DOMANDE PIATTAFORMA PROGETTAZIONE EDUCATIVA (3) PDF

Summary

This document contains a set of questions on educational project design, focusing on key concepts and methodologies employed in educational planning. The questions cover various aspects including the role of dialogue, the definition of key terms, and the analysis of different educational models.

Full Transcript

 [MOD 1]Cosa rappresenta la progettazione nel contesto educativo, come descritto nel testo?: V. L'azione concreta del progettare. La fase iniziale di ideazione di un progetto. La valutazione finale di un progetto educativo. L'analisi teorica dei principi educativi.  2)Qual...

 [MOD 1]Cosa rappresenta la progettazione nel contesto educativo, come descritto nel testo?: V. L'azione concreta del progettare. La fase iniziale di ideazione di un progetto. La valutazione finale di un progetto educativo. L'analisi teorica dei principi educativi.  2)Qual è la differenza tra ‘progettualità’ e ‘progetto’ secondo il testo?: V La progettualità è una capacità, mentre il progetto è il risultato concreto. Il progetto è una teoria, mentre la progettualità è la pratica. Il progetto è un piano, mentre la progettualità è l'esecuzione. La progettualità è un obiettivo, mentre il progetto è il metodo.  3)Che ruolo gioca il dialogo democratico nella progettazione educativa, come sostenuto dal testo?: V È fondamentale per una proposta educativa condivisa. Serve solo per l'approvazione finale di un progetto. È importante solo nelle fasi iniziali di pianificazione. È utile solo per risolvere i conflitti all'interno dell'équipe.  4)Chi è incluso nel ‘Noi Educativo’ menzionato nel testo?: V Professionisti dell'educativo e le 'voci' richieste dal progettare inclusivo. Solo i membri dell'équipe educativa. Esclusivamente gli studenti e i loro genitori. Solo i dirigenti scolastici e i funzionari educativi.  5)Come il testo descrive l'effetto di un orizzonte democratico nel progettare educativo?: V Influenza tutti i soggetti coinvolti, dalla società agli educatori. Si limita all'impatto sugli studenti. Riguarda solo la gestione interna dell'équipe. Ha un effetto solo sulla scelta dei contenuti educativi.  6)Che impatto ha la ‘consapevolezza dei tempi cruciali’ nel progettare democraticamente, secondo il testo?: V Rende la partecipazione reale e diffonde la decisionalità. È importante solo per la pianificazione a lungo termine. Serve solo a evitare ritardi nel processo educativo. È fondamentale solo per la valutazione del progetto.  7)Secondo il testo, quale è l'obiettivo finale della progettualità educativa?: V Promuovere finalità, obiettivi e intenti educativi. Ottenere risultati accademici superiori. Standardizzare l'approccio educativo. Ridurre i costi dell'educazione.  8)Qual è l'obiettivo principale della formazione universitaria nella progettualità educativa?: V Promuovere meta-competenze e competenze per il pieno esercizio della progettualità. Insegnare metodi teorici di progettazione. Fornire conoscenze specifiche in pedagogia. Sviluppare abilità pratiche specifiche del settore.  9)Come è stato costruito il 'come educare' alla progettualità nel testo?: V Nella circolarità teoria-prassi e con lezioni in forma dialettica e di discussione. Attraverso lezioni esclusivamente teoriche. Mediante l'uso di lezioni pratiche senza basi teoriche. Con l'impiego di metodologie didattiche tradizionali.  10)Qual è stata l'evoluzione del corso di formazione dal 2014/15 al 2016/17?: V Una costante e più alta frequentazione sia nei numeri sia nelle presenze. Un declino nel numero di studenti iscritti. Nessuna variazione significativa nella frequentazione. Un aumento del numero di lezioni teoriche.  11)Cosa sottolinea l'analisi dell'esperienza sul campo nel testo?: V I 'confini' e i 'limiti' di un processo di sperimentazione didattica. L'assenza di sfide nel processo di insegnamento. Un approccio didattico perfetto senza limitazioni. La superiorità di questo metodo su tutti gli altri.  12)Secondo il testo, che ruolo gioca l'esperienza nella progettazione educativa?: V Non è replicabile, ma fornisce un modello o una 'traccia' per nuove prassi. È l'unico fattore importante nella progettazione. Deve essere replicata esattamente come è. Non ha alcun valore pratico nella progettazione.  13)Cosa implica l'educare alla progettualità in termini di azioni e competenze?: V Lo sviluppo della capacità di analizzare le proprie azioni e gestire le competenze. L'acquisizione di abilità pratiche senza riflessione. La memorizzazione di teorie senza applicazione pratica. La focalizzazione esclusiva sulla teoria senza analisi delle azioni.  14)Quali teorici sono stati citati come riferimenti nel testo?: V Schön, Pineau, Mezirow e Wenger. Solo educatori italiani classici. Teorici esclusivamente orientati alla pratica. Solo teorici che si concentrano sulla teoria pura.  15)Qual è stata una delle metodologie didattiche utilizzate, secondo il testo?: V Pedagogia di Freire e Cooperative Learning. Lezioni frontali senza interazione. Metodi di insegnamento esclusivamente online. Solo valutazioni scritte senza discussioni.  16)Qual era uno degli scopi principali dell'introduzione alla progettazione nel modulo didattico?: V Costruire un linguaggio pedagogico comune e verificarne la 'tenuta scientifica'. Imparare a memorizzare definizioni pedagogiche. Sviluppare unicamente competenze pratiche. Focus esclusivo su teorie pedagogiche senza applicazione.  17)Quali azioni sono state identificate nel gruppo dell’anno accademico 2016-17 come parte del processo di progettazione?: V Ideare, scegliere, abbandonare, ordinare, stabilire le priorità, calendarizzare, verificare, negoziare, dialogare, organizzare, cooperare, coordinare. Solo analizzare e discutere casi studio. Unicamente osservare e ascoltare le lezioni. Focus su memorizzazione senza applicazione pratica.  18)Che cosa ha rivelato l’analisi dei livelli di progettazione nel modulo didattico?: V Una visione più complessa della progettazione e il collegamento tra il livello micro e macro. Che gli studenti avevano già una conoscenza completa dei vari livelli. Che la progettazione è limitata solo a livelli individuali. Che non è necessario considerare diversi livelli di progettazione.  19)Qual è stata l'importanza di analizzare il 'chi' e il 'per chi/con chi' nella progettazione educativa?: V Definire il tipo di educatori e il modo in cui si concepiscono i soggetti ai quali il servizio si rivolge. Concentrarsi solo sulle competenze degli educatori. Ignorare il contesto e i bisogni dei soggetti serviti. Limitarsi a un approccio educativo generico.  20)Come è stato utilizzato il brainstorming nel modulo didattico sull'introduzione alla progettazione?: V Per analizzare i concetti di 'educazione' e 'progettazione' e costruire una mappa mentale di gruppo. Solo come attività di riscaldamento senza scopo pratico. Per memorizzare definizioni senza riflessione critica. Come un esercizio individuale senza collaborazione di gruppo.  21)Cosa si intende per 'eco-riflessione' nell'ambito della progettazione educativa?: V Una riflessione dell’équipe sul processo e sul contesto, portando a riprogettazione continua. Un'analisi esclusivamente ambientale del contesto educativo. Una riflessione individuale senza coinvolgimento del gruppo. Una revisione finale del progetto senza cambiamenti continui.  22)Qual è stato l'approccio utilizzato per insegnare i diversi livelli di progettazione?: V Utilizzo della metodologia dello studio di caso per analizzare e confrontare progetti educativi. Solo lezioni teoriche senza esempi pratici. Ignorare completamente il concetto di livelli di progettazione. Focus su esercizi pratici senza teoria di supporto.  23)Come sono stati coinvolti gli studenti nell'analizzare chi e per chi/con chi progettare?: V Invitati a immaginare possibili coinvolgimenti e azioni congiunte in diversi contesti. Limitati a discutere teorie senza applicazioni pratiche. Incentivati a focalizzarsi solo sulle proprie esigenze. Indotti a seguire un modello educativo predefinito senza variazioni.  24)Che cosa si intende per 'bisogni e cambiamento' nella progettazione educativa?: V La progettazione deve considerare i bisogni educativi e l'idea di cambiamento. La progettazione si concentra solo sul cambiamento tecnologico. I bisogni educativi sono irrilevanti nella progettazione. Il cambiamento è esclusivamente a livello amministrativo.  25)Quali sono le quattro interpretazioni differenti del concetto di bisogno emerse dal lavoro dei gruppi?: V Bisogni degli educatori, del territorio, dei soggetti serviti e degli stakeholder. Bisogni economici, politici, culturali e sociali. Solo bisogni degli educatori. Unicamente bisogni dei genitori.  26)Quali sono le tre domande fondamentali nell'analisi dei modelli di progettazione educativa?: V Domande antropologica, teleologica e axiologica. Domande amministrative, finanziarie e logistiche. Solo domande sull'efficienza. Domande sulla tecnologia, sul mercato e sulla legge.  27)Come viene descritta la prassi nel contesto educativo?: V Un'attività pratica umana significante, socialmente organizzata e storicamente spiegata. Un insieme di azioni basate esclusivamente sulla teoria. Pratica senza riflessione teorica. Azioni dettate esclusivamente da procedure standard.  28)Qual è l'obiettivo principale dell'uso della mappatura del territorio nella progettazione educativa?: V Rilevare bisogni socioeducativi e capire quali servizi potrebbero essere utili. Solo identificare la geografia fisica. Analizzare unicamente i dati economici. Concentrarsi esclusivamente sulla demografia.  29)Che ruolo giocano le 'due parole chiave' bisogni e cambiamento nel modulo didattico?: V Fondamentali nel pensare la progettazione educativa. Secondari rispetto alla gestione amministrativa. Irrilevanti per la progettazione. Focalizzati solo sul cambiamento tecnologico.  30)Come viene affrontato il concetto di bisogno nel modulo didattico?: V Tramite una simulazione per immaginare i bisogni in diversi contesti educativi. Solo con lezioni teoriche. Attraverso test standardizzati. Ignorando il concetto di bisogno.  31)Qual è la finalità della mappatura del territorio nel contesto della progettazione educativa?: V Rilevare le caratteristiche socioeducative del territorio per progetti fruibili. Solo mappare fisicamente il territorio. Limitarsi ai dati online. Ignorare i bisogni locali.  32)Come hanno utilizzato gli studenti la mappatura e la rilevazione dei bisogni nel corso?: V Per ideare un servizio adatto al territorio. Per creare una relazione teorica. Per una valutazione statistica. Per analisi demografica.  33)Qual era l'obiettivo principale dell'ultima fase del corso?: V Creare un progetto educativo basato sulla Convenzione sui diritti dell'infanzia. Sviluppare un piano didattico generico. Realizzare una ricerca accademica. Compilare un rapporto di analisi.  34)Cosa è stato enfatizzato nella progettazione di un servizio o attività?: V Il principio della 'non discriminazione'. L'uso di tecnologie avanzate. La gestione amministrativa. L'efficienza operativa.  35)Qual è stata la metodologia principale adottata dal docente nel corso?: V Seguire i bisogni formativi emergenti degli studenti. Applicare un approccio teorico rigido. Usare solo testi di studio. Limitarsi a lezioni frontali.  36)Qual era uno degli scopi del corso?: V Implementare le competenze di équipe e 'Mente Collettiva'. Insegnare solo basi teoriche. Fornire formazione tecnica. Limitarsi alla trasmissione di conoscenze.  