Lezione 1: Dalla Rivoluzione Industriale alla Riforma dello Spazio Urbano - PDF
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Questo documento fornisce una panoramica sulla rivoluzione industriale e le sue implicazioni sulle trasformazioni urbane. Vengono discussi concetti come il fenomeno dell'inurbamento e le trasformazioni della città e del lavoro.
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LEZIONE 1: Dalla Rivoluzione Industriale alla Riforma dello Spazio Urbano 1 Il nome del corso riprende il filosofo Mumford (1954) che scrisse “la cultura della città moderna”. Lo scopo di questo corso è comprendere la città come un oggetto, è il teatro in cui si può leggere la storia, quindi capire...
LEZIONE 1: Dalla Rivoluzione Industriale alla Riforma dello Spazio Urbano 1 Il nome del corso riprende il filosofo Mumford (1954) che scrisse “la cultura della città moderna”. Lo scopo di questo corso è comprendere la città come un oggetto, è il teatro in cui si può leggere la storia, quindi capire anche come si sviluppa la civiltà. Capiremo: Trasformazioni della città = le nostre trasformazioni La modernità non ancora terminata Fenomeno di inurbamento Tecniche e macrostrutture Come cerchiamo una via di uscita dalla modernità perché ha avuto un impatto ecologico ai danni dell’uomo Perché siamo dei moderni critici Moderno è un concetto elastico. Modernità: Baudelaire, il pittore della vita moderna Mumford = tecniche e culture, appartiene ad un momento speciale in cui lottano varie forze. Dobbiamo riferirci ad un complesso sistema: Fine X secolo, il medioevo che non deve essere considerato un periodo buio 2^a ondata, macchina a vapore di Watt 3^a ondata, 1930 (epoca contemporanea) tecnica che si unisce al contesto biologico INGHILTERRA rivoluzione industriale a pari passo con l’innovazione tecnica, vennero creato nuovi strumenti tecnologici, ciò incrementò lo sviluppo della società tramite la politica. Gli orientali hanno bloccato i viaggi di scoperta perché ha affogato le classi sociali che volevano l’innovazione. POTENZA COLONIALE DELL’INGHILTERRA nel 1700 l’Inghilterra aveva il monopolio del mare; il capitalismo nato in parte del 1600 trovò enormi mercati che richiedono innovazioni; quindi l’Inghilterra è stimolata a produrre grazie all’offerta della domanda. Ci sono stati dei mutamenti tecnologici in quanto chiunque poteva contribuire allo sviluppo del sistema industriale. 1764 “Spinning Jenny”, Hargreaves, per la tessitura 1769 “Filatoio Idraulico”, Arkwright 1784 “Macchina a Vapore” 1790 “Filanda a Vapore” 1812 “Locomotiva a Vapore”, Stevenson Ci fu una transizione demografica a causa del crollo della mortalità e seguita da una crescita della popolazione e quindi da un inurbamento di grandi masse e quindi anche una rivalutazione dei trasporti. La Modernità viene vista quindi come qualcosa in continuo mutamento, come una distruzione creativa continua. L’unica eccezione al mutamento l’abbiamo con il medioevo, dove per 1000 anni non c’è mai stato un cambiamento. La Borghesia esiste solo se la tecnologia muta, questo pensiero fa parte del sistema capitalistico di Marx. La condizione di esistenza delle classi precedenti era una condizione normale secondo la quale non c’era innovazione, quindi la società era CONSERVATIVA. Quando l’industria entra in città (sede della produzione industriale) cambia il metodo di fabbrica che diventa più mirato al profitto, anche perché l’economia urbana è più attraente di quella agricola e i salari più elevati della città producono un fenomeno di migrazione. La differenza tra poveri e ricchi era molto più marcata in età vittoriana, in cui c’era oltre che un’emergenza sociale, anche una igienico-sanitaria (workhouses). La soluzione ai fenomeni di migrazione verso la città vennero “risolti” con la creazione di case back to back costruite vicino alle fabbriche, queste case, come suggerisce il termine sesso erano unite una all’altra e affacciavano sulle strade. 1753 – Essai Sur l’Architecture, Paris (Marc-Antoine Laugier) – l’urbanistica non cambia, cambia l’economia Rosseau – ingresso a Parigi, 1782 città come ambiente invisibile, di corruzione, squallido, ambiente di povertà dove il progresso è distruttivo. LEZIONE 2: Dalla Rivoluzione Industriale alla Riforma dello Spazio Urbano 2 Per la prima volta nella storia la città diventa il motore dell’economia, non lo era mai stata. Prima era la campagna il motore. Le prime fabbriche però hanno subito un graduale processo di spostamento verso la città, solo con l’invenzione della macchina a vapore si sono spostate in città, ciò per abbassare i costi degli spostamenti e non solo. Il problema fondamentale del capitalismo era quello di accorciare la distanza tra mercato (dove si vendono le cose) e fonte della produzione (dove si producono). Il prodotto diventa, merce quando lo impiantiamo in un mercato. Una delle grandi questioni del capitalismo è quella di azzerare le distanze e aumentare la velocità. Questo spiega la storia tra capitalismo e velocità, non c’è mai stata la ricerca ossessiva della velocità, ma all’epoca essa era prodotta solo dai treni e fu un traguardo pazzesco, se si pensa che si è passato dal cavallo al treno. Da quel momento la velocità diventa indispensabile, si pensi ad internet. SIAMO IN PIENA MODERNITÀ dove l’accelerazione è fondamentale, dei tempi di lavoro, delle macchine, ecc. Il tempo precapitalistico è un tempo di attesa, statico, il tempo moderno è sincopato, accelerato. Abbiamo un’idea di progresso, un progresso che non aspetta per evolversi, lo fa di giorno in giorno. Perché inizia in Inghilterra? Citazione di Mumford:” Era il commercio che richiamava nuovi materiali dalle indie, era il commercio che trovava nuovi sbocchi per la massa di prodotti che erano messi sul mercato dalla produzione industrializzata del 18esimo secolo; era il commercio incrementato dalla guerra che faceva sviluppare le grandi aziende e progredire la capacità amministrativa e i metodi che resero possibile la creazione del sistema industriale nel suo complesso e la connessione nelle sue varie parti… Il capitalismo utilizzò la macchina non per aumentare il benessere sociale, ma per migliorare i guadagni di pochi…”. TEMA DELLA VELOCITÀ – a livello culturale la modernità è un’accelerazione continua – tempo precapitalistico (statico / di attesa) – tempo capitalistico (accelerato). 1700 in Inghilterra – commercio della guerra che incrementava il progresso economico. Il capitalismo utilizzò la macchina non per il benessere sociale, ma fu un elemento selvaggio e incontrollato che produsse schiavitù, creando fenomeni come lo sfruttamento delle donne e minorile. Inizia lo sfruttamento dei bambini, delle donne, inizia la povertà diffusa; società permanentemente attraversata dalle malattie infettive e tempestata dalle guerre Napoleoniche. Manchester= Coketown le città iniziamo a diventare inabitabili dal punto di vista della salute. Parigi, da città di pianta medioevale, viene permeata da un sistema economico che non è affatto medioevale; quindi una città con case basse, vie piccole e strette, viene invasa da fabbriche con grandi ciminiere. Rousseau rimase sconcertato dallo squallore di questa città. Henri Lecouturier – testo di critica, 1848 – parla di Parigi come una città sporca. E offre le 5 questioni urbane: 1- Garantire l’igiene; 2- Garantire il commercio (global city es. New York/Londra/Tokyo); 3- Collegare interno ed esterno della città attraverso reti di trasporto pubblico; 4- Consentire sicurezza pubblica; 5- Risolvere l’emergenza abitativa. Metà 1800 a Parigi solo 1/3 delle abitazioni aveva acqua corrente. Quando abbiamo un prodotto, non è ancora merce, prima deve essere lanciato sul mercato e per far avvenire ciò, l’azienda deve fare un investimento. Per abbassare i costi, avvicino le fabbriche alla città e con questo processo inizia la vera e propria RIVOLUZIONE INDUSTRIALE. COKETOWN – città industrializzata Ruolo della rete ferroviaria fu molto importante e aveva il fine di far sentire la nazione più unita e vicina. Strade non pavimentate – fanghiglia maleodorante che ricopre il selciato delle strade; le industrie (es. macellerie) svuotavano i loro rifiuti organici e non nei fiumi. In un letto singolo (fatto di truccioli di legno) si dormiva in più di 5 persone – incremento delle malattie epidemiche. Le carceri erano sovraffollate con condizioni igieniche inesistenti – invenzione dell’ora d’aria. Nel 