Igiene ed Educazione Sanitaria PDF

Summary

This document explores the concept of hygiene and health education. It discusses the evolution of the definition of health, emphasizing various determinants of health, including biological, behavioral, and environmental factors. It also delves into the difference between hygiene and clinical disciplines, as well as primary, secondary, and tertiary prevention.

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17/10/2024 Igiene è una parola che deriva dal greco e significa “buona salute”. Igea era una dea appartenente all’olimpo greco a cui i sani si rivolgevano per mantenere la loro condizione di benessere. Invece la dea che interveniva per ripristinare la salute era Panacea. Da Igea derivano le discipli...

17/10/2024 Igiene è una parola che deriva dal greco e significa “buona salute”. Igea era una dea appartenente all’olimpo greco a cui i sani si rivolgevano per mantenere la loro condizione di benessere. Invece la dea che interveniva per ripristinare la salute era Panacea. Da Igea derivano le discipline di prevenzione, mentre da Panacea derivano quelle cliniche. In generale è una disciplina che ha il fine di promuovere e conservare la salute sia individuale che collettiva. Il concetto di salute ha subito diverse evoluzioni nel corso del tempo. Agli inizi del ‘900 non esisteva una vera e propria definizione, anche perché le malattie infettive erano un flagello che costituiva la principale causa di morte. Infatti l’aspettativa di vita era molto bassa. Sono cambiati anche gli strumenti e le prevenzioni. Inizialmente si considerava solo il benessere fisico. Nella meta del ‘900 la WHO nel 1948 (organizzazione mondiale della sanità istituita nel dopoguerra) ha delineato una definizione di salute: “uno stato completo di benessere fisico, mentale e sociale e non una semplice assenza di malattia. La salute deve essere vista come una risorsa che permetta di realizzare al meglio le nostre potenzialità sul piano individuale, sociale ed economico. Non è nemmeno qualcosa di statico. Poiché è dinamica. Es. proverbio arabo: ce ne si rende conto soltanto quando la si perde. La salute è un bene prezioso perché migliorare la salute significa migliorare la qualità della vita. DETERMINANTI DI SALUTE I determinanti di salute sono una serie di fattori che influenzano la nostra salute e possono essere di diversa natura. Non devono essere considerati singolarmente, ma nel loro insieme possono migliorare o alterare la salute di un individuo nel corso della vita. I determinanti di salute si possono classificare in: - Non modificabili: caratteristiche biologiche; - Modificabili: fattori comportamentali, ambientali, fattori sociali e disponibilità di servizi Es. dieta: dal greco significa stile di vita. Oggi si mangia troppo e male e si limita l’attività fisica. Infatti un apporto calorico troppo alto è causa di numerose patologie. Nel 2020 sono state individuate delle linee guida specifiche per controllare attività fisica e salute, indipendentemente dall’età. DALLA SALUTE ALLA MALATTIA Salute e malattia non sono due parole distinte, ma sono in continuità reciproca. Ci possono essere vari stati intermedi e ovviamente la qualità della vita diminuisce con la malattia. I fattori genetici di rischio per la salute possono essere di vario tipo: - Genetici: mutazioni e malattie su base genetica (ereditarie). Sono rare ma ognuno di noi può avere una predisposizione genetica che può influenzare il soggetto. Si possono esprimere o meno però anche a seconda dello stile di vita. - Fattori comportamentali: alimentazione scorretta (quantitativamente e qualitativamente), livelli di attività fisica inadeguati ed abitudini come fumo ed alcool. (capacità di smaltimento limitato dell’etanolo nel fegato). - Fattori ambientali: inquinamento (alterazione della matrice ambientale con danni diretti o indiretti), l’uomo ha prodotto 300mila sostanze simbiotiche, microrganismi patogeni che da sempre sono esistiti (parassiti che si sono evoluti come l’uomo). I diversi fattori di rischio interagiscono tra loro integrando le singole potenzialità di azione ed esercitando sull’organismo un effetto cumulativo e sinergico, tale da determinare per il prevalere delle condizioni negative, il passaggio dallo stato di salute a quello di malattia. La definizione di malattia è complessa perché esistono diverse malattie con molteplicità di agenti eziologici, di scenari epidemiologici e clinici. Le varie caratteristiche possono essere ricondotte a modelli utili per la scelta degli obiettivi e strategie per la prevenzione. Lo stile di vita è il modo di essere a livello individuale e di popolaione che si esprime con atteggiamnti e comportamenti manifestati nella quotidianità. È determinato dalla cultura propria della popolazione di appartenenza. Cultura occidentale dei paesi ad alto redditto propone stili di vita caratterizzati da comportamenti che presentano fattori di rischio per diverse patologie croniche ed eventi lesivi. Malattie cardiovascolari, tumori e malattie respiratorie croniche e diabete sono associati a un gruppo di fattori di rischio comuni modificabili che contribuiscono all’insorgenza delle patologie sia direttamente sia attraverso fattori di rischio intermedi. Le malattie croniche posono avere: - Fase di latenza: periodo in cui i fattori di rischio esplicano la loro azione e puo durare anche diversi anni; - Fase preclinica: malattia già in atto ma il paziente non avverte alcun sintomo. - Fase clinica: malattia si manifesta. 29/10/24 Malattie croniche non trasmissibili Le malattie hanno un diverso peso nella società. Le malattie croniche non trasmissibili hanno il maggior impatto sulla nostra salute e rappresentano la principale causa di morte, malattia e disabilità nel mondo. Le principali cause di morte vengono stimate dall’OMS e nel 2019 (prima della pandemia) erano 55,4 milioni di morti. Il 55% causato dalle prime 10 malattie croniche non trasmissibili. A livello globale 74% dei decessi è dovuto a malattie non trasmissibili. Al primo posto ci sono la cardiopatia ischemica, l’ictus, malattie croniche dell’apparato respiratorio e vari tipi di tumore e diabete. Le malattie trasmissibili hanno influenza minore. C’è differenza tra paesi ad alto e basso reddito. Nei paesi a basso reddito c’è ancora una prevalenza di malattie infettive (malaria, tubercolosi), mentre in quelli ad alto reddito sono presenti tra le prime 10 solo malattie croniche non trasmissibili. L’Italia è tra i paesi ad alto reddito con principale causa di morte legata alle malattie cromiche non trasmissibili. Questi riguardano la totalità della popolazione. Se si distinguono le varie fasce di età ci sono delle differenze. Nelle fasce di età giovanili le principali cause di morte sono dovute a malattie a causalità diretta (traumi, incidenti stradali). Sono comunque numericamente inferiori. Questo però non varia guardando la percentuale del genere (in quantità pero maggiori i maschi). Alla base di certe patologie potrebbero esserci malattie croniche non trasmissibili. L’approccio dell’igiene è diverso dalle discipline cliniche. Igiene cerca di evitare che le persone si ammalino, mentre le cliniche tutelano quando la salute è andata persa. La malattia è il confine tra le due discipline. Obiettivo igiene: è conservare la salute di un soggetto sano o che apparentemente lo sia. (promozione salute e prevenzione delle malattie) Obiettivo cliniche: ripristinate la salute del soggetto malato. (diagnosi, cura, riabilitazione. La massima efficacia si ottiene se si lavora su intere comunità, ma non si esclude la prevenzione sui singoli individui. Ambiente fisico e sociale sono anche ambiti significativi su cui intervenire per la prevenzione. Le discipline cliniche invece agiscono solo sul singolo umano escludendolo dal contesto in cui vive. Igiene si basa su 2 approcci: - Ricerca: cerca di individuare i fattori di rischio e i fattori protettivi secondo un metodo scientifico epidemiologico (epidemiologia) - Parte operativa: mette in pratica le scoperte fatte dall’attività di ricerca potenziando i fattori di benessere e allontanando i fattori di rischio. (prevenzione) Epidemiologia è un termine che deriva dal greco e vuol dire studio della popolazione (studio delle condizioni sanitarie). Studia lo stato di salute di una popolazione andando a definire come le condizioni di salute possono cambiare nel tempo. Studia i fattori che favoriscono ed ostacolano insorgenza e diffusione della malattia nella popolazione. Fornisce un metodo per migliorare la salute ed evitare le malattie e quindi le conoscenze necessarie per attuare la prevenzione. Per descrivere lo stato di salute o malattia di una popolazione si usa epidemiologia descrittiva tramite indicatori di vario tipo (diffusione malattie, prevalenza in un anno). Epidemiologia analitica permette di studiare determinati stati di salute e malattia (esperienze del passato e vari approcci) e usata per valutare gli interventi sanitari (epidemiologa valutativa). Questi metodi venivano adottati sugli ambiti sanitari come le malattie infettive già dall’800, le malattie croniche non trasmissibili e incidenti stradali ecc. La Prevenzione è l’aspetto operativo che viene messo in pratica per evitate che le persone si ammalino. OMS ha ampliato l’ambito pretendendo non solo le misure che prevengano la malattia ma anche quelle che arrestano la diffusione della malattia stessa. Vi sono 3 ambiti di azione della prevenzione perché intervengono in 3 momenti diversi del decorso della malattia - primaria: vera prevenzione, volta ad evitare che le persone si ammalino. - Secondaria: permette di identificare precocemente le malattie migliorando la prognosi - Terziaria: quando la persona ha già la patologia cronica e si cerca di evitare complicanze recidive e recuperare la salute psichica e fisica del soggetto affetto. PREVENZIONE PRIMARIA La prevenzione primaria consiste nell’attuazione di misure, a livello individuale o della popolazione, atte a diminuire l’incidenza nella popolazione di una qualsiasi patologia. Cioè quando si agisce sui determinati di salute e di malattia. Cerca di agire sulle cause dei fattori che scaturiscono insorgenza della malattia e viene Quindi effettuata su soggetti Sani e ha come obiettivo quello mantenerli tarli. Tipo di intervento sulle conoscenze acquisite sui fattori di rischio (rimozione tabacco ecc..) e potenziare le capacità di difesa del soggetto (es. Vaccini). Le patologie infettive sono caratterizzate da esposizione ad un agente infettivo patogeno che dopo periodo incubazione porta comparsa dei sintomi. Per prevenire su esse ci sono diversi strumenti (evita contagio tramite l’evito di esposizione oppure vaccinazione); la prima cosa è potabilizzazione dell’acqua; disinfettare le superfici ed igiene delle mani e sicurezza degli ambenti che possono trasmettere degli agenti patogeni. Malattie croniche non trasmissibili normalmente patologie multi fattoriali dove non c’è agente patogeno responsabile, ma molti fattori, nessuno dei quali è specifico e sufficiente a determinare la malattia. Si deve Agire sui fattori di rischio comuni a queste malattie evitando l’esposizione ad essi: sia attività formative che norme legali. Educazione alla salute mette in evidenza la salute e per migliorarla non serve che sia fatta solo in ambito sanitario, ma anche in altri. Non solo dare informazione ma serve a migliorare alfabetizzazione alla salute, comprendendo aumento delle conoscenze e a sviluppare life skills che contribuiscano alla salute del singolo e della comunità l’Obiettivo di prevenire le malattie e promuovere la salute (grazie ad instradare le persone a fare scelte giuste), investire