Psicologia Della Comunicazione - Concetti Base PDF

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Università degli Studi di Ferrara

2024

Tania Cerni

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psicologia della comunicazione comunicazione teorie della comunicazione studio della comunicazione

Summary

These are lecture notes on the basic concepts of communication (Italian). The lecture notes include the academic year, 2024/25, and the lecturer's name and email address. The notes cover topics such as the definition of communication, the role of context, different approaches to communication, and theories like the Shannon-Weaver model and the semiotic triangle.

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PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE 1. CONCETTI BASE a.a. 2024/25 Docente: Tania Cerni [email protected] cosa significa «comunicare»? “Il fallimento di una relazione è quasi sempre un fallimento di comunicazione.” Zygmunt Bauman (sociologo e filosofo) La...

PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE 1. CONCETTI BASE a.a. 2024/25 Docente: Tania Cerni [email protected] cosa significa «comunicare»? “Il fallimento di una relazione è quasi sempre un fallimento di comunicazione.” Zygmunt Bauman (sociologo e filosofo) La comunicazione: definizione - dal latino «communico»: mettere in comune, rendere partecipe Processo interpersonale e sociale che consente a individui e/o gruppi di scambiare informazioni e creare significati condivisi - In riferimento al presente, passato o futuro - Condividendo o non condividendo lo stesso luogo/tempo - Avviene in un ambiente sociale -> carattere relazionale della comunicazione La relazione Condivisione tra partecipanti di: - un sistema di suoni significativi - un sistema di segni e significati - un insieme di regole e di convenzioni La distinzione fra comunicazione e comportamento Comportamento = qualsiasi azione motoria di un individuo, percepibile in qualche maniera da un altro ogni comunicazione è un comportamento, in quanto si esprime attraverso azioni manifeste non tutti i comportamenti sono comunicazione: esistono forme di comportamento che possono essere informative ma non comunicative Anolli, 2017 Comunicazione = «scambio interattivo osservabile fra due o più partecipanti, dotato di intenzionalità reciproca e di un certo livello di consapevolezza, in grado di far condividere un significato sulla base di sistemi simbolici e convenzionali di significazione e di segnalazione secondo la cornice culturale di riferimento» Anolli, 2017 I concetti base della comunicazione - Indice argomenti 1. Approccio matematico - Modello di Shannon & Weaver 2. Approccio semiotico - Il triangolo semiotico - Intenzionalità e indizi contestuali 3. Approccio pragmatico - Teoria degli atti linguistici di Austin - Le massime conversazionali di Grice - La pragmatica della comunicazione e i 5 assiomi - Competenza comunicativa 1. Approccio matematico: Modello di Shannon & Weaver (1949) Comunicazione come trasmissione di informazioni Rumore interno o esterno CODIFICA DECODIFICA Trasmittente Fonte/ / Ricevente Canale / Destinatario Mittente Trasmettitor e Ricevitore Segnale Messaggio Segnale Messaggio ricevuto FEEDBACK Fonte/ - persona o oggetto che ha un messaggio da inviare ad un destinatario. Mittente Esempio: il parlante che fa una chiamata telefonica Trasmittente / - persona o strumento che converte il Messaggio mes (CODIFICA) in Trasmettitor.. Esempio : Il cellulare Segnale e - infrastruttura che veicola il segnale. Esempio : la rete Canale Ricevente - persona o strumento che riceve il segnale e lo interpreta (DECODIFICA). / Ricevitore Esempio : cellulare del destinatario - persona o oggetto che riceve il messaggio. Esempio: chi riceve la Destinatario chiamata - forza qualsiasi che può interferire con la corretta trasmissione del Rumore segnale. Può essere esterno o interno. Esempio: malfunzionamento I limiti del modello Modello lineare one-way - Creato