1730 1/6 della popolazione Parigina era ricoverata in ospedale, anche qui le condizioni igieniche non erano delle migliori: mancavano i sanitari e incrementava la diffusione di malattie epidemiche. Prima della riforma di Saint Chloe i cadaveri venivano seppelliti sotto terra nei giardini delle chiese. GARANTIRE L’IGIENE, L’AREAZIONE, LO SBOMBRO DEI QUARTIERI TROPPO AFFOLLATI, ECC 1927 libro di Le Corbusier il cui motto era:” ARCHITETTURA O RIVLOLUZIONE”, quindi o l’Architettura modernista o la rivoluzione. Ciò che porta l’Architettura ad avere un ruolo sociale cruciale nell’evoluzione della società moderna e negli apparati che si occupano di migliorare le condizioni speciali anche per evitare che quel disagio sfoci in una rivoluzione; Le Corbusier aveva sotto gli occhi la rivoluzione Bolscevica del 17, qui c’è la rivoluzione dell’89 la rivoluzione francese a persuadere della necessità che o si fa architettura o è rivoluzione. GARANTIRE IL COMMERCIO INTERNO ALLA CITTÀ voleva dire rifare l’intera urbanistica della città, ancora ci si chiede come costruire una città che si adegui al mercato, ma noi non abbiamo un impianto capitalistico, non penseremmo mai ad abbattere una chiesa, un monumento per far largo al commercio. Vorrebbe dire modificare di continuo perché le esigenze cambiano, creare nuove reti di comunicazioni. COLLEGARE INTERNO ED ESTERNO Città come New York, città più è connessa con il mondo esterno più diventa un motore dell’economia su scale più ampie, questo è il principio delle Global Cities che secondo Sassem sono solo 3: NY, Londra e Tokyo. Qual è il ruolo della rete ferroviaria perché un paese si percepisca come una nazione? CONSENTIRE LA SICUREZZA PUBBLICA creazione della polizia, invenzione tedesca che si diffonde in Europa. RISOLVERE L’EMERGENZA ABITATIVA che ci riporta al primo punto, le due cose sono da vedere insieme. Nel 1700 non esistono fognature ne bagni privati. SOLUZIONE ALL’EMERGENZA SANITARIA – igiene topografica – tutto deve circolare – CIRCOLAZIONE UNIVERSALE Harvey – DE MOTU CORTIS – circolazione del sangue, TRAFFICO DELLE ARTERIE STRADALI. Gli architetti si chiedevano quindi come fare a far circolare l’aria? Si ispirarono alle chiese (cupole). Rispetto al medioevo quando le case avevano delle finestre piccole, ora si tende ad un allargamento di esse; si creano delle aperture contrapposte, da questo punto l’architettura inizia a capire le esigenze igieniche. INVENZIONE DEL LETTO SINGOLO – comincia nel 1800 con gli ospedali e gli aristocratici Critica di Rousseau alla società moderna: due tipi di pensieri critici nei confronti della città: 1- Riformisti; 2- Socialisti utopici – non sapevano di essere utopici, questo termine viene attribuito da Marx; Angles inventa questa categoria per differenziarli dai socialisti rivoluzionari, perché hanno l’idea che si possa cambiare la società senza passare per una rivoluzione Rousseau critica quindi la società negativamente: “vedete dove ci ha portato la società?” Perché non usare le campagne, dove la civiltà ancora non si espande, per costruire fabbriche? Ledoux – le saline di Choux Le fabbriche diventano temi architettonici – Ledoux inizia a vedere con occhio diverso le campagne, dove sperimentare un nuovo tipo di città, una nuova città, ha un’idea: se usassi questa occasione della fabbrica per sperimentare un nuovo modello di città con un nucleo ben definito al centro, la città potrebbe dare all’operaio una certa sicurezza sanitaria e potrebbe allontanare la gente dalle tentazioni e dai vizi, una grande costruzione con colonne doriche e pilastri a rustico e una corte centrale anche questa colonnata e coperta, i servizi al piano terra, gli operai dormono nelle camerate, sulle ali della fabbrica, nei lati corti dormono i dirigenti e i funzionari. Una struttura che si ispira ad un ospedale. Propone una struttura urbana circolare in cui risiedono gli operai che circonda la casa del direttore. Ogni famiglia ha una stanza ma hanno cucine e salotti in comune. Dietro ogni casa c’è un cortile che consente agli operai di tornare a casa e coltivare l’orto in modo da allontanarli dai vizi. La sorveglianza era un’altra preoccupazione, ecco perché il direttore al centro. Era uno spazio rigido che non poteva ampliarsi quindi chiuso e pericoloso. Struttura circolare, casa del direttore al centro che controlla il villaggio operaio. Nasce il SOCIALISMO PATERNALISTICO che crea una comunità si stampo capitalistico. La fabbrica funzionò fino al 1900 ma non fu per niente come la pensò Ledoux, era una fabbrica pericolosa in cui si manifestarono tantissimi incidenti, ma resta una conquista dal punto di vista architettonico. Le utopie di Ledoux sono nulla in confronto al vero utopista, al vero genio progettista della società: CHARLES FOURIER era il figlio di un importante commerciante, il padre lo costrinse a continuare la sua attività e lo vincolò: solo continuando a svolgere la sua attività poteva accedere al patrimonio che avrebbe ereditato. Ma scoppia la rivolta di Lione e perde tutto. Scrive la teoria dei 4 movimenti: lui è uno spietato critico della società in cui viveva, la società della civiltà è un modo di sfruttamento dell’uomo sull’uomo ed è il punto più basso della storia politica e sociale occidentale, è il regno della corruzione e dell’infelicità. Tutti sono infelici, non solo i più poveri, anche i ricchi perché vivono cercando il profitto senza nessun valore. Il mondo i cui ci troviamo è il modello peggiore dal quale è necessario staccarsi, è il mondo dell’ingiustizia sociale. Perfezionare il dubbio assoluto – tutti i valori che abbiamo imparato (valori etici, regole di comportamento) potrebbero essere una menzogna, il solo fatto di mettere in dubbio tutto ciò ci fa pensare. La vera missione di Fourier comincia dal campo delle passioni, che sono represse dalla società. Il senso di colpa dell’uomo moderno è scaturito dal fatto che la morale religiosa, e non solo, opprime i desideri umani, come succedeva nell’Inghilterra Vittoriana. RIVOLUZIONE ANTROPOLOGICA – tutti i desideri sono buoni. L’inibizione dei desideri fa nascere dei sensi di colpa nelle persone che possono tramutarsi in perversioni. LIBERALIZZAZIONE DEL LUSSO – non ho bisogno di avere un socialismo popperistico ma il lusso deve essere concesso a tutto. CONCEZIONE SFARFALLANTE – il lavoro di fabbrica uccide l’uomo perché non può fare sempre le stesse cose. LEZIONE 3: Utopie e Paradigmi Urbani (1^ Parte) Utopismo è una corrente che viene da denotazione Marxista. Quando parliamo di pensatori utopici ci riferiamo a pensatori che non appartengono né ai riformisti né ai rivoluzionari ma a una terza possibilità quella utopica in quanto rifiuta realtà esistente per creare nuova istituzione urbana con caratteri contrari dalla società presente che è capitalista. La società capitalista ha rovinato la vita dell’uomo come fonte di sfruttamento, un mondo capovolto. Abbiamo convergenza sociale e politica ovvero il disastro dell’umanità e dello sfruttamento, uno schiavismo prodotto nella civiltà e dall’altro le condizioni igieniche spaventose. I socialisti utopici pensano a società alternative, fuori dalle condizioni moderne. Il primo Le Deux pensa alla campagna dove creare nuova società, le saline. Struttura utopica del cerchio con al centro il direttore. Pensiero importante che verrà creato ma non completato, sarà un semicerchio tutt’altro che salubre. Oggi vediamo il pensiero di Charles Fourier: nasce nel 1772 e muore nel 1837 (biografia la tralascia). La sua idea di società capovolta, per immaginare società completamente alternativa dobbiamo mettere in dubbio tutti i valori e i principi della società, anche la morale borghese cristiana, come Cartesio avrebbe voluto nella scienza. Poi divario assoluto allontanarsi da tutto per una società del tutto innovativa istituita su base sociale nuova. Charles tutte passioni sono buone, se Dio ce le ha date devono essere per forza buone. Sarebbe un Dio crudele. Se le passioni si deformano è solo colpa delle costrizioni morali che obbligano la deviazione delle passioni. Queste se espresse libere porterebbero all’associazionismo, nessuna competizione a scapito di altri ma li porterebbe a collaborare, no sfruttamento ed i vari interessi sono composti in armonia, il progetto sociale prende il nome di armonia, il massimo sviluppo di questa società. Non subito si arriverà a questa armonia, è un processo storico che richiede del tempo. Molte