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STUDIARE PEDAGOGIA di Chiosso Pedagogia Generale Università di Torino 31 pag. Document shared on www.docsity.com Downloaded by: federica220300261215 ([email protected]) STUDIARE PEDAGOGIA Introduzione È necessario che gli studenti dispongano di testi e strumenti per l’apprendimento dove il rigore garantito dai risultati della ricerca sia accompagnato dalla distribuzione delle conoscenze e dall’agilità e dalla chiarezza dell’esposizione. Volume diviso in 3 ambiti: 1. PRIMO CAPITOLO: illustra le caratteristiche specifiche della pedagogia vista come parte delle scienze dell’educazione. 2. SECONDO CAPITOLO: presenta le principale teorie pedagogiche e della formazione contemporanea. 3. TERZO CAPITOLO: dà voce ai principali autori presenti durante la trattazione. CAPITOLO 1 EDUCAZIONE, FORMAZIONE, ISTRUZIONE E PEDAGOGIA GLI AMBITI DEL SAPERE PEDAGOGICO Parole chiave:  Educazione Parole chiave utili per l’accostamento della  Formazione competenza pedagogica e il conoscere gli  Istruzione intrecci che intercorrono con le altre scienze  Stili educativi dell’educazione  Apprendimento Vengono prima individuati gli ambiti teorico- pratici e i contesti socio- culturale d’interesse pedagogico e solo in un secondo momento verrà analizzato in che modo la pedagogia può essere utile all’educazione. L’EDUCAZIONE L’educazione nella storia e nel senso comune La parola EDUCAZIONE durante la storia ha indicato fenomeni diversi: Processo di trasmissione culturale mediante il quale all’interno di alcune istituzioni sociali (famiglia, scuola) viene strutturata la persona umana e integrata nella società. L’organizzazione di un sistema finalizzato alla strutturazione della persona umana. L’acquisizione dell’identità personale. La promozione delle capacità personali fino alla loro piena manifestazione. L’azione degli adulti verso i minori nel senso della cura materiale e dell’intervento volto a far crescere. Il risultato raggiunto attraverso le attività predisposte alla crescita e allo sviluppo dell’individuo. Quando parliamo di educazione è spontaneo riferirci sia all’insieme dei valori, delle norme sia ai rapporti interpersonali attraverso cui si realizza lo scambio di conoscenze. Fino a qualche decennio fa le pratiche educative coincidevano con l’ingresso dei giovani nella vita sociale. Oggi l’idea di introduzione all’età adulta è nutrita dal desiderio di liberarsi dai vincoli tradizionali. I giovani vogliono più autosufficienza e libertà e di conseguenza i genitori diventano semplici compagni di viaggio dei rispettivi figli. Document shared on www.docsity.com Downloaded by: federica220300261215 ([email protected]) Approccio all’agire educativo scandito da 3 modalità: a. Necessità di preparare l’individuo in vista dell’inserimento sociale (occorre la trasmissione del patrimonio culturale e bisogna imparare conoscenze e competenze necessarie. b. Sviluppo personale (promuovere tutte le potenziali capacità dell’uomo e quindi a valorizzare il soggetto che cresce). c. Principio della reciprocità tra adulto e minore (responsabilità di un adulto che fa il proprio compito ovvero quello di crescere un’altra persona e il minore di conseguenza deve imparare a vivere) Perché è possibile educare? Educabilità dell’essere umano è in funzione a ciò che pensiamo siano l’umano, il suo destino e la sua felicità. La sua realizzazione dipende dal soggetto che si trasforma sia in rapporto al trascorrere del tempo sia in relazione allo spazio e gli adulti che lo abitano. EDUCABILITÁ: processo che media la valorizzazione delle risorse originarie di ciascuna persona e la consapevolezza che essa deve fare i conti con la dimensione della finitezza. L’educabilità consente di far transitare da potenziale a reale ciò che ogni minore è in grado di diventare. I talenti chiedono di essere gradualmente forgiati e perfezionati in modo da favorire il passaggio verso la responsabilità dell’età adulta. Bisogna stabilire se l’educabilità è connessa alla eredità genetica oppure è connessa alle tesi behavioriste (dominanza dei fattori ambientali e culturali). Nell’approccio pedagogico all’educabilità è da considerarsi più produttivo promuovere