sulle generazioni future in modo che non ci siano comportamenti scorretti che si oppongano a quelli corretti e in modo quindi da essere mantenuti nel corso della vita. Deve essere accompagnata da politiche effettuate sull’ambiente fisico e sociale delle persone. Per le malattie croniche non trasmissibili ci deve essere un approccio multidisciplinare, sia per la comunità che per l’individuo. (Agendo sugli stili di vita e creando ambient favorevoli). PREVENZIONE SECONDARIA Si interviene ad un livello successivo del decorso: diagnosi precoce di malattie asintomatiche. Malati sconosciuti perché colpiti da malattie ma ancora inconsapevoli e apparentemente sani poiché asintomatici. Si intercetta chi ha un’alterazione che non è ancora manifesta. Identificare in modo precoce (in tempo) crisi si hanno maggiori possibilità di guarite o ridurre la malattia. Si agisce nella fase pre-clinica in cui ci sono già danni ma non si manifestano. Può essere fatta solo su patologie con andamento cornico e lento. Caratteristiche della malattia per fare una prevenzione secondaria - decorso lento e lungo prima della manifestazione dei sintomi - A disposizione dei test di screening (poiché sono apparentemente sane), devono essere facili da eseguire e poco costosi e specifici - Cure efficaci: trattamenti che permettano la cura oppure prolungare la sopravvivenza. (Es. Alcuni tipi di tumori) Screening= passare al vaglio/setaccio per distinguere i sani da quelli che lo sono solo apparentemente. È elemento essenziale della prevenzione secondaria e consiste nella procedura che consente la presunta identificazione di una malattia in fase iniziale per mezzo di un test rapido e di semplice impiego. Non è un vero e proprio test diagnostico (distingue in una popolazione le persone apparentemente sane da quelle malate). Se positivi sottoposti ad approfondimenti diagnostici che confermino la diagnosi. Si sceglie la popolazione target che per vari motivi è particolarmente esposta al rischio di quella patologia (si guarda epidemiologa). Poi si passa al setaccio che permette di distinguere il test da un risultato negativo (che verranno richiamati in un periodo successivi) o positivo (sottoposto ad approfondimenti diagnostici che la possono confermare (trattamenti di migliorare la prognosi) altrimenti ritorna al controllo periodico successivo)). Screening oncologici di massa 3 tipi di tumori nei quali lo screening di massa risulta essere efficace dal punto di vista costo - efficacia. Cancro al seno e cervice uterina e tumore del colon retto. Le persone vengono invitate periodicamente ad eseguire il test. La periodicità dipende dal periodo di sviluppo della malattia cronica e le fasce di età che sono decise in base all’efficacia della terapia e dalla probabilità di trovare soggetti affetti. PREVENZIONE TERZIARIA Quando c’è già una patologia in atto con lo scopo di ridurre il rischio di evoluzione verso invalidità, migliorare qualità di vita e riguarda i prevalentemente la riabilitazione fisica e il sostegno psicologico e la modifica dello stile di vita Introduzione alle malattie infettive. STORIA DELLE MALATTIE INFETTIVE Parallela a quella dell’uomo: uomo da sempre ha convissuto con microrganismi patogeni. Ci sono diverse documentazioni storiche che affermano che erano un flagello per umanità. Es prime testimonianze egizie su poliovirus che provocano paralisi degli arti inferiori (poliomielite). Altro esempio vaiolo umano causato da poxvirus. La peste definita come morte nera 25 milioni morti, influenza e vaiolo nel 1500 successiva alla conquista del nuovo mondo. Spagnola (influenza che ha provocato epidemia su scala mondiale dopo la fine della prima guerra mondiale (più nei 20kk di morti). Nel XX secolo c’è stata la riduzione delle morti per malattie tipiche del passato sia per cambiamento degli ambienti e dello stile di vita, sia per la scoperta di antibiotici (da Fleming) in grado di curare le malattie infettive che prima erano incurabili (batteriche). Tanti strumenti di prevenzione. Ma esistono ancora patologie non curabili. Perciò ci si concentra sulle malattie croniche non trasmissibili (es. Da anni non ci sono casi di vaiolo, poliomielite eliminata in Europa e in altre regioni dall’ OMS, eliminata anche la difterite e tubercolosi tenuta sotto controllo nei paesi ad alto reddito). Nel XXI secolo non sono sparite ma sono cambiate le malattie e epidemiologia. Malattie del passato debellate ma ci sono nuove malattie infettive talvolta anche sconosciute. Le malattie note sono tenute sotto controllo ma ci possono essere nuove diffusioni (morbillo). I gruppi patogeni e microrganismi però possono mutare e diventare resistenti ai farmaci e si ha quindi aumenti di infezione (uomo sviluppa anticorpi più lentamente della mutazione del virus). Agenti possono determinare anche patologie non infettive, ma portano allo sviluppo di malattie tumorali (agenti oncogeni). L’ insorgenza e diffusione delle malattie infettive è favorita per esempio dal fatto che siamo in un mondo globalizzato in cui si spostano sia persone che merci; urbanizzazione (assembramento ed ambienti chiusi); uomo modificato ambiente profondamente; modificato ambiente anche dove vivono i microorganismi che hanno fatto salti di specie (spillover da animale a uomo) poiché i virus hanno capacità di mutarsi e modificarsi. MALATTIE INFETTIVE Le malattie infettive sono patologie causate da organismi (agente eziologico) di natura biologica e sono in genere trasmissibili (trasmesse da un individuo all’altro). Le cause sono i microrganismi (anche se i virus non sono microrganismi), organismi viventi di dimensioni talmente piccole da non essere visibili a occhio nudo. Esempi sono i batteri (sull’ordine dei micron, mentre virus nm). Da un punto di vista antropocentrico si suddividono in: - Saprofiti: vivono nell’ ambiente esterno e si nutrono a spese del materiale in decomposizione (normalmente non sono patogeni) e sono utili all’uomo (ciclo materia) - commensali: vivono sulle nostre superfici corporee si nutrono a nostre spese e sulle mucose che rivestono le cavità del nostro corpo che comunicano con l’esterno e normalmente non recano danno. - Patogeni: microrganismi che generano delle patologie e quindi malattie infettive. Ideali per modificarsi e riprodursi nell’organismo umano (temperatura e nutrimento), ma moltiplicandosi causano un danno e manifestazione della malattia. SAPROFITI Utili soprattutto per il ciclo della materia perché sono il nutrimento per le piante che sono nutrimento per gli animali sulla terra (usati dall’uomo per produrre yoghurt e vini o smaltire liquami) COMMENSALI Si trovano nel cavo orale (nella saliva in 1 ml 500milioni di cellule batteriche) apparato respiratorio (solo nelle vie aeree superiori) apparato digerente (soprattutto intestino), apparato urogenitale (parte esterna), occhio e orecchio (parte sterna) e nella pelle (piena di microrganismi). Nel sangue, apparato muscolare e scheletrico, emopoietico e apparato cardiovascolare e sono assenti nel sistema nervoso centrale, ma prestino virus latenti. Simbiosi che favorisce uomo. Microbiologa intestinale: metabolismo dei carboidrati e energetico, produce vitamine fa da barriera e regola il corretto sviluppo della mucosa intestinale. Bambino quando nasce privo di microrganismi quindi è sterile, ma durante la nascita i microrganismi colonizzano la cute e le mucose del bambino che instaura un rapporto di convivenza. Possono essere modificati dal nostro stile di vita. PATOGENI Sono una minoranza e sono in grado di generare una malattia e hanno specifiche capacita: si riproducono nel nostro organismo causandone un danno con meccanismi diversi: con segni (oggettivi) e sintomi (soggettivi). Questi sono agenti eziologici delle malattie. Ci sono anche i patogeni opportunisti; normalmente non patogeni, ma che lo possono diventare. Le specie commensali o saprofite possono diventare tali. Distinzioni quindi non così rigide. HIV immunodeficienza umana che causa immunodepressione con comprarla di patologie. Dette appunto infezioni opportunistiche. 31/10/2024 Cenni di microbiologia Gli agenti eziologici delle malattie infettive sino batteri, virus, protozoi e miceti microscopici (es. Candida) e sono invisibili ad occhio nudo. Principalmente sono causate da batteri (tetano, tifo, colera) e virus (covid19, epatiti virali, morbillo, varicella) e malattie infettive. BATTERI Sono organismi unicellulari e hanno organizzazione procariotica, dalle dimensioni dell’ordine di 0,2-4 micron (millesimo di millimetro). Dal punto di vista morfologico si dividono in: - Cocchi: forma sferica (meningococco) Si classificanti nel modo in cui si aggregano in: diplococchi se rimangono a coppie, streptococchi disposti a catenella (batterio della scarlattina); stafilococchi formano un grappolo - Bacilli: forma cilindrica a bastoncino (vaccino del tetano, escherica coli) - Vibrioni-spirilli hanno forma ricurva a spirale La cellula batterica contiene materiale genetico (unica molecola DNA immersa nel citoplasma e non nel nucleo), citoplasma, membrana citoplasmatica e la parete cellulare (rigida, dà forma e protezione). Strutture accessorie: filamenti detti flagelli che permettono movimento; pili o fimbrie protuberanze più corte per aderire alle superfici. Pili sessuali o per trasferire informazioni genetiche (anche antibiotico resistenza). Capsula ulteriore involucro esterno alla parete e proprio di specie patogene per far sfuggire il batterio alle difese immunitarie. Parete cellulare è la struttura alla base della colorazione di Gram (positivi e negativi). Classificazione utilizzata per diversa sensibilità agli antibiotici e la struttura della parete influisce su sensibilità a farmaci e disinfettanti. Colorazione differenziale che utilizza una sequenza di diversi coloranti. Prima uno di colore viola e l’altro di colore rosso. I positivi blu/viola, negativi colore rosso. Prima tutti colorati di viola e viene fissato, poi decolorazione con un etanolo. I Gram positivi alcol non decolora il viola e rimangono tali. I Gram negativi il colorante permette asportazione del primo colorante e quindi potranno assumere la somministrazione del colore rosso. Positivi e negativi hanno una diversa struttura della parte cellulare. Positivi: parete molto spessa di peptidoglicano, perciò decolorazione non permette fuori uscita del colorante. Gram negativi sottile strato pertico glicano e membrana esterna lipopolisaccaridica. e puoi far agire la sostanza decolorante. I batteri sono struttura primitive semplici e per questo si riproducono per scissione binaria. (Una cellula madre duplica il suo DNA si allunga crea un setto e si separa in due cellule figlie identiche alla madre. Il tempo di moltiplicazione è breve. Un Batterio in un alimento può generale migliori di altri batteri). I batteri patogeni danneggiano il nostro organismo diffondendosi e danneggiando i tessuti: invasività. Tossigenicità: produrre tossine e anche esotossine (proteine che il batterio produce e secerne all’esterno) possono essere prodotte da entrano i gram e hanno azione specifica. Es. Tossina colerica (enterotossina) che agisce al livello del nostro intestino. Quando ingerito vibrione del colera a livello enterico si altera permeabilità delle pareti del destino e determina dissenteria e fuori uscita di liquido. Altri producono neurotossine (botulismo e bacillo del tetano) provocano paralisi dei muscoli (partendo a livello cranio caudale). Endotossina: struttura presente nella membrana dei batteri gram negativi (componente struttura esterna) e in modo a specifici hanno tutti gli stessi effetti (es. Febbre). SPORE BATTERICHE Sono delle forme di resistenza: solo alcuni