Presentazione del Bauhaus PDF
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Questa presentazione del Bauhaus ne descrive la storia, le caratteristiche e le figure chiave, illustrando l'importanza di questo movimento.
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Il Bauhaus Contesto storico 'esperienza della Bauhaus trova le sue radici nel clima culturale che si era sviluppato in Europa a partire dalla metà L dell'Ottocento, in particolare nei paesi anglosassoni, nel contesto storico successivo alla Rivoluzione industriale. Questo periodo aveva...
Il Bauhaus Contesto storico 'esperienza della Bauhaus trova le sue radici nel clima culturale che si era sviluppato in Europa a partire dalla metà L dell'Ottocento, in particolare nei paesi anglosassoni, nel contesto storico successivo alla Rivoluzione industriale. Questo periodo aveva portato alla meccanizzazione dei processi produttivi, alla crescita della classe operaia e all'avvio di un processo di razionalizzazione e riduzione dei costi dei beni di consumo. In Inghilterra, il governo promosse una riforma delle accademie e della formazione professionale, mirata a un maggiore coinvolgimento degli studenti nella fase di progettazione. In questo contesto, William Morris, fortemente influenzato dal pensiero di John Ruskin, fondò laboratori artigianali che producevano manualmente sedie, tavoli, bicchieri, cucchiai, brocche e mobili, contribuendo all'affermazione dello stile Arts and Crafts. I primi musei dedicati all'arte applicata e industriale furono aperti in Inghilterra, seguiti dalla fondazione del Museum für angewandte Kunst a Vienna e del Kunstgewerbemuseum a Berlino. La Prussia, interessata a comprendere le ragioni del successo economico inglese, inviò Hermann Muthesius in Inghilterra per studiarle. Al suo ritorno, Muthesius suggerì l'integrazione di laboratori all'interno delle scuole di artigianato artistico e promosse la creazione di aziende-laboratori come i Deutsche Werkstätten, contribuendo alla nascita del Deutscher Werkbund, un'associazione volta a unire le esigenze dell'arte con quelle dell'industria. Tra le scuole riformate secondo questi nuovi principi figurano l'Accademia di Düsseldorf sotto la guida di Peter Behrens, la Scuola di artigianato artistico di Stoccarda diretta da Otto Pankok, l'Accademia di Breslavia sotto Hans Poelzig, l'Accademia di Berlino con Bruno Paul, e la Scuola di artigianato artistico di Weimar, diretta da Henry van de Velde. Fondazione e fase di Weimar Il Bauhaus è una scuola di architettura, arte e design fondata nel 1919 dall'architetto tedesco Walter Gropius. Operò in diverse città della Germania: a Weimar dal 1919 al 1925, a Dessau dal 1925 al 1932, e infine a Berlino dal 1932 al 1933. Chiamata ufficialmente "Das Staatliche Bauhaus", questa nuova scuola statale di Architettura, Design e Arte nacque dall'unione della Kunstgewerbeschule (Scuola Granducale di Arti e Mestieri di Sassonia), diretta da van de Velde, e della Hochschule für bildende Kunst (Accademia di Belle Arti), fondata e diretta da Hermann Muthesius. Il nome "Bauhaus", traducibile come "casa del costruire", deriva dall'inversione del termine tedesco "Hausbau", che significa "costruzione di una casa". La prima sede del Bauhaus a Weimar fu ospitata in un edificio costruito tra il 1904 e il 1911 per accogliere lo studio degli scultori della precedente Scuola Granducale di Arti e Mestieri di Sassonia. Questo edificio, progettato dall'architetto Henry van de Velde, rappresentava un simbolo dell'epoca. Nel 1915, Walter Gropius subentrò nella direzione della scuola, e nel 1919, con la fusione tra l'Accademia di Belle Arti e la Scuola di Arti Applicate, dalla quale aveva ricevuto la cattedra di architettura, si formò il Bauhaus. Fase di Dessau el 1926 il Bauhaus si trasferisce a Dessau, dove fu costruito un nuovo edificio progettato dallo stesso Walter Gropius. Questo N edificio ha avuto un ruolo chiave nello sviluppo dell'architettura razionalista, caratterizzata da un approccio essenziale, privo di decorazioni superflue, concentrato principalmente sulla funzione degli spazi. La struttura si articola in tre volumi asimmetrici, distinti in base alle diverse funzioni che ospitano, come alloggi, aule e laboratori, e collegati tra loro da corpi di fabbrica che accolgono servizi comuni e