Riassunto di Diritto Pubblico PDF
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Denaro Emanuele
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Questo riassunto di Diritto Pubblico di Emanuele Denaro copre i concetti fondamentali del diritto pubblico, dall'organizzazione dello Stato ai rapporti tra istituzioni e privati. Esplora le fonti di produzione e cognizione del diritto, i vari tipi di interpretazione e le problematiche legate alle antinomie tra le fonti. Il documento offre una panoramica sulle norme generali e astratte e sulle modalità di applicazione del diritto.
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Riassunto di Diritto Pubblico A cura di Denaro Emanuele CAPITOLO 1 Il diritto pubblico riguarda le norme che prevedono e disciplinano l’organizzazione dello stato, delle istituzioni e degli enti pubblici, i rapporti fra essi ed i soggetti privati. Quest’ultimi saranno ten...
Riassunto di Diritto Pubblico A cura di Denaro Emanuele CAPITOLO 1 Il diritto pubblico riguarda le norme che prevedono e disciplinano l’organizzazione dello stato, delle istituzioni e degli enti pubblici, i rapporti fra essi ed i soggetti privati. Quest’ultimi saranno tenuti a rispettare l’ordinamento ma anche a far valere i propri diritti previsti da esso. Lo stato è posto in una posizione di “supremazia” sui soggetti privati (le persone comuni) L’Ordinamento Giuridico: è l’insieme di tutte le norme che disciplinano il comportamento delle organizzazioni sociali ed è costituito da tutte le norme che regolano la vita e comportamenti delle istituzioni e dei soggetti di uno stato. Il diritto è un insieme di regole e di norme alla quale tutti dobbiamo attenerci, i soggetti destinatari devono osservarlo e i giudici si occupano di applicarlo. Il diritto oggettivo è la norma, invece il diritto soggettivo è il diritto stesso di un soggetto che ha di veder riconosciuti i propri diritti. (I soggetti hanno la facoltà di agire per tutelare il proprio diritto) Disposizione normativa, norma ed interpretazione: La norma è la disposizione normativa e non ha alcun valore e ettivo no a quando non venga tradotta (interpretata) ed applicata. L’interpretazione: è a data ai giudici, che nei processi applicano la norma a fatti concreti; alla pubblica amministrazione nell’esercizio della sua attività amministrativa; al parlamento quando viene chiamato ad interpretare una sua legge de nendone il signi cato ed ai soggetti che non producono atti con e cacia obbligatoria ovvero gli studiosi del diritto o soggetti privati nelle loro attività quotidiane. Le Preleggi: sono disposizioni preliminari (vengono prima della legge vera e propria) che l’interprete può utilizzare no a quando non abbia individuato la norma da applicare al caso del quale si sta occupando. Le disposizioni delle preleggi circoscrivono l’ambito e i criteri da seguire. Tipi di interpretazione: Dall’articolo 12 della costituzione troviamo le linee guida (criteri) per interpretare le norme. L’interpretazione letterale: ovvero il primo ed immediato approccio al testo normativo, l’operatore legge materialmente la disposizione della legge mentre l’interprete deve capire quale sia la nalità del legislatore. Qualora non si dovesse trovare nessuna nalità si fa ricorso all’analogia: Si cerca una disposizione di legge che regola un caso o una materia simile, se anche 1 di 50 fi ff ffi ffi fi fi fi fi fi questo non porta a nessun risultato si cerca nei principi generali dell’ordinamento compresi i principi della costituzione. L’analogia non può essere applicata a delle leggi penali perché in materia penale vige il principio di “tassatività” ovvero che un soggetto può essere punito solo se il comportamento avuto venga previsto come reato dalla legge. L’interpretazione autentica: operata dallo stesso autore dell’atto, può avere e etti retroattivi ma solo se l’interpretazione non si riveli sfavorevole per chi ha commesso il reato (Una norma è applicabile soltanto se sia più favorevole a chi ha commesso un delitto) Interpretazione Evolutiva: interpretazione che viene assunta in senso evolutivo. Norma giuridica e norma sociale: La norma giuridica regola i rapporti ed i comportamenti, giudicabili dal punto di vista giurisdizionale. Mentre le norme sociali non sono giuridicamente rilevanti e non possono produrre reazioni con sanzioni giuridiche come ad esempio le norme religiose. Caratteri della norma giuridica Generale: si rivolge a tutti i soggetti facenti parte dell’ordinamento. Astratta: Non disciplina fatti concreti ma situazioni che possono veri carsi. E cace: Deve essere applicabile, sia da un giudice sia con l’osservanza da parte dei destinatari. Coattiva: è obbligatorio osservare la legge che non ammette ignoranza. (Si viene puniti per un reato anche se non si conosce la norma che lo de nisce come tale) E cacia nello spazio e nel tempo delle norme giuridiche: L’e cacia nello spazio riguarda la territorialità, ovvero l’ambito entro il quale la norma produce e etti giuridici. L’e cacia nel tempo si ha nel momento in cui una norma comincia a produrre e etti giuridici ovvero quando entra in vigore (dopo la “vacatio legis”) Principio di irretroattività: è un principio che la costituzione ha recepito solo in materia penale, se una nuova disposizione penale dovesse stabilire una nuova forma di reato, questa non potrebbe colpire chi abbia commesso quell’atto prima dell’entrata in vigore della nuova disposizione. Nelle materie NON penali la legge stabilisce espressamente che una norma abbia e cacia retroattiva o meno. Abrogazione o annullamento: La ne dell’e cacia di una norma. Si individuano tre forme di abrogazione: L’abrogazione espressa: il legislatore dichiara espressamente che una disposizione o un determinato articolo sono abrogati. L’abrogazione tacita: Incompatibilità tra le nuove disposizioni e le vecchie, prevalgono le nuove che abrogano automaticamente le vecchie. L’abrogazione implicita: la nuova legge regola un intera materia che viene già regolata da una legge più vecchia. Stessa modalità dell’abrogazione tacita ma con di erenza l’ampiezza dell’abrogazione, un intera materia regolata in maniera contrastante fa prevalere la nuova legge. 2 di 50 ffi ffi ffi ffi fi ffi fi ff ffi fi ff ff ff Con l’annullamento di una legge non è il legislatore ad intervenire ma il giudice che annulla l’atto o l’insieme di atti perché viziati ed illegittimi, l’annullamento ha e etti retroattivi. CAPITOLO 2 Le fonti del diritto in generale: la fonte del diritto è l’atto (scritto) o il fatto (non scritto) a produrre norme giuridiche ed innovare l’ordinamento. Fonti sulla produzione: indicano gli organi e i procedimenti per la produzione delle norme. Fonti di produzione: producono norme con e etti esterni, come i decreti legge e i decreti legislativi o i regolamenti. Fonti di cognizione: servono a far conoscere l’esistenza delle fonti (come la gazzetta u ciale della repubblica italiana, il BUR o GURS. Le fonti del diritto possono essere distinte in: Fonti costituzionali (articoli della costituzione) Fonti primarie (le leggi) Fonti secondarie (regolamenti) Fonti regionali Fonti europee Fonti di diritto internazionale (consuetudine internazionale, accordi o atti internazionali) Tra le fonti del diritto ci sono anche i regolamenti parlamentari che non sono facili da classi care. Legge formale: Atto normativo prodotto dalle camere e promulgato dal presidente della repubblica a seguito di un procedimento formale, capace di innovare l’ordinamento giuridico e di prevalere sulle fonti di grado inferiore. Atti con o senza forza di legge: capacità di un atto normativo di innovare l’ordinamento ed è tipica delle fonti primarie. Forza attiva: innovare di prevalere su altre fonti. Forza passiva: resistere alla modi ca o alla abrogazione di altri fonti atto. Le Fonti Secondarie NON hanno forza di legge. Le antinomie tra le fonti del diritto: contrasto tra norme che si risolvono utilizzando i seguenti criteri: Criterio cronologico: tra due norme con la stessa forza o competenza prevale la norma più nuova. Criterio Gerarchico: la norma di grado superiore prevale su quella di grado inferiore: dal grado più alto al più basso: 1) Costituzione e leggi costituzionali 2) Le leggi, gli atti con forza di legge e referendum abrogativo 3) I regolamenti governativi 3 di 50 fi ff ff ffi fi 4) Le consuetudini Criterio della competenza: Una materia deve essere disciplinata da una determinata fonte Alcuni esempi di fonti del diritto che rispondono al criterio della competenza sono: Regolamenti parlamentari: godono della riserva di regolamento parlamentare che a da a ciascuna camera il potere di approvare il proprio regolamento, ne esistono due, quello della Camera dei deputati e quello del Senato. Soltanto ciascuna camera può approvare il proprio regolamento e nessun altro atto potrà in alcun modo intervenire a disciplinare o modi care norme dei regolamenti parlamentari. La legge regionale: stato e regioni concorrono a formare la disciplina normativa e la legge dello stato non può andare oltre la legislazione di principio, perché altrimenti invaderebbe la sfera di competenza che la costituzione assegna alle regioni, ovvero quella di emanare leggi la cui e cacia varrà solo entro i limiti del territorio della regione. Regolamenti comunitari dell’unione europea: hanno e cacia diretta nel nostro ordinamento, prevarrà sempre e comunque il regolamento comunitario (Sentenza “Granital” del 1984). Criterio della specialità: qualora si rilevi un contrasto tra una norma generale ed una speciale, prevale sempre la norma speciale. Le fonti del diritto internazionale: in base all’articolo 11 della costituzione l’Italia riconosce la prevalenza delle fonti comunitarie, l’Italia si conforma su un piano di reciprocità e parità nei confronti dei paesi con i quali sottoscrive un accordo o un trattato, le principali fonti del diritto internazionale sono: La consuetudine internazionale: Comportamento di livello internazionale obbligatorio e ripetuto nel tempo e condiviso dagli altri stati. Accordi e trattati internazionali: Contratti stipulati e sottoscritti fra due stati indipendenti e sovrani che decidono di regolare insieme e condividere rapporti economici, di sicurezza, ecc… Il principio di legalità: la garanzia del corretto comportamento del pubblico potere, serve a garantire e tutelare i soggetti destinatari del potere pubblico assicurandogli strumenti per reagire ad un esercizio non legittimo del potere pubblico. La riserva di legge: è una garanzia del principio di legalità e distinguiamo alcuni tipi di riserva di legge: La riserva di legge formale: leggi formali riservate all’approvazione del parlamento e attraverso le quali quest’ultimo controlla l’operato del governo. La riserva di legge assoluta: viene imposto al al parlamento o al governo nel caso di decreto legge o decreto legislativo di regolare integralmente la materia con legge o atto avente forza di legge, senza lasciare alcuno spazio all’intervento di fonti regolamentari o secondarie. La riserva di legge relativa: qualora la costituzione preveda un regolamento che disciplini l’ulteriore contenuto speci co della materia stessa. 