Metodi della Valutazione Clinica PDF
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Università degli Studi di Firenze
Giulia Fioravanti
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Summary
Presentazione di metodi e strumenti di valutazione psicologica clinica, con esempi come il colloquio, test e questionari. Questa presentazione dei contenuti si rivolge a un pubblico di psicologia o formazione avanzata e include una panoramica dei diversi approcci e focus teorici.
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METODI DELLA VALUTAZIONE CLINICA Docente: Giulia Fioravanti, PhD INFORMAZIONI UTILI PIATTAFORMA MOODLE: Calendario, slides delle lezioni, eventuali spostamenti delle lezioni per scioperi, malattia eccetera.. E’ NECESSARIO ISCRIVERSI ATTRAVERSO: 1. L’INSERIMENTO DELLA PROPRIA MATRICO...
METODI DELLA VALUTAZIONE CLINICA Docente: Giulia Fioravanti, PhD INFORMAZIONI UTILI PIATTAFORMA MOODLE: Calendario, slides delle lezioni, eventuali spostamenti delle lezioni per scioperi, malattia eccetera.. E’ NECESSARIO ISCRIVERSI ATTRAVERSO: 1. L’INSERIMENTO DELLA PROPRIA MATRICOLA E PASSWORD CALENDARIO INIZIO CORSO: 30/09/2024 GRUPPO L-Z FINE CORSO: 18/11/2024 INIZIO CORSO: 01/10/2024 GRUPPO A-K FINE CORSO: 21/11/2024 Ultima lezione: valutazione finale del corso GRUPPO A-K GRUPPO L-Z MARTEDI’ 8.45-10.15 LUNEDI’ 9.00-10.30 GIOVEDI’ 16.30-18:00 GIOVEDI’ 14.30-16.00 VENERDI’ 8.45-10.15 VENERDI’ 10.30-12.00 FREQUENZA: NON obbligatoria MA caldamente CONSIGLIATA TESTO DI ESAME A. Luigi Abbate (2022). La valutazione psicologica mediante i test. Raffaello Cortina Editore. (PAGG. 81-102 E CAPITOLO 4 FACOLTATIVI) B. Slides fornite dal docente MODALITA’ DI ESAME Orale. RICEVIMENTO STUDENTI MARTEDI’ 11:00 TORRETTA. Per ricevimento online scrivere una mail. COMUNICAZIONI [email protected] Come specificato sul sito della Scuola "Durata del voto di una prova parziale. Una volta sostenuta una prova parziale lo studente deve sostenere l'altra prova e verbalizzare l'integrato entro le 3 sessioni successive rispetto a quella in cui ha svolto il primo pezzo dell'esame (quindi entro la stessa sessione dell'anno successivo rispetto a quella in cui ha sostenuto la prima prova). " SYLLABUS Prerequisiti SONDAGGIO 5 DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA IN 5 MINUTI….. https://forms.gle/5cfwRM9YnRML6fvV7 L’ assessment psicologico e i suoi principali strumenti Il MMPI 2 RF Strumenti di valutazione all’interno di diversi approcci teorici-clinici L’ Assessment Terapeutico (di S. Finn) integrare le informazioni raccolte e comunicarle CALENDARIO SEMINARI La valutazione clinica….. Nell’approccio sistemico-relazionale (Dott.ssa Valentina Albertini) Lunedì 4/11 (L-Z) Martedì 5/11 (A-K) Nell’approccio psicoanalitico (Dott.ssa Ilaria Sarmiento) Lunedì 21/10 (gruppo L-Z) Martedì 22/10 (gruppo A-K) Nell’approccio costruttivista-ermeneutico (Dott. Gabriele Chiari) ONLINE Giovedì 31/10 (gruppo A-K) Giovedì 7/11 (gruppo L-Z) Nell’approccio Cognitivo-comportamentale Giovedì 14/11 (Dott.ssa Giulia Fioravanti) Venerdì 15/11 (Dott.ssa Sara Bocci Benucci) Che cos’è l’assessment psicologico? L’assessment psicologico Dall’ inglese «valutazione», «stima», «perizia», «giudizio» … ma il termine valutazione (che rimanda ad un giudizio) è solo in parte applicabile in psicologia clinica. VALUTARE IMPLICA IL CONFRONTO CON UN DATO NORMATIVO Distinguere il VALUTARE dall’ ESPLORARE. In un assessment → «INQUADRAMENTO», «ACCERTAMENTO» ci possono essere entrambi gli aspetti VALUTAZIONE CLINICA come CONOSCENZA CLINICA E’ un processo di raccolta e di elaborazione di dati che ci informano sulle caratteristiche psicologiche (e.g. funzionamento mentale e personalità) di una persona. La psicologia clinica si occupa del funzionamento umano e non può quindi essere ristretta all’ambito psicopatologico. Per cui quando si parla di valutazione in psicologia clinica si fa riferimento alla valutazione cognitiva, affettiva, di