Riassunto Libro Storia Economica PDF

Summary

Questo documento riassume concetti chiave di storia economica, tra cui il sistema feudale, l'ancien régime, la rivoluzione industriale e lo sviluppo economico. Viene analizzata la crescita della popolazione e la sua influenza sulla dinamica economica. Il focus è su modelli di sviluppo economico e sulle principali teorie.

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1.2 Il sistema feudale ---------------------- Nel Settecento il **sistema feudale**, così come si era venuto costituendo in una vasta area dell'Europa centrale, era ormai in un *profondo stato di declino*, conservando però alcuni elementi di continue lamentele e proteste da parte delle classi non p...

1.2 Il sistema feudale ---------------------- Nel Settecento il **sistema feudale**, così come si era venuto costituendo in una vasta area dell'Europa centrale, era ormai in un *profondo stato di declino*, conservando però alcuni elementi di continue lamentele e proteste da parte delle classi non privilegiate. Per lo più il sistema feudale era basato su dei **rapporti personali e patrimoniali** che intercorrevano costantemente tra il sovrano e i suoi vassalli e tra questi ultimi e i contadini. I vassalli promettevano fedeltà al proprio sovrano o signore e si obbligavano a fornirgli aiuto, militare e finanziario, e consiglio, e in cambio ricevevano protezione e un feudo cioè un pezzo di terra. Il sovrano aveva la facoltà di revocare le concessioni in qualsiasi momento, in caso di tradimento. Le terre del feudo erano divise in più parti: - La Riserva dominica che coltivavano i servi. - I mansi dati in concessione ai contadini liberi. - Le terre comuni, terre non coltivate che potevano essere usate da tutti. Il mondo feudale era diviso in: oratores (coloro che pregavano, il clero) bellatores (coloro che combattevano, nobiltà), e laboratores (coloro che lavoravano, contadini e artigiani) Con il tempo il sistema feudale, che si era ormai affermato in tutto il continente europeo, iniziò a sfaldarsi a partire dall'Inghilterra. 1.3 La società di ancien régime ------------------------------- A partire dalla data della *Rivoluzione francese* (**1789**), venne coniato il termine **ancien régime** per indicare l'organizzazione politica, sociale e culturale della Francia **prerivoluzionaria**. Nel Settecento difatti la società Europea continuava ad essere suddivisa in diverse classi sociali, dove nel gradino più in alto vi era la nobiltà e il clero e alla base la massa dei lavoratori. I nobili godevano ancora di numerosi prestigi a livello sociale e politico e gli aristocratici appoggiati dal prestigio della chiesa rafforzarono la loro autorità. I lavoratori e più nello specifico i contadini costituivano la stragrande maggioranza della popolazione, ma le loro condizioni variavano di luogo in luogo all'interno del continente Europeo. Nei paesi occidentali, infatti, i contadini godevano di *condizioni pressoché ottimali* nonostante erano ancora assoggettati ad **obblighi** **feudali**, mentre nei paesi orientali le loro condizioni *tendevano a peggiorare* e i vincoli feudali sempre più incisivi. 1.4 La rivoluzione industriale ------------------------------ A partire dalla **seconda metà del Settecento** in Europa ebbe inizio una profonda trasformazione economica e sociale che prende il nome di **rivoluzione industriale**. Il processo che ha portato alla rivoluzione industriale fu costernato da *lenti* e *continui cambiamenti* e *innovazioni tecnologiche* durante i secoli precedenti. Tali innovazioni riguardavano principalmente: trasporti, commercio, agricoltura, allevamento e popolazione. È possibile suddividere la rivoluzione industriale in tre fasi principali, le quali coprono interamente l'intero arco di tempo che va dalla seconda metà del Settecento fino ai giorni nostri. - **Prima rivoluzione industriale** va all'incirca dalla seconda metà del Settecento alla metà dell'Ottocento e interessò principalmente **l'Inghilterra**, seguito solo dopo da Francia e Stati Uniti. Le innovazioni principali furono la *caldaia a vapore, l'industria tessile e quella siderurgica.* - **Seconda rivoluzione industriale** si sviluppo principalmente a partire dalla seconda metà dell'Ottocento fino alla metà del Novecento. Interessò principalmente paesi come **Stati Uniti** e **Germania** ma anche Russia e Italia, mentre **l'Inghilterra** perse il suo *primato*. Le principali innovazioni riguardano per lo più la *chimica, l'elettricità, la meccanica, il petrolio e il motore.* - **Terza rivoluzione industriale** infine prese l'avvio al termine della Seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri. Essa riguarda principalmente i **paesi già precedentemente sviluppati** e riguarda settori come *l'energia nucleare, informatica e l'elettronica.* Secondo numerosi studiosi la rivoluzione industriale partì proprio in Europa e non in altre parti del mondo, proprio perché era qui che si verificarono le condizioni più favorevoli per lo sviluppo della scienza, della tecnica e delle iniziative. Anche la frammentazione politica dell'Europa fu un vantaggio poiché portò competitività tra i vari paesi. Sicuramente però fu proprio la visione del mondo degli europei che favorì lo sviluppo. 2.1 Lo sviluppo economico ------------------------- Lo **sviluppo economico** è un concetto molto ampio poiché indica una crescita *elevata e prolungata*, accompagnata da trasformazioni strutturali e sociali. La crescita normalmente è un processo *reversibile*, poiché in seguito a un periodo di crescita ne può seguire uno di decrescita, dal punto di vista economico difatti vi è crescita quando aumenta la produzione di beni e servizi indipendentemente dalla loro natura. Diverso invece è il significato di progresso, al quale viene sempre associato un significato positivo. 2.2 Lo sviluppo economico ------------------------- La crescita viene normalmente misurata facendo ricorso ad alcuni indici, come ad esempio il **PIL** (Prodotto Interno Lordo) ovvero il valore monetario dei beni e servizi prodotti in un determinato periodo in genere un anno all'interno di un paese da *residenti e stranieri*, e il PNL (Prodotto Nazionale Lordo) ovvero il valore monetario dei beni e servizi in un determinato periodo in genere di un anno, prodotto solo dai *residenti*. 2.3 I modelli di sviluppo ------------------------- Tra i modelli più significativi si può sicuramente ricordare quello di **Walt W. Rostow** il quale introduce per primo il concetto del **take off** o decollo. Secondo egli, infatti, la realizzazione dello sviluppo economico passa attraverso cinque fasi, dalla società tradizionale a quella dei consumi. - **La società tradizionale**, ovvero lo stato della società *preindustriale*, in cui *l'agricoltura è l'attività predominante* e non si ha la presenza di risorse aggiuntive da destinare ad attività extra agricole, inoltre la popolazione stenta a crescere. - **La società di transizione**. Qui si ha una vera e propria fase di cambiamento, durante la quale si avviano le condizioni che determinano lo sviluppo successivo, si ha difatti un **incremento** della produttività agricola, che riesce a mettere a disposizione degli altri settori le risorse necessarie per la crescita, da un processo di **accumulazione**. - **La società del take off**. Rappresenta lo stadio più importante, poiché segna il momento in cui una società riesce a **superare** tutte le **resistenze** che si frappongono al suo sviluppo. La produzione e la produttività crescono sia in agricoltura che in altri settori, i quali diventano estremamente dinamici contribuendo *all'accumulazione di capitale*. - **La società matura**. È la società che ormai è decollata e vede *continuamente aumentare* la sua produttività, le innovazioni e gli investimenti in un processo di crescita regolare e continuo. Le trasformazioni adesso non riguardano solo alcuni settori **Leader** ma anche altri ambiti. - **La società dei consumi di massa**. In questo stadio si assiste a un forte aumento della domanda di beni di consumo durevoli e di servizi, reso possibile *dall'aumento* del **PIL pro-capite**. Il processo di decollo e della maturità è ormai terminato e si tende a destinare le risorse al miglioramento della qualità della vita (istruzione, sanità, attività sportive). 2.4 Crisi e cicli economici --------------------------- Una delle caratteristiche principali del mondo industriale riguarda proprio le crisi economiche. Il mondo industrializzato presentò una nuova forma di crisi a differenza del periodo *preindustriale*, dove era molto frequente la crisi di **sottoproduzione**, adesso si presentò agli occhi della società la crisi di **sovrapproduzione**. Esse apparvero inizialmente con il sistema *capitalistico industriale*. 3.1 Popolazione ed economia --------------------------- L'avvento della prima rivoluzione industriale è avvenuto anche grazie a profonde trasformazioni in ambiti come, *l'agricoltura, il commercio, il trasporto e la popolazione,* tutti questi cambiamenti nei diversi ambiti costituiscono le **premesse** della rivoluzione industriale. Nel mondo preindustriale, la gente, consumava poco, e secondo la legge di un noto filosofo ***Engel***, le persone più povere *destinavano una maggiore percentuale* del proprio reddito ai consumi essenziali, come ad esempio l'alimentazione, mentre i ricchi avevano la possibilità di *riservare* una parte considerevole del proprio reddito anche ad altri consumi. 3.2 La dinamica della popolazione nel mondo preindustriale ---------------------------------------------------------- La conoscenza del numero di abitanti in un paese e ancora di più in un continente prima del XVIII secolo, era prettamente basata su delle stime, difatti gli studiosi stabilivano il numero della popolazione tramite informazioni basate per lo più sulle stime della produzione agricola, sull'aumento del perimetro delle mura cittadine, ecc. A partire però dal XVIII secolo iniziarono a ratificarsi i primi **censimenti**, cosicché si potessero avere dei dati notevolmente più precisi. Secondo le rilevazioni però la popolazione mondiale e più nello specifico quella Europea, era costernata da un caratteristico **andamento ad onde**, difatti si evince come fosse difficile per la popolazione Europea crescere stabilmente, tanto che addirittura intorno al 1500 essa era ancora ai livelli dell'età imperiale romana. In Europa, infatti, era ancora presente il vecchio regime demografico, definito come **naturale**. Esso era caratterizzato da un equilibrio demografico estremamente precario, dovuto ad *un'altissima natalità* e a una *mortalità anch'essa molto elevata*, soprattutto in età infantile. Per conseguenza di tutto ciò la vita media era molto breve, difatti si stima fosse tra i 20 e i 25 anni, coloro che però riuscivano a superare i 30 anni avevano buone probabilità di vivere molto più a lungo. Tutto ciò era però correlato alla **scarsa sussistenza** di materie prime alimentari, le quali erano ancora esclusivamente prodotte dalla terra. La diffusione di numerose malattie come ad esempio la peste, era favorita dalla forte malnutrizione prolungata e anche dalle cattive condizioni igieniche. Infine, va rilevato che la popolazione Europea nel 1700 era prettamente analfabeta, in molti casi sapeva leggere ma non riusciva a scrivere. 3.3 La rivoluzione demografica ------------------------------ Il regime demografico naturale venne a poco a poco, sostituito da un nuovo regime, il quale potremmo definirlo come **moderno**. La fase di transizione dal vecchio al nuovo regime iniziò dappertutto con la diminuzione del tasso di mortalità. Il legame fra l'aumento della popolazione e disponibilità alimentari si stava a poco a poco restringendo, anche se secondo un noto economista dell'epoca ***Thomas R. Malthus***, la popolazione cresceva secondo un andamento *geometrico* (1,2,4,6,16,...), mentre i mezzi di sussistenza crescevano secondo un andamento *aritmetico* (1,2,3,4,5,...), di conseguenza molto più lenta. 