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SCIENZE UMANE 1 e 2 PDF

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Summary

This document provides an overview of different schools of thought in psychology, such as structuralism, functionalism, behaviorism, Gestalt psychology, and psychoanalysis. It discusses key figures like Wundt, Watson, and Freud, and explains concepts like introspection, classical conditioning and operant conditioning and perception.

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LA PSICOLOGIA - Dal greco “scienza dell’anima” - Nasce in Grecia come parte della filosofia, rimane così fino alla seconda meta del 1800 per poi diventare scienza - Studia, a livello scientifico e appoggiandoli con una prospettiva soggettiva, la mente, le strutture mentali, i processi em...

LA PSICOLOGIA - Dal greco “scienza dell’anima” - Nasce in Grecia come parte della filosofia, rimane così fino alla seconda meta del 1800 per poi diventare scienza - Studia, a livello scientifico e appoggiandoli con una prospettiva soggettiva, la mente, le strutture mentali, i processi emotivi, cognitivi, sociali e comportamentali le funzioni psichiche con le sue diagnosi WUNDT E IL LABORATORIO DI LIPSIA - Wundt nel 1879 fonda il primo laboratorio di ricerca psicologica in Germania - Secondo lui l’oggetto della psicologia è l’esperienza della realtà - Individua così i 3 compiti dello psicologo: analizzare i contenuti psichici, ricercare connessione tra gli elementi definiti in fase di analisi e infine individuare le leggi che causano queste connessioni - Usa due procedure/tecniche per lavorare sulla psicologia: o L’ELEMENTARISMO= è la concezione secondo cui per analizzare dei contenuti psichici bisogna scomporli nelle loro unita più semplici o TECNICA DI INTROSPEZIONE= è una procedura di analisi psicologica in cui si esaminano le personali esperienze psicologiche, è un auto esame STRUTTURALISMO - Nasce negli Stati Uniti alla fine del 1800 con un allievo di Wundt - È un approccio psicologico che vede la mente come una struttura chimica - Ha come teoria l’elementarismo e come metodo l’introspezione - La visione strutturalista dice che l’esperienza della realtà si basa su 3 componenti: la sensazioni, cioè gli elementi che costituiscono le percezioni, le immagini mentali, cioè gli elementi che costituiscono le idee e infine gli stati affettivi, cioè gli elementi che costituiscono le emozioni e i sentimenti COMPORTAMENTISMO - È un approccio psicologico che nasce nel 1914 negli Stati Uniti con Watson - Vengono abbandonate le ricerche sulla mente per studiare il comportamento, cioè l’unica manifestazione della psiche visibile dall’esterno - Il metodo usato è quello dello stimolo-risposta GESTALT - È un approccio psicologico nato in Germania all’inizio del 1900 con Wertheimer - Secondo gli studiosi della Gestalt le funzioni psichiche sono delle totalità non scomponibili - I fenomeni psichici sono forme, cioè totalità strutturate - Gli studi della Gestalt hanno come punto di partenza le percezioni e studiano come si organizzano le percezioni; questa auto organizzazione del soggetto è innata - Secondo la Gestalt la mente opera sulle informazioni che riceve dai 5 sensi e gli attribuisce una forma COGNITIVISMO - È un approccio psicologico nato negli Stati Uniti tra il 1950 e il 1960 - Studia il pensiero e i processi mentali attraverso i quali le informazioni vengono acquisite dal sistema cognitivo: elabora le informazioni, le memorizza e le recupera - Il cognitivismo vede la mente come un computer: riceve un imput, cioè informazioni che entrano nella mente, poi elabora le informazioni e le semplifica tramite processi mentali e infine avviene l’output, cioè l’uscita delle informazioni sottoforma di reazioni o risposte prodotte dalla mente PSICOANALISI DI FREUD - Nasce alla fine del 1800 con Freud, che studiava i disturbi del comportamento e capisce che hanno un’origine psicologica. Elabora una teoria sulla psiche - LA SCOPERTA DELL’INCONSCIO= Freud è specializzato nello studio delle nevrosi, in particolare sull’isteria, cioè una nevrosi caratterizzata da disturbi psicologici e fisici non legati a cause fisiche. Curava questi disturbi con l’ipnosi, cioè una tecnica in cui il paziente viene portato in uno stato di incoscienza; durante questo stato il paziente rivive eventi della sua vita che pensava di aver cancellato. Secondo Freud questi eventi sono la causa dei disturbi e scopre che i sintomi delle malattie psichiche sono una manifestazione esteriore di una causa collocata in una dimensione chiamata INCONSCIO, cioè il livello profondo e inconsapevole della psiche che la coscienza non può raggiungere. La scoperta dell’inconscio ha due conseguenze: 1. I contenuti coscienti 2. La scoperta del meccanismo della rimozione (=operazione con cui il sogg. allontana i contenuti psichici dolorosi o sgradevoli) - Ci sono 3 tecniche per accedere all’inconscio: 1. TECNICA DELLE LIBERE ASSOCIAZIONI= consiste nel soggetto che comunica al medico qualsiasi pensiero gli venga in mene senza controllare il pensiero 2. SOGNI= sono definiti come allucinazioni che avvengono in assenza di stimoli fisici reali. Sono il prodotto dell’inconscio e del vissuto individuale e devono essere interpretati. Il lavoro onirico è il processo attraverso il quale i contenuti proibiti alla coscienza sono espressi nel sogno 3. ATTI MANCATI= errori che commettiamo quotidianamente involontariamente (es: lapsus). Freud li chiamava psicopatologie quotidiane e li considera fenomeni di rimozione - Freud elabora 2 descrizioni sulla mente umana: 1. DIVISIONE IN 3 ZONE: o CONSCIO= sfera della consapevolezza o PRECONSCIO= sfera che contiene pensieri recuperabili o INCONSCIO= sfera che contiene penseri inaccessibili alla coscienza 2. DIVISIONE IN 3 ISTANZE: o ES= è la componente primitiva e irrazionale inaccessibile alla coscienza. È la sede dei desideri più profondi e incontrollabili ed è basato sul principio del piacere o IO= è la componente cosciente e razionale che controlla l’es o SUPER-IO= è la componente che contiene le regole morali e sociali; permette al soggetto di adattarsi alla realtà e si forma nella prima infanzia PSICOANALISI DI JUNG - Jung è uno psicoanalista svizzero del 1900 che elabora una teoria della mente molto diversa da quella di Freud - Jung fonda la psicologia analitica e dice che la psiche è formata da: 1. IO= pensiero cosciente 2. INCONSCIO INDIVIDUALE= sede dei contenuti psichici rimossi 3. INCONSCIO COLLETTIVO= il livello psichico più profondo che caratterizza tutta l’umanità ed è la sede degli archetipi, cioè simboli presenti in tutti gli esseri umani che condizionano il loro comportamento; ci sono 3 tipi di archetipi: 1. PERSONA= è l’esteriorita dietro cui si nasconde l’essenza di un individuo 2. ANIMA/ANIMUS= componente maschile e femminile presente in tutti 3. OMBRA= è la parte oscura e animalesca che a volte emerge - PROCESSO DI INDIVIDUAZIONE= permette alle diverse aree della psiche di formare un sè unitario L’APPRENDIMENTO - È una qualsiasi modifica del comportamento indotta dall’esperienza - L’apprendimento viene visto come condizionamento (=forma di apprendimento basata su meccanismi elementari) - La teoria dell’APPRENDIMENTO COME CONDIZIONAMENTO viene elaborata da Watson nell’ambito del comportamentismo; basandosi sulle ricerche di Pavlov - Il CONDIZIONAMENTO CLASSICO (= grazie alla ripetuta associazione tra 2 stimoli il soggetto estende anche al 2 stimolo la risposta che prima era provocata solo dal 1 stimolo) nasce nel 1800 con il fisiologo russo Pavlov che intraprende studi e esperimenti sulla digestione e sul funzionamento delle ghiandole salivari utilizzando come cavie dei cani (SPIEGA L’ESPERIMENTO) - ESTINZIONE= la risposta appresa scompare se l’associazione tra 2 stimolo viene abbandonata per un lungo periodo di tempo - Watson pensa che i meccanismi associativi spieghino anche le azioni umane e decide di fare un esperimento su un bambino di 9 mesi (SPIEGA= TOPO-RUMORE-BARBA UOMO) APPRENDIMENTO OPERANTE - Teorizzato dal comportamentista statunitense Skinner nel 1900, che condusse esperimenti con topi chiusi nelle gabbie chiamate skinner box per studiare il loro comportamento. Chiude un topo in gabbia, premendo un pulsante compare il cibo, il topo, dopo un po’, capisce, provandoci, che premendo il pulsante compare il cibo quindi continua a farlo per ricevere cibo - Il cibo viene usato come RINFORZO, cioè uno stimolo che aumenta le probabilità che una certa risposta si ripeta. Il rinforzo può essere POSITIVO (es: somministrazione di cibo) o NEGATIVO (es: eliminazione del cibo) - CONDIZIONAMENTO OPERANTE= comportamento nuovo che inizialmente si presenta in modo casuale e che viene poi incoraggiato o scoraggiato da un rinforzo positivo o negativo - MODELLAMENTO= processo mediante il quale, attraverso l’uso dei rinforzi, si produce il comportamento voluto; questo viene chiamato APPRENDIMENTO GRADUALE 1. RINFORZO CONTINUO= avviene una somministrazione continua e ripetuta del rinforzo 2. RINFORZO INTERMITTENTE= il rinforzo non viene somministrato sempre e costantemente LA PERCEZIONE - È la rielaborazione delle informazioni sensoriali operata dalla mente mediante la quale possiamo ricostruire e rappresentarci l’immagine della realtà 1. PERCEZIONE COME RIELABORAZIONE= la mente interviene si dati che le arrivano dall’esterno tramite i sensi svolgendo su di esse un lavoro di: o TRASFORMAZIONE= i dati fisici provenienti dagli oggetti vengono trasformati in messaggi o UNIFICAZIONE= i canali sensoriali sono molti, ma gli oggetti della realtà sono percepiti in modo unitario o INTERPRETAZIONE= la mente interpreta un insieme di dati sensoriali come un determinato oggetto 2. PERCEZIONE CHE RICOSTRUISCE E CI RAPPRESENTA LA REALTÀ= quello che percepiamo non è la realtà ma una copia che la mente fa della realtà - PERCEZIONE VISIVA= si sono concentrati su di essa perchè fra i canali sensoriali quello visivo è lo strumento principale per conoscere la realtà. I primi a studiarla sono stati Wertheimer e la Gestalt. Quando vediamo il mondo esterno la mente è impegnata in un’operazione di unificazione di una molteplicità di impressioni sensibili: le immagini delle cose sono il prodotto di una serie di operazioni mentali di raggruppamento - PRINCIPI GESTALTICI DI