37)Che tipo di apprendimento è stato promosso nel corso?: V Un apprendimento trasformativo. Un apprendimento basato su memorizzazione. Un approccio didattico passivo. Una formazione esclusivamente pratica.  38)Qual è stato l'effetto dell'apprendimento trasformativo sugli studenti?: V Ha promosso la riflessione su contenuti e processi. Ha enfatizzato l'apprendimento mnemonico. Si è concentrato solo sull'acquisizione di competenze tecniche. Ha limitato la discussione a teorie.  39)Come è stato affrontato il tema della progettualità nel corso?: V Attraverso la discussione di spezzoni di film e interviste. Solo con esercizi teorici. Mediante test standardizzati. Utilizzando solo letture accademiche.  40)Che cosa hanno sviluppato gli studenti durante il corso?: V Consapevolezza e capacità progettuale. Solo competenze teoriche. Abilità di memorizzazione. Tecniche di gestione.  1)[MOD 2]Qual è il focus principale dell'articolo di Antonella Nuzzaci?: V L'importanza della riflessività nella progettazione educativa. L'evoluzione della tecnologia nell'ambito educativo. L'impatto della globalizzazione sull'istruzione. Le strategie di finanziamento nelle istituzioni educative.  2)In che modo l'articolo collega riflessività e progettazione educativa?: V Come mezzi per affrontare le sfide dell'istruzione moderna. Come strumenti per migliorare l'uso delle tecnologie in classe. Come fattori irrilevanti per il cambiamento educativo. Come elementi chiave per ridurre i costi nell'educazione.  3)Qual è l'obiettivo del progetto Leonardo REFLECT menzionato nell'articolo?: V Migliorare le competenze riflessive nella formazione dei formatori. Sviluppare nuovi programmi di studio per l'e-learning. Introdurre metodi innovativi di insegnamento delle scienze. Promuovere l'uso di tecnologie avanzate nell'educazione.  4)Secondo l'articolo, come ha evoluto il termine ‘riflessività’ nel contesto educativo?: V Ha assunto diverse accezioni a seguito di influenze internazionali. È rimasto invariato nel suo significato originale. Si è concentrato esclusivamente sull'apprendimento pratico. Ha perso rilevanza nel dibattito pedagogico moderno.  5)Come viene descritta la programmazione nell'articolo?: V Come un processo di gestione di obiettivi specifici nell'insegnamento-apprendimento. Come un insieme di tecniche basate su test standardizzati. Come una strategia obsoleta nell'istruzione moderna. Come un metodo incentrato sulla memorizzazione.  6)Qual è stata una critica mossa contro la programmazione prescrittiva e lineare?: V La dissociazione degli obiettivi dai mezzi può portare a errori di giudizio. È l'approccio più efficace nella progettazione educativa. È troppo costosa e complessa da implementare. Ignora l'importanza delle tecnologie nell'istruzione.  7)Qual è il ruolo delle routine nell'approccio ‘fini-mezzi integrati’?: V Sono considerate dinamiche e promotrici di cambiamento. Vengono viste come un ostacolo all'apprendimento innovativo. Sono associate a metodi didattici obsoleti. Non sono rilevanti nella progettazione educativa moderna.  8) [MOD 2]Come vengono descritte le pratiche di pianificazione degli insegnanti nell'articolo?: v Come variabili e adattabili a contesti specifici. Come rigide e non suscettibili di cambiamenti. Come incentrate esclusivamente sulla tecnologia. Come inadatte all'istruzione del XXI secolo.  9)Qual è il contributo dei progetti menzionati nell'articolo (Leonardo REFLECT, PRIN, DIDarcheoMUS)?: V Introdurre nuovi paradigmi educativi e migliorare le pratiche di pianificazione. Sviluppare programmi educativi basati su approcci tradizionali. Limitare la riflessività nella formazione dei formatori. Concentrarsi esclusivamente sull'uso delle tecnologie in classe.  10)Quali sono le implicazioni della ‘riflessività’ nella progettazione educativa?: V Supporta l'adattamento a imprevisti e cambiamenti. Si limita all'aspetto teorico dell'educazione. Trascura l'importanza della partecipazione attiva degli studenti. Enfatizza l'uso della memoria nella didattica.  11)Qual è il ruolo delle routine nella pianificazione delle attività didattiche secondo gli studi dei progetti REFLECT e DIDarcheoMUS?: V Supportano i processi decisionali degli insegnanti. Limitano la flessibilità degli insegnanti nelle decisioni. Sono irrilevanti nella pratica educativa moderna. Impediscono l'innovazione nell'insegnamento.  12)Come descrive Hargreaves le decisioni degli insegnanti nel contesto della classe?: V Come ‘ricette’ che forniscono soluzioni tipiche a problemi ricorrenti. Come processi altamente innovativi e creativi. Come azioni sempre imprevedibili e spontanee. Come decisioni basate esclusivamente sulla teoria educativa.  13)Quale sfida affrontano gli insegnanti inesperti secondo l'articolo?: V Ansietà di fronte a situazioni non familiari che richiedono risposte immediate e risolute. Difficoltà nell'adattarsi a nuove tecnologie educative. Incapacità di gestire classi con diversi livelli di abilità. Resistenza all'adozione di metodi di insegnamento moderni.  14)Perché la pianificazione è importante nonostante le continue modifiche apportate dagli insegnanti?: V Garantisce l'assolvimento delle azioni pedagogiche con l'intento di produrre mutamenti nei soggetti. Serve solo come guida formale senza alcun impatto reale. È necessaria solo per soddisfare i requisiti amministrativi. Non ha alcuna importanza pratica nell'educazione moderna.  15)Cosa suggerisce la letteratura sulla ricerca in educazione riguardo alla pianificazione e alle routine?: V Indirizzare la ricerca sulle azioni e sulle routine piuttosto che sulle procedure di programmazione. Concentrarsi esclusivamente sulle procedure di programmazione standard. Ignorare le routine a favore di metodi più innovativi. Limitare la ricerca alle teorie educative senza applicazione pratica.  16)Quali tipi di pensieri si verificano nell'insegnamento secondo alcune indagini?: V Preattivi, interattivi e postattivi. Analitici, critici e riflessivi. Teorici, pratici e revisionali. Individuali, collettivi e collaborativi.  17)Come si traduce l'esperienza educativa attraverso la riflessione secondo l'articolo?: V In una ‘mutata prospettiva concettuale’ che promuove la crescita professionale. In un aumento della dipendenza da metodi e tecniche tradizionali. In una riduzione dell'importanza dell'innovazione nell'educazione. In una focalizzazione esclusiva su tecnologie avanzate.  18)Qual è la differenza tra ‘preparazione’ e ‘pianificazione’ nell'ambito educativo?: V Esprimono due modi diversi di ragionare sulla progettazione. Sono termini intercambiabili senza differenze significative. La preparazione si riferisce esclusivamente all'ambito amministrativo, mentre la pianificazione è pedagogica. La preparazione riguarda l'apprendimento degli studenti, la pianificazione quello degli insegnanti..  19)Che ruolo ha l'informazione nel processo di pianificazione educativa?: V È fondamentale per organizzare la mediazione e analizzare il contesto. È irrilevante poiché la pianificazione si basa su standard fissi. Serve solo a compilare report amministrativi. È utile solo per l'aggiornamento delle tecnologie didattiche.  20)Come viene definito l'insegnamento-apprendimento nel testo?: V Un processo di trattamento di informazione e di presa di decisione. Un insieme di tecniche basate su metodi tradizionali. Una serie di lezioni incentrate esclusivamente su test e valutazioni. Un approccio focalizzato sulla memorizzazione e ripetizione.  21)Qual è la funzione della pianificazione secondo l'articolo?: V Gestire anticipatamente i rischi organizzando strutture di condotte di insegnamento. Seguire rigidamente piani prestabiliti senza flessibilità. Limitarsi a replicare metodi di insegnamento obsoleti. Concentrarsi esclusivamente su aspetti amministrativi.  22)Che problema emerge riguardo l'operazione di programmazione?: V Gli insegnanti sono coinvolti solo marginalmente nel processo di istruzione. Gli insegnanti aderiscono strettamente ai modelli lineari di programmazione. La programmazione è sempre accompagnata dall'identificazione di tratti pertinenti. Gli insegnanti enfatizzano eccessivamente l'uso di piani scritti.  23)Cosa significa l'elaborazione di una ‘ontologia della programmazione’?: V Definire l'attività di progettazione e organizzazione del lavoro educativo basata su schemi concettuali esaustivi. Seguire un unico metodo standardizzato di programmazione. Trascurare la flessibilità e l'adattabilità nella programmazione. Limitare la programmazione a semplici piani amministrativi.  24)Come viene descritta la pianificazione in senso predittivo?: V Un processo in cui si visualizza il futuro e si costruisce un quadro interpretativo per orientare l'azione. Un insieme di regole fisse che non permettono variazioni. Una pratica limitata all'uso di tecniche e teorie obsolete. Un processo basato esclusivamente su approcci tradizionali.  25)Qual è il contributo di Donald Schön alla comprensione della pianificazione?: V La definizione della ‘conoscenza in azione’ come modo caratteristico in cui si svolge la conoscenza pratica ordinaria. L'idea che la pianificazione dovrebbe essere completamente astratta e teorica. La promozione di un modello di pianificazione strettamente lineare. La negazione dell'importanza della riflessività nella pianificazione.  26)Come vengono descritti i due stili principali di programmazione da Clark e Yinger?: V ‘Incrementale’, basata su fasi brevi e informazioni giornaliere, e ‘comprensiva o globale’, incentrata su strutture di pianificazione più ampie. Unicamente focalizzata su metodi tradizionali e moderni. Basata esclusivamente su tecnologie digitali o su lezioni frontali. Limitata a pianificazioni annuali o a lungo termine.  27)Quali sono le caratteristiche delle ‘rappresentazioni progettuali’ create dagli insegnanti?: V Le routine sono concepite come ‘mappe stradali’ modificabili in base a condizioni specifiche. Sono sempre rigide e non adattabili a circostanze diverse. Si limitano a copiare modelli di insegnamento preesistenti. Si concentrano esclusivamente su obiettivi a lungo termine.  28)Cosa implica comprendere i modi in cui gli insegnanti pianificano?: V Rinvia sia al rapporto insegnamento-apprendimento sia alle azioni implicite non facilmente articolabili. Significa aderire strettamente a modelli prescrittivi. Implica ignorare le esigenze individuali e specifiche dei contesti. Si basa unicamente su teorie e metodi didattici tradizionali.  29)Qual è l'obiettivo della pianificazione ‘riflessiva’ nell'istruzione?: V Incoraggiare i docenti a condividere il loro patrimonio di conoscenze e a esplorare gli obiettivi in modo collaborativo. Seguire un modello lineare di pianificazione senza variazioni. Limitarsi a metodi di insegnamento convenzionali e consolidati. Evitare qualsiasi tipo di innovazione o cambiamento nel curriculum..  30)Come può essere interpretata l'analisi delle routine nella pratica educativa?: V Come un sistema cibernetico basato sul meccanismo del feedback. Come un insieme di regole rigide e inflessibili. Come un processo puramente teorico senza applicazione pratica. Come un'azione indipendente dal contesto educativo.  31)Qual è il ruolo della retroazione nelle routine educative?: V Innescare meccanismi di correzione e adeguamento del sistema informativo-didattico. Limitare la capacità di adattamento e innovazione degli insegnanti. Funzionare esclusivamente come controllo amministrativo. Agire indipendentemente dalle esigenze di apprendimento.  32)Come influenzano le routine le decisioni e i comportamenti strategici nell'insegnamento?: V Consentono di modificarle in caso di bisogno. Sono generalmente trascurabili nella pratica educativa. Impediscono qualsiasi forma di flessibilità. Si limitano a replicare modelli educativi obsoleti.  