attività durante la giornata per intrattenere l’uomo in questa società, ogni ora si cambia attività, uomo non può essere alienato da attività ripetitiva. Si frequentano anche persone diverse dei vari gruppi di lavoro. Falansterio da senso di unità attraverso la parola falange, come la falange oplitica, una comunità di tipo politico che ha una base militare, e monastero perché nelle tipologie di socialità del tempo, tutto in comune, si ha solo il monastero. Monaci producono vendono e mangiano assieme. In questo caso il principio religioso non prevale, è comunità borghese e tutti coloro che hanno capito lo scopo possono partecipare. Città moderne è una vita sprecata. Vale la pena vivere in una nuova società, basata su un interesse comune. Pensa che sia possibile unire interessi individuali e comuni, differente da Marx. Pensa che questa comunità possa nascere come comunità per azioni, società per azioni non abolisce proprietà privata, c’è chi è più ricco ecc. Ci sono diverse corti e le più belle ed eleganti sono al centro. Tutto avviene comprando delle azioni. Modo per comporre interessi borghesi e meno ambienti che partecipano a qualcosa di comune. Lavorano per produrre una serie di bene poi collettivizzati e l’eccesso viene rivenduto. Doveva essere una serie di comunità così da generare un vero e proprio commercio di prodotti. Industria è meno presente e occupano alee laterali dell’edificio essendo le più rumorose così da lasciare tranquillità alle parti residenziali. Nelle parti laterali ci sono anche asili, immagina un sistema educativo molto manuale, cominciano a fare piccoli lavori adatti alla loro età, partecipano alla vita comunitaria. Lavorano a loro modo ma partecipano, come la Montessori. La cosa più incredibile è che immagina che questa comunità viva nel lusso, non si tratta di migliorare beni minimi e basilari, Charles lo considera svilente ma ricerca il lusso; esempio mille pasticcini diversi, un bene di lusso. Struttura falansterio: struttura a ferro di cavallo con dentro diverse corti e corpi di fabbrica e spazi comuni come biblioteche e sale da ballo, cita dei palazzi aristocratici, grandi feste, anche laboratori e scuole; un villaggio dentro un palazzo. La cosa più innovativa di questo progetto è la linea che è una strada interna che corre lungo edificio che costituisce la più grande invenzione architettonica. Cosa c’è di geniale: qualcosa di alternativo i Differenza pubblico e privato rimane però si vive in dimensione comunitaria. Pensiero politicamente fine al nulla. Tecnologia può portare a uomo di spostare pianeti, utopismo sfrenato con alla base il positivismo. Utopie tecniche. Robert Owen appartiene al socialismo utopico, in maniera diversa. Di utopico voleva fondare società su principi riformati. Utopismo non tanto nella visione dei contenuti ma con l’idea della fondazione, fondare comunità separata dalla società dominante della realtà urbana. Aveva delle idee progressiste, si dovevano migliorare condizione classe operaia con creazione villaggi. 1779 Owen acquista una fabbrica una filanda a New Lanark e ne fa una fabbrica moderna. Obbiettivi per classi operaia sono salari più alti, riduzione ore di lavoro. Istruzione e servizio pubblico, come scuola teatro etc. La filanda di Owen vicino a fiume sfrutta energie acque, e foto scuola per i figli dei dipendenti, una realtà avanzata sotto il profilo dell’istruzione, Owen uno dei pochi che la realizza oltre a pensarla. 1817 Owen fa un salto nel suo progetto e propone al parlamento inglese un piano urbanistico il primo esempio di urbanismo e lo propone a Napoleone e all’imperatore Russo Alessandro primo, non viene accettato perché è troppo progetto politico. Owen è convinto che l’ambiente sia fondamentale per sviluppo dell’uomo, fisico e psichico. Architettura dell’urbanistica sa creare un’ambiente in cui classe operaia può crescere e migliorarsi. Villaggio modello di cooperazione con case a pianta quadrata con al centro la chiesetta, numero ideale sarebbe 2000 abitanti. Questa comunità immaginata co e autonoma economicamente, produce divide prodotto e eccesso scambiato. Owen riprende molti elementi saline di Le Deux. Notiamo che appartamenti privati non avranno cucine, fondamentale per la progettazione. 1825 Owen prova la più spericolata avventura, acquista da setta un villaggio e con 1000 seguaci prova a creare un ordine sociale nuovo. Owen perde tutti i suoi soldi, giudicato malissimo ma questa impresa non fu solo un fallimento per due motivi: 1) lascerà un segno nella civiltà americana come forma di prima colonizzazione del territorio americano con comunità autonome, 2) perché anziché morire le idee saranno ispirazione per il pensiero di Howard. Misto di funzioni lavorative e funzioni educative è il modello di una comunità ideale. Tutti questi tentativi vogliono superare il dramma delle due città quella dei ricchi e dei poveri, tenendo presente questa sfida allora la questione dei socialisti utopici è ancora viva; le due città ancora in Africa e terzo mondo. Johnny Miller fotografo sudafricano fotografa incontro tra incontro città dei poveri e dei ricchi, Naerobi anche casette perfette che si incontrano con slums. Mexico city, una strada divide campi da tennis e villette con una città poverissima. Mumbai India anche dualismo delle città. Questione affrontata non era utopica ma concreta e lo è ancora oggi. Con Howard cambiano le cose: ha ruolo importante porta elementi di utopia e li trasforma in realtà. Il suo progetto è Garden City: è una grande opera che viene ispirata da un celebre libro Looking Backward. Questo libri si utopico è uno sguardo da anno 2000 a 1887, storia racconta del protagonista che vive nel 18887 che non riesce a dormire e si pone a ipnotismo e si risveglia nel 2000. Come è questa città del 2000? In questa società si verifica il nazionalismo, diverso da quello di oggi, si intende che le industrie vengono nazionalizzate, mezzi di produzione sono socializzati, ci sono riforme sociali drastiche, uomini in pensione a 45 anni, di godere di sistema sanitario funzionante e non esiste la povertà. Libro con intuizioni come invenzione della carta di credito dentro cui stato mette uguale numero di soldi e il cavo telefonico, società in cui criminalità scompare dato che si pensava fosse frutto di povertà la quale una volta scomparsa estingue anche la criminalità. Socialismo sviluppa capacità intellettive nel mentre. Howard è impressionato da questa utopia politica che immediatamente era diventata un’agente per costituzione di club dedicati a questi pensieri. Howard colpito da idea e urbanismo e ciò è tradotto nel suo progetto di città socialista. prima versione libro si chiamava domani un sentiero pacifico verso le riforme reali. Idea Howard è che si possa costituire forma urbana alternativa a città e campagna che sono troppo opposte. Costituire comunità con pregi città come opportunità di lavoro e sviluppo e con pregi campagna come importanza della natura ambiente sano. Disegna i tre magneti: città, campagna e un terzo chiamato Town-country. Idea è che per gradi la comunità coopererà e popolazione comproprietaria della terra, si paga affitto proprietà senza speculatori. ultima slide è su Garden City città da 30k abitanti da 1000 acri di superfice e altri 2k abitanti nei 5000 acri di terreno agricolo intorno alla città. Il punto è che in questa città ogni volta superato numero di 32k abitanti se ne crea un'altra, avremo al centro la città principale e intorno città satelliti tutto armonizzato. Mumford scrive: all’agglomerazione Howard sostituiva una dispersione pianificata. Riprovevole è sovraffollamento nelle città moderne. LEZIONE 4: Utopie e Paradigmi Urbani (2^ Parte) Ci troviamo nel 1903, sono passati 100 anni dal pensiero di Fourier. La storia dell’utopia si ferma nel 1902- 1903 con Tony Garnier, potrebbe andare più avanti, in quanto la storia dell’utopia della città non si è mai esaurita, forse del 1970 è andata via via decrescendo con Archizoom, e da qui nasce una domanda: come mai non si è più in grado di formulare utopie della città, di pensare alternative radicali alla città? Domanda che si pone Marco Biraghi in un libro “L’architetto come intellettuale”, la domanda alla base di questo libro è: come mai la figura dell’architetto come intellettuale è finita? Come mai il pensiero non è più in grado di grandi visioni, si accontenta di fare oggetti, non fa più proposte a livello sociale, com’è