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This document provides an overview of human anatomy, starting with anatomical position, macro-areas and macro-cavities. It details the main planes and axes, followed by the structure and function of the thorax and related structures.

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Posizione anatomica convenzionale: il soggetto è posto di fronte e in posizione eretta, con gli arti superiori aderenti al corpo, il palmo delle mani in avanti e gli arti inferiori uniti. (così i piani corporei si incrociano ad angolo retto). Il corpo umano è diviso in: - Macroaree Are...

Posizione anatomica convenzionale: il soggetto è posto di fronte e in posizione eretta, con gli arti superiori aderenti al corpo, il palmo delle mani in avanti e gli arti inferiori uniti. (così i piani corporei si incrociano ad angolo retto). Il corpo umano è diviso in: - Macroaree Aree del corpo virtualmente separate da piani corporei. Ciascuna macroarea è suddivisa in regioni. Ciascuna macroarea contiene una serie di visceri racchiusi nelle macro-cavità. Ciascuna macroarea si sviluppa con le altre in armonia creando delle proporzioni che variano a seconda delle fasi nel ciclo vitale. Spesso, ma non sempre, il rapporto tra queste dimensioni presenta un numero ricorrente chiamato sezione aurea. - Macro-cavità Ne esistono 4 che racchiudono organi e sistemi: 1. Cranica 2. Toracica Distinguibile in cavità pleurica e pericardica. 3. Addominale Comprende la cavità peritoneale. 4. Pelvica L’intero corpo umano per convenzione è divisibile attraverso: - 3 piani cardinali - Piano coronale o frontale Piano verticale che divide il corpo in anteriore o frontale o ventrale e posteriore o dorsale. - Piano trasversale o orizzontale o assiale Piano orizzontale, perpendicolare all’asse longitudinale del corpo, divide il corpo in superiore o craniale o prossimale o rostrale e inferiore o caudale o distale o plantare. - Piano sagittale Piano verticale che attraversa longitudinalmente il corpo e divide il corpo in destro e sinistro. Il piano medio-sagittale o mediano è unico e divide le due parti in misure uguali e simmetriche. Esistono diversi piano corporei para sagittali. - 3 assi corporei - Asse longitudinale o verticale Sul piano frontale all’inserzione con il piano sagittale. - Asse trasversale o orizzontale Sul piano trasversale all’inserzione con il piano frontale. - Asse sagittale o antero-posteriore Sul piano sagittale all’inserzione con il piano trasversale. L’incrocio tra il piano sagittale e uno specifico piano coronale produce la linea di gravità, da cui derivano vari angoli rilevanti per la posizione eretta. Torace e gabbia toracica Incisura giugulare=margine superiore dello È la porzione superiore del tronco posta tra il collo e la cavità addominale. sterno Nel torace troviamo la gabbia toracica delimitata dalle clavicole e dall’incisura giugulare (fossetta posta al centro delle due clavicole) che è il margine superiore dello sterno. Lo sterno è formato dalla parte superiore detta manubrio, dal corpo dello sterno e dal processo xifoide, che è il margine inferiore che forma l’arco costale assieme al margine inferiore delle coste. Il piano mediano-anteriore passa per il centro dello sterno. La linea clavicolare passa per la metà della clavicola. La linea paravertebrale che è parallela alla colonna vertebrale. La linea scapolare passa al centro della scapola. A livello del collo è presente il processo spinoso della vertebra cervicale C7. 1 Il torace è formato da: - Gabbia toracica Parete propri muscolo-scheletrica. Funzioni: - Protegge e isola i visceri interni - Permette la meccanica respiratoria È una parete muscolo-scheletrica composta da: - Ossa 12 coste, sterno, 12 vertebre toraciche - Muscoli intercostali Interni ed esterni. - Visceri Vasi, nervi, linfatici La gabbia toracica presenta un’apertura superiore delimitata posteriormente dalla vertebra toracica T1, lateralmente dalle prime coste e frontalmente dal manubrio dello sterno, e una apertura inferiore delimitata dal processo xifoide dello sterno, dalle coste e inferiormente dalla vertebra toracica T12. Queste aperture non sono uguali: la inferiore, infatti, è chiusa dal diaframma. Perciò l’apertura superiore è detta reale ed è in diretta comunicazione