Appunti Ufficiali di Statistica Sociale PDF
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Questi appunti trattano la statistica sociale, concentrandosi sull'analisi quantitativa dei fenomeni sociali. Vengono discussi vari aspetti, come la progettazione di questionari, i metodi per la raccolta dati, e l'importanza del contesto della ricerca. Il documento evidenzia la varietà di metodi di raccolta dati, come interviste e questionari.
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STATISTICA SOCIALE Statistica sociale: l’analisi quantitativa dei fenomeni che caratterizzano la vita di una società umana. Con Sociale si intende ogni atteggiamento, condizione, situazione che si verifica quando uno o più individui interagiscono con gli altri all’interno di una collettività. Si...
STATISTICA SOCIALE Statistica sociale: l’analisi quantitativa dei fenomeni che caratterizzano la vita di una società umana. Con Sociale si intende ogni atteggiamento, condizione, situazione che si verifica quando uno o più individui interagiscono con gli altri all’interno di una collettività. Si parla di un gruppo di individui. Il questionario è un modo per raccogliere i dati attraverso n domande o Spesso l’unico modo per avere informazioni o Spesso il modo più efficace o Si raccolgono più informazioni Le domande e le risposte servono a rispondere ai quesiti della ricerca Un questionario in base alla ricerca per cui viene utilizzato prende un nome diverso: o Sondaggio o Inchiesta →survey, opinion -poll o Indagine → campionaria, statistica, panel, di mk, d’opinione, sociale o Ricerca → descrittiva, sperimentale, longitudinale, campionaria, sociale, statistica, di marketing, valutativa Ci sono diversi modi in cui le domande possono essere poste e diversi modi in cui viene registrata la risposta. Per una ricerca ci sono tanti aspetti da vedere, le caratteristiche degli ingredienti e la loro interrelazione DEFINISCONO la qualità dei dati (attendibilità, validità): GLI ATTORI Committente / promotore: o Scopi della ricerca o Svelamento identità del committente o Budget o Tempi Disegnatore / Ricercatore / Istituto demoscopico Esecutore Equipe intervistatori e intervistati IL DISEGNO COMPLESSIVO → Schema concettuale Definire gli scopi o enumerare o descrivere variabili o Individuare associazioni tra 2 o n variabili o Stabilire rapporti causa ed effetto tra variabili → I rapporti causali ipotizzati dal ricercatore devono essere definiti in base ad un modello teorico e a conoscenze empiriche sulle variabili studiate. Determinazione delle domande Scelta del campione Scelta modalità di raccolta dei dati Tabulazione, ripulitura e codifica dati Analisi statistica Presentazione finale Con schema concettuale si intende quale struttura dare al questionario: o top down → dal generale al particolare o bottom up → dal particolare al generale es. 1. sei soddisfatto di ciò di cui ti occupi nell’azienda dove lavori? – 2.sei soddisfatto del percorso della tua azienda? L’organizzazione generale delle domande e quindi del questionario è sottoforma di albero delle aree; ogni area si riferisce ad una stessa “area” informativa e può prevedere delle sotto–aree gerarchicamente subalterne. L'albero delle aree in un questionario è una struttura che organizza le domande in categorie o aree tematiche, creando una gerarchia di sottoinsiemi di domande correlate. Questo aiuta a mantenere il questionario organizzato e a facilitare la compilazione e l'analisi dei dati. Ad esempio, se stai conducendo un sondaggio sul benessere lavorativo, le aree potrebbero includere "Ambiente lavorativo", "Bilanciamento tra vita lavorativa e personale", "Soddisfazione sul lavoro", "Comunicazione interna", ecc. Ogni area può poi essere suddivisa ulteriormente in sottocategorie o domande specifiche. L’albero delle aree serve a rappresentare: i fenomeni (entità) pertinenti la ricerca i legami logici (relazioni) tra entità le variabili delle entità L’albero delle aree permette di: identificare il percorso ottimale tra le aree definire le domande filtro comporre ogni area indipendentemente dalle altre Principio dell’indipendenza della compilazione: ogni area è compilata indipendentemente dal comportamento nella compilazione delle altre aree. Le sotto aree vengono compilate a seconda della risposta fornita ad uno specifico quesito dell’area o sotto area gerarchicamente superiore RISORSE E VINCOLI Risorse finanziarie Vincoli temporali Vincoli inerenti il campione o i soggetti esaminati Vincoli inerenti lo strumento di rilevazione Vincoli e risorse inerenti l’analisi dei dati Vincoli inerenti i principali disegni di ricerca Misura unica (one shot design/cross sectional design): tutti i soggetti valutano una sola volta un determinato set di “stimoli” (domande e risposte). Variante: design split ballot/split sample (ricerca sperimentale) Disegno longitudinale (panel survey): misure ripetute nel tempo (1° fase = wave; fasi successive = follow up) con campione formato sempre dalle stesse persone. Questi disegni possono essere generalmente orientati al futuro (prospective designs) Disegno trend: stesso strumento di rilevazione (stesse domande) somministrato a campioni formati da soggetti diversi nel tempo IL CONTESTO Macroscopico: il contesto macroscopico di un questionario è la necessità di inquadrare la ricerca nel tempo storico e nel contesto culturale della popolazione target. Situazionale: il contesto situazionale è la necessità di tenere in considerazione le caratteristiche del contesto locale. STRUMENTI DI MISURA/MODALITA’ DI RACCOLTA DATI Intervista vs questionario Un intervista può essere: o Semi strutturata o Strutturata o standardizzata alcuni esempi di intervista: o Intervista di (pre)selezione dei candidati o Colloqui diagnostici, test o Colloqui di orientamento o Intervista cognitiva e procedura thinking aloud o Intervista di gruppo (focus/panel group) o Diario-questionario Modalità di somministrazione In che modo viene fatto il questionario: o intervista faccia a faccia IFF → intervista diretta o intervista telefonica ITL o questionario auto compilato QSA o questionario cartaceo o questionario elettronico/telematico o questionario on-line o questionario postale PRINCIPI PER LA PROGETTAZIONE GLOBALE Minimizzare i costi del rispondente o Far percepire il tempo della collaborazione o Evitare al rispondente costi e sforzi fisici o Evitare al rispondente sforzi mentali o ansie. Massimizzare le ricompense attese o Ricompense tangibili (concrete) anticipate → Ricompense oppure piccole azioni promozionali o Ricompense intangibili (astratte) →. Far proporre l’indagine ad una associazione senza fini di lucro (logo in testa). Ricompense future: beneficio per la comunità Si è per esempio visto che dare un omaggio anticipato sprona la gente a compilare meglio il questionario. Trasmettere il senso di serietà dell’indagine Fare affermazioni senza eccezioni:. Curare in modo particolare che i rilevatori trasmettano un’immagine di serietà e cortesia.. Custode delle informazioni. Onorare le promesse ricercare il consenso informato:. Far firmare il consenso. Spiegare gli obiettivi della ricerca in modo generale Un questionario ha 5 fasi di design e testing: 1. concettualizzazione 2. design (strutturazione) del questionario 3. test del questionario 4. revisione → nel caso non andasse bene si torna alla fase tre per modificarlo 5. pubblicazione del questionario e collazionamento dei dati DOMANDE DI UN QUESTIONARIO Quando si pongono le domande, si assume che gli individui posseggano le informazioni richieste per rispondere. Sia le domande che le risposte sono quasi sempre spesse verbalmente, sia orali che scritte. Le domande possono avere un formato aperto oppure chiuso. DOMANDE APERTE Le domande aperte possono essere formulate in più di un modo: 1. come le domande chiuse, ma senza le modalità di risposta → Sono domande con risposte aperte in cui puoi rispondere come meglio si pensa. “quale è il titolo di studio?” “in che posti sei andato in vacanza questa estate?” 2. Sollecitando la definizione di una graduatoria “Quali sono, in ordine di importanza, i primi tre aspetti della vita in questo paese che più ti piacciono?” 3. Ricorrendo a strumenti non direttivi, come storielle e dilemmi morali oppure frasi. Si iscrivono delle storielle o dei dilemmi morali per far capire la situazione intervistato, poi si pongono domande e per rispondere l'intervistato farà riferimento alla storiella letta in precedenza. Es: *storiella* “Cosa pensa della scelta dei dirigenti dell'azienda?” Se l'intervistato dice che l'azienda ha fatto bene allora si procede con le domande: “a quale aspetto secondo lei ha dato più importanza all'azienda: le qualità del padre o le difficoltà economiche della famiglia?” “A quale dei due aspetti avrebbe dato più importanza a lei?” Oppure “secondo lei, chi ha ragione?” BATTERIE DI DOMANDE Una batteria di domande in un questionario è un insieme di domande progettate per raccogliere informazioni su uno specifico argomento o aspetto. Queste domande possono essere raggruppate insieme perché sono correlate e mirano a esplorare vari aspetti di un concetto o fenomeno. La batteria di domande può coprire una vasta gamma di argomenti e può essere utilizzata per misurare atteggiamenti, opinioni, comportamenti o conoscenze dei partecipanti. Sono comode perché: a) Risparmio di spazio nel questionario b) Facilitano la comprensione delle modalità con cui si deve rispondere c) Costringono a considerare - per ciascuna risposta fornita - le risposte rese in precedenza d) Permettono la costruzione di indici sintetici con procedure più semplici (omogeneità della definizione operativa) Nelle domande si indagano diversi tipi di oggetto: (scrivo la def) Atteggiamenti (non direttamente) intenzione comportamentali stati d'animo conoscenze di fatti ed eventi comportamenti fattuali caratteristiche sociodemografiche/strutturali DIMESIONE TEMPORALE DELLA DOMANDA PASSATO (più o meno remoto) es. Settimana, mese, anni scorsi PRESENTE oggi FUTURO (più o meno remoto) es. Domani, fra un mese, anni… Una domanda posta nel futuro comprende anche situazioni ipotetiche TIPO DI DOMANDA OGGETTIVA: l’oggetto indagato è oggettivamente definibile e/o osservabile anche da un altro individuo. SOGGETTIVA: l'oggetto indagato è definibile e/o osservabile solo dall'individuo attraverso un processo di introspezione Ci sono degli indici osservabili per tali domande → si guarda l’emozione (espressioni facciali) e gli atteggiamenti (comportamenti, il modo in cui muove la mano, i movimenti degli occhi ecc.) Non sempre la dicotomia oggettivo-soggettivo è netta Es. un italiano che si trasferisce in America dopo 25 anni si può sentire americano anche se oggettivamente non ha ancora ottenuto la cittadinanza. NATURA DELLA DOMANDA (scrivo) SALIENTE (domanda soggettiva). Può riguardare un accaduto in generale oppure in un periodo o giorno x della vita dell'intervistato. Importanza soggettiva del contenuto per il rispondente. INTRUSIVA domanda che può essere considerata inappropriata, invadente o che viola la privacy o la sensibilità del partecipante. Queste domande possono riguardare argomenti personali o intimi che il partecipante potrebbe non essere disposto o confortevole a discutere. Le domande intrusive possono compromettere la qualità delle risposte e portare a una diminuzione della partecipazione dei soggetti allo studio. È importante evitare domande di questo tipo in un questionario per garantire il rispetto e la collaborazione dei partecipanti. CLASSIFICAZIONE DELLE DOMANDE Le domande si possono classificare in base: 1. ALLO SCOPO Domanda sostanziale: lo scopo è raccogliere informazioni sull'oggetto indagato e su tutti gli oggetti necessari per gli scopi della ricerca “qual è la sua data di nascita?” “Nell’ultimo mese ho acquistato libri?” “lei ha figli?” Domanda