Riassunto di Psicologia Generale Mastrandrea PDF

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Università degli Studi di Roma Tre

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psicologia generale approcci psicologici storia della psicologia psicologia

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Questo documento è un riassunto di psicologia generale. Copre i principali approcci storici, come lo strutturalismo, il funzionalismo, il comportamentismo, il cognitivismo e la psicologia della Gestalt, evidenziando i contributi di autori chiave come Wundt, James, Watson, Skinner, Freud e Rogers. Il riassunto analizza i concetti chiave e le prospettive di ciascuno approccio, fornendo una panoramica generale della disciplina.

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riassunto psicologia generale Mastrandrea Psicologia Universita degli Studi Roma Tre 58 pag. Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) CAPITOLO 1 1.1-La parola psicologia è nata migliaia di anni fa e ha un’origine greca. La psicologia si occupa dello studio scientifico del comportamento e dei processi mentali. Qualunque azione può essere considerata un comportamento. Gli psicologi studiano, oltre ai comportamenti manifesti, anche comportamenti non direttamente osservabili (es. pensiero, sogno, ricordo). Si può affermare quindi che la psicologia studia comportamenti diversi. Oggi, la psicologia viene definita una disciplina scientifica e una professione. 1.2-La psicologia nasce a Lipsia, in Germania. In questa città wilhelm wundt, il ‘padre della psicologia’, nel 1879 creò un laboratorio per studiare l’esperienza conscia. Lui si chiedeva: “Quando proviamo sensazioni e sentimenti e quando percepiamo immagini?” Wundt osservò in modo sistematico e misurò stimoli di diverso tipo. Uno stimolo è un qualunque tipo di energia fisica che eserciti un condizionamento su una persona e determini una risposta. Una tecnica di Wundt è l’introspezione sistemica, una tecnica di auto-osservazione e di descrizione minuziosa di ciò che il soggetto prova e percepisce posto davanti a stimoli diversi. Quest’ultimo studiò la vista, l’udito, il gusto, il tatto, la memoria ecc… e diede un forte impulso alla psicologia. 1.2.1- Edward Titchener diffuse delle idee di Wundt negli stati uniti fondando la corrente dello strutturalismo. Titchener cercò di analizzare gli ‘elementi’ di base o ‘blocchi’ costitutivi della psiche e l’interrelazione tra questi nella percezione e nell’esperienza conscia. Gli strutturalisti usano principalmente il metodo introspettivo. L’osservatore doveva descrivere solamente ciò che notava attraverso la propria percezione, o ciò che avveniva nella propria mente. L’introspezione però di dimostrò uno strumento poco adatto a rispondere alla maggior parte degli interrogativi, perché per quanto fossero sistematiche le osservazioni, gli strutturalisti spesso dissentivano (parere contrario rispetto ad altri) e quando ciò accadeva non c’era modo di risolvere le controversie. 1.2.2- Lo studioso americano William James ampliò il nascente ambito di ricerca della psicologia per includervi il comportamento degli animali, l’esperienza religiosa e il comportamento abnorme. Il suo primo testo importante contribuì a far diventare la psicologia una scienza autonoma. Il termine funzionalismo si deve all’ interesse di James per le modalità di funzionamento della mente che ci consentono di adattarci all’ambiente. James la considerava una corrente o un flusso di immagini e sensazioni in continuo mutamento. I funzionalisti si rifacevano alle teorie proposte da Darwin il quale spiegò l’evoluzione delle creature viventi in termini di necessità di sopravvivenza. Questi ultimi intendevano scoprire in che modo la mente, la percezione, le abitudini e le emozioni ci aiutano ad adattarci e a sopravvivere. Il funzionalismo promosse la psicologia scolastica, poiché l’apprendimento sviluppa la nostra capacità di adattamento, i funzionalisti cercano di studiare in che modo migliorare l’istruzione. Determino inoltre la nascita della psicologia del lavoro, cioè lo studio di relazioni fra persone e ambiente di lavoro e delle organizzazioni. 1.2.3- Il funzionalismo e lo strutturalismo vennero messi in discussione dal comportamentismo, un approccio il cui oggetto di studio è il comportamento osservabile. Jhon Watson riteneva che il metodo dell’introspezione sistematica non fosse scientifico poiché non consentiva di risolvere le controversie tra gli osservatori. Quest’ultimo aveva verificato che il comportamento degli animali poteva essere studiato, anche se era impossibile rivolgere loro delle domande o sapere cosa 1 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) pensavano, si trattava semplicemente di osservare la reazione tra gli stimoli e le risposte di un animale. Queste osservazioni erano oggettive. Per spiegare la maggior parte dei comportamenti Watson adottò il concetto di condizionamento formulato da Pavlov. Tuttavia il comportamentismo contribuì a fare della psicologia una scienza sperimentale e a non considerarla più un ramo della filosofia. Il comportamentista più noto Skinner sosteneva che le nostre azioni sono condizionate dalla ricompensa e dalla punizione. Skinner creò la famosa “gabbia di Skinner” in cui forniva degli stimoli agli animali e registrava le loro risposte. Egli riteneva che le stesse leggi del comportamento governassero anche gli esseri umani. Pensava inoltre che i processi mentali non potessero essere indagati in quanto interni e dunque non osservabili come il comportamentismo. 1.2.4- I comportamentisti radicali sono stati criticati per aver ignorato il ruolo fondamentale che il pensiero svolge nella nostra esistenza. Cominciarono a nascere i primi dubbi sul riduzionismo che il comportamentismo apportava rispetto ad alcuni problemi centrali della psicologia. Differenti autori hanno compiuti numerosi studi all’interno del nuovo approccio, detto cognitivismo perché associa la cognizione al condizionamento per dei processi mediante i quali le informazioni vengono acquisite dal sistema cognitivo, trasformate, elaborate, archiviate e recuperate. Ai comportamentisti dobbiamo molto di quanto sappiamo su apprendimento, condizionamento e uso adeguato di ricompensa e punizione, inoltre ha avuto origine dal comportamentismo la terapia comportamentale che si è rilevata utile nella cura di alcuni comportamenti problematici. L’approccio cognitivista ha studiato processi mentali come: la percezione, l’apprendimento, la risoluzione dei problemi, la memoria, l’attenzione, il linguaggio e le emozioni. Quest’approccio si basa su due paradigmi: computazione-simbolico HIP e connessionista. Il primo paradigma paragona il funzionamento della mente a quello di un computer che controlla ed elabora le informazioni provenienti dall’ esterno, crea una rappresentazione interna della conoscenza e fornisce delle risposte attraverso le azioni. Il secondo paradigma critica l’analogia della mente del computer e propone un’architettura orizzontale del sistema: molti neuroni lenti strettamente interconnessi fra loro che compiono operazioni in parallelo. 1.2.5- Si fonda su principi analoghi la psicologia della Gestalt. Si pensa sia nata nel 1912, quando Wertheimer pubblicò lo studio del movimento apparente. Questo movimento consiste nella percezione fenomenica di movimento, in assenza di movimento fisico. Nel suo esperimento Wertheimer unisce immagini luminose statiche, presentate in rapida successione, davano luogo ad un unico punto luminoso. Il risultato era dunque una discrepanza (Divario di opinioni) tra la realtà fisica e realtà fenomenica. Lo studio principale degli psicologi tedeschi si basava sul principio secondo cui: “il tutto è qualcosa di più della somma delle sue parti” infatti la parola Gestalt significa “forma, modello o insieme”. La forma è una totalità significativa le cui proprietà sono conoscibili attraverso il metodo fenomenologico. La Gestalt contribuì a sviluppare indagini e modelli teorici sul pensiero, la memoria, l’apprendimento e la percezione come unità globali, non dividendo le esperienze nei suoi costituenti principali. Anche nel settore della psicologia sociale le teorie della Gestalt entrarono in conflitto con quelle comportamentiste, che prevedevano di spiegare il comportamento sociale solo in base alle gratificazioni sociali e proposero invece teorie alternative che mettevano in luce l’importanza delle percezioni degli obbiettivi, delle intenzioni, delle motivazioni e delle credenze individuali. Le teorie sulla personalità sono state influenzate in modo rilevante dall’approccio della Gestalt. A partire poi degli anni Sessanta, il modello della mente gestaltico si dimostrò meno euristico rispetto al metodo sperimentale e agli approcci psicometrici proposti dal cognitivismo. Solo nell’Ambito di studio della percezione i modelli teorici della Gestalt hanno mantenuto 2 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) una buona capacità interpretativa e predittiva. Dalla psicologia della Gestalt ha avuto origine anche un tipo di psicoterapia, in cui l’attenzione è posta sull’intenzione continua tra individuo e ambiente. Questa terapia è vista come cura dei disturbi mentali. 1.2.6- Sigmund Freud formulò delle idee radicalmente diverse che aprivano nuovi orizzonti all’interpretazione di arte, letteratura e storia, naturalmente oltre alla psicologia. Freud considerava la vita mentale una sorta di iceberg di cui solo una piccola parte risulta osservabile cosciente. La parte della mente sfugge alla consapevolezza personale fu definita inconscio. Sono pensieri, impulsi e desideri che fanno parte dell’inconscio e che influenzano il nostro comportamento. Freud chiarì che tali desideri e impulsi sono generati da tre tipi di conflitto: Il conflitto tra principio di piacere e principio di realtà, tra la necessità di soddisfare il “piacere” personale e il necessario confronto con la realtà esterna. Il conflitto tra pulsione sessuale e pulsione di autoconservazione. Il conflitto tra pulsione di vita e pulsione di morte. Molti pensieri subiscono un processo inconscio chiamato rimozione vengono cioè allontanati dalla coscienza poiché sono minacciosi e che emergono in sogni, atti mancati, lapsus e sintomi. Secondo Freud niente è casuale perché è possibile trovare le ragioni di ogni pensiero o azione. Fu uno dei primi a sostenere l’importanza dell’infanzia che condiziona la personalità dell’adulto, ma è noto soprattutto come il padre della psicanalisi. Le teorie Freudiane furono in parte riviste dai suoi allievi chiamati neofreudiani. Quest’ultimi accettarono la maggior parte del pensiero Freudiano, spostarono solo l’attenzione dalle dinamiche intrapsichiche delle pulsioni e del libido alla comprensione delle dinamiche degli investimenti oggettuali e della loro articolazione nelle relazioni interpersonali. Oggi le idee di Freud hanno subito tante modificazioni e cambiamenti che sono pochi gli psicologi che possono essere considerati psicanalisti. 1.2.7- La psicologia umanistica è un approccio che pone l’accento sull’esperienza umana e soggettiva, caratterizzata dal bisogno di conoscersi, esprimersi e autorealizzarsi. Rogers, Maslow e altri psicologi rifiutavano l’idea Freudiana che l’agire umano sia esclusivamente governato da pulsioni inconsce e criticavano anche il comportamentismo. Gli psicologi umanistici pongono invece l’accento sul libero arbitrio, ossia sulla capacità di operare delle scelte volontarie. Inoltre ritengono che le persone siano liberi di scegliere di vivere delle esistenze creative, significative e soddisfacenti. Quest’ultimi sono interessati ai bisogno psicologici di amore, autostima, appartenenza, espressione di sé, creatività e spiritualità. Questi bisogni sono importanti quanto quelli biologici di cibo e acqua. La psicologia umanistica poneva l’accento su fattori soggettivi come immagine di sé, valorizzazione di sé e schema di riferimento. Gli psicologi di questa disciplina cercano di comprendere in che modo percepiamo noi stessi e sperimentiamo il mondo. A partire dalle teorie di Rogers e Maslow nacquero nuove correnti psicoterapeutiche tra cui quella Rogersiana, bioenergetica e l’analisi transizionale, accomunate dall’attenzione all’emozione e all’esperienza soggettiva. La nozione di autorealizzazione (usare le proprie potenzialità per diventare la migliore persona possibile) di Maslow è un aspetto fondamentale della psicologia umanistica. Gli psicologi umanistici ritengono che ogni individuo possieda questo potenziale e spetta agli psicologi trovare il modo di farlo emergere. 