3.4 La rivoluzione demografica ------------------------------ Le cause che determinarono la rivoluzione demografica rendendola moderna e non più naturale furono la **riduzione** del *tasso di mortalità* e **l'aumento** del *tasso di natalità*, entrambe dovute a diversi fattori: - **L'alimentazione**, essa diventò più *regolare, abbondante e diversificata*. Inoltre, grazie alla costruzione di strade, il trasporto ne fu **incentivato**, garantendo anche in situazioni di scarso approvvigionamento, un pasto caldo. - **Le condizioni igieniche**, sia quelle pubbliche che quelle private cominciarono a migliorare. Nelle città si ammodernarono i sistemi di *fognatura*, le *strade* vennero pulite e si edificarono le prime case in *muratura*, le quali garantivano maggiore igiene. Il *sapone* iniziò ad essere utilizzato anche dai più poveri e l'uso sempre più frequente di *abiti in cotone*, ne influenzava il lavaggio di quest'ultimi. - **I progressi della medicina**, nonostante le poche scoperte tra cui l'inoculazione del vaccino contro il vaiolo, malattia che colpiva principalmente i bambini. Vi fu anche una maggiore attenzione verso **l'istruzione** in campo medico, la quale fu meglio organizzata, per esempio con la costituzione delle prime accademie mediche, e anche meglio insegnata, con l'assegnazione delle prime cattedre universitarie. Tutto ciò porterà a notevoli scoperte in campo medico soprattutto nel XX e XXI secolo. - **La riduzione della mortalità infantile**, questo fu il fattore che maggiormente contribuì alla riduzione del tasso di mortalità. Durante la prima rivoluzione industriale, il ruolo predominante nel determinare la riduzione lo ha certamente avuto **l'alimentazione**, la quale era diventata più ricca e varia. Durante la seconda rivoluzione industriale invece questo compito è spettato al miglioramento delle condizioni **igieniche** e al contribuito del progresso **medico**. - **Il dissolvimento della famiglia allargata**, in questo periodo le famiglie iniziarono a *dividersi*, difatti all'interno del nucleo familiare non vi erano più gli ascendenti e discendenti ma rimaneva soltanto il nucleo elementare costituito da **genitori-figli**. Questa evoluzione fu di gran lunga più evidente nelle città, possiamo per tanto dire che si stava stabilendo un **nuovo urbanesimo**. 4.1 L'agricoltura di ancien régime ---------------------------------- Circa dieci mila anni fa nei paesi vichinghi l'uomo scoprì il modo di coltivare la terra e allevare gli animali e da nomade diventò **stanziale**. Si realizzò, così, quella che è stata chiamata la prima *rivoluzione agricola*, che consentì di disporre di una maggiore quantità di cibo. Verso la metà del Settecento i lavoratori in campo agricolo e tutte le persone coinvolte in questo settore rappresentavano la **maggioranza** della popolazione. L'agricoltura a causa della sua scarsa efficienza in termini produttivi rappresentava per l'appunto il settore col maggior impiego di lavoratori. Le caratteristiche principali dell'agricoltura durante il periodo *dell'ancien régime* erano principalmente due ovvero, la **policoltura** in quanto ogni contadino si sforzava di produrre tutto ciò che era necessario per soddisfare le necessità della popolazione. Questa scelta chiaramente contribuì ad abbassare le rese poiché non sempre le colture coltivate erano adatte alle condizioni climatiche. E infine la scarsa **commercializzazione** dei prodotti agricoli, la quale era molto limitata poiché solamente i grandi proprietari disponevano di un'eccedenza di materie prime. 4.2 La rivoluzione agraria: tecniche ------------------------------------ La crescita della popolazione comportava, un consistente aumento della domanda dei beni di prima necessità, con un conseguente rialzo dei prezzi. Nel corso del tempo le profonde trasformazioni avvenute in Inghilterra in ambito agricolo diedero vita alla *rivoluzione agraria*, che però presentava un problema notevolmente significativo ovvero quello di ripristinare la fertilità del suolo dopo le coltivazioni. Alcune delle innovazioni più importanti per risolvere questo problema furono proprio le *rotazioni biennali e le rotazioni triennali*, in cui si alternavano degli anni di coltivazione e uno di **maggese** in modo tale da far riposare il terreno e renderlo nuovamente produttivo. Questa soluzione però comportò notevoli svantaggi soprattutto nell'anno di maggese, anno in cui la produzione agricola era molto carente. La soluzione per evitare questo enorme spreco fu per prima trovata in Olanda e anche in qualche regione inglese, ad esempio Norfolk. Essa consisteva **nell'eliminazione** dell'anno di **maggese** e dell'inserimento nelle rotazioni di piante leguminose e piante da foraggio, le quali *miglioravano la fertilità* del terreno e quindi facevano aumentare la resa l'anno successivo, senza però avere lunghi periodi di carestia. 4.3 La rivoluzione agraria: il regime della proprietà fondiaria --------------------------------------------------------------- Le rotazioni continue, le nuove coltivazioni e l'allevamento del bestiame nelle stalle richiedevano la piena ed esclusiva disponibilità delle terre da parte di chi doveva utilizzarle. Invece, sia in Inghilterra, che in altri paesi Europei, la coltivazione di molte terre avveniva in modo **comunitario** e si basava sul cosiddetto *sistema dei tre campi*. Le terre non recintate del villaggio, venivano cioè **divise** in tre parti, di cui due coltivate e una tenuta a maggese. Ogni parte veniva a sua volta **frazionata** in numerose strisce, che venivano assegnate periodicamente alle famiglie con il compito di coltivarle. In Inghilterra, le terre gravate dai diritti degli abitanti del luogo erano numerose e si dividevano in due categorie principali: - **Open fields**, esse erano le terre *aperte e non recintate*, che venivano coltivate col sistema dei tre campi ed erano assegnate agli abitanti del villaggio - **Common fields**, ossia le terre *comuni* come boschi, paludi e pascoli, le quali appartenevano alla comunità. Data la lunga pratica per apportare eventuali cambiamenti all'interno delle terre in cui si svolgeva la coltivazione, vennero introdotte le **enclosures** (recinzioni), le quali garantivano una completa privatizzazione e delimitazione del campo adibito alla coltivazione. Questa pratica però poteva avvenire solo a seguito di un accordo privato o con un atto del Parlamento. Le spese per sostenere le recitazioni erano molto spesso insostenibili per i piccoli-medi agglomerati di contadini e per tanto si vedevano costretti a vendere la propria terra a coloro che possedevano grandi proprietà terriere e che disponevano di un capitale nettamente superiore. 4.4 La rivoluzione agraria e la rivoluzione industriale ------------------------------------------------------- Fra la rivoluzione agraria e la rivoluzione industriale vi è uno stretto rapporto. Nel corso della storia difatti si può facilmente notare come i due fenomeni **s'influenzarono** reciprocamente e l'una non si sarebbe potuta realizzare senza il contributo dell'altra. I modi che portarono a contribuire alla formazione della rivoluzione industriale da parte della rivoluzione agricola furono i seguenti: - **Sostenne una popolazione in aumento**. L'aumento difatti non solo della produzione ma anche della produttività agricola, consentì di alimentare un numero crescente di persone, le quali nel corso del tempo poterono dedicarsi ad attività extra agricole. - **Creò il potere d'acquisto da destinare ai prodotti dell'industria britannica**. I redditi agricoli consentirono difatti agli agricoltori di disporre di capitale da investire nei prodotti dell'industria. - **Consentì lo spostamento di popolazione nelle zone industriale**. L'incremento demografico nelle campagne portò ad una sovrappopolazione di quest'ultima, proprio per questo numerose persone decisero di abbandonare la propria terra per spostarsi nei centri urbani. - **Partecipò alla formazione del capitale necessario al finanziamento dell'industrializzazione**. Molti proprietari terrieri destinarono i propri capitali alla realizzazione delle prime industrie, sotto forma di investimenti. 5.1 La rivoluzione dei trasporti: strade e ferrovie --------------------------------------------------- Un'altra forma di rivoluzione che contribuì alla prima industrializzazione della Gran Bretagna fu quella dei **trasporti**. Essa risultò però notevolmente più determinante nella seconda fase della rivoluzione industriale, periodo in cui si svilupparono le ferrovie e la navigazione a vapore, ma anche prima di allora furono realizzati importanti miglioramenti in quest'ambito. Fino a quel periodo i trasporti terrestri erano quelli più consistenti ma anche quelli più lenti e costosi. Le strade Inglesi erano considerate le peggiori d'Europa e si deterioravano facilmente, in quanto non avveniva un'effettiva manutenzione sin dai tempi dell'Impero Romano. Le continue e sempre più consistenti necessità di rifornire di generi alimentari e di carbone le città in espansione e in particolare Londra, indusse il governo ad intervenire favorendo il sistema delle **strade a pedaggio**, in modo tale da instaurare società private cosicché si potessero occupare direttamente della manutenzione delle strade. La vera rivoluzione tecnologica nel settore stradale la si ha solo all'inizio del XIX secolo, periodo in cui alcuni ingegneri Inglesi, ripresero i sistemi di costruzione dei Romani e cominciarono a realizzare strade più solide e compatte in modo da durare nel tempo. Per quanto concerne i trasporti terrestri, vi fu un'altra sostanziale innovazione, ovvero, la **locomotiva**. La prima locomotiva a vapore fu costruita nel 1801, la quale però ebbe numerosi problemi. Bisognò per attendere il 1825, anno in cui venne impiegata la prima locomotiva a vapore, la quale collegava due diverse miniere. Cinque anni più tardi venne inaugurata la prima tratta ferroviaria al mondo **Liverpool-Manchester**, nella quale veniva adoperata proprio la locomotiva "*Rocket*". A metà del secolo XIX, Inghilterra e Stati Uniti avevano già costruito oltre 25mila km di strade ferrate. 5.2 La rivoluzione dei trasporti: le vie d'acqua ------------------------------------------------ In Inghilterra si sviluppò, nella seconda metà del Settecento, una vera e propria *febbre dei canali*, tanto che nel giro di qualche anno ne furono costruiti per una lunghezza complessiva di un migliaio di chilometri. I canali videro un'enorme espansione soprattutto per rifornire le città di carbone, dove esso era utilizzato per il riscaldamento e per l'attività produttiva. Ma oltre al carbone, il trasporto marittimo era in grado di consentire lo spostamento di molte altre merci *voluminose, pesanti e di largo consumo*. Il XVIII rappresentò anche il momento in cui vennero ideati i primi esperimenti nel campo della navigazione a vapore. Primi tra tutti furono gli americani, i quali idearono il **battello a vapore** con le caratteristiche ruote a pale, le quali si rivelarono particolarmente efficaci lungo le traversate sui fiumi ma non sui mari. 5.3 Commercio e mercantilismo ----------------------------- Secondo un noto economista di quell'epoca ***Adam Smith***, "*il consumo è l'unico fine di tutta la produzione*". Ciò sta a significare che sia i prodotti industriali che i prodotti agricoli dovevano essere venduti, altrimenti non vi era convenienza a continuare la produzione. I beni vendibili però erano collocati pressoché sul **mercato cittadino**, solo una piccola quota usciva da questo ristretto ambito locale per raggiungere mercati più o meno lontani. Gli ostacoli che non favorivano un commercio molto più ampio erano di diverse tipologie, *una naturale e una umana*. Le barriere naturali, difficili da rimuovere, erano costituite dalle eccessive distanze, aggravate dalla presenza di alte montagne e di foreste. Le barriere umane invece erano più semplici da eliminare, poiché erano costituite principalmente da dazi che bisognava pagare sulle merci importate e spesso anche su quelle inviate da un luogo all'altro dentro lo stesso stato. Il commercio internazionale era stato il ramo più dinamico dell'economia nei secoli successivi alle grandi scoperte geografiche fra Quattro e Cinquecento. Si fortificò il concetto di **mercantilismo**, il quale era sia una **dottrina economica** che una **politica economica**. Come dottrina difatti il mercantilismo riteneva che la ricchezza di una nazione dovesse essere assicurata dalla quantità di metalli preziosi oro e argento da essa stessa posseduti. Il modo più sicuro e onorevole senza incorrere ad atti illeciti era rappresentato dal potenziamento delle esportazioni, le quali sarebbero state pagate attraverso monete d'oro o d'argento, assicurando così un costante flusso in entrata di metalli preziosi. Si iniziarono a stabilire anche le prime politiche mercantilistiche, le quali spesso furono un insieme eterogeneo di provvedimenti adottati dai vari Stati, ognuno dei quali perseguiva il proprio obiettivo. Tutti però miravano a possedere abbondanti riserve d'oro e d'argento. I paesi Europei, essendo sprovvisti di giacimenti di metalli preziosi nelle proprie terre, dovevano procurarselo tramite la conquista di **colonie**, oppure tramite il **commercio**. Gli stati attuarono la politica **mercantilistica** in vario modo, ma principalmente ognuno di essi intraprese una politica **protezionistica** e **nazionalistica**, tesa a proteggere e a far sviluppare le industrie nazionali, tramite varie forme di protezione doganale. Le flotte mercantili d'altro canto dovevano essere incentivate e sostenute poiché favorivano le esportazioni e, in caso di noleggio di navi a stranieri consentivano anche entrate di denaro. Vennero introdotte perciò leggi sulla navigazione che si proponevano di riservare il commercio estero alle navi nazionali. In favore di ciò si instaurarono a partire dal 1600 le prime grandi compagnie navali. 