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Summary

These notes cover the fundamentals of economics, focusing on market dynamics, consumer preferences, and the interaction of supply and demand. The text explores the concepts through examples, such as the market for bread and oil. The analysis is centred around cost-benefit analysis and the interplay of various market factors.

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Capitolo 1 : Il mercato Le economie centralizzate, unione sovietica, le decisioni di produzione e di consumo venivano decise da un pianificatore centrale, ufficio di pianificazione centrale. Indicava a quali beni di consumo dovessero accesso gli individui e le famiglie. Indicava ai dirigenti...

Capitolo 1 : Il mercato Le economie centralizzate, unione sovietica, le decisioni di produzione e di consumo venivano decise da un pianificatore centrale, ufficio di pianificazione centrale. Indicava a quali beni di consumo dovessero accesso gli individui e le famiglie. Indicava ai dirigenti degli stabilimenti produttivi le quantità di ogni singola merce da produrre Le economie decentralizzate i consumatori decidono autonomamente cosa acquistare e le singole imprese decidono autonomamente cosa produrre. Gli scambi tra consumatori e imprese avvengono in modo volontario e si basano sui prezzi. I prezzi non sono decisi da nessuna autorità ma si formano spontaneamente sul mercato. Le economie decentralizzate possono essere definite economie di mercato. L'individuo dell'economia centralizzata diventa consumatore nell'economia di mercato. Gli economisti ritengono che le economie di mercato sono superiori rispetto alle economie centralizzate per quanto riguarda l'efficienza. Le economie centralizzate tendono a produrre sprechi. Il pianificatore, nelle economie centralizzate, deve individuare i bisogni e i desideri degli individui e pianificare la produzione in modo tale che le risorse dell'economie vengono indirizzate al soddisfacimento di questi bisogni e desideri. Nelle economie centralizzare, alcune merci vengono prodotte in quantità troppo scarse rispetto ai bisogni/ desideri mentre le merci vengono prodotte in quantità troppo elevate. Lo spreco di risorse è quando queste non vengono impiegate in modo efficiente e non vengono impiegate per produrre ciò di cui gli individui hanno bisogno oppure ciò che gli individui desiderano. Nelle economie di mercato l'uso inefficiente delle risorse può verificarsi ma solo per brevi intervalli di tempo. Nelle economie di mercato se viene prodotta una merce che i consumatori non desiderano il prezzo diminuise e le imprese non avranno più incentivo a produrne altre quantità. Se una merce viene prodotta in quantità minori rispetto ai desideri degli individui il prezzo sale, l'aumento del prezzo rappresenta un incentivo a produrre più quantità. Nelle economie di mercato le risorse affluiscono nella produzione di merci che i consumatori desiderano e defluiscono dalle produzioni di merci che i consumatori non desiderano. Gli economisti ritengono che le economie centralizzate possono garantire una distribuzione uguale delle merci prodotte. Per garantire una distribuzione uguale delle merci è sufficiente che il pianificatore effettui la stessa assegnazione di merci a tutti gli individui. In una economia di mercato gli individui che producono più reddito possono consumare più beni e più servizi. Nelle economie di mercato i redditi potrebbero essere re-distribuiti attraverso il sistema fiscale allo scopo di uniformare i consumi. Le decisioni degli agenti economici possono essere molto diverse. Sono diverse le decisioni dei consumatori. Sono diverse le decisioni delle imprese. Sono diversi anche i mercati. Gli economisti ritengono che le varie decisioni di consumo e le varie decisioni di produzioni presentino dei principi comuni. Si cerca di individuare elementi comuni in una realtà complessa e variegata si deve necessariamente effettuare un'operazione di semplificazione. Il tratto comune a tutte le decisioni di consumo e di produzione gli economisti fanno il confronto COSTI - BENEFICI. Il tratto in comune di tutti i mercati è il MECCANISMO DELLA DOMANDA E DELL'OFFERTA. Questo meccanismo fa uso degli assi cartesiani e delle curve di domanda ed offerta. Esempi con PANE Le variabili che determinano quanto pane viene richiesto dai consumatori? Elenco parziale: il prezzo del pane Il numero dei consumatori Il prezzo dei beni sostituiti e complementari I gusti dei consumatori Il reddito medio dei consumatori Tra queste variabili gli economisti attribuiscono particolare rilevanza al prezzo. Il prezzo è importante per gli economisti che formulano la LEGGE DELLA DOMANDA. La legge della domanda a parità di altre condizioni, la qualità domandata di pane diminuisce se il prezzo aumenta. A parità di altre condizioni significa ' a prescindere dall'impatto delle altre variabili che influenzano la richiesta di pane' La relazione tra la quantità richiesta di pane e il prezzo del pane è rappresentata graficamente da una curva decrescente, la curva di domanda: Prezzo del pane Curva di domanda Se il prezzo è elevato la quantità richiesta è bassa --> €5 al kg, quantità 100 Se il prezzo è basso la quantità richiesta è elevata --> €3 al mg, quantità 210 Quantità di pane Prezzo del pane Curva di domanda Quantità di pane Per effetto dell'aumento nel numero di consumatori la curva di domanda si sposta verso destra, dalla blu alla arancione --> per qualunque valore del prezzo, il fatto che siano aumentati gli abitanti della richiesta di pane. La curva di domanda si sposta verso destra anche se aumenta il prezzo di un bene sostituto del pane, la pasta, o se si riduce il prezzo di un bene complementare del pane, il salame. La curva di domanda si sposta verso sinistra se il numero di consumatori diminuisce, il reddito dei consumatori diminuisce, il prezzo dei beni sostituiti diminuiscono, il prezzo dei beni complementari aumenta, l'apprezzamento del pane diminuisce. la curva si sposta a destra se le variabili aumentano La curva si sposta a sinistra se le variabili diminuiscono Le variabili che determinano quanto pane viene prodotto e offerto dai venditori? Elenco parziale: il prezzo del pane Il prezzo degli inputs: farina, energia, lavoratori, ecc La tecnologia produttiva Se il prezzo aumenta, la quantità prodotta e offerta aumenta --> se il prezzo aumenta i produttori sono incentivati a produrre una quantità maggiore LEGGE DELL'OFFERTA: a parità di altre condizioni, la quantità prodotta ed offerta di pane aumenta se il prezzo diminuisce La relazione tra quantità offerta e prezzo è rappresentata graficamente da una curva crescente chiamata curva dell'offerta Prezzo del pane Curva dell'offerta dato il prezzo degli input e tecnologia Quantità del pane Prezzo pane Curva di offerta si sposta verso sinistra all'aumento dei prezzi degli input o tecnologia Quantità del pane La curva di offerta si sposta verso sinistra da viola ad arancione. La curva di offerta si sposta verso sinistra anche se viene introdotta una tecnologia che fa aumentare i costi di produzione. La curva dell'offerta si sposta verso destra quando il prezzo degli inputs si riduce oppure quando viene introdotta una nuova tecnologia che abbassa i costi di produzione. La curva si sposta a sinistra quando aumentano i prezzi delle variabili La curva si sposta a destra se i prezzi delle variabili diminuiscono MOVIMENTI LUNGO LA CURVA: indotto dalle variazioni del prezzo, le variabili sono uguali SPOSTAMENTI DELLA CURVA: variazione delle variabili che influiscono il prezzo Prezzo Se il prezzo è = 5 c'è un eccesso di offerta Se il prezzo è = 3 c'è un eccesso di domanda Quantità ECCESSO DI OFFERTA: prezzo troppo alto --> si produce troppo rispetto al pane che viene richiesto Si producono 180 kg -- ma se ne richiedono 100 kg = 80 kg di pane che non viene venduto ECCESSO DI DOMANDA: Prezzo troppo basso --> si produce troppo poco rispetto alla richiesta Si richiedono 210 kg -- ma se ne producono 80 kg = 130 kg di pane che mancano Gli economisti sostengono che le situazioni di eccesso di domanda e di offerta sono temporanee in quanto si mettono in moto dei meccanismi che causano variazioni di prezzo e variazioni nelle stesse quantità prodotte ed offerte. Gli economisti affermano che in presenza di eccessi di domanda e di offerta il mercato non è in equilibrio. In presenza di eccesso di domanda lo stato del mercato, non è destinato a perdurare perché ci sono delle forze che spingono il prezzo verso l'alto, in presenza di un eccesso di offerta ci sono delle forze che spingono il prezzo verso il basso. Cè' equilibrio sono quando non ci sono eccessi di domanda e di offerta, quando il prezzo è al livello che rende uguali la quantità domandata e la quantità offerta. Prezzo Quantità In corrispondenza del prezzo 4.2€, la domanda e l'offerta di pane coincidono. Il prezzo 4.2 è il prezzo di equilibrio. Un prezzo maggiore di 4.2€, come 5€ ci sarebbe un eccesso di offerta e il prezzo tende a diminuire. Un prezzo minore di 4.2€, come 3€, ci sarebbe un eccesso di domanda e il prezzo tende ad aumentare. 