1.2.8- Anche se i primi psicologi erano uomini, le donne hanno contribuito fin dall’inizio alla ricerca psicologica. Dopo il 1906 circa un psicologo su 10 era donna. Le tre studiose più famose furono Calkins, Ladd-Franklin, Washburn. Calkins svolse ricerche importanti sulla memoria e fu anche la prima donna ad essere nominata presidente dell’American Psychological Association nel 1905. Ladd-Franklin 3 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) si dedicò allo studio dei colori e nel 1906 era tra i 50 psicologi americani più importanti. Washburn invece pubblicò nel 1908 un importante manuale sul comportamento degli animali, fu la prima donna a conseguire un PHD in psicologia. Oggi più della metà dei membri dell’associazione psicologica sono donne, quindi la psicologia è diventata una disciplina aperta alle donne. 1.3-Per quanto riguarda la nascita della pedagogia come scienza autonoma si è soliti farla risalire alla fondazione del primo laboratorio di psicologia sperimentale di Wundt nel 1879 a Lipsia. Hanno avuto un ruolo di spicco molti studiosi che sostenevano che l’unico metodo che doveva essere impegnato per comprendere i meccanismi e i processi psichici era quello fondato sull’osservazione e sullo studio controllato dei fenomeni. Ardigò fu tra i primi a utilizzare la verifica sperimentale delle ipotesi mediante l’analisi statistica. In ogni caso l’approccio innovativo di questi ricercatori fu quello di utilizzare il metodo sperimentale come strumento di analisi dei processi psicologici che venivano ricondotti nell’ambito delle scienze naturali. Un’ altra data fondante fu il 1905 anno in cui fu affidato di psicologia agli psicologi italiani l’organizzazione del V congresso internazionale a Roma. Anche la pubblicazione della “rivista di psicologia applicata alla pedagogia e alla psicopatologia” contribuì alla sua diffusione. Nel 1910 nasce la società italiana di psicologia. Le prime cattedre universitarie ci furono a Roma, Napoli e Torino. De Sanctis indagò temi come il sogno, l’attenzione, la psicopatologia, la psicologia giuridica e criminale, la psicopedagogia. Lo stesso Freud dimostrò interesse per gli studi di De Sanctis, che lo portò alla collaborazione con diversi studiosi di materia, ma soprattutto con Maria Montessori, pedagogista di fama internazionale, che utilizzò il metodo empirico nello studio dell’educazione del bambino e nella ideazione di nuovi ambienti e percorsi scolastici. Un’altra cattedra si formò a Padova. Musatti fu uno dei primi allievi, quest’ultimo fece conoscere la psicanalisi, sia attraverso il suo “trattato di psicanalisi”, sia assumendo la direzione dell’edizione italiana della traduzione dell’opera omnia di Freud. La psicologia italiana durante il periodo fascista rimase relativamente isolata dalle scuole internazionali e dalla ricerca. Negli altri paesi invece era un fiorire di ricerche sul condizionamento classico mediante il paradigma comportamentista stimolo-risposta. La psicologia generale e applicata si occupò di psicologia dello sviluppo, sociale, del lavoro oltre che di psicologia clinica psicoterapia e psicoanalisi. Un evento importante che avrà conseguenze significative sulla disciplina fu l’istituzione dei primi due corsi di laurea in psicologia nelle Università di Roma e Padova. Si assisterà ad un proliferare di corsi di psicologia. Nel 1989 viene approvata la creazione di un albo professionale per regolamentare la professione. “La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e d’intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione- riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito” Nel 1992 fu fondata l’associazione italiana di psicologia che è il punto di riferimento nazionale per gli psicologi che lavorano nelle Università. 1.4-Nel periodo contemporaneo molti psicologi sono eclettici poiché si rendono conto che una singola prospettiva non può spiegare il complesso comportamento umano. Le tre visioni principali che caratterizzano la psicologia moderna sono: La prospettiva biologica, psicologia e socioculturale: Prospettiva biologiacerca di spiegare il comportamento basandosi su principi biologici (processi cerebrali, evoluzione, genetica). I neuropsicologi riescono a comprendere meglio le relazioni tra cervello e pensiero, sensazione, percezione e comportamenti devianti. Inoltre appartengono all’ambito più ampio delle 4 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) neuroscienze. Gli psicologi evoluzionisti tentano di spiegare il comportamento attraverso i principi evoluzionistici e la genetica. Prospettiva psicologicasi fonda sulla convinzione che il comportamento sia determinato da processi psicologici relativi a ogni singolo individuo. La psicologia ora include anche il cognitivismo, che considera i processi mentali come determinanti per molti comportamenti. I ricercatori hanno individuato modi per studiare in modo oggettivo i processi mentali. Gli psicologi cognitivi e altri studiosi interessati al cognitivismo costituiscono l’ambito più vasto delle scienze cognitive. La psicologia infine si è riappropriata della coscienza. Gli psicologi psicodinamici continuano a mettere in relazione e a interpretare il comportamento umano sulla base di processi inconsci. Hanno elaborato diversi tipi di terapia per aiutare le persone a superare disagi e disturbi psicologici. La psicoterapia psicodinamica contemporanea comprende quattro aree teoriche di derivazione psicanalitica: 1. Psicologia dell’IO 2. Teoria delle relazioni oggettuali 3. Psicologia del sé 4. Teoria dell’attaccamento L’approccio umanistico pone l’accento sull’esperienza soggettiva, conscia, tendendo all’armonizzazione e alla realizzazione delle varie parti di sé. Sempre più psicologi hanno iniziato a chiedersi cosa sappiamo dell’amore, della felicità della creatività, del benessere, della fiducia in sé e della realizzazione personale. Questi temi di ricerca appartengono all’ambito della psicologia positiva che studia l’energia, le risorse e il comportamento adeguato dell’individuo. Prospettiva socioculturale: pone l’accento sull’impatto che il contesto sociale e culturale hanno sul comportamento. Stiamo diventando una società multiculturale. La diversità culturale sta diventando una regola. La maggior parte delle cose che pensiamo, sentiamo e facciamo è influenzata in un modo o nell’altro dai suoi mondi sociali e culturali in cui viviamo. La relatività culturale può influenzare la diagnosi e la cura di alcune malattie mentali. Gli psicologi per essere efficaci devono essere sensibili alla diversità etnica delle persone con la quale ci confrontiamo, hanno bisogno di capire in quali aspetti le persone sono uguali ed in quali sono diverse. 1.5-I primi psicologi ritenevano che solo l’individuo potesse osservare in modo diretto il lavoro della propria mente tramite un meccanismo di analisi e rielaborazione di pensieri, emozioni e sensazioni: introspezione. Questo approccio venne presto abbandonato. La psicologia è oggi definita come lo studio scientifico del comportamento e dei processi mentali e si fonda sull’osservazione scientifica, elemento che la distingue da altri ambiti di studio. Il progresso in psicologia dipende spesso dallo sviluppo di adeguati metodi di ricerca. Il senso comune è una convinzione vaga ed imprevedibile si basa su osservazioni limitati e casuali. A causa degli evidenti limiti del senso comune gli psicologi si affidano all’ osservazione scientifica. Si differenzia quest’ultima per essere sistemica e intersoggettiva. Lo sguardo deve essere il più obiettivo possibile. Gli psicologi studiano il comportamento direttamente, attraverso la raccolta di dati, per poi formulare conclusioni valide. Per pensare in modo critico bisogna iniziare dalla registrazione sistemica di fatti ed eventi. Solo in questo modo possiamo raccogliere dati affidabili. Per avere valore scientifico le osservazioni devono essere pianificate e sistemiche. 1.5.1- Il metodo scientifico è un processo fondato sulla raccolta attenta delle prove attraverso discriminazioni e misurazioni precise, sulla ricerca di leggi di carattere generale attraverso osservazioni controllate e risultati ripetibili. Questo metodo è costituito da sei tappe: 5 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) 1. Effettuare delle osservazioni: 2. Definire un problema 3. Proporre un’ipotesi 4. Raccogliere le prove per verificare l’ipotesi 5. Pubblicare i risultati 6. Costruire una teoria Si è provato a capire se gli obiettivi sono più facili da raggiungere quando le persone si concentrano sull’obbiettivo o sul risultato già ottenuto. Esempio per comprendere meglio il metodo scientifico: 1 step -Sia l’approccio orientato agli obiettivi da raggiungere sia quello orientato ai risultati già ottenuti sono ampiamenti diffusi. Se l’obbiettivo è perdere peso il primo approccio sarà concentrato sui kg che mancano a raggiungere l’obiettivo. Nel secondo invece si festeggiano i risultati che piano piano si raggiungono. 2 step - Secondo i ricercatori avere un approccio orientativo favorisce comportamenti volti al raggiungimento dello scopo. Quale è più utile dei due approcci? 3 step - Un’ ipotesi è un’affermazione/spiegazione provvisoria di un evento o di un rapporto. E’ un’intuizione verificabile o una congettura sul comportamento. Le domande teoriche vengono trasformate in ipotesi verificabili tramite definizioni operative che stabiliscono i procedimenti usati per rappresentare un concetto. Divideva Conlon un terzo dei partecipanti a seguire il primo approccio, gli altri il secondo e i terzi a non seguire nessun approccio in particolare. 4 Step – Risulta che tra i partecipanti perdono più peso chi usa un approccio orientativo 5 step – Nella ricerca una teoria funziona come una sorta di mappa della conoscenza. Le teorie valide riassumono le osservazioni, le spiegano e le guidano verso ricerche ulteriori. Senza le teorie gli psicologi affogherebbero in un mare di elementi privi di rapporto. Mehl e i suoi collaboratori ati ed esprimere osservazioni volte a verificare se un’affermazioni sia giusta o meno. I collaboratori hanno discusso sul modo in cui le loro scoperte avrebbero potuto condizionare tale teoria. 6 step – l’informazione scientifica deve essere sempre disponibile al pubblico pertanto i risultati ottenuti da studi di psicologia vengono pubblicati su riviste specializzate 1.5.2 - alcuni esperimenti di psicologia possono far sorgere questioni etiche. Gli studi dell’obbedienza di Milgam sono un esempio. In questo esperimento veniva indicato ai partecipanti di dare ad altri partecipanti delle “finte” dolorose scosse elettriche. Alcuni di loro abbandonarono l’esperimento dalla paura, altri soffrirono per il senso di colpa e l’angoscia. Questo tipo di test pone importanti questioni etiche e ci si chiede se le informazioni acquisite giustifichino i costi sostenuti. Gli psicologi devono portare avanti la ricerca nel rispetto dei partecipanti, preoccupandosi della loro dignità e del loro benessere. Per assicurare l’applicazione di questa linea guida vengono istituiti comitati etici che controllano la metodologia usata per le ricerche. Il dibattito sugli esperimenti è in continua evoluzione. Tutte le diversità influenzano le norme sociali. Le norme sociali sono regole che definiscono il comportamento accettabile e atteso dei membri dei vari gruppi. Lo standard non esplicitato per giudicare ciò ne viene definito “medio”, “normale” o “giusto” è stato il comportamento del maschio bianco appartenente alla classe media. La rivalutazione delle diversità umane può arricchire le nostre conoscenze della psicologia ma anche della nostra vita. Secondo molti psicologi un’unica prospettiva non é in grado di spiegare la complessità del comportamento umano. Bisogna farsi un’idea osservando molteplici prospettive. Le diverse prospettive sono complementari una all’altra e aiutano nella comprensione dell’essere umano nel suo insieme. 