personalità, neuropsicologica, comportamentale dell’individuo (Granieri, 2010). E’ un processo a più fasi, che, in contesti clinici, può essere condotto per diagnosticare un disturbo o problema, concettualizzare un caso, programmare un trattamento, monitorarlo e valutarlo (Hunsley & Meyer, 2003). Quale che sia la pratica clinica nella quale siamo attivi, non è possibile effettuare interventi strategicamente orientati senza aver prima conosciuto e inquadrato (conoscenza professionale vs conoscenza basata su teorie ingenue). E’ anche possibile che uno psicologo sia chiamato a fare SOLO una valutazione clinica (es. CTP in caso di affidamento di minori). A seconda del contesto in cui opera lo psicologo clinico, la valutazione clinica non necessariamente si limita alla fase di inquadramento iniziale (es. uno psicoterapeuta svolge continuamente valutazioni cliniche ed è o dovrebbe essere chiamato a fare una valutazione di efficacia finale) Nel caso della valutazione di efficacia di un intervento è necessario che gli strumenti della valutazione siano COERENTI rispetto all’obiettivo, alla durata e alle possibilità reali di azione dell’intervento Quali sono i metodi della valutazione clinica? STRUMENTI IL QUANTITATIVI (TEST, COLLOQUIO QUESTIONARI, SCALE) STRUMENTI QUALITATIVI (ES. AUTOCARATTERIZZAZIONE, OSSERVAZIONE GENOGRAMMA) Nel colloquio e nell’osservazione il processo di raccolta delle informazioni è più FLESSIBILE e viene fatto maggior affidamento sul giudizio e sull’interpretazione delle risposte da parte del clinico Il colloquio è strumento conoscitivo e di intervento mentre test, interviste e questionari sono strumenti conoscitivi (anche nel caso di valutazione di un intervento). Tuttavia nell’Assessment Terapeutico, proposto da S. Finn, vengono usati anche come strumenti di intervento. Che cos’è un test? STRUMENTI QUANTITATIVI: TEST «insieme di prove consistenti in uno o più compiti da eseguire o problemi da risolvere proposti o valutabili secondo schemi fissi» (Dizionario di Psicologia, Dalla Volta) «è una situazione standardizzata in cui il comportamento di una persona viene campionato, osservato e descritto, producendo una misura oggettiva e standardizzata di un campione di comportamento» (Boncori, 1993) E’ una situazione standardizzata di valutazione che permette di collocare un soggetto rispetto ad una caratteristica psicologica all’interno dello spettro di variabilità che tale caratteristica possiede nella popolazione Procedura sistematica attraverso la quale viene presentato ad una persona un insieme di stimoli in grado di elicitare particolari risposte valutabili e interpretabili quantitativamente sulla base di criteri specifici o di definiti standard prestazionali (Zeidner & Most, 1992). Un test è una “situazione standardizzata”: 1) vi è uno stimolo predefinito standard; 2) vi è uniformità nella procedura di somministrazione del test; 3) le risposte a questo stimolo vengono analizzate e interpretate con criteri anche essi standard; 4) (test oggettivi) sono state individuate empiricamente le norme Uno strumento standardizzato garantisce che, indipendentemente da chi valuta un soggetto, la risposta di quel soggetto sarà (probabilisticamente) sempre la stessa. Garantisce attendibilità (accordo tra valutatori indipendenti) ai risultati della valutazione. Non è accettabile che una persona che riporta la difficoltà X venga valutata come persona Y (o avente il disturbo Y) da un clinico e come persona Z (o avente il disturbo Z) da un altro clinico (analogia con le motivazioni a favore delle classificazioni nosografiche) Perché l’uso di test/questionari come strumenti della valutazione clinica? PERCHÉ L’USO DI TEST/QUESTIONARI COME STRUMENTI DELLA VALUTAZIONE CLINICA? Per ridurre gli errori legati alla soggettività della rilevazione. FONTI DI ERRORE NELLE VALUTAZIONI INTUITIVE (Pedrabissi e Santiniello, 1997) ❑Effetto alone: consiste nel valutare un tratto di un individuo generalizzando il