Psicologia dello Sviluppo dell'Intersoggettività - Lezione 1 PDF

Summary

Lezione di psicologia dello sviluppo dell'intersoggettività. Introduzione al programma e modalità di esame. Argomenti come la teoria dell'attaccamento, l'intersoggettività, e un confronto tra le teorie di Bowlby e Freud.

Full Transcript

Psicologia dello Sviluppo dell’intersoggettività a.a. 24/25 Dott. Matteo Fabris [email protected] Modalità d’esame! Esame ORALE su tutto il programma indicato sulla pagina del corso: - Testi obbligatori - Testo a scelta. Possibilità di un ESONERO SCRITTO, da effet...

Psicologia dello Sviluppo dell’intersoggettività a.a. 24/25 Dott. Matteo Fabris [email protected] Modalità d’esame! Esame ORALE su tutto il programma indicato sulla pagina del corso: - Testi obbligatori - Testo a scelta. Possibilità di un ESONERO SCRITTO, da effettuarsi l’ultima lezione del corso! Programma di studio Longobardi & Quaglia (2022). Manuale di Psicologia Dinamica. Dal modello pulsionale alle prospettive più recenti. Raffello Cortina Editore (SOLO CAPITOLI 10; 11). Caravita et al. (2024). Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione. Il Mulino. (SOLO CAPITOLI: II; III; VI; XI; XII). Loose et al. (2023). La Schema Therapy per l’età evolutiva. Erickson. (SOLO CAPITOLI: 1, 2, 4, 5, 6, 7). Una storia che inizia da molto lontano.. La Teoria dell’attaccamento Le prime interazioni madre- bambino La relazione con la mamma e con gli adulti (caregivers) che se ne prendono cura, sono nutrimenti fondamentali per i bisogni emotivi del bambino e quindi del suo sviluppo. Due «ingredienti»: scaffolding materno; sensibilità materna positiva. Scaffolding materno Lo "scaffolding materno" è un processo di supporto che le madri offrono ai loro figli per aiutarli a sviluppare nuove capacità e competenze. Consiste nel fornire l'aiuto necessario in modo graduale, adattando il livello di assistenza alle esigenze del bambino. Funzioni: Guidare il bambino verso un'autonomia crescente Promuovere la crescita cognitiva e sociale Offrire un senso di sicurezza e fiducia Sensibilità materna positiva La "sensibilità materna positiva" è la capacità della madre di riconoscere, interpretare e rispondere in modo tempestivo e appropriato ai segnali del bambino, mostrando empatia e affetto. Esprimono l’affetto con la voce e la mimica facciale. Osservano le azioni del bambino, aiutano a definire un significato, creano interesse e promuovano una danza interattiva tra bambino e caragiver. Come si evolvono le interazioni sociali? (prossima slide). Impatto sul bambino: Promuove un attaccamento sicuro e stabile Favorisce lo sviluppo socio-emotivo del bambino Supporta la regolazione delle emozioni Incoraggia la fiducia in sé stessi FOCUS su INTERAZIONI SOCIALI Abilità sociali Cosa favorisce l’apprendimento? 0-6 sett. Attenzione ai volti e riconosce voce mamma. I genitori considerando il bambino come soggetto e interagiscono in modo empatico ed espressivo. 6sett. – 3 Sorriso ed espressioni facciali (si sintonizza con I genitori interagiscono con il bambino in modo più frequente e mesi caregiver) come parte di routine quotidiane. 9 mesi Sguardo e gesto deittico (convergono l’attenzione I genitori seguono l’attenzione del bambino. dell’adulto su oggetti di loro interesse) 10 mesi Paura dell’estraneo. I genitori fornisce rassicurazioni e modella un comportamento sicuro ed empatico. 1-2anni Proteste-capricci (testare i limiti o modificare azione I genitori pongono i limiti, rafforzano comportamento sociale genitori) positivo e insegnano al bambino modalità adattivi di richiesta. 2-3anni Comprensione della mentre altrui: gli altri hanno I genitori spiegano ed interpretano le situazioni. Promuovono desideri, sentimenti e convinzioni empatia e comportamento prosociali. 3-4 anni Interesse x mondo sociale: «perché» ed I genitori premiano i comportamenti positivi, sollecitano l’empatia «conformarsi a regole sociali». ed il ragionamento morale, spiegano come le persone si comportano e perché in diverse situazioni sociali. 4-5 anni I bambini comprendono che le azioni degli altri I genitori incoraggiano la riflessione su questi aspetti tramite il possono essere basate su convinzioni errate. dialogo. Bowlby vs Freud Freud: Secondo Freud, l'amore o l'attaccamento che un bambino sente verso una persona, come la madre, ha origine dal fatto che quella persona soddisfa un bisogno fondamentale: la fame. In altre parole, il bambino inizia ad amare chi si prende cura di lui perché questa persona gli dà cibo, quindi il suo amore è una conseguenza del suo bisogno di nutrirsi. Bowlby: Invece, secondo Bowlby, l'attaccamento non nasce dal fatto che qualcuno ci nutre o si prende materialmente cura di noi. Lui credeva che l'attaccamento fosse legato a bisogni biologici innati del bambino. Questo significa che i bambini nascono con un bisogno naturale di legarsi agli altri, che non ha a che fare direttamente con la nutrizione o altri bisogni fisici, ma piuttosto con la necessità di sicurezza e protezione che si sviluppa attraverso una relazione stabile con chi si prende cura di loro. Bowlby vs Freud Freud e le pulsioni: Freud descriveva le pulsioni come forze interne che si trovano a metà tra ciò che è fisico (o somatico) e ciò che è mentale (o psichico). Queste pulsioni, come per esempio quella sessuale o di autoconservazione, sono gli impulsi fondamentali che guidano il comportamento umano, cercando soddisfazione attraverso varie esperienze nella realtà. Bowlby e la base sicura: Bowlby, con la sua teoria dell'attaccamento, invece, introduce il concetto di "base sicura". Questa idea si concentra sul bisogno del bambino di avere una figura di riferimento stabile (come un genitore) che fornisca sicurezza e protezione. Questo legame permette al bambino di esplorare il mondo con fiducia. La "base sicura" è quindi la fonte di sicurezza da cui il bambino può partire e a cui può ritornare, facilitando così il passaggio dalle necessità biologiche di sopravvivenza ai bisogni psicologici di crescita ed esplorazione. Inoltre, Bowlby abbandona termini come «energia psichica» in favore dei «sistemi comportamentali». Bowlby vs Freud Attaccamento e sopravvivenza: La teoria dell'attaccamento, a differenza del concetto di pulsione freudiano, si basa su modelli istintivi che sono visti come sistemi di comportamento. Questi comportamenti istintivi – come succhiare, sorridere, afferrare, piangere e seguire – si sarebbero sviluppati nel corso dell'evoluzione a causa del loro valore per la sopravvivenza. Questi comportamenti non sono casuali ma ben organizzati; vengono paragonati a un modello cibernetico di controlli e reazioni interni, simile a un sistema automatico di regolazione che aiuta a mantenere il bambino vicino alla madre. Evoluzione e successo della specie: Nel contesto della teoria evolutiva, questi comportamenti si sono sviluppati perché hanno offerto un vantaggio nel successo della specie. I bambini che riuscivano meglio a formare un attaccamento sicuro con la madre avevano maggiori probabilità di sopravvivere e prosperare, potendo così trasmettere i propri geni alla generazione successiva. In sintesi, l'attaccamento non è solo una questione di bisogni emotivi e psicologici, ma anche di strategie di sopravvivenza evolutive che si sono affermate perché facilitano la vicinanza, la cura e il successo delle nuove generazioni. Bowlby Studi etologici (approccio etologico-evoluzionista). L’attaccamento di un bambino all’adulto è quindi "Il perno centrale attorno a cui ruota la vita di una persona, non solo nell’infanzia, nella pubertà, nell’adolescenza, ma anche negli anni della maturità, e poi, ancora, nella vecchiaia.” L’attaccamento garantisce la sopravvivenza fisica e psicologica: mantenere tale relazione è vitale anche nei momenti e contesti più difficili. Psicoanalisti (fantasia vs realtà) Femministe (ruolo della donna e «deprivazione materna»). “Si ritiene indispensabile per la salute mentale che il neonato e il bambino sperimentino un rapporto caldo, intimo e ininterrotto con la madre (o con un sostituto materno duraturo), in cui entrambi possano trovare soddisfazione