batteri (sporigeni) sono in gradino di generare spore. I batteri patogeni che si trovano fuori non riescono a sopravvivere perché non trovano condizioni adeguate. Ma gli sporigeni in condizione non idonee creano una spora, cioè un involucro molto resistente che avvolge la cellula e protegge il materiale genetico. Sono in una sorta di letargo metabolico, quando si trovano in condizioni idonee la spora germina e dà origine ad un nuovo batterio, identico a quello che l’ha creata. Es. Batterio del tetano (si prende da polvere e terriccio che contiene le spore tetaniche). Le spore possono resistere ad essiccamento, radiazioni e calore. VIRUS Dal latino vivente, sono organismi acellulari e ancora più semplici e piccoli dei batteri, milionesimi dei millimetri. Non sono in grado di moltiplicarsi autonomamente e devono parassitare una cellula vivente e sfruttando le strutture della cellula per riprodursi. Tutti i virus sonno parassiti endocellulari obbligati. Struttura di un virus: materiale genetico ed informazione genetica e il genoma è sia DNA o RNA e genoma racchiuso all’interno di un involucro proteico detto capside che conferisce forma al virus e permette di penetrare la cellula (composto da unita detti capsomeri). Pericapside: struttura facoltativa ad involucro che solo alcuni virus hanno. I capsomeri possono assumere forme geometriche ben definite: simmetria elicoidale Simmetria icosaedrica Ciclo di replicazione dei virus: Specificità: ogni virus entra nelle cellule sensibili ad esso. Il virione (capside) si lega a recettori specifici che si trovano sulla membrana cellulare. Attaccano la cellula e peneranno all’interno, espongono il genoma virale che inizia ad essere sintetizzato e anche le componenti virali che vengono assemblate e poi rilasciate dalla cellula andando a infettare quelle vicine (il ciclo dura da alcune ore a pochi giorni). Nella maggior parte dei casi il virus porta alla morte della cellula parassitaria per citolisi. Alcuni virus possono modificare la cellula infettata (HIV, epatite virale). Meccanismi di difesa dell’ospite Uomo ha da sempre convissuto con i microrganismi e nel corso dell’evoluzione organismo munito di meccanismi di difesa che permettono di mantenere organismo integro. Esistono 2 sistemi di difesa che agiscono sinergicamente: aspecifica: (immunità innata agisce su tutti allo stesso modo, barriere fisiche sulle superfici esterne, es. Cute e mucose secrezioni ad azione antimicrobica come succhio gastrici o sebo della cute; ciglia vibratili apparto respiratorio; microrganismi commensali che fungono da barriera) Specifica: basata sulla risposta immunitaria: meccanismo estremamente evoluto di cui siamo dotati e agisce su qualsiasi cosa che il nostro organismo identifica come estraneo. Agisce successivamente alla difesa specifica, qualunquista sostanza estranea è detto antigene e può indurre una risposta immunitaria. Risposta immunitaria conserva memoria e cellule di memoria (può durare anche diverso tempo). La risposta immunitaria è altamente specifica e si attiva ogni volta che viene riconosciuto qualcosa di estraneo (tranne malattie autoimmuni). Quando siamo immuni nei confronti di un agente infettante non si può ripresentare quel tipo di infezione. UNITA 3 EPIDEMOLOGIA GENERALE DEL RISCHIO INFETTIVO agente eziologico: causa della malattia infettiva Ospite: colui che è in gradi di essere infettato dal microrganismo Ambiente: in cui può avvenire il contagio e anche questo può influenzare la diffusione della stessa malattia. Tre tappe affinché si verifichi una malattia: Ospite deve venire a contatto con l’agente eziologico, invasione e moltiplicazione nei tessuti dell’ospite con danno locale (infezione) e infine la manifestazione clinica di segni (oggettivi) e sintomi caratteristica (soggettivi). L’infezione può essere anche apparente: si può contrarre ma non si manifesta mai. Oppure dopo un periodo di incubazione (precede comparsa dei sintomi) può manifestarsi. Non sempre si ha passaggio da manifestazione a malattia. Solo se si superano tutte le difese allora si maneggiano i sintomi e quindi la malattia. Ci sono diversi fattori che influenzano ciò. Dipende sia dalle caratteristiche del microrganismo che da quelle dell’ospite. Causa necessaria ma non sufficiente. Caratteristiche microorganismo: infettività, patogenicità, virulenza, quantità con i quali veniamo a contatto. Per le malattie note sappiamo la carica minima infettante. Ci sono evenienze possibili: o organismo colonizza le superfici corporee senza causare alcun tipo di danno, oppure il microrganismo riesce a superare le difese e si riesce a replicare senza apparire o infine il microrganismo riesce a superare le difese e manifestare un danno che porta segni e sintomi. Le malattie infettive non sono inevitabile conseguenza del contatto tra microrganismo e ospite. 7/11/24 Quando si manifesta la malattia prima c’è un periodo di incubazione che precede la comparsa dei sintomi e varia a seconda delle malattie. (Es. Intossicazioni alimentari, meningite e morbillo). Per le malattie note sappiamo esattamente la durata di questo periodo. Periodo necessario al microrganismo per recare un danno portando la manifestazione dei sintomi. COME SI TRASMETTONO LE INFEZIONI Agente infettante deve passare da un soggetto all’altro. Creando la catena del contagio. Si parte dalla sorgente o fonte di infezione e con le vie di espulsione si diffondono agenti infettanti che possono raggiungere un nuovo ospite. Sorgente di infezione: è un organismo vivente che ospita agenti infettanti ed è in grado di trasmettere ad atri soggetti ricettivi. Sorgenti umane di infezione: Malato: soggetto che manifesta clinicamente la malattia e può diffondere agente infettante ad altri soggetti (per un certo periodo della malattia) Portatori: soggetti che non presentano alcun sintomo clinico della malattia, però ospita agenti infettanti e sono in grado di trasmetterli ad altri individui. I portatori si suddividono in diverse categorie: o Portatore sano: soggetto con un’infezione che decorre in modo inapparente o asintomatico per tutta la sua durata. (infezione non arriva mai allo stato di malattia, poiché il soggetto per la durata dell’infezione espelle all’esterno gli agenti infettanti. o Portatore precoce: soggetto ancora nella fase di incubazione e stato che precede la malattia. Inizia a diffondere precocemente gli agenti infettanti prima di manifestarne i sintomi. o Portatore convalescente: il soggetto è guarito, ma continua ugualmente a diffondere gli agenti infettanti. Lo stato di portatore segue la malattia. La contagiosità di una persona non coincide quasi mai con i sintomi della malatita. Un portatoe sano di solito contagia per un periodo di tempo breve e in base alla durata può essere: - Cronico: soggetto per il quale lo stato di portatre perdura per un periodo molto lungo (epatiti virali di tipo B e C ed infezioni virali ematiche. Si devono fare test specifici altrimenti non si è consapevoli di esserlo) - Temporaneo: soggetto per il quale lo stato di portatore è di breve durata. VIE DI ESPULSIONE DEGLI AGENTI INFETTANTI Permettono di trasettere l’infezione ad alti organismi diffondendo agente infettante all’esterno. Somo: - Apparato respiratorio (secrezioni respiratorie); - Apparato digerente: (feci, gastroenteriti, epatiti A); - Apparato genito-urinario (secrezioni genitali ed urine); - Sangue (epatiti virali B e C); - Lesioni cutanee (nelle malattie esantematiche come le vescicole della varicella). SERBATOIO DI INFEZIONE Speice animale o substarto inanimato che rappresenta l’habitat in cui gli agenti infettivi nomalmente vivono o si moltiplicano (perpetua la specie). Il 60% delle malattie che riguardano l’uomo provengono dalle spieci aniamli, in particolare quelle selvatiche. Questo è dovuto alle modifiche degli ambienti e degli ecosistemi da parte dell’uomo (es. il covid ha fatto un salto di specie). Questo tipo di malattia determina una zoonosi: malattie che si trasmettono dagli animali all’uomo, facendolo diventare anch’esso una sorgente di infezione. Nell’ambiente esterno normalmente non recano danno ma esistono i microrganismi patogeni opportunisti (la legionella si moltiplica nell’acqua e raggiunge uomo attraerso utilizzo di acqua calda sanitaria). MODALITA’ TRASMISSIONE AGENTI INFETTANTI - Trasmissione verticale: trasmissione da madre a feto di infezioni che possono essre immuni per la madre ma che possono recare gravi danni al feto (rosolia, toxoplasmosi, AIDS). Se la madre è recettiva e contrae infezione durante la gravidanza vi è possibilità di diffusine tramite via transplacentare, recando problemi all’organogeesi. Per esempio il virus HIV se la madre è siero positiva può essre diffuso sia durante il parto che durante la gravidanza e allattamento. Perciò ci sono trasmissioni perinatali (contatto del neoanato con secrezioni genitali o sangue materni) e postnatali. - Trasmissione orizzontale: agente infettante può essere trasmesso per via indiretta o via diretta. o Diretta: immediato trasferimento dell’agente inettante da una sorgente di infezione ad un ospite suscettibile. Avviene tramite contatto fisico interumano tra individui, con contatto diretto delle superfici corporee (in ambito sanitario soprattutto attraverso le mani). Oppure può avvenire senza contatto fisico, ma attraverso goccioline di secrezioni infette dette “droplets” che sono emesse dalla sorgente di infezione andando a depositarsi sulla mucosa nasale, congiuntivale o del cavo orale di un ospite a breve distanza. Hanno un diametro maggiore di 5 micron e si sedimentano in spazi brevi (2m). o Indiretta: eseguita da microrganismi piu resistenti che sopravvivono al di fuori dell’ospite e possono essere veicolate anche a notvole distanza dalla sorgente di infezione e anche a notevole distanza di tempo. Questa trasmissione può compiersi anche tramiti svariati veicoli (intermediari inanimati) e vettori (intermediari animati) attraverso cui gli agenti infettanti vengono trasferiti dalla sorgente di infezione all’ospite recettivo. Veicoli: acqua substrato favorevole, esempio nelle malattie orofecali. Vettori: esempio artropodi che diffondono malattie infettive. I pricipali veicoli di infezione sono: acqua, alimenti, strumenti di uso comune, strumenti medici ed aria. I vettori di infezione si distinguono in vettori - Obbligati (attivi): necessari al ciclo vitale dell’agente infettante poiché le infezioni hanno bisogno del vettore per potersi trasferire. - Facoltativi (passivi): trasportano agente infettante in modo passivo VIE DI INGRESSO AGENTI INFETTANTI: La cute è una barriera poiché se integra è la prima difesa dell’uomo, ma con delle ferite o lesioni possono penetrare delle infezioni. Altre vie di ingresso sono le mucose dell’apparato respiratorio, digerente, genito-urinario e congiuntive. Le malattie infettive sono contagiose quando sono causate da agenti infettanti che vengono diffusi all’esterno dall’ospite attraverso le vie di espulsione. Le malattie infettive non sono contagiose quando gli agenti infettanti non vengono espulsi nell’ambiente esterno dall’ospite e la loro trasmisisone richiede l’intervento di vettori (malaria) o particolari evenienze (tetano o botulismo). DISTRIBUZIONE MALATTIE INFETTIVE NELLA POPOLAZIONE In base alla suscettibilità della popolazione e alle caratteristiche del microrganismo una malattia infettiva può manifestarsi in una popolazione in maniera Endemica, epidemica, pandemica o sporadica. ENDEMIA: quando è costantememte presente in un determinato territorio con un numero più o meno costante di casi. EPIDEMIA: due o più casi della stessa malattia collegati tra di loro aventi la stessa origine. Numero di casi