Riassunto Psicologia della Personalità PDF 2023
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Summary
Questo documento è un riassunto del corso di Psicologia della Personalità, dell'anno 2022/2023. Il documento si concentra sulle teorie dei tratti e sulle basi biologiche della personalità, analizzando modelli tassonomici come i Big Five. Completa con esempi e concetti chiavi come temperamento e tratti di personalità.
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Psicologia della personalità Anno 2022/2023 Capitolo 1: Teorie dei tratti e basi biologiche della personalità Approccio disposizionale → ciascuno di noi è contraddistinto da qualità naturali che lo predispongono verso alcuni comportam...
Psicologia della personalità Anno 2022/2023 Capitolo 1: Teorie dei tratti e basi biologiche della personalità Approccio disposizionale → ciascuno di noi è contraddistinto da qualità naturali che lo predispongono verso alcuni comportamenti piuttosto che altri Tratti o disposizioni → insieme di queste qualità che definiscono la nostra personalità Sono le nostre qualità distintive, si manifestano direttamente attraverso il comportamento, hanno una base biologica e tendono a rimanere stabili nel tempo Costanti comportamentali → comportamenti che un individuo tende a manifestare con maggior regolarità, nonostante il mutare delle condizioni esterne e il trascorrere del tempo Sono essenziali per definire quali siano i fondamentali tratti di personalità Costanti del comportamento Prospettiva disposizionale → ogni persona possiede determinate caratteristiche di origine biologica (i tratti) che la predispongono a manifestare alcuni comportamenti in modo più regolare di altri Legame stretto e diretto tra costanti del comportamento e tratti → le regolarità comportamentali dipendono e al contempo svelano i tratti della personalità Struttura grarchica per spiegare come i tratti siano definiti a partire dall'esame del comportamento: 1. Comportamenti specifici → non sono rivelatori di tratti, perché potrebbe essere un comportamento occasionale 2. Comportamenti abituali → definiscono il tratto 3. Tratto Tecnica del questionario → si basa sostanzialmente sull'autosservazione 1. si chiede alle persone di indicare esse stesse con quale frequenza eseguono determinati comportamenti, descritti nel questionario mediante brevi affermazioni 2. attraverso delle analisi statistiche si rileva quali comportamenti tendono a manifestarsi in modo costante in ciascun individuo e quali relazioni intercorrono tra le molteplici costanti comportamentali Basi biologiche Si può parlare di tratto soltanto se si verifica che esistono fattori di natura fisiologica e genetica alla base di una qualsiasi categoria generale di tendenze comportamentali. L'approccio disposizionale riconosce che il contesto ambientale ha un impatto rilevante sull'individuo. Distinzione tra: Tratti del temperamento → modalità distintive del comportamento che compaiono nei primissimi anni di vita e che si assume dipendano essenzialmente da una base genetica e fisiologica Tratti di personalità → regolarità comportamentali osservabili sostanzialmente nell'età adulta e che si assume siano il risultato dell'impatto sia biologico sia ambientale sull'individuo I tratti temperamentali rappresentano la base biologica da cui si sviluppano i tratti di personalità attraverso l'interazione tra individuo e ambiente. Teorie forti dei tratti Le teorie dei tratti ipotizzano un'origine biologica delle basilari differenze individuali. Capitolo 1: Teorie dei tratti e basi biologiche della personalità 1 Teorie forti → teorie che esplicitamente identificano i tratti con quelle differenze individuali d'origine biologica Teorie deboli → teorie che estendono il concetto di tratto alle differenze individuali nelle regolarità comportamentali, senza imporre il criterio restrittivo del sostrato biologico. Definiamo forti quelle teorie che esplicitamente identificano i tratti con quelle differenze individuali d'origine biologica. Definiamo deboli, invece, quelle teorie che estendono il concetto di tratto alle differenze individuali nelle regolarità comportamentali, senza imporre il criterio restrittivo del sostrato biologico. Tratti temperamentali Temperamento: Caratteristiche individuali, Interessano l'emozionalità, Osservabili nel comportamento, Si manifestano entro il primo anno di vita Hanno base genetica e fisiologica, Sono relativamente stabili nel tempo. Plomin e Buss → due modelli tassonomici del temperamento Thomas → propone tre tratti basilari e conferisce centralità al criterio dell'ereditarietà Chess → delinea nove caratteristiche temperamentali e mette in luce il concetto di compatibilità fra temperamento e ambiente Modello Plomin e Buss → tratti ereditari Enfatizzano il carattere ereditario dei tratti temperamentali e secondo la loro si può affermare che vi è un tratto alla base di un comportamento ricorrente solo se esso soddisfa tre criteri principali: 1. deve essere utile alla sopravvivenza della specie ed essere osservabile anche nei primati; 2. deve essere presente fin dalla nascita e apparire stabilmente nell'arco dell'infanzia; 3. deve essere ascrivibile, almeno in parte, a fattori Emozionalità → differenzia le persone rispetto al grado d'intensità e facilità con cui attivano emozioni negative di rabbia, paura, depressione e ansia Attività → interessa la rapidità e il vigore dei movimenti, la quantità e l'energia che ciascun individuo investe nel fare Socievolezza → definisce il grado di ricerca di contatto con altre persone Sostengono una teoria forte dei tratti e affermano che esiste una corrispondenza diretta fra tratti temperamentali e comportamento: Qualità individuali → possono cambiare nel tempo Caratteristiche da loro scelte → sono stabili e la loro modificabilità è legata a cambiamenti che avvengono a livello biologico. Modello di Thomas e Chess → lo stile del comportamento Attraverso un progetto longitudinale che coinvolse oltre un centinaio di bambini dai 3 mesi all’età adulta, rilevarono che le costanti del comportamento dei bambini potevano venire ordinate in nove classi di temperamento: 1. Livello di attività → attività motoria e proporzione tra periodi attivi e inattivi; 2. Ritmicità → regolarità degli orari delle funzioni biologiche (ad esempio di sonno e veglia); 3. Approccio o evitamento → risposta iniziale di avvicinamento oppure di evitamento a uno stimolo nuovo; ffi 4. Adattabilità → facilità o di coltà con cui una risposta differita a situazioni nuove o modificate va nella direzione desiderata; Capitolo 1: Teorie dei tratti e basi biologiche della personalità 2 5. Soglia sensoriale → intensità della stimolazione necessaria a evocare una qualsiasi risposta; 6. Qualità dell'umore → frequenza di stati umorali positivi rispetto alla frequenza di stati umorali negativi: 7. Intensità delle reazioni → livello di energia delle risposte, positive o negative; ffi 8. Distraibilità → e cacia di uno stimolo esterno nello sviare da un comportamento attuale; 9. Perseveranza e durata dell'attenzione → perseveranza si riferisce alla capacità di continuare in una attività nonostante eventuali ostacoli; durata dell'attenzione è riferibile al periodo di tempo che consecutivamente viene dedicato a una medesima attività. Stile di comportamento → modalità tipiche con cui un individuo risponde a vari stimoli ed esperienze, quotidiane o insolite Per lo sviluppo del bambino importanza particolare viene attribuita all'interazione tra questi e le figure adulte che se ne prendono cura Tratti di personalità Tratti di personalità → caratteristiche individuali che si sviluppano in interazione con l’ambiente; tendono a rimanere stabili nel tempo e sono alla base dei comportamenti Periodo di maggiore sviluppo dei tratti di personalità va dai 6 ai 12 anni (età scolare) Modelli tassonomici di personalità: 1. Modello dei Big Five Derivano da studi psicolessicali (fondati sull’ipotesi di sedimentazione linguistica) → individuare le principali differenze individuali proprio a partire dall’analisi del linguaggio della personalità: vengono individuati all’interno del dizionario parole e aggettivi che permettono di descrivere caratteristiche personali; viene effettuata un’analisi fattoriale (rilevare quali aggettivi sono in relazione tra loro) per creare delle dimensioni di personalità, dette dimensioni psicolessicali Le 5 dimensioni: 1. Estroversione / Introversione → definisce la quantità e l’intensità delle nostre interazioni sociali; Estroverso → socievole, attivo e determinato Introverso → solitario, passivo e remissive 2. Gradevolezza (amicalità) / Sgradevolezza → definisce la qualità delle relazioni che stabilisco, la capacità delle persone di creare dei legami duraturi e stabili: Gradevole → empatia maggiore, altruiste, gentili e sensibili Sgradevoli → egosintoniche, egoiste, egocentriche, sgarbate e meno cooperative 3. Coscienziosità / Negligenza → definisce l’orientamento e la modalità con cui svolgo un compito Coscienziosa → cerca di pianificare e programmare le sue attività, persiste e si sforza nei suoi obiettivi, è precisa e ordinata, puntuale, ambiziosa, perfezionista ffi Negligenza → sono caotiche, disordinate e ina dabili 4. Nevroticismo / Stabilità emotiva → riguarda l’esperienza soggettiva delle emozioni negative (ansia, preoccupazione, insicurezza) Nevrotiche → sono insicure, ansiose, depresse e vulnerabili, si preoccupano molto del giudizio altrui, non gestiscono lo stress e le situazioni di responsabilità Stabili emotivamente → sono più sicure di sé, serene e soddisfatte, riescono a gestire