Igiene generale e applicata PDF
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This document covers general and applied hygiene, discussing health, its promotion, and disease prevention. It explores epidemiology, microbiology, and various aspects of health, including infectious diseases, chronic illnesses, nutrition, and environmental factors influencing health. It also emphasizes health as a multifaceted right.
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IGIENE GENERALE E APPLICATA SOMMARIO 1. La Salute …………………………………………………………………………..…………………………………. 3 2. Promozione della salute e prevenzione delle malattie………………………… 9 3. Epidemiologia Generale …………………………………………………………………………….…. 14 4. Principi di Microbiologia ………………………………………………………………….…………....
IGIENE GENERALE E APPLICATA SOMMARIO 1. La Salute …………………………………………………………………………..…………………………………. 3 2. Promozione della salute e prevenzione delle malattie………………………… 9 3. Epidemiologia Generale …………………………………………………………………………….…. 14 4. Principi di Microbiologia ………………………………………………………………….………….. 22 5. Difese ed Immunità ………………………………………………………………………………………… 26 6. Sorgenti di Infezioni ………………………………………………………………………………………. 30 7. Vaccini - prevenzione delle malattie infettive ………………………………………. 36 8. Principali malattie infettive nella prima infanzia ………………………………... 43 9. Epidemiologia generale delle malattie non infettive …………………………. 52 10. Prevenzione delle malattie croniche…………………………………………………………57 11. Nido e scuola microbiologia e contaminazione……………………………………59 12. Infezioni più frequenti……………………………………………………………………………………64 13. Tabaccologia……………………………………………………………………………..……………………..68 14. Educazione sanitaria……………………………………………………………………………………..71 15. Igiene alimentare…………………………………………………………………………………………….75 16. Tossinfezioni alimentari………………………………………………………………………………..79 17. Igiene della nutrizione ed obesità infantile……………………………………………84 LA SALUTE OMS: organizzazione mondiale della salute Nel dopoguerra (1948) l’OMS ci dice che la salute è lo stato di completo benessere psico-fisico e sociale in assenza di malattia ° Nel 1966 il concetto di salute, viene stabilito che essa è una condizione armonica di equilibrio fisico e psichico dell'individuo che si ritrova ad essere integrato nel suo ambiente sociale. ° Nel 1977 garantire a tutti lo stato di salute che permette socialmente ed economicamente una vita funzionale e sana. CHE COS’È LA SALUTE? La salute è uno stato di benessere fisico, mentale e sociale e non solo assenza di malattia o infermità. La repubblica tutela la Salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. La salute è una condizione di armonico equilibrio funzionale, fisico e psichico dell'individuo, integrato nel suo ambiente naturale e sociale. La buona salute è la principale risorsa per lo sviluppo sociale, economico e personale ed un'importante dimensione di qualità della vita. Alcuni fattori come ad esempio quelli politici, economici, sociali, culturali, ambientali, comportamentali e biologici possono favorire la salute o danneggiarla. La tutela globale della salute, in ogni fase della vita, del benessere fisico, mentale e sociale dell'individuo, si propone il fine di ottenere una vita socialmente ed economicamente produttiva per tutti. Ad esempio l’obesità che è per la maggior parte influenzata dalla società e dalla cultura, perché non si informano sui danni che può portare l’obesità, ad esempio gli Stati Uniti è lo stato con maggior percentuale di obesità per motivi ambientali ma anche economici. IL RAPPORTO SALUTE-MALATTIA: 3 APPROCCI Il dualismo: salute e malattia sono due opposti; la salute è assenza di malattia, e viceversa. L'olismo: salute e malattia si compenetrano, come parti inscindibili di un tutto. L'approccio relazionale: salute e malattia sono due fenomeni distinti da tra di loro in relazione, un processo continuo connette i due poli. Esistono 3 modelli di salute che possiamo utilizzare e sono bio-medico, comportamentale e socio-psico-somatico. Il modello BIO-MEDICO si basa sull’idea di un sapere medico- Le principali critiche su questo scientifico potenzialmente modello possono essere la forte incrementabile all’infinito e, per riduzione della mortalità da concludere, in grado di malattie infettive che è debellare ogni tipo di malattia. collegata solo parzialmente E si fonda sempre più all’intervento del medico, però sull'innovazione tecnologica. un ruolo importante è anche il Inoltre per quanto riguarda miglioramento delle condizioni l'innovazione tecnologia il di vita a tutti i livelli sociali come medico deve spingersi sempre ad esempio la nutrizione, oltre con la ricerca e la l'igiene oppure le abitazione. tecnologia al fine di eliminare la Per quanto riguarda gli aspetti malattia per garantire la salute. farmacologici della cura , ha È un modello che non ha solo lo prodotto l'insorgere di patologie scopo di garantire la salute ma causate proprio dall'intervento di eliminare la malattia ottenendo poi la salute. È medico. grazie alla medicina che è una Un altro punto importante è che scienza oggettiva, che scopre le la medicalizzazione della vita cause delle malattie ed i rimedi quotidiana è sostenuta da forti per riportare la salute, però il interessi economico-finanziari, livello di salute di una coinvolti nel sistema sanitario. popolazione dipende anche dalla disponibilità di risorse mediche. Un altro modello è quello COMPORTAMENTALE che si avvale soprattutto delle conoscenze in ambito psicologico. La salute delle persone è fortemente correlata ai loro comportamenti, ovvero alle pratiche e alle loro abitudini quotidiane di vita che mettiamo in atto, quindi c’è un responsabilità che viene sottolineata perché sono io in parte l'artefice della mia salute. Questo modello è molto importante per l’educazione sanitaria e preventiva della malattia, infatti e importante ricordarsi delle “7 regole d'oro” comportamenti della prevenzione: Non fumare Dormire 7 ore per notte Fare colazione al mattino Non superare il peso consigliato Bere alcol con moderazione Fare movimento ogni giorno Non mangiare tra i pasti I comportamenti individuali sono spesso influenzati da molti fenomeni sociali: ovvero condizionando le sue e"ettive possibilità di scelta ad esempio la correlazione tra fumo e condizioni sociali. Altri fattori di malattia sono anche l'inquinamento, qualità del cibo che però non può controllare l'individuo. L'ultimo modello in fine è quello SOCIO-PSICO-SOMATICO dove la salute degli individui è influenzabile dall'ambiente sociale, politico, economico, culturale e naturale in cui essi vivono. Le componenti principali della salute tra corpo, mente e ambiente esterno, sono la fisiologia, il comportamento e le emozioni, come disse l'OMS negli anni 40 “ la salute è lo stato completo di benessere fisico, mentale e sociale”. Grazie ad essa si ha la capacità di risolvere i problemi e di gestire le emozioni, attraverso un'idea positiva per il benessere sia psicologico che fisico. SALUTE E BISOGNI INDIVIDUALI Per raggiungere uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale un individuo deve: Essere in grado di identificare e realizzare aspirazioni, soddisfare bisogni, e modificare o convivere con il proprio ambiente. La salute è vista così come una risorsa per la vita quotidiana, non come un obiettivo di vita LA TEORIA GERARCHICA DEI BISOGNI DI MASLOW Il diritto alla salute, uno dei Nel 2005, la Dichiarazione diritti umani fondamentali Universale sulla bioetica e i internazionalmente riconosciuti, diritti umani, approvata nel cui preambolo si a"erma che dall’UNESCO, ha decretato che “il godimento delle migliori condizioni di salute fisica e si deve garantire il godimento mentale è uno dei diritti del miglior livello di salute fondamentali di ogni essere raggiungibile, attraverso umano, senza distinzione di l’accesso a: razza, religione, opinione politica, condizione economica o assistenza sanitaria di qualità; sociale”. medicine essenziali; Tele diritto è stato riconosciuto alimentazione adeguata ed e definito anche nella acqua potabile; Dichiarazione Universale dei migliori condizioni ambientali diritti umani del 1948 e nel Patto e di vita; Internazionale sui diritti riduzione dell’emarginazione, economici, sociali e culturali del della povertà e 1966, rispettivamente agli articoli dell’analfabetismo 25 e 12. SALUTE COME DIRITTO DICHIARAZIONE DI ALMA-ATA DICHIARAZIONE UNIVERSALE (OMS, 1978) DEI DIRITTI (ONU, 1948) "La Conferenza di Alma-Ata "Ogni persona ha diritto ad un ria"erma con forza che la SALUTE adeguato livello di vita che come stato di benessere fisico, assicuri a lui e alla sua famiglia mentale e sociale e non solo come la salute e il benessere, inclusi il assenza di malattia o infermità, è un cibo, il vestiario, l'abitazione, diritto fondamentale dell'uomo e l'assistenza medica e i servizi l'accesso ad un livello più alto di sociali, e il diritto alla sicurezza salute è un obiettivo sociale in caso di disoccupazione, estremamente importante, malattia, disabilità, vedovanza e d'interesse mondiale e presuppone vecchiaia” la partecipazione di numerosi settori socio- economici oltre che di quelli sanitari". DICHIARAZIONE DI JAKARTA La salute è un diritto umano inalienabile, essenziale per lo sviluppo sociale ed economico di qualunque popolo ed individuo. La promozione della salute viene considerata sempre più come un elemento essenziale per lo sviluppo della salute. È infatti il processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla. I DETERMINANTI DELLA SALUTE I prerequisiti per la salute sono la pace, una casa, l’istruzione, la sicurezza sociale, le relazioni sociali, il cibo, un reddito, l’attribuzione di maggiori poteri alle donne, un ecosistema stabile, un uso sostenibile delle risorse, la giustizia sociale, il rispetto dei diritti umani e l’equità. La più grande minaccia per la salute è soprattutto la povertà. Ma anche l’aumentato abuso di droghe e la violenza nella vita quotidiana e tra le mura domestiche minacciano la salute ed il benessere di centinaia di milioni di persone. Anche i fattori transnazionali hanno un significativo impatto sulla salute. Alcuni di questi, come lo sviluppo tecnologico delle comunicazioni, rappresentano una grande opportunità per la salute; altri invece hanno un impatto negativo rilevante, come ad esempio il commercio internazionale del tabacco. SALUTE COME DIRITTO PLURIDIMENSIONALE Diritto all’integrità psico-fisica Diritto a trattamenti sanitari Diritto alle cure gratuite Diritto a non essere curato Diritto alla tutela della propria “idea” di salute Diritto ad ambiente salubre Diritto all’integrazione socio-sanitaria PROMOZIONE DELLA SALUTE E PREVENZIONE DELLE MALATTIE Il termine IGIENE deriva dalla dea greca Igea o dea della salute. Nell'ambito delle scienza biomediche l'igiene si caratterizza per il fatto di avere come fine la difesa della salute dei singoli e della collettività. L'igiene ha come soggetto l'individuo sano per mantenerlo tale o addirittura per accrescere, o promuovere la sua salute. Quindi l'igiene ha come scopo la promozione, il mantenimento e il potenziamento dello stato di salute degli individui e delle popolazioni, rispetto la medicina che invece è il contrario, perché l’igiene ha come soggetto la persona sana, mentre nella medicina il paziente é la persona malata. L'igiene