interattiva/introduttiva: lo scopo è mettere a proprio agio l'intervistato, facendo domande iniziali per prepararlo alle domande successive, sia all’inizio del questionario sia durante come domanda iniziali per le singole aree informative, oppure sono anche utilizzate per chiarire il compito post all’intervistato; quindi, fargli capire che cosa sta per fare. Spesso sono domande aperte: “È soddisfatto dei programmi televisivi che vede?” “Perché?” “Le leggerò dei giudizi sui programmi tv punto per ciascuno mi dica per favore se è d'accordo contrario…” Domande filtro: le domande filtro sono fatte in modo tale da selezionare le persone intervistate che rispecchiano una caratteristica saliente che si sta cercando. o domande quasi filtrate → “non so” “nessuna opinione” o domande totalmente filtrate → spesso non dicotomiche “ti piace il gelato?” “si” (procedo con le domande) “no” (non procedo) Domande buffer: sono fatte per distogliere l'attenzione dalle domande precedenti per potersi concentrare meglio sulle domande che verranno poste 2. AL NUMERO DELLE RISPOSTE Per ogni tipologia di domanda ci sono diverse opzioni di risposte: o Risposte alle domande aperte: qs auto compilato: lo spazio per rispondere è quello bianco lasciato apposta interviste faccia a faccia o telefoniche: sono presenti incoraggiamenti agli intervistati a fornire ulteriori informazioni. Es. “c'è altro che desidera aggiungere?” “Può spiegarmi cosa intende con …?” o Risposte alle domande chiuse a risposta multipla: il numero delle possibili risposte deve essere ≥1. Gli oggetti in lista devono essere: omogenei, esaustivi e stesso livello gerarchico. L’intervistato deve scegliere almeno 1 delle alternative di risposta presenti in una lista. È una domanda unica che si applica a più oggetti (riguardanti lo stesso argomento) con una stessa scala di giudizio. Es. “quali di questi programmi televisivi ha visto negli ultimi 2 giorni?” (può dare più risposte) o Risposte alle domande chiuse a risposta forzata: consiste nella scelta di una sola alternativa di risposta Una domanda multipla può essere articolata in singole domande forzate. Le alternative di risposta devono essere uguali. Ne fanno parte le Categorie nominali: “è iscritto in una scuola provata o pubblica?” “privata” “pubblica” “negli ultimi tre mesi ha assunto alcohol” “si” “no” (sì/no; M/F; pere/mele/arance/ciliegie/ altro; ecc.) Scale ordinali di giudizio, a intervallo o a rapporto o Accordo/disaccordo. a seconda se vogliamo esporre di più l’intervistato o meno mettiamo anche una opzione di risposta nulla “indifferente” “cosa ne pansa dell’obbligo di andare a scuola fino ai 12 anni?” Molto d’accordo – d’accordo – più in disaccordo che d’accordo- totale disaccordo. o Gradimento (positivo/negativo). Per far esprimere il livello di gradimento di qualcosa all’intervistato “come giudica la sua esperienza in questo museo?” Molto positivamente- bene. Neutra- male- molto negativamente o Valutazioni in termini di grandezza %. Faccio rispondere dando un intervallo di nuomeri 0-10, 0-100 ec. o Frequenza. Quanto spesso si fa qualcosa. Attenzione a non rendere la domanda ambigua e ai quantificatori vaghi “le capita di lavorare anche nel weekend” Mi capita spesso. Mi capita due-tre volte al mese -meno di 1 volta al mese- mai Le risposte che si usano più comunemente sono le scale a 3–5 intervalli. Le scale in cui tutti i valori della dimensione sono associati a etichette sia verbali che numeriche sono le più attendibili. (?) o Risposte alle domande multiple a risposta forzata: consiste in un set di item riferiti ad uno stesso “oggetto complesso”/argomento; le alternative di risposta si dispongono in generale su una scala a intervalli ma vengono anche adottate categorie nominali o ordinali. Per questo tipo di risposte si utilizzano le batterie di domande. Es. “quali di questi programmi televisivi ha visto negli ultimi due giorni?” FRASEGGIO Il linguaggio che si utilizza per formulare le frasi delle domande del questionario è molto importante. Bisogna prestare particolare cura alla formulazione delle domande. La precisione nel rispondere alle domande dipende anche da: o Modalità di somministrazione (questionario scritto, intervista, telefonata, ecc.) o Contenuti della domanda o Formato della domanda (aperta, chiusa, risposta multipla, risposta forzata ecc.) Una maggiore accuratezza delle risposte si può ottenere se le domande sono: o salienti o poco intrusive o riferite al presente o a momenti “vicini” o importante il fraseggio (il modo in cui le domande sono formulate e presentate ai partecipanti): o devono essere domande funzionali agli scopi della ricerca. o le domande devono risultare di Identico significato per tutti gli intervistati. o le domande devono risultare di Identico significato per intervistati e ricercatore. Il fraseggio è l’ultima fase da affrontare. Salienti e poco intrusive compongono la natura della domanda. Le domande devono essere: Chiare e complete: evitare di lasciare spazio per interpretazioni diverse delle opzioni di risposta Semplici: frasi brevi e dirette Neutrali: non orientate in modo da influenzare le risposte dei partecipanti No doppie o triple negazioni: possono confondere i partecipanti Scritte con un ordine logico: ordine logico e coerente Ogni volta bisogna rispettare il principio fondamentale: deve essere chiaro il compito posto all’intervistato. DA EVITARE 1. DOMANDE AMBIGUE Può essere ambigua l’intera domanda o anche solo un vocabolo, che magari si può interpretare in più modi. Possono essere considerati ambigui anche i vocaboli di uso quotidiano il cui significato è vago: tempo libero, lavoro, problema, ecc. quando la domanda comprende termine ambiguo è necessario definirne il significato. Es. “lei fuma?” → fumo cosa? Se in vita mia ho fumato solo 4 volte allora sono definibile come fumatore? Piuttosto chiedo → “quante sigarette ha fumato nelle ultimo 24h?” “lei, quando era giovane…” → cosa si intende per giovane? Piuttosto chiedo → “a quale età …” “lei si arrabbia spesso?” → arrabbiarmi come? Frustrata o che urlo e prendo a pugni le cose? E poi spesso quanto, 1 volta al giorno o 1 volta a settimana? 2. DOMANDE DOPPIE Dove ci possono essere due o più asserzioni → si riferisce a domande che contengono più di un'affermazione o interrogativo all'interno della stessa frase, oppure domande che fanno riferimento a due o più oggetti (due o più “bersagli”) Es. “ultimamente è andato al cinema o a teatro?” “come giudica la qualità di vita in Italia e il livello di istruzione media?” NB! Le domande doppie si possono usare solo quando non ci interessa la differenza tra un bersaglio o un altro → non mi interessa se è cinema o teatro ma mi interessa il complesso. 3. DOMANDE LINGUISTICAMENTE AMBIGUE Che hanno cioè una costruzione grammaticale di difficile comprensione. Da evitare anche le domande partendo da storielle troppo complesse. Es. “Se le viene detto da un conoscente che lei è una persona estroversa, lei cosa pensa?” → è un giro di parole che può confondere. “Quanto è d’accordo con la seguente affermazione: non è giusto che chi non ha le risorse finanziarie non possa frequentare l’università” → c’è la tripla negazione e può confondere. 4. DOMANDE CONTENENTI TERMINI SPECIALISTICI O DI GERGO, O NON DI USO COMUNE Ci sono termini che potrebbero confondere l’intervistato. Es. “lei ha un moroso?” → che cosa è? “quale è il suo tipo di braghe preferito?” 5. DOMANDE DI FORMULAZIONE GENERALE, SENZA L’INDICAZIONE DI CONDZIONI Di potrebbe cadere in sottostime o sovrastime. È difficile da una domanda senza contesto riuscire a dare la risposta che si pensa più giusta, è troppo astratta, abbiamo bisogno di condizioni di contorno; nel caso esse non ci siano l’intervistato tenderà a rispondere riferendosi a un caso specifico. È utile in questi casi ancorare il quesito a una situazione concreta, usando le storielle: casi definiti in termini molto concreti. Es. “è favorevole alla carcerazione preventiva?” 6. DOMANDE SUGGESTIVE Non vogliamo che delle risposte risultino più importanti o influenzanti sulle altre, e che una certa risposta venga implicitamente presentata come migliore. Es. “Lei è d’accordo con l’opinione di molti italiani che la medicina alternativa abbia solo un effetto placebo?” 7. DOMANDE EMOTIVAMENTE CARICHE Domande che fanno riferimento a norme oppure valori che si suppongono condivisi da tutti. Le domande suggestive solitamente sono anche emotivamente. È sempre meglio presentare all’intervistato duo opinioni o prospettive. Es. cosa ne pensa del posteggiare nei parcheggi dedicati senza averne diritto è un atto di inciviltà” d’accordo - non d’accordo - non so. 8. DOMANDE CHE CONTENGONO UN’ASSERZIONE PRESUPPOSTA Sono domande che vengono fatte presupponendo che si faccia ciò che si chiede. È bene utilizzare delle domande filtro prima di queste domande; “ascolta la musica?” se la risposta è sì allora si può continuare con le domande, altrimenti si passa alla parte successiva. Le domande filtro sono domande poste all'inizio di un sondaggio o di un'intervista, progettate per indirizzare i partecipanti verso determinate sezioni del questionario in base alle loro risposte. Funzionano come filtri per selezionare i partecipanti appropriati per determinate parti del questionario e per evitare loro di rispondere a domande non pertinenti. Es. “quanto ascolti la radio in media?” → chi ha detto che ascolto la musica “quale è stato l’articolo che più le è piaciuto del giornale di ieri?” → non è detto che io legga il giornale Esercizio: 1. Lei è d'accordo con l'opinione degli ambientalisti che è necessario mettere in atto al più presto azioni contro il cambiamento climatico? 2. Nelle prossime elezioni europee quale partito voterà? 3. Le capita ad aiutare persone in difficoltà? 4. Legge qualche quotidiano? 5. Lei possiede un computer e una casella di posta elettronica? 6. Lei va d'accordo con la sua fidanzata? 7. Nell'ultima settimana ha fatto uso di sostanze psicotrope? 8. L'amicizia è una cosa importante secondo lei? 9. La sua azienda applica politiche particolari di assunzione per le minoranze etniche e per le donne? 