e gratificazione” (Bowlby, 1951, p. 115). Margaret Mead Le prove empiriche: l’imprinting L'imprinting è un tipo di apprendimento rapido e apparentemente irreversibile che avviene durante una finestra temporale critica nei primi momenti di vita di un animale. È particolarmente noto in alcune specie di uccelli, come le anatre e le oche, che seguono il primo oggetto in movimento che vedono, solitamente la madre. I cuccioli si «attaccano» dunque ad un esemplare adulto o un suo surrogato. Le prove empiriche: l’imprinting Lorenz: sperimentazione con le oche. Harlow: sperimentazione con scimmie Rhesus. Le prove empiriche: i comportamenti di segnalazione I comportamenti di segnalazione sono innati. Espressioni facciali come ridere e avere paura sono presenti nei bambini nati sordi o ciechi. Questo significa che i bambini ricercano la figura di attaccamento per entrare in relazione con essa, aldilà della nutrizione. L’attaccamento: punti chiave! L’ attaccamento è un sistema motivazionale interpersonale innato. Si è evoluto in quanto ha permesso la sopravvivenza della specie. L’attaccamento è una relazione emotiva specifica, tra un cucciolo ed un adulto che se ne prenda cura. Si sviluppa dai 6 mesi quando il bambino cerca attivamente la vicinanza con una figura di attaccamento per ottenere protezione, conforto e sicurezza. La relazione di attaccamento offre una base sicura da cui partire per esplorare il mondo, con la convinzione che in caso di pericolo si possa tornare al sicuro. La qualità dell’attaccamento dipende dalla qualità delle risposte emotive e comportamentali offerte dal caregiver al bambino. I bambini si «attaccano» anche a figure genitoriali non positive ed emotivamente disponibili (innatismo e funzione protettiva). L’ attaccamento: punti chiave! Attaccamenti multipli. Gerarchia degli attaccamenti. L’attaccamento: punti chiave! Il comportamento di attaccamento si attiva (e si osserva) quando i bambini sono in una situazione che genera stress o percezione di pericolo (Es: separazione figura attaccamento). Si osserva il comportamento del bambino durante la situazione stressante e l’espressione emotiva di quando si ricongiunge al genitore. I comportamenti di attaccamento cambiano con l’età (motivi legati allo sviluppo): Bambino Caregiver 0-4 mesi Sorriso, pianto e movimenti. Vicinanza, calore e protezione. Preferenza per volti umani e voce Si coinvolge nelle interazioni con il bambino materna. e risponde a sorrisi e contatto fisico. 4-7 mesi Mostra una preferenza per alcuni Interazioni con il bambino e espressione di adulti, ma accetta interazioni con affetti positivi. Accolgono le manifestazioni qualsiasi adulto accudente. di disagio del bambino e offrono conforto. 7-18 mesi Attaccamento selettivo verso Interazione madre-bambino basato su caregiver specifico. Esplora (base vocalizzazione e sguardi. Incoraggia la sicura) in sua presenza e controlla relazione con altri caregivers accudenti che sia presente. Angoscia nel caso (attaccamenti multipli) di separazione e diffidenza verso estraneo. 18 mesi – 3 Aumenta l’esplorazione. Pianto, Risposte adeguate ai «controlli» del anni rabbia o vocalizzi per attirare bambino. attenzione. Angoscia da Supporta l’esplorazione, monitorando. separazione. Bambino Caregiver 3-4 anni Chiama e cerca la madre al Vicinanza e favorire contatti con adulti momento della separazione. Tollera accudenti. meglio la separazione in presenza dei famigliari. 4 anni e + Tollera sempre più la separazione se Ascoltano il bambino, spiegare i rischi, ne viene spiegato il motivo. Ok rassicurare, negoziare. rapporto con famigliari o coetanei. …….e da adolescenti ed adulti? Vedremo! Il sistema comportamentale di attaccamento In caso di separazione dalla fig.a, Bowlby descrive tre fasi: - PROTESTA: il bambino piange e rifiuta ogni tentativo di conforto o distrazione. - ISOLAMENTO: la protesta si riduce e compare uno stato di indifferenza. - DISTACCO: torna l’attenzione verso il mondo esterno e l’accettazione della cure, gioca e torna ad essere socievole. L’apatia sembra superata. Il sistema comportamentale di attaccamento Il sistema comportamentale di attaccamento interagisce con altri sistemi comportamentali innati: - Sistema della PAURA - Sistema della ESPLORAZIONE Il sistema comportamentale dell’attaccamento dovrebbe sollecitare un sistema di accudimento, a sua volta influenzato dalle esperienze pregresse di attaccamento. Si attiva quando la distanza dalla figura di a. è percepita come pericolosa (segnalazione o avvicinamento) e si disattiva quando la distanza è diventata ottimale e sicura. Quando si (dis)attiva il comportamento di attaccamento? La distanza ottimale dipende dalle caratteristiche del bambino. Modelli Operativi Interni (MOI) MOI Secondo Bowlby, i bambini organizzano MOI delle loro esperienze relazionali. Essi raccolgono rappresentazioni di sé, dell’altro e della relazione che si instaura tra i due. Guidano il soggetto nelle relazioni interpersonali future e nel modo in cui l’individuo percepisce ed interpreta la realtà sociale. SICURO Caregiver sensibile ed emotivamente disponibile, in grado di offrire supporto in caso di stress e pericolo. I bambini usano il caregiver come una base sicura per l’esplorazione. Protestano quando vi è la separazione dalla figura di attaccamento. Accolgono con sentimenti positivi il ritorno della figura di attaccamento, da cui si lasciano consolare. 65% SICURO (MOI) Sviluppano una immagine positiva di se stessi, come di soggetti amabili ed in grado di far fronte alle situazioni difficili. Sanno tollerare la lontananza dell’altro e le brevi separazioni. Sviluppano una immagine positiva degli altri, come di soggetti disponibili ed in grado di fornire affetto e supporto in caso di avversità. Insicuro - EVITANTE L’individuo teme il rifiuto. «esclusione difensiva»: disconoscimento dei propri bisogni affettivi e di attaccamento. Hanno imparato che è meglio non esprimere i propri bisogni di sicurezza e le proprie emozioni. Indifferenza ed evitamento della figura di attaccamento. Si lasciano confortare sia da estranei che da famigliari. 20% EVITANTE (MOI) Sviluppano una immagine di Sé come di un soggetto non degno d’amore e che può contare solo se stesso. Gli altri sono percepiti come soggetti non disponibili, tesi al rifiuto, rigidi ed ostili. I meccanismi difensivi agiscono facendo sentire il soggetto come non bisogno di legame affettivi profondi e stabili e tendono a rappresentarsi una realtà esterna o stereotipicamente positiva o violenta. Dismorfia Muscolare (DM) È un sottotipo di DDC (DSM-V) Si caratterizza per una preoccupazione eccessiva per le dimensioni dei propri muscoli, percepiti come non sufficientemente voluminosi e definiti. (Pope et al., 1993) Comporta compromissione per il funzionamento sociale (Fabris et al., 2020) Importanti rischi per la salute fisica e mentale (Longobardi et al., 2017; Settanni et al., 2018) Periodo di insorgenza della sindrome: 16-19 anni. Insicuro - AMBIVALENTE Si aggrappa al caregiver, al fine di prevenirne l’abbandono. Il caregivers risulta imprevedibile, emotivamente poco coinvolto ed inclini a condotte aggressive. «esclusione difensiva»: rabbia derivante dal rifiuto. Rischio di inversione di ruolo. Riduzione del comportamento di esplorazione. Rabbia e manifestazioni intense quando il caregiver si allontana. Al ritorno del caregiver cercano conforto ma sono «resistenti» ai tentativi di conforto da parte del caregiver. 10% Rappresenta Se stesso come una persona con scarso valore e gli altri protesi all’abbandono. La realtà esterna è percepita come minaccioso, imprevedibile ed ostile. Disorganizzato Comportamento bizzarro, confuso e contradditorio. Impacciati nell’esplorazione dell’ambiente. Trauma. Rischio di gravi psicopatologie. 