RAGGRUPPAMENTO= guidano la mente nella percezione visiva. Il principio generale è quello della pregnanza, cioè organizzare la realtà secondo criteri di origine, simmetria e regolarità. Ci sono 4 sotto-principi: 1. PRINCIPIO DI VICINANZA= sappiamo raggruppare elementi vicini 2. PRINCIPIO DI SOMIGLIANZA= sappiamo raggruppare elementi simili 3. PRINCIPIO DI CHIUSURA= sappiamo completare la parti mancanti delle figure 4. PRINCIPIO DI CONTINUITÀ= sappiamo dare la priorità agli elementi continui - PERCEZIONE FLUTTUANTE= quando nella percezione la mente fluttuerà, oscilla tra 2 ipotesi. La mente costruisce figure (= entità con forma e colore); la percezione ci permette di estrarre la figura dallo sfondo - PERCEZIONE DELLA PROFONDITÀ= percezione grazie alla quale sappiamo vedere gli oggetti tridimensionali e di valutare le distanze. - La mente compie un ragionamento sulla base di 2 fenomeni: 1. DISPARITÀ BINOCULARE= gli occhi inviano al cervello due diverse immagini dell'oggetto che si sta osservando, questa differenza ha aumenta quanto più l'oggetto è vicino e diminuisce con l'allontanarsi dell'oggetto; la mente sa valutare la distanza di un oggetto in base alla differenza tra tra le 2 immagini 2. CONVERGENZA BINOCULARE= Rotazione verso l'interno compiuta dagli occhi per mettere a fuoco gli oggetti; più l'oggetto è vicino e più gli occhi ruotano - COSTANZE PERCETTIVE= sappiamo correggere le immagini che si imprimono sulla retina per ricostruire l'aspetto della realtà; le immagini che arrivano alla retina sono capovolte, ma poi la mente è in grado di vederle dritte. Ci sono due tipi di costanze: 1. COSTANZE PERCETTIVE= meccanismo in cui la mente corregge l'immagine retinica di un oggetto per darcene una percezione realistica 2. COSTANZA DELLA GRANDEZZA= percepiamo le dimensioni reali di un oggetto correggendo l'effetto prodotto dalla distanza - ILLUSIONI PERCETTIVE= sono meccanismi percettivi a causa dei quali la mente cade in errore e distorce la realtà (es: binari di ponzo) - PERCEZIONI SUBLIMINALI= percezioni che si verificano inconsapevolmente, senza che il soggetto si accorga; non ce ne rendiamo conto ma la mente registra il passaggio degli stimoli - DISTURBI DELLA PERCEZIONE: o ALLUCINAZIONI= sono percezioni che avvengono senza stimoli sensoriali reali; sono causate da lesioni cerebrali, droghe… Possono essere SEMPLICI (= Coinvolgono un solo senso) o COMPLESSE (+ sensi) o AGNOSIA= incapacità di riconoscere oggetti o persone; è causata da lesioni cerebrali IL LINGUAGGIO - È una qualunque modalità di comunicazione sia negli uomini che negli animali o LINGUAGGIO VERBALE= capacita di esprimersi e comunicare con parole orali o scritte o LINGUA= insieme di parole unite tramite regole per fare frasi con significato - Lo sviluppo linguistico si basa su caratteristiche fisiologiche: 1. LARINGE= l'uomo ha la laringe bassa che gli permette di produrre suoni, a differenza degli animali 2. CERVELLO= Nell'emisfero sinistro del cervello ci sono le due aree responsabili del linguaggio: o AREA DI BROCA= produzione del linguaggio ed elaborazione della sintassi o AREA DI WERNICKE= comprensione dei significati e del pensiero - LINGUAGGIO VERBALE; la sua struttura: o FONEMA= emissione sonora semplice e priva di significato che costituisce l'unità minima o MORFEMA= unità minima dotata di significato, che può coincidere con una parola intera o con una parte costitutiva della parola o PAROLA= insieme di morfemi dotato di significato che permette di dare un nome alle cose o FRASE= insieme di parole dotato di significato, può essere affermativa, negativa, interrog. o esclamativa o Più frasi costituiscono un DISCORSO (= lingua parlata) o un TESTO (= lingua scritta) - CONTESTO EXTRA-LINGUSTICO= Insieme di eventi esterni alla conversazione che sono collegati ad essa e la influenzano - TEORIA DEGLI ATTI LINGUISTICI= formulata negli anni 50 dal filosofo del linguaggio di origine inglese Austin, che dice che parlando si compiono 3 atti diversi: 1. LOCUTORIO= pronunciare delle parole 2. ILLOCUTORIO= azioni che si compie dicendo quelle parole 3. PERLOCUTORIO= effetto di quelle parole sull’interlocutore - SVILUPPO DEL LINGUAGGIO; tappe: o I primi suoni vengono prodotti fin dalla nascita e possono essere VEGETATIVI (= colpi di tosse…) oppure VOCALI (= gemiti, grida) o Lo sviluppo linguistico inizia con le vocalizzazioni (= emissioni sonore che dimostrano la padronanza della capacità di emettere suoni) o A due mesi il bambino emette suoni consonantici con il “verso del tubare” o Verso i 5/6 mesi si ha la “lallazione” = ripetizione variata di sillabe o Verso i 12/18 mesi Il bambino produce “olofrasi” = 1 sola parola per dire una frase o Verso i 18/24 mesi il bambino passa alla “fase binaria” = 2 parole per dire una frase o Verso i 24/30 mesi il bambino compone frasi telegrafiche= 3 parole senza connettivi per dire una frase o Tra i 2/6 anni il vocabolario si arricchisce e si imparano le regole grammaticali ed è comune il fenomeno dell'iper- regolazione (= fenomeno che consiste nell'applicare le regole grammaticali anche in quei casi dove esistono delle eccezioni) - Ci sono 3 livelli di sviluppo: 1. FONETICO= capacità di produrre suoni 2. MORFOLOGICO= apprendimento delle strutture grammaticali 3. SEMANTICO= apprendimento dei vocaboli e del loro significato - TEORIE= nella seconda metà del 1900 vengono ideate due teorie sul linguaggio: 1. TEORIA COMPORTAMENTISTA DELLO PSICOLOGO SKINNER= I bambini imparano a parlare per effetto degli stimoli provenienti da ambiente e genitori che usano metodi di insegnamento. È un apprendimento del linguaggio come aspetto della socializzazione 2. TEORIA GENERAVISTA DEL LINGUISTA CHOMSKY= Gli esseri umani fin dalla nascita sono dotati di un programma per acquisizione del linguaggio. Il linguaggio ha un'origine innata della competenza linguistica - CASO ISOLATO = DEPRIVAZIONE LINGUISTICA= condizione dovuta a isolamento, emarginazione, disagio sociale di chi da bambino è stato privato di elementi essenziali per lo sviluppo linguistico IL PENSIERO - È un'attività cognitiva umana più elevata che ci permette di: o stabilire un rapporto con il mondo esterno e con noi stessi o adattarsi a vivere nei diversi ambienti naturali - CONCETTI= nomi generici che si riferiscono a un'insieme di oggetti —> LOGICA= Disciplina filosofica che studia le corrette modalità di utilizzo dei concetti nei ragionamenti 1. ESTENSIONE= insieme degli individui a cui si riferisce il concetto 2. INTENSIONE= specifica le caratteristiche di quel concetto I concetti possono essere ordinati in modo gerarchico dal più generico al più preciso COME SI FORMANO? o Si parte dall'osservazione di un certo numero o tipo di oggetti e si individuano somiglianze e differenze o Si formano insiemi o gruppi a cui sono attribuiti nomi che contengono oggetti con le stesse caratteristiche Sono importanti perché consentono all'uomo di registrare e archiviare in modo ordinato e schematico i dati che ricava dall'esperienza: ogni volta che ha a che fare con un oggetto la mente lo colloca in un determinato gruppo —> processo chiamato CATEGORIZZAZIONE= operazione mentale di riconoscimento, registrazione e organizzazione dei dati sensoriali che consiste nel riconoscere oggetti dall'esperienza in categorie o oggetti generali - RAGIONAMENTO= operazione mentale che ha per oggetto i concetti e che, partendo da determinate premesse e attraverso un certo numero di passaggi, porta a una conclusione. Ne esistono 2 tipi: 1. DEDUTTIVO= parte dal generale e arriva al particolare 2. INDUTTIVO= parte dal particolare e arriva al generale - PROBLEM SOLVING= ricerca strategica corretta è più indicata a risolvere un problema (= quesito che ammette 1 o più soluzioni ma alle quali non si è in grado di rispondere subito) —> Il primo che ne parla è uno studioso della gestalt del 1900 con delle ricerche sull'intelligenza delle scimmie - Invece Wertheimer parla di due tipi di pensiero 1. PENSIERO PRODUTTIVO= è capace di rielaborare i dati in base alle esigenze del soggetto 2. PENSIERO RIPRODUTTIVO= è una meccanica di applicazione di schemi abituali senza rielaborare i dati - PENSIERO CREATIVO= tra il 1950 e il 1960 lo psicologo statunitense Guilford parla di 2 tipi di pensiero: 1. PENSIERO CONVERGENTE= è un pensiero logico e rigido usato per risolvere quesiti che ammettono una sola risposta 2. PENSIERO DIVERGENTE= e il pensiero creativo esercitato su problemi aperti che ammettono più soluzioni L’INTELLIGENZA - Le teorie sull'intelligenza iniziano nel 1930 con lo psicologo statunitense Thurstone - Con lui nasce la teoria multifattoriale dell'intelligenza= una teoria che individua nell'intelligenza una qualità scomponibile in altre capacità specifiche indipendenti. Egli individua 7 concetti: 1. COMPRENSIONE VERBALE= conoscenza del vocabolario e capacità di lettura 2. FLUIDITÀ VERBALE= produzione di parole e composizioni di rime 3. ABILITÀ NUMERICA= ragionamento aritmetico e capacità di calcolo 4. VISUALIZZAZIONE SPAZIALE= capacità di visualizzare relazioni all'interno dello spazio 5. MEMORIA ASSOCIATIVA= rievocazione di parole o frasi 6. VELOCITÀ PERCETTIVA 7. RAGIONAMENTO= risoluzione di problemi logici - Lo psicologo parte dalle prestazioni di individui impegnati in determinati compiti cognitivi. Questi 7 fattori sono specifici ma c'è chi è più portato per qualcosa piuttosto che per qualcos'altro - Lo psicologo statunitense Gardner, che studia la teoria delle intelligenze multiple dice che esistono diversi tipi di intelligenza; lui ne individua 8: 1. LINGUISTICA= saper usare il linguaggio orale e scritto 2. LOGICO-MATEMATICA= abilità di usare numeri e ragionare 3. SPAZIALE E VISIVA= visualizzazione del mondo esterno 4. CORPOREO-CINESTETICA= uso del corpo come mezzo di espressione o performance sportive 5. MUSICALE= abilità di percepire o produrre musica 6. SOCIALE= relazioni interpersonali 7. INTROSPETTIVA= conoscere se stessi e la propria interiorità 8. NATURALISTICA= per riconoscere e classificare elementi del mondo naturale - Lo psicologo parte da studi dei neurofisiologi sul cervello e sulla sua evoluzione LA FAMIGLIA - È il primo e il principale ambiente di crescita e di educazione però il concetto di famiglia nel corso del tempo ha subito diverse trasformazioni= da un modello familiare autoritario e patriarcale si è