiscono le trasformazioni della rivoluzione. In Gran Bretagna iniziano le enclosures, chiusure di territori che progressivamente passano dall’essere di proprietà di privati (vengono sottratte) all’essere messe a disposizione dell’allevamento. I panni di lana avevano un valore enorme: i panni di lana italiani erano i più raffinati e costosi ma che non potevano essere commerciati con la flotta ita (non c’era). La richiesta per i panni di lana aumenta e quindi anche in altri territori vengono utilizzati i territori per allevare questo bestiame (per cacciare i contadini i nobili hanno utilizzato anche carte false). Le pecore che vediamo oggi sono le discendenti di quelle pecore. Conseguenze → accumulo capitali ma anche aumento diseredati e poveri, i quali hanno ingrossato le città e hanno creato quella massa lavoro a disposizione degli industriali nel ‘700 e ‘800. Il tessile è il primo settore quindi che viene trasformato dalla rivoluzione: il cotone permette questi cambiamenti perché è una fibra povera ma resistente e che proveniva dalle piantagioni americane lavorate dagli schiavi. Prima viene trasformato il campo della tessitura (’33), poi quello della filatura (anni ’50) fino ad arrivare alle macchine da tessitura meccaniche. Le aziende che crescono e passano da un semplice locale a vere e proprie fabbriche sono spesso vicine ai corsi d’acqua: questo permetteva un trasporto facilitato e soprattutto più veloce. Nel 1782 viene inventata la macchina a vapore da James Watt, sostituendo la pompa a fuoco. Il terzo settore, quello della siderurgia, viene trasformato anche qua sul campo. Il ferro, materiale impuro, doveva venire lavorato e modellato con carbonio puro e negli altiforni. Il carbone proveniva da un processo di combustione lentissimo (decine e decine di anni). Senza il carbonio il ferro usciva debole. Si supera il problema con il carbone delle miniere, il quale era inizialmente impuro ma che viene poi lavorato. Si inizia a usare il ferro per creare delle nuove macchine che aiutassero l’uomo in determinate situazioni. Le unità di villaggio erano unità gestite dai contadini e le loro famiglie. Essi le consideravano loro, ma dovevano versare delle corvée alle abbazie e ai signori. Fino a quel momento i contadini consideravano le loro vite come monotone, come collegate direttamente alla terra. Il cambiamento fondamentale deriva dalle comunicazioni: c’era la necessità di trasportare i prodotti da un posto all’altro. Sulla costa era facile utilizzare le navi, ma all’interno? Non c’erano strade e non c’erano trasporti, almeno fino a quel momento. Le uniche strade conosciute erano quelle romane, progettate da Vitruvio e costruite dagli schiavi. Venivano scavate delle fosse anche nella roccia, lo riempivano di sassi e poi progettavano la strada e i canali di scolo. Erano troppo costose da costruire e molte erano danneggiate; la gente quindi si muoveva su delle strade di terra, strade con buche formatesi dopo le piogge e che facevano bloccare i carri e i cavalli. Il servizio postale funzionava bene: c’era una stazione di posta a 8 o 12 km dalle altre e che permettevano alle persone di spostarsi, pagando un biglietto per salire sui carri postali. I primi grandi cambiamenti si hanno a fine ‘700, il periodo di canalizzazione. Questi canali sono navigabili (GB, NL, FR, Germania…). Successivamente si arriva al cambiamento anche sulla terra: il treno, la ferrovia. Esso ha permesso l’integrazione politica, economica, sociale… ha permesso il superamento dell’isolamento. Ha permesso alle persone di conoscersi e di comunicare. Stevenson, nel 1815, mette insieme le rotaie a fungo (facendole in ferro), le diligenze (andavano da una postazione all’altra delle poste e che si stavano ingrandendo: i primi treni sono un insieme di più diligenze 5 Storia contemporanea insieme) e la macchina a vapore (la locomotiva). Crea delle vie stradali alternative che potessero collegare le città. La ferrovia Stockton-Darlington è sperimentale; quella ufficiale è la Liverpool- Manchester nel 1830. Tra il ’30 e il ’50 la GB si riempie di ferrovie. Anche in Europa i tecnici inglesi portano le ferrovie, anche in Piemonte prima dell’Unità. Anche a Napoli-Portici viene costruita una ferrovia. I primi battelli a vapore che attraversano l’atlantico nel 1820 sono ancora a vela; attendiamo il 1833 per avere il primo battello che attraversa l'atlantico con il vapore. Le più grandi navi a vapore sono di circa 200m e sono ovviamente britanniche, portano merci e passano dall’essere in legno all’essere prima in ferro e poi in metallo. Moti del ‘20-’21, ‘30-’31 e ‘48 Ci sono 3 fasi dei moti della prima metà dell’800, moti del 1820-21, 1830-31, 1848, che mirano ad ottenere delle costituzioni democratiche. Sono moti che spesso ci appaiono legati tra di loro proprio perché era presente la percezione che più i moti fossero stati ampi, più avrebbero avuto successo. ‘20-‘21 L’opposizione alla Restaurazione viene dalla divisione tra principi liberali e democratici e principi dell’assolutismo, che nel 700 erano rimasti uniti nel dispotismo illuminato. Non viene per il momento da esigenze nazionali: il nazionalismo è ancora debole e confuso. Sono moti che mirano a modificare l’assetto istituzionale e costituzionale all’interno degli stati inizialmente; successivamente, nel ’48, si andrà a cercare l’unità e l’indipendenza. I moti sono accomunati dall’idea che più avrebbero interessato zone sempre più ampie e numerose più avrebbero avuto successo. Se si fosse voluto avere la meglio sarebbe occorso collegarsi, creare una rete tra i moti. I moti del 20-21 sono moti costituzionali, tranne quelli della Grecia, i quali mirano già all’indipendenza e riescono a ottenerla. Obiettivi: Costituzione Diritti liberali Riforma parlamentare (Gran Bretagna) Attori: Società segrete. - La più importante in Italia è la Carboneria, ben radicata tra le file dell’esercito - In Germania Burschenschaften (giovani universitari): sono associazioni che vengono create all’interno delle università delle varie circoscrizioni territoriali germaniche. In queste zone, però, i moti sono molto limitati e repressi. - Gran Bretagna: Hampden Clubs, London Union Society, Spencean Philantropists. - In Francia Luigi XVII riesce a trovare una via d’equilibrio tra conservatori e riformisti che permette uno sviluppo alla Francia e una liberazione in anticipo dall’occupazione europea. Quello che non avviene nel 20-21 avviene nei moti del 30-31. Gruppi economici È opinione diffusa tra i rivoluzionari che la rivoluzione liberale dovesse superare i confini degli Stati e svolgersi simultaneamente in diversi Paesi. La reazione è a sua volta sovrannazionale (Santa Alleanza, Trattato di Garanzia). Dove: 6 Storia contemporanea Germania (poco influenti)→ festa di Wartburg 1817, riunione dei delegati delle università tedesche a Jena 1818, assassini politici 1819. Tutti organizzati da associazioni studentesche. Repressione nel 1820 da parte dei principi tedeschi e dell’Austria di Metternich. Francia (poco influenti) → assassinio dell’erede al trono, duca di Berry (1820), porta alla formazione di un governo ultras, guidato dal ministro Vitreul, conservatore. Tentativi insurrezionali della Société des amis de la vérité falliscono. Nel 1824 muore luigi XVIII (che era riuscito a mantenere l’ordine interno grazie a concessioni) e sale al trono un sovrano anch’esso conservatore, Carlo X: si pongono così le premesse per i moti del 30/31, che reagiranno proprio a questo governo conservatore. Portogallo → Rivoluzione liberale. Il re Giovanni VI ritorna dal Brasile nel 1820 e la Costituzione è promulgata nel 1823. Gran Bretagna (poco influenti) → le esigenze dei britannici sono diverse da quelle del resto degli europei perché avevano già una mentalità più liberale, La Gran Bretagna è sede di un processo riformistico, non ci sono moti come nel resto d’Europa. Soppressione dell’habeas corpus 1818 (provvedimento preso alla fine del ‘600 in base alla quale un cittadino arrestato doveva venire rilasciato in 3 giorni se non sottoposto a processo in tempo), massacro di St Peter’s Fields 1819, Six Acts 1819 (riducono le libertà dei cittadini in maniera importante), repressione di cospiratori a Cato Street 1820 Back. Il maggior malcontento riguarda i seggi di votazione. La GB è la sede della rivoluzione industriale e quindi c’è un rafforzamento della borghesia. Quest’ultima cerca di ottenere anche il potere politico. Il mantenimento dei seggi significava il mantenimento delle vecchie istituzioni, a vantaggio dei signori terrieri. I borghesi combattono per avere un vantaggio costituzionale e ottenere potere politico. La GB è sede di un processo riformistico, non ci sono moti come nel resto d’Europa. Spagna → 1° gennaio 1820: le truppe spagnole stanziate a Cadice e pronte a partire per le colonie in America a soffocare i governi indipendenti rifiutano d’imbarcarsi (pronunciamiento). Alle guarnigioni militari si uniscono i liberali. Il Re è costretto a rimettere in vigore la Costituzione di Cadice del 1812 e convoca le Cortes, il Parlamento. I fautori della monarchia assoluta tentano un colpo di forza e formano un governo nel nord del Paese. Il Re rimane prigioniero delle forze rivoluzionarie nella capitale. Repressione 1823, da parte della Francia, autorizzata nel 1822: spedizione del Trocadero, assedio di Cadice e capitolazione dei costituzionalisti. Revoca della Costituzione. America Latina (appunti del 27/09, sono integrati con quelli sotto nei moti del 30 e post colonialismo)→ Spagna e Portogallo, le due potenze che possedevano i territori dell'America centro-meridionale, avevano sempre perseguito una politica di saccheggio delle risorse locali. Il potere politico nell'America centro-meridionale era rappresentato da funzionari provenienti dalla madrepatria, il commercio era sottoposto al monopolio di essa, escludendo la possibilità per le colonie di avere rapporti commerciali con altri Stati. Nella società coloniale erano presenti i creoli (grandi proprietari terrieri che volevano una maggiore indipendenza), gli indios e i meticci, attivi nel commercio e nell'artigianato. 