10. Sei favorevole o contrario alla riforma dei cicli scolastici? LE SCALE TECNICA DELLE SCALE La "tecnica delle scale (scaling) è composta da una serie di affermazioni o item lungo una scala di risposta per misurare l'atteggiamento, l'opinione o altre variabili psicologiche dei partecipanti. È un insieme coerente e organico di indicatori. Le scale nei questionari sono progettate per raccogliere dati quantitativi su atteggiamenti, opinioni o comportamenti dei partecipanti in modo standardizzato e affidabile. La scelta della scala dipende dall'obiettivo della ricerca, dalla natura delle variabili misurate e dalla preferenza del ricercatore. Con "dimensioni latenti" ci si riferisce a costrutti o variabili non osservabili direttamente, ma che vengono misurate attraverso una serie di domande o indicatori. Nella tecnica delle scale, le dimensioni latenti possono essere identificate tramite l'analisi dei dati raccolti tramite le scale di misurazione. Le dimensioni latenti sono il nucleo biologico, i bisogni, i valori e gli atteggiamenti (credo). Gli atteggiamenti si riferiscono alle valutazioni positive o negative di una persona verso un oggetto. Gli atteggiamenti si possono percepire attraverso le opinioni e i comportamenti: le opinioni sono i giudizi espressi su un argomento e i comportamenti riguardano le azioni osservabili o auto-riferite. Si usano le batterie di domande per le scale. Nonostante i diversi approcci usati per misurare gli atteggiamenti che si possono utilizzare ci sono degli aspetti comuni: C’è l’uso di items che rilevano le opinioni e permettono di formare la sagoma latente dell'atteggiamento. Una batteria di items può riferirsi a uno o più atteggiamenti. Le batterie hanno modalità di risposte costruite da Score (punteggi) Con items ci si riferisce alle singole affermazioni, domande o indicazioni presenti nel questionario stesso. Ogni item è progettato per raccogliere informazioni specifiche dai partecipanti riguardo agli atteggiamenti, alle opinioni, ai comportamenti o ad altre variabili di interesse della ricerca. Scale ordinali: Una scala ordinale organizza le categorie in un ordine sequenziale, ma non fornisce informazioni sulla distanza o l'intervallo tra le categorie. Gli elementi sono posizionati in un ordine gerarchico, ma non c'è una distanza quantitativa definita tra di essi (es. molto soddisfatto -…- per niente soddisfatto). Scale cardinali: Una scala cardinale organizza le categorie in un ordine sequenziale e fornisce informazioni sulla distanza o l'intervallo tra le categorie. Gli elementi sono posizionati in un ordine gerarchico e la distanza tra di essi è quantificabile e significativa. La principale differenza tra una scala ordinale e una scala cardinale è che una scala ordinale fornisce solo un ordine di classificazione, mentre una scala cardinale fornisce sia un ordine che una misura quantitativa o una distanza tra le categorie o i valori. Le scale di atteggiamenti possono essere di diversi tipi. SCALA DI DISTANZA SOCIALE DI BOGARDUS (1925) Questo strumento è stato progettato per misurare il modo e l’intensità di accettazione o rifiuto di persone provenienti da gruppi sociali diversi. Solitamente consiste in una serie di affermazioni o dichiarazioni riguardanti gruppi sociali specifici (come etnie, religioni, classi sociali, ecc.), e i partecipanti sono invitati a indicare il loro grado di accettazione o rifiuto di ciascun gruppo. Solitamente, viene chiesto loro di indicare la loro disponibilità a permettere ai membri di ciascun gruppo di partecipare a varie attività sociali o di vita quotidiana. Per questo tipo di scala si utilizzano degli items gerarchici riferiti a possibili comportamenti di un individuo o gruppo di individui → scala cumulativa. Se l’individuo è disposto ad accettare più punti di contatto sociale sarà favorevole verso la tipologia di individui analizzati o viceversa. Le risposte vengono solitamente raccolte utilizzando una scala a più punti, dove i partecipanti possono esprimere il loro grado di accettazione o rifiuto, ad esempio, da "accettazione completa" a "rifiuto completo", o da "molto disposto" a "molto riluttante" Questa scala è stata utilizzata per la prima volta per valutare il grado di accettazione degli americani nei confronti di immigrati. Sono stati utilizzati 7 items (7 domande); ognuno dei quali rappresenta un indicatore di uno stesso concetto ma con gradiente diverso rispetto al concetto medesimo (dal basso, cioè dalla frase che esprime la massima “distanza” sociale) Indice di contatto sociale SCR – sociale contact range → è il numero di categorie (contatti) che l’intervistato ammette Indice di distanza sociale SCD – social contact distance → è il numero di categorie che l’intervistato non accetta C’è una relazione inversa tra i due indici. SCALA DI THURSTONE (1927) Questa scala è progettata per misurare il grado di accettazione o rifiuto di un concetto specifico, un oggetto o un'idea. La Scala di Thurstone permette di classificare le affermazioni secondo il grado di accettazione o rifiuto. Le fasi di questa scala sono 3: 1. Items con risposte dicotomiche (si/no) 2. Determinazione di pesi per ciascun item 3. Somma delle risposte pesate per determinare lo Score di ciascun rispondente I partecipanti devono valutare una serie di affermazioni o dichiarazioni riguardanti il concetto da misurare. Queste affermazioni vengono scelte in modo che coprano l'intero spettro di opinioni possibili sul concetto, da estremamente positive a estremamente negati. Successivamente, i partecipanti vengono invitati a valutare ciascuna affermazione secondo un'indicazione numerica o secondo una scala ordinale. Tipicamente, la scala può variare da 0 a 10 o da 1 a 9, con il punto medio indicando una posizione neutrale. Si solito c’è un elevato numero di items. Dopo che i partecipanti hanno valutato tutte le affermazioni, i punteggi assegnati a ciascuna affermazione vengono analizzati statisticamente per calcolare una posizione media per ogni affermazione. Queste posizioni medie vengono quindi utilizzate per stabilire un ordinamento delle affermazioni dalla più accettata alla meno accettata. Per ogni item bisogna determinare i pesi. Ci sono tre metodi: 1. Metodo del confronto a coppie (teoria del giudizio per confronto) Gli items o le dichiarazioni vengono presentati di due in due a dei giudici. Ogni item è associato a un valore numerico o una scala di valutazione. Per ciascuna coppia si sceglie quale item si ritiene più vicino alla loro opinione o preferenza (Es. Quali delle due frasi contiene un giudizio più forte? A. Mi sento giù di corda B. Non provo più piacere nella vita). I partecipanti continuano a confrontare le coppie di dichiarazioni fino a quando tutte le coppie non sono state valutate. Le risposte a ciascuna coppia di item permettono di stabilire la frequenza relativa con cui ciascun item “vince” il confronto con gli altri (prima la maggior parte delle persone avrebbe risposto dicendo che la l’affermazione B era più “pesante” della A). I dati raccolti come frequenze relative di “preferenza” vengono trasformati in punti z di una Normale per ottenere una scala di pesi che hanno natura intervallare. Una scala di pesi è una rappresentazione numerica delle relazioni tra oggetti in un contesto specifico. Questa scala assegna un peso o un valore a ciascun elemento in modo che possa essere comparato con gli altri elementi sulla base di una caratteristica di interesse. scala di pesi che hanno natura intervallare: una volta trasformati in punti z, i dati vengono utilizzati per costruire una scala di pesi. Questa scala di pesi ha una natura intervallare, il che significa che le distanze tra i pesi hanno un significato uniforme e possono essere interpretate in modo ordinale. In altre parole, la differenza tra due punti sulla scala di pesi rappresenta una differenza specifica nella preferenza tra le opzioni. ESEMPIO 2. Metodo dell’ordinamento secondo il rango Il Metodo dell’ordinamento secondo il rango utilizza i ranghi assegnati dagli individui agli item per determinare i pesi relativi degli item sulla scala di Thurstone. Questo metodo consente di ottenere una rappresentazione ordinata e comparabile delle opinioni degli individui su un determinato argomento. Procedimento: vengono selezionati gli item che rappresentano le diverse posizioni sull'argomento in esame. Gli item vengono presentati ai partecipanti e ciascun partecipante assegna un rango a ciascun item in base alla sua percezione. Il rango viene assegnato in modo che l'item che rappresenta l'opinione più favorevole riceva il rango più alto e l'item che rappresenta l'opinione meno favorevole riceva il rango più basso. Per ogni item, vengono calcolati i punteggi totali sommando i ranghi assegnati da tutti i partecipanti. Ad esempio, se un item riceve un rango di 1 da un partecipante, un rango di 2 da un altro e un rango di 3 da un terzo, il punteggio totale per quell'item sarebbe 1 + 2 + 3 = 6. I punteggi totali vengono poi normalizzati per rendere la scala comparabile tra gli item. Questo può essere fatto dividendo il punteggio totale per il numero di partecipanti o normalizzando in base alla scala massima possibile (Ad esempio, se abbiamo 10 partecipanti, normalizziamo i punteggi dividendo per 10). Una volta normalizzati, i punteggi rappresentano i pesi relativi degli item sulla scala di Thurstone. Gli item con punteggi più alti sono considerati più rappresentativi dell'opinione media, mentre quelli con punteggi più bassi sono considerati meno rappresentativi. 3. Metodo degli intervalli apparentemente uguali Agli intervalli tra gli item vengono assegnati valori che sono percepiti come uguali o equidistanti dagli intervistati. Gli item vengono presentati ai partecipanti e vengono chiesti di classificarli in base al grado di preferenza o alla loro posizione sull'argomento. Gli item vengono quindi ordinati in base alle classificazioni dei partecipanti. Questo ordine viene utilizzato per determinare la posizione relativa degli item sulla scala. Gli intervalli tra gli item ordinati vengono quindi divisi in modo che siano percepiti come equidistanti dagli intervistati. “giudici” assegnano a ciascun item un punteggio da 0 a 10 (estremo favore-estremo sfavore) in base alla valutazione se il significato della frase fosse a favore o sfavore dell’argomento Es. “intervalli tra items equidistanti” 1. Molto insoddisfatto →2 2. Insoddisfatto →4 3. Neutro →6 4. Soddisfatto →8 5. Molto soddisfatto → 10 SCALA DI AGGRESSIVITA’ Le dimensioni dell’aggressività: Frequenza ("tendo ad arrabbiarmi più frequentemente degli altri"; "mi sorprendo di quanto spesso mi arrabbio") Durata: ("quando mi arrabbio, resto arrabbiato per ore") Intensità; ("alcune persone sembrano arrabbiarsi più di me nelle stesse circostanze"; "a volte mi sento più arrabbiato di quanto dovrei") Modalità di espressione, suddivisa in 3 sottodimensioni: o rabbia interna (ad es.: "covo rancore senza dirlo a nessuno") o rabbia esterna (ad es.: "quando sono arrabbiato con qualcuno glielo lascio capire") o rimuginazione (ad es.: "anche dopo avere espresso la mia rabbia ho delle difficoltà a dimenticare") Sono identificabili sette tipi di condotte aggressive: Aggressività Diretta, Aggressività Indiretta , Aggressività Verbale, Irritabilità, Negativismo, Risentimento e Sospettosità. Indice di disinibizione dell’aggressività = rapporto fra aggressività totale e colpa. Aggressività diretta: consiste nel mettere in atto azioni volte a far del male, senza un controllo sui propri impulsi; il soggetto ammette che con facilità perde la calma e che, nel risolvere i problemi, ricorre spesso alla forza fisica. Aggressività Indiretta: in questi casi l’individuo tende a denigrare e scaricare l’aggressività con modalità verbali. Irritabilità: caratterizzata da una frequente insoddisfazione e intolleranza, anche se il soggetto ha la capacità di controllare i propri sentimenti ostili e violenti. SCALA DI LIKERT (1932) Questa è la scala più comune nei questionari (grazie a bassi costi e semplicità di realizzazione). I partecipanti sono invitati a esprimere il loro grado di accordo o disaccordo su una serie di affermazioni utilizzando una scala a più punti (ad esempio, da "fortemente d'accordo" a "fortemente in disaccordo”. Dopo aver deciso il concetto originario che si vuole studiare, bisogna scomporlo nelle sue dimensioni, come micro-parti → es. ricerca sulla personalità autoritaria, le dimensioni sono convenzionalismo, sottomissione all’autorità, aggressività autoritaria ecc. Bisogna scegliere le domande da porre, alle quali l’intervistato dovrà rispondere esprimendo favore o sfavore; esse devono esprimere giudizi attuali es. “mi piacerebbe fare Bungee jumping” – molto d’accorso- d’accordo, non d’accordo, molto non d’accordo. Importante! Gli items vanno ripartiti tra favorevoli e contrari, in modo da obbligare l’intervistato a prestare sempre molta attenzione sulla domanda posta, altrimenti si potrebbe andare in contro a questi problemi: risposte date a caso, risposte date meccanicamente. Generalmente una batteria è composta da 10-12 items per ciascuna dimensione anche se il principio logico è che “il numero dovrebbe essere grande abbastanza da dare stabilità alla scala, ma non tanto da stancare i soggetti che rispondono”. Bisogna in oltre definire le modalità di risposta. Ad ogni risposta è assegnato un punteggio. Si presuppone l’equidistanza tra le categorie di risposta. Esempi di scale: 1 2 3 4 Molto sfavorevole Sfavorevole Favorevole Molto favorevole In questa scala non c’è l’opzione neutrale, quindi