Capitolo 1 - Teorie dei Tratti e Basi Biologiche della Personalità PDF
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Università Europea di Roma
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Questo capitolo introduce le teorie dei tratti e le basi biologiche della personalità. Viene discusso l'approccio disposizionale, i tratti del temperamento, e come i fattori biologici e ambientali interagiscono per formare la personalità. Viene utilizzata una struttura gerarchica per spiegare i tratti a partire dai comportamenti.
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Capitolo 1: Teorie dei tratti e basi biologiche della personalità Approccio disposizionale → ciascuno di noi è contraddistinto da qualità naturali che lo predispongono verso alcuni comportamenti piuttosto che altri Tratti o disposizioni → insieme...
Capitolo 1: Teorie dei tratti e basi biologiche della personalità Approccio disposizionale → ciascuno di noi è contraddistinto da qualità naturali che lo predispongono verso alcuni comportamenti piuttosto che altri Tratti o disposizioni → insieme di queste qualità che definiscono la nostra personalità Sono le nostre qualità distintive, si manifestano direttamente attraverso il comportamento, hanno una base biologica e tendono a rimanere stabili nel tempo Costanti comportamentali → comportamenti che un individuo tende a manifestare con maggior regolarità, nonostante il mutare delle condizioni esterne e il trascorrere del tempo Sono essenziali per definire quali siano i fondamentali tratti di personalità Costanti del comportamento Prospettiva disposizionale → ogni persona possiede determinate caratteristiche di origine biologica (i tratti) che la predispongono a manifestare alcuni comportamenti in modo più regolare di altri Legame stretto e diretto tra costanti del comportamento e tratti → le regolarità comportamentali dipendono e al contempo svelano i tratti della personalità Struttura grarchica per spiegare come i tratti siano definiti a partire dall'esame del comportamento: 1. Comportamenti specifici → non sono rivelatori di tratti, perché potrebbe essere un comportamento occasionale 2. Comportamenti abituali → definiscono il tratto 3. Tratto Tecnica del questionario → si basa sostanzialmente sull'autosservazione 1. si chiede alle persone di indicare esse stesse con quale frequenza eseguono determinati comportamenti, descritti nel questionario mediante brevi affermazioni 2. attraverso delle analisi statistiche si rileva quali comportamenti tendono a manifestarsi in modo costante in ciascun individuo e quali relazioni intercorrono tra le molteplici costanti comportamentali Basi biologiche Si può parlare di tratto soltanto se si verifica che esistono fattori di natura fisiologica e genetica alla base di una qualsiasi categoria generale di tendenze comportamentali. L'approccio disposizionale riconosce che il contesto ambientale ha un impatto rilevante sull'individuo. Distinzione tra: Tratti del temperamento → modalità distintive del comportamento che compaiono nei primissimi anni di vita e che si assume dipendano essenzialmente da una base genetica e fisiologica Tratti di personalità → regolarità comportamentali osservabili sostanzialmente nell'età adulta e che si assume siano il risultato dell'impatto sia biologico sia ambientale sull'individuo I tratti temperamentali rappresentano la base biologica da cui si sviluppano i tratti di personalità attraverso l'interazione tra individuo e ambiente. Teorie forti dei tratti Le teorie dei tratti ipotizzano un'origine biologica delle basilari differenze individuali. Capitolo 1: Teorie dei tratti e basi biologiche della personalità 1 Teorie forti → teorie che esplicitamente identificano i tratti con quelle differenze individuali d'origine biologica Teorie deboli → teorie che estendono il concetto di tratto alle differenze individuali nelle regolarità comportamentali, senza imporre il criterio restrittivo del sostrato biologico. Definiamo forti quelle teorie che esplicitamente identificano i tratti con quelle differenze individuali d'origine biologica. Definiamo deboli, invece, quelle teorie che estendono il concetto di tratto alle differenze individuali nelle regolarità comportamentali, senza imporre il criterio restrittivo del sostrato biologico. Tratti temperamentali Temperamento: Caratteristiche individuali, Interessano l'emozionalità, Osservabili nel comportamento, Si manifestano entro il primo anno di vita Hanno base genetica e fisiologica, Sono relativamente stabili nel tempo. Plomin e Buss → due modelli tassonomici del temperamento Thomas → propone tre tratti basilari e conferisce centralità al criterio dell'ereditarietà Chess → delinea nove caratteristiche temperamentali e mette in luce il concetto di compatibilità fra temperamento e ambiente Modello Plomin e Buss → tratti ereditari Enfatizzano il carattere ereditario dei tratti temperamentali e secondo la loro si può affermare che vi è un tratto alla base di un comportamento ricorrente