più elevato rispetto quelli attesi. PANDEMIA: epidemia che si verifica a livello mondiale coinvolgendo un numro molto elevato di persone. Si verificano periodicamenete poiché i microrganismi mutano nel tempo e gli agenti immunitari precedenti sono meno efficaci. SPORADICITA’: casi isolati tra loro e quini non contagiosi (tetano e malaria). VACCINOPROFILASSI Intervento sul singolo individuo che ha efficacia a livello della popolazione. Essere immuni signidica avere protezione nei confronti degli agenti infettanti. Ci possono essere sia meccanismi naturali che meccanismi naturali indotti artificialmente. L’immunità può essere acquisita: - Naturalmente: in seguito cioè alla guarigione dalla malattia o in seguito ad infezioni asintomatiche. Detta anche immunità attiva naturale. Oppure puà essere passiva naturale come quella che possiede il bambino alla nascita dovuta agli anticorpi trasmessi dalla madre tramite il sangue placentare (IgG) e attraverso allattamento al seno (IgA). - Artificialmente: immunità attiva artificiale in seguto alla vaccinazione stimolando artificialmnete il sistema immunitario, ma i meccanismi azionati sono naturali. (immunoprofilassi attiva). Oppure passiva artificiale dopo avere somministrato sieri o immunoglobine (immunoprofilassi passiva). Quando ci si vaccina la protezione non è conseguita immediatamente perché deve essere attivata la risposta immunitaria. L’immunità si sviluppa quindi dopo un certo periodo di tempo e spesso i vaccini devono essere somministrati in più dosi prima di poter raggiungere una protezione efficace. Solo in alcuni casi puo esssere effettuata dopo l’esposizione (es. per epatite B), perché normalmente viene somministrata in anticipo rispetto l’esposizione. La vaccinazione lascia una memoria immunitaria che pemette una protezione duratura, variando però dal tipo di vaccino. Vaccinazione: protezione non immediata perché richede tempo per essere efficace, ma generalmente è duratura nel tempo. Sieroprofilassi: protezione immeidata perché si ineriscono nel corpo immunoglobine specifiche che conten gono anticorpi già pronti. La durata è breve (poche settimane). Intervento di emergenza utilizzato per le situazioni particolarmente a rischio. COSA SONO I VACCINI? Sono preparati biologici costituiti da sospensioni di microrganismi o da sostanze prodotte da essi o proteine microbiche prodotte artificialmente tramite tecniche di laboratorio, non dannosi per l’organismo, che sono in grado di stimolare immunità attiva nel nostro organismo. I suoi requisiti fondamentli sono sicurezza ed efficacia. I vaccini agiscono utilizzando i nostri meccanismi di difesa naturali: una volta somministrati simulano il primo contatto con un agente infettivo stimolando una risposta immunologica (umorale e cellulare) simile a quella costituita da un’infezione naturale, senza però causare la malattia e le sue complicanze. Il principio su cui si basano è quello della memoria immunologica, per cui in caso di nuovo contatto con quello specifico microrganismo, le nostre difese naturali sono in grado di reagire prontamente per neutralizzarlo. In base alla loro costituzione i vaccini si classificano in: - Vivi attenuati - Inattivati - Ad antigeni purificati - Ad antitossine - Proteici ricombinanti - A mRNA 26/10/2024 Vaccini vivi e attenuanti: contengono microorganismi, batteri e virus vivi, non sono in grado di causare danno e manifestazione della malattia. Continuano a moltiplicarsi all’interno dell’organismo andando a simulare risposta immunitaria protettiva molto efficace. Oggi vaccini contro morbillo, parotite, rosolia e varicella. Sono attenuati poche non sono resi patogeni atttaverso tecniche di laboratorio. (anti-morbillo, anti-parotite, anti-rosolia, anti-varicella, antinfluenzale di LAIV). Vaccini inattivato: costituiti da virus e batteri morti, uccisi. Non sono in grado di riprodursi e causare la malattia. Tecniche di laboratorio che uccidono senza alterare la conformazione e le caratteristiche antigeniche. Sono in grado di stimolare una risposta immunitaria protettiva. Quelli utilizzati sono: antipolio di solk che contiene virus inattivati per la poliomielite (paralisi inferiore) ed anche antiepatite A, ma somministrato in casi specifichi. Vaccini ad anatossine: alcuni tipi di batteri producono delle tossine e la loro azione patogena è legata alla tossina stessa. Nel vaccino si utilizzano quindi le tossine rese non tossiche, che consrvano il loro potere antigenico. Da qui il termine anatossina. Si stimolano anticorpi contro la tossina perche è quella che deve essere bloccata (es. batterio del tetano). Vaccino antitetanico fatto dagli anni 60’. Importante perche le spore tetaniche sono diffuse nell’ambiente come la possibilità di essere contaminate da essa che è alta. Siamo tutti vaccinati al tetano e questi fa sì che qualora la ferita fosse contaminata e tossina entra in circolo sia già pronti per inattivarlo ed evitare la comparsa e diffusione della malattia. Anche per difterite causata dal batterio difterico che produce una tossina. Anatossine private del loro potere patogeno. Vaccini ad antigeni purificati: contengono pezzi di microrganismi e si usa la parte necessaria di esso per stimolarne la risposta immunitaria e per cio si inietta solo la parte interessata e non microrganismo intero. La componente virale deve essere purificata tramite tecniche raffinate. Esempio vaccino pertosse. Vaccino acellulare: non contiene cellula batterio ma solo pezzi di essa. Proteggono anche da diverse forme di meningite (causata da tanti microrganismi, sia virus e batteri, che sono infezioni più gravi rispetto ai virus). Esempio di questi vaccini sono: antipertosse acellulare, antiemifolio, antimeningococco e antipneumococco. Vaccini proteici ricombinati Prodotte con tecniche di ingegneria genetica, cioè per esermpio con la tecnica del DNA ricombinante. Avviene inserendo materiale genetico che codifica antigene in cellule microbiche che producono antigene. Antigeni poi vengono raccolti e purificati per essere utilizzati per il vaccino. Il gene che codifica per la S proteina dell’antigene da utilizzare si inserisce nella cellula come lievito di birra che moltiplicandosi produce in grande quantità la proteina che viene estatta e poi utilizzata per produrre il vaccino. Esempi: antiepatite B e antipapillomavirus. Vaccini a mRNA Non contengono antigene, ma frammenti di mRNA, cioè quell’mrna che contiene informazioni genetiche per fare produrre alle cellule una certa proteina antigenica, inclusa in microscopiche sfere lipidiche. È l’organismo dell’individuo vaccinato che produce proteina per antigene a poter stimolare la risposta immunitaria (mRNA istruisce le cellule della persona vaccinata). Proteina spike del SarsCov2 cioè quella proteina necessaria per legarsi ai recettori delle cellule e infettarle. Obiettivo vaccini inattivare la proteina spark. Vaccini combinati o polivalenti: somministrare più vaccini uniti in un unico preparato biologico. Contengono antigeni diversi che venogono somministrati insieme. Il soggetto viene immunizzato nei confronti dei diversi agenti di infezione e protetto dalle diverse malattie infettive. Non influisce sull’efficacia e sui rischi della vaccinazione. Si utilizza il vaccino tetravalente MPRV: morbillo, parotite, rosolia, varicella. Vaccino esavalente: Contine contemporaneamenete 6 vaccini: tetano, difertite, pertosse, epatite B, polio di Salk, haemophilus influenzae di tipo B. I vaccini combinati sono vantaggiosi per I bambini perchè con una sola somministrazione li difendono contemporaneamente da più malattie, evitando il trauma di ripetere le numerose inoculazioni Altri contenuti dei vaccini: Contengono anche acqua distillata e soluzione fisiologica sterile, anche piccole quantità di eccipienti: adiuvanti (potenziano risposta immunitaria), conservanti (evitare il contagio da microrganismi) e stabilizzanti (inalterano la composizione e proprità del vaccino, durante lo stoccaggio). Perché vaccinare? Il vaccino viene utilizzato per non ammalarsi e proteggersi da gravi malattie e dalle loro conseguenze. La vaccinazione va al di la della protezione del singolo individuo e puo potare beneficio a tutta la comunità. Vaccinazione permette di ridurre o eradicare alcune malattie. Quindi può portare alla, riduzione della frequenza di manifestazione delle malattie e la loro scomparsa. Benificio indfividuale: persona si vaccina per proteggersi dalle conseguenze di una malattia e patologia. (immunità individuale). Beneficio collettivo: le vaccinazioni non proteggono solo il sinngolo, ma quando interrompono la catena epidemiologica di trasmissione dell’infezione, agiscono indiettamente anche sui soggetti non vaccinati, riducendo la possibilità che essi vengano a contatto con i rispettivi agenti patogeni. (immmunità colletiva). Obbiettivo di ridurre e far scomparire malattie dal territorio. Più persone vaccinate più si riduce la probabilità di diffusione del microrganismo. Immunità di gregge o herd immunity Consite nel fatto che quando si riesce a vaccinare nella popolazione un numero sufficiente di persone (vaccinazione di massa) la possibilità di diffusione dell’organismo patogeno diminuisce notevolmente e superata una certa quota di vaccinati si crea una sorta di barriera che protegge anche quella parte della popolazione che non puo essere direttamente vaccinata (adulti con germe patologie o che assumono farmaci immunoidepressiuvi o neonati). Per aggiungere immunità di gregge ci sono percentuali diverse della popolazione che deve essere vaccinata in base alla patologia. Un programma di vaccinazione a seconda del vaccino e a seconda dell’agente infettante contro cui agisce puo volgere a contenere la malattia (riduzione della frequenza di malattia infettiva nella popolazione e delle sue conseguenze) oppure eliminare la malattia da un territorio o di eredicare la malattia a livello mondiale. (Non possibile per tutti eredicazione. Un esempio vaiolo umano però) è possibile con gli organismi stabili che non mutano continuamente. Se l’uomo è unico serbatoio di infezione se esiste vaccino efficace malattia facilmente diseredicabile e se è present immunità. Vaiolo eliminato nel mondo, poliomielite quasi totale, morbillo e rosolia stanno cercando do essere ereficate. Vaiolo umano Considerato un Flagello perché sterminava popolazioni intere. Solo nel 1967 tra i paesi endemici si registravano più di 10 milioni di casi con una mortalità dal 20% al 60%. Nel 1967 OMS ha lanciato la campagna di eredicazione del vaiolo con la cooperazone di tutti i paesi del mondo. Nel 1980 eredicazione del vaiolo e anno seguente vaccino abolito in italia. Poliomielite Malattia paralitica arti inferiori. Nel 1988 malattia molto presente nel mondo, nel 2002 avvenuta eredicazione in europa, ma In Alcuni paesi asiatici esiste ancora la poliomielite. È obbligatorio per tutti a causa del flusso migratorio. Calendario delle vaccinazioni Sequenza temporale con cui le persone si devono sottoporre alle vaccinazioni nel corso della vita. Definito dagli esperti appositamente per sviluoare un massima efficacia protettiva e in modo da prevenire le malattie. Ultimo calendario in vigore 3 agosto del 2023 Le vaccinazioni sono divise per categorie, condizioni (come per le Donne in eta fertile e In gravidanza, per le persone a rischio di patologia, rischio di esposizue professionale o per condizioni di viaggiatori.) OBBLIGO VACINALE IN ITALIA Per vaiolo abolito nel 1981 Per la difterite (1939), poliomielite(1966), contro il tetano(1968) e epatite B (1991). Dal 1999 le nuove vaccinazioni introdotte erano non più obbligatorie, ma raccomandate. Nel 2017 è tornato obbligo per vaccinare i figli ed è