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TESSUTI CONNETTIVI → - derivano dal mesenchima, cellule mesenchimali dette anche staminali totipotenti → possono trasformarsi in fibroblasti, lipoblasti,condroblasti, osteoblasti o cellule emopoietiche - tessuti meno compatti con matrice extracellulare largamente presente...

TESSUTI CONNETTIVI → - derivano dal mesenchima, cellule mesenchimali dette anche staminali totipotenti → possono trasformarsi in fibroblasti, lipoblasti,condroblasti, osteoblasti o cellule emopoietiche - tessuti meno compatti con matrice extracellulare largamente presente → circonda le cellule e ne definisce le proprietà del tessuto. La matrice ha una composizione variabile e viene considerata come un unione di : - Sostanza fondamentale → funzione di collante che tiene unite le fibre. Costituita a sua volta da: - Glicosamminoglicani → lunghe catene polisaccaridiche, costituite da unità ripetute di disaccaridi. ricche di gruppi anionici come carbossilici e solfato che complessano cationi di sodio e grosse quantità di H2O. Anche a basse concentrazioni formano dei gel in quanto l’H2O è talmente influenzata dal movimento che perde la sua liquidità. I gag idratati occupano uno spazio =80% conferendo al tessuto turgore e resistenza alla compressione. Acido ialuronico → è un gag costituito da tanti zuccheri - Proteoglicani → gag legati a residui di serina + vengono sintetizzati nell’apparato di golgi => O-glicosilazione, non si aggiungono carboidrati alla proteina. Tetrasaccaride di collegamento → xilosio, galattosio e acido glucuronico. Hanno dimensioni variabili → decorina che si complessa al collagene ha una sola catena di gag, l’aggrecano oltre cento - Glicoproteine - Componente fibrillare - Di collagene→ materiali composti e resistenti. Proteina più presente nel corpo umano, formata da : tre proteine ad alfa-eliche ricche di glicina, idrossiprolina e idrossilisina → formano il tropocollagene, molecola a 3 filamenti → più tropocollageni formano la microfibrilla → stabilizzata da legami covalenti crociati che sono in grado di creare ponti tra amminoacidi modificati (ex : prolina e lisina che vengono idrossilate → questa reazione dipende da un enzima che dipende dalla vitamina C. Una carenza di questa vitamina porta allo scorbuto = incapacità di rinnovare fibre di collagene, di conseguenza le strutture non saranno più tenute assieme.) Il collagene viene sintetizzato nel RER dai ribosomi attaccati alla membrana. Esistono diversi tipi di collagene, almeno 15. Il collagene presente in matrice tende ad essere correlato al citoscheletro → guidare la direzione del collagene e influenzare le caratteristiche delle cellule → le quali sono flessibili e resistenti dunque alle trazioni. - Elastiche → possono subire un allungamento e tornare alla dimensioni originali. Formate da fibrillina, che è la componente fibrillare costituita da proteine allungate attorno le quali si deposita l’elastina che aggrega le componenti tra loro. - tessuto vascolarizzato (presenza di vasi sanguigni) → fondamentali per supportare tutti i tessuti TESSUTO CONNETTIVO PROPRIAMENTE DETTO costituito da forme lasse e forme dense - Forme lasse → funzione trofica, sono deputate a sostenere metabolicamente gli altri tessuti, si trovano sotto le membrane basali dei tessuti epiteliali. Es formano lo stroma delle ghiandole endocrine. Dà vascolarizzazione e crea un ambiente nel quale promuove il movimento delle cellule immunitarie - Forme dense→ presentano grande quantità di collagene che gli conferisce resistenza alle forze meccaniche. In base a come sono disposte le fibre possiamo trovare: irregolare a fibre intrecciate, regolare con fibre parallele o a fibre incrociate (sono sempre parallele soltanto che una è disposta in un verso mentre l’altra in un altro → direzione diversa, creazione di una rete) cellule residenti in questo tipo di tessuto → → Fibroblasti - Cellule principali dalla forma allungata con nucleo ovoidale e più numerose perché hanno una capacità replicativa modesta - derivano dalle cellule mesenchimali → cellule differenziate terminalmente - secernono sostanza fondamentale e proteine fibrillari - se si rompono entrano in gioco i periciti, cellule mesenchimali dormienti a stretto contatto con i vasi sanguigni, producono fibroblasti - A lv di adesione sono in grado di modificare la loro forma e muoversi all'interno della matrice extracellulare → lamellipodi vengono mediati da integrine che aderiscono alla cellula attraverso contatti focali - contrazione dovuta da filamenti di miosina II - microfilamenti di actina utilizzati per la locomozione cellulare → si associano a proteine accessorie formando diversi tipi di organizzazione → fasci e strutture a rete → Macrofagi residenti - cellule fagocitarie integranti del sistema immunitario - presentano l’antigene ai linfociti T e secernono ormoni che stimolano i granulociti neutrofili - prodotti dagli organi emopoietici, rilasciati nel sangue sottoforma di monociti e in 1-2 giorni si distribuiscono nei tessuti connettivi - macrofagi residenti → derivano da monociti, prodotti a lv embrionale e rimangono costanti nel tempo, hanno capacità di rinnovarsi. Si parla di una popolazione stanziale che serve a mantenere una quota base di macrofagi (NB: Si trovano sia nel tessuto connettivo che negli altri epiteli) - diversi sono i macrofagi migranti → sempre da monociti, possono essere richiamati in grande quantità durante un evento infiammatorio. Vengono reclutati monociti che escono dal flusso sanguigno e si differenziano in macrofagi. - ha una membrana variegata, con pieghe e