4.2€ è il prezzo verso il quale converge spontaneamente il mercato. Una volta raggiunto l'equilibrio, non ci sono più forze che spingono il prezzo verso il basso o verso l'alto. Perché i prezzi cambiano? La causa delle variazioni sono gli spostamenti delle curve dell'offerta e della domanda. I prezzi cambiano nel tempo. Cosa accade nel mercato se si verifica uno dei fenomeni: - inventata una nuova tecnologia che abbassa i costi di produzione, - il prezzo degli inputs diminuisce. (Verso destra) Prezzo Quantità La curva di offerta si sposta verso destra, perché qualunque sia la causa delle due precedenti elencate, produrre e vendere pale diventa più conveniente. Per effetto dello spostamento della curva verso destra della curva di offerta, il prezzo iniziale 4.2 non è più il prezzo di equilibrio ma si forma un eccesso di offerta. L'eccesso di offerta spinge il prezzo verso il basso e l'azione di spinta dura fino a quando non viene raggiunto il nuovo equilibrio. Il nuovo equilibrio si instaura quando il prezzo arriva a 3.8€. Esempio con il PETROLIO A BARILI La quotazione del barile nel corso del periodo aprile 2020 - marzo 2022, il prezzo del barile è quasi sempre aumentato a partire dal mese di ottobre 2020, il prezzo è passato da 40 dollari nell'ottobre 2020 a 97 dollari nel febbraio del 2022. Se un prezzo aumenta ci deve essere un eccesso di domanda, da ottobre 2020 è iniziata la ripresa economica mondiale dopo il crollo dovuto alla pandemia. prezzo Quantità La curva D rappresenta la domanda di petrolio nell'ottobre del 2020, all'inizio della ripresa economica mondiale. L'incrocio con la curva di offerta definisce il prezzo di equilibrio, pari a 40 dollari al barile. La curva D' rappresenta la domanda di petrolio a marzo 2022. Se il prezzo fosse rimasto pari a 40 dollari, nel mercato si sarebbe materializzato un eccesso di domanda. Febbraio 2022 il nuovo prezzo di equilibrio è pari a 97 dollari al barile. L'aumento del prezzo del petrolio da 40 a 97 dollari è stato graduale, senza nessun salto improvviso. Quest'andamento graduale è dovuto al fatto che la curva di domanda di petrolio non si è spostata all'improvviso dalla posizione D alla posizione D'. Anche lo spostamento è stato graduale Capitolo 2: Le preferenze del consumatore Quale è il problema del consumatore? Ogni consumatore ha a disposizione un reddito, parte lo usa per acquistare beni e servizi, il resto lo risparmia. Nella realtà le decisioni di consumo e risparmio si sovrappongono... nel mondo reale c'è incertezza, possono capitare cose che non si sono programmate, studiando la teoria si elimina l'incertezza dello schema e che il consumatore può prevedere tutti gli eventi che accadranno prendendo decisioni sequenziali. Il consumatore, nel nostro schema, decide prima quanti soldi destinare al consumo e quanti al risparmio, poi decide cosa acquistare con i soldi che ha destinato al consumo. L'ipotesi metodologica è che il consumatore è razionale, programmato. Il consumatore razionale è in grado di estrarre l'utilità massima possibile anche avendo risorse limitate. Le preferenze del consumatore sono classifiche su panieri di consumo, per preferenze si intende un ordinamento. Cos'è un paniere di consumo? Per paniere di consumo si intende una lista di beni in cui, accanto ad ogni bene è indicata una certa quantità. Paniere 1: pere 5kg, mele 4 kg, cinema 2 al mese Paniere 2: pere 3 kg, mele 4 kg, cinema 2 al mese. I panieri di consumo sono infiniti. I panieri sono infiniti perché la quantità associata ad ogni bene è una grandezza continua, perché le quantità sono una grandezza, nella teoria, che è infinitamente divisibile. Nel teorico immagineremo che esistono solo 2 beni: panini e hamburger L'idea è riuscire a capire la logica che guida gli acquisti di un consumatore che vive in un mondo semplificato in cui esistono solo hamburger e panini Panini Paniere A: 3 hamburger 2 panini Paniere B: 4 hamburger 1 panino Paniere F: 4 hamburger 3.5 panini hamburger Ogni paniere corrisponde ad un punto nel piano cartesiano -- ogni punto del piano cartesiano descrive un paniere = c'è una corrispondenza biunivoca tra panieri e punti nel piano cartesiano. Quello che si può dire in prima approssimazione è che due consumatori assegnano al paniere F una posizione in classifica più elevata rispetto agli altri due panieri. Questo accade perché F contiene una quantità maggiore sia di panini che hamburger. Ma sulla posizione relativa di A e B non è possibile rispondere in modo univoco: A contiene più panini di B ma B contiene più hamburger. I consumatori diversi hanno gusti diversi e formano ordinamenti diversi. Classifica Tizio: F, B, A Diversi in base alle preferenze dei consumatori classifica Caio: F, A, B Nel teorico supponiamo che i gusti di tutti i consumatori presentino delle caratteristiche comuni. Le caratteristiche sono specificate da 4 assiomi. 1- Assioma della completezza: 2 panieri qualsiasi, ogni consumatore è in grado di fermare quale dei due è meglio oppure è in grado di affermare se per lui i due panieri sono indifferenti. Il significato: i consumatori sono perfettamente informati sulle caratteristiche dei beni presenti nei due panieri e non hanno dubbi sulla posizione relativa che i due panieri occupano nella loro classifica. Nella teoria, le classifiche dei consumatori non hanno buchi, non esistono panieri che i consumatori non sono in grado di posizionale nella loro classifica, non c'è incertezza sul classificare i panieri. 2-assioma della transitività: ogni consumatore se tra X e Y scegli X, tra Y e Z sceglie Y, allora tra X e z sceglie X. Sicilia - Sardegna = Sicilia, Sardegna - Corsia = Sardegna, Sicilia - Corsica = Sicilia. L'assioma impone un requisito di ragionevolezza/coerenza al completamento del consumatore. 3- assioma della non-sazietà: se il paniere x contiene più beni di y allora tutti i consumatori preferiscono X a Y. Il paniere X contiene più beni di Y se contiene una quantità maggiore per un certo bene e quantità minore per l'altro bene. Sfruttando l'assioma della non - sazietà, è possibile avere indicazioni su come i consumatori posizionano i vari panieri nella loro classifica. L'assioma è sufficiente a individuare la posizione relativa di molti panieri. Panini Hamburger il paniere d contiene sia hamburger che più panini rispetto a g. il paniere d è in una posizione di classifica superiore anche rispetto ad h. il paniere d ha lo stesso quantitativo di hamburger di h ma un maggior quantitativo di panini il paniere d è una posizione di classifica inferiore sia rispetto a c che a f L'assioma non è in grado di individuare quale sia il paniere migliore per tutte le coppie. l'assioma di non - sazietà non fornisce nessuna indicazione utile dato che d contiene più hamburger di i ma i contiene più panini di d. Nella classifica del consumatore, la posizione relativa di d rispetto a i dipende dai gusti del consumatore. La posizione relativa in classifica di i e di d occorre conoscere i gusti del consumatore specifico che formula la classifica. Per una curva di indifferenza, si chiede al consumatore di elencare i panieri che per lui producono lo stesso livello di soddisfazione del paniere d. Per ogni elemento di questo elenco è possibile disegnare un punto nel sistema degli assi cartesiani. L'insieme di questi punti definisce una curva e questa curva è proprio una curva di indifferenza per il paniere d. La curva di indifferenza per il paniere d, i panieri r, s e p sono tre degli infiniti panieri localizzati lungo la curva. La curva di indifferenza consente di rispondere alla domanda se d sia migliore o peggiore di i per il consumatore. Se chiediamo ad un consumatore di elencare tutti i panieri che per lui sono indifferenti rispetto a d, è possibile che dalla lista si ricavi la curva di indifferenza. I guasti dei consumatori sono diversi, i panieri che sono indifferenti a d per un consumatore sono diversi dai panieri indifferenti a d di un'altro consumatore. Le curve di indifferenza sono di un numero infinito. Le curve di indifferenza hanno delle proprietà: 1- sono tutte inclinate negativamente 2- ogni curva di indifferenza divide idealmente il piano cartesiano in due parti. I panieri al di sopra della curva sono preferiti a qualsiasi paniere al di sotto della curva. 3- le curve di indifferenza non possono intersecarsi Utilizzando l'assiomZa dZi transitività: il paniere A e il paniere C sono sulla stessa curva di indifferenza H, quindi i 2 panieri sono indifferenti. Il paniere be e il paniere C sono sulla stessa curva di indifferenza L,quindi ben sono indifferenti. Se A e C sono indifferenti e B e C sono indifferenti = A e B devono essere indifferenti Per l'assioma della transitività A e B devono essere indifferenti MA!! Per l'assiomadi non-sazietà B ha gli stessi hamburger di a ma ha più panini quindi B è per forza meglio di A Per la transitivitá ABC sono indifferenti per la non-sazietà B è meglio di A Quindi il disegno è sbagliato perché gli assiomi devono valere entrambi La mappa di indifferenza è l'insieme delle infinite curve di indipendenza relative ad un certo consumatore. La mappa di indifferenza di un consumatore è la rappresentazione grafica delle sue preferenze. La mappa di indifferenza classifica tutti i possibili panieri di consumo. Per gli economisti i gusti dei consumatori sono intrinsecamente connessi all'inclinazione delle curve di indifferenza. L'inclinazione delle curve, misura la valutazione psicologica di un bene nei confronti dell'altro bene. Per comprendere l'inclinazione misura la valutazione psicologica occorre sulla nozione matematica di inclinazione. Panini Paniere a: 13 hamburger 7 panini Paniere b: 12 hamburger 7.5 panini Hamburger L'inclinazione della curva tra il punto a e il punto b è data dal rapporto tra la " variazione verticale" e la "variazione orizzontale". La variazione verticale è pari a 0.5 perché per spostarsi da a e b occorre incrementare la variabile misurata sull'asse verticale (panini) di 0.5. La variabile orizzontale è pari a -1 perché per spostarsi da a a b occorre ridurre di 1 la variabile misurata sull'asse orizzontale (hamburger). Inclinazione: Il rapporto i matematici lo chiamano: inclinazione della curva tra il punto a e il punto b Il significato economico dell'inclinazione è cosi rilevante per gli economisti da autorizzare l'uso di un termine speciale: il Saggio Marginale di Sostituzione (SMS). Il SMS è per definizione l'inclinazione della curva di indifferenza presa in valore assoluto. Ovvero, l'inclinazione presa senza il segno "meno". Il SMS indica la valutazione psicologica del bene sull'asse orizzontale in termini del bene sull'asse verticale. Panini Panini Hamburger Hamburger SMS non è costante lungo la curva, quindi la valutazione psicologica di un bene in termini dell'altro non è fissa nemmeno per uno stesso consumatore ma dipende dalla posizione lungo la curva. La curva di indifferenza di sinistra è convessa, mentre quella di destra è concava. A sinistra il SMS decresce lungo la curva, a destra il SMS cresce. La convessità della curva implica che in prossimità del paniere r il SMS è elevato, pari a 4, mentre in prossimità del paniere m il SMS è basso, pari a 0.5. Significa che quando il consumatore dispone di un paniere in cui gli hamburger sono scarsi ed i panini abbondanti allora un hamburger vale molto in termini di panini. Nel paniere r 1 hamburger vale 4 panini. Nel paniere , un hamburger vale solo mezzo panino. Il significato del SMS crescente lungo la curva in indifferenza il consumatore valluta di più la merce relativamente più abbondante e valuta meno la merce relativamente meno abbondante. L'assioma del SMS decrescente: per tutti i consumatore, il SMS è decrescente lungo le curve di indifferenza. Sulla base di questo assioma si considerano solo i consumatori