33)Cosa presuppongono le procedure di pianificazione, controllo e regolazione?: V Che le routine agiscano come ‘zone di sviluppo’ per i processi regolativi. Che le routine siano invariate e immutabili nel tempo. Che non ci sia bisogno di adattamenti o cambiamenti. Che le routine siano esclusivamente teoriche e non applicabili.  34)Qual è il ruolo delle routine interpretative utilizzate dagli insegnanti?: V Segnalare difficoltà, definire priorità ed estendere la comprensione. Seguire rigidamente piani di lezione prestabiliti. Limitare la capacità di risposta a situazioni impreviste. Escludere qualsiasi forma di feedback o adattamento.  35)In che modo le routine influenzano il processo di istruzione?: V Attraverso operazioni di contestualizzazione, decontestualizzazione e ricontestualizzazione. Mantenendo una rigida aderenza a metodi e tecniche tradizionali. Operando indipendentemente dalle esigenze specifiche dell'insegnamento. Limitandosi a ripetere pratiche passate senza innovazione.  36)Come possono evolvere le routine secondo Feldman?: V Modificando un repertorio di risposte e norme per adattarsi a diverse situazioni. Rimanendo statiche e immutabili nel tempo. Seguendo un modello predefinito senza flessibilità. Ignorando i feedback e i cambiamenti nel contesto educativo.  37)Quale è la concezione delle routine nella riconcettualizzazione dell'insegnamento?: V Come legame tra stabilità e continuità nella ricreazione delle forme sociali. Come ostacolo all'innovazione e alla creatività didattica. Come elementi irrilevanti nella pratica educativa moderna. Come componenti fissi che non richiedono revisione o adattamento.  38)Qual è la relazione tra riflessività e routine nell'istruzione?: V La riflessività serve a ristabilire un equilibrio tra routine e cambiamento. Le routine operano indipendentemente dalla riflessività. La riflessività è considerata superflua nel contesto delle routine. Le routine sono viste come barriere alla riflessività nell'insegnamento.  39)Come influenzano le routine la transizione educativa?: V Supportano la creazione di routine abili a gestire transizioni complesse. Sono generalmente viste come impedimenti alle transizioni educative. Non hanno alcun impatto sulla gestione delle transizioni. Limitano la capacità degli insegnanti di adattarsi a nuovi contesti.  40)Come vengono descritti i due stili principali di programmazione da Clark e Yinger?: V ‘Incrementale’, basata su fasi brevi e informazioni giornaliere, e ‘comprensiva o globale’, incentrata su strutture di pianificazione più ampie. Unicamente focalizzata su metodi tradizionali e moderni. Basata esclusivamente su tecnologie digitali o su lezioni frontali. Limitata a pianificazioni annuali o a lungo termine.  1)[MOD 3]Come descrive Francois Gagnè il talento?: V Un processo dinamico in cui le abilità naturali si trasformano in attitudini che richiedono apprendimento e formazione sistematici. Una caratteristica innata che non necessita di ulteriore sviluppo o formazione. Un insieme di competenze acquisite esclusivamente tramite l'istruzione formale. Un'abilità che emerge spontaneamente senza bisogno di allenamento o pratica.  2)Qual è lo scopo del Test d’intelligenza potenziale (TIP)?: V Misurare l'intelligenza attraverso indicatori di assessment dinamico che distinguono fra il livello apparente di sviluppo e il livello di sviluppo potenziale. Valutare unicamente le capacità mnemoniche e logiche degli studenti. Fornire un'analisi dettagliata del quoziente intellettivo senza considerare il potenziale di sviluppo. Misurare esclusivamente il successo accademico passato degli studenti. 3)Qual è la base teorica dell'assessment dinamico nel TIP?: V La teoria socio-culturale di Vygotskij e il concetto di zona di sviluppo prossimale. Un approccio basato esclusivamente su metodi di valutazione quantitativa. Una teoria che ignora l'interazione sociale e il contesto culturale dello studente. Un modello che considera il talento come un attributo fisso e immutabile.  4)In che modo il TIP funge da strumento didattico-inclusivo?: V Consente lo screening della classe per identificare precocemente gli studenti a rischio di svantaggio socio-culturale. Si concentra solo sugli studenti con elevate prestazioni accademiche. Ignora le differenze individuali e i bisogni educativi speciali degli studenti. Valuta gli studenti in base a criteri uniformi e non adattabili.  5)Cosa propone l’Index for Inclusion?: V Un modello di autovalutazione e automiglioramento per le scuole basato su un'idea ampia di inclusione. Una serie di test standardizzati per valutare le competenze degli studenti. Un sistema che enfatizza l'importanza di mantenere gli studenti in ambienti educativi segregati. Un approccio che ignora la flessibilità e le pratiche didattiche adattabili.  6)Qual è il ruolo delle risorse nel processo di inclusione?: V Identificare le risorse latenti interne alla scuola indispensabili per rimuovere gli ostacoli all'inclusione. Limitarsi a risorse finanziarie senza considerare altri aspetti dell'inclusione. Ignorare il potenziale delle risorse interne alla scuola. Concentrarsi esclusivamente sulle risorse esterne alla scuola.  7)Come viene interpretato il concetto di sostegno nell'educazione inclusiva?: V Come sostegno alle diversità, con gli insegnanti impegnati a progettare ambienti di apprendimento per tutti gli alunni. Come un supporto limitato solo a studenti con determinati bisogni. Come un approccio che esclude la personalizzazione dell'insegnamento. Come un'azione che non tiene conto degli interessi e delle capacità individuali degli studenti.  8)Quale approccio evoca l'inclusione secondo Marisa Pavone?: V Un approccio olistico e sistemico che considera e valorizza tutti i soggetti e le variabili di contesto. Un approccio che separa gli studenti in base alle loro abilità e bisogni. Un metodo che enfatizza l'importanza dell'istruzione individuale. Una strategia che ignora la diversità e l'individualità degli studenti.  9)Qual è il risultato del programma europeo Helios II?: V Una politica di approccio integrato all'inclusione delle persone con disabilità. Un modello che separa l'istruzione per studenti con e senza disabilità. Una strategia che ignora l'inclusione in contesti educativi. La promozione di una didattica che non considera le necessità individuali..  10)Come viene trattato il tema dell'inclusione nell'UNESCO nel 1997?: V Sostenendo che la strada verso l'inclusione è lunga e tortuosa e si estende oltre la categoria degli handicappati. Affermando che l'inclusione è un obiettivo già pienamente raggiunto. Limitando il concetto di inclusione ai soli studenti con disabilità. Ignorando le sfide nell'attuazione dell'educazione inclusiva.  11)Che cosa promuove il progetto europeo ‘Assessment in Inclusive Settings’?: V Un concetto unitario di valutazione inclusiva per sostenere i processi di inclusione di tutti gli alunni. Una valutazione standardizzata indipendentemente dalle esigenze degli studenti. Un approccio che enfatizza l'uso di test basati esclusivamente sulle prestazioni. La valutazione come processo separato dall'inclusione educativa.  12)Cosa implica una valutazione considerata inclusiva secondo le Raccomandazioni di Cipro?: V Esaminare sia l'alunno che il contesto educativo, coinvolgendo famiglia, alunno e insegnante. Valutare gli studenti esclusivamente in base ai loro risultati accademici. Concentrarsi solo sulle capacità cognitive dell'alunno. Ignorare il ruolo dell'ambiente educativo e del contesto familiare.  13)Qual è stato l'obiettivo del World Education Forum del 2015 in Corea?: V Inserire l'obiettivo educazione nel principio di equità ed inclusione, con attenzione alle categorie più svantaggiate. Limitare l'attenzione esclusivamente alle esigenze degli studenti senza disabilità. Sostenere un modello educativo che non considera l'inclusione. Enfatizzare l'importanza dell'istruzione standardizzata per tutti gli studenti.  14)Che quadro emerge dai documenti e dai dati europei riguardo l'inclusione scolastica?: V Un quadro chiaro sull’evoluzione dei processi di inclusione scolastica nei diversi Paesi Europei. Una mancanza totale di progresso nell'istruzione inclusiva in Europa. Un approccio uniforme e indifferenziato all'inclusione in tutti i Paesi. La promozione di un modello educativo che non considera l'inclusione.  15)Che tipo di filosofia di azione richiede il fenomeno dell'inclusione?: V Un nuovo modo di vedere e concepire l'altro, partendo da un cambiamento nel sistema della valutazione didattica. Un approccio che enfatizza l'istruzione separata e segregata. Una filosofia che ignora la diversità e le diverse esigenze di apprendimento. Un sistema che sostiene l'uniformità nell'istruzione indipendentemente dalle esigenze degli studenti.  16)Qual è stata la posizione del Consiglio d’Europa nel 1994 riguardo alla plusdotazione?: V Sottolineare la necessità di sviluppare il potenziale intellettivo dei bambini gifted. Ignorare completamente la questione della plusdotazione. Concentrarsi esclusivamente su programmi educativi standardizzati. Promuovere un approccio uniforme per tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro plusdotazione.  17)Quali misure educative specifiche sono indicate per gli allievi plusdotati?: V Percorso di studio abbreviato, attività di livello avanzato e offerta educativa differenziata. Un approccio educativo che non differisce da quello degli altri studenti. Evitare qualsiasi forma di intervento o supporto specifico per gli allievi plusdotati. Concentrarsi solo sull'educazione artistica e creativa.  18)Cosa valutano le Gifted Rating Scales?: V La plusdotazione in sei scale: abilità intellettiva, abilità scolastica, creatività, talento artistico, leadership e motivazione. Solo l'intelligenza e le capacità accademiche. Aspetti non correlati alla plusdotazione, come attività fisiche e sociali. Caratteristiche irrilevanti per il contesto educativo.  19)Come viene considerata l'abilità intellettiva nelle Gifted Rating Scales?: V Valuta le abilità mentali verbali e/o non verbali e competenze intellettive come l’apprendimento astratto e la soluzione dei problemi. Si limita a misurare il quoziente intellettivo. Ignora le capacità di pensiero astratto e di problem solving. Si concentra esclusivamente su abilità pratiche.  20)Cosa misura la scala di creatività nelle Gifted Rating Scales?: V La capacità di generare pensieri o produzioni personali, originali, nuovi o innovativi. Solo le abilità artistiche come il disegno e la pittura. La creatività in termini di soluzione di problemi matematici. Capacità non correlate con la creatività come la memorizzazione.  21)In che modo il talento artistico è valutato nelle Gifted Rating Scales?: V Misura la potenzialità o l’abilità in aree come teatro, musica, danza, disegno, pittura, scultura e recitazione. Valuta solo la capacità di eseguire tecnicamente un'opera d'arte. Ignora la creatività e si concentra solo sulla tecnica. Si limita a valutare il talento musicale.  22)Che cosa significa la ‘motivazione’ nelle Gifted Rating Scales?: V Misura la determinazione, la persistenza e il desiderio di riuscire di uno studente. È correlata unicamente alla motivazione per compiti semplici e ripetitivi. Significa essere motivati solo in ambienti altamente competitivi. Si concentra solo sull'interesse per le attività extracurriculari.  