5.4 Commercio e mercantilismo ----------------------------- Il mercato interno fu spinto dall'incremento dei consumi, alimentato dall'aumento del reddito pro capite, che nel corso del Settecento, arrivò quasi a triplicarsi. Oltre al mercato interno, il cambiamento più radicale fu rappresentato dall'evoluzione del mercato internazionale. L'Inghilterra difatti era ormai riuscita da tempo a creare una corrente di esportazione di manufatti di lana di buona qualità, che ancora verso il 1750 costituivano circa la metà delle sue esportazioni. L'Inghilterra possedeva già diverse rotte **transoceaniche** come, ad esempio, il commercio Europa-Africa Antille il quale rappresentava la classica tipologia del commercio **triangolare**, che consentiva alle navi di *non viaggiare mai vuote*, ma sempre cariche di merci o schiavi. Col passare del tempo le rotte marittime dell'Inghilterra riguardanti le esportazioni si ridussero notevolmente nei confronti dei paesi del continente Europeo, per essere sostituite da quelle dirette verso il Nord America e le Antille. L'ampliamento dei mercati interni ma soprattutto internazionali contribuì ad uno sviluppo più intensivo della prima rivoluzione industriale. 6.1 L'organizzazione della produzione industriale ------------------------------------------------- Fino al 1700 *l'attività industriale*, nonché quella dedicata alla trasformazione di materie prime mediante il lavoro dell'uomo e delle macchine, allo scopo di produrre oggetti da destinare agli usi più svariati, rivestiva un'importanza **limitata** e sicuramente minore rispetto all'attività agricola. Principalmente l'attività industriale era orientata verso la produzione di beni di consumo, come ad esempio *tessuti, vestiario, vasellame, mobili, ecc.* L'attività industriale, inoltre, agli inizi del XVIII secolo era incentrata in tre ambiti principali: *artigianato, l'industria a domicilio e l'industria capitalistica.* - **Artigianato**. In genere tutti i soggetti appartenenti a questa categoria appartenevano anche a delle *corporazioni*, nonché dei gruppi di professionisti. Lo scopo principale delle corporazioni era quello di organizzare l'attività produttiva, secondo regole ben specifiche volte a **limitare** **la concorrenza**. Molto spesso però queste corporazioni non erano facilmente accessibili da tutti gli artigiani, tanto che molti di essi operavano individualmente. - **Industria a domicilio** (*putting-out system*). Era una forma di produzione principalmente sviluppata nelle campagne, incentrata sulla figura di un **mercante imprenditore** provvisto di capitali, che forniva agli artigiani le materie prime da trasformare e in alcuni casi anche gli strumenti per farlo. Periodicamente si occupavano di ritirare i prodotti finiti da immettere sul mercato. Questo sistema viene comunemente riconosciuto come un'economia *di scambio*. - **Industria capitalistica**. Rappresentava la forma più moderna di industria, nel quale era presente la figura **dell'imprenditore** che *organizzava* e *gestiva* i fattori della produzione e investiva il proprio capitale in essa. Questa forma di industria fu cruciale, poiché l'imprenditore potette ottenere più *controllo* sull'attività degli operai. Le prime grandi imprese capitalistiche nascono proprio in questo momento, dato che concentravano gli operai in grandi stabilimenti attrezzati da numerose macchine. 6.2 Le forme giuridiche dell'impresa ------------------------------------ Con l'avvento della prima rivoluzione industriale, la nascita delle grandi industrie e delle piccole-medie imprese fu cruciale per definirne giuridicamente gli ordinamenti a cui esse appartenevano. Alla base vi era la *ditta individuale*, in cui una sola persona esercitava tramite il proprio capitale il *soggetto economico* e *giuridico*, mentre all'apice vi erano le *società*, strutturate in modo che i rischi dell'impresa erano strettamente riconducibili al capitale della società, senza intaccare il patrimonio personale dei singoli soci. - **Società in nome collettivo**. Caratterizzata dal fatto che i soci sono responsabili *solidalmente* e *illimitatamente* delle obbligazioni sociali e di norma rappresentano anche tutti gli amministratori della società. - **Società in accomandita**. Vi è una suddivisione tra accomandatari e accomandanti. Gli accomandatari rispondono *solidalmente* e *illimitatamente* delle obbligazioni sociali e amministrative, mentre gli accomandanti *rischiano solo i fondi investiti* nelle quote azionarie. - **Società per azioni**. Essa raccoglie un certo numero di soci, che sottoscrivevano delle quote sotto forma di frazioni di capitale, dette *azioni* e di cui successivamente avranno il diritto ad una quota utile detta dividendo. La responsabilità giuridica dei soci è *limitata* alle azioni possedute. 6.3 Macchina a vapore e innovazioni ----------------------------------- Durante la prima rivoluzione industriale, l'industria del cotone e del ferro vengono definite come **industrie traenti** (*guida*) per il coinvolgimento di altri settori produttivi. Le innovazioni tecniche riguardanti queste industrie e l'introduzione della **forza del vapore** costituiscono il *nocciolo* della prima rivoluzione britannica. Il primo tra tutti a sfruttare al meglio l'uso del vapore fu ***James Watt***, il quale nel riparare un modello di macchina a vapore ne appartò numerose innovazioni. Il progetto ebbe un successo strabiliante anche grazie all'università presso cui fece ricerche. La società di James Watt, in seguito, divenne Leader mondiale nella produzione di macchine a vapore, tanto che in Inghilterra se ne contavano più di 5.000, mentre la Francia nello stesso periodo ne possedeva solamente 200. Le numerose invenzioni Inglesi furono avvantaggiate anche dal sistema dei **brevetti**, che risaliva agli inizi del Seicento e garantiva all'inventore *l'utilizzazione esclusiva*. Il ruolo della tecnologia durante la prima rivoluzione industriale fu essenziale, non tanto per le invenzioni, ma bensì per le innovazioni. ***Joseph Schumpeter*** distingue questi due concetti, "*le invenzioni rappresentano qualsiasi novità brevettabile, mentre le innovazioni si hanno quando le invenzioni vengono effettivamente applicate al processo produttivo."* 6.4 L'industria del cotone -------------------------- In Inghilterra, l'industria tessile si era sviluppata nelle campagne, specialmente mediante il *lavoro a domicilio*, e riguardava principalmente materie prime come la lana, il lino e in generale le lavorazioni della seta. La nuova industria del *cotone* risultava però modesta e arretrata, proprio perché fino a quel momento la filatura del cotone richiedeva l'impiego di molta manodopera, e non riusciva a stare dietro alla domanda dei tessitori. Per colmare questo grande deficit tra domanda e offerta, furono introdotte **numerose invenzioni** che nel corso del tempo hanno portato a ridurre notevolmente il divario. Questo gruppo di invenzioni, infatti, era riuscito a migliorare l'efficacia produttiva e a essere adattate a qualsiasi tipologia di fibra tessile. L'industria cotoniera tra tutte le industrie tessili fu quella che riuscì ad avvantaggiarsi maggiormente di tutte le invenzioni introdotte, tanto che nel 1830 divenne la più importante d'Inghilterra e comprendeva circa la metà delle esportazioni. I motivi principali di questa espansione riguardano proprio, **l'alta intensità** del lavoro richiesta, la presenza di un mercato già **preesistente** e notoriamente **affermato**. 6.5 L'industria del ferro ------------------------- L'industria del ferro nel Settecento, adoperava come combustibile per la fusione quasi interamente il *carbone di legna*, dato che gli altoforni erano costruiti nelle vicinanze dei boschi. L'Inghilterra è con molta probabilità in Europa il paese con meno boschi, per tanto con meno legna. La scarsa disponibilità di carbone di legna costrinse gli Inglesi a utilizzare il **carbon fossile**. Questo minerale in Inghilterra era abbondante, ma non venne fino ad allora adoperato proprio perché come risultato a seguito della fusione restituiva una ghisa molto fragile. Agli inizi del secolo una nota compagnia siderurgica riuscì ad estrarre il **coke** dal carbon fossile, questa scoperta fu tenuta nascosta per molto tempo, e anche a seguito della sua scoperta, il **coke** continuò a non essere utilizzato. Fu solo dopo l'invenzione della tecnica del **puddellaggio** che il **coke** venne adoperato dalla maggior parte delle imprese siderurgiche. In seguito a queste invenzioni, *l'industria siderurgica* fu avvolta da una notevole espansione, potendo sfruttare anche il vantaggio che in Inghilterra le miniere di ferro e quelle di carbone si trovavano in zone vicine. La Gran Bretagna arrivò a fornire più della metà della produzione mondiale di ghisa, tanto da alimentare una considerevole corrente di esportazione. L'industria siderurgica è di tipologia **capital intensive**, in quanto per la produzione di ghisa erano richiesti consistenti investimenti. Inoltre, utilizzava le materie prime Inglesi, senza necessità quindi di *approvvigionamenti* da mercati esterni. 6.6 La dimensione regionale dell'industrializzazione ---------------------------------------------------- In genere, in ogni paese vi sono zone che si sviluppano più rapidamente e altre che rimangono indietro, come ad esempio le classiche disparità tra *Nord e Sud*, nonché tra regioni maggiormente sviluppate e regioni più arretrate. L'avvio della rivoluzione industriale fu sicuramente avvantaggiato in Inghilterra poiché, rispetto alle altre nazioni il processo di industrializzazione riguardò contemporaneamente numerose regioni. Anch'essa però tutt'oggi presenta delle disparità a livello economico e sociale tra le varie regioni, basti pensare all'estremo nord dell'Inghilterra, area in cui ancora oggi è molto presente la pastorizia, mentre in città come *Liverpool* e *Manchester*, poco più a sud, dove il tasso di industrializzazione è notevolmente maggiore. 