principalmente per spiegare sistemi di comunicazione: radio, telegrafo, telefono - Feedback: non appartiene al modello originale - Non ideato per spiegare la comunicazione faccia a faccia Modello contenitore: - Il messaggio è contenuto nelle parole - La comunicazione avviene quando un messaggio è inviato e ricevuto - Non tiene conto dell’intenzionalità dei messaggi e del contesto 2. Approccio semiotico Semiotica: scienza che studia la vita dei segni nel quadro della vita sociale - analizza come i significati vengono creati, comunicati e interpretati attraverso vari sistemi di segni, che possono includere il linguaggio, le immagini, i gesti, i suoni e altri mezzi di comunicazione. La comunicazione è possibile tramite un processo di significazione: capacità di generare significati (= rapporto fra la realtà da comunicare e i codici o i sistemi con cui si comunica). Segno o simbolo: qualcosa che sta per qualcos’altro. Il triangolo semiotico Ogden e Richards (1923) Rappresentazione mentale (o concetto, idea) corrispondente al simbolo il simbolo ha un rapporto diretto REFERENZA solo con la referenza, non con il referente « cuore » sta per SIMBOLO o SEGNO REFERENTE Sistemi segnici usati Elemento reale (o egli scambi oggetto) a cui si comunicativi. riferisce il simbolo Esempio: la parola un altro esempio… REFERENZA « batterie » SIMBOLO o SEGNO REFERENTE Intenzionalità (Grice, 1975) L’emittente manifesta l’intenzione di comunicare al ricevente e il significato viene costruito nella relazione interpersonale. - Intenzionalità: proprietà di un’azione compiuta in modo deliberato, volontario e di proposito per raggiungere un certo scopo - Scambio comunicativo: quando il messaggio è prodotto intenzionalmente dall’emittente ed è riconosciuto e interpretato dal destinatario COMUNICAZIONE versus INFORMAZIONE Scambio volontario e consapevole di un Trasmissione involontaria di un segnale messaggio Livelli di intenzionalità (Grice, 1975) - Intenzionalità informativa: volontà di comunicare un certo contenuto al destinatario ▪ A trasmetta a B qualcosa che non sa - Intenzionalità comunicativa: volontà di coinvolgere il destinatario e condividere un contenuto ▪ A vuol rendere consapevole B di qualcosa di cui prima non era consapevole Contesto A seconda del contesto uno stesso messaggio può assumere significati diversi. - Nel processo di interpretazione, chi comunica usa le informazioni fornite dal contesto per ridurre le ambiguità. - Processi inferenziali: Abilità di dedurre informazioni non esplicitate nel messaggio - Collegare le informazioni tra loro e con le informazioni già possedute e dedotte dal contesto Esempio: «Sono già le 8!» Indizi contestuali: Deissi Piano della comunicazione relativo agli elementi di un messaggio che consentono un riferimento diretto alla situazione del discorso nello spazio e tempo. - spaziale: qui, là - temporale: ora, domani - di persona: tu, lei Indizi contestuali: Presupposizione Informazione implicata alla base di un enunciato, condivisa dagli interlocutori e data per scontata ENUNCIATO PRESUPPOSIZIONE Pioveva anche ieri Piove ANCHE oggi Piove sempre Non se ne può più di questa pioggia Mario ha riparato la La bicicletta si era rotta bicicletta Indizi contestuali: Implicatura conversazionale (Grice, 1975) Cosa viene detto versus Cosa viene inteso = Impegno reciproco ad integrare il significato letterale del messaggio con conoscenza già possedute. Le implicature conversazionali sono negoziate, e dipendono dal contesto ENUNCIATO IMPLICATURE Enrico è una persona spregevole Enrico è un MOSTRO Enrico è bravissimo a fare qualche cosa 3. Approccio pragmatico Tre settori per lo studio della comunicazione umana: - Sintassi: lo studio delle relazioni formali tra i segni - Semantica: lo studio del significato dei segni - Pragmatica: lo studio dell’uso dei significati - Pragmatica: Branca della linguistica che studia come il contesto influenza l'interpretazione del significato nel linguaggio. Si concentra sull'uso pratico del linguaggio come azione. Importanza di: ▪ relazione tra i segni e coloro che li interpretano ▪ processi impliciti della comunicazione La teoria degli atti linguistici di Austin (1962) «Dire qualcosa equivale a fare qualcosa» - Un enunciato non descrive solo un contenuto, ma serve a compiere delle vere e proprie azioni in ambito comunicativo. 