Meccanismi di Difesa: 4 Lezione PDF
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Università degli Studi di Roma Tor Vergata
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Questi appunti forniscono una panoramica dei meccanismi di difesa in psicologia, analizzando le teorie di vari autori. L'articolo esplora l'origine e lo sviluppo dei meccanismi di difesa, evidenziando diversi approcci e classificazioni. Include un riepilogo di come gli autori principali hanno contribuito alla comprensione del concetto.
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4 lezione giovedì 24 ottobre 2024 12:52 I meccanismi di difesa: sono un concetto trasversale poco affrontato dalla psicologia, nascono in un ambito prettamente psicoanalitico (con Freud). Essi sono qualcosa di cui noi ci serviamo quotidianamente, ci aiutano a strutturare la nostra personalità (so...
4 lezione giovedì 24 ottobre 2024 12:52 I meccanismi di difesa: sono un concetto trasversale poco affrontato dalla psicologia, nascono in un ambito prettamente psicoanalitico (con Freud). Essi sono qualcosa di cui noi ci serviamo quotidianamente, ci aiutano a strutturare la nostra personalità (sono uno degli strumenti che noi abbiamo a disposizione nella nostra vita). Cosa sono: sono dei processi automatici (si attivano sensazioni la consapevolezza o la coscienza dell’individuo) con cui l’individuo gestisce l’angoscia derivata da conflitti interni o situazioni esterne stressanti. Sono dei processi psicologici che si attivano tutte le volte che l’individuo prova tensione. Questo concetto e stato inserito anche nella teoria della regolazione emotiva, chiedendosi se le difese sono parte del modo in cui l’individuo regola la propria identità (si perché non viene attivata volontariamente ma in maniera automatica). Essi sono stati anche definisti come processi di regolazione emotiva (ha a che fare con la gestione delle emozioni). Ci proteggono dallo stress e ci aiutano a gestire le situazioni. C’è una gerarchia di questi meccanismi di difesa (sono vari e si differenziano) che si basa sull’adattività che fa riferimento a quanto un meccanismo i difesa è più o meno adattivo (se ha una gestione più o meno efficace di adattamento). Questa gerarchia delle difese ha una scala di valutazione dei meccanismi di difesa e modello golf-standard che ha permesso di studiare i meccanismi di difesa a tutti (facendo capire anche che essi nel tempo possono variare per arrivare a livelli sempre più elevati, permettendo in questo modo un gioire adattamento). Esso conta 30 meccanismi di difesa dividendoli in 7 livelli che hanno la funzione di difendere l’individuo molto simile (ogni livello avrà la sua funzione, andranno dall’uno in cui ci sono le difese meno adattive mentre nel livello 7 troveremo delle difese più mature). Come sono nate le difese: Freud ci parla del primo meccanismo di difesa che è la rimozione, la definisce come il modo con cui l’individuo, quando subisce un conflitto interno lo rimuove(spostandolo nell’ inconscio) per “risolvere” e ripristinare il proprio equilibrio. Successivamente a quest’idea di rimozione, Freud inizia a parlare di altri meccanismi di difesa capendo che la rimozione non era l’unico modo per difendersi (regressione, isolamento, introiezione, dissociazione..). In base alla tipologia di difficoltà che sto affrontando utilizzo un determinato meccanismo di difesa. Le difese impedisco a impulsi e desideri potenzialmente dannosi per l’individuo e la società di trovare espressione nell’azione, escludono quindi dalla coscienza idee e sentimenti che genererebbero eccessiva angoscia alla persona. Le difese per Anna Freud: in lei vediamo un primo tentativo di classificazione delle difese sulla base di 4 criteri cioè la loro intensità, la loro adeguatezza rispetto all’età, la reversibilità (quanto possono modificarsi), l’equilibrio tra le difese (quando tra di loro stabiliscono un equilibrio) Le difese di Melanie Klein: introduce alcuni meccanismi definiti da lei primitivi (che si manifestano nelle prime fasi di sviluppo), spiegando come esse difendano il bambino e gli permettano di conoscere le differenza tra aspetti belli e brutti (buoni e cattivi). Es. distinguere il seno buono da quello cattivo. Lei spiegava come ad un livello più basso dello sviluppo emotivo non è possibile questa distinzione (ad esempio nelle persone bordeline, esse non riescono ad accettare come una cosa bella possa essere anche brutta, come tu possa essere quello buono perché mi ha dato la seduta ma anche quello cattivo perché me la puoi anche togliere). Le difese per Otto Kerberg: egli fu uno dei più garbi teorici sulla personalità, diceva che per capire la maturità della personalità abbiamo tre criteri cioè l’integrazione dell’identità, identità esame della realtà e meccanismi di difesa. Esame della realtà descrive come viene presa in considerazione la realtà, identità è la costruzione della percezione del sé e meccanismi di difesa. Le difese per George: fu il primo a parlare di una vera e propria gerarchia, dividendoli in 4 livelli. Le difese per Phebe Cramer: dice che l’uso di un determinato meccanismi di difesa dipende dal livello evolutivo della persona. Definisce i meccanismi di difesa i 6 criteri (inconscio, risposta ad una minaccia psichica, gestione di effetti avversi, stabilità, adattamento e indentificabilità. Le difese per J. C’è: lui prende la teoria di Vaillant e la riorganizza in maniera più complessa e dettagliata, non più a 4 ma a 7 livelli, descrivendoli non solo per come si manifestano ma per la loro funzione, sviluppando poi una gerarchia delle difese (fu il primo strumento a dimostrare validità e attendibilità). Fu proprio lui a sviluppare la defense meccanisms rating scales. Successivamente sono stati creati e organizzati dei nuovi strumenti basati sulla teoria DMRS per facilitare la valutazione delle difese in diversi ambiti di applicazione.