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Questo documento tratta dell'embriologia della faccia, descrivendo le varie fasi di sviluppo degli organi e tessuti facciali, le interazioni tra le cellule e le strutture correlate. È utile per lo studio dell'anatomia e della biologia dello sviluppo umano.

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ORTOGNATODONZIA : principi di crescita e strategie diagnostiche 1.3 EMBRIOGENESI DELLA FACCIA L’intero sistema cranio maxillo mandibolare deriva fondamentalmente dal bot- tone frontale e dai primi due archi branchiali (o faringei) (Figura 13). Figura 13: Embrione di 13 setti...

ORTOGNATODONZIA : principi di crescita e strategie diagnostiche 1.3 EMBRIOGENESI DELLA FACCIA L’intero sistema cranio maxillo mandibolare deriva fondamentalmente dal bot- tone frontale e dai primi due archi branchiali (o faringei) (Figura 13). Figura 13: Embrione di 13 settimane (per gentile concessione del Prof. Andrea Marzullo). Il bottone frontale che origina dall’estensione craniale della cresta neurale è il pri- mo arco faringeo che costituisce l’abbozzo primordiale del cranio embrionale. Questo si forma per spinta delle cellule ectodermiche che danno origine al cer- vello. Di fatto, il cervello (sistema nervoso centrale) e le strutture facciali hanno una comune origine: le cellule della cresta neurale. La parte del tubo neurale da cui originano le strutture facciali è la zona dorsale. Nel momento in cui le cellule della cresta neurale emigrano dalla zona dorsale, inizia la formazione facciale. Il tessuto nervoso serve come piattaforma strutturale che impartisce le forze fi- siche atte a modellare la posizione dei tessuti e la crescita direzionale dei pri- mordi facciali. L’interazione tra cervello e i tessuti facciali avviene attraverso in- terazioni molecolari che controllano i meccanismi cellulari responsabili della morfogenesi facciale. 20 CAP. 1 Embriogenesi dei tessuti della faccia Figura 14: Rappresentazione dell’origine delle strutture facciali strettamente connesse alle cellule della cresta neurale. Ovviamente il volto è formato da una serie di complessi avvenimenti morfoge- netici che prevedono la fine coordinazione tra i vari tessuti (ectoderma, meso- derma ed endoderma) e le cellule della cresta neurale. Le cellule della cre- sta neurale originano dall’ectoderma. Nel momento in cui la notocorda (strut- tura mesodermica) si chiude sullo strato ectodermico, compaiono degli ispes- simenti (le pliche neurali), al cui centro si evidenzia il solco neurale (Figura 15). Con la formazione della notocorda, le pliche tendono ad avvicinarsi ed a fon- dersi con la formazione del tubo neurale, mentre le parti laterali si separeranno dalle pliche a formare le cellule delle creste neurali. Figura 15: Nella figura è rap- presentata la formazione delle pliche neurali con al centro il solco neurale. Al di sotto del solco neurale si apprezza la formazione della notocorda. Le cellule della cresta neurale si approfondiscono nel mesoderma per andare a popolare gli archi faringei. Le cel- lule della cresta neurale andranno a comporre, prevalentemente, la parte anterio- re del cranio, mentre la parte posteriore è di derivazione mesodermica. La migrazione delle cellule della cresta neurale è strettamente connessa alla forma del tubo neurale e ciò determina la futura forma facciale. L’equilibrio tra struttu- 21 ORTOGNATODONZIA : principi di crescita e strategie diagnostiche re ectodermiche e mesodermiche sono alla base della futura struttura facciale. La sede ectodermica frontonasale funge da organizzatore della finale forma fac- ciale attraverso un meccanismo di regolazione sulle strutture ecto-mesenchima- le (i muscoli) e scheletriche. Questa è una specifica attitudine delle cellule del- la cresta neurale. Il sistema nervoso centrale, con le sue efferenze periferiche embrionali, induce quindi la posizione e la formazione delle strutture ecto-mesenchimali connesse (stimolo epigenetico non modificabile). Questo è anche il motore centrale nel- la differenziazione delle strutture facciali e muscolari. Le fibre nervose hanno la funzione di guidare l’attività di alcune cellule staminali mesenchimali (da cui ori- ginano le strutture muscolo-scheletriche, i denti decidui), strettamente connesse al fascio vascolo-nervoso ed attraverso la produzione di mediatori chimici rila- sciati dai gangli (proteina Sonic hedgehog Shh), sono in grado di indurne la dif- ferenziazione. La Shh sarebbe in grado di attivare altri mediatori mesenchi- mali periatriali, come la Gli 1 (glioma associate oncogene), che hanno, quale sco- po finale, quello di generare l’attivazione delle cellule staminali mesenchimali. Ovviamente le varie strutture cranio maxillo mandibolari, nei primi stadi di vita extrauterina, non hanno una composizione ben differenziabile. I primi due archi facciali (primo e secondo) sono in stretta relazione. Nel solco tra primo e secondo arco branchiale ha origine il meato acustico esterno (Figura 16)1. Figura 16: Nella figura sono rap- presentate le sedi e le struttu- re di derivazio- ne embrionale. 