uffici. Ogni parte dell'edificio è definita da volumi geometrici regolari, con tetti piani e grandi superfici vetrate, soprattutto nella zona dedicata ai laboratori. L'uso di queste superfici di vetro, oltre a garantire abbondante luce naturale all'interno, consentiva anche di vedere dall'esterno le divisioni funzionali degli ambienti, rendendo visibile la logica dell'organizzazione interna. Questo edificio divenne un simbolo della visione del Bauhaus e rimane una delle opere architettoniche più significative del Novecento. Tra le innovazioni che Gropius introdusse, vi fu il nuovo rapporto tra lo spazio architettonico e chi lo viveva o lo osservava. La costruzione era suddivisa in tre ali, ciascuna dedicata a specifiche attività didattiche, rispondendo così alle esigenze di un'architettura funzionale, in armonia con il contesto urbano e le necessità pratiche. Un aspetto rivoluzionario di questa sede fu l'eliminazione della tradizionale facciata principale: ogni lato dell'edificio, infatti, veniva trattato come ugualmente importante, abbandonando l'idea gerarchica delle facciate precedenti. Nel 1928, Walter Gropius si dimise dalla direzione della scuola, e al suo posto subentrò l'architetto svizzero Hannes Meyer. Meyer riorganizzò i corsi, suddividendoli in quattro sezioni principali: edilizia, produzione di oggetti in legno e metallo, pubblicità e tessuti. Il trasferimento del Bauhaus a Dessau nel 1925 fu in parte dovuto a pressioni politiche, ma fu in questa nuova sede che la scuola raggiunse il suo massimo livello di produzione artistica e industriale, grazie anche ai moderni laboratori. Solo nel 1927 venne istituita una sezione di architettura all'interno della scuola, anch'essa diretta da Hannes Meyer, il quale introdusse un approccio metodologico ancora più rigoroso. Con la sua nomina a direttore, dopo le dimissioni di Gropius nel 1928, si aprì una nuova fase nella storia del Bauhaus, segnata da una maggiore attenzione agli aspetti sociali e pratici del design. Fase di Berlino a scuola passò poi nel 1930 sotto la direzione dell'architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe, che si concentrò L principalmente sull'insegnamento dell'architettura, limitando severamente le attività politiche degli studenti. Tuttavia, questi rappresentavano gli ultimi anni di vita del Bauhaus. Nel 1932, sotto la crescente pressione politica sia a livello locale che azionale, il Bauhaus di Dessau venne chiuso. Mies van der Rohe tentò di mantenerne viva l'eredità trasferendo la scuola a n Berlino, dove la diresse per nove mesi in forma privata. Nonostante questi sforzi, la versione berlinese del Bauhaus venne definitivamente chiusa nel 1933 dal regime nazista. Nonostante la chiusura, il Bauhaus era ormai diventato un riferimento culturale e stilistico di grande rilevanza, la cui influenza si sarebbe presto diffusa a livello globale. La breve sopravvivenza della scuola a Berlino fu caratterizzata da risorse limitate rispetto ai periodi precedenti e dall'assenza delle personalità più influenti, molte delle quali erano già fuggite o state costrette a lasciare il Paese. Va inoltre notato che una parte significativa degli studenti del Bauhaus era di origine ebraica, il che potrebbe aver contribuito all'ostilità dei nazisti verso la scuola. La chiusura del Bauhaus rappresentò la fine di un'epoca, ma la sua eredità continuò a vivere in numerose esperienze artistiche e architettoniche nel mondo, influenzando generazioni di creativi e progettisti. Le due scuole fondatrici ( burocrazia del Bauhaus) Walter Gropius, a partire dal 1915, attese invano l'opportunità di dirigere la Scuola d'arte applicata (Kunstgewerbeschule) di Weimar, che fu chiusa dopo l'allontanamento del suo fondatore e direttore, Henry van de Velde, a causa della sua nazionalità straniera. Prima di lasciare la direzione, van de Velde raccomandò al Ministero tre nomi come suoi possibili successori: Gropius, Hermann Obrist e August Endell. Nell'ottobre dello stesso anno, Fritz Mackensen, direttore dell'Istituto superiore di belle arti del Regno di Sassonia, scrisse una lettera a Gropius, invitandolo a prendere le redini della nuova sezione di architettura della scuola. Tuttavia, la corrispondenza tra i due evidenziò numerose divergenze riguardo alla forma del corso di architettura e al