le proprie emozioni in maniera funzionale nelle diverse Capitolo 1: Teorie dei tratti e basi biologiche della personalità 3 5. Apertura mentale / Chiusura mentale - definisce il nostro livello di proattività verso esperienze nuove (anche aspetti cognitivi, come intelligenza) Aperto mentalmente → ha tanti interessi, è aperto a nuove esperienze, curiose, fantasiose e colte, Chiuso mentalmente → sono chiuse a nuove esperienze, tendenzialmente più conformiste, abitudinarie, prive d’immaginazione ed hanno scarsi ffi È un modello che va oltre gli aspetti culturali e che descrive su cientemente bene quali sono le nostre differenze nelle caratteristiche di personalità. Critiche: queste dimensioni sono delle semplici etichette descrittive: mi aiutano a descrivere i comportamenti della persona ma non sono una teoria della personalità, non spiegano il perché di determinati comportamenti; non c’è un legame tra la struttura e i processi di personalità; non esiste nessuna prova scientifica o studio sperimentale che prova che in ognuno di noi sono presenti tutte e cinque le dimensioni; non sono stati indagati in alcun modo correlati biologici, quando invece una delle caratteristiche fondamentali del tratto è che debba basarsi su aspetti 2. Modello causale: PEN (Eysenck) Parte dalle critiche rivolte al modello dei Big Five e sviluppa il proprio modello dei tratti per descrivere la personalità degli individui e per spiegarne il perché Un tratto è fondamentale quando posso dimostrare che quel comportamento che metto in atto è dovuto a processi biologici e fattori genetici Comportamento → non è ereditabile ma ereditiamo le strutture biologiche che danno origine al comportamento Distinzione tra: Comportamento → semplice conseguenza del tratto Fattori causali → ciò che spiega il perché di quel comportamento Tre fattori di personalità → super-fattori 1. Estroversione → predisposizione alla socievolezza comprende socievolezza, alla vitalità, all’assertività, alla ricerca di sensazioni e alla dominanza 2. Nevroticismo → connesso alla stabilità emotiva delle persone e riguarda la facilità o la frequenza con cui manifesto emozioni negative contiene instabilità emotiva, insicurezza, ansia, nervosismo, depressione, timidezza, bassa 3. Psicoticismo → misura della psicopatia, permette di distinguere persone psicotiche da persone con un buon livello di adattamento sociale contiene l’aggressività, egocentrismo, mancanza di empatia, tendenze antisociali, impulsività Origine biologica dei tratti Esistono tecniche di verifica della base genetica di un tratto: Dirette → analisi genetica molecolare → si cerca di identificare geni da cui dipendono i nostri tratti di personalità, in modo tale da differenziare quanto del nostro comportamento è associato al genotipo Indirette → analisi genetica quantitativa → si basa sugli studi di ereditarietà (stima dell’indice di ereditarietà) e sullo studio dei gemelli (condivisione del patrimonio genetico) Capitolo 1: Teorie dei tratti e basi biologiche della personalità 4 Studi sui gemelli → la componente genetica influisce in modo rilevante sui tratti del temperamento e della personalità Eysenck → teoria dell’attivazione (arousal) differenziale Estroversione → strettamente connessa con l’abituale livello di attività corticale Persone introverse → hanno un arousal di base maggiore rispetto agli estroversi, di conseguenza per non innalzare ulteriormente il loro livello di attività evitano contatti sociali e stimolazioni edoniche in generale Test goccia di limone → introversi ed estroversi si differenziano per i livelli di salivazione prodotta da delle gocce di limone sulla lingua Nevroticismo → è connesso con la preattivazione del sistema limbico Le persone con alti livelli di nevroticismo sembrano presentare una soglia di attivazione molto bassa (es. i rilevatori di fumo) Psicoticismo → viene associato al funzionamento e al rilascio della dopamina Stabilità dei tratti Origine biologica dei tratti → stabilità del comportamento I tratti temperamentali che ci caratterizzano nell'infanzia dovrebbero essere in relazione con i tratti che ci contraddistinguono da adulti Continuità ipsativa → stabilità indagata sulla singola persona Grandi differenze tra le persone rispetto al livello di continuità Continuità assoluta → stabilità indagata su ampi campioni di individui Si osserva una tendenza a preservare le costanti comportamentali negli adulti, dopo i trent'anni, ma non nei bambini Continuità omotipica → stabilità verificata rilevando sempre gli stessi comportamenti da un periodo all'altro Continuità eterotipica → stabilità verificata rilevando comportamenti diversi, manifestazioni però ipoteticamente riconducibili allo stesso tratto Tratti e ambiente Caratteristiche individuali → dipendono sia fattori biologici sia da fattori ambientali Hoffman → osserva che l'indice d'ereditarietà generalmente utilizzato sovrastima la componente genetica e sottostima l'incisività dell'ambiente condiviso Indice di ereditarietà → si basa sull'assunzione secondo cui gemelli monozigotici e gemelli dizigotici condividono ambienti egualmente simili Vari studi però ci dicono che i i genitori tendano a trattare in modo ben più simile i gemelli monozigotici rispetto ai gemelli dizigotici. Capitolo 1: Teorie dei tratti e basi biologiche della personalità 5 Capitolo 2: Teorie situazioniste e determinanti ambientali della personalità Comportamento → non dipende dai tratti → è determinato da fattori esterni alla persona Teorie situazioniste → ricercano i meccanismi tramite i quali gli stimoli ambientali incidono sul comportamento (comportamento = situazione) Il comportamento dipende da fattori esterni all'individuo, venga appreso e possa essere spiegato attraverso meccanismi di condizionamento e di rinforzo Comportamentismo radicale Watson → definisce come unità psicologica il comportamento osservabile (qualunque azione manifesta di un organismo) e rifiuta tutto ciò che non era direttamente visibile Personalità = comportamento → un'unità complessa, risultato di azioni o unità semplici costituite dai singoli movimenti fisici Tre principi fondamentali secondo cui le unità semplici si compongono in unità complesse: Frequenza Recenza Condizionamento → il comportamento o risposta (R) è funzione (f) dello stimolo ambientale (S) Stimolo incondizionato → risposta automatica Risposta incondizionata → risposta naturale a uno stimolo incondizionato Stimolo condizionato → stimolo neutrale cui si apprende a rispondere in un dato modo, dopo che è avvenuto il condizionamento Risposta condizionata → risposta appresa in relazione a uno stimolo condizionato Prospettiva comportamentista → personalità come un insieme di comportamenti appresi tramite processi di condizionamento (personalità=comportamento) Ambiente → variabile indipendente Personalità → variabile dipendente Prospettiva disposizionale → personalità come un insieme di tratti d'origine biologica (personalità=tratti) Personalità → variabile indipendente Comportamento → variabile dipendente Teoria dell'apprendimento sociale o vicario (Bandura) Apprendimento vicario o modeling → un individuo è in grado di apprendere un comportamento anche senza alcuna forma diretta di rinforzo; una persona può apprendere semplicemente osservando gli altri, che cosa fanno e che cosa capita loro conseguentemente al loro comportamento Bandura e Mischel → indagarono gli effetti che l'osservazione di un modello sociale poteva avere sul differimento della gratificazione Esperimento → gruppo di bambini deve scegliere tra un piccolo premio dato subito e un premio più bello da ricevere a distanza di una fino a quattro settimane Vengono scelti solo bambini che diedero risposte estreme Primo gruppo → condizione in vivo → gli fu fatto osservare un modello sociale, un adulto, che manifestava un comportamento opposto a quello da loro esibito nella fase pre-sperimentale Capitolo 2: Teorie situazioniste e determinanti ambientali della personalità 1 Secondo gruppo → condizione simbolica → uguale al primo + modello scrive la risposta quindi meno vivido Terzo gruppo → condizione di controllo → non fu presentato alcun modello Risultato → oltre il 60% dei bambini esibiva un comportamento conforme a quello proposto loro dal modello un mese prima Modellaggio o shaping (Skinner) → tecnica d'intervento che mira a modificare comportamenti problematici per gradi successivi, gratificando quei comportamenti concretamente messi in atto che si approssimano a quelli desiderati ed estinguendo, invece, quelli indesiderati. Modellamento o modeling (Bandura) → forma di apprendimento di comportamenti che avviene tramite processi cognitivi e simbolici Osservazione → modalità di apprendimento; ma non basta solo questo per spiegare l’adozione di determinati comportamenti Caratteristiche determinanti dell’apprendimento vicario: ffi l'apprendimento risulta tanto più probabile quanto più è e cace il modello sociale (quanto più il modello gode di prestigio e di credibilità); è tanto più probabile quanto più l'osservatore è stato esposto a simili modelli comportamentali in modo frequente e in tempi recenti; è strettamente connesso alle conseguenze prodotte da un comportamento osservato Conseguenze → il modello può incrementare, mantenere oppure inibire una risposta comportamentale appresa in funzione del (in)successo con cui è stato attuato un comportamento Generalizzazione → quando un comportamento, acquisito in risposta a un dato stimolo, si estende anche a nuovi stimoli che condividono alcune caratteristiche con lo stimolo condizionato Discriminazione → si verifica quando