si occupa di mantenere e promuovere la salute. La MEDICINA DI COMUNITÀ è l'insieme di tutte le procedure preventive, curative e riabilitative che devono essere attivate per rispondere ai problemi e ai bisogni di salute delle comunità. La medicina di comunità comprende tutta quella che è la sorveglianza delle condizioni di salute di una popolazione, dell'ambiente fisico e sociale, con cui una popolazione si relaziona, ma anche la programmazione cioè la gestione delle attività per la promozione della salute. Come ad esempio una campagna di vaccinazione sia tramite presidi mendìche sia attraverso comunicazioni che può essere una comunicazione di tipo ministeriale ma anche di carattere pubblicitario (tv, giornali, social). Si possono distinguere in: Comunità aperte come la popolazione di determinati centri abitati o la popolazione facente capo ad un distretto sanitario ecc. Comunita chiuse come carceri e caserme Comunita semichiuse come comunità scolastiche e lavorative Per attuare correttamente le procedure curative bisogna far riferimento alla diagnosi di comunità che è: l'identificazione delle condizioni di salute, rischio, disagio, malattia nella collettività. La diagnosi può essere formulata mediante l'analisi dei relativi indicatori e con le indagini epidemiologiche. MA CHE COŚ È L'OMS? Ci sono delle malattie, come malattie infettive, in cui è evidente la di"erenza tra lo (Organizzazione Mondiale della Sanità) è stato di salute e lo stato di malattia: ad un'agenzia dell'ONU, un'organizzazione esempio nell'influenza appaiono subito dei sovranazionale. sintomi chiari come la febbre o dei sintomi L'OMS da delle raccomandazioni e non emana respiratori: la tosse o un aumento delle nessun tipo di leggi, poiché le leggi sono secrezioni mucose nasali, oppure il dolore competenza dei singoli stati. Ha un ruolo molto alle articolazioni. Ci sono anche altre patologie magari importante inteso come indirizzo che da croniche che hanno un andamento così definizioni e raccomandazioni che possono o lento che non ci danno subito dei sintomi meno essere recepite dalla varie nazioni. eclatanti come ad esempio il tumore al seno, che è il tumore più di"uso fra le donne (Il carcinoma mammario). Questo tipo di patologia da dei sintomi solo quando raggiunge certe dimensioni, cioè solo quando è già in una fase avanzata. Esiste però un test per la diagnosi precoce, uno SCREENING, che è la mammografia. Lo screening ci permette di seguire l’iter di questo tumore e di andarlo a riconoscere quando è ancora nelle fasi iniziali, per farlo sparire il prima possibile quando è ancora molto piccolo, non avendo poi alcun tipo di problemi. L’e#cacia di questo screening è evidenziata dal fatto che oggi l'87% delle donne che ha il tumore al seno guarisce. Lo screening identifica una malattia che non da sintomi, cioè la persona che va a fare la mammografia periodica, è una donna apparentemente sana, che però può già avere una malattia che viene identificata con un’immagine preventiva, cioè lo screening mammografico. DIFFERENZE TRA MALATTIE ACUTE E CRONICO-DEGENERATIVE Le malattie infettive per la maggior parte sono malattie acute e sono determinate da una causa specifica, necessaria, che è l' agente patogeno. La malattia infettiva è sempre provocata da un agente patogeno, senza quest'ultimo non può essere una malattia infettiva. Si tratta di un modello causa-e"etto molto semplice. Altrettanto però non può essere detto a proposito delle malattie croniche, è un processo che viene con il fumo, l'inquinamento, l'alimentazione, l'obesità, la mancanza di attività fisica. Le malattie croniche hanno alla loro origine non una causa, ma più fattori di rischio che comporta l'aumento di insorgenze della malattia (la sindrome metabolica). MONOFATTORIALE/ MULTIFATTORIALI La causa nelle malattie infettive è l'agente patologico, mentre nelle malattie croniche sono caratterizzata dalla presenza di più fattori di rischio. Quindi le malattie acute sono dette mono-fattoriali, mentre le malattie croniche sono dette multi-fattoriali. PREDISPOSIZIONE La predisposizione è ereditaria, può essere identificata attraverso la presenza in una famiglia di un ascendente o più ascendenti malati. La predisposizione è più forte se ad avere la malattia sono i genitori. Nel diabete mollito la predisposizione è più forte se è il padre ad essere malato. Quindi se un soggetto è predisposto, è più facile la comparsa della malattia. Come tutti i fattori di rischio, la predisposizione anche se fortemente presente non determina la comparsa della malattia. Nel caso del diabete mellito, anche se entrambi i genitori sono malati, non è detto che il figlio si ammalerà, pur avendo una forte predisposizione. IGIENE E PREVENZIONE Sappiamo che l'igiene prosegue la prevenzione delle malattie. Mentre possiamo a"ermare che il medico clinico si rivolge prevalentemente verso la cura dei malati, l'igienista si occupa dei soggetti sani, andando a ricercare la causa delle malattie eventualmente in corso, con lo scopo di eliminarle o ridurne gli e"etti. L'IGIENE è una disciplina bio-sanitaria che studia l'uomo nell'ambiente fisico e sociale in cui vive e svolge la sua attività e ha come obiettivi la prevenzione delle malattie e la promozione della salute. Per quanto riguarda la PREVENZIONE la Bibbia o"re un buon numero di esempi di prescrizioni igieniche che hanno assunto il carattere di norme religiose come il lavacro prima delle preghiere, certe limitazioni dietetiche, la circoncisione, etc. Anche nel Corano ci sono norme igieniche. SALUTE: è influenzata da: Ambiente Stili di vita Fattori biologici umani Sistemi di assistenza sanitaria salute SANITÀ PUBBLICA Rappresenta “l’insieme degli sforzi organizzati della società per organizzare politiche per la salute pubblica, la prevenzione La sanità pubblica è la delle malattie, la promozione della salute e per favorire scienza e l'arte di prevenire le l’equità sociale nell’ambito di malattie, prolungare la vita, uno sviluppo sostenibile”. promuovere la salute e (OMS, 1996) l'e#cienza fisica attraverso l’impegnò organizzato dalla comunità per la salubrità dell'ambiente. ASSISTENZA SANITARIA PRIMARIA L’assistenza sanitaria di base consiste nell'assistenza sanitaria essenziale, accessibile ad un costo che la nazione e la comunità possono sostenere con metodi pratici, scientificamente validi e socialmente accettabili. È una parte integrante sia del sistema sanitario di un paese, sia del completo sviluppo sociale ed economico della comunità. EDUCAZIONE SANITARIA Tutte le attività educative e informative volte a rendere il cittadino parte attiva e consapevole nel rapporto con il sistema sanitario per la difesa ed il recupero del proprio stato di salute o per la gestione degli stati di malattia invalidanti e cronici. Sviluppare nel cittadino le conoscenze di carattere sanitario, al fine di migliorare l’e#cacia dei servizi e di creare le condizioni per l’e"ettivo esercizio da parte del cittadino del principio di autonomia nei trattamenti sanitari EPIDEMIOLOGIA GENERALE L’epidemiologia studia la frequenza e la di"usione delle malattie nelle popolazioni, le loro cause ed i fattori di rischio ad esse associati, con il fine di attuarne la prevenzione. Essa quindi osserva l’andamento delle malattie, individua le cause e i fattori di rischio che possono provocarne l’insorgenza e condizionarne la di"usione, gli studi sullo stato di salute della popolazione e quelli per individuare e valutare gli interventi fatti a migliorare le condizioni di vita. L’epidemiologia è la base della prevenzione JOHN SNOW: IL PADRE DELLA MODERNA EPIDEMIOLOGIA Medico inglese localizzò la fonte dell’epidemia di colera e stabilì un legame tra l’infezione e l’acqua. L’identificazione della fontanella di Broad street come causa dell’epidemia che colpì il quartiere di Soho è considerata un esempio classico dell’epidemiologia. Cioè si era capito qual'era il fattore determinante della salute o malattia che si venne ad eliminare e riconoscere come fronte di distribuzione, come fattore di malattia. Florence Nightingale: Un’infermiera che divenne famosa durante la Guerra di Crimea. Il 21 Ottobre 1854, fu mandata a lavorare all’Ospedale di Scutari (oggi Uskudar ad Istanbul). Si accorse che i soldati feriti in battaglia e lì trasportati per ricevere le cure necessarie, in realtà invece Florence Nightingale fu la prima ad morivano per mancanza di medicine ideare dei grafici per presentare ai e carenza di igiene. membri del parlamento inglese i I soldati morivano 10 volte di più in problemi dell’ospedale di Scutari. Era ospedale che sui campi di battaglia. convinta, a ragione, che nessuno avrebbe letto un resoconto stilato nella maniera tradizionale. Così fu la prima ad utilizzare le rappresentazioni grafiche per le informazioni e i dati statistici. Utilizzò i diagrammi “a torta” per illustrare le cause di mortalità dei militari ricoverati nell’ospedale. RAPPORTI TRA EPIDEMIOLOGIA E MEDICINA CLINICA Epidemiologia: ha come finalità principale l’individuazione del tipo, modalità di distribuzione, frequenza di comparsa e ruolo dei fattori causali. (Attribuzione etiologica per la prevenzione della malattie) Ambito della ricerca: Gruppi di soggetti (famiglie, nuclei, popolazioni) Medicina Clinica: ha come finalità principale l’individuazione del meccanismo di azione dei fattori causali, dei danni da essi derivabili, e delle modalità più opportune per la loro correzione. (Studio della patogenesi, diagnosi e terapia per la guarigione della malattia) Ambito della ricerca: Singoli individui EPIDEMIOLOGIA DELLE MALATTIE INFETTIVE Malattie infettive contagiose: causate da agenti patogeni che vengono eliminati per vie diverse dall’ospite e che in modo diretto o indiretto giungono ad altri soggetti recettivi Malattie infettive non contagiose: causate da agenti patogeni che non vengono eliminati nell’ambiente e la loro trasmissione richiede l’intervento di appositi vettori o di particolari evenienze (tetano) Malattie Infettive Esistono 5 malattie definite BIG KILLER che sono: Malaria, Tubercolosi, AIDS, Diarree, Infezioni Respiratorie In Africa, ben il 68% delle cause di morte sono da attribuirsi alle malattie infettive L’unica malattia, sempre secondo l’OMS, ad essere stata eradicata è il vaiolo MORTALITÀ DELLE PRINCIPALI MALATTIE INFETTIVE Infezioni delle basse vie respiratorie (polmonite) Malattie diarroiche (colera, tifo,dissenteria) Tubercolosi Malaria Morbillo Epatite B AIDS Tetano neonatale Pertosse Febbre intestinale L'ultimo caso di vaiolo fu nel 1978 che colpì una fotografa medica Janet Parker. A causa del non corretto richiamo (ogni due anni) del vaccino, Janet manifestò i suoi primi sintomi nell’agosto del 1978, all’inizio si pensò che avesse il ra"reddore. Quindi i medici pensarono che presentasse un’eruzione cutanea da farmaci. Poi cominciarono ad apparire le pustole. Janet fu curata e i suoi genitori, con i quali aveva avuto contatti, furono messi in quarantena. Pochi giorni dopo, il padre di Janet Parker morì per un infarto, segni mostrare i sintomi del vaiolo. Janet stessa alla fine soccombette al vaiolo e morì il giorno 11 settembre 1978. DIFFERENZA TRA INFEZIONE EE MALATTIA INFETTIVA Infezione: è l’interazione di un agente patogeno, detto microrganismo patogeno, con un ospite recettivo (che può essere nello