23)Qual era l'obiettivo della Raccomandazione n.1248 del 1994 del Consiglio d'Europa?: V Sottolineare la necessità di sviluppare il potenziale intellettivo dei bambini gifted. Promuovere un modello educativo standardizzato per tutti gli studenti. Limitare l'istruzione dei bambini gifted a scuole speciali. Ignorare le esigenze educative degli studenti gifted.  24)Quali sono le misure educative specificate per gli allievi plusdotati?: V Percorso di studio abbreviato, attività di livello avanzato e offerta educativa differenziata. Un approccio unico e non differenziato per tutti gli studenti. La mancanza di qualsiasi supporto o programma specifico. L'esclusione dei bambini plusdotati da attività scolastiche avanzate.  25)Come definisce Francois Gagnè la plusdotazione?: V Come una condizione e un modo plusdotato di vivere il mondo. Come un fenomeno irrilevante per lo sviluppo educativo. Come una caratteristica che non richiede attenzione speciale. Come un attributo che non influenza il processo educativo.  26)Qual è l'obiettivo principale della valutazione degli studenti plusdotati?: V Valutare lo studente nella sua interezza attraverso un’azione sistematica. Concentrarsi esclusivamente sui risultati accademici. Limitare la valutazione a test standardizzati. Ignorare le esigenze individuali degli studenti plusdotati.  27)Che cos'è il test di Piaget ‘destra-sinistra’?: V Un insieme di prove per il riconoscimento destra-sinistra e la valutazione dell'integrazione visivo-motoria. Un test basato esclusivamente su valutazioni linguistiche. Una serie di prove non correlate con lo sviluppo intellettivo. Un test focalizzato esclusivamente sulle capacità fisiche.  28)Qual è l'obiettivo del Development Test of Visual Motor Integration (VMI)?: V Valutare come gli individui integrano le loro abilità visive e motorie. Misurare unicamente le abilità motorie senza componenti visive. Concentrarsi solo sulle abilità visive trascurando l'integrazione motoria. Valutare abilità non correlate con l'integrazione visuo-motoria.  29)Che cos'è il Questionario sui processi di apprendimento (QPA)?: V Uno strumento per la rilevazione di processi, strategie e motivazione allo studio basato sulle teorie cognitiviste. Un questionario che si limita a valutare la memoria a breve termine. Uno strumento che misura esclusivamente le prestazioni accademiche. Un questionario che non considera fattori personali e ambientali.  30)Che cos'è il Test of Memory and Learning (TEMA)?: V Una batteria di test di memoria per valutare soggetti dai cinque ai diciannove anni. Un test focalizzato esclusivamente sulle abilità linguistiche. Uno strumento che valuta solo le capacità cognitive generali. Un test che ignora l'evoluzione e la crescita dello studente.  31)Qual è lo scopo della Scala di sviluppo motorio?: V Valutare il grado di sviluppo motorio per indagini sull'intelligenza generale e le reazioni emotive. Misurare unicamente le abilità fisiche senza considerare il contesto educativo. Valutare solo la prestanza fisica degli studenti. Ignorare il legame tra lo sviluppo motorio e l'adattamento scolastico e sociale.  32)A cosa serve la Batteria per la valutazione motoria del bambino (Movement ABC)?: V Valutare le abilità motorie e identificare difficoltà che influenzano l'inclusione scolastica. Concentrarsi esclusivamente sulle prestazioni atletiche degli studenti. Valutare le abilità motorie senza considerare l'impatto sull'inclusione scolastica. Ignorare le difficoltà motorie minori e i loro effetti sull'apprendimento.  33)Cosa comporta essere plusdotati secondo il testo?: V Maggiore sensibilità e capacità di analisi delle situazioni a cui si è esposti. Avere solo un'alta intelligenza e rapidità di apprendimento. Essere dotati esclusivamente in ambiti accademici. Non avere sfide o difficoltà nell'ambiente educativo.  34)Quale è l'approccio di Gagnè riguardo alla plusdotazione?: V Offrire opportunità, risorse e stimoli adatti a ciascuno per raggiungere il massimo potenziale. Classificare gli studenti in dotati e non-dotati senza una scala intermedia. Concentrarsi unicamente sulle prestazioni accademiche degli studenti. Ignorare le differenze individuali nel processo educativo.  35)Che cos'è il TIP (Test di Intelligenza Potenziale)?: V Uno strumento che stima la modificabilità cognitiva e l'elasticità nell'adattamento a situazioni nuove. Un test che misura solo il quoziente intellettivo tradizionale. Uno strumento che valuta esclusivamente le competenze accademiche. Un test che non considera il contesto socioculturale degli studenti.  36)Per chi è particolarmente utile il TIP?: V Soggetti provenienti da ambienti socioculturali svantaggiati. Solo studenti con prestazioni accademiche elevate. Studenti che non mostrano difficoltà di apprendimento. Studenti in ambienti educativi altamente strutturati.  37)Come vengono suddivise le prove del TIP?: V Per grado di scuola con attività specifiche di problem solving. In base all'età e al livello di sviluppo cognitivo. Solo per studenti della scuola secondaria. In maniera uniforme per tutti i livelli scolastici.  38)Cosa contiene il test TIP per la scuola dell'infanzia?: V 12 item, suddivisi tra fase di apprendimento e fase di transfer. Solo item relativi al riconoscimento di lettere e numeri. Test basati esclusivamente su capacità motorie. Domande a risposta multipla su argomenti generali.  39)Quale ruolo hanno gli insegnanti nel processo di valorizzazione dei talenti?: V Un ruolo fondamentale nel sostenere scenari didattici inclusivi e nell'individuazione degli studenti plusdotati. Concentrarsi esclusivamente sulla trasmissione di contenuti accademici. Limitarsi a seguire protocolli educativi rigidi senza personalizzazione. Non partecipare attivamente al processo di identificazione dei talenti.  40)Che tipo di modello valutativo è suggerito per gli alunni plusdotati?: V Un modello valutativo integrato che prevede una programmazione personalizzata delle attività didattiche. Un approccio standardizzato che tratta tutti gli studenti allo stesso modo. Valutazioni basate esclusivamente su test di intelligenza. Un sistema che ignora le esigenze individuali e la plusdotazione  )[MOD 4]Qual è stato il ruolo del Collegio docenti nelle Linee guida per la Didattica digitale integrata?: V Definire criteri e modalità per erogare didattica digitale integrata, adattando la progettazione educativa alla modalità a distanza. Limitarsi a seguire le direttive preesistenti senza apportare modifiche. Concentrarsi esclusivamente su aspetti tecnologici della didattica. Evitare ogni forma di didattica digitale integrata.  2)Qual è stata la responsabilità affidata ai team dei docenti e ai consigli di classe?: V Rimodulare le progettazioni didattiche per sviluppare autonomia e responsabilità negli alunni, pur a distanza. Seguire un modello didattico rigido senza adattamenti. Ignorare i contesti non formali e informali nell'apprendimento. Valutare gli studenti esclusivamente sui risultati accademici.  3)Come viene descritta la situazione umana negli anni recenti secondo il testo?: V Caratterizzata da incertezza, vulnerabilità e fragilità. Dominata da una completa stabilità e prevedibilità. Privilegiando un approccio ottimistico e indifferente alle sfide. Senza alcuna influenza da parte di eventi globali o crisi.  4)Cosa evidenzia la pandemia riguardo ai beni primari come la salute, la libertà, l'educazione e il lavoro?: V La necessità di salvaguardarli e implementarli per garantirne una diffusione equa e sostenibile. Che tali beni sono garantiti e accessibili a tutti senza sforzi. Un'indifferenza generale verso la protezione e il miglioramento di questi beni. Una gestione ottimale e senza problemi di questi beni essenziali.  5)Secondo Franco Frabboni, che cosa è necessario per affrontare le sfide educative attuali?: V Che la pedagogia si doti di ‘ali intercontinentali’ per esplorare nuove visioni e conoscenze. Mantenere un approccio pedagogico tradizionale e limitato. Ignorare le diverse condizioni umane e le sfide globali. Concentrarsi esclusivamente su aspetti teorici senza considerare l'applicazione pratica.  6)Qual è l'approccio suggerito da Romei per la progettazione scolastica?: V Recuperare il significato originario di progettare come scommessa sul futuro, valorizzandone la dimensione creativa. Seguire un approccio basato esclusivamente su logiche rigide e lineari. Evitare qualsiasi forma di rischio o incertezza nelle decisioni educative. Limitarsi a replicare schemi e procedure standardizzati.  7)Cosa NON implica un approccio di progettazione relazionale?: V Cadere nella deriva dell'indeterminazione e dell'improvvisazione. Dare enfasi a criteri di attenzione, ascolto e riflessione. Creare un circolo virtuoso di relazioni nel processo educativo. Generare sinapsi significative tra le varie componenti dei processi educativi.  8)Qual è il significato di flessibilità nel contesto della progettazione relazionale?: V La capacità di adattarsi positivamente alle situazioni con comportamenti/strategie flessibili. Mantenere un approccio rigido indipendentemente dalle circostanze. Ignorare la mutevolezza delle situazioni educative. Applicare un unico modello educativo senza adattamenti.  9)Qual è il ruolo del principio della coerenza nella progettazione relazionale?: V Mantenere un accordo tra le voci della progettazione e le pratiche d'insegnamento- apprendimento, consentendo modifiche se necessario. Seguire rigidamente il piano iniziale senza considerare eventuali cambiamenti. Ignorare la relazione tra la progettazione e le pratiche effettive. Concentrarsi esclusivamente sulle aspettative senza considerare i bisogni.  10)Che cosa significa il principio della flessibilità nella progettazione relazionale?: V La capacità di adattarsi positivamente alle situazioni con comportamenti/strategie flessibili. Mantenere un approccio rigido indipendentemente dalle circostanze. Ignorare la mutevolezza delle situazioni educative. Applicare un unico modello educativo senza adattamenti.  11)Cosa sostiene il principio della trasformatività nella progettazione relazionale?: V Un pensiero e un'azione creativi e riflessivi che ridefiniscono i problemi da diverse prospettive. L'adesione a metodi e approcci educativi tradizionali e ripetitivi. Evitare qualsiasi forma di cambiamento o innovazione. Seguire una gerarchia rigida nelle decisioni educative.  12)Come contribuisce il principio della coerenza al processo educativo?: V Mantenendo una concordanza tra bisogni, aspettative, risorse e gli apprendimenti mirati dal progetto. Seguendo un piano prestabilito senza considerare le esigenze emergenti. Limitando la possibilità di rispondere dinamicamente alle situazioni educative. Concentrandosi su un modello educativo che non richiede adattamenti.  13)Qual è l'importanza del principio della flessibilità nel contesto educativo?: V Gestire la mutevolezza delle situazioni con elasticità e senza causare rotture tra il prima e il dopo. Imponendo un unico metodo educativo indipendentemente dalle circostanze. Limitando la capacità di rispondere efficacemente a nuove condizioni educative. Ignorando le esigenze specifiche che emergono in contesti educativi diversi.  14)In che modo la trasformatività influisce sulla progettazione educativa?: V Facilitando la crescita attraverso la responsabilità, la reciprocità e la condivisione. Rifiutando ogni forma di cambiamento o revisione delle pratiche educative. Mantenendo un approccio statico e non dinamico all'educazione. Concentrandosi su un approccio gerarchico e coercitivo.  