1.6- ciascuno di noi ogni giorno sperimenta per individuare comportamento causa- effetto. Questo è esattamente ciò che fanno gli psicologi per spiegare perché ci 6 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) comportiamo in un determinato modo. Gli psicologi devono essere in grado di fare ciò. Per scoprire le cause di un comportamento è necessario realizzare un esperimento. Gli esperimenti consentono agli psicologi di controllare le condizioni e mettere a fuoco le relazioni causa-effetto. Per realizzare un esperimento bisogna: Modificare una condizione che si ritiene condizioni un comportamento. Creare due o più gruppi di soggetti che dovrebbero essere simili sotto tutti gli aspetti a eccezione della condizione che si deve modificare. Verificare se la modifica della condizione ha qualcuno effetto sul comportamento. L’esperimento psicologico più semplice prevede il confronto tra due gruppi di soggetti sperimentali chiamati anche partecipanti. Un gruppo di questi viene chiamato sperimentale e l’altro di controllo. Questi gruppi vengono sottoposti alle stesso prove fatta eccezione della condizione o fattore che viene modificato. Questa condizione viene chiamata variabile indipendente. 1.6.1- una variabile è qualsiasi condizione considerata che può cambiare o essere modificata durante un esperimento. Bisogna considerare tre dici di variabile: Variabili indipendentisono condizioni che possono essere manipolate dallo sperimentatore che ne decide la grandezza, la quantità o il valore. Sono le cause ipotizzate di un fenomeno o un comportamento. Variabili dipendenticorrispondono ai risultati di un esperimento, rivelano gli effetti osservati attribuiti alla variabile indipendente. Sono un aspetto del comportamento misurato dallo sperimentatore attraverso i test. Variabile estranee o intervenientisono fattori che possono agire liberamente ed influire sulla variabile dipendente. Queste variabili devono essere controllare per evitare che influenzino il risultato dell’esperimento. Un gruppo sperimentale è costituito dai partecipanti che ricevono il trattamento sperimentale e sono quindi esposti alla variabile indipendente, i membri invece del gruppo di controllo sono esposti a tutte le condizioni ad eccezione della variabile indipendente. Il gruppo di controllo rappresenta un termine di paragone per il confronto con i punteggi del gruppo sperimentale. Senza un gruppo di controllo sarebbe impossibile verificare l’efficacia dell’esperimento. Se (?) dei punteggi riportati nei test dal gruppo sperimentale è più alta della media del gruppo di controllo possiamo dire che la variabile indipendente ha effetto sull’esperimento. Se invece è il contrario significa che non ha avuto effetto. La quantità dell’apprendimento è la variabile dipendente. L’ipotesi è che La variabili indipendenti influenza quella dipendente. È vero che le differenze individuali possono influenzare l’apprendimento. Deve essere fatta quindi una divisione in maniera casual. Con l’assegnazione casuale o randomizzazione un partecipante ha la stessa possibilità di far parte del gruppo sperimentale o di controllo. È opportuno inoltre evitare variabili estranee che potrebbero influenzare il risultato dell’esperimento. Si può evitare facendo in modo che tutte le condizioni sono le stesse per i due gruppi. Quando le condizioni sono tutte uguali qualunque differenza nella qualità di nozioni apprese deve essere causata dalla variabile indipendente su un certo comportamento. In un esperimento controllato, la variabile indipendente è la sola causa possibile per qualunque effetto rilevato. Consente così di infierire relazioni causa-effetto. 1.6.2- la variabile indipendente ha mai avuto un effetto? Questo problema viene affrontato facendo ricorso alla statistica. I resoconti includono sempre questa affermazione: “i risultati sono statisticamente scientifici”. Questa frase indica che i risultati ottenuti si sarebbero verificati raramente solo grazie al caso. Naturalmente le scoperte diventano ancora più convincenti se possono essere replicabili, cioè se possono essere ripetute da altri ricercatori. Su alcuni temi considerati importanti in psicologia vengono fatti molti studi. Se bene ognuno di questi studi arricchisca le conoscenze complessive i risultati dei vari studi 7 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) non sono sempre concordi. Esiste un metodo per combinare i risultati di questi studi ed è la metanalisi, che combinano i risultati come se facessero parte di un’unica grande ricerca. La metanalisi è stata utilizzata per riassumere e sintetizzare molte ricerche psicologiche, consente di avere un quadro più ampio e arrivare a conclusioni che potrebbero essere poco chiare in uno studio limitato. 1.7- un nuovo esperimento viene fatto somministrando la morfina al gruppo sperimentale (dicendo che migliora l’apprendimento) mentre i membri del gruppo di controllo non assumono nulla. Però non è valido quest’esperimento. Il gruppo sperimentale ha assunto il prodotto stimolante e il gruppo di controllo no. La sostanza assunta però non è l’unica differenza tra i due gruppi, perché i partecipanti del gruppo sperimentale date le indicazione degli sperimentatore si aspettavano di apprendere di più. In un esperimento ben progettato occorre prestare attenzione a quanto si comunica ai partecipanti, poiché delle piccole informazioni possono creare un effetto dei partecipanti ossia determinare dei cambiamenti nel comportamento dei partecipanti, causati dall’influenza delle loro aspettative. Il fatto che un gruppo avesse preso la pillola e l’altro no è un altro aspetto che influisce sui risultati. L’aspettativa di una prospettiva migliore causa l’effetto placebo, cioè un cambiamento nel comportamento causato dalla convinzione di aver assunto un farmaco. (Se il placebo ha qualche effetto è dovuta alla suggestione e non al principio attico di farmaco). Per evitare l’effetto dei partecipanti si fa ricorso all’esperimento con il singolo cieco. In questo caso i partecipanti non sanno se sono inclusi nel gruppo sperimentale o in quello di controllo. A tutti i partecipanti vengono date le stesse istruzioni e a tutti viene somministrata una compressa. I membri dello sperimentale assumono un vero farmaco e quelli del controllo assumono il placebo. Le loro aspettative sono le stesse e qualunque differenza nel comportamento deve essere imputata dal farmaco. Non è efficiente nemmeno questo perché i ricercatori influenzano i partecipanti con il loro comportamento. 1.7.2- come può un ricercatore influenzare i comportamenti? Anche con un singolo cieco il ricercatore influenzerà il partecipante. Effetto dello sperimentatore. Questo si verifica perché l’essere umano è molto sensibile agli indizi su ciò che ci si aspetta da loro. Il ricercatore può influenzare il partecipante in maniera non volontaria, tramite il tono della voce, il linguaggio del corpo e incoraggiamenti e critiche. E di conseguenza creano una profezia autoavveratnesi è una previsione che induce ad agire in modo che la previsione si realizzi. A causa dell’effetto dei partecipanti e dello sperimentatore viene fatto un esperimento in doppio cieco. Né i partecipanti né i ricercatori sapevano chi apparteneva a un gruppo o all’altro. Altre persone effettuavano l’esperimento è si occupavano della preparazione delle compresse. Questo esperimento evita il condizionamento. 1.8- determinare le relazioni causa-effetto tra le variabili è un nodo centrale per spiegare non solo quello che facciamo ma anche perché lo facciamo. Gli psicologi attribuiscono una particolare importanza al metodo sperimentale. Visto che non è sempre possibile fare esperimenti, essi raccolgono le prove e verificano le ipotesi anche in altri modi. Osservano il comportamento in un ambiente naturale attraverso l’osservazione naturalistica quindi il metodo descrittivo. Effettuano misurazioni per scoprire relazioni tra gli eventi metodo correlazionale. Studiano i disturbi psicologici all’interno del setting clinico metodo clinico. Usano dei questionari per sondare opinioni e raccogliere dati relativi ai gruppi estesi di persone metodo dell’inchiesta. 1.8.1- gli psicologi talvolta osservano direttamente il comportamento in un ambiente naturale. Si nota che l’osservazione naturalistica fornisce soltanto delle descrizioni del comportamento e per spiegare tali osservazioni sono necessarie informazioni fornite da altri metodi di ricerca. Gli esseri umani non sono i soli animali a far ricorso 8 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) di strumenti. L’osservazione naturalistica ci consente di studiare un comportamento che non è stato alterato e il quale non ha subito stimoli esterni. L’effetto dell’osservazione è un problema notevole. L’influenza dell’osservatore si riferisce ai cambiamenti nel comportamento di un soggetto causati dalla consapevolezza di essere osservato. Gli etologi devono stare attenti a mantenere le distanze ed evitare di “diventare amici” degli animali oggetti di osservazione. La distorsione dell’osservazione è un problema collegato a questo poiché gli osservatori vedono quello che si aspettano di vedere o registrano solo certi dettagli scelti. Questa distorsione può avere gravi conseguenze. Uno sbaglio frequente da evitare nell’osservare gli animali è l’errore di antropomorfizzazione, che consiste nell’attribuire pensieri, sentimenti o motivazioni umani agli animali, per spiegare il loro comportamento. Gli psicologi impegnati in questi studi compiono particolari sforzi per ridurre le distorsioni dovute all’osservazione tenendo una registrazione delle osservazioni. La registrazione video fornisce la visualizzazione più fedele. Attraverso questa osservazione è possibile raccogliere una grande quantità d8 informazioni e costruire ipotesi interessanti che spesso diventano un punto di partenza per la ricerca scientifica. 1.8.2- gli studi correlazionali analizzano il tipo di relazione o correlazioni tra due tratti, comportamenti o eventi. Il primo passo in queste ricerche è misurare due fattori e utilizzare una tecnica di analisi statistica per trovare il loro grado di correlazione. Questa ricerca è un tipo specifico di ricerca non sperimentale, poche i ricercatori non manipolano intenzionalmente le variabili oggetti di studio. La forza e la direzione di una relazione vengono espresse dal coefficiente di correlazione. Se il numero è vicino a zero la relazione tra i due elementi è debole. Se la correlazione è +1.00 esiste una correlazione positiva perfetta. Se la correlazione è -1.00 esiste una correlazione negativa perfetta. Nella correlazione positiva al crescere dei valori corrisponde l’aumento dei valori dell’altra variabile. Nella correlazione negativa i valori più altri di una variabile sono associati ai valori più bassi dell’altra variabile. La correlazione però non deve essere confusa con la casualità. Se una cosa sembra causarne un’altra, non prova che la causi davvero. Il modo migliore per essere sicuri che esista una causa-effetto è svolgere un esperimento controllato. 