specifico l’uomo ma anche un animale). Malattia Infettiva: è l’espressione clinica della malattia causata dall’agente patogeno All’infezione non deve necessariamente seguire una malattia, poiché il decorso clinico di una infezione dipende da molti fattori, non sono sempre facilmente valutabili, legati a: Microrganismo Ospite Modalità di trasmissione Si distinguono diversi tipi di microrganismi, sulla base dei rapporti che questi contraggono con l'ospite: Saprofiti o Commensali: microrganismi che vivono e si moltiplicano a contatto con l'ospite senza provocare danni; anzi, a volte si può instaurare un rapporto di reciproco beneficio. Patogeni: microrganismi che tendono a provocare malattia. Opportunisti: microrganismi normalmente innocui, ma in grado di provocare malattie, anche gravi, in seguito ad un indebolimento delle difese dell'organismo. TUTTE LE PERSONE INFETTE SONO POTENZIALI FONTI DI INFEZIONI Portatore: persona infetta che non ha malattia conclamata ma che è una potenziale fonte di infezione per altri attraverso i propri secreti, escreti e liquidi biologici. Esistono vari tipi di portatore ovvero: portatore asintomatico, portatore in incubazione, portatore convalescente e portatore cronico. STORIA NATURALE DI UNA MALATTIA INFETTIVA: SCHEMA DEI RAPPORTI TRA AGENTE, OSPITE ED AMBIENTE Agente Patogenicità Virulenza Non malattia Capacità morbigena Ambiente Fattori Incontro Interazione Evoluzione condizionanti la diffusione degli agenti morbosi e la distribuzione degli individui Capacità di resistenza specifica Malattia Immunità alle malattie infettive Refrattarietà alle malattie infettive Condizioni generali di suscettibilità Ospite Patogenicità: capacità di produrre una malattia clinica evidente in modo diretto oppure tramite la produzione di sostanze tossiche (tossine) (MALATI/INFETTI) Virulenza::capacità di produrre malattie gravi (CASI GRAVI/MALATI) LE DIFESE DELL'OSPITE La prima barriera è costituita dalla cute e dalle mucose, che resistono alla penetrazione dei microrganismi con un’azione antimicrobica in parte di natura meccanica (lacrime, saliva, urine), in parte di natura chimico-fisica (basso pH, acido gastrico). Successivamente il sistema immunitario provvede alle difese contro gli agenti microbici. L’immunità può essere ATTIVA o PASSIVA Quella Attiva è prodotta dal proprio sistema immunitario in conseguenza ad uno stimolo: NATURALE: infezioni subcliniche o superamento della malattia ARTIFICIALE: vaccini, generalmente permanente nel tempo Quella Passiva: protezione indotta dal trasferimento degli anticorpi NATURALE: materna ARTIFICIALE: prodotti da un’altra persona o animale caratterizzata per essere temporanea Possono poi esserci delle condizioni particolari e causano un deficit del sisma immunitario, come ad esempio diabete e malnutrizione, tumori ematici o trapianti d‘organò e di midollo. LE FORME PRINCIPALI CON CUI LA MALATTIA INFETTIVA PUÒ MANIFESTARSI IN SENO AD UNA POPOLAZIONE: Quando i casi di malattia si manifestano SPORADICITÀ isolatamente senza apparenti rapporti con altri casi. Quando una malattia è costantemente presente nella ENDEMIA popolazione residente in una determinata area geografica, manifestandosi con un numero di casi più o meno elevato ma complessivamente abbastanza costante. EPIDEMIA È il verificarsi in una comunità o area geografica di un numero di casi di malattia eccedente le aspettative. PANDEMIA Quando la di"usione epidemica va oltre i confini di un paese e dilaga attraverso i continenti. DURATA DELL'INFEZIONE Infezioni Acute: sono a rapida risoluzione Le infezioni Persistenti a lunga durata: mesi o anni Come ad esempio le infezioni croniche epatite C EPIDEMIE Più casi di malattie che si presentano in un gruppo di individui o nella stessa popolazione entro un breve periodo di tempo purché abbiamo la stessa origine. CASO INDICE: Il primo caso di malattia che introduce il contagio nel gruppo; CASI SECONDARI: Casi che prendono origine dal caso indice; TASSO DI ATTACCO SECONDARIO: % di soggetti recettivi che ammalano a seguito dell’esposizione al caso indice. ESEMPI DI EPIDEMIE INFLUENZA SPAGNOLA: La più grande pandemia mai verificasi fu l’epidemia di influenza spagnola del 1918 che uccise quasi 20milioni di persone; PESTE: In 50 anni ha colpito un numero incredibile di persone con un numero di morti che supera i 100milioni STUDI EPIDEMIOLOGICI Le inchieste epidemiologiche, a seconda della posizione assunta dal ricercatore nei confronti della realtà allo studio, possono essere distinte in: EPIDEMIOLOGIA OSSERVAZIONALE EPIDEMIOLOGIA SPERIMENTALE non è previsto alcun intervento Il ricercatore compie interventi dello studioso della realtà che si diretti sulla realtà allo studio, limita ad osservare registrando la volti a modificarla almeno di una frequenza e l’andamento dei delle caratteristiche fenomeni Bisogna sempre ricordarsi che le malattie non si manifestano a caso ma hanno sempre cause identificabili su cui poter intervenire PRINCIPI DI MICROBIOLOGIA La microbiologia è la scienza che studia i microrganismi e la loro attività. Essa ha per oggetto la forma, la struttura, la riproduzione, la fisiologia, il metabolismo e l'identificazione dei microrganismi. La microbiologia studia quegli organismi che sono talmente piccoli da non poter essere osservati ad occhio nudo, ma che devono essere osservati, studiati tramite l'utilizzo di un microscopio. Esiste un altro tipo di microscopio, che si chiama microscopio elettronico è possibile individuare esseri viventi di dimensioni ancora più piccole, dell'ordine dei millimicron ( millesima parte del micron ). Il microscopio elettronico utilizza un fascio di elettroni, particelle atomiche, che colpendo la materia ridanno di questa materia un'immagine. Con questo strumento è possibile vedere organismi viventi di dimensioni estremamente piccole che sono i virus, e studiare strutture cellulari come quelle batteriche. Il microscopio elettronico permette di vedere i virus, sia grandi virus che piccoli virus. Fra le malattie infettive il 60-65%, è rappresentata dalle malattie virali (causate da virus); la restante parte è costituita per lo più da malattie batteriche e in minima parte da malattie dovute ad altri microrganismi. I BATTERI I batteri fanno parte di un regno che è considerato un quarto regno della natura, quello dei protisti (primi). Sono cellule molte antiche, comparse 150 milioni di anni fa sulla terra, che con molta probabilità hanno dato origine sia a cellule di origine animale, che a cellule di origine vegetale, Una parte di queste cellule non si sono modificate e costituiscono i batteri. Le cellule batteriche hanno caratteristiche intermedie fra quelle del mondo vegetale e quelle del mondo animale. Si tratta di cellule elementari, perché molto semplici chiamate cellule procariote e quindi i batteri sono dei procarioti. LA CELLULA BATTERICA E’ una cellula procariote sprovvista di membrana nucleare, che delimita la sostanza nucleare; nel citoplasma sono presenti i ribosomi formati da RNA e deputati alla sintesi proteica. Quindi nel batterio sono presenti contemporaneamente DNA (cromosoma) e RNA come in ogni cellula. Esistono 2 tipi diversi di parete che si colorano diversamente e che permettono quindi la distinzione dei batteri in 2 gruppi: Gram negativi e Gram positivi. Intorno alla parete cellulare alcuni batteri hanno un altro rivestimento: la capsula. E’ una struttura protettiva, che serve a rendere più forte il microrganismo, più resistente agli agenti esterni, agli sbalzi di temperatura, etc. I batteri capsulati se sono patogeni sono più aggressivi e virulenti perché più resistenti nei confronti delle difese dell’organismo Abbiamo oltre 100.000 specie di batteri ma solo un centinaio sono patogeni per l’uomo, altre fanno parte della flora batterica intestinale ed aiutano la digestione Quindi è l’equilibrio tra batteri utili, saprofiti (non causano necessariamente malattia come ad es. il botulino) e patogeni che è alla base del corretto funzionamento del nostro organismo. I batteri saprofiti che approfittano della debolezza immunitaria sono detti opportunisti e opportuniste sono le malattie da essi causate CLASSIFICAZIONE DEI BATTERI Possiamo classificarli in vari modi: In base alla forma: cocchi, spirilli, vibrioni (a virgola) Oppure in base alla temperatura, dove prediligono le temperature basse, intermedie o calde. IL TETANO Il tetano che è una malattia infettiva, è provocato da un microrganismo che si trova nel terreno e si chiama Clostridium tetani. Questo bacillo ha una resistenza particolare nell’ambiente, perché può trasformarsi in spora, una forma di resistenza in condizioni avverse di temperatura, umidità, ecc. Per esempio la spora tetanica può riprendere a crescere e a produrre la tossina tetanica quando si trova in una ferita dove l’ossigeno è scarsamente presente. Per questo il rischio del tetano è elevato se ci sono ferite profonde, dove l’aria non circola bene. Per ridurre il rischio si deve sciacquare la ferita con acqua corrente e sapone per eliminare i detriti, la polvere, ecc. poi bisogna disinfettare per esempio con acqua ossigenata che ha una elevata di concentrazione di ossigeno e quindi è particolarmente e#cace nel caso di batteri anaerobi. I VIRUS Le malattie infettive non sono causate solo da batteri, ma anche da altri microrganismi e dai virus. Le malattie infettive più frequenti sono quelle virali (60-65%). I virus sono stati identificati molto più tardi dei batteri perché non sono visibili al microscopio ottico poiché hanno dimensioni nell’ordine dei millimicron. Una prima di"erenza tra virus e batteri è che i virus hanno dimensioni circa 1000 volte inferiori a quelle dei batteri. Una seconda di"erenza è che i virus non sono cellule mentre i batteri sono microorganismi unicellulari procarioti. I virus vengono definiti come organizzazioni biologiche elementari perché non hanno le caratteristiche della cellula. La cellula batterica, pur essendo la più semplice, contiene entrambi gli acidi nucleici: RNA e DNA; i virus hanno un solo acido nucleico. Esistono virus a DNA e virus che contengono l’RNA. Alcuni virus hanno la caratteristica di modificare molto facilmente l’acido nucleico (RNA o DNA), cioè di andare incontro a mutazioni; può succedere spontaneamente, o per rimescolamento di acidi nucleici di virus diversi che vengono in contatto o per azione di farmaci ecc. Il virus dell'influenza muta con grande frequenza, cioè il suo RNA si modifica in modo più o meno marcato. Si tratta di mutazioni in genere legate alla grande velocità di moltiplicazione di questo virus che in una stagione è capace di infettare milioni di individui (pandemia, epidemia). Ogni anno il virus influenzale presenta dei cambiamenti che ne fanno in parte un antigene sconosciuto per l’organismo umano che può nuovamente essere infettato e ammalarsi. Anche il vaccino antinfluenzale deve seguire queste variazioni e quindi essere rinnovato ogni anno per essere e#cace. Non tutti i virus cambiano e molti vaccini, come quello contro la poliomielite messo a punto alla fine degli anni ’50 rimane ancora valido. CARATTERISTICHE DEGLI AGENTI PATOGENI Patogenicità: capacità di produrre Naturalmente più elevato è il un danno, una malattia. numero degli agenti patogeni Essa si esprime con la tossicità e che penetrano maggiore è la