una risposta viene rinforzata solo in presenza di uno specifico stimolo e mai in presenza di altri stimoli Facilità discriminativa → si indica appunto la capacità di adattare il proprio comportamento alle richieste situazionali Disadattamento psicologico → rigida attuazione di peculiari comportamenti anche entro contesti ambientali non idonei Con le teorie dell'apprendimento sociale viene apertamente riconosciuto che le cognizioni, variabili intrapersonali, svolgono un ruolo essenziale per l'apprendimento Comportamentismo radicale Apprendimento sociale c’è apprendimento se un’azione viene compiuta è possibile acquisire un comportamento senza mai realizzarlo Processi simbolici → grazie a loro siamo in grado di apprendere servendoci del linguaggio Prospettiva situazionale → riconosce un ruolo sempre più rilevante alla persona, anche se rimane ancorata al fatto che il comportamento umano è influenzato da fattori ambientali La questione della consistenza della personalità Mischel → pubblica “Personality and Assessment” Dibattito persona-situazione → coesistenza della personalità → stabilità o coerenza del comportamento nel tempo e nelle diverse situazioni Evidenziò come vi fosse un livello mediamente basso di stabilità nella categoria dei tratti Coesistenza comportamentale alta → tratti rilevati attraverso questionari autovalutativi Coesistenza comportamentale bassa → tratti rilevati attraverso metodo dell’osservazione diretta Capitolo 2: Teorie situazioniste e determinanti ambientali della personalità 2 Conclusione → variabili personali e variabili situazionali sono entrambe indispensabili per comprendere il comportamento Metodo d’aggregazione dati → consiste in successive rilevazioni (almeno una decina) di specifici comportamenti individuali, da effettuare sia attraverso strumenti diversi sia in occasioni diverse Epstein → ottolineò che la stabilità comportamentale non andava intesa in senso assoluto, bensì come tendenza a manifestare alcuni comportamenti con maggior frequenza Teorie interazioniste → teorie che affermano che persona e ambiente si influenzano l’un l’altro e concorrono entrambi allo sviluppo della personalità Interazionismo moderno → riformula la questione persona- situazione Endler e Magnusson → sostennero che unità di base dell'indagine psicologica è l'interazione reciproca tra la persona e l'ambiente (ambiente+persona=legge S-R-S-R-S.R) Legge S-R-S-R-S.R: lo stimolo influisce sulla risposta comportamentale che, a sua volta, incide sulla situazione, che andrà a influire su comportamento e così via tra la persona e il contesto ambientale vi è una causalità reciproca e non più unidirezionale. Teoria del campo - Lewin → mise in relazione il comportamento attuale con lo spazio di vita psicologico dell'individuo Comportamento (C) →è una funzione di Persona (P) componenti interdipendenti in costante interscambio Ambiente (A) Hettema e Kenrick → tipi d’interazione tra persona e ambiente: 1. Intreccio statico tra persona e ambiente → assume che le due entità posseggano caratteristiche che rimangono relativamente stabili nel tempo, per cui la qualità dell'interazione dipende sostanzialmente dalla compatibilità tra le caratteristiche salienti della persona e dell'ambiente (P↔A) 2. Interazioni in cui l'ambiente viene scelto dalla persona (università) (P→A) 3. Può accadere che sia l'ambiente a scegliere la persona (selezione del personale) (P←A) 4. Le persone possono trasformare gli ambienti in modo da soddisfare le proprie esigenze (P>A) 5. Gli ambienti possono trasformare le persone elicitando, attraverso successive pressioni, comportamenti attesi dal contesto situazionale (P P → l'ambiente offre opportunità e impone limiti all'azione dell'individuo per gli aspetti oggettivi che lo caratterizzano e ai quali l'individuo deve saper rispondere flessibilmente adattandosi; ⇄ P A → l’ambiente è ricco di molteplici stimoli e informazioni, alcuni dei quali vengono percepiti dall'individuo come soggettivamente importanti e con cui la persona costruisce una propria rappresentazione mentale della situazione; C > A → l'ambiente reagisce all'azione personale; C > P → attraverso nuove informazioni reinterpreta il contesto attuale e riorganizza le proprie rappresentazioni Capitolo 3: L’approccio sociocognitivo e la mediazione del pensiero 1 Secondo la teoria sociocognitiva ciascuno di noi eredita un determinato patrimonio biochimico e genetico, un insieme di predisposizioni che incidono sul modo in cui la persona interagisce con l'ambiente Sono le modalità di codifica insieme alle altre variabili personali sociocognitive a determinare l'azione Le variabili personali sociocognitive Rappresentazioni mentali → elemento di mediazione tra la persona e l'ambiente e il comportamento Differenze individuali → consistono in modalità distintive d'elaborazione delle informazioni disponibili, dalla codifica alla definizione di strategie comportamentali Mischel e Shoda → distinguono i vari tipi di eventi mentali, cognitivi e affettivi in cinque principali categorie, denominate unità cognitivo-affettive: 1. Codifica 2. Aspettative 3. Credenze 4. Obiettivi e valori 5. Strategia d’azione 6. Emozioni Kelly → sosteneva che l'uomo comune formula e verifica ipotesi intorno alla propria esperienza nel tentativo di conferirle significato e di comprenderla 1. Unità di codifica (encodings) → sono costrutti o rappresentazioni mentali che riflettono la visione soggettiva costruita intorno al mondo, agli altri e a se stessi Influiscono sulla selezione delle informazioni contenute in un evento e sull’interpretazione e organizzazione delle stesse Teorie implicite della personalità → rappresentano le idee sviluppate dalle persone comuni intorno alla natura del comportamento Comportamenti → funzione diretta di disposizioni sottese ed attribuiscono prontamente alle persone quei tratti che ritengono palesati da espressioni comportamentali rappresentative Kelly → codifica L’individuo è capace di anticipare a livello cognitivo le possibili conseguenze di un evento ed agisce in base a esiti che si prefigura. 2. Aspettative → secondo Kelly l’uomo è assillato non dal passato ma dal futuro, e ha bisogno di comprendere passato e presente proprio per prevedere che cosa accadrà Tipi di aspettative: relazione stimolo-risultato relazione comportamento-risultato 3. Credenze → possono essere il riflesso delle relazioni comportamento-risultato, le quali vengono trasmesse alla persona dal contesto sociale in cui vive Aspettative → ambiente Credenze → contesto sociale Sebbene due individui possano avere le stesse aspettative circa la relazione comportamento-risultato, possono tuttavia differire l'uno dall'altro rispetto al valore soggettivo che conferiscono all'esito atteso 4. Valore soggettivo → strettamente legato alla scelta personale di obiettivi e alla motivazione intrinseca 5. Autoregolazione → individuo può guidare e sostenere la propria azione verso un obiettivo Capitolo 3: L’approccio sociocognitivo e la mediazione del pensiero 2 Coinvolge tre processi: Automonitoraggio Autovalutazione Autogratificazione Successo di una prestazione → dipende dall’uso di strategie di controllo di pensieri e sentimenti di scoraggiamento; dipende anche dallo stile di valutazione della prestazione stessa Efficacia dell'azione personale orientata a un obiettivo → dipende dai premi che ci concediamo 6. Condizioni emotive → la selezione e codifica di stimoli salienti attiva stati affettivi, positivi o negativi, ad essi associati Stato affettivo esperito → incide sulle aspettative che l'individuo si crea Valore percepito → legato allo stato emotivo Può essere anche una condizione d'intensa emozione a rendere il soggetto sensibile a stimoli correlati alla qualità dell'emozione stessa Dweck → le persone hanno diverse idee riguardo la natura dell’intelligenza → teoria entitaria ed incrementale ffi Teorici statici → percepiscono una di coltà come un segnale dell'incapacità personale di gestire un ffi determinato evento e concludono che la di coltà è per loro insormontabile ed è meglio lasciar perdere Teorici incrementali → interpretano una difficoltà come un segnale dell'inadeguatezza delle risorse impiegate e credono che la difficoltà potrà essere superata migliorando la strategia e aumentando l'impegno personale Sistema cognitivo-affettivo della personalità Sociocognitivi → la personalità consiste in un insieme di regolarità comportamentali Regolarità comportamentali → sono modalità distintive e relativamente stabili con cui la persona si pone in relazione a sé e all'esterno, selezionando ed elaborando le informazioni disponibili (non legate ai tratti) Personalità → è un sistema organico di rappresentazioni distintive che vengono prontamente sollecitate da stimolazioni soggettivamente significative CAPS (Cognitive Affective Personality System) → persone diverse focalizzano la propria attenzione su aspetti diversi dello stesso contesto ambientale, in quanto ciascun individuo ha sviluppato, attraverso la propria esperienza, una peculiare sensibilità alle molteplici stimolazioni ambientali disponibili e pertanto reagisce ad esse con diversa intensità Gli schemi comportamentali "se... allora" Comportamento → sempre connesso sia alla persona che all’ambiente Personalità → si riflette in caratteristici schemi di variazioni comportamentali da contesto a contesto Schemi di variazione comportamentale → per gli psicologi sono tradotti operativamente in relazioni ‘se/quando... allora’ tra la condizione ambientale (o interna) e la persona Consistenza comportamentale → la persona si pone in modo attivo di