4 di 50 ffi fi ffi fi ffi Le situazioni giuridiche soggettive: - Diritto soggettivo: il soggetto può pretendere che gli venga riconosciuto il diritto previsto nella norma. - Interesse legittimo: rapporto tra un soggetto privato e la pubblica amministrazione, il soggetto privato può subire il sacri cio di un suo diritto in nome di un interesse pubblico nei modi e nei casi previsti dalla legge. - Il diritto soggettivo è a evolito: a seguito del prevalere dell’interesse pubblico il diritto soggettivo viene sacri cato e sostituito da un diritto soggettivo a evolito come l’indennizzo. - La facoltà: il soggetto sceglie di tenere o meno un determinato comportamento lecito o che nessuna norma gli vieta. - Il potere giuridico: come il potere di partecipare al voto o di agire in giudizio. - Il dovere: rivolta a tutti i soggetti dell’ordinamento giuridico. - L’obbligo: riferito a soggetti individuati speci camente. - La soggezione: situazione di svantaggio potenziale, quando un soggetto si trova di fronte alla possibilità che il pubblico potere emani un provvedimenti che limiti, modi chi o estingua un diritto del soggetto. - L’onere: un soggetto, per ottenere une e etto giuridico favorevole e nel suo interesse deve attuare un comportamento non obbligatorio ma necessario perché l’e etto si produca. Quindi quella prestazione o sacri cio richiesto se si vuole ottenere un vantaggio giuridico. CAPITOLO 3 Lo stato è comunità di individui, organizzata secondo un ordinamento giuridico in un determinato territorio, distinguiamo 3 elementi costitutivi dello stato: Il popolo: l’elemento umano, alla quale si riconosce lo status di cittadino ovvero la cittadinanza, ogni soggetto ha diritti e doveri nei confronti degli altri soggetti ma anche nei confronti dello stato. La nazione: elemento etnico, tradizione, storia e tutti gli elementi che accomunano una comunità per lingua, costumi, cultura, religione e razza. Il principio di sovranità popolare: la nostra costituzione nell’articolo 1 comma 2 a erma che la sovranità appartiene al popolo e la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione, quindi il popolo è sovrano perché legittima tutto il potere dello stato e il suo ordinamento giuridico, a partire dalla costituzione. La sovranità popolare non è assoluta ma incontra dei limiti come il principio di rappresentanza che prevede il mandato parlamentare, un sistema rappresentativo con il quale il popolo da mandato, attraverso le elezioni. Il voto nelle elezioni diventa lo strumento o l’atto che legittima l’operato dei rappresentanti del popolo e tutti gli atti che produrranno nello svolgimento del loro mandato. La cittadinanza I modi di acquisto sono: - Ius Sanguinis: il glio di un genitore italiano indipendentemente dal luogo di nascita, ottiene la cittadinanza. 5 di 50 fi fi ffi fi fi ff fi ffi ff fi ff - Ius Soli: se si nasce nel territorio italiano da genitori ignoti o apolidi (senza cittadinanza) Si ottiene la cittadinanza. - MISTO La legge prevede altri modi tra cui: - uno straniero nato in italia e residente legalmente in italia no alla maggiore età, se lo richiede entro un anno dal compimento della maggiore età. - Lo straniero che dimostri che sono stati cittadini italiani il padre, o l madre o uno degli ascendenti in linea retta di secondo grado (nonni) - Coniuge straniero di cittadino italiano I casi di perdita della cittadinanza sono: - Per rinuncia. - Per legge: quando il cittadino alle dipendenze di uno stato estero, non cessi lo stato di dipendenza estera nonostante la richiesta u ciale del governo italiano. La sovranità dello stato All’interno: - Lo stato apparato: inteso come potere pubblico, organi ed istituzioni che governano. - Lo stato comunità: l’insieme dei soggetti che rappresentano la società e sono chiamati ad osservare gli atti emanati dallo stato apparato. - Lo stato istituzione: che contiene lo stato apparato e lo stato comunità. All’esterno: indipendenza rispetto agli ordinamenti di altri stati, non può infatti subire imposizioni da altri stati ne prevalere su altri stati, per il principio di reciprocità. Il territorio: spazio sico, geogra co entro il quale lo stato esercita la propria sovranità. CAPITOLO 4 La forma di Stato: Rapporto tra chi ha il potere pubblico e i cittadini ma anche valori, principi e ni posti alla base della sua azione, il ne dipende da chi detiene il potere e da come è la struttura organizzativa e giuridica dell’ordinamento. Lo stato Feudale: L’interesse dello stato era il benessere del sovrano, cui corrispondeva un rapporto di sottomissione assoluta dei sudditi, contadini e guerrieri. Lo stato Assoluto: Governo accentrato nelle mani di un sovrano con poteri assoluti che stabilisce tutte le norme riguardanti la vita dei cittadini, rimane limitato l’interesse e il benessere dell’intero popolo. Con l’aumento demogra co si passa ad un rapporto di scambio tra re e sudditi dove il lavoro viene pagato e si costituisce un sistema burocratico, inoltre vengono considerati speci ci diritti che favoriscono i singoli. Lo stato di Polizia: Un sovrano assoluto tende al benessere e alla felicità dei sudditi, ma la loro partecipazione alla vita politica rimane limitata. 6 di 50 fi fi fi fi fi fi ffi fi Lo stato Moderno o di Diritto: A seguito della Rivoluzione Francese del 1789 si a ermano i principi fondamentali grazie alla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino, l’uguaglianza formale di tutti gli uomini, la tutela dei diritti fondamentali e la legittimazione del governo tramite il consenso dei governati. Lo stato Sociale: Applica i diritti fondamentali a ermati con lo stato di diritto e mira al benessere dei cittadini, garantisce e tutela il diritto al lavoro, alle persone, alla sanità, all’istruzione ecc… Questo processo condusse al principio della divisione dei poteri. Lo stato Socialista (o Comunista): Si fonda sulla teoria Marxista, l’interesse dei diritti della classe operaia contro il capitalismo, secondo la quale i mezzi di produzione divengono proprietà dello stato, i principi della Democrazia Classica sono negati poiché nella forma Socialista non ci sono minoranze da tutelare. (Ad esempio possiamo ricordare il sistema sovietico) Lo stato Totalitario o Autoritario: il ne dell’azione dello stato è la Nazione, vengono represse tutte le libertà e sono limitati i diritti civili, inoltre in presenza di elezioni i cittadini sono obbligati a votare per il partito unico. Lo stato di Democrazia Classica: A ermatosi dalla ne della seconda guerra mondiale, l’individuo diventa il ne dell’azione dello stato, gli strumenti attraverso questa democrazia si esprime sono: - La Democrazia Diretta - La Rappresentanza politica - Il decentramento della sede del potere - L’a ermazione del principio di maggioranza, controbilanciato dal principio di tutela delle minoranze, attraverso strumenti e principi giuridici che garantiscono l’equilibrio del sistema - La divisione dei poteri dello stato - I principi di libertà e di uguaglianza che garantiscono a tutti di godere degli stessi diritti e libertà In base al rapporto tra governo e territorio possiamo distinguere La forma di Stato Unitario: Stato centrale da cui vengono promanate tutte le scelte e tutte le decisioni. La forma di Stato Regionale: “stato composto”, adottato dalla nostra costituzione e prevede lo stato, le regioni ed una distribuzione delle competenze fra essi, questa idea si deve a Gaspare Ambrosini. La forma di Stato Federale: come gli USA, si presenta un decentramento più ampio, ogni stato membro rinuncia alla propria sovranità in favore della federazione, ovvero un ordinamento superiore che fa scelte in materia economica, commerciale, internazionale ecc… La forma di Stato dell’Unione Europea: Istituita dal trattato di Maastricht nel 1992, si regge su trattati, presenta la tipica struttura dello stato federale ma a sua di erenza non si impone agli stati membri, ma lascia intatta la loro sovranità, si occupa di emanare obbiettivi comuni da raggiungere in materia internazionale, economica ,energetica ecc… si occupa anche dello sviluppo economico ,tecnologico e sociale degli stati membri nonché il rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e dell’ambiente. CAPITOLO 5 7 di 50 ff fi fi ff ff fi ff ff La Forma di Governo: è il modo in cui viene ripartito il potere fra gli organi supremi dello Stato. Governo Costituzionale Puro: Monarchico: Il sovrano determina l’indirizzo politico e viene nominato a vita. Repubblicano: il presidente della repubblica determina l’indirizzo politico e viene eletto per un periodo di tempo, rappresenta un organo rappresentativo. Governo Parlamentare: Si divide sempre in Monarchia e Repubblica ed è caratterizzata dal rapporto di ducia tra Parlamento e Governo, il sovrano/presidente nomina i Ministri che rispondono al Parlamento A di erenza delle altre forme di governo, i Ministri dettano l’indirizzo politico. Governo Direttoriale: Caratterizzato dal Governo Collegiale costituito dal Direttorio, quest’ultimo viene eletto dall’Assemblea Federale. Di Tipo Parlamentare: il Governo deve ottenere la ducia dal Parlamento per operare pienamente e rimanere in carica. La ducia può essere espressa con un