l’invasività. possibilità di invadere l’organismo. Per indicare il La virulenza è il grado di numero degli agenti patogeni patogenicità. All’interno di una si usa parlare di carica; stessa specie di agenti patogeni ce Alta carica = molti ne sono alcuni più virulenti, più agenti patogeni aggressivi di altri. Bassa carica = pochi agenti patogeni Fattori di virulenza: capsula batterica che si oppone alla Un'altra modalità attraverso fagocitosi, mobilità garantita dai cui si esprime la patogenicità flagelli (particolari strutture che è la tossicità; propria di fanno muovere il patogeno),carica. microorganismi che più che invadere l'organismo, sviluppandosi producono sostanze tossiche dette tossine in grado di produrre un danno anche a distanza. DIFESE ED IMMUNITÀ Una volta che un agente patogeno entra nel corpo ospite, l'individuo attiva il sistema immunitario per difendersi. Il sistema immunitario si basa sul principio del riconoscimento del "self" e del "non self", identificando ciò che appartiene all'organismo e ciò che è estraneo, come virus, batteri, polline o sostanze chimiche. Infatti sono non self, antigeni che quindi sono visti come estranei. Oppure la celiachia, il diabete, etc. Nei trapianti, l'organismo può rigettare l'organo estraneo come non self, causando complicazioni. Per questo motivo poi bisognerà creare un immunesoppressione, una sorta di azzeramento del sistema immunitaria al fine di farlo ripartire con quell'organo in modo tale che non lo riconosca come estraneo ma lo riconosca come organo proprio. Tra immunità aspecifica e immunità specifica cambia l’approccio e anche la tempistica perché: IMMUNITÀ ASPECIFICA L’immunità aspecifica, non specializzata, è caratterizzata proprio dalle medesime reazioni nei confronti di diversi agenti patogeni. La prima difesa aspecifica è la pelle. La pelle rappresenta un rivestimento impenetrabile agli agenti patogeni; se integra, è impermeabile. Se la pelle perde la sua integrità, ad esempio a causa di una ferita, possono penetrare degli agenti patogeni come il bacillo del tetano; anche le morsicature e i gra# di cani, gatti o di altri animali possono permettere l’ingresso di agenti patogeni come il virus della rabbia. Con la puntura di un insetto può essere superata la barriera della pelle e quindi possono venire trasmessi agenti patogeni come nel caso della malaria e della febbre gialla. La pelle ospita microrganismi utili che proteggono da altri agenti patogeni. Le mucose, come bocca, naso, occhi, retto e genitali, sono siti di ingresso comuni per le infezioni a causa della loro permeabilità. I liquidi mucosi, con il loro pH acido, possono uccidere i microrganismi, ma se le difese mucose vengono superate, intervengono i fagociti per distruggere i patogeni. Se queste difese falliscono, entra in gioco l'immunità specifica per combattere gli agenti patogeni con precisione. L'IMMUNITÀ SPECIFICA L'immunità specifica è legata a cellule molto di"use nell'organismo che sono i linfociti, globuli bianchi presenti nel sangue, nella linfa, nei linfonodi e nelle linfoghiandole. I linfonodi e le linfoghiandole, presenti nelle mucose, ospitano l'immunità specifica per diversi agenti patogeni. I linfociti si aggregano in questi organi per creare anticorpi specifici che difendono l'organismo dagli agenti patogeni. Gli anticorpi sono proteine che derivano dall'alimentazione e la loro scarsa produzione può aumentare la gravità delle malattie infettive. La formazione degli anticorpi viene svolta dai linfociti, che sono cellule molto specializzate. I linfociti T riconoscono gli antigeni e li trasmettono ai linfociti B che producono gli anticorpi. I linfociti della memoria mantengono la sequenza genetica per produrre anticorpi specifici e la trasmettono alle cellule figlie, garantendo una memoria immunologica. Nei sieri si possono trovare gli anticorpi delle infezioni passate, che possono essere identificate tramite analisi sierologiche. INFEZIONE E MALATTIE Gli anticorpi si formano quando un agente patogeno supera le difese aspecifiche e attiva le difese specifiche, causando un'infezione. L'infezione può essere asintomatica e i sintomi compaiono solo una volta che il corpo ha formato una quantità su#ciente di anticorpi per combattere il patogeno. Alcuni agenti patogeni possono prevalere sulle difese specifiche e raggiungere l'organo bersaglio, causando sintomi e segni tipici della malattia. Ad esempio, il virus dell'influenza può entrare attraverso le mucose orale, nasale o congiuntivale e raggiungere le vie respiratorie, causando sintomi come febbre e aumento della secrezione mucosa. I sintomi sono manifestazioni della reazione infiammatoria dell'organo bersaglio all'agente patogeno. Il periodo tra l'infezione e l'inizio dei sintomi è chiamato tempo di incubazione. I sintomi possono essere soggettivi, come il dolore, o obiettivi, come la febbre misurabile. Quindi la malattia è un’infezione con sintomi e segni. TEMPO DI INCUBAZIONE E’ un tempo variabile a seconda dell’agente patogeno. Ad esempio, l'influenza ha un'incubazione di 1-2 giorni; il morbillo di 14-21 giorni, l'epatite virale di tipo B ha un'incubazione fra uno e tre mesi; la lebbra ha un'incubazione di 2-3 anni. Per una stessa malattia, la variazione è legata a fattori propri dell’agente patogeno come ad esempio la carica e la virulenza ecc. In molte malattie, è un tempo in cui già si possono infettare (contagiare) altri individui, per esempio il bambino che ha in incubazione il morbillo, può già contagiare altri bambini L'IMMUNITÀ PUÒ ESSERE NATURALE E ARTIFICIALE. La naturale è distinta in immunità di specie o refrattarietà, immunità attiva e passiva. L’immunità artificiale è attiva e passiva. Immunità di specie o refrattarietà: è comune a tutta la specie umana, che viene trasmessa di generazione in generazione ad ogni essere umano. Esistono molti microorganismi che sono patogeni per altre specie a cui l’uomo è naturalmente indi"erente. Esistono poche eccezioni a questa regola rappresentate da un gruppo di malattie in comune tra l’animale e l’uomo che si chiamano zoonosi. Tra queste la rabbia e il tetano. Immunità naturale attiva: Il sistema immunitario stimolato dalla presenza di un antigene forma anticorpi specifici. Si forma nel corso della vita attraverso il contatto con i diversi agenti patogeni ed è caratterizzata dalla formazione della memoria immunitaria e produzione continua di anticorpi. Immunità naturale passiva: Se l’immunità attiva coincide con la produzione degli anticorpi, la passiva è il passaggio di anticorpi preformati da un individuo ad un altro. Durante la gravidanza e l’allattamento al seno la madre trasferisce i suoi anticorpi al feto e al lattante per proteggerlo nei primi mesi di vita. Particolarmente ricco di anticorpi è il primo latte, detto colostro che è un siero giallo, molto denso. Dal terzo mese di vita il sistema immunitario del bambino raggiunge la maturità ed è in grado di reagire allo stimolo antigene rappresentato dagli agenti patogeni. Immunità artificiale: attiva e passiva: è un’immunità ottenuta artificialmente con mezzi biomedici, e rientra nel campo della Medicina Preventiva. Può essere considerata come un’imitazione ben riuscita dell’immunità naturale e pertanto anch’essa può essere attiva e passiva. Immunità artificiale attiva: L'organismo umano viene stimolato a produrre anticorpi come avviene naturalmente durante un’infezione o una malattia. Per stimolare le difese specifiche si utilizzano degli antigeni modificati, innocui i vaccini; la somministrazione dei vaccini è detta vaccinazione. Le vaccinazioni simulano l'infezione e quindi stimolano la formazione degli anticorpi che proteggono dall'infezione naturale e permettono la creazione di una memoria immunitaria specifica che può essere rinforzata da vaccinazioni successive dette richiami. Immunità artificiale passiva: Come in quella naturale si ricevono degli anticorpi formati da un altro individuo. Il termine utilizzato per definire questi anticorpi preformati è immunoglobuline. Le immunoglobuline sono anticorpi di più individui donatori, che in genere sono stati vaccinati di recente per la malattia dalla quale si vuole proteggere il ricevente. È molto utile quando è urgente proteggere con anticorpi già formati da altri un individuo che ne è privo. Il caso più frequente è la protezione dal tetano di un individuo a rischio non vaccinato Concludendo.... Un soggetto è immune nei confronti di una malattia o per specie, o quando possiede gli anticorpi contro l’agente eziologico di quella determinata malattia. Questa condizione di immunità può essere ottenuta naturalmente e artificialmente, in modo attivo e passivo. Il soggetto che non ha l'immunità è detto recettivo. Può infettarsi e/o ammalarsi perché non è immune per specie e non possiede anticorpi protettivi. SORGENTI DI INFEZIONI L'epidemiologia è la branca dell'igiene che studia la frequenza e la distribuzione delle malattie nelle popolazioni, ne indaga le cause e i fattori determinanti, al fine di attuarie la prevenzione. Per epidemiologia delle malattie infettive si intendono le modalità attraverso cui esse si trasmettono. La sorgente di infezione è l'organismo malato o portatore che ospita gli agenti patogeni e eliminandoli, può di"onderli all'esterno; questo organismo per lo più è l’essere umano. Ma può essere anche un animale, nel caso delle zoonosi, malattie in comune fra animale e uomo. L’eliminazione dell'agente patogeno può avvenire con modalità diverse a seconda dell’infezione: per esempio nelle infezioni respiratorie con la tosse, o con gli starnuti; ecc., oppure nelle infezioni intestinali attraverso le feci. Sia il malato che il portatore ospitano gli agenti patogeni, per cui possono trasmettere l’infezione ad altri soggetti. Il malato è colui che oltre ad avere l’infezione ha segni e sintomi della malattia, quindi è facilmente identificabile. Il portatore invece è un soggetto infetto, quindi senza sintomi. Il malato quindi ha i sintomi ed è evidente che ospita un agente patogeno. Invece il portatore non ha i sintomi, non è malato, ma soltanto infetto. I portatori di malattia infettiva: Esistono 4 diversi tipi di portatori. IL PORTATORE PRECOCE IL PORTATORE CONVALESCENTE IL PORTATORE CRONICO IL PORTATORE SANO Il primo è il portatore precoce, cioè l’individuo che può trasmettere l’agente patogeno nella fase di incubazione della malattia, prima che insorgano i sintomi. L'incubazione è il periodo che precede la manifestazione della malattia, cioè la comparsa dei sintomi ed è un periodo variabile a seconda dell'agente patogeno, della carica dell'agente patogeno e delle condizioni dell'individuo. Questo tipo di portatore è presente tra l’altro nelle malattie esantematiche (MORBILLO, SCARLATTINA, VARICELLA, ROSOLIA, ETC). Poi abbiamo il secondo che è il portatore convalescente: Il portatore convalescente è un soggetto che ha avuto la malattia, è guarito e si trova nella fase della convalescenza. Sono ancora una volta le malattie esantematiche ad essere caratterizzate da questa tipologia di portatore. Ad esempio, il bambino che ha avuto il morbillo o la varicella, se pure clinicamente guarito non può tornare a scuola senza un certificato medico che ne attesti la non contagiosità. Il terzo è il portatore cronico: cioè l’individuo che dopo aver avuto la malattia è guarito e continua ad essere contagioso, oltre il periodo di convalescenza. Questa condizione può perdurare per mesi, per anni o addirittura per tutta la vita. Non va confuso con il malato cronico: il portatore cronico non è un malato, ma è un soggetto infetto. E per finire abbiamo il portatore sano: Colui che non ha avuto la malattia, né la avrà a breve termine. È un soggetto le cui difese immunitarie sono in equilibrio con l'aggressività degli agenti patogeni; le difese non sono abbastanza e#caci da eliminare gli agenti patogeni; d'altra parte la patogenicità del microrganismo non prevale sulle difese immunitarie e provocare la malattia; per cui questo soggetto rimane infetto. *E’ il portatore più insidioso, perché del portatore convalescente e cronico è noto che hanno avuto la malattia e quindi si possono prendere delle precauzioni per evitare il contagio; il portatore precoce si ammalerà a breve termine svelando la sua condizione di infetto; il portatore sano può non essere mai identificato come tale.