1 Alcune problematiche odontoiatriche sono contraddistinte da un quadro sintomatologico riferito all’orecchio esterno. Basta pensare agli acufeni che possono presentarsi nei soggetti con dolori mio- artropatici. Per tale ragione spesso il paziente con una problematica al meato acustico esterno, in assenza di evidente infiammazione, pouò essere inviato allo specialista gnatologo. Le correlazioni con il meato acustico esterno oltre che embrionali sono quindi anche di tipo anatomo topografico e nervoso. 22 CAP. 1 Embriogenesi dei tessuti della faccia Alla fine del primo mese di vita intra uterina, la forma cranica embrionale è rap- presentata nella sua quasi totalità dal bottone frontale e dal bottone mandibolare. Al centro di queste due grosse protuberanze sarà possibile vedere una grossa apertura, chiamata stomodeo, che rappresenta il precursore embrionale della cavità orale. Figura 17: Nel ter- zo inferiore si ini- zia ad apprezzare la protuberanza nasale e lo stomo- deo. (per gentile concessione del Prof Andrea Mar- zullo). Tale struttura separa di fatto le due gros- se prominenze che daranno luogo al- le strutture del ter- zo medio ed il terzo inferiore del viso. Lateralmente, lo stomodeo è delimitato dal bottone mascellare. Nel bottone frontale, al termine del primo mese di vita intra uterina (i.u.), sarà possibile osservare la presenza del placode nasale. Questi saranno ancora non ben differenziati ed avranno una forma simil ellissoidale. dalle due emimasse na- sali avremo la formazione delle strutture maxillo-nasali (Figura 18). Figura 18: La forma- zione del placode nasale è evidente nell’embrione di 12 settimane di vita intra uterina (per gentile concessione del Prof. Andre Marzullo). 23 ORTOGNATODONZIA : principi di crescita e strategie diagnostiche Il placode nasale si differenzia, all’inizio della quarta settimana intra uterina, in un placode mediale ed uno laterale, al cui centro si evidenzia la fossa nasale. Con l’evouzione dell’embrione si assisterà ad un progresivo e lento avvicina- mento dei due bottoni mascellari verso la linea mediana del primitivo cranio embrionale. Tale avvicinamento comporterà un restringimento dello stomodeo e la chiusura della comunicazione oro nasale. Una volta raggiunta la porzione mediale (2 mese di vita i.u.), il bottone mascellare si andrà ad unire con il bot- tone mediale del placode nasale. Una volta avvenuta questa fusione avremo la comparsa del tetto superiore del cavo orale, costituito dal placode mediale nasale e dal bottone mascellare. In questo momento, nel sottostante mesenchima si avrà anche la formazione del palato primitivo. Superiormente, il bottone mascellare si fonde con il bottone la- terale del placode nasale lungo la linea del solco nasolacrimale. Quando le protuberanze nasali divengono unite, si avrà la formazione del seg- mento intermascellare, che darà vita alle strutture scheletriche, dentali e molli della premaxilla. Avremo quindi la formazione, dall’esterno verso l’interno, del filtro nasale, delle strutture gengivali, della pre maxilla ed infine il palato “primi- tivo” o primario (Figura 19). Figura 19: Nella figura è rappresentato il processo di formazione delle strutture nasali e mascellari. In a è visualizzata la premaxilla (palato primitivo) e la sua fusione posteriore con il palato secondario (b). Il terzo inferiore del cranio è contraddistinto dalla presenza di un grosso aboz- zo derivante dal primo arco facciale. Tale abbozzo, chiamato bottone mandi- bolare, delimita inferiormente lo stomodeo ed è il costituente di tutte le struttu- re del terzo inferiore del viso. 24 CAP. 1 Embriogenesi dei tessuti della faccia In realtà questo bottone è costituito nella sua completezza dalla cartilagine del Mekel. Questa cartilagine sarà la struttura di riferimento per la formazione del- la mandibola. La cartilagine del Mekel non è il precursore della mandibola, ma solo un riferimento di crescita. Sempre dal primo arco faringeo deriva la formazione del nervo trigemino, i mu- scoli della masticazione (Temporale, massetere, pterigoideo mediale e latera- le), il miloioideo, il ventre anteriore del digastrico, il muscolo tensore del timpa- no ed il