passati ad un modello familiare democratico e affettivo (prima non c’era parità tra padre e madre, ora si) - GLI STILI EDUCATIVI dei genitori sono 3: 1. MODELLO AUTORITARIO= il genitore è l'unica fonte di regole e di comportamento, le regole sono rigide e i figli non hanno autorità sui genitori 2. MODELLO PERMISSIVO= il genitore lascia che i figli siano liberi di fare ciò che vogliono. È il figlio a comandare 3. MODELLO DEMOCRATICO= (è il più corretto tra i 3) Il genitore è autoritario e viene rispettato ma cerca di dialogare con i figli e di discutere con loro le regole di comportamento. LA SCUOLA - È un'esperienza educativa che hai carattere di un’istituzione sociale e ha 4 caratteristiche: 1. Si basa su norme specifiche 2. Prevede delle tappe e dei tempi stabiliti 3. Ha dei predestinati 4. Ci sono luoghi allestiti apposta per l'apprendimento - Ha 2 funzioni: 1. FUNZIONE CLASSICA FORMATIVA= apprendimento di conoscenze fondamentali attraverso le varie discipline e apprendere un proprio metodo di studio 2. FUNZIONE DI ALLOCAZIONE SOCIALE= orientare gli allievi per quei percorsi di studio o ambiti lavorativi per cui sono più adatti I GRUPPI - Classificazione in base agli obiettivi: 1. GRUPPI SPERIMENTALI= hanno obiettivi esterni al gruppo visto come mezzo per raggiungere uno scopo 2. GRUPPI ESPRESSIVI= hanno come scopo stare bene insieme in situazioni di benessere 3. GRUPPI PRIMARI= soddisfano le esigenze sociali emotive fondamentali 4. GRUPPI SECONDARI= si formano per raggiungere uno scopo - Classificazione in base alla formazione: 1. GRUPPO SPONTANEO= un gruppo che sorge spontaneamente 2. GRUPPO IMPOSTO= un gruppo che viene creato da qualcun altro - FUNZIONE DI GUIDA O LEADERSHIP= serie di comportamenti che fanno di una persona un leader. Ci sono due tipi di leader: 1. LEADER ORIENTATO AL COMPITO= leader concentrato sull'organizzazione del gruppo in vista degli obiettivi da raggiungere 2. LEADER ORIENTATO ALLA RELAZIONE= leader che si preoccupa di gestire gli aspetti emotivi e affettivi del gruppo LA PEDAGOGIA DALLE ORIGINI - La pedagogia è la disciplina che studia l'istruzione, l'educazione e la formazione dell'essere umano durante tutto il suo ciclo di vita - Nasce nell'antica Grecia dove era legata alla filosofia, poi nel 1800 diventa una scienza autonoma con un oggetto è un metodo di studio propri - I CONCETTI CHIAVE: 1. ISTRUZIONE= Insegnamento delle nozioni, delle tecniche e dei comportamenti 2. EDUCAZIONE= sviluppo di tutti gli aspetti della personalità umana 3. FORMAZIONE= insieme degli insegnamenti, delle relazioni sociali e delle attività, tutte cose che permettono all'individuo di sviluppare le sue capacità personali e di inserirsi nella società 4. CULTURA= insieme delle conoscenze, delle credenze, delle tradizioni e dei comportamenti di ciascun popolo che vengono trasmessi di generazione in generazione LA MESOPOTAMIA E L’EGITTO - LA SCRITTURA= Viene inventata dai sumeri per tenere il conto dei beni del tempio e delle attività commerciali; da loro veniva chiamata scrittura cuneiforme, cioè una scrittura che si basava su questi piccoli segni a forma di cuneo che venivano incisi sull argilla e che rappresentavano disegni di oggetti e simboli che raffiguravano concetti. Gli egizi invece utilizzavano la scrittura geroglifica, che si basava su segni che rappresentano disegni di oggetti e simboli d’Egitto - I SACERDOTI E GLI SCRIBI= nell'antichità in mesopotamia e in Egitto i sacerdoti possedevano le conoscenze astronomiche, matematiche e mediche; amministravano il regno, compilavano i calendari, conservavano i tramandavano il ricordo del passato e si occupavano della costruzione degli edifici. Essi conoscevano la scrittura e la consideravano sacra, infatti la formazione dei sacerdoti avveniva nel tempio. In mesopotamia e in Egitto con l'aumento delle necessità tecniche amministrative c'era bisogno di una maggiore diffusione della conoscenza e della scrittura quindi viene formata una classe sociale di funzionari e di amministratori: gli scribi - LA SCUOLA DEGLI SCRIBI= La prima testimonianza che abbiamo della formazione degli scribi avviene in luoghi dedicati all'insegnamento e all'apprendimento; nascono così le prime scuole che presentano ambienti attrezzati, materiali specifici, insegnanti di professione, discipline e metodi definiti e libri di testo - L’educazione degli scribi si divide in diversi livelli a seconda dei ruoli che svolgeranno nella società e della classe sociale alla quale appartengono: 1. L’ISTRUZIONE PRIMARIA= apprendimento delle conoscenze basilari cioè la lettura, la scrittura e il calcolo 2. LA FORMAZIONE ETICO-RELIGIOSA= Apprendimento delle regole di comportamento: gli allievi copiano dei testi più lunghi e più complessi di carattere religioso o morale per educarli al valore del lavoro, dell'impegno e della disciplina - Esistono 2 possibilità di educazione: 1. EDUCAZIONE TECNICO-PROFESSIONALE= apprendimento dei compiti/ lavori che svolgeranno 2. ISTRUZIONE SUPERIORE= i giovani che appartengono alle classi sociali elevate frequentano le scuole superiori che corrispondono all'università; sono destinati agli allievi che sono vicini all'età adulta e possiedono delle basi culturali L’INDIA - LA SOCIETÀ= l'organizzazione della società è rigida perché è basata sulla divisione in caste (= classi sociali chiuse alle quali gli individui appartengono per nascita e non possono passare da una casta all'altra) - DUE RELIGIONI: 1. INDUISMO= è una religione politeista e si basa sui “Veda”, cioè “conoscenza, saggezza” degli antichi testi sacri che raccolgono racconti e conoscenze sacre 2. BUDDISMO= si basa su un percorso Interiore di “purificazione” attraverso il quale l'individuo impara a liberarsi gradualmente dalla dimensione terrena per raggiungere il Nirvana; percorso di autoeducazione. Questo percorso comprende 8 aspetti: Il buddismo ebbe una grande diffusione: dà vita a un’attività di predicazione e dà vita a numerosi centri di formazione religiosa LA CINA - L’ATTIVITÀ SCOLASTICA= chi apparteneva alla casta dei funzionari venivano preparati ai loro compiti attraverso un percorso educativo che era basato sia sulla formazione letteraria sia su una formazione morale. La scrittura cinese è formata da ideogrammi (= segni che rappresentano dei concetti, per scrivere viene utilizzata la carta) - 2 TIPI DI RELIGIONI: 1. TAOISMO= è una religione che propone il ritorno a un'esigenza “naturale” in armonia con l'ordine dell'universo e senza influenza della cultura 2. CONFUCIANESIMO= si basa su un testo sacro chiamato “I Dialoghi”, una raccolta di discorsi che sostengono l'importanza della formazione filosofica, letteraria e artistica e dello studio degli antichi come modello per la crescita morale dell'individuo; come il buddismo è un lavoro di autoeducazione L’EDUCAZIONE IN GRECIA - In Grecia arcaica tutto il sistema educativo si basa sull’aretè, cioè la virtù, che si basa su un concetto di onore e di impegno verso l'ideale; le prime testimonianze le recuperiamo dall'iliade e dall'odissea perché gli eroi greci venivano considerati dei modelli di riferimento per l'aristocrazia. Nell’iliade il modello di guerriero valoroso mentre nell'odissea c'era un modello di intellettualità e saggezza - Quando in Grecia si diffondono le poleis il concetto di virtù da individuale si unisce al contesto di polis, si passa quindi dall’educazione del guerriero a quella del cittadino. Abbiamo 2 modelli di educazione diversi per le due poleis per l’eccellenza: 1. SPARTA= tutto il sistema di vita era basato sulla vita militare e l'obiettivo era quello di conquistare popoli e controllare che questi popoli rimanessero sottomessi. il sistema educativo mirava ad un sistema pratico e concreto e il concetto di vi a Sparta era di tipo guerriero ma cambia rispetto a quando se ne parla nei poemi omerici perché si parla di polis non di compimento personale. I cittadini venivano educati ad amare lo stato e a diventare soldati per difendere lo stato con le armi; infatti, dai 7 ai 20 anni c’era un percorso educativo di stile guerriero molto duro e severo. STATALIZZAZIONE DELL’EDUCAZIONE= era lo stato che impartiva questa educazione rigida e severa perché l'obiettivo era che il cittadino si identificasse nello stato EDUCAZIONE DELLE RAGAZZE= anche le ragazze venivano sottoposte a una dura educazione fisica con allenamenti molto duri per rendere il proprio fisico forte per prepararsi alla maternità 2. ATENE= Atene ha un governo democratico e cambiano i valori rispetto a Sparta perché ad Atene ci sono valori civili e culturali e si parla di areté civile, cioè la virtù del cittadino. A 7 anni il bambino iniziava il suo percorso educativo esternamente alla famiglia e veniva affidato a uno schiavo, maestro chiamato PEGAGOGO, fedele alla famiglia che lo conduceva nei luoghi di educazione, scuola e palestra perchè per gli ateniesi la formazione del corpo e dell'anima doveva andare di pari passo. l'educazione era riservata ai maschi mentre le bambine venivano educate in casa OBIETTIVO EDUCATIVO= formare l'uomo perfetto quindi bello fisicamente è buono moralmente perché gli ateniesi identificavano la bellezza esteriore con quella interiore. 