Psicologia della Comunicazione PDF

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Università di Ferrara

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communication psychology interpersonal communication linguistic pragmatics communication theory

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These notes discuss communication as an interpersonal and social process, exchange of information, and creation of shared meaning. They cover communication and behavior distinctions, different approaches to communication, and key theories like the theory of linguistic acts by Austin and Grice's conversational maxims. Lastly, important elements like competence in communication, verbal communication and its approaches are covered.

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Pp 1 **Comunicazione** come processo interpersonale e sociale che consente agli individui e ai gruppi di scambiare info e creare significati condivisi \- In riferimento al presente, passato o futuro \- Condividendo o non condividendo lo stesso luogo/tempo \- Avviene in un ambiente sociale -\> ca...

Pp 1 **Comunicazione** come processo interpersonale e sociale che consente agli individui e ai gruppi di scambiare info e creare significati condivisi \- In riferimento al presente, passato o futuro \- Condividendo o non condividendo lo stesso luogo/tempo \- Avviene in un ambiente sociale -\> carattere relazionale della comunicazione La **relazione** Condivisione tra partecipanti di: \- un sistema di suoni significativi \- un sistema di segni e significati \- un insieme di regole e di convenzioni **distinzione tra comunicazione e comportamento** comportamento: qualsiasi azione motoria di un individuo, percepibile in qualche maniera da un altro ogni comunicazione è un comportamento ma non ogni comportamento è comunicazione. non tutti i comportamenti sono comunicazione: esistono forme di comportamento che possono essere informative ma non comunicative **Comunicazione**: scambio interattivo osservabile tra più partecipanti dotato di intenzionalità reciproca o di un certo livello di consapevolezza, in grado di far condividere un significato sulla base di sistemi simbolici e convenzionali di significazione e di segnalazione secondo la cornice culturale di riferimento **Approcci alla base della comunicazione** [approccio matematico]---\> Shannon and Weaver - - - - - - - - - - - - - - **Pragmatica**: Branca della linguistica che studia come il contesto Influenza L\'interpretazione del significato nel linguaggio. Sì concentra sull\'uso pratico del linguaggio come azione. Importanza di: relazione tra i segni e coloro che li Interpretano \" processi impliciti della comunicazione **La teoria degli atti linguistici di Austin** «Dire qualcosa equivale a fare qualcosa» \- Un enunciato non descrive solo un contenuto, ma serve a compiere delle vere e proprie azioni in ambito comunicativo. 3 tipi di atti linguistici: Atti locutori: ciò che il parlante dice \* Atti Illocutori: le intenzioni comunicative del parlante \* Atti perlocutori: effetti del parlante sull\'interlocutore ![](media/image13.jpg) **Forza degli atti linguistici** Ogni atto linguistico può essere modulato, sul piano pragmatico con più o meno forza \- Atti locutori, ciò che si dice può essere rinforzato con il tono \- Atti illocutori, clò che si fa nel dire può essere modulato con la scelta delle parole (mi dispiace vs, sono desolato; devi lario va potresti farlo) \- Atti perlocutori possono ottenere diversi effetti sull\'interlocutore (a seconda del contesto, dello credenze, dello stato d\'animo di entrambi, delle motivazioni, ecc.) **Le massime conversazionali di Grice (175)** Principio di cooperazione: accordo di base tra i partecipanti per dare il proprio contributo allo scambio comunicativo. \- Stabilisce le regole implicite che guidano la comunicazione efficace. sottolineando L\'importanza della cooperazione reciproca «Dai il tuo contributo al momento opportuno, cosi com è richiesto dagli scopi e dell\'orientamento della conversazione in cui sei impognato» \- Si articola in 4 regole o massime conversazionali 1\. Qualità: 2\. Quantitá 3\. Rolazione 4\. Modo **1. Massima della quantità** Dare le informazioni necessario per comprendere il messaggio \- Da un contributo tanto informativo quanto richiesto - 1 messaggio dovo soddisfare la richiesta di Informazioni in modo adeguato agli scopi della conversazione \- Non dare un contributo meno o più informativo del necessario → Non dove fornire poche o troppo informazioni rispetto al necessario Esempio di violazione: Vedere una scatola di cereali con l'etichetta "0% escrementi di topo!" **2. Massima della qualità** Il contenuto del messaggio deve essere attendibile \- Non dire ciò che c\'è di falso --- il contenuto del messaggio deve essere vero \- Non dire ciò per cui non hai prove adeguate \- il contenuto del messaggio deve essere sostenuto da prove adeguato Esempio di violazione: mentire sulle proprie abilità in un curriculum, dare indicazioni stradali scorrette **3. Massima della relazione (o della pertinenza)** I partecipanti devono fornire informazioni che siano pertinenti con la comunicazione in corso \- Il messaggio deve essere pertinente, cioè deve essere relativo all\'argomento della comunicazione Esempio di violazione: rispondere intenzionalmente in maniera evasiva a una domanda d'esame su cui non si è preparati **4. Massima di modo(o della maniera)** La comunicazione deve essere chiara e non ambigua \- Evita espressioni oscure \- Evita le ambiguita \- SIl breve \- Sli ordinato nell\'esposizione Esempio di violazione: Usare espressioni fuorivianti per non far comprendere il significato della conversazione a chi è presente in quel momento (ad esempio, bambini o estranei). **La pragmatica della comunicazione umana -- Watzlawick et al. (1971)** \- Il linguaggio ha conseguenze sul piano del comportamento e delle relazioni. \- Ruolo della comunicazione nella costruzione della realtà soggettiva delle persone e nella determinazione della qualità delle relazioni interpersonali. La pragmatica della comunicazione è una teoria generale dell\'interazione nella comunicazione interpersonale basata su 5 assiomi. **5 assiomi della comunicazione** Sono proprietà della comunicazione e regole da seguire per una comunicazione efficace -Tutto è comunicazione: non solo parole (comunicazione verbale) e gesti (comunicazione non verbale), ma anche silenzi e comportamenti. Ogni azione, o inazione, trasmette un messaggio. \- Ogni comportamento è comunicazione e ogni atto comunicativoè un comportamento: la comunicazione, essendo intrinsecamente relazionale, plasma e modifica costantemente le relazioni sociali. 1.Non si può non comunicare Qualunque comportamento manifestato da una persona in presenza di una o più persone, indipendentemente dalla consapevolezza e intenzionalità comunicativa, è comunicazione è possibile: non rispondere (passività, fuga) rifiutarsi di rispondere rispondere senza rispondere 2.Ogni comunicazione veicola un contenuto (ciò che si vuole dire con un messaggio) e una relazione, che fornisce una chiave di lettura del contenuto. 3.La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra comunicanti -\> veicolare un'informazione. Il modo di interpretare la comunicazione è funzione dellarelazione tra i comunicanti e della punteggiatura(interpretazione della realtà, punto di vista) di chi interpreta \- La stessa realtà comunicativa può essere letta in modi diversia seconda della punteggiatura adottata. 4.Gli esseri umani comunicano con il modulo digitale e analogico digitale: Attraverso la combinazione di suoni (e quindi di parole) si possono esprimere un numero INFINITO di messaggi in modo DETTAGLIATO e PRECISO (canale verbale: veicola gli aspetti di contenuto) analogico:Attraverso l'espressione e i movimenti del corpo si possono esprimere in modo IMMEDIATO alcune emozioni e sensazioni non altrimenti comunicabili (canale non verbale: veicola gli aspetti di relazione) 5.Gli scambi di comunicazione sono SIMMETRICI o COMPLEMENTARI a seconda che siano basati sull'uguaglianza o sulla differenza esistono delle gerarchie tra i comunicanti. Nelle relazioni simmetriche si ha un rapporto paritario tra gli attori della comunicazione Nelle relazioni complementari uno degli attori in un momento specifico dell'interazione riconosce le posizioni e l'interdipendenza dell'altro. Alcuni tipi di relazione sono stabiliti dal contesto sociale-culturale I due tipi di relazione non sono positivi o negativi di per sé. Entrambe sono positive o negative a seconda delle situazioni **Competenza comunicativa**: essere capaci di comunicare. Accanto alla padronanza delle regolarità formali di una lingua e al saper costruire frasi ben formate da un punto di vista sintattico, comprende anche la capacità di produrre enunciati adeguati alla specifica situazione comunicativa. Grado in cui gli individui soddisfano e percepiscono di aver soddisfatto i loro scopo in una data situazione sociale È importante anche il grado in cui noi percepiamo di aver soddisfatto nella nostra comunicazione -\> efficacia, quanto un parlante si sente capace di affrontare momenti comunicativi. Relazione tra quanto mi sento capace e quanto effettivamente lo sono. La competenza comunicativa è divisa in tre ambiti: sintattica, semantica e pragmatica Sintattica: capacità di produrre frasi formalmente corrette e di comprenderle come tali in base a regole grammaticali. Semantica: capacità di associare le parole (significanti) agli oggetti, eventi o situazioni (significati) cui corrispondono. Pragmatica: capacità di comunicare tenendo conto del contesto in cui avviene la comunicazione. Pp2 **Comunicazione verbale** È il tipo di comunicazione che fa uso del linguaggio scritto e parlato. Alla base c'è il linguaggio. Linguaggio: sistema elettivo di trasmissione di messaggi nella comunicazione umana funzione cognitiva che permette di acquisire e usare una o più lingue Le funzioni del linguaggio sono distribuite in diverse aree del cervello - - - - **Approccio psicolinguistico** insieme suoni e parole---\> infiniti numeri di messaggi Studia i meccanismi di produzione e comprensione del linguaggio \- Lingua: sistema di simboli combinabili secondo precise regole così da poter generare un numero infinito di possibili messaggi Fonologia: Studio del sistema di suoni che costituiscono un linguaggio Semantica: Studio del significato delle parole Sintassi: Studio delle regole per combinare parole in frasi Pragmatica: Studio delle relazioni tra linguaggio e contesto/scopo **Fonemi**: suoni che compongono una lingua, non corrispondono alle lettere le parti più piccole di cui sono composte le parole di una lingua (parlata) La corrispondenza tra fonemi e grafemi (unità grafica minima di una lingua) varia da lingua a lingua \- Lingue Trasparenti: buona corrispondenza tra grafemi e fonemi (e.g., italiano, tedesco) \- Lingue Opache: bassa corrispondenza tra grafemi e fonemi (e.g., inglese, francese) Esempio inglese: stesso fonema rappresentato da grafemi diversi Green (verde) , field (campo) , people (gente) stesso grafema assume valori fonetici diversi enough (/f/, abbastanza), ghost (/g/, spirito) \- Per ogni lingua, due suoni linguistici sono fonemi differenti se sostituendo l'uno con l'altro cambia il significato delle parole in cui compaiono: \- es: Rana - Lana Sale - Tale \- Ogni lingua possiede un numero finito di fonemi che possono essere pronunciati con differenti variazioni regionali, individuali o contestuali, dette allofoni **Morfemi e parole** \- Combinazioni di fonemi formano morfemi e parole di una lingua \- Non tutte le combinazioni sono consentite Non-parole \- Darta (Regolari) \- Datza (Irregolari) \- Drtzc (Illegali) \- I morfemi sono le unità più piccole dotate di significato Esempio: \[gatt-\] radice di parole con significato simile (gatt-o, gatt-a gatt-ino, gatt-accio \[-o\], \[-a\], \[-ino\], \[-accio\] : morfemi legati **Sintagmi** \- Catena sintattica: struttura con cui si dispongono le parole all'interno di una frase \- Sintagma: unità minima di tale catena Sono costituiti da: \- Testa: la parte fondamentale \- Modificatori: gli altri elementi del sintagma \- In funzione della testa i sintagmi si distinguono in: Sintagmi nominali: contengono un nome Sintagmi verbali: contengono