7 Storia contemporanea Nel 1808 cade la monarchia spagnola con la conquista della Spagna da parte dell’esercito napoleonico (cabildos). Sebbene la reconquista spagnola inizi nel 1815, il moto spagnolo di Cadice aiuta i paesi sudamericani perché il tentativo di riconquista in Perù non entra in atto. In America Latina la leadership diventa francese, il quale però non riesce a ottenere potere in AL perché non ha abbastanza soldati per contrastare i rivoltosi. Si creano delle giunte municipali con scopo iniziale in funzione antifrancese, ma siccome la presenza francese sul territorio è quasi nulla, diventano giunte di progressiva richiesta di autonomia (la prima a Caracas nel 1811). C’è anche una progressiva evoluzione economica inglese che si sostituiscono a quelli spagnoli nei commerci. I moti rivoluzionari sono spinti dalla Gran Bretagna e dagli Usa che avrebbero tratto da questo vuoto lasciato dagli spagnoli benefici commerciali, poiché le colonie sarebbero state libere di commerciare non solo con la madrepatria. C’è una progressiva creazione di una nuova identità ispano-americana che si contrappone a quella spagnola. La lotta si sviluppa tra lealisti alla corona e indipendentisti, per l’indipendenza dalla madrepatria. In AL, già prima dell’arrivo dei francesi, ci sono funzionari sia spagnoli (che fanno interessi spagnoli e degli indios, mal tollerato dai locali) sia i creoli, i bianchi nati in AL. Prima del 1815 abbiamo moti indipendentistici nella giunta di Caracas (dove già troviamo Simon Bolívar). La monarchia spagnola si basa sulla ricchezza delle colonie. C’è una presa di coscienza di una cultura ispano-americana, ma anche una divaricazione di interessi che vedremo meglio durante la Conferenza di Panama. L’Argentina, che era l'unico paese rimasto ancora libero e non sotto il controllo spagnolo, da essa parte la controffensiva che porta all'autonomia della maggior parte degli Stati. Già nel 1816 otterrà l’indipendenza. Dall’Argentina, sempre nel 1816, si staccheranno il Paraguay e l’Uruguay (Banda Orientale). Nel 1817 ottengono l’Indipendenza il Cile e gli Stati Uniti di Colombia (Colombia, Venezuela ed Equador). Il massimo della resistenza spagnola è in Perù e nel corso degli anni successivi gli spagnoli progetteranno di riconquistare tutta l’AL. Ma nel 1824, nella battaglia di Ayacucho, la Spagna perde la possibilità di riottenere l’AL e quindi si proclama l’indipendenza. L’indipendenza del Brasile, con l’approvazione del Portogallo, avviene senza lotte: il figlio Pedro del principe reggente del Portogallo, rimasto in Brasile dopo la fuga del padre, nel 1822 proclamò l'indipendenza del Brasile. Nel 1821, Augustin de Iturbide in America Centrale, avvierà l’indipendenza del Messico con l’autonomia dalla Spagna proclamandosi imperatore, ma la reazione liberale lo ucciderà e proclamerà nel 1824 uno stato liberale (abolizione della schiavitù, cosa non gradita dal Texas, proprio sopra il Messico). Nel 1821 verrà fondata la Repubblica delle Province Unite in America centrale (Guatemala, Honduras, Nicaragua, Salvador, Costarica), le quali si disgregheranno dopo 15 anni. Non c’è un intervento da parte degli stati nazionali, ma nel 1823 c’è un provvedimento da parte della Francia di Vitreul che in AL vorrebbe intervenire a sostegno della Spagna (proponendolo anche agli altri stati a sostegno dello status quo): risponde subito la Russia, anche lei interessata a mantenere l’equilibrio (anche per arrivare in Alaska). Siccome il Congresso non aveva mai parlato di AL e impero ottomano, la Santa Alleanza non interviene. GB e USA rispondono alla Francia: la GB manda una nota alla Francia dove dice che non avrebbe tollerato alcun intervento in AL (probabilmente per interessi economici); gli USA, un mese dopo, diversamente dalla GB, rispondono con la dottrina Monroe, vedendo per la prima volta un intervento internazionale degli USA (anche loro per interessi personali). La dottrina Monroe può essere letta come una dottrina che si oppone sia alla Spagna sia alla GB, poiché voleva limitare ogni ingerenza europea nelle Americhe (GB 8 Storia contemporanea compresa); dall’altro lato si basa sul rapporto che USA e GB avevano per limitare ogni ingerenza delle altre potenze. Possiamo dire che dietro l’indipendenza latina ci sono sia i moti sia gli interessi esteri. Con la Conferenza di Panama nel 1826 si decide se mantenere le divisioni degli stati venutesi a creare, se creare un’unità tra gli stati o se creare una federazione/confederazione tra gli stati (come gli USA, portata avanti da Bolívar). Alla Conferenza sono invitati tutti i rappresentanti dell’America Latina e quelli degli USA (i quali arrivano in ritardo, dopo la discussione). Un altro argomento che viene discusso è la forma di stato: repubblica o monarchia? In AL si formano 20 repubbliche, caratterizzate dall'autoritarismo e da una notevole instabilità politica. La Conferenza si risolve in un fallimento, lasciando una divisione (nemmeno si crea una alleanza andina come si parlava). Nel 1838 la Grande Colombia e la Rep. del Centro-America si sfaldano. Russia (poco influenti) → Moto decabrista: dicembre 1825 (dopo la morte di Alessandro I). Regime feudale e dispotico. Tema principale della protesta è la questione contadina Programma di P.I. Pestel (Società del Sud) prevede abbattimento dello zarismo. Repressione immediata, il loro moto non ha alcuna conseguenza. Polonia → non si vedono moti ma inizia a farsi strada l’idea di una zona polacca. Aree di tensione in Italia: Lombardia Regno di Sardegna Stato pontificio Regno delle due Sicilie - Napoli Regno delle due Sicilie – Sicilia Regno delle due Sicilie Il Regno delle due Sicilie unisce Napoli e il resto delle due Sicilie (lo promuove Ferdinando al Congresso di Vienna, trovandosi molti debiti). Ferdinando istituisce quindi delle tasse, non investendo però nei servizi (il malcontento aumenta). In Sicilia quindi la tensione aumenta, dove le istituzioni napoletane vengono trasferite anche sull’isola, cosa non gradita dai siciliani. Metternich propone riforme consultive come in Lombardia per i regni di Napoli e delle due Sicilie per dare più importanza a questi territori, ma Ferdinando lo ignora. Ferdinando voleva proporre una costituzione ma il trattato con l’Austria non lo permetteva. La Carboneria pianificò una rivolta per chiedere la Costituzione sul modello spagnolo, senza però destituire il Re. L’insurrezione scoppia a Nola, 1-2 luglio 1820, dopo quelli spagnoli. Sono supportati dai carbonari. La guidano dapprima due sottotenenti, Morelli e Silvati, poi il generale Guglielmo Pepe. (passa alla Sicilia) Ferdinando I di Borbone concede la Costituzione di Cadice del 1812, che prevedeva un legislativo monocamerale, e nomina il figlio Francesco vicario del Regno. Chiede però contestualmente l’intervento della Santa Alleanza. Nell’ottobre 1820, a Troppau, Austria, Prussia e Russia sottoscrivono una dichiarazione che attribuisce ai 9 Storia contemporanea membri della Santa alleanza il diritto di intervenire con la forza negli Stati in cui si fosse sviluppata la rivoluzione; nel gennaio 1821, a Lubiana, Ferdinando I invoca l'aiuto delle truppe austriache per domare la rivoluzione nel Regno delle due Sicilie. Il 7 marzo 1821 le truppe austriache, su mandato dell’Alleanza (conferenza di Lubiana), sconfissero il generale Pepe a Rieti-Antrodoco e qualche giorno più tardi il Re revocò la Costituzione. Sicilia A metà luglio 1820, dopo quelli spagnoli, scoppia a Palermo una rivolta a carattere separatistico. La rivolta viene domata dall’esercito napoletano dei rivoltosi, guidato da Florestano Pepe. (passa al Regno delle due Sicilie) Regno di Sardegna È una delle zone più conservatrici e retrive nella penisola italiana dopo il Congresso. Ha una politica estera che mira al mantenimento dei territori e alla conquista della Lombardia. Verrà sempre visto come naturale alleato dei rivoluzionari e di coloro che volevano indipendenza e autonomia dall’Austria, avendo una linea dinastica ‘separata’ dall’Austria. Il Regno d Sardegna, nel 1831, adotterà una consulta che darà un forte aiuto al governo (prima limitazione del potere assoluto nel Regno di Sardegna). I moti iniziano ad Alessandria 9-10 marzo 1821, guidati dagli insorti Santorre di Santarosa e Cesare Balbo, che cercano un accordo con il principe ereditario Carlo Alberto. Vittorio Emanuele I abdica in favore del fratello, Carlo Felice, e affida la reggenza a Carlo Alberto. Carlo Alberto concede la costituzione spagnola del 1812, ma è