3 TIPI DI INSEGNANTI: Per completare il percorso formativo ad Atene c’erano anche: rappresentazioni teatrali, dibattiti pubblici, manifestazioni sportive, feste religiose o della comunità. Tutti questi momenti erano fondamentali perché incoraggiavano valori collettivi e il giovane apprendeva i valori della comunità MODELLO EDUCATIVO = FORMAZIONE LIBERALE = il percorso educativo ad Atene non è aperto a tutti ma solo agli aristocratici EDUCAZIONE EBRAICA - Ha un carattere fortemente religioso e quindi un legame stretto con la Bibbia che però comprende solo l'antico testamento, principalmente i primi 5 libri che vengono indicati con il termine Torah, cioè “legge, insegnamento” - Oltre alla religiosità ha anche un carattere morale: l'educazione infatti parte della famiglia perché già prepara i ragazzi per seguire i precetti della Torah, il responsabile di questa educazione e il padre e l'educazione è molto severa - SISTEMA SCOLASTICO= fin dall'antichità esistevano delle scuole superiori pubbliche dedicate all'approfondimento della cultura. l'istruzione religiosa avviene nelle sinagoghe e i maestri venivano chiamati rabbini; questi dovevano avere una preparazione culturale molto approfondita infatti il loro percorso di studio è molto lungo SOCRATE - È considerato uno dei primi pensatori e filosofi più importanti dell'antica Grecia, principalmente ad Atene. Lui si occupa di riflessione sulla virtù, che per lui si concentra sulla ricerca della verità; capiamo che c'è un legame solido tra costruzione intellettuale, che ci permette di accrescere la nostra conoscenza, e quella morale, che ci permette di giudicare le azioni umane sulla base di valori. Socrate identifica la virtù con la conoscenza del bene quindi attraverso la conoscenza filosofica. - Utilizzava come forma espressiva il dialogo e stava nella piazza di Atene per rispondere a domande dei cittadini che gli venivano poste. con Socrate il dialogo diventa un metodo educativo, partiva facendo domande che spingevano l'interlocutore ad andare a fondo della sua ricerca; all'interno del dialogo socratico individuiamo due fasi fondamentali: - Socrate non credo a scuole né libri scritti e teneva appunto le sue lezioni in piazza o in privato - Le sue riflessioni ci sono arrivate grazie ai suoi discepoli che le hanno trascritte e tramandate PLATONE - È discepolo di Socrate però Platone rimane attaccato alla virtù ma nella sua versione politica: si concentra sul processo formativo che devono fare coloro che andranno a governare lo stato - 1 TEORIZZAZIONE DELLA PEDAGOGIA= riflette su cosa sia la pedagogia, sui suoi metodi e sui suoi contenuti. Platone scrive un'opera chiamata “La Repubblica”, in cui Viene descritto il legame tra pedagogia e politica. Per lui lo stato ideale è uno stato in cui la società è divisa in tre classi: 1. LAVORATORI= hanno il compito di produrre e mandano avanti l'economia dello Stato 2. GUERRIERI= proteggono lo stato e ne sono custodi 3. FILOSOFI= dirigono lo stato perché tramite la filosofia conoscono anche ciò che è bene e riescono a fare delle scelte razionali - L'educazione secondo Platone ha due ruoli: individuare i futuri difensori e le future guide e sviluppare le conoscenze necessarie per svolgere il ruolo. L'educazione avviene già da subito partendo dall'analisi del carattere e già da qui si possono fare le prime scelte e dividere i cittadini nei veri ruoli; è un percorso educativo molto lungo che si basa sull'educazione dell'anima attraverso la poesia e la musica perché hanno una funzione educativa morale e si basa anche sulla cura del corpo perché offre una preparazione militare e perché l'armonia del corpo va di pari passo con l'armonia interiore - PERCORSO EDUCATIVO= Platone inizialmente non fa distinzioni fra maschi e femmine ma i due destini si separano a 18 anni: i MASCHI iniziano un servizio militare che si conclude a cinquant'anni con varie prove (anche filosofiche) nel corso degli anni. - Platone scrive anche “Le Leggi”, in cui riflette sia di politica che di educazione= in quest'opera si concentra sugli aspetti più reali e concreti della società a differenza che ne “La Repubblica”. Anche la sua idea di educazione cambia; infatti, pensa che l'educazione debba essere rivolta a tutti i cittadini liberi, anche ai bambini più piccoli che venivano sorvegliati da donne come delle maestre d'asilo, puntando sul gioco e sulla creatività - LEGAME TRA CHI EDUCA E CHI VIENE EDUCATO= Fate attenzione a questo perché soprattutto gli adolescenti delle classi alte stabilivano rapporti che svolgevano il ruolo da maestri; alla base di questo legame c'era l'idea che il legame fisico si potesse trasformare in un momento di arricchimento spirituale, questo legame fisico si evolveva poi in un rapporto in cui ci si scambiava opinioni; era proprio uno scambio reciproco. - PENSIERO FILOSOFICO DI PLATONE= Credenza nell'anima immortale e per lui l’anima, prima di entrare in un corpo, sta nell’iperuranio (= mondo a parte rispetto al nostro dove stanno tutte le anime prima di incarnarsi in un corpo e qui le anime contemplano idee perfette, concetti puri; una volta che l'anima entrava nel corpo conservava queste idee) - Platone e fonda la prima scuola filosofica, chiamata ACCADEMIA= è un'istituzione frequentata da giovani adulti e possiamo paragonarla all'università ARISTOTELE - Anche Aristotele a sua volta è allievo di Platone e si dedica molto alla riflessione sull'educazione. anche lui parla del concetto di virtù che per lui è la realizzazione della propria natura e secondo lui esistono due tipi di virtù: 1. VIRTÙ INTELLETTUALI E RAZIONALI= Sono tutte quelle virtù che consistono in un esercizio della ragione 2. VIRTÙ ETICHE E MORALI= sono tutte quelle virtù che riguardano le azioni pratiche, e secondo lui quando l'uomo si trova ad agire è importante che la ragione domini sempre sui sensi. Per lui le virtù etiche sono le più importanti perché permettono all'uomo di vivere nella società Per lui il comportamento ideale è il comportamento che cerca equilibrio tra i due estremi - L’EDUCAZIONE= per Aristotele l'educazione Esiste per la passione del sapere non per trovare un lavoro da fare in futuro. per lui questo compito appartiene allo stato ma altre istituzioni importanti sono: la famiglia, soprattutto nell'infanzia in cui quindi c'è un'educazione basata soprattutto sul gioco; una volta superati i 5 anni inizia l'educazione pubblica ed ora fino all'adolescenza, in questo periodo il bambino inizia ad apprendere le discipline importanti come la scrittura, il disegno, la ginnastica e la musica, questo insieme di discipline viene chiamato educazione liberale, cioè l'educazione che dovevano compiere tutti gli uomini liberi; E infine c’era il periodo delle superiori dall'adolescenza fino hai 21 anni in cui si approfondivano le conoscenze appreso apprese nel primo periodo. - (Aristotele fu a sua volta un maestro; fu il precettore di Alessandro Magno) una volta rientrato ad Atene dopo aver fatto da precettore di Alessandro Magno fonda una scuola, il LICEO, che funzionava come le nostre università: si basava sullo studio della filosofia e delle altre scienze, ci si dedicava alla ricerca e al ragionamento, c'erano lezioni dove alcune erano aperte al pubblico mentre altre erano destinate sulle discepoli della scuola e i contenuti di queste lezioni erano scritti di Aristotele LA MEMORIA - È un'attività mentale con due funzioni: conservare i ricordi e recuperare i ricordi - Esistono diversi tipi di memoria: o VISIVA= capacità di fotografare con una breve occhiata a una persona, un oggetto o una situazione o A BREVE TERMINE= È il primo magazzino in cui entrano le informazioni esterne; questa tipologia di memoria serve per registrare tutte le informazioni che ci servono sul momento. o A LUNGO TERMINE= è il contenitore dei ricordi che rimangono registrati lì per sempre e che possono essere recuperati. all'interno della memoria a lungo termine distinguiamo 3 sottotipologie: la MEMORIA SEMANTICA, cioè quella memoria che registra le nozioni; la MEMORIA EPISODICA, cioè la memoria che registra gli episodi della propria vita, e infine la MEMORIA PROCEDURALE, cioè la memoria che registra le sequenze di operazione o PROSPETTICA= è una memoria rivolta al futuro; la memoria delle cose che dobbiamo ancora fare - STUDI DI EBBINGHAUS= è uno psicologo tedesco della seconda metà del 1800 ed è il primo studioso che si occupa della memoria. Studiò la memoria in modo scientifico e fece delle scoperte molto importanti sui meccanismi e sulla modalità della memorizzazione; le sue scoperte più importanti sono: Impara di più chi fatica di più, l'utilità di ripetere tante volte ciò che bisogna memorizzare, noi tendiamo a dimenticare più rapidamente dopo le prime ore dopo la memorizzazione, l'importanza dell'apprendimento distribuito (=apprendimento suddiviso in unità brevi ma frequenti) e infine l'effetto seriale (= e il fenomeno in base al quale tendiamo a ricordare meglio gli elementi iniziali e finali di una sequenza) - TEORIA DI BARTLETT= Fai uno psicologo britannico della prima metà del 1900 e le sue ricerche riguardano la memorizzazione di materiali vari con un significato. dalle sue ricerche arriva a sostenere che ogni ricordo è in realtà una ricostruzione; quando la nostra mente ricorda non lo fa in modo ripetitivo ma cerca di adattare il materiale ai nostri schemi mentali, che solitamente dipendono dalla cultura a cui apparteniamo I BISOGNI - BISOGNO= esigenza biologica e fisica dell'organismo; solitamente quest’esigenza provoca dei comportamenti che servono per colmare una mancanza. i bisogni e le loro soddisfazioni sono cose necessarie per la vita. Si dividono in 2 tipologie: SPECIFICI, cioè bisogni che esprimono l'esigenza che hanno gli individui di adattarsi all'ambiente e hanno a che fare con un benessere psicofisico; OMEOSTATICI, cioè quei bisogni che riguardano l’esigenza che hanno gli organismi viventi di mantenere in equilibrio le proprie condizioni interne e hanno a che fare con la sopravvivenza dell’organismo. - Possono essere modificati dall’ambiente; infatti, uno psicologo statunitense del 1930 chiamato Murray fece degli studi sul rapporto bisogni-ambiente e scopre che i bisogni subiscono le pressioni dell’ambiente in cui viviamo, che possono essere oggettive, cioè con una condizione reale, oppure soggettive, cioè con una condizione vista da quella determinata persona, magari non è davvero cosi; dall’interazione Tra bisogni ambiente nascono quelli che Murray definisce TEMI, cioè i modi con cui una persona avverte un certo bisogno e lo esprime - Un'altro psicologo che parla di bisogni è Maslow, Uno psicologo statunitense del 1950 che è famoso per la piramide dei bisogni, cioè 5 categorie in cui lui suddivide i bisogni ordinate in modo gerarchico: o alla base ci sono i bisogni fisiologici o al di sopra ci sono i bisogni che riguardano la sicurezza o al di sopra ancora ci sono i bisogni di appartenenza o al di sopra ci sono i bisogni di stima o più in alto ci sono i bisogni di autorealizzazione - Quando un bisogno non viene soddisfatto si parla di FRUSTRAZIONE (= la condizione di chi non può soddisfare un suo bisogno o desideri); possono avere cause interne, cioè un ostacolo interno in cui la causa siamo noi stessi, oppure cause esterne, cioè un’ostacolo fisico che impedisce la realizzazione. La frustrazione può dare origine a sentimenti di aggressività. - MOTIVAZIONE= è una spinta interiore che induce a iniziare una