un verbo Sintagmi preposizionali: contengono una preposizione **Frasi** \- Combinazione di parole e sintagmi secondo determinate regole \- Regole sintattiche: permettono di combinare i simboli del linguaggio (parole) per produrre significati complessi (frasi e discorsi/testi). **Noam Chomsky** pensiero relativo al linguaggio---\>la sintassi permette di proiettare il finito (parole, regole grammaticali) nell'infinito (numero di frasi) e rende il linguaggio naturale uno strumento di comunicazione unico. Le diverse lingue presentano notevoli differenze, MA tali differenze sono di tipo superficiale \- Tutte le lingue conosciute condividono un numero di elementi in comune chiamati universali linguistici le lingue condividono universali linguistiche ovvero regole comuni---\> analizza vari contesti linguistici e conferma queste regole universali che sono: - - - - - **Sviluppo del linguaggio: acquisizione lingua madre** - - - **acquisire suoni linguistici** \- Appena nati i bambini sono predisposti ad imparare qualsiasi lingua: rispondono a tutte le distinzioni possibili tra suoni diversi! \- Durante il primo anno di vita sono esposti ad una specifica lingua e si specializzano a distinguere i suoni di quella lingua **Acquisire le regole grammaticali** \- Sorprendente velocità con cui i bambini raggiungono la padronanza del linguaggio, uno strumento molto complesso \- I bambini in età pre-scolare non imparano esplicitamente le regole grammaticali e non vengono corretti quando producono frasi scorrette: gli adulti tendono a correggere il contenuto, cioè gli errori semantici e concettuali, ma non correggono le frasi scorrette da un punto di vista grammaticale **Teoria innatista di Noam Chomsky** Presupposto: i bambini sono in grado di acquisire inconsciamente le strutture grammaticali, con un addestramento scarso o perfino nullo. \- Noam Chomsky (anni '50-60) immagina l'esistenza di un meccanismo innato di acquisizione del linguaggio: Language Acquisition Device (LAD) meccanismo biologico che fornisce le regole generali della grammatica ("grammatica universale") comuni a tutte le lingue = teoria generativista **teorie integrazioniste** acquisizione del linguaggio dipende anche dall'ambiente nel quale si è inserite - pp 2b **grammatica generativo trasformazionale** regole riscritture: come riscrivere una frase in termine sintattici F → SN + SV riscrivi Frase come Sintagma Nominale + Sintagma Verbale SN → Art + N riscrivi Sintagma Nominale come Articolo + Nome SV → V + SN riscrivi Sintagma Verbale come Verbo + Sintagma Nominale regole trasformazionali---\> es da attivo a passivo \- Agiscono sulla struttura superficiale e producono una frase diversa dalla frase originale \- Trasformano frasi in altre frasi con lo stesso significato ma con forma sintattica diversa **Struttura Superficiale versus Struttura Profonda** Struttura Profonda ---\>significato Struttura Superficiale ---\>forma sintattica Le frasi che derivano da altre frasi tramite l'applicazione delle regole trasformazionali hanno (secondo Chomsky): diversa struttura superficiale ma stessa struttura profonda diverse strutture superficiali possono condividere una profonda soprattutto se seguono le regole trasformazionali ci sono anche frasi con strutture superficiali uguale e profonda diversa Secondo Chomsky la frase dichiarativa attiva è la frase più semplice e ogni trasformazione richiede lavoro cognitivo e tempi di comprensione più lunghi Chomsky diceva che c'è un ruolo cognitivo maggiore quando andiamo a comprendere una frase complessa. Le farsi attive sono più semplici ad esempio quindi ci vuole meno capacità cognitiva. Quante più sono le trasformazioni compiute su una frase, tanto maggiore è il tempo necessario per l'elaborazione **esperimento slobin 1966** Slobin mette in luce il ruolo del significato nella comprensione di frasi con la stessa struttura profonda ma diversa struttura superficiale Compito dei partecipanti: verificare (VERO/FALSO) se ciascun disegno corrisponde al significato di ciascuna frase - Importanza del significato. Non solo l'analisi sintattica implica uno sforzo cognitivo. si concentra con frasi dalla stessa struttura profonda e diversa superficiale. si deve verificare che un disegno corrisponde alla frase, il partecipante deve spingere tasto o vero o falso in base alla corrispondenza o meno dei due. risultati: La frase passiva impiega più tempo per essere compresa rispetto alla frase attiva La frase passiva e la frase attiva impiegano lo stesso tempo per essere comprese Le informazioni semantiche, cioè i significati delle parole costituiscono indici rilevanti per l'elaborazione della frase È plausibile che il gatto insegua il cane? Frase reversibile È plausibile che i fiori innaffino la ragazza? Frase irreversibile **Effetto di formulazione delle frasi** La grammatica generativo- trasformazionale assume che il significato veicolato dalle frasi attive e passive (vere) sia lo stesso. \- Frasi attive e passive sono parafrasi? Il bambino mangia la mela = la mela è mangiata dal bambino \- La frase negativa nega la frase affermativa? Il bambino non mangia la mela Il significato veicolato da una frase dovrebbe essere privo di ambiguità **Effetti delle insinuazioni prodotte dai mezzi** **di comunicazione (Innuendo effect)** innuendo effect- esperimento Wegner - Innuendo effect (insinuazione): si rifà ai principi di cooperazione → chi riceve il messaggio assume che le informazioni contenute siano ragionevoli e plausibili (massima di qualità). = tendenza ad accettare come vera un\'asserzione per il solo fatto che è stata fatta. Misura di preferenza: Per ciascuno degli ipotetici candidati politici sono state calcolate le medie dei giudizi espressi dai partecipanti tramite una serie di scale a 7 punti (intelligente- stupido; buono-cattivo; onesto-disonesto) \- I candidati politici oggetto di insinuazione (istigazione fornita dalla forma interrogativa) erano percepti tanto negativamente quanto coloro che erano oggetti di accusa certa. **3 tipi di elaborazione della frase** Fonologica/ortografica---\> identificazione e riconoscimento dei singoli fonemi o grafemi sintattica---\> collega parola della frase a uno specifico ruolo sintattico semantica---\> per ciascuna parola viene recuperato il corrispondente significato **Come interagiscono semantica e sintassi:** Comprendere una frase vuol dire elaborare una rappresentazione mentale del significato della frase \- Attribuire uno specifico ruolo grammaticale a ciascuno degli elementi presenti \'Andrea ama Anna\" \"Anna ama Andrea\" Andrea è il soggetto della frase Anna è il soggetto della frase \- Recuperare dalla Memoria a lungo termine il significato delle parole ![](media/image21.jpg) **Linguaggio è ambiguo** a livello fonologico: il parlato è un flusso continuo, non ci sono pausa tra le parole a livello semantico: parole polisemiche a livello sintattico: ambiguità strutturali **Ambiguità sintattica** "Le hanno assegnato un incarico che svolgerà con grande entusiasmo ieri" L'avverbio "ieri" in fondo alla frase non è compatibile con il verbo al futuro. Una frase come questa richiede una ri-analisi e revisione dell'interpretazione iniziale. **Strategie di analisi sintattica** il giocatore mosse le pedine e chiuse la partita il giocatore mosse le pedine l'avversario Il verbo è ambiguo perché può essere interpretato in due modi: passato remoto → verbo di una frase principale participio passato → verbo di una subordinata **Come analizziamo le frasi?** I risultati sperimentali di Frazier (1978) dimostrano che c\'è un\'interpretazione più frequente che viene applicata sempre. Quando questa interpretazione risulta sbagliata (come nel caso della seconda frase) è necessario ri-analizzare la frase L\'elaboratore sintattico comincia l\'analisi della frase. Man mano che le parole vengono percepite fornisce una descrizione iniziale della struttura della frase, che, nelle frasi ambigue, può essere confermata (o meno) dalle parti successive della frase **Strategia dell'attaccamento minimale** Principio secondo il quale l'elaboratore sintattico elabora la descrizione iniziale: \- l'elaboratore sintattico elabora in modo da costruire strutture sintattiche il più semplici possibile = Viene preferita l'analisi più semplice che riduce il materiale da tenere attivo in memoria di lavoro (Working Memory) \- se la frase continua con "e chiuse la partita" l'interpretazione è corretta e viene mantenuta. \- se la frase continua con "guardò l'avversario" l'interpretazione è scorretta e viene abbandonata \- l'elaboratore sintattico ritorna al verbo ambiguo (mosse) e ricomincia l'analisi assumendo la seconda interpretazione Negli esperimenti di Frazer sono stati analizzati i tempi di lettura e i movimenti oculari. **Strategia della chiusura differita** «Marco cercava il libro di Anna che era in cucina» Chi è in cucina? Il libro o Anna? Secondo questa strategia, l'elaboratore sintattico, in frasi con più interpretazioni ma ugualmente complesse dal punto di vista sintattico, attacca il materiale in arrivo al costituente aperto, cioè i nodi in elaborazione. = Anna è in cucina **Dubbi sulle strategie in lingue diverse** \- Cuetos & Mitchell (1988) hanno dimostrato che gli inglesi e gli spagnoli interpretano questo tipo di ambiguità in modo diverso «Marco cercava il libro della ragazza che era in cucina» \- parlanti inglesi → la ragazza che era in cucina \- parlanti spagnoli → il libro era in cucina Parlanti lingue diverse differiscono per il tipo di elaborazione sintattica condotta, e quindi per il tipo di rappresentazione mentale del significato della frase? Le ambiguità sintattiche sono esplicite e rilevate facilmente perché costringono il lettore a tornare indietro e a rianalizzare la frase Molto spesso, non si è consapevoli delle diverse interpretazioni possibili di una frase Altre volte le ambiguità sono evidenti Pp 3 **Codice visivo** La comprensione migliore deriva dall'integrazione dei due codici \- Anche se a volte il contenuto del messaggio può essere indipendente dal linguaggio usato Codice visivo Ha un proprio potere semantico e risponde con diversa efficacia, rispetto al codice verbale, a determinati scopi comunicativi. \- Favorisce la comunicazione di concetti e rapporti spaziali (e.g., piantine geografiche, disegni anatomici, indicazioni stradali). \- Universalità: i codice visivo può essere compreso anche da individui che non parlano la stessa lingua \- L\'universalità dipende dalla relazione di somiglianza strutturale/percettiva con l\'oggetto descritto. **Regole di configurazione spaziale** \- La percezione è un processo cognitivo complesso e «interpretativo» (non dipende solo dalle caratteristiche dello stimolo percepito ma anche da l\'individuo che percepisce) MA! Alcuni principi di organizzazione percettiva sono considerati innati (Psicologia della Gestalt). \- Il nostro sistema nervoso organizza la nostra percezione in modo automatico, permettendo di dare struttura a ciò che è elaborato dalla vista. **Articolazione figura-sfondo** capacità di isolare le diverse configurazioni presenti nel campo visivo dipende dalle caratteristiche dell'oggetto, ad esempio dal tipo di margine. Dipende anche dalla grandezza relativa, da rapporti topologici **figure reversibili-**\> immagini che puoi vedere in diversi modi. -Instabilità percettiva perché non riesci a vedere le due cose contemporaneamente **principi di organizzazione percettiva** elementi presenti nel campo visivo tendono ad essere percepiti in unità percettive, cioè a essere percettivamente raggruppati in modi diversi in funzione delle leggi o principi di unificazione principio di [vicinanza]: percepire come un'unica configurazione elementi vicini tra loro principio [somiglianza]: tendenza a percepire come un\'unica configurazione elementi simili tra loro principio [buona continuazione]: percepire come un\'unica configurazione elementi che sono coerenti nella forma e direzione principio della [chiusura]: percepire come un\'unica configurazione elementi che formano o tendono a formare una figura chiusa Principio [dell'esperienza passata]: tendenza a percepire come un\'unica configurazione le forme familiari. Questa esperienza non è molto forte e agisce quando non agiscono altri fattori. Gli altri principi sono automatici, questo si mette in moto contrastando