voto da entrambe le camere oppure con un voto da una sola camera (quando il bicameralismo è di erenziato), in questa tipologia di governo notiamo anche una meno rigida separazione dei poteri. Di Tipo Presidenziale: come gli USA, il presidente viene eletto direttamente dal popolo. I Ministri vengono chiamati Segretari di Stato (negli USA) e vengono nominati e revocati dal Presidente. Di Tipo Semi-Presidenziale: come la Francia, il presidente dirige il governo da lui nominato, nomina il Primo Ministro e su proposta di questo anche i Ministri. Non deve ricevere la ducia del Parlamento poiché viene già legittimato dal voto popolare. Governo di Gabinetto: come la GB, il primo ministro (Premier) dirige la politica del governo, viene eletto alle elezioni per il rinnovo della Camera dei Comuni e la regina nomina formalmente il leader del partito vincente. Il Premier forma il suo Gabinetto (Governo) costituito da tecnici di sua esclusiva ducia che può liberamente nominare, revocare e sostituire. Le Crisi di governo vengono risolte con la richiesta di scioglimento anticipato della Camera dei Comuni avanzata dal primo ministro alla regina, inoltre nel caso il Leader del partito vincente dovesse cambiare, cambierà anche il Premier. Governo del Cancellierato: come la Germania, rientra nella forma parlamentare, il Cancelliere viene eletto dal Bundestag su proposta del presidente della Repubblica. Le origini dei principi che hanno caratterizzato le Costituzioni Di origine Inglese: - La monarchia costituzionale - Il parlamento bicamerale - Le responsabilità Regia (impossibilità di incriminare un Sovrano davanti alla Corte) 8 di 50 ff fi fi fi fi ff fi - Le libertà civili e le loro garanzie costituzionali Di origine Francese: - La divisione dei poteri - I diritti dell’uomo e del cittadino - Il principio di sovranità popolare e nazionale Di origine Americana: - La struttura federale dello Stato - Il controllo di costituzionale delle leggi - La prevalenza delle norme della costituzione sulle leggi ordinarie - La prevalenza del diritto federale sul diritto degli stati membri CAPITOLO 6 L’unione europea - struttura e organi: L’unione europea nasce con il trattato di Maastricht del 1992 (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi) avviano un processo di integrazione, dando vita ad un mercato comune. 1951 a Parigi: Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) 1957 a Roma: Comunità Economica Europea (CE) e Comunità Europea dell’energia atomica (CEEA) 1979: Prima elezione del parlamento europeo. 1985 a Schengen: Libera circolazione delle merci e delle persone. 1986 a Lussemburgo: Atto Unico Europeo. 1992 Maastricht: Cittadinanza europea e moneta unica europea (2001) 2000 Nizza: Carta dei diritti fondamentali. Com’è strutturata l’Unione Europea Consiglio Europeo: è composto dai capi di stato e di governo di ogni stato membro e dal presidente della commissione europea. È presieduto dal presidente del Consiglio Europeo, eletto a maggioranza quali cata per una durata di due anni e mezzo; egli rappresenta l’unione europea all’esterno e non può ricoprire cariche nazionali. Consiglio dei Ministri: è formato dai ministri dei governi di ciascuno degli stati membri competenti per materia. È presieduto a turno di sei mesi da ogni ministro componente, insieme al parlamento esercita la funzione legislativa e quella di bilancio. Commissione Europea: “Governo” dell’unione che propone le norme che dovranno essere poi approvate dal consiglio e dal parlamento europeo. 9 di 50 fi Parlamento Europeo: Composto dai rappresentanti eletti direttamente dai cittadini degli stati membri, è l’unico organo di rappresentanza diretta. Corte di Giustizia dell’Unione Europea: Composta da un numero di giudici corrispondenti al numero degli stati membri, ha il compito di garantire l’osservanza del diritto comunitario e giudicare la legittimità degli atti normativi dell’Unione Europea. Banca Centrale Europea: Ha il potere di autorizzare l’emissione dell’euro, di gestire e mantenere la stabilità dei prezzi. Corte dei Conti: Svolge la funzione di controllo dei conti dell’Unione Europea. Le fonti comunitarie si possono distinguere in fonti di diritto convenzionale e fonti di diritto privato. Le fonti di diritto convenzionale: Trattati istitutivi della comunità e dell’unione che distinguiamo in TUE (Trattati sull’unione europea) con 55 articoli e il TFUE (Trattati sul funzionamento dell’unione europea) con 358 articoli. Le fonti del diritto derivate Regolamenti Parlamentari: sono obbligatori per tutti i cittadini degli stati aderenti all’Unione europea e hanno un e cacia diretta, i giudici nazionali applicano questi regolamenti direttamente. La ricezione delle direttive comunitarie: si rivolgono soltanto agli stati membri. L’attuazione può essere fatta con un atto legislativo, un regolamento speci camente previsto o con atti della pubblica amministrazione. Se vengono emanate direttive con contenuto dettagliato e speci co, viene direttamente applicata (self executing) La procedura di infrazione: In caso di violazione da parte di uno stato, del diritto europeo, la commissione invia a quest’ultimo una lettera di messa in mora, indicando la presunta infrazione, le osservazioni e il termine entro quale lo stato debba risolvere la violazione. Qualora lo stato non risponda nei termini richiesti dalla commissione, quest’ultima presenta ricorso davanti alla Corte di giustizia dell’Unione, in seguito si apre il giudizio che porta ad una sentenza, se la corte ritiene lo stato inadempiente dei doveri comunitari lo condanna ad adempiere, se nonostante questa condanna il comportamento dello stato dovesse rimanere invariato si può arrivare alla sanzione pecuniaria di diversi milioni di euro o con l’archiviazione. La legge europea e la legge di delegazione europea: Sono le fonti del diritto interno e servono per coordinare e armonizzare il nostro ordinamento con l’ordinamento comunitario. La legge Europea si occupa di modi care o abrogare norme statali che siano in contrasto con le norme dell’unione. La legge di Delegazione Europea conferisce delle deleghe legislative al governo, autorizza il governo ad emanare regolamenti che recepiscano le direttive e de nisce i principi fondamentali che le regioni devono rispettare nell’emanazione delle leggi regionali o dei regolamenti regionali di ricezione degli atti dell’unione europea (legge-quadro). 10 di 50 ffi fi fi fi fi CAPITOLO 7 La Nascita della Costituzione La costituzione italiana entra in vigore il primo gennaio del 1948 dopo due anni di lavori dell’assemblea costituente, il 2 giugno 1946 il popolo italiano veniva chiamato a votare sia per il referendum istituzionale (per scegliere tra monarchia e repubblica) sia per eleggere i membri che avrebbero composto l’assemblea costituente. Il 22 dicembre 1947 avvenne l’approvazione da parte dell’assemblea costituente con la seguente promulgazione il 27 dicembre 1947 e l’entrata in vigore il 1 gennaio 1948. La costituzione è la nostra carta fondamentale: SCRITTA: redatta in un testo o documento, non ci sono rimandi a norme accettate per consuetudine o tramandate oralmente. RIGIDA: in quanto per poterla modi care occorre una procedura aggravata (per la modi ca della costituzione è prevista una doppia deliberazione da parte delle due camere con maggioranze quali cate ed un eventuale referendum popolare). COMPROMISSORIA: in quanto frutto di un compromesso tra forze politiche della fase costituente, con principi e valori condivisi. LUNGA: perché composta da 139 articoli. VOTATA: legittimata dal voto popolare. La costituzione è divisa in 4 parti: - Principi fondamentali (Art 1-12) - Diritti e doveri dei cittadini (Art 13-54) - Ordinamento della repubblica (Art 55-139) - Disposizioni transitorie e nali CAPITOLO 8 La forma di stato regionale in Italia Forma di stato regionale che riconosce e prevede le Regioni nella costituzione, non c’è un rapporto gerarchico tra stato e regione, ma una distribuzione delle competenze. Lo stato non può violare l’autonomia che la costituzione da alle regioni. Esistono due tipologie di regioni, ordinarie e a statuto speciale e sono dotate di: Autonomia Politica: Il potere di decidere e perseguire un proprio indirizzo politico, purché non in contrasto con i principii costituzionali. 11 di 50 fi fi fi fi Autonomia Legislativa: potere di emanare leggi regionali nelle materie che la costituzione gli attribuisce. Autonomia Amministrativa: potere di organizzarsi autonomamente Autonomia Finanziaria: disporre di tributi regionali oltre che dalla partecipazione ai tributi dello stato e decidere in quale modo impiegare le risorse del bilancio La Potestà Legislativa: prevista dall’articolo 117 della costituzione, che le leggi della regione devono essere emanate nel rispetto della costituzione, degli obblighi internazionali e dell’ordinamento comunitario. - Potestà Legislativa Concorrente: è esercitata dalla regione in materie elencate dall’articolo 117 comma 3, il parlamento nazionale emana una legge ordinaria (legge cornice/quadro) con la quale disciplina la normativa di principio, ovvero i principi fondamentali. Sulla base di questa legge le regioni emanano la legge regionale di dettaglio con la quale disciplina la materia adattandola nello speci co alle esigenze e agli interessi particolari della regione. Possiamo avere due ipotesi: - Prima Ipotesi: quando lo stato emana una legge cornice e la regione emani la sua legge regionale che però, è in contrasto con il principio della legge cornice, in questo caso la legge regionale e ritenuta costituzionalmente illegittima. - Seconda Ipotesi: lo Stato, oltre alla normativa di principio, emana anche una norma di dettaglio, se la regione emana la sua norma di dettaglio, essa prevarrà su quella statale. La Potestà Legislativa Regionale Residuale: è prevista nelle materie che non sono espressamente riservate alla potestà legislativa concorrente Stato-regione e alla potestà legislativa esclusiva dello stato. La Potestà Legislativa Esclusiva: appartiene allo stato nelle materie che il comma 2 dell’articolo 117 gli riserva. Il procedimento di formazione della legge regionale Iniziativa Legislativa: da parte della giunta e dei singoli consiglieri o per iniziativa popolare Formazione Dell’Atto Vero e Proprio: con la elaborazione e discussione in commissione e la conseguente approvazione da parte del consiglio regionale a maggioranza relativa Promulgazione: da parte del presidente della giunta Pubblicazione: avviene nel BUR mentre in Sicilia avviene nella GURS I limiti della legislazione regionale 1) Il rispetto della costituzione 2) I vincoli che derivano dall’ordinamento comunitario 3) I Vincoli che derivano dagli obblighi internazionali 12 di 50 fi Le norme trasversali tra stato e regioni: materie attribuite alla potestà legislativa esclusiva dello stato che possono incidere o interferire nelle materie che la costituzione assegna alla competenza regionale, ad esempio beni culturali o funzioni degli enti locali. (Materie trasversali) Il principio di sussidiarietà: applicato alla funzione amministrativa, strumento necessario ad assicurare l’esercizio unitario tra stato regioni ed enti locali, laddove il livello amministratore non intervenga, interviene il livello superiore per regolare un determinato rapporto, si tratta di un potere sostitutivo per assicurare l’esercizio unitario della funzione. (Art 118) La Conferenza Stato-regioni: organo collegiale istituito nel 1983 che si occupa di assicurare l’intesa e la collaborazione tra lo stato e le autonomie regionali e locali. È presieduta dal presidente del consiglio ed è composta dai ministri e dai presidenti delle regioni. Quando i temi riguardano gli interessi sia delle regioni, sia delle autonomie locali, si riunisce la conferenza uni cata, cioè le due conferenze riunite in un unica composizione (stato-regioni e stato- autonomie) Il sistema della nanza regionale: l’autonomia nanziaria delle regioni a statuto ordinario e degli enti locali è riconosciuta dall’articolo 119 come autonomia di spesa e di entrata, che deve rispettare il principio dell’equilibrio del bilancio, consentendo l’indebitamento solo per spese di investimento e non spese correnti (come gli stipendi). È attribuito alle regioni anche il potere di determinare proprie tasse e imposte, ad esempio l’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) Gli Statuti Regionali Statuti Ordinari: Articolo 123, prevede uno statuto regionale che possa essere modi cato con una legge regionale approvata dal consiglio regionale con due deliberazioni a distanza di almeno due mesi l’una dall’altra e con maggioranza assoluta (procedura “aggravata”). Entro 30 giorni dalla pubblicazione dello statuto regionale approvato, il governo nazionale può decidere di ricorrere alla Corte Costituzionale, qualora ritenga che la legge che approva lo statuto sia illegittima costituzionalmente. Nell’articolo 121 sono previsti gli organi della regione: il consiglio regionale(funzione legislativa e controllo) e la giunta e il suo presidente(funzione esecutiva). L’articolo 122 prevede espressamente la incompatibilità del ruolo di consigliere regionale con quello di parlamentare nazionale o europeo. L’articolo 126 prevede invece il potere da parte del consiglio regionale, attraverso il voto di una mozione motivata a maggioranza assoluta dei componenti, di esprimere la s ducia nei confronti del presidente della giunta regionale, che comporta le dimissioni del presidente della giunta e lo scioglimento del consiglio regionale. Gli Statuti Speciali: De niscono direttamente ed autonomamente i principi, le nalità regionali, l’organizzazione, la forma di governo e gli organi principali. Le regioni a statuto speciale sono: Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, Trentino-Alto Adige e la Valle D’Aosta. La Potestà Legislativa Esclusiva: non può essere prevista per le regioni ordinarie. Gli statuti presentano un elenco di materie in cui la regione può legiferare in via esclusiva, signi ca che nell’ambito di quella materia prevale la legge regionale. La Potestà Legislativa Concorrente: la prevedono tutte le regioni a statuto speciale tranne la Valle D’Aosta. 13 di 50 fi fi fi fi fi fi fi fi La Potestà Legislativa Integrativa o Attuativa: prevista da tutte le regioni a statuto speciale tranne la Sicilia, si lascia alla regione il compito di integrare, con legge regionale, la legge dello stato, adeguandola alle esigenze particolari della regione stessa. La Clausola di “Maggior Favore”: introdotta dalla legge costituzionale 3/2001, garantisce le autonomie speciali estendendo ad esse le forme di autonomia maggiori che dovessero essere riconosciute dalla costituzione alle altre regioni ordinarie. Le Norme di Attuazione degli Statuti Speciali: gli statuti speciali hanno delle norme di attuazione, che stabiliscono il trasferimento delle funzioni, degli u ci e del personale dallo stato alle regioni. La Forma di Governo degli Statuti Speciali: è concessa la libertà di scelta della forma di governo, si tratta di una legge regionale rinforzata, dato che per la sua approvazione è prevista e richiesta la maggioranza assoluta dei membri del consiglio regionale e la possibilità di richiedere un referendum di tipo confermativo, entro tre mesi dalla sua pubblicazione, da 1/50 degli elettori o da 1/5 dei consiglieri regionali. La Sicilia, Sardegna e Friuli-Venezia Giulia hanno adottato la forma di governo con l’elezione diretta del presidente della regione. Trentino-Alto Adige e Valle D’Aosta hanno mantenuto la forma di governo precedente alla riforma. La Speci cità della regione Trentino-Alto Adige e delle province autonome di Trento e Bolzano: Eleggono a maggioranza assoluta e scrutinio segreto il presidente della Regione, hanno forme di governo diverse, nella provincia di Trento viene adottato il sistema di elezione diretta del presidente vincente, mentre nella provincia di Bolzano si è mantenuto un sistema proporzionale. Il Controllo di Legittimità sulle Leggi Regionali: oggi c’è una procedura uniforme in ordine al modo e ai tempi previsti per sollevare la questione di legittimità davanti alla corte costituzionale, che da la possibilità al governo di sollevare una questione di legittimità nei confronti della legge regionale che ritiene illegittima, entro sessanta giorni dalla pubblicazione della legge regionale. Gli Enti Locali Il Comune: con autonomia statuaria, de nisce l’organizzazione e la funzione amministrativa da svolgere, mediante delibera del consiglio comunale o con le ordinanze del sindaco. Gli organi del comune sono il Sindaco (eletto insieme al consiglio dagli elettori), la Giunta comunale(organo che collabora con il sindaco) e consiglio comunale (organo collegiale, vota e approva le delibere) La Provincia: ente intermedio tra Regione e Comune, i suoi organi sono il presidente della provincia, la giunta provinciale e il consiglio provinciale. La Città Metropolitana: sostituisce la Provincia ed è presieduta dal sindaco del capoluogo. I suoi organi sono il Sindaco metropolitano e il Consiglio. CAPITOLO 9 14 di 50 fi fi ffi La Forma di Governo Parlamentare in Italia: caratterizzata dal rapporto di ducia tra Parlamento e Governo, richiesto da quest’ultimo per poter esercitare la sua funzione. Se dovesse venir meno la ducia il governo cadrebbe, e il presidente del consiglio dovrebbe subito presentare le dimissioni davanti al presidente della repubblica. Il governo deve avere il sostegno della maggioranza del Parlamento, sia dalla camera dei deputati che dal senato della repubblica. La Formazione Del Governo: Consiglio dei Ministri, Pubblica Amministrazione e Organi ausiliari (dall’art 92 all’art.94). L’art 92 distingue la natura e la composizione del governo e come e da chi viene formato il governo. Riguardo alla natura, il governo è un organo complesso, in quanto costituito da ulteriori organi quali il presidente del consiglio dei ministri e i ministri stessi che compongono il consiglio dei ministri. Il presidente del consiglio, seppur assuma un ruolo rilevante, rimane alla pari con gli altri componenti del governo. L’indirizzo Politico: Obbiettivi politici e di programma che si intendono perseguire, la sua titolarità non appartiene solo al governo ma anche al parlamento. Il Presidente del Consiglio: razionalizza e istituzionalizza l’assetto organizzativo e le competenze della presidenza del consiglio dei ministri (legge 400 del 1988) e detiene poteri come: - Mantenere l’unità dell’indirizzo politico ed amministrativo - Promuovere e coordinare le attività dei ministri in ordine dagli atti che riguardano la politica generale del governo - Proporre al presidente della repubblica la nomina dei ministri - Comunicare alle camere la composizione del governo e ogni mutamento in essa intervenuta - Chiedere la ducia - Contro rmare gli atti del consiglio dei ministri e dal presidente della repubblica per la promulgazione delle leggi - Promuovere e coordinare l’azione del governo nei rapporti con le autonomie regionali e locali, oltre che con l’unione europea, ed è responsabile degli impegni assunti a livello europeo - Presentare disegni di legge di iniziativa del governo alle camere - Promuovere gli adempimenti conseguenti alle decisioni della corte costituzionale La legge 400/88 inoltre indica le attribuzioni del Consiglio dei ministri che: - determina la politica generale del governo e l’indirizzo generale dell’azione amministrativa - Delibera su ogni questione relativa all’indirizzo politico ssato dal rapporto duciario con le camere - Dirime i con itti di attribuzione tra i ministri E può deliberare: - dichiarazioni relative all’indirizzo politico del governo - Decreti-legge, legislativi e i regolamenti da emanare con decreto del presidente della repubblica - Disegni di legge da presentare o presentati al parlamento - Ricorsi alle le leggi regionali e delle province autonome - Atti in sostituzione dell’amministrazione regionale - Linee di indirizzo in tema di politica internazionale e comunitario - Progetti sui rapporti stato e chiesa I Ministri: Membri del Governo e del Consiglio dei Ministri, posti al vertice del ministero, con competenze assegnate per materia. Vi possono essere ministri con portafoglio (se hanno capacità di spesa diretta sulla base delle somme assegnate dal bilancio dello stato) e ministri