con il collo mentre la inferiore è detta virtuale e separa il torace dall’addome La componente scheletrica è formata da: - Coste Ossa piatte leggere con alta resistenza. Sono divise: ▪ in base a come aderiscono allo sterno e alla presenza di cartilagine: Vere Sono quelle che si attaccano mediante cartilagini allo sterno e sono dalla 1 alla 7. La prima si attacca al manubrio, dalla 2 alla 7 si attaccano allo sterno mediante le cartilagini. False Sono dalla 8 alla 10 e sono indirettamente legate allo sterno perché la cartilagine della costa falsa si associa alla cartilagine della costa precedente prima di andare a saldarsi con lo sterno. Fluttuanti Sono la 11 e la 12 e non si legano allo sterno. ▪ in base alla forma: Atipiche Prime due e ultime due coste. Forma irregolare. Tipiche Dalla 3 alla 10 (8). Hanno un definito angolo costale e forma composta da: o Testa o Collo o Tubercolo ▪ Faccetta articolare che si lega alla vertebra ▪ Faccetta superiore e inferiore anch’esse per legare la vertebra o Corpo della vertebra o Cartilagine sternale In sezione trasversale di una costa esternamente troviamo osso compatto, mentre internamente c’è il midollo osseo che ha una consistenza spugnosa composta dal tessuto emato-poietico per la rigenerazione delle cellule del sangue. 2 La costa presenta: ▪ un’estremità vertebrale con le tre faccette per legare le vertebre ▪ il corpo intermedio ▪ un’estremità sternale mediante le cartilagini per legare lo sterno ▪ margine superiore ▪ margine inferiore o solco costale - Vertebre Colonna Vertebrale garantisce la stazione eretta per la locomozione con gli arti inferiori, garantisce l’equilibrio e la stabilità della testa. La colonna va dalla nuca all’apice del coccige. Funzioni: ▪ Permette la locomozione garantendo la posizione eretta sostenendo il peso del corpo ▪ Protegge il midollo spinale e i nervi spinali al suo interno È formata da 33-34 vertebre. È caratterizzata da: ▪ 2 Cifosi La colonna è concava anteriormente a livello del torace (curvatura toracica) e sacro-coccigea (curvatura sacro-coccigea). ▪ 2 Lordosi La colonna è concava posteriormente formando la curvatura cervicale e lombare. La forma della colonna varia: Nell’embrione è completamente cifotica. Nei primi mesi si sviluppano i muscoli posteriori del collo per stabilizzare la testa si forma così la prima lordosi cervicale. Crescendo si sviluppano i muscoli posteriori del tronco per rimanere seduti e in piedi facendo evolvere la seconda lordosi lombare. Con l’aumento delle masse muscolari fino alla pubertà le curve aumentano fino a stabilizzarsi nelle 4 dell’adulto. Perciò la cifosi ha origine embrionale mentre le lordosi sono il prodotto dello sviluppo delle masse muscolari. Le vertebre sono divise in: ▪ Vertebre cervicali (C1-C7) ▪ Vertebre toraciche (T1-T12) ▪ Vertebre lombari (L1-L5) ▪ Vertebre sacrali (S1-S5) Sono 5 sono fuse tra loro ▪ Vertebre coccigee Sono 4 fuse tra loro Anomalie della colonna: Scoliosi: anomalia nelle curvature laterali della colonna sul piano frontale. Iper-cifosi: eccessiva curvatura della colonna nella porzione toracica. Comporta gibbosità. Iper-lordosi: eccessiva lordosi nella regione lombare della colonna. Comporta schiena cava. A seconda della regione della colonna la forma e gli elementi della vertebra cambiano forma e grandezza in relazione alla funzione che devono svolgere. Fanno eccezione le vertebre cervicali che hanno forma atipica. Costituzione delle vertebre toraciche: ▪ Corpo vertebrale Struttura solida posizionato anteriormente. Utile a garantire la stabilità e supporto alla colonna. 3 Forma cilindrica o di cuore con due facce, superiore e inferiore, che si legheranno alle coste. Tra una vertebra e l’altra ci sono i dischi intervertebrali. Le vertebre toraciche e lombari hanno il corpo vertebrale più grande rispetto alle cervicali perché svolgono un maggior ruolo di sostegno. ▪ Processi trasversi Uno per lato. Si forma dal punto di congiunzione della lamina e del peduncolo e porta verso l’esterno. Funzione: sede di inserzione muscolare e movimento. ▪ Processo spinoso Percepibile al tatto. Centrale rispetto ai trasversi Il processo spinoso di una vertebra si collega ai processi trasversi della successiva, tra cui ci sono i dischi intervertebrali. Il processo spinoso di una vertebra si