1.8.3- è poco pratico usare il metodo sperimentale per studiare casi più frequenti, ad esempio i disturbi mentali rari o i bambini “geniali”. Può essere invece utile lo studio di un caso singolo. Gli psicologi lo considerano uno strumento per analizzare alcuni disturbi mentali. I single case possono essere utilizzati per studiare l’effetto delle psicoterapie e hanno fornito molte i conoscenze utili sul modo di curare disturbi psicologici. Questi test sono considerati test clinici naturali. Ferite di arma da fuoco, intossicazioni o tumori possono causare dei cambiamenti nel comportamento. Nello studio di casi singoli non esistono gruppi di controllo formali e questo limita le conclusioni alle quali è possibile giungere attraverso le osservazioni cliniche. Esiste una varietà di disegni sperimentali per analizzare il comportamento di un singolo soggetto in un certo intervallo di tempo. Nel disegno sperimentale Il comportamento di un individuo viene osservato prima di un trattamento A, durante il trattamento B e quando il trattamento è stato interrotto A. Quando il comportamento ritorna alla condizione A è probabile che si verifica un cambiamento dovuto al trattamento somministrato. Questi studi su singoli casi possono fornire delle specifiche opportunità per rispondere a interrogativi interessanti. Il metodo clinico nasce successivamente al metodo sperimentale, come strumento alternativo alla psicologi accademica a cui veniva rimproverata la ristrettezza dell’oggetto di studio. Questo metodo è noti anche come metodo del singolo. Lo psicologo usava questo metodo per aiutare il cliente a risolvere i problemi personali attraverso strumenti come il colloquio clinico è l’interpretazione. 9 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) 1.8.4- nel metodo dell’inchiesta si utilizzano tecniche specifiche per creare domande e codificare le risposte a un gruppo di persone appartenenti a un campione rappresentativo vengono rivolte una serie di domande attentamente formulate. Un campione rappresentativo è un piccolo gruppo di persone che riflette le caratteristiche della popolazione generale. Stessa percentuale di uomini, donne, giovani, anziani, professionisti, impiegati ecc... una popolazione è un intero gruppo di persone appartenenti a una particolare categoria. Un piccolo campione consente di trarre conclusioni su un gruppo più ampio evitando di dover intervistare tutti gli individui. Vengono selezionati casualmente dalla popolazione generale le persone da includere. Questo metodo è alquanto preciso. Il campione non rappresentativo non riflette in modo preciso la popolazione che dovrebbe rappresentare. Edward Tolman ha sottolineato che la maggior parte della psicologia è fondata su due tipologie di soggetti: i ratti e gli studenti universitari. Sollecito gli scienziati a ricordare che i ratti non sono persone e che gli studenti potrebbero non esserlo. Di recente gli psicologi hanno iniziato ad effettuare sondaggi ed esperimenti via internet. Gli studi svolti attraverso la rete hanno fornito informazioni interessanti su alcuni temi. Le conclusioni che si possono trarre possono essere poco attendibili. Le risposte ai sondaggi non sono sempre sincere e precise, molti intervistati mostrano tendenza a dare risposte “educate” o “socialmente desiderabili”. Il metodo dell’inchiesta quindi può essere efficace ma ha delle limitazioni nel senso che fornisce informazioni valide sul comportamento soprattutto in studi preliminari o di carattere sociale. Il metodo scientifico è un mezzo potente per porre interrogativi sul mondo e ottenere delle risposte attendibili. CAPITOLO 2 2.5- Gli animali sono superiori agli esseri umani in quasi tutte le categorie che riguardano forza, velocità e sensibilità sensoriali. Noi però abbiamo un’intelligenza è una capacità di ragionamento molto più sviluppate. Però il cervello dell’uomo non è più grande di quello animale. Non sono le sole dimensioni a determinare l’intelligenza umana. Molte aree del cervello umano sono simili alle aree analoghe nel cervello degli animali meno complessi, come le lucertole. Quello che fa la differenza è una corteccia cerebrale molto sviluppata. Quest’ultima è costituita da due grandi emisferi che ricoprono la parte superiore del cervello. I due emisferi sono suddivisi in aree più piccole, i lobi. Parti dei vari lobi sono deputate dalla capacità di vedere, sentire, muoversi, pensare e parlare. La corteccia cerebrale riveste la maggior parte dell’encefalo con uno strato di materia grigia (tessuto costituito da corpi cellulari). Negli animali la corteccia è poco sviluppata e liscia, nell’uomo è corrugata e forma abbondanti pieghe, dando origine alla struttura più grande del cervello. Il fatto che l’uomo ha maggior intelligenza è collegato a questo. La corteccia confine il 70% dei neuroni del sistema nervoso centrale. In assenza della corteccia l’uomo avrebbe l’intelligenza quasi come un rospo. 2.5.1- La corteccia è composta da due parti o emisferi cerebrali collegati da uno spesso fascio di fibre detto corpo calloso. Il lato sinistro controlla il lato destro del corpo e viceversa. 2.5.2- Quando il cervello viene diviso tra emisfero destro ed emisfero sinistro ognuno dei due avrà le proprie percezioni, concetti ed impulsi in base ai quali agire. Si tratta in ogni caso di conflitti piuttosto rari, poiché le due metà del cervello hanno nello stesso tempo la medesima esperienza. Se si verifica un conflitto, un emisfero prevarica sull’altro. In breve nella persona con cervello diviso un emisfero non può sapere cosa succede nell’altro. Il cervello suddivide il suo lavoro in maniera interessante. In circa il 95% delle persone l’emisfero sinistro è deputato alle abilità di linguaggio. Ha capacità superiori per la matematica, il giudizio sul tempo e sul ritmo e 10 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) la coordinazione della sequenza di movimenti complessi. L’emisfero destro invece deve usare risposte non verbali è abile nelle capacità percettive, come rincomincerei figure, volti e melodie. Entra in gioco anche nell’espressione di emozioni e nel riconoscere le emozioni degli altri. Se la parte destra del cervello è danneggiato si perde la capacità di capire le barzellette, l’ironia, il sarcasmo ecc... l’emisfero destro contribuisce a far capire il contesto generale in cui viene detto qualcosa. L’emisfero sinistro è implicato nell’analisi. Elabora le informazioni in modo sequenziale, seguendo un ordine. L’emisfero destro elabora le informazioni in modo olistico, cioè tutte insieme contemporaneamente. Quindi l’emisfero destro è più abile nel mettere insieme i pezzi del mondo per ottenere un immagine coerente, l’emisfero sinistro invece riconosce i particolari. Il cervello destro a una visione globale delle cose è quello sinistro più locale. Normalmente tutti usiamo entrambi Gli emisferico contemporaneamente. Ognuno fa la sua parte e condivise informazioni con l’altro. Un cervello è brillante quando coglie allo stesso tempo i particolari e il quadro generale. 2.5.3- Ciascuno dei due emisferi della corteccia cerebrale può essere suddiviso in diversi lobi più piccoli. Alcuni lobi della corteccia cerebrale sono definiti da profondi solchi sulla superficie della corteccia. Altri invece sono considerate aree separate. Ogni lobo è percorso da un insieme dei solchi meno profondi che delimitano le circonvoluzioni cerebrali. I lobi hanno un’estensione approssimativamente uguali su entrambi gli emisferi. Essi possono presentare particolari circonvoluzioni su un solo emisfero e non sull’altro. Si parla di dominanza emisferica quando un solo emisfero svolge alcune tra le più importanti funzioni mentali, come il linguaggio. Sulla superficie della corteccia cerebrale è possibile individuare 52 aree, chiamate aree di Bauman con diverse caratteristiche strutturali e funzionali. Ci sono vari tipi di lobi: Lobi frontali sono il centro delle abilità mentali superiori e hanno un ruolo nel senso di sé. Qui ha sede anche il controllo del movimento. La zona posteriore dei lobi frontali detta corteccia motoria primaria controlla il movimento dei vari distretti corporei. La rappresentazione dell’estensione delle aree motorie, detta homunculus motorio è sproporzionata. Questo termine è dovuto al fatto che la rappresentazione del corpo umano appare grottesca è sproporzionata. Sulla superficie esterna del lobo frontale, davanti alla corteccia motoria primaria, è situata la corteccia premotoria, deputata all’organizzazione e al controllo dei movimenti dei muscoli prossimali e del tronco. L’area supplementare motoria presiede invece alla coordinazione dei movimenti e alla pianificazione dei movimenti complessi cioè quelli che coinvolgono una sequenza dei movimenti. Le cortecce motorie contengono neuroni specchio. Solo una piccola porzione della corteccia cerebrale, le cosiddette aree primarie, controlla direttamente il corpo e riceve informazioni dagli organi di senso. Tutte le aree circostanti, dette aree associative riuniscono ed elaborano informazioni. Una persona che abbia riportato una lesione alle aree associative dell’emisfero destro può soffrire di afasia (difficoltà nel linguaggio). Un tipo di afasia è collegato all’area di Broca il “centro di elaborazione del linguaggio” parte sinistra. Una lesione dell’area di Broca provoca afasia motoria. Generalmente la persona colpita da afasia sa cosa vuol dire, ma non sa come esprimerlo a parole. La porzione anteriore della regione associativa frontale è detta corteccia profentale ed è deputata al controllo di comportamenti più complessi. In caso di lesione dei lobi frontali, la personalità e la vita emotiva del soggetto possono cambiare in modo evidente. Chi ha subito un danno ai lobi frontali rimane “bloccato” sui compiti mentali e continua a ripetere la stessa risposta sbagliata. L’intelligenza è collegata a una maggiore attività nelle aree frontali della corteccia. Lobi parietali Raccolgono le afferente somatosensoriali di tutti i diritti corporei. Il tatto, la percezione della temperatura della pressione e altre sensazioni somatiche sono rappresentate nella corteccia somatosensoriale primaria situata nei lobi parietali. Sono caratteristiche nell’homunculus somatosensoriale, che costituisce una 11 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) mappa della sensibilità delle varie aree corporee. Le labbra sono grandi a causa della loro elevata sensibilità, mentre il tronco e il dorso meno sensibili sono molto più piccoli. Le mani sono molto più grandi in questo homunculus. La corteccia somatosensoriale è costituita almeno da tre aree differenti, ognuna delle quali rappresenta una specifica funzione somatosensoriale. Le aree di Brodmann: area 3 serve per il riconoscimento di un oggetto. Area 1 rilevamento della ruvidità area 2 rilevamento della forma. Lobi temporalisono localizzati al di sotto dei lobi frontali e parietali del cervello. Sulla faccia laterale dei lobi temporali è situata l’aria uditiva primaria in cui vengono registrati i suoni in arrivo dalla via acustica centrale. Se si sottoponessero a stimolazione elettrica l’area uditiva di questo lobo di udirebbe una serie di sensazioni sonore. Sul lobo laterale sinistro si trova un’area detta area di wernicke è coinvolta nella comprensione del linguaggio. Se viene danneggiata ne deriva un’afasia fluente. I soggetti colpiti hanno difficoltà a comprendere il significato delle parole. Inoltre hanno un linguaggio fluente e scorrevole, ma privo di senso logico. L’area di Broca e l’area di Wernicke sono collegate a un percorso naturale detto fascicolo arcuato. Lobi occipitali nella parte posteriore del cervello ci sono questi lobi che si estendono su tutte e tre le facce dell’emisfero. Nella faccia mediale si trovano le aree della corteccia implicate nel ricezione ed elaborazione delle afferente retiniche. Le immagini sono mappate sulla corteccia, ma la mappa è allungata è distorta. L’informazione visiva crea una rete complessa di Ttivita nelle cellule nervose ma non crea una immagine televisiva. Tra gli esiti più interessanti del danneggiamento cerebrale è l’angoscia visiva. È causata da una lesione delle aree associative mei lobi occipitali detta anche cecità mentale. Una forma interessante della cecità mentale è la prosopagnosia cioè l’incapacità di riconoscere i volti ma la capacità di riconoscere le persone tramite la voce. Le aree deputate al riconoscimento dei volti si trovano nelle aree associative sul faccia inferiore dei lobi occipitali, queste aree non hanno altre funzioni. CAPITOLO 4 4.1-ad esempio vedere il sole che sorge è una costruzione percettiva, ossia un’elaborazione mentale inconsapevole degli stimoli sensoriali creata in modo attivo dal nostro cervello. I nostri sensi inviano dati al cervello è quest’ultimo crea percezioni, dotate di significato del mondo che ci circonda. Gli attuali sistemi informatici sono potentissimi nel catturare, memorizzare e mostrare enormi quantità di dati, ma non sono in grado di riconoscere e comprendere nulla su di essi. Il nostro cervello invece lo fa automaticamente e in modo egregio. 