Summary

This document is a lecture or presentation about motivation and work, possibly part of a course "Psicologia del lavoro" at the University of Torono. It discusses different theories of motivation, including Maslow's hierarchy of needs, Herzberg's two-factor theory, and Vroom's expectancy theory. The document also covers elements of motivation, such as direction, intensity, and persistence.

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Psicologia del lavoro – canale A Chiara Ghislieri e Monica Molino Università degli Studi di Torino Dipartimento di Psicologia AA 2024/2025 Motivazione e lavoro Chiara Ghislieri La motivazione è… l'impulso che dà uno scopo o una direzione al comportamento e...

Psicologia del lavoro – canale A Chiara Ghislieri e Monica Molino Università degli Studi di Torino Dipartimento di Psicologia AA 2024/2025 Motivazione e lavoro Chiara Ghislieri La motivazione è… l'impulso che dà uno scopo o una direzione al comportamento e che opera negli esseri umani a livello consapevole o inconsapevole 2 Tipi di motivazione ü Motivazione intrinseca - l’impegno in un’attività deriva dal piacere per l'attività stessa (per esempio, un interesse genuino per una materia studiata) piuttosto che da benefici esterni che si potrebbero ottenere (per esempio, denaro, crediti del corso). ü Motivazione estrinseca - l’impegno in un’attività specifica dipende da un incentivo esterno come l'aspettativa di una punizione o di una ricompensa, concreta o “sociale” (apprezzamento/riconoscimento esterno). Elementi della motivazione ü la direzione, ovvero la scelta dei fini e degli obiettivi da parte della persona ü l’intensità, ovvero l’impegno, l’energia e lo sforzo associato all’azione ü la persistenza, ovvero la continuità del comportamento anche in situazioni avverse o quando l’obiettivo da raggiungere richiede tempi medio-lunghi. La piramide dei bisogni di Maslow (segue) Nel modello motivazionale proposto da Maslow sono inclusi alcuni principi. Il bisogno di livello più basso genera motivazione: solo una volta soddisfatto questo bisogno potrà emergere un bisogno di ordine superiore. La motivazione si muove nella gerarchia dei bisogni, spostandosi gradualmente di livello, a condizione che siano soddisfatti i bisogni di livello inferiore. I bisogni soddisfatti restano potenzialmente attivi e riemergono non appena se ne allenta la gratificazione. Al vertice della piramide troviamo l’autorealizzazione: cosa si intende con questa espressione? L’autorealizzazione è la completa realizzazione di ciò di cui si è capaci: implica il massimo sviluppo delle capacità e il pieno coinvolgimento e apprezzamento della vita. 1) motivazione al potere (oppure a evitare la dipendenza), come spinta a influenzare le persone a modificare le situazioni in base alle Riuscita proprie intenzioni, …. Ciò conduce a cercare situazioni in cui sia possibile esercitare influenza e controllo; David McClelland (1917-1998), 2) motivazione all’affiliazione (oppure a ad esempio, ha approfondito il evitare l’isolamento), come necessità di creare bisogno di riuscire, come legami. Ciò comporta la preferenza per attività elemento centrale delle società che implicano la dimensione sociale; occidentali. Questo bisogno, secondo l’autore, è articolato in 3) motivazione al successo (oppure a evitare il fallimento), come desiderio di raggiungere le mete prefissate, realizzarsi, migliorare continuamente. + competenza Demotivazione-Motivazione (F. Herzberg, 1923-2000) MOTIVAZIONE +1 FATTORI MOTIVAZIONALI 0 FATTORI DI IGIENE -1 DEMOTIVAZIONE Ancora a proposito di…bisogni e motivazione Il modello i bisogni di esistenza - fattori fisiologici e di di Clayton sicurezza; Paul Alderfer (1940 – 2015) considera i bisogni di relazione - scambio interpersonale, tre tipi di ricevere riconoscimento sociale, accettazione e bisogni, in appartenenza a gruppi sociali una relazione semi- i bisogni di crescita (grow -> ERG) - desiderio gerarchica: di autostima e autorealizzazione, avere strumenti per comprendere il mondo e intervenire sull’ambiente, sviluppando capacità. La forza della motivazione Secondo Vroom la forza della motivazione dipende - dalla valenza (l’intensità del desiderio di una certa ricompensa, quanto “ci piace” qualcosa; è soggettiva e può cambiare