sempre stato da Le Deux in poi. L’ultima grande utopia è quella di Wright: La Brodacre city. Parallelamente corre un’altra linea, la tradizione dei riformisti, cioè la linea di pensiero che opera nella città concretamente, lontana dall’utopia che si “compromette” con l’economia, il capitalismo, ecc. per migliorare le condizioni della città, emerge la figura del Barone Haussmann. Bisogna tornare indietro, al 1820-1830, ai tempi di Fourier, cosa succede a Parigi, capitale della modernità, capitale del ventesimo secolo. Arriveremo al punto in cui le due linee si incontrano, il pensiero riformista e quello utopico si incontrano con Le Corbusier, immagina la Ville Radieuse, in cui lui immagina la sua città come via di mezzo tra le due ideologie. Gli slums sono nelle città, nei paesi dove non vi è un grande sviluppo industriale, non sono funzionali alla produzione della città come in Europa. Forza lavoro e capitale hanno sempre avuto un legame reciproco, il mediatore è spesso il sindacato. Questo ha fatto in modo che in Europa non si arrivasse ad un degrado massimo come quello degli slums. Il pensiero utopico non è rivoluzionario, è quello rivoluzionario ad inventare quello utopico per definirsi realistico. La questione sociale è la questione dominante dei riformisti, insieme alla grande questione igienico- sanitaria, nascono di conseguenza due città: la città della borghesia e quella del proletariato, che sono così in netto contrasto che si può quasi parlare di dualismo, tuttavia non si è mai arrivato a parlare di dualismo in quanto, ad esempio non c’erano gli slams, ma vi erano solo periferie povere. In Europa non abbiamo gli slams, è un fenomeno sudamericano/africano, slam vuol dire un’altra città nata spontaneamente e separata, senza nessun tipo di governo, una città illegale, non ci sono condotti idraulici, permessi edilizi, ecc. città abusiva. Es. Mumbai differenza tra slam e città che si incontrano ad un certo punto, o Nairobi. C’è stato un momento in cui in Europa, a Parigi, stava cominciando a formarsi uno slam, dove a metà del 1800, con la città di Haussmann, la bidonville, la città bidone, ma non dura, perché con il tempo le periferie si sono evolute, anche con il progredire della modernità. Contraddizioni basate su una società non industriale, invece la nostra realtà industriale ha messo in moto una dinamica, perché i poveri da emarginati, esclusi, non servono a nulla (bidonville), si passa ad una classe operaia in cui gli operai erano parte essenziale dell’economia e del capitalismo, senza loro non potevano andare avanti le fabbriche. Questo legame reciproco tra il capitalismo e la forza lavoro garantiva al più debole un forte potere ad esempio lo sciopero. Nascono i sindacati. Tuttavia anche il pensiero utopico vuole armonizzare le contraddizioni, le differenze tra ricchi e poveri, senza annullarle. Ebenezer Howard Viene influenzato dal libro “Looking backward”, E. Bellamy - Inventa il primo schema urbanistico compiutamente moderno, le garden cities. L’equilibrio città-campagna si è spezzato, in città si lavora, si produce, si fa cultura. La terza via è quindi creare una realtà che sommi i vantaggi della campagna a quelli della città. Una città ricca, produttiva, piena di lavoro ma con aria salubre, giardini e tranquillità. Il progetto: 30000 abitanti, 1000 acri di nucleo urbano, 2000 abitanti nei 5000 acri di terreno agricolo che circondano la città. Schema decentrato. La città perfetta non cresce, è statica. La città rappresentata come un cerchio con all’ interno 6 cerchi concentrici, i quartieri. Larghi boulevard da 36 metri, circle line elettrica intorno alla città. Il cuore è un giardino intorno al quale si concentrano i servizi pubblici e la cultura. Tutt’intorno il Crystal Palace (vedi expo Londra) dedicato al commercio, al contatto. Nel caso in cui crescesse troppo la città (oltre 32000 persone) i cittadini formeranno un’altra garden city in relazione con la precedente. La garden city è quindi una rete di città, non è mai una sola, connesse con la ferrovia elettrica. Viene costruito un piccolo centro urbano a 50 km da Londra, Letchworth, non un fallimento ma neanche un successo. Si ferma a 20000 abitanti. Viene costruita nel 1920 una seconda Garden city, Welwyn Garden City, 22km a nord da Londra, riconosciuta come città dal governo. Howard realizza in realtà la città satellite in quanto dipendente da Londra, veri e propri quartieri residenziali. Nasce il fenomeno del commuter, usa tutti i benefici della città senza viverci. Il modello di Howard viene ripreso in Olanda e poi in Italia (Milano 2, 3) ed anche Abercrombie a Londra nel 1942, pensa alla green belt. La cintura quindi impedisce alla città d costruire oltre quel limite. Tony Garnier Ultimo utopista del 20 secolo, seguace dei circoli socialisti, pensa alla città industriale. 35000 abitanti ispirata alla visione di Fourier ma più spostata verso la concezione industriale. Ritiene che in futuro sarà fondamentale pianificare la città industriale. Le Corbusier Arriva alla fine delle utopie e ne raccoglie l’eredità. Pensatori che si ispirano alle scuole politecniche ed al pensiero di San Simon. Tutta la città è uno spazio pubblico perché non ci sono cancelli né recensioni a dividerla. Assenza di chiese e carceri in quanto Garnier era ateo ed il carcere non era previsto. LEZIONE 5: Dalla Sfera Pubblica Borghese alla Parigi di Haussmann: Nascita della Città Moderna. La campagna viene vista per la prima volta come la soluzione ai problemi, essa non ha problemi di spazio, è un luogo salubre. La tradizione del 1900 è quella di estrazione socialista, in cui si cercava di risolvere il problema della condizione di vita della classe operaia, ciò andava insieme alle condizioni abitative, economiche, morali; riferite alla grande questione del proletariato creato dal capitalismo e dalla società del 177 di stampo industriale. Per arrivare a Le Corbusier si deve seguire la strada dello sviluppo della società e della città materiale con i suoi progetti di riforma. Iniziamo a guardare l’altra metà della questione ovvero la città borghese; i borghesi non sono sempre esistiti, cos’è lo spazio borghese? Habermass con i suoi studi sulla nascita dell’opinione pubblica, ci aiuta a comprendere l’evoluzione dello spazio borghese. Nel 1600 ancora non esiste e non esistono gli spazi, c’è una società aristocratica e una classe contadina, c’è qualche traccia dal punto di vista economico, ma non politico. Se pensiamo cos’è il pubblico nel 1600 fino agli inizi del 1700, pubblico è chi ha potere pubblico, è la persona/modo pubblico; ciò che accade nella corte, sono gli aristocratici, chi ha visibilità pubblica, chi rappresenta il pubblico; ci si incontra nei saloni, nei castelli. Il resto è il privato, privato di carica pubblica. Perché il privato diventa opinione pubblica? Passaggio costituito dalla borghesia e creazione della società civile, società che critica il potere, vota, si esprime, aspira a dettare norme pubbliche. Come fa a nascere la borghesia? Perché la città conta più del potere? Accade per la crescita del mercantilismo dell’industrializzazione, con l’aumento del profitto. Nel corso del 1600 c’è un passaggio finanziario, mentre prima il bilancio dello stato coincideva con il bilancio del sovrano, ora si separano e nasce lo stato burocratico, lo stato fiscale. Lo stato non può più ostacolare la crescita della borghesia, il borghese è sempre stata temuta dall’aristocrazia, la bilancia del potere economico passa alla borghesia. Lo stato incassa dalla crescita della borghesia, più essa cresce più lo stato può finanziario e anche se lo stato è ancora monarchico deve assecondare il mondo borghese che piano piano diventa rilevante anche attraverso i media, che fungono da leva dell’ascesa del potere borghese, il potere più importante è quello della stampa, inizialmente nata per la monarchia che comunicava gli eventi importanti al pubblico. Nascono così i primi giornali che esprimono l’opinione dei borghesi, la public opinion. Si forma un’opinione pubblica autonoma. I cafè acquistano sempre più potere e sono posti sempre più frequentati, soprattutto a Londra e a Parigi iniziano ad avere dalla metà del 1700 grande successo. La borghesia inizia a premere quindi nello spazio sociale per ottenere visibilità. Dalla fine del 1700 non si può più prescindere dalla public opinion, come sosteneva il primo ministro inglese Fox in una riunione “è