5% Main & Solomon identificano 7 modalità di attaccamento Disorganizzato/Disorientato. Attaccamento D o A/C? L’ attaccamento D è caratterizzato da una strana serie di comportamenti di evitamento (A) e resistenza (C) più comportamenti singoli particolari quali: - Rimanere immobile/congelato (freezing) - Ammutolirsi (stilling) - Giacere a terra, arrotolato o raggomitolato. - Coprirsi gli occhi o tapparsi la bocca avvicinandosi alla madre. - Espressioni facciali di paura e dondolii stereotipati. A/C sembra maggiormente caratterizzato dalla compresenza dei comportamenti A e C e meno dalla presenza di comportamenti singoli sopra descritti. Secondo la Crittenden, tale modello è da considerarsi una «strategie perfettamente organizzata». Un tentativo di prendere tempo per decodificare i segnali emotivi di un caregiver instabile, potenzialmente pericoloso ed imprevedibile. Per Attili, questi comportamenti richiamano i comportamenti degli animali in situazione di «fuga bloccata»: ridurre movimenti per non farsi identificare dal predatore e tentare di non essere uccisi. Disorganizzato Situazioni di maltrattamento. Depressione o grave lutto che anticipa la nascita del bambino. DISORGANIZZATO (MOI) Rappresentazioni di Sé multiple: minaccioso e vulnerabile. Gli altri sono visti come persone minacciose e la realtà come un ambiente catastrofico. Adottano spesso modalità relazionali controllanti-punitive. Ainsworth e la Strange Situation L’ attaccamento ha implicazioni per lo sviluppo della REGOLAZIONE EMOTIVA Il compito del caregiver è quello di aiutare il bambino a regolare le proprie emozioni: ridurre le emozioni negative, mantenere e promuovere quelle positive. Induce un senso di «sicurezza emotiva». Fin dai primi mesi di vita, il bambino ricorrere a: «autoconsolazione» e «distogliere lo sguardo dallo stimolo». Dal primo anno di vita, tenda un approccio etero-regolatorio: coinvolgimento sociale, protesta attiva, ritiro. In base alle risposte del caregiver il bambino apprende se l’adulto è emotivamente disponibile, e se lui è in grado di attivarlo efficacemente. L’ attaccamento ha implicazioni per lo sviluppo della REGOLAZIONE EMOTIVA Attaccamento sicuro: il bambino percepisce l’adulto come emotivamente disponibile, esprime emozioni negative e positive, e sente di riuscire ad attivare l’adulto di riferimento. Attaccamento evitante: de-attivazione dell’attaccamento. Il bambino non esprime le proprie emozioni (in particolare negative) ed investe nell’esplorazione. Attaccamento ambivalente: intensificazione della richiesta di attaccamento. Attaccamento e sviluppo sociale: i comportamenti di obbedienza. L’obbedienza infantile compare tra i 9 ed i 12 mesi. Ha un significato evolutivo: aumenta la sopravvivenza della prole. Del punto di vista biologico, obbedienza, esplorazione locomotoria e legame di attaccamento comparirebbero nello stesso periodo. l’attaccamento sicuro predice una maggior interiorizzazione delle norme e si associa ad un maggior comportamento prosociale. Gli stili genitoriali ed educativi non hanno nulla a che vedere con l’interiorizzazione delle norme. Sono i legami affettivi ad essere centrali nel processo di adesione ed interiorizzazione. Quali pratiche genitoriali incidono negativamente sull’attaccamento? Comunicazione contradditoria e mancanza di reattività, disturbo mentale genitoriale severo. Minacciare il bambino di andarsene, abbandonarlo, farsi del male, rendersi irreperibili (non sapere dove sia il genitore). Abusi e maltrattamenti (anche assistiti) o separazione fortemente conflittuale. Adultizzazione L’attaccamento: attenzione! I modelli di attaccamento non sono ETICHETTE DIAGNOSTICHE! Gli attaccamenti insicuri sono La qualità della relazione di anch’essi MODELLI DI attaccamento nella prima infanzia ATTACCAMENTO! E sono dipende da caratteristiche che comportamenti adattivi. attengono sia il genitori che il bambino. Si può presentare una prevalenza Gli stili di attaccamento possono di determinati attaccamenti. modificarsi nel tempo. Attaccamento e rischi psicopatologici L’attaccamento è considerato UN fattore di rischio (o protezione) verso l’insorgenza di forme di disturbi psicopatologici o forme di sofferenza emotiva-relazionale. In sintesi, gli attaccamenti EVITANTI sviluppano disturbi psicopatologici connessi all’inibizione delle emozioni, mentre gli attaccamenti RESISTENTI sviluppano problematiche connesse al tentativo di enfatizzare la richiesta di vicinanza dell’altro o a controllare un figura percepita come inaffidabile. I D fanno ricorso alla dissociazione. La psicopatologia negli EVITANTI Negazione dello stress: abuso di sostanze; Disturbi della condotta; Disturbo Narcisistico di Personalità; Disturbo Antisociale di Personalità; Anoressia di tipo restrittivo; La psicopatologia nei RESISTENTI Disturbi d’ansia (ansia da separazione). Fobie Depressione DOC Disturbi psicosomatici Deficit attentitivi Disturbi emotivi Disturbo di Personalità Istrionico e Borderline Disturbi alimentari: anoressia purgativa e bulimia La trasmissione intergenerazionale dell’attaccamento Le tipologie di attaccamento tendono a tramandarsi da genitore a figlio. Non si tratta semplicemente di «apprendimento» tramite l’esperienza, ma sono proprio i MOI a fungere da trasmettitori intergenerazionali. Questa foto di Autore sconosciuto è concesso in licenza da CC BY-NC SICURO: ➔Sentono che i genitori hanno dato un contributo allo sviluppo della loro persona, ma si sentano indipendenti rispetto alle esperienze passate. ➔ nel caso di esperienze dolorose, sentono di aver perdonato i propri genitori o di aver compreso le motivazioni di determinati comportamenti. ➔Sentivano che i genitori erano comprensivi e disponibili verso di loro. Che li hanno supportati nell’esplorare il mondo incoraggiando la loro autonomia. Insicuro – AMBIVALENTE: ➔ Genitori con un attaccamento «preoccupato, invischiato». ➔ Avvertono rabbia per come sono stati tratti da piccoli: sentono una mancanza di supporto e di affetto, più che un rifiuto. ➔ Oppure, riportano una «inversione di ruolo». ➔ Appaiono ancora dipendenti dalle figure genitoriali, e non riescono ad avere una identità staccata dalla propria famiglia. Insicuro- EVITANTE: ➔ Negano che l’esperienza genitoriale pregressa abbia avuto una influenza sulla formazione della loro personalità. ➔ Non prestano attenzione ai bisogni emotivi del bambino, e degli altri, rendendoli secondari. ➔ Vogliono apparire forti ed autosufficienti. ➔ Faticano a ricordare gli episodi della loro infanzia. ➔ Idealizzano i propri genitori. ➔ Rifiuto. Disorganizzato Colloqui in cui il genitore riporta esperienze traumatiche. Il genitore non sembra aver elaborato la propria esperienza traumatica connessa alla storia di attaccamento. Si presentano nel discorso associazioni piuttosto strane e con poca logica o confuse. Si presentano improvvisamente memorie traumatiche. Attaccamento in Adolescenza Amici Partner Romantico L’adolescente ora si rivolge a tale figure per soddisfare i bisogni di: - Contatto fisico - Base sicura (esplorazione) - Porto sicuro (conforto). Attaccamento adulto Attaccamento Adulto (Main & Goldwin) Attaccamento Sicuro/autonomo (F) Attaccamento Distanziante (D) Attaccamento Preoccupato (E) Attaccamento irrisolto/disorganizzato Misurare l’attaccamento Osservazione delle interazioni nella diade caregiver- bambino (es: Strange Situation). Interviste al caregiver (es: l’AAI). Osservazioni in ambito scolastico (AQS) Questionari self-report per bambini, adolescenti e adulti. Disegno o altri test (es: proiettivi o tematici). Gli insegnanti sono figure di attaccamento ad hoc! L’insegnante per i bambini e gli adolescenti costituisce una figura di «attaccamento ad hoc» o, come scrivono alcuni autori, una figura «di quasi attaccamento». L'insegnante può essere considerato una figura di attaccamento "ad hoc" perché, durante le ore scolastiche, svolge un ruolo simile a quello di un caregiver. Gli insegnanti spesso diventano figure chiave di supporto emotivo e guida per gli alunni, specialmente nei primi anni di scuola ma non solo. Sicurezza e Stabilità: Gli insegnanti forniscono un ambiente sicuro e prevedibile all'interno del quale gli studenti possono esplorare e apprendere. Offrono routine e struttura che aiutano i bambini a sentirsi sicuri. Supporto Emotivo: Gli insegnanti sono spesso coinvolti nel supportare gli studenti non solo accademicamente ma anche emotivamente. Possono fornire comfort, comprensione e ascolto, specialmente in