obblighiamo gli intervistati a sbilanciarsi 1 2 3 4 5 Molto sfavorevole Sfavorevole Indifferente Favorevole Molto favorevole 1 2 3 4 5 6 7 Fortemente Contrariato Parzialmente Incerto Parzialmente D’accordo Molto contrariato contrariato d’accordo d’accordo Una volta compilato il questionario il lavoro dello statistico comprende il calcolo per ciascun soggetto del punteggio totale, ovvero la somma dei punteggi riportati in ogni singolo item, bisogna fare attenzione al verso in cui era stata posta la domanda, nel caso fosse stata posta all’incontrario è importante che il punteggio alla domanda sia corretto. Il punteggio totale per rispondente è la somma dei tutti punteggi espressi ad ogni item. Es. riguardo alle seguenti affermazioni, quale crede che siano vere e quali false? In questo caso Il punteggio totale indica il grado di disaffezione alla politica. Nel momento in cui si scelgono le domande da porre, è importante che esse diversificano gli individui con atteggiamenti differenti e siano relative ad uno stesso oggetto → si deve fare un analisi degli item. Ci sono due modi per farla: 1. CORRELAZIONE ITEM-SCALA è l’analisi della correlazione item-test, in cui l’obiettivo è individuare gli items da escludere perche non coerenti con gli altri. Il coefficiente di correlazione si calcola tra il punteggio su tutta la scala (p) e il punteggio su ogni singolo elemento (e) eij → è il punteggio degli elementi (item) della scala pi → è il punteggio su tutta la scala i = 1,…,l (righe – credo) j = 1,…,n (colonne – credo) Coefficiente alfa → coerenza interna Serve per giudicare il grado complessivo di coerenza interna della scala (quanto coerentemente gli item di una scala misurino la stessa dimensione). L'alfa comunemente utilizzato è l’alpha non standardizzato che si basa sulla covarianza. L'alfa standardizzato viene calcolato attraverso l'uso di correlazioni, che sono essenzialmente covarianze standardizzate o variabili standardizzate. Da utilizzare quando si ha a che fare items che hanno scale di misurazione diverse (ex. un item con risposte da 1 a 7 e l'altro con risposte da 1 a 100). Si basa sull’assunzione che tutti gli items abbiano la stessa varianza, il che nella pratica è spesso falso. n → è il numero di item considerati 𝒓̅ → 0≤α≤1 Questo è l’alpha standardizzato. Valori più vicini a 1 indicano una maggiore coerenza interna tra gli item della scala, il che significa che la scala misura in modo affidabile il costrutto desiderato. Più tende allo 0 più c’è bassa coerenza interna. Esempio: La seguente batteria di domande è stata tratta da un questionario sottoposto a bambini tra i 9 e gli 11 anni 0,467 Ci sono 9 items, e 4 opzioni di risposta. Questi sono i risultati delle analisi degli items: n=9 𝒓̅ = ∑rj ÷ n = 4203 ÷ 9 = 0,467 α = 1+0,467∗(9−1) 9∗0,467 = 0,887 α è molto vicino al 1, questo indica una buona correlazione interna. 2. CAPACITA’ DISCRIMINANTE DEGLI ITEM Con "capacità discriminante degli item" ci si riferisce alla capacità di ciascun item di distinguere tra i partecipanti che hanno livelli differenti della caratteristica misurata. In altre parole, un item con una buona capacità discriminante sarà in grado di distinguere chiaramente tra coloro che hanno punteggi elevati sulla scala e coloro che hanno punteggi bassi. Un item con una buona capacità discriminante sarà fortemente correlato con il punteggio totale della scala (correlazione punto-seriale elevata) e contribuirà in modo significativo alla varianza complessiva dei punteggi totali della scala. Analisi degli items: RIASSUNTO DELLE FASI di una scala Likert riferite alla misura di un concetto latente (concetto latente → una caratteristica che non può essere direttamente osservato o misurato, ma che è inferito da altre variabili misurabili) 1. Individuazione delle dimensioni di analisi (o aree). 2. Formulazione degli item. 3. Pre-test → affidabilità e validità del questionario. 4. Validità: ri-esame dei contenuti per item. 5. Affidabilità → item analysis: o Preferire items con un alta correlazione item-totale. o Scartare items che aumentano α “if-deleted”. o Considerare le non risposte per item o Valutare item valore/disvalore o Valutare item non discriminanti Vantaggi della scala di Likert : è semplice da costruire, si usano dati empirici. Svantaggi della scala di Likert: è una scala ordinale trattata come cardinale. Il punteggio di un individuo può dipendere da combinazioni diverse di risposte date alle affermazioni. C’è il fenomeno della curvilinearità e il fenomeno della reazione all’oggetto Fenomeno della curvilinearità: si ha quando un item è disapprovato sia da chi ha un atteggiamento positivo/favorevole, sia da chi ha l’atteggiamento opposto → C’è equivalenza numerica ma non equivalenza sostanziale. Ex. “la migliore forma di governo è quella democratica-rappresentativa” → l’item può essere respinto sia da chi è favorevole a un regime autoritario sia da chi preferisce delle forme di democrazia diretta. Per evitare tale fenomeno bisogna scegliere affermazioni talmente radicali da distinguere nettamente tra favorevoli e contrari. Fenomeno della reazione all’oggetto: quando l’intervistato non reagisce alle affermazioni, ma ai personaggi, alle azioni, alle situazioni menzionate dalle affermazioni stesse. Il fenomeno si manifesta quando un soggetto non riesce a separare l’affermazione (favorevole o contraria) dall’oggetto (accettato o rifiutato). Un intervistato che si concentra sull’oggetto, se sarà favorevole ad esso, approverà comunque l’item, anche se questo esprime un’opinione negativa (dovrebbe invece dichiararsi in disaccordo). (quando interpretano male la domanda, e quindi magari si dichiarano in disaccordo con l’affermazione quando in realtà sono d’accordo con ciò che hanno letto). Il fenomeno della ‘reazione all’oggetto’ può emergere solo se l’intervistato premette o fa seguire dei commenti alla risposta. Per neutralizzare le conseguenze negative di tale fenomeno bisogna usare esclusivamente affermazioni positive nei confronti dell’oggetto. Ex. 1 Item: “I politici sono interessati solo al voto degli elettori, non ai loro bisogni”. Sotto ci sono i commenti di tre intervistati che, rispondendo secondo lo schema Likert, si sono dichiarati in disaccordo. Intervistato A: “Debbono anche interessarsi ai bisogni, non solo ai voti. Quindi sono in disaccordo”. Intervistato B: “Sono del tutto in disaccordo con i politici che hanno pensato al loro fabbisogno e basta”. Intervistato C: “Non sono d’accordo che la forza proletaria dia il voto a quelle persone che magari oggi ti chiede il voto poi domani non lo riconosce più”. Ma tutti e tre sono d’accordo con l’item, nonostante abbiano votato per disaccordo. SENSATION SEEKING SCALE – SSS (1983) La Scala della Sensazione (Sensation Seeking Scale) è uno strumento psicologico utilizzato per valutare la propensione di un individuo a cercare esperienze nuove, varie ed intense. È stata sviluppata da Marvin Zuckerman, uno psicologo, negli anni '60. Lo scopo della scala è catturare quattro componenti principali della ricerca di sensazioni: 1. Ricercare emozione e avventure 2. Ricerca di esperienza 3. Disinibizione 4. facilità ad annoiarsi La SSS di solito consiste in un questionario con affermazioni progettate per valutare ciascuna di queste componenti. I partecipanti valutano il grado in cui sono d'accordo o in disaccordo con le affermazioni che riflettono le tendenze alla ricerca di sensazioni. I punteggi su ciascuna componente possono quindi essere combinati per fornire una misura complessiva della ricerca di sensazioni. Il sensation seeker (ricercatore di sensazioni) è un tipo di personalità in costante ricerca di sensazioni nuove e intense, unita alla disponibilità a correre rischi per ottenerle. Questi individui non cercano il rischio di per sé, esso è però una conseguenza del fatto che le sensazioni più forti possono essere sperimentate, spesso, solo in situazioni estreme. Ciò che il seeker non sopporta è la noia. È come se queste persone avessero una soglia della noia tarata su un livello molto basso, potendo restare solo un breve tempo senza attivarsi per scrollarsela di dosso. Sempre alla ricerca dell’ultima novità, dell’ultima release di vissuto inebriante, del modo migliore per ridurre la prevedibilità nella propria esistenza. Il seeker è un impaziente. Questo continuo bisogno di esplorazione dell’ambiente, che lo mette in situazioni rischiose, altro non è che l’esagerazione di un tratto umano responsabile della nostra sopravvivenza come specie. È presente in ciascuno di noi. Il punteggio maggiore è stato rilevato tra gli adolescenti. TEST LOT-R - Life Orientation test (1983) È un test psicologico utilizzato per valutare il livello di ottimismo e pessimismo di un individuo rispetto alla vita. Consiste tipicamente in una serie di affermazioni alle quali i partecipanti devono rispondere indicando il grado di accordo o disaccordo. Le affermazioni riguardano le aspettative e le credenze dell'individuo riguardo al futuro e alla loro visione generale della vita. Le risposte vengono poi valutate per determinare il livello di ottimismo o pessimismo dell'individuo. Un punteggio più alto indica un maggiore livello di ottimismo, mentre un punteggio più basso suggerisce un maggiore pessimismo. Si compone di dieci affermazioni, delle quali sei sono pertinenti per l’ottimismo e il pessimismo, mentre le altre quattro sono dei riempitivi. SCALOGRAMMA DI GUTTMAN Gli oggetti o gli individui possono essere ordinati su una scala unidimensionale in base alla loro posizione lungo una serie di indicatori o domande. Se gli oggetti sono ordinati in modo che quelli che rispondono a domande più "forti" (più probabili) rispondano anche a domande "più deboli" (meno probabili), allora si dice che gli oggetti soddisfano la struttura di scalogramma di Guttman. La tecnica coinvolge l'analisi delle risposte agli item o alle domande. Se le risposte formano una sequenza perfetta, in cui ogni risposta "più alta" implica una risposta "più bassa" a tutti gli item precedenti, allora gli item sono considerati conformi alla struttura di scalogramma di Guttman. È particolarmente utile quando si desidera misurare una caratteristica latente o un costrutto complesso che non può essere direttamente osservato. È costituita da un insieme di items, a cui si risponde con risposte dicotomiche, che sono scalati per importanza dell’atteggiamento in esame → c’è un rapporto gerarchico tra items. Es. se A è più conservatore di B → A approverà tutte le affermazioni (scala di conservatorismo) approvate da B più qualche altra. Se gli item della scala sono ordinati gerarchicamente solo alcune sequenze di risposta sono ammissibili → a un determinato punteggio corrisponde (teoricamente) una sola sequenza di risposte. Dal punteggio complessivo si può risalire alle risposte date da un intervistato ai singoli items della scala. Nella realtà si verificano risposte al di fuori delle sequenze previste (valutazione degli errori). La procedura si divide in 4 fasi: 1. Si definiscono gli items riferibili ad un continuum in grado di misurare diverse gradazioni di intensità dell’atteggiamento da studiare con sistema di risposta dicotomo (1=accordo; 0= disaccordo). 2. Si collocano i soggetti in ordine di rango in base al punteggio totale. 3. Si verifica l’omogeneità degli items rispetto alla scala (unidimensionalità della scala). Solo items omogenei discriminano perfettamente. 