rapporto tra architettura, arti applicate e sistemi produttivi. Nel gennaio 1916, Gropius sottopose al Ministero di Stato del Granducato di Sassonia a Weimar una proposta per la creazione di un istituto scolastico che fungesse da centro di consulenza artistica per l'industria, il commercio e l'artigianato. Nell'ottobre del 1917, Mackensen e il corpo docente dell'Istituto superiore di belle arti del Granducato di Sassonia redassero e inviarono al Ministero un documento che conteneva diverse istanze e proposte di riforma. Il dibattito si concluse nel 1919 con un compromesso: la fondazione del Bauhaus statale. Questo nuovo istituto nacque dalla fusione dell'ex Istituto superiore di belle arti e della Scuola d'arte applicata del Granducato di Sassonia, con l'aggiunta di una sezione dedicata all'architettura. In questo modo, l'Accademia d'arte e la Scuola di arti e mestieri furono unite sotto un'unica istituzione. (Kunstgewerbeschule) La Scuola granducale sassone di arti applicate di Weimar era un'istituzione educativa privata, fondata e finanziata il 1 aprile 1908 dal granduca Guglielmo Ernesto di Sassonia-Weimar, su iniziativa dell'architetto belga Henry van de Velde. Questa scuola rimase attiva fino al 30 settembre 1915. Il 1° aprile 1902, il granduca Wilhelm Ernst aveva nominato van de Velde come suo consigliere con l'obiettivo di risollevare l'artigianato, che in quel periodo era in declino nella regione della Sassonia-Weimar. Dopo aver condotto un inventario durato circa due anni, van de Velde giunse alla conclusione che l'unico modo per raggiungere l'obiettivo prefissato fosse migliorare la formazione artistica e artigianale. Di conseguenza, nel 1904 propose la creazione di un istituto di istruzione dedicato a questo scopo. Per realizzare la sua visione, fondò l'Istituto di arti e mestieri e progettò l'edificio scolastico, oggi noto come Edificio Van de Velde, costruito tra il 1905 e il 1906. L'insegnamento iniziò nell'ottobre 1907, con una prima classe di 16 studenti. Filosofia, principi e obiettivi della scuola Il Bauhaus nacque con l'obiettivo di fondere la creazione artistica e il metodo artigianale con la produzione industriale, cercando di unire l'estetica e la bellezza di un oggetto con la sua componente tecnica e funzionale. Molti degli oggetti che usiamo quotidianamente derivano dalle ricerche e dalle innovazioni sviluppate all'interno di questa scuola. Un aspetto determinante del Bauhaus era il fatto che studenti e maestri vivevano insieme, condividendo non solo le ore di studio e lavoro, ma anche il tempo libero. Questa convivenza promuoveva una collaborazione continua, dove la creazione artistica diventava parte integrante delle attività quotidiane, risultando in un processo creativo estremamente spontaneo e fluido.Non solo, questo sistema di istruzione senza precedenti incoraggiava l'espressività personale invece di limitarsi a copiare modelli, come avveniva nelle accademie tradizionali, e fu decisivo per lo sviluppo delle varie discipline insegnate, grazie anche alla scelta mirata degli insegnanti. La missione originaria del Bauhaus era quella di sanare la frattura tra le belle arti e le arti applicate, come l'artigianato, attorno al concetto del "Gesamtkunstwerk", o "opera d'arte totale". Alla fine del percorso di studi, gli studenti acquisivano una preparazione sia teorica che pratica che permetteva loro di gestire l'intero processo creativo, dalla fase ideativa alla realizzazione del prodotto finale. Questo approccio favoriva lo sviluppo di una disciplina progettuale e realizzativa che avrebbe poi portato all'emergere dell'industrial design. Nel suo atto di fondazione, Walter Gropius definì il Bauhaus come un "vasto sistema" che combinava "l'attività teorica di un'accademia d'arte con l'attività pratica di una scuola di arti e mestieri". Il primo manifesto della scuola, illustrato da una xilografia di Lyonel Feininger, mostrava una cattedrale le cui torri simboleggiavano l'architettura, la scultura e la pittura (Cattedrale del Socialismo, 1919). Questa immagine evocava l'idea che, come nei cantieri delle grandi cattedrali romaniche e gotiche, tutte le professionalità (architetti, scultori, pittori e artigiani) collaborassero senza gerarchie per creare un'opera moderna e democratica. Seguendo le esperienze di William Morris e