momenti di difficoltà. Modelli Positivi: Gli insegnanti fungono da modelli di comportamento sociale e relazionale. Il loro modo di interagire con gli studenti può influenzare le relazioni future degli studenti stessi. Incoraggiamento e Rinforzo: Offrono feedback, incoraggiamento e rinforzo positivo, aiutando gli studenti a sviluppare autostima e fiducia nelle proprie capacità. Interazioni Frequenti e Significative: Passando molte ore insieme, le interazioni studente-insegnante possono portare alla formazione di legami significativi che influenzano lo sviluppo sociale e emotivo dei ragazzi. Aspetto Insegnante Caregiver Primario Educativo, di supporto in contesto Cura e supporto in un contesto di vita Ruolo Primario scolastico quotidiana Temporanea, spesso limitata all'orario Di lunga durata, generalmente per tutta la Durata del Legame scolastico vita Cura quotidiana e sviluppo emotivo e Scopo dell'Interazione Apprendimento e sviluppo accademico fisico Natura dell'Attaccamento Più formale e strutturato Intimo e personale Regolare ma limitata a giorni e orari Frequenza delle Interazioni Continua e flessibile, 24/7 scolastici Spesso coinvolge più alunni Generalmente centrato sull'individuo o Numero di alunni contemporaneamente pochi bambini Sostegno Emotivo Sostegno emotivo in contesto educativo Supporto emotivo profondo e quotidiano Basati su standard educativi e regolamenti Obblighi Legali/Etici Basati su vincoli legali, morali e sociali scolastici Sostegno per abilità sociali e Sostegno per valori fondamentali e Tipo di Modelli Offerti comportamentali sviluppo personale Le dimensioni della STRS Dimensione Descrizione Rappresenta il grado di vicinanza emotiva e comunicazione positiva e aperta tra l'insegnante Closeness e lo studente. Include aspetti come il calore, l'affetto e il supporto. Si riferisce alla frequenza e all'intensità delle interazioni negative o conflittuali tra l'insegnante Conflict e lo studente. Un alto livello di conflitto può indicare tensione nella relazione. Indica il livello di dipendenza dello studente dall'insegnante. Una dipendenza eccessiva può Dependence essere segno che lo studente fatica a sviluppare autonomia. Schemi Maladatti vi Precoci L E ZI O NE D I PSI CO LO G I A D E L LO S V I LU P P O D E L L ’ I N T E R S O G G E T T I V I TÀ Bisogni Primari Gli schemi nascono da bisogni psicologici primari frustrati e non appagati. Essi sono: ATTACCAMENTO AUTONOMIA AUTOSTIMA PIACERE COERENZA (ordine e prevedibilità dell’ambiente) LIMITI E REGOLE EMS «ampi insiemi rappresentazionali che danno senso all’esperienza di vita dell’individuo». Sono modelli esperienziali o credenza coerenti che si sono costituiti in seguito a una sequela di esperienza negative nel contesto delle quali alcuni bisogni non sono stati soddisfatti. Lo schema è un insieme di ricordi, cognizioni, emozioni e sensazioni corporee. Si auto-perpetuano nelle relazioni interpersonali: il bisogno di coerenza e prevedibilità spinge le persone verso situazioni ed individui che riconfermano quegli schemi disfunzionali. Gli schemi si sviluppano sulla base di una complessa relazione tra TEMPERAMENTO e ESPERIENZE CON CAREGIVERS. Da qui si sviluppano rappresentazioni negative di sé (auto- attribuzione) e/o dell’altro. «PRECOCI»: si formano nelle prime esperienze con il caregiver e tendono a diventare stabili nel tempo. Possono restare latenti, salvo poi ESPRIMERSI a seguito dell’attivazione da parte di un evento trigger. EMS INCONDIZIONATI: nascono dall’esperienza diretta con il caregiver, associandosi a bisogni emotivi frustrati o esperienze traumatiche. CONDIZIONATI: nascono in risposta alla sofferenza determinati dagli EMS Incondizionati. EMS – Stili di Coping Strategie disfunzionali che il soggetto mette in campo per affrontare le esperienze negative che sottendono lo sviluppo degli EMS. IPERCONPENSAZIONE: il comportamento si polarizza all’opposto rispetto allo schema ed al bisogno sottostante. EVITAMENTE: sfuggire alle situazioni che attivano lo schema. RESA: il comportamento è realizzato in funzione dello schema, come se il contenuto previsionale dello schema fosse sempre vero. Gli EMS (domini) DISTACCO/RIFIUTO LIMITATA AUTONOMIA MANCANZA DI LIMITI E REGOLE ECCESSIVA ATTENZIONE AI BISOGNI ALTRUI IPERCONTROLLO ED INIBIZIONE EMS – DISTACCO RIFIUTO In questi schemi, il bisogno insoddisfatto è l’ATTACCAMENTO Abbandono Abuso Deprivazione emotiva Inadeguatezza/Vergogna Esclusione Sociale Abbandono/Instabilità Il genitore non soddisfa i bisogni di vicinanza, fa sentire il bambino solo, abbandonato ed abbandonabile, e non garantisce una presenze e delle cure incostanti. Cognizione: «Mi sento solo! Non ho amici o legami veri e stabili nella vita». STILI DI COPING: Resa -> ingaggiarsi in amicizie instabili, cambiare continuamente compagnie o frequentare persone non appropriate al livello di sviluppo. Evitamento-> non formare relazioni profonde. Iper-compensazione-> selezionare pochissime persone con cui avere legami strettissimi, imporsi di frequentare persone che rispondano a standard elevati. Sfiducia/Abuso Esperienze di abuso e maltrattamento Cognizione: «Le persone fanno paura, sono pericolose! Gli altri sono da evitare! Gli altri mi sfrutteranno o mi faranno del male». STILI DI COPING: Resa-> relazioni caratterizzata da abuso Evitamento-> timore di stringere relazioni e conseguente evitamento Iper-compensazione-> relazioni masochistiche e fare la parte dell’abusante. Deprivazione Emotiva Rifiuto, trascuratezza, freddezza emotiva. Cognizione: «Gli altri non mi amano! Sono sfortunato! Nessuno mi capisce! Nessuno mi è vicino». STILI DI COPING: Resa-> relazioni distanzianti o rifiutanti Evitamento-> sogni ad occhi aperti, ritiro sociale. Iper-compensazione-> negligenza rispetto al benessere emotivo dell’altro, trascurare le relazioni significative. Inadeguatezza/Vergogna Svalutazione, critica, disprezzo e mancato riconoscimento dei limiti (e dei bisogni) del minore. Cognizione: essere difettosi, cattivi, indesiderati, inferiori o indegni. Questo include la paura di esporre le proprie insicurezze agli altri, accompagnata da un'ipersensibilità alle critiche, al rifiuto e al biasimo. STILI DI COPING: Resa-> relazioni caratterizzate da umiliazione Evitamento-> ansia sociale, introversione, riservatezza. Iper-compensazione-> criticismo ed auto-esaltazione. Esclusione Sociale nucleo famigliare a rischio caratterizzato da isolamento sociale e diffi coltà economiche (migranti). Cognizione: non sentirsi capiti, sentirsi differenti dagli altri o che la propria famiglia è differente. STILI DI COPING: Resa-> ritiro ed isolamento Evitamento-> ricerca attiva della solitudine. Iper-compensazione-> estensione della propria rete di contatti in modo indiscriminato e compiacimento compulsivo. EMS – LIMITATA AUTONOMIA Il bisogno insoddisfatto è connesso allo sviluppo dell’autoefficacia e della competenza ed autonomia personali. Dipendenza/incompetenza Vulnerabilità Invischiamento Fallimento Dipendenza/Incompetenza Genitori ansiosi o traumatizzati, tendenzialmente genitori che esercitano un forte controllo sul comportamento del bambino. Cognizione: «Sono debole! Ho sempre bisogno di qualcuno al mio fianco! Non posso far nulla da solo! Sono un incapace». STILI DI COPING: Resa-> delegare i genitori a svolgere i propri compiti e sopperire alle proprie funzioni di sviluppo. Evitamento-> delegare ad altri le proprie responsabilità, non assumere ruoli di responsabilità Iper-compensazione-> rifiutare l’aiuto, ricercare posizioni prestigiose e mostrare eccessiva sicurezza in sé stessi. Vulnerabilità (ai pericoli ed alle malattie) Genitori ansiosi che descrivono la realtà esterna come pericolosa, ed il bambino come non in grado di affrontarla. Timorosi e adottano precauzioni eccessive. Cognizione: visione catastrofica del mondo, percezione di essere costantemente in pericolo. STILI DI COPING: Resa-> ipocondria, eccessiva paura, attenzione esagerata alle notizie sulla sicurezza, necessità di restare in contatto con gli altri perennemente. Evitamento-> sottostima i pericoli, cinismo e non presta attenzione al proprio stato di salute