collega al processo trasverso della vertebra successiva o precedente. Funzione: sede di inserzione muscolare e movimento. ▪ Due peduncoli o radici e le lamine Tra il processo spinoso e trasverso c’è la lamina. Il peduncolo invece collega il corpo della vertebra con il processo trasverso. Lamina e peduncolo formano l’arco vertebrale. Funzione arco vertebrale: protezione del midollo osseo. Tra i processi trasversi e i due peduncoli si forma con il corpo della vertebra un foro detto forame vertebrale che contiene il midollo spinale con i nervi spinali annessi. ▪ Processi articolari Funzione: Limitano i movimenti della colonna vertebrale. Ricordiamo tra le Vertebre cervicali atipiche: La C1 o atlante sostiene la testa articolandosi con i condili occipitali. La C2 o epistrofeo è formata dal processo detto dente epistrofeo. La C7 o vertebra prominente tangibile quando si piega il collo. Dischi intervertebrali Giunzione fibrocartilaginea che connette due vertebre adiacenti. Cuscinetti tra le vertebre composto da due componenti: ▪ un annulus fibroso esterno di natura cartilaginea. ▪ un nucleo polposo interno il cui centro è costituito principalmente da acqua. Più ci si allontana dal nucleo e più si riduce la percentuale di acqua. Il disco è flessibile per garantire il movimento delle vertebre, questa deformabilità è data proprio grazie alla presenza del nucleo acquoso. In caso di rottura del disco intervertebrale si ha l’ernia discale il nucleo polposo rompe l’annulus andando a comprimere le strutture contenute nel forame intervertebrale, come i nervi. - Sterno È formato da tre parti e due angoli: ▪ Manubrio A cui si attacca solo la costa 1. ▪ Corpo dello sterno A cui si attaccano dalla 2 alla 7. ▪ Processo xifoide Tra manubrio e corpo c’è l’angolo sternale o angolo di Louis in cui passa un piano che taglia l’arco dell’aorta passando tra la vertebra T4 e T5. Tra il corpo dello sterno e il processo xifoide passa un piano localizzato tra la vertebra T8 e T9 va a formare l’angolo tra il corpo dello sterno e il processo xifoide. L’angolo sternale ci permette di andare a contare le coste: 4 anteriormente a livello di questo angolo troviamo la 2°costa, posteriormente troviamo invece la 12°costa. Di conseguenza si riesce a contare anche le altre. Questo angolo ci permette di individuare anche la posizione del cuore: è collocato tra il piano passante per l’angolo sternale (T4-T5) e il piano passante per l’articolazione xifo- sternale (T8-T9), ovvero il piano che separa il corpo dello sterno dal processo xifoideo. - Strutture muscolari Connesse all’arto superiore e alla colonna vertebrale. Sono i muscoli intercostali e muscoli del diaframma. La diversa inclinazione della muscolatura intercostale è fondamentale per la meccanica respiratoria. [spazio intercostale: composto dai muscoli intercostali e dal fascio neuro-vascolare che decorre nel solco presente sul bordo inferiore della costa.] I muscoli intercostali si dividono in: - Muscoli esterni Sono inclinati e vanno dall’alto verso il basso. Man mano che si avvicinano allo sterno diminuisce l’inclinazione. Partono dalle coste vicino alla colonna ma non arrivano allo sterno: arrivano fino alla cartilagine della costa. - Muscoli interni ▪ Ossei ▪ Condrali Hanno andamento opposto agli esterni, non partono dalla colonna ma arrivano fino alla cartilagine delle coste e poiché lì non ci sono i muscoli esterni, gli interni diventeranno di fatti esterni. I muscoli intercostali esterni e interni condrali intervengono nella respirazione. Quelli ossei intervengono solo per respirazione forzata. Come permettono il movimento delle coste? Gli esterni e gli interni condrali, contraendosi, sollevano verso l’alto le coste durante il processo di inspirazione per allargare la gabbia toracica e permettere l’ingresso dell’aria. Le coste sono inclinate dall’alto verso il basso e da dietro in avanti quindi la loro elevazione provoca un movimento in avanti dello sterno. Aumenta così il diametro della gabbia toracica. I muscoli intercostali esterni provocano l’aumento del diametro trasversale della gabbia toracica mentre i muscoli intercostali interni condrali provocano l’aumento del diametro antero-posteriore della gabbia toracica. Se usati i muscoli del diaframma contribuiscono aumentando il diametro longitudinale