senza portafoglio(che esercitano funzioni a loro delegate dal presidente del consiglio) A tali organi si aggiungono secondo la legge 400/88: 15 di 50 fi fl fi fi fi fi fi - I Vicepresidenti del Consiglio dei Ministri: se nominati sostituiscono il presidente del consiglio in caso di sua assenza. - I Sottosegretari di Stato: nominati con decreto del Presidente della repubblica, su proposta del presidente del consiglio. I sottosegretari “coadiuvano” il presidente del consiglio o i ministri, i quali gli conferiscono delle deleghe su speci che materie, inoltre, partecipano alle sedute delle camere sulle materie di competenza attenendosi alle direttive del ministro. - I Viceministri: che diversamente dai sottosegretari, possono essere chiamati a partecipare al consiglio dei ministri, ma non hanno diritto al voto. - I Commissari straordinari del Governo: nominati con decreto del presidente della repubblica, su proposta del presidente del consiglio e su delibera del consiglio dei ministri. Essi sono chiamati a svolgere attività speci che e con riguardo a situazioni straordinarie. La Formazione del Governo: Il primo atto che condurrà alla formazione del governo è la nomina del presidente del consiglio e dei ministri da parte del presidente della repubblica. Il governo si deve formare: - A seguito delle elezioni politiche: mediante le quali viene rinnovato il Parlamento con i nuovi eletti, e che, in base al risultato elettorale, dovrà esprimere una maggioranza parlamentare capace di sostenere un governo. - A seguito della caduta di un governo. Appena concluse le elezioni per il rinnovo della camera dei deputati e del senato della repubblica, si apre la fase della formazione del governo. L’attuale sistema elettorale per l’elezione delle due Camere è un sistema misto, che presenta e etti di un sistema proporzionale: - il 37% dei seggi vengono assegnati con sistema maggioritario puro in corrispondenti collegi uninominali. - Il 61% dei seggi viene assegnato con metodo proporzionale sulla base di collegi plurinominali tra liste o coalizioni che abbiano superato la soglia di sbarramento del 3% per le liste e del 10% per le coalizioni - Il 2% dei seggi è attribuito tra le circoscrizioni estere, a seguito del voto degli italiani residenti all’estero L’elettore esprime un solo voto che ha e etti sia per la lista proporzionale che per il collegio uninominale. Non è previsto il voto di preferenza, sono le segreterie di partito a presentare le liste secondo l’ordine scelto dal partito stesso. L’elettore vota il partito senza dare una preferenza per un candidato. Il presidente della repubblica, a seguito del risultato elettorale, apre la fase delle consultazioni di tutte le forze politiche che hanno espresso una presenza in parlamento, per sentire la posizione di ciascuno. A seguito delle consultazioni, il presidente della repubblica trae le conclusioni e conferisce l’incarico alla personalità che sembra avere il sostegno delle forze politiche di maggioranza. Il presidente del consiglio incaricato accetta “con riserva” (prima di accettare il mandato a formare il governo, procederà a svolgere un giro di sue consultazioni tra le forze politiche di maggioranza) il presidente del consiglio cerca l’accordo sul programma di governo, individuando i punti programmatici condivisi da tutte le forze della coalizione: i partiti più forti 16 di 50 ff fi ff fi avranno numero di ministri e peso politico maggiore rispetto alle forze politiche con forza elettorale minore. In circostanze più complesse ed incerte il presidente della repubblica può fare ricorso al mandato esplorativo( conferisce il mandato ad una personalità esterna al governo per svolgere un ulteriore fase di approfondimento della situazione politica) o al pre-incarico (a da al soggetto che si ritiene di dover in seguito incaricare, il ruolo di sondare preventivamente la situazione fra le forze politiche). Se non si dovesse raggiungere l’intesa, l’incaricato dovrebbe recarsi dal presidente sciogliendo negativamente la riserva, in questo caso il Presidente della repubblica ha due opzioni: ricominciare le consultazioni per capire se vi siano le possibilità che ci sia una nuova maggioranza parlamentare che sostenga il governo, o sciogliere le camere per andare a nuove elezioni. Nel caso del raggiungimento di un intesa, il Presidente del consiglio incaricato scioglie la riserva positivamente e si presenta al presidente della repubblica con il programma e la lista dei ministri. Dopo la nomina, 24 ore circa, il presidente del consiglio e i ministri si presentano formalmente ed u cialmente davanti al Presidente della repubblica, nelle cui mani prestano giuramento, il che sancisce l’entrata del governo nell’esercizio delle sue funzioni, ma soltanto per la gestione dell’ordinaria amministrazione, in quanto per operare nel pieno dei suoi poteri dovrà ottenere la ducia delle due Camere entro 10 giorni dalla formazione del governo. La ducia viene accordata o revocata da ciascuna camera. La Mozione di s ducia: strumento con il quale può determinarsi la crisi di governo, deve essere motivata e votata per appello nominale, e sottoscritta da almeno 1/10 dei componenti delle camere e se viene votata dalla maggioranza in una delle due camere, signi ca che non vi è più la ducia da parte della maggioranza del parlamento e di conseguenza il governo è costretto a dimettersi. La Questione di ducia: prevista e disciplinata dai regolamenti parlamentari, serve per ra orzare un iniziativa o proposta legislativa del governo, che ritiene essenziale per la realizzazione del suo programma. Un voto contrario sarà considerato come voto di s ducia, con la conseguente caduta del governo. Il rapporto di ducia si manifesta attraverso le funzioni principali riconosciute dalla costituzione al parlamento: La funzione Legislativa: nalizzata alla formazione della legge, le due camere devono esercitare la funzione legislativa collettivamente, il procedimento di formazione riguarda il passaggio della proposta di legge prima in una camera e, a seguire, nell’altra no a raggiungere l’approvazione da parte di ciascuna camera sul medesimo testo. La funzione di Controllo si esercita attraverso: - L’interrogazione parlamentare: una domanda che un parlamentare rivolge al governo per sapere se un fatto determinato sia vero. - L’interpellanza parlamentare: una domanda rivolta da un collegio di parlamentari al governo per conoscere le sue intenzioni riguardo un fatto o una situazione esistente. La funzione di Indirizzo si esercita attraverso: - La mozione: atto presentato dal capogruppo parlamentare o da un certo numero di parlamentari per aprire una discussione sull’attività del governo alla quale segue una votazione. 17 di 50 fi fi ffi fi fi fi fi fi fi fi fi ffi ff - L’ordine del giorno: atto collegato ad una legge che è in fase di approvazione, il governo può accettarlo o non accettarlo, ma la decisione non ha grandi e etti perché si riduce ad un interlocuzione tra governo e la camera dove l’atto è stato presentato. - La risoluzione: atto di indirizzo con il quale si da un orientamento su temi speci ci della politica del governo. L’inchiesta parlamentare: Istituzione di Commissioni per questioni di interesse generale alla quale vengono riconosciuti gli stessi poteri dell’autorità giudiziaria. La Struttura del Parlamento: è una struttura bicamerale, formata da due camere che esercitano la funzione legislativa e controllano l’operato del governo. Il senato della repubblica si riunisce in seduta comune presso la sede della camera dei deputati Per eleggere: - Il presidente della repubblica - 5 giudici dei 15 della corte costituzionale - 1/3 dei membri laici del consiglio superiore della magistratura E per votare: - I membri aggregati (sorteggiati per giudicare sulle accuse al presidente della repubblica) - Presidente della repubblica - La messa in stato di accusa del presidente della repubblica Elementi distintivi tra Camera dei Deputati e Senato della Repubblica: L’elettorato attivo: i cittadini hanno diritto al voto e sono iscritti nelle liste elettorali a 18 anni per la Camera dei Deputati e 25 anni per il Senato. L’elettorato passivo: i cittadini che possono candidarsi alle elezioni, 25 anni per la Camera e 40 anni per il Senato. Componenti delle Camere: prima del 2019, 630 membri per la Camera e 315 per il Senato con 5 senatori a vita per mandato, dopo il 2019 il numero è stato ridotto a 400 membri per la Camera e 200 per il Senato. Il sistema elettorale in Italia è un sistema misto, in parte maggioritario a turno unico con collegi uninominali e in parte con liste bloccate di partito. Sistema proporzionale Puro: durato no al 1993, avrebbe assegnato la maggioranza del 65% alla lista che avesse superato la maggioranza dei voti validi. Sistema maggioritario Mattarellum: caratterizzato dalle coalizioni costituite prima del voto 75% dei seggi assegnati in collegi uninominali, e del 25% con liste proporzionali bloccate. Sistema proporzionale corretto Porcellum: corretto da un premio di maggioranza elevato da assegnare alla coalizione di liste bloccate che dichiarano l’adesione ad una coalizione per poter ottenere la maggioranza dei voti. Sistema proporzionale Italicum: prevede una clausola di sbarramento al 3% e un premio di maggioranza alla lista che avesse ottenuto almeno il 40% dei voti. 18 di 50 fi ff fi Per potere assumere e mantenere lo status di Parlamentare non ci devono essere le accuse di: Ineleggibilità: quando mancano alcuni requisiti che determinano un impedimento giuridico preesistente alla elezioni. Sono ineleggibili sindaci di comuni superiori a 20.000 abitanti, il capo di Polizia, il prefetto, i diplomatici, chi non gode di elettorato passivo ed i magistrati che non siano in aspettativa. Incompatibilità: deriva da un cumulo di cariche o funzioni che la legge non consente e sopravviene alla elezioni. Il soggetto deve optare tra le due cariche. Sono incompatibili con la funzione di parlamentare il presidente della repubblica, il membro del consiglio superiore della magistratura, il consigliere regionale e alcune cariche di enti statali. Incandidabilità: a di erenza della ineleggibilità dipende dalla