cosa giusta consultare l’opinione pubblica”, quindi diventa una grande forza. La casa borghese non ha più i tratti della casa aristocratica, che si basa sul salone inteso come luogo pubblico, uno spazio offerto alla società. Ora il salone è uno spazio introverso, privato, separato dalla società. Il soggiorno diventa uno spazio interiore rispetto al mondo esterno, alla città e al lavoro. È un mondo in cui si ritrova la famiglia, in cui si può ospitare, ma nasce il moto della casa calda con finestre incorniciate, tappeti, colori che richiamano calma e serenità, mondo opposto all’esterno. Nasce il culto della privacy. Scopire il lavoro, si ritrova solo la famiglia. Si trasforma anche la città con Walter Benjamin (Beniamin), autore di “Parigi capitale del 20simo secolo: i passage di Parigi”. Si rifugia a Parigi in seguito all’ascesa nel nazional socialismo (era ebreo). Scappa in Spagna ma le SS lo inseguono e per non farsi arrestare si suicida (1940), quindi ci lascia un’opera incompleta. Nasce il mito del moderno, il culto della novità, delle merci. Quando è incominciato il sogno della modernità? Si tende a inseguire sempre l’aggiornamento. Essere presenti al presente. È un’alienazione collettiva, bisogna capire il suo fascino. Secondo Benjamin ha a che fare con la nascita della borghesia, e con la sua evoluzione insieme quella della città, ecco perché parla di passage. Benjamin si basa molto su Ghidion per quanto riguarda la sua visione architettonica. Se si vuole scoprire l’origine dell’architettura moderna (il Bauhaus) dovete guardare alle costruzioni dell’1800, ai padiglioni industriali, dove appaiono le prime opere create dagli ingegneri. All’alba della città borghese troviamo il passage; se guardiamo Parigi nel 1820 è ancora di stampo medioevale con strade strette, non asfaltate, una città inadatta alla necessità di spostare grandi quantità di merci. Diventa pericolosa per la velocità dei mezzi inadatta all’urbanistica della città. Città sgradevole non è un ambiente pensato per i piaceri estetici, ma dal 1830 al 1850 cambia qualcosa: nascono i primi spazi borghesi cioè i passage, cioè delle vie, gallerie, coperte e riscaldate che connettono parti della città (es. tardo è la galleria di Milano che congiunge piazza del duomo e piazza della scala). È uno spazio interno alla città ma esterno rispetto alle case. È l’interno di un interno e esterno di un interno, è uno spazio piega. La borghesia finalmente trova un suo spazio: nei salotti dei passage, per consumare. Parigi arriverà ad avere 350 passage. Le merci diventano automatiche, industriali, non più manufatti. Non vengono più spiegate da chi la produce, viene messa in vetrina. Questa fa sì che lo sguardo passi ma impedisce il contatto fisico. Dissocia il possesso fisico dalla vista, Benjamin dice è il principio del desiderio, desideriamo ciò che possiamo vedere ma non toccare. La struttura percettiva del consumatore è quindi orientata esclusivamente alla vista, la città diviene uno spazio da vedere, l’uomo diventa consumatore di immagini, perché la merce fa teatro, e per potersi raccontare senza avere un avvocato o un venditore, l’immagine comincia a sciogliersi in segni, esempio il packaging, la merce doppiamente visibile, come una seconda vetrina. Nasce il Flâneur, persone che non lavorano, che si nascondono nella folla che contemplano la modernità, che consumano, che guardano, protagonista del passage. I muri diventano attrattivi per la pubblicità. Lo spazio della città diventa uno spazio di scrittura, aumenta la dimensione di uomo spettatore. Nascono i primi strumenti per l’educazione della visione estetica che generano la figura del pubblico, si inaugura il diorama (Joseph Nicéphore Niépce inventore della fotografia) cioè l’antenato del cinema, una macchina di diversi strati di vetro retroilluminati che creavano il movimento. LEZIONE 6: La Parigi di Haussmann I passage realizzati in ferro e vetro vengono travestiti in quanto visti come materiali poco raffinati. Nascono bar ristoranti e negozi con le vetrine illuminate, luoghi in cui si contempla il progresso, avviene l’incontro urbano. La storia del passage finisce però relativamente presto. Il passaggio avviene quando Napoleone III incarica il Barone Haussmann di rinnovar e l’urbanistica di Parigi. Haussmann è un funzionario di Stato, non un mecenate principesco, rappresenta la burocrazia moderna, usa un linguaggio innovativo nei suoi trattati. Non parla di questione estetica nel rinnovamento urbano, usa spesso linguaggio medico (tagliare, tumore, operare). Costituisce una commissione che studi lo spazio urbano fatta da chimici igienisti ingegneri ed antropologi, accusano i quartieri centrali di immoralità pubblica in quanto promiscui e poco igienici, popolati da bottegai ed artigiani. Si parla di giungla urbana, necessita una radicale trasformazione, si guarda dunque al modello di rinnovamento di Londra. Haussmann quindi viene autorizzato a procedere da Napoleone III con il rinnovamento della città. Nel suo studio grandi mappe della città, era tra l’altro il prefetto della Senna, sguardo militare, visione d’insieme. 1) Distinguere residenze e luoghi commerciali, allontanare i due luoghi. Abbattimento dei passage, luoghi promiscui 2) Costruzione dei marciapiedi, tradizione romana poi persa, inventa il marciapiede come spazio largo ed indipendente dalla strada, la città diventa uno spazio pedonabile accompagnato da un nuovo piano di illuminazione. Nuovo tipo di distanziamento dai corpi che prima non avveniva. Inventa il boulevard: Spazio largo circa 30 metri e lungo sino a 2 km, separazione dei flussi veicolari (pedoni, veicoli lenti, veicoli veloci, illuminati dalla nuova illuminazione a gas, protetti dal Sole da filari di alberi, con una rete di fognature per il deflusso delle acque, orientati verso un monumento o qualcosa che riporti al senso civico. Il manufatto moderno per eccellenza. Il metodo di edificazione: Era difficile costruire spazi così ampi in una città così densa, sfrutta una legge sull’esproprio per lo spazio pubblico, estendendola a tutti gli edifici che occupano lo spazio pubblico inserito nel progetto. Questo consentì i grandi sventramenti di Parigi. I privati espropriati venivano resi azionisti delle società costruttrici, spesso guadagnando molto. A perdere furono le classi più basse in affitto che dovettero spostarsi ai margini della città creando la prima Bidonville. Motivi per cui il boulevard non può essere considerato una semplice strada I. Funzione economica: rimodernare l’urbanistica medievale della città in accordo con la nuova economia industriale, le merci devono circolare facilmente dalle fabbriche ai negozi. I cittadini devono potervi accedere facilmente. II. Funzione igienica: fognature, aria e luce. III. Funzione estetica: culto della linea retta che sfocia spesso in un monumento per chiudere la prospettiva. Durante la costruzione veniva posto un telo per garantire l’effetto sorpresa all’inaugurazione. IV. Funzione militare: la struttura era concepita come una struttura sia offensiva che difensiva rispetto alle rivolte urbane. Parigi al tempo di Haussmann aveva già conosciuto 3 rivoluzioni. La prima nel 1789, poi nel 1830 ed infine nel 1848. Con la sua ampiezza impediva la costruzione delle barricate, collega il centro alle periferie, quindi i pompieri che erano al centro raggiungevano le periferie a grande velocità. In alternativa potevano essere un favoloso campo di tiro per i cannoni. Le accuse sono di aver costruito una Parigi anti rivoluzionaria, conservatrice, eccessivamente militare. Avvenuti sino al 1876, oltre l’influenza di Haussmann. Benjamin le considera come una sorta di anticipazioni delle distruzioni che avverranno nelle guerre mondiali. Abbondano le opinioni negative da parte di Victor Hugo e tanti semplici cittadini che non riconoscono più la loro città. Era il segno di un nuovo capitalismo, per il quale il progresso si afferma nella distruzione e con la distruzione. L’efficienza della costruzione del boulevard si mostrerà un favoloso strumento contro i rivoltosi nel 1871 con la comune di Parigi. LEZIONE 7: La Metropoli Moderna: Haussmann Nella Parigi prima di Haussmann nello stesso stabile potevano convivere classi sociali diverse in piani diversi. Succedeva quindi una stratificazione verticale delle classi sociali che quindi abitavano lo stesso quartiere. Haussmann innalzando il valore degli appartamenti rende insostenibile per i poveri sostenere i costi degli affitti nei quartieri centrali, sono quindi costretti a spostarsi nelle periferie creando le prime bidon-ville. La separazione delle classi sociali avviene quindi verticalmente. Le facciate dei palazzi, l’arredo urbano e tutto ciò che viene toccato da Haussmann viene omogenizzato, utilizzando lo stesso stile, per veicolare la presenza dello Stato nello spazio pubblico e privato. 