o verticale della gabbia, perché contraendosi si abbassa aumentando ulteriormente lo spazio. Gli interni ossei, contraendosi, abbassano le coste durante il processo di espirazione. È una fase passiva. Al di sopra dei muscoli intercostali ci sono muscoli posteriori utili per la stazione eretta e con al movimento degli arti superiori. Sono muscoli lunghi. Parete toracica È attraversata da un fascio neuro-vascolare (VAN) posto nel solco costale, al di sotto delle coste lungo il bordo inferiore e composto sempre da una vena intercostale, arteria intercostale e nervo intercostale, in quest’ordine perché? Perché l’arteria contiene il sangue ossigenato che è più caldo e quindi è al centro perché deve riscaldare per contatto la vena e il nervo. Al di sopra delle coste sono presenti anche rami collaterali che comprendono anche loro una vena, una arteria e un nervo. Non sono fondamentali per la corretta vascolarizzazione ma sono di supporto. La presenza di questi fasci fa sì che l’introduzione di aghi deve avvenire al di sopra del bordo superiore della costa e mai al di sotto. 5 Da dove arriva il sangue presente nella parete toracica? La vascolarizzazione arteriosa della parete toracica può avere due origini: - Posteriormente Dall’aorta toracica con i suoi rami - Antero-lateralmente Dall’arteria succlavia con i suoi rami Questi sono due sistemi congiunti infatti sono detti sistemi anastomizzati. La vascolarizzazione venosa della parete toracica viene drenato in due modi: - Posteriormente Dal sistema delle vene azygos (posto a destra della colonna) che drena le vene intercostali posteriori. Quando la vena azygos passa al di sotto del diaframma diventa vena lombare ascendente di destra. A sinistra della colonna ho le vene emiazigos accessoria che drena il sangue superiormente e la vena emi azigos che drena il sangue inferiormente e che quando oltrepassa il diaframma diventa vena lombare ascendente di sinistra. Sia la vena emi azigos accessoria sia la vena emi azigos si formano a partire dalla vena azigos. - Antero-lateralmente Dalle vene brachio-cefaliche di destra e di sinistra che drenano le vene intercostali anteriori. Anche questi due sistemi sono anastomizzati tra loro. Il sangue arriva dalla vena cava inferiore che porta sangue deossigenato, passa per la vena lombare ascendente di destra, risale per la vena azigos fino alle vene intercostali posteriori fino ad essere poi pompato verso la parte destra del cuore. Innervazione parete toracica Nel forame della colonna è presente il midollo spinale. Da ogni segmento del midollo spinale si forma un nervo spinale. Ogni nervo ha 3 rami: - Posteriore - Anteriore Da questi rami in corrispondenza delle vertebre T1-T12 si formano le 12 coppie di nervi intercostali. - Meningeo Questa innervazione serve sia per le risposte di tipo motorio per la contrazione dei muscoli intercostali quindi per la respirazione, ma anche per farci percepire sensazioni di dolore. midollo spinale lungo 45 cm e diametro ventro-dorsale 1cm. limite superiore: segue al bulbo a livello del grande foro occipitale. limite inferiore: cono midollare, corrisponde al disco intervertebrale tra L1 e L2 nell’adulto. 2 rigonfiamenti: cervicale (C3-T1) e lombare (L2S3) per innervazione arti. Il midollo spinale termina tra la L1 e la L2 con il cono midollare. Lo spazio sottostante del canale vertebrale (L2-S2) è occupato dalla cauda equina contenuta nel sacco durale o cisterna lombare. Il midollo spinale è collegato alla periferia da 31 paia di nervi spinali che emergono dal canale vertebrale attraverso i forami intervertebrali corrispondenti. Il nervo spinale è composto da un fascio di fibre composto da assoni afferenti ed efferenti, è composto dall’unione di una: - radice posteriore o dorsale o sensitiva trasmette gli impulsi sensitivi afferenti raccolte dai recettori al midollo spinale. È costituita dagli assoni dei neuroni sensitivi afferenti dei gangli sensitivi spinali. Raccoglie informazione sensitive da precise aree cutanee dette dermatomeri. Dermatomero area cutanea innervata da una singola radice sensitiva di un nervo spinale. Sono così precisamente distribuiti che una perdita specifica di sensazioni in una certa parte del corpo indica facilmente quale nervo spinale è stato danneggiato. Da ogni nervo intercostale deriva un nervo cutaneo che divide la cute in tanti dermatomeri parzialmente sovrapposti tra loro per evitare che una regione cutanea sia priva di sensibilità. 