4. Eliminazione degli items troppo carichi di errori Esempio: Se la scala fosse unidimensionale, i rispondenti alla domanda di più elevata intensità dovrebbero aver risposto positivamente a tutte le domande precedenti. COEFFICIENTE DI RIPRODUCIBILITA’ Esso misura il grado di scostamento della scala osservata dalla scala perfetta, cioè misura la proporzione di risposte esatte (“teoriche”) sul totale delle risposte #𝑒𝑟𝑟𝑜𝑟𝑖 CR = 1- #risposte_totali → numero totale di risposte calcolate in #𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑒_𝑡𝑜𝑡𝑎𝑙𝑖∗#𝑖𝑡𝑒𝑚 base al numero di rispondenti e agli items Se CR ≥0,90 allora c’è l’accettazione della scala e gli errori vengono considerati casuali Se CR ≤ 0,90 allora si eliminano progressivamente gli items con un maggiore numero di errori, ricalcolando ogni volta il CR fino a che non diventa accettabile. Esempio. Una volta che le risposte sono ordinate si identificano gli errori (in giallo). In questo caso ci sono 12 errori, e 100 risposte totali (10_items * 10_rispondenti) NB! Il CR è esprimibile anche come la media aritmetica dei singoli Cri (CR dei singoli items) 12 4 CR = 1- 100 = 0,88 CR’ = 1- 90 = 0,96 Non va bene è troppo basso. Eliminiamo quindi l’item 7 che genera molti errori. Ricalcolando esce CR’. INDICE DI MINIMA RIPRODUCIBILITA’ MARGINALE – MMR Una scala di Guttman con tutte affermazioni molto forti ottiene automaticamente un elevato CR; tuttavia, il CR di ciascun item non può essere inferiore alla proporzione di risposte nella categoria modale. MMR misura il valore minimo al di sotto del quale il CR della scala non può andare e solo se il CR è nettamente superiore all’MMR si può affermare che la buona riproducibilità della scala è dovuta ad una effettiva scalabilità dei suoi elementi e non alla distribuzione marginale delle risposte. ∑ 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑜𝑟𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒_𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑠𝑡𝑒_𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎_𝑐𝑎𝑡𝑒𝑔𝑜𝑟𝑖𝑎_𝑚𝑜𝑑𝑎𝑙𝑒 MMR = #𝑖𝑡𝑒𝑚𝑠_𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎_𝑠𝑐𝑎𝑙𝑎 Esempio Per l’item 3 il CR = 7/10 = 0,7 (così per tutti gli items) 1+0,9+0,7+0,6+0,5+0,6+0,6+0,8+0,9+0,8 MMR = = 0,74 → CR deve essere > 0,74 10 CONSIGLI! Evitare un numero consistente di items con tassi troppo elevati (>80%) di accettazione o di rifiuto, poiché sono poco discriminanti e destinati ad innalzare artificiosamente il CR. Impiegare un numero sufficientemente elevato di items: una scala di pochi items può produrre elevati valori di CR anche se gli elementi sono fra loro statisticamente indipendenti. Ispezionare attentamente le sequenze erronee: la presenza ripetuta di una sequenza non prevista dal modello può essere sintomo di un’altra dimensione sottostante gli indicatori. Problemi! Il punteggio finale che si ottiene sulla variabile latente resta una variabile ordinale. Quando l’atteggiamento diventa complesso può essere difficile riuscire a scalarlo in sequenze cumulative per cui gli errori possono risultare numerosi. Il modello risulta essere rigidamente deterministico, mentre la realtà sociale può essere correttamente interpretata solo attraverso modelli probabilistici che contemplino la possibilità di errore e il passaggio graduale fra le posizioni. DIFFERENZIALE SEMANTICO DI OSGOOD - DS È una tecnica di rilevazione dei significati che determinati concetti assumono per gli intervistati. Tale tecnica non si basa sulla descrizione soggettiva e diretta del significato da parte dell’intervistato, ma sulle associazioni che egli instaura tra ciascun concetto ed altri proposti in maniera standardizzata. È utile per determinare le valutazioni soggettive associate ai concetti o agli oggetti e può essere utilizzato in vari contesti. Ad esempio, se il concetto è "cioccolato", i partecipanti potrebbero posizionare il segno più vicino a "buono" se ritengono che il cioccolato sia piacevole, o più vicino a "cattivo" se lo ritengono sgradevole. Questa scala è comoda nel campo “elementi personali/delicati”. La valutazione è fatta attraverso elementi con non sono direttamente e apparentemente legati all’oggetto da valutare. Sono coppie di aggettivi opposti costituenti una scala da 12 a 50 coppie. Come sempre è bene proporre in modo casuale la polarità alternando gli aggettivi con direzione diversa. Es.. non si chiederà: “Cosa è per lei un prodotto sofisticato?” MA si chiederà: “Un prodotto sofisticato è per lei …” … aspro o delicato? … veloce o lento? … ruvido o liscio? … duro o soffice? Lo scopo di questa scala è individuare direzione e intensità del giudizio espresso dall’intervistato. La parte del questionario che riguarda il DS va presentato visivamente all’intervistato. Usando questa scala si può avere difficoltà nel definire ed identificare coppie di aggettivi completamente opposti dal punto di vista semantico, e difficoltà nel trovare aggettivi che siano ugualmente significativi per il ricercatore e l’intervistato. DS introduce la multidimensionalità dei significati nella struttura degli atteggiamenti. Le risposte possono essere analizzate attraverso: 1. Profilo Rappresentazione grafica consistente nel congiungere con una linea il punteggio medio ottenuto da un concetto su ogni coppia di attributi. Se ci sono due o più profili simili significa che i concetti suscitano reazioni emozionali simili negli intervistati. 2. Analisi fattoriale Determinazione delle dimensioni fondamentali che stanno dietro ai giudizi dei soggetti. Le scale del DS contengono di solito questi tre fattori: Valutazione → giudizio di valore Buono-cattivo, bello-brutto, dolce-aspro, gradevole-sgradevole, pregevole-spregevole, giusto-ingiusto, desiderabile-indesiderabile… Potenza → forza dei concetti giudicati Forte-debole, largo-stretto, stabile-instabile, grande-piccolo, resistente-fragile, profondo- superficiale.. Attività → grado di dinamicità del concetto Veloce-lento, caldo-freddo… Esempio di scala DS SCALA DI RASCH – modello probabilistico Ha un approccio deterministico: l’approccio di Rasch formalizza in termini probabilistici la posizione del rispondendente rispetto al singolo item, così gli viene attribuita una probabilità di rispondere positivamente o negativamente → prob. di risposta x per intervistato con posizione d sul continuum (atteggiamento). 0 ≤ Prob. di risposta x intervistato con posizione d sul continuum ≤ 1 TRACCIA → relazione tra posizione d sul continuum e probabilità di risposta x ad un determinato elemento (domanda) della scala. Si utilizza la: (non ho capito cosa sia) FUNZIONE LOGISTICA i = 1, …, n Pi(d) → probabilità del soggetto con posizione d sul continuum di rispondere x (es. affermativamente) all’item i bi = parametro di “forza” dell’item i n = numero di item d = posizione del soggetto sul continuum Forma logistica: questo riflette il fatto che ci si aspetti che per individui con posizioni estreme rispetto alla variabile latente possano esserci minori differenze nella probabilità di risposta positiva (pendenza minore) di quanto accada per individui con posizioni più centrali, per i quali la prob. di risposta positiva si sposta molto più velocemente a seconda della loro posizione sul continuum. Ogni item è espresso da una diversa curva, più è forte l’item più la curva sarà estrema. x → posizione del soggetto sul continuum Esempio → autoritarismo Item 1:“L’obbedienza e il rispetto per l’autorità sono le virtù più importanti che i bambini dovrebbero imparare” Item 2: “I figli devono essere educati fin da piccoli al rispetto dei genitori, ricorrendo, se necessario, anche alle punizioni fisiche” La probabilità di risposta x affermativa dipende da due fattori: posizione dell’individuo sul continuum e “forza”/difficoltà dell’item. Se d = bi → Pi(d) = 0.5 Se d >bi → Pi(d) > 0.5 Se d < bi → Pi(d) < 0.5 TEST SOCIOMETRICO Lo scopo è la rilevazione delle relazioni interpersonali esistenti all’interno di un gruppo di individui. Ci sono: Status sociometrico personale: il grado di prestigio di cui gode un elemento rispetto agli altri componenti del gruppo Struttura sociometrico del gruppo: l’organizzazione interna del gruppo (sottogruppi, persone isolate, relazioni tra sottogruppi ecc.). È adatto solo per gruppi strutturati (network analysis) SCALE GRAFICHE Le scale grafiche sono utili in situazioni in cui le scale alfabetiche o numeriche non sarebbero comprese (per i bambini, che fanno fatica a leggere), oppure in presenza di lingue differenti/indagini in paesi differenti oppure in quesiti di immediata risposta; le immagini sono semplici e familiari agli intervistati. Ladder scale: scala a 9 o 11 gradini usata per misurare il livello di soddisfazione per la propria vita. La mia vita è: La migliore possibile La peggiore possibile Faces scale: scala a 5 o 7 modalità grafiche usata spesso per valutare il livello di felicità dell’individuo. Circle scale: scala generalmente a sette modalità di risposta, in genere utilizzata per rilevare sentimenti/stati d’animo. + + + + + + - + + - + - + - + - + - - - - + + + + + + - + + - + - - - - - - - - - - Pile scale: rappresentazione per istogrammi crescenti ciascuna delle colonne rappresenta un insieme di persone che vivono in modo simile. Le persone della fila uno hanno una vita come poche altre, al contrario le persone della sesta fila hanno avuto una vita più comune, come molte altre. Scale a scelta forzata: In queste scale, i partecipanti devono scegliere una risposta tra un numero definito di opzioni, senza la possibilità di fornire una risposta neutra Scale a intervallo fisso: Queste scale prevedono un numero fisso di opzioni di risposta (ad esempio, da 1 a 5) e i partecipanti devono scegliere l'opzione che meglio rappresenta la propria opinione o esperienza Scale di classificazione: Queste scale richiedono ai partecipanti di classificare gli elementi in base a un criterio specifico MEMORIA ED EURISTICHE Nel momento in cui una persona risponde ad una domanda, essa avvia un processo cognitivo nel quale deve: o Comprendere la domanda: la interpreta, ne decifra il significato e formula ipotesi sullo scopo della domanda. o Richiamare informazioni dalla memoria e formulare mentalmente un giudizio/una valutazione/atteggiamento o Esprimere il suo giudizio verbalmente. L’intervista e/o il questionario costituiscono modalità particolari di interazione sociale/conversazione dove i contributi personali di ogni persona dovrebbero basarsi sul principio di cooperazione, quindi il contesto non è “neutro”. Il principio di cooperazione dice che ogni contributo deve essere rilevante e appropriato, informativo senza ridondanze o lagune, chiaro senza ambiguità e veridico. Nel momento dell’intervista, dove viene posta una domanda e viene formulata una risposta, la persona intervistata attiva un processo mentale di immagazzinamento + recupero di informazioni. La memoria delle informazioni è composta da: 1. Codifica dello stimolo È un processo che converte un evento/stimolo in una traccia di memoria che può essere conservata. Durante la codifica, le caratteristiche salienti dello stimolo vengono elaborate e trasformate in un formato adatto per la memorizzazione. Queste caratteristiche possono includere aspetti sensoriali come suoni, colori, forme, odori, oltre a caratteristiche semantiche come il significato e il contesto dell'evento. Esistono diverse strategie di codifica che possono favorire la memorizzazione efficace di informazioni, alcune sono elaborazione semantica (connettiamo lo stimolo che stiamo ricevendo con informazioni già presenti nella memoria a lungo termine), elaborazione visuale/spaziale (concentrazione sulle caratteristiche visive o spaziali dello stimolo, come immagini o posizioni), elaborazione acustica (concentrazione sui suoni associati allo stimolo) e elaborazione emotiva (associazione dello stimolo con emozioni intense). Con etica si intende una branca della filosofia che studia i fondamenti razionali che permettono di distinguere i comportamenti umani in buoni, giusti, leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti ingiusti, illeciti, sconvenienti o cattivi secondo un ideale modello comportamentale. Questa traccia di memoria può essere elaborata livelli differenti: c’è prima una distinzione tra codifica superficiale e codifica profonda (semantica) → più è profondo il livello di codifica più i ricordi durano nel tempo e sono recuperabili con più facilità. Codifica superficiale → Caratteristiche fisiche dello stimolo Codifica intermedia → Caratteristiche fonetiche codifica Codifica profonda → Caratteristiche semantiche Es. lo stimolo è la parola scritta “GATTO” Livello fisico: parola scritta in maiuscolo Livello acustico: gatto fa rima con matto Livello semantico: gatto è un animale 2. Mantenimento dell’informazione La traccia di memoria resta se la codifica è profonda. La memoria è un processo ri-costruttivo, se c’è una immaginazione dell’evento molto vivida è difficile ricordare se è effettivamente successo o no, e se i ricordi dell’evento originale non sono perfetti allora si tende ad avere uno storpiamento delle informazioni. 