3 testimonianze sulla trasformazione parigina Proudhon critica la modernità di Parigi: «la città nuova, monotona e stancante del signor Haussmann, coi suoi boulevard rettilinei, coi suoi palazzi giganteschi, coi suoi quais, magnifici ma deserti, col suo fiume intristito che non porta più altro che pietre e sabbia, con le sue stazioni ferroviarie che, sostituendo i porti dell’antica città, hanno distrutto la sua ragion d’essere; con le sue piazze e i suoi teatri nuovi, le sue nuove caserme, al sua nuova pavimentazione, le legioni di spazzini e la polvere spaventosa… Città cosmopolita, dove non si riconosce più l’indigeno». Louis Veuillot: «Parigi è un luogo celebre, dove si sta formando una città ancora incompiuta. Si dice che questa città sarà la meraviglia del mondo, il trionfo della scienza moderna, materialmente e moralmente…. Le strade di Parigi sono lunghe e larghe, orlate di case immense. Queste lunghe strade crescono ogni giorno in lunghezza. Più sono larghe, meno vi si passa. Le vetture ingombrano la vasta sede stradale, i pedoni occupano i vasti marciapiedi. Vedendo una di queste strade dall’alto di queste case, è come un fiume straripato che trasporta i relitti di un mondo. Le costruzioni della nuova Parigi rivelano tutti gli stili; l’insieme non manca di una certa unità, perché tutti questi stili sono del genere noioso, e del genere noioso più noioso, che è quello enfatico e allineato. Allineati e coperti! Sembra che l’Anfione di questa città sia stato un caporale (strizza l’occhio al lettore, Haussmann era un militare)!... La nuova Parigi non avrà storia, e perderà la storia della vecchia Parigi. Ogni traccia ne è già cancellata per le persone con meno di trent’anni. Gli stessi vecchi monumenti che restano in piedi non dicono nulla, perché tutto è cambiato attorno ad essi. Notre-Dame e la torre di S. Giacomo non sono al loro posto più dell’Obelisco, e sembrano anch’essi esser stati portati lì da lontano, come vane curiosità» Il Boulevard è costantemente oggetto di critiche: Crea uno spazio ampio, senza confini; Questo grande spazio però annulla l’uomo che può sentirsi spaesato e perso; Forte ripetitività degli elementi, monotonia. I grandi magazzini sono un’altra infrastruttura fondamentale della città, un enorme spazio espositivo per tutte le merci di ultima generazione, rappresentanza della grande industria che vuole mostrare le sue potenzialità (alta qualità, prezzi bassi). Per superare la diffidenza delle donne parigine venivano fallati appositamente dei capi, così le donne giustificavano il prezzo bassissimo della merce. In questi luoghi viene inventata la “carta di credito”. Erano i primi spazi pubblici dedicati alle signore, giocano un ruolo fondamentale nell’emancipazione della donna. Ed ecco che i boulevard così larghi tornavano utili per accogliere i flussi di gente verso i grandi magazzini e consentire un rapido scambio di merci. Haussmann, in un discorso pronunciato davanti al Consiglio Municipale: «E' definibile come "comune" questa immensa capitale? Quale legame municipale unisce i due milioni di abitanti che vi si ammassano? Si possono osservare tra loro affinità d'origine? No! La maggior parte di essi appartiene ad altri dipartimenti; molti a Paesi stranieri, nei quali essi conservano parentele, gli interessi più forti, e spesso la parte preponderante della loro fortuna. Parigi è per loro un enorme mercato di consumo: un immenso cantiere di lavoro, un'arena di ambizioni, o semplicemente un appuntamento di piacere. Non è il loro paese». Sta affermando di aver costruito la città cosmopolita, la grande capitale dove si viene attirati dal lavoro, piacere, cultura. Vedi filmato di Parigi dei fratelli lumiere, primo film con oggetto una città. La parte povera della città rimane invisibile, viene mostrata unicamente la parte haussmanniana. Un anno dopo a seguito della sconfitta nella guerra franco-prussiana la Parigi povera insorge. Nasce la comune del 1871, (film la comun), Parigi insorge in una rivolta molto estesa, che rovescia il comune rendendolo uno stato socialista autonomo. Viene issata, sul municipio, la prima bandiera rossa della storia. Repressa con il sangue attraverso l’utilizzo delle mitragliatrici, 30/40 mila morti e 20 mila deportati in nuova caledonia. I comunardi non resistono nel boulevard per vie della eccessiva larghezza delle barricate. La fotografia per la prima volta si incarica di rappresentare la realtà storica degli eventi. Nasce così anche il primo fotomontaggio di una finta impiccagione. Nasce l’estetica della rovina, il fascino di vedere insieme la rovina antica sovrapposto al moderno. Anni dopo Hitler pensava alla Berlino nazista come un qualcosa che 2000 anni dopo avrebbe lasciato delle rovine. LEZIONE 8: Le Fondamenta Ideologiche della Ville Radieuse La città è divisa in due parti: espressione dell’economia dell’industria e dall’altra l’espressione dell’uomo Le critiche al boulevard dal punto di vista trasportistico. Il macadan, fondo stradale liscio di pietra, rendeva possibile galoppare in città. La larghezza della strada dava si più spazio per il trasporto ma allo stesso tempo più spazio equivale a più traffico. Rese la città caotica per via di tutti gli spostamenti commerciali e privati che ne prendevano parte Ciò che doveva rendere la città ordinata e razionale aiutò invece a renderla ancor più caotica. Georg Simmel (la filosofia del denaro), filosofo di scuola kantiana, uno dei padri della sociologia contemporanea. Riflette sull’ambiente della metropoli ed i rapporti sociali che avvengono tra gli uomini. Nel 1903 nasce il libro “La metropoli e la vita dello spirito”: La metropoli è un folle movimento di masse anonime nello spazio. La città da un lato vorrebbe essere razionale ed efficiente come l’industria ma dall’altra parte vengono travolte dal movimento internazionale di merci e servizi. La metropoli è crisi e continua rivoluzione di stili di vita, di legami sociali. La psicologia del cittadino metropolitano: è un homo novus che è caratterizzato da una vita nevrotica, continuamente stimolati visivamente ed acusticamente (pubblicità luci tempi spostamenti) ad un ritmo accelerato. La differenza tra l’individuo rurale e quello metropolitano sta nei tempi in cui vengono effettuate le azioni. Il metropolitano è più veloce perché si è dovuto adattare al ritmo della città, quindi è più superficiale, consuma tutto in modo più superficiale (va ad una mostra e vede 100 opere senza ricordarne nessuna). L’individuo metropolitano è anche abituato a vedere la povertà nuda e quindi passa avanti, il rurale si ferma a prestare aiuto perché si sorprende. Il piccolo paese basa i suoi rapporti sulla comunità, sulla mutua assistenza, affrontano le difficoltà insieme. Il tessuto metropolitano è slabbrato, inorganico, come atomi che si muovono, soli. Simmel però non parla soltanto a svantaggio della città. “L’aria della città rende liberi” offre di liberarsi dalla comunità e quindi fare ciò che si vuole, dei propri gusti politici, sessuali, sociali, è una situazione di mutuo disinteresse. Si sfugge al controllo sociale del piccolo paese, regala anonimia agli individui. Le Corbusier in un saggio di pittura estetica scrive: “Il contadino che arriva in città viene traumatizzato dall’intensità dei suoni, dalla cacofonia, dalla velocità. L’attuale civilizzazione è esclusivamente in città. I negozi uno dopo l’altro mostrano i prodotti perfetti dell’industria, tutti razionalmente disposti” Urbanistica “il secolo delle macchine inizia a farsi sentire intensificando il ritmo degli eventi, non possiamo rappresentare il quadro se non con INONDAZIONE, CATACLISMA, SOMMERSIONE, il ritmo è accelerato al punto di mettere gli uomini in crisi psichica, che cedrebbero se non si mettesse ordine a questa situazione, a questo clima anarchico. Le pagine introduttive di Urbanistica di Le Corbusier, pur senza dichiararlo, si ispirano probabilmente al saggio di Simmel su La metropoli e la vita dello spirito (1902): caos urbano, traffico impazzito, eccesso