Diritto di Cronaca, Critica, Satira PDF

Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...
Loading...

Document Details

NicerComet

Uploaded by NicerComet

Università di Bologna

Tags

Italian legal studies Freedom of speech Journalism Media law

Summary

These notes detail the Italian legal aspects of different forms of media reporting: news, criticism, and satire. The text discusses the principles of responsible reporting regarding public interest events and individuals.

Full Transcript

DIRITTO DI CRONACA, CRITICA, SATIRA CAP.12 DIRITTO DI CRONACA Il diritto di cronaca consiste nel diritto a pubblicare quello che è collegato a fatti e avvenimenti di interesse pubblico o che accadono in pubblico, ed è riconosciuto nell'ordinamento italiano tra le libertà di manifestazione...

DIRITTO DI CRONACA, CRITICA, SATIRA CAP.12 DIRITTO DI CRONACA Il diritto di cronaca consiste nel diritto a pubblicare quello che è collegato a fatti e avvenimenti di interesse pubblico o che accadono in pubblico, ed è riconosciuto nell'ordinamento italiano tra le libertà di manifestazione del pensiero. La funzione della cronaca consiste nel raccogliere le informazioni per diffonderle alla collettività. Le prescrizioni sul diritto di cronaca si applicano a chiunque desidera un avvenimento, o un evento di pubblico interesse, attraverso un mezzo di diffusione e si estende a chiunque, anche non iscritto all'albo dei giornalisti, si intenda rivolgere alla collettività. DIRITTO DI CRITICA come il diritto di cronaca è disciplinato dall'articolo 21 della costituzione. La differenza sostanziale tra i due diritti risiede nello scopo e nei modi: la cronaca è una narrazione dei fatti così come sono avvenuti, e si pone l'obiettivo di informare la comunità; la critica, proprio perché consiste in un giudizio, è soggettiva ed esprime uno specifico punto di vista. Per la sua componente di soggettività, la cronaca genera dissensi e consensi, in questo senso non è tenuta al rispetto del canone della verità, mentre rimane indiscusso il profilo della forma espressiva. → Mentre la cronaca è racconto oggettivo, la critica è opinione, punto di vista. VERITÀ, UTILITÀ SOCIALE, CONTINENZA NELLA FORMA NELLA CRITICA - C'è verità in un'opinione? No. - C'è il requisito della continenza nella forma? Visto che non si può dare il via a degli insulti gratuiti, sulla continenza della forma c'è una certa tolleranza. I giudici riconoscono che quando si fa critica ci può essere un'animosità. La nostra rabbia, felicità può alterare la forma, specie durante le campagne elettorali perché quelli sono momenti di alta conflittualità e si ammette che qualcuno usi toni più forti del solito. Però no all'insulto gratuito - L'utilità sociale c'è nella critica ed è fortissima. Si devono criticare aspetti di interesse, aspetti noti di una persona. Non posso colpire aspetti con ciò che non è reso pubblico della persona. Deve essere attinente a ciò che dice, fa in pubblico e ha un interesse pubblico. FAKE NEWS ome fai a fermare chi diffonde fake news? Le fake news o opinioni che si basano su falsità. La verifica che devo fare è verificare se lo fa perché lo crede o se ha un'altra finalità, come le forme organizzate di diffusione di notizie false che vogliono generare guai in un altro paese di natura economica, sociale e politica (es: hacker russi). A volte lo scopo può essere di generare panico, una crisi economica, paura. È diverso raccontare una verità oggettivamente falsa o un'opinione sbagliata che qualcuno si è formato. DIRITTO DI SATIRA diritto a rivelare e colpire con lo scherno o con il ridicolo concezioni, passioni, modi di vista e atteggiamenti comuni a tutta l'umanità o caratteristici di una categoria di persone o anche d'un solo individuo, che contrastano o discordano dalla morale comune (e sono perciò considerati vizi o difetti) o dall'ideale. Elemento primo individuato dalla giurisprudenza fu quello della dimensione pubblica, della notorietà della vittima del messaggio satirico. In particolare, poi, si è individuato la necessità di un nesso tra l'aspetto specificamente preso di mira e la sua dimensione pubblica. Si è discusso se la satira fosse una forma di pensiero o di manifestazione artistica. Non c'è sentenza sulla satira che non citi Orazio o Boccaccio. La satira è la messa in scherno, l'umiliazione con risate delle debolezze di qualcuno, dei suoi