ondulazioni che favoriscono l'avvolgimento di strutture molto grandi = fagocitosi - fagosoma → all’interno del macrofago vengono formati i lisosomi, che maturano acquisendo enzimi idrolitici,che riescono a tagliare i legami covalenti. Quindi il lisosoma smonta le macromolecole per ottenere monomeri. Queste idrolasi sono formate da proteine transmembrana (marcate con mannosio 6 fosfato). Corpi residui diversi destini → esocitosi. - spezzettano la proteina andando a formare → peptidi,utilizzati per presentare l’antigene, utili per il sistema immunitario → Mastociti/mastocellule - cellule grandi piene di granuli che contengono eparina (anticoagulante = mantiene lo stato edematoso per far agire in maniera facilitata le altre cellule del sistema immunitario), istamina (vasodilaltante) e fattori chemiotattici → tutti proinfiammatori - degranulazione è regolata da interazioni antigene anticorpo → causa reazioni eccessive come shock anafilattico - non producono anticorpi, ma riescono a legare sulla superficie le Ig-E prodotte dai linfociti B → Adipociti - cellule adibite all'accumulo di grassi → i lipidi vengono stoccati sotto forma di gocce lipidiche, che essendo idrofobe si aggregano in micelle → vengono prodotte proteine che ne favoriscono la stabilizzazione - trigliceride→ formata da una molecola di glicerolo +acidi grassi, i legami di carbonio di quest’ultimi vengono utilizzati dal mitocondrio per ricavare energia chimica per fosforilare ATP - Riserva di trigliceridi =riserva di energia chimica - glicogeno → accumulato in fegato e muscoli, contiene meno energia chimica dei trigliceridi, è un polimero del glucosio compensato con una grande quantità d’acqua che fanno peso - adipociti prendono dal sangue acidi grassi e glicerolo che derivano dagli enterociti → e li assorbono a lv intestinale - metabolismo degli adipociti sensibile agli stimoli ormonali soprattutto insulina e noradrenalina - tessuto adiposo dove si trovano → protezione e ammortizzazione, si parla di una funzione meccanica - producono la leptina (ormone) → espressa dal gene ob, comunica al cervello lo stato nutrizionale dell’ organismo, i recettori si trovano nell’ipotalamo - esiste il tessuto adiposo bruno → multivacuolato, più scuro a causa di una vascolarizzazione aumentata e con una quantità di mitocondri maggiore, che producono calore utilizzando come fonte le gocce lipidiche → fondamentale nel neonato in quanto il rapporto superficie volume è rilevante e non avendo i muscoli sviluppano non riesce a produrre calore muovendoli - negli adulti, tessuto adiposo beige → si può trasformare in bruno (esposizione al freddo) o in bianco (esposizione al caldo) → Migranti : macrofagi reclutati, leucociti e plasmacellule. Queste ultime derivano dai linfociti B attivati, sono cellule di sorveglianza che escono dal sangue ed entrano nel tessuto connettivo. Se la cellula entra in contatto con l’antigene, si attivano e si duplicano creando una batteria di cellule con gli stessi anticorpi. → Lisosomi : spezzano le proteine e vanno a generare peptidi che di norma sono lunghi fino a 20 aa, servono per presentare l’antigene portando il peptide in superficie e mostrandolo alla cellula. TESSUTO CONNETTIVO di SOSTEGNO → CARTILAGINE - post natale la cartilagine si trova: nell’orecchio, nel naso e crea un cuscinetto elastico che va ad ammortizzare i colpi - matrice densa→ riesce a far diffondere gli elementi necessari per la sopravvivenza e non è vascolarizzata - sono presenti glicosamminoglicani complessi (acido ialuronico) + collagene II → forma microfibrille, non visibili ad occhio nudo - La cartilagine aggregandosi forma gruppi isogeni - pericondrio → zone di confine tra cartilagine + tessuto connettivo - Formata da cellule condrogeniche (condroblasti,condrociti,condroclasti) La cartilagine si può specializzare: Ialina → vie respiratorie e articolazioni - più diffusa - forma la struttura iniziale delle ossa lunghe durante lo sviluppo → che verrà sostituita da tessuto osseo - cartilagine articolare in quanto va a coprire l’estremità delle ossa - cellule della cartilagine che si nutrono grazie al liquido sinoviale → si trova all’ interno cavità articolare (gel estremamente denso e ricco di H2O) → cartilagine scivolosa, si crea strato di acqua immobilizzata,resistere alla compressione Elastica → padiglione auricolare ed epiglottide - presenza di numerose fibre elastiche che le conferiscono un colore giallastro→ colorabili con metodi specifici - accresce soprattutto per apposizione e meno per il liquido interstiziale - contiene molti condrociti singoli e gruppi isogeni formati da poche cellule - presenza cellule più abbondanti rispetto alla ialina→ motivo della crescita per apposizione Fibrosa → sinfisi pubica e menischi - ricca di collagene II e I parzialmente smascherate → riunite in fasci orientati secondo linee di forza - condrociti disposti in file tra i fasci → vivono bene con concentrazioni di ossigeno basse → formano zone di transizione tra ialina e tessuto connettivo denso - stessa resistenza alla compressione della cartilagine ialina ma una maggiore resistenza alla trazione TESSUTO OSSEO Funzioni → sostegno, protezione, locomozione e riserva minerale Cellule presenti nel tessuto osseo: Osteociti → cellule proprie Osteoblasti → produzione Osteoclasti → demolizione, macrofagi che derivano dai monociti - plurinucleati - possono fondersi insieme formando → sincizio che aderendo alla matrice ossea → zone di adesione, bloccano la diffusione di sostanze Successivamente secernono idrolasi acide → nei lisosomi che demoliscono molecole organiche → si crea una