carattere positivo o negativo di un altro tratto emergente o facendosi guidare da una impressione generale ❑Teorie implicite di personalità: relazioni generalmente non verbalizzate o consapevoli tra differenti caratteristiche della persona –inferisco tratti a partire da altri tratti ❑Caratteristiche del valutatore –esperienze personali facilitano la rilevazione di certi aspetti, stati emotivi transitori orientano ecc. ❑ Stereotipi culturali e sociali – opinioni precostituite su classi di individui e gruppi ❑ Equazione personale – errori di osservazione/valutazione dovuti ad una interazione significativa fra le caratteristiche personali dell’esaminatore e quella dell’esaminato ❑ Fenomeni proiettivi – meccanismi più o meno consapevoli che generano la tendenza ad ascrivere ad un’altra persona disposizioni, sentimenti e pensieri propri …. MA I risultati che otteniamo da tali strumenti di valutazione non possono essere usati nello stesso modo né con lo stesso grado di certezza con cui l’ecografista usa i risultati di un ecografo, il radiologo quelli della risonanza magnetica… Avere un alto punteggio nella scala Estroversione di un questionario di personalità non garantisce che il testando sia estroverso per una varietà di ragioni. Ad esempio… Il soggetto potrebbe non aver avuto interesse a rispondere in modo veritiero e i questionari che hanno scale di validità sono pochi. D’altro canto, anche se il questionario avesse scale di validità e il risultato mi informasse che il punteggio a quella scala non è interpretabile perché il soggetto non ha collaborato , questo non necessariamente significa che il soggetto non sia estroverso, indica solo che le informazioni relative al costrutto di estroversione non sono interpretabili. “Dietro” a un test c’è un costrutto teorico (un’entità astratta) Il test/questionario NON è una misura precisa ma una STIMA di quel determinato attributo misurato con quel determinato strumento e, in quanto stima, è soggetto ad errori e deviazioni dalla norma NON può essere usato come UNICO strumento per fare previsioni o prendere decisioni riguardanti una determinata persona Per utilizzare un test/questionario è necessario: Conoscere il costrutto teorico a partire dal quale è stato sviluppato (e al quale deve “tornare”) Conoscere l’eventuale teoria (relazione tra costrutti) dentro la quale si colloca quello specifico costrutto. I test/questionari sono per definizione DESCRITTIVI (rilevano la presenza di qualcosa), ma alcuni di essi derivano da una teoria che è necessaria per la loro interpretazione. Ad es. Test delle macchie di Rorschach: COSTRUTTO: PERSONALITA’ MODELLO TEORICO-CLINICO: MODELLO PSICODIMANICO Ad es., MMPI-2: COSTRUTTI: DIMENSIONI PSICOLOGICHE DI SIGNIFICATO CLINICO COME AD ES. ANEDONIA, ANSIA, INTROVERSIONE SOCIALE MODELLO TEORICO-CLINICO: NON C’E’ UNO SPECIFICO MODELLO TEORICO-CLINICO (ovviamente non significa che sia privo di basi teoriche!) ❑ Conoscerne le proprietà applicative: +Il metodo con cui è stato costruito: strategia razionale, approccio teorico, basato sul criterio o sul confronto tra i gruppi, analisi fattoriale +Le qualità psicometriche: attendibilità e validità +L’adeguatezza rispetto alle caratteristiche della popolazione target (es. età, sesso, livello di istruzione) +La modalità e i tempi di somministrazione (individuale, collettiva, computerizzata) +La lettura dei risultati (come vengono utilizzati i punteggi ottenuti: uso di punteggi normativi, punteggi riferiti al criterio basato sul contenuto) +Le scale di controllo (ad es. per acquiescenza, desiderabilità sociale) La costruzione di un test 1) Strategia logico-razionale: assegnazione dell’item ad una scala in base a una scelta razionale inerente all’attinenza dell’item rispetto all’aspetto indagato 2) Approccio teorico: la scelta degli item è guidata da una teoria di riferimento 3) Metodo basato sul criterio o sul confronto tra i gruppi: la selezione degli item è basata sulla loro capacità