sconfessato da Carlo Felice, che chiede l’intervento dell’Austria. L’esercito austriaco, dopo il Regno delle due Sicilie, interviene e sconfigge gli insorti a Novara nell’aprile 1821. Lombardia Lombardia sotto il controllo austriaco, che non accetta (Metternich se ne rende conto e deve avere un atteggiamento conservatore per proteggere l’Austria. È una figura sia conservatrice sia riformista: sebbene si parli dell’Austria, paese ultraconservatore in Europa in quel momento, Metternich cerca di dare un po’ di autonomia alla Lombardia, autonomia che però non è più sufficiente. Si parla quindi di dispotismo illuminato, cioè introdurre riforme senza intaccare l’assolutismo austriaco. Metternich suggerisce la proclamazione di una monarchia consultiva nella Lombardia e nel Veneto, cioè uno stato sottomesso all’Austria di carattere consultivo, con diversi organi sia a livello municipale sia a livello statale per aiutare l’imperatore. L’aiuto però si ferma alla consulta, non c’è altro oltre a questa concessione. Metternich fa delle proposte fino al limite allora concesso, cioè di non intaccare la supremazia). Una vendita carbonara è scoperta a Milano. Maroncelli, Pellico e Canova vengono dapprima condannati a morte poi inviati al carcere duro (i primi due nella fortezza dello Spielberg, dove Silvio Pellico scrive “Le mie prigioni”, denuncia dell’autoritarismo austriaco). In tutti gli Stati italiani si sviluppa una reazione per eliminare l'opposizione liberale favorita dalle sette segrete. Queste rivolte ebbero risultati parziali e temporanei. I governi indipendenti furono soppressi, i rivoltosi sconfitti e sottomessi nuovamente al potere regio. Il fallimento dei moti dimostrò la capacità di intervento repressivo della Santa Alleanza e la debolezza delle forze rivoluzionarie. Al 10 Storia contemporanea Congresso di Verona, nel dicembre 1822, L'Austria ottenne che le potenze della Santa alleanza prendessero posizione a favore dei legittimi sovrani (intervento francese in Spagna). Questione orientale e Grecia: Situazione generale Tendenza russa a impadronirsi degli Stretti. Espansionismo austriaco verso i territori balcanici. Interesse britannico e francese al dominio dei Mercati del Vicino Oriente e al controllo strategico del Mediterraneo. Impero Ottomano Vasto complesso di territori e popolazioni governato da una minoranza turca. Le province più lontane dal centro godono di grande autonomia, sotto governatori locali che devono un tributo al Sultano. La Serbia è la prima a conoscere moti rivoluzionari, ovviamente repressi dall’impero ottomano. Nel 1826, con la Convenzione di Akkerman, porteranno all’indipendenza dall’impero. Il Sultano è anche Califfo. Il Congresso di Vienna non si era occupato delle questioni spagnole (America Latina) né delle zone sotto il controllo ottomano (come ad esempio la Grecia). Le popolazioni cristiane sono le popolazioni che più si ribellano all’impero ottomano, trovando nella Russia un alleato importante. La Grecia I moti hanno successo e hanno carattere nazionale e popolare. A fine ‘700 nasce un movimento nazionalista ellenico di carattere letterario. Nel 1814 il movimento assume connotazioni politiche e nasce l’Eterìa, in contatto con i russi: è molto diffusa nella parte più continentale e meno sviluppata della Grecia, ma trova i suoi adepti dai colti e dagli abitanti di Costantinopoli. È un’associazione segreta che lotta per l’indipendenza e ricreare l’antico impero di Bisanzio (ampia zona di influenza greca). L’impulso all’indipendenza greca viene dai mercanti di Costantinopoli ed ha l’appoggio di un ministro dello zar, il conte di Capodistria, il quale tra i suoi capi c’è Ypsilanti, un generale greco dell’esercito russo. L’insurrezione inizia nel marzo 1821 sostenuta dalla Russia, sia in nome della comune religione ortodossa che per la tradizionale ostilità nei confronti dell'impero ottomano da parte dell'impero zarista che ambiva conquistare la zona degli stretti e con essa uno sbocco sul Mar Mediterraneo: gli ottomani replicano con massacri (uccidono anche il patriarca di Costantinopoli), ma il 1° gennaio 1822 è proclamata l’indipendenza e si crea una simpatia in tutta Europa (Appello all’Europa, filo-ellenismo. Lord Byron, esprimendo sostegno alla Grecia, verrà ucciso in Grecia). Gli ottomani continueranno ugualmente a combattere, nel 1825 la Grecia è allo stremo, ma in Russia le cose cambiano: sale al trono Nicola I che prende apertamente le difese dei greci. Egli decide per una politica azzardata espansionistica. Nel marzo 1826 Nicola I manda un ultimatum alla Porta, chiedendo il controllo dei principati danubiani (Moldavia e Valacchia, attuale Romania). La GB di Canning promuove un negoziato anglo-russo, sulla base del quale la GB avrebbe fatto da mediatrice fra Impero ottomano e Greci insorti per ottenere uno Statuto autonomo. Il governo ottomano rifiuta. Convenzione di Akkerman, 1826 11 Storia contemporanea Viene stipulata tra Russia e Impero ottomano (rifiuta la GB). Prevede l’autonomia della Serbia, l’elaborazione di regolamenti organici sulla cui base sarà fondata l’organizzazione dei principati danubiani e la fine dell’occupazione ottomana dei principati. In età napoleonica, la Russia aveva occupato per un breve periodo Moldavia e Valacchia. Lo scontro Nel 1827 incontro a 3 fra Gran Bretagna, Russia e Francia (la GB la coinvolge per sostenere la Grecia): si decide di imporre al Sultano un armistizio con un blocco navale per dare autonomia alla Grecia. Il blocco si trasforma in una dimostrazione navale per convincere l’impero ottomano a cedere, che sfocia in una battaglia (qualcuno spara un colpo e causa la guerra): la flotta turca e quella egiziana (parte dell’impero ottomano e supportato da Mehemet Alì) vengono distrutte alla baia di Navarrino. Il Sultano fa appello alla guerra santa. I britannici lo considerano come un episodio deplorevole, poiché la sconfitta dell’impero ottomano significa debolezza di un potere, apertura di spazi per altre potenze (è stato abbattuto lo status quo). La Russia, nel 1828, dichiara guerra all’Imperatore Ottomano e lo sconfigge. La GB manda una squadra navale a Costantinopoli e viene firmato il trattato di Costantinopoli. Trattato di Adrianopoli, 1829 o Smilitarizzazione della zona del Danubio. o Formazione nei principati di Moldavia e Valacchia di governi semi-autonomi, posti sotto la garanzia della Russia (influenza che la Russia riesce a imporre). o Cessione alla Russia di un porto sul mar Nero. o Libertà di commercio ai mercanti russi nell’Impero Ottomano e diritto di passaggio attraverso gli Stretti per le navi mercantili russe. o Creazione di un nuovo Stato greco, a cui viene concessa l’indipendenza nel 1830, pur dovendo pagare un tributo al Sultano (dal 1832 completa indipendenza). o Riconoscimento annessione russa di Georgia e Armenia occ. Serbia I moti della Serbia vengono repressi dall’impero ottomano, riprenderanno negli anni 20 e nel 26 porteranno ad un autonomia della Serbia che rimane però sempre dentro l’impero ottomano obbligata a pagare dei tributi ad esso. Movimento autonomista guidato da Kara George (periodo napoleonico) in Serbia: viene represso. Riprende dopo il 1815 sotto Milos Obrenovic e ha successo nel 1826 (Convenzione di Akkerman). Con il Trattato di Adrianopoli, nel 1829, Obrenovic ebbe il titolo di principe ereditario. La diversa posizione presa dalla Russia rispetto all'Austria e la Prussia di fronte alla questione greca incrinò la Santa alleanza. ‘30-‘31 I moti del ’30-’31 rappresentano la prima grande rottura dell’assetto europeo del 1815, sono più avanzati di quelli del 20-21 e sono più specifici dei precedenti, poiché in questi moti, per la prima volta, la popolazione scende in piazza a protestare. I moti colpiscono tutta l’Europa, tranne la Russia e la Gran Bretagna. Sono in prevalenza moti liberali e costituzionali e sono guidati dalla borghesia. Questi moti iniziano a mettere in mettono in discussione i confini, arrivando anche all’indipendenza di uno dei paesi del Congresso di Vienna. Sono moti che richiedono delle 12 Storia contemporanea costituzioni, dei diritti e libertà fondamentali, e finalmente comprendono tutta la popolazione. Nella penisola italiana hanno carattere municipale. Studiando la storia, dobbiamo tenere conto di tre cose: la lunga durata, le situazioni a lungo termine i singoli, veri e propri attori/modificatori della storia le occasioni che fanno scoppiare le situazioni Dove: Francia → o 1824: sale al trono Carlo X, estremamente conservatore. Il nuovo re mise in atto una serie di tentativi per riportare la situazione della Francia all'epoca precedente la rivoluzione. Le misure restrittive prese danneggiavano però l'alta borghesia della finanza che per il suo sviluppo non poteva fare a meno delle nuove libertà politiche. o 1827: torna in Parlamento una maggioranza moderata, ma al governo principe di Polignac. o 1830: la vittoria dei liberali in Parlamento porta il sovrano ad effettuare un colpo di Stato con l’emanazione di 4 ordinanze con cui il Re - Restringe il diritto di voto (per avere una Camera più vicina alle sue decisioni) - Annulla la libertà di stampa - Scioglie il Parlamento - Indice nuove elezioni Il re quindi si dimostra molto meno aperto e concedente dei suoi predecessori. Le sue ordinanze non necessitano l’approvazione