i principi automatici. Pareidolia: l\'illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale principio [della pertinenza]: percepire come un\'unica configurazione forme coerenti, equilibrate, simmetriche e armoniche **processi percettivi in diverse culture** Persone appartenenti a culture diverse sembrano percepire, categorizzare e memorizzare diversamente le stesse scene Esperimento di Masuda e Nisbett (2001). Veniva mostrata un'illustrazione dell'interno di un acquario e i soggetti intervistati (americani e giapponesi) dovevano descriverla Risultati: \- Processi percettivi analitici: la percezione si concentra su stimoli salienti, indipendenti dal contesto →Tipici della cultura occidentale \- Gli americani descrivevano per primi gli oggetti principali (pesci) \- Processi percettivi olistici: privilegiano le relazioni tra oggetti; risultano più dipendenti dal contesto → Tipici della cultura orientale \- I giapponesi descrivevano per primi gli oggetti dello sfondo Anche se le somiglianze percettive tra i popoli sono maggiori delle differenze, alcune differenze esistenti dimostrano che la percezione può essere influenzata dalla cultura Pp 3b **Organizzazione della conoscenza** Per comprendere come organizziamo le nostre conoscenze si fa riferimento ai sistemi di memoria. Classificazione di base: memoria sensoriale, memoria di lavoro (a breve termine), memoria a lungo termine (dove ci sono tutte le nostre conoscenze immagazzinate) **Memoria a lungo termine** Ha una capacità di archiviazione illimitata e può avere una durata molto lunga, anche tutta la vita memoria dichiarativa: sapere cosa, insieme di conoscenze esplicite dei fatti, episodi ecc... forma cosciente memoria procedurale: forma implicita. Competenze motorie, procedurali e cognitive. E' il 'sapere come', conoscenze di cui facciamo uso nel mettere in atto procedure ![](media/image2.jpg) **Memoria dichiarativa e memoria procedurale** Memoria dichiarativa «Sapere cosa». Si riferisce alla conoscenza esplicita di fatti, significati di parole, simboli, episodi vissuti. \- È una forma di conoscenza esplicita (consapevole) Memoria procedurale «Sapere come». Si riferisce alle conoscenze di cui facciamo uso nel mettere in atto procedure. \- È una forma di conoscenza implicita (non consapevole) **Memoria semantica e memoria episodica** Memoria semantica L'insieme di rappresentazioni mentali a lungo termine \- delle conoscenze che riguardano le parole, i concetti e i simboli, le loro proprietà e relazioni reciproche \- delle conoscenze extra-linguistiche che riguardano il mondo fisico (e.g., «Roma è la capitale d'Italia») Memoria episodica e autobiografica I suoi contenuti riguardano eventi ed episodi caratterizzati da informazioni spazio-temporali relative a "dove" e "quando" la traccia mnestica si è formata (e.g., «A Roma ho visitato il Colosseo») **I modelli di organizzazione della conoscenza** Due classi di modelli relativi alla memoria semantica: \- Modello che prevede due sistemi di memoria semantica multipli e indipendenti \- Modelli che prevedono un unico sistema di memoria semantica **sistemi semantici indipendenti** modello del doppio codice: un bacino che contiene il sistema verbale e uno non verbale. Essi lavorano in maniera indipendente. Uno è quanto vedo la parola e l'altro quando vedo. Sono connessi da connessioni referenziali. Il modello del doppio codice prevede due sistemi di memoria: \- Sistema verbale: specializzato nel trattare le informazioni di tipo linguistico, attivo in compiti di produzione e percezione del linguaggio. \- Sistema non verbale: specializzato in stimoli non linguistici, attivo in compiti come l'analisi di oggetti, di immagini e di scene. I due sistemi dialogano attraverso connessioni referenziali ! La critica più diffusa a questo tipo di modelli riguarda la ridondanza delle informazioni: le informazioni relative ad un concetto sono replicate in ogni sistema (non verbale, verbale per diverse lingue) **Sistema semantico unico** Il codice con cui sono rappresentate le informazioni è amodale = astratto, non specifico e indipendente da: \- Tipo di stimolo (parole, immagini) \- Lingua usata \- Modalità di presentazione (visiva, acustica, tattile...) Funziona con la rete semantica che connette unità concettuali nodi: concetti connessioni: relazioni tra concetti Le relazioni tra concetti possono essere di tipo: \- Categoriale: topo-leone \- Gerarchico: topo-animale \- Associativo: topo-formaggio \- Misto: topo-gatto Più i concetti sono vicini nello spazio semantico, più sono vicini nel loro significato Il recupero delle informazioni dipende dall'attivazione dei nodi concettuali, tramite il meccanismo della diffusione dell'attivazione L'attivazione si propaga ai nodi più vicini, e diminuisce di intensità al trascorrere del tempo e all'aumentare della distanza **Effetto priming (Meyer, Schvanenveldt & Ruddy, 1975)** Risultati sperimentali a favore della diffusione dell'attivazione. Idea che dimostra che se noi osserviamo un oggetto si attivano anche altre parole nella nostra rete semantica. C'è sempre uno stimolo prime e poi uno stimolo target che si mostra alla persona dopo un breve intervallo. Poi si vede dopo quanto tempo si risponde. Se la seconda parola è collegata alla prima il tempo do risposta è più breve. La frase negativa richiama alla memoria concetti semanticamente correlati (nodi)---\> porta a giudizi più negativi ![](media/image22.jpg) Messaggi persuasivi contro gli stereotipi spesso non funzionano Parole e figure: parole sono convenzioni forme convenzionali dei concetti **Modello di memoria semantica amodale** (in grado sia di rappresentare raffigurazioni di realtà visiva sia di parole, non separa parole e figure come gli altri modelli): - 1. 2. 3. **Sistemi di accesso:** Il modello prevede tre componenti specifiche per quanto riguarda la modalità di accesso: - - - **Accesso lessicale** prima dobbiamo accedere al lessico poi possiamo arrivare al sistema semantico. Un esempio che rimanda a questa differenza sono le parole con significati diversi ma che si scrivono allo stesso modo Le informazioni concettuali sono rappresentate in una componente separata (sistema semantico) rispetto a quella lessicale (lessico ortografico, fonologico). Un semplice esempio che prova questa separazione: le parole omofone e omografe. Data una parola l'accesso lessicale non è solo a quella parola ma si attivano diverse voci che potrebbero riferirsi a quella parola. Quindi non si parla di accesso ma più che altro di attivazione **Modello della coorte** (Marslen-Wilson & Tyler 1980; Marslen-Wilson & Warren, 1994) La coorte di possibili candidati al riconoscimento si restringe sempre più man mano che nuove informazioni vengono acquisite ![](media/image3.jpg) **Riconoscimento di oggetti** teoria della percezione di Marr---\> come costruiamo la realtà percettiva. C'è prima un approccio primario bidimensionale che è elaborato a seconda delle varie dimensioni per poi arrivare al modello tridimensionale.  - - - La percezione unifica anche ciò che non vedo. Es. se vedo una persona seduta anche se non vedo le sue gambe **processo di produzione** - - L'informazione elaborata in entrata viene trasmessa ad una componente in uscita preposta al mantenimento temporaneo: \- dell'informazione fonologica (buffer fonemico) \- dell'informazione grafemica (buffer grafemico) ![](media/image19.jpg) **Un esempio: il modello a due vie di lettura** Coltheart, Rastle, Perry, Langdon & Ziegler, 2001 Il processo di lettura è scomponibile in una serie di componenti funzionali Può avvenire attraverso due procedure \- Via lessicale---\> passa dal lessico e recupera significati dal sistema semantico. permette il riconoscimento della forma intera di una parola tramite l'attivazione della corrispondente entrata lessicale prima nel lessico ortografico e poi nel lessico fonologico Permette la lettura di parole irregolari e parole frequenti. \- Via non lessicale---\> ci serve per leggere parole che non conosciamo, non possiamo accedere alla semantica. Converte la lettera in suono, una ad una. Le due vie hanno in comune lo stadio iniziale e lo stadio finale \- Analisi visivo-ortografica dei grafemi \- Buffer fonemico: l'informazione che permette la corretta pronuncia della parola viene trasferita in un magazzino di memoria temporaneo pp4 **Comunicazione verbale e non verbale** Comunicazione verbale \- Usa parole dette o scritte \- Può esprimere informazioni complesse con specificità Comunicazione Non verbale \- Non utilizza parole \- Ha carattere di immediatezza \- Il linguaggio verbale viene arricchito, disambiguato e anche sostituito dalla comunicazione non verbale \- I due sistemi verbale e non verbale concorrono alla determinazione del significato oppure possono essere in contraddizione **Comunicazione verbale** Può essere intenzionale---\> veicolata in modo esplicito inconsapevole---\> Risposte comportamentali (postura, espressioni facciali) e fisiologiche spontanee (sudorazione, dilatazione pupille, aumento del battito cardiaco...) = Segnali Non Verbali I messaggi non verbali consentono: \- di trasmettere atteggiamenti e intenzioni all'interlocutore \- di inferire atteggiamenti e intenzioni dell'interlocutore La comunicazione non verbale ha un ruolo importante per \- Veicolare aspetti di relazione,---\> fa capire molto a livello interpersonale.. le intenzioni comunicative \- Sostenere e completare la comunicazione verbale, \- Regolare le interazioni (feedback),... è il canale privilegiato per comunicare le emozioni **Sistemi della comunicazione non verbale** Sistema Vocale (paralinguistico): tono, intensità, tempo Sistema Cinesico: mimica facciale, sguardo, gesti, movimenti del corpo Sistema corporeo: contatto interpersonale,gestione degli spazi Sistema Visivo: immagini Sistema vocale \- Sfrutta il canale vocale-uditivo \- Legato alla comunicazione verbale. Comprende: \- Tono (intonazione): frequenza della voce e sua modulazione. Può variare il significato letterale (e.g., ironia) \- Intensità: volume della voce e sua modulazione (e.g., accento enfatico, stati emotivi come rabbia/tristezza) \- Tempo: velocità, ritmo e pause della voce (e.g., silenzio) \- Silenzi psicolinguistici: interrompono la continuità del parlato e.g., momento di esitazione \- Silenzi interattivi: aiutano l'interazione tra comunicatori e.g., turni del parlato \- Silenzi socio-culturali: norme culturali nella gestione dei due silenzi precedenti e.g., in occidente si prediligono turni veloci con brevi silenzi → il silenzio equivale ad una minaccia, alla mancanza di cooperazione per la gestione della conversazione; in oriente si allungano i tempi di silenzio → indicatore di fiducia, di confidenza, di armonia e di intesa **Sistema cinesico** \- Coinvolge la muscolatura corporea e include segnali codificati e intenzionali (indicare, lingua dei segni) e segnali spontanei (espressioni facciali, postura) \- Mimica facciale: indice di stati emotivi e di personalità \- alcune emozioni sembrano universalmente riconosciute, ma è importante il contesto (vedi slide successive) \- e.g., sorriso felice vs sorriso imbarazzato. **L' espressione delle emozioni attraverso la mimica facciale è** **universale?