4.1.1-le nostre percezioni, sono costruite secondo due modalità fondamentali: bottom-up e top down. Nel elaborazione Bottom-up iniziamo a costruire dal basso con i materiali grezzi, ossia iniziamo con singoli elementi sensoriali e procediamo verso l’alto fino a una percezione globale. Tale elaborazione delle informazioni visive è stata studiata dai teorici della percezione diretta in particolare dai psicologi della Gestalt e da Gibson. Questi due approcci, fenomenico ed ecologico, hanno fornito numerose ipotesi e spiegazioni di come avvenga la percezione visiva. Secondo koffka, psicologo della Gestalt tra numerose organizzazioni possibili da un punto di vista geometrico si verificherà quella che possiede la forma migliore, più semplice e stabile. Secondo Gibson invece tutte le informazioni necessarie per dare significati all’ambiente sono già presenti nell’input visivo. L’autore infatti prevede un ruolo attivo dell’osservatore è una relazione diretta fra percezione e azione. Nell’elaborazione top- down invece la conoscenza preesistente viene utilizzata per organizzare rapidamente gli elementi in un insieme dotato di significato. Alcuni studiosi appartenenti alla psicologia cognitivista, costruttivista e quindi appartenenti al connessionismo la 12 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) percezione avviene in maniera indiretta, non dipende solo dagli stimoli esterni, ma anche da fattori emotivi e motivazionali, dalle aspettative e dalle conoscenze del soggetto. Nel primo caso si occupano di percezione finalizzata all’azione, nel secondo si basa al riconoscimento degli oggetti. 4.2-L’individuo è continuamente circondato da immagini, suoni, profumi, gusti e sensazioni tattili. Per quanto riguarda la percezione occorre osservare che la prima fase dei processi di elaborazione percettiva coinvolgere l’attenzione. L’attenzione è un processo che opera una selezione tra tutte le informazioni che in un dato istante colpiscono i nostri sensi o i nostri ricordi consentendo soltanto ad alcune di accedere ai successivi stadi di elaborazione. Il concetto di attenzione non è però unitario ma piuttosto riguarda vari fenomeni psicologici diversi tra di loro. La strategia di ricerca, utilizzata dagli autori che si sono occupati di attenzione, è stata quella di individuare i compiti che richiedessero un particolare tipo di attenzione per cercare di comprenderne i processi e i meccanismi sottostanti. Questa ricerca si possono individuare tre fasi storiche. Prima fase: si sviluppa intorno agli anni 50 60, in questa fase le ricerche hanno approfondito lo studio delle abilità cognitive umane considerando l’uomo come processore, con capacità di elaborazione delle informazioni limitata. Seconda fase: si sviluppa negli anni 70 e nei primi anni 80, in questa fase sono state analizzate le rappresentazioni mentali, processi automatici e volontari e le strategie per focalizzare e dividere l’attenzione. Terza fase: si sviluppa dagli anni 80 a oggi, in questa fase viene approfondita la relazione fra processi attentivi e substrato neutrale, fra mente e cervello. Nello studio dell’attenzione oggi vengono inseriti dati e nozioni che provengono dai settori di biologia, neurofisiologia, neuropsicologia e simulazioni al computer. 4.2.1- gli eventi mentali si svolgono a diversi livelli di consapevolezza disposti in un continuum che procede da processi automatici (avvengono al di fuori della consapevolezza e non richiedono impegno di risorse attentive) e processi controllati (richiedono l’impegno di molte risorse attentive). L’elaborazione preattentiviva Indica un tipo di processamento delle informazione rapida e che non viene influenzato dall’eventuale presenza e numerosità di stimoli distrattori. Il processamento preattentivo dell’informazione permette quindi di rilevare le caratteristiche più salienti degli oggetti in maniera molto rapida. Il fenomeno invece dell’attenzione selettiva si riferisce al fatto che l’individuo rispetto al flusso di stimolazioni informazioni che riceve nell’ambiente ne elabora solo alcune. Uno dei primi contributi sul tema dell’attenzione selettiva è stato fornito da Cherry, il quale studiò l’attenzione selettiva uditiva soffermandosi sull’analisi del cosiddetto fenomeno del cocktail party che indica il fatto che l’individuo, è in grado di porre l’attenzione su una singola conversazione ignorandone molte altre che avvengono in contemporanea. Per capire il fenomeno della attenzione selettiva gli psicologi hanno proposto una metafora che consiste nel rappresentare la funzione di filtro dell’attenzione attraverso l’immagine del collo di bottiglia ossia un restringimento nel canale delle informazioni che collega i sensi alla percezione (quando un messaggio mentre il collo della bottiglia impedisce agli altri l’ingresso). La teoria di Treisman cioè la teoria dell’attenuazione, propone che il filtro dell’attenzione potuto sto che bloccare l’elaborazione delle informazioni in entrata, attenui o riduca la forza delle informazioni a cui non si debba prestare attenzione. Un altro fenomeno studiato dagli autori è l’effetto stroop che prende il nome dalla pubblicazione del lavoro scientifico dell’autore della scoperta Ridley Stroop. Frase con stimolo congruente (parola rosso scritta un colore rosso) stimolo incongruente (parola verde scritta in colore rosso). I dati indicano che i tempi di reazione agli stimoli congruenti sono minori rispetto ai tempi di reazione degli stimoli incongruenti. Questo risultato dispone a favore di una selezione tardiva nell’elaborazione dell’informazione. Quindi noi tutti arriviamo all’elaborazione 13 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) semantica anche in maniera non consapevole. L’attenzione selettiva è la capacità di concentrarsi in modo privilegiato sull’oggetto che ci interessa elaborare per raggiungere scopi che perseguiamo. L’attenzione selettiva può riguardare modalità sensoriali, una zona del campo visivo, un oggetto o stimolo o caratteristiche fisiche di esso (forma, colore), classi o categorie di stimoli e movimenti del corpo. L’attenzione divisa riguarda le situazioni nelle quali le persone compiono due o più compiti contemporaneamente. Lo sforzo richiesto per distribuire le risorse attentive dipende Da: complessità del compito, livello di competenze dell’individuo e la similarità posseduta dai compiti da eseguire. Questa attenzione é dunque connessa alla nostra capacità di elaborare informazioni. Man mano che quelle abilità diventano automatiche, l’attenzione richiesta diminuisce, si chiama processo di automatizzazione. Essa di verifica come risultato della pratica, diventa più efficace durante la ripetizione di una data sequenza di azioni. Questa spiegazione viene supporta da Bryan e Harter. Gordon Logan, nella sua teoria degli esempi, afferma anche automatizzazione avviene perché accumuliamo delle conoscenze relative a specifiche risposte a determinati stimoli. Gli stimoli più intensi richiedono l’uso di risorse attentive per elaborarli. L’attenzione è stimolata dal contesto oppure dal cambiamento nella stimolazione. 4.2.2-gli psicologi Mack e Rock ritengono che la percezione non possa avere luogo senza l’attenzione. Definisco un effetto chiamato cecità da disattenzione ossia una cecità causata dal non prestare attenzione a uno stimolo. È più probabile che ci sfugga qualcosa davanti ai nostri occhi proprio quando la nostra attenzione è concentrata su qualcosa di specifico. 4.2.3-cambiamento, novità e incongruenza sono gli elementi che stimolano maggiormente l’attenzione. Gli stimoli prevedibili e immutati generano velocemente un’abituazione, cioè una diminuzione delle risposte ad esso. Invece la disabituazione è il fenomeno per cui il cambiamento, anche molto piccolo in uno stimolo famigliare, determina che lo stimolo venga di nuovo notato. L’abituazione permette all’individuo di avere risorse attentive disponibili e sufficienti per rispondere a degli stimoli nuovi. L’adattamento è un processo che coinvolge i recettori sensoriali, i quali si abituano a uno stimolo costante diminuendo il numero dei messaggi sensoriali inviati al cervello. Questi messaggi sensoriali raggiungono il cervello ed il corpo ha una reazione detta risposta di orientamento, è un aumento di aurousal che prepara a ricevere le informazioni provenienti da uno stimolo. Quando uno stimolo viene ripetuto senza un minimo cambiamento si produce un’abituazione, le persone creative si abituano più lentamente delle altre. 4.2.4-motivazioni ed emozioni svolgono un ruolo nel sollecitare le nostre percezioni. Ad esempio le pubblicità cercano di attirare attenzione sponsorizzando i propri prodotti facendo riferimenti sessuali. Secondo la psicologa Fredrickson le emozioni negative restringono il focus dell’attenzione mentre quelle positive ampliano il campo dell’attenzione. 4.3/4.3.1-gli psicologi cella Gestalt furono i primi a studiare le percezioni come fenomeno globale. Essi sostenevano che per percepire il mondo, una parte del campo visivo deve essere distinta è separata dal resto per un suo attributo, che può essere il colore, la densità, la trama o il contorno. Secondo i gestaltisti la legge della buona forma o della semplicità è alla base della percezione visiva. L’organizzazione percettiva più semplice viene costruita dal raggruppamento di alcune sensazioni in un oggetto o figura che si staglia su uno fondo uniforme. È l’abilità percettiva che appare appena un cieco riacquisisce la vista. Nella figurerebbe reversibili la figura e lo sfondo possono essere scambiati e ciò non è logicamente coerente. Secondo il principio dell’estensione la figura è meno estesa dello sfondo. Secondo il principio di 14 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) sovrapposizione se nel campo visivo sono presenti indizi di profondità la figura si colloca sopra lo sfondo. Secondo il principio di orientamento il campo visivo orientato sulle linee verticali o orizzontali sono percepite come figure mentre quelle oblique come sfondo. Gli psicologi della Gestalt ipotizzano che il sistema nervoso centrale rende a organizzare le affermazioni sensoriali secondo leggi autoctone. Vicinanza se tutto il resto è uguale, gli stimoli vicini tendono a essere strutturati o raggruppati insieme. Somiglianza in un insieme di elementi quelli che si somigliano tendono ad essere percepiti come un’unica figura e gli altri percepiti come sfondo. Buona continuazione le percezioni visive tendono verso la semplicità è la continuità Chiusura disegna la tendenza a completare una figura in modo che abbia una forma complessiva coerente. Le figure illusorie rivelano che la nostra tendenza a creare delle forme è potente. Contiguità vicinanza nel tempo e nello spazio. È responsabile della percezione di una cosa che ne causa un’altra. Regione comunegli sfondi colorati definiscono le ragioni che creati tre gruppi di oggetti, spiega perché tendiamo a raggruppare mentalmente le persone dello stesso paese, stato, provincia ecc.. Quindi i principi della Gestalt ci fanno capire in che modo il sistema nervoso organizza le affermazioni sensoriali visive elaborandole in modo top-down. Uno schema dotato di significato rappresenta un’ipotesi percettiva. Le idee e le aspettative guidano la nostra interpretazione delle sensazioni. La natura attiva e costruttiva della percezione è più evidente per gli stimoli ambigui, cioè che consentono più di un’interpretazione. Costruiamo attivamente le percezioni e non registriamo passivamente gli eventi e gli stimoli ambientali. Uno stimolo può offrire delle informazioni opposte da rendere impossibile un’organizzazione percettiva stabile. 