di discriminare tra categorie o gruppi diversi di soggetti (es. MMPI) 4) Metodo dell’analisi fattoriale: le scale sono composte da item correlati tra di loro (es. 16PF) La lettura dei risultati Confronto tra soggetti diversi: utilizzo di punteggi normativi→ il punteggio ottenuto dipende non solo dal risultato della prova sostenuta dal soggetto ma anche dai risultati ottenuti da altri soggetti (es. test intelligenza, personalità) Valutazione del soggetto separatamente STRUMENTI QUALITATIVI Nella maggioranza dei casi, sono sviluppati all’interno di uno specifico modello teorico-clinico all’interno del quale vengono utilizzati. Ad esempio, la auto-caratterizzazione è uno strumento qualitativo di valutazione clinica proprio dell’approccio costruttivista ermeneutico. Il genogramma è uno strumento qualitativo di valutazione clinica proprio dell’approccio sistemico- relazionale… Difficile (seppure possibile) il trasferimento di strumenti perché legati alla teoria del funzionamento psicologico – e quindi a quella del disturbo Ad es., il genogramma (visualizzazione grafica delle relazioni familiari) è volto ad individuare le percezioni individuali delle relazioni familiari, secondo una prospettiva che dà importanza alle vicende che hanno riguardato più generazioni come linee guida dei comportamenti del singolo –la rilettura delle quali può portare ad una elaborazione sul sé. L’auto-caratterizzazione è uno strumento di matrice costruttivista volto a comprendere le modalità con cui una persona dà significato al mondo e più nello specifico individuare i suoi costrutti nucleari (le sue principali dimensioni di senso). Il test delle macchie di Rorschach, avendo una cornice teorico-clinica di riferimento psicodinamica, deve essere (e può essere solo) interpretato alla luce di essa. I test/questionari si collocano all’interno dell’ assessment come strumenti per compiere meglio il lavoro di esplorazione dello psicologo clinico. Non operano soltanto nell’ottica della classificazione nosografica (collocare il soggetto esaminato all’interno di un gruppo diagnostico) ma anche dell’approfondimento puntuale e dell’analisi del singolo caso. I TEST/QUESTIONARI… Analizzano l’autoreferto del soggetto e vanno sempre integrati con il colloquio clinico e le informazioni provenienti dall’osservazione; Non esauriscono la valutazione psicologica del soggetto ma lo esplorano lungo uno dei molteplici piani di analisi: il piano della propria autovalutazione e descrizione soggettiva; Il lavoro dello psicologo clinico consiste nell’elaborare ed interpretare correttamente il risultato prodotto dal soggetto e confrontarlo con i dati provenienti da altre fonti (colloquio, osservazione, test proiettivi). La valutazione psicologica.. «..ha come scopo quello di raccogliere una varietà di campioni di informazione ottenuti da metodi di valutazione diversi, metterli nel contesto di una storia personale e di osservazione del comportamento, per arrivare a una comprensione coerente e globale della persona valutata. Queste attività sono tutt0altro che semplici; richiedono un alto livello di abilità e complessità da effettuare correttamente» (Handler & Meyer, 1998) Capacità necessarie nella valutazione psicologica Identificare la domanda e/o l’obiettivo Comprendere e selezionare i metodi di valutazione adeguati (in base alla domanda e al contesto) Applicare le procedure di valutazione e raccogliere i dati Integrare le informazioni (ricavate con metodi diversi – approccio multimetodo) e inserirle nel contesto di una storia personale Comunicare i risultati formulando feedback comprensibili, utili e che rispondano alla richiesta della persona valutata. Competenze del valutatore Knowledge: bagaglio di informazioni teoriche e psicometriche Skills: competenze relative ai metodi di valutazione (somministrazione dei test, scoring, colloquio, osservazione) Abilities: costruzione di una relazione, pensiero critico, buone capacità di comunicazione