vizi, comportamenti, contraddizioni. VERITÀ, UTILITÀ SOCIALE, CONTINENZA NELLA FORMA NELLA CRITICA La satira è un altro modo ancora di manifestare il pensiero. Ha molte forme: imitazioni, stand up comedian, film, trasmissioni radiofoniche, vignette. Poi c'è differenza tra la satira politica e la satira di costume (riguarda i nostri comportamenti di tutti i giorni). - Verità? No, perché sto facendo un'iperbole della verità, la drammatizzo, la esagero per far ridere - Continenza nella forma? No, tradizionalmente la satira vive per la rottura degli schemi, dell'esagerazione, delle parole forti. La forma è più libera - Utilità sociale? Non devi colpire aspetti privati. Deve crearsi fra il satiro e il pubblico un circuito di rimandi: io faccio questa cosa perché tu sai il motivo (es: berlusconi addormentato perché è invecchiato). Bisogna colpire le cose che il pubblico sa, aspetti visibili, noti, chiari. L’INTERVISTA L'intervista è un dialogo. Le forme dell'intervista sono diverse: quella uno a uno, quella in cui metto a confronto due persone, quella a panel. Poi ci sono contesti diversi di intervista: quella presa al volo, quelle in cui ti mandano prima le domande. INTERVISTA Giuridicamente si è fatto fatica a inquadrarle. I criteri di legittimo esercizio del diritto di cronaca trovano applicazione concreta nell'intervista. In un'intervista notizie lesive della reputazione di soggetti terzi: In un primo orientamento si dice che il giornalista è obbligato a riportare fedelmente quanto dichiarato, ma devo prima verificare che quanto dichiarato sia vero. Inoltre, lavora sulla continenza. Nel secondo orientamento non si divulgano insulti gratuiti, ma si ritiene che il giornalista sia la cassa di risonanza di quanto dice l'intervistato, quindi ha la stessa responsabilità. Rispetto alla prima in cui si riporta tutto e si contengono gli insulti, qui si ritiene responsabile il giornalista perché senza di lui quanto detto non sarebbe stato diffuso. Nel terzo orientamento di considera la dinamica in cui si rilascia l'intervista. Va descritta la condizione della persona che rilascia la dichiarazione e il contesto, il momento psicologico e oggettivo. Il quarto orientamento dice che i fatti vanno verificati, ma non le opinioni. SS. UU. Orte di Cassazione, sentenza 16 ottobre 2001, n. 37140 Poi si è arrivati alla sentenza del 2001 che permette di fondare un metodo con dei criteri. La prima cosa che fa il giudice è verificare l'utilità sociale, cioè la rilevanza del fatto che quel soggetto fa di quella dichiarazione. È importante che una certa persona faccia una certa dichiarazione. In questo modo si recupera il criterio dell'evento-dichiarazione per contenuto o per importanza dei soggetti coinvolti. Il secondo criterio consiste nel dare conto del contesto valutativo e descrittivo in cui sono riportate le dichiarazioni altrui: in che contesto una persona ha fatto una certa dichiarazione. Il terzo criterio è la plausibilità e occasione della dichiarazione. Il quarto criterio consiste nel mantenersi come osservatore obiettivo o coautore della diffamazione. Io do conto di ciò che succede e non mi metto a partecipare alle affermazioni della persona e non le forzo. INTERVISTA C'è il rischio dell'istigazione: può succedere che io abbia rispettato tutti i criteri, ma io sia tenuto responsabile di istigazione a delinquere per averglielo fatto dire Il rispetto dei requisiti di verità, di interesse sociale della notizia e della continenza, non può essere richiesto in forma generalizzata, essendoci casi in cui l'interesse sociale della notizia si rivela di un'importanza tale da comportare la prevalenza sugli altri due; quando, per esempio, la dichiarazione proviene da un personaggio che occupa una posizione di rilevo dell'ambito della vita politica, economica, scientifica e culturale. Si introduce specificatamente per l'intervista una traslazione dei tre limiti inseriti nel decalogo (cass. Civ., sez I, 18 ottobre 1984, n. 5259) che divengono quattro criteri: - Rilevanza pubblica dell'evento-dichiarazione (è l'utilità sociale), per contenuto o per importanza dei soggetti coinvolti (ruolo preminente) - Contesto valutativo e descrittivo in cui sono riportate le descrizioni altrui - Plausibilità e occasione della dichiarazione - Cronista come "osservatore obiettivo" vs "coature della diffamazione"

Use Quizgecko on...
Browser
Browser