caratterizzati da curve di indifferenza convesse. L'andamento decrescente del SMS può essere interpretato anche come preferenza per la varietà. Se i gusti di un consumatore sono rappresentati da curve di indifferenza convesse allora questo consumatore preferisce i panieri variegati a panieri polarizzati. Un consumatore "strano" che valuta molto i beni abbondanti e valuta poco i beni di cui ha scarsa disponibilità è naturalmente portato a preferire polarizzati ovvero i panieri che contengono quantità molto elevate di un bene e quantità molto basse dell'altro. Un consumatore "normale" che valuta di più ciò di cui ha scarsa disponibilità è naturalmente portato a preferire panieri variegati piuttosto che polarizzati. Un consumatore che disponga del paniere A, contenente un certo numero di hamburger e panini. Gli economisti sostengono che il consumatore, anche in modo inconsapevole, associa un certo valore numerico alla soddisfazione che ottiene del consumo del paniere A. Il consumatore dispone del paniere B invece che il paniere A. Il paniere B contiene un panino in più rispetto al paniere A ma lo stesso numero di hamburger. L'utilità totale del consumo di B è pari a U(B), siccome B è un paniere più ricco di A, per l'assioma di non-sazietà di ha U(B) > U(A). La differenza tra U(B) e U(A) non può che essere dovuta al consumo di un panino in più. Il consumo di un panino in più produce un incremento di utilità totale pari a U(B) - U(A). Gli economisti indicano questo incremento con il termine utilità marginale. Quindi, l'utilità marginale del panini (UMp) è l'incremento di utilità totale generato dal consumo di un panino extra. UMp = U(B) - U(A) L'utilità marginale degli hamburger (UMh) è definita in modo analogo. Paniere A: 10 hamburger, 3 panini Paniere B: 10 hamburger, 4 Panini La differenza tra i 2 valori è dovuta al consumo di un panino. UM(p)= 7.37 - 6.69 = 0.68 Esiste un'importante relazione tra SMS e le unità marginali. Un consumatore e un paniere X, la relazione è: Il significato della formula è che, per ogni paniere, il SMS è pari al rapporto tra le utilità marginali. L'utilità marginale del bene sull'asse orizzontale è il numeratore, l'utilità marginale del bene sull'asse verticale è il denominatore. Paniere X: 4 hamburger 2 panini Un hamburger vale il doppio di un panino Capitolo 3: La decisione del consumatore Le risorse che i consumatori destinano al consumo sono limitate. Significa che non possono acquistare qualsiasi panieri. L'insieme dei panieri che comportano una spesa uguale o inferiore alle risorse disponibili viene indicato come insieme di bilancio. Dal punto di vista matematico l'insieme di bilancio è definito dalla condizione: Euro disponibili Prezzo hamburger per il consumo Quantità hamburger Prezzo panini Quantità panini A sinistra del segno minore-uguale c'è la spesa complessiva per l'acquisto degli hamburger sommato alla spesa dell'acquisto dei panini. A destra del segno ci sono le risorse disponibili per il consumo. Per il consumatore i prezzi e le risorse disponibili sono dati mentre la quantità sono le variabilità che può scegliere. L'espressione matematica che definisce l'insieme di bilancio afferma che il consumatore può scegliere le quantità per le quali la spesa complessiva è inferiore o uguale a m. Per vincolo di bilancio si intendono quei panieri che appartengono all'insieme di bilancio e che soddisfano la precedente condizione con il segno "uguale". Si tratta dei panieri che comportano una spesa complessiva esattamente uguale ad m. Per trovare il punto sull'intercetta verticale pongo la variabile orizzontale = 0 , hamburger=0 Per trovare il punto sull'intercetta orizzontale pongo la variabile verticale = 0, panini = 0 Panini Zero hamburger Zero panini Hamburger Oltre alle intercette, tutti i punti lungo la retta appartengono al vincolo di bilancio, qualsiasi paniere localizzato lungo la retta comporta, per costruzione, una spesa complessiva pari alle risorse. Il paniere a, 10 hamburger 1 euro, 20 panini 0,5 euro (10 * 1 + 20 * 0,5 = 20). Il paniere b, non è localizzato sul vincolo di bilancio ma appartiene comunque all'insieme di bilancio, comporta una spesa inferiore alle risorse disponibili. Il paniere c non appartiene al vincolo di bilancio, comporta una spesa maggiore rispetto alle risorse disponibili. Qualsiasi punto al di sopra del vincolo di bilancio rappresenta un paniere fuori dall'insieme di bilancio Cosa succede se aumenta il prezzo dei panini? L'intercetta orizzontale non cambia, l'intercetta verticale si sposta verso il basso dato che il prezzo dei panini è al denominatore, quindi m/Pp si riduce. Significa che il vincolo di bilancio ruota verso l'interno. Il perno della rotazione è l'intercetta orizzontale. Se il prezzo degli hamburger aumenta il vincolo di bilancio ruota verso l'interno, ma il perno di rotazione è l'intercetta orizzontale, perché il Ph è il denominatore quindi Ph si riduce. Cosa succede se i prezzi diminuiscono? Il vincolo ruota ma la rotazione è verso l'esterno dato che l'intercetto interessata aumenta invece di diminuire, il perno della rotazione continua a essere l'intercetta non è interessata dalla variazione del prezzo. Panini Hamburger Cosa succede se variano le risorse disponibili per l'acquisto di un paniere? Le variazioni di m producono degli spostamenti del vincolo di bilancio ma non alterano la sua inclinazione. La conseguenza di una variazione di m, il vincolo di bilancio si sposta in parallelo. Riduzione da m da 20 a 15, comporta una riduzione del 25% nelle intercette ovvero nelle quantità massime acquistabili dei due beni. L'insieme di bilancio si contrae. L'inclinazione del vincolo di bilancio non cambia. Un aumento di m da 20 a 24. Il vincolo di bilancio si sposta in parallelo verso l'esterno. L'aumento del 20% di m causa un aumento del 20% delle due intercette Panini Hamburger Inclinazione: - Ph/PP Presa in valore assoluto, l'inclinazione del vincolo di bilancio ha un preciso significato economico. L'inclinazione indica quanti panini vale un hamburger sul mercato. L'inclinazione indicano il prezzo degli hamburger non in euro ma in termini di panini. L'inclinazione del vincolo somiglia al significato del SMS. SMS indica una valutazione psicologica di un bene in termini dell'altro, valutazione soggettiva che dipende dalla composizione del paniere. L'inclinazione del vincolo di bilancio, indica la valutazione di un bene in termini dell'altro espressa dal mercato, valutazione oggettiva. Il consumatore razionale, tra i vari panieri appartenenti all'insieme di bilancio, acquista il paniere il cui consumo assicura il livello massimo di soddisfazione. Questo paniere viene definito paniere ottimo. Panini Hamburger Il paniere b all'interno del vincolo di bilancio. Il paniere b è posizionato sulla curva di indifferenza più bassa della mappa. Il paniere ha poca utilità Non consumo tutte le risorse di consumo Il paniere a è fuori dal vincolo di bilancio. Il paniere a il consumatore non può permetterselo. Il paniere e, il consumatore razionale acquista una quantità di panini pari Y e una quantità di hamburger pari a X. Se il consumatore compra o il paniere c o e spende tutti gli euro a disposizione. Il paniere c non sarà quello comprato dal consumatore perché è collocato sul vincolo ma in posizione inferiore al paniere e. Gli economisti si riferiscono al punto e definendolo anche come il punto di equilibrio del consumatore dato che, se acquista e, il consumatore non ha nessun incentivo a consumare un altro paniere. Quali sono le caratteristiche del paniere e? La prima caratteristica per acquistare il paniere e occorre utilizzare tutte le risorse disponibili. La seconda caratteristica è che in corrispondenza di e i vincolo di bilancio e la curva di indifferenza sono tangenti. Il SMS in corrispondenza del paniere e è uguale al rapporto tra i due prezzi: SMS (e) = Ph/Pp. Gli economisti affermano che il consumatore razionale si muove lungo il vincolo di bilancio e acquista il paniere che garantisce l'allineamento tra il SMS e il rapporto tra i prezzi. Sul vincolo di bilancio sono localizzati vari panieri e il SMS è diverso. Il paniere ottimo è l'unico paniere localizzato sul vincolo che soddisfa il requisito dell'allineamento tra SMS e rapporto tra i prezzi. Qual è il significato economico di questo allineamento? Il rapporto tra i prezzi esprime la valutazione oggettiva del mercato di un bene in termini dell'altro bene. Il SMS esprime la valutazione psicologica del consumatore di un bene in termini dell'altro. Allineare il SMS al rapporto tra i prezzi significa acquistare un paniere tale per cui la valutazione psicologica di un bene in termini dell' altro è uguale a quella del mercato. Un consumatore che consuma un paniere x, spende gli m euro a disposizione. In corrispondenza di questo paniere, l'utilità marginale degli hamburger è uguale a quella dei panieri ed entrambe sono pari a 3. Anche i prezzi dei due beni sono uguali e sono entrambi pari a 5. Il paniere x è il paniere ottimo, sarà localizzato sul vincolo di bilancio e rispetta la regola dell'allineamento in quanto sia il SMS sia il rapporto dei prezzi sono pari a 1: Cosa succede se il prezzo dei panini passa da 5 a 4 e degli hamburger aumenta da 5 a 6? Il paniere x non è più il paniere ottimo. Il motivo per cui il paniere x non è più ottimo è che non rispetta più la regola la regola dell'allineamento. In x il SMS continua a essere pari a 1 ma il rapporto tra i prezzi è pari a 6/4: Il riallineamento fa aumentare l'utilità, come varia l'utilità se da x ci si sposa nel paniere f che contiene un hamburger in meno e un po' di panini in più. Se il consumatore acquista un hamburger in meno risparmia 6 euro. Un hamburger costa 4 euro, con i 6 euro risparmiati acquista 1.5 panino in più. Il paniere f contiene un hamburger in meno rispetto a x e 1.5 panini in più. Passando da x a f, il consumo di un hamburger in meno riduce l'utilità di 3 dato che l'utilità marginale degli hamburger è 3. Il consumo di 1.5 panini in più fa aumentare l'utilità di 4.5, il motivo è che anche i panini presentano un'utilità marginale pari a 3 per cui un panino in più fa aumentare l'utilità di 4.5. La somma delle due variazioni è positiva, f assicura un livello complessivo di utilità maggiore di x: Nella teoria il consumatore acquista quantità maggiori di zero di entrambi i beni. Se le curve di indifferenza sono convesse, i consumatori preferiscono panieri variegati a panieri polarizzati. Nella