Iper-compensazione-> spavalderia e comportamenti poco cauti e pericolosamente sconsiderati. Invischiamento Inversione di ruolo; elevata morale genitoriale. Cognizione: pensare di non aver segreti con i propri genitori e dover essere accondiscendente verso tutte le loro richieste ed aspirazioni. «Ho bisogno dei miei genitori, e loro di me». STILI DI COPING: Resa-> ignorare i propri bisogni, non prendere decisioni per sé stesso e comportarsi dal caregiver o «consigliere pseudo-adulto» dei miei genitori. Evitamento-> isolamento sociale e rifuggire relazioni profonde. Iper-compensazione-> auto-sufficienza compulsiva. Fallimento Svalutazione delle capacità del bambino, iper-critica e non supporto nell’apprendimento e nello sviluppo di competenze. Cognizione: «Mi sento stupido! Gli altri sono più bravi di me! Sono un incapace! Nessuno mi affiderebbe un compito importante! Ho paura di fallire». STILI DI COPING: Resa-> mancanza di stimoli, accettazione di compiti semplici. Evitamento-> rifiuta sfide e competizioni. Iper-compensazione-> esasperata ricerca della perfezione e del successo. EMS- MANCANZA DI LIMITI E REGOLE Mancato riconoscimento dei limiti e delle regole. Grandiosità Auto-controllo e disciplina insufficienti Grandiosità I genitori non riescono a fornire al bambino dei limiti e delle regole, ed in particolare investono sulSè grandioso del bambino. Cognizione: «Le regole non valgono per me! Gli altri sono stupidi! Io sono il meglio! Nessuno è come me! Non ho bisogno di imparare cose nuove». STILI DI COPING: Resa-> comportamenti da bullo, disinteresse per gli altri ed i loro bisogni, arroganza e prepotenza. Evitamento-> evita situazioni in cui potrebbe raggiungere risultati mediocri o insuccessi. Iper-compensazione-> generosità, comportamento pro-sociale, si prostra ai bisogni degli altri. Auto-controllo e Disciplina insufficienti Genitori che hanno alimentato nel bambino una ricerca esclusiva del principio di piacere, e non hanno fornito limiti. Genitori assenti e poco sintonizzati sul bisogno del minore. Genitori spesso non in linea con le regole ed i limiti. Cognizione: Il conflitto tra gli obiettivi di vita e lo scarso autocontrollo, la ricerca di comfort invece di cercare di portare a termine le responsabilità quotidiane. STILI DI COPING: Resa-> non riesce a portare avanti compiti noiosi, ricerca nuova stimoli in continuazione. Evitamento-> non si assume responsabilità ed evita conflitti e situazioni gravose. Iper-compensazione-> elevato auto-controllo, auto-disciplina fino a punirsi, attenzione focalizzata su regole ed obblighi. EMS- ECCESSIVA ATTENZIONE AI BISOGNI ALTRUI Il bisogno insoddisfatto è connesso ai processi di autostima, autodeterminazione ed autonomia. Sottomissione Autosacrificio Ricerca di approvazione (e riconoscimento) Sottomissione I genitori con stile autoritario e ritiro dell’amore. Cognizione: «Ciò che penso non è importante! Gli altri devono e possono decidere, anche per me!». STILI DI COPING: Resa-> obbedienza compulsiva, sottomissione, mancanza di assertività, amici dominanti. Evitamento-> evita situazioni conflittuali. Iper-compensazione-> comportamenti anti-sociali. Autosacrificio Genitori che necessitano di aiuto e supporto, inversione di ruoli. Cognizione: «Senza di me, tutto va a rotoli!». STILI DI COPING: Resa-> sacrificare i propri bisogni e ricerca di elevate responsabilità. Evitamento-> preferenza per situazioni impersonali, in cui non vi sia la logica «dare-avere». Iper-compensazione-> egoismo, mancata assunzione di responsabilità. Ricerca di approvazione Iper-investimento sui risultati, tipicamente i risultati scolastici. Cognizione: «Gli altri devono vedere quanto sono bravo!». STILI DI COPING: Resa-> ottenere il plauso degli altri. Evitamento-> spera di essere apprezzato dagli altri, ma non si pone al centro dell’attenzione. Iper-compensazione-> rimane «dietro le quinte». EMS-IPERCONTROLLO/ INIBIZIONE Il bisogno insoddisfatto è quello della spontaneità, del gioco e del piacere. Negatività (genitori rigidi, ansiosi e con visione catastrofica della realtà) Inibizione emotiva (genitori freddi e razionali, non danno spazio all’emotività). Iper-criticismo (genitori che credono che insuccesso è sinonimo di pigrizia e legano il successo all’amabilità del figlio). Punizione (genitori autoritari, che detengono il potere sugli altri). Schema mode Gli «Schema mode» rappresentano l’insieme delle reazioni emotive e delle strategie di coping attivate dagli schemi. Si pongono lungo un continuum dissociativo. «Uno schema mode disfunzionale è quindi una parte di sé che è in qualche modo scollegata dagli altri aspetti del Sé». Non è un tratto di personalità: si attiva congiuntamente alla situazione stressante/attivante. EMS ed Interazione Genitore-bambino MODE GENITORE Adulto Sano/Cura: attaccamento sicuro, identificazione dei bisogni del bambino, capacità genitoriali adattive. Genitore Felice: il genitore esprime emozioni positive e le sollecita nel bambino, condividendole. Genitore Punitivo: ferrea critica e tendenze punitive. Genitore Esigente: perfezionismo e standard elevati. Può essere rivolto verso Sé («non sono una buona madre») o verso gli altri («il padre non è in grado, la nonna non sa crescere i nipoti, ecc..») EMS ed interazione genitore-bambino MODE BAMBINO Arrabbiato/furioso: rischio di abusi e maltrattamenti verso il figlio. Sentimenti di colpa e vergogna e disapprovazione verso se stessi. Ferito/Vulnerabile: i genitori rivivono le proprie esperienze traumatiche e frustranti, descrivendo il bambino come erano loro nella propria infanzia, ed attribuendo dunque quegli stati affettivi. EMS ed interazione genitore-bambino MODE DI COPING EVITAMENTE: può evitare i sentimenti connessi all’abbandono o all’esclusione (EMS: non si separa dal figlio); o i sentimenti connessi agli schemi sfiducia/abuso (es: non gioca con il bambino, non lo stimola). IPERCOMPENSAZIONE: può attivarsi in connessione con gli schemi dell’abuso/sfiducia, dell’abbandono/rifiuto; inadeguatezza. Il genitore può dunque tentare di compensare con un incremento dell’ansia e del iper-controllo sul figlio ed eccessive preoccupazioni. In particolare, nello schema abuso il genitore può leggere il pianto del bambino come un segnale minaccioso, tentando di governare e reprimere il comportamento del bambino in modo scarsamente sintonico ed adattivo. Oppure, il ritiro del bambino può essere percepito come un rifiuto. DISTACCO: il genitore interagisce scarsamente con il bambino, distoglie lo sguardo non interagisce con lui. Tipico della depressione post-partum. BULLO/AGGRESSORE: percepisce le esigenze del bambino come pensanti ed ingiustificate, rispondendo con rabbia e aggressione fisica (fantasie violente che possono concretizzarsi). EMS – il ruolo del PADRE LIMITAZIONE DELLA PROPRIA LIBERTA’: Bambino Vulnerabile («Mi hai rovinato la vita») - > Genitore Punitivo («come puoi pensare questo?») o Iper-compensazione (ignorare i bisogni del bambino ed ingaggiarsi in comportamenti iper-stimolanti). GELOSIA verso la PARTNER: EMS-Deprivazione Emotiva o Abbandono. Risposte -> Regredire allo stadio infantile (Bambino Vulnerabile o Bambini Furioso), abbandonare la famiglia (Bambino impulsivo), impegnarsi nel lavoro (Protettore Distaccato) o trascorrere tempo con amici o rifugiarsi in altre attività consolatorie in modo compulsivo (Autoconsolatore). Genitorialità Fragile Lezione di Psicologia dello sviluppo dell’intersoggettività Difficoltà e sofferenza psichica, sociale, educativa che caratterizza il genitore ed Genitorialità influenza le traiettorie di sviluppo dei figli verso forme di sofferenza croniche e Fragile disadattamento. La genitorialità fragile può essere accompagnata, sostenuta e nutrita, evolvendo in fattori protettivi. Fattori di Rischio e Protezione Fattori di Rischio: elementi intrapersonali, interpersonali e contestuali che possono compromettere la capacità dei genitori di fornire un ambiente stabile e sicuro per i propri figli, esacerbando la vulnerabilità familiare. Fattori di Protezione: Risorse intrapersonali, interpersonali e ambientali che mitigano gli effetti negativi dei