determinata attività, a proseguirla e a portarla a compimento. Legato al concetto di motivazione c'è anche quello di COMPORTAMENTO MOTIVATO (= sequenza di azioni che vengono indotte dalla motivazione). Ci sono 2 tipologie di motivazione: INTRINSECA, cioè è dovuta alla gratificazione quindi quando la motivazione è interna il comportamento messo in atto; oppure ESTRINSECA, cioè quando lo scopo della motivazione è all’esterno del comportamento, che è il mezzo per raggiungere la meta - ATKINSON, uno psicologo statunitense del 1980, hai elaborato una teoria sulle motivazioni delle persone. secondo lui quando gli individui si trovano a dover svolgere un compito o un obiettivo possono manifestare due spinte motivazionali: TENDERE AL SUCCESSO= persone che sperano e credono di poter raggiungere il successo; queste persone tendono a impegnarsi nei compiti più difficili perché hanno questa fiducia di riuscire al meglio; oppure EVITARE IL FALLIMENTO= persone che hanno paura dell'insuccesso, tendono ad evitare il fallimento e quindi tendono a mettersi davanti a compiti facili per far sì che il successo sia quasi inevitabile. LE EMOZIONI - Sono delle modalità immediate con le quali il nostro organismo risponde a uno stimolo improvviso e inatteso; di solito senza uno stimolo scatenante l'emozione non nasce e per quanto intense possano essere le emozioni hanno una breve durata. Nella loro manifestazione entrano in gioco tre componenti: o COMPONENTE FISIOLOGICA= le emozioni provocano dei cambiamenti al nostro fisico o COMPONENTE COGNITIVA= noi siamo consapevoli di quello che proviamo in quel momento o COMPONENTE ESPRESSIVA= riguarda le espressioni del volto - HEKMAN, psicologo statunitense del 1930, ha studiato le espressioni facciali suscitate dalle emozioni e ne ha individuate principalmente 6: sorpresa, rabbia, tristezza, disgusto, paura, gioia. Ha scoperto che tutte queste emozioni sono identiche in tutte le culture e questa è una scoperta importante perché vuol dire che almeno queste 6 emozioni sono universali. LA COMUNICAZIONE - Ha il compito di condividere esperienze, pensieri e emozioni e trasmettere di informazioni - GLI ELEMENTI SECONDO JAKOBSON (linguista russo) 1. EMITTENTE= chi trasmette l'informazione 2. DESTINATARIO= chi riceve l'informazione 3. MESSAGGIO= informazione che viene trasmessa 4. CODICE= insieme di segni e di regole per combinare i segni tra loro in modo da formare delle frasi; può essere verbale, cioè che utilizza le parole, oppure non verbale, cioè che utilizza altri segni come gesti e immagini 5. CANALE= è il mezzo che trasporta il messaggio; può essere uditivo-vocale, cioè il messaggio passa dalla bocca dell'emittente alle orecchie del destinatario; visivo-cinestetico, cioè il messaggio passa attraverso i gesti e le espressioni; motorio-tattile, cioè il messaggio passa attraverso il contatto fisico; oppure chimico-olfattivo, cioè il messaggio passa attraverso il naso 6. REFERENTE= è l’oggetto a cui si riferisce il messaggio 7. CONTESTO= è la situazione comunicativa - LE FUNZIONI SECONDO JAKOBSON 1. INFORMATIVA= trasmette delle informazioni 2. PERSUASIVA= spinge qualcuno ad agire in un certo modo 3. EMOTIVA= esprime delle emozioni 4. POETICA= modifica il messaggio per renderlo più ricco, vivace e artistico 5. FÀTICA= stabilisce, verifica o interrompe la comunicazione 6. METALINGUISTICA= spiega il corretto funzionamento della lingua - IL FEEDBACK= è la risposta che il destinatario trasmette all'emittente dopo aver decifrato e interpretato il messaggio e permette all'emittente di sapere se e come il messaggio è stato ricevuto GLI ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE - Sono 5 principi che stanno alla base della comunicazione e dei rapporti tra le persone, vengono stabiliti circa nel 1960 negli Stati Uniti - PRIMO ASSIOMA: È IMPOSSIBILE NON COMUNICARE= nelle relazioni è impossibile non comunicare; ogni nostro comportamento ha un valore di messaggio ed è una forma di comunicazione perché influenza gli altri e provoca una risposta o una reazione - SECONDO ASSIOMA: LA METACOMUNICAZIONE= Ogni messaggio presenta non solo un contenuto ma anche una relazione; questa relazione e messaggio è chiamata metacomunicazione “comunicazione sulla comunicazione”, l'aspetto di relazione che è presente all'interno del messaggio - QUARTO ASSIOMA: LA COMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALE= la comunicazione verbale trasmette un contenuto, è basata sulle parole e può essere scritta o parlata, mentre quella non verbale è basata su tutto quello che non è parola e accompagna, specifica e completa quella verbale. I SEGNI DELLA COMUNICAZIONE 1. PROSODICI= vengono trasmessi con la voce e possiedono una musicalità 2. PARALINGUISTICI= vengono trasmessi con la voce ma non possiedono una musicalità 3. ASPETTO ESTERIORE= abbigliamento, trucco… 4. PROSSEMICI= disposizione e movimenti del corpo nello spazio e distanza tra le persone 5. POSTURE= posizioni del corpo 6. ESPRESSIONI DEL VISO= sorriso, smorfie… 7. GESTI= movimenti delle mani e della testa 8. CONTATTO FISICO= stretta di mano, abbraccio… LA PEDAGOGIA NELL’ANTICA ROMA - Si divide in tre fasi: 1. FASE DELLE ORIGINI= a Roma c'era un sistema di valori molto rigido che si basava sulle tradizioni e le usanze; i principi fondamentali erano: la pietas, cioè il rispetto degli dèi; la costantia, cioè la “fermezza d’animo” e infine la gravitas, cioè la “dignità personale”. o IL PERCORSO EDUCATIVO= al centro dell'educazione c’era la famiglia E il ruolo educativo più importante all'interno della famiglia era la madre. Sono molto importanti le 12 TAVOLE, Cioè leggi che in 12 punti fissavano i valori fondamentali dell'educazione romana principalmente valori per gli aristocratici. A 7 anni il bambino, se maschio, passava sotto la tutela del padre che lo coinvolgeva nelle attività militari o politiche ma si occupava anche dell'alfabetizzazione. A 14 anni si svolgevano a cerimonia in cui il ragazzo doveva togliersi la toga praetexta, cioè l'abito simbolo della fanciullezza, e indossare la toga libera, cioè l'abito tipico dell'uomo adulto. Dopo questo rito il ragazzo era pronto per assolvere i suoi doveri militari e se in famiglia aristocratica poteva intraprendere la carriera politica. 2. FASE REPUBBLICANA= Il primo autore che si occupa dell'educazione a Roma è CATONE, che difendeva i valori della tradizione romana perché vedeva la cultura greca come una minaccia per il popolo romano. Lui scrisse un'opera sui figli dove si occupava di ogni aspetto che coinvolgeva l'educazione del figlio e il suo modello di educazione si basa su: discipline di base, valori morali e addestramento militare. Un'altra figura importante è quella di CICERONE, keyra completamente il contrario di Catone, infatti, per lui era necessaria l'influenza del mondo greco perché lui vive in un periodo in cui la Repubblica a Roma stava entrando in crisi e come soluzione a questa crisi Cicerone propone l'influenza della cultura greca; infatti, a Roma iniziano ad imparare il greco e viene introdotta la figura del pedagogo. Anche lui scrive diverse opere (es: “DE ORATORE”, un dialogo incentrato sulla formazione dell’oratore, un personaggio che doveva avere una cultura profonda e un’elevata capacità di uso della parola) e la sua formazione si basa su valori morali dell'antica tradizione romana e lo studio della cultura greca. Con Cicerone nasce il sistema educativo chiamato “humanitas”, cioè una formazione che vuole esaltare la natura umana sia attraverso un'educazione politica che attraverso un percorso interiore ISTITUZIONI SCOLASTICHE: o SCUOLA PRIMARIA= si riceveva una prima alfabetizzazione; si iniziava verso i 7 anni; era principalmente frequentata da maschi e aveva attività principalmente giocose o INSEGNAMENTO SECONDARIO= avveniva intorno ai 12 anni ed era riservato all'aristocrazia; c'era un'insegnante di grammatica e letteratura che iniziava a introdurre l'allievo allo studio dei classici; era una formazione completa e ampia; infatti, le discipline erano tante. o INSEGNAMENTO SUPERIORE= coincideva con il compimento del 14o anno; veniva chiamata “scuola di retorica” perché il maestro era la figura del retore, cioè un professionista della parola; Si basava sul modello di Cicerone e si svolgevano degli esercizi basati sulla composizione di testi e sull'arte del discorso. Lo scopo era quello di preparare i giovani alla vita adulta di cittadini. Lo scopo era quello di prep arare i giovani alla vita adulta di cittadini o FORMAZIONE TECNICO/PROFESSIONALE= Se riceveva una prima alfabetizzazione e anche una formazione professionale specifica anche per coloro che non erano aristocratici, gli insegnanti erano dei maestri preparati nelle discipline tecniche e i ragazzi ricevevano anche un'educazione morale 3. FASE IMPERIALE= è l'età in cui fa la sua comparsa GIULIO CESARE e OTTAVIANO AUGUSTO, circa tra il I secolo a.C e il I secolo d.C. CESARE a livello educativo dalla cittadinanza romana a chi insegna le arti liberali e favorisce una maggior circolazione della cultura. AUGUSTO punta molto sulla dell'aristocrazia perché voleva creare una aristocrazia culturalmente forte ma anche fisicamente forte. L'opera di Augusto prosegue anche dopo la sua morte con TRAIANO e VESPASIANO. TRAIANO aveva creato delle istituzioni educative per ceti sociali bassi. VESPASIANO aveva istituito delle cattedre pubbliche per la retorica latina e greca QUINTILIANO - Si occupa di formare la classe dirigente romana e si basa sulla tradizione retorica di Catone e Cicerone. Si concentra sulla figura dell'oratore perché per quintiliano l'oratore è il vero uomo romano che può andare a creare la classe dirigente romana. - Quintiliano riconosce che per formare i giovani bisogna dare loro dignità e ogni allievo andava valorizzato in base alle sue caratteristiche; il compito del maestro e anche individuare questo potenziale e riuscire a farlo esprimere al ragazzo nel modo migliore. - L’opera che gli fa da base è l’”istituito oratoria”, Cioè un trattato sull'educazione, uno dei primi trattati sulla pedagogia, è diviso in 12 libri ed è dedicato alla formazione degli insegnanti - PASSAGGI PIÙ IMPORTANTI= L'educazione deve iniziare quando il bambino è molto piccolo e bisogna insegnargli in materie diverse. Nei primi anni il bambino viene istruito in famiglia