aumentato il numero dei vaccini obbligatori attraverso somministrazione del vaccino tetravalente. Italia insieme all’OMS si era impegnata a raggiungere degli obiettivi. Fenomeno esitazione vaccinale: spinge le persone a non volere vaccinare e non seguire il calendario. Questa esitazione deriva sia dalla diffusione di informazioni false e pregiudizio e da una bassa percezione dei rischi delle malattie. Grosso calo tra 2013-2016 che non permise di raggiungere immunità di gregge portando a far dilagare epidemie molto gravi e periciolose (come quella del morbillo). Fu emanato un decreto legge di prevenzione vaccinale che porto le vaccinazioni obbligatorie a 10 e impedì che chi non è vaccinato tra 0 e 6 anni di andare all’asilo nido e alle scuole di infanzia e tra i 10 e i 16 anni deve essere fatta formazione vaccinale a scuola. Vi sono sanzioni per chi non li rispetta. SICUREZZA DEI VACCINI Somministrare ad un elevato numero di persone sane e e nella primissima infanzia. Standard sicurezza maggiore di qualsiasi altro farmaco in commercio. Devono essere i più controllati e sicuri in commercio. Vengono fatti vari studi preclinici e manche su volontari. Poi autorità preposte a valutarne tutta la documentazione e e la somministrazione in commercio. Iter dettagliato, ma si monitorano costantemente anche gli eventuali effetti avversi dopo averli messi in commercio. Istituzioni che fanno cio: EMA AIFA. Possono avere reazioni avverse ed effetti collaterali: reazioni lievi (locali come rossole e dolore e generali come febbre o dolori muscolari) e reazioni severe (come anafilassi). Perciò prima di effettuare vaccino si deve fare anamnesi approfondita per capire se si è più esposti a rischi. Rischi di reazioni avverse molto bassi rispetto ai rischi associati alle malattie che prevengono. Per evitate che ci siano reazioni avverse è opportuno conoscere le controindicazioni. Ogni vaccino ha delle specifiche controindicazioni come qualcosa che a cui è allergico il soggeto, oppure infezioni nelle donne in gravidanza Tutti i vaccini del calendario delle vaccinazioni hanno una efficacia superiore al 80-90%. Mai il 100%. Non è immediato che tutti rispondano in modo automatico alla somministrazione. Se ci si vaccina tutti si è portati dall’ immunità di gregge. VACCINAZIONI DEGLI OPERATORI SANITARI Le vaccinazioni per gli operatori sanitari sono necessari per proteggere il paziente (se in condizioni a rischio), l'operatore è fonte inconsapevole) ma anche l’operatore (in quanto entra in contatto con molte persone con diverse patologie e sono ad elevato rischio di esposizione e trasmissione) e per la collettività (se si ammalano operatori sanitari non c’è nessuno che si occupa delle necessità dei pazienti). PROTEZIONE OPERATORE: legge sulla salute e sulla sicurezza del lavoro. gli operatori sanitari infatti lavorano a contatto con soggetii e materiali potenzialmente infetti. Pertanto sono a rischio di esposizioni a malattie prevenibili con i vaccini. PROTEZIONE DEI PAZIENTI: soggetti fragili che potrebbero sviluppare gravi complicanze a seguito del contagio MANTENIEMTO DEI SERVIZI ESSENZIALI: ruolo essenziale per la società che deve essere garantito anche in presenza di eventi pandemici o epidemici. DARE ESEMPIO: Operatore sanitario rappresenta un esempio per la popolazione e quindi rappresenta un modello di comportamento e di informazione per la popolazione. I vaccini importanti per gli operatori sanitari sono epatite B, anti influenzale, anti morbillo parotite rosolia e varicella, antitubercolare e anti pertosse. Vaccinazione anti epatite B Infezione con il rischio più alto per la trasmissione in ambito sanitario. Epatite B una dei tipi di infiammazione virale, del fegato, causata da virus. B e C più gravi e solo B prevedibile tramite vaccino. epatite B porta gravi conseguenze: a seguito di infezione del fegato nel 10% degli adulti e più frequentemente in infanzia, infezione puo diventare cornica e persiste (conseguenze: cirrosi epatica o carcinoma epatocellulare del fegato). 900mila persone che muoiono ogni anno per epatite B e 300milioni di persone con epatite cornica. In Italia si vaccina dal 1991. Infortuni accidentali con oggetti pungentI o taglienti contamination con loiccole quantità di sangue. Vaccino a dna ricombinante che contiene antigene di superficie HBsAg del virus HBV. Vaccinazione gratuitaa per tutti I soggetti a rischio. Dopo 2 mesi dall ‘Ultima dose si fa un controllo se sono stati sviluppa tipo gli anticprpi speifici HBsAg e se il soggetto ha Avuto la siero conversione e il livello di anticorpi che ha sviluppato.(certezza della memoria immunologica sviluppata) 27/11/2024 VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE Da sempre uno degli obiettivi vaccinare operatori sanitari per controllare diffuione nell’ambiente sanitario. Influenza stagionale è una malattia respiratoria acuta causata da diversi tipi di virus. Pricipali sono i virus A e B. Questo perché i virus a e b vanno incontro a modifche della composizione antigenica (virus A ha HN che moddificsno in modo piu o meno evidente la loro struttura). Risposta immmunitaria empre alataente specifica. Motivo per cui ogni anno epidemie influenzali. Influenza vera in alcuni casi puo essere particolarmente grave comportando ricovoro e morte a causa delle sue complicanze che provoca. Centro europeo delle malattia ECDC stima che ogni anno in europa ci sono milioni di casi sintomatici e migliaia muoiono a causa di una complicanza dell’influeza. Non è semre una malttia benigna, e puo essre grave per persone che hanno gia delle comdizioni cliniche croniche di base. Prinvipale complicanza dell’influnza è la polmonite. È tra le prme 10 cause di morte in italia. Influenza si trasmette tramite i droplets di un sorgente di infezione, oppure venendo a comtattto con le secrezioni respiratorie contaminate (mlattie aerodiffuse). Periodo di incubazione breve generalmente di 2gg e la contagosità del soggetto inizia prima della comparsa dei sintomi (stato di portatore precoce, cioè contagiosita prima di manifestare i sintomi; nei bambini puo essere anche piu prolungata). Le persone influenza puo essere grave sono quelle con patologie cronche di base o persone anziane. Influenza puo non manifestarsi o manifestarsi in forma lieve. Prevenione - Igiene e protezione personale: lavaggio delle mani misura preventiva piu importante per prevenire diffusione delle infezioni. - Igiene respiratotia: in presenza di sintomi utilizzo delle mascherine, oppure non starnutire o tossire senza porre dinanzi un ostacolo che generalmene non dovrebbero essere le mani. - Vaccinazione: piu efficace di prevenzione. Indicati per tutti coloro che desiderano rischio di contarrre influenza e sue ci plicanze. Ogni anno campagna vaccinale stagionale contro influenza, indicando le startegie da seguire e le categprie di persone che hanno la priorità della vaccinazione. Campgana vaccinazione sagionale: ridurre rischio della malattia, ospedalizzazione e morte, ridurre rischio di tasmissione e complicanze. Età di somministrazione è diventata 60 anni e semprre alle persone con alcune patologie di base. Protezione indiretta: efficacia del vacino piu elevata nei soggetti sani (anziani risposta immunitaria meno efficace o sogetti che sono afflii da immmunodeficienza). Cercare di ridurre la trasmissione complessiva di influenza cercando di immunizzare alcune categorie come gli opertori sanitari perché lavorano a stretto contatto con persone che hanno patologie e anche estendere il vaccino ai bambini che serve per ridurre la diffusione della malattia e porteggere intera popolazione. I bambini sono le fasce piu colpite perché hanno meno esperienza immunitaria. Anche perche non rispetttano le misure di prevenzione. Anche mlte aziende deciono di vaccinare i prorpi dipemdenti. La campagna viene eseguia ogni anno a partire da ottobre e solitamente prevede una sola dose che fornisce ua protezione da due settimane dopo incubazione e perdura per 6-8 mesi, ma poi tende a declinare. Composizione del vaccino viene definita dall’OMS in base ai ceppi di influeza circolanti. Il vaccino puo essre di diversi tipi: attenuti, a RNA, a DNA ricombinato e inattivati. VACCINAZIONE MPR (moribillo, rosolia, parotite) Vaccino trivalnte, oggi diventato tretavaente. MORBILLO Mlattia infettiva alatamente cintagiosa e riguarda tuttta la popolazione non vaccinata. Il termine morbillo derva da piccolo morbo, ma l’ha generata la falsa credenza che fosse una malatita lieve. In realtà è una delle malattie esantematiche che porta alla manifestazioni di lesioni cutanee e complicanze frequenti e temibili. Non c’è la possibilità di allevuare i sintomi con ua terapia di supporto e si diffonde molto facilmete tramite le secrezini respiratrie. Allestito un vaccino dagli anni ’90 per prevenure questa malattia. Sappiamo che quando il morbillo si diffonde da 1 a 3 persone su 1000 muoiono a causa del morbillo. Obiettivi dell’OMS per eradicarla. ROSOLIA Malattia esantematica lieve e benigna se viene contratta dopo la nascita in genere puo essrere asintomatica e in genere non porta alcuna comlicanza (rosolia post-natale). Più grave se viene contratta durante le prime fasi della gravidanza di una donna non immune, perche può creare gravi danni all’embrione (rosolia congenita). Priorotà di proteggere le donne durante la gravidanza. Tutte donne in età fertile e che afforntano una gravdnza dovrebbero conscere il priprio stato immunitario e se risulta suscettibile la vaccinazione. Iniziamente si pensava che fosse corretto farlo a tutte le donne: in realtà srategia che nn li ha annullati completamente. Quindi strategia di vaccinare tutti i nuovi nati. Rosolia non è un rischio per i bambini ma la loro vaccinazione contribuisce alla riduzione della rosolia stessa. PAROTITE Manifestazione tipica dell’ingrossamneto doloroso delle parotidi. Encefaliti meningiti e danni all’uduto sorpattuto negli adulti. Nell’uomo puo dissolvere orchite dissolve orchite. Negli operatori sanitari vaccinazione MPR è fondamentale per raggumgere obiettivo dell’eredicazione di morbillo e rosolia. Serve per evitare danni all’operatore e epidemie in ambito sanitario. Ciclo compelto con 2 dosi a distanza di almeno 4 settimane. Non serve piu vaccino singolo, basta essere suscettibile ad una delle 4 malattie. Si è aggiunta anche la varicella che è stato abbinato al vaccino MPRV diventata obbligatoria per i nuovi nati ed introdotto dal 2017 (per questo varicella ancora piu diffusa). Molto contaggiosa e puo dare complicanze come polmoniti ed encefaliti e possono interessare anche la donna in gravidanza. Complicanze non tanto a rischio, perche piu a rischio adulti e soggetti immunodepressi. Comparsa esantema che evolve e si trasforma in crosta. Compare a gittate successive e ci possono essere ai vari livelli della contaggiosita. Non si è piu contaggiosi quando diventa crosta. Virus presente nel liquido delle pustole pertanto contagio puo avvenire aanche per conttato e non sorlo per vie respiratorie. È un herpes virus e rimane latente nel sistema nervoso per tutta la vita. Se si riattiva si forma herpes zoster, cioe il fuoco di sant’antonio. Puo durare anche molto tempo creando diverse problematiche. Per la varicella è importante vaccinare operatori sanitari sucettibili che non hanno gia immunita, sia per danni al singolo che proteggere il paziente. Vaccinazione prevede 2 dosi a distaza di 2-4 settimane. In emilia romagna in assenza di immunita non si puo lavorare in aree critiche. PERTOSSE malattia contaggiosa coaratterizzata da tosse intesa e persistente. Periodo centrale con sintomi comuni alle vie respitrtorie e dopo settmane diventano accessi di tosse invalidanti