solo se esso soddisfa tre criteri principali: 1. deve essere utile alla sopravvivenza della specie ed essere osservabile anche nei primati; 2. deve essere presente fin dalla nascita e apparire stabilmente nell'arco dell'infanzia; 3. deve essere ascrivibile, almeno in parte, a fattori Emozionalità → differenzia le persone rispetto al grado d'intensità e facilità con cui attivano emozioni negative di rabbia, paura, depressione e ansia Attività → interessa la rapidità e il vigore dei movimenti, la quantità e l'energia che ciascun individuo investe nel fare Socievolezza → definisce il grado di ricerca di contatto con altre persone Sostengono una teoria forte dei tratti e affermano che esiste una corrispondenza diretta fra tratti temperamentali e comportamento: Qualità individuali → possono cambiare nel tempo Caratteristiche da loro scelte → sono stabili e la loro modificabilità è legata a cambiamenti che avvengono a livello biologico. Modello di Thomas e Chess → lo stile del comportamento Attraverso un progetto longitudinale che coinvolse oltre un centinaio di bambini dai 3 mesi all’età adulta, rilevarono che le costanti del comportamento dei bambini potevano venire ordinate in nove classi di temperamento: 1. Livello di attività → attività motoria e proporzione tra periodi attivi e inattivi; 2. Ritmicità → regolarità degli orari delle funzioni biologiche (ad esempio di sonno e veglia); 3. Approccio o evitamento → risposta iniziale di avvicinamento oppure di evitamento a uno stimolo nuovo; ffi 4. Adattabilità → facilità o di coltà con cui una risposta differita a situazioni nuove o modificate va nella direzione desiderata; Capitolo 1: Teorie dei tratti e basi biologiche della personalità 2 5. Soglia sensoriale → intensità della stimolazione necessaria a evocare una qualsiasi risposta; 6. Qualità dell'umore → frequenza di stati umorali positivi rispetto alla frequenza di stati umorali negativi: 7. Intensità delle reazioni → livello di energia delle risposte, positive o negative; ffi 8. Distraibilità → e cacia di uno stimolo esterno nello sviare da un comportamento attuale; 9. Perseveranza e durata dell'attenzione → perseveranza si riferisce alla capacità di continuare in una attività nonostante eventuali ostacoli; durata dell'attenzione è riferibile al periodo di tempo che consecutivamente viene dedicato a una medesima attività. Stile di comportamento → modalità tipiche con cui un individuo risponde a vari stimoli ed esperienze, quotidiane o insolite Per lo sviluppo del bambino importanza particolare viene attribuita all'interazione tra questi e le figure adulte che se ne prendono cura Tratti di personalità Tratti di personalità → caratteristiche individuali che si sviluppano in interazione con l’ambiente; tendono a rimanere stabili nel tempo e sono alla base dei comportamenti Periodo di maggiore sviluppo dei tratti di personalità va dai 6 ai 12 anni (età scolare) Modelli tassonomici di personalità: 1. Modello dei Big Five Derivano da studi psicolessicali (fondati sull’ipotesi di sedimentazione linguistica) → individuare le principali differenze individuali proprio a partire dall’analisi del linguaggio della personalità: vengono individuati all’interno del dizionario parole e aggettivi che permettono di descrivere caratteristiche personali; viene effettuata un’analisi fattoriale (rilevare quali aggettivi sono in relazione tra loro) per creare delle dimensioni di personalità, dette dimensioni psicolessicali Le 5 dimensioni: 1. Estroversione / Introversione → definisce la quantità e l’intensità delle nostre interazioni sociali; Estroverso → socievole, attivo e determinato Introverso → solitario, passivo e remissive 2. Gradevolezza (amicalità) / Sgradevolezza → definisce la qualità delle relazioni che stabilisco, la capacità delle persone di creare dei legami duraturi e stabili: Gradevole → empatia maggiore, altruiste, gentili e sensibili Sgradevoli → egosintoniche, egoiste, egocentriche, sgarbate e meno cooperative 3. Coscienziosità / Negligenza → definisce l’orientamento e la modalità con cui svolgo un compito Coscienziosa → cerca di pianificare e programmare le sue attività, persiste e si sforza nei suoi obiettivi, è precisa e ordinata, puntuale, ambiziosa, perfezionista ffi Negligenza → sono caotiche, disordinate e ina dabili 4. Nevroticismo / Stabilità emotiva → riguarda l’esperienza soggettiva delle emozioni negative (ansia, preoccupazione, insicurezza) Nevrotiche → sono insicure, ansiose, depresse e vulnerabili, si preoccupano molto del giudizio altrui, non gestiscono lo stress e le situazioni di responsabilità Stabili emotivamente → sono più sicure di sé, serene e soddisfatte, riescono a gestire le proprie emozioni in maniera funzionale nelle diverse Capitolo 1: Teorie dei tratti e basi biologiche della personalità 3 5. Apertura mentale / Chiusura mentale - definisce il nostro livello di proattività verso esperienze nuove (anche aspetti cognitivi, come intelligenza) Aperto mentalmente → ha tanti interessi, è