zone sigillante (= lisosoma esterno) → si crea una struttura al di sotto dove vengono rilasciate idrolasi acide - differenziamento e attivazione → sotto controllo osteoblasti Struttura tessuto osseo → collagene I e idrossiapatite (elemento inorganico di natura cristallina) + matrice Matrice extracellulare: - presenta elementi inorganici → stabiliscono mineralizzazione del tessuto - organica (1/3) → o Fibre (90%) → collagene di tipo I organizzato in fibre parallele (aumentano la resistenza alla flessione) o Proteoglicani → decorina e biglicano o Glicoproteine → regolano la mineralizzazione e sono osteopontina, osteocalcina e sialoproteina ossea. - inorganica (2/3) → o Fosfato di calcio cristallino (85% della matrice inorganica) → idrossiapatite cristallina o Fosfato di calcio (10% della matrice inorganica) → forme non cristalline e facilmente riassorbibili per l'omeostasi del Ca2+ o Acqua e sali minerali Classificazione tessuto → - compatto: ricopre tutte le superfici di tutte le ossa. Si divide in: → Periostio : zona di transizione tra osseo e connettivo, finisce la mineralizzazione e inizia il connettivo denso con irraggiamento di fibre di collagene + porta vascolarizzazione nutrendo l’osso (canali longitudinali => havers + trasversali detti folkman) → Endostio: strato tessuto connettivo, tappezza intercapedini + superficie rivolta verso la cavità midollare, canali havers. Interviene nell’ossificazione e riassorbimento dell’osso. Costruisce lo stroma di sostegno del midollo osseo. → formato da osteoni - danno struttura e volume - nascono attorno al vaso centrale → che garantisce nutrimento - formati da lamelle (fibre di collagene parallele ma con inclinazioni diverse) intervallati da osteociti → stanno nelle lacune ossee e si connettono grazie a prolungamenti citoplasmatici sottili + giunzioni comunicanti → fondamentale perchè la matrice inorganica è priva di acqua quindi impossibile diffusione di gas respiratori → necessità di avere rete continua di nutrimento - si sviluppano in verticale con biforcazione - tra uno osteone e l’altro → frammenti di osteoni → tessuto osseo in continua rigenerazione → rimodellamento grazie agli osteoclasti → mantenimento concentrazione calcio : calcitonina (elimina quando troppo) + paratormone (libera quando poco) → cavità interna è costituita= midollo osseo → può essere bianco con tessuto adiposo oppure rosso tessuto emopoietico - spugnoso → costituito da una sottile trama di trabecole (lamelle interconnesse che formano reticolo continuo) → nelle lacune del reticolo : midollo osseo → no osteoni ma struttura lamellare simile a quella dell’osso compatto → lamelle + tessuto adiposo (midollo) OSSIFICAZIONE → Formazione dell'osso Ossificazione diretta o intramembranosa Differenziamento delle cellule mesenchimali nel connettivo embrionale (tipica delle ossa piatte). Avviene nel mesenchima in zone intensamente vascolarizzate, dove alcune cellule si addensano e formano gli osteoblasti grazie a specifici fattori di crescita. Gli osteoblasti producono una matrice ricca di collagene. Viene prima creata la matrice inorganica e poi si ha il processo di mineralizzazione grazie alla matrice organica. Gli osteoblasti intrappolati nella matrice diventano osteociti, caratterizzabili con metodi istochimici e immunologici poiché positivi alla fosfatasi alcalina. Questo tessuto è chiamato osteoide, in quanto presenta fibre di collagene disposte in modo caotico, non strutturato a lamelle. Successivamente, il tessuto osteoide viene riassorbito e sostituito dall'azione da osteoclasti e osteoblasti. Ossificazione indiretta o endocondrale Avviene tramite un modello cartilagineo (tipico delle ossa lunghe e corte). I centri primari di ossificazione endocondrale compaiono entro il terzo mese di vita intrauterina. La proliferazione e successiva ipertrofia dei condrociti segnano l'inizio dell'ossificazione endocondrale. Le cellule cartilaginee ipertrofiche secernono il fattore angiogenetico. La matrice cartilaginea calcificata viene parzialmente riassorbita dai condroclasti, formando cavità occupate dai vasi e dal mesenchima. Dal mesenchima si differenziano osteoblasti che si ancorano alle spicole di cartilagine calcificata e cominciano a secernere matrice osteoide. Fasi della calcificazione indiretta 1. Riposo 2. Proliferazione 3. Maturazione 4. Ipertrofia (parziale riassorbimento della matrice e ingrandimento delle cellule, seguita dalla morte programmata dei condrociti) 5. Ossificazione Accrescimento delle ossa lunghe - Metafisi: Zona di transizione tra epifisi e diafisi, dove la cartilagine prolifera e viene gradualmente sostituita dall’osso. È cruciale per l'accrescimento in lunghezza del segmento scheletrico → dipende dalla presenza di cartilagine di coniugazione - Cartilagine di coniugazione (o cartilagine di crescita): Qui si identifica chiaramente la sequenza ordinata delle tappe dell’ossificazione endocondrale. Negli adulti, quando i condrociti della cartilagine di coniugazione cessano di proliferare, il processo di ossificazione continua fino alla completa sostituzione della cartilagine, portando alla chiusura dell’epifisi. - Manicotto periostale diafisario: Responsabile dell’accrescimento in diametro della diafisi. Questo accrescimento è di tipo membranoso. SANGUE→ Il sangue è un tessuto connettivo con matrice liquida e svolge diverse funzioni fondamentali: Trasporto di gas respiratori Trasporto di sostanze nutritive Trasporto di ormoni Trasporto di cataboliti ai reni Trasporto di cellule coinvolte nei processi di difesa Termoregolazione Mantenimento dell'equilibrio acido-basico e della