3. Recupero dell’informazione Il recupero non dipende soltanto dalle proprietà della traccia di memoria (potenzialità), esistono degli indizi/suggerimenti (clue) che aiutano la ri-costruzione dell’informazione; suggerimenti anche come lista di caratteristiche o aggettivi. Il recupero dell’info è migliore se le cue date sono sufficientemente distintivi → non devono essere associati a molte altre potenziali tracce. Es. Giovanni.. “chi?” “alto, biondo, occhi chiari, gioca a tennis e studia ingegneria”. Il modo in cui poniamo le domande è un aspetto fondamentali nel facilitare il recupero accurato ed esaustivo delle informazioni necessarie per rispondere ad esse. Modello di Atkinson e Shiffrin (1971-77): Questo modello, conosciuto anche come modello a tre fasi della memoria, descrive il flusso delle informazioni attraverso la memoria umana e identifica tre componenti principali: la memoria sensoriale, la memoria a breve termine e la memoria a lungo termine. 1. Memoria sensoriale – MS: Questa è la prima fase del processo di memorizzazione, in cui le informazioni provenienti dall'ambiente esterno sono brevemente immagazzinate per un periodo di tempo molto breve, generalmente per meno di un secondo. La memoria sensoriale è suddivisa in due sottotipi: o Memoria sensoriale iconica: Si riferisce alla breve conservazione delle informazioni visive, che dura circa 0,5-1 secondo. o Memoria sensoriale uditiva: Si riferisce alla breve conservazione delle informazioni uditive, che dura circa 3-4 secondi. L’informazione viene immagazzinata nella forma (codice) originaria. Ci sono diversi tipi di memoria sensoriale: visiva, uditiva, olfattiva, tattile e gustativa. 2. Memoria a breve termine (o memoria di lavoro) – MBT: Le informazioni che ricevono l'attenzione consapevole passano dalla memoria sensoriale alla memoria a breve termine. La memoria a breve termine ha una capacità limitata e può mantenere informazioni per un breve periodo di tempo; contiene al massimo da 5 a 9 informazioni “attive”. 3. Memoria a lungo termine – MLT: Le informazioni che vengono elaborate e mantenute nella memoria a breve termine possono essere consolidate e trasferite nella memoria a lungo termine per una conservazione a lungo termine. La memoria a lungo termine è teoricamente illimitata in termini di capacità, e può mantenere informazioni per periodi di tempo estesi, potenzialmente per tutta la vita. Il recupero delle informazioni dalla memoria a lungo termine richiede un processo di richiamo o rievocazione, che può essere influenzato da vari fattori come il contesto, l'associazione con altre informazioni e l'elaborazione durante la codifica. Ci sono diversi tipi di MLT specializzati in conoscenze o informazione di tipo diverso: Conoscenza proposizionale (conoscenza dichiarativa) Si riferisce alla conoscenza esplicita di fatti, concetti e proposizioni che possono essere espressi verbalmente o simbolicamente. Questo tipo di conoscenza consiste in affermazioni che possono essere valutate come vere o false. Si divide in: o Episodica: informazioni personali riferite al passato. Possono essere informazioni personali riferite a sé stessi, a fatti accaduti , ed è organizzata in base a spazio e tempo. o Semantica: conoscenze impersonali (indipendente dalla dimensione temporale). Si parla di memoria di parole, concetti, regole, idee e di conoscenza generale. È organizìzata per un recupero veloce. Conoscenza procedurale Si riferisce al come fare. È un tipo di conoscenza che riguarda la capacità di eseguire azioni o procedure complesse in modo automatico e senza necessariamente poterle descrivere verbalmente o esplicitamente. Si riferisce alle abilità pratiche e alle sequenze di azioni che possono essere apprese attraverso l'esperienza e la pratica. SHEMI Ad ogni schema vengono associate ulteriori suddivisioni → categorie/sottocategorie organizzate in sequenze gerarchiche di tipo verticale discendente. Gli schemi sono strutture cognitive che rappresentano la conoscenza di un concetto o di un tipo di stimolo, inclusi i suoi attributi e le loro relazioni. È un insieme di cognizioni interconnesse (pensieri, convinzioni, atteggiamenti) che ci permette di capire nuovi stimoli. Un esempio possono essere le categorie sociali → donne, uomini, giovani, varie categorie professionali, amici, persone oneste, disoneste... Gli schemi influenzano il processo cognitivo, attenzione, pensiero, elaborazione delle informazioni, memorizzazione e ricordi; agiscono da filtro rifiutando le informazioni che sono contraddittorie o incoerenti. Ci sono diversi tipi di schemi sociali. SCHEMI DI PERSONE: contengono le informazioni utilizzate per descrivere le persone in base a tratti di personalità (simpatico, aggressivo) o altre caratteristiche che le distinguono (studente di psicologia) SCHEMI DI SÉ: contengono le informazioni relative a sé stessi. La descrizione di sé è organizzata intorno ad alcuni tratti centrali; le informazioni relative a questi tratti sono elaborate più velocemente. SCHEMI DI RUOLO: organizzano le conoscenze relative ai comportamenti attesi da una persona che occupa una determinata posizione nella struttura sociale (ex. medico; donna/uomo; giovani/anziani). SCHEMI DI EVENTI: includono conoscenze relative alle sequenze di azioni appropriate in un determinato contesto, comprese le aspettative sul modo in cui si comporteranno gli altri (ex., al ristorante, ci si comporta bene, non si urla, si rispetta il galateo; il cameriere si presenterà e poi ci chiederà gentilmente cosa abbiamo deciso di ordinare) NB! Gli schemi potrebbero portare alla formulazione di opinioni errate. STEREOTIPO COGNITIVO Un stereotipo cognitivo è una generalizzazione, spesso semplificata e eccessivamente rigida, che un individuo fa riguardo a un gruppo di persone o a una categoria sociale. Queste generalizzazioni possono riguardare caratteristiche personali, tratti comportamentali, abilità, ruoli sociali o altre caratteristiche di un gruppo. Gli stereotipi cognitivi possono essere basati su fattori come la razza, l'etnia, il genere, l'età, la religione, l'orientamento sessuale, la professione e molti altri. Possono essere positivi, negativi o neutri e possono influenzare il modo in cui percepiamo e giudichiamo le persone appartenenti a determinati gruppi. STEREOTIPO SOCIALE Uno stereotipo sociale è una generalizzazione o un'idea convenzionale riguardante un gruppo di persone, basata su caratteristiche reali o percepite di quel gruppo. Gli stereotipi sociali possono essere positivi, negativi o neutri e sono spesso basati su caratteristiche come l'età, il genere, l'etnia, la religione, l'orientamento sessuale, la professione, o altre categorie sociali. o Vengono condivisi da molte persone all’interno di gruppi o istituzioni sociali o Costituiscono immagini semplificate al massimo di una categoria sociale, un’istituzione o un evento o Consentono la spiegazione di eventi complessi o Consentono la giustificazione di azioni progettate o commesse verso altri gruppi. o Permettono la differenziazione positiva del proprio gruppo rispetto a questi ultimi Funzione degli schemi: Gli schemi sono indispensabili per poter dare un senso all’enorme quantità di informazioni nella vita quotidiana, e ci permettono di interpretare e capire queste informazioni. Riducono l’ambiguità che a volte incontriamo con informazioni suscettibili a più interpretazioni. Attivazione degli schemi: gli schemi si attivano attraverso stimoli, in base al contesto (limiti di tempo, disturbi ambientali, stanchezza) e attraverso le caratteristiche dell’osservatore stabili e temporanee. In condizioni “normali”, la nostra attività cognitiva si colloca prevalentemente al polo del minimo sforzo L'esperimento della stanza buia di Sherif ha evidenziato il ruolo della suggestione sociale e dell'influenza di gruppo nelle percezioni individuali. Anche in assenza di informazioni chiare o oggettive, le persone tendono a influenzare reciprocamente le proprie percezioni quando si trovano in gruppo, spesso convergendo verso un consenso comune. Questo esperimento ha contribuito alla comprensione dei processi sociali di influenza e conformità di gruppo. Il momento in cui noi prendiamo una decisione è composto da relazioni tra: processi automatici: si attivano in modo più immediato, è una prima risposta data di pancia. Sono processi inconsapevoli, sfuggono al controllo, veloci ed efficienti. processi controllati: dopo di ché la risposta viene successivamente controllata e corretta da processi controllati. La risposta è consapevole, intenzionale e meno efficiente. NB! EFFETTI MEMORIA: quando ci sono incompletezze e distorsioni del ricordo. Come soluzioni a questo problema nella domanda bisogna specificare il limite temporale “negli ultimi tre mesi…” e bisogna ancorarsi a eventi salienti “prima o dopo la maturità…” → per la gente sarà più facile ricondursi a quel periodo di tempo. Le EURISTICHE sono strategie mentali utilizzate per semplificare il processo decisionale e il ragionamento. Sono strategie cognitive rapide ed efficienti che consentono di prendere decisioni in modo rapido e con una minima quantità di sforzo cognitivo. Tuttavia, le euristiche possono anche portare a errori sistematici, noti come bias cognitivi, poiché semplificano la complessità della realtà. Schema dei due sistemi di pensiero umano (intuitivo e razionale) e azione dei Bias Cognitivi Euristica di rappresentatività L'euristica della rappresentatività è una delle euristiche cognitive. Questa euristica si basa sull'idea che le persone tendano a giudicare la probabilità che un evento appartenga a una certa categoria in base a quanto esso somigli al prototipo di tale categoria. L'euristica della rappresentatività può portare a errori di valutazione poiché non tiene conto di altre informazioni o probabilità base. Ci si basa su quanto l’evento o il caso in questione sia simile al caso «tipico ». Criterio della “somiglianza”→ attivazioni di schemi e stereotipi. Es. un inglese vestito bene che gioca a golf ci si aspetta che sia ricco. L’euristica di rappresentatività ha però anche dei limiti → porta ad ignorare diversi altri tipi di informazioni che sarebbero necessarie per formulare giudizi probabilistici corretti, es. si ignora la probabilità di base di ottenere un certo risultato. Euristica della disponibilità 'euristica della disponibilità è una delle euristiche cognitive. Questa euristica si basa sull'idea che le persone tendano a giudicare la frequenza o la probabilità di un evento in base a quanto sia facile o immediatamente disponibile in memoria. Quando le persone cercano di valutare la probabilità di un evento, tendono a far riferimento alle informazioni o agli esempi che possono richiamare facilmente dalla propria memoria. Se un evento è facilmente richiamabile o memorabile, si tende a sovrastimare la sua probabilità; al contrario, se un evento è difficile da richiamare o non è facilmente memorabile, si tende a sottostimare la sua probabilità. L’euristica della