fronte all'ambiente e lo interpreta in base a determinate unità di codifica, elicitate da aspetti del contesto soggettivamente salienti Se/ quando → devono riflettere la visione soggettiva del contesto Può essere catturanta sondando valori e obiettivi ffi Può dipendere dalle aspettative che la persona nutre nell'e cacia della propria azione Autoe fficacia Riflessione su se stesso → codificazione dell’azione personale Capitolo 3: L’approccio sociocognitivo e la mediazione del pensiero 3 Bandura → Autoefficacia (Self-efficacy) → costrutto psicologico riferito alla percezione di sé come agente causale, capace di eseguire con successo una serie di comportamenti volti a un obiettivo, determinandone la riuscita Dipende da due tipi di giudizio: 1. qualità del risultato conseguito, codificato in termini di successo o fallimento, 2. ragioni che hanno prodotto l'esito Fonti informative → da dove deriva l’autoefficacia Tipi di fonti informative: Precedente esperienza personale di riuscita → convinzione di riuscire ora come in passato a eseguire con successo una determinata azione rende soggettivamente salienti gli elementi positivi della prestazione attuale Esperienze vicarie → la qualità della prestazione fornita da altri diviene il proprio standard o comportamento-meta Giudizio dell’autoefficacia → confronto tra prestazione e standard personali, criteri soggettivamente definiti che non coincidono necessariamente con quelli appresi per modellamento ffi Il senso d'autoe cacia dipende da un ulteriore elemento di autoriflessione, che riguarda le cause che hanno determinato la prestazione. Processi attributivi → processi cognitivo- affettivi attraverso i quali determiniamo una causa Locus della causalità interno o esterno alla persona → quando il tipo di causa invocata rivela se la persona crede che l'esito raggiunto dipenda da se stessa Stili esplicativi → tendenza delle persone a spiegare le proprie affermazioni e le proprie delusioni secondo modalità tipiche Successo → cause di tipo interno preservare un senso d’efficacia personale Risultato → cause esterne Seligman → Inadeguatezza appresa (learned helplessness) → caratterizza quelle persone che tendono a percepire in sé le cause del fallimento e fuori di sé quelle di un esito favorevole Il senso d’efficacia è connesso alle qualità delle aspettative di riuscita. Fiducia nelle proprie capacità → aspettative di successo Sfiducia → aspettative di fallimento Senso d’autoefficacia = fonte motivazionale Errori → feedback utili Persone helpless → si aspettano di fallire; hanno poca perseveranza verso la meta Capitolo 3: L’approccio sociocognitivo e la mediazione del pensiero 4 Capitolo 4: Il concetto di sé Concetto di sé → è un sistema complesso che si compone sia di varie forme di conoscenza (su se stessi) sia di vari tipi di processi (intrapersonali e interpersonali) che costruiscono, mantengono e difendono questa conoscenza Fonti da cui prendiamo informazioni su noi stessi: pensieri, sentimenti e reazioni fisiologiche; le nostre azioni concrete e i risultati che otteniamo; l'interazione e il confronto con gli altri William James → distingue tre principali categorie conoscitive di sé: 1. Me Materiale - interessa il nostro corpo, le cose che possediamo, le persone che ci sono care, la nostra "casa". 2. Me Sociale - tutte quelle concezioni che la persona sviluppa su se stessa in relazione agli altri: un uomo possiede tante immagini di sé in quanto individuo sociale quanti sono i ruoli che sente di rivestire quando si relaziona agli 3. Me Spirituale - quelle idee di sé che la persona ritiene rispecchino la sua autenticità, ciò che pensa, sente e desidera Harter → studio su varie fasce di età Concetto di sé → diventa più articolato col passare del tempo Le concezioni di sé possono essere distinte lungo varie dimensioni: 1. Centralità-marginalità alcune contengono ciò che fondamentalmente la persona crede di essere e rappresentano l'essenza dell’identità personale altre riguardano aspetti di noi che consideriamo secondari e trascurabili. Markus → Schemi di sé (self-schemata) → rappresentazioni di sé che rivestono un particolare valore soggettivo e dimostra che esse sono più articolate e vengono attivate più rapidamente rispetto a quelle periferiche 2. Specificità-generalizzazione → possono riguardare eventi particolari legati alla memoria autobiografica, conoscenze e valutazioni generali sul sé e teorie e regole generali su se stessi 3. Positività-negatività → alcune concezioni di sé sono positive, altre negative. Positive → riflettono il nostro "lato buono", quella parte dei nostri pensieri, sentimenti e azioni che sono socialmente desiderabili Negative → rivelano il nostro "lato cattivo", quella parte di noi che non riteniamo conforme a ciò che la società si aspetta. 4. Consapevolezza-non consapevolezza → le immagini di sé possono svilupparsi e operare a un livello preconscio Persone con depressione → si attribuiscono più caratteristiche negative Questa negatività influisce sulla codifica delle informazioni → perché vengono distorte Markus e Nurius → distinguono le rappresentazioni di sé per il loro grado di concretezza-potenzialità e parlano di sé possibili Capitolo 4: Il concetto di sé 1 Sé possibili → rivelano che tipo di persona desideriamo essere Quando sono proiettati nel futuro fungono da incentivo e aiutano l'individuo a sostenere la propria azione tesa a un obiettivo Possono essere immagini: ideali che rispecchiano quelle caratteristiche che crediamo dovremmo possedere → sé imperativo Depressione → causata dalla discrepanza tra sé reale/sé ideale Ansia → causata dalla discrepanza tra sé reale/sé imperativo Concetto di sé operativo Markus e Wurf - Concetto di sé operativo → sistema dinamico in grado di essere al contempo stabile e malleabile La persona si rappresenta mediante schemi centrali e stabili nella definizione di sé e pertanto costantemente accessibili e attivi nei processi percettivi; ed anche attraverso immagini periferiche, pescate dalla memoria autobiografica all'occorrenza James → distingue due aspetti del sé: 1. IO → come pensatore, soggetto che osserva, integra presente e passato e dà un senso di unitarietà e continuità agli eventi che avvengono 2. ME → come oggetto su cui l’io riflette, l’insieme delle rappresentazioni di sé che risultano dai processi di pensiero dell’io Processi cognitivi mediati dal sé Attenzione selettiva verso stimoli salienti → es. in contesti sociali nuovi le persone ricercano informazioni conformi agli schemi di sé Efficienza e rapidità con cui le persone processano informazioni che interessano uno schema di sé Processare nuove informazioni → es. le persone preferiscono resistere e rifiutare informazioni che sono incoerenti con gli schemi di sé Memoria → es. ricordiamo di più e meglio quando dobbiamo ripescare dalla nostra memoria informazioni salienti per il concetto di sé Processi affettivo-motivazionali mediati dal sé Le persone costruiscono rappresentazioni di sé che sono sistematicamente distorte in funzione di due fondamentali motivi: la coerenza di sé e l'autoaccrescimento. A scapito di una percezione accurata della realtà, le persone tendono a costruire e difendere un'immagine di sé che preservi il senso di controllo, di valore e di benessere personale. 1. Bisogno di coerenza → Le persone tendono ad accettare le informazioni coerenti con una rappresentazione centrale di sé e a respingere quelle incoerenti Preservare una visione coerente di sé → preservare un senso di continuità e unità personali; credere di poter prevedere gli eventi e avere su di essi un controllo Quando un'informazione minaccia una rappresentazione di sé importante, il sé reagisce difendendosi → l’informazione viene rielaborata e integrata nel sistema di sé minimizzandone l'impatto Difendere un sistema coerente di sé può essere fallimentare quando non si recepiscono o si respingono feedback validi 2. Bisogno d'autoaccrescimento → le persone tendano a distorcere le informazioni per costruire e difendere un'immagine di sé positiva Capitolo 4: Il concetto di sé 2 Per preservare il senso di valore personale di fronte a eventi che lo minacciano, la persona adotta, in modo non consapevole, varie strategie cognitive: stili esplicativi compensazione fluida Alcuni studiosi ipotizzano che le reazioni cognitive alle informazioni rilevanti per il sé rispettano il bisogno di coerenza Altri studiosi ipotizzano che le reazioni affettive si accordano al principio dell'autoaccrescimento Le persone con immagini di sé negative accettano feedback negativi coerenti con la percezione di sé e respingono feedback positivi, ma incoerenti con la percezione di sé ma la loro reazione affettiva è negativa se il feedback è negativo e positiva se il feedback è positivo. 