4.3.2-tra l’organizzazione di stimoli visivi e acustici esistono delle analogie e corrispondenze. Sloboda afferma che i suoni si pongono in relazioni reciproche significative e non hanno senso se isolati. Possiamo sentire una serie di sovrapposizioni e mescolanze sonore diversissime, ma siamo in grado di separare e raggruppare questi suoni in unità distinte e differenziate che non si confondono. 4.4-ci sono tre tipi di costanze percettive: costanza della grandezza, che ci dice: la grandezza percepita di un oggetto rimane la stessa anche se cambiano le dimensioni della sua immagine sulla retina, basandosi sull’esperienza precedenti che forniscono degli schemi organizzativi per costruire la percezione. Alcuni di questi schemi sono precoci e vengono quindi definiti innati. La costanza della forma ci dice che la forma di un oggetto rimane stabile anche se la sua immagine sulla retina cambia, anche se guardiamo un oggetto da diverse prospettive la sua forma è sempre la stessa. La costanza della luminosità ci dice che se cambia la luce che un oggetto riceve, la sua luminosità sarà sempre la stessa. Questi processi top-down ci salvano da un mondo in cui avremmo l’impressione che gli oggetti diventano più grandi o più piccoli, cambino forma e diventano più luminosi. 4.5-la percezione della profondità è la capacità di vedere lo spazio tridimensionale e valutare correttamente le distanze. Senza la percezione della profondità non riusciremmo a guidare un automobile, andare in bici, correre ecc... il mondo ci sembrerebbe un’unica superficie piatta. I gestalstisti ritengono che la percezione di profondità sia innata mente gli empiristi ritengono che viene acquisita nel corso dello sviluppo. Probabilmente la percezione della profondità è un po’ innata è un po’ si forma con lo sviluppo. Inizia a svilupparsi a 2 settimane di vita. Le cadute dopo i 4mesi dipendono dalla mancanza di coordinazione. La percezione dello spazio tridimensionale viene appresa attraverso una serie di indizi di profondità. Questi 15 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) indizi sono degli aspetti dell’ambiente e dei messaggi che provengono dai sensi e che forniscono informazioni su distanza e spazio. Alcuni indizi richiedono l’uso di due occhi (indizi binoculari di profondità) e altri di un solo occhio aperto (indizi monoculari di profondità). 4.5.1-l’elemento più importante per la percezione della profondità è la disparità retinica ovvero la differenza di visuale di ciascun occhio rispetto all’altro. Ogni occhio ha una visione diversa del mondo. Quando le due immagini percepire dai due occhi si fondono in una sola ha luogo la visione stereoscopica. Il risultato di ciò è la sensazione di profondità e tridimensionalità degli oggetti e dell’ambiente. La disparità binoculare cala all’aumentare della distanza dell’oggetto osservato. In che modo la disparità retinica produce l’impressione della profondità? Percepire la profondità non significa solamente fondere due immagini nel mondo. La nostra esperienza dello spazio tridimensionale è costruita da differenze da ciò che vede l’occhio destro è quello sinistro. La convergenza, cioè la rotazione degli occhi verso l’interno per la messa a fuoco di oggetti vicini, è un altro indizio binoculare di profondità. Per la convergenza sono necessari entrambi gli occhi. Si può percepire la profondità anche con un solo occhio ma non benissimo. Avviene questo perché con un solo occhio aperto il cervello fa ricorso nella visione agli indizi monoculari di profondità. 4.5.2-gli indizi monoculari di profondità vengono utilizzati dal sistema nervoso centrale per costruire una percezione tridimensionale a partire dalle informazioni ricevute da un solo occhio. Uno di questi indizi è l’accomodazione cioè il cambiamento dello spessore del cristallino per mettere a fuoco gli oggetti vicini. Gli indizi pittorici di profondità sono indizi monoculari che forniscono informazioni su spazio, profondità e distanza. (vedere libro pag 144). L’illusione della luna secondo cui la luna appare più grande quando è bassa nel cielo. Quando la luna è vicina all’orizzonte, è molto simile a una grossa moneta, mentre quando è in alta in cielo, non è più grande di una monetina da pochi centesimi. Ma appare di dimensioni doppie quando appare in basso, perché la distanza relativa della luna è maggiore quando è vicina all’orizzonte rispetto a quando si trova allo Zenit. Quando la luna è un cielo in alto è circondata da pochi indizi di profondità, quando invece è all’orizzonte ha molti più indizi. È nata come ipotesi di distanza apparente e spiega perché l’orizzonte sembra più distante rispetto al cielo notturno. 4.6-l’apprendimento ha un notevole impatto sull’elaborazione top-down nella percezione. L’espressione apprendimento percettivo indica i cambiamenti a livello cerebrale che alterano il modo in cui strutturiamo i dati sensoriali in percezioni, si impara progressivamente a individuare le differenze tra stimoli che sembrano identici. Vediamo più oggetti sotto la linea dell’orizzonte che sopra, infatti tendiamo a percepire in un disegno le aree sotto la linea dell’orizzonte come oggetto o figure. 4.6.1-l’apprendimento crea delle abitudini percettive, ovvero dei modelli stabiliti di organizzazione della percezione e dell’attenzione, che condizionano la nostra esperienza quotidiana. L’elaborazione di alcune percezioni abituali, in modo top-down possono essere facilmente determinare degli errori nelle nostre percezioni. Gli effetti dell’apprendimento percettivo appaiono evidenti. Il cervello è particolarmente sensibile ad alcuni elementi percettivi. Gli elementi percettivi possono sembrare lontani dall’esperienza quotidiana è poco importanti nella percezione, eppure hanno un profondo impatto sul comportamento. Nel riconoscimento dei volti, le persone riescono più facilmente a riconoscere le facce di persone appartenenti alla propria razza che non a razze diverse. Un adulto riuscirebbe ad adattarsi a un mondo percettivo nuovo? Venne chiesto a dei volontari di indossare degli occhialetti che facevano apparire il mondo capovolto e gli oggetti spostati da destra a sinistra. 16 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) All’inizio i compiti si rivela amo difficili ma dopo alcuni giorni iniziarono al adattarsi alla visione capovolta e la loro capacità di adattamento. Interagire con un nuovo mondo visivo tramite un movimento attivo sembra essere la chiave per un adattamento rapido. 4.6.2-il contesto in cui uno stimolo viene giudicati è un fattore che esercita una notevole influenza sulla percezione. Il contesto riguarda l’informazione che circonda uno stimolo. In base al contesto cambia l’immagine centrale. Dall’apprendimento percettivo dipendono un serie di illusioni. In un’illusione il sistema nervoso viene ingannato o perché viene percepito qualcosa che non è presente oppure perché si percepisce in modo scorretto qualcosa che è presente. Le illusioni possono essere distinte in: Illusioni ottiche - causate da fenomeni ottici. Illusioni percettive- generate dalla fisiologia dell’occhio. Illusioni cognitive- dovute all’interpretazione che il cervello da delle immagini percepite. Le illusioni sono stimoli percettivi che esistono davvero e che il sistema visivo può interpretare in vari modi. L’allucinazione invece è quando le persone percepiscono oggetti o eventi che non corrispondo a nessuna realtà esterna. Possono essere verificate queste due con un esame di realtà, cioè ottenere informazioni aggiuntive per controllare le nostre percezioni. Il movimento stroboscopico è un movimento illusorio e apparente percepito quando oggetti statici vengono mostrati in rapida successione. Il principio dell’invarianza grandezza-distanza per cui la grandezza dell’immagine di un oggetto è strettamente connessa alla sua distanza dagli occhi. È importante l’esperienza passata e delle abitudini percettive nel determinare la nostra visione del mondo. 4.7-un’esplorazione visiva è un’alternanza di fissazioni e movimenti. Bisogna per Ettore che ogni persona ha una sua personale strategia di esplorazione. Gli occhi nell’esplorazione non rimangono mai completamente fermi, anche quando sono in quiete compiono un leggerissimo movimento, un tremore, il cosiddetto “nistagmo fisiologico”, infatti se l’occhio rimanesse immobile durante la fase di fissazione di un’immagine dopo poco scomparirebbe. L’esplorazione visiva può essere descritta come un ciclo esplorativo costante che viene ripetuto più volte durante il periodo di osservazione di un’immagine. L’esplorazione visiva può essere descritta come un ciclo esplorativo costante che viene ripetuto più volte durante il periodo di osservazione di un’immagine. Un modello di esploriamo dei movimenti degli occhi che segue un percorso definito: caratteristiche dell’immagine - fissazione - movimento. 4.8-le motivazioni, l’esperienza passate o i suggerimenti possono causare un’aspettativa percettiva che ci prepara a un certo tipo di percezione. Un’aspettativa è un’ipotesi percettiva che molto probabilmente applicheremo a uno stimolo, anche se questa applicazione è inappropriata. Le aspettative percettive spesso ci portano a vedere ciò che ci aspettiamo di vedere. Le aspettative percettive sono create frequentemente da suggestione. 