nel tempo) - dall’aspettativa (la probabilità stimata di raggiungere l’obiettivo, attraverso la sequenza di comportamenti individuata; dipende anche dall’autoefficacia specifica) - dalla strumentalità (la stima della probabilità di ottenere la ricompensa una volta raggiunto l’obiettivo). Il ruolo dell’equità nei processi motivazionali (Adams) IMPEGNO RISULTATO prestazione ricompensa sforzo energia riconoscimento... stima INDIVIDUO... ORGANIZZAZIONE ü Equità interna = rapporto equo tra sforzo e risultato/ricompensa. ü Equità esterna = confronto sociale, dove l’aspettativa è quella che tutte le persone in un certo contesto possano ricevere uguali ricompense in presenza di un eguale sforzo. EQUITÀ -> MOTIVAZIONE Obiettivi e motivazione Edwin A. Locke evidenzia il ruolo degli obiettivi dirigono l’attenzione e la concentrazione mobilitano l’azione e lo sforzo OBIETTIVI sul compito PRESTAZIONE … incoraggiano la persistenza dello sforzo facilitano l’elaborazione e lo sviluppo delle strategie Obiettivi e motivazione Obiettivi efficacie quando… 📌 sono chiari, la persona ne è consapevole e riesce a “visualizzarli” 📌 sono specifici, circoscritti, raggiungibili nel breve termine o, se lungo termine, possono essere anticipati da obiettivi parziali 📌 sono sfidanti, presentano una difficoltà compatibile con un aumento dello sforzo e della competenza 📌 sono, al contempo, raggiungibili, si possono ricevere feedback circa i risultati intermedi e, in generale le persone li percepiscono come alla loro portata 📌 sono rilevanti, hanno un valore intrinseco per la persona e/o per le persone del gruppo sociale di appartenenza. La teoria dell’autodeterminazione ü ESISTONO DIVERSE TEORIE MOTIVAZIONALI CHE SPIEGANO LE SCELTE E I COMPORTAMENTI ü LA MOTIVAZIONE È FONDAMENTALE IN ORIENTAMENTO E FORMAZIONE: ü È UNA PRECONDIZIONE PER INIZIARE UN PERCORSO ü È L’ESITO POSITIVO DI UN PERCORSO EFFICACE (LA MOTIVAZIONE A INVESTIRE IN UNA DIREZIONE INDIVIDUATA, A SVILUPPARE UNA COMPETENZA, …) NELLE SLIDE SEGUENTI APPROFONDIAMO LA TEORIA DELL’AUTODETERMINAZIONE Self determination theory - SDT § Richard M. Ryan e Edward L. Deci, tra la fine del secolo scorso e gli inizi del 2000 -> importante approccio allo studio della motivazione e del comportamento, la teoria dell’autodeterminazione (self-determination theory, SDT). § Teoria generale “organismica*” che sottolinea l’importanza delle risorse interne per lo sviluppo della personalità e la regolazione dei comportamenti. *teorie olistiche: l'organizzazione, l'unità e l'integrazione degli esseri umani sono espresse attraverso la crescita / la tendenza allo sviluppo di ogni individuo Al loro meglio, le persone sono agentiche e ispirate, motivate ad apprendere e crescere, esprimere i propri talenti, governare la loro vita. La frequenza con cui questa condizione si associa a vissuti di benessere, sostiene l’idea che questa tendenza positiva sia un elemento profondo e persistente della natura umana. Talvolta, però, le persone rifiutano la crescita e la responsabilità, funzionano in modo non ottimale: ne sono esempi i fenomeni di alienazione, di passività nei confronti degli stimoli dei mass- media e dei social, di isolamento sociale, di mancata partecipazione nei diversi contesti di vita... ü ESITO DELLE CONDIZIONI SOCIALI ü VULNERABILITÀ RISPETTO ALLA PASSIVITÀ AUTODETERMINAZIONE IL PROCESSO O IL RISULTATO DI IMPEGNARSI IN COMPORTAMENTI SENZA INTERFERENZE O INFLUENZE INDEBITE DA PARTE DI ALTRE PERSONE O RICHIESTE ESTERNE. L'AUTODETERMINAZIONE SI RIFERISCE IN PARTICOLARE AI COMPORTAMENTI CHE MIGLIORANO LE PROPRIE CONDIZIONI, TRA CUI IL PROCESSO DECISIONALE, LA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI, L'AUTOGESTIONE, L'AUTOISTRUZIONE E L'AUTOPROMOZIONE. I BISOGNI DI BASE, SECONDO LA SDT § AUTONOMIA § RELAZIONE Le relazioni personali di § COMPETENZA qualità più elevata sono quelle in cui le persone sostengono SONO TRASVERSALI AI CONTESTI reciprocamente i bisogni DI VITA; NELLA FORMAZIONE E di autonomia, NEL LAVORO È IMPORTANTE IL LORO SODDISFACIMENTO competenza e relazione. MOTIVAZIONE AUTONOMA O CONTROLLATA CONTROLLATA: dipende da forti pressioni esterne attraverso punizioni o ricompense (il bastone e la carota) -> tendenza a cercare la strada più veloce e facile per raggiungere