realtà noi non acquistiamo quantità positive di tutti i beni, alcuni non li acquistiamo. Uno dei motivi per cui non acquistiamo un certo bene è l'esistenza di un bene sostituito che costa meno. Per gli economisti due beni sono perfetti sostituti se per i consumatori sono la stessa cosa e soddisfano gli stessi bisogni. Quando due beni sono perfetti sostituti le curve di indifferenza non rispettano il principio del SMS decresce quindi non rispettano il principio della preferenza della varietà. La conseguenza è che il consumatore acquista un paniere polarizzato, acquista un bene che presenta il prezzo più basso. Elenco di panieri con le stesse quantità, indifferenti: 6 lattine di coca 0 di pepsi 0 lattine di coca e 6 di pepsi 3 lattine di coca 3 lattine di pepsi I tre panieri elencati, sebbene presentino una composizione diversa, sono indifferenti nel senso che garantiscono la stessa quantità delle bevande. I panieri sono posizionati sulla stessa curva di indifferenza. Pepsi Coca-Cola Lungo la curva sono posizionati infiniti panieri oltre ai 3 indicati. La curva di indifferenza quindi elenca tutte le possibili coppie di quantità che, se sommate, danno un risultato pari a 6. La curva di indifferenza è che non è una curva ma una retta. La sua inclinazione è costante pari a -1 dato che le due intercette sono equidistanti dall'origine degli assi. Questo significa che il SMS è pari a 1 indipendentemente dalla composizione del paniere: SMS: 1 La curva di indifferenza disegnata non rispetta l'assioma del SMS decrescente, significa che la valutazione di una merce in termini dell'altra non dipende dalla composizione del paniere. Per compensare il consuma di una coca-cola in meno è sufficiente una pepsi. Pepsi Coca-Cola Le curve di indifferenza sono allineati tutti i panieri che permettono di consumare un quantità complessiva pari a quella contenuta in 12 lattine. Ii panieri disposti lungo la nuova curva di indifferenza, per il principio di non-sazietà, sono tutti preferiti a quelli contenuti sulla curva di indifferenza precedente. Dopo aver identificato la mappa di indifferenza nel caso di due beni perfetti sostituti si cerca di capire dove è localizzato il paniere ottimo. Il consumatore teorico dispone di 24 euro, il prezzo di una lattina di pepsi è 2 euro e il prezzo di una lattina di coca-cola è 4 euro. M = 20, 2€ = pepsi, 4€ = coca.cola. Calcoli per trovare il vincolo di bilancio: Intercetta verticale (pepsi) = 24/2 = 12 pepsi e 0 coca-cola Intercetta orizzontale (coca-cola): 24/4 = 6 coca-cola e 0 pepsi. Il consumatore è un soggetto razionale e vuole massimizzare l'utilità bisogno stare sulla curva di indifferenza più alta possibile. Il paniere ottimo è il paniere e. Acquistando il paniere e, il consumatore riesce a raggiungere la curva di indifferenza più elevata possibile compatibilemente al fatto di dover rispettare il vincolo di bilancio. Nel mondo reale un certo consumatore non acquista un bene non solo quando è disponibile un perfetto sostituto meno caro ma anche quando il bene semplicemente viene venduto ad un prezzo troppo elevato rispetto ai suoi gusti. Un altro consumatore, allo stesso prezzo, potrebbe decidere di comprarne una quantità positiva. Panini Hamburger Il grafico illustra le preferenze di un consumatore che non apprezza tanto gli hamburger, è implicito nell'inclinazione piuttosto piatta delle sue curve di indifferenza. Il consumatore valuta poco gli hamburger se acquista una quantità di hamburger pari a zero. Il paniere ottimo coincide con l'intercetta verticale. Il consumatore raggiunge la curva di indifferenza più elevata spendendo tutte le sue risorse nell'acquisto di panini. Se il prezzo degli hamburger diminuisce, il vincolo di bilancio ruota verso l'esterno con perno di rotazione sull'asse verticale. Se il prezzo degli hamburger si abbassa in misura sufficiente allora il consumatore può raggiungere una curva di indifferenza migliore rispetto a quella su cui è collocato il paniere iniziale. Il nuovo paniere ottimo è il punto verde e contiene una quantità positiva di hamburger, anche un consumatore che non ama molto gli hamburger finisce a d acquistarli se il prezzo è sufficientemente basso. Nella teoria è stato descritto che i beni sono infinitamente divisibili ma nella realtà non è cosi. Nel mondo reale la stragrande maggioranza dei casi non è possibile acquistare quantità continue ma solo quantità discrete di un bene. Un modo per adattare il modello ai beni discreti consiste nell'introdurre la qualità. La qualità di un'automobile è una grandezza continua. Un consumatore che vive in un mondo con due soli beni, le mele e la quantità dell'automobile. L'utilità del consumatore cresce dalla quantità di mele e al crescere della qualità dell'automobile. Esiste sia un prezzo per una unità di mele sia un prezzo per una unità di quantità dell'automobile. Mele Paniere ottimo Qualità auto Capitolo 4: la domanda Cosa succede se il prezzo di un bene diminuisce? Il vincolo di bilancio ruota verso l'esterno. Il consumatore acquista un paniere diverso Il comportamento di un consumatore tipico = se il prezzo diminuisce la quantità acquistata aumenta La teoria, non esclude l'esistenza di consumatori che si comportano in modo particolare. Sul grafico: Panini Grafico consumatore tipico Hamburger Il consumatore non tipico Se il prezzo di un bene si riduce viene acquistato un nuovo paniere contenente una quantità maggiore dell'altro bene. Se il prezzo cala degli hamburger il vincolo ruota verso destra. La quantità degli hamburger acquistati non cambia ma aumenta la quantità di panini. I soldi risparmiati dagli hamburger vengono spesi per comprare altri panini. Panini Grafico consumatore atipico Hamburger La curva di domanda individuale illustra la relazione tra il prezzo di un bene e la quantità acquistata di tale bene da parte del consumatore. Si tratta di una curva individuale perché è relativa all'individuo le cui preferenze sono rappresentato dalle curve di indifferenza disegnate. Al ridursi del prezzo, la retta di bilancio ruota verso l'esterno facendo perno sull'asse. In conseguenza della rotazione del vincolo, il paniere ottimo cambia. La linea lungo la quale sono collocati i panieri ottimi ottenibili per tutti i livelli di prezzo si chiama curva prezzo- consumo PC. La curva è individuale proprio perché si riferisce ad un solo consumatore. Con un individuo diverso avremmo ricavato una curva diversa Panini 4 livelli di prezzo: pˆ4 > pˆ1>pˆ2>pˆ3 I 4 livelli di prezzo identificano 4 livelli di bilancio Più è elevato il prezzo meno hamburger vengono comprati Hamburger Le coordinate prezzo - quantità definiscono un punto per ogni prezzo si ha un vincolo di bilancio Per ogni vincolo si ha un paniere ottimo Per ogni paniere ottimo si ha una quantità acquistata di hamburger Le combinazioni prezzo - quantità in un grafico: Prezzo Curva di domanda individuale di hamburger Se il prezzo aumenta da 2 a 1, il consumatore si muove lungo la curva da a a b. Hamburger La domanda di mercato è differente per ogni consumatore Prezzo Prezzo Hamburger Quantità Consumatore 1 Consumatore 2 In ogni mercato opera un grande numero di consumatori. La curva di domanda di mercato è la somma orizzontale delle curve di domanda di tutti i consumatori Prezzo Quantità Hamburger Consumatore 1 Consumatore 2 Mercato 28 = è la somma orizzontale dei 2 grafici precedenti 20 + 8, tutto il mercato della domanda è 28 hamburger quando il prezzo è 2€ 85 = è la somma orizzontale dei grafici precedenti 40 + 45, tutto il mercato della domanda è 85 hamburger quando il prezzo è 1€ Gli economisti utilizzano il termine trasferimenti quando viene corrisposto un beneficio senza controprestazione. Trasferimenti possono essere: in denaro: reddito di cittadinanza / assegni di disoccupazione In natura: buoni acquisto di beni alimentari / assegnazione gratuita di alloggi pubblici ai senzatetto Un certo consumatore che ha a disposizione delle risorse pari a 200 €. In un mondo di soli panini e hamburger entrambi al costo di 1€, ci possono essere 2 scenari. Panini Hamburger 1- trasferimento in denaro +50€ Panini Al consumatore viene concesso un trasferimento in denaro pari a 50 €. Hamburger 2- trasferimento in natura (buono) 50 hamburger Al consumatore viene concesso un trasferimento in natura: 50 buoni, ogni buono ha diritto ad un hamburger. Se compro il paniere 200 panini 0 hamburger, il paniere che consumo sono i 50 hamburger, ovvero un paniere che contiene 200 panini e 50 hamburger (buono). Se consumo il paniere 100 e 100 hamburger, il paniere che si consuma 50 hamburger in più. 100 panini 100 hamburger sono sul vincolo di bilancio + 50 hamburger del buono. Qualunque sia il vincolo di bilancio, il paniere che si consuma p un po' più a destra rispetto a quello che si acquista I due trasferimenti sono di fatto equivalenti ma, anche se lo sono, l'insieme di bilancio si espande in modo diverso nei due casi Il triangolino evidenziato appartiene all'insieme di bilancio se il trasferimento è in denaro ma non vi appartiene se il trasferimento è in natura. Perché? Perché il trasferimento in natura obbliga il consumatore a consumare una quantità di hamburger non inferiore a 50 mentre i panieri che appartengono al triangolo contengono tutti una quantità di hamburger inferiore a 50. Con il trasferimento in natura il consumatore non può consumare un numero di panini superiore a 200 mentre tutti i panieri appartenenti al triangolo contengono più di 200 panini. L'insieme di bilancio si espande di più se il trasferimento è in denaro. La minore espansione dell'insieme di bilancio nel caso di un trasferimento in natura ha un effetto negativo sull'utilità del consumatore. Panini Panini Hamburger Hamburger Se le preferenze del consumatore sono quelle rappresentate dalla curva di indifferenza nel grafico di sinistra, i due trasferimenti producono lo stesso impatto sull'utilità. Il consumatore sceglie il paniere ottimo e in entrambi i casi e non è danneggiato dal fatto che il trasferimento in natura gli impedisce di consumare un paniere collocato sul triangolino o all'interno di esso. Se le preferenze sono rappresentate dal grafico di destra il consumatore raggiunge un livello di soddisfazione superiore con il trasferimento in denaro. Con il trasferimento in denaro acquista il paniere ottimo e1. Con il trasferimento in natura il paniere e1 è fuori dall'insieme di bilancio. La curva di indifferenza più elevata che si può raggiungere richiede l'acquisto