di stimoli percettivi rendono la metropoli un ambiente invivibile, nel quale l'individuo non solo risulta alienato, oppresso, ma rischia propriamente la vita. Per altro verso Le Corbusier si appella in modo esplicito alla riforma urbana di Haussmann, e la vuole proseguire per salvare il mondo urbano da una crisi che considera altrimenti inevitabile. Le Corbusier pensa la sua "Ville Radieuse" come una città verde, regolata dallo zoning, con percorsi separati per i pedoni e le automobili. In un giorno del 1924 l’architetto decide di scendere a fare una passeggiata ma le automobili hanno occupato ogni spazio possibile quindi decide di abbandonare l’idea. Il mondo è quindi sommerso nel caos, Le Corbusier torna ai ricordi della sua giovinezza, ma improvvisamente abbandona ogni passatismo e scrive: In quel 1 ottobre del 1924 mi trovai davanti alla nascita di una nuova società, del suo potere. L’urbanistica e l’architettura devono quindi allearsi a questo delirio, a questo capitalismo sfrenato. Il problema della città non è la macchina ma l’inadeguatezza della città alla macchina, e così inizia il rovesciamento di tutti i temi critici della città. A questo punto in cosa consiste l’architettura? Adeguare l’abitare alle condizioni del sistema produttivo. L’architetto deve intendersene di economia, sociologia, di essere transdisciplinare. Architettura ed urbanistica giocheranno infatti un ruolo fondamentale nello sviluppo delle società, politicamente e socialmente. Architettura o rivoluzione, motto ricorrente in “verso un’architettura”, architettura quindi capace di governare politicamente la società attraverso lo spazio. Le Corbusier prova ammirazione per Haussmann e si frappone tra una visione socialista e tradizionalista come quella della Parigi di Haussmann. Parigi vive oggi grazie ai lavori di quegli anni, altrimenti non sarebbe sopravvissuta con quelle strade piccole e tortuose. L’urbanistica di Le Corbusier si trova a metà tra le due correnti, da un lato utopista con la Ville Radieuse, dall’altro segue Haussmann volendo rivoluzionare Parigi. Haussmann aveva però il vantaggio di avere un appoggio da parte di un potere assoluto come quello di Napoleone III, andando oltre le norme della proprietà privata. Le Corbusier cerca a sua volta un principe con pari autorità e quindi guarda ai vertici dei totalitarismi del ‘900. Dedica l’opera tradotta in italiano all’autorità, senza curarsi del colore politico, l’interesse verteva sulla LEZIONE 9: La Ville Radieuse La città è il campo di conflitto di istanze Espressione dell’economia, dell’industria, del fordismo Espressione dell’uomo, dell’individuo, come realtà sociale e biologica La modernità è un processo inevitabile, di per se positivo a patto che si riesca a governarlo Le Corbusier immagina un nuovo organismo politico che tenga insieme le nazioni mediterranee (Spagna Portogallo Italia Francia Algeria) con 3 capitali: Roma Madrid e Parigi. Aveva l’obiettivo di governare la società con lo spazio. La ville Radieuse riprende gli schemi di distruzione e sventramento di Haussmann, ma i tempi di Napoleone III erano finiti ed aveva bisogno di un’autorità compiacente per proseguire. In nessun momento è stato subalterno ad un despota poiché il vero despota era il piano, razionale, che risolve i problemi in modo complessivo ed armonico, redatto tenendo conto solo ed esclusivamente delle verità umane. L’autorità si metterà al servizio del piano. Il piano sostituisce il programma politico che impone una dittatura del “piano”. Le Corbusier si chiede come poter unificare le due diverse realtà della città. Propone di creare sole, spazi, e città verdi. Negli anni 30 del “900 a Parigi ancora sussistevano soluzione abitative del 700, letti comuni, piccoli spazi condivisi. Ville Contemporaine: modello di città ideale di Le Corbusier Struttura cardo-decumano Città ideale senza ubicazione Presenza di grattacieli: cruciformi (centro direzionale), a 6 piani (zona residenziale), complessi a 120 alloggi (periferia). Nulla di nuovo, la distanza dal centro dipendeva sempre dallo status sociale. Guardandola in vista aerea si ha l’impressione di una città moderno, razionale, futurista. Edifici elevati su pilotis, automobili separate dall’uomo in grandi reti autostradali, fino al un massimo del 15% di spazi verdi (ripresi da Garnier). Plain Voisin: fortemente ispirato alla città ideale del 1922, nel 1925 viene calato nello spazio parigino. Ville Radieuse 1933, versione finale del progetto. Si focalizza sulle diverse scale delle città, quella attuale piccola e contorta, l’immaginaria ampia e razionale, pronta per accogliere la macchina. Nell’ultimo progetto gli abitanti ideali vengono dimezzati, diventano 1.500.000 I principi strutturali: 1. morte della strada, percorsi pedonali e carrabili devono essere diversificati, grandi assi destinati esclusivamente alle automobili devono poter essere pensati svincolati dall’edificato. 2. Angolo retto, è il principio generatore dell’impianto, e decide l’articolazione degli edifici in linea destinati alla residenza 3. Zoning, le diverse aree funzionali si dispongono all’interno delle maglie regolari quadrate. Le 3 principali: Lavoro… vedi PPT La visione aerea lo illumina sul fatto che i tetti debbano diventare parte integrante della vita cittadina. Possono essere spiagge, isole verdi, installazioni terapeutiche, ed addirittura arriva a pensare che un giorno atterreremo in casa con gli aerei. Le Corbusier utilizza un linguaggio medico paragonando i vari organi a parti della città. L’Urbanistica equivaleva alla biologia. I nemici sono le strade curve, le commistioni, le rotonde. La Statistica diviene il pegaso dell’urbanistica, indica il numero di vetture in città, i flussi nelle strade, gli incroci, i rallentamenti. LEZIONE 10: Le Avventure della Ville Radieuse: dall’Europa all’America (e ritorno) La Ville Radieuse è allo stesso utopia e distopia. Negli anni ”20 inizia la paura verso l’automazione. La storia che caratterizzava le città europee impedirà di costruire la Ville Radieuse nei quartieri centrali, nel 1932 Le Corbusier vola a New York dove viene accolto come una star. Definisce le città moderne un “cataclisma”. Frank Lloyd Wright ascolta il progetto di Le Corbusier e lo definisce il peggior progetto per il futuro della città, proponendo un altro progetto: The broadacre city (la città che garantisce un acro di terra ad ogni cittadino). Inizialmente chiamata “the disappearing city”, in ultima edizione 1958 “the living city”. Mostrava il tracollo del modello urbano, piena di fumi, soffoca l’uomo. Affronta il tema dell’automobile e lo definisce il problema della mobilità, propone di non investire sul trasporto pubblico se l’intenzione non è abbandonare la macchina, così facendo le auto si sarebbero sviluppate e magari sarebbero atterrate direttamente sui palazzi. È l’inizio di Broadacre city. La provocazione porta a rendere la macchina la soluzione, unico mezzo che permette di uscire dalla città, andare in campagna e colonizzarla, così facendo si realizzavano le città utopiche di Garnier e Howard nelle campagne americane. La macchina è il mezzo per uscire della città, non per viverla. Si comincia a parlare dell’utopia del volo, la possibilità di volare per tutti e di usarlo come mezzo di trasporto privato. Wright era quindi molto aperto e fiducioso nei confronti della scienza e delle nuove tecnologie. Allo stesso tempo si sofferma sui mezzi di telecomunicazioni che consentivano di allontanare le persone, allontanare fisicamente le persone, per ravvicinarle virtualmente. Rifiuto della città e riscoperta della campagna vergine come luogo per vivere per l’uomo. Mentre Le Corbusier punta sul grattacielo, Wright pensa alla campagna. Erano entrambe utopie socialiste, ma mentre Le Corbusier usava il grattacielo per avere il 95% di spazi verdi, Wright sfruttava la campagna per disperdere la popolazione. Tutto è piccolo e disperso, tutto è su scala umana, l’opposto dei grandi spazi raccolti di Le Corbusier, sviluppo orizzontale anziché verticale. L’architetto prende le vesti di un amministratore, un governante, proponendo una sua idea etica, politica, sociale, attraverso lo spazio. Wright parla di un decentramento fisico della città per ricomporla dal punto di vista morale, non ha limiti, ha case individuali, ma allo stesso tempo ha un’idea organicista, ricalcando il punto di vista democratico di Jefferson. Usonia ed usoniani, come