Luigi XIV: La Francia PDF
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Questo documento presenta una panoramica sulla Francia di Luigi XIV, coprendo l'assolutismo, le guerre, le condizioni economiche e le questioni religiose dell'epoca. Attraverso immagini e testi, esplora la storia.
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LA FRANCIA DI LUIGI XIV Il laboratorio dell’Assolutismo Cos’ è una monarchia assoluta? La monarchia assoluta è la forma che gli Stati assumono in epoca moderna, quando si trovano a fronteggiare nuovi compiti (guerre, commerci internazionali, ecc.) che richiedono l’accentramento del poter...
LA FRANCIA DI LUIGI XIV Il laboratorio dell’Assolutismo Cos’ è una monarchia assoluta? La monarchia assoluta è la forma che gli Stati assumono in epoca moderna, quando si trovano a fronteggiare nuovi compiti (guerre, commerci internazionali, ecc.) che richiedono l’accentramento del potere ed una maggiore potenza rispetto ai poteri frammentati che avevano caratterizzato il Medioevo. Le guerre generano i poteri forti Durante il Medioevo il potere si era frammentato in tanti centri che lo gestivano (città, feudi, castelli). Secondo gli storici, furono soprattutto le guerre a mettere in crisi le vecchie istituzioni medievali e a promuovere il rafforzamento dei poteri delle monarchie per far fronte alle ingenti spese che le necessità militari comportavano. Quando Luigi XIII e Richelieu morirono quasi contemporaneamente (1642/1643), si ripresentò la stessa situazione di un re- fanciullo (Luigi XIV), di una regina-madre (Anna d’Austria), di un cardinale primo ministro (Mazzarino, di origini italiane) Un ritratto del Cardinale Richelieu sul molo della Rochelle Anna d’Austria e Luigi XIV, re all’età di cinque anni (1643 circa) A soli quattro anni e otto mesi, Luigi XIV sale al trono di Francia. Il re-bambino diventa a partire da questo momento, e secondo la legge francese dell’epoca, signore e padrone dei corpi e delle proprietà di 19 milioni di individui. Condizioni climatiche avverse : una piccola era glaciale Al tempo di Luigi XIV il sole si vede raramente a Parigi, l’acqua della Senna è ghiacciata in inverno, tanto da poterci camminare e il vino nelle botti si vende a blocchi...e i contadini muoiono di fame Luigi XIV all’età di quattordici anni (1652 circa) Luigi XIV crebbe nella convinzione che la propria esistenza fosse un dono di Dio per il mondo. Sua madre lo partorì dopo 23 anni di matrimonio. Tale convinzione sarebbe diventata particolarmente evidente in futuro, quando da giovane arrivò a credere che chi disobbediva al re stesse disobbedendo a Dio. Di conseguenza, i suoi ordini erano considerati veri e propri comandamenti divini. UN’INFANZIA TURBOLENTA a 5 anni finì quasi annegato in uno dei laghetti del giardino a 9 anni contrasse i vaiolo a 15 anni soffrì di un tumore alla mammella da cui però guarì L'allarme più grave durante il suo regno fu a ogni modo il 30 giugno 1658, quando il re subì una grave intossicazione alimentare (causata da acqua infetta) da cui contrasse il tifo I «nemici» della monarchia francese : le fronde La debolezza della monarchia farà sì che nel corso del tempo in Francia si rafforzino gli altri poteri che sono presenti nello Stato. In particolare vi sono due centri di potere che limitano quello del sovrano: la nobiltà ed il Parlamento ( corte di giustizia di Parigi) che costituiscono le Fronde Fronde è la fionda usata dai ragazzi: in questo caso indica le rivolte che si verificarono in Francia tra il 1648 e il 1652 contro la politica della monarchia. 1) Fronda parlamentare o della nobiltà di toga: il Parlamento di Parigi aveva solo il compito di registrare gli editti regi, nel 1648 rifiutò di ratificare un provvedimento di natura fiscale e criticò apertamente la monarchia, utilizzando gli stessi argomenti del Parlamento inglese: la rivolta divenne popolare e si estese a tutte le province, anche se Mazzarino la stroncò sul piano militare; 2) Fronda nobiliare o della nobiltà di spada: la grande nobiltà, che si opponeva sia all’assolutismo che all’ascesa della borghesia, ottenne l’appoggio del popolo parigino e del Parlamento. Solo nel 1653 ebbe fine la rivolta, che si era trasformata in una vera e propria guerra civile… Giulio Mazzarino Nobiltà di toga- nobiltà di spada La nobiltà di toga (noblesse de robe) era un nuovo tipo di nobiltà che, nell’antico regime, raccoglieva tutti coloro che facevano parte dei parlamenti (corti che si occupavano di giustizia e di finanza). Essi dovevano aver fatto studi universitari che imponevano di vestire la toga, da cui l’espressione “nobiltà di toga”. Questo tipo di nobiltà si contrapponeva alla classica “nobiltà di spada” (noblesse d'épée) o di sangue che raccoglieva i nobili che si occupavano delle tradizionali funzioni militari e i cui titoli si tramandavano ereditariamente. Nella maggior parte dei casi, i nobili di toga discendevano da persone che avevano acquisito a titolo onorifico un ufficio o carica nelle finanze o nella giustizia. Tali cariche si potevano poi vendere ed erano trasmissibili liberamente, cosa che venne ufficializzata nel 1604 con l’editto della Paulette, promulgato da Enrico IV. La vendita delle cariche venne istituita per assicurare alla corona una fonte stabile di guadagno, ma ebbe come contropartita la formazione di una potente classe di magistrati che era pronta a far valere la propria forza contro la corona, come accadde appunto nel periodo della Fronda parlamentare. Luigi XIV(1643-1715) Nel 1661, alla morte di Mazarino, Luigi XIV dichiara che governerà senza primo ministro, estromettendo anche la madre: forte delle dolorose e paurose esperienze infantili, Luigi realizza un governo pienamente assolutistico, di cui il sovrano è centro (Re Sole) e testa pensante; una attenta politica dell’immagine insieme alla censura più intransigente e alla capacità di scelta degli uomini più adatti completarono l’opera di costruzione della monarchia assoluta. I ministri e l’apparato dello stato Lo stato sono io; Io sono il primo ministro di me stesso…: così Luigi XIV amava riassumere la propria concezione del potere statale, che si articolava in vari livelli: 1) Consiglio dei ministri: composto da uomini di fiducia del re, da lui dipendenti e non limitati né vincolati ad alcun organo di controllo. Cura le varie parti dell’amministrazione statale, in particolare le finanze e la guerra. I ministri NON sono scelti tra l’alta nobiltà… 2) Sistema amministrativo: costituito da «funzionari», cioè uomini non dotati di un potere proprio ma scelti dal re e in ogni momento licenziabili e/o sostituibili. Importanti erano i Governatori delle province, una carica tradizionalmente appannaggio dell’alta nobiltà e a vita: Luigi XIV li sceglieva personalmente e la carica durava tre anni. Lo stesso valeva per i sindaci delle città. 3) Gli Intendenti: figure create da Richelieu, erano inviati nelle varie province francesi per esercitare funzioni di governo sotto il diretto controllo del re (tutela dell’ordine pubblico, riscossione delle tasse, amministrazione della giustizia) La nobiltà a corte: Versailles Per realizzare pienamente il progetto di un potere monarchico centralizzato e assoluto, Luigi deve spezzare il legame tra popolo e aristocrazia: le signorie italiane del quattrocento gli forniscono il modello e lo strumento per subordinare a sé le famiglie nobili, la corte. Un’immagine della corte estense a Ferrara Il nuovo ruolo delle nobiltà Luigi XIV ridefinisce il rapporto Sovrano - nobiltà 1. rafforza il potere centrale a scapito delle autonomie territoriali 2. riduce i poteri delle autorità locali a favore dei funzionari regi (=intendenti) 3. esautora la nobiltà feudale sul suo territorio 4. allontana la nobiltà feudale dai propri territori: attirandola a corte (Versailles) mandandola all’estero (ambasciate) inviandola in guerra (comandi militari) riconduce la nobiltà di sangue a tre funzioni essenziali (subordinate al re): 1. ruoli di corte 2. incarichi diplomatici 3. alti gradi dell’ esercito controlla la nobiltà di toga: 1. orientandone e determinandone la carriera 2. imponendo la registrazione degli editti ai Parlamenti I giochi, lo sfarzo, la distribuzione di denaro e potere con incarichi al servizio del principe erano stati gli strumenti con cui i potenziali avversari erano stati trasformati in cortigiani dai Signori italiani: lo stesso strumento, enormemente più vasto e sviluppato, che utilizzò Luigi XIV con la costruzione della reggia di I «4000 fannulloni di Versailles» erano i nobili delle più antiche famiglie francesi, che dal 1682 si trasferirono definitivamente alla reggia insieme alla famiglia del re: teatro, ballo, feste, fuochi d’artificio, passeggiate nei giardini, concerti, furono offerti al pubblico della nobiltà che considerava Versailles come l’unico luogo degno dove vivere… Ma tutto ciò aveva un costo che la nobiltà dovette pagare: -abbandono dei castelli e perdita delle radici del potere; -recisione dei legami con la popolazione locale; -spese elevatissime per sostenere il tenore di vita e il confronto con le altre famiglie nobili: in breve, la nobiltà perse tutto il proprio potere reale e si trasformò in semplice coreografia di