che possono essere seguit anche da vomito. Agente reponsabile è un batterio che agusce attraverso una tossina e crea una vascocostrizone dei bronchi. È molto pericoloso sui neonati e sui bambini sotto un anno e può essre addirittura mortale. Nel caso della pertosse immunità non dura ma tende a calare. il caledario prevede richiami ogni 10 anni e ci sono anche tetano e difterite che veano un avccino combiato dTaP. importante vaccinare la madre nelle ultime settimane di grvudanza per trasferire passivamente anticorpi al neonato in modo che abbia immunità passiva fino allo sviluppo della proteione ativa vaccinale, fatta ad un anno d nascita. Antitubercolare Tubercolosi è tra i batteri sporigeni più resistenti(bacillo di koch) e nella maggior parte dei casi affligge i polmoni ed è presente soprattutto nei paesi a basso reddito. Se colpisce persone immunocompetenti non sempre sviluppa i sintomi e dunque il soggetto ha una forma di tubercolosi latente, che puo diventare attiva solo nel 10% dei casi. Si verifica questa traite sorvegiìlianza saniatria utilizzzando dei test di screening. Principale è quello d Mantoux. Esiste un vccino antitubercolare usato soprattur sui bambini. Si trasmette per via aerea. Malattia curabile attraverso diversi antibiotici. Vaccinazione cosniderata una misura di contenimento da utilizzare solo in caso non è possibile applicare alte terapie. PREVENZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE Sieroprofilassi e chemioprofilassi La sieroprofilassi o immunoprofilassi passiva consiste nella somministrazione di anticorpi già pronti, per dare una protezione immediata. Sono sieri di orgine umana o immunoglobine umane. Le immunoglobine umane sono preparati biologici ottenute dal plasma umano di donatori selezionati. Esistono le immunoglobine specifche che contengono un elevato titolo di anticorpi specifici verso un determinato patogeno. Consente di avere una protezione immediata ma di beve durata a causa del fatto che non si sviluppa una memoria immunologica e quindi nel giro di poche settimane si torna ad essere suscettibili. Si usa solo in situazioni di emergenza. Soprattutto viene fatta la profilassi post esposizione (PPE) nel caso di opertaori sanitari non vaccinati. Quando si trova qualcuno di suscettible se ne approfitta per iniziare a vaccinarlo. La cheioprofilassi o prevenzione farmacologica è legata all’assunzione di farmaci come antibiortici a scopo preventivo. I farmaci vanno usati il meno possibie sorattutto gli antibiotici per evitare di sviluppare un’antibotico resistenza. La cheioprofislassi primaria viene fatta quando un soggeto è esposto ad un patogeno in modo da evitare che il patgeno generi infezione (come nel caso di HIV per bloccare svilppo dell’infezione). La chemioprofilassi secondaria riguarda le patologie infettive croniche in quanto si interviene per evitare lo sviluppo o il peggioramento delle malattie. Per esempio gi operatori con infezioini tubercolare latente vengono somministarti farmaci per evitre lo sviluppo. I medici hanno obbligo di segnalare tutti i casi di malattia infettiva e diffusa di cui vengono a conoscenza e deve essre notificata all’ufficio competemte ASL del territorio. Si crea una sorta di flusso informativo: asl raccogie tutti i dati delle segnalazioni e le invua alla regione, la regione le invia al ministero e raggiunge anche ECDC e OMS. Flusso informazione con velocità dfferenti in relazione alla malattia e necessita di immediati interventi. Malattie raaggruppate in 5 gruppi a seconda della gravita e necesità di intervento. Di conseguenza obiettivi sono: conoscere diffusuone di malattia in quanti casi, quale area geogrfica e in quale fasce di eta (quadro epidemiologico). Quando uffici competenti rievono segnalazine decidno quali meccansmi e strategie mettere in atto per evitare la diffusione della malattia infettiva. Per esempio inchetsa epiemiologica. Cioe ricostruire la catena di trasmissione. (esempio covid 19 con il contact tracing). Misure contumaciali, cioe isolare le persone infette dalla malttia con specifiche misure e circolari del ministero della salute ed è specifico l’intervento per ogi malattia. I contatti sono coloro che hanno avuto raporti con il malato e possono essre stati quindi poteialmegte contaggiati. Nei confromti del malato: isolamento per il periodo di contagiosità e non per il periodo in cui sono presenti i sintomi. Isolmento in determinate circostanze. La detersione o pulizia è la rimozione di materiale estrano, da oggetti, superfici, cute e mucose, che viene eseguito con impiego di acqua e detergenti (asportazione dello sporco). Il suo obiettivo è quello di eliminare lo sporco dalle superiori per rendere visivamente Pulite. Se corretta riduce sensibilmente la concentrazione di microrganismi sulle superfici. Valido per un ambiente casalingo. In ambito sanitario al detersione si chiama disinfezione ed è una vera e propria pratica preventiva che cerca di rendere una superficie o un oggetto sicuro andando ad abbassare i microrganismi patogeni. Per definizione la diosimnfezoione non inattiva le spore batteriche (mentre si i microrganismi patogeni che non generano spore vengono inattivati). Si puo attuare Tramite mezzi fisici come il calore, oppure con mezzi chimici come i disinfettanti. In ambito sanitario si utilizzano i prodotti disinfettanti, cioè sostane usate per uicidere e inattivare i microrganismi (biocidi). I disinfettanti usati sulle superfici inaimate, mentre quando facciamo una procedura di disinfezione su una superficie vivente (cute o mucose) si parla di antisepsi. Antispesi pratica che distrugge o inibisce la moltiplicazione dei microrganismi sui tessuti viventi. Sono utilizzate sostanze chimiche che non causano probelmi alla superficie vivente. La sterilizzazione è una procedura molto usata in ambito sanitario che permette di dustruggere tutte le forme viventi presenti sul substrato o dispositivo (non comprende le spore). Si utilizzano prodotti specifici che garantiscono questi risultati. Si usano autoclavi a vapore che generano vapore superiore a 100 gradi (aumentando la pressione) succedendo tutti i microrganismi viventi presenti all’interno (non si possono usare su materiali termolabili). Disinfestazione è la distruzione di macro parassiti o vettori e ha lo scopo di di distruggere organismi pluricellulari che direttamente o indirettamente danneggiano l’uomo. Non una vera e propria pratica di prevenzione, ma più o essere considerata tale se agisce su vettori di infezione (i vettori obbligati). PRINCIPI GENERALI ANTISEPSI E DISINFEZIONE IN AMBITO SANITARIO E SOCIO SANITARIO Hanno obiettivo di rendere superfici e dispositive che si utlizzano sicuri per ridurre gli agenti paotgeni. Si usano teniche differenti e il prodotto va scelto a seconda dell’uso a cui viene destinata la superficie o lo strumento. Nel modo più sicuro ed efficace. I requisiti ideali sono: - Efficacia perché devono agire su quasi tutti i microrganismi (ampio spettro di azione micorbicida - Rapidità di azione - Agire anche in presenza di sostanze organiche (sangue, pus, tessuto necrotico) - Non deve essere tossico - Non devono alterare le superfici, cioe i tessuti viventi e i materiali da trattare - Facile da utilizzare - Costare poco Un prodotto che abbia tutte queste caratteristiche non esiste. Bisogna scegliere ogni volta quello con le caratteristiche migliori per la sistemazione. Importante è usarlo in modo corretto per considerare efficacia della sostanza da utilizzare. I fattori che influenzano efficacia del prodotto sono: - Concentrazione d’uso (riportata nei vari protocolli in ambito sanitario) - Tempo di contatto poiché non avvengono mai in modo istantaneo. - Sostanze inattivanti che possono essere presenti sulla superficie (residui organici e non tutti i disinfetttanti agiscono in presenza di essi) - Natura del materiale da trattare (alcuni disimngettanti dipendono anche dalla temperatura e dal ph) - Quantità di microorganismi presenti (no tutti i disinfettanti agiscono allo stesso modo su tutti i microrganismi possono non essere efficaci se dispotico troppo cointaminato.( carica batterica e speice microbica). Bisogna leggere le indicazioni nell’etichetta e ci sono protocolli sanitari con le modalità d’uso (principi generali). Importante per efficacia anche che se una superficie è sporca la disinfezione sia preceduta dalla detersione (sia superficie vivente che non) Conservazione in modo adeguato e bisogna evitare il loro travaso in altri contenitori poiché non vannp contaminati. Va rispettata la norma di scadenza generalmente indicando anche la data di apertiura in modo da verificarne la scadenza Non tutti i disinfettanti agiscono in miniera corretta perché non tutti i Microrganismi sono sensibili all’azione dei disinfettanti. (Es resistenza batteri sporiogeni a causa dell’involucro delle spore, oppure bacillo della tubercolosi più resistente nell’ambiente e i virus che se sono dotati di evelope sono più labili di quelli nudi). Quindi c’è una disinfezione su più livello: - Medio livello: inattiva la maggior parte degli organismi, spore escluse. - Basso livello: uccide forse più labili: batteri in forma vegetataiva e alcuni virus e miceti. Bacillo tuercolare escluso. - Alto livello: permette di inattivare o detergere tutti i mricorgansimi vivi eccetto le spore. Più vicina al processo di sterilità Diversi tipi di trattamento che partono dal basso livello e arrivano alla disinfezione di alto livello e alla sterilizzazione. In ambito sanitario per scegliere quale trattamento di un dispositivo usare si deve prima capire quale sia lo scopo del dispositivo andando a fare una suddivisione a seconda del rischio infettivo del loro utilizzo per identificare l’idoneo trattamento dei materiali riutilizzabili (classificazione di spaulding): - Articoli critici: tutto quello che viene a contato con tessuti normalmente sterili o con il sangue, devono essere sterilizzati per essere sicuri che qualsiasi forma di vita ,spore comprese, siano inattivati, poiché hanno un rischio alto di tramsettere le inezioni. - Articoli semi critici: strumenti che vengono a contatto con le mucose di norma integre (endoscopi, cannule orofaringee, circuiti respiratori). Di conseguenza importante che siano privi di microrganismi con eccezione delle spore (disinfezione alto livello). - Articoli non critici: dispositivi a contatto con la cute integra (stampelle, bracciali per misurare la pressione) e devono ricevere una detersione o una disinfezione di basso livello in quanto la cute se integra è già una barriera efficace contro i microrganismi. Principali principi attivi per antisepsi e/o disinfezione: cenno solo agli alcoli poiché compongono dei gel idroalcolici per l’igiene delle mani Usati i derivati del cloro sia per antisepsi della cute che disinfezione della superficie e anche dell’acqua, derivati dello iodio. Perossido di idrogeno Gli alcoli sono principi attivi e agiscono in soluzione acquosa in determinate concentrazioni. Efficaci: 60% etanolo e 90% isopropanolo. Sono detergenti, eccellenti contro i batteri gram positivo e negativo compresi quelli patogeni resistenti. Azione variabile sui virus e non sono sporiocidi. Sono utilizzati dentro prodotti disinfettanti perché ne potenziano l’azione, ma il suo effetto è ostacolato dalla presenza di materiale organico (sangue). Viene raccomandato per antisepsi routinaria e rapida delle mani (non visinbilmente contaminate o venite in contatcto con materiali bioiologici). Sono infiammabili, evaporano rapidamente e non sono idonei a essere usati sulle mucose e cute non integra perché causano irritazioni e tissutale. Sono accoppiati ad agenti emollienti e protettivi della cute