15)Qual è il beneficio del principio della coerenza nell'ambito dell'educazione?: V Assicurare che i cambiamenti nel piano formativo rimangano in linea con gli obiettivi e le esigenze iniziali. Evitare qualsiasi forma di adattamento alle esigenze emergenti degli studenti. Applicare un approccio inflessibile e non adattabile. Ignorare l'importanza dell'allineamento tra progettazione e pratiche educative.  16)Qual è l'obiettivo del principio dell'inclusione nella progettazione scolastica?: V Creare un ambiente che permetta a ogni individuo di esprimere le proprie risorse e potenzialità per una piena autonomia personale e partecipazione alla vita comunitaria. Focalizzarsi esclusivamente sull'integrazione degli studenti con bisogni speciali. Ignorare le diverse realtà ed esigenze educative degli studenti. Seguire un modello educativo che esclude attivamente la diversità.  17)Come viene definita la scuola al di là del cliché spazio/temporale?: V Come il luogo dell’apprendimento, caratterizzato da un apprendimento complesso e reciproco. Unicamente come uno spazio fisico dedicato all'insegnamento tradizionale. Un ambiente dove l'apprendimento è statico e unidirezionale. Un luogo che si limita a trasmettere conoscenze senza generare cambiamenti.  18)Cosa dovrebbe caratterizzare l'approccio mentale di ogni docente?: V Avere una ‘mente ricercante’ e condurre una ricerca ‘esperienziale-trasformativa’ che metta alla prova la teoria con l'esperienza. Seguire un approccio puramente teorico senza collegarlo all'esperienza. Evitare di affrontare l'incertezza e il non conosciuto nelle pratiche educative. Concentrarsi esclusivamente su metodi didattici tradizionali.  19)Qual è il ruolo del principio dell'inclusione nella progettazione relazionale?: V Promuovere il dialogo e il confronto con diverse realtà ed esigenze educative, dando voce e visibilità a tutte le differenze. Seguire un modello educativo che esclude le differenze individuali. Applicare un approccio assimilazionista che non considera la diversità. Limitarsi a rispondere solo alle esigenze di un gruppo selezionato di studenti.  20)Come si definisce la scuola al di là del suo spazio fisico tradizionale?: V Come il luogo dell’apprendimento che genera un cambiamento reciproco tra insegnante e studente. Unicamente come un edificio con aule e banchi. Un ambiente che esclude l'interazione e la relazione. Uno spazio che non richiede trasformazioni o adattamenti.  21)Che cosa significa avere una ‘mente ricercante’ per un docente?: V Fare una ricerca esperienziale-trasformativa che mette alla prova la teoria con l'obiettivo di trasformarla. Seguire rigidamente le teorie educative senza sperimentazione. Evitare di affrontare problemi complessi e inediti. Concentrarsi esclusivamente su metodi didattici tradizionali.  22)Qual è l'obiettivo del principio della personalizzazione nella progettazione educativa?: V Soddisfare l'uguaglianza delle opportunità formative e valorizzare le differenze personali. Applicare un modello educativo uniforme per tutti gli studenti. Ignorare le esigenze e le potenzialità individuali degli studenti. Concentrarsi esclusivamente sull'efficienza del processo educativo.  23)Come contribuisce il principio dell'inclusione al processo educativo?: V Promuovendo un dialogo continuo con diverse realtà ed esigenze educative, superando il modello assimilazionista. Limitando le opportunità educative a un gruppo ristretto di studenti. Ignorando la diversità e le esigenze specifiche degli studenti. Concentrandosi esclusivamente sulle esigenze degli studenti più dotati.  24)Come viene definita la scuola al di là delle sue caratteristiche fisiche tradizionali?: V Come un luogo di apprendimento che genera cambiamenti reciproci tra insegnante e studente. Unicamente come uno spazio fisico con aule e banchi. Un ambiente che limita l'interazione e la relazione. Uno spazio che non incoraggia la trasformazione e l'innovazione.  25)Che cos'è la ‘mente ricercante’ per un docente?: V Adottare un approccio di ricerca esperienziale-trasformativa che mette alla prova la teoria per trasformarla. Seguire rigidi modelli teorici senza applicarli nell'esperienza pratica. Evitare di affrontare sfide complesse e inedite nell'insegnamento. Applicare metodi didattici convenzionali senza innovazione.  26)Come è stata descritta la scuola del futuro secondo Federighi e Boffo (2014)?: V Come uno spazio aperto e relazionale dove i bambini esplorano il mondo attraverso diverse architetture. Una struttura tradizionale con banchi e aule fisse. Un ambiente che promuove l'isolamento piuttosto che la collaborazione. Un luogo che non permette la flessibilità e l'adattamento.  27)Qual è l'importanza dell'Outdoor Education nell'Istituto Comprensivo ‘Salvo D’Acquisto’?: V Creare un processo di apprendimento resiliente e capacitante basato sull'attenzione, la comprensione profonda e la cura. Limitare l'apprendimento a spazi chiusi e strutture fisse. Ignorare l'importanza dell'ambiente esterno e delle relazioni nella formazione. Concentrarsi solo sull'insegnamento accademico senza esperienze pratiche.  28)Come il principio della personalizzazione migliora il processo di apprendimento?: V Evitando l'omologazione e sostenendo lo sviluppo di eccellenza cognitiva e talento individuale. Applicando lo stesso metodo didattico a tutti gli studenti. Ignorando le differenze individuali tra gli studenti. Concentrandosi solo sulle abilità accademiche degli studenti.  29)In che modo l'inclusione influenza la progettazione educativa?: V Promuovendo nuove domande e risposte per esprimere al meglio le risorse e potenzialità di ciascuno. Seguendo un approccio che esclude attivamente certe differenze. Limitando l'educazione a un modello rigido e inflessibile. Ignorando l'importanza della diversità e dell'autonomia personale.  30)Che effetto ha un approccio di ricerca esperienziale-trasformativa per i docenti?: V Permette loro di trasformare teoria e pratica attraverso l'esperienza, accogliendo incertezze e sfide inedite. Porta i docenti a evitare qualsiasi tipo di innovazione o cambiamento. Incoraggia metodi didattici obsoleti e non sperimentali. Concentra l'attenzione solo su approcci teorici senza pratica.  31)Qual è il concetto della scuola del futuro?: V Un ambiente che promuove l'apertura, la comprensione e la cura attraverso un approccio relazionale e flessibile. Una struttura fisica rigida che limita l'interazione e la creatività. Un luogo che enfatizza la memorizzazione piuttosto che la comprensione. Un ambiente che non valorizza la diversità degli studenti.  32)Quali benefici ha portato la collaborazione tra scuola e comunità?: V Arricchimento dell'esperienza educativa attraverso l'interazione con diverse realtà locali. Mantenimento di una barriera tra la scuola e il contesto comunitario più ampio. Focalizzazione esclusiva sulle attività scolastiche interne senza esternalizzazioni. Creazione di un ambiente educativo chiuso e meno dinamico.  33)Come è stato realizzato il progetto di apprendimento secondo il principio di cura?: V Progettando un percorso che considerava dubbi e incertezze, adattandosi alle esigenze emergenti. Seguendo un piano rigido senza considerare i bisogni individuali degli studenti. Evitando di affrontare l'incertezza e limitando l'innovazione nel percorso educativo. Concentrandosi solo sugli aspetti accademici, trascurando lo sviluppo personale.  34)Qual è stato l'effetto del progetto sulla motivazione e l'autostima degli studenti?: V Ha contribuito ad accrescere la loro motivazione, autostima e senso di autoefficacia. Non ha avuto alcun impatto significativo sulla motivazione e l'autostima degli studenti. Ha diminuito la motivazione e l'autostima degli studenti a causa di un approccio troppo strutturato. Si è concentrato solo sul rendimento accademico, ignorando aspetti emotivi e motivazionali.  35)Quali sono stati i principali criteri del percorso di apprendimento nel progetto?: V Interdisciplinarità e promozione di relazioni interpersonali, ecosistemiche ed ekistiche (uomo e ciò che lo circonda). Adottare un approccio didattico mono-disciplinare senza considerare l'ambiente circostante. Limitare l'interazione e la relazione con altre discipline e contesti. Concentrarsi su un approccio educativo che non considera le relazioni esterne.  36)Quali sono state alcune delle attività più apprezzate nel progetto ‘Un Patto di Comunità per una Scuola Diffusa’?: V Osservazioni scientifiche guidate, camminate storiche, attività motorie in strutture sportive e giornate ecologiche al Parco Fluviale. Attività puramente teoriche in classe senza coinvolgimento pratico. Esercizi basati esclusivamente su libri di testo senza interazione esterna. Attività che non includevano l'ambiente esterno o la comunità.  37)Che principio pedagogico è stato il cardine per realizzare le attività del progetto?: V L'Experiential learning, che mette in pratica il ciclo di fare-riflettere-apprendere. Un approccio pedagogico tradizionale che limita l'apprendimento alla teoria. Un metodo di insegnamento che esclude l'esperienza pratica. L'applicazione di tecniche didattiche senza riflessione o applicazione pratica.  38)Qual è stata la finalità principale delle attività svolte nel progetto?: V Collegare profondamente gli studenti con la loro comunità e sviluppare capacità di affrontare problemi locali e globali. Isolare gli studenti dall'ambiente circostante e concentrarsi solo su problemi teorici. Evitare l'integrazione di attività esterne nella formazione degli studenti. Limitare l'apprendimento a un contesto puramente scolastico senza interazione con la comunità.  39)Come sono state strutturate le attività educative nel progetto?: V Alternando esperienze all'interno e all'esterno della scuola, tra innovazione e tradizione. Concentrandosi esclusivamente su attività all'interno della scuola. Utilizzando unicamente metodi tradizionali senza innovazione. Evitando di integrare l'apprendimento pratico con quello teorico.  40)Qual è stata una delle maggiori difficoltà operative nel progetto?: V La capacità dei professionisti di mettersi in gioco e operare secondo un approccio innovativo. La mancanza di risorse e supporto per le attività proposte. La resistenza degli studenti a partecipare a nuove forme di apprendimento. L'incapacità di coordinare diverse attività educative contemporaneamente.  [MOD 5]Qual è stata l'evoluzione recente delle strategie di ricerca nell'ambito educativo?: V Si è passati da metodi tradizionali a metodi misti, con un'apertura verso realtà ontologiche ed epistemologiche diverse. Si è mantenuto un approccio tradizionale senza cambiamenti significativi. Si è osservata una riduzione dell'utilizzo di metodi misti. Si è assistito a un ritorno alle strategie di ricerca puramente quantitative.  2) [MOD 5]Cosa sottolinea il concetto di ‘tensione tra gli opposti’ in ambito ontologico?: V La necessità di esplorare spazi intermedi e supportare la condizione anfibia dei soggetti. L'importanza di mantenere una rigida separazione tra approcci diversi. La preferenza per approcci unidimensionali nella ricerca. L'evitamento di qualunque tipo di opposizione o contrasto nella ricerca.  3) [MOD 5]Come influisce l'approccio sistemico nella ricerca-azione?: V Facilita una visione circolare e non lineare, permettendo una comprensione più profonda e diversa. Conserva un approccio lineare, evitando di considerare le traiettorie circolari. Ignora le dimensioni non lineari e mantiene un focus rigido sulla linearità. Limita l'analisi a percorsi predeterminati e tradizionali.  4) [MOD 5]Come influenza la RAOL la dinamica tra i ricercatori?: V Promuove la collaborazione e la condivisione di esperienze tra ricercatori remoti e facilitatori. Isola i ricercatori, limitando la loro interazione e collaborazione. Si concentra su un approccio individuale, senza supporto da altri personaggi. Sottolinea l'importanza di lavorare in modo indipendente senza supporto esterno.  