4.9-il 50% delle persone crede nell’esistenza della percezione extrasensoriale, ossia della presunta capacità di percepire gli eventi un modo che possono essere spiegati dalle normali capacità sensoriali. La parapsicologia è lo studio che di occupa di questa percezione e di altri eventi paranormali cioè di eventi che sembrano contraddire le leggi scientifiche. I parapsicologi cercano delle risposte al farro, per esempio che questi fenomeni siano possibili: Telepatia Chiaroveggenza - percepire eventi. Precognizione- percepire eventi futuri in modo preciso 17 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) Psicocinesi- capacità di esercitare un’influenza su oggetti inanimati. L’impossibilità di poter escludere che si tratti di una coincidenza rende queste esperienze meno chiare. Queste coincidenze si verificano piuttosto spesso. La tendenza a considerare solo gli eventi che sono a favore di un’ipotesi è un bias o errore cognitivo, noto come tendenza alla conferma. Esistono diverse tecniche usate per le persone a credere che il medium stia dicendo delle cose vere, ad esempio l’accettazione acritica, gli esempi positivi e l’effetto Barnum secondo cui le persone considerano corretta una descrizione di se del tutto genetica. Nella ricerca sulla parapsicologia, l’incoerenza è un altro grande problema. Non è mai accaduto che una persona riesca a conservare una capacità paranormale per un lungo periodo di tempo. I parapsicologi credono che per una volta si può avere una precognizione, mentre gli scettici pensano che sia tutto il frutto del caso. L’esibizioni sulla percezione paranormale sono basate sull’abile gioco di anni sull’illusione e su appositi dispositivi. CAPITOLO 6 6.1.1- quasi tutti i comportamenti umani sono il risultato di un processo di apprendimento. L’apprendimento è un mutamento permanente nel comportamento determinato dall’esperienza. Fatica, maturazione, malattie, incidenti o droghe possono alterare il comportamento ma nessuno può essere considerato un apprendimento. Quando una persona o un animale opera una semplice associazione tra diversi stimoli o risposte si verifica un apprendimento di tipo associativo. Inoltre si può verificare anche un apprendimento cognitivo che comporta attività di comprensione, conoscenza, anticipazione ed è perciò fondato su processi mentali superiori. La chiave dell’apprendimento associativo è il rinforzo ossia qualunque evento in grado di far aumentare la probabilità che una risposta si verifichi di nuovo. Una risposta è in qualsiasi caso un comportamento identificabile, perciò può essere un’azione osservabile o un evento non visibile. Per svelare i segreti dell’apprendimento associativo bisogna cominciare studiando cosa accade prima e dopo una risposta. Gli eventi che precedono una risposta sono chiamati antecedenti. (Es. Alice sa che se sente il rumore del furgone suo padre sta tornando a casa, corre perciò verso il portone) gli effetti di una risposta sono i conseguenti (l’abbraccio del padre rafforza la tendenza di Alice di correre verso la porta. Per comprendere l’apprendimento bisogna porre l’attenzione al “prima e al dopo” apprendimento. Il condizionamento classico è fondato su ciò che accade prima della risposta. Esso inizia con uno singolo che in modo certo determina una risposta. In questo condizionamento uno stimolo antecedente neutro, cioè che non produce risposta è associato a uno stimolo che la scatena. Perciò possiamo affermare che l’apprendimento si è verificato quando anche il nuovo stimolo produce la risposta. Nel condizionamento operante l’apprendimento è basato sulle conseguenze della risposta, che può essere seguita da una punizione, da un rinforzo oppure da nessuna conseguenza. 6.2-condizionamento classico: a partire dal XX secolo il fisiologo russo Pavlov intuì che alcuni stimoli possono produrre secrezioni salivali, dimostrando che il cervello non controlla solo reazioni fisiologiche ma anche comportamenti sociali. (Es.cane) Pavlov sapeva che la salivazione è un riflesso automatico, ereditario, che si scatena in presenza di cibo perciò cerco di capire i meccanismi sottostanti alla reazione di salivazione che i suoi cani mostravano quando lo vedevano, determinato appunto dall’esperienza. Lo studioso capi che un qualunque tipo di apprendimento si era verificato e immediatamente iniziò a studiare quello che egli definì “secrezione psichica”. Prova quindi l’esperimento del cane in cui per esso il bocconcino di carne è uno stimolo incondizionato e provoca una risposta incondizionata ossia non appresa. Il campanello è inizialmente uno stimolo neutro che in seguito associato al bocconcino diventa stimolo condizionato e la salivazione alla visione del campanello diventa risposta condizionata. 18 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) 6.3-Principi del condizionamento classico: Acquisizionedurante l’acquisizione una risposta condizionata viene appresa come reazione a uno stimolo condizionato. Il condizionamento classico avviene quando lo stimolo condizionato viene associato a uno stimolo incondizionato. Questo processo viene chiamato riflesso condizionato poiché lo stimolo incondizionato determina una risposta che sarà associato allo stimolo condizionato. Una volta che una risposta è stata appresa, può determinare un condizionamento di ordine superiore quando lo stimolo condizionato viene usato per creare un ulteriore apprendimento. Questo condizionamento è un’ulteriore associazione fra stimolo incondizionato e l’originale io stimolo condizionato. Aspettativesia gli animali che gli uomini cercano le associazioni tra gli eventi al fine di trovare informazioni che li possano aiutare nella sopravvivenza. Farlo crea nuove aspettative sul modo in cui gli eventi sono connessi. Durante il condizionamento il cervello impara ad aspettarsi che lo stimolo incondizionato seguirà allo stimolo condizionato. (Puntura) questa aspettativa acquisita durante il condizionamento classico cambia il comportamento. Estinzionese lo stimolo incondizionato non seguirà più lo stimolo condizionato il condizionamento sparirà o si attenuerà. Il condizionato classico può essere indebolito eliminando il rapporto tra lo stimolo incondizionato e condizionato, viene chiamato estinzione. Possono essere necessarie diverse sessioni per far sparire il condizionamento. Il riapparire poi di una risposta appresa dopo un’apparente estinzione viene chiamato recupero spontaneo. Generalizzazioneoltre al condizionamento, alti stimoli simili allo SC possono determinare una risposta in virtù di un fenomeno chiamato generalizzazione dello stimolo. È facile capire l’importanza della generalizzazione dello stimolo. È un fenomeno adattivo poiché, estendendo l’apprendimento a situazioni analoghe, rende tutti noi maggiormente capaci di rispondere in situazioni analoghe. Questa generalizzazione ha però dei limiti. Man mano che lo stimolo somiglia sempre meno all’originale la risposta diminuisce. Discriminazionel’individuo impara a discriminare o a rispondere un modo diverso ai due i tuoi di suoni simili. La discriminazione allo stimolo è la capacità di rispondere in modo differente a stimoli simili. 6.4-il condizionamento classico dipende dalle risposte riflesse incondizionate. Un riflesso è un rapporto innato stimolo-risposta. Anche le risposte emotive più complesse o viceversa possono essere associare a stimoli nuovi. Molte risposte involontarie del sistema nervoso autonomo sono associate a situazioni e stimoli nuovi in virtù del condizionamento classico. Il condizionamento emotivo riguarda naturalmente anche gli animali. Anche alcune fobie sono basate sul condizionamento emotivo. Una fobia è una paura che si manifesta anche quando non esiste un pericolo reale. Gli psicologi ritengono che molte fobie inizino come risposte emotive condizionate (REC) o reazioni emotive apprese a uno stimolo precedente neutro. La generalizzazione dello stimolo e il condizionamento di ordine superiore possono estendere le REC ad altri stimoli. Quella che inizialmente é paura limitata diventa poi fobia paralizzante. Durante questa REC un’area del cervello diventa più attivo e scatena il sentimento della paura. Ma le paure condizionate possono essere estinte attraverso una particolare tecnica, chiamata desensibilizzazione sistemica realizzabile con un’esposizione graduale della persona agli stimoli temuti mentre é calma e rilassata. 6.4.2-il condizionamento può avere luogo anche in modo diretto o vicario. Il condizionamento vicario si verifica quando impariamo a rispondere a uno stimolo neutro osservando le relazioni emotive di un’altra persona. Questo tipo di 19 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) apprendimento si ripercuote sulle nostre emozioni in molte situazioni. I comportamenti emotivi che sviluppiamo condizionati non solo dalle esperienze dirette, ma anche da quelle vicarie. I pregiudizi non sono innati. 6.5-il condizionamento operante rappresenta uno dei principi fondamentali dall’approccio comportamentista allo studio delle funzioni psichiche. Viene detto operante perché è basato su comportamenti attuati tramite l’utilizzo di muscoli volontari. In questo condizionamento associamo i nostri comportamenti alle loro conseguenze. Se gli atti vengono rinforzati da conseguenze positive, tendono a essere ripetuti, mentre se non producono alcun effetto o producono effetti negativi tendono ad essere abbandonati. La legge dell’effetto secondo cui la probabilità di attuare una risposta dipende dall’effetto che ha. 6.5.1- non si parla proprio di ricompensa ma occorre e dire rinforzo positivo. Perché le ricompense non migliorano sempre la risposta. Se date del cioccolato a un bambino come “ricompensa” di un buon comportamento funziona solo se al bambino piace il cioccolato. Gli psicologi definiscono rinforzo positivo qualunque evento che segue una risposta è accresce la possibilità che questa di verifichi di nuovo. 6.5.2-l’esperimento più noto di Skinner riguarda la somministrazione di cibo a piccioni chiusi in gabbia (gabbia di skinner). La descrizione del comportamento di un topo in una gabbia renderà più chiaro il processo di apprendimento tramite il condizionamento operante. L’apprendimento operante sia fondato su informazioni e aspettative. Nel condizionamento operante apprendiamo che una certa risposta avrà un certo effetto un determinato momento. Un particolare comportamento è associato a un rinforzo. Si hanno risultati migliori quando il rinforzo è continente alla risposta. Un rinforzo dice a una persona o un animale che la risposta era corretta e perciò da ripetere. I principi operanti influenzano in modo rilevante il comportamento a casa, a scuola e nel mondo del l’acoro. È amore vantaggioso creare un rinforzo, in modo da stimolare un comportamento produttivo e responsabile. 6.5.3-il rinforzo operante é più efficace quando segue rapidamente una risposta corretta, infatti per i ratti nella gabbia di Skinner l’apprendimento è limitato. Si possono avere dei risultati migliori se viene somministrato un rinforzo immediatamente dopo una risposta che si vuole cambiare. Perciò un bambino gentile e disponibile deve essere lodato subito per il suo comportamento. 6.5.4-il modellamento permette di apprendere comportamenti complessi attraverso il rinforzo di comportamenti che si approssimano sempre di più al modello desiderato. Dare una ricompensa man mano che si avvicina allo stimolo. Durante il modellamento sono rinforzate le approssimazioni successive a un comportamento desiderato. 6.5.5-a causa dell’estinzione operante le risposte apprese che non sono state rinforzare si indeboliscono gradualmente. L’estinzione richiede tempo. La risposta rinforzata in precedenza può riemergere. Se il rinforzo non viene più somministrato il ratto ad esempio si smetterà di esercitare la pressione sulla leva molto più rapidamente. Cambiamenti evidenti nel comportamento si verificano quando il rinforzo e l’estinzione sono associati. Quando ad esempio i giovani fanno chiasso e ottengono un rimprovero può diventare un potente rinforzo. I genitori possono notare il miglioramento dei figli quando li ignorano e li lodano quando si comportano in modo costruttivo. 6.5.6- il rinforzo negativo si verifica quando un comportamento ha come conseguenza la diminuzione o l’eliminazione di qualcosa di spiacevole. Questo rinforzo incrementa la probabilità di produrre una certa risposta. 20 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) 6.5.7-molte persone confondono il rinforzo negativo con la punizione. La punizione si riferisce a un evento che fa seguito a una risposta con una conseguenza avversi a cioè dolorosa o spiacevole. La punizione fa diminuire la probabilità che la risposta si verifichi di nuovo il rinforzo negativo accresce la probabilità della risposta. La punizione si verifica anche quando un rinforzo i una condizione positiva scompare. Questo secondo tipo di punizione viene chiamato costo della risposta. La forma più nota di costi del,a risposta è mettere in castigo i bambini. Quando i genitori mettono in castigo i figli negano loro la possibilità di relazionare. 