del Parlamento. Per compattare e distrarre il paese decide di offrire l’occasione per sfogare le ire dei popolani all’estero, trovando un nemico comune. Le 4 ordinanze sono la scintilla che fa scoppiare la situazione; è da considerare anche la situazione sociale della Rivoluzione Industriale, caratterizzata da una situazione di crisi agricola e contadina. Siamo nel periodo peggiore della Rivoluzione Industriale, dove gli operai non avevano nessuna tutela e avevano orari disumani di lavoro. I salari sono bassissimi e appena aumenta il prezzo del pane i salari non sono più sufficienti. o Comincia la conquista dell’Algeria o Insurrezione 27-29 luglio 1830 (les trois glorieuses, le tre giornate gloriose). I moti vogliono modificare la Costituzione, ma i borghesi mettono comunque un freno alla cosa (i moti riescono). o Carlo X fugge, al trono il cugino del re nominato dalla borghesia moderata, Luigi Filippo d’Orléans o Luigi Filippo conferma le libertà scaturite dalla Rivoluzione francese e viene proclamato ‘re dei francesi per volontà della nazione’ e non più ‘re di Francia per grazia di Dio’. S’impegna a modificare la Carta del 1814 (politica del giusto mezzo): - La Costituzione non è più octroyée, concessa, ma votata, la quale trasforma la monarchia francese da costituzionale a parlamentare, cioè che il governo deve rispondere del proprio operato al Parlamento e ottenerne la fiducia - Estensione del diritto di voto (a circa 1%, sembra importante ma non lo è a livello storico) - Ridimensionamento Camera dei Pari (elimina l’ereditarietà) - Abolizione del diritto regio di emanare decreti d’urgenza - Istituzione di una guardia nazionale (con aventi diritto al voto) - Ripristino della bandiera di colore blu, bianco e rosso 13 Storia contemporanea Nel corso dei 18 anni del Regno di Luigi Filippo d’Orleans, la Francia si sviluppò dal punto di vista industriale, soprattutto a Parigi e a Lione. Giunsero in Francia grandi capitali che permisero guadagni elevati, facendo diventare i banchieri protagonisti dell'economia francese. La borghesia dell'industria della finanza si impose anche in campo politico, giovandosi del fatto che il diritto di voto basato sul censo era molto ristretto. I governi di Luigi Filippo cercarono di seguire la politica del giusto mezzo tra le diverse ideologie presenti in Francia. Questo sviluppo dell'industria portò alla luce le pesantissime condizioni di lavoro degli operai che si mossero in rivolte. In seguito a questi avvenimenti ci fu qualche timido tentativo di introdurre leggi sociali, ad esempio per regolamentare il lavoro minorile o per migliorare l'istruzione primaria. Algeria → la Francia si considera una potenza mediterranea, addirittura considerava il Mediterraneo un “lago francese” (Napoleone III). Nel 1830 la Francia conquista Algeri e decide di fermarsi (anche se poi negli anni successivi, anche a seguito della resistenza algerina guidata da Abd-el-Kader, la Francia decide di intervenire e allarga la conquista, conquistando l’intera Algeria). La GB si oppone inizialmente, ma dopo che i re francesi vanno avanti i britannici pensano che i liberali francesi in qualche modo sarebbero intervenuti. Ciò non avviene e la GB permette la conquista purché la FR non continuasse la conquista anche ad altri paesi. Belgio → Non appena salito al trono, Luigi Filippo proclama la volontà di non esportare la propria rivoluzione interna, ma, ciò nonostante, i belgi seguono immediatamente l'esempio francese. La suddivisione tra valloni e fiamminghi, propria del popolo belga, è ben vista dal congresso di Vienna, in quanto si ritiene che questa divisione non possa dare vita alla formazione di un sentimento nazionale belga e che ciò avrebbe permesso ai Paesi Bassi (Belgio e Olanda) di non separarsi. Chiunque al Congresso di Vienna pensava che i ‘belgi’, come popolo, proprio non esistessero. Tuttavia, in Belgio si sviluppa presto un sentimento nazionale indipendentista, soprattutto perché, pur essendo i belgi più numerosi, sono gli olandesi ad avere preminenza politica nei Paesi Bassi (3/4 della rappresentanza politica); ciò porta i belgi a reclamare inizialmente una rappresentanza parlamentare proporzionale alla popolazione. La richiesta belga di avere un’autonomia amministrativa e un’autonomia politica. In Belgio nasce poi il cattolicesimo liberale, grazie a De Lamennais , il quale permette l'unione tra cattolici e liberali, dando vita a un sentimento di nazionalità belga a causa del quale, nell'agosto del 1830 ha inizio un moto il cui scopo è la concessione di autonomia politico-economica del Belgio. C’è da evidenziare anche la presenza di alcune diversità di sviluppo economico. Con la rivoluzione industriale il Belgio aveva conosciuto uno sviluppo con il settore del carbone e settore tessile. I belgi cercavano anche di proteggere la loro produzione dalle merci britanniche (protezionismo), mentre gli olandesi volevano un libero scambio. Inoltre, il Belgio mal sopportava di vedere le proprie esigenze subordinate a quelle degli olandesi, aventi un territorio meno industrializzato dei belgi. Per non parlare poi del malessere tra operai e artigiani originato dalla crisi data dalla Rivoluzione Industriale. Tutti questi elementi sfociano nell’insurrezione dell’agosto 1830. L’insurrezione: 1. L’insurrezione comincia nell’agosto 1830 14 Storia contemporanea 2. La borghesia belga chiede la separazione amministrativa e parlamentare tra Belgio e Olanda nell’ambito dei Paesi Bassi 3. Il re ordina alle truppe di rioccupare Bruxelles, ma queste, in settembre, sono costrette a ripiegare 4. L’obiettivo diventa ora l’indipendenza 5. Guglielmo I chiede l’intervento del Trattato di Garanzia 6. Timore di un intervento opposto francese (Austria non interviene anche se favorevole perché timorosa di altri moti) 7. L'Austria si dice favorevole a un intervento ma sostiene di essere maggiormente occupata da altri problemi, mentre la Russia prepara truppe da inviare in supporto del re; in reazione a ciò la Gran Bretagna si dice favorevole all'indipendenza belga (molto interessata alle coste sulla Manica perché non vuole che vi ci arrivi la Russia, meglio l’indipendenza del Belgio piuttosto che avere Russia o Francia vicine), che si realizza poiché lo scoppio dei moti polacchi, presto fallito, impedisce l'invio delle truppe russe 8. 20 novembre 1830 (moto in Polonia e la Russia non può quindi intervenire), le potenze riconoscono l’indipendenza su pressione britannica a Londra. Il Belgio diventa neutrale dal ’31, garantita da tutti gli stati nazionali. C’era stato il tentativo di mettere sul trono del Belgio un familiare di Luigi Filippo per ricollegare Francia e Belgio, ma viene fermato dalle altre potenze. Riconoscimento da parte NL nel 1839 (dopo il riconoscimento dell'indipendenza l'Olanda aveva provato con un intervento militare a riconquistare i territori, ma un intervento francese lo aveva immediatamente fermato) Polonia → La Russia lascia molta autonomia alla Polonia e le lascia una Costituzione, una Dieta polacca e i soldati dell’esercito, come anche i funzionari amministrativi, sono polacchi. Viene anche garantita libertà religiosa ai polacchi, storicamente cattolici. Nonostante tutto però, tutto il potere è nelle mani dei russi. I grandi proprietari terrieri non si schierano dalla parte dei moti perché troppo svantaggioso. Si forma nel corso degli anni una coscienza nazionale polacca. L’occasione per il Belgio è l’insurrezione in Belgio. o L’insurrezione scoppia il 21 novembre 1830, quando lo zar mobilita l’esercito polacco per intervenire in Belgio. Il viceré è allontanato o Il governo polacco chiede la riannessione alla Polonia dei territori dello Stato polacco ante 1772 o Nel gennaio 1831: dichiarazione di indipendenza, ma… o L’ “ordine” viene ripristinato nel settembre 1831, poiché non arrivano aiuti esterni per la Polonia (in aiuto alla Russia, Prussia e Austria chiudono i confini per non far arrivare aiuti; la FR annuncia la sua simpatia alla Polonia, così come i britannici, ma non intervengono per non aumentare l’influenza della FR sulla Polonia) o La Polonia viene sottomessa al regime Paskievitch: questo regime fa fuggire gli insorti polacchi, i quali vanno a sostenere gli altri moti europei Penisola Italiana → o Situazione nella penisola: Moti febbraio 1831 contro l’amministrazione pontificia (Emilia-Romagna), poi nei Ducati di Modena (guidati da Ciro Menotti, che aveva contato sull'appoggio di Luigi Filippo, che però non si mosse; Menotti viene arrestato e giustiziato) e Parma con l’obiettivo di abbattere l’assolutismo Si diffondono in Umbria e nelle Marche 15 Storia contemporanea In marzo l’Austria interviene contro i Ducati e marcia verso Bologna Intervento francese per impedire che l’Austria mantenga truppe nello Stato pontificio Sono moti municipali e non nazionali; la partecipazione è minore di quelli del 20-21 e sono poco risonanti in Europa o Organizzazione amministrativa dei territori della penisola da parte dell’Austria: - Amministrazione sul modello francese Uniformità nelle amministrazioni locali Controllo dell’autorità centrale sulle periferiche Cernita del personale con reclutamento dei migliori - Monarchie consultive Assenza di organi rappresentativi Sistema piramidale di organi consultivi (Lombardo-Veneto) A Lubiana Metternich avvia