l’intreccio tra le variabili genetiche e i fattori ambientali che dare più importanza ad un solo elemento. Gli stili educativi: educazione positiva, indiretta e relazionale STILE EDUCATIVO: modalità stabile di comportamento e di relazione tra educatore e soggetto in formazione che definisce il clima del contesto entro il quale si svolge l’azione educativa. KURT LEWIN: studioso degli Stati Uniti. Individuò 3 categorie di stili nella vita dei gruppi: 1. Stile autoritario 2. Stile laissez- faire 3. Stile democratico Secondo Lewin solo lo stile democratico poteva ritenersi pienamente educativo. Oggi gli stili educativi servono a riconoscere i modi di operare nella relazione educativa. 3 stili educativi: 1. STILE DIRETTIVO O DELL’AUTORITÁ (funzione guida dell’adulto) Punti a favore: è quando l’agire educativo si svolge privilegiando la funzione guida dell’adulto. L’efficacia dipende dall’:  Azione esperta dell’adulto educatore  Abilità di porgere il sapere  Abilità di veicolare comportamenti condivisi Il minore è affidato alle qualità dell’educatore. Importante è l’autorità intesa come autorevolezza e non come autoritarismo e importanti sono le procedure che semplificano gli apprendimenti. (Locke, Comenio, Durkheim) Rischi: quando l’autorità diventa autoritarismo e le procedure diventano soffocanti. Document shared on www.docsity.com Downloaded by: federica220300261215 ([email protected]) 2. STILE NON DIRETTIVO O DELLA LIBERTÁ (valorizzazione autonoma e libero esercizio delle proprie risorse) Punti a favore: sviluppo dell’io personale a partire dalla piena e autonoma valorizzazione delle risorse proprie della persona umana e del loro libero esercizio. L’educatore è considerato come un organizzatore di esperienze (Rousseau) Rischi: quando la libertà è l’esito di trascuratezza famigliare. 3. STILE RELAZIONALE O DELLA COOPERAZIONE (autenticità e reciprocità del rapporto tra educatore e discepolo) Punti a favore: si concentra sull’autenticità e reciprocità del rapporto tra i due soggetti dell’azione educativa, ognuno con il proprio ruolo, il cui destino è intrecciato. Si parla di processo cooperativo quando i 2 attori intervengono ciascuno con la propria specificità e responsabilità. (Pestalozzi) Rischi:  La non autenticità della relazione quando è viziata dai sentimentalismi  La confusione dei ruoli (adulto diventa un amico oppure il minore è così ben protetto che rinuncia alla propria autonomia) Non si può prevedere quale degli stili sia più idoneo a rendere educativa una situazione se non lo si pone in relazione al caso. Contesti educativi formali, non formali e informali I processi educativi dipendono anche dalle situazioni e dai luoghi in cui esse si svolgono. L’educazione infatti si svolge attraverso interventi ed esperienze differenti. Diversi tipi di contesti: a. CONTESTO EDUCATIVO FORMALE Si riferisce ad ambienti destinati all’educazione come la famiglia e la scuola. Si fa ricorso a persone che hanno ben definite responsabilità e perseguono obiettivi di natura cognitiva, affettiva e relazionale. Il progetto educativo è esplicito e ben definito. b. CONTESTO EDUCATIVO NON FORMALE Si riferisce ad ambienti con collocazione esterna ai sistemi di educazione e formazione. Sono scelti degli interessi volti ad ampliare le conoscenze e le esperienze. c. CONTESTO EDUCATIVO INFORMALE Si compie nella realtà quotidiana ed è il frutto di conoscenze pratiche e contestuali della vita personale e associata. L’attività non formale è scaturita dalla necessità di risolvere problemi di tipo quotidiano. Nell’educazione non formale e informale la figura dell’adulto educatore è sfumata e a volte assente. Caratteri specifici dell’educazione Document shared on www.docsity.com Downloaded by: federica220300261215 ([email protected]) L’educazione formale è costituita con maggiore organicità e con vincoli sui quali si costruisce l’intervento educativo. Aspetti: CONCETTO DI OLTREPASSAMENTO E DI DIVENIRE Qualsiasi intervento educativo presuppone di scavalcare un confine a cui si è pervenuti, di raggiungere nuove traguardi. I processi educativi non riguardano solo i soggetti in età evolutiva ma anche gli adulti. L’educazione permanente è un dato strutturale della vita