** ** Teoria neuro-culturale - Ekman (1972, 1977, 1982)** \- Paul Ekman ha dimostrato che il ruolo della cultura nell'espressione delle emozioni attraverso la mimica facciale è ridotto. \- Secondo Ekman, che riprende la teoria di Darwin, l'espressione delle emozioni attraverso la mimica facciale deriva dall'evoluzione, è innata e dipende da una serie di programmi neurofisiologici di origine genetica → Universalità della mimica facciale Secondo Ekman, esistono movimenti facciali tipici per le emozioni di base, primarie o fondamentali, che sono universali e condivise da tutte le culture \- Le emozioni di base corrispondono a cambiamenti dei muscoli della fronte, delle sopracciglia, delle palpebre, delle guance, del naso, delle labbra e del mento Le altre azioni compiute con il volto sono emozioni secondarie o "non -- emozioni", cioè atti che regolano l'interazione verbale, commenti sulla comunicazione, messaggi volontari Le emozioni di base sono 7 \- Paura \- Sorpresa \- Rabbia \- Disgusto \- Tristezza \- Gioia disprezzo (aggiunto in seguito) Imbarazzo, senso di colpa e vergogna (aggiunti in seguito, ma dibattuti) Sguardo: consente il contatto visivo e lo spostamento dell' attenzione su un punto; importante nella gestione dei turni conversazionali. \- Il contatto oculare (o sguardo reciproco) aumenta l'attivazione nervosa in molte specie, compresa quella umana, \- è fondamentale per l'avvio di qualsiasi rapporto interpersonale, \- può avere valore di minaccia e di pericolo, \- è caratteristico delle situazioni di seduzione e di innamoramento. \- Nelle conversazioni asimmetriche, chi è in una posizione di potere tende a guardare di più e più a lungo l'interlocutore che non viceversa. \- È un segnale potente per chiedere e ottenere il consenso al proprio punto di vista. \- Favorisce la cooperazione, facilitando la comunicazione di intenti positivi di condivisione. \- Differenze culturali nel prolungamento dello sguardo (e.g., in Giappone un contatto visivo prolungato è considerato irrispettoso, nelle culture arabe è vero il contrario). **Gesti**: divisi in 6 tipologie (Anolli, 2022): 1\. Gesticolazione: accompagna la comunicazione verbale 2\. Pantomima: rappresentazione gestuale di un situazione 3\. Emblemi (o gesti simbolici): convenzionali, con un preciso significato 4\. Gesti deittici: usati per indicare 5\. Gesti motori: movimenti ripetuti (tamburellare, tremolio gamba, giocare con capelli,...) 6\. Linguaggio dei segni: linguaggio codificato e condiviso \- Postura e movimenti corporei: sono legati alla cultura e al contesto, ma alcuni pattern sono abbastanza costanti \- (e.g., abbassamento del corpo come segnale di umiltà, rilassamento muscolare come segnale di potere) **Sistema prossemico** Percezione, organizzazione e uso del contatto corporeo, dello spazio, della distanza e del territorio nei confronti degli altri Gestione dello spazio personale (distanza tra gli interlocutori) Hall (1966) quantifica 4 intervalli di distanza: Spazio dell'intimità (0-50 cm): spazio degli affetti. Spazio personale (50-120 cm): spazio confidenziale. Spazio sociale (120-240 cm): permette libertà di movimento. Spazio pubblico (oltre 240 cm): comunicazione in pubblico \- Contatto corporeo: sollecita il sistema aptico (esplorazione attraverso il tatto) \- La distanza sociopsicologica tra persone è un fattore chiave nella gestione della comunicazione aptica. Differenze culturali: Cultura della distanza: la distanza interpersonale è grande e ogni riduzione spaziale è percepita come invasione Cultura della vicinanza: la distanza interpersonale è ridotta e la distanza è valutata come freddezza e ostilità **Rappresentazioni visive** \- Molti degli elementi della comunicazione non verbale sono comunicati attraverso rappresentazioni visive \- Particolarmente importanti nella comunicazione di massa (riproducibilità e immediatezza) **Emoticons** suppliscono all'assenza di comunicazione non verbale tipica della comunicazione scritta \- molto usate in chat, forum, ma anche sms e email. **Funzioni della comunicazione non verbale** La comunicazione non verbale regola e influenza i processi cognitivi a diversi livelli \- Livello individuale (e.g., processi di auto-persuasione) \- Livello interpersonale (e.g., stretta di mano) \- Livello intergruppi (e.g., differenze di status sociale) \- Livello della comunicazione di massa (e.g., cartelli pubblicitari) **Livello individuale** I segnali non verbali sono cruciali nel segnalare anche a noi stessi i nostri stati d'animo e i nostri atteggiamenti. L'influenza degli stati corporei sugli atteggiamenti può avvenire secondo tre processi principali (Briñol e Petty, 2008) \- Fungono da indizi (cues) cioè elementi informativi \- E.g., un ideogramma cinese neutro è valutato più piacevole se si ha il braccio piegato verso se stessi, meno se verso l'esterno \- Agiscono sul modo e la quantità di elaborazione \- E.g., elaborazione di un messaggio persuasivo è più profonda da sdraiati piuttosto che in posizione eretta (Petty & Cacioppo, 1986) \- Influenzano la sicurezza delle persone nelle proprie idee e pensieri \- E.g., schiena dritta e petto in fuori inducono maggiore autostima e sicurezza nei propri giudizi rispetto a stare piegati su se stessi (Brinol et al., 2009) **Livello interpersonale** I comportamenti non verbali hanno la funzione di: a\) Regolare l'interazione interpersonale \- E.g., nei turni conversazionali b\) Segnalare, creare, cambiare atteggiamenti \- i segnali non verbali possono essere complementari o in contrasto con la comunicazione verbale \- E.g., relazione tra atteggiamento verso qualcosa e distanza \- E.g., mimicry (imitazione): tendenza ad imitare gli altri quando la situazione è di proprio gradimento o conferma le aspettative c\) Essere usati come strumenti di autopresentazione \- Espressiva: con lo scopo di comunicare qualcosa su se stessi \- Strategica: per piacere agli altri d\) Essere strumento di persuasione \- Stile comportamentale di comunicazione (Cavazza, 2006) E.g., il contatto fisico ha effetti molto positivi nell'interazione personale e\) Essere funzionale in ambito clinico: \- E.g., Comunicazione facilitata \- Sincronizzazione dei comportamenti non verbali tra terapeuta e bpaziente **Livello intergruppi** I segnali non verbali hanno funzione di a\) Segnalare l'appartenenza sociale \- E.g., A livello cinesico, movimenti di approccio verso membri del proprio gruppo sociale, e movimenti di evitamento verso membri di gruppi diversi dal proprio. b\) Regolare le interazioni tra membri di gruppi sociali \- E.g., chi appartiene al gruppo con status sociale più elevato ha maggiore libertà di movimento e quindi dimostra più comportamenti di approccio ed esprime maggiormente le emozioni tramite mimica facciale c\) Mantenere o ridurre differenze sociali \- E.g., membri di gruppi di minoranza sorridono a membri di gruppi di maggioranza per prevenire comportamento di discriminazione **Livello di massa** Ruoli della comunicazione non verbale nel: a\) Fornire informazioni in modo rapido e sintetico, spesso tramite percezione visiva b\) Trasmettere valori o stereotipi plasmando i sistemi di rappresentazione e atteggiamento \- E.g., valore della magrezza nei media \- Face-ism (prominenza facciale): chi gode di maggiore status è rappresentato con primi piani, mentre chi gode di minore status è rappresentato a figura intera \- Spatial agency bias (asimmetria spaziale): sono preferite le azioni che si svolgono nel senso della scrittura, da sinistra a destra \- E.g., le donne vengono più spesso degli uomini rappresentate a destra con sguardo verso sinistra Bias = distorsione sistematica nel modo in cui elaboriamo le informazioni e prendiamo decisioni. Queste distorsioni derivano da scorciatoie mentali (note come euristiche) che il cervello utilizza per semplificare il pensiero, specialmente di fronte a informazioni complesse o a situazioni incerte. c\) orientamento del comportamento di consumo \- Si riferisce al ruolo della stimolazione sensoriale (colorii profumi, musica) sulla promozione di prodotti e servizi \- E.g., ambienti che hanno buon profumo inducono emozioni positive, quindi promuovono i comportamenti di acquisto \*congruenza inter-sensoriale La congruenza tra categoria del prodotto promosso e la stimolazione sensoriale, quale musica o profumo, aumenta l'effetto persuasivo Pp 5 **Funzione persuasiva della comunicazione** Una funzione centrale degli atti comunicativi consiste nell'esercitare qualche forma di influenza. \- Molte interazioni comunicative hanno l'obiettivo di "manipolare" la realtà sociale, ossia fare in modo che l'interlocutore accetti la rappresentazione della realtà che ha la fonte (prodotti, idee, punti di vista) \- Non necessariamente la volontà di persuadere significa riuscire effettivamente a persuadere La comunicazione persuasiva mira a produrre cambiamenti (influenzare) su: \- Opinioni (e.g., politico) \- Credenze (e.g., medico) \- Atteggiamenti (e.g., genitore) \- Valori (e.g., insegnante) Corrispondono a cambiamenti nel comportamento? \- Il comportamento effettivo dipende anche da altri fattori Lo scopo della comunicazione persuasiva è quello di influenzare sia il piano cognitivo sia il piano comportamentale **Gli elementi della persuasione:** **approccio atomistico** Ricerche psicologiche sulla persuasione a partire dagli anni '40: Carl Hovland, Università di Yale. Il gruppo di ricerca studiava come raccogliere consenso tra cittadini e militarie nei confronti della guerra (Yale attitude change approach) Studio sistematico dei fattori che determinano l'efficacia persuasiva Fonte---\> mess---\> ricevente Quali caratteristiche di fonte, messaggio, ricevente aumentano la probabilità che quest'ultimo cambi la propria opinione nella direzione sostenuta nel messaggio? ![](media/image11.jpg) **La fonte** 1\. Credibilità Due elementi rendono una fonte credibile: - La fonte è credibile quando le vengono attribuite conoscenze e capacità per risolvere determinati problemi (livello istruzione, intelligenza, status sociale, successo professionale - La fonte è credibile se è motivata a usare correttamente e senza distorsioni le sue competenze. Una persona affidabile può influenzare gli altri anche senza competenze **Esempio dell'effetto della Competenza** **Esperimento Hovland & Weiss (1951)** Procedura: I partecipanti leggevano un messaggio relativo all'utilità della costruzione di sottomarini nucleari attribuito a: \- un premio Nobel per la fisica \- un giornale filo-comunista (in USA in piena guerra fredda) Misure: Rilevazione degli atteggiamenti dei partecipanti \- prima della lettura del testo \- subito dopo la lettura \- dopo 4 settimane Risultati: Le fonti ritenute credibili producevano cambiamenti più rilevanti rispetto a quelle poco credibili \- ma solo subito dopo la lettura del testo \- dopo 4 settimane, l'effetto era scomparso Secondo gli autori: \- Immediatamente dopo la lettura del messaggio, la credibilità della fonte influenza l'accettabilità del messaggio \- Con il passare del tempo i riceventi ricordano in modo dissociato argomenti e fonte, basano quindi l'opinione sugli argomenti = l'effetto della fonte scompare **Confitto tra Affidabilità e Competenza** Un esperto può essere persuasivo anche se non è credibile? Se non ci si può fidare? \- Se il ricevete è consapevole che la fonte ha intenzioni persuasive l'effetto della expertise può venir meno. Quando la fonte sostiene una posizione diversa da quella attesa e contro i propri interessi acquista forte potere persuasivo. Quando la fonte sostiene una posizione uguale a quella attesa, i riceventi giudicano la fonte sincera, ma tendenziosa. = il messaggio non ha forte potere persuasivo 2\. Aspetto fisico (Piacevolezza) Esperimento di Chaiken (1979) Procedura: Vengono presentati dei filmati di «comunicatori» attraenti vs «comunicatori» non attraenti\* che argomentano a favore di una certa posizione predefinita \- I partecipanti devono esprimere il grado di accordo con la posizione espressa nei messaggi. \*La valutazione sull'aspetto fisico dei comunicatori viene fatta in precedenza da altri partecipanti) Risultati \- Maggiore accordo con le persone attraenti, indipendentemente dal sesso di fonte e ricevente Possibile spiegazione: \- Le persone sviluppano abilità comunicative differenziate attraverso la socializzazione. Le persone attraenti sviluppano abilità persuasive grazie ai rinforzi che ricevono nelle esperienze comunicative interpersonali ! Gli effetti dell'aspetto fisico non sono sempre univoci. Alcuni studi non riportano effetti o riportano effetti di piccola entità o non replicati Molte sono le variabili di disturbo: le persone attraenti tendono ad essere più sicure di sé, ottimiste, brave a comunicare I cambiamenti prodotti nel ricevente dalla credibilità, attrazione, e potere della fonte si differenziano per natura e stabilità: Fonte credibile: induce processi di internalizzazione: integrazione della nuova opinione nel sistema di credenze e di valori pre-esistente. Fonte attraente: induce processi di identificazione: cambiamento di atteggiamento motivato dal desiderio di stabilire una relazione gratificante con la fonte. **Potere**: effetto di condiscendenza - cambiamo il nostro atteggiamento perché riconosciamo nel ricevente come qualcuno che può effettuare ricompense e punizioni. Induce effetti di condiscendenza Cambiamento molto superficiale dell'atteggiamento dovuto al fatto che