muscolo tensore del velo palatino. Le strutture scheletriche che derivano direttamente dal pericondrio distale della cartilagine del Meckel sono il martello e l’incudine ed infine sempre dallo stesso arco faringeo derivano anche il legamento anteriore del martello e il legamen- to sfenomandibolare (Tabella 2). Strutture Arco Nervo Muscolo Legamenti scheletriche Primo Trigemino Muscoli del- Martello Legamento ante- (mandibolare) la masticazione incudine riore del martello (temporale, mes- Legamento sfe- sentere, pterigoi- nomandibolare deo mediale e la- terale) Miloioideo e ventre anteriore del digastrico Tensore del tim- pano Tensore del velo palatino Secondo Facciale Muscoli mimici Staffa Legamento (ioideo) facciali (Bucci- Processo stiloide stiloideo natore, auricola- Piccolo como re, frontale, pla- dell’osso ioide tima, orbicolare Parte sup. del della bocca ed corpo dell’osso orbicolaredel- ioide l’occhio) Stapedio Stiloioideo Ventre posterio- re del digastrico Terzo Glossofaringeo Stilofaringeo Grande como dell’osso ioide Parte inferio- re del corpo dell’osso ioide 25 ORTOGNATODONZIA : principi di crescita e strategie diagnostiche Quarto e sesto Branca laringea Cricotiroideo Cartilagine tiroi- (Il quinto arco fa- sup. del vago Elevatore del ve- dea ringeo è spesso Branca laringea lo palatino Cartilagine cri- assente. Quan- del vago Costrittore della coidea do presente, è faringe Cartilagine arite- rudimentale e Muscoli intrinse- noidea di solito non ha ci della laringe Cartilagine co- un asse cartila- Muscoli striati miculata gineo riconosci- dell’esofago Cartilagine cu- bile. Le compo- neiforme nenti cartilagi- nee del quarto e sesto arco si fon- dono a formare le cartilagini del- la laringe). Tabella 2: Nella tabella sono riassunte le strutture nervose, muscolari, sche- letriche e legamentose derivanti dai vari archi faringei. La posizione della lingua, durante la formazione delle strutture facciali, passa da una posizione craniale ad una posizione caudale. Questa traslazione avviene a seguito della formazione del palato primario prima e secondario poi. Con la chiusura dello stomodeo si forma, di fatto, la cavità orale. Ciò compor- ta il riposizionamento della lingua e la formazione di tutte le strutture responsa- bili della respirazione. Infatti, mentre i processi palatini tendono a migrare me- dialmente, il setto nasale si sviluppa come un accrescimento verso il basso dal- le parti interne dei processi nasali mediali fusi. La fusione tra il setto nasale ed i processi palatini inizia anteriormente, durante la nona settimana, e si comple- ta posteriormente durante la dodicesima settimana, superiormente all’abbozzo del palato duro (Figura 20). 26 CAP. 1 Embriogenesi dei tessuti della faccia Figura 20: Nella figura sono rappresentati gli eventi che portano alla modifica posizionale della lingua a seguito della chiusura del palato primario e secon- dario con le strutture nasali. Con il procedere dello sviluppo, il palato completa la sua struttura a Y, il setto nasale si porterà in basso fino a congiungersi al palato completandone la strut- tura, posteriormente ci sarà la formazione del palato molle e dell’ugola. La particolarità da ricordare è che anteriormente, man mano che si formano le strutture nasali, rimane una struttura ben rappresentata detta premaxilla (che cor- risponde alla zona dal 12 al 22), che si fonde posteriormente con i bottoni late- rali della mascella e conferisce un aspetto a Y alla struttura palatina. Una volta completata la formazione delle strutture cranio facciali, inizierà an- che la formazione degli elementi dentari (Tabella 3). 27 ORTOGNATODONZIA : principi di crescita e strategie diagnostiche Termine Inizio Termine della Dente Formazione Formazione Eruzione Formazione Tessuti Duri dello Smalto della Radice 1 mese e mezzo 1 anno 1 4° Mese I.u. 6° mese e.u. e.u. di vita 4° mese 2° mese 2 9° mese e.u. 2 anni e mezzo i.u. e mezzo e.u. 3 anni 3 5° mase i.u. 9° mese e.u. 18° e.u. e mezzo 2 anni 4 5° mese i.u. 9 mese e.u. 6° e.u. e mezzo Tabella 3: Formazione degli elementi dentari. Tra 4° e 5° mese di vita intrauterina inizia la formazione dello smalto degli ele- menti dentari. Tale elemento costituisce un fattore importantissimo nello svilup- po delle ossa mascellari. Ciò che è importante ricordare e sottolineare è che l’e- lemento dentario ha una evoluzione che interessa due dei tre foglietti embrio- nali: l’ectoderma ed il mesoderma. Dal primo si formerà lo smalto, mentre dal mesoderma si formerà la dentina, il cemento e quindi la parte radicolare dell’e- lemento dentario. 28

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