umana. CONCETTO DI INTENZIONE EDUCATIVA Creare condizioni e porre in atto iniziative volte a promuovere la personalità di un soggetto non ancora autosufficiente oppure già adulto ma desideroso di essere aiutato ad impadronirsi di ulteriori conoscenze. CONCETTO DI PROCESSUALITÁ L’intervento educativo non si esaurisce in un atto singolo ma necessita di dispiegarsi nel tempo su piani articolati. Tra i processi educativi primari rientrano:  Costruzione dell’identità personale  Elaborazione del senso personale  Dimensione dell’appartenenza  Partecipazione operativa attiva CONCETTO DI GRADUALITÁ L’azione educativa rispetta le capacità del soggetto. Predispone le attività in modo da evitare sia il fenomeno dell’adultismo (anticipazione impropria di conoscenze) sia il fenomeno del ritardismo (esagerazione dell’attesa delle condizioni favorevoli). CONDIZIONE DI GLOBALITÁ E DI UNITARIETÁ L’uomo autonomo è il risultato di una maturazione complessiva che coinvolge gli aspetti corporei, cognitivi, affettivi, relazionali e del senso. Cosa non è l’educazione  Educazione non è sinonimo di SVILUPPO Lo sviluppo è il cambiamento progressivo e costante che accompagna la persona durante il lungo arco evolutivo. Modifica sia la struttura della personalità sia le manifestazioni a livello comportamentale.  L’educazione non è sinonimo di SOCIALIZZAZIONE La socializzazione studia le dinamiche attraverso cui i membri di una società o di un gruppo sono coscienti e partecipi di modelli, valori e consuetudini culturali che si riferiscono a un determinato gruppo o società.  L’educazione non è sinonimo di SERVZI IN FAVORE DELLA PERSONA Nuove forme, più moderne, di aiuto alle persone proprie di un’area degli interessi socio- polito- economici.  L’educazione è un’ESPERIENZA DIVERSA DALLA CURA e dalla CURA TERAPEUTICA La cura è legata alla mancanza e all’idea di un uomo debole incapace di trovare in se stesso le capacità fondamentali per la propria realizzazione.  L’educazione non è sinonimo di ADDESTRAMENTO È l’insieme di azioni volte a far acquisire destrezza in determinate situazioni e capacità concrete di intervenire in situazioni che si ripetono con caratteristiche molto simili. LA FORMAZIONE Una prospettiva antica e nuova: la formazione Document shared on www.docsity.com Downloaded by: federica220300261215 ([email protected]) Storia della formazione: Nella cultura Greca la formazione/ educazione dell’uomo libero era indicata con la parola PAIDEIA. Indicava l’ideale stesso della formazione umana e cioè la realizzazione della ARETÉ ovvero l’ideale comprensivo sia della formazione fisica sia della formazione civile, etica e culturale la cui massima espressione si manifestava nella lealtà verso l’appartenenza alla poleis e nella capacità di parlare e argomentare. La cultura cristiana fece la prospettiva della paideia classica integrandola con l’insegnamento evangelico. Cristo è il modello per eccellenza delle virtù. La cultura umanistico- rinascimentale pone l’ideale dell’uomo nella sua perfezione non solo ultraterrena ma anche come stile di vita mondano. La cultura neoumanistica tedesca del 700/ 800 riprende la formazione delle spirito umano chiamandola BILDUNG. La parola formazione oggi ha un significato equivalente all’inglese training. Per cogliere questo slittamento semantico occorre analizzare la cultura socioeconomica degli anni 50 e 60 in cui vengono approfonditi i rapporti tra modernizzazione, processi produttivi e sistema formativo. L’esigenza di migliorare la formazione dei lavoratori si incrociò con la consapevolezza che era necessario avviare processi di formazione permanente e ricorrente per garantire le massime conoscenze lungo la vita. I nuovi spazi aperti dalla formazione La formazione a stretto rapporto con i contesti economici e professionali porta alcune importanti novità:  LIFELONG LEARNIG: la vita adulta viene vista come uno spazio di continuo arricchimento della condizione personale sia in ragione delle esigenze del mondo produttivo e professionale sia in relazione alle istanze personali.  La definizione di una nuova disciplina che indica un ambito di studio e di ricerca rivolto specificamente alla realtà adulta.  