del Deutscher Werkbund, il Bauhaus proponeva una sintesi tra arte, artigianato e industria, con l'obiettivo di produrre oggetti funzionali e allo stesso tempo di alto valore estetico per una società di massa. Stile o stile caratteristico del Bauhaus era geometrico, rigoroso ma elegante, realizzato con una grande economia di mezzi. Esso L affermava i principi fondanti della scuola: essenzialità, modernità, uguaglianza e attenzione a colore e forma, dove la funzione guidava il design. Sebbene le opere prodotte fossero tra loro molto diverse, si sviluppò un'estetica minimalista, in netto contrasto con il decorativismo ricco e opulento dell'Art Déco, che aveva preceduto il Bauhaus di pochi anni. I principi di razionalità, rifiuto della decorazione fine a sé stessa e attenzione alla funzionalità, erano al centro dell'insegnamento del Bauhaus e venivano applicati in ogni ambito artistico. Esempi significativi si trovano nella grafica e nella comunicazione visiva, come la creazione del carattere tipografico di Herbert Bayer, privo di maiuscole, geometrico e minimale, per migliorare la leggibilità. Oppure, nel design dell'arredamento, si diffuse l'uso del tubolare metallico per la costruzione di sedie e tavoli, un materiale leggero, facilmente trasportabile e riproducibile in serie, che rispondeva a tutti i requisiti progettuali della scuola, il cui principale promotore fu Marcel Breuer, la cui ricerca contribuì in modo decisivo allo sviluppo di oggetti dal design funzionale e dal forte valore estetico. L’influenza del Werkbund Il Deutscher Werkbund ("Lega tedesca degli artigiani") era un'associazione tedesca fondata nel 1907 a Monaco di Baviera su iniziativa dell'architetto Hermann Muthesius, dell'imprenditore Karl Schmidt e del pastore protestante e politico liberale Friedrich Naumann. Il suo obiettivo era colmare il divario tra l'industria e le arti applicate, creatosi con il rapido sviluppo economico dell'epoca. L'associazione promuoveva una nuova cultura del lavoro industriale in cui ogni progetto veniva valutato in termini di costi di produzione, qualità artigianale, modalità e tempi di realizzazione, con l'intento di armonizzare tali aspetti con le politiche aziendali. Il Werkbund aspirava anche a far avanzare la Germania a livello del progresso industriale di paesi come l'Inghilterra e gli Stati Uniti. Il motto dell'associazione, "Vom Sofakissen zum Städtebau" (dai cuscini per il sofà alla pianificazione urbana), evidenziava la sua ambizione di influire su ogni aspetto della produzione, dall'oggetto più piccolo all'architettura. A differenza del movimento Arts and Crafts, che si concentrava esclusivamente sulla produzione artigianale, il Werkbund accoglieva con favore i metodi di produzione in serie. Il Deutscher Werkbund influì profondamente sulla nascita della Bauhaus. Molti dei suoi prinicpi fondamentali vennero ripercorsi dalla scuola: promuoveva un design funzionale e razionale, eliminando decorazioni superflue e concentrandosi su forme semplici e utilitaristiche, un principio che la Bauhaus avrebbe pienamente abbracciato; il concetto di laboratori artigianali all'interno delle scuole, introdotto dal Werkbund, fu realizzato alla Bauhaus, dove studenti e maestri collaboravano alla creazione di oggetti esteticamente belli e funzionali, pronti per la produzione industriale; la formazione interdisciplinare del Werkbund, che incoraggiava il lavoro su diverse tecniche e materiali, divenne centrale anche nella Bauhaus, influenzata dalle esperienze di figure come Walter Gropius, che lavorò con Behrens; ed infine, la visione sociale del design del Werkbund, che vedeva il design come uno strumento per migliorare la vita quotidiana, si rifletteva nella Bauhaus, con l'obiettivo di creare oggetti accessibili e funzionali per la società moderna. I protagonisti: il fondatore, Walter Gropius ( Vita) Walter Gropius, celebre architetto tedesco e fondatore del Bauhaus, intraprese la sua formazione artistica e architettonica studiando inizialmente presso la Technische Hochschule di Monaco nel 1903, per poi proseguire gli studi alla Königliche Technische Hochschule di Berlino-Charlottenburg. Nonostante il suo percorso formativo, Gropius decise di non completare mai ufficialmente gli studi, poiché preferì acquisire esperienza pratica e cominciare a lavorare