mentre poi viene istruito nelle scuole, che per Quintiliano dovevano essere pubbliche. all'interno del contesto scolastico l'insegnante deve essere un professionista ma allo stesso tempo deve cercare di dare spiegazioni in base alle capacità degli allievi, la natura dell'allievo viene così rispettata; Quintiliano dà una definizione di maestro dicendo che deve essere il mediatore del processo educativo e l'insegnante deve insegnare all'allievo come approcciare in modo autonomo il percorso educativo. Nella prima fase dell'educazione si basa tutto sul gioco e fin dall'inizio è importante rivolgere lodi di incoraggiamento all'allievo anche quando non riesce a fare le cose. Quando si arriva al vero e proprio percorso di studi si parte dalla grammatica per poi passare allo studio delle opere letterarie affiancate alla geometria e alla musica. al termine di tutto il percorso si studiano la filosofia, il diritto e la retorica. - METODO= Quintiliano suggerisce 3 strategie: 1. INDIVIDUALIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO= Il percorso di apprendimento deve essere individualizzato e su misura per ogni singolo allievo 2. GRADUALITÀ DELL’INSEGNAMENTO= il percorso educativo deve seguire le necessità di studio dell'allievo 3. ATTIVIZZAZIONE DELL’EDUCANDO= l'allievo non deve immagazzinare passivamente le informazioni ma ha un ruolo attivo che deve imparare facendolo SENECA - Propone un modello educativo filosofico-religioso, cioè basato su un percorso di autoeducazione interiore - Scrive un’opera chiamata “Lettere a Lucilio” = è una raccolta di lettere indirizzata a questo amico di nome lucilio in cui emerge il pensare di Seneca che l'educazione più importante sia quella morale, cioè basata sull'esempio. secondo lui gli strumenti fondamentali sono: il riflettere su se stessi e il dialogo. queste lettere sono influenzate da una corrente filosofica chiamata stoicismo, che faceva parte delle scuole ellenistiche sviluppate ad Atene; Si fa influenzare dallo stoicismo perché questa corre che c'entrava sull'educazione dell'anima e Seneca è alla ricerca di un perfezionamento interiore e per fare questo è necessario aggiungere un percorso formativo. Seneca dice che non bastano le arti liberali per educare una persona e pensa che solo la filosofia possa condurre l'uomo alla piena sapienza; e la cosa più importante per raggiungerla e creare un percorso formativo autonomo perché è una ricerca personale quella della piena sapienza. - Secondo Seneca il SAGGIO è colui che riesce ad accettare il bene e il male che gli arrivano dalla divinità perché ogni evento fa parte di un disegno divino superiore a noi; anche se il saggio non lo comprende, lo accetta - Per Seneca la virtù consiste nel vivere secondo la ragione; questo non porta alla piena felicità ma ad un'assenza di turbamenti. anche la libertà secondo lui consiste il proprio destino proprio perché è un disegno superiore e divino - La riflessione di Seneca non riguarda solo il filosofo ma tutti gli esseri umani perché la ragione è una facoltà che appartiene a tutti gli uomini L’EDUCAZIONE CRISTIANA - Si sviluppa intorno al II-III secolo d.C - Con l'educazione cristiana l'attività educativa assume un nuovo scopo, cioè giungere ad una salvezza dell'anima, che secondo l'educazione cristiana si raggiunge tramite Cristo - È un'educazione rivolta a chiunque (no distinzioni di nessun tipo) ed è svolta attraverso la carità, Cioè l'amore verso il prossimo e la manifestazione dell'amore per Dio - Pone l'uomo in una condizione di peccatore, cioè l'essere che tende sempre di più alla debolezza e al peccato - L'autorità suprema è la Chiesa - PRIME ISTITUZIONI EDUCATIVE CRISTIANE= le prime scuole cristiane si basavano sul catecumenato, cioè un percorso di preparazione che porta al battesimo e solo al termine di questo percorso si poteva far parte della comunità cristiana. i maestri all'interno di queste scuole sono tutti sacerdoti e esistevano 2 percorsi: 1. Dedicato a coloro che sentivano per la 1 volta il messaggio cristiano e necessitavano di un'educazione di base 2. Dedicato a coloro che già facevano parte della comunità e dovevano approfondire concetti più complessi - Inizialmente l'educazione veniva impartita in famiglia e nelle scuole poi si impartivano dottrine cristiane - Intorno al II-III secolo d.C si sviluppano delle scuole superiori di teologia GIROLAMO - È considerato uno dei padri della Chiesa; si era formato a Roma in cui aveva ricevuto una formazione pagana; aveva deciso di fondare diversi monasteri e lui era un eremita e quindi e lui era un eremita e quindi trascorreva la trascorreva la sua vita in isolamento. - Svolse un'intensa attività educativa; infatti, a lui è attribuita a una delle prime traduzioni latine della Bibbia - Fondò una scuola di cultura religiosa aiutato da donne cristiane, che poi diventò un monastero femminile - Tutta la sua riflessione pedagogica e trattenuta in tre lettere in cui lui scrisse l'educazione delle monache - Dopo essersi formato a Roma con una formazione pagana, iniziò ad odiare il paganesimo perché riteneva che l'unica cosa che porta l’uomo alla salvezza non fosse letteratura ma la fede. Infatti, le discipline insegnate nelle sue scuole erano la lettura e la scrittura, e non la letteratura. Per far imparare queste 2 attività si serviva di piccole lettere dell'alfabeto in legno e la formazione delle monache si fondava su testi sacri - Per lui era importante anche il lavoro manuale; infatti, le monache dovevano essere istruite con lavori manuali - Nella sua vita diede anche molto spazio alla meditazione e alla preghiera AGOSTINO - Nasce in Africa in una famiglia con la madre cristiana e il padre pagano, quindi, riceve un'educazione culturale classica mentre dopo gli studi inizia una professione di insegnanti di retorica. la madre nel suo percorso formativo ha cercato di trasmettergli le verità cristiane e tramite un viaggio in Italia entra in contatto con il vescovo Ambrogio e sempre a Milano viene in contatto con la filosofia neoplatonica (= interpretazione cristiana della filosofia di Platone). A causa di tutte queste influenze decide di convertirsi al cristianesimo - Nello stesso periodo della conversione scrive “Le confessioni”, In cui descrive il percorso che lo ha portato a convertirsi al cristianesimo. Dopo questo tornò in Africa e fondò una comunità religiosa; dove riceve il riconoscimento di vescovo di Ippona. - È considerato uno dei padri della Chiesa: le sue opere le scrive in latino; fa parte del cristianesimo antico; è considerato un punto di incontro tra la cultura cristiana e la cultura classica e ritiene che la cultura pagana sia importante per la formazione di un cristiano. - LE OPERE PEDAGOGICHE: 1. “DE ORDINE” = in cui sostiene che le arti liberali possono contribuire a confermare le verità teologiche e dice chele arti liberali sono qualcosa di formativo 2. “DE MAGISTRO” = in cui parla del maestro. Si presenta come un dialogo tra lui e suo figlio e il tema è la funzione del maestro e se sia pos sibile o meno insegnare: parte con il dire che il maestro può insegnare solo utilizzando le parole; Afferma che l'educazione sempre autoeducazione e che la verità va cercato e trovato dentro se stessi, la conoscenza viene vista come qualcosa di innato, dobbiamo solo portarla dentro di noi. Agostino dice anche che la verità dentro di sé viene portata alla luce grazie a Dio virgola che ha il ruolo di maestro interiore= TEORIA DELL’ILLUMINAZIONE, cioè che Dio illumina l'uomo nel suo percorso di conoscenza. questo non vuol dire che il maestro umano sia inutile ma anzi deve stimolare l'allievo a cercare questa verità 3. Scrive anche un'altra opera in cui fornisce delle indicazioni su come fornire l'insegnamento del catechismo; sostiene che è molto importante per il maestro conoscere il proprio allievo, e soprattutto conoscere le sue caratteristiche psicologiche. questo è importante per potergli proporre un percorso educativo individualizzato così che l'allievo sia più invogliato ad apprendere. 4. “LE CONFESSIONI” = sono un'opera autobiografica in cui racconta del suo percorso dalla conversione al compimento; si compone di 13 libri ed è considerata il capolavoro di Agostino perché ci dà delle indicazioni certe su di lui e poi perché vengono affrontati i temi f ilosofici, teologici e riflessioni pedagogiche. Si parla di pedagogia perché viene raccontato un percorso verso la conversione alla fede cristiana e poi perché ci sono molte riflessioni sull'educazione e si interroga su quali siano i contenuti e i metodi più adatti per l'educazione di un individuo. In quest'opera racconta anche la sua esperienza scolastica ritenendo che sia stata negativa. Agostino mostra anche interesse per la dimensione psicologica dell'ap prendimento e trova un legame tra la pedagogia e la psicologia; si concentra soprattutto sui passaggi dall'infanzia all'adolescenza e dall'adolescenza all'età adulta 5. “SULLA DOTTRINA CRISTIANA” = in quest'opera sostiene che tutte le discipline debbano essere unite allo studio delle sacre scritture perché pensa che in questo modo l'allievo verrebbe maggiormente avvicinato a Dio. IL MONACHESIMO - Il monachesimo nasce nell'alto medioevo. Nasce in Oriente ma verso il IV secolo d.C Si diffonde anche in Occidente e con il tempo questi una serie diventano delle comunità dove si riceve un'educazione religiosa - Si parla soprattutto dei monasteri perché nell’alto medioevo sono proprio i centri della cultura - I bambini da piccoli venivano affidati ai monaci; all'inizio venivano affidati ad un Monaco precettore che si occupava della loro educazione, ma con il tempo si decise di creare delle vere e proprie scuole monastiche in cui i bambini sarebbero diventati monaci o comunque avrebbero fatto parte della Chiesa. - Poi però furono aperte delle formazioni dei nobili, dei figli delle famiglie dei potenti - Il monachesimo è legato alla figura di SAN BENEDETTO DA NORCIA= apparteneva a una famiglia aristocratica, aveva studiato letteratura a Roma e poi aveva deciso di intraprendere una vita da eremita. Nel 528 d.C fonda il MONASTERO DI MONTECASSINO, cioè un monastero benedettino e a questo, e poi anche agli altri che fonderà, diede una regola benedettina chiamata “regola dei monasteri di San Benedetto”, cioè una regola per dare un'educazione