4.5. Il sé interpersonale L’altro→ è un imprescindibile punto di riferimento per il sé. Ha un impatto significativo sul concetto di sé, costituisce un modello e uno standard con cui confrontarsi, e contribuisce a costruire e preservare il concetto che abbiamo di noi quando ci dice chi siamo e quanto valiamo. Per preservare concezioni di sé già consolidate, le persone adottano varie strategie utili a creare attivamente una realtà sociale che confermi loro di essere proprio così come credono: Strategie interazione sociale → strategie per apparire attraverso dei simboli che suggeriscono all’altro chi sono veramente Strategie d’autopresentazione (Jones e Pittman) → strategie per manipolare e ottenere qualcosa dall’altro Ne sono state identificate cinque tipi legate allo scambio tra risorse e potere: 1. Strategie di ingraziamento → le persone cercano di ingraziarsi il prossimo creando un’impressione favorevole (l’altro come più potente); 2. Strategie di tipo intimidatorio → si può minacciarlo sia con la forza sia con la debolezza; 3. Strategia di mostrarsi capaci e competenti → per ottenere rispetto dall'altro e al contempo di piacergli; 4. Strategia di risaltazione della propria rettitudine → conformità ai principi morali (onestà) 5. Strategia evidenzia le nostre debolezze → non per minacciare, ma per ottenere vantaggi dall'altro Queste strategie d’autopresentazione non si utilizzano in modo consapevole perché l'idea di non essere autentici e di presentarsi sotto una certa luce per manipolare l'altro è socialmente indesiderabile e mina pertanto l'autostima Alcuni teorici ritengono che l'altro agisca sul sé in modo determinante Pensieri, sentimenti e comportamenti dell'altro finiscono per essere incorporati nel sé e diventarne parte integrante Cooley - Teoria looking glass self (sé come immagine riflessa) → il sé è un costrutto di natura sociale, riflette ed interiorizza il modo in cui crediamo d'apparire agli altri, i giudizi, le attitudini, le disposizioni che immaginiamo gli altri ci attribuiscano Mead → essenziale per lo sviluppo del sé è la capacità di assumere il ruolo dell'altro (role-taking) Con l'imitazione e il gioco, il bambino apprende schemi comportamentali altrui e li fa suoi Capitolo 4: Il concetto di sé 3 Capitolo 5:Lo studio dell’individualità Approccio nomotetico → esistono aspetti condivisi da gruppi consistenti di persone e che esistano leggi generali alla base del comportamento Bisogna scoprire quali siano quelle variabili e quelle leggi generali che sono all'origine del comportamento dei più Approccio ideografico → pone al centro dell'attenzione proprio il singolo e la sua unicità. La persona viene concepita come una totalità all'interno del quale ogni elemento assume un significato per il ruolo che svolge rispetto al funzionamento globale della persona stessa L’approccio nomotetico e l’approccio ideografico sono due orientamenti complementari Freud: un'importante eredità Studio dei singoli pazienti → si concentra sul mondo interiore e sui conflitti intrapsichici Divide la mente in tre istituzioni la mente: Es → sede degli impulsi fondamentali di Eros e Thanatos, che spingono costantemente l'individuo alla ricerca di un'immediata e irrazionale soddisfazione Io → nasce dallo scontro con le spinte pulsionali; funziona secondo il principio di realtà e ricerca vie socialmente accettabili di soddisfazione degli impulsi Super-Io → anch’esso nasce dallo scontro con le spinte pulsionali; rappresenta la nostra coscienza morale (trasmessa dai nostri genitori) e che agisce per trovare una via moralmente accettabile di soddisfare le pulsioni. Dai confitti intrapsichici dipende la nostra personalità Freud distinse tre sistemi della mente o forme di processi mentali: Processi consci → riguardano eventi e pensieri di cui siamo consapevoli; Processi preconsci → eventi e pensieri di cui non siamo hic et nunc consapevoli ma che possiamo richiamare rapidamente alla nostra attenzione; Processi inconsci → investono il mondo pulsionale dell'individuo Meccanismi di difesa → strumenti di cui l'Io si serve per fronteggiare le spinte pulsionali e trovare una via di soddisfazione socialmente accettabile Esempi di meccanismi di difesa: Proiezione → attribuzione di sentimenti e qualità propri e indesiderati ad altri Negazione → tendenza a negare sensazioni e componenti spiacevoli della realtà Il colloquio clinico Approccio nomotetico → si serve del metodo sperimentale e dei test quantitativi per scoprire principi generali Approccio idiografico → analizza pensieri e sentimenti liberamente espressi dalla persona così da cogliere l'organizzazione unica della sua personalità (il narrato) Il narrato emerge attraverso il colloquio clinico Secondo Freud si può al mondo interiore e all'inconscio e portare così alla luce conflitti intrapsichici attraverso: Diari personali Sogni Libere associazioni → metodo terapeutico che prevede che il paziente sia lasciato libero di raccontare qualunque cosa gli venga in mente Test quantitativi → strumenti che permettono di tradurre determinate risposte comportamentali, che sono fatti qualitativi, in quantità o punteggi (è standardizzato ed è una misura oggettiva e ripetibile) Test proiettivi → strumenti costituiti da stimoli non strutturati che possono essere privi di contenuto proprio oppure incompleti nel significato (macchie del test di Rorschach) Capitolo 5:Lo studio dell’individualità 1 Concetto di proiezione → ridefinito in meccanismo attraverso il quale la persona configura il mondo esterno secondo il proprio mondo interiore L'individuo tende a proiettare la propria esperienza interiore e la struttura stessa della sua personalità su qualunque materiale non strutturato percepisca. Il narrato autobiografico Narrato autobiografico → rivela la visione che la persona ha della propria vita Meccanismi di difesa → possono essere considerati strategie di narrazione che permettono di dare una forma ai nostri pensieri, sentimenti e desideri che appaia accettabile a noi e agli altri (proteggiamo la nostra autostima) La narrazione autobiografica permette di cogliere la dimensione temporale degli eventi Approccio ideografico → consente di comprendere che cosa è avvenuto nella vita di quella persona nell'arco di due momenti e che cosa ha contribuito a conservare in modo stabile (le sue caratteristiche di personalità) Cristallizzazione del disagio → le persone tendono a percepire come isolati gli eventi spiacevoli e collegati tra loro quelli positivi (può accadere il contrario) Capitolo 5:Lo studio dell’individualità 2 Metodi di indagine nello studio della personalità Assessment → processo attraverso cui avviene la valutazione della personalità, durante il quale è possibile avvalersi di differenti tipologie di informazioni relative all'individuo che viene valutato Fonti di informazioni nello studio della personalità: i dati LOTS LOTS → acronimo che indica le quattro tipologie di studio di dati che vengono comunemente impiegate nell'indagine scientifica sulla personalità: dati-L (Life record data) → informazioni che possono essere ricavate direttamente dalla storia della vita di una persona Sono elementi oggettivi dati-O (Observer data) → sono le informazioni fornite da individui che entrano in contatto con la persona che è oggetto di interesse secondo specifiche modalità e obiettivi Esistono diversi tipi di osservazioni che si differenziano in base: caratteristiche dell'osservatore (conoscente/sconosciuto, singolo/multipli) setting in cui l'osservazione ha luogo (osservazioni artificiali/naturalistiche) dati-T (Test-data) → dati che si ottengono attraverso procedure di tipo sperimentale dati-S (Self-report data) → dati che derivano dall'autodescrizione o autovalutazione Tecniche di valutazione implicita → tecniche che cercano di scoprire com'è una persona dalla persona stessa, ma non chiedendoglielo direttamente es. Test di Associazione Implicita → misura la forza dei legami associativi tra concetti rappresentati in memoria attraverso la misurazione dei tempi di reazione Stile di risposta → è una tendenza psicologica, ovvero la disponibilità a rispondere in un modo particolare Ci sono almeno due stili di risposta che le persone possono dare quando vengono valutate: 1. Acquiescenza → tendenza a rispondere “si”; avviene quando lo strumento di valutazione è un self-report che pone alla persona domande che richiedono una risposta "si" o "no" Un modo per limitare questa problematica è formulare la metà degli item in modo tale che il "si" significhi in realtà "no" e l'altra metà in modo tale che il "no" significhi "si" 2. Desiderabilità sociale → tendenza a fornire un’immagine di sé positiva Un modo per risolvere questo problema è formulare gli item in modo tale che la questione della desiderabilità sociale non sia saliente (evitare che una certa caratteristica sia preferibile ad un’altra) Un altro modo per limitarlo sarebbe quello di inserire degli item che valutano il grado di preoccupazione del candidato rispetto alla desiderabilità sociale e utilizzare tale informazione come un fattore di correzione nella valutazione delle risposte che la persona ha dato agli altri item Gosling & Co → le persone "rappresentano e tradiscono" la propria personalità attraverso gli oggetti e i souvenir che li circondano ffi Snoopology o scienza dello spionaggio → tecnica di ricerca dove si studia dettagliatamente gli u ci, le camere da letto e altri spazi personali Hanno trovato così tre meccanismi che collegano le persone ai loro spazi: 1. Affermazioni di identità → affermazioni simboliche di ciò che siamo 2. Regolatori di sentimenti → ci aiutano a gestire le nostre emozioni 3. Tracce comportamentali → tracce fisiche lasciate nel nostro ambiente in seguito alle azioni che compiamo tutti i giorni I disegni di ricerca in psicologia della personalità Disegno di ricerca → è sempre supportato da un orientamento teorico che guida l'azione e le procedure adottate in vista di precisi obiettivi conoscitivi Metodi di indagine nello studio della personalità 1 Approccio nomotetico → obiettivo del ricercatore è trovare delle regolarità, delle leggi nello studio della personalità, applicabili a tutti Raccolta e analisi di dati più di tipo quantitativo, con utilizzo di test uguali per tutti i partecipanti alla ricerca Approccio ideografico → si privilegia lo studio della singolarità della persona, con l'obiettivo di tracciarne un profilo unico e particolare Dati di natura