6 - radice anteriore o ventrale o motoria trasmette informazioni motorie efferenti dal midollo spinale ai bersagli. È costituita dagli assoni dei neuroni motori del midollo spinale. Trasporta informazioni per specifici territori muscolari detti miomeri. In ogni nervo intercostale è presente un ramo cutaneo che porta la sensibilità della cute (dermatomero), e un ramo motorio che fa contrarre i muscoli intercostali (miotomi). Il midollo spinale comprende: - 31 paia di radici di nervi spinali ventrali (una per lato, motorie) - 31 paia di radici di nervi spinali dorsali (una per lato, sensitive con annessi gangli spinali) Si fondono a livello dei fori intervertebrali corrispondenti a formare 31 paia di nervi spinali: - 8 cervicali o neuromeri cervicali - 12 toracici - 5 lombari - 5 sacrali - 1 coccigeo Il midollo spinale mostra una struttura segmentaria dal punto di vista solamente funzionale e non anatomico, e queste strutture metameriche prendono il nome di neuromeri. ogni segmento del midollo spinale vede due radici che fondendosi formano un nervo spinale misto. Via via che si scende lungo il midollo spinale si nota come i neuromeri, che si originano dalle radici dei nervi spinali, si ritrovano sempre più in alto rispetto alle corrispondenti vertebre. Le radici spinali emergenti percorrono via via percorsi più lunghi per raggiungere il corrispondente foro intervertebrale di emergenza del nervo spinale. Quindi i nervi si trovano sempre più in alto delle corrispettive vertebre. Nella sezione trasversale del midollo spinale presenta: - Canale centrale midollare o ependimale - Sostanza grigia a farfalla o a H Composta da corpi neuronali organizzati in nuclei. È suddivisa in regioni dette corna o colonne a sviluppo longitudinale. Distinguiamo: ▪ Corno anteriore o ventrale o motoria ▪ Corno intermedio o grigio o motoria viscerale ▪ Corno posteriore o dorsale o sensitiva - Sostanza bianca esterna Fasci assonici mielinizzati ascendenti e discendenti che trasportano gli impulsi. È suddivisa in cordoni o funicoli ciascuno con gruppi di fasci che trasportano lo stesso tipo di informazione o sensitiva o motoria. In base al senso del trasporto distinguiamo: ▪ Fasci ascendenti sensitivi ▪ Fasci discendenti motori La colonna sensitiva dorsale riceve info somatiche dalla periferia tramite il ramo centrale dei neuroni sensitivi afferenti dei gangli sensitivi annessi alla radice dorsale del nervo spinale. Questi neuroni raccolgono le informazioni e le trasportano al midollo, sono neuroni pseudounipolari con pirenoforo o corpo cellulare situato nel ganglio spinale posto nel decorso della radice dorsale del nervo spinale. Una volta trasmesso il segnale viene elaborato e viene mandata una risposta. A livello della colonna dorsale motoria parte la radice dorsale del nervo spinale misto e mediante motoneuroni questa risposta arriva agli organi effettori. Nella radice anteriore troviamo quindi neuroni radicolari (motori somatici e viscerali). I neuroni presenti nel midollo: - non lo abbandonano mai - sono neuroni di proiezione ovvero gli assoni si portano al di fuori del midollo spinale. - Neuroni radicolari 7 ▪ Neuroni motori efferenti somatici ▪ Neuroni motori efferenti viscerali - Cavità toraciche interne la cavità toracica è divisa in 3 sub cavità: - 2 cavità pleuriche Ciascuna contenente un polmone. - 1 cavità pericardica - Organi e strutture viscerali annesse al torace Troviamo: Sistema respiratorio - Vie aeree superiori Funzioni: ▪ filtrazione dell’aria mediante i peli presenti l’aria entrata attraverso le narici incontra una fitta peluria che intrappola le particelle di polvere grossolane. ▪ nei seni paranasali ci sono cellule che producono muco per umidificare l’aria e inoltre essendo i seni irrorati da vasi sanguigni vanno anche a scaldare l’aria attuando un’azione termoregolatrice le cavità nasali sono rivestite da una mucosa fittamente irrorata da capillari il cui sangue serve a riscaldare l’aria inspirata. ▪ azione immunitaria perché è la prima barriera di difesa grazie al muco che va a trasportare le sostanze dannose la stessa mucosa nasale, che accanto a cellule epiteliali