7.1 I mezzi di pagamento e la funzione delle banche --------------------------------------------------- La rivoluzione industriale non presentò pochi problemi, i quali bisognava risolvere e il cui superamento costituì esso stesso un ulteriore stimolo allo *sviluppo economico*. Tra i problemi più noti in questo periodo troviamo ad esempio, il problema dei **mezzi di pagamento** e del **finanziamento** dell'industrializzazione, il problema dello **sfruttamento** dei lavoratori e il problema dei **mercati di sbocco** per la produzione manifatturiera britannica. Il valore delle monete era definito dal contenuto di metallo prezioso utilizzato per la fabbricazione della moneta stessa. I sistemi monetari erano di tre tipologie differenti: - **Monometallismo argenteo**, in cui alla base del sistema vi era l'argento - **Monometallismo aureo**, in cui alla base del sistema vi era l'oro - **Bimetallismo**, ovvero quando vi erano implicati sia l'oro che l'argento. Il *libero conio* era la possibilità concessa ai privati di consegnare alla zecca il metallo prezioso in loro possesso e ottenere in cambio l'equivalente in monete. Verso la metà del Settecento, i sistemi monetari più diffusi in Europa erano il *monometallismo argenteo* e il *bimetallismo*, quest'ultimo adoperato principalmente solo dall'Inghilterra. Con l'avanzare delle innovazioni, invenzioni e delle industrie, le monete d'oro e d'argento cominciarono a rivelarsi **insufficienti** per le necessità dei traffici, che erano in costante aumento. Fu per tanto necessario apportare un'innovazione anche al sistema monetario, e ciò avvenne con la **moneta cartacea**, la quale fu introdotta da alcune banche, le quali successivamente prenderanno il nome di *banche di emissione*. A metà Settecento, le banche di emissione erano esclusivamente presenti in Inghilterra. La *Bank of England*, una società privata fondata nel 1694, era senza ombra di dubbio la più importante banca di emissione presente sul territorio. Le banconote, in un primo momento rappresentavano, *una promessa di pagamento*, ovvero l'impegno successivo a cambiarle in moneta metallica. Le banconote inizialmente vennero adoperate esclusivamente a **corso fiduciario**, ovvero che nessuno era obbligato ad accettarle come moneta. In seguito alla loro continua diffusione, ottennero per legge anche il **corso legale**, nonché il conferimento del potere di estinguere qualsiasi debito. Nel momento in cui le banche non disponevano di liquidità necessaria per cambiare le banconote in moneta metallica, venne introdotto il **corso forzoso**, nonché l'inconvertibilità delle banconote, che perciò dovevano essere accettate in pagamento senza poterle più cambiare in moneta metallica. In Inghilterra, esistevano, intorno al 1750, una trentina di banche a Londra (*city banks*) e una dozzina di banche provinciali (*country banks*) situate in tutto il resto del paese. 7.2 I problemi del finanziamento e del credito ---------------------------------------------- La prima rivoluzione industriale risultò poco costosa, nel senso che non erano necessari molti capitali per avviare un'attività produttiva, essendo relativamente modesto il costo delle macchine e basso quello della manodopera. Fino a quel momento **l'autofinanziamento**, ovvero il reinvestimento nell'azienda di una parte degli utili, fu il modo principale con il quale gli imprenditori si procuravano i fondi necessari all'ampliamento della loro attività. Infine, in particolar modo a partire dalla prima metà dell'Ottocento, le imprese costituite sotto forma di società per azioni, per ottenere i propri investimenti iniziarono a rivolgersi al mercato. Nonostante i primi imprenditori non necessitavano di un elevato capitale fisso, avevano però bisogno di denaro per l'acquisto di materie prime e per pagare i salari agli operai. Le *banche* di Londra e quelle provinciali, **finanziavano** queste attività con continuità, e inoltre questi prestiti venivano costantemente rinnovati e quindi si trasformavano in finanziamenti di durata più lunga. Fu proprio in questo momento che si verificò il problema della quantità di biglietti da emettere. Essi potevano essere stampati in quantità praticamente *illimitata*, al contrario delle monete metalliche la cui coniazione dipendeva dalla disponibilità di metallo prezioso. Bisognava perciò stabilire fino a quale ammontare fosse possibile emettere banconote, o per meglio dire bisognava fissare il livello della **riserva monetaria** da tenere in considerazione delle banconote emesse. Le nuove leggi promulgate sulla fondazione di nuove banche di emissione andarono a favore della **banca d'Inghilterra**, la quale si avviò col tempo a divenire l'unico istituto di emissione in tutto il paese. I suoi biglietti avevano una base solida, in quanto il loro cambio in monete metalliche era garantito dalla legge. 7.3 I problemi del lavoro ------------------------- Con l'avvento della prima rivoluzione industriale, nelle fabbriche si iniziò ad affermare un modo profondamente diverso di lavorare rispetto a quello agricolo e artigianale, in cui il ritmo era molto più lento e non vi era alcun obbligo di orario. I lavoratori salariati furono reclutati fra i lavoranti a *domicilio, gli artigiani e i lavoratori dei campi*, quest'ultimi rappresentarono il **grosso** della classe operaria, poiché il lavoro nei campi non riusciva più ad assorbire l'incremento demografico ed essi avevano perso gli usi comunitari sulla terra. Le prime fabbriche, in particolare quelle tessili, iniziarono a fare largo uso del lavoro di **donne** e **bambini**. In Inghilterra, i bambini abbandonati erano assistiti dalle *amministrazioni locali*, e la legislazione in vigore durante quel periodo permetteva la loro assunzione come **apprendisti**. I cotonifici in particolare assunsero numerosi bambini, col pretesto di insegnarli il mestiere, ma le cose non andarono così, tanto che venivano trattati come degli schiavi. L'orario di lavoro era notevolmente *massacrante* e le condizioni igieniche erano pessime. Lo Stato intervenne con diverse leggi, che fino a metà Ottocento riguardarono solo le industrie tessili. Alcune delle riforme più importanti furono proprio quelle legate alla riduzione dell'orario lavorativo e all'introduzione di **ispettori ministeriali**, col compito di vigilare che le norme venissero applicate correttamente. 7.4 Le associazioni operaie e le trade unions --------------------------------------------- I lavoratori salariati non tardarono ad *associarsi*. Le unioni dei lavoratori praticavano il **mutuo soccorso**, ovvero che offrivano agli iscritti un sostegno nel caso in cui sorgessero avversità come, *malattia, disoccupazione, vecchiaia e infortuni*. I lavoratori generici, al contrario di quelli specializzati, non avevano costituito proprie associazioni, ma spesso si riunivano in gruppo per difendere i loro interessi. Celebre fra tutti fu proprio il movimento **Luddista** che si opponeva all'introduzione delle macchine nelle fabbriche, considerate responsabili della disoccupazione e dei bassi salari. Negli anni successivi altre riforme vennero decretate e abolite in favore dei lavoratori, come ad esempio, l'apprendistato per i ragazzi di età compresa tra i 13 e i 18 anni e di conseguenza anche il sistema corporativo. Vennero invece legalizzate tutte le organizzazioni di lavoratori, e ciò portò alla nascita delle **Trade Unions**, nonché dei moderni sindacati. 7.5 Il problema degli sbocchi e il trionfo del libero scambio ------------------------------------------------------------- A partire dal 1793, la Gran Bretagna entrò in un lungo periodo di guerra contro la Francia rivoluzionaria e napoleonica, durato ventidue anni. Il conflitto **ostacolò** il commercio estero, ma **favorì** le altre attività. La produzione agricola aumentò del 50%, quella dei tessuti di cotone aumentò la sua produzione per sei volte, e infine l'industria metallurgia si quintuplicò, proprio a causa della produzione di armamenti bellici. Gli anni della guerra **coincisero** a pieno col momento più intenso della rivoluzione industriale e col conseguente *aumento demografic*o. Con la fine della guerra, finì questo momento, e si assistette in tutta Europa, a un periodo caratterizzato da una **riduzione** dei *prezzi* e dei *profitti*. Un gran numero di industrie siderurgiche, fondatesi proprio durante la guerra per compensare la forte domanda di materiale bellico, dovettero chiudere e di conseguenza la **disoccupazione** aumentò. Nonostante ciò, però l'economia britannica continuò a crescere e a svilupparsi, specialmente grazie al **commercio estero**. Un altro impulso venne sicuramente dalle prime costruzioni ferroviarie, che favorirono l'espansione dell'industria siderurgica e quella mineraria. La crisi economica colpì anche l'industria agricola, tanto che furono stipulate numerose leggi a favore della produzione agricola. Le **corn laws** erano difese dai proprietari terrieri, che disponevano della maggioranza nel Parlamento, mentre erano avversate dagli industriali e dagli operai. Gli industriali le consideravano responsabili degli alti salari, che non potevano ridurre poiché il prezzo del grano, e quindi del pane, era tenuto artificialmente elevato. La carestia e la conseguente miseria del 1845-46, dovute agli scarsi raccolti in tutta Europa, convinsero gli uomini di governo, in particolare il primo ministro Robert Peel, ad **abolire**, nel 1846, le *corn laws*, lasciando così libertà di importazione dei cereali. Qualche anno più tardi vennero revocati anche gli **atti di navigazione**, in vigore da due secoli, in questo momento il **libero scambio** si poté dire completo. 7.6 Libero scambio e sistema capitalistico ------------------------------------------ ***Adam Smith***, in una delle sue opere più celebri "*La ricchezza delle nazioni*", pubblicata nel 1776, aveva esaltato il **libero mercato**, che riteneva guidato da una mano invisibile, capace di consentirne l'autoregolamentazione senza bisogno di interventi da parte dello Stato. Smith inoltre sosteneva che la ricchezza di una nazione era determinata principalmente dal **lavoro** dei suoi abitanti. Bisognava, quindi, accrescere la produttività dei lavoratori mediante la divisione del lavoro a tutti i livelli, ovvero, nelle fabbriche, a livello nazionale e a livello internazionale. 8.1 First comer e second comers ------------------------------- I paesi industrializzati mostravano a tutti gli altri, l'immagine prosperosa del proprio futuro. L'Inghilterra che ormai aveva raggiunto la *maturità*, rappresentava senza dubbio il paese da imitare. Lo sviluppo inglese era stato *spontaneo, lento e graduale*. Alla sua formazione avevano contribuito numerosi fattori, in primo luogo gli *imprenditori innovativi*. Le banche invece come si è visto ebbero un ruolo importante, ma sicuramente non decisivo e lo Stato intervenne relativamente poco al progresso. La Gran Bretagna rappresentava il *first comer*, ossia il paese decollato per primo e perciò poté godere di determinati vantaggi, il più significativo tra tutti, fu sicuramente la **totale assenza di concorrenza** nel mercato dei suoi manufatti. Lo svantaggio era invece costituito dal fatto che, essendo il primo paese a percorrere la nuova strada dell'industrializzazione, commise errori e dovette affrontare problemi sconosciuti fino ad allora. I Paesi **ritardatari**, che decollavano più tardi, viceversa, poterono godere dei cosiddetti *vantaggi dell'arretratezza*, costituiti innanzitutto dalla possibilità di utilizzare le innovazioni e i processi tecnologici sviluppati dal paese first comer, l'Inghilterra. Il principale svantaggio era invece rappresentato dalla necessità di compiere un grande sforzo per "**agganciare**" il paese leader. I principali fattori che i second comers attueranno per raggiungere l'Inghilterra, saranno costituiti proprio dalle Banche e dallo Stato, fattori invece che in Inghilterra non furono cruciali per lo sviluppo. 8.2 Fattori favorevoli e sfavorevoli allo sviluppo economico francese --------------------------------------------------------------------- L'industrializzazione francese fu molto meno evidente rispetto quella inglese. Lo sviluppo francese avrebbe avuto una sua "**tipicità**" e avrebbe prodotto, sul lungo periodo, risultati non meno positivi di quelli britannici. La Francia possedeva un grande mercato interno, un'agricoltura fiorente e una buona tradizione di manifatture. Le ragioni però per la quale la Francia rimase indietro rispetto all'Inghilterra, comprendono una serie di *fattori sfavorevoli* allo sviluppo. - **Un lungo periodo di guerre**. La Francia rivoluzionaria e napoleonica dovette combattere le potenze europee coalizzate contro di essa per quasi un quarto di secolo. - **Una lenta crescita demografica**. La popolazione francese aumentò, fra metà Settecento e metà Ottocento, nel giro di un secolo, da 20 a 36 milioni di abitanti. La popolazione inoltre non solo cresceva poco ma diventava sempre più vecchia. - **L'insufficienza di risorse naturali**. In particolare, erano molto carenti materie prime come, carbone e minerali di ferro. D'altro canto, però lo sviluppo economico francese, poté contare su alcuni *fattori favorevoli*, che furono principalmente di carattere istituzionale, scientifico e tecnico. - **La Rivoluzione francese**. Essa fu in grado di sradicare in poco tempo *l'ancien régime*, soprattutto mediante la soppressione della feudalità e l'affermazione della proprietà individuale. Furono inoltre soppressi i dazi interni e fu consentito a merci, uomini e capitali di spostarsi liberamente su tutta la superficie nazionale. - **L'insegnamento e la ricerca**. La Francia era stato il primo paese a fondare una scuola d'ingegneria. Da lì a poco in tutto il mondo vennero richiesti per la realizzazione di numerose opere, gli ingegneri francesi. - **L'opera dei sansimoniani**. I sansimoniani assegnavano una funzione trainante a scienziati e industriali e inneggiavano al progresso scientifico, ritenuto capace di assicurare la felicità all'umanità. 