qualitativa Murray - Personologia → essere umano come un'entità coerente Studio di caso → è uno studio intensivo e approfondito di una singola persona (tecnica promossa dalla personologia); lungo periodo di osservazione con interviste non strutturate Relazione terapeutica → contesto adeguato per attuare lo studio del caso singolo Caratteristiche dello studio dei casi: conoscenza profonda non è generalizzare non vi è causalità Generalizzabilità → quanto ampiamente una conclusione possa essere applicata Campioni differenti tra loro sia per età che per contesto di vita Ricerca correlazionale → prevede l'uso di questionari, nella maggior parte dei casi di tipo self-report, che consentono di raccogliere molte informazioni su un ampio numero di soggetti contemporaneamente Obiettivo → rilevare l'esistenza di una relazione tra due differenti caratteristiche di personalità, la modalità con cui esse variano insieme, ovvero la correlazione tra tali variabili Forza della correlazione → si riferisce al grado di accuratezza con cui si possono predire i valori su una dimensione rispetto ai valori sull'altra dimensione; viene espressa da un numero chiamato Coe fficiente di correlazione (r) → numero con cui è espressa la forza di correlazione Caratteristiche del metodo correlazionale: lunghi periodi etico Ricerca sperimentale → ricerca dove è possibile individuare le cause e gli effetti Causalità → relazione tra una causa e un effetto Metodo sperimentale → è definito da due aspetti: 1. Il ricercatore manipola una variabile, ovvero stabilisce l'esistenza di diversi livelli che la definiscono. Variabile indipendente → variabile che viene manipolata Controllo sperimentale → ciascuno sarà sottoposto esattamente alle stesse condizioni tranne quella oggetto di manipolazione 2. Ogni variabile che non può essere controllata, come le differenze individuali, viene trattata attraverso l'assegnazione casuale ffi Assegnazione casuale → se viene studiato un numero su ciente di persone nell'esperimento, qualsiasi differenza importante tra i partecipanti verrà bilanciata tra i gruppi Variabile dipendente → variabile che riteniamo possa costituire l'effetto nella relazione causa-effetto Caratteristiche metodo sperimentale: cause ed effetti non ha incertezze non è di breve durata non è etico e controllato Criteri di valutazione delle misurazioni di personalità Metodi di indagine nello studio della personalità 2 Osservazione attendibile → alto grado di coerenza o ripetibilità Bassa attendibilità → ciò che è stato misurato è poco coerente e, quindi, che la misurazione non riflette ciò che effettivamente voleva essere misurato (include il margine d’errore) Coerenza interna → prevede diverse osservazioni di un singolo aspetto della personalità Modi per indagare la coerenza interna: considerare la correlazione media tra ogni coppia di item presi separatamente; separare gli item in due sottoinsiemi (di solito item pari vs item dispari), ffi Indice di a dabilità split-half → sommare i punteggi delle persone per ogni sottoinsieme e correlare tra loro i due subtotali Attendibilità inter-rater → quando il giudizio di un valutatore correla fortemente con quello dell'altro valutatore in seguito a ripetute osservazioni Test-retest → somministrazione del test alle stesse persone in due momenti diversi Validità →ciò che si sta misurando è effettivamente ciò che si propone di misurare Quanto bene la definizione operazionale (l'evento) rispecchia la definizione concettuale (la caratteristica teorica che hai in mente di misurare)? Se le due combaciano, la misurazione ha un'alta validità Validità di costrutto → validità onnicomprensiva; significa che la misura (lo strumento di valutazione) riflette il costrutto (la qualità concettuale) che lo psicologo ha in mente Costrutto → concetto oggetto di studio Validità di criterio → si utilizza un criterio esterno Validità predittiva → valuta quanto bene la misurazione predice qualcos’altro che dovrebbe prevedere Validità convergente → tutte le prove "convergono" sul costrutto che si sta valutando, sebbene ogni singola prova di per sé non rifletterà esattamente tale costrutto Validità discriminante → linea di difesa contro il problema della terza variabile nella ricerca correlazionale Serve a dimostrare che non misura qualità che non intende misurare, specialmente quelle che non corrispondono con la definizione concettuale del costrutto L’etica della ricerca Studio scientifico della personalità → dati raccolti attraverso ricerche su esseri umani Codice Etico della Ricerca e dell’Insegnamento (AIP) → il ricercatore è tenuto a proteggere i partecipanti da qualsiasi rischio di danni fisici e mentali; essi devono essere informati di tutti i suoi aspetti in modo chiaro e comprensibile e, nel caso in cui decidano di prendere parte alla ricerca, sono tenuti a sottoscrivere il proprio consenso informato; è garantito l’anonimato Metodi di indagine nello studio della personalità 3 La teoria dei costrutti personali di Kelly Una teoria dalle molteplici sfaccettature Kelly → viene ritenuto un cognitivista, anche se lui rifiuta ogni tipo di etichetta data alle sue teorie Teoria focalizzata ad analizzare la personalità attraverso i processi di pensiero dell'individuo, non esclude l'importanza delle componenti affettive nelle modalità di percepire e interpretare gli eventi È un approccio fenomenologico → sottolinea i modi in cui gli individui costruiscono il mondo, ritenendo che non esista una modalità oggettiva e assoluta di leggere la realtà Uomo → agente attivo impegnato nel mondo (ottica esistenzialista) La metafora dell'uomo come scienziato e il principio dell'alternativismo costruttivo Per Kelly ogni uomo possiede un punto di vista del tutto peculiare sul flusso di eventi in cui si trova immerso nel corso della propria esistenza Ognuno costruisce il proprio mondo e lo fa attraverso rappresentazioni o schemi Costrutti mentali → schemi che l'individuo crea per conoscere e dare significato agli eventi della realtà Non esistono interpretazioni giuste o sbagliate, ognuno dà un suo significato agli eventi I costrutti si sviluppano nel corso delle esperienze e sono soggetti a continue revisioni durante il percorso di vita di ogni individuo, si tratta pertanto di categorie dinamiche Personalità → frutto del sistema di costrutti che caratterizza l'individuo nel corso della vita Capire come una persona si comporta è possibile nella misura in cui osserviamo il modo in cui egli si rappresenta negli eventi della vita Uomo come scienziato → egli elabora ipotesi su cui fondare la propria condotta e le sottopone a costante verifica Alternativismo costruttivo → principio secondo cui l'uomo, portato a interpretare la realtà facendo ipotesi che sottopone a ffi verifica per accertarne l'e cacia, può re-interpretare gli eventi utilizzando alternative maggiormente in grado di spiegarli e anticiparli Teoria → insieme delle conoscenze in merito a uno specifico evento, vincola e determina gli eventi che determinano e vincolano quella teoria L’uomo può diventare schiavo dei propri costrutti, ma può anche guadagnare di nuovo la propria libertà, ricostruendo la propria vita Il postulato fondamentale Postulato fondamentale → «I processi di una persona sono psicologicamente canalizzati in funzione dei modi attraverso i quali essa anticipa gli eventi» Processi → uomo come organismo agente, in movimento Psicologicamente → è lo scopo, ovvero concettualizzare i processi della persona in modo psicologico, dare spiegazioni dei suoi comportamenti Processi → funzionano attraverso una serie di tracciati che costituiscono una sorta di rete flessibile Rete → può essere modificata e ha una struttura che può sia agevolare che vincolare il campo di azione di una persona Modi → i processi sono canalizzati verso obiettivi e la persona mette a punto delle modalità specifiche per raggiungerli Tre aspetti del postulato riguardanti la teoria dei costrutti personali: 1. una concezione attiva del comportamento individuale; 2. una visione prospettica dell'esperienza umana in cui è accentuato il ruolo del futuro rispetto a quello del passato; 3. la concezione dell'individuo come formulatore di ipotesi, atto a testare tali ipotesi in vista eventualmente di una loro ffi riformulazione che possa garantire una più e cace comprensione degli eventi 1. Corollario della costruzione "Una persona anticipa gli eventi costruendone le repliche" La teoria dei costrutti personali di Kelly 1 L'individuo elabora delle interpretazioni di ciò di cui fa esperienza, costruendo così la realtà che lo circonda Nel processo di costruzione la struttura elaborata è di natura astratta e la costruzione avviene alla luce del confronto tra elementi di somiglianza ed elementi di contrasto; si possono quindi fare delle previsioni 2. Corollario dell'individualità ff "Le persone di eriscono fra loro nel modo in cui costruiscono gli eventi" Le persone differiscono tra loro poiché, anche nell'interpretare i medesimi eventi, utilizzano costrutti diversi. Spiega ffi l'origine di molte di coltà relazionali e comunicazionali tra gli individui 3. Corollario dell'organizzazione "Allo scopo di anticipare gli eventi, ciascuno sviluppa, a modo proprio, un sistema costruttivo che prevede relazioni ordinali fra i costrutti" Le persone si differenziano anche per il sistema gerarchico entro il quale essi sono organizzati. All'interno del sistema non sempre i costrutti sono compatibili e ciò porta l'individuo a vivere delle contraddizioni, a sperimentare conflitti Vi possono essere livelli diversi di relazioni ordinali tra i costrutti 4. Corollario della dicotomia "II sistema di costruzione di una persona è composto di un numero finito di costrutti dicotomici" I costrutti sono di numero finito (la quantità varia da soggetto a soggetto) e hanno una struttura bipolare (le persone generalmente ragionano in termini di poli opposti di riferimento). Non sempre i due poli del costrutto sono consapevoli 5. Corollario della scelta "In un costrutto dicotomico una persona sceglie per sé l'alternativa attraverso la quale riesce a prevedere maggiori opportunità per l'estensione e per la definizione del suo sistema" Ogni volta che una persona compie una scelta, preferirà l'alternativa che sembra anticipare più accuratamente gli eventi successivi. Ciò che spinge l'individuo quando opera delle scelte è la riduzione dell'incertezza, l'acquisizione di una maggiore consapevolezza rispetto all'anticipazione degli eventi; il punto massimo di restringimento del campo è il suicidio. 