3 tipi di atti linguistici: ▪ Atti locutori: ciò che il parlante dice ▪ Atti illocutori: le intenzioni comunicative del parlante ▪ Atti perlocutori: effetti del parlante sull’interlocutore Atti locutori Atti illocutori Atti perlocutori Atti DI dire qualcosa Atti NEL dire qualcosa Atti CON il dire qualcosa = Ciò che un parlante dice, = Intenzioni comunicative = Gli effetti che la azioni che si compiono per del parlante comunicazione produce il solo fatto di parlare. sull’interlocutore Esempi «Ti chiedo perdono» Ammettere la propria colpa e voler Ottenere il perdono dell’altro fare pace «Ti dichiaro colpevole» Disapprovare l’altro Ottenere che l’altro si scusi o ripari al suo torto «Corri, ché c’è un incendio» Incitare ad evitare il pericolo Fare in modo che l’altro si metta in salvo Forza degli atti linguistici Ogni atto linguistico può essere modulato, sul piano pragmatico, con più o meno forza - Atti locutori: ciò che si dice può essere rinforzato con il tono - Atti illocutori: ciò che si fa nel dire può essere modulato con la scelta delle parole (mi dispiace vs. sono desolato; devi farlo vs. potresti farlo) - Atti perlocutori: possono ottenere diversi effetti sull’interlocutore (a seconda del contesto, delle credenze, dello stato d’animo di entrambi, delle motivazioni, ecc.) Le massime conversazionali di Grice (1975) Principio di cooperazione: accordo di base tra i partecipanti per dare il proprio contributo allo scambio comunicativo. - Stabilisce le regole implicite che guidano la comunicazione efficace, sottolineando l’importanza della cooperazione reciproca. «Dai il tuo contributo al momento opportuno, così com’è richiesto dagli scopi e dall’orientamento della conversazione in cui sei impegnato» - Si articola in 4 regole o massime conversazionali : 1. Qualità 2. Quantità 3. Relazione 4. Modo 1. Massima della quantità Dare le informazioni necessarie per comprendere il messaggio - Da un contributo tanto informativo quanto richiesto → Il messaggio deve soddisfare la richiesta di informazioni in modo adeguato agli scopi della conversazione - Non dare un contributo meno o più informativo del necessario → Non deve fornire poche o troppe informazioni rispetto al necessario Esempio di violazione: Vedere una scatola di cereali con l’etichetta “0% escrementi di topo!” 2. Massima della qualità il contenuto del messaggio deve essere attendibile - Non dire ciò che cedi falso → il contenuto del messaggio deve essere vero - Non dire ciò per cui non hai prove adeguate → il contenuto del messaggio deve essere sostenuto da prove adeguate Esempio di violazione: mentire sulle proprie abilità in un curriculum, dare indicazioni stradali scorrette 3. Massima della relazione (o della pertinenza) I partecipanti devono fornire informazioni che siano pertinenti con la comunicazione in corso - Il messaggio deve essere pertinente, cioè deve essere relativo all’argomento della comunicazione Esempio di violazione: rispondere intenzionalmente in maniera evasiva a una domanda d’esame su cui non si è preparati 4. Massima di modo(o della maniera) La comunicazione deve essere chiara e non ambigua - Evita espressioni oscure - Evita le ambiguità - Sii breve - Sii ordinato nell’esposizione Esempio di violazione: Usare espressioni fuorivianti per non far comprendere il significato della conversazione a chi è presente in quel momento (ad esempio, bambini o estranei). Un esempio divertente: La supercazzola La pragmatica della comunicazione umana – Watzlawick et al. (1971) - Il linguaggio ha conseguenze sul piano del comportamento e delle relazioni. - Ruolo della comunicazione nella costruzione della realtà soggettiva delle