pressione Composizione del sangue: Elementi figurati (ematocrito): Costituiscono il 45% del sangue e incl\udono eritrociti, leucociti e piastrine (frammenti di cellule). Plasma: Costituisce il 55% del sangue ed è composto per il 90% da acqua. Contiene sostanze organiche (proteine, lipidi → assorbimento intestinale , glicidi → sostanze base per macromolecole, ormoni, vitamine → tutte in maggiore quantità) e inorganiche (ioni e minerali). Siero: Deriva dal plasma, ma senza fibrina, utile per studiare le proteine sieriche attraverso l'elettroforesi. Elementi figurati del sangue: 1. Eritrociti (globuli rossi): ○ Hanno forma di dischi biconcavi, sono cellule enucleate derivanti dagli eritroblasti → immaturo globulo rosso che quando si differenzia perde il nucleo → non avendo DNA non riescono a produrre proteine ○ Funzione: trasporto di ossigeno. ○ Contengono emoglobina, prodotta nei reticolociti → In uno stadio subito precedente all'eritrocita finale si può parlare di reticolociti perché all'interno del citoplasma si ha una struttura filamentosa in cui è presente RNA e grazie alla quale si produce emoglobina (poi sparisce anche questa). ○ Struttura dovuta ad un insieme di proteine (proprie e membrana) che si combinano e danno collegamento al citoscheletro sottostante → diminuisce frizione e resistenza che i sangue ha a fluire nei vasi ○ La loro elasticità è essenziale per passare attraverso i capillari stretti. ○ Numero: 4-6 milioni/mm³. ○ Acido carbonico → fondamentale per sistema tampone in quanto mantiene il PH costante nel sangue, Co2 che si lega all’emoglobina carbossiemoglobina ○ Anidrasi carbonica → si trova nel globulo e serve per accelerare la reazione tra Co2 + acqua => acido carbonico, favorisce il trasporto di CO2 nel sangue ○ Durata di vita: circa 120 giorni, poi vengono eliminati dalla milza → macrofagi che ne degradano la superficie. ○ Produzione: avviene nel midollo osseo rosso (tessuto emopoietico→ si trova all’interno dell’osseo spugnoso) ci sono cellule staminali che si dividono e producono globuli rossi, attività regolata dall'eritropoietina prodotta dalle cellule che stanno vicino ai glomeruli (reni) → posizione molto vascolarizzata in un organo molto attivo a livello metabolico quindi il livello di ossigenazione regola la produzione di eritrociti. ○ Gruppi sanguigni: sono determinati dalle molecole glicidiche (antigeni) presenti sulla superficie degli eritrociti. È determinato geneticamente e dipende dall'attività di una determinata glicosiltransferasi. La proteina può essere glicosilata in maniera differente e portare a diversi antigeni. 2. Piastrine Origine: Frammenti di megacariociti, cellule molto grandi con un grande nucleo che si trovano nel midollo emopoietico. I megacariociti rimangono nel midollo, ma creano prolungamenti chiamati filopodi che si insinuano nei vasi sanguigni. Questi prolungamenti vengono frammentati dal citoscheletro, formando le piastrine (o trombociti → si occupano di coagulazione → trombosi). Funzione: Coagulazione del sangue (trombosi) ed emostasi (solidificazione del sangue e rigenerazione dei tessuti lesionati). Dimensioni: 2-3 micron (molto più piccole rispetto ai globuli rossi di 12-13 micron). Numero: Circa 200.000-300.000/mm³. Coagulazione: Le piastrine si aggregano e rilasciano fattori che promuovono la coagulazione del sangue, tra cui: ○ Serotonina: Riduce il calibro dei vasi lesionati e rallenta il flusso sanguigno. ○ Fattori che attivano la trombina: La trombina (enzima) trasforma il fibrinogeno in fibrina. Il fibrinogeno viene attivato in fibrina attraverso un taglio proteolitico. Emostasi: 1. Adesione piastrinica: Le piastrine si attaccano al sito della lesione. 2. Aggregazione piastrinica: Le piastrine si aggregano formando un tappo. 3. Formazione del coagulo: Le piastrine e i fattori della coagulazione formano un coagulo di fibrina. 4. Retrattazione del coagulo: Il coagulo si consolida e si ispessisce, stabilizzando la lesione. 3. Leucociti I leucociti, o globuli bianchi, sono incaricati della difesa dell'organismo. Possono migrare fuori dai vasi sanguigni in risposta a fattori chemotattici attraverso un processo chiamato diapedesi. I fattori chemotattici sono percepiti dai macrofagi e dalle cellule epiteliali, e attraggono i leucociti verso il sito di infezione o infiammazione → chemotassi (attrarre le cellule in un punto specifico). Nel sangue, i leucociti sono presenti in una concentrazione di circa 5000-7000/mm³. Tipi di leucociti: 1. Granulociti: Contengono granuli nel citoplasma, che sono vescicole di secrezione o fagocitarie. I granulociti si dividono in tre sottogruppi: ○ Neutrofili: Costituiscono il 50-70% dei leucociti. Sono molto attivi nella fagocitosi e presenti in grandi quantità nel pus delle ferite. Reagiscono a pochi coloranti e hanno un nucleo polimorfonucleato (composto da 4 elementi collegati). Sono reattivi ai complessi antigene-anticorpo (Atg-Atb → recettori Fc) e alle proteine del complemento + batteri e frammenti cellulari Citoplasma con granulazione, reagisce alla colorazione Non presentano l'antigene, a differenza dei macrofagi. Fagocitano sostanze estranee riconosciute da altri elementi del sistema immunitario, contribuendo a combattere le infezioni → complessi antigene-anticorpo ○ Eosinofili: Reagiscono a coloranti acidi. Aggrediscono parassiti e fagocitano complessi antigene-anticorpo. Secernono istaminasi, un antagonista dell'infiammazione. ○ Basofili: Reagiscono a coloranti basici. Secernono sostanze anticoagulanti (eparina) e vasodilatatrici (istamina e serotonina). Hanno una capacità fagocitaria limitata. Insieme