8.3 Le attività produttive in Francia ------------------------------------- La Francia, durante tutto l'arco della prima rivoluzione industriale, rimase un paese fortemente legato all'agricoltura. Non bisogna dimenticare che la Francia era la patria della *fisiocrazia*. I **Fisiocratici** difatti furono i primi tra tutti gli studiosi ad essere definiti "*economisti*", e ritenevano che la ricchezza di una nazione si basasse unicamente sull'agricoltura. La Rivoluzione francese contribuì notevolmente al consolidamento della piccola proprietà contadina. La prevalenza della piccola proprietà, però, costituiva un ostacolo a un ulteriore sviluppo agricolo. Il contadino francese era attaccato ai vecchi metodi di coltivazione ed era ritenuto **conservatore**, prudente nello spendere e poco dedito al lusso e allo spreco. L'industria fu caratterizzata anch'essa dalla prevalenza di piccole imprese, specialmente quella *siderurgica*, la quale insieme all'industria *tessile*, costituivano le **industrie traenti** della Francia. Le riforme attuate durante il periodo rivoluzionario e l'impero napoleonico favorirono l'attività industriale. La rivoluzione abolì le *corporazioni* e concesse piena libertà al mercato del lavoro. Un'importante fattore per l'industrializzazione e per lo sviluppo economico, lo ebbe, in Francia, il sistema dei trasporti, il quale era principalmente basato sulla rete stradale fino all'avvento delle ferrovie. Per la rete stradale, come in Inghilterra, fu adottato il sistema delle **strade a pedaggio**, e intorno alla metà del XIX secolo, la Francia arrivò a possedere il migliore sistema stradale d'Europa. La fondazione della **Banca di Francia** fu un altro elemento positivo che contribuì allo sviluppo. Essa in particolare contribuì a diffondere l'uso delle banconote, verso le quali però i francesi rimasero a lungo diffidenti, attaccati ancora alla vecchia moneta. 8.4 La nascita di un paese libero e nuovo: Gli Stati Uniti ---------------------------------------------------------- Lo sviluppo economico degli Stati Uniti fu diverso sia da quello inglese che da quello francese. Esso fu notevolmente più **rapido** e **significante** e si svolse secondo un modello nuovo e originale, caratterizzato per lo più dalla vastità del territorio, ricco di risorse e praticamente privo di popolazione. Al momento della loro costituzione gli Stati Uniti si presentavano come un paese **libero** e **nuovo**. Erano un paese *libero*, per diversi motivi: intanto non conobbero né il *feudalesimo* né le *corporazioni* e inoltre non vi era una *classe privilegiata*. L'assenza delle corporazioni difatti consentiva a chiunque di intraprendere una qualsiasi attività lavorativa, sicché la libera iniziativa era assolutamente garantita. Gli Stati Uniti, perciò, nacquero all'insegna della libertà decretata dalla dichiarazione di indipendenza e dalla costituzione. Gli Stati Uniti erano anche un paese *nuovo*, ovvero **sconosciuto** e dotato di grandi risorse, e aveva bisogno di essere popolato, colonizzare e industrializzare. L'istruzione ebbe sin da subito un ruolo cruciale per il processo di industrializzazione, difatti fin dall'epoca coloniale furono aperte scuole in ogni città e il principio dell'insegnamento fu reso gratuito e obbligatorio per la popolazione bianca. 8.5 La colonizzazione e il mito della frontiera ----------------------------------------------- Nel momento in cui gli Stati Uniti sancirono la loro indipendenza, i 13 stati che occupavano il territorio statunitense ebbero grandi opportunità di espandersi verso occidente. La "**frontiera**", può essere riconosciuta come un *fattore di sviluppo*. Nell'Ovest difatti vi era terra in abbondanza da coltivare o da destinare al pascolo, vi erano giacimenti di carbone, foreste, risorse idriche, animali, fiumi, laghi, l'oceano, il quale era ricco di pesce, ma soprattutto l'oro e l'argento. Nelle terre situate ad Ovest la popolazione residente era prettamente costituita dai **pellerossa**, l'avanzata dell'uomo coloniale bianco distrusse la povera economia dei pellerossa, basata essenzialmente sulla caccia al bisonte, da cui traevano cibo e pellame. Il numero delle persone con etnia pellerossa passò da circa 1 milione a meno di 300 mila individui nel giro di qualche anno, per via delle spietate guerre. Secondo un noto storico della frontiera americana, la colonizzazione dell'Ovest da parte dei bianchi si svolse in **quattro tappe** (*cacciatore, allevatore, agricoltore, vita urbana*) fondamentali. Il primo pioniere era cacciatore, mercante o missionario, e contribuì all'esplorazione dei territori del Midwest. La seconda tappa era costituita dall'arrivo degli allevatori di bovini e ovini. In seguito, giungevano gli agricoltori, che conobbero le terre con non poca difficoltà. Infine, si insediava la vita urbana, sorgevano difatti grandi città costituite da scuole, banche, tribunali, ecc. Le condizioni di vita resero gli uomini della frontiera egualitari, individualisti e non privi di una cerca rozzezza. I coloni, comunque, dovevano disporre di un certo capitale per affrontare i lunghi viaggi verso Ovest. Essi potevano contare però sull'aiuto delle numerose **banche**, sorte dappertutto nei territori di nuova colonizzazione. Intorno alla metà dell'Ottocento le banche erano circa 1.600 ed emettevano circa 7.000 tipologie di biglietti. 8.6 La prima industrializzazione degli Stati Uniti -------------------------------------------------- L'industrializzazione degli Stati Uniti fu caratterizzata dall'esistenza di un mercato in continua espansione, dall'introduzione di nuove macchine e dalla produzione di massa. L'industrializzazione degli Stati Uniti si differenzia rispetto a quella dell'Inghilterra secondo alcune caratteristiche principali, ovvero: - **La formazione del mercato interno**. La costituzione di un vasto mercato, anche per poter sfruttare a pieno le enormi ricchezze americane, richiedeva di risolvere il problema dei trasporti. Le strade non riuscivano a garantire per via delle grandi distanze, un collegamento efficiente. Molto più adeguate si rivelarono le **vie d'acqua interne**, specialmente dopo l'introduzione dei battelli a vapore. Anche le ferrovie si rivelarono subito determinanti per la creazione di un grande mercato, la loro costruzione richiese parecchi capitali, che per la maggior parte vennero dall'Inghilterra. - **Il macchinismo**. Come in Europa, le prime manifatture sfruttarono la tecnologia inglese, ma vi furono anche numerose innovazioni da parte degli Americani, come ad esempio il *telegrafo*. - **Il sistema americano di produzione**. Le innovazioni americane più importanti furono la *standardizzazione* dei prodotti e la *catena di montaggio*, volta a ridurre il tempo e il costo di produzione dei manufatti. Col passare del tempo, negli Stati Uniti, si determinò una *divisione del lavoro* su base geografica, con la formazione di tre aree distinte: l'Est industriale, l'Ovest agricolo e il Sud produttore di cotone. 9.1 I dati della crescita ------------------------- La **Seconda Rivoluzione Industriale** si concentrò sostanzialmente nel periodo compreso fra metà Ottocento e metà Novecento. L'economia dei vari paesi del mondo fino al 1850 era prettamente incentrata sul **settore primario**, e le aree arretrate prevalevano di gran lunga rispetto quelle sviluppate. Ma, a partire dalla metà dell'Ottocento fino alla grande guerra si registrò uno sviluppo economico senza precedenti. La produzione di **generi alimentari**, come ad esempio il grano e le patate, e l'allevamento bovino, *crebbero* in misura molto superiore rispetto alla popolazione. Anche la disponibilità di **fonti di energia**, come il carbon fossile e il petrolio, aumentò notevolmente. L'industria divenne il settore più importante, e la borghesia assunse il ruolo di classe dominante, prendendo possesso del potere politico e sociale. 9.2 L'espansione di metà secolo ------------------------------- Una prima fase di espansione fu contraddistinta dall'incremento dei prezzi, dei salari e dei profitti. L'incremento dei prezzi avuto in maniera moderata e regolare consentì alle imprese di realizzare maggiori profitti, e di conseguenza di aumentare anche i salari e di effettuare maggiori investimenti. L'affermazione del *libero scambio, lo sviluppo dei trasporti e l'aumento della disponibilità dell'oro*, costituiscono i punti chiave della Seconda rivoluzione industriale. - **L'affermazione del libero scambio**. Esso fu adottato dalla maggior parte dei paesi Europei, che seguirono l'esempio della Gran Bretagna, con l'unica differenza che preferirono ricorrere ai trattati commerciali, i quali fissavano i dazi che i paesi contraenti avrebbero reciprocamente applicato alle merci che si scambiavano. - **Lo sviluppo dei mezzi di trasporto**. La rete ferroviaria mondiale aumentò le sue dimensioni di dieci volte, contemporaneamente si sviluppò anche la navigazione marittima. La conseguenza di questo enorme espansionismo dei trasporti fu un forte incremento della produzione e del commercio internazionale. - **La maggiore disponibilità di oro**. La produzione di oro, nei venti anni successivi al 1850, fu superiore rispetto a quella dei 350 anni precedenti. Una maggiore disponibilità aurea significò, una più consistente disponibilità di mezzi di pagamento. 9.3 La depressione ------------------ Nel 1873, in coincidenza con una crisi finanziaria che investì i principali mercati internazionali, (conosciuta anche col nome di "*Grande* *depressione*"), i prezzi agricoli e industriali diminuirono, i salari smisero di crescere e vi fu la tendenza alla riduzione del tasso di profitto. In particolar modo, la diminuzione dei prezzi e dei profitti ebbe diverse cause: - **L'aumento dell'offerta sia dei prodotti agricoli che di quelli industriali**. Difatti in questo periodo, a causa di maggiore produttività, non sempre si riuscivano a collocare sul mercato i prodotti a causa di una domanda insufficiente. - **La riduzione dei costi di trasporto e la conseguente crisi agraria europea**. L'Europa a causa dei trasporti sempre più efficienti, si vide invasa dal grano americano e russo e dovette affrontare una crisi agraria significante, con una riduzione dei redditi verso gli agricoltori. - **La riduzione della produzione di oro**. La quantità di moneta in circolazione non risultò più sufficiente alle necessità del mercato e per tanto ciò contribuì alla riduzione dei prezzi. I paesi colpiti dalla depressione tentarono di fronteggiarla in vario modo. Per affrontare una fase di bassi prezzi, le imprese si sforzarono di ridurre i costi di produzione, sfruttando le **economie di scala**. Inoltre, lo Stato intervenne, reintroducendo nuovamente il **protezionismo**. Fino al 1945, nella maggior parte delle politiche economiche mondiali, *il protezionismo è stato la regola e il libero scambio l'eccezione.* Negli anni della depressione vi fu anche una ripresa del **colonialismo** da parte dell'Europa. Le principali potenze Europee difatti assoggettarono molti territori in Africa, Asia e Oceania, proprio per ottenere materie prime dalle colonie a prezzi politici e per garantire un mercato di sbocco ai propri manufatti. 9.4 La Belle époque ------------------- A partire dal XX secolo, iniziò un nuovo periodo di espansione, durato fin dopo la Prima guerra mondiale, in cui i prezzi, i profitti, salari e investimenti ripresero a crescere. La produzione industriale si sviluppò maggiormente, e nuove invenzioni presero il sopravvento, come ad esempio: petrolio, energia elettrica e i moderni sistemi di trasporto. È proprio in questo periodo che si viene a costituire una prima forma di economia mondiale, la quale fu avvertita da tutte le parti del mondo. Sicuramente questo periodo di crescita esponenziale è dovuto anche dalla scoperta e dallo sfruttamento di nuovi giacimenti di oro situati in Nord America. 