del paniere e2, situato su una curva di indifferenza inferiore rispetto a quella di e1. Il consumatore caratterizzato dalle curve di indifferenza del grafico di destre è un consumatore che apprezza poco gli hamburger. È possibile che il consumatore preferisca il trasferimento in denaro Ma non è possibile che il consumatore preferisca il trasferimento in natura: qualunque paniere consumabile con il trasferimento in natura è consumabile anche con il trasferimento in denaro Il 2 trasferimenti sono indifferenti o il trasferimento in denaro è preferito In passato l'economia politica veniva definita la SCIENZA TRISTE, ovvero che in economia l'uomo è un essere egoista e senza sentimento. In realtà la teoria del consumatore non è affatto incompatibile con comportamenti altruistici. Nulla esclude la possibilità che regalare denaro agli altri possa contribuire al proprio livello di soddisfazione. La teoria postula che il consumatore sia razionale, non postula che sia egoista. È possibile immaginare che un certo consumatore derivi soddisfazione dai seguenti beni, "euro spesi per se stessi" e "euro regalati ad altri". Le preferenze e il vincolo di bilancio di questo consumatore possono essere disegnati in un grafico che riporta le quantità dei due beni sugli assi. Se le curve di indifferenza sono convesse si può dimostrare che il paniere ottimo una soluzione di tangenza, che contiene quantità positive di entrambi i beni. Questo significa che il consumatore utilizza il suo reddito sia per se che per gli altri. Il grafico il consumatore dispone di risorse pari a 25.000€. I due beni il prezzo di entrambi è 1€. Se il consumatore utilizza tutte le risorse per il bene " euro spesi per se stesso", ne acquista 25.000 unità. Se utilizza tutte le sue risorse per il bene "euro spesi per gli altri" ne acquista 25.000 unità. Euro spesi per se stesso Pendenza =-1 Euro dati in beneficenza Il consumatore in questione scegli il paniere ottimo e1, e sceglie di destinare y1 euro a se stesso e x1 euro per gli altri. Nel nostro paese, sul denaro dato in beneficienza il fisco riconosce una deduzione sul reddito imponibile. Le imposte pagate dalle persone (irpef, in Italia) vengono calcolate moltiplicando una certa aliquota di prelievo per il reddito imponibile. Dato che la beneficienza è ammessa in deduzione, il denaro dato in beneficienza riduce il reddito imponibile e riduce le tasse. L'aliquota è pari a 25%, equivale a uno sconto sulle tasse pari a 25 centesimi per ogni euro dato in beneficenza. Una unità del bene " euro spesi per gli altri" non costa più 1€ ma costa solo 0.75 centesimi. Graficamente il vincolo di bilancio ruota verso l'esterno con perno sull'asse verticale. Euro spesi per se stesso Prima che le offerte fossero deducibili (pendenza=-1) Quando le offerte diventano deducibili (pendenza =-0,75 ) Euro dati in beneficenza Il cambiamento del comportamento del consumatore. Dopo aver introdotto il beneficio della deduzione il paniere ottimo si sposta da e1 a e2. Il consumatore decide di destinare meno risorse agli "euro spesi per se stessi" e più risorse agli "euro spesi per gli altri". Il paniere e2 è collocato su una curva di indifferenza superiore rispetto al paniere e1, a conferma che l'altruismo può essere perfettamente razionale La posizione della curva di domanda dipende dal reddito a disposizione del consumatore e dal prezzo dei beni collegati. Variazione del reddito: Se il reddito di un consumatore aumenta, il vincolo di bilancio si sposta in parallelo verso destra ed il paniere ottimo cambia. Normalmente, nel nuovo paniere ottimo sono presenti quantità maggiori di entrambi i beni. Uva e1 = paniere ottimo iniziale libri Un economista affermerebbe che entrambi i beni sono normali. Beni normali: sono beni il cui consumo aumenta al crescere del reddito del consumatore. Può accadere che il consumo di un certo bene diminuisca se il reddito del consumatore aumenta. Quando questo accade gli economisti affermano che il bene è un bene inferiore. carne E1 = paniere ottimo Pasta In seguito all'espansione di reddito, il paniere ottimo si sposta dalla posizione e1 alla posizione e2. Nel paniere e2 c'è una quantità maggiore di bistecche m una quantità minore di pasta rispetto ad e1. La spiegazione dell'esistenza dei beni inferiori è che il consumatore considera questi beni di bassa qualità rispetto ad altre alternative disponibili. Quindi, per bassi redditi si acquistano eni di bassa qualità ma quando i redditi aumentano il consumatore passa ad acquistare le alternative di migliore qualità. Variazione del reddito I spostamenti della curva di domanda Al variare del reddito del consumatore la curva di domanda individuale si sposta verso destra o sinistra. Nel grafico viene rappresentato lo spostamento della curva di domanda di un bene normale come la carne causato da um aumento di reddito Un aumento del reddito fa aumentare la quantità domandata per ogni dato livello di prezzo. Prezzo carne Reddito basso Reddito elevato Quantità carne Se il bene fosse SEATO inferiore la domanda si sarebbe spostata verso sinistra in conseguenza di un aumento di reddito. Effetti incrociati: Per effetto incrociato si intende l'impatto sulla quantità domandata di un bene causato da una variazione del prezzo di un altro bene. Due beni sono sostituiti quando l'effetto incrociato è positivo. effetto incrociato positivo significa che la quantità domandata di uno dei due beni aumenta all'aumentare del prezzo dell'altro bene, se il prezzo di A aumenta il consumatore chiede più B. Metadone vincolo di bilancio iniziale B1 Eroina Il paniere scelto inizialmente dal consumatore è il paniere e1. Ad un certo punto il prezzo dell'eroina aumenta e il vincolo di bilancio ruota verso l'interno con perno di rotazione sull'asse verticale. Dopo la rotazione del vincolo, il nuovo paniere ottimo è il paniere e2. Nel paniere e2, rispetto al precedente, c'è una quantità minore di eroina ed una quantità maggiore di metadone. Il consumatore sostituisce il bene che è rincarato con l'altro bene. Se l'effetto incrociato è negativo i due beni diminuisce all'aumentare del prezzo dell'altro bene. Fertilizzante A e B sono complementari Al crescere del prezzo di A il consumatore domanda meno A e ache meno B La quantità domandata di fertilizzante diminuisce al crescere del prezzo del diserbante Diserbante Nel grafico, il prezzo del diserbante aumenta, il vincolo di bilancio ruota verso l'interno e il paniere ottimo passa da e1 a e2. Il nuovo paniere ottimo c'è non solo una minore quantità di diserbante ma anche una minore quantità di fertilizzante Domanda ed effetti incrociati: Prezzo auto Prezzo benzina elevato Prezzo benzina basso Quantità auto (in milioni) Il grafico illustra il mercato delle auto se la benzina aumenta di prezzo. Quando il prezzo della benzina è basso, le automobili hanno un costo pari a 9000€, al mercato vengono richieste 2.6 milioni di automobili. Prezzo auto 15000, benzina basso costo, il mercato richiede 1.7 milioni di automobili. Al crescere del prezzo dell'automobile diminuisce la richiesta. Cosa succede se la benzina diventa più cara? Benzina e automobili sono dei beni complementari, quindi al crecere di una diminuisce l'altra. Se aumenta il prezzo della benzina e il prezzo delle automobili è pari a 9000, al mercato vengono richieste 1.7 milioni di automobili. Mentre se il prezzo delle automobili è di 15000, il costo della benzina aumenta, al mercato vengono richieste 1.1 milioni di automobili. Qualunque sia il prezzo delle automobili, se la benzina rincara, ne viene richiesta una quantità minore. Tutta la domanda delle automobili al rincaro del prezzo della benzina si sposta verso sinistra, perché il rincaro impatta ne mercato delle automobili. All'opposto, per simmetria, se il costo della benzina diminuisce, qualsiasi sia il prezzo delle auto, la domanda richiesta per le automobili si sposta verso destra. Prezzo aereo Prezzo treni basso Prezzo treni alto Quantità biglietti aerei (migliaia) Il grafico rappresenta il mercato dei voli aerei all'aumentare dei biglietti dei treni. Biglietti aerei e i biglietti dei treni sono beni sostituti. Se il biglietto aereo costa 160, ma il biglietto del treno è a basso costo, la quantità di biglietti aerei domandata è di 30 mila. Se il prezzo del biglietto aereo è 50, con i biglietti a basso costo, la domanda dei biglietti aerei aumenta a 100 mila. Cosa succede se i biglietti dei treni aumentano? I biglietti aerei costano 50, i treni sono rincarati, la domanda per i biglietti aerei passa a 140 mila. Mentre se il prezzo degli aerei è pari a 160, con l'aumento dei prezzi dei biglietti dei treni, la domanda dei biglietti aerei aumenta a 70 mila. Questo avviene perché aerei e treni sono beni sostituti, quindi all'aumentare del prezzo di un bene sostituto la curva di domanda si sposta verso destra. All'opposto, per simmetria, se i prezzi dei biglietti dei treni diminuiscono la domanda dei biglietti degli aerei diminuisce. Capitolo 5 L'elasticità della domanda che cos'è l'elasticità per gli economisti? Definizione: L'elasticità della domanda indica di quanto varia in percentuale la quantità domandata a fronte di una variazione percentuale unitaria del prezzo. Esempio: se il prezzo viene aumentato dell'1% allora la quantità domandata diminuisce del 2% Se il prezzo viene aumentato del 5% la quantità domandata diminuisce del 10% Se il prezzo viene ridotto del 5% la quantità domandata aumenta del 10% Esempio: se il prezzo viene ridotto dell'1% la quantità domandata aumenta dello 0.5% Se il prezzo viene ridotto dell'5% la quantità domandata aumenta del 2.5% Se il presso viene aumentato del 5% la quantità domandata diminuisce del 2.5% L'elasticità è il rapporto tra la variazione percentuale della quantità e la variazione percentuale del prezzo. Esempio: L'impresa ABC vuole valutare l'impatto sulla spesa (fatturato) di un aumento del prezzo pari al 10%. Prezzo: 15, unità che vende: X = 5000 Spesa: P X= 15 5000: 75000 Il prezzo aumenta del 10% 15 10 = 150 / 100 = 1.5 15 + 1.5 = 16.5 L'elasticità = 3 Si moltiplica il valore dell'elasticità per la variazione percentuale del prezzo. 