* Ci sono malattie che sono caratterizzate dalla presenza di portatori sani, che assicurano la trasmissione di determinati agenti patogeni. Tra queste c’è la meningite da meningococco; il meningococco si localizza nella faringe e nelle tonsille dei soggetti che divengono portatori sani: infatti non si ammalano, sono senza sintomi, ma le loro difese non riescono ad eliminare il meningococco che quindi può essere trasmesso ad individui recettivi (che non hanno immunità specifica verso il meningococco), che possono ammalarsi di meningite anche in modo grave. LA TRASMISSIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE Dalla sorgente di infezione gli agenti patogeni si possono trasmettere all’ospite recettivo e questo avviene con due diverse modalità che vengono definite trasmissione diretta e trasmissione indiretta. *La trasmissione diretta si verifica quando, dalla sorgente di infezione, gli agenti patogeni passano direttamente ad un individuo recettivo. Nella trasmissione indiretta dalla sorgente gli agenti patogeni di"ondono dapprima nell'ambiente e da questo raggiungono l'individuo recettivo. Perché si verifichi l’infezione bisogna che il soggetto sia recettivo, cioè che non abbia gli anticorpi verso un determinato microrganismo. In caso contrario questa catena di trasmissione si interrompe perché l'immunità fa da barriera, e l'agente patogeno non può penetrare nell’individuo e dar luogo all'infezione.* LA TRASMISSIONE DIRETTA si verifica quando un agente patogeno passa direttamente dalla fonte di infezione al soggetto suscettibile. Gli agenti patogeni trasportati in questo modo sono di solito fragili e non sopravvivono a lungo nell'ambiente esterno. Un esempio comune di trasmissione diretta è attraverso i rapporti sessuali, che possono di"ondere malattie come l'HIV e l'HPV. Anche LA TRASMISSIONE VERTICALE è diretta ed includono da madre a figlio durante la gravidanza, il parto o l'allattamento al seno, così come attraverso transfusioni di sangue e emoderivati contaminati. Gli animali possono trasmettere virus come la rabbia attraverso morsi e gra#, poiché il virus si trova nella loro saliva. È importante prestare attenzione a queste modalità di trasmissione per prevenire la di"usione delle malattie infettive. L'HIV è un virus ad RNA responsabile dell'AIDS che attacca i linfociti CD4, colpendo il sistema immunitario. È una malattia infettiva che causa il maggior numero di morti nel mondo. I farmaci che si possono dare, riducono la progressione di questo virus ma non lo eliminano, è quindi non si guarisce. Si trasmette principalmente attraverso il sangue, le trasfusioni, le siringhe infette e i liquidi biologici durante i rapporti sessuali. Altra modalità molto importante è la trasmissione verticale da madre a figlio durante la gravidanza, il parto perché è il momento in cui c’è il massimo scambio di sangue tra madre e figlio, o l'allattamento è anche possibile, perché il latte materno e un filtrato del plasma. Non esiste una cura definitiva per l'HIV, ma gli antivirali possono ridurre la replicazione del virus. L'epatite virale B è causata da un virus a DNA altamente infettivo che colpisce il fegato. È uno dei virus più infetti al mondo, è molto resistente e si trasmette attraverso il sangue, i liquidi biologici infetti e la trasmissione verticale da madre infetta al bambino. Si può contagiare anche indirettamente mediante siringhe, aghi, o anche con uso di spazzolini da denti, rasoi, forbici ecc. La malattia può cronicizzare e portare a cirrosi epatica e tumore del fegato. La vaccinazione contro l'epatite B è obbligatoria per i nuovi nati dal 1992. Il Papilloma Virus Umano (HPV) si trasmette per via sessuale e può causare lesioni precancerose nel collo dell'utero. La maggior parte delle infezioni da HPV guarisce spontaneamente, ma alcune possono evolvere in tumori cervicali. La prevenzione si basa su programmi di screening e sulla vaccinazione, che può prevenire l'infezione di ceppi virali responsabili del tumore cervicale. È oggi disponibile un vaccino in grado di prevenire l'insorgenza di un’iniezione persistente. I vaccini sono somministrati gratuitamente dalle ASL alle bambine tra gli 11 e i 12 anni. LA TRASMISSIONE INDIRETTA La trasmissione indiretta avviene quando agenti patogeni resistono all'esterno dell'organismo e vengono trasportati dall'ambiente all'individuo recettivo. Questo può avvenire attraverso veicoli (come aria, acqua, suolo, alimenti e oggetti) o vettori (come insetti). Ad esempio, l'acqua contaminata può trasmettere agenti patogeni a distanza dalla sorgente di infezione. Questo tipo di trasmissione può essere pericoloso poiché può avvenire anche senza la presenza immediata della fonte di infezione. Malattie a trasmissione aerea La più di"usa malattia a trasmissione aerea è l’influenza Tra le altre malattie ricordiamo il ra"reddore, Le malattie esantematiche dell’infanzia, La parotite epidemica (orecchioni), La pertosse, la polmonite batterica, La meningite da meningocco, La tonsillite da streptococco beta emolitico, La tubercolosi I FATTORI FAVOREVOLI I fattori che favoriscono le infezioni aeree includono il freddo, l'umidità e il sovra"ollamento negli ambienti chiusi. Il freddo riduce le difese delle vie aeree, mentre l'umidità favorisce la di"usione degli agenti patogeni trasportati dalle goccioline umide nell'aria. È importante assicurare un adeguato ricambio d'aria, un riscaldamento appropriato e una pulizia accurata degli ambienti per prevenire le infezioni aereo-di"use. PREVENZIONE Per evitare il contagio attraverso tosse e starnuti, è consigliabile coprirsi bocca e naso e utilizzare fazzoletti usa e getta. È fondamentale anche lavarsi le mani regolarmente per eliminare eventuali agenti patogeni. La pulizia ad umido è particolarmente e#cace per rimuovere polveri e agenti patogeni dalle superfici. L'ACQUA E GLI ALIMENTI La trasmissione oro fecale degli agenti patogeni attraverso l'acqua e gli alimenti coinvolge infezioni come l'epatite virale di tipo A, il tifo, il colera e la salmonellosi. Queste infezioni hanno come organo bersaglio il sistema gastroenterico e possono essere trasmesse sia dagli esseri umani che dagli animali malati o portatori. Alcune malattie sono esclusivamente umane, per esempio l'epatite virale di tipo A. In altre malattie, per esempio le salmonellosi, la sorgente di infezione è animale. Alcuni alimenti possono essere contaminati se irrigati con acqua inquinata da rifiuti fecali, come ortaggi e frutta consumati crudi. Per garantire la sicurezza degli alimenti, è importante lavarli accuratamente in acqua corrente e rimuovere i residui terrosi. La cottura degli alimenti è in grado di eliminare la maggior parte degli agenti patogeni, rendendoli sicuri da consumare. Gli oggetti: L'acqua può contaminare anche gli oggetti: recipienti, stoviglie, che contengono gli alimenti. I recipienti in cui si conservano gli alimenti devono essere sempre lavati con acqua e sapone e asciugati accuratamente. Le mani: Anche le mani possono trasmettere queste malattie. Il contagio attraverso le mani sporche avviene frequente soprattutto nei bambini, che toccano tutto (giocattoli, terreno, ecc) con le mani e poi mangiano o mettono le mani in bocca. Un adeguato lavaggio elimina la maggior parte degli agenti patogeni. Le mosche: Di questa trasmissione fanno parte anche le mosche. Le mosche domestiche sono dei vettori, che hanno delle abitudini poco pulite, si poggiano sui rifiuti, sulle feci e possono trasportare gli agenti patogeni sugli alimenti, sull’acqua, sulle stoviglie o sulle mani. La lotta alle mosche è uno dei capisaldi della prevenzione di queste malattie. In tutti i locali adibiti alla preparazione, manipolazione e distribuzione del cibo devono essere installate sempre le zanzariere e si deve fare un'idonea lotta alle mosche VACCINI- PREVENZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE La prevenzione può essere definita come l’insieme di attività ed interventi attuati con il fine prioritario di promuovere e conservare lo stato di salute e di evitare l’insorgenza di malattie. Si distinguono 3 livelli di prevenzione: 1: Primaria 2: Secondaria 3: Terziaria LA PREVENZIONE PRIMARIA si occupa del soggetto sano o comunque non malato. Si propone di mantenerne la condizione di benessere ed evitare l’insorgenza di malattie. Obiettivo è quindi di impedire che si manifestino nuovi casi di malattia nelle persone sane, provando a eliminare le cause delle malattie. Pilastri della prevenzione primaria sono: rimuovere i comportamenti nocivi favorire i comportamenti positivi fare adeguati interventi sull’ambiente di vita e di lavoro aumentare le capacità di difesa dell’organismo. LA PREVENZIONE SECONDARIA è applicata alle malattie cronico degenerative ed agisce invece sul soggetto già ammalato anche se in fase iniziale. La diagnosi precoce mira a guarire o limitare la progressione di malattie in fase iniziale o asintomatiche, migliorando prognosi e sopravvivenza. È fondamentale identificare e trattare precocemente nuovi casi di malattia per aumentare le possibilità di successo della terapia. È più adatta alle malattie cronico-degenerative che a quelle infettive. LA PREVENZIONE TERZIARIA agisce invece su soggetti già malati, a"etti da malattie croniche o in fase cronica e si propone di evitare o comunque limitare la comparsa di complicazioni o esiti invalidanti. Si identifica in larga parte con la riabilitazione. PREVENZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE La prevenzione delle malattie infettive si concentra principalmente sulla prevenzione primaria e, in misura minore, sulla prevenzione secondaria. Per le malattie infettive con decorso acuto, la prevenzione terziaria è di#cile da attuare. Tuttavia, malattie come la tubercolosi, la poliomielite e l'AIDS richiedono specifiche tecniche riabilitative per prevenire invalidità a causa del decorso cronico e degli esiti invalidanti. Nella prevenzione primaria, l'obiettivo è interrompere la trasmissione diretta o indiretta degli agenti patogeni agendo sulle sorgenti di infezione e sull'ambiente, oltre a rendere gli ospiti resistenti all'infezione. Per impedire l’infezione invece è necessario far sì che gli agenti patogeni venuti a contatto con l’ospite non possano moltiplicarsi al suo interno, grazie al fatto che è