5) [MOD 5]In che modo la Ricerca-Azione ibrida affronta la realtà educativa attuale?: V Integrando approcci diversi per affrontare la complessità e la velocità dei processi educativi. Ignorando le sfide contemporanee e aderendo a metodi tradizionali. Limitandosi a strategie di ricerca pure senza adeguarsi ai cambiamenti. Concentrandosi unicamente su metodi quantitativi.  6) [MOD 5]Qual è la principale sfida nella ricerca educativa contemporanea secondo il testo?: V Gestire la velocità e la complessità dei cambiamenti, integrando approcci diversi e flessibili. Rimane attaccati a metodi di ricerca obsoleti e non adattarsi ai cambiamenti. Evitare l'adozione di nuovi metodi di ricerca. Concentrarsi esclusivamente su metodi quantitativi puri.  7) [MOD 5]Quale impatto ha avuto la pandemia sulla ricerca-azione?: V Ha spinto verso soluzioni ibride e innovative, integrando il digitale con visioni sostenibili. Non ha avuto alcun impatto significativo sulla ricerca-azione. Ha causato un ritorno esclusivo ai metodi di ricerca tradizionali. Ha limitato la ricerca-azione ai metodi offline.  8) [MOD 5]Che cos'è la ‘first-person research’ secondo Reason e Marshall?: V Una pratica che integra la ricerca accademica con l'esperienza di vita quotidiana. Un approccio che esclude la collaborazione con altre persone. Un metodo che si basa esclusivamente sull'osservazione esterna. Un approccio che ignora le esperienze individuali nella ricerca.  9) [MOD 5]Cosa rappresenta la ‘second-person research/practice’?: V Il coinvolgimento di altre persone, singoli o gruppi, nella propria ricerca personale. Una ricerca che si concentra solo sull'individuo senza coinvolgere altri. Un approccio che ignora la collaborazione e il dialogo. Un metodo di ricerca che esclude qualsiasi interazione diretta.  10) [MOD 5]Che cos'è la Ricerca Azione On Line (RAOL)?: V Un metodo che trasforma il ricercatore in un ‘ricercatore collettivo’ attraverso la rete. Un approccio che esclude l'uso di tecnologie digitali nella ricerca. Una pratica che limita la ricerca a metodi tradizionali offline. Un metodo di ricerca che non permette la collaborazione a distanza.  11) [MOD 5]Quali sono gli elementi chiave della Ricerca-Azione ibrida?: V Riconoscibilità, congruenza dei dispositivi, valutazione dei prodotti, condivisione delle conoscenze. Focalizzazione esclusiva su metodi quantitativi o qualitativi. Ignorare la complessità e la sostenibilità nella ricerca. Limitarsi a un singolo approccio senza integrare diverse visioni.  12) [MOD 5]Cosa implica il consolidamento della Ricerca-Azione ibrida?: V Affrontare la complessità e sostenibilità del periodo digitale con approcci ibridi. Rimanere ancorati a vecchi metodi senza adattarsi al digitale. Evitare qualsiasi tipo di ibridazione o innovazione nella ricerca. Concentrarsi su un unico tipo di dispositivo di ricerca.  13) [MOD 5]Come si relaziona la ‘cultura inconscia’ dell'organizzazione con la ricerca-azione?: V Analizza il legame tra le componenti esterne e interiori nell'ambiente lavorativo. Si limita a studiare aspetti superficiali, trascurando gli stati mentali inconsci. Ignora l'influenza della psiche nell'ambiente organizzativo. Si concentra solo su aspetti tangibili, escludendo quelli intangibili.  14) [MOD 5]Che ruolo giocano le relazioni nella Ricerca-Azione ibrida?: V Sono centrali, con un focus su collaborazione e interazione tra i soggetti coinvolti. Non hanno alcun ruolo significativo nella ricerca-azione. Sono considerate irrilevanti per lo sviluppo di nuove strategie di ricerca. Si limitano a interazioni superficiali senza impatto sulla ricerca.  15) [MOD 5]Secondo Rosa (2020), cosa caratterizza il processo di 'entrare-in-relazione-con'?: V Contiene un momento di apertura e trasformazione di sé e del mondo circostante. È un processo puramente teorico senza applicazioni pratiche. Si basa unicamente sulla competenza tecnica. Riguarda solo la padronanza di una materia specifica.  16) [MOD 5]Come vede Bronfenbrenner (1986) l'apprendimento e lo sviluppo?: V Come processi facilitati dalla partecipazione a strutture emotivamente significative e progressivamente complesse. Come processi isolati e indipendenti da relazioni emotive. Solo attraverso un approccio pedagogico tradizionale. Senza considerare la complessità delle strutture di attività reciproca.  17) [MOD 5]Che cosa rappresenta la condizione o entità anfibia nel contesto educativo?: V L'equilibrio tra esperienze biologiche quotidiane e apprendimento non lineare nel digitale. Una situazione dove il digitale è completamente escluso. Un'incapacità di gestire l'apprendimento in un ambiente digitale. Una condizione di apprendimento puramente tradizionale.  18) [MOD 5]Che cos'è la 'modificazione sistematica dei sistemi ecologici esistenti' secondo Bronfenbrenner?: V Tentativo di trasformare e ristrutturare sistemi ecologici per sfidare le organizzazioni sociali e stili di vita prevalenti. Un rifiuto di qualsiasi cambiamento nei sistemi ecologici esistenti. Una preferenza per mantenere lo status quo culturale o subculturale. Un approccio che ignora l'importanza dei sistemi ecologici nel processo educativo.  19) [MOD 5]In che modo Lacan interpreta la 'fase dello specchio'?: V Come un momento di riconoscimento e sviluppo dell'io attraverso l'immagine riflessa. Una fase che esclude la relazione con l'altro. Una tappa dello sviluppo che non considera il riconoscimento dell'io. Un periodo di sviluppo che ignora il ruolo dello specchio.  20) [MOD 5]Cosa descrive la 'Zona di Sviluppo Prossimale' (ZPD) di Vygotskij?: V La distanza tra ciò che un apprendente può fare da solo e ciò che può fare con aiuto. Un concetto che enfatizza l'apprendimento senza supporto. Una teoria che si concentra esclusivamente sulle capacità individuali. Un'idea che ignora il ruolo dell'assistenza nell'apprendimento.  21) [MOD 5]Che ruolo gioca la 'funzione trascendente' di Jung nel contesto dell'apprendimento?: V Favorisce l'integrazione di aspetti contrastanti della personalità per uno sviluppo più completo. Sostiene l'idea di separare gli aspetti della personalità. Ignora l'importanza dell'integrazione degli aspetti della personalità. Si concentra esclusivamente sullo sviluppo fisico, ignorando l'aspetto psicologico.  22) [MOD 5]Secondo Floridi (2020), cos'è l'infosfera?: V Uno spazio che congiunge 'immanenza e trascendenza', collegando il mondo visibile a quello invisibile. Un'area digitale esclusivamente basata sull'informatica. Uno spazio fisico senza alcun legame con il digitale. Una parte del mondo puramente teorica senza alcuna applicazione pratica.  23) [MOD 5]Come definisce Benjamin (2019) la 'posizione del Terzo'?: V Come un luogo al di fuori della diade che offre una prospettiva unica e diversificata. Come un punto di osservazione limitato a un contesto specifico. Unicamente come una posizione professionale senza altre implicazioni. Come un punto di vista che ignora le relazioni interpersonali.  24) [MOD 5]Cosa implica la pedagogia della risonanza di Rosa nel contesto della ricerca partecipativa?: V La connessione emotiva e il legame basato su un orizzonte trasformativo nelle relazioni. Un approccio che ignora completamente l'aspetto emotivo nelle relazioni. Una visione che considera le emozioni irrilevanti per la ricerca. Un metodo che si concentra unicamente sull'aspetto tecnico della ricerca.  25) [MOD 5]Che ruolo gioca l'approccio sistemico di Morin nel contesto della ricerca?: V Permette di esplorare diversamente e scoprire nuovi aspetti di noi stessi e del mondo. Si focalizza esclusivamente su un approccio lineare senza considerare la complessità. Ignora l'importanza dell'esplorazione e della scoperta nella ricerca. Limita la ricerca a modelli predefiniti senza spazio per l'innovazione.  26) [MOD 5]Come la Ricerca-Azione Online (RAOL) contribuisce alla ricerca educativa?: V Favorisce la collaborazione a distanza, trasformando i ricercatori in una comunità allargata di ricerca. Si concentra solamente sull'isolamento dei ricercatori. Limita la ricerca all'ambito online, escludendo l'interazione fisica. Ignora il potenziale delle tecnologie digitali nella ricerca.  27) [MOD 5]Qual è l'importanza dei 'legami vitali' nel contesto educativo?: V Sottolinea l'importanza di un approccio olistico che include forme vitali e narrazioni personali. Si concentra esclusivamente sull'aspetto accademico, escludendo altri aspetti vitali. Ignora il ruolo dell'attività fisica e artistica nello sviluppo dei giovani. Considera solo l'apprendimento formale, senza coinvolgere altri aspetti della vita degli studenti.  28) [MOD 5]Cosa suggerisce il concetto di 'cultura inconscia' nell'ambito organizzativo?: V L'importanza di collegare aspetti esterni delle pratiche lavorative con stati mentali inconsci. Una visione che ignora completamente gli aspetti interni ed emotivi nell'organizzazione. Un approccio che considera solo gli aspetti tangibili senza valutare l'impatto psicologico. Un modello che si concentra esclusivamente sugli aspetti visibili e ignorando quelli intangibili.  29) [MOD 5]Qual è l'obiettivo della Ricerca-Azione partecipativa attraverso il termine di empowerment?: V Favorire la crescita e l'apprendimento per tutto l'arco della vita, valorizzando la diversità e promuovendo l'autonomia degli studenti. Mantenere invariata la tradizionale dipendenza dal docente, senza integrare minoranze o valorizzare il bilinguismo. Focalizzarsi esclusivamente sull'aspetto tecnico dell'educazione, ignorando le dinamiche psicologiche. Promuovere l'apprendimento esclusivamente in ambienti digitali.  30) [MOD 5]Qual è il significato di empowerment in pedagogia secondo Dallago (2006)?: V Facilitare l'emancipazione degli studenti dalla dipendenza dal docente e valorizzare la diversità. Mantenere uno stile educativo tradizionale senza innovazioni o cambiamenti. Ridurre la partecipazione degli studenti nel processo di apprendimento. Focalizzarsi unicamente sull'istruzione formale senza considerare l'apprendimento continuo.  31) [MOD 5]In che modo la pedagogia della risonanza si inserisce nel contesto della ricerca partecipativa?: V Facilitando la creazione di legami emotivi e trasformativi all'interno dei processi educativi. Ignorando le emozioni e concentrandosi esclusivamente su aspetti razionali. Limitando le relazioni a un approccio puramente tecnico. Promuovendo un'educazione basata su tecniche tradizionali.  32) [MOD 5]Come la realtà virtuale secondo Riva e Gaggioli può influenzare l'identità degli utenti?: V Inducendo esperienze trasformative che sfidano credenze e valori personali. Avere un impatto superficiale che non modifica sensazioni o emozioni. Essere una tecnologia passiva che non stimola il cambiamento personale. Concentrarsi solo sul divertimento senza incidere sull'identità personale.  33) [MOD 5]Qual è il ruolo dell'empowerment nell'apprendimento secondo Dallago?: V Promuovere l'autonomia nello studente e integrare la diversità nel contesto educativo. Mantenere i discenti dipendenti dal docente senza incoraggiare l'autonomia. Limitare le opportunità di apprendimento ai soli contesti formali. Ignorare le minoranze e il bilinguismo nell'educazione.  34) [MOD 5]Che cosa caratterizza la ricerca-azione partecipativa nel contesto dell'approccio visionario al metaverso?: V La necessità di un posizionamento chiaro prima dell'attuazione delle infrastrutture del metaverso. L'ignorare completamente l'impatto del metaverso sullo sviluppo dei minori. La concentrazione esclusiva su aspetti tecnologici senza considerare l'empowerment. L'assunzione che le tecnologie del metaverso non richiedano un approccio partecipativo.  