3 10 = 30% La nuova quantità (riduce): 5000 30 = 150000 / 100 = 1500 5000 - 15000 = 3500 Nuova spesa: P x = 16.5 3500 = 57750 La nuova spesa, fatturato, diminuisce a causa del prezzo che aumenta. L'impresa ABC riduce il prezzo del 10%. Prezzo: 15 unità che vende x: 5000 Nuovo prezzo: 15 10 / 100= 1.5 15 - 1.5= 13.5 Elasticità = 3 Si moltiplica il valore dell'elasticità per la variazione percentuale del prezzo 3 10= 30 Nuova quantità (aumenta) 5000 30 / 100 = 1500 5000 + 1500 = 6500 Nuova spesa: 13.5 6500 = 87750 La nuova spesa, fatturato, aumenta a causa della diminuzione del prezzo. L'impresa ABC aumenta il prezzo del 10% Prezzo: 15 quantità: 5000 Spesa: 5000 15 = 75000 Prezzo aumenta 15 10 / 100= 1,5 15 + 1.5 = 16.5 Elasticità 0.4 Moltiplico l'elasticità per la variazione del prezzo 0.4 10 = 4% 5000 4 / 100 = 200 5000 - 200 = 4800 Spesa aumenta 4800 16,5 = 79200 L'impresa ABC diminuisce il prezzo del 10% Prezzo: 15 quantità: 5000 Spesa 5000 15 = 75000 Prezzo diminuisce 15 10 = 1,5 15 - 1.5 = 13.5 Elasticità 0.4 Moltiplico l'elasticità per la variazione del prezzo 0.4 10 = 4% 5000 4 / 100 = 200 5000 + 200 = 5200 Spesa diminuisce 5200 13.5 = 70200 Una riduzione di prezzo fa diminuire il fatturato se l'elasticità è particolarmente bassa perché le vendite aumentano ma di molto poco Un aumento di prezzo fa aumentare il fatturato perché le vendite si riducono ma di molto poco Da cosa dipende l'elasticità della domanda? L'elasticità dipende da: Tipi di bisogni che il bene soddisfa: Bene necessario > elasticità molto bassa Bene voluttuario > elasticità elevata Disponibilità di sostituiti: maggiore è la disponibilità di sostituiti e maggiore è l'elasticità della domanda Tempo di reazione: La domanda tende a essere più rigida nel breve periodo MA tende a essere più elastica se si concede agli individui un lasso di tempo sufficiente per modificare i loro comportamenti ordine di aggregazione. la domanda di cibo presenta un'elasticità bassa, il cibo non ha sostituti La domanda di frutta ha l'elasticità maggiore, la verdura è un buon sostituto Elevato ordine di aggregazione: bassa elasticità. Minore è l'ordine di sostituzione e maggiore è la sostituibilità quindi l'elasticità L'inclinazione della curva di domanda non fornisce indicazioni sull'elasticità, tranne in due casi particolari: inclinazione nulla --> domanda orizzontale Inclinazione infinita --> domanda verticale Inclinazione infinita > domanda verticale: elasticità zero Con la domanda verticale la quantità non varia al variare del prezzo ε=0 Inclinazione nulla > domanda orizzontale: elasticità infinita Con la domanda orizzontale la piccola variazione di prezzo causa un'infinità variazione di quantità ε=∞ La domanda orizzontale producono beni standardizzati e che hanno molti concorrenti. Per queste imprese è praticamente impossibile praticare prezzi al di sopra di quelli del mercato. La quantità domandata non dipende solo dal prezzo ma anche dal reddito. Elasticità rispetto al reddito: variazione percentuale della quantità domandata a fronte di una variazione percentuale unitaria del reddito. 𝜺𝒎 = 2 significa che: se il reddito aumenta del 10% a quantità domandata aumentata del 20% Se il reddito diminuisce del 5% la quantità domandata diminuisce del 10% 𝜺 𝒎 positiva indica un bene è normale, quantità aumenta reddito aumenta e viceversa 𝜺 𝒎 negativo indica un bene inferiore, quantità aumenta reddito diminuisce e viceversa L'elasticità rispetto al reddito è il rapporto tra la variazione percentuale della quantità e la variazione percentuale del reddito 𝜺 < 1: il bene è normale e necessario --> elasticità bassa rispetto al reddito 𝒎 la domanda non cambia al variare del reddito 𝜺 > 1: bene normale e lusso --> elasticità ampia rispetto al reddito 𝒎 La domanda è sensibile alle variazioni del reddito Calcolo elasticità in base al prezzo X = 1000 - 200 p --> curva di domanda è una retta Quantità domandata si riduce al crescere del prezzo P X in hg 0 1000 - 200 0 1000 1 1000 - 200 1 800 2 1000 - 200 2 600 3 1000 - 200 3 400 4 1000 - 200 4 200 5 1000 - 200 5 0 P ε = 1.51 X Calcolare l'elasticità lungo l'arco a-b L'impresa abbassare prezzo da 3 a 2, la quantità aumenta da 800 a 600 Calcolare l'arco a-b 1- variazione percentuale della quantità 2- variazione percentuale del prezzo 3- rapporto elasticità ε L'elasticità è diversa se l'arco viene percorso al contrario da b a a L'impresa aumenta ie prezzo da 2 a 3 quindi la quantità si riduce da 600 a 400 P ε = 0.66 X Calcolare l'elasticità lungo l'arco b - a L'impresa abbassare prezzo da 2 a 3, la quantità aumenta da 600 a 400 Calcolare l'arco b - a 1- variazione percentuale della quantità 2 - Variazione percentuale del prezzo 3 - Rapporto elasticità ε Il valore dell'elasticità lungo lo stesso arco è duplice Motivo per cui ll variazioni assolute Vengono rapportate dai diversi valori di partenza Dato che calcolata l'elasticità in base alla direzione di partenza della variazione Gli economisti usano 2 metodi per eliminare il duplice valore trovato calcolando l'elasticità lungo lo stesso arco. 1- elasticità arco: Le variazioni non vengono rapportate a uno dei due valori estremi ma alla loro media del denominatore ε ε Quando i punti a e b sono molto vicini l'elasticità è indipendente dal verso ε ε Con piccole variazioni la duplicità scompare Se si calcola l'elasticità con piccole variazioni gli economisti parlano di elasticità puntuale. Calcolo dell'elasticità puntuale ε Per le piccole variazioni È l'inverso dell'inclinazione della curva di domanda ε puntuale Se la curva di domanda è una retta l'inclinazione è costante L'inclinazione è pari a La formula per l'elasticità puntuale è ε Se p = 1 allora x = 800 Il valore dell'elasticità è = ε ε = 0.25 Se p = 4 allora x = 200 Il valore dell'elasticità è ε= L'inclinazione è costante ma d'elasticità no Lungo una curva di domanda lineare (retta) è costante l'inclinazione ma non è costante l'elasticità puntuale: ε puntuale Il rapporto P/X cambia da punto a punto. Esempio: X 1000 - 200 P Inclinazione : -1/200 ε Punto A = (P = 1, x = 200) ε ε = 0.25 Punto B = (P=2.5 x = 500) ε= ε =1 Punto c = (p=4 x=200) ε ε=4 I punti: Punto A: ε = 0.25 Punto B: ε = 1 Punto c: ε = 4 Il punto B (P = 2.5 X = 500) è il punto medio della curva di domanda ε>1 Tratto elastico ε=1 ε1 l'area del rettangolo P1 X1 ( base altezza ) ε1 fatturato è l'area del rettangolo P2 X2 ε no, non sono un costo economico perché non hanno nessun uso alternativo. Non possono essere un costo - opportunità Le spese che hanno un costo - opportunità pari a zero, gli economisti le chiamano spese irredimibili --> spese che l'imprenditore deve fare nonostante l'impresa rimanga aperta o chiusa. Le spese irredimibili sono visibili dal ragioniere ma non dall'economista. Il costo economico non è detto sia sempre più alto del costo contabile a causa dei mancati guadagni. Il costo economico può anche essere minore rispetto al costo contabile, questo accade quando ci sono le spese irredimibili. L'impresa per il lato contabile è in perdita, per il lato economico è profittevole. Nella realtà l'imprenditore terrà aperta la gelateria? se chiude l'imprenditore deve tornare al suo lavoro a 15.000 con la rata del mutuo da 30.000 da pagare va in negativo di 15.000 se tiene la gelateria aperta incassa 45.000 dovendo pagare le spese e il mutuo per 5.000 Va in negativo di 5.000 È meglio rimanere aperti. Dal punto di vista economico l'impresa è profittevole. Cambio nell'esempio L'imprenditore scopre che c'è qualcuno disposto a prendere le attrezzature in affitto per 20.000 anno. Le attrezzature hanno un costo - opportunità differente te rispetto a prima, aumenta di 20.000 Costo economico aumenta da 35.000 a 55.000 Profitto economico: 45.000 - 55.000 = -10.000 Profitto economico: 45.000 - 55.000 = -10.000 in perdita L'emergere della nuova opportunità di impegna per le attrezzature fa aumentare il costo economico e fa diminuire il profitto. Se il profitto economico diventa negativo l'imprenditore razionale chiuderà l'impresa. Se chiude l'impresa l'imprenditore torna al precedente lavoro e affitta le attrezzature il suo reddito è a pari 35.000, 15.000 lavoro, 20.000 affitto Dopo aver pagato il mutuo resta in positivo di 5.000 Gli individui in carne e ossa, anche inconsapevolmente, applicano il principio di costo - opportunità e decidono sulla base del profitto economico. Quanto produrre? Un'impresa in attività produce la quantità che rende massimo il profitto economico Come varia il profitto economico al variare dell'output? Profitto economico = ricavo totale - costo economico totale Il ricavo totale = quantità venduta prezzo unitario massimo Il prezzo unitario massimo riportato sulla curva di domanda dell'impresa. La curva di domanda dell'impresa: per ogni prezzo indica la quantità che viene domandata all'impresa. La curva di domanda dell'impresa non coincide di solito con la curva di domanda di mercato. La curva di domande dell'impresa è inclinata negativamente: se l'impresa vuole vendere di più deve abbassare il prezzo In alcuni casi la curva di domanda dell'impresa è orizzontale L'andamento dei ricavi L'andamento dei ricavi con domanda dell'impresa orizzontale. Si tratta di una curva perfettamente elastica che emerge se: i concorrenti sono numerosi Il bene prodotto è standardizzato. Per ogni livello di produzione, l'impresa al massimo può chiedere 2 € L'andamento del ricavo totale (R) è molto semplice.: R=2 X Si tratta dell'equazione di una retta: Il ricavo cresce proporzionalemente con la quantità. Il coefficiente di proporzionalità è 2. Ricavo totale La curva del ricavo totale è una retta 2 € 1 cd 4 € 2 cd 6€ 3 cd 8€ 4 cd Nella maggioranza dei mercati, se un'impresa vuole vendere di più deve abbassare il prezzo. La curva di domanda dell'impresa è inclinata negativamente. Esempio: P = 22- 2 X P = 22 - 2 x Se si pratica un prezzo pari a 22 la quantità che si vende è zero. Se si vuole vendere 11 quantità le si vende solo se le si vende a zero. Se si voglio vendere 5 quantità P = 22 - 2 5 = 22 - 10 = 12 Il prezzo massimo a cui si riesce a vendere è 12. Quantità Prezzo Ricavo totale P = 22 - 2 X Ricavo totale 1 20 20 22 - 2 1 = 22 - 2 = 20 1 20 = 20 2 18 36 22 - 2 2 = 22 - 4 = 18 2 18 = 36 3 16 48 22 - 2 3 = 22 - 6 = 16 3 16 = 48 4 14 56 22 - 2 4 = 22 - 8 = 14 4 14 = 56 5 12 60 22 - 2 5 = 22 - 10 = 12 5 12 = 60 6 10 60 22 - 2 6 = 22 - 12 = 10 6 10 = 60 7 8 36 22 - 2 7 = 22 - 14 = 8 7 8 = 56 8 6 48 22 - 2 8 = 22 - 16 = 6 8 6 = 48 La tabella illustra l'andamento del prezzo e del ricavo totale al crescere della quantità. La curva del ricavo totale non è una retta ma ha un andamento concavo. La curva prima cresce e poi decresce Come variano i costi al variare delle quantità prodotta? La curva dei costi totali è sempre crescente Più produzione richiede più input. La