disponibilità è anche influenzata dalla difficoltà di trovare esempi. Es. “Cause di morte più frequenti negli USA?” Sottostimate alcune (es. diabete) Sovrastimate altre (es. incidente aereo) Motivazioni di stime sbagliate → più trattate nei media (effetto eco massmediatico), più facili da ricordare. Euristica della simulazione/pensiero controfattuale Si riferisce alla tendenza delle persone a immaginare e considerare possibili alternative o "controfattuali" a eventi passati. Quando le persone riflettono su eventi passati, tendono a immaginare come sarebbe potuta essere la situazione se le cose fossero andate diversamente. Questa tendenza emerge particolarmente quando gli eventi passati hanno avuto esiti negativi o inaspettati Es. Dopo aver perso un treno, potresti pensare: "Se solo avessi preso un taxi invece di fermarmi a prendere il caffè, sarei arrivato in tempo alla riunione" Euristica dell’ancoraggio L'euristica dell'ancoraggio è un fenomeno cognitivo in cui le persone tendono a fare stime o valutazioni basate su un valore di riferimento iniziale, noto come "ancora", e poi aggiustano queste stime in base alle informazioni successive. Di fronte ad informazioni incomplete, ambigue, poco salienti, gli individui spesso utilizzano (“mantengono”) l’informazione che è immediatamente disponibile come punto di ancoraggio o di riferimento. L’euristica dell’ancoraggio è fortemente influenzata dalla tendenza delle persone a cercare una conferma alle loro ipotesi iniziali. Es. quando si acquista un prodotto, una persona può essere influenzata dal primo prezzo che vede, anche se è molto alto o molto basso. Ad esempio, se un prodotto ha un prezzo di listino di $1000, ma viene scontato a $500, potrebbe sembrare un affare, anche se il vero valore del prodotto potrebbe essere molto diverso. In questo caso, il prezzo iniziale agisce come un "ancora" che influenza la percezione del valore del prodotto. EFFETTI Effetti risposta (response effects): si riferiscono a come le persone rispondono alle domande e possono essere influenzati da vari fattori. Queste influenze possono portare a errori/distorsioni che si creano quando la persona intervistata non fornisce una risposta “vera” cioè tale da riportare il reale pensiero/il potenziale bagaglio di informazioni del soggetto. Modello coerente nei dati delle risposte raccolte, che non è casuale ma segue un certo schema o tendenza prevedibile. Tendenza sistematica di risposta - TSR - response bias: avviene quando gli effetti di distorsione sono connessi ad una tendenza a rispondere ad una o più domande in base a qualcosa di diverso dal contenuto specifico dell’item. Response set → Tendenza sistematica di risposta attivata in modo temporaneo Response style → è proprio lo stile con cui si risponde alla domanda, Tendenza sistematica di risposta attivato in modo continuativo SCHEMA DEL SE’ Inserito nel sottosistema della memoria episodica (sistema proposizionale). Lo Schema del Sé è una struttura concettuale complessa, costituita sia da attributi stabili/ salienti/ centrali/ definenti, sia da attributi variabili/ periferici poco salienti. Aspetti fondamentali: Bisogno di definirsi in modo positivo. Bisogno di salvaguardare questa immagine nei confronti sia di sé stesso (autoimmagine/sé privato) sia degli altri (sé pubblico). Bisogno di coerenza. Costruzione del Sé ideale. 1. DESIDERABILITÀ SOCIALE È la tendenza delle persone a rispondere in modo che la loro risposta rifletta ciò che ritengono socialmente accettabile o desiderabile, piuttosto che la loro vera opinione o comportamento. Questo fenomeno si verifica quando le persone cercano di presentarsi in una luce favorevole o conforme agli standard sociali, anche se ciò significa modificare o nascondere le loro vere opinioni, credenze o comportamenti. Tendenza a dare risposte non veritiere ma finalizzate a dare una immagine positiva del Sé proponendo versioni socialmente desiderabili nasce dal bisogno di conservare/dare un’immagine positiva di sé. Elementi: o Norme sociali note all’intervistato. o Pressioni sociali percepite. o Tendenza a conformarsi ad esse. o Gruppo sociale e cultura di appartenenza. o Grado personale di motivazione. o Interazione tra caratteristiche del capito, dell’intervistatore e dell’intervistato. Un questionario auto-compilato avrebbe con più probabilità risposte socialmente desiderabili – TSD. È importante anche il formato della domanda → domanda aperta o chiusa, domanda suggestiva o emotivamente carica C’è una sovra-stima dei comportamenti socialmente desiderabili. Rimedi della desiderabilità sociale: Focalizzazione nel tempo Questa tecnica prevede di chiedere ai partecipanti di riflettere su un periodo di tempo specifico, anziché fornire una valutazione generica o istantanea. Es. “Con che frequenza lei, abitualmente, legge il giornale?” è buona abitudine leggere il giornale quotidianamente.. però io non lo faccio e mi sento a disagio → piuttosto si scrive “Oggi ha letto il giornale?” Rendere accettabile anche la risposta meno desiderabile Creazione di un ambiente in cui i partecipanti si sentono più a proprio agio nel fornire risposte sincere, anche se possono essere considerate meno desiderabili o socialmente accettabili. Es. «Il 16 aprile di quest’anno ci sono state le elezioni amministrative. Molte persone non vanno a votare perché sono malate, oppure perché sono lontane dal luogo di residenza, oppure perché ritengono inutile votare o per altri motivi ancora. LEI È ANDATO A VOTARE?». Ridurre la distanza tra risposte ad alta e bassa desiderabilità sociale C’è la creazione di un contesto in cui le risposte considerate socialmente desiderabili e quelle meno desiderabili appaiono meno distanti o contrastanti tra loro, incoraggiando così i partecipanti a rispondere in modo più sincero e veritiero Es. «Alcuni dicono che fumare marijuana sia il primo passo verso droghe più pesanti; altri dicono invece che la marijuana sia del tutto innocua. LEI COSA NE PENSA?» Dare per scontato il comportamento socialmente condannato Questo approccio consiste nell'operare un cambiamento di prospettiva sul comportamento considerato socialmente non accettabile, rendendolo un'opzione implicitamente accettata o meno giudicata. Es. «Nell’ultima settimana quante volte ha fatto uso di cocaina?» 2. ACQUISCENZA L'acquiescenza è la tendenza delle persone a rispondere "sì" o ad essere d'accordo con le affermazioni senza considerare attentamente il contenuto della domanda o dell'affermazione. Questo può verificarsi per vari motivi, inclusa la volontà di evitare il conflitto, di conformarsi alle aspettative sociali o di sembrare più favorevoli o accomodanti. L'acquiescenza può portare a risposte non accurate o poco sincere, poiché le persone potrebbero non prendere in considerazione attivamente l'effettiva veridicità delle affermazioni a cui stanno rispondendo. NB! Acquiescenza significa accettare o accondiscendere a qualcosa, anche se non necessariamente si è d'accordo o convinti di ciò che viene richiesto. A. È uno stile di risposta individuale o un tratto di personalità legata: o Sottomissione nei confronti dell’autorità. o Accettazione acritica in mancanza di punti di riferimento. o Caratteristiche legate al livello di istruzione e socioeconomico del soggetto e/o al livello di sofisticazione cognitiva → Ruolo determinante del “capitale umano” in possesso dell’intervistato B. È indotta dalle caratteristiche formali e strutturali del compito e/o dell’intervistatore o dall’interazione tra queste: o Se sono argomenti poco salienti per l’intervistato, gli intervistati non hanno opinioni in merito. o Se l’intervistato ha poca voglia di rispondere o ha fretta. o Se i questionari sono lunghi, noiosi, ripetitivi. o Se le domande sono presentate in batteria, sono difficili o ambigue oppure mal formulate (domande “sbilanciate”, suggestive, dove c’è unico o favorito punto di vista). o Se gli intervistatori sono frettolosi e male addestrati, il setting non è consono, gli intervistati hanno poco tempo per rispondere. Queste caratteristiche qui sotto potrebbero essere causa di maggiore acquiescenza: o Soggetti meno istruiti. o Minore intensità dell’atteggiamento. o Solo modalità categoriche (Si/No). o Assenza di contro argomentazione. 3. TENDENZA A DARE RISPOSTE ESTREME Questa tendenza si riferisce alla propensione delle persone a fornire risposte estreme o polarizzate su una scala di valutazione, anziché risposte moderate o bilanciate. Le persone potrebbero tendere a scegliere le risposte agli estremi della scala, anche se le loro opinioni o esperienze non sono effettivamente così estreme. Questo può verificarsi per vari motivi, inclusa la volontà di differenziarsi dagli altri, di esprimere opinioni forti o di rendere più facile la decisione di risposta. La tendenza a dare risposte estreme può portare a una maggiore variabilità nei dati e a una minore precisione nelle valutazioni o nelle misurazioni. Ci si può accorgere di chi sta utilizzando questo pattern perché l’intervistato tenderà ad usarla per tutte le risposte. C’è difficoltà a distinguere questo bias dagli atteggiamenti, opinioni, comportamenti realmente estremi. Durante lo schema del sé il percorso del ricordo è condizionato dal presente, che è un punto di riferimento è importante per stabilire i passaggi della ricostruzione a ritroso, dalle modalità di ripescaggio in memoria: o Teoria della stabilità: gli attributi del Sé sono stabili → assimilazione tra «allora»/«ora». o Teoria del cambiamento: gli attributi del Sé si modificano nel tempo → contrasto tra «ora»/«allora» Per diminuire il rischio di distorsioni nel processo di “recupero in memoria” è utile tenere presente: Il tempo a disposizione per “ricordare” → dipende dalla modalità di somministrazione. La salienza/frequenza di una informazione. L’utilità di riferimenti temporali precisi/ recenti, di punti di ancoraggio temporale (landmarks), di forme di “ricordo aiutato”. L’ordine delle informazioni da ricordare segue l’ordine temporale. Idem per lo spazio. Associazione di una informazione con altre → punti di ancoraggio/confronto. Similarità del contesto (fisico/psicologico). Assenza di fattori contestuali o situazionali distraesti. Il ricorso alla procedura probing Come si decide la successione delle domande? L’ordine deve essere ragionevole per il rispondente. Bisogna ordinare le domande considerando: 1. Andamento dell’attenzione: all’inizio ci devono essere domande più facili che richiedono meno attenzione all’intervistato, andando avanti quando l’intervistato è ancora fresco si alza il livello delle domande e quindi anche la loro attenzione, e si chiederanno cose più delicate. Alla fine del questionario ci devono essere domande più strutturate e che richiedono minore attenzione. 