stato reso immune. Gli obiettivi della prevenzione possono essere raggiunti attraverso strategie di"erenti: Identificare e rendere inattive le sorgenti di agenti patogeni Identificare ed eliminare i patogeni dall’ambiente Aumentare le difese dell’individuo nei confronti degli agenti patogeni come i vaccini Per identificare e rendere inattive le sorgenti si attuano i seguenti interventi: La ricerca e la bonifica dei portatori La notifica dei casi di malattia e la conseguente inchiesta epidemiologica L’isolamento dei casi di malattia Per controllare la di"usione delle malattie infettive, è necessario identificare e rendere inattive le sorgenti di infezione, come i malati e i portatori. Identificare i portatori è più di#cile, ma è importante per limitare il rischio per la collettività. Se ad esempio una persona ha avuto l'epatite B, diventa portatore cronico e non può essere donatore di sangue. I medici devono notificare i casi di malattia infettiva alle autorità sanitarie, cioè al ASL, per fini statistico-epidemiologici e per il controllo della di"usione. Inoltre, devono condurre un'inchiesta epidemiologica per ricostruire la catena di trasmissione e identificare i fattori ambientali che favoriscono la di"usione del patogeno, come l'acqua e gli alimenti. ISOLAMENTO Se il medico lo ritiene necessario si procede all’isolamento o alla sorveglianza sanitaria della sorgente. Per isolamento si intende l’obbligo di rimanere in un determinato luogo (domicilio o ospedale) per il periodo prescritto dall’autorità sanitaria. L’isolamento può essere fisico: il malato è ricoverato in un reparto di isolamento e assistito da personale adeguatamente formato ad evitare la di"usione delle infezioni. Alcune malattie altamente contagiose (colera, peste...) richiedono uno stretto isolamento del malato in ospedale. L’isolamento funzionale invece può essere attuato presso il domicilio del paziente e non comporta una vera e propria separazione fisica, ma l’attuazione di una serie di norme tese ad evitare il contagio: servizi igienici separati, stoviglie monouso, ecc. La sorveglianza sanitaria è il controllo dei contatti e dei conviventi quali possibili sorgenti d’infezione. Nel caso di alcune malattie molto contagiose e potenzialmente gravi, è fondamentale controllare nel tempo anche i contatti, cioè coloro che il malato può aver infettato e che quindi possono a loro volta divenire sorgenti. Il contatto è l’individuo potenzialmente infetto, si può trattare di: familiari, conviventi, compagni di scuola, ecc. Questo provvedimento non comporta alcuna limitazione della libertà personale, ma l’obbligo di sottoporsi ai controlli stabiliti dall’autorità sanitaria. Per Identificare ed eliminare i patogeni dall’ambiente si attuano i seguenti interventi sull’ambiente e sugli individui: Provvedimenti di sanità pubblica Eventuale bonifica degli ambienti di vita e di lavoro La disinfezione, la sterilizzazione e la disinfestazione La bonifica ambientale ha lo scopo di rendere l’ambiente sfavorevole ai microrganismi o ai vettori. Un tipico intervento di sanità pubblica è la potabilizzazione delle acque attraverso l'installazione di acquedotti e fognature, interrompendo così la trasmissione di agenti patogeni da feci e acqua. Altri interventi specifici sull'ambiente includono la sterilizzazione, disinfezione e disinfestazione. La sterilizzazione è il metodo più estremo, eliminando ogni forma di vita in un ambiente, compresi microrganismi patogeni e spore. Viene utilizzata soprattutto in ambito medico-chirurgico per garantire un ambiente sterile. LA STERILIZZAZIONE I mezzi fisici come il calore e le radiazioni vengono utilizzati per sterilizzare materiali monouso prima dell'impacchettamento. L'incenerimento è il metodo più radicale ma e#cace per eliminare i rifiuti ospedalieri e tutte le forme patogene. Il calore può essere utilizzato anche per ottenere la sterilità dei materiali senza alterarli, tramite il calore a secco e umido. Il calore a secco viene utilizzato in speciali stufe, in cui si raggiungono temperature di 140°-160°C, per sterilizzare ad esempio strumenti di metallo (bisturi, forbici, etc). La sterilizzazione con mezzi chimici è e#cace contro forme vegetative e spore e trova applicazione anche nella conservazione degli alimenti, come nel latte a lunga conservazione. LA DISINFEZIONE La disinfezione mira a distruggere gli agenti patogeni per impedirne la di"usione e il contagio, senza eliminare tutte le forme viventi come nella sterilizzazione. Può essere e"ettuata con mezzi naturali o artificiali, come luce, essiccamento, calore e sostanze chimiche. I disinfettanti a base di cloro, come l'ipoclorito di sodio e l'amuchina, sono e#caci per disinfettare ambienti, superfici, acqua, e anche frutta e verdura. La disinfestazione, invece, si concentra sulla lotta contro i vettori di malattie, utilizzando agenti chimici e fisici in modo mirato per evitare l'uso eccessivo di insetticidi. Entrambi gli interventi sono fondamentali per prevenire la trasmissione di malattie infettive. Un’e#cace strategia preventiva è aumentare le difese dell’individuo nei confronti degli agenti patogeni attraverso: L’immunoprofilassi attiva o vaccinoprofilassi L’immunoprofilassi passiva o inoculazione di sieri immuni o immunoglobuline In questo caso l’obiettivo è ra"orzare le difese dell’ospite contro gli agenti patogeni, rendendolo immune (non recettivo). Ciò si ottiene con gli interventi di immunoprofilassi sia attiva che passiva. Immunoprofilassi vuol dire profilassi immunitaria cioè prevenzione attraverso un intervento che potenzi il sistema immunitario, le difese immunitarie del soggetto. L’immunoprofilassi comprende l'uso dei vaccini e dei sieri. IMMUNOPROFILASSI ATTIVA: l’organismo viene stimolato a produrre anticorpi per mezzo antigeni modificati allo scopo (vaccini) IMMUNOPROFILASSI PASSIVA: l’organismo riceve gli anticorpi già formati (immunoglobuline) Attraverso la somministrazione di vaccini, sieri immuni o immunoglobuline si crea l'immunità verso una malattia infettiva, o si rende la malattia meno grave per chi la contrae. Spesso la gente pensa di essere invincibile contro i virus, ma la vaccinazione è fondamentale per proteggere la salute pubblica. Stimola il sistema immunitario a sviluppare difese specifiche contro gli agenti patogeni, agendo come un antigene. Il concetto di vaccinazione per prevenire malattie è antico e si basa sull'immunità acquisita dopo l'infezione. La scienza supporta l'importanza dei vaccini nel proteggere la popolazione e prevenire malattie contagiose. Si osservò infatti che chi aveva avuto una determinata malattia non se ne ammalava nuovamente e si comprese che questo accadeva perché a seguito della malattia, l’individuo guarito, aveva sviluppato delle difese, che lo rendevano immune COS’È UN VACCINO? Sono preparati biologici in grado di stimolare attivamente una risposta immunitaria dell’organismo. Sono specifici, cioè stimolano la risposta immunitaria verso uno specifico agente patogeno. La vaccinazione va sempre fatta a scopo preventivo prima di essere esposti all’infezione. Esistono vari tipi di vaccino: vaccini costituiti da agenti patogeni viventi e attenuati vaccini costituiti di agenti patogeni uccisi vaccini costituiti da anatossine vaccini costituiti da parti di agenti patogeni vaccini prodotti da manipolazioni genetiche Essi hanno delle caratteristiche comuni fondamentali che sono: l’e#cacia l’essere tendenzialmente innocui la durata e la praticità del loro impiego e della loro somministrazione. L'e#cacia viene definita “capacità antigene”, cioè capacità di stimolare la formazione di anticorpi difensivi. L’antigene vaccinale è diverso da quello naturale o selvaggio, tuttavia è in grado di stimolare l’immunità (anticorpi specifici) verso quest’ultimo Innocuità: l’antigene vaccinale non ha la stessa patogenicità/tossicità di quello naturale e quindi non provoca la malattia, che si vuole prevenire con la vaccinazione. La durata: l’immunità data dal vaccino deve essere su#cientemente persistente, anche se non è uguale all’immunità naturale. Si può ottenere un rinforzo dell’immunità con una dose detta di “richiamo” grazie alla “memoria immunitaria”. Un’altra caratteristica del vaccino è la praticità di impiego e questo è molto importante soprattutto nel caso delle vaccinazioni obbligatorie (quelle vaccinazioni fatte sui bambini), perché c'è un problema di complicanze alle vaccinazioni, cioè di aderenza della popolazione a ciò che viene richiesto, e questa è favorita se il vaccino è di semplice somministrazione. Le vaccinazioni obbligatorie: per tutti sono quelle dell'infanzia che si iniziano entro il terzo mese di vita, hanno un loro preciso calendario e sono obbligatorie per tutti i nuovi nati. In Italia le vaccinazioni obbligatorie sono: LE VACCINAZIONI 10 OBBLIGATORIE 4 RACCOMANDATE ESAVALENTE MPRV ESAVALENTE Anti- poliomielitica Anti- morbillo Anti- meningococcica B Anti- difterica Anti- rosolia Anti- meningococcica C Anti- tetanica Anti- parotite Anti- pneumococcica Anti- epatite B Anti- varicella Anti- rotavirus Anti- pertosse Anti- Haemophilusinifluenzae tipo B Poi ci sono delle vaccinazioni obbligatorie per categoria o per determinati gruppi di lavoratori. Ad esempio, coloro che lavorano nelle industrie di tipo meccanico, metalmeccanico, siderurgico quindi che hanno a che fare con i metalli, hanno l’obbligo di essere vaccinati contro il tetano. Lo stesso obbligo vale anche gli allevatori in particolare di erbivori, di cavalli, perché le spore del tetano è più facile trovarle in campagna laddove c'è presenza di erbivori e di equini in particolare. PRINCIPALI MALATTIE INFETTIVE NELLA PRIMA INFANZIA LA DIFTERITE La difterite è una malattia infettiva acuta e contagiosa che si verifica principalmente nei mesi invernali ed è stata la principale causa di mortalità infantile all'inizio del '900. Il nome deriva dal greco difteria e significa spellare la pelle. È stata descritta nel V secolo a.C. da Ippocrate e epidemie nel VI secolo da Ezio. Il batterio è stato isolato per la prima volta nel 1883 e l'antitossina è stata scoperta alla fine del XIX secolo. In Italia nel 1960 si sono verificati 6.400 casi, ma dal 1989 non sono stati più segnalati casi. L’ Agente responsabile è il Corynebacterium diphteriae (batterio aerobio, Gram +, asporigeno, acapsulato cioè privo di capsula) inattivato dalla luce, dal calore e dai disinfettanti, resistente all'essiccamento. Tale batterio produce una esotossina proteica e lipidica. Sorgente di infezione è il malato, mentre il Serbatoio è l’uomo. La disinfettazione è di estrema importanza, poiché la trasmissione può avvenire attraverso diretta o indiretta, come giocattoli o alimenti. Sintomatologia si presenta con azione locale orofaringea, rinite, laringite (croup difterico). La Vaccinazione obbligatoria è dal 1939 e si e"ettua tramite 3 somministrazioni di anatossina dift. + antitetanica. (al 3° mese, 4-5° mese e 10-12 mesi) IL TETANO Il tetano è una malattia infettiva acuta non contagiosa causata dal batterio Clostridiumtetani. Si tratta di un bacillo Gram-positivo che cresce solo in assenza di ossigeno (cioè è anaerobio), ed è presente in natura sia in forma vegetativa, sia sotto forma di spore. Il germe in forma vegetativa produce una tossina, detta tetanospasmina, che è neurotossica e