politica riformistica imponendo ai Borboni di dare autonomia a province e comuni e a. amministrativa alla Sicilia 1831: Carlo Alberto costituisce un Consiglio di Stato Conf. internazionale Roma 1831: sistema consultivo consigliato al Pontefice A partire dal 1830 anche l'Italia conobbe un miglioramento delle condizioni economiche soprattutto in quelle regioni settentrionali che per motivi commerciali e geografici, erano più vicine all'Europa occidentale. Il risveglio economico fu prevalentemente dovuto al settore agricolo che cominciò a modernizzarsi. Al contrario i proprietari assenteisti dei latifondi meridionali, destinati alla produzione estensiva del grano, lasciarono in stato di sostanziale abbandono i loro terreni. Allo sviluppo delle industrie facevano difetto la mancanza di capitali, che provenivano in prevalenza dall'estero, e la ristrettezza di un mercato che, per la situazione politica dell'Italia, raramente superava la dimensione regionale. Il fallimento dei moti del 30 - 31 aveva dimostrato l'inadeguatezza delle cospirazioni delle sette segrete e specie della carboneria: proprio la segretezza impediva di far conoscere gli scopi delle insurrezioni. Proprio a seguito di tali considerazioni Giuseppe Mazzini abbandonò la carboneria e fondò nel 1831 la Giovine Italia, che aveva come programma l'Italia unita: doveva mantenere quel tanto di segretezza che garantisse l'incolumità dei soci, ma svolgere un'ampia azione di propaganda per tenere desta la coscienza nazionale. Una serie di sfortunati tentativi insurrezionali caratterizzò l'attività dei mazziniani. Nel 1846 salì al soglio pontificio Pio IX, a molti parve che si fosse trovato quel Papa liberale da tempo aspettato, in realtà esso non era certo favorevole al liberalismo, ma alcuni suoi gesti lo fecero credere tale, gesti che indussero anche Carlo Alberto in Piemonte e Leopoldo II in Toscana seguire l'esempio del pontefice. Altri Moti → o Germania: si risveglia una coscienza nazionale tedesca. 1832, banchetto di esuli polacchi ad Hambach nel Palatinato; 1834: Zollverein La Rivoluzione francese del luglio 1830 e la susseguente rivoluzione polacca risvegliarono le idee liberali e unitarie tedesche. L'Austria intervenne però con rapidità e durezza per rivendicare la propria egemonia e i liberali furono ben presto messi a tacere A minare il predominio dell'Austria nella Confederazione fu la costituzione di un’Unione doganale sotto la guida della Prussia: la maggior parte della Germania fu così unificata dal punto di vista economico. Grazie a questa Unione doganale il Regno di Prussia riuscì 16 Storia contemporanea a sostituirsi all'Austria come stato egemone sui territori di lingua tedesca e a porsi alla testa del processo di unificazione nazionale. Tuttavia, Federico Guglielmo IV (sovrano di Prussia) non aveva alcuna simpatia per un regime liberale e solo le vicende del 1848 lo costrinsero a concedere una carta costituzionale. o Gran Bretagna: La Gran Bretagna fu il primo paese del mondo a trasformarsi da società rurale e agricola in società prevalentemente urbana e industriale. Negli anni tra il 1830 e il 1850 la vita in Gran Bretagna conobbe modificazioni rilevanti: erano in esercizio quasi 10.000 km di ferrovie, fu fondata una società che gestiva il collegamento tra Liverpool e New York per mezzo di navi a vapore, la flotta inglese dominava sui mari e l'industria britannica era la più efficiente. La Gran Bretagna era divenuta l'officina del mondo. Grazie all'avvento al potere del partito whig, fautore di riforme radicali desiderate dai gruppi industriali, viene approvato il Reform Act, atto che modificava il sistema elettorale e dava spazio alla borghesia britannica. In Parlamento vennero proposte altre richieste, come il diritto allo sciopero, le indennità ai deputati e la durata annuale del Parlamento, che non furono però accolte. Nel 1837 salirà al potere la regina Vittoria e in questi anni la Gran Bretagna combatte la prima guerra dell'oppio per tutelare gli interessi della compagnia delle indie orientali, costringendo la Cina ad accettare l'importazione dell'oppio prodotto nell'India britannica; l'impero cinese viene sconfitto. Non ebbe invece successo la contemporanea prima guerra anglo-afgana che rese manifesta la difficoltà di penetrare nel paese, a lungo conteso tra Russia e Gran Bretagna. Nel 1838 la lega di Manchester guidata da Richard Cobden, paladino del libero scambio, che porta avanti la battaglia per l’abolizione delle Corn laws che avverrà nel 1846 (per abbassare il prezzo del pane), in nome del libero scambio contro il protezionismo. Il libero scambio favorisce l’industria ma non l’agricoltura, in questo momento la Gran Bretagna fa quindi la scelta di prediligere l’industria rispetto all’agricoltura, decidendo di esportare manufatti industriali e importare prodotti agricoli. La Gran Bretagna, tuttavia, non partecipò ai moti del 30 - 31 perché essa modificò la sua struttura tramite riforme e non tramite atti rivoluzionari. o Svizzera: “Rigenerazione” all’interno di buona parte dei cantoni (fine assolutismo), ma fallisce la riforma della Confederazione. Nel 1848 diventerà una federazione. Le riforme fatte rimarranno all’interno dei cantoni America Latina → 1808: cade monarchia spagnola, cabildos 1811: prima giunta indipendente (Caracas) Lotta tra lealisti e indipendentisti Nel 1815 la Spagna inizia la Reconquista (che rallenterà dopo la rivolta delle truppe di Cadice) Nel 1816 rimane libera solo l’Argentina da cui parte la controffensiva, che porta all’autonomia della maggior parte degli Stati: - 1816 Argentina (si staccano Paraguay e Banda orientale) - 1817 Cile e Repubblica degli Stati Uniti di Colombia Brasile e America Centrale → 17 Storia contemporanea 1822: il figlio del re, Pedro, imperatore 1821: Messico indipendente (Augustin de Iturbide imperatore). Messico: Repubblica liberale nel 1824 1821: Repubblica delle Province Unite (Guatemala, Honduras, Nicaragua, Salvador, Costarica) Spagna →instaurazione di regime costituzionali con il sostegno britannico dopo la morte di Ferdinando VII nel 1833 Portogallo → instaurazione di regime costituzionali con il sostegno britannico nel 1834 L’evoluzione in senso liberale della politica interna inglese, parvero dividere l’Europa in due blocchi. Di fronte alle potenze reazionarie della ‘Nuova Santa Alleanza’, Austria, Russia e Prussia (trattato di Munchengratz, 1833) stavano ora le potenze ‘liberali’ dell’Europa occidentale: GB, FR, ES, Portogallo (legate dalla quadruplice alleanza del 1834) e Belgio. Il Post-colonialismo: Presa di coscienza di una cultura ispano-americana e divaricazione di interessi Dibattito: Repubblica o monarchia? In America latina si creano 20 repubbliche La Grande Colombia e la Rep. del Centro-America (1838) si sfaldano Come organizzare i nuovi Stati? Bolívar mira a creare una federazione 1826: Conferenza di Panama fallisce ‘48 Che cos’è una nazione? La parola deriva da nacion del latino, in epoca romana identificava un gruppo omogeneo di persone che facevano parte di famiglie allargate. Dalla congiunzione di varie famiglie nascono nazioni di famiglie. Il termine ‘nazione, definisce un insieme di persone che hanno in comune lingua, tradizioni, cultura, pensiero e religione. Tra gli anni Venti e Trenta dell’800 Europa si diffuse in molti strati sociali, e non più soltanto tra le élite intellettuali, l’idea che ogni nazione dovesse riconoscersi in un proprio stato indipendente. Nella concezione mazziniana dell'idea di nazione si considerava però essenziale anche la coscienza e la volontà di far parte di essa. Il principio di nazionalità era stato tenuto in scarsa o nulla considerazione al Congresso di Vienna e Italia, Germania, Polonia, per non parlare delle molteplici nazionalità soggette all'impero austriaco, a quello russo o a quello ottomano, erano, secondo la cinica espressione di Metternich, null'altro che “espressioni geografiche”. Alla fine del ‘700 in Francia, nazione per eccellenza, c’erano ancora le divergenti province francesi, all’interno delle quali convivevano costumi, lingue e usi diversi (la maggior parte parlava francese, il resto dialetti). Nel 1789 scoppia la Rivoluzione: l’Assemblea emana dei decreti in tutti i dialetti e lingue. Nel 1792-93 la Convenzione decide di modificare la lingua, mettendo il francese come lingua ufficiale e insegnare a chi non conosceva il francese la lingua con insegnanti. La lingua è il primo elemento che unisce la nazione la costruzione dello stato. Barer, ministro francese contrario alle idee prima e durante la Rivoluzione francese, istituisce la scuola primaria come strumento per costruire dei servitori dello stato e per diffondere la cultura. La scuola primaria è elemento che crea un legame tra lo stato e il cittadino, il quale deve essere pronto a morire per lo stato in battaglia. Nel 1823 viene scritto il Dizionario di Muast, dove viene definita la parola nacionalité: questa parola, contrassegnata con una crocetta come parola nuova, era difficile da definire in quel momento. Nella Francia del 1823 c’è difficoltà a definire questa parola. Viene descritta con “carattere nazionale, spirito, amore, unione, confraternità nazionali, patriottismo comune a tutti”. Continua con “i francesi non hanno nazionalità (Bonaparte). Imporre dispotismo non porta a 18 Storia contemporanea niente”. Negli anni successivi un autore effettua “Ricerche sulla nazionalità”. Scrive “la parola nazionalità colpirà qualcuno e confonderà qualcuno. Non ho trovato altre parole”. Perché i francesi non hanno nazionalità? Il sentimento di appartenenza alla nazione francese si crea nel 1789 e con l’esercito nazionale napoleonico, soprattutto dopo la ghigliottina del re nel 1793. Ma i soldati francesi, dopo il periodo napoleonico, trovano a casa le condizioni precedente, con elementi economici e sociali uguali a prima. 