per prevenire secchezza ed irritazione della cute stessa. INFEZIONI A TRASMISSIONE EMATICA Le principali sono epatite B e C e HIV. EPTATITE B Agente eziologico responsabile dell’ infezione è HVB. Scoperto alla fine degli anni ’60. Periodo di incubazione lungo (2-6 mesi) con infezioni che causano infiammazioni del fegato. Possono essere causati da virus differenti (A, B, C…) B e C modalità simili di trasmissione. Tipo A differente poiché si scommette attraverso acqua, alimenti contaminati. B e C attraverso scambio di sangue. Manifestazioni legate alle problematiche a livello del fegato: dolore addominali, nausea e inappetenza. Color gialla della cute e delle sclere. A causa del danno epatico si libera la bilirubina che poi va in circolo. Urine color Marsala (scurce) le feci diventano chiare. Spesso asintomatica soprattutto nei bambini. Solitamente guarisce in modo autonomo e sviluppa anticorpi antiHBV. Ci sono situazioni che portano però ad alteraizoni delle funzioni del fegato fulminanti, immediate, altri casi ci sono persone che non riescono ad espellere infezione trasformandola in epatite cronica. (Gravi danni epatici). Altri casi meno del 5% portatori inattivi. Nel caso dei sintomi si ha insorgenza di cirrosi epatica. Il rischio di cronicizzazione aumenterà al diminuire dell età. La diagnosi viene tramite il riconoscimento degli antigeni come HBsAg o HBsAb presenti sulla superficie delle cellule infette. Il vaccino inietta antigeni HBsAg e gli dà immunità attiva. Se non si sviluppano sintomi l’unico modo per saperlo è tramite esami del sangue, se sono presenti antigeni HBsAg che persistono nel tempo si è portatori cronici. Modalità di trasmissione sono tute le modalità di contatto con il sangue infetto o lesioni aperte di un soggetto infetto. Il virus sopravvive all’ambiente esterno fino a 7 giorni e quindi cui puo essere un infezione indiretta, dunque utilizzo di un qualsiasi oggetto tagliente o pungente condiviso si rischia di essere infetti. Il contatto sessuale e trasmissione verticale. In ambito sanitario professioni a rischio di coloro che utilizzano strumenti per procedure invasive. Con contatti percutanei (punture o tagli) e contatti con le mucose (sangue e liquidi biologici). Secondo OMS ci sono 290 milioni di persone che vivono con infezione cornica da HBV e solo il 10% ne è a conoscenza. Quasi 900mila persone muoiono ogni anno. In Italia casi di epatite b acute (noti e non asintomatici) si sono fortemente ridotti (330mila). Anni 80 campaigns contro AIDS nel 1991 obbligatoria vaccinazionme contro epatite b facendo calare ulteriormente I casi. Rischio sussite se ci siano portatori cornici incosapevoli. Più compiti maschi tra I 34 e 54 anni. Prevenzione contro epatite B: vaccino resta sempre la misura più efficace (bisogna controllare poi se immunità è stata acquisita). EPATITE VIRALE C Epatite virale C ha come agente eziologico HCV che cambia e ha diverse varianti e diversi sottotipi perciò non c’è vaccino. Epatite C ha un periodo di incubazione lungo (2-3 mesi) e nella maggior parte dei casi infezione è smepre asintomatica. In questo caso c’è una quantità più elevata delle persone infettate che sviluppa epatite cronica e se completamente inconsapevoli si arriva all’isnorgenza di cirrosi epatica e raggiunge il tumore del fegato. Il rischio è più elevato. Per conoscere la propria condizione si utilizzano dei test sierologici di screening del sangue andando a ricercare gli anticorpi per questo virus. Epatite C si trasmette per via ematica, sessuale e o per via verticale, anche se più rare. Secondo OMS 58 milioni portatori cronici HCV e 20% sanno di esserne sono consapevoli. 300mila persone muoiono ogni anno. Italia uno dei paesi in Europa con tasso più alto di prevalenza di infezione da HCV. Dal 2017 ci sono delle terapie efficaci. Il più colpiti sono i maschi dai 34 ai 54 anni. I trattamenti sono terapie ad azione diretta che sono ben tollerate e che permettono i di risolvere infezione nel 95% dei casi. Farmaci assunti in via orale in combinazione visto che sono virus a RNA che vanno incontro a modifiche. Esiste un piano di eliminazione dell’epatite C da gli obiettivi dell’ONU ma il problema nonostante ciò siano cure efficaci ed in trovare casi poiché la maggior parte sono asintomatici. Nel nostro paese test di screening gratuito per identificare i soggetti noi diagnosticati per le persone nate tra il ’69 e ’89. INFEZIONI HIV/AIDS Infezione da HIV (immuno deficienza umana). Caratteristica peculiare di attaccare e danneggiare le cellule del sistema immunitario deputate alle nostre difese. Conseguenza principale è quella di debilitare le difese del soggetto che provoca la comparsa di una serie di manifestazioni cliniche gravissime. Il virus è a RNA che va incontro a mutazioni e ciò ha impedito la creazione di un vaccino. HIV/AIDS: virus dell'immunodeficienza umana, la particolarità è quella di attaccare le cellule del sistema immunitario umano, virus che va a parassitare le cellule del sistema immunitario (soprattutto cellule T-helper e i macrofagi). Virus a mRNA che va incontro a mutazioni, per questo non è possibile allestire un vaccino. Se non c'è un intervento dopo il contagio si sviluppa l'infezione da HIV che passa alla fase di latenza clinica fino a portare a distanza di anni (8-10 anni) la comparsa di AIDS. Nella maggior parte dei casi è un'infezione asintomatica oppure si hanno sintomi lievi, simil-influenzali, per questo ci si accorge di averlo troppo tardi e si arriva ad uno stadio troppo avanzato. Dopo di che compaiono anticorpi contro l'HIV che però non hanno azione protettiva e quindi non si riesce ad acquisire un'immunità, si passa poi allo stadio di latenza clinica (stadio in cui l'infezione diventa cronica, il soggetto non ha sintomi, e il soggetto non sapendo di avere la malattia, intanto il virus rimane e continua a danneggiare il sistema immunitario, si ha un caso di soggetto sieropositivo per l'HIV). A distanza di anni si passa alla fase di immunodeficienza grave (AIDS), caratterizzata da tumori. L'AIDS è un quadro clinico conseguente alla situazione causata dal virus. I sintomi sono non presenti o aspecifici, quindi l'unico modo per scoprire se si è sieropositivi è quello di fare il test, si sono evoluti nel corso del tempo, che può essere di due tipologie: -test sierologico che mettono in evidenza gli anticorpi che però non è efficace perché dobbiamo tenere presente che un test non diventa immediatamente positivo, esiste infatti il cosiddetto periodo finestra dove il test può ancora risultare negativo, non si ha un risultato definitivo perché gli anticorpi si possono sviluppare anche dopo settimane, la certezza si ha dopo 90gg, che è il termine considerato massimo dove vengono sviluppati anticorpi, quindi il test deve essere eseguito dopo 3 mesi (periodo di tempo che va dal momento del contagio a quello della comparsa degli anticorpi specifici) dall'ultimo comportamento a rischio (es. rapporto sessuale), se confermata, la presenza di anticorpi contro HIV si ha la conferma dell'avvenuto contagio, per capire poi se è avvenuta definitivamente l'infezione si svolge un altro test specifico. -test di quarta generazione che identificano una proteina stabile del virus che si chiama P24, rilevabile anche durante le prime settimane dopo l'infezione, prima della comparsa della risposta immunitaria e dello sviluppo di anticorpi, si ha la certezza dopo 40 gg. Esistono test rapidi per HIV su sangue e saliva, in caso di risultato dubbio o reattivo viene fatto un approfondimento, ma non sono considerati molto affidabili. Se si risulta sieropositivi si ha la possibilità di accedere a terapie, che non permettono di guarire, ma assumendo in modo adeguato la terapia si evita l'immunodeficienza. Se si assumono correttamente queste terapie si ha la possibilità di non essere contagiosi ed evitare la diffusione PrEP: ci sono dei farmaci a carico del cittadino che si possono assumere sotto controllo medico, come prevenzione dalla malattia PEP: farmaco a scopo preventivo nel caso in cui si ha avuto un "contatto" con un soggetto infetto da HIV Le modalità di trasmissione sono contatto con sangue infetto, rapporto sessuale e trasmissione verticale Le modalità di contagio dipendono da diversi fattori 39milioni di persone hanno l'HIV. L'inizio dell'epidemia è stato negli anni '80 I paesi principalmente interessati sono i paesi a basso reddito. In Italia si registrano 2000 casi consapevoli ogni anno, il rapporto sessuale è la principale modalità di trasmissione 6/12/2024 INFEZOINI CORRELATE ALL’ASISTENZA (ICA) DEFINIZIONE: OMS le definite infezioni che si possono contrarre durante il ricoverlo in ospedale o la permanenza in qualunque altra struttura sanitaria (ambulator specialistici, strutture sanitarie a lunga degenza, strutture residenziali per anziani) e che al momento dell’ammisione non erano manifeste. In passato chiamate infezioni ospedaliere, da molti anni si usa ICA, ovunque veniva erogata assistenza. A causa della procedura assistenziale che viene erogata. Comprende infezioni che si manifestano su una persi a ricoverata o anche entro 48 ore dalla dimissione perche si manifestano successivamente dopo incubazione. Comprende anche infezioni occupazionale, cioè acquisite da operatori sanitari in ambito lavorativo. I soggetti più a rischio sono i pazienti perché hanno qualche problematica. Può riguardare anche operatori sanitari, volontari, studenti e tirocinanti. CARATTERISTICHE DELLE ICA Includono una varietà di complicanze infettive accomunate dall’associazione con uno specifico episodio assistenziale Non includono le semplici colonizzazioni. Possono essere colonizzate temporaneamente le superfici cutanee e muscose e senza risposta dell organismo (assenza di segni clinici di malattia o di risposta immunologica) non si ha un’infezione. Infatti non includono le semplici colonizzazioni. Preoccupano perché sono complicanze frequenti e sono in aumento. Quota prevenibie elevata, circa il 50% potrebbero essere prevenute COMOLICANZA PIU FREQUENTE E GRAVE DELL’ASSISTENZA SANITARIA È In aumento poiché c’è un numero crescente di soggetti immuno depresse e fragili. Aumenta complessità assistenziale con anche procedute invasive (cateteri, trapianti ecc…) che sono a alto rischio infettivo. Aumentata diffusione di microrganismi resistenti e multiresistenti agli antibiotici. Questo porta infezioni non curabili. FREQUENZA NEL MONDO OMS fa stima che nei paesi industrializzati 5-10% opazienti acquisisce in ospedale una o più infezioni. Nei paesi in via di sviluppo sono il 25%. In Europa la loro frequenza stimata dall’ ECDC è di 8.8 milioni ogni anno, ma sono state valutate solo nelle strutture di lunga degenza e e gli ospedali. Secondo questi dati in Europa queste provacono più morti di qualsiasi altra malattia infettiva sorvegliata. 