10.1 Le dinamiche della popolazione ----------------------------------- Una delle condizioni della crescita economica fu l'incremento demografico, la popolazione mondiale difatti aumentò di circa il 40% nel giro di mezzo secolo. La riduzione del tasso di mortalità fu determinata, come durante la prima rivoluzione industriale, da diversi fattori, tra cui: - **Consistente miglioramento delle condizioni igieniche**, dovuto innanzitutto alla costruzione di acquedotti e fognature, sicché fu possibile avere l'acqua corrente nelle abitazioni, in modo tale da migliorare l'igiene personale. - **Progresso della medicina**, indissolubilmente legato alle grandi conquiste della scienza, tra le più note quella dei **vaccini** di *Louis Pasteur*, inoltre le cure mediche si diffusero anche grazie all'intervento dello Stato, che organizzò l'assistenza e i servizi sanitari, per esempio rendendo obbligatorie alcune vaccinazioni. - Il **tasso di natalità** cominciò pur esso a diminuire. Il controllo delle nascite, mediante contraccettivi primitivi si diffuse in molti paesi, ma anche i nuovi stili di vita quotidiani indussero le coppie a limitare il numero dei figli. Anche la **vita media si allungò**, nei paesi occidentali difatti arrivò fino ai 50 anni. - La popolazione in generale divenne più istruita e il numero degli analfabeti continuò gradualmente a diminuire, grazie ai numerosi interventi dello stato che si fecero carico di garantire l'istruzione primaria a chiunque. Il cosiddetto **capitale umano** entra al centro dell'attenzione della società e della politica. 10.2 L'urbanesimo ----------------- L'esodo dalle campagne comportò anche l'accentuazione del fenomeno dell'urbanesimo. Durante tutto il corso del XIX secolo, la struttura e le funzioni delle *città* si modificarono, difatti il centro dell'attività si spostò nel quartiere degli affari, e inoltre variò anche l'insediamento abitativo dei vari ceti sociali. Le nuove città erano costituite da dei *quartieri borghesi* pieni di verde, con case facoltose e provviste di gas per l'illuminazione e il riscaldamento, mentre nei quartieri operai, spesso vicini al fumo delle fabbriche, l'igiene era deplorevole e la criminalità in costante aumento. L'urbanizzazione delle città pose diversi problemi, difatti fu necessario provvedere all'illuminazione delle strade, inizialmente col gas e poi verso la fine del secolo, tramite l'elettricità. A fine Ottocento inoltre furono costruite anche le prime metropolitane, prima tra tutte quella di Londra nel 1890. 10.3 I grandi flussi migratori ------------------------------ L'emigrazione fu un'altra conseguenza dell'esodo dalle campagne. Fra i motivi di **espulsione** vi erano sicuramente le cattive condizioni economiche, le quali non permettevano di mantenere la propria famiglia. Ma si emigrava anche per migliorare la propria condizione, e il tutto fu accentuato anche da una continua diminuzione dei costi inerenti al viaggio. I motivi di attrazione principali erano dati dalla possibilità di trovare un lavoro e di migliorare il proprio stato sociale nel paese di destinazione. I paesi di provenienza non furono sempre gli stessi. Fino agli anni Ottanta, gli emigrati europei venivano principalmente dall'Europa settentrionale, mentre verso fine secolo la maggior parte degli immigrati proveniva dall'Europa meridionale e orientale. Durante questi anni si assistette anche a diversi flussi migratori interni al continente Europeo. Durante i due conflitti mondiali, una delle novità inerenti i flussi migratori fu l'apparizione dei **profughi**, i quali erano costretti ad abbandonare le loro terre per sfuggire agli eventi bellici o alle persecuzioni. 10.4 I grandi flussi migratori ------------------------------ I grandi spostamenti di popolazione produssero **effetti positivi** ma anche **effetti negativi**, sia per i paesi di provenienza che per quelli di destinazione. Nei *paesi di provenienza*, il principale **effetto negativo** era costituito dal fatto che essi avevano sostenuto il costo per mantenere, far crescere e istruzione le persone che ora andavano a lavorare altrove. I **vantaggi** però erano considerevoli in quanto la partenza di molte persone comportava la riduzione dell'offerta di braccia sul mercato del lavoro, e per tanto i salari di coloro che rimasero nel paese tendevano ad aumentare in maniera considerevole. Per i *paesi di destinazione* invece, il principale **effetto negativo** era costituito dalla difficoltà d'integrazione degli immigrati. Spesso i nuovi arrivati, oltre a non conoscere la lingua, che i più giovani imparavano abbastanza rapidamente, avevano anche religione, usanze e costumi diversi rispetto a coloro che già vivevano nel paese. Prima di potersi integrare totalmente, molto spesso gli immigrati erano vittime di soprusi e violenze. Il principale **effetto positivo** invece era rappresentato dal fatto che per i paesi di destinazione, gli immigrati costituivano un grande ruolo per quanto riguarda il mercato del lavoro, in quanto molto spesso gli immigrati conoscevano bene un mestiere e iniziavano sin da subito a lavorare. 11.1 Lo sviluppo dei trasporti: ferrovie e automobili ----------------------------------------------------- La rivoluzione dei trasporti s'intensificò durante la seconda rivoluzione industriale. La crescita degli scambi e la necessità di una maggiore mobilità delle merci e delle persone diedero, a loro volta, una forte spinta al miglioramento dei mezzi di trasporto e al sistema delle comunicazioni. La **rete stradale** durante il XIX secolo, non fece molti progressi, anche se comunque esse vennero migliorate e costruite di nuove. I risultati più rilevanti furono raggiunti dalle **ferrovie** e dalla **navigazione** a vapore. La rete ferroviaria mondiale passò nel giro di mezzo secolo da 35 mila chilometri a quasi 1,1 milioni di chilometri. Ormai la strada ferrata era entrata a far parte del paesaggio sia del vecchio che del nuovo continente. Durante la costruzione delle ferrovie sorsero anche numerosi problemi, sia di carattere tecnico che economico. I **problemi tecnici** più rilevanti si presentavano quando bisognava traforare le montagne e costruire tunnel spesso lunghi parecchi chilometri, oppure quando si dovevano costruire ponti. Ben più complessi furono i **problemi economici**. La costruzione delle ferrovie necessitava difatti di ingenti capitali, i quali inizialmente furono forniti dai grandi banchieri privati, ma in seguito bisognò costruire delle società per azioni in cui raccogliere il capitale iniziale fra i soci. Anche **l'automobile** durante questi anni prese il sopravvento grazie all'invenzione del motore a combustione interna. La produzione in serie dell'automobile iniziò già prima della Grande guerra. Dopo il conflitto, durante il quale furono impiegati parecchi autoveicoli da trasporto, la produzione dell'automobile aumentò in maniera consistente, e ciò diede un nuovo impulso per la costruzione e la modifica delle strade già esistenti, e per la creazione della rete di *autostrade*. 11.2 Lo sviluppo dei trasporti: navi e aerei -------------------------------------------- Lo sviluppo della **navigazione a vapore** produsse un abbattimento incredibile dei costi di trasporto e contribuì, più delle ferrovie, a dare una dimensione mondiale al mercato dei beni. Ma fino al 1880, le navi a vela a prevalsero sui nuovi battelli a vapore, poiché erano più economiche e spesso anche più veloci. Per la piena affermazione delle navi a vapore, bisognò aspettare l'invenzione dell'elica a tre pale, che avvenne nel 1850 e garantì maggiore efficienza alle imbarcazioni a vapore. Il costo per la produzione delle navi aumentò in maniera esponenziale, e come nel caso delle ferrovie, fu necessario creare grandi società per azioni con dei contingenti capitali. L'apertura dei canali di **Suez** e di **Panama** modificò le condizioni della navigazione marittima, facendo ridurre notevolmente i tempi di percorrenza. In questo periodo comparvero anche le prime navi specializzate, come ad esempio, le *petrolifere* e le navi *frigorifero*. Fra le varie flotte dei diversi paesi, primeggiò sicuramente quella britannica, che da sola rappresentava più della metà del tonnellaggio mondiale. L'Inghilterra inoltre aveva organizzato anche il sistema dei "**tramps**", che era caratterizzato da delle navi senza un itinerario fisso, che viaggiavano a disposizione dei noleggiatori. Nei primi anni del secolo XX, **l'aviazione** era ancora ai primordi e aveva una scarsa importanza economica. Nel 1903, i fratelli Wright erano riusciti a far volare il loro aeroplano per appena 15 secondi. Nel giro di un decennio, in particolar modo anche a causa della Grande guerra, l'aeroplano conobbe una certa popolarità, proprio perché venne utilizzato sia per il trasporto, ma anche per i bombardamenti. L'aviazione commerciale iniziò a svilupparsi negli anni Venti e Trenta. In seguito alla traversata dell'Atlantico nel 1927, furono stabiliti i primi voli di linea tra Europa e America. La rivoluzione dei trasporti sullo sviluppo economico ha avuto effetti notevolmente positivi, che riguardarono tutti i settori: - **Commercio**. Il nuovo sistema dei trasporti permise di raggiungere mercati molto più lontani e con costi sempre più bassi - **Agricoltura**. Ogni regione potò dedicarsi alle proprie culture specifiche, dato che proprio grazie all'intensificazione del sistema dei trasporti tutto divenne accessibile. - **Industrie**. Produssero numerosi beni necessari al sistema dei trasporti, e ciò ne intensificò l'occupazione. - **Banche**. Furono chiamate a finanziare sia le compagnie ferroviarie, che quelle marittime. 11.3 Le comunicazioni --------------------- Il **sistema delle comunicazioni**, come il sistema dei trasporti, raggiunse livelli inaspettati. Le notizie ormai viaggiavano con grande rapidità da una parte all'altra del globo, grazie al **telegrafo** e al **telefono**. Entro il XX secolo, i cavi sottomarini che permettono le comunicazioni, collegarono tutti i continenti e le notizie poterono raggiungere ogni punto del pianeta. Inoltre, i primi esperimenti eseguiti da Guglielmo Marconi portarono all'invenzione della **radio**, la quale era destinata ad aprire la strada alla creazione di un sistema di comunicazione di massa. Durante il secondo conflitto mondiale, apparve per la prima volta il radar, uno strumento che venne utilizzato in particolar modo dagli Anglo-americani, per localizzare navi e aerei nemici. 11.4 I sistemi bancari ---------------------- Fino alla metà dell'Ottocento, il credito era stato sostanzialmente esercitato da grandi banchieri privati e dalle banche di emissione. Nella seconda metà del secolo furono introdotte nuove forme di credito e si istituirono diverse tipologie di banche. - **Casse di risparmio**. Esse raccoglievano piccoli risparmi dalle persone di modesta condizione, come contadini, artigiani, operai o domestici. Il loro scopo era quello di garantire ai meno abbienti di accumulare un discreto capitale da utilizzare in caso di necessità. - **Istituti di credito fondiario**. Il loro scopo era di concedere mutui di lunga durata, rimborsabili a rate, secondo un piano di ammortamento, garantito da ipoteche su immobili o terreni - **Banche cooperative**. Esse si dividevano in banche popolari e casse rurali, e avevano il compito di accettare depositi e concedere prestiti ai soci. - **Banche commerciali o di deposito**. Venivano costituite sotto forma di società per azioni, disponevano di una rete di sportelli con i quali raccoglievano depositi dalla popolazione, e investivano i fondi disponibili prestandoli ai vari operatori economici. La cospicua varietà dei sistemi bancari consentiva a chiunque di poter accedere ai servizi bancari. Al vertice dei sistemi bancari vi erano gli **istituti di emissione**, ciò significava infatti che quando una banca aveva bisogno di prestiti si rinvolgeva agli istituti di emissione, ai quali pagava un interesse in base al tasso ufficiale di sconto. I biglietti degli istituti di emissione, in questo periodo vennero riconosciuti da tutti come moneta a corso legale, e la conseguenza fu una consistente riduzione delle monete metalliche in circolazione. 