il ricevente riconosce alla fonte il controllo di eventuali ricompense e punizioni **Stile comportamentale** In questo caso la credenza, la bellezza, sono caratteristiche stabili della fonte (aspetto fisico). Oltre alle caratteristiche stabili la fonte può aumentare la sua efficacia attraverso lo stile comportamentale. Es.: Un breve contatto fisico aumenta la probabilità che il destinatario accolga con favore una richiesta o valuti positivamente la fonte o il messaggio, o sia più propenso ad aiutarlo. **Sleeper effect (effetto dormitorio)** L\'impatto di una fonte che non è credibile cresce nel tempo. Un messaggio da una fonte non credibile -\> nel tempo tendiamo a ripensare a quel messaggio ed essere più persuasi. Questo probabilmente accade perché le persone ricordano i messaggi, ma dimenticano il fatto che sono state riportate da fonti non credibili. = Persuasione ritardata che avviene quando il ricevente dimentica la fonte del messaggio **Il messaggio** Il programma di ricerca del gruppo di Yale si basava su due ipotesi principali: \- La struttura del messaggio persuasivo deve favorire l'apprendimento (comprensione e memorizzazione) dei suoi contenuti \- Le argomentazioni, per essere efficaci, devono contenere in modo esplicito i vantaggi che derivano dalla accettazione della posizione sostenuta in sostituzione di quella propria del ricevente e/o gli svantaggi che derivano dalla sua non accettazione. **Efficacia delle argomentazioni:** I messaggi bilaterali mettono in luce punti di forza e di debolezza, vantaggi e svantaggi delle argomentazioni aumentando gli elementi di giudizio a disposizione e la credibilità della fonte. \- Sono più persuasivi. \- Se il ricevente ha già un'opinione in linea con il messaggio, sono efficaci anche i messaggi unilaterali (presentano solo un punto di vista). Caratteristiche del messaggio Come deve essere il messaggio per essere persuasivo? Il programma di ricerca del gruppo di Yale si basava su due ipotesi principali: La struttura del messaggio persuasivo deve favorire l\'apprendimento (comprensione e memorizzazione) dei suoi contenuti. \- Le argomentazioni, per essere efficaci, devono contenere in modo esplicito i vantaggi che derivano dall\'accettazione della posizione sostenuta in sostituzione di quella propria del ricevente e/o gli svantaggi che derivano dalla sua non accettazione. Messaggi bilaterali: mettono in luce i punti di forza e di debolezza, vantaggi e svantaggi delle argomentazioni aumentando gli elementi di giudizio a disposizione e la credibilità della fonte. I messaggi bilaterali sono più persuasivi dei messaggi unilaterali. **Esperimento di Hovland, Lumsdaine & Sheffield (1949)** Esperimento di Hovland, Lumsdaine e Sheffield (1949) Effetto di messaggi unilaterali e bilaterali sulla durata della Seconda Guerra Mondiale, ipotizzando che sarebbe durata altri due anni. Il messaggio unilaterale risultava più persuasivo per coloro che inizialmente erano d\'accordo con il contenuto Il messaggio bilaterale era più efficace per chi, all\'inizio, era scettico riguardo al contenuto del messaggio Appello alla paura: messaggi che fanno leva sulle conseguenze negative di un comportamento, favoriscono il cambio di atteggiamento, ma non sempre del comportamento. **Esperimento di Janis e Feshbach** **1953** \- Ai partecipanti venivano presentati tre tipi di messaggi pensati per convincerli a lavarsi i denti più spesso. \- I messaggi inducevano un livello di paura basso, medio o alto. Risultati: Stranamente, i messaggi che inducevano una paura bassa sono risultati i più efficaci nel migliorare le abitudini di igiene dentale degli studenti! Spiegazione: Janis e Feshback ritenevano che i messaggi ad alto livello di paura spingessero gli studenti a reagire in modo difensivo, portandoli così a negare l\'importanza della minaccia. I messaggi che suscitano paura sono più efficaci se, oltre a spaventare, vengono presentati in modo da far percepire una soluzione e far sentire le persone capaci di metterla in atto. Teoria della motivazione alla protezione: L'individuo è motivato a attuare comportamenti di protezione quando: \- percepisce il problema come grave; \- si ritiene vulnerabile; \- percepisce i comportamenti raccomandati come efficaci; \- si sente in grado di attuarli (self-efficacy). Altrimenti, l'individuo ridimensiona la gravità **Apprendimento e memorizzazione del messaggio** Un messaggio vivido è più efficace perché è più visibile, quindi verrà più facilmente colto e memorizzato. \- concreto \- di impatto percettivo \- di impatto emotivo \- vicino (in termini temporali, spaziali o sensoriali) Da cosa è attratta la nostra percezione? Alcuni stimoli catturano l'attenzione attraverso processi automatici innati, frutto dell'evoluzione. Esempio: TABELLONI PUBBLICITARI con PRISMI GIREVOLI Stimoli in movimento Stimoli salienti ---\> Attraggono a scopo difensivo Il movimento delle immagini moltiplica la visibilità, incrementa gli affari e permette di creare un circuito pubblicitario vincente, che permette di distinguersi nettamente dalla concorrenza, che opera solamente nella pubblicità \"statica\". Altra reazione attentiva innata: comportamenti sociali di valore evolutivo \- richiamo delle fattezze infantili \- richiamo dello sguardo \- richiamo dei segnali sessuali **Il ricevente** Quali caratteristiche rendono il ricevente più convincibile? \- Predisposizione ad essere influenzati come tratto di personalità \- È più facile persuadere qualcuno i cui atteggiamenti precedenti siano poco definiti **Predisposizione individuale all'influenzabilità** Autostima \- Le persone con alta autostima si dimostrano generalmente più resistenti alla persuasione Aggressività \- Le persone più aggressive tendono a essere più resistenti alla persuasione (non sempre confermato) Intelligenza \- Le persone più intelligenti sono più resistenti a messaggi persuasivi \- Risultano maggiormente capaci di rispondere ai messaggi persuasivi, ma solo se questi sono logici e precisi, altrimenti risultano insensibili. Altre variabili individuali: \- Genere: le donne hanno una genarle tendenza a cambiare opinione dopo essere state esposte a messaggi persuasivi \- Questo potrebbe dipendere dal fatto che le donne sono tipicamente socializzate per essere più collaborative rispetto agli uomini e, di conseguenza, tendono a considerare la conformità e la condiscendenza come un tratto positivo. \- L'effetto è più rilevante nelle situazione face-to-face \- Dipende dal contenuto del messaggio: sia uomini che donne sono più facilmente persuasi su temi di cui sanno poco (Eagly & Carli, 1983) **Modelli teorici di persuasione** \- Modello della probabilità di elaborazione (Petty e Cacioppo, 1981) \- Modello euristico-sistematico (Eagly e Chaiken, 1980; 1984) Sono modelli duali: entrambi prevedono che il cambiamento degli atteggiamenti sia l'esito di due processi di natura diversa **Modello della probabilità di elaborazione** Quando è esposto ad un messaggio persuasivo, il ricevente attiva una delle due modalità di elaborazione: \- Il percorso centrale: elaborazione attenta e approfondita delle argomentazioni e delle informazioni -- focus sul contenuto \- Il percorso periferico: basato su aspetti emotivi e/o che dipendono dal modo in cui le informazioni sono presentate -- focus su indici periferici, non sul contenuto. **Persuasione tramite percorso centrale** Dipende da: \- Motivazione: rilevanza del tema per il ricevente \- Abilità cognitiva: livello di intelligenza, competenze tecniche, condizioni contingenti (sforzo cognitivo che si può dedicare al messaggio) È importante la qualità dell'argomentazione: \- Solo argomentazioni forti porteranno a un cambiamento duraturo delle attitudini, mentre fattori secondari (periferici) rispetto alla qualità dell\'argomento avranno poca rilevanza **Persuasione tramite percorso periferico** Quando il ricevente non è motivato o non è in grado di destinare un adeguato sforzo cognitivo all'elaborazione del messaggio, gli eventuali cambiamenti di atteggiamento sono il risultato di un percorso periferico. \- La qualità dell\'argomento non ha alcun impatto: solo i fattori esterni al messaggio (come l\'attrattiva del parlante, l\'umore, il numero di argomenti, la credibilità della fonte, ecc. = indici periferici) influenzeranno la possibilità che il destinatario sia persuaso. Il modello duale può essere considerato anche come un continuum (modello unimodale). Il processo cognitivo (centrale o periferico) varia a seconda della motivazione e abilità cognitiva del ricevente, indipendentemente dalla natura delle informazioni **Modello euristico-sistematico** Quando è esposto ad un messaggio persuasivo, il ricevente può mette in atto due processi paralleli \- Processo sistematico: elaborazione approfondita dei contenuti \- Processo euristico: applicazione di regole di decisione. Per esempio: prezzo = qualità Euristiche: scorciatoie del pensiero, strategie di risparmio di energia cognitiva. Derivano da esperienze precedenti che hanno portato a giudizi validi \- **Differenze tra i modelli** La differenza più importante è che il modello della probabilità di elaborazione prevede due processi alternativi, mentre il modello euristico-sistematico ammette che i due modi di elaborazione siano messi in atto contemporaneamente Se le due vie di elaborazione vanno nella stessa direzione, l'effetto finale è un esito congiunto (ipotesi additiva). Se vanno in direzioni opposte, l'effetto finale è attenuato (ipotesi di attenuazione) Percorso periferico OR Percorso centrale Percorso euristico AND Percorso sistematico **Strategie di persuasione** Strategia del «colpo basso» \- Una volta raggiunto un accordo su una serie di condizioni, le basi iniziali dell\'accordo vengono ritirate o modificate, sostituendole con condizioni peggiori **Esperimento di Cialdini (1978)** Veniva chiesto a studenti universitari di sottoporsi ad un esperimento e, in cambio, veniva scalata un\'ora dal totale di ore che ogni studente doveva obbligatoriamente dedicare alla partecipazione ad esperimenti \- Condizione sperimentale: dopo che gli studenti hanno accettato, viene specificato che l'esperimento è alle 7 del mattino. \- Condizione di controllo: prima che gli studenti accettino, viene specificato che l'esperimento si terrà alle 7 del mattino. Risultati: Nella condizione sperimentale, si ottengono percentuali di accettazione decisamente superiori, nonostante si sottolinei la possibilità di cambiare idea **Strategia del «piede nella porta»** Si chiede inizialmente al destinatario di accettare una piccola richiesta (o attuare un comportamento) facile da soddisfare. Dopo che questa viene accettata, aumenta la probabilità che venga accettata una seconda richiesta, più grande e impegnativa. **Esperimento di Freedman e Fraser (1966)** Viene chiesto a delle casalinghe di accettare un'intervista di due ore, in cui si deve fare l'inventario di tutti i prodotti usati in casa (compito oneroso) \- Condizione di controllo: il tipo di compito viene specificato al telefono \- Condizione sperimentale: prima viene richiesto un compito poco oneroso, come rispondere a domande sui saponi usati tutti i giorni Risultati: Nella condizione sperimentale accettano l'intervista il 52% delle casalinghe, in quella di controllo solo il 22%. Queste strategie fanno leva sull'costrutto dell'impegno, legato al principio di coerenza del comportamento Una volta che una persona accetta una richiesta iniziale (come nel caso della tecnica del \"piede nella porta\") o si impegna in una decisione iniziale (come nella tecnica del \"colpo basso\"), tende a mantenere una certa continuità nei comportamenti successivi, sentendosi incline a proseguire con la scelta intrapresa L\'effetto congelamento è un fenomeno psicologico per cui, una volta presa una decisione o espresso un impegno, le persone tendono a mantenere quella scelta e a portarla avanti, anche in presenza di alternative migliori. Il fattore determinante perché si realizzi il vincolo di coerenza al comportamento è il sentimento di libertà (sottomissione liberamente consentita) se una persona si sente libera di attuare il primo comportamento, insisterà nella decisione presa, anche se le condizioni che l'avevano prodotta sono mutate Pp6 **Fallimenti comunicativi** Incapacità del parlante di produrre gli effetti