legge e prescinde dalla volontà del soggetto. Prerogative ed obblighi del parlamentare: lo status di parlamentare comporta alcune prerogative ed obblighi. Il parlamentare non ha vincolo di mandato, ma rappresenta la Nazione e dunque, svolge la sua funzione guardando all’interesse generale per consolidare il rapporto con il territorio in cui è stato eletto. Nel nostro sistema vige il divieto di mandato imperativo, il parlamentare decide, vota ed interviene senza vincolo di mandato e nell’interesse pubblico. Vincolo al partito d’appartenenza: vincolo nei confronti del gruppo parlamentare, ovvero l’obbligo di seguire le indicazioni date dal gruppo sulla linea da tenere e sui voti da esprimere nel procedimento di approvazione delle leggi. Finanziamento della politica: nasce nel 1974 per iniziativa di Flaminio Piccoli che prevedeva il nanziamento in via diretta e in via indiretta, fu eliminato totalmente nel 2014. L’immunità Parlamentare: prevista dall’articolo 68 della costituzione ma soltanto per i voti dati e le opinioni espresse nell’esercizio della funzione parlamentare. Al di fuori di tale ambito, il parlamentare risponde delle sue opinioni come ogni altro cittadino (di amazione o calunnia). L’immunità dei membri del governo: godono di un regime di immunità che li preserva da azioni penali strumentali. La Giunta e la Camera di appartenenza dovranno veri care soltanto la sussistenza di tali motivi che giusti cano e legittimano l’atto del Ministro senza ovviamente, giudicare gli aspetti processuali in ordine alla sussistenza del reato, quanto attività riservata al Giudice. Il Tribunale dei Ministri: è il collegio giudicante, formato da giudici ordinari estratti a sorte, rinnovato ogni due anni. Gli organi delle Camere: Il Presidente: che presiede l’Aula, rappresenta la camera all’esterno ed è a capo dell’amministratore della Camera. L’u cio di presidenza: L’organo collegiale formato dal presidente e dai rappresentanti dei gruppi parlamentare. Ha funzioni amministrative interne (approvare il bilancio della camera oppure gli 19 di 50 fi ffi ff fi ff fi organi amministrativi della camera stessa) oltre al potere di decidere sulla formazione dei gruppi e delle commissioni parlamentari. La Conferenza dei Capigruppo: composta dal presidente della Camera e da tutti i capigruppo e se necessario da un rappresentante del governo, decide sull’ordine dei lavori, l’ordine del giorno e sul calendario delle sedute. Al senato decide all’unanimità, alla camera con maggioranza quali cata dei 3/4. Altri organi con funzioni speci che: - La giunta delle elezioni - La giunta delle autorizzazione a procedere - La giunta per il regolamento Le Commissioni Parlamentari: motore della funzione legislativa e del procedimento di formazione delle leggi. Possono essere di due tipi: Commissioni Permanenti: sono 14 e sono distinte in base alla materia, ognuna di essa si occupa di discutere, emendare ed approvare il testo che viene poi trasmesso all’aula per l’approvazione nale. Le Commissioni Speciali: quelle che possono essere istituite per particolari esigenze o interesse generale, sono istituite raramente per particolari situazioni o per questioni di particolare complessità, come nella fase transitoria tra il momento successivo al risultato elettorale relativo alle lezioni delle camere e la formazioni delle nuove commissioni permanenti. Commissioni di inchiesta e Commissioni Bicamerali. Gli organi giurisdizionali interni: Le camere esercitano anche funzioni giurisdizionali per quanto riguarda tutte le quelle questioni che rientrano nell’ambito dell’amministrazione della Camera, quale giudice speciale. Si parla in tal caso di AUTODICHIA, ovvero la facoltà di cui godono alcuni organi costituzionali, di decidere autonomamente ed in deroga al principio di separazione dei poteri, i ricorsi avanzati dai propri dipendenti attraverso atti di amministrazione prodotti dagli organi stessi. Il Parlamento in seduta comune si riunisce per: - Eleggere il presidente della repubblica con l’integrazione dei consiglieri regionali (grandi elettori) 3 per regione, 1 per la valle d’Aosta. - Per eleggere 5 giudici della corte costituzionale. - Per eleggere 1/3 dei membri laici del CSM. - Per votare l’elenco dei cittadini dal quale verranno sorteggiati i membri “aggregati” che giudicheranno, con la corte costituzionale, sulle accuse mosse al presidente della repubblica. - Per votare la messa in stato d’accusa del presidente della repubblica. Il Presidente della Repubblica: Garante dell’unità nazionale e soprattutto organo di garanzia, nella forma di governo parlamentare il presidente della repubblica svolge un ruolo fondamentale, sia nella fase di formazione del governo, sia nel corso dell’attività del governo e nella gestione di una possibile crisi, risolvibile con la formazione di un nuovo governo o con lo scioglimento delle camere e l’indizione delle elezioni per il loro rinnovo. 20 di 50 fi fi fi Elezione e mandato del presidente della repubblica: dall’articolo 83 della costituzione si rileva che: In primo luogo: il presidente viene eletto dal parlamento in seduta comune, all’elezione partecipano tre delegati per ogni regione eletti dal consiglio regionale, in modo che sia assicurata la rappresentanza della minoranza. In secondo luogo: la costituzione per l’elezione richiede una maggioranza quali cata dei 2/3, che coinvolge anche la minoranza parlamentare, e soltanto in caso di esito negativo alla terza votazione ammette le elezioni da parte della maggioranza assoluta. La durata del mandato del presidente della repubblica è di 7 anni. Può accadere che il presidente della repubblica versi in una situazione di: - Impedimento Permanente: caso meno ricorrente di impossibilità di esercitare le funzioni, si aprirà immediatamente il procedimento per una nuova elezione ed è prevista la supplenza da parte del presidente del Senato, ovvero la seconda carica dello stato. - Impedimento Temporaneo: ad esempio in caso di viaggio all’estero del presidente della repubblica, il presidente del senato supplisce alle sue funzioni no a quando non saranno cessate le cause dell’impedimento. I poteri del presidente della repubblica: - nomina il presidente del consiglio e i ministri - Nomina 1/3 dei giudici della corte costituzionale - Nomina no ad un massimo di cinque senatori a vita - Promulga, dopo l’approvazione delle camere, le leggi. - Invia messaggi alle camere, contro rmati dal presidente del consiglio. - E ettua esternazioni, rivolgendo ai cittadini attraverso discorsi pubblici, lettere u ciali o interviste, specialmente quando la situazione politica attraverso momenti di instabilità. - Può rinviare una legge alle camere con messaggio motivato, qualora rilevi perplessità sul piano della legge attività costituzionale. - Emana sotto forma di decreto tutti gli atti del governo con forza di legge e i regolamenti governativi. - Indice elezioni e referendum. - Rati ca i trattati internazionali. - Dispone lo scioglimento dei consigli comunali e provinciali. - Emana tutti i vari atti amministrativi deliberati dal consiglio dei ministri. La responsabilità del presidente e la contro rma: Atto del presidente della repubblica deve essere contro rmato dai ministri proponenti o dal presidente del consiglio, per validità stessa dell’atto presidenziale. Il nostro sistema non prevede la possibilità di s duciare politicamente il presidente della repubblica: l’unica ipotesi di responsabilità presidenziale è di tipo giuridico ma vanno naturalmente distinti gli atti compiuti nell’esercizio della sua funzione presidenziale e quelli compiuti dal di fuori della sua funzione. Nell’esercizio della funzione il presidente è responsabile penalmente soltanto per alto tradimento e attentato alla costituzione. Gli Atti del presidente della repubblica: - Atti formalmente e sostanzialmente presidenziali: cui contenuto è deciso dal presidente che formalmente li emana(messaggi presidenziali o nomina dei giudici costituzionali) 21 di 50 ff fi fi fi fi fi fi fi fi ffi - Atti formalmente presidenziali e sostanzialmente governativi: cui contenuto è deciso dal governo ed emanati dal presidente (atti di governo con forza di legge o regolamenti) - Atti Complessi: cui contenuto è deciso d’accordo tra presidente e governo emanato dal presidente ( nomina del presidente del consiglio o lo scioglimento anticipato delle camere) CAPITOLO 10 Le fonti del diritto dello Stato si distinguono in: - Fonti Costituzionali (legge di revisione costituzionale e le altre leggi costituzionali) - Fonti Primarie ( la legge e gli atti aventi forza di legge, il referendum abrogativo) - Fonti Secondarie (i regolamenti governativi) La nostra Costituzione è “rigida”, per la modi ca di una legge costituzionale c’è bisogno di un procedimento aggravato. La legge di revisione e le altri leggi costituzionali: sono fonti super-primarie, superiori alle fonti primarie e allo stesso livello della Costituzione. La di erenza con quest’ultima si manifesta soltanto nel contenuto ma non nel procedimento di approvazione, che è identico. La Legge di Revisione Costituzionale ha come contenuto la modi ca di una disposizione del testo della costituzione, per cui viene cambiato, modi cato e revisionato un articolo o parte di un articolo on una parte della costituzione. Le Altre Leggi Costituzionali non toccano e non modi cano il testo della costituzione ma integrano la costituzione oppure costituzionalizzano una certa materia, che non potrà essere modi cata che da una nuova legge costituzionale. La Legge Costituzionale Rinforzata: prevista dall’articolo 132, riguarda la fusione o la creazione di nuove regioni, per fondere d’esempio due regioni in un unica regione o per creare una nuova ragione. Limiti alla revisione Costituzionale: la costituzione indica quali principi e quali valori costituzionali non possono essere oggetto di revisione costituzionale, sono presenti due limiti: - Il limite esplicito: ad esempio “la forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale” tale limite è comunque de nito assoluto perché caratterizza la forma di governo del paese. - I limiti impliciti: non vengono espressamente a ermati dalla costituzione