contorno alla grandezza del Re Sole… Le finanze Jean Baptiste Colbert (1619-1683), figlio di un mercante, fu il più importante collaboratore di Luigi, ricoprendo il ruolo di Controllore generale delle finanze. L’economia francese a metà Seicento La Francia possiede 19 milioni di abitanti per il 75% agricoltori è il Regno più popolato di Europa ; ma 15 milioni di contadini posseggono metà della terra disponibile; mentre 200.000 famiglie posseggono l’altra metà. La Francia rappresenta quindi una potenza demografica (= + lavoro + tasse + forza militare); inoltre il suo territorio è ricco e fertile. Punti di debolezza arretrata sul piano agricolo, debole sul piano finanziario, con scarsa presenza atlantica (rispetto a Spagna e Inghilterra), Jean-Baptiste Colbert: protagonista della politica economica francese L’applicazione di una rigorosa politica mercantilista – che da lui prenderà il nome di “colbertismo” – conduce in un primo tempo al risanamento delle finanze francesi. Il “Colbertismo” Colbert dovette anzitutto affrontare i problemi finanziari, razionalizzando il fisco e colpendo gli evasori (falsi nobili). Ottenne così il pareggio del bilancio e il raddoppio delle entrate dello stato. Ma il suo nome è legato ad una politica economica di impostazione decisamente mercantilistica. Sviluppo delle manifatture Trascurando l’agricoltura, Colbert cerca di incrementare la produzione manifatturiera: ▪ Controlla la quantità e la qualità dei prodotti attraverso decreti regi e corporazioni. ▪ Favorisce il sorgere di grandi opifici, detti Manifatture reali, attraverso la concessione di privilegi (esenzioni fiscali, monopoli, ecc.) ▪ Crea le Manifatture reali della Corona per la produzione di oggetti d’arte e armamenti. Le manifatture nazionali: beni di lusso per l’esportazione Gli splendidi arazzi di Gobelins e le raffinate porcellane di Sèvres rappresentano i tipici prodotti della manifattura francese del periodo colbertiano, esportati in tutte le corti europee Politica commerciale Colbert favorisce il commercio interno, eliminando i dazi, unificando le misure e creando infrastrutture. Per sviluppare il commercio oltremare fonda cinque compagnie di navigazione privilegiate. Avvia la colonizzazione della Luisiana. Impone dazi doganali che scoraggiano le importazioni di prodotti esteri. Politica religiosa. Il motto del sovrano è: «Un Roi, une foi, une loi» (Un solo re, una sola fede, una sola legge) Anche la religione diviene uno strumento dell’assolutismo; Luigi XIV ▪ Perseguita gli Ugonotti, costringendoli all’esilio con la revoca dell’editto di Nantes (1685). ▪ Favorisce la tendenza gallicana in contrasto con il papato. ▪ Si schiera però con il papa contro il movimento Giansenista. La cacciata degli ugonotti dopo la revoca dell’Editto di Nantes (1685) 300.000 persone lasciano la Francia in 15 giorni, rifugiandosi: 65.000 nelle Province Unite 25.000 in Brandeburgo 30.000 in Svizzera 10.000 in Inghilterra I conflitti religiosi: 2. la Dichiarazione delle libertà gallicane (1682) 1682: con la Dichiarazione delle libertà gallicane sottoscritta da alcuni vescovi francesi fedeli al sovrano, Luigi XIV pone la chiesa di Francia sotto l’autorità del re, sotto il piano amministrativo, mantenendo però sua subordinazione spirituale al Papa di Roma. I conflitti religiosi: 1. la persecuzione dei Giansenisti (1664-1713) 1640: Cornelius Janssen (1885-1638), vescovo di Ypres (Belgio), pubblica l’opera Augustinus : una biografia di sant’Agostino d’Ippona che ne rivaluta il pensiero soprattutto riguardo alla dottrina della grazia; solo la “grazia efficace” (grazia+volontà) può salvare dal peccato, la Chiesa deve essere soprattutto un’entità spirituale 1642: con la bolla In eminenti il Papa Urbano VIII condanna l’opera di Janssen (e il “giansenismo”) accusandola di “cripto-protestantesimo” e fa chiudere il monastero di Port Royal a Parigi, rifugio di filosofi e letterati Ingrandirsi è la più degna e più piacevole occupazione dei sovrani. Luigi XIV L’Europa attorno al 1660 Carta Le guerre 1667-68: contro la Spagna per annettere il Belgio; 1672-78: contro l’Olanda che l’aveva impedito con una coalizione antifrancese. 1688-97: contro la lega di Augusta (Olanda, Inghilterra, Svezia, Austria) è sconfitto. Carta Paci di Utrecht e Radstat Conseguenze della guerra: ▪ I Borbone si insediano in Spagna. ▪ Belgio e domini italiani vanno all’Austria ▪ L’Inghilterra ottiene Gibilterra. ▪ I Savoia diventano Re di Sicilia/Sardegna ▪ Gli Hohenzollern, Elettori del Brandeburgo, sono riconosciuti Re di Prussia. Luigi muore nel 1715 tra le manifestazioni popolari di giubilo.