attesi con il suo messaggio, o incapacità del ricevente di comprendere il parlante. Possono derivare da barriere linguistiche, differenze culturali, mancanza di competenze comunicative o problemi tecnici (come interferenze o rumori di fondo). Esempi di fallimenti comunicativi includono: \- Ambiguità: Quando un messaggio è vago o può essere interpretato in più modi. \- Incomprensioni: Il destinatario interpreta il messaggio in modo diverso da quanto inteso dal mittente. \- Omissione di informazioni: Il messaggio manca di informazioni importanti, portando a un\'incomprensione. **Miscomunicazione** Comunicazione problematica Scambio comunicativo che fallisce per mancanza di chiarezza nel trasmettere informazioni, idee o sentimenti a qualcuno, e/o per la difficoltà nel comprendere ciò che qualcun altro sta dicendo. Alcuni esempi sono: \- Conflitti culturali: Differenze di interpretazione legate a valori, credenze o abitudini culturali, che portano a percepire lo stesso messaggio in modo opposto. \- Aspettative non condivise: Quando le persone coinvolte si aspettano risultati diversi da una stessa comunicazione, creando fraintendimenti. I fallimenti comunicativi possono derivare da diversi elementi comunicativi: Fonte, Destinatario, Codice, Canale, Messaggio, Contesto ![](media/image8.jpg) **Fonte** La fonte è responsabile del processo di codifica con cui trasforma il pensiero in messaggio attraverso l'uso di un codice/linguaggio Per evitare fallimenti comunicativi, la fonte deve: \- rispettare le massime conversazionali (quantità, qualità, relazione, modo) \- adattare la comunicazione al destinatario \- in termini di prosodia (e.g., adulti-bambini) \- di sintassi (e.g., stranieri) \- di semantica (e.g., medico-paziente) \- di comunicazione NON verbale (e.g., culture diverse) \- adattare la comunicazione al contesto (e.g., contesto formale, professionale, o contesto colloquiale) **Destinatario** Il destinatario è responsabile del processo di decodifica, processo di interpretazione attiva del messaggio Per evitare fallimenti comunicativi, il destinatario deve: \- Avere competenza sintattica, semantica e pragmatica \- Avere motivazione e risorse cognitive (vedi comunicazione persuasiva) \- Molte distorsioni possono derivare dalle aspettative (e.g., confirmation bias) **Canale** Fallimenti comunicativi possono nascere dal mancato adattamento del tipo di linguaggio all'obbiettivo della comunicazione = scelta del canale errato Alcuni canali sono più adatti per un tipo di comunicazione, altre per altri. \- Canale verbale molto adatto per trasmettere la conoscenza, grandi quantità di informazioni anche molto complesse \- Canale visivo-gestuale è più immediato e rapido, incisivo ma adatto per comunicazioni brevi (molto adatto per stabilire il tipo di relazione tra i comunicanti) **Il messaggio** Il messaggio non deve essere contraddittorio: \- Non deve essere composto da argomentazioni incoerenti \- Deve evitare la contraddizione tra canale verbale e non-verbale **Contesto** Fallimenti della comunicazione avvengono nel caso in cui \- L'emittente non modula il suo messaggio in funzione del contesto in cui si trova \- Il ricevente non interpreta il messaggio in funziona del contesto. Non vengono interpretate le ambiguità del linguaggio (aspetto semantico, sintattico e pragmatico). \- Contesto esplicito: formato dal contesto linguistico (cioè segni verbali quali fonemi, parole, frasi, discorsi) ed extra-linguistico, cioè tutti i messaggi che provengono dal linguaggio non verbale \- Contesto implicito: consiste in tutto ciò che gli interlocutori sanno l'uno dell'altro, che non viene verbalizzato nell'atto comunicativo, ma che influenza la comunicazione \- informazioni sui comunicatori, sui ruoli, sulla relazione \- informazioni sullo scopo della comunicazione (che spesso è taciuto) Lasciare molte informazioni implicite è utile e snellisce la comunicazione solo quando sono davvero condivise dai comunicatori **Feedback** Il feedback è l'informazione di ritorno che l'emittente riceve dal destinatario in merito alla propria comunicazione e consente al modello matematico di acquistare una dimensione di circolarità. Il feedback è molto importante in un processo comunicativo efficace. Il ricevente diventa, a sua volta, emittente. \- Un utilizzo non sapiente del feedback può essere fonte di fraintendimenti imputabili sia all'emittente, poco attento ai segnali provenienti dall'interlocutore, che al destinatario, povero di segnali di feedback **Aspetti relazionali e fallimenti comunicativi** «Pragmatica della comunicazione umana» (Watzlawick et al., 1967) Ogni comunicazione veicola un CONTENUTO e una RELAZIONE La natura di una relazione dipende dalla PUNTEGGIATURA delle sequenze di comunicazione tra comunicanti Spesso i conflitti circa il contenuto mascherano conflitti di relazione → il contenuto è solo un pretesto per far emergere il problema relazionale **Discomunicazione** La discomunicazione si verifica quando il messaggio trasmesso e quello ricevuto sono diversi, causando incomprensioni o fraintendimenti. \- uno o entrambi i partecipanti bloccano o evitano la comunicazione, ma creando una situazione di incomunicabilità \- gli aspetti impliciti e indiretti della comunicazione prevalgono su quelli espliciti e diretti **Il ruolo della metacomunicazione** Metacomunicazione: capacità di riflettere sulle caratteristiche della comunicazione Costituita da atti comunicativi che hanno come oggetto altri atti comunicativi Esempio: \- "Stavo solo scherzando! Era una frase ironica" Potrebbe risolvere una discomunicazione fornendo una chiave di lettura e di interpretazione di un messaggio dato in precedenza. Utile per disambiguare il linguaggio figurato **Distorsioni comunicative nei media e attraverso i media** Distorsione involontaria \- Deriva dal fatto che le redazioni giornalistiche, nel corso del processo che si concluderà con la diffusione della notizia, devono estrapolare i fatti dal loro contesto originario, per poi ricollocarli nel contesto ritenuto più appropriato per la diffusione della notizia Le distorsioni derivano da: \- Processi di selezione delle informazioni (e.g., semplificazione eccessiva, selezione di notizie incompleta) \- Processi di diffusione delle informazioni (e.g., incongruenza tra titolo e notizia, tra immagine e notizia, effetto della credibilità della fonte) \- Interpretazione del ricevente (e.g., bias cognitivi) **Infodemia** Definizione da Treccani: Circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili...... Dall'ingl. infodemic, a sua volta composto dai s. info(rmation) (informazione) ed (epi)demic (epidemia). Secondo quanto documentato da Licia Corbolante nel suo blog Terminologia etc., in inglese infodemic è una parola d\'autore, coniata da David J. Rothkopf, il quale ne ha trattato in un articolo comparso nel quotidiano «Washington Post», When the Buzz Bites Back (11 maggio 2003). Infodemic ricorre nei documenti ufficiali dell'Organizzazione mondiale della Sanità (OMS). «...Che cosa intendo esattamente per \"infodemia\"? Alcuni fatti, mescolati con paura, speculazioni e voci di corridoio, amplificati e trasmessi rapidamente in tutto il mondo dalle moderne tecnologie dell\'informazione, hanno influenzato economie nazionali e internazionali, politica e persino la sicurezza in modi totalmente sproporzionati rispetto alla realtà alla base. È un fenomeno che abbiamo osservato con maggiore frequenza negli ultimi anni -- non solo nella nostra reazione alla SARS, ad esempio, ma anche nella nostra risposta al terrorismo e persino a eventi relativamente minori come gli avvistamenti di squali». By Amir Bagherpour, Ali Nouri on October 11, 2020 «Negli Stati Uniti, la disinformazione diffusa da alcuni elementi dei media, leader pubblici e individui con una grande presenza sui social media ha contribuito in modo sproporzionato al peso del COVID-19: ospitiamo il 4 percento della popolazione globale, ma rappresentiamo il 22 percento dei decessi globali per COVID-19.» **Disinformazione** Misinformation (anche fake news): informazioni non accurate e/o false Disinformation: tra le misinformation, quelle che sono create e diffuse per ingannare In italiano, si usa il termine «disinformazione» diṡinformazióne s. f. \[comp. di dis-1 e informazione\]. -- 1. Diffusione intenzionale di notizie o informazioni inesatte o distorte allo scopo di influenzare le azioni e le scelte di qualcuno (per es., dei proprî avversari politici, dei propri nemici in un conflitto bellico, e sim.). 2. Mancanza o scarsità d'informazioni attendibili su un determinato argomento, e spec. su fatti e avvenimenti sui quali si dovrebbe essere informati. pp8 **Definizione di conflitto** Divergenza di interessi su risorse scarse (es. budget, spazio, tempo, aspetti emotivi, ecc.) Elementi chiave di un conflitto: \- Una o più risorse limitate: Interesse comune per risorse non sufficienti per tutti. \- Due o più parti con interessi divergenti: Differenti visioni su come distribuire le risorse. \- Ambiguità nei criteri di divisione: Assenza di regole chiare su equità. Le risorse oggetto di conflitto, oltre che di tipo materiale, possono anche essere di tipo emotivo (De Dreu e van Knippenberg, 2005) La posta in gioco diventa la propria identità, l'immagine positiva di sé, il valore personale, la fiducia reciproca. **Tipologie di conflitto in base alle risorse in gioco** Conflitto emotivo \- Basato su sentimenti e identità personale. \- Può degenerare in ritorsioni, percezioni negative, e polarizzazione. Conflitto cognitivo: \- Incentrato su questioni concrete e logiche. \- Potenzialmente costruttivo se gestito correttamente. \- Potenziale di crescita personale e collettiva. \- Promuove comunicazione e creatività. **Strategie per una sana conflittualità** Sollecitare conflitti di tipo cognitivo migliora la comunicazione fra gruppi (De Dreu e Van De Vliert, 1997) Strategie: \- Esprimere apertamente interessi e vissuti. \- Ampliare la discussione sulle risorse scarse. \- Evidenziare ambiguità e potenziali percezioni negative. **Tipologie di conflitto in base alle divergenze di interessi** Gioco a Somma Zero (win/loss): \- Le parti percepiscono ogni vittoria come una perdita per l'altro. \- Le divergenze sono percepite come inconciliabili: ciascuno ritiene che le proprie ragioni siano prioritarie \- Stile comunicativo competitivo = negoziazione distributiva Gioco a Somma Variabile (win/win): \- Concessioni reciproche beneficiano entrambe le parti. \- Una vittoria da parte di uno dei due interlocutori può non tradursi in una perdita di eguale entità: dipende dal valore soggettivo attribuito a perdite e guadagni \- Approccio più cooperativo = Negoziazione integrativa Negoziazione distributiva: la risorsa è considerata limitata e viene divisa equamente, senza esplorare appieno le esigenze delle parti. Negoziazione integrativa: entrambe le parti esplorano le loro necessità e riescono a trovare una soluzione che crea più valore, soddisfacendo pienamente le esigenze di entrambe. **Strategie negoziali e stili comunicativi** Modello motivazionale a due interessi - dual concern model (Pruitt e Rubin, 1986) Assunto di base: Le strategie negoziali dipendono dalle motivazione del negoziatore nelle diverse fasi della trattativa Motivazione fondamentali: 1\. Motivazione a massimizzare i propri rendimenti 2\. Motivazione a favorire i rendimenti della controparte Cinque strategie negoziali derivano dalla combinazione di questi due fattori. **1. Strategia della contesa** \- Motivazione: Alta attenzione ai propri interessi, bassa considerazione per la controparte. \- Stile comunicativo: Competitivo, manipolativo e persuasivo, con uso di minacce, accuse, e critiche personali. \- Efficacia: Può risultare inefficace per raggiungere accordi a lungo termine e mantenere relazioni positive. **2. Strategia della Concessione** \- Motivazione: Alta considerazione per i rendimenti della controparte, bassa attenzione ai propri interessi. \- Stile comunicativo: Collaborativo, conciliante; include dichiarazioni di accettazione e richieste di armonia. \- Efficacia: Permette di evitare rotture nella trattativa, ma rischia di compromettere i propri obiettivi. **3. Strategia dell'Evitamento** \- Motivazione: Bassa attenzione sia ai propri interessi sia a quelli della controparte. \- Stile