direttamente sul campo. Nel 1907, si unì allo studio di Peter Behrens, una figura di spicco del movimento modernista tedesco e uno dei pionieri del design industriale. Durante questo periodo, Gropius lavorò al fianco di futuri grandi architetti come Ludwig Mies van der Rohe e Le Corbusier. All'interno dello studio di Behrens, ebbe l'opportunità di approfondire i principi del design funzionale e partecipare a progetti industriali di rilievo, gettando le basi per la sua futura visione architettonica e per il movimento che avrebbe guidato anni dopo. (La carriera al Bauhaus) Il suo approccio si approfondì ulteriormente con la fondazione del Bauhaus nel 1919, dove riuscì a unire arte, artigianato e industria in una visione innovativa dell'architettura e del design. Il 1º aprile di quell'anno, Gropius fu nominato direttore della nuova scuola. Parallelamente alla direzione del Bauhaus, Walter Gropius continuò a esercitare la sua professione di architetto. Durante gli anni della sua guida, i corsi del Bauhaus a Dessau si concentrarono sempre più sulla produzione industriale. A partire dal 1926, Gropius ebbe l'opportunità di mettere in pratica queste idee progettando la siedlung di Törten, un complesso residenziale situato nella periferia di Dessau, che prevedeva la costruzione di 314 alloggi a prezzi accessibili. In questo progetto, Gropius poté applicare le sue riflessioni sulla razionalizzazione, la standardizzazione e la produzione in serie a livello architettonico. Le tecniche di costruzione impiegate consentirono di organizzare il cantiere come se fosse un'industria, utilizzando componenti prefabbricati che venivano movimentati attraverso gru e binari per realizzare le diverse case bifamiliari. (Dopo il Bauhaus) Nel 1928, Walter Gropius lasciò definitivamente la direzione del Bauhaus, cedendola a Hannes Meyer. Questa decisione fu probabilmente influenzata da problemi economici e organizzativi, che generarono frizioni con il sindaco di Dessau, Fritz Hesse. Dopo le sue dimissioni, Gropius si trasferì a Berlino, dove avviò un nuovo studio di architettura e si dedicò completamente alla progettazione. Con la sua uscita dalla direzione, anche figure importanti come Bayer, Breuer e Moholy-Nagy abbandonarono la scuola. Nel 1933, con Adolf Hitler nominato cancelliere del Reich e il nazionalsocialismo consolidato a livello statale, Gropius inizialmente mostrò indifferenza verso il cambiamento politico. Addirittura, vedeva in esso un'opportunità professionale, c onsiderando l'estetica funzionale del Bauhaus potenzialmente interessante per il nuovo regime. In questo contesto, aderì alla Camera della Cultura del Reich, istituita da Joseph Goebbels, e partecipò a un concorso per l'ampliamento della Reichsbank, presentando un progetto che tuttavia non piacque al Führer. Perseguitato dal regime nazista, nel 1934 Gropius si trasferì in Gran Bretagna. Nel 1937, data l'aggravarsi della situazione politica in Europa, decise di emigrare negli Stati Uniti insieme alla moglie e a Beate, la loro figlia adottiva. Qui, l'Università di Harvard gli offrì una cattedra presso la Graduate School of Design, diventando nel 1938 il suo preside. Oltre alle sue attività di insegnamento, Gropius aprì anche un proprio studio di progettazione, dove fino al 1941 collaborò con il suo ex allievo Marcel Breuer, che lavorava come professore associato. I protagonisti: gli insegnanti alter Gropius aveva concepito un modello educativo in cui ogni laboratorio fosse guidato da due docenti: un artista, W responsabile dell'insegnamento della forma estetica e delle linee teoriche, e un maestro artigiano, focalizzato sull'importanza della funzionalità e della pratica. Grazie alla sua visione, Gropius riuscì a ottenere il supporto di importanti artisti d’avanguardia. Tra i primi maestri a essere chiamati a Weimar vi erano i pittori Johannes Itten (corso preparatorio fino al 1923) e Lyonel Feininger (laboratorio di grafica), insieme allo scultore Gerhard Marcks (laboratorio di scultura). Negli anni successivi, il corpo docente si arricchì con nomi illustri come Josef e Anni Albers (pittura, tessitura e arti visive), Herbert Bayer (grafica), Marcel Breuer (laboratorio di metallurgia e falegnameria), Vasilij Kandinskij (pittura), Paul Klee (pittura), Theo van Doesburg (architettura), Hannes Meyer (architettura) e Oskar Schlemmer (corso di teatro), tra gli altri. I maestri del Bauhaus erano spesso artisti affermati, attivi nel loro campo, e capaci di ispirare e stimolare gli studenti. È importante sottolineare che gran parte della grafica moderna e dello stile di impaginazione dei nostri libri trae origine dalle innovazioni del Bauhaus. I protagonisti: Johannes Itten Johannes Itten (1888-1967) è stato un artista, designer e docente svizzero, noto principalmente per il suo ruolo come insegnante al Bauhaus e per i suoi contributi alla teoria del colore. Itten ha sviluppato un approccio pedagogico innovativo, basato sull'esperienza sensoriale e sull'esplorazione creativa, incoraggiando gli studenti a esplorare le loro intuizioni artistiche. È famoso per il suo "Cerchio del colore", che illustra le relazioni tra i colori e le loro combinazioni. La sua opera ha influenzato il design moderno, l'arte e l'educazione artistica. Itten ha anche scritto libri significativi sulla teoria del colore e ha esplorato temi come la spiritualità e la percezione visiva. La sua eredità si riflette nell'importanza che ha dato alla sensibilità personale e all'esperienza nella pratica artistica. I protagonisti: Lyonel Feininger Lyonel Feininger (1876-1956) è stato un artista tedesco-americano, noto per il suo legame con l'espressionismo e il Bauhaus. Inizialmente un caricaturista e illustratore, si distinse per le sue opere caratterizzate da forme geometriche e colori vivaci, spesso raffiguranti paesaggi e architetture. Nel 1919, diventò uno dei primi insegnanti del Bauhaus, contribuendo alla pedagogia del design e dell'arte. La sua influenza si estende anche alla grafica e al design, rendendolo un pioniere nell'integrazione tra arte e architettura. Il suo lavoro è ancora oggi apprezzato per innovazione e bellezza estetica. I protagonisti: Herbert Bayer Herbert Bayer è stato un architetto e designer austriaco, noto per il suo contributo al Bauhaus e per il suo lavoro nel design grafico e nella tipografia. Entrato al Bauhaus nel 1921, ha sviluppato il concetto di design integrato, che univa arte, architettura e comunicazione visiva. È famoso per la sua tipografia sans-serif "Bayer Universal" e per il logo dell'Università del Colorado. Bayer ha anche progettato il primo manifesto del Bauhaus e ha contribuito a significativi progetti architettonici, influenzando profondamente il campo del design e della comunicazione visiva. I protagonisti: László Moholy-Nagy László Moholy-Nagy (1895-1946) è stato un influente artista, designer e teorico ungherese, noto per il suo ruolo chiave nel movimento Bauhaus. La sua opera spaziò tra fotografia, pittura, scultura e design industriale, evidenziando l'uso della tecnologia e dei materiali moderni. Moholy-Nagy introdusse il concetto di "fotografia luminosa" e sperimentò con tecniche innovative come il fotogramma. Dopo il suo periodo al Bauhaus, emigrò negli Stati Uniti, dove fondò il New Bauhaus a Chicago, promuovendo un approccio interdisciplinare al design e all'arte. La sua visione integrava arte e tecnologia, sottolineando l'importanza del design come mezzo per migliorare la vita quotidiana. I protagonisti: Hannes Meyer Hannes Meyer (1889-1954) è stato un architetto svizzero e il secondo direttore del Bauhaus dal 1928 al 1930. Famoso per il suo approccio pragmatico e sociale all'architettura, sosteneva che il design dovesse rispondere alle esigenze della società. Durante la sua direzione, il Bauhaus si focalizzò su progetti di architettura sociale e sulla funzionalità degli spazi. Tra le sue opere principali ci sono progetti a Berlino e per il centro sociale di Dessau. Dopo aver lasciato il Bauhaus, lavorò in Sud America, contribuendo a importanti progetti architettonici in Messico. I protagonisti: Van Doesburg Theo van Doesburg (1883-1931) è stato un artista e architetto olandese, cofondatore del movimento De Stijl, noto per la sua ricerca di un'arte pura attraverso l'uso di linee rette, forme geometriche e colori primari. Ha promosso una nuova estetica che rifletteva l'armonia del mondo moderno, influenzando anche il design e l'architettura. Tra le sue opere più celebri c'è la "Casa chröder" di Utrecht. Il suo lavoro ha lasciato un'impronta duratura sull'arte e il design del XX secolo, contribuendo allo sviluppo S del