2. Gli obiettivi dell’intervista: si devono fare domande filtro per avere una selezione più precisa di soggetti Sequenza di domande perfetta 1. Fattuali → soggettive → delicate 2. Opinioni → fattuali → delicate 3. Facili e impersonali → cruciali 4. In ordine cronologico Quando si parla di blocchi di domande: si va dal generale al particolare → imbuto dal particolare al generale → imbuto rovesciato dall’evento più recente a quello più remoto dall’evento più remoto a quello più vicino Si hanno effetti contestuali di risposta quando la persona intervistata rimane influenzata dal contenuto delle domande e dalle risposte date in precedenza → effetti di significato dalla collocazione della domanda nel questionario (area/sotto-area) → effetti sequenziali/d’ordine gli effetti sono dovuti a processi psicologici utilizzati per comprendere e rispondere alle domande, utilizzando le informazioni “attive” al momento della risposta. EFFETTI D’ORDINE Con “effetti d’ordine” ci si riferisce alla possibilità che l'ordine in cui le domande vengono presentate influenzi le risposte dei partecipanti. Questo fenomeno può verificarsi quando l'ordine delle domande influenza la percezione dei partecipanti, il loro stato emotivo o la loro memoria, portando a risposte diverse da quelle che potrebbero essere state fornite in un contesto diverso. L’ordine delle domande può dare luogo a effetti di: Contrasto: risposta data ad una domanda D è in direzione opposta alla risposta data ad una domanda precedente P in misura significativamente superiore a quello che altrimenti si verificherebbe. Assimilazione: risposta data a D è nella stessa direzione alla risposta data a P in misura significativamente superiore a quello che altrimenti si verificherebbe. Es. 1 - Quanto sei felice del tuo matrimonio? (specifica) - Quanto sei felice della tua vita? (generale) S→G effetto assimilazione G→S nessun effetto Es. 2 - Quanto sono bravi i guidatori principianti? (specifica) - Quanto sono bravi i guidatori? (generale) S→G effetto contrasto G→S nessun effetto Le variabili che influiscono sugli effetti d’ordine delle domande riguardano: A. Grado di generalità delle domande: In generale gli effetti d’ordine sono maggiori se l’atteggiamento/opinione delle persone verso l’oggetto indagato è complesso o ambivalente. Si parla di domande specifiche (S) e generali (G) S → G: gli intervistati terranno conto dell’accordo/disaccordo espresso per S. Vengono utilizzate informazioni “attive” (regola della non ridondanza). Esempio effetto di assimilazione D1-S) Ti ritieni soddisfatto del tuo rapporto di coppia? D2-G) Sei soddisfatto di come ti sta andando la vita in questo periodo? S → G alta assimilazione (regola COERENZA) G → S nessun effetto NB! Se le informazioni attivate dalle varie domande S contribuiscono a definire il giudizio successivo di una domanda G, non si dovrebbero avere effetti d’ordine. (o il contrario?) NB! Effetto priming è un fenomeno psicologico in cui l'esposizione a uno stimolo influisce sulla risposta successiva a un altro stimolo, anche se i due stimoli non sono direttamente correlati. In altre parole, il primo stimolo, chiamato stimolo priming, prepara o predisposta la mente per rispondere in un certo modo al secondo stimolo. B. Salienza/ampiezza: se D1 attiva una informazione saliente/ampia per D2. Quando alcune informazioni sono percepite come più rilevanti, importanti o intense rispetto ad altre, possono influenzare le risposte dei partecipanti in base alla loro posizione nell'ordine delle domande. Esempio: immagina di compilare un questionario sulla tua soddisfazione complessiva riguardo ai servizi di un hotel. Le prime domande riguardano la pulizia delle camere e la cortesia del personale. Successivamente, vieni chiesto di valutare la qualità del cibo del ristorante dell'hotel. Se, durante la valutazione della pulizia delle camere e della cortesia del personale, hai avuto esperienze molto positive o negative, potresti essere influenzato a dare una valutazione più alta o più bassa anche alla qualità del cibo, a seconda della tua percezione dell'importanza o dell'intensità delle prime esperienze. Es. Impatto di uno scandalo politico sull’atteggiamento verso la classe politica. - Conoscenza dello scandalo (A) - Giudizio su 3 politici non coinvolti nello scandalo (S) - Giudizio generale su politici (G) A-G-S → (G < punteggio) → effetto assimilazione (giudizi + negativi) A-S-G → (S > punteggi) → effetto contrasto Questo modo invece non genera effetti d’ordine: G-S-A (G> punteggio) anziché A-G-S C. Consapevolezza informazioni già attivate: L'effetto d'ordine causato dalla consapevolezza delle informazioni già attivate. In altre parole, quando i partecipanti sono consapevoli di determinate informazioni o concetti che sono stati presentati precedentemente nel questionario o nell'ambiente circostante, possono influenzare le loro risposte alle domande successive. Esempio: devi compilare un questionario sulla soddisfazione del cliente in un ristorante. All'inizio del questionario, ti viene chiesto di valutare la qualità del cibo. In seguito, ti viene chiesto di valutare l'atmosfera del ristorante. Se, durante la valutazione della qualità del cibo, ti sei focalizzato sui suoi aspetti positivi, potresti essere influenzato ad attribuire una valutazione più positiva anche all'atmosfera del ristorante, anche se non è stata direttamente menzionata. Questo perché la tua percezione dell'atmosfera potrebbe essere influenzata dalle informazioni già attivate sulla qualità del cibo, creando un effetto d'ordine causato dalla consapevolezza delle informazioni già attivate. D. Umore del momento ed effetti sulle domande che implicano uno sforzo cognitivo: L'effetto d'ordine causato dall'umore del momento si verifica quando lo stato emotivo o l'umore attuale di una persona influenzano le sue risposte alle domande in un questionario. In altre parole, il modo in cui una persona si sente al momento della compilazione del questionario può influenzare la sua percezione e valutazione delle domande. Ci potrebbe essere una facilitazione del recupero in memoria delle informazioni in linea con lo stato d’animo (sono felice è più facile recuperare ricordi felici, sono più triste è più facile recuperare ricordi tristi), oppure ci potrebbe essere un impatto diretto dello stato d’animo congiunturale → il soggetto assume l’umore del momento come un “indicatore valido” per valutare il suo “stato generale” (sono felice ora sono sempre felice, sono triste ora sono sempre triste),benessere, felicità, ecc.) Esempio: immagina di compilare un questionario sulla soddisfazione del cliente in un centro benessere. Prima di rispondere alle domande, ti viene chiesto di indicare il tuo umore attuale, selezionando una scala da 1 a 10, dove 1 rappresenta un umore molto negativo e 10 un umore molto positivo. Se ti senti particolarmente felice e rilassato al momento della compilazione del questionario, potresti essere incline a dare valutazioni più positive ai servizi del centro benessere, rispetto a quando ti senti stressato o arrabbiato. Il tuo umore attuale potrebbe influenzare la tua percezione dei servizi e la tua disposizione a dare valutazioni più positive o negative. E. Competenze È la tendenza dei partecipanti a rispondere alle domande in un questionario in base al loro livello di conoscenza o competenza nel campo trattato dalle domande stesse. Piu conoscenze si hanno in uno specifico dominio, meno effetti d’ordine si avranno rispetto a chi ha meno competenze. F. Contesto comunicativo Quando due domande D1 & D2 vengono percepite come indipendenti sena alcuna correlazione tra di loro, NON ci saranno effetti d’ordine. NON c’è effetto priming, l’informazione data nella D1 (S) viene esclusa per rispondere alla domanda D2 (G). G. Natura, ampiezza e posizione del buffer La collocazione delle domande di argomento diverso in una sequenza di più domande S connesse ad una domanda G può causare/NON causare effetti di ordine. H. Direzione del confronto Gli effetti d’ordine ci sono quando le domande sono direzionate dal presente al passato/futuro o dal passato al presente. Ciò avviene perché cambia ciò che avviene assunto come standard di confronto. Gli effetti d’ordine sono contrapposti a seconda che i confronti siano direzionati dal presente al passato (o al futuro) o dal passato al presente (cambia ciò che avviene assunto come standard di confronto). Se l’informazione riguarda le proprie condizioni presenti essa viene inclusa nella categoria bersaglio →ci sarà assimilazione perché ci sarà influenza G nella stessa direzione. Se l’informazione riguarda il passato essa viene utilizzata come ancoraggio, c’è contrasto. I. Modalità di somministrazione L'effetto d'ordine causato dalla modalità di somministrazione si riferisce alla tendenza dei partecipanti a rispondere alle domande in un questionario in modo diverso a seconda del modo in cui il questionario stesso viene somministrato. La modalità di somministrazione può influenzare la percezione delle domande e il processo decisionale dei partecipanti, portando a variazioni nelle risposte. EFFETTI D’ORDINE ASSOCIATI ALLE CATEGORIE DI RISPOSTA La scelta di una determinata categoria di risposta può dipendere dalla sua posizione, provocando effetti di: Primacy → viene scelta una delle PRIME categorie Recency → viene scelta una delle ULTIME categorie L’impatto dell’ordine di risposte può risentire degli effetti associati ad altre variabili. È importante pensare bene a questi fattori quando si crea un sondaggio: Modalità di somministrazione → la domanda può essere uditiva o visiva: o Se la modalità è uditiva, la risposta è recuperabile più facilmente nella memoria a breve termine, si ha un effetto di recency. o Se la modalità è visiva, è più probabile che la risposta derivi anche da livelli di elaborazione nella memoria a lungo termine, si ha un effetto di primacy. Il contesto (ex. dopo quale domanda) e il contenuto (coerenza, desiderabilità sociale) o Contesto → la risposta alla domanda cambia anche dal contesto, da quale domanda è preceduta? o Contenuto → la domanda fatta è coerente con il resto? Come è la desiderabilità sociale? Mi sento tranquillo a rispondere in totale sincerità? Numero di categorie previste dalla domanda e tipo di compito richiesto o È una domanda aperta, chiusa a scelta multipla? Chiusa a domanda forzata?, l’ordine delle domande è per importanza? O per riservatezza? o La scala di frequenza FA/FB e valutazione richiesta espressa su scala Assoluta (A) o su scala Proporzionale (P). o I giudizi espressi con una scala proporzionale sono cognitivamente più laboriosi che con una scala assoluta → il livello di distorsione a seconda del tipo di scala di frequenza FB o FA. o I valori di frequenza della scala e interpretazione delle domande ambigue. o Scala di giudizio, etichette e valori numerici: Scala a intervalli unipolare → da 0 a n. interpretazione della scala quale misura della presenza dell’attributo in questione. Ai partecipanti viene presentata una serie di affermazioni, e vengono chiesti di esprimere il loro livello di accordo o disaccordo rispetto a ciascuna affermazione. Le opzioni di risposta si trovano su un solo polo dell'asse, ad esempio "assolutamente d'accordo" a "assolutamente in disaccordo". Tutti i valori sono diretti verso un'unica direzione o estremo della scala. Ad esempio, potresti avere una scala di valutazione della soddisfazione che va da 1 a 5, dove 1 rappresenta "molto insoddisfatto" e 5 rappresenta "molto soddisfatto". In questo caso, tutti i valori della scala si riferiscono al grado di soddisfazione, senza alcuna opposizione diretta. Domanda: "Quanto sei soddisfatto del tuo lavoro attuale?" Scala a intervalli unipolare: 1 2 3 4 5 (molto insoddisfatto) (molto soddisfatto) Risposta: "Sono al livello 4 sulla scala di soddisfazione. Mi sento abbastanza soddisfatto del mio lavoro attuale.” Scala a intervalli bipolare → da -n… 0…+n. interpretazione della scala come misura di due attributi opposti. Ai partecipanti viene presentata una serie di opposizioni contrapposte, e vengono chiesti di esprimere il loro livello di preferenza o inclinazione su una scala che abbraccia entrambi i poli. Le opzioni di risposta si trovano su entrambi i lati dell'asse, ad esempio "molto positivo" a "molto negativo". I valori possono variare da un estremo positivo a un estremo negativo o viceversa. Ad esempio, potresti avere una scala di valutazione dell'umore che va da -5 a +5, dove i valori negativi rappresentano un umore negativo (ad esempio, "molto triste") e i valori positivi rappresentano un umore positivo (ad esempio, "molto felice"). In questo caso, i valori della scala sono disposti su entrambi i lati di un'asse centrale, con una contrapposizione diretta tra i valori negativi e positivi Domanda: "Come valuti il tuo livello di stress durante la giornata lavorativa?" Scala a intervalli bipolare: -3 -2 -1 0 +1 +2 +3 (molto stressa