fattori di rischio, promuovendo la resilienza familiare e il benessere psicologico. I percorsi evolutivi NON sono immutabili. Gli esiti dello sviluppo psicologico e psicopatologico dell’individuo non sono determinabili a priori ma si basano su una complessa relazione tra fattori di rischio e protezione che interagiscono tra loro. I percorsi evolutivi rispondo ai principi di: Pluralismo - Multifinalità (da condizioni/funzionamenti/contesti simili possono derivare esiti tipici o atipici differenti) evolutivo - Equifinalità (da condizioni simili possono derivare esiti differenti). - Canalizzazione: sebbene cambiamenti possono avvenire in ogni fase di sviluppo, è probabile che più un individuo permane in un ambito di sviluppo disadattivo, e più difficilmente potrà recuperare una traiettoria di sviluppo tipica. Abuso fisico: Comportamenti che causano danno fisico, come percosse, colpi o punizioni fisiche, inflitti da un genitore o un caregiver. Abuso emotivo: Comportamenti che compromettono il benessere emotivo e psicologico del bambino, come umiliazioni, minacce, rifiuto o trascuratezza affettiva. Abuso sessuale: Qualsiasi tipo di comportamento sessuale imposto a un bambino, incluso il contatto fisico, sfruttamento o esposizione a contenuti sessuali inappropriati. ACE, Negligenza fisica: Mancanza di soddisfazione dei bisogni fondamentali del bambino, come cibo, abbigliamento, protezione e assistenza sanitaria. TRAUMA e Negligenza emotiva: Mancanza di supporto affettivo e attenzione alle esigenze emotive del bambino, che può includere l'assenza di comfort o di validazione delle esperienze emotive. Malattia mentale in famiglia: ABUSO Presenza di un familiare con un disturbo mentale diagnosticato o problemi di salute mentale, che possono influenzare la dinamica familiare e il benessere del bambino. Dipendenza da sostanze in famiglia: Presenza di un familiare che abusa di alcol o droghe, contribuendo a un ambiente instabile e a potenziali traumi. Perdita di un Esperienze genitore: Evolutive Avverse (Felitti et al. 1998). Morte, abbandono o assenza prolungata di uno dei genitori, che può comportare gravi perdite emotive e un senso di instabilità. Violenza domestica: Esperienza di violenza fisica o psicologica in una relazione intima all'interno della famiglia, che può includere anche assistenza a tali atti. Ingiustizia sociale o discriminazione: Esperienze di discriminazione basate su razza, genere, orientamento sessuale o altri fattori che possono contribuire a un ambiente di paura e insicurezza. Trauma La conseguenza di un evento fortemente negativo e minaccioso per la vita, che genera una "frattura" emotiva nell'individuo e/o nella comunità che lo vive, tale da minare il senso di stabilità, di sicurezza, di identità e di continuità fisica e psichica della persona o delle persone che si sono trovate ad affrontarlo. In Psicotraumatologia: "Per trauma in psicopatologia intende un’esperienza minacciosa estrema, insostenibile, inevitabile, di fronte alla quale un individuo è impotente." (Hermann, 1992b; Krystal, 1988; Ven der Kolk, 1996). PTSD e Disturbi correlati (DSM-5). Trauma Trauma di tipo I:singolo evento traumatico, che è spesso acuto e immediato. Questo tipo di trauma è caratterizzato da un'esperienza isolata che provoca notevole stress e angoscia Trauma di tipo II: esposizioni ripetute o prolungate a eventi traumatici, che spesso avvengono nel contesto di relazioni interpersonali disfunzionali o ambienti instabili. Questo tipo di trauma è anche noto come "trauma complesso" Patologia delle Cure: incuria, discuria, ipercuria. Maltrattamento fisico: uso intenzionale della forza fisica al fine di intimidire e fare del male, con danni fisici e rischio della sopravvivenza. Forme di Abuso e Abuso Emotivo/Maltrattamento Psicologico: svalutare, umiliare, denigrare, minacciare, Maltrattamento corrompere e sminuire il minore. Abuso sessuale: coinvolgimento del minore in atti sessuale (anche senza contatto diretto) con uno o più adulti. Violenza assistita: essere testimoni di maltrattamento e abuso su un caragiver. Esiti post-traumatici: fattori di rischio Età del bambino (minore) Tipologia di abuso (sessuale e fisico) e maltrattamenti multipli. Mancanza di supporto da un caregiver. Cronicità/frequenza. Resilience as a process I fattori protettivi intervengono a contrastare i fattori negativi, incoraggiando e sostenendo capacità adattive ed esisti di sviluppo psicologico più adattivi: RESILIENZA. Si parla di resilienza come processo per indicare che la resilienza non è un fatto statico, ma deriva dalla connessione ed interazione di differenti fattori protettivi, in una specifica fase di sviluppo. Tale configurazione di fattori protettivi tenta di compensare gli effetti dei fattori di rischio. caregiver sensibile e supportivo Senso di appartenenza Tra i fattori che Autoregolazione Strategie di coping adattive costituiscono la Ottimismo Motivazione all’adattamento resilienza: Valori e scopi che guidano l’azione Percezione positiva di sé, della famiglia e della comunità o gruppo di appartenenza. Abitudini, stili di vita, tradizioni positive. Valutazione della Genitorialità: protocollo sui fattori di rischio e protezione Questa foto di Autore sconosciuto è concesso in licenza da CC BY-NC-ND Evidence-based: i fattori derivano dalla ricerca scientifica. Process-oriented (modello). Fattori di Rischio e di protezione. Fattori di Rischio DISTALI Sono fattori di rischio che esercitano una influenza indiretta, e costituiscono un fattore che tende a promuovere l’insorgenza di fattori di rischio prossimali: - Povertà cronica - Basso livello di istruzione - Giovane età della madre - Carenza di relazioni interpersonali - Monogenitorialità - Rifiuto genitoriale ed esperienze traumatiche - sfiducia nelle norme e verso le istituzioni sociali - Normalizzazione ed accettazione della violenza - Accettazione della pornografia infantile - Scarsa conoscenza dei bisogni emotivi specifici dei bambini e disinteresse verso il loro sviluppo. Fattori PROSSIMALI Possono essere POSITIVI (riducendo) o NEGATIVI (amplificando) il rischio. Sono in prossimità con il minore ed attengono al piano della relazione con il caregiver (pratiche educative, stili genitoriali, atteggiamenti e comportamenti). I fattori prossimali possono interagire con i fattori DISTALI fungendo da moderatori o mediatori. Fattori PROSSIMALI NEGATIVI (o di amplificazione del rischio) Psicopatologia Devianza sociale Scarsa assunzione di responsabilità da parte del genitore Sindrome da Risarcimento Scarse capacità empatiche Impulsività Scarsa tolleranza alla frustrazione Ansia da separazione Maternità indesiderata Modelli relazionali negativi e conflittualità con partner/famiglia di origine Disabilità e/o patologia croniche nel bambino Temperamento difficile Fattori PROSSIMALI PROTETTIVI (o di riduzione del rischio) Scarso orientamento alla dipendenza dai Servizi Competenze empatiche Assunzione di responsabilità Motivazione al miglioramento Autostima Autonomia Relazioni positive con (almeno un) membri della famiglia di origine Capacità di gestione dei conflitti Temperamento più dolce PSICOLOGIA DEL DISEGNO INFANTILE Dott. Matteo Fabris [email protected] Lezione Psicologia Sviluppo Intersoggettività a.a. 2024/2025 Università degli Studi di Torino PERCHÉ IL DISEGNO INFANTILE? CAMPI DI APPLICAZIONE DEL DISEGNO INFANTILE Ambito Educativo e Scolastico Ambito Clinico Ambito Criminologico – Forense Ambito Medico e della Salute Ambito della Ricerca Scientifica Ambito clinico-terapeutico INTERPRETIAMO Applicazioni pratiche del Disegno Infantile I 3 LIVELLI DELL’INTERPRETAZIONE Livello GRAFICO Livello delle STRUTTURE FORMALI Livello del CONTENUTO LIVELLO GRAFICO TRATTO Ampiezza del Tratto: essa rappresenta la vitalità e l’apertura al mondo. Forza del tratto: un tratto forte può rimandare a aggressività, violenza, ma anche audacia. Un tratto debole può rimandare a dolcezza, timidezza, inibizione degli istinti. ATTENZIONE: considerare in particor modo quando queste tendenze tendo a presentarsi in modo estremo. Zona del Foglio ZONA INFERIORE: zona degli istinti primordiali. Zona