crescita dei costi, di solito, non è proporzionale: per bassi livelli di produzione i costi aumentano, ma in modo meno che proporzionale Per elevati livelli di produzione i costi aumentano in modo più che proporzionale Esempio che riflette un andamento tipico: Costo Quantità totale 0 0 1 10 2 18 Il costo cresce in modo meno proporzionale per bassi livelli 3 24 4 26 5 30 Ad elevati livelli di produzione il costo cresce più velocemente in modo proporzionale 6 38 7 50 8 70 Costo Quantità Ricavi e costi nella stessa tabella. Ricavo Costo Quantità L'impresa produce 4 oppure 5 quantità. totale totale Profitto 4 e 5 quantità il profitto è massimo, al livello più elevato possibile 0 0 0 0 1 20 10 10 2 36 18 18 3 48 24 24 4 56 26 30 5 60 30 30 6 60 38 22 7 56 50 6 8 48 70 -22 Profitto totale Rappresentazione grafica del profitto totale Quantità Per individuare le quantità di produzione ottima confrontando il livello del ricavo totale con quello del costo totale. Esiste una procedura alternativa che non richiede di conoscere il livello di costi e ricavi ma solo le loro variazioni. Questa procedura si basa sulla nozione di profitto marginale. Definizione: profitto marginale: variazione del profitto totale che si ottiene aumentando la produzione di una unità. Se si aumenta la produzione di una unità aumentano sia i costi che i ricavi. Non è detto che il profitto marginale sia sempre positivo. Regola del profitto marginale: La produzione va aumentata se il profitto marginale è positivo La produzione va ridotta se il profitto marginale è negativo La produzione va mantenuta al livello corrente se il profitto marginale è pari a zero La quantità ottima è la quantità per cui il profitto marginale è zero. Come si calcola il profitto marginale? Profitto marginale: ricavo totale - costo marginale Il ricavo marginale è la variazione del ricavo totale che si ottiene aumentando la produzione di una unità Il costo marginale è la variazione del costo totale che si ottiene aumentando la produzione di una unità calcolati con l'equazione P = 22 - 2 X Differenza nel ricavo totale tra una produzione pari a zero e un'altra produzione pari a 1 Ricavo Ricavo Quantità totale marginale 0 0 0 Passando da una produzione zero a una produzione 1 i ricavi aumentano di 20 1 20 20 Passando da una produzione 1 a una produzione 2 i ricavi passano da 20 a 36 Ricavo marginale: esempio 2 36 16 P = 22 - 2 x 3 48 12 Ricavo marginale Ricavo marginale è decrescente 4 56 8 5 60 4 6 60 0 Quantità 7 56 -4 8 48 -8 Costo Costo Il costo totale cresce ma gli incrementi diventano sempre più Quantità totale marginale piccoli Il costo totale cresce in modo meno che proporzionale 0 0 0 I costi, passando da zero unità prodotte a 1 unità, aumentano da zero a 10 1 10 10 I costi, passando da 1 unità a 2 unità prodotte, aumentano da 10 a 18. L'incremento del costo totale = 8 costo marginale 2 18 8 3 24 6 Il costo totale cresce in modo più che proporzionale 4 26 2 5 30 4 6 38 8 7 50 12 8 70 8 Costo marginale C.M. Positivo crescente Gli incrementi di costo diventano sempre alti Il costo marginale ha una forma a U Quantità C.M. Positivo decrescente Costo totale cresce ma a ritmo basso La distanza verticale tra le curve MR e MC rappresenta il profitto marginale MC Ricavo marginale Costo marginale negativo positivo Profitto marginale = M. R - M. C La distanza tra la curva del M.R e M.C Tra la quantità 5 e la quantità 4 il profitto marginale è zero Quantità MR Le due quantità 4 e 5 sono ottime per la produzione. L'impresa producendo i beni di quantità finita dovrà decidere se produrre 4 unità o 5 unità. Se l'impresa producesse quantità continue la quantità ottima sarebbe unica 4.5 Le curve sono "lisce". Il MR è sempre decrescente, il MC ha un andamento a U MR Se l'impresa produce 3,123 quantità Profitto marginale positivo MC Se l'impresa produce 3,123 quantità quantità I ricavi marginali sono più alti dei costi. L'impresa potrebbe alzare il numero di quantità da produrre. Il profitto marginale è positivo. Produrre di più significa far crescere i profitti. 6.154 è una quantità da produrre troppo elevata. Una riduzione della produzione fa aumentare il profitto. MC 6.154 Profitto marginale negativo MR 6.154 Quantità Se vengono prodotte 6.154 quantità il profitto marginale è negativo. L'impresa sbaglia a continuare a produrre coi tanto, deve produrre meno si abbasseranno sia i ricavi sia i costi si abbassano più dei ricavi. Produrre meno fa aumentare i profitti 5.331 quantità è il livello di produzione ottimo. Quantità che rende uguale il costo marginale e i ricavi marginali MC 5.331 Profitto marginale nullo MR 5.331 Quantità Se l'impresa produce 5.331 non conviene ne produrre di più ne produrre di meno! L'impresa deve chiudere se il profitto da chiusa è superiore al profitto che realizza quando è in attività. Il profitto da chiusa è zero. Tutti gli input vengono impiegati nella migliore alternativa possibile. Il costo economico è zero. I ricavi sono zero perché non produce e non vende nulla. L'impresa deve chiudere se, per ogni livello di produzione, il profitto è negativo. La regola di chiusura: l'impresa non è economicamente vitale se per ogni livello di produzione l'impresa realizza un profitto economico negativo , perdita. Regola di chiusura: conviene chiudere se: Costo (X) > ricavo (X) per ogni X livello di produzione output La condizione di chiusura può essere riscritta cosi: Per ogni X Costo medio o Ac(X) Ricavo medio o AR(x) costo unitario ricavo unitario La condizione di chiusura é AC (X) > AR (X) per ogni X Il ricavo medio coincide con il prezzo: Esempio: se il prezzo di un cono gelato è 2 euro, il ricavo per unità del gelataio è 2 euro. AR (X) coincide con la curva di domanda dell'impresa AC (X) coincide con il costo medio eredita la forma a U dal costo marginale L'impresa rimane aperta. Per ogni C compreso tra X1 e X2 il profitto è positivo. L'impresa non deve chiudere perché per ogni livello di output compreso tra X1 e X2 il ricavo medio è superiore al costo medio = profitto economico positivo L'impresa sotto rappresentata chiude. L'impresa qualunque livello di produzione realizzi fa una perdita economica. Ragione: qualunque sia il livello dell'output il costo per unità è superiore al ricavo medio Un'impresa, sotto rappresentata, che fronteggia una curva di domanda orizzontale, perfettamente elastica. Per ogni x compresa tra X1 e X2 il costo unitario è inferiore a 2. L'impresa rimane aperta. L'impresa rimane aperta perché c'è uno spazio di livelli produttivi che consentono all'impresa di fare un profitto positivo per qualsiasi livello compreso tra X1 e X2 perché il costo per unità è inferiore al ricavo per unità. Se il prezzo scenda da 2 a 1, l'impresa chiude Un'impresa chiede se, per qualche ragione, il costo medio è interamente al di sopra del ricavo medio. Altrimenti rimane aperta Valutare il costo economico di un input che ha una durata pluriennale presenta una certa complessità. Un'impresa ha acquistato 3 anni fa una macchina pagandola 50.000. La macchina ha una vita di 10 anni. Che valore ha al quarto anno la macchina? se la macchina non ha nessun uso alternativo il costo è zero Se la macchina può essere affittata o venduta, usarla quest'anno presenta un costo. Esempio: Se un altro imprenditore è disposto a prenderla in locazione per un anno Il costo d'uso della macchina per l'anno in corso è il canone di locazione, quanto ammonta il canone? Nel mercato la macchina di 4 anni vale 20.000 e una di 5 anni vale 16.000 L'imprenditore in alternativa alla locazione, può comprare una macchina usata di 4 anni e poi rivenderla l'anno dopo. Al mercato il costo è: 20.000 (1 + i) - 16.000 I rappresenta il tasso di interesse, non si possono aggiungere o sottrarre valore relativi a date diverse. L'imprenditore è disposto al massimo a offrire un canone pari al costo di rivolgersi al mercato. Il canone di affitto è: 20.000 (1 + i) - 16.000 Il costo d'uso della macchina nel suo quarto anno di vita è: 20.000 - 16.000 + i 20.000 In generale: costo d'uso del capitale = deprezzamento + interesse perso Capitolo 7: La tecnologia Le opzioni tecniche che l'impresa può adottare per trasformare gli input in output vengono definite tecnologia. La tecnologia è in termini matematici dalla funzione di produzione. Una funzione di produzione indica la massima quantità di output che è possibile ottenere per ogni dato processo produttivo è rappresentato da una certa combinazione di quantità degli input. Esempio: Lavoro (L), capitale (K) Il processo produttivo è rappresentato dalla combinazione L=500 unità di lavoro e k=300 unità di capitale. Con solo L e K la formula generica per la funzione di produzione è: Q = F (L,K) Q rappresenta la quantità massima producibile senza sprechi Esempio numerico: Q=3L + 2√K Se l'impresa utilizza il processo produttivo (L=500, K=300) la quantità massima che l'impresa può produrre è Q=160. Infatti: 3 500 + 2 √300 =160 Altro esempio numerico: Q= 3L + 2√K L=40 K=64 3 40 + 2 √64 120 + 16 = 136 Con questo processo produttivo si riescono a produrre 136 output. Q= 136 si ottiene anche con K=49 e L=2,718 l 40,7 Uno stesso livello di output è possibile ottenerlo con diversi processi produttivi. La funzione di produzione può essere rappresentata graficamente attraverso gli isoquanti. Un isoquanto è una curva su cui sono collocati tutti i processi produttivi che consentono di ottenere la stessa quantità di output (simile alla curva di indifferenza = tutti i panieri che consentono di ottenere la stessa soddisfazione). Unità di Unità di lavoro Capitale Prodotto 500 300 160 1000 200 160 1300 170 160 500 350 180 1000 220 180 1300 190 180 Il saggio marginale di sostituzione tecnica (Marginal Rate of Techical Subsitution) indica l'inclinazione presa in valore assoluto di un isoquanto --> inclinazione negativa. MRTS / SMST : indica di quanto bisogna aumentare la quantità impiegata del fattore sull'asse verticale al fine di produrre lo stesso output se si riduce di una unità l'impiego del fattore sull'asse orizzontale. Il MRTS corrisponde al rapporto tra le produttività marginali o prodotti marginali dei fattori. Di un input è l'incremento di un output ottenuto con l'incremento unitario dell'input La produttività marginale del Lavoro ( MPL) indica l'incremento di prodotto che, a parità di capitale, si ottiene aumentando di un unità di lavoro. La produttività marginale del capitale ( mPK ) indica, l'incremento di prodotto che, a parità di lavoro, si