ai mastociti, sono responsabili dei fenomeni allergici. Secernono sostanze in relazione all'attivazione delle IgE. 4. Linfociti I linfociti sono globuli bianchi molto più piccoli dei granulociti, con un nucleo che occupa gran parte del citoplasma. Sono molto numerosi. Oltre a essere presenti nel sangue, si trovano negli organi e nei tessuti linfoidi, così come nella linfa che circola nei vasi linfatici (circolo aperto). Gli organi linfoidi comprendono: il timo (vengono eliminati i linfociti immaturi), il midollo osseo, la milza, i linfonodi, le tonsille palatine, le placche di Peyer e il tessuto linfoide dei tratti respiratorio e digerente. Caratteristiche Generali Struttura: Cellule relativamente piccole, con la maggior parte dello spazio occupato dal nucleo. Funzione: Inattivi fino all'incontro con il loro specifico antigene. Cooperando con altre cellule promuovono la difesa immunitaria. Specializzazione: Riconoscono un solo tipo di antigene tramite un solo tipo di anticorpo. Linfociti immaturi, che non riescono a riconoscere molecole del proprio organismo → eliminati dal timo Immunità Acquisita: Il sistema immunitario reagisce più velocemente e intensamente se incontra più volte lo stesso antigene. Nel processo di differenziazione dei linfociti avvengono delle ricombinazioni genetiche casuali che portano a variabilità tra gli anticorpi → fenomeni permanenti in quanto sono fenomeni di ricombinazione. Tipi di Linfociti: Ne esistono di due classi → Linfociti T (Immunità Cellulo-Mediata) T Cell Receptor (TCR): Proteina iper-variabile sulla membrana dei linfociti T, riconoscono solo peptidi presentati da altre cellule + rimane sempre su una proteina transmembrana. Comunica con le altre cellule attraverso → contatto Presentazione dell'Antigene: Dipende da altre cellule che presentano l'antigene tramite il complesso maggiore di istocompatibilità (MHC → espressa da tutte le cellule nucleate, ha un'enorme variabilità). → Nb:+ si analizza per capire se il donatore può essere compatibile con il ricevente Esistono altre proteine che servono per stabilizzare il contatto Subtipi di Linfociti T: ○ Linfocita T Citotossico: Riconosce e uccide cellule comuni che presentano l'antigene (MHC I), inducendo l'apoptosi. Le proteine MHC1 si legano al recettore della cellula grazie all’aiuto delle proteine CD8. ○ Linfocita T Helper: Riconosce cellule specializzate che presentano l'antigene (MHC II) e modula la risposta immunitaria. Necessità della proteina CD4 per legarsi all'MHC II. Essenziale per l'attivazione di linfociti B e T citotossici. Media con tutte le altre cellule del sistema immunitario. ○ Linfociti T Suppressor: Modulano negativamente l'attività del sistema immunitario. ○ Linfociti NK (Natural Killer): Possono agire senza il consenso dei linfociti T helper. Linfociti B (Immunità Umorale) Produzione di Anticorpi: Producono anticorpi specifici tramite ricombinazioni genetiche casuali che aumentano la variabilità di conoscere gli antigeni. NB: essendo che si parla di combinazioni, esiste un numero elevato di anticorpi rispetto al numero di geni del nostro corpo. Creare anticorpi a caso tuttavia ha bisogno anche di un ordine → infatti durante il processo di maturazione i linfociti vengono selezionati ed eliminati quelli che riconoscono delle proteine del nostro corpo → eliminazione nel midollo osseo Anticorpo: proteina costituita da quattro diversi polipeptidi → due catene lunghe e due corte, le cui estremità sulle punte della y riconoscono gli antigeni. Parlando di tante combinazioni è possibile che non tutti i linfociti incontrino il proprio antigene, comunque ogni linfocita ha solo un anticorpo. Nel linfocita appena differenziato gli anticorpi si trovano sulla membrana essendo proteine transmembrana B Cell Receptor (BCR): Anticorpo transmembrana che riconosce specifici antigeni. Gira in maniera inattiva. Quando un linfocita B trova il suo antigene, si attiva e prolifera,creando una popolazione in grado di conoscere quell’antigene Plasmacellule: Sono le cellule attive che secernono anticorpi, saturando gli umori con anticorpi in grado di riconoscere l'antigene specifico. l’anticorpo ha un’azione neutralizzante ma non basta→ entrano in gioco anche le cellule fagocitarie che riescono a riconoscere in maniera specifica gli anticorpi combinati con l’antigene Memoria Immunitaria: Dopo l'infezione, vengono prodotte cellule della memoria che permettono una risposta rapida ed efficace a future esposizioni allo stesso antigene. → monociti - grandi e frequenti, permangono nel sangue per 24-36 ore - precursori dei macrofagi - in presenza di un evento infiammatorio migrano nel tessuto connettivo dove si differenziano in macrofagi che operano nella difesa immunitaria, presentando l’antigene alla cellula specializzata → linfociti Th e B - oltre a faagocitare e presentare l’antigene → produzione di sostanze difensive come il lisozima, ma anche sostanze che modulano la funzionalità delle altre cellule, interferoni Processi Immunitari Attivazione e Differenziazione: I linfociti immaturi che riconoscono molecole proprie dell'organismo sono eliminati selettivamente durante lo sviluppo. Cooperazione tra Linfociti: Linfociti T e B cooperano tra loro e con altre cellule specializzate per promuovere una difesa immunitaria efficace. EMOPOIESI → FORMAZIONE DELLE CELLULE DEL SANGUE - cellula staminale emopoietica pluripotente - progenitore emopoietico pluripotente che dà origine a 2 strade: 1. progenitore linfoide comune → origine a NK,T e B + cellula dendritica 2. progenitore mieloide comune → origine a