11.5 I modelli bancari ---------------------- In Europa durante il XIX secolo, si formarono due diversi modelli bancari: - **Il modello anglosassone**. Il quale era fondato sulla *specializzazione* *bancaria* e sulla *banca pura*, la quale raccoglieva depositi a vista e concedeva prestiti a breve termine alle imprese. Le operazioni finanziaria di lunga durata erano svolte dalle merchant banks - **Il modello continentale o tedesco**. Consisteva nella prevalenza della *banca mista*, ovvero un tipo di banca che raccoglieva depositi a vista e li impiegava a breve, media o lunga durata. Le banche miste finanziavano le imprese acquistandone le obbligazioni oppure sottoscrivendo parte del loro capitale sociale. Perciò, tali banchi stabilivano stretti rapporti con le imprese, in quanto azioniste. Il modello continentale o tedesco divenne uno dei principali fattori sostitutivi dei second comers. 11.6 Il gold standard --------------------- La contemporanea esistenza in un paese di monete d'oro e d'argento richiedeva che il rapporto di valore fra i due metalli restasse pressoché **invariato** nel tempo. Ma ciò non fu così, anche perché soprattutto in America, durante il XIX secolo, vennero scoperti numerosi giacimenti di Argento, e ciò ne abbassò il valore. Con l'adesione al **gold standard** si realizzava un sistema di **cambi fissi** fra le monete, poiché tutte erano legate all'oro. Il regime dei cambi fissi eliminò il **rischio di cambio** e perciò il commercio estero è favorito dal fatto che importatori ed esportatori possono fare i loro calcoli di convenienza sulla base di cambi stabili delle monete. Il ruolo della **sterlina** fu fondamentale per i commerci globali. 12.1 Le innovazioni in agricoltura ---------------------------------- Nonostante il notevole aumento della popolazione europea, le carestie **scomparvero** definitivamente in tutta l'Europa occidentale, in quanto i generi alimentari disponibili erano sufficienti a soddisfare la domanda, grazie all'incremento della *produttività agricola*. L'aumento della produttività in campo agricolo fu determinato principalmente dall'utilizzazione delle **macchine** e dal maggiore impiego di **fertilizzanti**. Le prime *macchine* agricole, apparse all'inizio dell'Ottocento, erano trainate da animali o mosse dalla forza del vapore. Verso la fine dell'Ottocento i motori a scoppio furono applicati ai trattori e iniziò l'epoca della motorizzazione agricola. Per la diffusione delle macchine agricole, era però fondamentale che vi fossero due condizioni, ovvero: *la presenza della grande proprietà e la pratica della monocoltura granaria*. La diffusione dell'uso dei *concimi* fu l'altro elemento che favorì l'aumento della produttività in agricoltura. La meccanizzazione aveva consentito soltanto di accrescere la produttività del lavoro, ma fu merito dei fertilizzanti se aumentarono anche i rendimenti e la produzione. Fino al 1840 si erano adoperati quasi solo i concimi naturali come ad esempio il *letame*, poi si utilizzarono le *scorie fosforiche*, le quali consentirono infine l'ausilio dei *concimi chimici*. 12.2 L'agricoltura mondiale e l'Europa -------------------------------------- Lo sviluppo dell'agricoltura, oltre che dalle macchine e dai concimi, fu favorito anche dall'**estensione** dello spazio agricolo. Le opere di bonifica intraprese e l'abbattimento di molti boschi permisero a diversi paesi di aumentare la superficie coltivata. Sostanzialmente possiamo dire che l'agricoltura si affermò là dove l'industria si affermava. Nelle **zone temperate**, ossia Stati Uniti, Canada, Argentina e Australia, si era sviluppata un'agricoltura **estensiva**, ovvero un'agricoltura che si basava sulla coltivazione di un'enorme quantità di terra, con un limitato ausilio dei capitali e con un basso rendimento per ettaro. Nelle **zone tropicali**, come le Antille, il Brasile, l'Indonesia e qualche area dell'Africa, erano diffuse le **piantagioni**, le quali erano destinate prettamente all'esportazione in Europa. 12.3 Lo sviluppo della tecnologia e della ricerca ------------------------------------------------- Se verso la metà dell'Ottocento nelle principali nazioni europee l'agricoltura era ancora l'attività economica prevalente, alla vigilia della Prima guerra mondiale erano ormai **l'industria** e il **settore terziario** a dominare la scena. Nella seconda metà dell'Ottocento si concentrò un numero rilevante di invenzioni. Ebbe luogo una vera **rivoluzione tecnologica**, grazie al legame sempre più stretto che si venne a creare fra *scienza, tecnica e industria*. L'invenzione si personalizzava sempre di più e diventava il frutto di un lavoro comune fra diversi individui ed esperti. La ricerca scientifica si intensificò notevolmente, oltre che presso le università, anche presso le aziende. 12.4 Una nuova fonte di energia: il petrolio -------------------------------------------- Le fonti di energia si ampliarono sempre di più, e il **petrolio** si affiancò al carbone. L'estrazione del petrolio iniziò negli Stati Uniti, e all'inizio venne utilizzato specialmente per l'illuminazione domestica. Dopo l'introduzione del motore a scoppio le sue possibilità di utilizzazione aumentarono notevolmente, e la sua produzione crebbe enormemente. L'Europa, purtroppo, nonostante fosse ricca di carbone, era carente di petrolio, e difatti dovette stipulare numerosi **accordi** per approvvigionarsene. L'interesse per la disponibilità del petrolio portò alla formazione di un *cartello internazionale* fra le principali società produttrici, note col nome di "***Sette sorelle***". 12.5 Vecchie e nuove industrie ------------------------------ Fra le industrie più antiche notevole importanza conservarono quelle **tessili**. Nella seconda metà dell'Ottocento si passò ovunque dalla lavorazione a *mano* a quella *meccanica*. A partire da fine secolo però, l'importanza dell'industria tessile in Europa cominciò ad essere ridimensionata, anche perché essa finì con il **dipendere** completamente dagli altri continenti per l'approvvigionamento della materia prima. A metà Ottocento, **l'industria siderurgica** doveva risolvere un problema abbastanza rilevante, ovvero riuscire a produrre acciaio a buon mercato. L'acciaio si otteneva tramite un processo di *decarburazione* della ghisa con il sistema del *pudellaggio*, il quale era molto costoso e poco produttivo. Solamente verso la fine dell'Ottocento, si brevettò un metodo che consentì di ridurre notevolmente le tempistiche e di ridurre i tempi di produzione dell'acciaio, i quali passarono da parecchie ore ad alcune decine di minuti. Con la costruzione della *Torre Eiffel* nel 1889 si diede inizio all'era del **ferro** e dell'**acciaio**. Fra le industrie che caratterizzarono la seconda rivoluzione industriale si possono ricordare l'industria metallurgica e quella automobilistica. **L'industria metallurgica** iniziò la lavorazione su vasta scala di numerosi metalli, come ad esempio *l'alluminio*, il quale si rivelò fondamentale. L'alluminio trovò applicazione in diversi settori e divenne quasi il metallo per eccellenza della rivoluzione industriale. Altri metalli fondamentali che vennero scoperti in questo periodo furono proprio il *rame* e il *nichel*. **L'industria automobilistica** si sviluppò rapidamente, soprattutto negli Stati Uniti. Le prime grandi fabbriche che sicuramente vanno ricordate sono la *Renault, la Fiat e la Ford*. 12.6 Chimica ed elettricità --------------------------- Le industrie chimiche ed elettriche, che richiedevano ingenti capitali iniziali, furono quelle che maggiormente caratterizzarono la seconda rivoluzione industriale. Le **industrie chimiche** riguardavano una grande varietà di prodotti, da quelli *farmaceutici* ai *fertilizzanti*, dalla conservazione dei prodotti alimentari ai tessuti, dagli esplosivi alle materie plastiche. Un nuovo comparto industriale fu quello dell'industria della *gomma*, la cui lavorazione iniziò per prima negli Stati Uniti. **L'industria elettrica** invece tardò a svilupparsi, poiché nonostante l'elettricità fosse già nota non si riusciva a produrne in quantità industriali e a basso costo. Col passare degli anni la produttività dell'energia elettrica s'intensificò notevolmente, tanto che trovò applicazione sia nella vita domestica che nei trasporti e nell'industria. È importante specificare che l'energia elettrica è una forma di energia e non una fonte di energia. Grazie all'energia elettrica, si vennero a creare numerose altre industrie, tra le tante quella **cinematografica**. **12.7 Commercio ed investimenti esteri.** L'incremento della produzione e l'evoluzione dei sistemi di trasporto stimolarono fortemente gli scambi, sia all'interno delle nazioni che a livello mondiale. Il **commercio interno**, fino ad allora era principalmente svolto nelle fiere, ma con l'avvento dei nuovi mezzi di trasporto e della produzione in fabbrica apparve la nuova figura del *commesso viaggiatore*, il quale collocava merci per conto di case rinomate presso i negozianti. Si iniziò a sviluppare anche il *commercio fisso*, con l'apparizione di numerosi *negozi*, e in seguito dei *grandi magazzini* nelle principali città d'Europa. Un'importanza notevolmente maggiore la ebbe il **commercio internazionale**, il quale aumentò di quasi dieci volte nel giro di un secolo. Anche gli *investimenti esteri* o *esportazioni di capitali*, caratterizzarono il commercio internazionale. L'Inghilterra in particolar modo, fu colei che concesse il maggior numero di capitali, rivolti a diversi paesi e finalizzati alla costruzione di infrastrutture e ferrovie. 13.1 La formazione della grande impresa --------------------------------------- La dimensione delle imprese rimase ancora modesta fino all'ultimo quarto del secolo XIX. Solo nei settori che producevano beni intermedi o strumentali si erano costituite grandi industrie, capaci di sfruttare **economie di scala** nella produzione, nella commercializzazione e nella ricerca tecnica. La **grande impresa**, definita dagli Americani *corporation*, concentrava un gran numero di lavoratori in fabbrica, disponeva di ingenti capitali ed era anche il luogo in cui si concentrava il potere economico e il sistema di organizzazione. Generalmente la forma giuridica da essa assunta era quella della società per azioni. La formazione della grande impresa coinvolge anche due processi di concentrazione, uno orizzontale e uno verticale, realizzati mediante fusioni di più imprese o mediante incorporazioni di imprese più piccole. - **Concentrazione orizzontale**, ha lo scopo di riunire sotto un'unica direzione strategica imprese che operano nello stesso stadio della produzione. - **Concentrazione verticale**, si propone di unire imprese che partecipano al processo di fabbricazione di uno stesso prodotto. L'affermazione sempre più concreta di un'economica globale pose le basi per la nascita delle **imprese multinazionali**, che operavano in diversi paesi con società formalmente autonome, costituite secondo la legislazione del paese ospite. Nel caso in cui non fosse possibile istituire imprese multinazionali, molto spesso le imprese giungevano a degli accordi sotto forma di **cartelli** o **trust**. I **cartelli** venivano stipulati fra imprese che trattavano lo stesso prodotto e avevano come scopo quello di fissare i prezzi di vendita, la quota di produzione o le quote di mercato. Il **trust** fu la forma prevalente di concentrazione industriale attuata negli Stati Uniti, ma si diffuse anche in molti altri paesi. In questo caso si ha una società **holding** che acquista azioni di altre società fino ad averne il controllo e porre tutte le imprese del gruppo sotto un'unica direzione strategica. Le imprese, grandi e piccole, nacquero quasi tutte come imprese familiari, ossia appartenenti a un solo individuo o a pochi individui della stessa famiglia. A mano a mano che la dimensione dell'impresa tendeva a crescere, si giungeva ad una divisione tra proprietà e management. 