6.6.1-qualunque cosa può fungere da rinforzo. Si possono categorizzare i rinforzi in: Rinforzi primari: producono un senso di conforto, la fine del disagio o soddisfano un bisogno fisico immediato, sono naturali e non appresi. Ogni volta che beviamo o mangiamo i nostri gesti sono rinforzi primari. Rinforzi secondari: gli esseri umani rispondo anche su a più ampia serie di ricompense e rinforzi. Il denaro, le lodi, l’attenzione sono tutti rinforzi secondari o appresi. E sono associati a un rinforzo primario. Di questi rinforzi fanno parte i rinforzi simbolici che sono molto potenti, questi rinforzi hanno un valore di scambio e è un rinforzo secondario arbitrario (denaro) o condizionato (fish da poker). Il vantaggio di questi rinforzi è che non perdono il valore di rinforzo velocemente come i rinforzi primari (es caramelle e punti). Sono stati usati anche con adulti e bambini affetti da turbe psichiche e l’obbiettivo è fornire una ricompensa immediata per l’apprendimento. Rinforzi sociali influenzano il comportamento umano (es classe). Feedback: è un elemento chiave per l’apprendimento. Il feedback è un’informazione sugli effetti di una certa risposta, è importante appunto nell’apprendimento cognitivo degli esseri umani. Ad esempio nel videogame, ogni volta che un giocatore fa un gesto il videogame risponde immediatamente con suoni, azioni e un punteggio più alto o basso. Questa risposta immediata fornisce un stimolo in più. Un feedback che confermi un risultato desiderato può. Ostruire già da solo un rinforzo e ci aiuta a spiegare gran parte dell’apprendimento umano si verifica in assenza di rinforzi primari. Migliora quasi sempre l’apprendimento le prestazioni, registrare il feedback può aiutare molto. In qualunque momento si tenta di acquisire una complessa abilità è untile avere un feedback. 6.6.4-il feedback è più efficace quando è immediato, frequente e dettagliato. Il feedback frequente impedisce agli allievi di ripetere gli errori e lascia inoltre che gli studenti possano lavorare seguendo un proprio ritmo. L’apprendimento programmato può essere svolto utilizzando un testo cartaceo, un cd-rom oppure una rete. Nell’istruzione assistita del computer (IAC) l’apprendimento viene favorito dal computer che eroga sia le informazioni che gli esercizi. Per fornire agli apprendenti un feedback immediato, il computer può dare dei suggerimenti spiegando la causa dell’errore e consigliarle gli strumenti per correggerlo. In genere si ottengono risultati migliori con un feedback fornito da un computer poiché è possibile sbagliare e imparare dai propri errori. Le simulazioni educative permettono agli studenti di esplorare situazioni possibili o micromondi che riproducono i problemi del mondo reale. Sembra probabile che gli sforzi dei psicologi miglioreranno non solo la formazione, ma anche la comprensione dell’apprendimento umano. 6.7-rinforzo continuo si intende un rinforzo che segue una risposta corretta. È utile per imparare delle risposte nuove, che per ogni stimolo corrisponde una risposta immediata. Rinforzo parziale ossia un rinforzo che non segue tutte le risposte. Questo rinforzo mantiene più elevata l’attesa è quindi la motivazione, pertanto l’apprendimento sarà più lento ma le risposte acquisite saranno più resistenti 21 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) all’estinzione. Questo fenomeno viene chiamato effetto di rinforzo parziale. Dopo aver usato il rinforzo continuo è meglio passare al rinforzo parziale. In questo modo un comportamento diventa più resistenza all’estinzione. 6.7.1-il rinforzo parziale può essere somministro secondo vari schemi di rinforzo: Schema a rapporto fisso (RF) cioè una serie di risposte corrette che devono essere date per ottenere un rinforzo. Produce percentuali a risposte medio alte. Un ratto affamato emetterà velocemente 10 risposte, farà la pausa e poi ne emetterà ancora altre 10. Produttività più alta. Schema a rapporto variabile (RV) deve essere dato un certo numero di risposte per ottenere un rinforzo una persona o un animale riceve un rinforzo in media ogni 4 risposte. Devono essere date in media due risposte per ottenere un rinforzo, poi cinque, quattro ecc... sono meno variabili di quelli RF. il rinforzo è meno prevedibile. Questi schemi tendono a produrre una maggiore resistenza all’estinzione rispetto a quelli RF. Schema a intervallo fisso (IF) viene rinforzata la prima risposta corretta data poco che è passato un certo tempo. Questi schemi producono percentuali di risposta modeste. Gli animali con cui viene utilizzato questo schema sembrano sviluppare un senso profondo del passaggio del tempo. Ad esempio un ratto se preme la leva prima dei 30 secondi non riceverà nessun rinforzo. Schema a intervalli variabile (IV) sono una variazione degli intervalli fissi. In questo caso il rinforzo viene somministrato per la prima risposta corretta messa dopo un lasso di tempo vario. Questi schemi producono delle percentuali di risposte lente e costanti è una grande resistenza all’estensione. (Es. libri pag 232) 6.8-gli stimoli che costantemente anticipano una risposta con una ricompensa tendono a influenzare il quando e il dove la risposta si verificherà. Questo effetto viene definito controllo dello stimolo. Es. un bambino che impara a chiedere alla mamma la caramella solo quando è di buon umore e non chiedergliela le altre volte. La generalizzazione dello stimolo è la tendenza a rispondere agli stimoli simili a quelli che hanno preceduto il rinforzo operante. Una risposta rinforzata tende ad essere data di nuovo quando sono presenti antecedenti stimoli. Una generalizzazione spiega perché i bambini possono per un certo periodo di tempo chiamare tutti gli uomini papà suscitando un notevole imbarazzo nei genitori. Per evitare la generalizzazione c’è la discriminazione e significa rispondere in modo diverso a diversi stimoli. Attraverso la Discriminazione dello stimolo operante es. il vostro cane ha imparato a differenziare tra gli stimoli antecedenti quelli che segnalano la ricompensa da quelli della non ricompensa. Stimoli discriminatori sono stimoli che precedono le risposte rinforzate e non rinforzate. La discriminazione operante viene utilizzata per insegnare ai cani a riconoscere i beni trasportabili illegalmente. Durante l’addestramento sono rinforzati soltanto se si avvicinano ai container civetta con droghe o esplosivi. La discriminazione dello stimolo ha evidentemente un forte impatto sul comportamento umano. 6.9-l’analisi dell’apprendimento operante è incompleta, se non affronta il tema della punizione. Fa diminuire la probabilità che una risposta si verifichi di nuovo. Per essere più efficace la punizione deve essere contingente. Le punizioni sono definite dall’osservazione del loro effetto sul comportamento. Per punizione si intende una conseguenza in grado di ridurre la frequenza di un determinato comportamento. Non é sempre possibile sapere cosa assumerà il valore di punizione per una certa persona. Il rimprovero ad esempio è una punizione. Quanto è efficace la punizione? La sua efficacia dipende da tempo, coerenza e intensità. La punizione ottiene l’effetto migliore quando si verifica mentre viene data la riposta, oppure immediatamente dopo (tempo) e se viene somministrata ogni volta 22 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) si verifica una risposta (coerenza). Es. Non accade nulla se si pratica la punizione in modo casuale o dopo o molto tempo che il cane è saltato addosso. Una punizione severa può essere estremamente efficace nel porre fine a un comportamento. Una punizione lieve elimina solo temporaneamente una riposta. Ci sono dei rischi nell’usare la punizione? Ce ne sono molti e tutti diventano problematici quando la severità di una punizione aumenta. Le persone nelle situazioni associate alla punizione tendono a provare timore, risentimento o avversione. Un altro problema rilevante è che gli stimoli avversi incoraggiano l’attuazione della fuga e dell’evitamento. Nell’apprendimento della fuga abbiamo imparato a dare una risposta per porre fine a uno stimolo avversivo. L fuga riflette semplicemente la risposta a un rinforzo negativo. In uno shuttle box il cane prima impara attraverso il condizionamento classico a temere il suono del campanello, ogni volta che il campanello suona il cane ha paura ma saltando nel compartimento sicuro il cane pone fine alla paura provata. Perciò l’azione di imparare a saltare prima che viene data la scossa è rinforzata negativamente dalla riduzione della paura. Quest’apprendimento appartiene alla nostra vita quotidiana. Apprendimento di evitamento (dare una risposta per rinviare o evitare un disagio). L’evitamento è rinforzato dal senso di sollievo. Un terzo problema della punizione è che può far aumentare l’aggressività. La punizione è frustrante e dolorosa e può creare le condizioni per l’apprendimento dell’aggressività. Il pericolo è che le azioni aggressive possono far sentire meglio perché vogliono di scaricare la rabbia e la frustrazione. I bambini che subiscono punizioni fisiche sono molto più predisposti ad attuare comportamenti aggressivi, impulsivi e antisociali. È molto probabili che un rinforzo positivo in forma di lode, approvazione e ricompensa riesca a tenere lontani la confusione, i conflitti e la disattenzione degli studenti. Ci sono tre strumenti fondamentali per controllare l’apprendimento: Il rinforzo rafforza le risposte. La mancanza di rinforzo determina l’estinzione delle risposte. La punizione elimina le risposte. È preferibile iniziare facendo un uso generoso del rinforzo positivo, soprattutto della lode, per incoraggiare un comportamento positivo, inoltre è utile provare prima l’estinzione: vedere cosa accade se ignorate un comportamento problematico oppure spostare l’attenzione su un’attività desiderata e poi lo rinforzate con la lode. È molto più fluttuoso incoraggiare comportamenti desiderabili che punire quelli indesiderati. E se tutto dovesse essere inutile sarà il caso di ricorrere alla punizione ci sono però dei principi da ricordare: Evitare una punizione severa: ha conseguenze serie e negative. Le punizioni dure possono provocare reazioni emotive negative, accresce l’aggressività. Possono perfino causare problemi di salute mentale di lunga durata. E le sculacciate? I genitori dovrebbero ridurle al minimo o eliminarle completamente. Usare una punizione lieve necessaria a eliminare un comportamento errato: se l punizione viene comunque utilizza dev’essere lieve. La punizione in questi casi consegue gli effetti migliori quando produce delle azioni incompatibili con la risposta che si desidera eliminare. Provare di certi vantaggi o di altri rinforzi positivi è di solito meglio con bambini più grandi o con adulti ma spesso basta anche un rimprovero o una sgridata. Praticare la punizione durante o immediatamente dopo il comportamento errato: se non si punisce subito si comporterà di nuovo in maniera errata. Siate coerenti: essere chiari riguardo quello che si considera un atteggiamento corretto e quello che si ritiene errato. Punite ogni volta che il comportamento errato si verifica. Tutti e due i genitori dovrebbero cercare di punire i figli per le stesse cose e nello stesso modo. 23 Document shared on www.docsity.com Downloaded by: benedetta-incorvaia ([email protected]) Usare il contro condizionamento: la punizione lieve tende ad essere inefficace se i rinforzi sono ancora disponibili nella situazione. Man mano che i comportamenti desiderati diventano più frequenti quelli indesiderati diminuiscono. La punizione dice ad una persona soltanto che la “risposta” era sbagliata, ma non dice qual è la risposta giusta. Bisogna aspettarsi una reazione di rabbia della persona punita: bisogna essere disposti ad accettare tale reazione, ma bisogna stare attenti a non rinforzarla. Punire con cortesia e rispetto: evitare di dare una punizione quando si è arrabbiati. Es: non punire in presenza di altri. Un errore diffuso è fidarsi troppo della punizione per l’addestramento o la disciplina. Le punizioni frequenti rendono le persone infelici, confusi, aggressivi e spaventati. Tutti dovrebbero sapere che assegnare una punizione potrebbe determ

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