Le strategie enunciative PDF
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Universitas Mercatorum
Serena Gennaro
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This document, "Le strategie enunciative," is a university-level study on communication strategies, specifically focusing on the techniques used in journalism. It examines the voices, objectivity and textual analysis within the context of news reports and articles.
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Serena Gennaro - Le strategie enunciative Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.194...
Serena Gennaro - Le strategie enunciative Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 1 di 7 Serena Gennaro - Le strategie enunciative Indice 1 LE VOCI DEL GIORNALE...................................................................................................................................... 3 2 L’OGGETTIVITÀ.................................................................................................................................................. 5 3 L’ANALISI DEL TESTO......................................................................................................................................... 6 BIBLIOGRAFIA............................................................................................................................................................. 7 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 2 di 7 Serena Gennaro - Le strategie enunciative 1 Le voci del giornale Per analizzare le strategie enunciative del discorso è necessario distinguere i soggetti empirici dell'atto comunicativo (ovvero giornalisti e lettori) dai loro simulacri interni al testo (ovvero narratore e narratario). Come suggerito da Peverini (2012, p.84): «La domanda a cui rispondere è dunque: quali sono e come emergono nel testo le ‘voci del giornale’?» La voce del giornale è quella che ciascuno di noi avverte nel momento della lettura, tanto che, come suggerito da Lorusso e Violi (2012, p. 59): “Avvertiamo un quotidiano come dotato di una specifica identità, che ci fa dire ‘il giornale è all’opposizione’ o ‘sostiene il governo’ o ‘è contro la guerra’, etc., come se si trattasse in effetti di una singola persona o di un gruppo omogeneo e riconoscibile. Un giornale però non ha evidentemente solo un autore empirico, ma è il risultato di una scrittura che potremmo definire polifonica, che prevede una miriade gli autori empirici diversi: giornalisti, inviati, esperti, firme, ospiti illustri, oltre alle varie figure di politici, personaggi pubblici o gente comune di volta in volta intervistate che possono prendere la parola per esprimere le loro opinioni, le quali possono anche non coincidere con le posizioni della testata in quanto tale. Si può ancora parlare di voce del giornale, o non sarà piuttosto necessario riferirsi a voci differenti?”. Quando pensiamo al giornale quotidiano allora sarà necessario ricorrere al concetto di annunciatore delegato, come per esempio il direttore di un giornale, la cui presenza visibile all'interno di un giornale può variare molto. Se per esempio in nel caso di Eugenio Scalfari (Lorusso e Violi, 2012, p.60): “l'ancoraggio enunciativo fra testata e direttore, in quanto enunciatore delegato, era così alto da produrre quasi identificazione completa”, in molti altri casi il direttore rimane, sul piano enunciativo, maggiormente in disparte. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 3 di 7 Serena Gennaro - Le strategie enunciative Un’altra delle figure che tradizionalmente ricopre il ruolo di annunciatore delegato e si propone di fornire interpretazioni e chiavi di lettura dei fatti, è quella dell'editorialista, una firma riconosciuta e autorevole del giornale che propone il punto di vista della testata su determinati fatti o circostanze. La semiotica separa nettamente il piano dell'enunciato e il piano dell'enunciazione. Se a livello dell'enunciato possiamo ricostruire i contenuti di un testo e la loro struttura narrativa, sul piano dell'enunciazione possiamo ricostruire quale struttura comunicativa è presente in ciascun testo. La dimensione comunicativa extra testuale, ovvero quella dei soggetti empirici del processo, come giornalisti, inviati e lettori, non deve essere confusa con la dimensione comunicativa interna al testo. Nel caso della dimensione comunicativa extra testuale parleremo di emittente e destinatario, per quanto riguarda la dimensione comunicativa si parla invece di enunciatore ed enunciatario. Come ricordato da Lorusso e Violi (2012, p. 56): «questa distinzione è molto importante perché traccia una netta linea di demarcazione fra i soggetti empirici reali che entrano nel processo comunicativo (…) e le loro rappresentazioni testuali, che possono essere viste come simulacri di quelle figure reali». Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 4 di 7 Serena Gennaro - Le strategie enunciative 2 L’oggettività L’enunciazione, come attività di produzione, è sempre presente nell’enunciato, o sotto forma di traccia esplicita (come un pronome o un riferimento al luogo nel quale un articolo viene scritto) o in forma meno evidente. Un giornalista può per esempio scrivere il proprio articolo in prima persona sottolineando le proprie opinioni e commenti costruendo così una narrazione soggettiva, oppure all'interno di un articolo si può anche scegliere di presentare i fatti in modo maggiormente neutrale, scrivendo in terza persona come se il racconto proponesse in una prospettiva oggettiva i fatti narrati. La oggettività di un racconto in terza persona è in realtà solo apparente in quanto, come suggerito da Lorusso e Violi (2012, p. 56): «Il soggetto dell'enunciazione non è mai assente, ma si è come occultato all'interno del proprio enunciato». Dal punto di vista semiotico la retorica della notizia pura che riporta i fatti separatamente dall'idea personale dal commento del giornalista, si rivela unicamente una strategia enunciativa. La strategia dell’oggettività produce specifici effetti di senso all'interno del testo e mira a dare un'impressione di realtà e verità. Come suggerito da Lorusso e Violi (2012, p. 63) a questo proposito: “Da molte parti è stato rilevato come la stampa italiana attuale tende sempre più a prevalere la funzione di commento su quella di pura informazione; questa è naturalmente una conseguenza di quella trasformazione complessiva del sistema dei media (…) che tende a spostare su altri media - in particolare televisione e internet - l'informazione, trasformando il quotidiano in luogo di elaborazione, commento ed eventualmente anche intrattenimento.” Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 5 di 7 Serena Gennaro - Le strategie enunciative 3 L’analisi del testo Obiettivo dell'analisi semiotica del testo è ricostruire il processo che porta alla produzione dell'enunciato, attraverso gli elementi del piano dell'enunciazione. Ai fini dell’analisi è necessario comprendere quello che Greimas definisce débrayage, ovvero l’atto di allontanamento del soggetto empirico reale (nel nostro caso il giornalista che scrive l'articolo) che rimane esterno al testo, per considerare il soggetto dell'enunciazione (simulacro) interno al testo. All'interno del testo possono essere costruite complesse strategie enunciative che possono essere descritte tramite le categorie di débrayage ed embrayage, laddove quest’ultimo è inteso come la ricostruzione delle figure originarie, esterne al testo. Per quanto riguarda lo stile enunciazionale che identifica l'identità di ciascun quotidiano, è possibile individuare due opposte strategie: lo stile soggettivante e lo stile oggettivante. Attraverso lo stile soggettivante, come suggerito da Peverini (2012, p.91): «L'enunciatore marca in modo evidente la sua presenza all'interno del discorso rivendicando il proprio punto di vista, esprimendo giudizi di valore, orientando la lettura degli eventi in modo dichiarato». Attraverso lo stile oggettivante, invece: «l'enunciatore evita di prendere apertamente posizione all'interno del suo discorso, ad esempio cancellando qualsiasi riferimento ad un punto di vista personale, dando la parola ad enunciatori delegati (…) allo scopo di fare emergere l'effetto della massima imparzialità rispetto agli eventi». Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 6 di 7 Serena Gennaro - Le strategie enunciative Bibliografia G. Fabris, La pubblicità. Teorie e prassi, FrancoAngeli, 1992 G. Marrone, Corpi sociali. Processi comunicativi e semiotica del testo, Einaudi, Torino, 2001 A. Lorusso, P. Violi, Semiotica del testo giornalistico, Laterza, 2004 A. Greimas, J.Courtés, Semiotica. Dizionario ragionato della teoria del linguaggio, Mondadori, 2007 P. Peverini, I media: strumenti di analisi semiotica, Carocci, Roma, 2012 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633). 7 di 7