ordinata alla vita monastica; all'interno di questa opera c'erano le norme che regolavano la vita dei monaci e venivano anche fissati i voti che i monaci dovevano rispettare, cioè OBBEDIENZA, POVERTÀ E CASTITÀ. San Benedetto reputa il monastero come una scuola di educazione religiosa e a capo di queste comunità c’erano gli ABATI - CULTURA= San Benedetto dava molta importanza ai libri; infatti, nei monasteri c’erano gli scriptoria, cioè dei luoghi dove i monaci copisti copiavano a mano i testi antichi; nei monasteri c’erano anche le biblioteche - ATTIVITÀ= oltre a quella culturale San Benedetto raccomanda la preghiera e l'importanza del lavoro manuale - FORMAZIONE DEI GIOVANI= i giovani venivano istruiti alla lettura e alla scrittura, cioè le attività più importanti visto che sono indispensabili per leggere i testi sacri. nei metodi educativi San Benedetto era particolarmente benevolo perché secondo lui gli allievi dovevano sempre essere corretti con dolcezza invece quando riuscivano ad eccellere lui suggerisce di premiarli con delle piccole ricompense L’ETÀ CAROLINGIA - Nasce sempre nell'alto medioevo ma non più in un contesto cristiano ma laico - È il periodo in cui Carlo Magno fonda in Europa il sacro romano impero. Si occupò di una riforma culturale educativa e dal punto di vista culturale riuscì ad unificare la tradizione imperiale romana con il cristianesimo e con la cultura germanica - Decide di riformare la cultura perché serviva una classe dirigente che doveva essere istruita dal punto di vista politico e perché serviva un clero colto - Si parla di RIFORMA CAROLINGIA= Una riforma che inizia con la creazione di una scuola all'interno del Palazzo Reale, chiamata scuola palatina. Era ra riservata ai figli dei nobili E la direzione di questa scuola fu affidata a ALCUINO, un monaco inglese molto colto che faceva anche da insegnante. Il suo piano di studi si divide in 3 livelli: 1. ISTRUZIONE DI BASE= lettura, scrittura e un primo approccio ai testi sacri e alla Bibbia 2. ISTRUZIONE INTERMEDIA= era basato sulle 7 arti liberali; 3 umanistiche: retorica, grammatica e dialettica e 4 scientifiche: a ritmetica, geometrica, musica e astronomia 3. ISTRUZIONE PIÙ ELEVATA= Studio approfondito delle sacre scritture - DOCUMENTO firmato da Carlo Magno chiamato “AMMONIZIONE GENERALE” in cui Carlo Magno raccomandava di creare in ogni monastero una scuola perché desiderava un clero ben preparato. Vennero chiamate SCUOLE MONASTICHE - Nacquero anche le SCUOLE EPISCOPALI= nascono all’interno delle sedi vescovili, lo scopo di queste scuole era l’educazione del clero: cardinali, vescovi… Nacquero anche le SCUOLE PRESBITERIALI= nascono all’interno delle parrocchie; erano le uniche scuole destinate ai laici - PREPARAZIONE DEI SACERDOTI= Dovevano conoscere il latino perché era la lingua con cui erano scritte le sacre scritture perché era la lingua ufficiale della Chiesa. era fondamentale che sapessero celebrare la messa senza commettere errori e comprendendo il significato delle sacre scritture. dovevano educare il popolo con principi cristiani = OPERA DI EVANGELIZZAZIONE. Era un'educazione morale perché il popolo era già cristiano, i sacerdoti dovevano solo aiutarli ad applicare le regole cristiane - EFFETTO DELLA RIFORMA SULL’ETÀ CAROLINGIA= ha due effetti: POSITIVO= Il fatto che l'istruzione e il sistema scolastico ne uscirono potenziati; e NEGATIVO= c'è stato un monopolio della lingua latina e un altro effetto negativo è stato legare l'istruzione e la cultura alla chiesa cattolica LA FORMAZIONE DEL CAVALIERE - Era la formazione della aristocrazia del mondo laico e non più cristiano. anche l'aristocrazia doveva ottenere un'istruzione perché poi avrebbe avuto un ruolo importante nella società - FORMAZIONE DELL’ARISTOCRAZIA LAICA= era di tipo aristocratica; la formazione era destinata solo ai maschi anche se le ragazze potevano comunque, anche se raramente, ricevere un bagaglio culturale. Della formazione dell'aristocrazia se ne occupa principalmente il padre e poi gli ecclesiastici; ai figli venivano insegnate attività pratiche, imparare a relazionarsi con il prossimo e anche il rapporto con Dio, quindi i valori cristiani. Si parla principalmente di educazione del cavaliere (= figura che riunisce tutti i valori medievali); il cavaliere doveva avere: VALORI CRISTIANI quindi, essere fedele a Dio e combattere per la fede e poi VALORI LAICI, quindi doveva essere coraggioso, doveva avere il senso dell'onore, doveva essere fedele al proprio signore o re e doveva essere abile in guerra. Il percorso di formazione del Cavaliere iniziava a 7 anni e di solito si svolgeva nella casa di un signore feudale con rapporti familiari; il percorso terminava a vent'anni quando dopo il rituale di investitura il ragazzo diventava un Cavaliere. nelle famiglie nobili di solito erano i figli secondogeniti a diventare cavalieri, mentre i primogeniti ereditavano i beni familiari e si sposavano per continuare la discendenza STEREOTIPI - Sono delle rappresentazioni rigide ma anche semplificate che la nostra mente costruisce; possono riguardare o aspetti della realtà o alcuni gruppi sociali. Di solito i più comuni sono: Quelli che riguardano le popolazioni perché spesso noi ci facciamo l'idea di un popolo senza però conoscerlo da vicino e senza avere contatti con questo; quelli che riguardano alcune categorie lavorative perché si creano idee semplicistiche su professioni e lavori e infine quelli che riguardano i generi perché spesso sia gli individui di generi maschili che quelli femminili vengono rappresentati in base a quei comportamenti o a quelle caratteristiche che di solito caratterizzano o l'uomo o la donna - COME NASCONO? = TEORIA DI ALLPORT= è una teoria di questo psicologo statunitense che pensa che gli stereotipi siano collegati ai meccanismi cognitivi della nostra mente; in modo particolare il meccanismo di elaborazione delle informazioni è quello di decisione: di solito abbiamo la necessità di semplificare le informazioni che i nostri sensi percepiscono dalla realtà e spesso questa necessità porta ad una categorizzazione. Questo secondo Allport ci permetterebbe di fare delle valutazioni; spesso però l’elaborazione ci porta a fare delle categorizzazioni - COME OPERANO? = influenzano pesantemente la nostra percezione, sia della realtà che degli altri perché operano attraverso un meccanismo di accentuazione (= meccanismo mentale che tende a esagerare le differenze tra persone o elementi diversi ma tende anche a minimizzare le differenze tra persone o elementi simili), questo parte dalla nostra idea di non accettare chi è diverso oppure troppo uguale a noi. Influenzano la memorizzazione, questo lo facciamo inconsapevolmente perché spesso ricordiamo con facilià le cose che confermano i nostri stereotipi; invece, gli elementi che tenderebbero a smentirli, tendiamo a dimenticarli. PREGIUDIZI - Può essere definito in 2 modi: come il modo che abbiamo di porci di fronte agli altri e come la posizione interiore che noi manifestiamo nei confronti di determinati aspetti o questioni che hanno a che fare con le idee che ci costruiamo. - È l’atteggiamento che noi mostriamo verso un gruppo o categoria sociale. Esistono PREGIUDIZI POSITIVI, quando con il nostro atteggiamento esprimiamo apprezzamento, oppure PREGIUDIZI NEGATIVI, quando con il nostro comportamento esprimiamo ostilità. È piu eclatante quello negativo perché nel corso della storia abbiamo visto che questi pregiudizi negativi hanno portato a forme di discriminazione sociale e stermini di massa. Il pregiudizio negativo ha fatto nascere anche un atteggiamento di odio verso alcune categorie sociali - COME NASCONO? o TEORIA DI ADORNO= è un filosofo e sociologo tedesco che analizza l’antisemitismo europeo del 1930/1940 e ha capito che il pregiudizio si sviluppa più facilmente tra individui deboli e fragili, che tendono a sottomettersi ad un’autorità più forte, che a loro volta, a causa dell’educazione troppo dura e oppressiva, cercano di manifestare tutta l’aggressività repressa su altre persone o TEORIA DEGLI ALTRI STUDIOSI= pensano che i pregiudizi siano solo giudizi psicologici e danno una loro definizione: dicono che noi spesso tendiamo a classificare noi e gli altri nelle categorie sociali e tendiamo a dividere la realtà sociale, da un lato ci sono tutte le persone simili a noi e che appartengono al nostro gruppo sociale, mentre dall’altra ci sono persone diverse da noi che vengono discriminate perché tendiamo a credere che il nostro gruppo sia migliore, migliorando così la nostra autostima e sicurezza. Secondo questi studiosi ci comportiamo così per bisogno di affermare - COME SI POSSONO SUPERARE? = Allport sostiene che per superare un pregiudizio sia necessaria una conoscenza personale e avere un contatto diretto con le persone su cui si ha un pregiudizio perché secondo lui porterebbe ad una decategorizzazione. Un altro modo per superarli è dare alle persone degli obiettivi in comune da raggiungere, in modo che siano spinte a collaborare tra di loro perché hanno uno scopo in comune. LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO - È il settore della psicologia che studia come si trasforma il comportamento dell’umano durante le fasi della vita - Si divide in 3 parti: 1. PSICOLOGIA DELL’ETÀ EVOLUTIVA= questo ambito si basa sugli studi di Freud e Piaget; studia lo sviluppo delle facoltà cognitive e socio-affettive e si studia come si sviluppano dall’età infantile all’adolescenza 2. PSICOLOGIA DEL CICLO DI VITA= questo ambito si basa sugli studi di Erickson e comprende tutto il percorso della vita umana, dalla nascita fino alla vecchiaia 3. PSICOLOGIA DELL’ARCO DI VITA= studia lo sviluppo di una persona nel corso della sua vita ma, a differenza della psicologia del ciclo di vita, quella dell’arco di vita tiene conto anche del contesto storico LO SVILUPPO UMANO LA PRIMA INFANZIA - Si parte quando il bambino è ancora un feto nella pancia della mamma= è in grado di percepire degli stimoli all'interno del grembo materno, percepisce questi stimoli e ha anche delle reazioni; È in grado di sognare; il battito del feto cambia a seconda dell'umore e dei comportamenti della madre e il sistema nervoso del feto, che si sviluppa a partire dal sedicesimo giorno dal concepimento, può subire effetti negativi nel caso in cui la madre