persone e nella determinazione della qualità delle relazioni interpersonali. La pragmatica della comunicazione è una teoria generale dell’interazione nella comunicazione interpersonale basata su 5 assiomi. I 5 assiomi della comunicazione - Sono proprietà della comunicazione e regole da seguire per una comunicazione efficacie In sintesi: - Tutto è comunicazione: non solo parole (comunicazione verbale) e gesti (comunicazione non verbale), ma anche silenzi e comportamenti. Ogni azione, o inazione, trasmette un messaggio. - Ogni comportamento è comunicazione e ogni atto comunicativo è un comportamento: la comunicazione, essendo intrinsecamente relazionale, plasma e modifica costantemente le relazioni sociali. questa non è una comunicazione 1. Non si può non comunicare Qualunque comportamento manifestato da una persona in presenza di una o più persone, indipendentemente dalla consapevolezza e intenzionalità comunicativa è comunicazione è possibile: non rispondere (passività, fuga) MA NON È POSSIBILE NON rifiutarsi di rispondere COMUNICARE QUALCOSA! rispondere senza rispondere 2. Ogni comunicazione veicola un CONTENUTO e una RELAZIONE La relazione fornisce una chiave di lettura del contenuto Ci sarebbe da fare Fai quel quel lavoro! lavoro! magari più tardi se mi resta tempo non ho tempo 3. La natura di una relazione dipende dalla PUNTEGGIATURA delle sequenze di comunicazione tra comunicanti Il modo di interpretare la comunicazione è funzione della relazione tra i comunicanti e della punteggiatura (interpretazione della realtà, punto di vista) di chi interpreta - La stessa realtà comunicativa può essere letta in modi diversi a seconda della punteggiatura adottata. Non parla e si chiude in Brontola perché se stesso perché l'interlocutore A non l’interlocutore B parla e si chiude in se brontola stesso 4. Gli esseri umani comunicano con il modulo DIGITALE e con il modulo ANALOGICO Modulo DIGITALE Modulo ANALOGICO Attraverso la combinazione di Attraverso l’espressione e i suoni (e quindi di parole) si movimenti del corpo si possono possono esprimere un numero esprimere in modo IMMEDIATO INFINITO di messaggi in modo alcune emozioni e sensazioni DETTAGLIATO e PRECISO non altrimenti comunicabili (canale verbale: veicola gli (canale non verbale: veicola gli aspetti di contenuto) aspetti di relazione) «va tutto bene» 5. Gli scambi di comunicazione sono SIMMETRICI o COMPLEMENTARI a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza Nelle relazioni simmetriche si ha un rapporto paritario tra Nelle relazioni gli attori della comunicazione complementari uno degli attori in un momento specifico dell’interazione riconosce le posizioni e l’interdipendenza dell’altro. Alcuni tipi di relazione sono stabiliti dal contesto sociale-culturale I due tipi di relazione non sono positivi o negativi di per sé. Entrambe sono positive o negative a seconda delle situazioni La competenza comunicativa - Accanto alla padronanza delle regolarità formali di una lingua e al saper costruire frasi ben formate da un punto di vista sintattico, comprende anche la capacità di produrre enunciati adeguati alla specifica situazione comunicativa (Dell Hymes, 1971) - Grado in cui gli individui soddisfano e percepiscono di aver soddisfatto i loro scopo in una data situazione sociale (Parks, 1994) - intenzionalità, consapevolezza ed efficacia. La competenza comunicativa - Competenza sintattica: capacità di produrre frasi formalmente corrette e di comprenderle come tali in base a regole grammaticali. - Competenza semantica: capacità di associare le parole (significanti) agli oggetti, eventi o situazioni (significati) cui corrispondono. - Competenza pragmatica: capacità di comunicare tenendo conto del contesto in cui avviene la comunicazione. Dalla competenza semantica alla competenza pragmatica. Video di interesse: - Il potere delle parole giuste | Vera Gheno | TEDxMontebelluna https://www.youtube.com/watch?v=BTZq2q_Cicg

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