10 anni dopo verranno costruite le prime ferrovie; dopo il 1815 le comunità francesi sono ancora isolate e i soldati francesi si sentono parte della comunità, non della nazione francese. Lì i francesi vivono come una piccola nazione, con le loro religioni, usi, costumi, lingue e culture. Questa è definita nazionalità spontanea, cosa che troviamo nella piccola comunità francese. Dopo il 1793, con la morte di re Luigi XVI, si deve trovare una sostituzione alla pienezza del potere (perché non ci sono né più il re né più la monarchia). Questa sostituzione la si trova nel sentimento di nazione, una parola che unisce i francesi sotto lo stesso nome e che va a legittimare l’azione del governo e unire la Francia sotto lo stesso fulcro. Si cerca quindi di allargare il sentimento di nazionalità spontanea all’intero stato: un’unica lingua, cultura, amministrazione centrale e unità che va oltre alla lingua e che individua costumi comuni. Un italiano di Torino è più vicino a un milanese piuttosto che ad un palermitano. In Francia è la stessa cosa. Ci sono più religioni e più lingue, anche parlate in più posti. Il concetto di “unitario” deriva dalle comunità del passato, allora frammentate e isolate (esempio del pesto, preparato in modi diversi a seconda delle zone). I moti del ’48 cominciano ad essere moti di carattere nazionale. Il concetto di nazione si eradica in Europa a metà dell’800: in Grecia e in Belgio già da prima, nel ’48 le nazionalità che si vengono a formare sono molte di più: in seguito, anche nelle grandi potenze divenne sempre più difficile far finta che il principio di nazionalità non esistesse: nacque una vera e propria propaganda per diffondere il concetto di nazione. In Italia, nell’area germanica, all’interno dell’impero Austriaco: ci sono italiani, sloveni, tedeschi, croati, boemi, slovacchi, ungheresi, polacchi… l’impero austriaco, esempio di stato multinazionale, avrà dei moti importanti al suo interno che porteranno, fino alla Prima Guerra Mondiale, alla creazione di nuovi stati, separati dall’impero. In Germania, a seguito della Dieta di Francoforte, si decide se creare la Piccola Germania (Prussia e confederazione germanica senza Austria) o Grande Germania (Austria, Prussia e confederazione germanica). Si arriva alla piccola Germania, la quale però fallisce perché senza l’appoggio della Prussia (l’Assemblea era formata da popolani e non da principi). Riguardano tutta Europa, eccetto GB e Russia. Tutti in Europa, sia persone comuni sia intellettuali, sono spinti da questi sentimenti e voglia di agire. Parigi e Londra divennero il centro di raccolta degli esuli polacchi, italiani, ungheresi, rumeni, tedeschi che cercavano in vario modo di affrettare il riscatto della propria patria. Dopo l’entrata in vigore delle Corn Laws non succede nulla in GB; in Russia lo zar tenta di ristabilire la sua influenza su alcuni territori. Nonostante questo, si può dire che i moti del ’48 sono moti internazionali. Per i patrioti il principio di nazionalità fu strettamente legato al liberalismo, cioè l'aspirazione a un regime politico costituzionale che riconoscesse i diritti fondamentali dell'uomo e del cittadino. L'unione delle due aspirazioni, alla libertà e all'indipendenza fu alla base del grande sconvolgimento che toccò l'intera Europa nel 48. Lo scoppio delle rivoluzioni fu accelerato anche dalla grave crisi economica in atto data dagli scarsi raccolti. Vicende della Francia La grave crisi economica iniziata in Francia nel 1846 era stata avvertita soprattutto dalla classe media dei ceti più poveri, entrambi privi del diritto elettorale. A Parigi nel febbraio del 48, l’insurrezione guidata da repubblicani e socialisti costrinse Luigi Filippo ad abdicare a favore del 19 Storia contemporanea nipote Luigi Filippo Alberto e fu insediato un governo provvisorio, comprendente liberali moderati, democratici radicali e socialisti. Il governo prese subito alcuni provvedimenti democratici, come l'introduzione del suffragio universale maschile e della libertà di stampa, l'abolizione della pena di morte per i reati politici e l'istituzione di fabbriche finanziate dallo stato. Le elezioni per l’Assemblea costituente dettero una forte maggioranza ai repubblicani moderati e ai liberali rispetto ai socialisti, i quali fecero appello agli operai per assaltare l'assemblea, ma senza successo. I capi dell'insurrezione furono arrestati e le ateliers natonaux vennero chiuse, provocando una ribellione domata sanguinosamente dall'esercito. Nel novembre fu approvata la costituzione che istituiva una Repubblica guidata da un presidente eletto a suffragio universale e un potere legislativo con una singola assemblea, furono garantiti i diritti le libertà dei cittadini. Alle elezioni per il presidente della Repubblica venne eletto Luigi Napoleone Bonaparte, che avrebbe ben presto restaurato l'impero. Da Parigi l'onda rivoluzionario propagò in quasi tutta Europa lasciando indenni solo la Gran Bretagna, la penisola iberica e la Russia. Le disagiate condizioni economiche indussero i ceti popolari a sostenere le rivendicazioni nazionali costituzionali. La rivoluzione si diffuse rapidamente soprattutto nelle grandi città: Vienna, Buda e Pest, Berlino, Venezia e Milano. Le rivendicazioni degli insorti non erano le medesime dappertutto. Nel complesso, gli scopi dei rivoluzionari poggiavano sul desiderio di maggiori libertà politiche e sul riconoscimento del principio di nazionalità. Vicende dell’Austria in Austria si chiedeva una costituzione, l'imperatore promise la Costituzione e congedò Metternich. Tuttavia, lo scontento per la costituzione concessa causò una seconda insurrezione a Vienna. Ferdinando I abbandonò la capitale dopo aver concesso l'elezione di un'assemblea costituente a suffragio universale. Alla notizia della rivolta di Vienna insorse Milano, che dopo una lotta di 5 giornate riuscì a cacciare la guarnigione austriaca e a darsi un governo provvisorio. Intanto si era liberata anche Venezia, seguita dalle altre città della Lombardia del Veneto. Ferdinando I abdicò a favore del nipote che ripristinò in Austria un governo assoluto ma che dovette affrontare la rivolta dell’Ungheria. Vicende dell’Ungheria Gli ungheresi reclamavano l'autonomia dall'Austria e un proprio Parlamento; la vecchia dieta fu trasformata in Assemblea costituente. L’Ungheria venne tuttavia attaccata dagli austriaci e fu costretta a capitolare di fronte alle truppe dello zar Nicola primo che il sovrano austriaco aveva chiamato in aiuto. Vicende della Germania in Germania, accanto al problema costituzionale, vi era anche il problema dell'unità politica. A Berlino, il re di Prussia dovette concedere la libertà di stampa e la formazione di un ministero liberale, l'esempio di Berlino fu seguito ben presto negli altri Stati tedeschi e molti sovrani furono costretti a fare concessioni. In Germania l'assemblea di Francoforte si era divisa tra i fautori di una soluzione grande tedesca che avrebbe compreso nel regno anche i territori tedeschi dell'Austria, e quelli di una soluzione piccolo tedesca, senza l'Austria e sotto la guida del re di Prussia. Prevalse quest'ultima soluzione e la corona imperiale fu offerta al re di Prussia che tuttavia non la accettò. Il gioco tornò nelle mani 20 Storia contemporanea dei sovrani tedeschi che revocarono la costituzione concessa l'anno prima, ponendo fine al periodo rivoluzionario e l'assemblea fu sciolta. Situazione nell’800 nel resto del mondo Vicende dell’Egitto 1806 Mehemet Alì diventa pascià. Si comporta come sovrano indipendente: dà inizio ad una modernizzazione dell’Egitto (agricoltura, industria, infrastrutture, esercito, flotta) e crea dei canali di irrigazione e migliora l’agricoltura da sussistenza a esportazione. Nel 1829, supportato da tecnici greci e inglesi e subito dopo la sconfitta di Navarrino, Mehemet va a creare un arsenale e una flotta possibile da costruire in Egitto. Obiettivi generali: − Ereditarietà del potere (in modo da lasciarlo in eredità a qualche suo discendente) − Consacrazione de iure dell’indipendenza de facto (separazione dall’impero ottomano) − Espansione territoriale (i territori intorno all’Egitto sfuggono all’impero ottomano). Nel 1820 l’Egitto occupa l’alto Sudan, dove governa un Sultano molto debole. Obiettivi: - Espansione territoriale - Schiavi - Presunta presenza di oro - Dominio del mar Rosso e dei suoi traffici Occasione si presenta utilizzando la presenza in Sudan dei Mamelucchi. Si forma un dominio turco- egiziano (Turkiyya). Nel 1832, l’Egitto occupa Creta e la Siria. L’invasione continua e l’Egitto marcia su Costantinopoli. La Francia ha notevole influenza sull’Egitto, ma non vuole la disgregazione Impero ottomano. La GB, dall’altra parte, desidera mantenere aperta la rotta di Suez e teme un’estensione