mai? United States Of North America, utopia figlia delle utopie europee, ma anche un progetto politico tra l’estremo comunista ed il capitalismo irresponsabile che aveva dato luogo alla crisi del 1929. Le due nature: urbana e rurale, si fondono e creano un unico ambiente. Wright immagina le forme di trasporto più ambiziose, unendo ruralità e fantascienza che convivono nello stesso ambiente. Il tutto si sviluppa di pari passo con la costruzione delle autostrade e delle motorways. L’effetto reale purtroppo sarà lo SPRAWL, la crescita e lo smembramento della città che si allarga creando grandi zone grige al suo interno. Insieme con il modello di Le Corbusier saranno 2 modelli fallimentari ed allo stesso tempo vittoriosi. Le Corbusier provoca l’audience americana lamentando la scarsa altezza dei grattaceli newyorchesi, definendola una città poco razionale molto gotica, infatti proponeva la sua idea di grattacielo per poter mettere ordine. Il modello di Le Corbusier accoglie il grande favore dei costruttori di auto in quanto la sua visione di città era volta interamente alle automobili, viste come il simbolo della modernità. Gli effetti si vedono nella fiera mondiale del 1939-40, poco fuori NY, aveva come tema l’America nel 1960. Il padiglione della General Motors viene chiamato Futurama, dentro il quale il pubblico poteva immaginare la visione di città dell’azienda (realizzato da N.Gheddels) nei successivi 20 anni. Il modello proponeva una serie di grattaceli sparsi in uno spazio verde, vicini ad un aeroporto, con percorsi divisi fra strade per automobili e strade pedonali. Celebra la morte della strada e la nascita della Auto- strada. I tetti dei palazzi utilizzati per scopi pubblici, come pensato da Le Corbusier. Questa visione diventa realtà, a Detroit vengono eliminati i mezzi pubblici, in quanto si riteneva che ognuno dovesse avere 2/3 macchine. Robert Moses è colui che fisicamente mette in pratica il cambiamento, potente costruttore della mobilità americana. È implicato nella storia della General Motors, colui che architetta l’esposizione del 1939-40, il grande pianificatore di NY, apripista degli sventramenti Haussmanniani. Svariati miliardi di dollari vengono spesi per creare una rete di highways che connetta le varie città e permetta allo stesso tempo di fuggirne, accogliendo su quest’ ultima idea il favore di Wright. L’alleanza tra fordismo e modernismo poteva essere creata soltanto attraverso la strada creata da Moses. Il totale disinteresse nelle questioni sociali, razziali e di disparità economica, non considera molte fasce di popolazione e riforma la città con una visione tradizionalista e volta a pochi. L’urbanizzazione americana poteva dunque avvenire unicamente tramite l’automobile, proponendo una visione che ricordi quella di Howard ma mancante di servizi pubblici, imprese, parchi. Sono dunque città satellite che vivono parassitariamente alla città principale. Un articolo su una importante rivista di architettura, scritto da Victor Gruen un ebreo austriaco, propugna l’idea di un concetto nuovo di centro urbano: il MALL. Gruen vedeva che queste realtà suburbane che venivano formandosi, non avevano luoghi di vita pubblica, di scambio, di conoscenza, di cultura. Il Mall non era altro che l’importazione di un modello europeo ispirato al passage da posizionare al centro di queste realtà suburbane. Devono essere un simbolo della ricchezza, della democrazia, e della vita sociale. Trova il modo nel 1954 di costruirlo, il Northland Center, vicino Detroit. Enormi posteggi, paesaggio dedicato all’automobile, fa scalpore la dimensione del progetto. È il primo centro commerciale moderno pedonabile ad usare la pianta di una città mercato tipicamente europeo. Contiene: negozi servizi pubblici posteggi passeggiate teatri asili cortili luogo per eventi pubblici L’effetto magnete del Mall proviene dal progetto urbano di Howard. Mentre per la forma del passage si ispira alla galleria di Milano. Gruen già un anno dopo si pente del progetto in quanto si erano già venuti a creare altri 940 centri commerciali, che sottraevano risorse alla città, rendendola più povera, schiacciando i commercianti. Erano delle pure macchine da vendita con l’unico obiettivo nel profitto, l’anti-urbanizzazione. Si mette alla ricerca di una forma di città sostenibile, per riparare al mostro che aveva involontariamente creato, la suburbia americana. LEZIONE 11: D’Eramo Il maiale e il grattacielo. Chicago non è overspoken, al contrario di NY o Los Angeles, garantisce un effetto sorpresa. Chicago è una delle poche metropoli ad essere anche città, non tutte le città sono metropoli e viceversa. Chicago: “pianta cipollosa” antica parola degli indiani d’America. Sulle rive del lago michigan, nasce a tavolino dall’idea di dei banchieri, nel 1834. Precedentemente era sorto un problema di comunicazione tra le due coste, vennero costruiti dei canali tra il fiume Hudson fino al lago Erie (584 Km), da dove con un altro canale di meno di 90 km si metteva in comunicazione anche il Mississipi. Iniziò dunque una speculazione su quei terreni che diedero vita alla città di Chicago, con una sorprendente crescita della popolazione dovuta soprattutto alla forte immigrazione. Nel 1848 fu quindi aperto il canale Erie, e nello stesso anno fu costruita la prima ferrovia di Chicago, ben 16 Km. La città che era stata concepita in base al canale, si ritrovò invece come il centro ferroviario d’America, moltiplicando in modo esponenziale i km di strade ferrate. Nel 1910 solo ¼ dei ricavi delle ferrovie proveniva dai passeggeri, il resto dal trasporto merci. I costi delle ferrovie erano sostanziosi, i 2/3 dei costi erano fissi (legna, personale, infrastrutture). Le linee poco trafficate ed in situazione di monopolio sono più care, mentre quelle con più concorrenza e maggiormente trafficate risultano più economiche. Le ferrovie hanno creato dunque una situazione per cui ad un produttore era più semplice mandare la merce a Chicago piuttosto che in altre città più vicine, facendola diventare la capitale agricola degli Stati Uniti. I mercanti di Chicago pensano a dei contratti ad un anno di anticipo per evitare le oscillazioni di mercato: i futures. L’effetto della standardizzazione è molto forte quindi in quel mercato, bisognava definire le caratteristiche standard del prodotto venduto. Vengono quindi dismesse alcune coltivazioni che non garantivano un prodotto omogeneo. A Cincinnati e poi a Chicago venne introdotta la catena di smontaggio, all’interno dei mattatoi gli operai restano fermi e svolgono sempre la stessa operazione, macellando i maiali. Si accentra quindi su Chicago tutta la colonizzazione del west, aiutata anche dalla prima produzione meccanica di massa dei chiodi. Questo permise di poter utilizzare molte travi più piccole senza dover ricorrere all’incastro, resistendo ai terribili venti della prateria. La costruzione divenne incredibilmente rapida, permetteva di costruire una casa in una giornata. La rivoluzione industriale americana, al contrario di quella europea, si è nutrita del legno, vendendo addirittura per corrispondenza kit di costruzione di case in leggere travi di legno. La casa diventa quindi una struttura inerme, aperta a tutto, che si difende unicamente in un’ottica di quartiere sicuro. Questo richiese una enorme produzione di legno, provocando la deforestazione della zona dei grandi laghi, in una zona paludosa, trasportandola in inverno attorno ai laghi aspettando il disgelo per portarla in città. La società di Chicago era dunque profondamente fondata sul commercio, le stesse vie della città sono intitolate a macellai, taglialegna ed imprenditori, i loro eroi, esempi di vita, capitalista. Le donne di ricche famiglie “borghesi” di quegli anni facevano spesso viaggi in Europa dai quali tornavano con importantissime opere d’arte, oggi raccolte nei vari musei americani. Si può dunque assimilare il grattacielo ad un animale dell’esoscheletro, la forma dell’edificio esterna diviene un abbigliamento sulla struttura. Il grattacielo di per se non è un grattacielo, i grattacieli creano una struttura gerarchica che privilegia solo gli ultimi piani e svilisce quelli più bassi. A questo è dovuta la gara in altezza nella costruzione dei grattacieli, per raggiungere una posizione di vantaggio sulla concorrenza. E’ la metafora di una struttura aziendale, al cui vertice vi è il capo ed ai piani più bassi i dipendenti di basso rango.