assumesse delle sostanze chimiche. - Lo sviluppo dell'individuo al momento della nascita= le prime reazioni che il bambino ha si chiamano riflessi neonatali, cioè delle reazioni involontarie da cui poi si sviluppano gli schemi del comportamento volontario, (es: il riflesso di Rooting, cioè il riflesso per il quale se il bambino viene stimolato su una guancia, tende a girare la testa; oppure la suzione, cioè il riflesso che consiste nel succhiare il latte…) - Quando si parla di prima infanzia si parla dagli 0 ai 2 anni= La prima abilità che acquisisce il bambino e la capacità motoria: GRANDE MOTRICITÀ, cioè la capacità di imparare a stare seduti, gattonare e camminare; e PICCOLA MOTRICITÀ, cioè la capacità di afferrare e manipolare gli oggetti. In questa prima fase di vita è fondamentale il gioco, ce ne sono di 3 tipi: GIOCO PERCETTIVO-MOTORIO, come per esempio afferrare e lanciare oggetti; GIOCO IMITATIVO, cioè imitare ciò che fa l'adulto oppure imitare azioni o situazioni viste in precedenza; e GIOCO SIMBOLICO, quando il bambino fa finta di fare qualcosa o di essere qualcuno, impara così a farsi delle rappresentazioni mentali. In questo periodo si sviluppa anche il LINGUAGGIO, ovviamente in modo graduale. Inizia a svilupparsi anche il PENSIERO e la SOLUZIONE DEI PROBLEMI - PIAGET è un punto di riferimento per la teoria dell’età evolutiva; è uno psicologo svizzero nato nel 1896 che inizialmente studia la psicoanalisi di Freud ma poi nel 1932 viene nominato codirettore di un’istiututo a Ginevra che si occupava di scienze dell’educazione, ebbe diversi incarichi in ambito universitario e divenne presidente della commissione svizzera dell’unesco. Nel 1955 fonda il centro internazionale di epistemologia genetica (= si occupa di spiegare il processo che permette all’essere umano di sviluppare abilità cognitive nel corso della vita) e diresse questo centro fino alla sua morte nel 1980. Lui non approvava molto i metodi sperimentali, quindi i suoi metodi si basavano sul COLLOQUIO e sull’OSSERVAZIONE DIRETTA DEI BAMBINI. - CONCETTI DELLA SUA TEORIA= Per lui la conoscenza è un processo di costruzione continua mentre l'intelligenza e il prodotto dell'unione tra la maturazione e la crescita del sistema nervoso e le sollecitazioni dell'ambiente. Piaget individua 4 concetti fondamentali alla base della sua teoria: L’ASSIMILAZIONE, il bambino riesce a immagazzinare dei nuovi dati grazie a schemi innati è questa abilità viene da sé; L’ACCOMODAMENTO, questi schemi innati si modificano in base alle esperienze che il bambino compie; L’OPERAZIONE MENTALE, è il ragionamento, che compare intorno ai 6-7 anni, periodo in cui il bambino dovrebbe avere acquisito l'intera padronanza del linguaggio; e infine LO SCHEMA, attraverso questo il bambino tende a raggruppare le sue esperienze, sia motorie che intellettuali-mentali. Individua anche 4 stadi dello sviluppo graduale cognitivo del pensiero e del ragionamento del bambino: SENSO MOTORIO, (prima infanzia) va dagli 0 ai 2 anni e Piaget lo chiama così perché il bambino scopre le cose tramite i 5 sensi e il corpo; STADIO OPERATORIO, va dai 3 ai 6 anni (seconda infanzia); STADIO OPERATORIO COMPLETO, va dai 7 ai 10 anni (terza infanzia); e infine lo STADIO OPERATORIO FORMALE, va dagli 11 ai 14 anni (adolescenza) - COSTRUZIONE DEL MONDO AFFETTIVO-SOCIALE= Tutto parte dalla famiglia, cioè il primo ambiente in cui il bambino sviluppa le emozioni. lo sviluppo delle emozioni è una cosa innata, infatti, prima ancora di parlare il bambino impara a comunicare e capire le emozioni ed è importante che il bambino cresca in un luogo empatico per sviluppare al meglio queste emozioni. Di solito la figura di riferimento è quella della mamma perché e su questo legame con la mamma, chiamato LEGAME DI ATTACCAMENTO che si basa tutta la crescita del bambino. Verso i 18 mesi il bambino diventa consapevole di essere una persona; dopo i 18 mesi assume un'identità di genere e inizia a capire la differenza tra maschi e femmine identificandosi nei comportamenti del proprio genere di appartenenza; di solito questo avviene verso i 3 anni. Dopo i tre anni c'è la fase che Freud chiama FASE DEL COMPLESSO DI EDIPO, c'è una frase dove i bambini sviluppano un forte attaccamento nei confronti del genere del sesso opposto LA SECONDA INFANZIA - È il periodo che va dai 3 ai 6 anni ed è il periodo che Piaget chiama FASE PREOPERATORIA e secondo lui ci sono 3 elementi fondamentali che caratterizzano quest’età: L’ANIMISMO, cioè i bambini tendono a considerare tutto ciò che è presente in natura come dei soggetti animati e pensa che possano interagire con lui; L’ARTIFICIALISMO, cioè il bambino pensa che tutto ciò che lo circonda sia stato fabbricato dall’uomo; e infine il FINALISMO, cioè il bambino pensa che tutto quello che accade in natura avviene per uno scopo e pensa che questo scopo riguardi lui personalmente (periodo di egocentrismo) - Dai 3 anni il bambino sviluppa ulteriormente anche il LINGUAGGIO, ci sono 3 tappe: LIVELLO FONETICO, cioè che è in grado di produrre tutti i suoni delle sillabe della propria lingua; il LIVELLO MORFOLOGICO, cioè il bambino acquisisce tutte le strutture grammaticali necessarie a formare frasi grammaticalmente corrette; e infine il LIVELLO SEMANTICO, cioè il bambino amplia il suo vocabolario e impara a conoscere il significato delle parole. - SVILUPPO DEL LINGUAGGIO VERBALE E NON VERBALE= Il bambino impara a esprimere i propri sentimenti emozioni tramite il disegno; all'inizio sono solamente scarabocchi ma poi col passare dell'età inizia a fare delle linee più definite e quindi a dare vita a cose che conosce. - GIOCO= ha un ruolo fondamentale e ha la funzione di aiutare a socializzare aiutare a sviluppare la creatività e aiutare a esprimere le proprie emozioni e i propri sentimenti. Nella seconda infanzia si parla di GIOCO ASSOCIATIVO, perché mentre i bambini giocano iniziano a prestare attenzione non solo a se stessi ma anche agli altri; si parla anche di GIOCO COOPERATIVO, cioè i bambini giocano insieme ma lo fanno anche rispettando le regole. Attraverso queste due modalità di gioco i bambini superano la fase di egocentrismo - OGGETTO TRANSIZIONALE= è il primo oggetto al quale il bambino si affeziona. Questo concetto viene introdotto da WINNYCOTT, uno psicanalista inglese; lui con questo termine indica il passaggio da un rapporto di dipendenza con la mamma, ad un rapporto esterno - A 6 anni si inizia a costruire la PERSONALITÀ= il bambino diventa capace di esprimere le proprie emozioni; il bambino amplia il proprio mondo sociale e anche le sua capacità emotivo-razionali; il bambino diventa più consapevole quando si relaziona con gli adulti. Secondo Freud verso i 6 anni avviene il processo di IDENTIFICAZIONE, cioè il bambino supera il complesso di Edipo e si identifica nel genitore del proprio sesso. - Secondo gli psicologi sia L’ASILO NIDO che LA SCUOLA DELL’INFANZIA sono importanti, anche se non obbligatorie, per lo sviluppo cognitivo perché si svolgono attività che sviluppano molti aspetti e per lo sviluppo relazionale LA TERZA INFANZIA - Va dai 7 ai 10 anni= chiamato da Piaget PERIODO OPERATORIO, perché in questo periodo il bambino è in grado di ragionare e di svolgere operazioni mentali, cioè ragionamenti - SVILUPPO COGNITIVO= il bambino assume 3 nuove capacità: CAPACITÀ DI SERIARE, impara a mettere gli elementi in ordine; CAPACITÀ DI NUMERARE, impara a contare; CAPACITÀ DI CLASSIFICARE, impara a riconoscere i vari insiemi e sottoinsiemi - LIVELLO RELAZIONALE= il bambino supera l’egocentrismo; è in grado di accettare e rispettare le regole; diventa sempre più indipendente dagli adulti e riesce a organizzare le proprie attività in modo autonomo - SOCIALIZZAZIONE= inizia a svilupparsi in questa fase; alla base della socializzazione c’è l’interiorizzazione delle regole sociali. Esistono 2 tipi di socializzazione: SOCIALIZZAZIONE PRIMARIA, già nei primi anni di vita il bambino impara a socializzare nell’ambiente familiare; e SOCIALIZZAZIONE SECONDARIA, avviene al di fuori della famiglia; prevede che il bambino sviluppi un senso di appartenenza al gruppo e capisce di appartenere ad un gruppo nel quale si riconosce, questo viene definito gruppo dei pari (=coetanei) L’ADOLESCENZA - Deriva dal latino “crescere” è un periodo di transizione in cui si passa da uno stato infantile ad uno stato adulto; è fatto di grandi trasformazioni sia fisiche che psichiche ed è il periodo che va dai 13 ai 18 anni. Piaget chiamava questo periodo PERIODO OPERATORIO FORMALE (= pensiero concreto e non più astratto) perché dall’adolescente ci si aspetta un nuovo modo di ragionare, un modo più impegnativo: si impara a utilizzare la logica combinatoria (= si impara ad affrontare dei problemi tenendo conto di più elementi); si impara il linguaggio formalizzato (=utilizzo di simboli strutturati); si impara a utilizzare la duttilità linguistica (= capacita di comprendere tutti i giorni di parole, espressioni metaforiche e ironie); infine si impara a raffigurarsi mentalmente delle persone o situazioni ipotetiche - SVILUPPO MORALE= Il ragazzo inizia a mettere in discussione il mondo che sta intorno a lui e a farsi delle domande. inizia a conoscere i propri diritti e doveri; acquisisce i principi universali; capisce l'importanza delle intenzioni e delle conseguenze e capisce il concetto di “relativismo” (= l'adolescente arriva a capire che le regole che gli vengono date in realtà dipendono dal contesto storico) - 1° fase dell’adolescenza= COSTRUZIONE DELL’IDENTITÀ= l'adolescente tende a rifiutare la vecchia identità infantile ed è alla ricerca di una nuova identità adulta; questo è il processo chiamato DIFFUSIONE DELL’IDENTITÀ - 2° fase dell’adolescenza= FASE MORATORIA= q no uando l'adolescente si identifica in altre identità che di solito sono personaggi famosi con lo scopo di arrivare in una costituzione del sé - Da questa ricerca dell’identità possiamo avere ESITO POSITIVO (= quando favorisce l’autostima) oppure ESITO NEGATIVO (= quando si parla di adolescenza lunga, cioè quando i giovani risultano fragili e dipendono dalla famiglia facendo fatica a prendere decisioni importanti) L’adolescente in questa ricerca dell'identità allaccia anche dei nuovi legami emotivi al di fuori della famiglia

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