verso il Golfo Persico. La Russia vuole che nell’Impero ottomano sia mantenuta un’autorità precaria. Nel 1833 l’avanzata dell’Egitto viene bloccata dai russi. Nel 1833 abbiamo il Trattato di Unkiar-Skelessi: si tratta di un’alleanza difensiva russo-turca. La Russia s’impegna a fornire appoggio armato all’Impero ottomano, in caso di attacco, occupando anche Bosforo e Dardanelli, ma non potendo oltrepassarli. L’Impero Ottomano, in caso di guerra, s’impegna a chiudere gli Stretti al passaggio di altre potenze. Nel 1839 il governo ottomano tenta di riprendere la Siria: è sconfitto e l’Egitto minaccia ancora una volta Costantinopoli. La politica espansionistica egiziana viene bloccata dalla GB (Palmerston, primo ministro inglese che blocca l’espansione egiziana riunendo gli altri stati, ottenendo il permesso per un intervento). La Francia (Thiers) si oppone alla politica inglese (a favore dell’Egitto per la questione del “lago francese”: una maggiore influenza sul Mediterraneo avrebbe cambiato le forze in gioco). Cede però alle altre potenze e decide di non intervenire alla richiesta di un aiuto egiziano. GB, Austria, Russia e Prussia stipulano un trattato nel 1840: intervengono bombardando Beirut. Alla fine, Mehemet Alì lascia la Siria, ma diventa khedivè de facto (viceré, sovrano). Nel 1841 abbiamo la Convenzione di Londra: il passaggio del Bosforo e dei Dardanelli deve essere sempre chiuso alle navi da guerra straniere quando la Porta (impero ottomano) si trova in pace. L’Impero ottomano non ha più potere di aprire o chiudere lo stretto a suo piacimento. Questa chiusura impedisce alla flotta russa del mar Nero l’accesso al Mediterraneo e alla flotta britannica di agire nel mar Nero. La politica di Palmerston impedisce lo sviluppo egiziano, l’estensione dell’influenza francese nel Mediterraneo orientale e il crollo dell’Impero ottomano. Ottiene, inoltre, l’abbandono del Trattato del 1833. 21 Storia contemporanea Le vicende degli Stati Uniti Gli Stati Uniti d’America contavano all'inizio dell'Ottocento oltre 5 milioni di abitanti sparsi su più di un milione di chilometri quadrati di territorio. C'erano 600.000 nativi gli indiani, e nel 1830 13 milioni di statunitensi, per giungere a 31 milioni nel 1860. In questo momento gli USA non hanno un grande ruolo a livello internazionale. Il problema principale riguarda i pellirossa nel loro territorio. Stanno costruendo il loro stato nazionale basato sul federalismo. Col nuovo secolo il territorio degli Stati Uniti continua ad accrescersi: gli Stati Uniti espansero il loro territorio acquistando i territori confinanti. Nel 1803 acquistarono la Louisiana dalla Francia, che l'aveva ottenuta tre anni prima dalla Spagna. La Louisiana era un immenso territorio che si estendeva a ovest del Mississippi fino all’oceano Pacifico. Nel 1809 acquistarono dagli spagnoli parte della Florida, cosa che permise agli Stati Uniti di avere uno sbocco sul Golfo del Messico. Nel 1810 annetterono la Florida occidentale, nel 1819 si fecero cedere dagli spagnoli tutta la Florida agli USA. Nel 1822, a seguito degli eventi in America del Sud, gli USA riconoscono i nuovi Stati America del Sud: nel 1823 abbiamo l’avvertimento britannico e la dottrina Monroe. Gli Usa avrebbero considerato qualsiasi intervento europeo sui nuovi Stati come manifestazione di inimicizia. Il primo presidente degli Stati Uniti d’America, George Washington, al momento di lasciare la carica nel 1797 aveva invitato i suoi successori a tenersi fuori dalle vicende europee e a respingere ogni tentativo di ingerenza straniera nella politica statunitense. Gli Stati Uniti avrebbero dovuto invece concentrare la loro attenzione e le loro energie sulle continente americano, assumendosi in sostanza un diritto di controllo su quanto avveniva nel nuovo mondo. L’America doveva dunque restare agli americani: quando si diceva ‘America’ si intendeva tutto il continente, sul quale gli USA avrebbero potuto esercitare una sorta di protettorato sulla base di un manifest destiny, come fu detto in seguito, che attribuiva loro questo compito. Nel 1824 il Texas è incorporato dal Messico. Il Texas, contrario alla politica liberale e antischiavista del Messico, nel 1836 proclama l’indipendenza. I texani chiedono l’annessione agli USA, che viene rifiutata: gli USA rifiutano non solo perché il Texas non è liberale e pro-schiavitù, ma anche perché rappresentava un problema anche sul piano federale. In quegli anni c’è un allargamento del territorio statunitense. Nel legislativo (Camera dei rappresentanti) c’era parità tra stati schiavisti e non schiavisti: l’annessione del Texas avrebbe variato questo equilibrio a favore degli stati schiavisti. Piuttosto che mettere in discussione gli equilibri interni, gli USA preferiscono non ammettere uno stato in più. Questa situazione di continua espansione e annessione di nuovi territori, favorevoli e sfavorevoli alla schiavitù, andò avanti fino allo scoppio nel 1860 della guerra civile americana. I texani, sempre più in povertà e in discesa, chiedono aiuto a GB e F (trattato 1839, atteggiamento possibilista). Anche se il Texas ha creato una sua indipendenza, c’è sempre il rischio che il Messico se lo provi a riprendere. La FR interviene con dei soldi per aiutare il Texas, la GB prova a fare qualcosa ma nel 1842 il Messico tenta la riconquista, fallendo. Tutto cambia quando, nel 1844, viene siglato un trattato di annessione agli USA, ratificato nel 1845. Ciò avviene per timore che il Texas potesse esportare cotone non in USA ma in GB; allo stesso tempo, c’era il rischio che i prodotti britannici a basso costo potessero arrivare in Texas e mettere in ginocchio l’economia statunitense. Gli USA sono quindi spinti a intervenire e decidere di annettere il Texas negli Stati Uniti. 22 Storia contemporanea Nel 1845, a seguito dell’annessione del Texas negli Stati Uniti, gli USA chiedono la cessione della baia di San Francisco ai messicani. I Messicani la negano e si preparano alla guerra: il loro obiettivo era di ‘spaventare’ gli USA, mobilitando l’esercito lungo il Rio Bravo, e spingerli ad un dietrofront. Un incidente di frontiera (Rio Grande, qualcuno spara) fa scoppiare il conflitto nel 1846. Con il Trattato di Guadalupe Hidalgo del 1848, gli USA annettono Nuovo Messico, California, Arizona, Nevada, Utah. Qualcuno al Congresso aveva proposto di continuare e conquistare tutto il Messico, obiettivo tranquillamente possibile. Ma la fazione contraria vince e si evita un allargamento degli USA anche nel Messico, cosa che poteva portare ad un allargamento degli stati del Sud su quelli del Nord. Si comincia a pensare di costruire un canale per collegare l’oceano Atlantico e quello Pacifico. Territorio vocato è la valle del fiume San Juan in Nicaragua. GB ha possedimenti nelle Antille, occupa nel 1839 l’isola di Ruatan e nel 1841 istituisce protettorato sulla costa dei Mosquitos, crea una base navale nel Belize e occupa la foce del fiume. Gli USA ottengono dalla Colombia un diritto esclusivo di costruire una ferrovia o un canale a Panama e firmano un accordo con il Nicaragua. Gli inglesi si assicurano anche l’isola del Tigre, nella baia di Fonseca, all’altra estremità del progettato canale. Firma del Trattato Clayton-Bulwer, aprile 1850, che prevede costruzione di un canale intra-oceanico da parte di una società anglo- americana. Promessa dei due governi di non stabilire fortificazioni, di non occupare l’isola del Tigre o la foce del fiume San Juan, di non esercitare un dominio esclusivo su Nicaragua o Costa Rica. Vicende in Cina Le civiltà occidentali iniziano ad interessarsi ai traffici e commerci asiatici. Dal 1644 regna a Pechino la dinastia mancese, molto debole per la presenza di società segrete e sette (Triade), le quali cercano di riportare la dinastia cinese al potere. Esercito mancese ed esercito delle province. Obiettivi britannici in Cina: Ottenere un accordo contrattuale favorevole Permettere un rapporto diretto tra commercianti britannici e cinesi, aprendo i commerci britannici a quelli cinesi del cotone Sopprimere le barriere poste dal governo cinese alla penetrazione di prodotti stranieri: - tasse sulle merci importate - obbligo per i mercanti stranieri di trattare gli affari attraverso intermediari (il Co- Hong) - proibizione agli stranieri di lasciare il quartiere d’affari - apertura della sola città di Canton: i commercianti britannici potevano solo fermarsi nella zona adibita agli stranieri a Canton, il quartiere d’affari Guerra dell’Oppio: Dal 1833, il governo GB non rinnova la Carta alla Compagnia delle Indie, che aveva il monopolio dei commerci con Canton: era l’agente esclusivo dei commerci tra GB e Cina. La GB nel 1833 la GB toglie questa esclusiva alla Compagnia e la affida a degli agenti diplomatici. Viene mandato in Cina un agente diplomatico: i tentativi di trattare con il governo cinese (attraverso il Co-Hong) falliscono. Nel 1839 il governo cinese reprime il commercio britannico dell’oppio, creando un incidente diplomatico: il governo britannico coglie l’occasione e scoppia la guerra dell’oppio nel 1840. Non ha come punto focale l’oppio e i suoi commerci (non è una guerra commerciale, ma militare). L’avvio della guerra fa riferimento ad una requisizione di oppio da parte del governo 23 Storia contemporanea cinese ma nello stesso tempo ma è