35) [MOD 5]Cosa indica la ‘confusione e incertezza’ menzionata nel testo riguardo alle novità tecnologiche?: V Che le nuove tecnologie portano spesso a incertezza e necessità di una comprensione approfondita. Che le nuove tecnologie sono sempre facilmente comprese e accettate. Che non ci sono mai dubbi o incertezze riguardo all'adozione di nuove tecnologie. Che le nuove tecnologie non dovrebbero essere considerate o esplorate.  36) [MOD 5]Quale impatto avrà il metaverso sull'identità secondo il testo?: V Potenziali cambiamenti nell'identità e condotte più complesse da comprendere. Nessun impatto sull'identità o sul comportamento delle persone. Una trasformazione esclusivamente positiva e senza complicazioni dell'identità. Una regressione nel modo in cui le persone percepiscono la loro identità.  37) [MOD 5]Come l'empowerment viene reinterpretato nel contesto del Metaverso?: V Come uno strumento per migliorare la qualità della vita e sostenere la crescita personale. Come un concetto obsoleto e irrilevante nel contesto del Metaverso. Come un aspetto limitato solo al potere economico e commerciale. Come un fattore esclusivo delle grandi multinazionali del web.  38) [MOD 5]Cosa suggerisce l'approccio di Cappannari riguardo alla realtà virtuale?: V La capacità di indurre esperienze emotive profonde e trasformative. L'impossibilità di influenzare l'emozione o il comportamento degli utenti. Un uso limitato della realtà virtuale a scopi puramente ludici. Una visione della realtà virtuale come tecnologia obsoleta.  39) [MOD 5]Come viene descritto il terzo spazio partecipativo?: V Un ambiente di collegamenti semantici e relazioni complesse tra soggetti e contesti. Uno spazio fisico limitato a interazioni tradizionali e convenzionali. Un concetto astratto privo di applicazione pratica nell'educazione. Un ambiente digitale esclusivamente per l'interazione sociale.  40) [MOD 5]Che impatto ha l'approccio del Metaverso sull'identità secondo le visioni future?: V L'influenza sull'identità potrebbe essere significativa, con implicazioni complesse. Nessun impatto sull'identità, mantenendo una chiara separazione tra realtà e virtuale. Un effetto limitante sull'espressione dell'identità personale. Una conferma degli stereotipi esistenti senza spazio per l'innovazione o la diversità.  1) [MOD 6]Quale metafora è frequentemente usata nell'ambito educativo-didattico e pedagogico?: V La coltura della terra come pratica di cura e accompagnamento nella crescita e nell'apprendimento. L'architettura come simbolo di strutturazione e organizzazione del sapere. Il viaggio marittimo come rappresentazione del percorso educativo. La montagna come metafora delle sfide nell'apprendimento.  2) [MOD 6]Quali implicazioni sono connesse all'uso della metafora della coltura della terra in pedagogia?: V Implicazioni antropologiche, linguistiche, metodologico-didattiche e culturali. Implicazioni esclusivamente biologiche e ambientali. Implicazioni limitate alla botanica e agronomia. Implicazioni focalizzate unicamente sullo sviluppo tecnologico.  3) [MOD 6]Qual è la visione comune delle parole 'coltura' e 'cultura'?: V Entrambe finalizzate a esercitare controllo sulla natura. Le due parole non hanno alcuna connessione significativa. 'Coltura' si riferisce esclusivamente all'agricoltura, senza legami con la cultura. 'Cultura' è vista come incompatibile con l'idea di 'coltura'.  4) [MOD 6]Come influisce la metafora della coltura della terra sui modelli educativi?: V Offre un modello di cura e accompagnamento, connettendo educazione e ambiente. Non ha alcun impatto sui modelli educativi contemporanei. Limita l'educazione a concetti puramente agricoli. Promuove un approccio educativo basato sul distacco dalla natura.  5) [MOD 6]Quale progetto viene citato come esempio di applicazione pratica della metafora della coltura della terra?: V L'associazione Orti di pace - Sicilia, che utilizza la coltura di orti e giardini in contesti educativi. Un progetto che utilizza tecnologie avanzate per insegnare l'agricoltura. Un'iniziativa che si concentra esclusivamente sull'educazione digitale. Un progetto incentrato sulla teoria senza applicazioni pratiche.  6) [MOD 6]Che cos'è l'Antropocene secondo il testo?: V Un'epoca in cui siamo chiamati a riflettere sui comportamenti di consumo e sui rischi per la vita sul nostro pianeta. Una fase in cui l'umanità può ignorare l'impatto delle sue azioni sull'ambiente. Un periodo storico dove l'interazione umana con l'ambiente è irrilevante. Una fase in cui l'ambiente non necessita di considerazione nell'educazione e nello sviluppo.  7) [MOD 6]Qual è l'obiettivo di una ricerca pedagogica che considera l'ambiente e lo sviluppo sostenibile?: V Puntare sull'uomo e la donna come forza critica, interrogandosi sui sistemi di pensiero e sviluppo. Limitarsi a una progettualità basata esclusivamente sulla conservazione ambientale senza cambiamento. Seguire un approccio statico che non considera le dinamiche ambientali in evoluzione. Mantenere una visione tradizionale dell'educazione senza includere aspetti ambientali.  8) [MOD 6]Cosa rappresenta la crescente ricerca di armonia con la natura?: V Un movimento spontaneo che richiede riflessione e interpretazione pedagogica. Una tendenza a ignorare completamente i temi ambientali nell'educazione. Una visione che esclude qualsiasi forma di simbolismo naturalistico. Un approccio che riduce la natura a un mero sfondo per l'educazione formale.  9) [MOD 6]Qual è l'orizzonte teorico suggerito per l'educazione integrale nel contesto attuale?: V Una edizione radicalmente ripensata dell'idea e del modello dell'educazione integrale. Un ritorno alle metodologie educative tradizionali senza alcun cambiamento. Una focalizzazione esclusiva sull'aspetto tecnologico dell'educazione. Un'educazione basata soltanto su principi di conservazione ambientale.  10) [MOD 6]Come si è evoluta la ricerca pedagogica riguardo l'educazione ambientale e lo sviluppo sostenibile?: V Da studi in Italia e dichiarazioni internazionali al Decennio dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile. Senza alcuna evoluzione significativa o interesse per l'educazione ambientale. Concentrandosi unicamente sulla teoria senza alcuna applicazione pratica. Ignorando completamente la connessione tra educazione e ambiente.  11) [MOD 6]Qual è stato l'impatto dell'educazione ambientale negli studi pedagogici?: V Ha portato a un'ampia riflessione sull'importanza dell'ambiente nell'educazione. È stato trascurato e considerato irrilevante per l'educazione moderna. È stato limitato a poche aree geografiche senza rilevanza globale. È stato considerato solo come un trend temporaneo senza profondità teorica.  12) [MOD 6]Che cosa suggerisce il Decennio dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile?: V Un impegno internazionale per incorporare temi di sviluppo sostenibile nell'educazione. Un rifiuto dell'idea che l'educazione debba includere la sostenibilità ambientale. Una focalizzazione esclusiva sullo sviluppo economico senza considerare l'educazione. Una separazione tra le questioni di sviluppo sostenibile e i programmi educativi.  13) [MOD 6]Che cambiamento ha segnato il passaggio dall'educazione ‘ambientale’ all'educazione ‘ambientale e sviluppo sostenibile’ in Italia?: V Una diversa considerazione della complessa area di studio, con enfasi su comportamenti ecocompatibili ed ecosostenibili. Un ritorno all'educazione tradizionale senza riferimento allo sviluppo sostenibile. Una limitazione dell'educazione ambientale solo all'apprendimento formale. Un rifiuto di integrare temi ambientali nelle scuole.  14) [MOD 6]Qual è l'approccio suggerito da Arnauld Clausse nell'educazione ambientale?: V Vedere l'educazione come un dispositivo educativo che orienta ogni processo e finalismo educativo a vantaggio del soggetto. Considerare l'educazione ambientale come un tema secondario nell'educazione complessiva. Limitare l'educazione ambientale a semplici osservazioni scientifiche senza applicazioni pratiche. Usare l'educazione ambientale esclusivamente per la conservazione delle risorse.  15) [MOD 6]Che cosa rappresenta la metafora della coltura nella tradizione degli studi pedagogici?: V Le dinamiche dell’esperire umano e la vita come sede di crescita, conflitti, speranza e sviluppo armonico delle potenzialità. Una visione meccanica dell'apprendimento, priva di dinamiche evolutive o emotive. Un approccio puramente agricolo all'educazione, senza metafore o simbolismi. Una metodologia educativa basata esclusivamente su tecniche di coltivazione fisica.  16) [MOD 6]Qual è il confronto teso da Roger Cousinet nella metafora coltura-cultura?: V Un confronto tra le due istanze di natura propria dell'uomo e di pratiche storico- istituzionali nella formazione umana. Un confronto tra l'agricoltura e l'istruzione come due pratiche completamente disgiunte. Un paragone tra i metodi di insegnamento moderni e le tecniche agricole antiche. Una critica al ruolo della natura nell'educazione, preferendo un approccio puramente culturale.  17) [MOD 6]Qual è il significato dell'educazione allo Sviluppo Sostenibile?: V Un approccio educativo che incoraggia comportamenti orientati alla sostenibilità e si estende all'apprendimento formale, non formale e informale. Un modello che si concentra esclusivamente sugli aspetti ambientali, trascurando altri aspetti educativi. Un sistema che impone restrizioni severe sul consumo di risorse senza considerare l'aspetto educativo. Un approccio puramente teorico allo sviluppo sostenibile, senza applicazioni pratiche.  18) [MOD 6]Come viene descritta l'educazione in relazione alla natura?: V Come un sistema di forze sinergico e diversificato, dove l'uomo si sviluppa armonicamente in relazione alla natura. Come un processo in cui l'uomo domina la natura senza considerazioni educative. Come un'interazione conflittuale tra uomo e natura, dove l'educazione è trascurata. Come una dinamica in cui l'educazione è indipendente dalla natura.  19) [MOD 6]Qual è la visione di Cousinet sull'educazione degli allievi?: V Gli allievi non dovrebbero essere forzati in un modello predefinito, ma dovrebbero essere trattati come individui unici con originalità. Gli allievi dovrebbero essere educati seguendo un modello rigido e uniforme. Gli allievi dovrebbero essere esclusivamente formati per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro. Gli allievi dovrebbero imparare solo attraverso la memorizzazione e la ripetizione.  20) [MOD 6]Che impatto ha avuto l'Antropocene sull'educazione?: V Ha sottolineato la necessità di educare gli individui a comportamenti consapevoli e responsabili verso l'ambiente. Ha portato a un rifiuto dell'importanza dell'ambiente nell'educazione. Ha enfatizzato un approccio puramente scientifico all'educazione, ignorando gli aspetti ambientali. Ha diminuito l'interesse per l'educazione ambientale nelle scuole.  21) [MOD 6]Come viene considerata l'Educazione allo Sviluppo Sostenibile?: V Come un prerequisito per raggiungere lo sviluppo sostenibile e uno strumento per il buon governo. Come un argomento marginale che non influisce sullo sviluppo globale o sulla governance. Come un concetto obsoleto che è stato sostituito da nuove teorie educative. Come un tema irrilevante per l'educazione formale e relegato solo a lezioni occasionali.  