elettiva di astemici e depressi. ZONA SUPERIORE: idealità. Immaginazione, LIVELLO fantasia, ideali. Zona elettiva dei sognatori. GRAFICO Zona di SINISTRA: verso il passato. Zona di DESTRA: verso il futuro. LIVELLO GRAFICO PRESSIONE Si valuta in modo estimativo. Provare a toccare con la mano il retro del foglio dove il bambino ha scritto o disegnato. Rimanda al controllo sull’ambiente e alla forza vitale. IL DISEGNO DELLA FAMIGLIA Teoria, somministrazione ed interpretazione IL DISEGNO DELLA FAMIGLIA Disegno o disegni della famiglia? Il Disegno della Famiglia Immaginaria di Corman Il Disegno della Famiglia (Draw a family – DAF) Il Disegno Cinetico della Famiglia (Kinetic Family Drawing – KFD) Il Disegno della Famiglia Animale Il Disegno del Cerchio Famigliare (Quaglia et al.) Il Disegno Congiunto della Famiglia IL DISEGNO DELLA FAMIGLIA Il DF IMMAGINARIA «Disegna una famiglia» Se il soggetto disegna la famiglia reale, è bene saperlo. Si può poi sollecitare il disegno della famiglia immaginaria. «Va bene, ora proviamo a disegnare una famiglia immaginaria?». - Chi è secondo te il più buono? Perché? - Chi è secondo te il meno buono? Perché? - Chi è secondo te il più felice? Perché? - Chi è secondo te il meno felice? Perchè? - Tu, di questa famiglia, chi preferisci? E perché? - Ora, inventa una storia che descriva questa famiglia in un momento della giornata in cui sono tutti insieme. IL DISEGNO DELLA FAMIGLIA IL DF REALE «disegna la tua famiglia». - Chi è secondo te il più buono? Perché? - Chi è secondo te il meno buono? Perché? - Chi è secondo te il più felice? Perché? - Chi è secondo te il meno felice? Perchè? - Tu, di questa famiglia, chi preferisci? E perché? IL DISEGNO DELLA FAMIGLIA Il DF CINETICA «Disegna ciascuno un componente della tua famiglia, compreso te stesso, mentre fa qualcosa». IL DISEGNO DELLA FAMIGLIA Ordine consigliato test grafici: - DFU - DFI - DFR/DFC IL DISEGNO DELLA FAMIGLIA COLLOCAZIONE DEI PERSONAGGI: Vicinanza: vicinanza emotiva o «invischiamento emotivo»? Distanza: da un rapporto emotivo freddo ad un vero e proprio «disimpegno emotivo». Sembra che non facciano parte della famiglia. Piani diversi: collocare i personaggi su piani diversi, indicando il loro ruolo gerarchico oppure un conflitto interfamigliare (es: mettere un fratello in alto vicino al padre, e l’altro lontano). Separazione: «incapsulamento». Cornice: disegnare una cornice attorno alla famiglia. Esprime bisogno di attenzione o affetto che il disegnatore sta mettendo in evidenza. La cornice può essere inserita attorno ad un solo personaggio, manifestando preoccupazioni per lo stesso. IL DISEGNO DELLA FAMIGLIA TENDENZE AFFETTIVE: Se il soggetto alla consegna «Disegna una famiglia» preferisce disegnare una famiglia immaginaria o omette alcuni personaggi -> NEGATIVE. È probabile che il bambino stia usando delle difese per allontanare il dolore mentale e negare la situazione famigliare dolorosa. Se il soggetto alla stessa consegna disegna la sua famiglia, probabilmente abbiamo una tendenza affettiva POSITIVA. IL DISEGNO DELLA FAMIGLIA VALORIZZAZIONE DEI PERSONAGGI: ✓ Disegnato per primo ✓ Disegnato con più cura e/o con più dettagli. ✓ Disegnato più grande ✓ Descritto meglio durante l’inchiesta VALORIZZAZIONE DI Sé - > buona autostima o tendenze narcisistiche (incapacità di investire su figure altre). PERSONAGGIO AGGIUNTO -> necessità di qualcuno che lo protegga, che gli di attenzioni, che lo sostenga. Può essere una figura umana ma anche un animale. IL DISEGNO DELLA FAMIGLIA SVALORIZZAZIONE DEI PERSONAGGI: ✓ Disegnato per ultimo ✓ Disegnato con meno cura e/o con meno dettagli. ✓ Disegnato più piccolo ✓ Descritto peggio durante l’inchiesta SVALORIZZAZIONE DI Sé - > scarsa autostima PERSONAGGIO ESCLUSO o Cancellato -> rapporto negativo. Conflittualità (es: bambino piccolo). DISEGNO FAMIGLIA CINETICA AZIONI: Collaborazione: se prevale collaborazione, allora il clima potrebbe essere positivo. Tuttavia, la collaborazione potrebbe anche celare una dipendenza affettiva nei confronti di uno o più membri della famiglia. Dipendenza: vi è una eccessiva vicinanza, e i personaggi fanno delle cose insieme ma graficamente appaiano indistricabili. Si parla di «invischiamento». Possono inoltre esservi inoltre personaggi passivi o che compiono cose al servizio degli altri (es: la mamma che stira i pantaloni di papà che guarda la tv). Conflitto: aggressività manifesta oppure una aggressività di tipo passivo- aggressivo. Competizione: attivazione sistema agonistico. Isolamento: personaggi differenziati e distanti. Incapsulamento. Attaccamento evitante: i soggetti sono spinti all’autonomia. IL DISEGNO DELLA FAMIGLIA E L’ATTACCAMENTO Marcatori specifici usati nella valutazione dei disegni di famiglia (Segni 1-13 = segni previsti da Kaplan & Main; Segni 14-24 = segni aggiuntivi di Fury) 1. Mancanza di individuazione dei membri della famiglia. 2. Braccia posizionate verso il basso, vicino al corpo. 3. Assenza di elementi del "mondo reale" o di dettagli dello sfondo (animali domestici, sole, ecc.) 4. Figure non appoggiate sulla pagina o su una superficie immaginaria 5. Figure incomplete. 6. Figure posizionate estremamente vicine (appoggiate o corpi sovrapposti) 7. Figure separate da barriere. 8. Figure insolitamente piccole. 9. Figure insolitamente grandi. 10. Figure posizionate in un angolo della pagina. 11. Esagerazione delle parti morbide del corpo (stomaco, parte inferiore del corpo). 12. Esagerazione dei tratti del viso. 13. False partenze / figure graffiate. 14. Esagerazione delle teste. 15. Esagerazione di braccia/mani. 16. Mancanza di colore nel disegno nel suo insieme (interamente o principalmente nero). 17. Omissione completa della madre (m) o del bambino (c). (Spuntare solo se la madre è viva) 18. Membri della famiglia camuffati (ritratti come non umani, come creature). 19. Figura della madre non femminilizzata nel disegno (tramite capelli, corpo, vestiti). 20. Maschi, femmine indifferenziati per genere (incluso il bambino). 21. Madre posizionata a parte rispetto al bambino sulla pagina. 22. Figure accartocciate (apparenza costrittiva). 23. Affetto facciale negativo o neutro. 24. Segni/simboli o scene insolite. IL DISEGNO DELLA FAMIGLIA E L’ATTACCAMENTO GLOBAL RATINGS SCALES Vitalità Felicità Famigliare Vulnerabilità Isolamento/Distanza Emotiva Tensione/Rabbia Inversione di Ruolo Dissociazione/Bizzarria Psicopatologia Globale VITALITA’ Questa scala è progettata per catturare l'investimento emotivo del bambino nel completare il compito di disegnare la sua famiglia. Nell'applicare questa scala, considerate come il bambino possa essere andato oltre il compito immediato, abbellendo o aggiungendo elementi vivaci al disegno che suggeriscono energia, creatività e simbolismo astratto. I disegni classificati alti su questa scala possono riflettere o meno la vicinanza emotiva tra i membri della famiglia e/o sentimenti positivi da parte del bambino. Ciò che condividono, tuttavia, sono le qualità di essere espressivi, completi e interessanti da guardare. In alcuni casi, possono apparire divertenti e spensierati; in altri casi, possono apparire inquietanti, complessi e ricchi di simbolismo. Le caratteristiche distintive includono: ✓ l'individuazione dei membri della famiglia ✓ l'elaborazione dei dettagli dello sfondo, dei vestiti o delle caratteristiche fisiche; ✓ i disegni completati. VITALITA’ 7 = Elevato Il bambino trasmette l’idea di aver investito molto sul disegno (es: ricchezza di dettagli). Spesso vi sono colori. Il contenuto del disegno catalizza l’attenzione dell’osservatore, sia in senso più positivo (frequentemente) che negativo (es: elementi strani, bizzarri o inquietanti). 4= Neutro Il bambino disegna la famiglia in modo completo, ma poco interessante. Difficile dare un punteggio alla validità. Il disegno è completo, ma non particolarmente curato. Appare semplice e statico. Difficile accertare il rapporto negativo o positivo con l’altro. 