13.2 Taylorismo e fordismo -------------------------- Per aumentare il rendimento dell'operaio, furono condotti numerosi studi, il più importante tra tutti fu quello di *Frederick Taylor*, da cui deriva il termine "**taylorismo**". Frederick Taylor, divise il processo di lavorazione in *operazioni semplici* e ne misurò il tempo di esecuzione. In tal modo, poté fissare i **tempi standard** di ogni operazione ai quali si dovevano adeguare gli operai, che dovevano essere opportunamente istruiti sui movimenti da compiere e incentivati con compensi in denaro per ciascun prezzo prodotto. Gli studi sull'organizzazione scientifica del lavoro furono applicati, per la produzione in serie, alla **catena di montaggio**, costituita da un nastro sul quale scorrono i pezzi su cui ogni lavoratore deve compiere, nel tempo previsto, la sua mansione di competenza. La catena di montaggio fu particolarmente utilizzata nei primi decenni del secolo XX, dall'industria automobilistica. Il merito di aver applicato il principio della catena di montaggio va ad *Henry Ford*, che ebbe anche l'intuizione di rendere l'automobile un bene di facile fruibilità. La fabbrica fordista risultò conveniente anche per la produzione di altri beni standardizzati, da collocare su un mercato che si andava ampliando a mano a mano che i salari reali crescevano. Il **taylorismo** e la **catena di montaggio** furono fortemente criticati, in particolare dalle associazioni sindacali, per la monotonia delle operazioni da compiere e per i disturbi psichici che potevano arrecare ai lavoratori. La catena di montaggio doveva funzionare senza alcuna interruzione, dato che il lavoro di un operaio era strettamente collegato a quello degli altri. 13.3 Cooperative ---------------- Le piccole e medie imprese, quasi sempre a conduzione famigliare, nonostante l'avvento delle grandi imprese, continuarono a conservare un ruolo cruciale. La maggior parte dei lavoratori era impiegata nelle imprese medie e piccole e molti osservatori contemporanei ritennero che l'evoluzione economica favorisse, in fondo, la conservazione delle piccole imprese. Le imprese di modeste dimensioni resistevano in attività tradizionali come l'abbigliamento, l'alimentare e la lavorazione del legno. Infine, sono da ricordare le **imprese cooperative**, le quali erano costituite da persone che si associavano per gestire un'attività economica. Le società cooperative, anche se realizzavano profitti, non avevano scopo di lucro, ma rispondevano a finalità etiche e sociali. - **Cooperative di consumo**, esse avevano lo scopo di acquistare beni di consumo all'ingrosso per poi rivenderli al minuto ai soci a prezzi convenienti. - **Cooperative di produzione**, essere riunirono un gruppo di lavoratori per svolgere un'attività produttiva e assicurare parità di salario e uguale distribuzione degli utili. - **Cooperative di credito**, essere nacquero per raccogliere risparmi ed esercitare il credito in favore dei soci. 14.1 Gran Bretagna e Francia ---------------------------- L'andamento dello sviluppo economico fu molto diverso da paese a paese. Per esaminare la diversa posizione dei principali paesi e la loro marcia di avvicinamento alla Gran Bretagna, si può considerare come punto di riferimento il **PIL pro capite**. Nel 1820, la *Gran Bretagna*, manteneva il primato, e solo *Stati Uniti* e *Germania* erano riuscivi ad avvicinarsi. Dal 1870 in poi, fu proprio la *Gran Bretagna* a rallentare, mentre gli altri paesi crescevano sempre più rapidamente. Entro il 1950, solo gli *Stati Uniti* riuscirono a raggiungere e a superare la *Gran Bretagna*, alcuni persero addirittura terreno. 14.2 Il declino relativo alla Gran Bretagna ------------------------------------------- Nella seconda metà dell'Ottocento, la Gran Bretagna visse uno dei periodi più prosperi della sua storia, che sostanzialmente coincise con il lungo regno della regina Vittoria. L'età **vittoriana**, però, si chiuse con un rallentamento della crescita, ma le basi restavano comunque solide. Un elemento di forza era costituito dalla *popolazione*, che continuò a crescere nonostante l'emigrazione. L'industria conservava un posto di primissimo piano, tanto che, intorno al 1870 la Gran Bretagna era ancora la prima nazione manifatturiera del mondo. Nonostante la Gran Bretagna, era messa in discussione sul suo primato industriale, conservava in maniera decisiva il *primato* sul **commercio estero**. Ci furono però anche delle crisi che coinvolsero l'economia del paese, come ad esempio l'agricoltura. La situazione agricola si aggravò con l'avvento del **libero scambio**, che portò ad un crollo dei prezzi dei prodotti agricoli, in seguito all'arrivo di prodotti a buon mercato da paesi lontani. L'introduzione della **meccanizzazione** negli strumenti per l'agricoltura, portò ad una riduzione della manodopera, e il conseguente spopolamento delle campagne. 14.3 Le cause del declino ------------------------- Il declino dell'economia britannica ebbe molte cause, tra cui: - **Lo svantaggio dei first comer**. L'Inghilterra era stato il primo paese a industrializzarsi e, verso la fine del secolo XIX, possedeva ormai un apparato industriale in parte obsoleto, rispetto ai second comers, i quali potevano vantare di manufatti più pregiati da immettere sui mercati. Ma la Gran Bretagna riuscì comunque a commercializzare le proprie manifatture presso le colonie. - **La dipendenza dall'estero**. Gli Inglesi furono costretti ad importare parecchi generi alimentari, e l'incremento della produzione industriale richiese l'importazione di molte materie prime sprovviste sul territorio inglese. - **Il sistema d'istruzione**. L'istruzione elementare pubblica obbligatoria, fu introdotta in ritardo rispetto ad altri paesi, e le università continuarono a prediligere una mentalità classica, piuttosto che una scientifica. - **Il ruolo dello Stato**. Lo Stato ebbe una funzione meno incisiva per lo sviluppo economico britannico, rispetto ad altri paesi. Possiamo affermare che in un certo senso lo Stato rinunziò ad assumersi le responsabilità dirette della crescita economica britannica. 14.4 La Francia dal Secondo Impero alla Belle époque ---------------------------------------------------- Fra metà Ottocento e la Grande guerra l'economia francese continuò la sua *lenta*, ma *costante* crescita economica. L'industria conobbe una lenta rivoluzione. I centri industriali di grande dimensione erano pochi, e principalmente erano situati a *Parigi* e a *Lione*. Nel resto del Paese vi era un numero di **microimprese** molto elevato, principalmente condotte dal titolare e dai suoi familiari. Queste imprese, disseminate per le varie città rurali della Francia, svolgevano un'attività molto diversa tra loro, sicché un eventuale crisi ne avrebbe colpite solo alcune, a differenza delle grandi imprese, in cui una crisi avrebbe comportato effetti disastrosi. I Francesi, erano dei **grandi risparmiatori**, difatti soprattutto le classi più agiate, le quali riuscivano a mettere da parte ingenti capitali, s'impegnavano con tenacia ad incrementare i loro risparmi e ad indirizzarli verso investimenti sicuri. Durante il Secondo Impero, lo sviluppo economico conobbe una consistente crescita. **Napoleone III**, rivolse difatti la sua attenzione verso l'economia, in particolar modo ampliando la *rete ferroviaria* e incentivando i trasporti, oltre anche all'avvio di numerosi programmi di *lavori pubblici*. Per sostenere lo sviluppo industriale sorsero alcuni *istituti di credito*, costituiti sotto forma di società per azioni. Questi istituti finanziarono le imprese industriali di qualsiasi ramo. La Francia, inoltre, seguendo l'esempio inglese, abbandonò il protezionismo per avvicinarsi al **libero scambio**, tramite la stipulazione di *contratti commerciali* tra i vari paesi. In seguito alla guerra *franco-prussiana*, la Francia subì una sconfitta e il Secondo Impero, crollò. Il Paese dovette consegnare alla Germania, i territori *dell'Alsazia* e della *Lorena*, i quali erano molto ricchi di materie prime, e inoltre dovette anche pagare una grossa indennità di guerra. Una forte e *consistente* *ripresa* della Francia, si ebbe durante il periodo della **Belle époque**, termine coniato dagli stessi francesi proprio per indicare un periodo di prosperità sia economica che sociale. Il **turismo** a seguito della prima fiera globale crebbe enormemente, rendendo la Francia il paese più visitato al mondo. 15.1 Germania e Stati Uniti --------------------------- Il *congresso di Vienna* diede vita alla **confederazione germanica**, e l'economia in questo momento risultava ancora poco sviluppata. L'agricoltura costituiva l'attività prevalente, ma le condizioni dei contadini erano molto diverse fra la parte occidentale del paese, dove erano più liberi, e quella orientale, dove vivevano in condizioni servili alle dipendenze degli *Junker*. L'industria era quasi assente e il sistema di fabbrica si affermò solo con molto ritardo, utilizzando macchine importate dall'Inghilterra. Nella prima metà dell'Ottocento furono realizzate alcune importanti riforme. La prima fu **l'emancipazione** dei servi, che portò alla fine della servitù e alla ripartizione delle terre fra signori e contadini. L'altra grande novità consistette nella creazione di una sorta di **mercato comune** fra i numerosi stati tedeschi. Per realizzare l'unione doganale furono necessarie lunghe lotte politiche ed economiche, le quali portarono alla costituzione di *tre leghe* principali: al Nord quella *Prussiana*, al Sud una lega fra la *Baviera* e il *Wurttemberg* e al Centro una lega favorita *dall'Austria*. Un'altra delle grandi novità, fu proprio il miglioramento dei mezzi di trasporto, tramite la manutenzione delle strade e la costruzione delle prime ferrovie. La grande varietà di moneta presente fra gli stati tedeschi causò non pochi problemi, i quali furono risolti tramite accordi fra i singoli Stati. In seguito alla vittoriosa guerra contro la Francia (*guerra franco-prussiana*), si formò **l'impero tedesco** (*Reich*), costituito dall'unione di tutti gli stati. Dopo l'unificazione, la Germania conobbe una fase di grande sviluppo in diversi settori. Nel settore industriale si formarono imponenti complessi e vennero costituite migliaia di società per azioni. La **siderurgia** si giovò di un forte incremento della produzione di carbone, e aumentò anche la produzione di minerali ferrosi, in seguito all'annessione dei territori dell'Alsazia e della Lorena. Le **industrie chimiche**, quasi inesistenti fino a prima, adesso utilizzarono la tecnologia più moderna, sfruttando il vantaggio del "*last comers*". La crescita **dell'industria elettrica** fu ancora più rapida e attinse anch'essa personale e ricerche dal mondo universitario. 15.2 I fattori dello sviluppo ----------------------------- Lo straordinario sviluppo tedesco fu agevolato da numerosi fattori, oltre all'annessione dei territori dell'Alsazia e della Lorena, vi furono: - **Il sistema bancario**. Le banche ebbero un ruolo di primo piano nel sostenere la crescita economica, svolgendo in pieno, assieme allo Stato, la funzione di fattore sostitutivo. Al vertice del sistema bancario fu posta la **Reichsbank**, costituita con il compito di regolare l'emissione cartacea della nuova moneta, il marco. Le altre banche ebbero quasi tutte la caratteristica di banche miste. - **Il ruolo dei trasporti**. I trasporti contribuirono alla formazione di un grande mercato nazionale e permisero la partecipazione della Germania al commercio internazionale. Le ferrovie e la navigazione interna furono potenziate, ma il vero miracolo fu la creazione di una potente flotta mercantile, seconda solo all'Inghilterra. - **I cartelli**. Si diffusero con lo scopo di regolare la concorrenza. Essi, inoltre, presentavano il vantaggio di potersi costituire per breve tempo e sciogliersi quando non si ritenevano più utili, ridando piena libertà alle imprese associate. - **Il dumping**. Con questo termine s'intende una politica di vendita che prevede due listini di prezzi: uno più alto per il mercato interno e l'altro più basso per i mercati esteri. Lo scopo è di far conoscere il proprio prodotto all'estero, per poi aumentare il prezzo appena esso si è affermato. - **Il ruolo dello Stato**, che sostenne lo sviluppo economico in diversi modi. A parte la circostanza comune che lo Stato, era diventato un grande consumatore del mercato interno, in Germania favorì anche i cartelli e il dumping, e adottò un

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