cilindriche ciliate pseudo-stratificate presenta cellule caliciformi secernenti muco, permette di umidificare l’aria inalata e depurarla intrappolando particelle estranee. Le ciglia convogliano il muco carico di residui verso il faringe dove viene deglutito. ▪ presente il senso dell’olfatto Comprendono: ▪ Cavità nasali Naso e seni paranasali ▪ Faringe Condotto muscolare imbutiforme: importante crocevia anatomico e funzionale tra gli apparati digerenti e respiratorio, per mezzo di essa passa sia l’aria sia il bolo alimentare. Viene divisa in: ▪ Rinofaringe In comunicazione con le due coane e l’orecchio medio mediante le tube di Eustachio. ▪ Orofaringe Tratto intermedio in cui sono presenti le tonsille faringee o adenoidi, organi linfoghiandolari con funzione immunitaria. ▪ Laringofaringe o ipofaringe Collegato all’esofago e in continuità con il faringe. - Vie aeree inferiori ▪ Laringe Tubo di collegamento per il passaggio dell’aria con la trachea. Regola il passaggio dell’aria e del cibo. ▪ Trachea ▪ Albero bronchiale ▪ Polmoni → Alveoli I polmoni si trovano nella cavità pleurica e non sono a diretto contatto con le coste ma sono rivestiti da una pleura: mesotelio che connette la parete interna della gabbia toracica al parenchima polmonare. È un sacco che ricopre i polmoni per evitare che siano a diretto contatto con le coste ed è essenziale per la meccanica respiratoria. I polmoni sono racchiusi all’interno di un sacco pleurico formato da mesotelio che avvolge separatamente i due polmoni. Quindi ciascun polmone ne avrà una distinta. Ogni pleura è composta da un: 8 - Foglietto viscerale Riveste la superficie dei polmoni ed è in continuità, a livello dell’ileo, con quello parietale. - Foglietto parietale È più esterno ed è disteso sulle pareti delle logge polmonari. Può essere divisa in regioni in base a dove si trova e con che strutture comunica: ▪ Regione cervicale ▪ Regione mediastinica In comunicazione con il mediastino ▪ Regione diaframmatica In comunicazione con il diaframma ▪ Regione costale In comunicazione con le coste Questi due foglietti sono in continuità formando perciò una pleura unica. La regione di connessione tra il foglietto parietale e viscerale nel polmone è rappresentato dall’ileo polmonare. Tra il foglietto parietale e il foglietto viscerale c’è la cavità pleurica. Nella cavità è presente una pressione negativa per mantenere attaccati i foglietti, un corretto passaggio di aria e il movimento dei polmoni. Come si crea? La cavità pleurica contiene inoltre un sottile film liquido che: - Lubrifica la superficie e permette alle lamine pleuriche di muoversi senza attriti l’una sull’altra durante la respirazione. - La tensione superficiale di questo liquido fornisce anche la coesione tra i due foglietti pleurici e che tiene la superficie del polmone in contatto con la parete toracica. Il polmone si espande e si riempie di aria quando il torace aumenta di volume. In alcuni punti il foglietto parietale e viscerale non sono in diretto contatto tra loro e si parla di recessi pleurici. Ne sono presenti due: - Recesso costo-mediastinico - Recesso costo-diaframmatico In condizioni di normale respirazione i polmoni non occupano tutta la cavità pleurica. C’è uno spazio in eccesso definito recesso pleurico che diminuisce con l’inspirazione e si ingrandisce con l’espirazione. Verranno riempiti durante l’inspirazione profonda. La cupola pleurica è presente nell’apertura toracica superiore, superando di 3-4cm il bordo della 1° cartilagine costale o anche la T1. Contiene l’apice del polmone che si colloca dietro il terzo mediale della clavicola e si proietta nella C7 o vertebra prominente. È una struttura che ha stretto contatto con il contenuto del mediastino superiore. Ha rapporto con il plesso branchiale, il ganglio stellato simpatico e i vasi vertebrali. Polmoni Organi che attuano lo scambio gassoso tra ossigeno e anidride carbonica a livello degli alveoli polmonari. Il polmone destro è leggermente più grande del sinistro, in cui è presente il cuore. Hanno forma conica a cui è stato asportato 1/4 mediale, con la base orientale in basso e l’apice superiore arrotondato. Entrambi i polmoni hanno una faccia esterna, che è a contatto con le coste, e una faccia interna, che è a contatto con la cavità mediastinica. La porzione centrale del polmone è detta ilo polmonare in cui convogliano: i nodi linfatici bronco-polmonari le vene polmonari il bronco intermedio le arterie polmonari - Polmone destro ▪ Faccia esterna Presenta 2 fissure e 3 lobi (superiore, intermedio e inferiore). 