ma sono principi e valori supremi che non possono essere modi cati come il principio del lavoro, dell’inviolabilità dei diritti dell’uomo e dell’uguaglianza. Il Procedimento aggravato di approvazione della legge costituzionale: viene disciplinato dall’articolo 138 ed è lo stesso della legge di revisione e per le altre leggi costituzionali. L’iniziativa legislativa Possono presentare proposte di legge costituzionale: - Governo 22 di 50 fi fi fi fi ff ff fi fi fi - Parlamentari - Corpo elettorale - Consigli regionali - CNEL (consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) L’iniziativa governativa è più forte, in secondo luogo anche l’iniziativa parlamentare, specialmente se presentata da un gruppo di maggioranza. Il procedimento aggravato di approvazione della legge costituzionale: avviene in sede referente ed inizia con l’assegnazione alla commissione a ari costituzionali. All’approvazione della legge costituzionale si giunge una doppia deliberazione da parte delle due camere: - Prima Deliberazione: le camere possono votare anche a maggioranza relativa a patto che i testi approvati dalle due camere siano identici. - Seconda Deliberazione: si può e ettuare a distanza di almeno 3 mesi dalla prima. La costituzione descrive due ipotesi: la prima prevede che qualora il disegno di legge venga approvato da 2/3 dei componenti di ciascuna camera, la legge costituzionale viene promulgata dal presidente della repubblica e pubblicata nella gazzetta u ciale, invece la seconda ipotesi prevede che se il disegno di legge viene approvato con una maggioranza inferiore dei 2/3, la legge costituzionale viene pubblicata nella gazzetta u ciale solo ai ni cognitivi. La richiesta di referendum costituzionale può essere avanzata da: - 1/5 dei membri di ciascuna camera - 5 consiglieri regionali - 500.000 elettori È su ciente la richiesta di una di queste categorie, se richiesto gli elettori saranno chiamati a votare sul referendum costituzionale in una domenica compresa tra il cinquantesimo e il settantesimo giorno successivo alla data di indizione del referendum. Se non viene richiesto il referendum, il presidente della repubblica promulgherà la legge costituzionale. Il referendum può essere: - Costituzionale: in quanto è la materia della legge di revisione. - Sospensivo: in quanto sospende l’entrata in vigore della legge. - Confermativo: in quanto attraverso il referendum il popolo può confermare o non confermare la legge costituzionale. Gli e etti dell’approvazione della legge costituzionale Nel caso in cui la legge costituzionale venga approvata con una maggioranza inferiore ai 2/3, può essere richiesto il referendum in quanto le minoranze non ottemperano la legge costituzionale e rimettono al popolo la decisione di approvare o meno la legge. La legge ordinaria dello stato: La costituzione a erma che la funzione legislativa è riconosciuta al parlamento, che la esercita collettivamente nelle due camere. La costituzione ammette che a volte il governo possa esercitare la funzione legislativa attraverso atti con forza di legge. Vi sono tre procedimenti di formazione della legge: 23 di 50 ffi ff ff ff ffi ff ffi fi In sede referente: coinvolge pienamente la commissione e l’aula, e prevede: - Fase Istruttoria: si svolge interamente in commissione, il presidente della commissione nomina un relatore che espone i punti salienti del progetto di legge, segue la discussione generale e si passa all’esame e alla discussione dei singoli articoli e alla votazione degli emendamenti. Il testo viene approvato con una relazione nale ed è nominato un relatore in aula d’ordine al progetto di legge, come è stato de nito in commissione. - Fase dell’approvazione: si svolge in aula, il relatore espone il contenuto e l’esame svolto in commissione, per poi passare all’esame dei singoli articoli e degli emendamenti con la votazione su ogni articolo. Si passa alla votazione nale dell’intero progetto di legge, che deve essere approvato con voto palese e a maggioranza semplice. In sede deliberante: il procedimento è più veloce, coinvolge soltanto la commissione che non si limita alla fase istruttoria ma procede anche all’approvazione del progetto di legge, solitamente questa procedura riguarda legge che non hanno particolare rilievo “leggine”. In sede redigente: procedimento non previsto dalla costituzione ma soltanto dai regolamenti parlamentari, la commissione è chiamata a redigere il testo in articoli e trasmettere tutto all’aula per l’approvazione nale, l’aula quindi può approvarla o non approvarla senza però poterle apportare modi che. Alla camera può essere chiesta dall’aula, al senato solo dal presidente. La Navetta: il bicameralismo perfetto esige che le camere svolgano le medesime funzioni, una proposta di legge diventa legge soltanto se viene approvata nell’identico testo da ciascuna camera. Il progetto legge viene trasmesso da una camera all’altra no a quando le due camere non approvino il medesimo testo di legge. Promulgazione e pubblicazione: una volta approvato dalle due camere il medesimo testo, il progetto di legge è perfetto. Il governo deve trasmettere la legge al presidente della repubblica per essere promulgata entro un mese dall’approvazione. Se il presidente della repubblica dovesse ritenere illegittima la legge, può esercitare il suo potere di rinvio della legge alla camera con un messaggio motivato. Le camere possono accogliere o no le indicazioni del presidente della repubblica, in caso di conferma del testo originario già approvato in precedenza, il presidente della repubblica dovrà promulgare la legge poiché il potere di rinvio può essere manifestato solo una volta, la promulgazione della legge avverrà pubblicando il testo nella gazzetta u ciale della repubblica italiana e comincerà a produrre e etti giuridici dopo 15 giorni dalla pubblicazione “vacatio legis” La legge ordinaria rinforzata: si distingue dalla tipica legge ordinaria perché per la sua approvazione la costituzione richiede una serie di adempimenti preventivi, senza i quali la legge non è legittima. Le Leggi Atipiche: leggi che sebbene presentano la forma della legge, se ne discostano, sia per la disciplina a cui rispondono, sia con riguardo al procedimento ed alla competenza. Per essere approvate occorre una particolare competenza o trovano particolari limiti di diritto internazionale, oppure non possono essere oggetto di abrogazione come le ordinarie leggi dello stato. La legge provvedimento: atto unico che si manifesta come una legge ed un provvedimento, può contenere la fonte condizionata e la fonte condizionante. L’eventuale illegittimità può essere giudicata solo dalla corte costituzionale. 24 di 50 fi fi fi fi ff fi fi ffi Gli atti governativi con forza di legge Decreto Legge: ha una forza attiva di modi care una legge del parlamento perché è gerarchicamente posto sullo stesso piano, è regolato dall’articolo 77 della costituzione e dalla legge 400 del 1988 nei quali si evince: - Il decreto legge può essere adottato dal governo in casi straordinari. - È richiesta la condizione della necessità e dell’urgenza. - Ha e cacia immediatamente, il giorno stesso della sua pubblicazione nella gazzetta u ciale. - È un provvedimento provvisorio e dura massimo 60 giorni. La legge di conversione: può modi care il contenuto del decreto legge. Limiti alla decretazione d’urgenza (materie non disciplinabili con decreto legge): - Materia costituzionale - Materia elettorale - Approvazione del bilancio - Autorizzazione alla rati ca dei trattati internazionali - Conversione dei decreti legge - Delegazione legislativa Il Decreto legislativo: regola materie complesse speci che (testi unici, codici…) previa legge di delegazione da parte del parlamento. Art 76 Art 77 comma 1: “il governo non può senza delegazione delle camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria” Per poter autorizzare l’esercizio della funzione legislativa del governo devono essere presenti nella delega i seguenti elementi: - Che il destinatario della delega sia il governo (nella sua collegialità) - Che essa avvenga con predeterminazione di principi e criteri direttivi - Concerna oggetti de niti. Il Referendum abrogativo: Il popolo viene chiamato a votare per decidere se voglia abrogare o non abrogare una legge o parte della legge. Art 75 Esistono tre tipi di referendum: - Abrogativo - Consultivo - Costituzionale 25 di 50 ffi fi fi fi fi fi ffi Quorum Strutturale e di validità: Il Quorum strutturale è richiesto per poter considerare valido il referendum, occorre che vada a votare la maggioranza degli elettori. Il Quorum di validità / risultato è la maggioranza tra voti a favore o contrari all’abrogazione. Validità ed ammissibilità del referendum: il referendum abrogativo deve essere indetto dal presidente della repubblica, ma prima deve passare al vaglio della corte di cassazione per la sua validità e dalla corte costituzionale per l’ammissibilità. La richiesta del referendum: va depositata ogni anno dal 1 gennaio al 30 settembre presso la cancelleria della corte di cassazione. Il referendum è indetto con decreto del presidente della repubblica, con il quale viene ssata la data in una domenica tra il 15 aprile e il 15 giugno. Nel caso di scioglimento anticipato delle camere, il referendum si intende automaticamente sospeso. I regolamenti governativi: sono fonti del diritto secondarie ed occupano una posizione sottostate le fonti primarie. Non possono essere in contrasto con le fonti primarie, e, qualora lo fossero, sarebbero annullabili per illegittimità. Le tipologie di regolamenti adottati dal governo vengono de nite con l’articolo 400 del 1988. Al comma 1: Regolamenti di Esecuzione: si limitano a indicare le procedure per l’applicazione della legge o ad interpretare il contenuto delle fonti primarie cui fanno riferimento. Regolamenti di Attuazione: vengono adottati per integrare il contenuto della legge di riferimento (normativa di dettaglio), che si limita a disciplinare soltanto i principi fondamentali della materia, senza entrare nel dettaglio. Regolamenti Indipendenti: vengono adottati direttamente dal governo in assenza di una legge. Regolamenti di Organizzazione: regolano l’organizzazione e il funzionamento degli u ci della pubblica amministrazione. Al comma 2: Regolamenti Delegati: determinano il fenomeno della “delegi cazione” ossia l’attribuzione al governo del compito di regolamentare certe materie anche in deroga ad una disciplina precedentemente posta dalla legge. È prevista l’emanazione da parte del parlamento di una legge con la quale: - Si autorizza il governo ad emanare un regolamento che sostituisca una legge nella disciplina di una determinata materia. - Si determinano le norme generali regolatrici della materia da disciplinare con il regolamento. - Si dispone l’abrogazione delle norme in vigore. Nel momento in cui la legge di delegazione autorizza il regolamento, la legge oggetto della futura modi ca risulterà degradata, perdendo la forza di legge e cosi potrà essere modi cata da una fonte secondaria, divenuta, di pari grado. 