aperto a nuove esperienze, curiose, fantasiose e colte, Chiuso mentalmente → sono chiuse a nuove esperienze, tendenzialmente più conformiste, abitudinarie, prive d’immaginazione ed hanno scarsi ffi È un modello che va oltre gli aspetti culturali e che descrive su cientemente bene quali sono le nostre differenze nelle caratteristiche di personalità. Critiche: queste dimensioni sono delle semplici etichette descrittive: mi aiutano a descrivere i comportamenti della persona ma non sono una teoria della personalità, non spiegano il perché di determinati comportamenti; non c’è un legame tra la struttura e i processi di personalità; non esiste nessuna prova scientifica o studio sperimentale che prova che in ognuno di noi sono presenti tutte e cinque le dimensioni; non sono stati indagati in alcun modo correlati biologici, quando invece una delle caratteristiche fondamentali del tratto è che debba basarsi su aspetti 2. Modello causale: PEN (Eysenck) Parte dalle critiche rivolte al modello dei Big Five e sviluppa il proprio modello dei tratti per descrivere la personalità degli individui e per spiegarne il perché Un tratto è fondamentale quando posso dimostrare che quel comportamento che metto in atto è dovuto a processi biologici e fattori genetici Comportamento → non è ereditabile ma ereditiamo le strutture biologiche che danno origine al comportamento Distinzione tra: Comportamento → semplice conseguenza del tratto Fattori causali → ciò che spiega il perché di quel comportamento Tre fattori di personalità → super-fattori 1. Estroversione → predisposizione alla socievolezza comprende socievolezza, alla vitalità, all’assertività, alla ricerca di sensazioni e alla dominanza 2. Nevroticismo → connesso alla stabilità emotiva delle persone e riguarda la facilità o la frequenza con cui manifesto emozioni negative contiene instabilità emotiva, insicurezza, ansia, nervosismo, depressione, timidezza, bassa 3. Psicoticismo → misura della psicopatia, permette di distinguere persone psicotiche da persone con un buon livello di adattamento sociale contiene l’aggressività, egocentrismo, mancanza di empatia, tendenze antisociali, impulsività Origine biologica dei tratti Esistono tecniche di verifica della base genetica di un tratto: Dirette → analisi genetica molecolare → si cerca di identificare geni da cui dipendono i nostri tratti di personalità, in modo tale da differenziare quanto del nostro comportamento è associato al genotipo Indirette → analisi genetica quantitativa → si basa sugli studi di ereditarietà (stima dell’indice di ereditarietà) e sullo studio dei gemelli (condivisione del patrimonio genetico) Capitolo 1: Teorie dei tratti e basi biologiche della personalità 4 Studi sui gemelli → la componente genetica influisce in modo rilevante sui tratti del temperamento e della personalità Eysenck → teoria dell’attivazione (arousal) differenziale Estroversione → strettamente connessa con l’abituale livello di attività corticale Persone introverse → hanno un arousal di base maggiore rispetto agli estroversi, di conseguenza per non innalzare ulteriormente il loro livello di attività evitano contatti sociali e stimolazioni edoniche in generale Test goccia di limone → introversi ed estroversi si differenziano per i livelli di salivazione prodotta da delle gocce di limone sulla lingua Nevroticismo → è connesso con la preattivazione del sistema limbico Le persone con alti livelli di nevroticismo sembrano presentare una soglia di attivazione molto bassa (es. i rilevatori di fumo) Psicoticismo → viene associato al funzionamento e al rilascio della dopamina Stabilità dei tratti Origine biologica dei tratti → stabilità del comportamento I tratti temperamentali che ci caratterizzano nell'infanzia dovrebbero essere in relazione con i tratti che ci contraddistinguono da adulti Continuità ipsativa → stabilità indagata sulla singola persona Grandi differenze tra le persone rispetto al livello di continuità Continuità assoluta → stabilità indagata su ampi campioni di individui Si osserva una tendenza a preservare le costanti comportamentali negli adulti, dopo i trent'anni, ma non nei bambini Continuità omotipica → stabilità verificata rilevando sempre gli stessi comportamenti da un periodo all'altro Continuità eterotipica → stabilità verificata rilevando comportamenti diversi, manifestazioni però ipoteticamente riconducibili allo stesso tratto Tratti e ambiente Caratteristiche individuali → dipendono sia fattori biologici sia da fattori ambientali Hoffman → osserva che l'indice d'ereditarietà generalmente utilizzato sovrastima la componente genetica e sottostima l'incisività dell'ambiente condiviso Indice di ereditarietà → si basa sull'assunzione secondo cui gemelli monozigotici e gemelli dizigotici condividono ambienti egualmente simili Vari studi però ci dicono che i i genitori tendano a trattare in modo ben più simile i gemelli monozigotici rispetto ai gemelli dizigotici. Capitolo 1: Teorie dei tratti e basi biologiche della personalità 5