9 Le fissure sono piccoli solchi: uno orizzontale e uno obliquo. Ha l’apice al di sopra delle clavicole. La fissura orizzontale si trova appena sotto la costa 5, mentre la fissura obliqua attraversa la costa 6 e 7. ▪ Faccia mediastinica La fissura orizzontale delimita il lobo superiore in cui riusciamo a vedere dei solchi: solco della prima costa solco della vena brachio-cefalica solco della vena azygos Tra la fissura orizzontale e la obliqua si ha il lobo medio in cui c’è l’impronta cardiaca. La fissura obliqua forma anche il lobo inferiore, che è il più grande e in cui ci sono altre impronte. Il versante più in basso del lobo inferiore è detta superficie diaframmatica del polmone perché è a contatto con il diaframma. - Polmone sinistro ▪ Faccia esterna Presenta 1 fissura e 2 lobi. Ha una lingula perché ospita il cuore. È spostato più in basso del destro ma nonostante questo anche il suo apice supera la sommità della clavicola. La fissura è presente al di sotto della costa 5. Posteriormente la fissura la troviamo in corrispondenza della T3. ▪ Faccia mediastinica La singola fissura obliqua divide il polmone in due lobi: nel lobo superiore è presente: l’apice il solco dell’arteria succlavia il solco della vena brachio-cefalica il solco della prima costa il solco della trachea/esofago impronta cardiaca nel lobo inferiore è presente: il solco dell’arco aorta superficie inferiore diaframmatica impronta dell’esofago/prima costa ma in generale continuano i solchi nel lobo superiore. Trachea-bronchi È un tubo che in sezione trasversale ricorda il ferro di cavallo: - rivestimento esterno connettivale - 16-20 anelli di cartilagine ialina - fibre interne elastiche Al termine della trachea c’è una biforcazione per tramutarsi in bronchi principali di dx e sx. L’angolo di biforcazione è di 70°: il bronco principale di destra è più corto, più verticale e più grande di quello di sinistra. (quindi l’aria arriva prima al polmone di dx) Alla regione in cui comincia la biforcazione nel due bronchi si ha lo sperone o carena tracheale. I bronchi principali a loro volta si ramificano in bronchi lobari o secondari. A destra il bronco principale si ramifica in 3: bronco lobare superiore, medio e inferiore. A sinistra il bronco principale si ramifica in 2: bronco lobare superiore e inferiore. Ogni bronco lobare raggiungerà un lobo nel polmone, perciò, a destra se ne avranno 3 mentre a sinistra solo 2. In sezione trasversale dall’interno all’esterno troviamo tonache: - mucosa 10 con un epitelio respiratorio di tipo cilindrico pseudo-stratificato ciliato con cellule mucipare (in grado di secernere muco quando passa l’aria) caliciformi. Ci sono anche cellule staminali per rimpiazzare vecchie cellule o danneggiate. - lamina propria tessuto connettivo - sottomucosa con ghiandole mucose e sieromucose - avventizia con anelli di cartilagine ialina incompleta o a forma di C. I bronchi lobari ramificano in bronchi segmentari o terziari. Grazie alla ramificazione dell’albero bronchiale, i nostri polmoni nei diversi lobi possono essere distinti in vari segmenti: Il polmone di destra, essendo più grande, può essere suddiviso in 10 segmenti. Il polmone di sinistra in 8 segmenti. In condizioni patologiche questi segmenti possono essere rimossi senza intaccare il funzionamento del restante polmone. (segmentectomia) I segmenti sono separati da setti di tessuto connettivo. Ciascun segmento è collegato ai bronchi terziari. L’albero bronchiale è divisibile funzionalmente in due parti: - parte di conduzione utile per il trasporto dell’aria. È composto da trachea, bronchi principali, bronchi lobari e bronchi segmentari. I bronchi segmentari ramificano a formare i bronchioli, che a loro volta ramificano in bronchioli terminali. A livello del bronchiolo terminale non saranno più presenti elementi cartilaginei ma solo una membrana. - parte per gli scambi gassosi utile per gli scambi gassosi I bronchioli terminali ramificano a formare i bronchioli respiratori a livello dei quali si hanno gli scambi gassosi. Hanno