ottiene aumentando di una unità di capitale. Nel caso in cui i fattori siano solo il lavoro ed il capitale il SMST corrisponde al rapporto tra la produttività marginale del lavoro e quella del capitale: Significato SMST: di quanto occorre incrementare il capitale per compensare una unità di lavoro in meno L'insieme di tutti i possibili isoquanti (uno per ogni livello di produzione) si definisce mappa degli isoquanti Capitale Lavoro La mappa degli isoquanti descrive la funzione di produzione dell'impresa. Il grafico riporta 3 isoquanti appartenenti ad una certa mappa Passando dal processo produttivo D al processo produttivo C si utilizza una unità di lavoro in meno ma in compenso bisogna aumentare di 0.5 il capitale --> 1 unità di lavoro è compensata da 0.5 unità di capitale. Dal processo produttivo B al processo produttivo A si utilizza una unità in meno di lavoro ma in compenso si deve aumentare di 2 il capitale --> 1 unità di lavoro è compensata da 2 unità di capitale: SMST decrescente. Il SMST decrescente il rendimento di un input è tanto più bassa quanto più l'input è utilizzato intensamente. Gli isoquanti sono caratterizzati da proprietà. la prima proprietà è l'inclinazione negativa. Si impiega una quantità inferiore di un input allora, per rimanere sullo stesso livello di output occorre impiegare una quantità superiore dell'altro input. la seconda proprietà è la convessità, gli isoquanti sono convessi perché il SMST è decrescente lungo uno stesso isoquanto Il numero di processi produttivi che un'impresa può attivare dipende dall'orizzonte temporale in cui l'impresa prende le sue decisioni relative all'acquisto di input. Più lontano è l'orizzonte temporale e maggiore è il numero di processi produttivi attivabile. Una importante distinzione teorica è quella tra il breve e lungo periodo. breve periodo: è l'intervallo di tempo entro il quale l'impresa può variare l'utilizzo di un solo input. lungo periodo: è un intervallo di tempo entro il quale l'impresa può variare l'utilizzo di tutti gli input. Se la quantità di input può essere cambiata questo input si definisce variabile. Se la quantità degli input non può essere cambiata si definisce fisso. Nel breve periodo un solo input è variabile e tutti gli altri sono fissi. Nel lungo periodo tutti gli input sono variabili. Quale sia la durata del breve periodo e quale sia la durata del lungo periodo dipende dal tipo di produzione. Esempio: gelateria artigianale - 2 input: personale e macchine L'impresa vuole aumentare del 50% la produzione: per aumentare il personale ci vogliono 4 settimane, per aumentare le macchine ci vogliono 6 settimane. Il breve periodo sono le 4 settimane. Nelle 4 settimane le macchine sono il valore fisso mentre il personale è il valore variabile. Il lungo periodo sono le 6 settimane in cui entrambi i valori sono variabili. Esempio 2: produttore di automobili - 4 input: operai, ingegneri, attrezzature, capannoni. L'impresa intende espandere la produzione. Assumere nuovi operai occorrono 3 mesi Assumere nuovi ingegneri occorrono 6 mesi Nuove attrezzature occorrono 12 mesi Costruire un capannone occorrono 24 mesi. Breve periodo sono i 3 mesi. Lungo periodo sono i 24 mesi. Nel breve periodo l'impresa può variare la produzione solo attraverso variazioni dell'unico input variabile. Produzione di 2 input lavoro e capitale nel breve periodo il lavoro sia fattore variabile mentre il capitale è il fattore fisso. La funzione di produzione diventa di fatto una funzione di produzione in una sola variabile dato che l'altra variabile è fissa:Q = F (L, K) variabile fissa Il grafico illustra i processi produttivi che possono essere attivati nel breve periodo nell'ipotesi in cui K = 50 Capitale Lavoro Nel breve periodo l'impresa può adottare solo processi produttivi con un impiego di capitale pari a 50. Graficamente, nel breve periodo l'impresa è costretta a muoversi lungo la retta orizzontale che passa per K = 50. L'impresa può aumentare la produzione nel breve periodo solo se aumenta l'input di lavoro. Se usa 5 unità di lavoro produce una quantità di output pari a 10. Se vuole passare da 10 a 25 deve assumere altre 7 unità di lavoro. Se vuole passare da 25 a 40 deve assumere ancora 16 unità di lavoro. Nella tabella si assume che il capitale sia fisso al livello di 50 unità. Incremento di output se al processo produttivo viene aggiunta una unità di input Unità di Unità di Produzione Prodotto capitale lavoro totale marginale 50 0 0 0 Passando da zero unità di lavoro a 1 unità la produzione totale passa da zero a 10 50 1 10 10 Passando da 1 unità di lavoro 2 unità, gli output crescono da 10 a 22 50 2 22 12 50 3 37 15 50 4 52 15 50 5 67 15 50 6 78 11 50 7 86 8 A secondo dell'andamento del prodotto marginale, gli economisti distinguono 3 casi: rendimenti marginali crescenti: il prodotto marginale cresce se viene impiegata una quantità maggiore di input. Quando se ne impiega poco Rendimento marginali costanti: il prodotto marginale non cambia se viene impiegata una quantità maggiore di input. Quando se ne impiega una quantità intermedia Rendimenti marginali decrescenti: il prodotto marginale decresce se viene impiegata una quantità maggiore di input. Quando se ne impiega molto Prodotto marginale Rendimenti marginali costanti Rendiconti marginali decrescenti Il grafico illustra l'andamento a campana del prodotto marginale del lavoro al variare della quantità di lavoro Rendimenti marginali crescenti impiegata Lavoro Nel mondo reale è l'impianto produttivo (capitale), l'input fisso nel breve termine il lavoro è l'input variabile. Le imprese sono dotate di un impianto di produzione che opera " al meglio " quando la forza lavoro effettivamente impiegata è uguale alla forza lavoro per cui l'impianto è stato progettato. Ogni impianto è associato un numero ideale di addetti. Quando l'impianto opera può succedere che: l'impianto sia sottoutilizzato, il numero di lavoratori che interagisce nell'impianto è inferiore rispetto al numero ideale L'impianto è sovrautilizzato nell'impianto ci interagiscono troppi lavoratori rispetto a quelli che si era stimato Se l'impianto è sottoutilizzato > più lavoro implica più efficienza > lavoro ha rendimenti marginali crescenti Se l'impianto è sovrautilizzato > più lavoro implica meno efficienza > lavoro ha rendimenti marginali decresce. Il sottoutilizzo e il sovrautilizzo dell'impatto spiegano l'andamento a campana del prodotto marginale del lavoro. Per gli economisti è un po' una legge di natura la "legge del prodotto marginale decrescente", da un certo punto quando si sta sovrautilizzando l'impianto con l'aggiunta di ulteriore carico di lavoro da aumentare l'output sempre meno. Se si aggiunge un input fisso una quantità crescente di input variabile prima o poi il prodotto marginale inizia a decrescere.. Nel lungo periodo l'impresa può variare la quantità impiegata di tutti gli input. Un modo per espandere la produzione consiste nel variare la scala del processo produttivo. Una variazione di scala è quando tutti gli input vengono aumentati o diminuiti nella stessa proporzione. Non è detto che variando la scala di produzione si ottenga una variazione proporzionale dell'output. Gli economisti distinguono 3 casi: rendimenti di scala crescenti: l'output cresce proporzionalmente di più rispetto a quanto cresce la scala del processo produttivo, raddoppio input = cresce più del doppio Rendimenti di scala costanti: l'output cresce nella stessa proporzione della scala del processo produttivo, raddoppio degli input = raddoppio degli output Rendimenti di scala decrescenti: l'output cresce proporzionalmente di meno rispetto a quanto cresce la scala del processo produttivo, raddoppio la scala di produzione del 100% ma l'output cresce meno del 100% Al crescere della scala di produzione si verificano 2 effetti: l'efficienza aumenta per effetto della specializzazione. Nelle imprese i lavoratori possono specializzarsi in un numero rispetto di mansioni e diventare particolarmente efficienti. L'effetto diminuisce per effetto della burocratizzazione e dal deterioramento del controllo da parte del management sulle varie componenti dell'impresa. Al crescere della scala produttiva, le imprese colgono i vantaggi della specializzazione ma subiscono gli svantaggi della burocratizzazione. Quando la specializzazione sono superiori alla burocrazia i rendimenti di scala sono crescenti. Quando la burocrazia sono superiori della specializzazione i rendimenti di scala sono decrescenti. Capitolo 8: I costi L'impresa ha come obiettivo il profitto di ogni livello di output deve essere prodotto al minimo costo. Costo minimo = Operare con i processi produttivi che presentano il costo più basso Nel breve periodo l'impresa non può scegliere qualsiasi processo produttivo ma è vincolata agli input fissi. Esempio: 2 input, K e L Breve periodo: K = K Funzione di produzione : Q = F ( K, L ) --> per ogni dato Q esiste solo un livello di L necessario e sufficiente a produrre Q. Il livello necessario e sufficiente di L dipende da quanto output si intende produrre e dalla disponibilità di capitale: L = L ( Q, K ) Per ottenere L(Q, K) bisogna capovolgere la Q = F ( K, L) Esempio: Q= F (K, L) --> √KL --> Per produrre Q = 10 occorrono 20 unità di L Per produrre Q = 5 occorrono 5 unità di L Costo totale di breve periodo: Csr ( Q, K) Questo costo è la somma del costo del lavoro e del costo del capitale. Costo del lavoro: w L (Q,K) W = salario, costo di una unità di lavoro Costo del capitale: r K r = costo d'uso di una unità di capitale Il costo totale di breve periodo è la somma del costo del lavoro e del costo del capitale. Il costo di breve periodo: dipende da quanto l'impresa vuole produrre e dalla dimensione del capitale a disposizione nel breve periodo FORMULA: C Sr = (Q, K) = W L (Q, K ) + r K Costo del lavoro breve periodo: W L (Q, K ) --> salario, costo di 1 unità di lavoro Costo del capitale breve periodo: r K --> costo d'uso di una unità di capitale C Sr = (Q,K) = W L (Q,K) + r + K Lavoro Capitale Capitale = 0 no uso alternativo r K = 0 Al crescere di una unità il costo totale Il c coincide con il costo del lavoro cresce di 30, perché 30 è il costo di 1 unità di lavoro Unità di Salario Costo lavoro Output unitario totale 0 0 30 0 1 10 30 30 2 22 30 60 3 37 30 90 4 52 30 120 5 67 30 150 6 78 30 180 7 86 30 210 Costo totale convesso / più che proporzionale concavo / meno che proporzionale

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