eritrociti, megacariociti, piastrine, basofili,eosinofili, neutrofili, monociti, osteoblasti e macrofagi ANGIOGENESI → formazione di nuovi vasi sanguigni meglio guardare immagine pag 21 TESSUTI LINFOIDI - tessuti in cui si stabiliscono i linfociti - MALT : tessuto linfoide associato alla mucosa → si trova nel tratto gastrointestinale, tiroide, polmoni, occhi e pelle - organi linfoidi primari → midollo osseo e il timo. Quest’ultimo seleziona in maniera positiva e negativa i linfociti in base alla presenza o meno di CD4 o CD8. Le cellule timiche sono le uniche cellule del corpo che sanno esprimere tutte le proteine del genoma in modo da poter selezionare al meglio i linfociti → questo perché se ci sono linfociti che si combinano con cellule del corpo vanno eliminati. - organi linfoidi secondari → sono zone in cui i linfociti T vengono in contatto con gli antigeni in maniera preferenziale → linfonodi sono piccole stazioni di filtraggio presenti nei vasi linfatici da cui passa il liquido interstiziale che viene rilasciato dai tessuti connettivi. Queste stazioni servono per intercettare e distruggere sostanze estranee. Formati da una rete di cellule all’interno, circondato da una capsula che riceve i vasi linfatici, da questa capsula esce il vaso linfatico efferente ( dall’ilo). Quindi i linfonodi vengono attraversati dalla linfa che porta i linfociti → la linfa è un liquido simile al plasma che porta anche linfociti che girano e sorvegliano l’organismo - milza → ha una circolazione aperta, ed è formata da polpa rossa e polpa bianca (si trovano i globuli bianchi) - tessuto linfoide circonda le arteriole TESSUTO MUSCOLARE - In grado di contrarsi e garantire sostegno - insieme a quello scheletrico → dona la capacità di muoversi formato da una fibra muscolare scheletrica multinucleata → si tratta di tessuto muscolare striato scheletrico - funzioni: postura, movimento, consolidazione articolazione e produzione di calore - ogni muscolo ha una porzione in grado di contrarsi + all’estremità è in continuazione con il tessuto connettivo denso che costruisce i tendini - cellule plurinucleate si distinguono tra sincizi → sono la fusione di tante cellule nucleate + plasmodi → nuclei che si dividono senza la divisione del citoplasma - tessuto connettivo avvolge e sostiene le fibrocellule, si hanno poi i tendini che prendono connessione con lo scheletro - connettivo decorrono i vasi sanguigni e le fibre nervose che stimolano la contrazione Formazione del tessuto muscolare, comprende tre strati: → Endomisio: fibre di collagene che entrano all’interno delle fibre muscolari → Perimisio: parte esterna del muscolo → Epimisio: parte più esterna - Due tubuli T in ogni sarcomero in corrispondenza della fine dei filamenti di miosina - Forza espressa dal muscolo → in funzione al numero di unità motorie. Anche la frequenza agli stimoli modula l’entità della forza - A seconda dello stimolo → la fibra assume un determinato aspetto, viene influenzata dai diversi fatti : → Attività : a seconda dell'attività richiesta si sviluppano fibre bianche oppure fibre rosse → Innervazione: fibre nervose innervano quelle muscolari bianche e rosse, hanno morfologia ed attività differenti. quelle che innervano le bianche hanno diametro maggiore e giunzioni neuromuscolari più sviluppate → Fibra: 'innervazione è responsabile delle caratteristiche contrattili della fibra muscolare, sia a breve termine (ritmo di contrazione) che a lungo termine (espressione genica) - Eterogeneità metabolica delle fibre → data dall’attività mitocondriale, attività metabolica e presenza di glicogeno Cellule che si possono trovare nel tessuto muscolare - Cellula mioepiteliale: cellule specializzate simili ai muscoli presenti nei vari tessuti e organi del corpo. Si trovano nelle strutture che contengono elementi ghiandolari o secretori. - Cellule cardiache: Il tessuto muscolare striato cardiaco, costituito da cellule chiamate cardiomiociti, compone la parete del cuore. Queste cellule mononucleate presentano striature e sono connesse tramite dischi intercalari, che le uniscono meccanicamente e fisiologicamente. I cardiomiociti si contraggono autonomamente e automaticamente, pur essendo innervati da nervi che ne modulano l'attività. Struttura dei Cardiomiociti - Forma e Connessioni: I cardiomiociti sono cellule cilindriche con biforcazioni, formando una rete cellulare essenziale per il corretto funzionamento del tessuto. I dischi intercalari presentano due tipi di giunzioni: → Desmosomi: Giunzioni meccaniche perpendicolari alle fibre contrattili, con filamenti intermedi costituiti da desmina. → Gap Junctions: Giunzioni parallele alle fibre, permettono il passaggio di ioni, garantendo continuità elettrica. → Giunzioni particolari connettono i filamenti di actina sarcomeri di cellule consecutive - Nucleo e Citoplasma: Il nucleo centrale si trova nella parte prossimale della cellula, dove le miofibrille non possono attraversarlo. Il citoplasma in questa zona è differente. - Tessuto Connettivo e Capillari: Tra i cardiomiociti è presente tessuto connettivo che li separa, contenente capillari necessari per il nutrimento e l'ossigenazione del cuore. - Struttura Interna: I cardiomiociti hanno una struttura interna simile alle fibre muscolari scheletriche, con tubuli T e cisterne del reticolo sarcoplasmatico, sebbene meno sviluppate. I tubuli T sono allineati con le linee Z, di diametro maggiore, e in sezione trasversale si nota una diade invece della triade. Il reticolo sarcoplasmatico (diffonde calcio) e la membrana lavorano insieme per la diffusione del calcio. - Mitocondri: Sono abbondanti e simili a quelli