1= Basso Il tono emotivo è depresso. La percezione è di scarsa emotività. Manca uno sfondo, o delle azioni. Il disegno è scarno. Sembra un ritratto impoverito e statico. FELICITÀ FAMIGLIARE Questa scala valuta la felicità e l’orgoglio del bambino di appartenere a quel gruppo famigliare, e quindi sentimenti positivi e che rimandano ad un senso di essere sostenuti dal genitore. Gli indicatori di valutazione all'estremità superiore di questa scala includeranno: - membri della famiglia posizionati in modo diretto e aperto (né ammassati insieme né sparpagliati in modo casuale) - figure completate (i tratti del viso e, se i corpi sono inclusi, gli arti sono tutti presenti, cioè mani e piedi) - affetto facciale positivo - i membri della famiglia sembrano emotivamente connessi come un'unità. - Possono indossare abiti simili con piccole alterazioni di genere, o possono tenersi per mano senza essere raggruppati insieme, o possono fare un'attività insieme. - I disegni sono colorati e trasmettono una sensazione di armonia e felicità. FELICITÀ FAMIGLIARE All'estremità inferiore: - poca o nessuna coesione familiare, orgoglio o senso di appartenenza da parte del bambino. - I membri della famiglia possono essere rappresentati in modo incolore e automatico o in modo disattento, caotico o poco curato. - Le figure possono galleggiare sulla pagina, essere incomplete, o il bambino (o la madre) possono essere omessi completamente. In altri casi, i membri della famiglia possono essere mascherati o distorti in qualche modo insolito. - I segni di affetto positivo - facciale o nei corpi (mani che si agitano) o nelle attività della famiglia sono assenti. VULNERABILITÀ Esprime i sentimenti di vulnerabilità del bambino. L'enfasi qui è principalmente su: - dimensione delle figure - la vicinanza delle figure in relazione l'una all'altra - il posizionamento delle figure sulla pagina - un'esagerazione delle parti del corpo e/o dei tratti del viso. VULNERABILITÀ In generale, i disegni valutati alti in questa scala non appariranno centrati, fondati e proporzionati alle dimensioni della pagina. Le figure possono essere molto piccole (o insolitamente grandi), possono apparire raggruppate strettamente insieme o sovrapposte, o possono essere separate o racchiuse da una barriera di qualche tipo. Possono raggrupparsi in un angolo della pagina o galleggiare sulla pagina in modo apparentemente casuale. Il disegno può avere l'aspetto di raffigurare qualcosa che è schiacciante per il bambino. Ci può essere o meno uno sfondo, ma se c'è, non è un'ambientazione pacifica e positiva. VULNERABILITÀ 1= Molto basso Questi disegni non mostrano segni di ambivalenza emotiva o vulnerabilità. I membri della famiglia sono completi, con i piedi per terra e centrati sulla pagina, spesso manifestando un'attività insieme, e sono caratterizzati da chiari segni di affetto positivo. DISTANZIAMENTO/ISOLAMENTO Questa scala ha lo scopo di valutare i sentimenti di distanza emotiva e/o solitudine da parte del bambino. I disegni valutati alti su questa scala differiscono da quelli valutati alti sulla scala della "vulnerabilità" per essere più controllati, completi e forse tematici (inclusa la presenza di segni, simboli e/o forse la dissimulazione dei membri della famiglia in qualche modo). All'interno del disegno di ogni singolo bambino, osservate in particolare il posizionamento del bambino in relazione alla madre, l'individuazione dei membri della famiglia e l'espressione dell'affetto nelle figure. Notate anche i casi di contatto visivo laterale (invece che diretto e aperto) e/o un'attenzione verso il basso da parte del bambino o della madre. L'uso del colore nel disegno nel suo complesso varierà nell'applicazione di questa scala. DISTANZIAMENTO/ISOLAMENTO 7) Molto alto= Il disegno non suggerisce assolutamente nessuna connessione emotiva positiva tra la madre e il suo bambino. Invece, ci sono chiari segni di rabbia e distanza emotiva espressi nel disegno, che possono assumere la forma di una madre deliberatamente messa in disparte dal bambino (cioè sottoterra) o travestita (cioè come una creatura simile a un mostro) o distorta in qualche modo. 1) Molto basso= Questi disegni non mostrano assolutamente alcun segno di distanza emotiva tra il bambino e la madre. Ci sono segni chiari, positivi e diretti di una relazione positiva. RABBIA/TENSIONE La Rabbia e la tensione saranno dedotte da: figure molto rigide, spesso senza colore o un chiaro affetto positivo sul viso o le figure possono avere un aspetto "raggrinzito", in cui le estremità del corpo (braccia, gambe e collo) hanno un aspetto costretto, legato ad esse. Le braccia saranno tenute rigidamente verso il basso invece che un po' aperte, rilassate o animate. Le figure possono essere disegnate relativamente piccole e ammassate insieme con poco o nessuno sfondo circostante. Parti del disegno possono apparire scarabocchiate o noncuranti. Il disegno può anche includere ciò che Main chiama "false partenze"; cioè, il bambino può aver iniziato a disegnare una particolare persona, poi l'ha cancellata e ha ricominciato da capo sulla pagina. INVERSIONE DI RUOLO Tre dimensioni nel disegno della famiglia sono l'obiettivo qui: 1) Una distinzione di dimensioni tra il bambino e la madre (con la madre raffigurata come più piccola del bambino). 2) Disegni che ritraggono il bambino come fluttuante in qualche modo e la madre altrove. 3) Distorsioni delle estremità del corpo (mani grandi, braccia esagerate). DISSOCIAZIONE/BIZZARRIA L'obiettivo di fondo è quello di toccare l'elaborazione inconscia della rabbia e del risentimento. Le dimensioni primarie da considerare quando si applica questa scala sono: - Segni e simboli insoliti: forse con una qualità morbosa, oscura o aggressiva (per esempio nuvole nere, alberi morti, fiumi di sangue, case/castelli come fortezze) e scarabocchi arrabbiati nel contesto del disegno nel suo insieme. - Tratti del viso arrabbiati e aggressivi (denti aguzzi ed esagerati, occhi arrabbiati e posture del corpo). - Temi di fantasia in cui il bambino ha un certo potere (raffigurato come una creatura simile ad un animale, un re in un castello). - Segni insoliti che non hanno alcuna relazione apparente con il disegno nel suo insieme. SCALA GLOBALE DI PATOLOGIA Questa scala di valutazione è stata progettata per catturare il grado complessivo di patologia che si riflette nel disegno del bambino della sua famiglia. La valutazione dovrebbe essere focalizzata su aspetti globali del disegno nel suo complesso, piuttosto che su dimensioni specifiche e discrete come la dimensione o la proporzione delle figure, l'uso del colore, ecc, Nel fare questa interpretazione, i valutatori dovrebbero considerare la seguente domanda: «Come si sente il bambino in questa famiglia?» In una certa misura, questa valutazione potrebbe essere vista come un indice generale della salute emotiva del bambino nel contesto della famiglia (come raffigurato nel disegno). A tale scopo, mira a catturare temi emotivi sottostanti come: ansia, paura, dipendenza, autostima, rabbia, alienazione, dissociazione e depressione. figure incomplete poco differenziate, rigide e non colorate,rigide e non colorate Distanza emotiva/Isolamento i punteggi delle scale Vitalità/Creatività e Orgoglio/Felicità sono bassi, suggerendo un'impressione generale di indifferenza e freddezza emotiva. COLOUR FAMILY DRAWING TEST IL DISEGNO DEL NIDO Introduzione INDICATORI 1 – la presenza dei cuccioli 2 – la presenza delle figure adulte genitoriali 3 – la presenza di quattro colori 4 – la prevalenza del colore verde 5 – la non prevalenza del colore marrone 6 – la presenza di un nido stabile 7 – la presenza del fondo del nido disegnato 8 – la presenza del nido solido 1 – la presenza dei cuccioli 2 – la presenza delle figure adulte genitoriali 3 – la presenza di quattro colori 4 – la prevalenza del colore verde 5 – la non prevalenza del colore marrone 6 – la presenza di un nido stabile 7 – la presenza del fondo del nido disegnato 8 – la presenza del nido solido 1 – la presenza delle figure adulte genitoriali 2 – la presenza di quattro colori 3 – la non prevalenza del colore marrone 4– la presenza di un nido stabile 1 – la non prevalenza del colore marrone 2 – la presenza del fondo del nido disegnato

Use Quizgecko on...
Browser
Browser