infatti una membrana molto sottile proprio per facilitare gli scambi gassosi. Dai bronchioli respiratori dipartono dotti alveolari che conducono l’aria a sacchi alveolari fino agli alveoli dove avvengono gli scambi. L’alveolo ha una forma a grappolo con dotti e sacchi alveolari. Durante l’atto respiratorio è fondamentale lo stato della muscolatura liscia che regola il calibro delle ‘tubature’ per trasportare il giusto apporto di aria. In casi patologici può succedere che il calibro dei bronchi si modifichi in modo errato riducendosi a causa di una iperattività della muscolatura determinando malattie ostruttive come asma. Ogni lobo polmonare è l’unità strutturale autonoma più piccola e comprende 5-15 acini. È ventilato da un bronchiolo lobare posto al centro e da 3-5 bronchioli terminali, ed è circondato da setti fibrosi inter-lobulari. Ogni acino polmonare è ventilato da un bronchiolo terminale. L’alveolo si trova nell’ilo polmonare. Meccanica Respiratoria Durante l’Inspirazione il torace si espande (grazie alla contrazione dei muscoli intercostali esterni e interni condrali) e, a causa dell’unione fra la pleura parietale e viscerale, provoca una espansione del polmone che a sua volta provoca una pressione negativa nelle vie aeree con risucchio dell’aria. Questa pressione negativa la troviamo perfino a livello alveolare. Nel momento stesso in cui i muscoli inspiratori cessano la contrazione, la forza elastica del polmone tira verso di sé passivamente la parete toracica e il diaframma creando a sua volta una pressione positiva nelle vie aeree con espulsione dell’aria. 11 Il diaframma interviene nella respirazione: Quando si contrae, si abbassa aumentando il diametro trasverso del torace per far allungare ulteriormente i polmoni. Quando si rilassa, risale diminuendo il diametro trasverso del torace. Si effettuano percussioni dall’alto verso il basso per capire a che livello e se è presente un’ostruzione delle vie aeree. Polmoni, trachea e albero branchiale – punto di vista microscopico - porzione di conduzione Procedendo verso la porzione respiratoria diminuiscono il diametro delle vie aeree e le placche cartilaginee che si esauriscono al livello del bronchiolo. Al contrario aumentano il numero di rami. - porzione respiratoria Nel bronchiolo terminale esternamente è presente una muscolatura liscia, al di sotto sono presenti fibre elastiche. Gli alveoli polmonari saranno presenti a partire dal bronchiolo terminale, prima non sono presenti quindi prima non avvengono scambi ma viene solo trasportata aria. I bronchioli presentano quindi acini formati da sacchi alveolari e alveoli, all’interno dei quali ci sono i pori di Kohn. In ogni acino ci sono circa 7 pori di Kohn. Gli alveoli hanno struttura sacciformi circondati da capillari derivanti da arterie polmonari. i grappoli sono collegati tra loro mediante dotti alveolari. ogni Polmone ha circa 150 milioni di alveoli e questo conferisce l’aspetto spugnoso al polmone. Cellule dell’albero bronchiale: ▪ cellule basali cellule staminali arrotondate. Piccole cellule arrotondate sono elementi staminali in grado di dividersi per mitosi e sostituire altri tipi di cellule epiteliali. Si trovano a contatto con la lamina basale e sono più numerose nei condotti più ampi. ▪ cellule ciliate presentano ciglia utili a trattenere le sostanze che non devono raggiungere l’alveolo per evitare di ostruirlo. Possono essere sia di tipo cilindrico sia cubico. Sono cellule che forniscono la spinta orientata per generare la corrente di depurazione mucociliare dell’albero bronchiale esse variano in altezza, da cilindriche a cubiche e possiedono ciascuna fino a circa 300 ciglia che si sollevano dalla superficie apicale. ▪ cellule caliciformi forma a calice, contengono una serie di vescicole all’interno perché sono in grado di secernere muco. Sono presenti a partire dalla trachea fino ai bronchioli. Sono presenti nelle vie aeree a partire dalla trachea fino ai piccolo bronchi, ma sono di norma assenti a partire dai bronchioli. La regione apicale di queste cellule è ripiena di grandi vacuoli di secrezione ricchi di mucigeno. Microscopia bronchioli: - Sono i condotti dell’albero respiratorio compresi tra il 12 e il 15 ordine di diramazioni - Diametro da

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