delle fibre muscolari lente. Sistema di Conduzione del Cuore Il sistema di conduzione, formato da cardiomiociti specializzati, trasmette velocemente il segnale elettrico attraverso il cuore, in particolare tramite il fascio di His → collega anatomicamente le due branche del cuore - Nodo Seno-Atriale: Le cellule di questo nodo non mantengono il potenziale di riposo della membrana e si depolarizzano automaticamente, generando un potenziale d'azione che si distribuisce ai cardiomiociti degli atri. - Nodo Atrio-Ventricolare: Riceve l'onda di depolarizzazione e la ritarda temporaneamente, permettendo la contrazione ritardata dei ventricoli. Innervazione e Funzione Endocrina Il miocardio è innervato dal Sistema Nervoso Autonomo (SNA) tramite il nervo vago: → Sistema Nervoso Parasimpatico (SNP): Rallenta il battito cardiaco (fibre amieliniche parasimpatiche). → Sistema Nervoso Simpatico (SNS): Accelera il battito cardiaco e ne aumenta l'intensità tramite il rilascio di adrenalina.(fibre nervose ortosimpatiche) Alcuni cardiomiociti, situati negli atri, hanno attività endocrina e sono sensibili a quanto il sangue riempia velocemente gli atri. Regolano il volume del sangue, se troppo secernono un fattore natriuretico atriale favorendo l'escrezione di sodio e urina, aumentando la pressione → riducendo di conseguenza il volume plasmatico - Cellula muscolare liscia Dimensioni e Distribuzione: Le cellule muscolari lisce variano di diametro e sono disposte molto vicine tra loro. Il tessuto connettivo tra le cellule è meno abbondante rispetto ad altri tipi di muscolatura. Contrazione: La contrazione della muscolatura liscia può essere molto lunga e mantenuta senza un grande dispendio energetico, permettendo lo scorrimento senza consumo di ATP → in quanto essendo molto fitte il tessuto connettivo è meno abbondante Orientamento delle Cellule: Le cellule muscolari lisce hanno un andamento parallelo e sono molto più fitte. La forma del nucleo può indicare lo stato di contrazione o rilassamento del muscolo; le fibre contrattili sono disposte in modo incrociato, influenzando la tensione della membrana nucleare. Caveole: Le cellule muscolari lisce non possiedono tubuli T. Al loro posto, presentano caveole, piccole invaginazioni della membrana ricche di colesterolo e sfingolipidi, che potrebbero aumentare la superficie cellulare e contribuire alla regolazione del calcio intracellulare. Controllo della Contrazione Sistema Nervoso Autonomo (SNA): La contrazione può essere controllata dal SNA, ma esistono molte altre tipologie di controllo che rendono la contrazione specifica per ogni tipo di muscolo liscio. Stimoli Ormonali: La muscolatura liscia dei vasi sanguigni è particolarmente sensibile agli stimoli ormonali. Ad esempio, l'adrenalina può stimolare sia la contrazione che il rilassamento, a seconda del tessuto target: ○ Rilassamento Gastrointestinale ○ Dilatazione dei Bronchi ○ Aumento della Frequenza Cardiaca ○ Deviazione del Flusso Sanguigno verso Muscoli e Fegato Altri Fattori: Anche pH e temperatura possono modulare la contrazione. Diverse situazioni ambientali e fisiologiche possono influenzare specificamente la contrazione dei vari tipi di muscolatura liscia. Innervazione → Monounitaria e Multiunitaria: Esistono diversi tipi di innervazione muscolare liscia, che possono essere più o meno numerose. Ad esempio, l'innervazione può essere monounitaria, dove le cellule muscolari si contraggono come un singolo unità, o multiunitaria, dove ogni cellula muscolare riceve un innervazione separata e si contraggono indipendentemente. Applicazione nella Parete Intestinale Tonaca Sottomucosa e Follicoli Linfoidi: Nella parete intestinale, la tonaca sottomucosa ospita i follicoli linfoidi associati alla mucosa (MALT). Strati Muscolari: La muscolatura liscia della parete intestinale è organizzata in due strati distinti: ○ Strato Interno: Fibre perpendicolari all'asse centrale. ○ Strato Esterno: Fibre parallele all'asse centrale. Questa organizzazione consente un'efficace peristalsi e movimento dei contenuti intestinali lungo il tratto digestivo TESSUTO NERVOSO Ha 3 funzioni principali : sensoriale, integrazione ed effettrice SNC - tutto ciò all’interno della scatola cranica =encefalo + midollo spinale - funzione di integrazione e gestione → interpreta gli stimoli e articola una risposta adeguata a quest’ultimi - nell’encefalo si distinguono: → sostanza grigia: la più esterna, con un numero elevato di cellule, tra cui i neuroni che tendono ad avere un corpo cellulare grande, un nucleo ricco di eucromatina e un citoplasma ricco di ribosomi e RER con elevato metabolismo → sostanza bianca: più interna - midollo spinale, la struttura è invertita → bianca esterno, grigia interno - Tra una vertebra e l'altra ci sono due nervi spinali →unione di una radice dorsale(Afferente, sostanza grigia → corpi dei neuroni da cui emergono le vie di comunicazione) e una ventrale (efferente, sostanza bianca →formata da guaina mielinica con assone al centro) Cellule di questo sistema: Astrociti: - numerosi, con molti prolungamenti → fortemente ramificate - Formano strutture appiattite che rivestono i capillari del sistema nervoso - con l’endotelio dei capillari costituiscono la BEE - creano zona di controllo che protegge il SN dalle infezioni e dalle sostanze esterne - gap junction : li connettono ai neuroni e alle sinapsi - rivestono corpo neuroni → creando un ambiente controllato sia chimicamente che per la migrazione Oligodendrociti - poche ramificazioni - presenti nella sostanza grigia e bianca - avvolgono i prolungamenti assonici del SNC isolandoli