modernismo. skar Schlemmer O Oskar Schlemmer (1888-1943) è stato un artista e coreografo tedesco, noto per il suo ruolo chiave al Bauhaus, dove ha insegnato dal 1921. Si è distinto per l'integrazione di arte visiva e danza, creando opere innovative come il "Balletto delle Maschere". Il suo stile è caratterizzato da figure geometriche e colori vivaci, con un forte focus sulla relazione tra corpo e spazio. Schlemmer è ricordato come un pioniere delle arti performative, influenzando profondamente la danza e il design contemporanei. ies van der Rohe M Ludwig Mies van der Rohe (1886-1969) è stato un architetto e designer tedesco, considerato uno dei pionieri del modernismo. È noto per il suo approccio minimalista e per l'uso innovativo di materiali come l'acciaio e il vetro, che ha contribuito a definire l'architettura contemporanea. Tra le sue opere più celebri ci sono il padiglione tedesco per l'Esposizione Internazionale di Barcellona del 1929 e il grattacielo Seagram Building a New York, realizzato in collaborazione con Philip Johnson. Mies ha promosso il concetto di "less is more" (meno è di più), enfatizzando la semplicità e la funzionalità nel design architettonico. La sua influenza si estende anche al design degli interni e dei mobili, rendendolo una figura fondamentale nell'architettura del XX secolo. Il corso preparatorio e i laboratori ( Il corso preliminare) Un corso propedeutico di sei mesi, noto come Vorkurs, inizialmente condotto dal pittore Johannes Itten, aveva l'obiettivo di introdurre gli studenti a un contesto di trasversalità disciplinare, liberando così la loro creatività. Fino al 1923, anno in cui Itten tenne il Vorkurs, l'approccio adottato era caratterizzato da una visione più mistica, focalizzandosi sulle Arti, sull'artigianato inteso come pratica artistica e su un lavoro interiore che riguardava il comportamento degli studenti. Tuttavia, i rapporti tra Gropius e Itten non furono mai ottimali e, infatti, qualche anno dopo, nel 1923, Itten lasciò la Bauhaus. Perciò il corso passò all’artista ungherese László Moholy-Nagy, che era anche responsabile del laboratorio dei metalli. Con il suo arrivo si delineò una nuova estetica, meno espressionista e più essenziale, influenzata dal Costruttivismo e dalla Nuova Oggettività. Mentre Itten si concentrava sui contrasti tra forme e colori, stimolando una percezione emotiva e tridimensionale che portava alla creazione artistica, Moholy-Nagy adottò un approccio radicalmente diverso. La sua didattica si focalizzava sul rapporto tra spazio e materia, dando particolare importanza all'equilibrio e all'uso di materiali contemporanei. La presenza di Moholy-Nagy segnò un'apertura del Bauhaus alle istanze del movimento De Stijl, che si diffondevano in quegli anni grazie anche a Theo van Doesburg. Questo portò a una virata costruttivista, con un'attenzione crescente verso il rapporto tra arte e industria e, in generale, al design industriale. (I laboratori) Dopo aver acquisito una maggiore consapevolezza artistica, gli studenti potevano accedere a vari corsi e laboratori, nei quali nel corso dei tre anni di formazione regolare, apprendevano non solo le tecniche artistiche principali – pittura, scultura, incisione e grafica – ma anche i metodi di lavorazione dei materiali, come legno, metalli e tessuti, attraverso esperienze pratiche nei laboratori specializzati. Quando il Bauhaus venne fondato, Gropius volle concepire una scuola il cui programma di studi fosse organizzato come una ruota formata da anelli concentrici: l’anello esterno rappresentava un corso preliminare di sei mesi; i due anelli intermedi indicavano i corsi di livello intermedio, scelti dagli studenti e accompagnati da lavoro pratico nei laboratori; al centro della ruota si trovava la progettazione architettonica, considerata la sintesi e il fine ultimo di tutte le attività del Bauhaus. Esposizioni Il Bauhaus organizzò tre principali esposizioni ufficiali durante la sua attività, che ebbero un impatto significativo sulla diffusione delle sue idee e sul movimento moderno. Esposizione del 1923 a Weimar Fu la prima grande mostra organizzata dal Bauhaus. In quest'occasione, la scuola mostrò al pubblico i lavori realizzati dagli studenti nei laboratori. L'evento segnò un cambiamento nella scuola, in quanto consolidò l'attenzione verso la