Fattori di Rischio per la Salute e Prevenzione

Mutazioni genetiche e malattie ereditarie che possono predisporre a malattie, ma la loro espressione dipende anche dallo stile di vita.

Alimentazione, attività fisica, fumo ed alcol, che influenzano la salute e sono spesso modificabili.

Inquinamento, esposizione a sostanze chimiche e microrganismi patogeni, che possono causare danni all'organismo.

L'effetto combinato di diversi fattori di rischio, creando un impatto cumulativo e sinergico sulla salute.

Patologie a lungo termine con fasi di latenza, preclinica e clinica.

Periodo in cui i fattori di rischio agiscono senza sintomi evidenti.

La malattia è presente ma il paziente non avverte sintomi.

Comportamenti e abitudini individuali e di popolazione, influenzati dalla cultura e dall'ambiente sociale.

Intervento sulle cause di una malattia, agendo su persone sane per mantenerle tali. Si concentra su conoscenze sui fattori di rischio, e rafforza le difese.

Malattie causate da agenti patogeni, con un periodo di incubazione prima dell'insorgenza dei sintomi. Si combattono con la prevenzione del contagio e le vaccinazioni.

Malattie dovute a molti fattori interagenti, non a un singolo agente patogeno.

Intervento sulla diagnosi precoce di malattie asintomatiche, in fase pre-clinica.

Rilevare una malattia in fase iniziale, quando ancora non presenta sintomi.

Migliorare l'alfabetizzazione sanitaria, le competenze e le abilità vitali per migliorare la salute individuale e della comunità, attraverso l'apprendimento e l'informazione.

Elementi che aumentano la probabilità di sviluppare una specifica malattia.

Un approccio che coinvolge diverse discipline e specializzazioni per affrontare un problema complesso, come le malattie croniche.

Dopo due mesi dalla vaccinazione, si controlla la presenza di anticorpi specifici (HBsAg) e la siero conversione per verificare la risposta immunitaria.

Vaccinazione per prevenire la diffusione dell'influenza, malattia respiratoria a virus A e B.

Virus A e B che causano l'influenza e hanno caratteristiche antigeniche che cambiano ogni anno (HN).

La trasmissione avviene tramite goccioline di saliva (droplets) o contatto con secrezioni respiratorie contaminate.

Generalmente circa 2 giorni tra l'infezione e la comparsa dei sintomi.

Il soggetto è contagioso prima ancora della comparsa dei sintomi, e per bambini, la contagiosità può essere più prolungata.

L'influenza può causare complicazioni come polmonite, mettendo a rischio persone con patologie croniche e anziani.

Include igiene delle mani, igiene respiratoria (utilizzo mascherine) e vaccinazioni.

Condizioni specifiche che rendono sconsigliabile o impossibile la somministrazione di un vaccino, come allergie o infezioni.

La percentuale di persone che sviluppano protezione contro una malattia dopo la vaccinazione. Non raggiunge mai il 100%.

Protezione di una popolazione contro una malattia infettiva ottenuta quando una vasta percentuale della popolazione è vaccinata.

Necessaria per proteggere sia gli operatori che i pazienti e la collettività, riducendo il rischio di infezioni trasmissibili.

Infezione virale del fegato, potenzialmente grave se cronica. Prevenibile con il vaccino.

Rischio di infezione da agenti patogeni presenti nel sangue, per esempio epatite.

Vaccinazione gratuita per soggetti a rischio (operatori sanitari) contro il virus HBV.

Essenziale per la collettività ed esempio valido per la popolazione durante eventi epidemici.

L'assunzione preventiva di farmaci, come gli antibiotici, per evitare l'insorgenza di infezioni.

Previene l'infezione in un individuo esposto a un patogeno.

Previene lo sviluppo o il peggioramento di malattie infettive croniche.

Obbligo per i medici di segnalare all'ASL le malattie infettive e diffuse di cui vengono a conoscenza.

Il sistema di comunicazione tra ASL, Regione, Ministero, ECDC e OMS per la gestione delle malattie infettive.

Comprendere la diffusione di una malattia in termini di casi, aree geografiche e fasce di età.

Interventi per limitare la diffusione della malattia, come l'isolamento dei malati e il tracciamento dei contatti.

Rimozione di materiale estraneo da oggetti, superfici, pelle e mucose con acqua e detergenti.

Disinfettanti con efficacia su tutti i microrganismi, azione rapida, efficacia in presenza di sostanze organiche, non tossici, non alterano le superfici, facili da usare e poco costosi.

La concentrazione del disinfettante, il tempo di contatto, la presenza di sostanze inattivanti, la natura del materiale da trattare e la quantità di microorganismi presenti influenzano l'efficacia del disinfettante.

È importante detergere la superficie prima di disinfettarla, sia che si tratti di una superficie vivente che non, perché la sporcizia può ostacolare l'azione del disinfettante.

I disinfettanti devono essere conservati in modo adeguato e non devono essere travasati in altri contenitori per evitare contaminazioni. È importante rispettare la data di scadenza e la data di apertura.

Non tutti i microrganismi sono ugualmente sensibili all'azione dei disinfettanti. Ad esempio, le spore batteriche sono più resistenti e alcuni batteri, come il bacillo della tubercolosi, sono più resistenti nell'ambiente.

La disinfezione può essere di livello medio o basso, in base al tipo di microrganismi che si intende inattivare.

Inattiva la maggior parte degli organismi, ma non le spore.

Uccide i batteri in forma vegetativa e alcuni virus e miceti, ma non il bacillo della tubercolosi.