22) [MOD 6]Qual è il ruolo dell'individuo nella cultura secondo Cousinet?: V L'individuo è sede e deposito di elaborazione culturale, fondamentale per il processo formativo. L'individuo è passivo nella cultura, ricevendo semplicemente informazioni dall'esterno. L'individuo non ha un ruolo significativo nella cultura, che è determinata solo dalle istituzioni. L'individuo dovrebbe evitare di influenzare la cultura per mantenere la sua purezza.  23) [MOD 6]Che cosa suggerisce Freinet riguardo al processo educativo?: V L'educazione dovrebbe promuovere l'auto-orientamento e l'organizzazione dell'energia creativa dell'individuo. L'educazione dovrebbe limitarsi alla trasmissione di conoscenze consolidate e approvate. L'educazione dovrebbe essere strettamente controllata e limitata a metodologie tradizionali. L'educazione dovrebbe concentrarsi esclusivamente sull'apprendimento tecnico senza spazio per la creatività.  24) [MOD 6]Qual è l'approccio di Freinet verso l'esperienza educativa?: V Valutare la qualità dell'esperienza educativa in termini di risposta ai bisogni di espansione personale dell'individuo. Seguire un approccio uniforme che non considera le esigenze individuali degli studenti. Evitare esperienze pratiche e concentrarsi solo sull'apprendimento teorico. Limitare l'esperienza educativa a quello che è già noto e testato.  25) [MOD 6]Come vengono descritte le ‘leggi-guida’ nell'educazione secondo Freinet?: V Come un mezzo per guidare l'energia dell'individuo in un modo produttivo e creativo. Come regole rigide che limitano l'innovazione e la creatività nell'educazione. Come direttive irrilevanti che non influenzano il processo educativo reale. Come un insieme di principi obsoleti che non sono più applicabili nell'educazione moderna.  26) [MOD 6]Secondo Clausse, come dovrebbe essere considerato lo studio d'ambiente nell'educazione?: V Come un dispositivo educativo fondamentale che orienta interamente il processo educativo verso il soggetto. Come un aspetto marginale che non ha un impatto significativo sul processo educativo. Come un elemento da evitare in quanto distrae dall'apprendimento formale. Come un concetto da incorporare solo in specifiche discipline, come la scienza.  27) [MOD 6]Secondo Freinet, quale dovrebbe essere il risultato della felicità individuale e dell'armonia sociale nell'educazione?: V L'essere si realizza pienamente se è fisiologicamente e psichicamente forte e se l'ambiente sociale supporta l'espressione dei suoi bisogni. L'educazione deve essere basata esclusivamente su metodi didattici tradizionali. L'armonia sociale è raggiunta solo tramite un'educazione competitiva e individualista. La felicità individuale è indipendente dal contesto sociale e educativo.  28) [MOD 6]Cosa sostiene Victor Considerant riguardo al processo educativo?: V L'educazione dovrebbe seguire il naturale corso di sviluppo degli studenti, senza imposizioni restrittive. L'educazione dovrebbe concentrarsi esclusivamente sullo sviluppo accademico. L'educazione è efficace solo quando si basa su metodi di insegnamento autoritari. L'educazione dovrebbe evitare qualsiasi riferimento a contesti naturali o ambientali.  29) [MOD 6]Che cos'è l'io-pelle di Anzieu, come menzionato nel testo?: V Una teoria che esplora l'identità personale e la sua relazione con l'ambiente esterno. Una metodologia per l'insegnamento delle scienze naturali. Un approccio all'educazione che enfatizza la memorizzazione meccanica. Una tecnica di meditazione utilizzata nelle pratiche educative.  30) [MOD 6]Come viene descritto il metodo di ricerca-azione ibrida nel testo?: V Come un approccio che combina metodi misti per una comprensione più profonda e variegata dei fenomeni educativi. Come un metodo obsoleto che non ha più rilevanza nell'educazione moderna. Come un approccio focalizzato esclusivamente sull'analisi quantitativa. Come una strategia che ignora l'importanza delle esperienze individuali.  31) [MOD 6]Qual è il ruolo del concetto di ‘terzo spazio’ nella ricerca partecipativa, come discusso nel testo?: V Funziona come un collegamento tra i diversi elementi in una ricerca, incorporando sia la chiarezza che l'ambiguità. È considerato irrilevante e non contribuisce significativamente alla ricerca. Serve esclusivamente come luogo fisico per la conduzione di esperimenti. È un concetto utilizzato solo in ricerche specifiche di scienze naturali.  32) [MOD 6]Che cosa ha ispirato la creazione dell'associazione ‘Orti di Pace - Sicilia’?: V L'iniziativa di David Levi Morenos di istituire ‘Orti di pace’ a Roma. Una conferenza internazionale sull'agricoltura sostenibile. Uno studio sulla biodiversità in Sicilia. Un progetto governativo sulla riqualificazione urbana.  33) [MOD 6]Qual è l'obiettivo principale dell'associazione Orti di Pace - Sicilia?: V Coordinare e promuovere attività di ricerca e scambio in ambito educativo, formativo e riabilitativo utilizzando la coltura di piante e alberi. Fornire assistenza finanziaria a scuole e istituzioni educative. Promuovere la coltivazione biologica come unico metodo didattico. Creare una rete di agricoltura commerciale tra le scuole siciliane.  34) [MOD 6]Come vengono utilizzati gli orti nelle scuole associate a ‘Orti di Pace - Sicilia’?: V Per insegnare agli studenti tecniche di coltivazione biologica. Come mezzo per promuovere l'inclusione, la legalità e il dialogo interculturale. Unicamente per scopi di ricerca scientifica. Come parchi ricreativi per le attività extrascolastiche.  35) [MOD 6]Qual è il ruolo delle scuole nel progetto Orti di Pace - Sicilia?: V Agire come agenti di crescita culturale e promuovere iniziative di inclusione e coesione sociale. Fornire solo spazi per la coltivazione senza coinvolgimento attivo. Limitarsi a offrire corsi di formazione agricola. Servire come centri di distribuzione di prodotti biologici.  36) [MOD 6]Qual è l'obiettivo principale del progetto ‘Un orto di pace in ospedale’ presso il Policlinico Vittorio Emanuele di Catania?: V Migliorare la qualità di vita dei bambini degenti attraverso attività educative in un orto ospedaliero. Insegnare ai bambini tecniche avanzate di giardinaggio. Produrre erbe aromatiche e ortaggi per l'uso ospedaliero. Creare uno spazio ricreativo per il personale medico.  37) [MOD 6]In che modo gli ‘Orti di pace’ sono utilizzati nelle scuole che aderiscono al progetto?: V Per promuovere metodi attivi e strategie formative alternative. Esclusivamente per lezioni di biologia e scienze naturali. Come spazi di ricreazione per gli studenti durante le pause. Come strumenti per l'insegnamento di materie scientifiche.  38) [MOD 6]Cosa coltiva il piccolo spazio nell'orto dell'ospedale del progetto ‘Un orto di pace’?: V Erbe aromatiche, fiori e ortaggi. Fiori ornamentali per decorare l'ospedale. Alberi da frutto per l'educazione ambientale. Solo piante medicinali per l'uso ospedaliero.  39) [MOD 6]Qual è uno degli obiettivi educativi dell'orto ospedaliero per i bambini degenti?: V Favorire lo sviluppo delle capacità sensoriali e superare l'isolamento. Prepararli per carriere future in agricoltura o botanica. Dimostrare l'importanza della sostenibilità ambientale. Insegnare loro la responsabilità di prendersi cura di un giardino.  40) [MOD 6]Che tipo di approccio pedagogico promuove l'associazione ‘Orti di Pace - Sicilia’ nelle scuole?: V Un approccio che incentiva l'uso di metodi attivi e strategie formative individualizzate. Un approccio basato esclusivamente sulla teoria, senza pratiche. Un approccio che enfatizza la competitività e le prestazioni individuali. Un approccio centrato esclusivamente sulle scienze naturali.  1) [MOD 7]Quante ore all'anno sono dedicate all'educazione civica nelle scuole italiane?: V Almeno 33 ore. 50 ore. 20 ore. 10 ore.  2) [MOD 7]Qual è l'obiettivo dell'educazione alla sostenibilità nell'ambito dell'educazione civica?: V Formare gli studenti su educazione ambientale, salute e protezione dei beni comuni. Focalizzarsi esclusivamente sulla storia e la geografia dell'Italia. Insegnare solo nozioni di base sulla salute personale. Insegnare ai ragazzi il funzionamento del sistema politico.  3) [MOD 7]In quale anno è stato introdotto l'obbligo di educazione civica nelle scuole italiane?: V 2020. 2018. 2015. 2012.  4) [MOD 7]Come può essere utilizzata la musica nell'insegnamento dell'educazione alla sostenibilità?: V Come strumento interdisciplinare per esplorare emotivamente i temi della sostenibilità. Unicamente per insegnare storia della musica. Per insegnare ai bambini a suonare strumenti musicali. Solo per creare un ambiente rilassante durante le lezioni.  5) [MOD 7]Che cosa ha proposto il Summit sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg nel 2002?: V Proclamare il Decennio Internazionale dell'Educazione per lo Sviluppo Sostenibile. Limitare l'educazione ambientale alle scuole primarie. Escludere l'educazione ambientale dai programmi scolastici. Ridurre i fondi per l'educazione ambientale.  6) [MOD 7]Quali sono stati alcuni passi fondamentali nell'educazione ambientale in Italia?: V Sottoscrizione della Carta di Fiuggi e la Conferenza Nazionale dell'Educazione Ambientale. Eliminazione dell'educazione ambientale dai programmi scolastici. Riduzione delle ore dedicate all'educazione ambientale. Focalizzazione sull'educazione ambientale solo a livello universitario.  7) [MOD 7]Quale campagna ha lanciato Luigi Galletti nel 2015 per promuovere l'educazione ambientale?: V ‘Nativi Ambientali’ ‘Verde Futuro’ ‘Ambiente per tutti’ ‘Terra Nostra’  8) [MOD 7]Qual è l'alleato primario per raggiungere l'obiettivo di sensibilizzare i giovani alle tematiche ambientali?: V Le emozioni. I libri di testo. Le lezioni frontali. I giochi didattici.  9) [MOD 7]Qual è il ruolo della musica nell'educazione alla sostenibilità?: V Strumento per esplorare emotivamente i temi della sostenibilità. Serve solo per intrattenimento durante le pause. È rilevante solo in contesti musicali specifici. Non ha alcun ruolo nell'educazione alla sostenibilità.  10) [MOD 7]Secondo Oliver Sacks, come agisce la musica nel contesto educativo?: V Accede direttamente ai nostri strati più intimi senza mediazione. Serve solo a migliorare le capacità matematiche. È efficace solo per gli studenti con talento musicale. Ha un impatto limitato sullo sviluppo emotivo.  11) [MOD 7]Qual è l'importanza dell'educazione alla sostenibilità nell'educazione civica?: V È fondamentale per formare comportamenti sostenibili e consapevoli. È rilevante solo in termini teorici. Non è collegata all'educazione civica. È un aspetto marginale e poco considerato.  12) [MOD 7]Come si intrecciano educazione alla sostenibilità e cittadinanza digitale?: V La cittadinanza digitale enfatizza l'uso responsabile della tecnologia per la sostenibilità. La cittadinanza digitale è irrilevante per la sostenibilità. L'educazione alla sostenibilità è secondaria rispetto alla cittadinanza digitale. Sono completamente indipendenti l'una dall'altra.  13) [MOD 7]Qual è l'importanza della musica per i giovani?: V Ha un'importanza esistenziale e forma gruppi più facilmente che diadi. È rilevante solo per intrattenimento. Non ha importanza per i giovani. È importante solo per l'apprendimento accademico.  14) [MOD 7]Come dovrebbe essere utilizzata la musica nelle scuole per promuovere la sostenibilità?: V In modo divergente e creativo per collegarla al tema della sostenibilità. Solo attraverso lezioni di musica classica. Solo per eseguire canzoni popolari. Non deve essere utilizzata per promuovere la sostenibilità.  15) [MOD 7]Cosa si intende per ‘nativo ambientale’?: V Qualcuno che agisce positivamente senza bisogno di controlli esterni. Una persona che vive solo in ambienti

Use Quizgecko on...
Browser
Browser