l’obiettivo, non la migliore AUTONOMA: volontà, desiderio e scelta, associata a benessere, interesse e piacere, corrispondenza rispetto a valori e credenze profonde IL RUOLO DEL LOCUS OF CONTROL E DELL’ATTRIBUZIONE CAUSALE § INTERNO VS ESTERNO § SUCCESSO / INSUCCESSO § GENERALE / SPECIFICO DI DOMINIO ES. ESTERNO -> BASSO coinvolgimento e impegno nelle situazioni (“le cose andranno come devono andare”) vs INTERNO -> impegno maggiore. NB -> IL LOCUS INTERNO NON È “MIGLIORE” IN ASSOLUTO PERCHÉ IN ALCUNE CIRCOSTANZE È FONDAMENTALE RICONOSCERE CHE ESISTONO FATTORI ESTERNI DETERMINANTI E INCONTROLLABILI GRADI DI MOTIVAZIONE ESTRINSECA Tipo di Amotivazione Motivazione estrinseca Motivazione motivazione intrinseca Locus of Indefinito Esterno Principalmente Principalmente Interno Interno control esterno interno percepito Processi Mancanza di Ricompense Autocontrollo, Importanza Congruenza, Interesse, rilevanti intenzionalità, e punizioni coinvolgimento, personale, valore consapevolezza, piacere, svalutazione, esterne, ricompense e consapevolmente sintesi con il sé soddisfazione incompetenza, conformità punizioni interne attribuito mancanza di controllo COME SI MOTIVANO LE PERSONE? ü COMPRENDE LA PROSPETTIVA DELL’ALTRA PERSONA, CAPIRE COSA SIGNIFICA QUELLA SITUAZIONE, COME È VISSUTA ü COINVOLGERE L’ALTRO NEL PROCESSO DI SCELTA RISPETTO AI COMPORTAMENTI DA ATTIVARE E AL COME ATTIVARLI ü FORNIRE ALL’ALTRA PERSONA UNA CORNICE DI SENSO SIGNIFICATIVA, RISPETTO A QUELLO CHE SI CHIEDE: IN QUESTO MODO, SE LA PERSONA COMPRENDE IL SENSO, PUÒ INTEGRARE LA RICHIESTA NEL SUO SISTEMA DI BISOGNI E DI VALORI. https://www.youtube.com/watch?v=VGrcets0E6I Espressioni motivazionali JOB INVOLVEMENT ORGANIZATIONAL COMMITMENT (AFF/CONV/NORM) CITTADINANZA ORGANIZZATIVA (OCB: COSC/V.C./SPORT/ALTR/CORT) WORK ENGAGEMENT (VIG/DEDIZ/ASSORB) -> LEZIONE RISCHI PSICO-SOCIALI FLOW @ WORK (ASSORB/ENJ/MOT.INTR.) Job involvement ü È l’attaccamento verso il proprio lavoro, soprattutto rispetto al contenuto dell’attività. ü Fa inoltre riferimento al livello di identificazione con il mestiere e si associa a soddisfazione, benessere e risultati. «Sono uno psicologo», «Sono un’avvocata», … Committment ü È l’attaccamento verso l’organizzazione. ü Si articola in § attaccamento affettivo § convenienza (costi-benefici; mancanza di alternative) § obbligo morale a rimanere nell’organizzazione. Cittadinanza organizzativa UN INSIEME DI COMPORTAMENTI DISCREZIONALI CHE FAVORISCONO L’EFFICACIA DELL’ORGANIZZAZIONE § non specificati o imposti dal contratto di lavoro § non inclusi nel sistema di ricompense Cittadinanza organizzativa (1) COSCENZIOSITÀ (CURA NELLO SVOLGIMENTO DEL LAVORO) VIRTÙ CIVICA (SENSO DI RESPONSABILITÀ) SPORTIVITÀ (ATTEGGIAMENTO POSITIVO E LEALE) ALTRUISMO (DISPONIBILITÀ AD AIUTARSI) CORTESIA (RELAZIONI POSITIVE E COLLABORAZIONE) Flow at work Vi sarà capitato di sperimentare una forma di completo assorbimento in un’attività, una condizione in cui il mondo esterno scompare e percepite di essere in una condizione ottimale in cui le vostre risorse e le vostre energie sono attivamente coinvolte in un compito che vi dà piacere. Quando? Cosa stavate facendo? 29 L’esperienza del flusso Condizione di totale coinvolgimento in un compito, sensazione di essere piacevolmente trascinati dalla corrente, di perdere il senso del tempo per dedicarsi pienamente all’attività svolta. Mihaly Csikszentmihalyi, anni ‘70 nel ‘900 L’esperienza del flusso TRE FATTORI: CHALLENGE ABSORPTION WORK ENJOYMENT INTRINSIC WORK MOTIVATION § Rischio di improvviso SKILL esaurimento psico-fisico § Associato maggiormente a certi tipi di lavori/attività (segue) L’esperienza di flusso avviene quando: ü il compito e la meta sono raggiungibili e associati a obiettivi concreti; ü il raggiungimento richiede concentrazione; ü si possono facilmente riconoscere gli avanzamenti e i risultati parziali raggiunti, adeguando il comportamento di conseguenza; ü lo sforzo non viene percepito e non si sperimenta preoccupazione ma senso di controllo sulla situazione; ü l’esperienza è permeata da fiducia, viene meno la paura del fallimento; ü l’attività corrisponde alle abilità possedute, le sfida lievemente ma solo al punto di attivarle al loro meglio.

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