1/3 dei batteri respsonsabili di ICA nelle strutture di lunga degenza e negli ospedali è resistente agli antibiotici. IMPATTO DELLE ICA Il paziente sottoposto ad una procedura assistenziale può contrarre infezione e questo aggrava il quadro clinico e la degenza o in ospedale. Alcuni muoiono anche a causa di questo. Le ICA possono causare: malattie più severe, prolungamento della degenza, disabilità a lungo termine, morti evitabili, consumo di risorse economiche aggiunitve, alti costi individuai sui pazienti e i loro familiari. AMBIENTE OSPEDALIERO Reparti che sono a più rischo infettivo: quelli che ospitano persone più vulnerabili (geriatrica, oncologia, neonatologia…) e reparti dove sono svolte procedure invasive (interventi chirurgici, terapia intensiva e cardiochirurgia). Principali localizzazioni delle infezioni: infezioni urinarie, legate all’ulitiliozzo del catetere urinario. Mancanza igiene delle mani per contrarre infezione. Infezioni respiratorie (polmoniti legate ai sondini) infezioni chirirguche o sepsi. AGENTI EZIOLOGICI DELLE ICA Qualsiaisi microrganismo può essere responsabile di ICA. Possono essere microrganisi patogeni, ma più spesso sono microrganismi commensali presenti sulle superfici cutanee o sulle mucose, O saprofiti presenti nell’ambiente che agiscono come patogeni opportunisti. I patogeni tradizionali possono colpire pazienti e anche operatori (virus ifluenzale, epatiti, salmonelle), mentre I patogeni oporunisti (commensali e saprofiti) colpiscono I pazienti che hanno un Abbassamento delle loro difese o si trovano in distretti corporei che normalmente devono rimanere sterili. Le infeioni opportuniste in genere interessano I pazienti. Possono essere causati da batteri sia gram + (enterobatteri, pseudomas aeruginosa) che gram – (stafilococchi coaugulasi negativi, enterococchi e stafilococchi aurei). Il problema è che ci sono molti batteri antobiotico resistenti, soprsattuto in ambito ospedaliero. I batteri possono trasferire questa resistenza anche ad altri batteri attraverso elementi genetici mobili. Causano alta mortalità. Pazienti colonizzati da microrganismi che vivono in ospedale oltre alla presenza della loro flora microbica. ANTIBIOTICO RESISTENZA 75% delle infezioni dovute a batteri resistenti agli antibiotici in europa è rappresentato da infezioni correlate all’assistenza sanitaria. Ogni anno 33mila persone muoiono a causa di un’infezione dovuta a batteri resistenti agli antibiotici. MICETI Opportunisti cose la candida (pazienti sieropositiv per hiv persone immunodepresse e si sviluppa facilmente). Hanno ruolo di agenti eziologici di ICA solamente nei pazienti con grave compromissione delle difese immuniarie. VIURUS patogeni traduzionali, che colpiscono chiunque. Virus a diffusione ematica molto ridotti in frequenza rispetto al passato, ci possono essere epidemie di varicella e virus influenzali (trasmisione attraverso secrezioni respiratorie), ma anche rotavirus (gastroenteriti epidemiche) Le infezioni possono essere suddivise in infezioni endogene o esogene in base alla provenienza del microrganismo responsabili dell’infezione. Endogene: causate da microrganismi già presenti nel paziente come ospiti abituali di vari distretti (faringe, intstino, mucose genitali), che acquisiscono virulenza a seguito della compromissione delle difese aspecifiche e o specifiche del paziente. Esogene: cauate da microrgaismi nell’ambiente esterno al paziente. In questo caso i microrganismi vengono trasmessi da una sorgente di infezione (pazienti, operatori sanitari, visistatori), direttamente o mediante veicoli contaminati. Modalita di trasmissione della diffusione esogena Trasmissione per contato diretto e indiretto Veicoli comuni Dropplets Via aerea Si devono seguire misure specifiche quando si viene a contatto con infezioni di questo tipo a seconda del gruppo. TRASMISIONE CONTATTO DIRETTO: più frequente, contatto fisico tra le superfici corperee e trasferimento da una persona infetta o colonizzata ad un ospite suscettibile. Operatori sanitari a contatto con Molteplicità di persone. Si verifica attraverso le mani del personale di assistenza che trasferiscono i microrganismi per inadeguata igiene delle mani. Le mani possono trasferire con estrema facilità i microrganismi che sopravvivono nelle mani per tempi variabili. Poi dalle mani si trasferisce ad altri pazienti o si contaminiamo superfici e dispositivi e contribuisce alla loro diffusione. TRASMISSON PER CONTATTO INDIRETTO Comporta il contatto di un ospite recettivo con un veicolo di infezione come struematruio medico, farmaci, soluzioni per infusione e disinfettanti, nebulizzatori. In ambienti liquidi o umidi batteri sopravvivono e si moltiplicano più a lungo. VEICOLI COMUNI Quando Uno stesso veicolo contaminato trasferisce infezione a più persone contemporaneamente (acqua o alimento contaminato). TRASMISSIOEN CON I DROPLETS E DROPLETS NUCLEI Starnuti e tosee emettono goccioline, i droplets, che possono cerare un micro aerosol diffuso nell’aria. Se una persona è una sorgente di infezione esso può essere inalato dalle persone vicine. Suddivise in base alla loro dimensione - Droplet i più grandi, maggiori di 5 micron e una volta espulsi sedimentano entro spazi relativamente brevi 2m, cioè nelle immediate vicinanze. - Particelle più piccole tendono ad evaporare e si formano i droplet nuclei che rimangono sospesi nell’aria a lungo e attraverso essa compiono distanze molto più lunghe. Con i driplet gocce che si depositano sulle mucose nasali e congiuntivale delle persone recettive che si trovano a breve distanza. Nelle strutture assistenziali possono essere prodotte (come per esempio induzione della tosse o intubazione, manovre di rianimazione cardio polmonare).possono contaminare anche le superfici circostanti e ambienti e quindi trasmettessi anche per contato. TRASMISISONE PER VIA AEREA Disseminazione attraverso droplets nuclei. Infezioni con microrganismi che rimangono vivi nel tempo e nella distaza. Alcuni riescono a rimanere infettivi anche nei droplet nuclei e resistono all’essicamneto come il bacillo di koch per la tubercolosi. Possono compiere distanze ampie poiché spinti dalle correnti d’aria e trasportati anche molto lontano dalla sorgente di infezione. Inalati perciò anche dalle persone che non hanno avuto un contatto “faccia a faccia” con il soggetto infetto. FATTORI DI RISCHIO DELLE ICA Condizioni del paziente (fattori intrinseci) Esposizione del paziente a procedure invasive a rischio di infezione (fattori estrinseci) Tipo di assistenza da parte del personale sanitario (fattori estrinseci). FATTORI DI RSCHIO INTRINSECI (non modificabili) Fattori non modificabili che hanno per età o per patologie una ricezione maggiore alle infezioni sono più vulnerabili. FATTORI DI RISCHIO ESTRINSECI Fattori estrinseci legati alle procedure a cui vengono sottoposte le persone. Procedure permettono acceso dei microrganismi in aree normalmente sterili, materiale plastico che favorisce adesione dei batteri e la loro moltiplicazione. Contaminazione dei presidi prima, dopo e durante l’uso. Organizzazione della struttura: ci si trova ad un basso rapporto tra personale e paziente. INFECTION PREVENTION AND CONTROL OMS da tempo ha stilato un Elenco di interventi finalizzati a proteggere in primo luogo operatore, pazienti e la comunita. Ogni operatore sanitario deve avere unma formazione per evitare inasorgenza dell’infezione. (IPC). Imprtante uso resposnabile in qualsiais ambito di antibiotici. Misure generali: Sorveglanza (raccogliere dati sulle infezioni che insorgono in modo che non si ripetano). Ridurre infezioni con indicatori. Procedure standard riguarda igiene delle mani. Pratiche che di routin devono essere messo in campo, indipendetemente dal fatto che ci sia una persona con infezione diagnosticata o meno. Si parte dal presupposto che tutti I pazienti sono potenzialmente infetti. Si devono adottare specifiche precauzioni. Basate sul principio che sangue. Liquidi biologici, secrezioni, escrezioni, cute non integra e mucose possono contenere agenti infettivi trasmissibili direttamente o indirettamente. A seconda delle modalità di trasmissione si devono usare delle precauzioni aggiuntive. Perché igiene delle mani? Principale via di diffusione e meno seguita dagli operatori durante assistenza sanitaria. Igiene delle mani è la misura più importante ed efficace per prevenire la trasmissione delle infezioni correlate a pratiche sanitarie. Cute normalmente colonizza da microrganismi, detta flora microbica residente. Questa flora vive regolarmente nella superficie delle nosre mani. A questa si aggiunge la flora microbica transitoria che è costituita da microrganimsi patogeni e non che finiscono occasionalmente sulle mani a seconda delle attività che svolgiamo. Microrganismi patogeni oppure opportunisti possono finirvi sopra. Varia in relazione al tipo di contaminazione che avviene principalmente durante le pratiche assistenziali. Obiettivo: andare a rimuovere la flora transitoria che potenzialmente può contenere microrganismi patogeni attraerso una corretta igiene delle mani. Quantità di microrganismi varia a seconda della frequenza con cui si igisnuzzano le mano e se si svolge in modo adeguato o meno. Ci sono da 3,9*10^4 a 4,6*10^6 ufc/cm^2 di batteri sulle nostre mani. Durante assistenza si toccano superfici diverse e ogni contatto rappresenta una possibile contaminazione dalla mano verso la superficie o dalla superficie verso la mano. Si deve interrompere questa diffusione. Operatori sanitari sono tenuti a praticare in maniera efficace una corretta igiene delle mani. Igiene delle mani deve essere praticato in tutti gli ambiti assistenziali sia per resposnabilità professionale che per dovere etico deontologico. Igiene delle mani quando siamo difronte ad un paziente: Zona che circonda il paziente: comprende il paziente e tutte le superfici inanimate e gli oggetti che vengono a contatt fisico con esso. Zona assistenziale zona al di fuori della zona paziente, vale a dire altri pazienti e le rispettive zone e il piu ampio ambiente sanitario. Nella maggior parte dei setting, la zona assistenziale è caratterizzata dalla presenza di numerosi microrganismi, compresi i microrganismi multiresistenti. Scopo dell’igiene delle mani: interrompere la trasmissione dei microrganismi attraverso le mani: a- Tra la zona assistenziale e la zona paziente b- Tra la zona paziente e la zona assistenzale c- In un sito critico che presenta un rischio infettivo per il paziente (mucose, pelle non integra, dispsositivo medico invasivo) d- In un sito critico che presenta il rischio di esposizione a liquidi biologici Igiene delle mani si può fare in vari modi: tramite il lavaggio con acqua e sapone (obiettivo di rimuovere sporco e flora micorbuca transitoria), tramite frizionamento con soluzione idro-alcolica (eliminare i poatogeni), tramite lavaggio antisettico (rapida distruzione flora transitoria e parte della carica microbica della flora residente) e lavaggio chirurgico (approfondito e curato che riduce anche la flora residente). Le linee guida dell’OMS indicano la frizione alcolica come pratica da diffondere e preferire, per migliorare adesione dell’igiene delle mani degli operatori sanitari. Lavaggio delle mani eseguito solo se mani visibilmnete sporche o dopo esposizione a fluidi biologici. Frizione con prodotti idro-alcolici è il gold standard in tutte le altre situazioni clinciche. Lavagi con prodotti idroalcolici posono avere diversi vantaggi: efficacia: eliminano la maggior parte die microrganismi in 20-30 secondi (ottimizza anche i tempi) ottima tollerabilità cutanea: Gel hanno sostanze dermoprotettive. facile reperibilità IGIENE DELLE MANI E ANTIBIOTICO RESISTENZA Importante prevenire la diffusione dei microrganismi multi-resistenti poiché le eventuali infezioni possono essere difficili da trattare. La principale modalità di diffusione dei microrganismi multi-resistenti in ambito assistenziale è il contatto delle mani di un operatore sanitario con una persona colonizzata o infetta; la pratica dell’igiene delle mani è la misura più importante per prevenire la loro diffusione. L’uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI) fornisce una barriera fisica contr i microrganismi. Impedisce contaminazione di mani, occhi, abbigliamento da microrganismi che possono essere trasferiti da paziente al personale. Uso dei guanti costituisce un valido strumento di protezione per l’operatore e previene la trasmissione per contatto.

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