causa i sintomi clinici della malattia. Si tratta di una tossina estremamente potente, tanto che la quantità letale per un uomo è di circa 7 milionesimi di milligrammo. Il batterio è normalmente presente nell’intestino degli animali (bovini, equini, ovini) e nell’intestino umano e viene eliminato con le feci. Le spore possono sopravvivere nell’ambiente esterno anche per anni e contaminano spesso la polvere e la terra. Possono penetrare nell’organismo umano attraverso ferite. Un caratteristico sintomo iniziale è il trisma, cioè la contrattura del muscolo massetere, che dà al volto del paziente un aspetto caratteristico (riso sardonico), seguito da rigidità del collo, di#coltà di deglutizione, rigidità dei muscoli addominali. Altri sintomi includono febbre, sudorazione, tachicardia. Il paziente rimane conscio e gli spasmi muscolari, provocati da stimoli anche minimi, causano dolore. Non esistono test di laboratorio per confermare la diagnosi, che è essenzialmente clinica. TETANO NEONATALE Una forma particolare di tetano è quello che colpisce i neonati (tetano neonatale), osservata soprattutto in Paesi in via di sviluppo. Colpisce bambini nati da madri non vaccinate, che non hanno quindi la protezione conferita nei primi mesi di vita dagli anticorpi materni. L’infezione viene contratta quando il cordone ombelicale viene reciso con strumenti non sterili. Di solito, il tempo di incubazione è di 7-14 giorni. I sintomi sono quelli del tetano generalizzato, con una elevata letalità. La malattia non è contagiosa, quindi l’isolamento nel paziente non è necessario. La prevenzione della malattia si basa sulla vaccinazione, prevista in Italia per tutti i nuovi nati dal 1963. Il calendario vaccinale vigente prevede la somministrazione di tre dosi al terzo, quinto e dodicesimo mese di età. Una dose di richiamo viene eseguita nel sesto anno e un’altra a 14 anni. PERTOSSE L'incubazione della pertosse dura E’ una malattia infettiva, molto dai 6 ai 20 giorni, con una media di contagiosa, nella quale la tosse può dieci giorni. I sintomi iniziali sono durare anche alcuni mesi. L’Agente simili a quelli di un comune patogeno responsabile è ra"reddore, con febbre moderata. Bordetellapertussis, batterio Gram- La fase catarrale, che dura circa che introdotto nel tratto respiratorio due settimane, è seguita dalla fase aderisce alle cellule ciliate convulsiva, che può durare fino a sei settimane. Durante questa fase, dell’epitelio attraverso adesine. La si verificano attacchi di tosse pertosse lascia un’immunità che stizzosa che possono terminare declina lentamente nel corso del con un tipico “urlo inspiratorio” e tempo. Persone che hanno avuto la l'espulsione di denso catarro. A pertosse da bambini possono, in età volte gli accessi di tosse sono adulta o avanzata, andare incontro seguiti da conati di vomito. La nuovamente alla malattia, anche se pertosse può presentarsi in forme in forma più attenuata e/o atipica. diverse, con sintomi atipici negli Prima dell’introduzione dei vaccini adulti e nei bambini piccoli. Dopo la antipertosse, almeno l’80% delle fase convulsiva segue un periodo persone veniva infettato dal batterio di convalescenza di 1-2 settimane. della pertosse prima dell’adolescenza. Complicazioni: La pertosse è una malattia particolarmente pericolosa nei bambini al di sotto del primo anno di vita, in cui può essere responsabile di gravi complicazioni, spesso con conseguenze invalidanti permanenti. Le complicazioni più frequenti sono le emorragie sottocongiuntivali, le epistassi, le otiti medie purulente, le polmoniti e le broncopolmoniti (fino al 12% dei casi). Le complicazioni più gravi sono quelle a carico del sistema nervoso centrale (encefalopatia) dovute sia alla scarsa ossigenazione del sangue durante gli accessi di tosse, sia all’azione diretta della tossina pertossica e si manifestano in circa il 5% dei casi. Il contagio avviene per contatto interumano attraverso le goccioline respiratorie, ed hanno una maggior incidenza stagionale durante la primavera, con una ricorrenza epidemica. Solitamente coincidono con l’entrata del bimbo in comunità; sono tutte di origine virale tranne la scarlattina, e molte sono prevenibili attraverso vaccinazione. Quelle prevenibili attraverso la vaccinazione MPR sono il morbillo, la parotite e la rosolia. MORBILLO Il morbillo è causato da un virus chiamato paramyxovirus, che si inattiva rapidamente con il calore e la luce. Si di"onde solo tra esseri umani, con l'uomo come unico ospite. Il nome "morbillo" deriva dal significato di "piccolo morbo" e in realtà è una malattia pericolosa, soprattutto nei paesi del terzo mondo, dove può essere una delle principali cause di morte tra uno a quattro anni i vita i bambini. Il virus si replica nel naso, nella gola e nei linfonodi, con una trasmissione tramite via respiratoria. È altamente contagioso, con un singolo individuo infetto che può contagiare fino a 30 persone. Caratteristiche cliniche del morbillo Periodo di incubazione: in genere sono 10-12 giorni Sintomi prodromici: abbiamo la Febbre elevata (38,5°C o oltre), Tosse, rinite, congiuntivite, la presenza delle Macchie di Koplik (tipiche macchie della mucosa della bocca e lingua). Esantema (rash)(irritazione): esordio 2-4 giorni dopo la fase prodromica, 14 giorni in media dopo l’esposizione che inizia dal volto e dalla testa e poi si di"onde al tronco, braccia e gambe. Complicazioni: Otite, broncopolmonite ed encefalite sono tra i rischi più gravi cui si può incorrere. Per eliminare il morbillo è necessario vaccinare sia il 95% dei bambini nel secondo anno di vita, che i bambini più grandi non vaccinati; ROSOLIA L’agente causale è un Togavirus (virus ad RNA), un virus che viene rapidamente inattivato dal calore e dalla luce. L’uomo è l’unico ospite, si trasmette per via respiratoria e replica nel naso- faringe e nei linfonodi locoregionali. La viremia si ha nei 5-7 giorni dopo l’esposizione e si rimane contagiosi da 7 giorni prima a 7 giorni dopo l’esordio dell’esantema. Menzione a parte merita la rosolia congenita, infezione fetale per via transplacentare durante la viremia materna. Il virus può infettare tutti gli organi fetali ed il rischio è particolarmente elevato nel primo trimestre di gravidanza. Gli organi colpiti dipendono dal periodo della gravidanza in cui avviene l'infezione. I bambini con RC possono di"ondere virus per oltre 1 anno, quindi occorre fare sempre molta attenzione al possibile contagio. PAROTITE PAROTITE EPIDEMICA La parotite è una malattia infettiva Malattia acuta dell’infanzia contagiosa di origine virale che che colpisce anche soggetti provoca gonfiore delle ghiandole adulti in particolare se parotidi. Può essere asintomatica o viventi in comunità (militari). causare febbre, mal di testa, dolori L’agente patogeno è un virus muscolari e perdita di appetito. Le a RNA appartenente alla ghiandole colpite di solito sono famiglia Paramyxovirus. È quelle ai lati delle orecchie, ma una malattia endemo- anche le sottomandibolari e epidemica con picchi sottolinguali possono essere epidemici ogni 2-5 anni. La coinvolte. Circa un terzo delle parotite, sia in forma infezioni non presenta sintomi clinicamente evidente che di evidenti, ma può causare sintomi infezione inapparente, lascia respiratori non specifici. Le un’immunità che dura per infezioni inapparenti sono più tutta la vita. Anche frequenti negli adulti che non nei l’immunità indotta dal bambini, in cui la parotite si vaccino è di lunga durata. presenta soprattutto tra i 2 ed i 9 anni. La parotite si trasmette per via aerea attraverso le goccioline di saliva.Il virus della parotite viene eliminato anche con le urine e, passando attraverso la placenta, può infettare il feto durante la gravidanza, anche se non è chiaro se possa causare malformazioni. VARICELLA Causata dall’Agente eziologico: VZV (herpes virus). È la più contagiosa delle malattie esantematiche dell’infanzia e si indica in Italia che vi Varicella e feto: Rischio siano 500.000 casi/anno. Ha un di infezione nelle prime andamento epidemico, spesso con 20 settimane:2% picco primaverile (come anche per il Varicella congenita: i morbillo). Il Tasso di trasmissione sintomi:cicatrici cutanee, familiare: 80% mentre il Tasso di ipoplasia di un arto, trasmissione scolastica: 10-35%; il 90% cataratta, microcefalia, sopra i 15 anni possiede anticorpi. ritardo mentale. Soggetti a rischio di varicella grave Infezione oltre le 20 sono le gravide: con mortalità 5 volte settimane: malattia più alta che nell’adulto sano. Ed senza e"etti infine nei Neonati da madri che malformativi; possibile hanno contratto varicella da 5 giorni herpes zoster nei prima a 5 giorni dopo il parto. Il primissimi anni di vita. contagio è solo interumano, il virus infatti non si trasmette con oggetti contaminati ma per via aerea e via mani-bocca con contatto diretto delle vescicole. HERPES ZOSTER (O “ FUOCO DI S. ANTONIO) Il virus rimane latente nei gangli spinali dopo l'infezione primaria e si riattiva con l'immunosoppressione (forte stres). Clinicamente si presenta con rash vescicolare lungo un nervo sensitivo, è tipico il dolore e febbre moderata. Le complicanze possono includere polmonite, epatite, encefalite e i ricoveri sono di circa 16,1/100.000 abitanti/anno. HAEMOPHILUS INFLUENZAE (Hib) L'agente patogeno Haemophilus influenzae, un batterio normalmente presente nel tratto orofaringeo umano, può causare gravi infezioni come otite, polmonite, meningite e altre patologie. Nei neonati sotto i 3 mesi, gli anticorpi materni o"rono una protezione contro le infezioni da Hib, che iniziano a manifestarsi intorno al sesto mese di vita. La trasmissione avviene attraverso goccioline di saliva emesse con la tosse, gli starnuti o anche semplicemente parlando. Gli emofili sono frequenti ospiti delle vie aeree, colonizzando fino all'80% dei bambini e adulti, ma solo il 3-5% porta l'Hib. Il trattamento antibiotico riduce la contagiosità entro 24-48 ore. La sintomatologia dipende dalla forma clinica con cui si manifesta l'infezione. Nel caso della meningite i sintomi principali sono febbre elevata, vomito, torpore. Nei neonati e nei lattanti si manifesta rigonfiamento della fontanella, mentre nei bambini più grandi è più evidente il segno della rigidità del collo; il coma è molto frequente. L’epiglottite si presenta come una grave forma di laringite, con di#coltà respiratorie che possono rendere necessarie l’intubazione o la tracheotomia. Le artriti settiche si presentano con segni di infiammazione (gonfiore, arrossamento, dolore, impotenza funzionale) di una o più articolazioni. SCARLATTIANA L'esantema della scarlattina è caratterizzato da puntini rossi che non si uniscono e che svaniscono alla pressione delle dita, inizia all'inguine, alle ascelle e al collo e si di"onde al resto del corpo entro 24 ore. Il volto diventa rosso fuoco, ad eccezione di naso, bocca e mento pallidi, creando una "maschera scarlattinosa". La lingua appare rossa e verrucosa, simile a una fragola. La malattia, causata dallo streptococco di gruppo A, richiede un trattamento antibiotico tempestivo per prevenire complicazioni da gravissime infezioni che possono colpire cuore, reni, fegato e cute. Non esiste un vaccino contro la scarlattina, quindi è importante prevenire il contagio. QUINTA E SENTA MALATTIA Sono così chiamate perché