Riconoscimento del lavoro come un’esperienza importante per la maturità della persona.  Esigenza che la scuola sia interattiva con gli ambienti professionali.  Iniziative rivolte ad adulti ed anziani. Quali rapporti tra educazione e formazione? I rapporti tra educazione e formazione sono passati dalla sostanziale identificazione alla più netta distinzione fino alla prevalenza della formazione sull’educazione. Analogie e sinergie (collaborazione) tra educazione e formazione:  Prospettiva intenzionale  Accoglienza e la risposta ai bisogni del soggetto  Incidenza delle esperienze personali  Rapporto con l’etica  Costruzione della cittadinanza intesa come modalità della convivenza ISTRUZIONE Istruzione, apprendimento e scuola ISTRUZIONE: attività mediante la quale si impartiscono e si apprendono nozioni, conoscenze e abilità. Document shared on www.docsity.com Downloaded by: federica220300261215 ([email protected]) Al concetto di istruzione solo legate le parole apprendimento e scuola. L’essere umano apprende in vari modi nel corso del suo sviluppo. L’apprendimento si intreccia con l’istruzione si compie in forme organizzate come la scuola. La nascita della scuola segna il passaggio dall’istruzione intesa come attività immediata e spontanea a un’attività organizzata in appositi luoghi. Per molti secoli allo studio potevano accedere solo quelle persone che dovevano compiere carichi amministrativi o religiosi. Solo nell’800 si afferma il principio dell’istruzione obbligatoria. La scuola è il primo e fondamentale laboratorio nel quale ci sono regole che fanno da guida alla partecipazione alla vita sociale e rappresentano un fattore di aggregazione sociale. Istruzione e apprendimento in rete Il web non può rimanere fuori dalla scuola ma non si può far coincidere web e scuola. I libri di testo continuano anche nell’era del web ad avere una loro utilità in quanto danno ordine al sapere e individuano i nuclei essenziali. Istruzione e futuro della scuola La scuola così come è organizzata oggi è ancora funzionale alle esigenze delle società attuali? Occorrono piani per traghettare il modello scolastico attuale verso soluzioni non più centrate solamente sulla scuola ma policentriche in quanto organizzate in forma integrata intorno a una rete di proposte e offerte formative. PEDAGOGIA Pedagogia e scienze dell’educazione Il lavoro pedagogico indaga e dà sistemazione alle azioni pratiche che si svolgono nei luoghi dell’educazione, della formazione e dell’istruzione/ apprendimento. Oggetti di studio: Finalità dell’intervento educativo da individuare in relazione alla natura del bene personale Modalità attraverso cui perseguirlo Relazioni che si stabiliscono tra i protagonisti del rapporto educativo Condizioni di tempo e di luogo perché le relazioni siano efficaci Contesti nei quali esse si svolgono Gradualità e natura culturale dei contenuti. Per molti secoli la pedagogia si è occupata dell’educazione dei bambini e dei fanciulli e successivamente per rendere più organizzata ed efficiente la scuola. Nel 900 la pedagogia si rivolge anche all’educazione degli adulti e dei soggetti disabili. A partire dal 900 si inizia a parlare di scienze dell’educazione. Qual è lo specifico della pedagogia? L’approccio pedagogico non è solo descrittivo ma anche operativo. Il pedagogista infatti non si limita a stabilire come stanno le cose ma cerca di rispondere agli interrogativi legati al perché agire e si prefigge di indagare e proporre come agire. La competenza pedagogica unisce il sapere con il saper fare quindi l’azione pratica con la capacità riflessiva. La pedagogia rientra in quei sapere pratici che non si nutrono solo di analisi teorica. Questi tipi di sapere consentono di risolvere specifici problemi agendo sulla base di criteri affidabili che dipendono da processi legati all’esercizio della capacità riflessiva ovvero della disposizione a rimettere in discussione, riallineare e replicare le esperienze, valorizzando quelle più valide. La peculiarità della pedagogia è il suo rapporto riflessivo con l’esperienza che si svolge nel tempo e nello spazio. Document shared on www.docsity.com Downloaded by: federica220300261215 ([email protected])

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