comunicativo: Evasivo e indiretto, con minimizzazione del conflitto. \- Efficacia: Può portare a un \"congelamento\" del conflitto, risultando inefficace nel lungo periodo. **4. Strategia integrativa** \- Motivazione: Alta considerazione per entrambe le parti. \- Stile comunicativo: Collaborativo e analitico, con enfasi su risoluzione di problemi e soddisfazione reciproca. \- Efficacia: È vista come la più competente e appropriata, ideale per creare valore comune. **5. Strategia del compromesso** \- Motivazione: Moderata attenzione a entrambe le parti. \- Stile comunicativo: Cerca di trovare una via di mezzo, proponendo soluzioni intermedie e rapide. \- Efficacia: Soluzione di compromesso, ma può lasciare parzialmente insoddisfatte entrambe le parti. Circa l\'85% delle trattative si conclude con un accordo subottimale (Thompson e Hastie, 1990) Le parti spesso trattano un \"gioco a somma variabile\" come se fosse «a somma zero». Soluzione: Migliorare la strategia di comunicazione e coordinazione per massimizzare i benefici. Approcci comunicativi più efficaci per evitare che ciò accada: Strategie comunicative generative **Strategie comunicative generative** \- Sono fondamentali per aprire il dialogo tra le parti, scoprire differenze nelle priorità e generare soluzioni integrative \- L'accordo ottimale si ottiene attraverso il generare valore per entrambe le parti, alimentato da una strategie di comunicazione funzionali all'apertura reciproca. Esempio: divisione dell'arancia. \- Contribuiscono stimolare la creatività e il problem-solving \- Analisi del problema \- Pianificazione di sequenze di azioni (es. strategie, procedure) per risolvere il problema \- Esecuzione del piano e verifica dei risultati **Quantità degli scambi comunicativi** La quantità di scambi comunicativi è fortemente correlata con l'accordo finale (Thompson e Hastie, 1990). \- Se la comunicazione è scarsa è difficile sviluppare una percezione accurata degli interessi della controparte. \- Solo il 10% degli scambi riguarda gli interessi e le priorità. \- Soluzione: Aumentare gli scambi comunicativi, privilegiando quelli incentrati sugli interessi e le priorità della controparte **Qualità degli scambi comunicativi** \- Approccio empatico: \- L'empatia aiuta a stabilire una connessione emotiva con la controparte, creando fiducia. \- Tecniche possibili: Rispecchiare il comportamento non verbale, paraverbale e verbale. \- Ascolto attivo: \- Riassumere e verificare la comprensione di ciò che viene detto dalla controparte \- Porre domande (generative) \- Le domande permettono di esplorare le vere priorità della controparte, favorire la transizione da una negoziazione mono-issue (a somma zero) a una multi-issue (a somma variabile) e proseguire le trattative nel tempo Altre strategie: \- Principio di reciprocità e trasparenza: Mostrarsi per primi disponibili e trasparenti riguardo ai propri obiettivi e interessi. \- Offerte Multiple e Soluzioni Integrative \- Presentare alla controparte più proposte/offerte contemporaneamente per comprendere le priorità della controparte. \- Presentare alla controparte offerte su tutte le questioni oggetto di conflitto Pp9 **Un risultato incidentale** Mondini e Semenza (2006) Riportano il caso di una donna di 66 anni che presenta un'atrofia progressiva e bilaterale dei lobi temporali mediali affetta da demenza semantica. Tende a non riconoscere oggetti appartenenti alla categoria dei viventi: persone, animali, verdura. Al test di riconoscimenti di 15 volti noti ne riconosce solo uno: "È un uomo ricco, possiede televisioni, è in politica\... Berlusconi". Dopo 6 mesi non riconosce neppure i familiari, ma continua a riconoscere Berlusconi. Conclusioni: La frequente esposizione della sua immagine sui media ha reso il volto di Berlusconi una sorta di «icona», un'espressione non vivente, ma fortemente simbolica **Gli effetti della comunicazione di massa** Larga parte degli studi relativi alla comunicazione di massa è stata ed è focalizzata sulla comprensione di problemi sociali (esempio: effetti della violenza nei media) Lasswell (1935): i media come ago ipodermico che \"inietta\" idee direttamente nel pubblico, diffondendo ideologie sovversive, pericolose e incitamenti all\'odio. Adorno (1954) e la Scuola di Francoforte: i media sono visti come strumenti di inganno delle masse, volti a promuovere conformismo e anti intellettualismo. Questo approccio alimenta la passività e mantiene l\'ordine sociale esistente, ostacolando il pensiero critico. Non tutti gli studi e gli autori sostengono che gli effetti sono generalmente negativi. E.g., McLuhan e il \"Villaggio Globale\" (1964) \- La televisione ha trasformato il mondo in un \"villaggio globale,\" dove la comunicazione mescola aspetti verbali e visivi, favorendo una connessione immediata tra persone in luoghi diversi. Questa trasformazione rende la società più dinamica e multisensoriale, abbattendo barriere culturali e creando una percezione condivisa degli eventi globali, come se avvenissero all\'interno del proprio contesto sociale **Effetti diretti e indiretti** Effetti diretti: \- L'esposizione ai contenuti dei mass media può aumentare o diminuire la probabilità di adottare determinati comportamenti, influenzando decisioni e azioni in modo immediato. Effetti indiretti (= influenza): \- Nel lungo termine, la rappresentazione della realtà fornita dai media influenza il nostro modo di percepire e interpretare il mondo, plasmando le nostre convinzioni, valori e la nostra visione della realtà **Effetti diretti della comunicazione di massa** La psicologia delle comunicazioni di massa si impegna in un filone di ricerca di matrice comportamentista\* Paradigma sperimentale: \- Stimoli mediatici → risposta misurata (es. questionari sul tono dell\'umore, valutazione, reazione allo stimolo). Importanti gli studi relativi all'apprendimento sociale (Bandura, 1986) = apprendimento basato sull'osservazione di un modello e riproduzione di comportamenti osservati. **Bobo Doll Experiment (Bandura e colleghi, 1961, 1963)** Studio degli effetti dell'osservazione di comportamenti violenti su bambini in età prescolare Tre condizioni sperimentali: \- Condizione sperimentale: i bambini guardano un filmato in cui un adulto picchia un pupazzo (Bobo) \- Condizione di controllo: i bambini guardano un filmato in cui un adulto gioca con costruzioni di legno \- Condizione neutra: i bambini non guardano alcun filmato Risultati: Lasciati soli in una stanza con diversi giochi, i bambini appartenenti al primo gruppo avevano comportamenti più aggressivi rispetto ai bambini appartenenti agli altri gruppi **Esempio di Influenza dei Media su Comportamenti Sociali** **David Phillips e l'effetto Werther** Aumento dei suicidi in seguito alla pubblicazione di un suicidio mediaticamente esposto, come nel caso del romanzo «I dolori del giovane Werther» di Goethe (1974), quando si registrò un picco di suicidi in Europa Phillips analizzando i tassi di suicidi (e le modalità) in USA nel periodo 1947-68 scopre che, dopo la pubblicazione di notizie di suicidi in prima pagina, i suicidi aumentavano e tendevano ad avvenire con le stesse modalità. **L'analisi degli effetti diretti** Con Bandura si inaugura un filone di ricerche attento allo studio e all'analisi degli effetti, soprattutto negativi, con due linee: \- Approccio fisiologico: Analisi degli effetti tramite misure fisiologiche (es. battito cardiaco, risposte psicogalvaniche). \- Approccio cognitivo: Analisi degli effetti dei messaggi sui processi cognitivi (es. pensiero, memoria, comprensione) considera il cervello nel suo ruolo di elaboratore di informazioni. Combinazione dei due approcci: Esempio: Il trasferimento dell\'eccitazione: \- L\'esposizione a messaggi violenti attiva fisiologicamente l\'individuo, e lo rende pronto a rispondere in maniera inappropriata e aggressiva, interpretando erroneamente l\'origine dell\'eccitazione. **Effetti indiretti: la comunicazione di massa come strumento di socializzazione** \- Teoria della coltivazione: la cultura e la società interagiscono in maniera dinamica, creando un ambiente simbolico che ciascuno assimila fin dalla nascita. I media \"coltivano\" visioni del mondo, modellando le percezioni sociali e culturali degli individui attraverso esposizioni ripetute. Esempio: Il più clamoroso effetto della violenza presente nei media non è un aumento dell'aggressività, ma un più diffuso clima di paura. **Conetti chiave della teoria della coltivazione** \- Mainstreaming: processo in cui l\'esposizione prolungata alla televisione porta a una uniformizzazione delle concezioni del pubblico. Si manifesta nelle differenze tra gli atteggiamenti e le opinioni di chi guarda molto la TV (heavy viewers) rispetto a chi ne guarda meno (light viewers). \- Esempio: chi guarda più tv tende a stimare come più bassa la probabilità che un un poliziotto sbagli mira (Gerbner et al., 1994) \- Resonance: amplificazione degli effetti dei media quando altre cause esterne si allineano con gli stessi messaggi veicolati dai media, rafforzando così l\'influenza. \- Esempio: notizie sui cambiamenti climatici nella TV si rinforzano con eventi climatici estremi reali, accentuando l\'effetto emotivo e la consapevolezza del problema **«Agenda setting»** Questo approccio sostiene che i media influenzano le priorità del pubblico, determinando quali questioni vengano percepite come più urgenti o rilevanti nella società. I media non dicono cosa pensare, ma a cosa pensare, guidando l\'attenzione pubblica su determinate tematiche. \- Esempio: I sondaggi e i loro risultati possono avere un ruolo persuasivo rilanciando l'immagine di un candidato vincente o indebolendo quella dell'avversario **Usi e gratificazioni** Questo approccio si concentra sul ruolo attivo del fruitore dei media → Le scelte effettuate riflettono le caratteristiche psicologiche del fruitore. \- L'uso dei mezzi di comunicazione è diretto a uno scopo e ha carattere propositivo. \- I mezzi di comunicazione sono usati per soddisfare bisogni e desideri. \- Gli effetti dei media devono essere studiati tenendo conto delle differenze individuali e dei fattori ambientali. \- È possibile cogliere una sorta di competizione fra l'uso dei media e altre forme di comunicazione. **Messaggi pubblicitari: fattori percettivi e efficacia** Il processo persuasivo nella pubblicità si articola in diverse fasi (McGuire, 1985): 1\. Esposizione - Il messaggio raggiunge l\'individuo. 2\. Attenzione - Il messaggio cattura l\'attenzione. 3\. Comprensione - L\'individuo capisce il messaggio. 4\. Accordo con le conclusioni - L\'individuo accetta la proposta. 5\. Formazione di un nuovo atteggiamento - Il messaggio cambia le opinioni. 6\. Comportamento - Si attua il comportamento desiderato. L'idea che il messaggio pubblicitario possa agire al di sotto della consapevolezza dell'individuo continua ad avere larga diffusione nell'opinione pubblica - pubblicità subbliminale **Pubblicità subliminale** \- Cosa accade quando gli stimoli sono sotto la soglia assoluta, ossia quando non sono rilevabili? \- Percezione subliminale: il tempo di presentazione di un messaggio visivo è accorciato a tal punto da non essere rilevato consapevolmente dai soggetti \- Gli stimoli vengono elaborati dalla Memoria sensoriale (conserva per un tempo brevissimo le informazioni sensoriali che recepiamo dall\'ambiente) **È davvero possibile convincere le persone a bere CocaCola? Vicary, 1957** Gli spettatori non sono coscienti del fotogramma «Drink Coke» ma durante l'intervallo si registra un aumento delle vendite di CocaCola Conclusione Il comportamento può essere influenzato da stimoli sotto soglia e di cui non si è consapevoli Questa ricerca è molto controversa e criticata! \- Non c'è il gruppo di controllo \- Non viene indicato se l'aumento delle vendite era statisticamente significativo? oppure dovuto al caso? \- Non viene analizzata nessuna variabile ambientale (esempio: era una giornata particolarmente calda?) **Effetto «priming**»: se due stimoli sono presentati in rapida successione, il primo può facilitare il riconoscimento del secondo. Stimolo 1 (prime) è esposto per pochi msec. e mascherato → l'osservatore non è cosciente dello stimolo-prime perché presentato sotto soglia di rilevazione il prime è seguito da stimolo 2 (target) → l'osservatore è cosciente dello stimolo-target Compito: nominare nel più breve tempo possibile l'oggetto rappresentato dallo stimolo-target ![](media/image16.jpg) Considerazioni: \- il significato delle parole può essere elaborato anche in assenza di consapevolezza Questioni aperte: \- Fino a che punto sono generalizzabili i risultati degli esperimenti di priming subliminale? \- Non esistono prove convincenti che l'elaborazione inconsapevole di una parola possa indurre comportamenti complessi, durevoli nel tempo, soprattutto se sono contrari al sistema di valori individuale ! In Italia, la pubblicità subliminale è vietata. Il Codice del Consumo e le normative europee proibiscono l\'uso di messaggi subliminali **Forza delle preconcezioni** Esperimento di Greenwald e colleghi (1991): esplora l\'influenza dei messaggi subliminali e delle preconoscenze o preconcetti riguardo all\'efficacia di tali messaggi. Due gruppi di partecipanti: 1\. ricevono una cassetta con etichetta «promuove l'autostima» 2\. ricevono una cassetta con etichetta «aiuta la memoria» Manipolazione sperimentale: Gli sperimentatori invertono volutamente il contenuto delle cassette. Risultati: non è emerso alcun miglioramento effettivo dell\'autostima o della memoria tra il pre-test e il post-test. Tuttavia, i partecipanti tendevano a riportare miglioramenti (non effettivi) in linea con l\'etichetta della loro cassetta. La forza delle aspettative e delle preconoscenze sui messaggi subliminali può essere più potente degli effetti reali di tali messaggi pp13 **Quando prendiamo decisioni siamo razionali?