l’occasione per i britannici per apire i mercati cinesi al commercio inglese. La guerra viene avviata dalla GB con forze scarse: una spedizione navale con un piccolo corpo militare si presenta a Canton. Nonostante la grandezza della Cina e la popolazione della Cina, la superiorità militare britannica è talmente grande che la vittoria è scontata. La guerra si conclude con la sconfitta cinese a Nin-Po con una strage di cinesi (i quali avevano paura di essere occupati dai britannici e avevano paura delle sette segrete, le quali potevano entrare in rapporto con la GB per spodestare il potere) e il Trattato di Nanchino nel 1842 (trattato ineguale: è una forma di trattato in cui la potenza vincitrice, dominante, superiore impone a un paese più debole e oppresso la ratifica di un trattato che favorisce principalmente il paese vincitore con sgravi fiscali, abbattimento dazi doganali, apertura porti commerciali, creazione di zone di influenza del paese vincitore, ecc.). I britannici, che avevano l’unico scopo di ottenere apertura commerciale e non occupare la Cina, ottengono l’apertura di 4 porti (tra cui Shangai), che i britannici saranno soggetti, in materia criminale, ai loro tribunali consolari, potranno avere diritto di stabilire rapporti diretti con la clientela cinese (cosa ostacolata dai cinesi), una limitazione delle tasse doganali al 5% e l’isola di Hong Kong diventa colonia GB. Si assicurano inoltre che le future concessioni ad altri stati debbano essere ampliate per comprendere anche la GB (come per Francia e USA: la Cina cerca di non avere un rapporto di dipendenza totale dalla GB ma cerca di avere altri attori). La situazione sociale in Cina scoppia con la rivoluzione dei Taiping nel 1851. Si muovono movimenti politici (società segrete le quali sono contro il governo, il quale si è dimostrato estremamente debole) e movimenti religiosi (Adoratori di Dio, i quali propongono una rigenerazione, una rinascita, un cambiamento nella società cinese, è un sincretismo tra cristianesimo dei missionari e dal confucianesimo fondato da Hong Sien Tiuan), spinte anche dalle condizioni economico- sociali (gli occidentali richiedono di farsi pagare con monete auree, mentre le monete d’argento, più comuni, perdono valore e aumentano la povertà e la crisi). Le prime riunioni tra questi movimenti si hanno già alla fine degli anni ’40. La rivoluzione dura 15 anni e minaccia lo smembramento: riescono a conquistare la maggior parte dei territori cinesi. Nel 1853 gli insorti occupano Nanchino e si apre il rischio della divisione (movimenti secessionisti portati avanti dalle popolazione musulmane). Nuovo scontro con la GB (1856-1860, seconda Guerra dell’Oppio). La Cina è costretta ad aprire al commercio straniero anche le vie fluviali (la Cina non può più ostacolare il commercio diretto tra cinesi e britannici e quindi apre le vie fluviali). Vengono stabiliti rapporti diplomatici con gli Stati occidentali. Uno sviluppo industriale e modernizzatore cinese lo avremo solo dopo il 1949 con Mao. Vicende in Giappone Il Giappone vive in una chiusura verso l’estero dal 1637 (isolato da secoli). Dal XII secolo l’imperatore perde autorità politica e rimane solo capo religioso. In Giappone abbiamo una struttura “feudale” (daimios, nobili locali con piena sovranità sui loro territori e aventi un loro esercito formato dai samurai, piccoli nobili. I daimyo hanno il potere di esenzione fiscale per i cittadini e sono i padroni del loro territorio), con un imperatore che dal XVI secolo diventa shogun. A partire dall’800 i daimyo rimangono padroni dei loro territori ma devono ogni due anni andare a trovare lo shogun o mandare dei rappresentanti (così che lo shogun potesse controllarli). Le strutture economiche sono formate dai piccoli contadini che creano una piccola forma di capitalismo agrario e da imprenditori che danno un piccolo segno di rivoluzione industriale e creazione di capitale. Il Giappone ha un unico porto aperto a mercanti NL: Nagasaki. Nel 1853 una spedizione USA, guidata dal commodoro Perry e formata da poche navi, arriva a Nagasaki e chiede 24 Storia contemporanea allo shogun di firmare i trattati ineguali. I trattati ineguali vengono imposti al Giappone senza guerre nel 1858, convinti dalle vicende cinesi e imposti con una domanda in lettera e un tempo di un anno per decidere. Dal punto di vista dell’opinione interna significa indebolimento dello shogun. Questo causa, pochi anni dopo nel 1864, una rivolta giapponese spinta dalla volontà di cacciare gli occidentali e di riportare al pieno potere l’imperatore. Le potenze occidentali rispondono con il bombardamento di Shimonoseki da parte delle potenze occidentali. La rivoluzione è principalmente interna. Nel 1868, con l’avvento al trono dell’imperatore Mutsuhito, comincia la ‘rivoluzione’ Meiji: - restaurazione potere imperiale - abolizione dello shogunato - eliminazione delle arcaicità feudali - riorganizzazione dei servizi pubblici e introduzione di un nuovo sistema di insegnamento - soppressione delle restrizioni ai commerci - creazione di un esercito nazionale negli anni ’70 dell’800, sulla falsariga di quello francese, difensore dell’identità del Giappone imperiale - modernizzazione veloce (costruzione nuove infrastrutture, creazione di navi da guerra, costruzione esercito moderno) grazie anche alle potenze straniere (FR, Germania… specializzate nelle varie richieste) - importazione del sistema industriale e ferroviario Riescono a fare tutto questo tramite i finanziamenti esterni delle altre potenze occidentali e soprattutto della GB. Con l’accumulo dei capitali grazie alla rivoluzione, la GB non sa bene come e dove investire tali capitali. Alcuni investimenti vanno nel paese di provenienza (però con rendimenti bassi) e altri vengono investiti in zone diverse nel mondo (più o meno rischiosa a seconda dei paesi ma con rendite decisamente superiori). Questi capitali creano ferrovie e nuove infrastrutture. Le grandi potenze non hanno paura del Giappone perché non è ancora una grande potenza. Dal 1873 il Giappone introduce il servizio militare obbligatorio per tutti gli uomini. Lo sviluppo del Giappone continua in maniera esponenzialmente rapida: viene creata, su supporto britannico, un esercito e una marina da guerra moderni (primo obiettivo del nuovo Giappone, difesa dei territori da attacchi esterni), nel 1886 vengono costruiti i primi cantieri navali giapponesi, nel 1889 viene scritta una costituzione parlamentare e c’è uno sviluppo demografico molto forte. Comincia l’espansione giapponese: nel 1873 il Giappone occupa le isole Bonin (dove avevano attraccato le navi statunitensi del commodoro. Nel 1875 annette le isole Riu-Kiu (isole corona che tutelano il Giappone). Nel 1875 ottiene, tramite negoziati, le isole Curili, lasciando alla Russia la parte nord dell’isola di Sakhalin. Il Giappone ottiene anche l’imposizione di trattati ineguali alla Corea (con apertura di porti in Corea) e l’istruzione in Giappone dei giovani coreani (c’è già l’idea di invadere la Corea, ma ci sono Cina e Russia). Nel 1884 c’è colpo di stato fallito in Corea. Nel 1885 viene sottoscritta la Convenzione Cina-Giappone per un intervento comune in Corea in caso di disordini. 25 Storia contemporanea Nove anni dopo, nel 1894, il Giappone attacca la Corea, approfittando di disordini interni. La Cina si oppone all’offensiva giapponese inutilmente. Nel marzo 1895 il Giappone conquista Corea, Manciuria meridionale, sbarca nello Shantung e a Formosa e prepara l’offensiva contro Pechino. La Cina, vedendo che le grandi potenze non si mossero (come la Russia), risponde allo stesso modo come con i britannici: viene firmato il Trattato di Shimonoseki (1895), dove la Cina perde la sovranità sulla Corea; Formosa, isole Pescadores e penisola Liao Tung con Port Arthur (molto importante) vanno al Giappone; imposizione di trattati ineguali. La Russia ottiene la revisione del Trattato: la penisola mancese (Manciuria e Port Arthur) rimane aperta all’espansione russa con il trattato di Mosca nel 1896. Situazione in Asia negli anni successivi 26 Storia contemporanea La Cina ha territori in affitto, costruisce ferrovie ma ha notevoli limitazioni sovranità a causa della sua debolezza. La Russia è in Manciuria, con il territorio in affitto di Port Arthur (trattato di Mosca 1896). Crea la Transmanciuriana da Port Arthur a Harbin. La GB si amplia intorno a Hong Kong, crea strade ferrate e un porto sullo Yang-tze-kiang (1898). La Germania nello Shantung, con baia Kioo-Ciao e un porto (1898). La Francia è presente nelle tre province meridionali di Yunnan, Quang-Si e Guadong (1898). Siamo al Break up of China, la Cina rischia lo smembramento e la perdita di sovranità. L'odio per gli europei che spadroneggiavano in Cina si accrebbe e sfociò in rivolte xenofobe: fra il 1899 e il 1901 abbiamo la rivolta dei Boxer, una resistenza al governo cinese. Gli europei furono assediati nel quartiere delle legazioni a Pechino per 55 giorni. Viene formata una spedizione internazionale di 8 potenze nel 1900 (Italia compresa) che reprime la rivolta in poco tempo e occupa le varie zone cinesi. Viene scartata l’ipotesi di un’occupazione e divisione dei territori tra le potenze, ma si decide di avere varie sfere d’influenza su tutto il territorio: viene firmato nel 1901 il Protocollo Boxer, un t