26 di 50 fi fi fi fi fi ffi La legge 234 del 2012 prevede che si possa dare attuazione alle direttive comunitarie anche attraverso l’emanazione di regolamenti governativi, attraverso i regolamenti attuazioni delle direttive europee. I Regolamenti Ministeriali ed Interministeriali: atti amministrativi emanati sono forma di decreti ministeriali dal singolo ministro o da più ministri. Questi tipi di regolamenti sottostanno ad un doppio principio di legalità: devono essere previsti da una legge che conferisca il potere nelle materie di competenza del ministro o di autorità sottostanti al ministro, non possono contenere norme contrarie ai regolamenti emanati dal governo. Il Decreto Ministeriale e il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri: atti amministrativi “ministeriali” senza il parere del consiglio di stato nel controllo della conte dei conti. Questa tipologia di decreti ministeriali viene adottata dal presidente del consiglio dei ministri assumendo la denominazione di decreto del presidente del consiglio dei ministri (DPCM) Le Ordinanze di Necessità ed Urgenza: provvedimenti straordinari emanati dalle autorità pubblica amministrative sul presupposto della necessità dell’urgenza di provvedere rispetto una concreta situazione. Criteri per l’emanazione di tale tipo di ordinanza: - Temporaneità, e cacia limitata nel tempo, coerente con lo stato di necessità. - Motivata in modo speci co. - Non può essere emanata nei casi in cui sia prevista una riserva assoluta di legge. CAPITOLO 11 La Pubblica Amministrazione: Complesso di soggetti pubblici quali lo stato, gli enti territoriali e locali (regioni, città metropolitane, provincie e comuni), e gli enti non territoriali (enti pubblici di servizi o associativi) che svolgono attività amministrativa, che consiste nel porre in essere atti e provvedimenti amministrativi, sulla base del principio di legalità, ovvero nel rispetto della legge. In linea di massima abbiamo: - L’amministrazione dello stato, con tutti i suoi ministeri. - L’amministrazione degli enti pubblici diversi dallo stato, comprese le amministrazioni indipendenti, gli enti territoriali e gli enti non territoriali. Gli enti non territoriali: a di erenza degli altri enti come le regioni, provincie, comuni e città metropolitane, non hanno il territorio come elemento caratterizzante e si distinguono in: - Enti Pubblici Economici: svolgono la loro attività per la produzione di beni e servizi, non essenzialmente con ne di lucro. - Enti di Servizi: svolgono attività ausiliarie, di servizi, che altrimenti dovrebbero essere esercitati direttamente dallo stato (INPS, Istat, o le Università) - Enti Associativi: attraverso la sua società per azioni, svolge i compiti che gli sono assegnati nell’ambito di competenza (CONI). Gli enti pubblici locali: - Le Comunità Montane: forme di organizzazioni condivise tra comuni montani della stessa provincia. - I Consorzi tra Comuni. - Le Aziende Sanitarie Locali (ASL). - Le Camere di Commercio: svolgono una funzione attiva di coordinamento e controllo delle varie attività riguardanti le imprese e le attività economiche. - Aziende di promozione turistica. 27 di 50 ffi fi fi ff Gli Organi della Pubblica Amministrazione: - Amministrazione Attiva: u ci abilitati a seguire il procedimento amministrativo che porterà all’emanazione dell’atto amministrativo. - Organi Consultivi: di supporto e funzionali rispetto agli organi decisionali (Consiglio di Stato, che svolge anche funzioni consultive rispetto al governo, esprimendo il parere in ordine ai regolamenti che il governo intende adottare). - Organi di Controllo: valutano sulla base di criteri predeterminati le decisioni assunte da altri organi, ad esempio, la corte dei conti). I Pareri Amministrativi: obbligatori o facoltativi, a seconda se la legge imponga o meno l’obbligo di risiederli al ne della decisione. Nel caso di pareri obbligatori la mancata richiesta vizia l’atto dal punto di vista legittimo. Mezzi e Strumenti per l’amministrazione: l’amministrazione per poter operare e o rire servizi ai cittadini ha bisogno di mezzi, come i mezzi nanziari e materiali (entrate nanziarie necessarie per beni e servizi, pagare stipendi, sanità, istruzione etc.. e patrimonio dello stato per i mezzi materiali) La Pubblica Amministrazione Nella Costituzione è de nita con dei principii: Principio di legalità: prevalenza della legge nei confronti dell’atto amministrativo, che non può essere emanato in contrasto con la legge. Principio di imparzialità: non produrre discriminazioni tra soggetti destinatari degli atti amministrativi, situazioni uguali vanno trattate in modo uguale e situazioni diverse in modo diverso. Principio del buon andamento: esigenza che l’azione amministrativa si svolga in modo e ciente ed e cace, con il massimo rendimento e il minore impiego di risorse possibile, l’e cenza riguarda la capacità dell’attività amministrativa di perseguire i ni e gli obbiettivi pre ssati. La legge 241 del 1990 prevede due aspetti: - Il principio secondo il quale l’attività amministrativa persegua i ni determinati dalla legge e venga retta da criteri di economicità, e cenza e pubblicità. - La possibilità da parte dell’amministrazione di convocare una “conferenza di servizi” al ne di concordare un percorso comune, accelerando i tempi di acquisizione degli elementi e degli strumenti necessari all’obbiettivo. Principio della responsabilità: stabilita dall’articolo 28, distingue una responsabilità diretta del funzionario e del dipendente pubblico (penale, civile e amministrativa), e una responsabilità civile “solidale” anche con lo stato o dell’ente pubblico. Principio di giustiziabilità: riguardare la tutela del cittadino contro gli atti lesivi della pubblica amministrazione, si ricava dall’articolo 24 riguardante il diritto alla difesa, e dall’articolo 113 riferitosi più speci camente alla tutela giurisdizionale contro gli atti della pubblica amministrazione, lesivi dei diritti e degli interessi legittimi. Altri principi costituzionali: 28 di 50 ffi ffi fi fi ffi fi ffi ffi fi fi fi fi fi ff fi - Il principio concorsuale per l’accesso al lavoro nella pubblica amministrazione, dato che agli impieghi nelle pubbliche amministrazione si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge. - Il principio del dovere di fedeltà, che si applica anche a coloro che esercitano funzioni pubbliche, i cittadini cui sono a date funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge. - Il principio di distinzione fra attività di governo e attività di gestione amministrativa, che mira ad evitare confusione e ingerenze tra i ruoli. Il regime speciale dei beni pubblici: riguarda il patrimonio della pubblica amministrazione dello stato, delle regioni e degli enti locali. Il codice civile individua e distingue: - Il demanio pubblico, beni che non possono essere oggetto di diritto in favore di terzi e sono inalienabili (non possono essere venduti), come le spiagge, i laghi o i umi. - Il patrimonio indisponibile, beni che hanno una loro destinazione precisa che non può essere cambiata, se non nei casi e nei modi previsti dalla legge (miniere, caserme o foreste). - Il patrimonio disponibile, beni che non rientrano nelle due precedenti categorie e sono disciplinati secondo le norme di diritto comune. Il principio di sussidiarietà amministrativa: creare un sistema più e ciente mediante un maggiore decentramento dell’esercizio dell’azione amministrativa. Nel caso di inerzia o ine cienza, sarebbe possibile porre in essere un potere sostitutivo da parte del livello superiore, anche attraverso la nomina di un commissario “ad acta”, ovvero nominato per la de nizione di quel determinato atto. Il procedimento amministrativo: modo in cui si adotta l’atto amministrativo, cioè la disciplina che detta i criteri, gli strumenti, le competenze le modalità necessarie per giungere alla formazione ed all’emanazione dell’atto amministrativo. Il procedimento si articola in quattro fasi: - Fase dell’iniziativa, riguarda l’atto introduttivo. Del procedimento. Può nascere dal soggetto privato interessato al provvedimento nale o dalla stessa amministrazione competente ad emanare l’atto nale. L’inizio del procedimento deve essere comunicato ai soggetti interessati. - Fase Istruttoria, si occupa dell’acquisizione di tutti i dati, documenti o pareri, utili alla formazione dell’atto nale. La conferenza di servizi può essere: - Di tipo istruttoria, per raccogliere gli elementi necessari alla decisione. - Di tipo decisoria, qualora le amministrazioni arrivino di concerto ad adottare l’atto de nitivamente. Fase Costruttiva: in cui l’amministrazione a seguito della fase istruttoria de nisce la decisione conclusiva, adottando il provvedimento nale. Fase integrativa dell’e cacia: necessaria a nché il procedimento nale produca e etti giuridici all’esterno. La pubblicità: Per atti con destinatari determinati occorre la noti cazione (comunicazione), invece per gli atti di carattere generale si procede con la comunicazione. Per gli atti dell’amministrazione statale la pubblicazione avviene nella Gazzetta U ciale, per gli atti della Regione avviene nel Bollettino U ciale mentre per gli atti comunali avviene mediante l’a ssione nell’Albo pretorio. 29 di 50 fi ffi ffi fi fi ffi ffi fi fi ffi ffi fi