** La decisioni razionali si basano sulla statistica e sulla stima corretta della probabilità Richiedono: \- eccessivo carico cognitivo \- conoscenze specifiche Anziché utilizzare procedure di calcolo che renderebbero possibile scegliere l'opzione che corrisponde alla massima utilità attesa, spesso, i decisori utilizzano procedure semplici (euristiche), che non garantiscono la scelta migliore, ma che conducono a risultati almeno soddisfacenti **I processi decisionali** I processi decisionali possono essere studiati da due punti di vista: \- Approccio normativo: Studia come prendere decisioni ottimali utilizzando modelli logici e matematici, basati su una valutazione obiettiva di costi e benefici \- Approccio descrittivo: Studia come le persone realmente prendono decisioni, considerando errori, bias cognitivi, emozioni e contesto sociale \- Euristiche: scorciatoie mentali o strategie generali per risolvere i problemi e/o prendere decisioni che applichiamo a determinate situazioni \- Riducono il carico cognitivo \- Possono produrre bias = errori di giudizio e distorsioni sistematiche **Comunicazione e salute** Anche le decisioni in merito alla nostra salute derivano da processi di ragionamento e giudizio e possono essere influenzate dal: \- Modo in cui vengono comunicate le informazioni (e.g., effetto «framing») \- Modo in cui le persone elaborano le informazioni (e.g., affect) Per comunicare in modo efficace è necessario essere a conoscenza dei meccanismi psicologici che producono i bias cognitivi. **Come mai...?** \- Le persone sono consapevoli dei rischi e conseguenze legati al fumo, ma continuano a fumare. \- Nonostante sia risaputo che l\'uso del preservativo è uno dei metodi più efficaci per prevenire il contagio di malattie sessualmente trasmissibili, molte persone continuano a non utilizzarlo regolarmente. \- Gli screening, come il Pap test e la mammografia, possono identificare un tumore in fase precoce, eppure molte persone non si sottopongono a questi test. **Alcuni esempi di euristiche di giudizio** \- Euristica della disponibilità: Le persone tendono a giudicare la probabilità di un evento in base alla facilità con cui riescono a richiamare esempi simili dalla memoria. Esempio: È più rischioso: \- Viaggiare in auto per 800 km? \- Viaggiare in aereo per 800 Km? Esempio: Si sentono molte storie di effetti collaterali dei vaccini sui media. Tali effetti, anche se rari, tendono a essere sovrastimati. Le informazioni salienti e facilmente ricordabili, come video emozionali o articoli allarmisti, influenzano il giudizio più dei dati scientifici. \- Euristica della rappresentatività: Le persone valutano la probabilità di un evento basandosi su quanto sembri simile o rappresentativo di un modello o stereotipo già noto, ignorando dati statistici o probabilità oggettive → più simile = più probabile Esempio: Una moneta non truccata è stata lanciata un certo numero di volte. Quale delle due sequenze è più probabile? \- T T T T T C C C C C \- T T C T C C C T T C → La seconda sequenza è considerata più probabile. Esempio: Le storie complottiste sembrano rappresentative di un modello di \"manipolazione\" o \"cospirazione\", quindi una persona può giudicare come plausibile l\'idea che un vaccino sia parte di un complotto, anche senza prove concrete. **Bias (o fallacia) della congiunzione**: Il problema di Linda \- Euristica dell'ancoraggio: Le persone tendono a fare giudizi o stime basandosi su un valore iniziale (l\'"ancora"), anche se questo valore è arbitrario o irrilevante. Esempio: Un individuo sente dire che il rischio di effetti collaterali di un vaccino è del 20% da una fonte non attendibile. Sebbene questa informazione sia sbagliata e i dati scientifici riportino un rischio reale dello 0,01%, la persona resta influenzata dal valore iniziale. **L'effetto dell' «incorniciamento» delle informazioni sulle decisioni** \- Le decisioni sono influenzate dal modo in cui sono presentate le diverse opzioni o i dati di un problema. \- Messaggi con lo stesso contenuto ma formulati in modo differente hanno un diverso impatto sui processi di giudizio e decisione. L'effetto della modalità di presentazione delle alternative sulla decisione è chiamato «effetto framing» studiato da Tversky e Kahneman (1981). **Problema della malattia asiatica (Asian Disease Problem, Tversky &** **Kahneman, 1981)** Gli USA si stanno preparando ad affrontare la diffusione di una nuova malattia molto contagiosa che potrebbe provocare la morte di 600 persone Scenario 1: Immagina di scegliere uno dei seguenti interventi: \- Programma A: 200 persone si salvano \- Programma B: 1/3 di probabilità di salvare tutti e 2/3 di probabilità di non salvare nessuno Gli USA si stanno preparando ad affrontare la diffusione di una nuova malattia molto contagiosa che potrebbe provocare la morte di 600 persone Scenario 2: Immagina di scegliere uno dei seguenti interventi: \- Programma C: 400 persone muoiono \- Programma D: 1/3 di probabilità che nessuno muoia e 2/3 di probabilità che muoiano tutti La differenza cruciale è che i programmi sono formulati in termini di: \- Esito dei programmi \- opzione certa (si salvano/muoiono tot persone) vs opzione incerta (probabilità di salvataggio/perdita) \- Formulazione linguistica \- guadagno (vite salvate) vs perdita (vite perse) Sono preferite: \- Opzioni con esito certo se descritte in termini positivi \- Opzioni con esito incerto se descritte in termini negativi **Teoria del prospetto (Tversky & Kahneman, 1979)** Quando le persone prendono decisioni in condizioni di incertezza: 1\. Percepiscono le diverse opzioni in termini di potenziali guadagni o potenziali perdite rispetto ad un punto di riferimento neutro \- Ad esempio, guadagnare 50 euro può sembrare un ottimo risultato se ci si aspettava di guadagnarne 20, ma deludente se ci si aspettava di guadagnarne 100. 2\. Considerano le perdite più importanti dei corrispondenti guadagni (avversione per le perdite) \- Una perdita di 50 euro tende a "pesare" di più psicologicamente rispetto a un guadagno di 50 euro. Questo rende le persone molto più prudenti quando si trovano di fronte a possibili perdite rispetto a quando hanno l'opportunità di guadagnare 3\. Le persone sono più propense a fare scelte rischiose nel dominio delle perdite \- Se qualcuno deve scegliere tra una perdita certa di 500 euro o una probabilità del 50% di perdere 1.000 euro e una probabilità del 50% di non perdere nulla, spesso sceglierà il rischio (50% di possibilità di perdita). In sintesi, la teoria del prospetto spiega che le persone non sono del tutto razionali nelle loro decisioni. Esse reagiscono in modo diverso a guadagni e perdite e sono influenzate da come le opzioni vengono presentate rispetto al loro punto di riferimento, mostrando una forte avversione alle perdite e maggiore propensione al rischio quando si tratta di evitare queste ultime. ![](media/image12.jpg) **Teoria del prospetto ed effetto framing** \- Le persone sono maggiormente disposte ad accettare situazioni rischiose (sono risk seeking) quando le opzioni sono presentate in termini di possibili perdite e conseguenze negative (loss frame) \- Preferiscono situazioni certe (sono risk averse) quando lestesse opzioni sono presentate in termini di possibili benefici e conseguenze positive (gain frame) **Guadagni e perdite nella promozione della salute** Se si individuano i processi cognitivi sui quali si basa l'elaborazione dell'informazione in un compito decisionale, diventa possibile indirizzare il comportamento delle persone È possibile presentare i messaggi relativi alla promozione della salute in termini dei loro potenziali benefici (guadagni) o dei loro potenziali costi (perdite) Meyerovitz, B.E., Chaiken, S. (1987). The effect of message framing on breast self-examination attitudes, intentions, and behavior. Journal of Personality and Social Psychology, 52, 500-510. Efficacia di volantino per la promozione dell'auto-esame al seno per la diagnosi di possibili alterazioni. Vengono presentati due volantini a due gruppi di persone: uno formulato in termini di guadagni e uno in termini di perdite Volantino1 Se fai l'auto-esame al seno potrai imparare com'è il tuo seno normale e in salute, e sarai più pronta a notare un qualsiasi cambiamento o anormalità che si potrebbe presentare con l'andare degli anni. La ricerca mostra che le donne che si sottopongono all'auto-esame al seno hanno una maggiore probabilità di identificare un eventuale tumore nelle sue fasi precoci e più trattabili. Volantino2 Se non fai l'auto-esame al seno non potrai imparare com'è il tuo seno normale e in salute, e sarai meno pronta a notare un qualsiasi cambiamento o anormalità che si potrebbe presentare con l'andare degli anni. La ricerca mostra che le donne che non si sottopongono all'auto-esame al seno hanno una minore probabilità di identificare un eventuale tumore nelle sue fasi precoci e più trattabili. Risultati: Rispetto al gruppo che aveva ricevuto il messaggio formulato in termini di guadagno, il messaggio formulato in termini di perdite: Prevenzione \- comportamenti di mantenimento dello stato di salute non comportano rischio → frame di guadagno (positivo) \- Esempio: funziona con promozione uso del preservativo, creme solari,... Individuazione \- comportamenti di controllo dello stato di salute comportano un certo rischio → frame di perdita (negativo) \- Esempio: funziona con mammografia, amniocentesi, test HIV,... Le evidenze empiriche più recenti suggeriscono che gli effetti del framing possono essere diversi in base alle caratteristiche personali \- Gli individui maggiormente orientati alla ricerca della ricompensa tendono a essere più persuasi da messaggi formulati in t- Gli individui maggiormente orientati all\'evitamento delle minacce tendono a essere più persuasi da messaggi formulati in termini di perdita. \- Esempio: un messaggio di perdita è più persuasivo che uno di guadagno nella promozione della vaccinazione contro Papilloma virus (prevenzione), ma solo per chi dichiara di avere comportamenti sessuali ha rischio (Gerend & Shepherd, 2007). \- Esempio: un messaggio per promuovere il test di individuazione del tasso di colesterolo del sangue, risulta più persuasivo per chi ha un più alto coinvolgimento emotivo (Maheswaran & Mayers-Levy, 1990). o «Anche le persone sotto i 25 anni di età sono a rischio di patologie cardiache» (alto coinvolgimento) o «Principalmente le persone anziane sono a rischio di patologie cardiache» (basso coinvolgimento). **L' «affect» come guida per le decisioni** \- L'affect è una sensazione, una blanda emozione, positiva o negativa legata a un particolare attributo o oggetto da valutare. Non è necess

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