elettricamente e costituiscono la guaina mielinica - possono rivestire più assoni Microglia - macrofagi del tessuto nervoso, derivano da monociti embrinali - Eliminano cellule morte, promuovono le infiammazioni e richiamano linfociti. Ependimociti - cellule ependimali che rivestono i ventricoli cerebrali e il canale ependimale con una lamina monostratificata - provvisti di ciglia vibratili e prolungamenti nella membrana basale → si collegano agli astrociti - Favoriscono il microcircolo del liquido Cefalorachidiano e rivestono anche i plessi corioidei che producono il liquido. SNP - Nervi, gangli e Terminazioni Nervose. - Funzione di trasporto di segnali per e da il SNC + trasduzione del segnale, connette il snc al resto del corpo - si divide in → afferente si trovano i nervi → somatici: trasmettono impulsi dalla pelle, dai muscoli e dagli organi al SNC → viscerali:trasmettono impulsi dagli organi viscerali. → efferente : trasmettono impulsi dal SNC agli organi effettori. Il sistema nervoso efferente viene diviso in nervoso volontario e autonomo, che a sua volta si divide in simpatico e parasimpatico → in antagonismo tra di loro Cellule presenti in questo tessuto: o Cellule satelliti → costituiscono un rivestimento che isola il corpo dei neuroni gangliari degli altri tessuti. o Cellule di Schwann → avvolgono un singolo assone e ne costituiscono la guaina mielinica NEURONI Caratteristiche Generali - Funzione: I neuroni generano e conducono il segnale nervoso. - Struttura e Dimensione: Sono cellule estremamente grandi e articolate nello spazio, longeve e generalmente non vanno incontro a mitosi. Tuttavia, esiste una limitata capacità rigenerativa che può dar origine a nuovi neuroni. - Suddivisione Funzionale: Riassunto Funzionale delle Zone del Neurone 1. Zona Afferente (Dendriti): Riceve segnali ma non è interessata dal potenziale d'azione. 2. Zona di Integrazione (Corpo Cellulare): Integra i segnali ricevuti dai dendriti. 3. Zona di Inizio dell'Impulso (Monticolo Assonico): Origina il potenziale d'azione. 4. Zona di Conduzione (Assone): Conduce il potenziale d'azione lungo la lunghezza dell'assone. 5. Zona Effettrice o di Trasmissione (Sinapsi): Trasmette il segnale ad altre cellule, che possono essere altri neuroni, cellule muscolari o ghiandolari. Corpo Cellulare Descrizione: È abbondante, con un nucleo sviluppato e un nucleolo visibile. Colorazione: Per l'osservazione al microscopio si utilizza il deposito di metalli di argento. Dendriti - Di diametro grande che si riduce progressivamente con la ramificazione. - Funzione: Ricevono segnali elettrici centripeti che arrivano all'assone sotto forma di depolarizzazioni localizzate, ma non come potenziali di azione. Assone - Descrizione: Ha un diametro costante e può essere mielinizzato o meno. - Mielinizzazione: → Formazione: La guaina mielinica è formata dall'avvolgimento di cellule specializzate (cellule di Schwann nel sistema nervoso periferico e oligodendrociti nel sistema nervoso centrale). →Funzioni: Diminuisce il dispendio energetico. Aumenta la velocità di conduzione del segnale. Protegge e isola elettricamente le fibre assoniche → Nodi di Ranvier: La depolarizzazione è localizzata nei nodi di Ranvier, dove sono concentrati i canali ionici e dove si interrompe la guaina mielinica, permettendo la conduzione saltatoria del segnale. SINAPSI - Chimica (neurotrasmettitore) o elettrica - possono essere di diversi tipi: assodendritiche, assosomatiche, assoassoniche, dendrodendritiche e dendrosomatiche - composta da due parti: postsinaptica e presinaptica - il neurotrasmettitore viene rilasciato dal calcio Ci sono diversi tipi di neurotrasmettitori → ammine biogene, amminoacidi, peptidi e nuovi messaggeri come ATP, NO e CO. Arco riflesso → movimenti rapidi in caso di emergenza (es. toccare oggetto incandescente). I neuroni che portano gli stimoli dalla periferia al SNC (afferenti) sono i neuroni che hanno il ganglio nelle radici dorsali → neuroni pseudounipolari. Successivamente il primo neurone che incontra il PA (che arriva dalle radici dorsali) è un interneurone che porta rapidamente il segnale a un motoneurone della radice ventrale che va ad innervare il muscolo effettore. L'interneurone va anche al cervello per produrre la sensazione di dolore. I propriocettori danno informazioni sulla postura dei muscoli e sulla velocità e intensità della contrazione → altra tipologia di arco riflesso. Quello che succede è : pentola bollente → neuroni pseudounipolari → PA → interneurone → motoneurone + cervello → contrazione muscolo e dolore NERVI → strutture simili a quelle che costituivano il muscolo, guardando al tessuto connettivo che riveste il nervo si parla di endonervio, mesonervio, perinervio. All'interno del nervo cambia l'orientamento della sezione in quanto l'andamento delle singole fibre nervose non è rettilineo → le fibre nervose viaggiano ad onde in quanto c'è bisogno di maggiore resistenza alla trazione. All'interno del nervo si trovano assoni di diametro diverso e mieline di spessore diverso. GANGLI → cellule di grandi dimensioni. CELLULE NEL CORPO UMANO → il numero stimato è di trentamila miliardi di cui la gran parte di queste sono cellule del sangue. In termini di massa 2/3 è costituito da cellula invece 1/3 è sostanza extracellulare. Turnover cellulare → ogni giorno vengono sostituite 300 miliardi di cellule (4 milioni di cellule al secondo). L'80% delle cellule sostituite sono cellule del sangue che però, per le loro piccole dimensioni, corrispondo al 40% del turnover in termini di massa.

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