6. Corollario del campo "Un costrutto è utilizzabile per prevedere soltanto un numero finito di eventi" Nessun costrutto è rilevante per ogni cosa che entra nel campo percettivo di chi lo usa. Ogni costrutto ha: Ambito di pertinenza → i confini dei fenomeni che il costrutto può coprire, Punto focale o fuoco di pertinenza → i punti, all'interno dei confini, dove il costrutto funziona meglio. 7. Corollario dell'esperienza "Il sistema costruttivo di una persona varia a seconda di come, di volta in volta, essa costruisce la replica degli eventi" Poiché gli eventi si rivelano continuamente, succedendosi nel tempo, gli individui sono portati a sempre nuove costruzioni su di essi. Il sistema dei costrutti è sempre in evoluzione e il corollario specifica lo sviluppo continuo della personalità di un individuo nel corso di tutta la vita. 8. Corollario della modulazione "Le variazioni nel sistema costruttivo di una persona sono limitate dalla permeabilità dei costrutti nel cui ambito di pertinenza si situano le varianti" L'esperienza porta a continue variazioni nel sistema di costrutti. Tali variazioni devono realizzarsi entro il sistema; i costrutti possono avere gradazioni diverse sia nella permeabilità che nell'impermeabilità. Costrutto è permeabile → se ammette, entro il proprio ambito di pertinenza, elementi nuovi che non siano stati ancora costruiti nella sua cornice; sono schemi aperti a una molteplicità di nuovi eventi Costrutti impermeabili → portano a più difficoltà per chi li usa perché fanno fatica a introdurre modificazioni nel loro ffi sistema che consentirebbero di leggere in maniera più e cace gli eventi; 9. Corollario della frammentazione "Una persona può, in tempi successivi, impiegare diversi sottosistemi fra loro incompatibili sul piano inferenziale" La teoria dei costrutti personali di Kelly 2 Spiega che il cambiamento nel sistema costruttivo di una persona non segue un percorso logico, vale a dire che il costrutto nuovo e quello vecchio possono essere inferenzialmente incompatibili l'uno con l'altro 10. Corollario della comunalità "I processi psicologici di una persona sono simili a quelli di un'altra persona nella misura in cui la prima costruisce l'esperienza in modo simile alla seconda" Ciò che sta alla base di comportamenti simili tra le persone è la similarità nella costruzione degli eventi e non l'uguaglianza degli eventi. La condivisione di costrutti simili fa sperimentare la comprensione e l'empatia tra le persone. 11. Corollario della socialità "Una persona può avere un ruolo in un processo sociale che coinvolge un'altra persona nella misura in cui costruisce i processi costruttivi dell'altra" L'interazione sociale si fonda sulla condivisione dei costrutti, vale a dire che il rapporto interpersonale dipende dal livello individuale di comprensione raggiunto del sistema di costrutti dell'altro. Sulla condivisione dei costrutti si basa ffi l'e cacia dell'intervento psicoterapeutico che implica la capacità di mettersi nei panni del paziente e di accettare il suo modo di vedere le cose. La natura dei costrutti personali L'autore ha sostenuto l'utilità di pensare il sistema personale di costrutti come un insieme di costrutti bipolari, collegati tra loro da relazioni gerarchiche. Per formare un costrutto sono necessari almeno tre elementi, due elementi percepiti come simili l'uno all'altro e un terzo come differente dagli altri due: Polo di somiglianza del costrutto → rappresentato dai due elementi simili tra loro Polo di contrasto → definito dalla modalità della loro contrapposizione rispetto a un terzo elemento Per Kelly è importante prestare attenzione a come un soggetto utilizza i propri costrutti in un determinato momento della vita perché questo ci rivela aspetti cruciali della sua personalità magari legati a un problema o a un disagio. Se una persona sta applicando agli altri determinati costrutti è perché questi fanno parte del suo modo di vedere le cose e sono applicabili potenzialmente anche a se stesso. Nel processo di costruzione personale dei costrutti la persona costruisce un proprio ruolo che si ritrova a giocare nella vita. Esso si manifesta sia quando la persona parla di altre persone sia quando parla di sé. Distinguiamo tra: Costrutti verbali → espressi con le parole Costrutti preverbali → si usano quando mancano simboli verbali per esprimerlo Costrutti nucleari → sono sostanziali nel sistema di rappresentazioni di una persona: «essi governano i processi di mantenimento della persona, cioè quelli per mezzo dei quali essa conserva la sua identità e la sua esistenza»; sono i ffi costrutti più di cili da modificare Costrutti periferici → sono più marginali nella struttura di personalità di un soggetto, tanto che possono anche essere alterati senza gravi conseguenze per la struttura nucleare Nel corso dell'organizzazione individuale dei costrutti, la costruzione può andare nella: direzione della dilatazione → formazione di costrutti lassi; senso di apertura direzione della costrizione → formazione di costrutti stretti; senso di chiusura Costrutti personali e cambiamento Kelly → ritiene che i costrutti servano a dare un senso al disordine caotico della vita. Un sistema costruttivo non è mai completamente a riposo. Quattro termini risultano particolarmente rilevanti per il cambiamento (come fenomeni conoscitivi e psicologici): 1. Minaccia → è la consapevolezza di un cambiamento imminente e comprensivo all'interno delle strutture nucleari di un individuo. 2. Paura → è simile alla minaccia, con la differenza che il costrutto di cui si teme la comparsa è incidentale (casuale), riguarda cioè un piccolo numero di eventi, anziché comprensivo, costrutto con una portata più ampia. Si ha a che fare La teoria dei costrutti personali di Kelly 3 con un costrutto nucleare. 3. Ansia → è causata dal riconoscimento che gli eventi da affrontare non rientrano nell'ambito di pertinenza del proprio sistema di costrutti. Sopravviene perché si ha consapevolezza che i propri costrutti non sono adeguati per gli eventi con cui bisogna inevitabilmente confrontarsi in un dato momento. Ciò che si sperimenta è la confusione. Le persone per proteggersi dall’ansia allentano i propri costrutti, aumentando il livello di tolleranza nei confronti di determinati eventi, oppure restringono i propri costrutti subordinati, riorganizzandoli. Costrutti nucleari → fondano l'esistenza della persona, rimandano alla sua identità, regolano la condotta individuale; sono il nucleo del sistema dei costrutti personali, sono costruzioni sociali. Attraverso questi noi ci identifichiamo come un certo tipo di persona. Alla costruzione del senso che noi diamo a noi stessi contribuiscono anche gli altri L'esperienza della colpa → sopravviene quando la persona percepisce che sta avvenendo un proprio dislocamento dal ruolo nucleare: è la perdita della struttura nucleare di ruolo Lo sviluppo della personalità L'autore ritiene che fin dall'inizio della sua vita il bambino è impegnato a dare un senso al mondo che lo circonda (fa molto presto discriminazioni) Kelly suggerisce che sicuramente l'ambiente è un fattore importante nel processo di costruzione della realtà ma crede anche che le persone contribuiscano attivamente all'interpretazione e re-interpretazione degli eventi e ciò che le caratterizza per tutta la vita è la motivazione a sviluppare nel tempo una percezione della realtà il più accurata possibile. La teoria dei costrutti personali di Kelly 4 La teoria della personalità di Carl Rogers Il concetto di sé il Sé → una delle cose che completano la nostra esperienza conscia è l'idea che abbiamo di noi stessi Sistema globale dei significati e delle percezioni → costituisce il campo fenomenico dell'individuo Sottoinsieme del campo fenomenico → è riconosciuto dall'individuo come "me" o "io" costituisce il sé Il sé rappresenta un modello organizzato e coerente di percezioni che l’individuo possiede è una struttura della personalità Jung → il sé è considerato come una forza inconscia archetipica Rogers → usa il termine “sé” per riferirsi al concetto conscio che abbiamo di noi stessi; due tipi di sé: sé attuale sé ideale Le persone riflettono naturalmente su se stesse non solo nel presente, ma anche su come vorrebbero essere nel futuro; generano una struttura organizzata di percezioni che riguarda il loro sé attuale e anche un sé ideale, al quale aspirano Il sé intuitivo Rogers → molto interessato ai casi in cui le persone hanno invece delle intuizioni Sé nucleare/ autentico → l’essere umano può fare esperienza a un livello profondo, intuitivo Studi di brain imaging Si è scoperto, attraverso un’esperimento su dei calciatori universitari e