produzione industriale e il design funzionale. Durante questa esposizione venne anche presentata la famosa "Haus am Horn", la casa modello progettata da Georg Muche, che incarnava i principi modernisti di funzionalità e semplicità. Esposizione del 1926 a Dessau Dopo il trasferimento del Bauhaus da Weimar a Dessau, la scuola organizzò una seconda esposizione che evidenziava il suo nuovo approccio orientato alla standardizzazione e alla produzione industriale. Questa mostra includeva anche la presentazione dei nuovi edifici del Bauhaus progettati da Walter Gropius, come l'edificio principale del Bauhaus a Dessau e le case per i maestri. Esposizione del 1928 a Breslavia Questa fu l'ultima grande esposizione ufficiale del Bauhaus sotto la direzione di Hannes Meyer, che succedette a Gropius. La mostra si concentrò sul contributo del Bauhaus all'architettura e all'urbanistica, presentando progetti di abitazioni sociali e l'integrazione di arte, design e architettura. L’eredità della scuola 'eredità del Bauhaus non andò perduta, e molte esperienze didattiche in Europa si ispirarono al suo modello. Tra queste L spicca la Scuola di Ulm, fondata nel 1953. L'ideatore fu Max Bill, ex studente del Bauhaus, il cui obiettivo era ricreare una scuola di progettazione che riproponesse i principi didattici del Bauhaus. La Germania, uscita devastata dalla guerra, dovette aspettare dieci anni prima che l'idea di Bill si concretizzasse. er aprire la scuola erano necessari finanziamenti, e i primi fondi furono forniti da Inge Scholl, che già nel 1946 aveva fondato P un'Università popolare in memoria dei suoi nipoti, fucilati dai nazisti. I primi contatti tra Scholl e Bill risalgono al 1947, quindi si può dire che una prima fase della Scuola di Ulm ebbe inizio prima ancora della costruzione del suo edificio. Fino al 1952, anno in cui iniziarono le donazioni di materiali per costruire la scuola, si susseguirono iniziative di promozione e mostre itineranti. el 1953 iniziarono i lavori di costruzione sulla collina del Kuhberg, che sovrasta la città di Ulm. L'edificio, progettato da Max N Bill, fu completato nel 1955, quando si tenne l'inaugurazione ufficiale della Hochschule für Gestaltung (HfG) di Ulm, con un discorso di Walter Gropius, a suggellare il legame ideale con il Bauhaus. Linee di pensiero nella scuola: Gropius, Meyer e Rohe a Bauhaus, fondata da Walter Gropius nel 1919 a Weimar, ha avuto tre direttori principali che hanno plasmato in modi diversi L la filosofia della scuola: Gropius, Hannes Meyer e Ludwig Mies van der Rohe. Ciascuno di loro ha lasciato un segno distintivo sul design e sull'insegnamento. Gropius, primo direttore, credeva nella fusione tra arte, artigianato e industria, con l’obiettivo di creare oggetti funzionali che migliorassero la vita quotidiana. La sua visione era quella di un'unità tra estetica e praticità, basata sul principio "forma segue funzione". Gropius trasformò la Bauhaus in un centro multidisciplinare, incoraggiando l’innovazione e l’integrazione di materiali e tecniche industriali. Nel 1928, Hannes Meyer divenne direttore, portando una visione più funzionalista e orientata alla risoluzione dei problemi sociali. Credeva che il design dovesse rispondere ai bisogni concreti della società, allontanandosi dall’estetica pura per concentrarsi su efficienza e funzionalità. Meyer introdusse un approccio scientifico al design, promuovendo l’analisi dei bisogni umani e sociali. La sua leadership fu però breve a causa del suo forte orientamento politico marxista, che creò tensioni con il governo tedesco. Infine, Ludwig Mies van der Rohe prese la direzione della scuola nel 1930, portando una visione minimalista e razionale. Il suo motto "meno è più" rifletteva la sua ricerca della purezza delle forme e dell’essenzialità. Mies concentrò l’attività della Bauhaus sull’architettura e cercò di ridurre le tensioni politiche, ma la crescente pressione del regime nazista portò alla chiusura della scuola nel 1933. In sintesi, mentre Gropius cercava di integrare arte e industria, Meyer privilegiava un approccio funzionale e sociale, e Mies van der Rohe puntava a una perfezione estetica minimale. Ciascuno di loro ha contribuito a plasmare il design moderno, lasciando un’eredità duratura nella storia della Bauhaus e dell'architettura del XX secolo.