individuate, rispettivamente, dopo le prime 4 e 5 malattie esantematiche. Nella quinta malattia, l’esantema è rosso intenso sul volto (aspetto “a guance schia"eggiate”); sul corpo l’esantema può variare dal rosso intenso al rosa pallido e ha la particolarità di accentuarsi o ricomparire dopo un bagno caldo o un frizionamento, magari dovuto all’asciugamano. Nella sesta malattia le macchie sono costituite da puntini rosa pallido, rilevati al tatto e grandi come capocchie di spillo, che iniziano sul tronco e sul collo per poi di"ondersi al viso e all’attaccatura di cosce e braccia. Possono cambiare sede nel giro di poche ore, spostandosi da una parte all’altra del corpo. LE MENINGITI: sono infezioni del sistema nervoso centrale La meningite è una grave malattia dovuta all’infiammazione delle meningi, le membrane che rivestono il cervello, è sono molto comuni in età pediatrica e possono essere causate virtualmente da qualsiasi agente patogeno. L’infiammazione di tali membrane si ripercuote sul cervello portando a gravi sintomi neurologici che possono portare alla morte oppure a postumi gravi come sordità, ritardo mentale, paralisi motorie, epilessia. Eziologia: Durante i primi 2 mesi di vita del neonato,la meningite può essere provocata sia da batteri sia da virus, quella più temibile è quella batterica dovuta principalmente da tre germi: emofilo tipo B, pneumococco, meningococco. Le forme di meningite dovute a virus sono generalmente a decorso benigno. Passando ad una età compressa tra i 2 e i 12 anni gli agenti maggiormente responsabili sono lo Streptococco Pneumoniae. Sintomi: I sintomi principali della meningite sono febbre, nausea, vomito e irritazione delle membrane meningee che il paziente avverte come una forma di rigidezza dei muscoli nucali. Tipici segni collaterali sono anche la diminuzione dello stato di coscienza, con senso di torpore, battito cardiaco rallentato ed episodi convulsivi. Diagnosi: L’evidenza diagnostica viene raggiunta mediante analisi di una piccola quantità di liquido cerebrospinale prelevato mediante puntura lombare. Tale manovra non comporta rischi per il paziente, poiché il midollo spinale nell’adulto non oltrepassa i limiti della prima vertebra lombare. La natura e la gravità dell’infezione può essere stabilita identificando la natura e la quantità dei microrganismi patogeni. Se la meningite è di origine virale, i pazienti sono gravemente malati per alcuni giorni senza per questo perdere conoscenza, e se sottoposti a trattamento antibiotico, di solito si ristabiliscono entro una settimana. Se gli organismi patogeni sono di origine tubercolare, la guarigione richiede un tempo notevolmente più lungo. Inizialmente, i sintomi si limitano a malessere generale, mal di capo e irrequietezza; vengono colpiti anche alcuni nervi craniali. Cura e Terapia: Se viene diagnosticata (o anche solo sospettata) una meningite batterica i medici inizieranno il prima possibile a somministrare antibiotici per via endovenosa. Possono essere somministrati liquidi per sostituire quelli persi con la febbre, la sudorazione, il vomito e lo scarso appetito; i corticosteroidi (cortisone) possono contribuire a ridurre l’infiammazione delle meningi, aseconda della causa della malattia.Per le complicazioni della meningite batterica può essere necessaria una terapiaaggiuntiva. Ad esempio, potrebbero essere somministrati farmacianticonvulsanti per curare le convulsioni. Se il paziente si trova in una situazione di shock o di ipotensione (pressione bassa) possono essere somministrati ulteriori liquidi per endovena e farmaci in grado di aumentare la pressione sanguigna. Per alcuni potrebbe essere necessaria l’ossigenazione o laventilazione meccanica se hanno di#coltà respiratorie. Prevenzione: Oltre alle generiche misure preventive, come quella di ridurre ed evitare il sovra"ollamento, l’unica misura veramente sicura ed e#cace è la vaccinazione. Per quanto riguarda le MENINGITI VIRALI, la cui causa vede per la maggior parte dei casi gli enterovirus come responsabili di meningoencefaliti. Sono stati identificati ben 80 sierotipi diversi che possono essere responsabili di malattia. L’Herpes simplex virus tipo 1 causa una forma di meningoencefalite molto severa in cui il coinvolgimento del cervello è focale e la progressione verso il coma e la morte si ha nel 70% dei casi. L’Herpes simplex tipo 2 causa invece nei neonati un coinvolgimento cerebrale di"uso. Il virus della Varicella zoster può causare meningoencefalite in relazione temporale ravvicinata con la varicella. MANIFESTAZIONI CLINICHE La severità dei sintomi è determinata dal coinvolgimento meningeo e parenchimale del sistema nervoso. Alcuni bambini possono manifestare una forma lieve di infezione per poi cadere rapidamente nel coma e morire. In altri la malattia può iniziare con febbre elevata, convulsioni violente e allucinazione per poi esitare in guarigione completa. L’esordio della patologia è di solito acuto. Nei bambini più grandi i sintomi iniziali sono: Cefalea, Iperestesie, mentre nei lattanti sono l’irritabilità e la letargia. Negli adolescenti è spesso presente cefalea frontale o generalizzata con dolore retrobulbare, febbre, nausea e vomito, fotofobia, dolorabilità nucale e agli arti inferiori. EPIDEMIOLOGIA GENERALE DELLE MALATTIE NON INFETTIVE Con questo termine si indica il cambiamento di caratteristiche delle malattie che ha accompagnato il miglioramento complessivo delle condizioni di salute dalla fine del XIX alla prima parte del XX secolo. Questo scivolamento verso le patologie croniche si può in parte spiegare col fatto che molta più gente ha vissuto fino all’età in cui queste malattie colpiscono. Grazie alle migliori condizioni igieniche, alla scoperta degli antibiotici e delle vaccinazioni, c’è stata la fine delle grandi epidemie di malattie infettive e si è passati all’aumento delle malattie cronico degenerative. Questo però non vale per tutto il mondo, dove,ad es l’Africa Sub-Sahariana vede un tasso di malattie infettive ancora altissimo. Prima le malattie più rilevanti erano la Peste, il Colera, la Malaria ed il Vaiolo. Adesso assistiamo prevalentemente a malattie croniche quali quelle che colpiscono il sistema cardiovascolare, il respiratorio, i tumori, l’AIDS e non meno importanti gli incidenti stradali. Questi ultimi colpiscono spesso anche i giovani. Entra in gioco quindi il famoso Stile di Vita nella logica della transizione epidemiologica. Malattie infettive: prima costituivano la principale causa di decesso nelle popolazioni pretransizionali. Causa delle forti crisi di mortalità: Es: Tubercolosi, diarrea, morbillo, peste, difterite, pertosse, tifo... Malattie cronico-degenerative: sono causate dal processo di invecchiamento dell’individuo e rappresentano la maggior parte dei decessi nelle società post-transizionali. Es. malattie cardiovascolari (infarto..); tumori; malattie neurologiche (Alzheimer..) Epidemia di malattie croniche: obesità e diabete: ultimamente c’è un aumento delle malattie croniche per svariati motivi come ad esempio l'obesità: percentuale di introito maggiore rispetto alla capacità del nostro organismo di bruciare le calorie introdotte con la dieta. Oppure il Diabete: malattia autoimmunitaria (diabete di tipo 1) o malattia che vede tra le cause un’eccessiva presenza di zuccheri nella dieta (diabete di tipo 2) OMS: PREVENIRE LE MALATTIE CRONICHE, UN INVESTIMENTO VITALE Negli ultimi anni, infatti, le malattie croniche sono diventate una vera e propria emergenza per il sistema sanitario. E non si tratta di un “problema dei ricchi”: negli ultimi vent’anni si sono di"use ampiamente anche nei Paesi più poveri e oggi sono responsabili dell’86% dei decessi in tutta Europa. Attualmente, il nostro sistema sanitario è più concentrato sulle malattie acute, che richiedono un intervento rapido e puntuale. Quello di cui non ci rendiamo spesso conto è che le cause delle malattie croniche sono molto spesso prevedibili poiché si conoscono molto bene i fattori predisponenti. BPCO: Broncopneumopatia cronica ostruttiva è attualmente la quarta causa di morte nel mondo. Si prevede che la BPCO diventi la terza causa di morte entro il 2020. Nel complesso, si prevede che il costo della BPCO aumenti nei prossimi decenni a causa della continua esposizione ai fattori di rischio e per l'invecchiamento della popolazione. La Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) è una malattia comune, prevenibile e curabile caratterizzata da sintomi respiratori persistenti e limitazione al flusso di aria. Causata da fumo, inquinamento e fattori legati al soggetto comporta una progressiva limitazione del flusso aereo che provoca non solo deficit a livello respiratorio. Nella maggior parte dei pazienti è associata a malattie croniche concomitanti che ne aumentano la mortalità. Patologia: è rappresentata da una Infiammazione cronica con cambiamenti strutturali a carico dell’apparato respiratorio. Deriva da un alterato Stress ossidativo Fisiopatologia: Limitazione al flusso aereo e intrappolamento aereo SINDROME METABOLICA Con il termine “sindrome metabolica” non si fa riferimento a una singola patologia, ma a un insieme di fattori di rischio legati a condizioni che aumentano la possibilità di sviluppare patologie cerebro e cardiovascolari e diabete. La sindrome metabolica presenta un rischio due volte maggiore di sviluppare malattie cardiache e cinque volte maggiore di sviluppare il diabete. CONDIZIONI PREDISPONENTI: La sindrome metabolica è caratterizzata dalla presenza di eccessivo grasso corporeo, in particolare a livello addominale, elevati livelli di colesterolo cattivo e trigliceridi, ipertensione arteriosa, bassi livelli di colesterolo buono, resistenza all'insulina e iperuricemia. Il rischio di sviluppare la sindrome aumenta con l'età e in presenza di diabete. La predisposizione genetica e la mancanza di attività fisica possono anche contribuire alla sua insorgenza. È possibile prevenire la sindrome metabolica mantenendo un peso adeguato, facendo regolare attività fisica e seguendo una dieta equilibrata. È importante evitare il sovrappeso, soprattutto a livello addominale, e consumare molta frutta e verdura riducendo cibi e bevande calorici. Diagnosi: Pur non essendo di vostra stretta competenza, è utile sottoporre alla vostra attenzione alcune indicazioni riguardo la diagnosi: Presenza di grande quantità di tessuto adiposo addominale (sono considerati patologici valori superiori a 94 cm di circonferenza addominale nell’uomo e a 80 cm nella donna) Obesità (BMI>30) Bassi livelli di colesterolo Hdl, anche conosciuto come “colesterolo buono” Elevati valori di trigliceridi, superiori a 250 mg/dl; Elevati valori di pressione arteriosa Elevati livelli di glicemia (a digiuno superiore a 100 mg/dl). LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nelle donne in Italia, rappresentando il 43% dei decessi nel 2006. La cardiopatia ischemica è la causa più comune di morte nelle donne sotto i 75 anni. A livello globale, le malattie cardiovascolari sono responsabili di un terzo delle morti e sono la principale causa di morte nei Paesi sviluppati. In Italia, nel 2005, hanno causato oltre il 43% dei decessi, ma la mortalità è diminuita significativamente negli ultimi decenni. Le principali malattie cardiovascolari attualmente rilevanti sono la cardio