attori dilettanti, che quando i soggetti pensavano intuitivamente a sé stessi, le aree cerebrali attive erano quelle di natura più affettiva: Amigdala → elaborazione delle emozioni Area del lobo temporale → regola l’elaborazione rapida delle informazioni Corteccia cingolata posteriore CCP → area situata dal lobo posteriore centrale Sé reale → sé del presente Sé ideale → si riferisce alle possibilità future La teoria della personalità di Carl Rogers è una teoria psicologica, non biologica Le misure del concetto di sé Tecnica Q-sort di Stephenson lo psicologo che somministra il test consegna al soggetto una serie di carte, ognuna delle quali contiene un'affermazione che descrive una caratteristica della personalità; viene chiesto al soggetto di disporre le carte a partire da quelle che ritiene più descrittive della sua personalità questo viene fatto in base a una scala i cui estremi sono definiti da un lato da "più rappresentativa della mia personalità" e dall'altro "meno rappresentativa della mia personalità". si chiede ai soggetti di disporre le carte seguendo una distribuzione forzata, con la maggior parte delle carte nel centro e le poche carte restanti ai due estremi Questa tecnica permette di raggiungere un interessante compromesso tra misure fisse e flessibili: la misurazione è fissa → a tutti i soggetti vengono consegnate le stesse carte contenenti le stesse affermazioni il test è flessibile → perché i soggetti indicano i sottoinsiemi di descrizioni che più li rappresentano i diversi sottoinsiemi sono classificati in categorie, quella "che mi assomiglia di più" e quella che "non mi assomiglia" il test produce un ritratto più flessibile dell'individuo di quello ottenuto con altre misure, il cui contenuto è fisso. però non è completamente flessibile → le persone devono usare affermazioni fornite dallo sperimentatore e non le autodescrizioni, e devono ordinare le affermazioni secondo il criterio stabilito dallo psicologo invece di un criterio che abbia più significato per loro stesse Questa tecnica può essere somministrata ai soggetti più di una volta al fine di valutare sia il sé attuale sia il sé ideale. La teoria della personalità di Carl Rogers 1 Ultima valutazione → si chiede ai soggetti di suddividere le affermazioni in categorie secondo il grado in cui esse descrivono il sé ideale a cui aspirano Confrontando le due misurazioni, del sé ideale e del sé reale, si ottiene una misura quantitativa della differenza, o la discrepanza, tra i due aspetti del concetto di sé. ff Di erenziale semantico metodo utilizzato per valutare il concetto di sé è il differenziale semantico per completare il differenziale semantico, il soggetto deve classificare un concetto attribuendogli un punteggio da 1 a 7 in riferimento ad alcune scale definite da una polarità di aggettivi (es. buono-cattivo, forte-debole). In questo modo, il soggetto può valutare un concetto quale "me stesso" o "il mio sé ideale" attribuendo un punteggio alle diverse scale Punteggio → riflette il significato che il concetto ha per ciascun individuo La congruenza del sé ideale: nei due sessi il sé ideale rimane costante nel corso del tempo? La nozione rogersiana di sé ideale e la tecnica Q-sort utilizzata da Rogers influenzano ancora la ricerca attuale sul concetto di sé. Block e Robins → hanno esaminato i cambiamenti nell'autostima dall'adolescenza all'inizio dell'età adulta Autostima → cresce nei maschi e diminuisce nelle femmine. Livello di autostima → grado di somiglianza tra sé percepito e sé ideale Uomini → questa fase della vita è associata a un avvicinamento ai propri ideali Donne → entrando nell'età adulta si allontanano dal loro ideale. Donne con una elevata autostima → attribuiscono valore all'intimità con gli altri Uomini con una elevata autostima → sono emotivamente più distaccati e controllati nei rapporti con gli altri Il sé ideale della persona coglie gli aspetti relativi alla realizzazione personale, o piuttosto la definizione di uomo o donna ideale proposta dalla società? Rogers → ipotizza un unico principio motivazionale generale, che comprende il sé L'autorealizzazione Rogers → riteneva che il processo fondamentale della personalità fosse una tendenza progressiva verso la crescita della personalità → autorealizzazione Autorealizzazione → implica la tendenza di un organismo a crescere da entità semplice a entità complessa, a passare dalla dipendenza all'indipendenza, a muoversi dalla fissità e rigidità a un processo di cambiamento e di libertà espressiva; a ridurre bisogni o tensioni, e mette in risalto i piaceri e le soddisfazioni che derivano da attività che rinforzano l'organismo La coerenza del sé e la congruenza ffi Principio dell'autorealizzazione → non è su ciente; la vita psicologica è fatta di conflitti, dubbi e malessere psicologico Rogers ipotizza che le persone ricerchino anche la coerenza del sé l'organismo tende a mantenere la coerenza (un'assenza di conflitto) tra le diverse percezioni del sé e a raggiungere la congruenza tra le percezioni del sé e le diverse esperienze. Lecky → primo a proporre questo concetto, secondo cui l’individuo cerca di conservare la propria struttura L'individuo sviluppa un sistema di valori al cui centro si trova l'autovalutazione Rogers ha dato rilievo inoltre alla congruenza tra il sé e l'esperienza, fra ciò che la persona prova (come si percepisce in una data situazione) e come vede se stessa (come si considera) Gli stati di incongruenza e i processi difensivi Angoscia → risultato di una discrepanza tra l'esperienza e la percezione del sé quando questo accade, la persona sarà motivata a difendere il sé e a intraprendere processi difensivi La teoria della personalità di Carl Rogers 2 Processi difensivi → non sono mobilitati dall'emergere delle pulsioni primitive dell'Es (Freud), ma salvaguardano la perdita di un senso del sé coerente e integrato quando percepiamo come minacciosa un'esperienza perché è in conflitto con il nostro concetto di sé, talvolta non permettiamo che tale esperienza arrivi a livello conscio Subcezione → processo che ci permette di essere consapevoli di un'esperienza discrepante con il concetto di sé prima che questa raggiunga la coscienza Es. di processi difensivi: negazione dell'esistenza dell'esperienza distorsione del significato dell'esperienza Un'elevata variabilità nel concetto di sé può avere effetti negativi sulla salute mentale perché può indicare un sé "nucleare" poco integrato. La teoria della personalità di Carl Rogers 3 La teoria psicoanalitica di Freud Psicoanalisi → propone una concezione unitaria, olistica, complessa e dinamica della personalità. Origini della psicoanalisi → risalgono a un tipo particolare di trattamento per alcuni disturbi nervosi denominati psiconevrosi adotta il metodo storico-clinico → l'oggetto di indagine è l'esperienza, narrata e ricostruita, dal soggetto stesso al fine di individuare i principi del suo funzionamento psichico Temi fondamentali: nascita del termine psicodinamica → è l'idea che la personalità sia un insieme di processi che sono sempre in movimento Personalità → non consiste in un unico processo, ma in molti processi, alcuni dei quali a volte lavorano contro gli altri, in concorrenza o in lotta per il controllo sul comportamento della persona studio delle difese → dipendono dal fatto che le forze all'interno della personalità possono essere in conflitto tra loro assetto difensivo della personalità costituisce la configurazione originale di ciascuno di noi: aspetti protettivi delle difese aspetti proattivi delle difese Configurazione difensiva → sarebbe lo stile con cui ciascuno di noi entra attivamente e costruttivamente in relazione con il mondo e con le sue sfide l'esperienza umana sia caratterizzata da brama e aggressività, sesso e morte La prospettiva psicoanalitica della personalità è metaforica Modello topografico della mente Tre regioni formano ciò che Freud concepisce come la topografia della mente, vale a dire la sua configurazione (metafora iceberg): Conscio → parte della mente che consiste in ciò di cui siamo consapevoli al momento attuale; Preconscio → i contenuti possono facilmente essere portati alla consapevolezza; la parte della mente che rappresenta la memoria ordinaria Inconscio → indica una parte della mente che non è direttamente accessibile alla consapevolezza. è concepito come il deposito dei fenomeni psichici che non sono diventati consci (tutti i fenomeni psichici sono inconsci, poi alcuni diventano consci) o che sono tornati allo stato inconscio a causa di rimozioni è formato dalla stratificazione dei contenuti psichici risalenti all'infanzia della persona contenuti dell'inconscio → hanno il carattere di rappresentazioni pulsionali; a essere rimosse, cioè, non sono mai le pulsioni stesse, ma le loro rappresentazioni ideative (immagini, parole...), che sono spesso legate all'ansia, al conflitto o al dolore. esercitano un'influenza continua sulle azioni successive e sull'esperienza conscia Il funzionamento della personalità si basa sulle relazioni tra conscio, preconscio e inconscio. Aspetti della personalità: il modello strutturale Freud sviluppa anche un modello strutturale della personalità. ritiene che la personalità funzioni grazie a tre istanze, che interagiscono per creare la complessità del comportamento: 1. Es → è la componente originaria della personalità, riguarda tutti gli aspetti ereditari, istintivi e primitivi della personalità funzioni dell'Es → sono situate completamente nell'inconscio è strettamente legato ai processi biologici fondamentali, che sono alla base della vita. Tutta l'energia ps