Psicologia - Disturbi Sviluppo 4.3 PDF
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Questo documento analizza lo sviluppo del disegno, della lettura e della scrittura nei bambini, focalizzandosi sui processi cognitivi coinvolti. Esplora diversi modelli e teorie con esempi concreti.
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Psicologia- disturbi dello sviluppo 4.3 Lo sviluppo del disegno infantile è un processo interessante che inizia già intorno ai 2 anni, quando i bambini iniziano a scarabocchiare e attribuire un qualche significato ai loro tratti. Luquet ha distinto due concetti importanti: il realismo fortuito e il...
Psicologia- disturbi dello sviluppo 4.3 Lo sviluppo del disegno infantile è un processo interessante che inizia già intorno ai 2 anni, quando i bambini iniziano a scarabocchiare e attribuire un qualche significato ai loro tratti. Luquet ha distinto due concetti importanti: il realismo fortuito e il realismo mancato. Nel realismo fortuito, i risultati ottenuti non sono il frutto di una intenzionalità iniziale, ma piuttosto di una scoperta successiva, mentre nel realismo mancato il bambino cerca di rappresentare qualcosa, ma spesso le sue intenzioni superano i risultati ottenuti. Tra i 4 e i 6 anni, i bambini iniziano a disegnare con maggiore fiducia, rappresentando le cose che hanno imparato a fare bene. La figura umana diventa la base del disegno, con una testa rappresentata da un cerchio e dettagli come gli occhi e la bocca, e braccia e gambe disegnate direttamente dal cerchio. Questo è dovuto alla limitata capacità della memoria di lavoro, che rende difficile per il bambino tenere conto di tutte le parti da includere nel disegno. A 4-5 anni, la figura umana rimane la base, ma vengono aggiunti elementi di sfondo. Si distinguono due fasi: una prima fase in cui le persone e gli oggetti sono rappresentati ciascuno per proprio conto e una seconda fase in cui viene creato uno sfondo vero e proprio. Tuttavia, le proporzioni e le dimensioni non sono rispettate, e i personaggi spesso sono rivolti frontalmente. A 6-7 anni, compare il realismo infantile, con una maggiore attenzione allo sfondo e ai soggetti basati sulle conoscenze del bambino. Si iniziano a fare tentativi di rappresentare la prospettiva, ad esempio con oggetti come treni sulle rotaie. A 8-9 anni, compare il realismo visivo, con tentativi più accurati di rappresentare la realtà e il movimento delle persone. A 11-12 anni, c'è una maggiore attenzione alla prospettiva e un aumento dell'interesse per gli aspetti decorativi. Tuttavia, alcuni ragazzi potrebbero valutare le proprie capacità in modo negativo, smettendo di disegnare se ritengono di non essere portati per questa attività. Bombi e Fabritiis hanno contribuito significativamente allo studio del disegno infantile, sottolineando che il bambino comprende a livello esecutivo, ma non necessariamente cosciente, che il disegno è un'attività che si svolge in un contesto di comunicazione con gli altri attraverso mezzi simbolici. Disegnare, quindi, implica l'accettazione di convenzioni culturali e sociali, e la creatività non risiede solo nella produzione di qualcosa di originale per il soggetto, ma anche nell'interpretazione e nell'adattamento di queste convenzioni. I processi cognitivi coinvolti nel disegno includono la rappresentazione mentale della realtà, la progettazione, l'esecuzione, il monitoraggio, il controllo e la valutazione, con la possibilità di nuove e originali espressioni. Passando allo sviluppo della lettura e della scrittura, è possibile distinguere diversi modelli. Il modello adulto di lettura comprende tre modalità: l'analisi visiva delle parole, la ricerca di significato attraverso il magazzino semantico, e l'applicazione delle regole di trasformazione grafema-fonema. Questo modello prevede che, se le regole di trasformazione applicate non sono adeguate per una parola, il soggetto potrebbe leggerla senza comprenderne il significato o pronunciarla scorrettamente. Tuttavia, risalendo prima al magazzino semantico e poi a quello fonologico, è possibile riconoscere correttamente il significato e la pronuncia delle parole. Il modello di apprendimento della lettura e della scrittura proposto da Seymour e Frith si concentra sulla comprensione dei processi cognitivi coinvolti nell'apprendimento di queste abilità. Infine, il modello di processi di scrittura esplora come i bambini imparano a scrivere, evidenziando l'importanza delle abilità motorie, della memoria di lavoro e dell'attenzione nella produzione scritta. Il modello proposto da Seymour e Frith per lo sviluppo della lettura e della scrittura suggerisce che i bambini attraversano diversi stadi. Inizialmente, c'è lo stadio logografico, dove il bambino legge o scrive parole in modo globale, senza riconoscere i componenti fonetici delle parole. Successivamente, si passa allo stadio alfabetico, dove il bambino applica le regole di trasformazione grafema-fonema. Se questo stadio viene saltato, potrebbe svilupparsi una dislessia fonologica, caratterizzata da difficoltà nelle regole di conversione grafema-fonema. Dopo lo stadio alfabetico, si raggiunge lo stadio ortografico, dove il bambino permette sia la lettura attraverso la via fonologica che l'uso di memorie lessicali. Una dislessia superficiale o morfo-lessicale può verificarsi se il soggetto ha difficoltà nelle regole di conversione grafema-fonema e dipende fortemente dalla capacità di utilizzare magazzini semantici e fonologici. Infine, si arriva allo stadio lessicale, dove la lettura o la scrittura delle parole avviene in modo globale, senza il bisogno di applicare le regole di trasformazione grafema- fonema. Secondo Cornoldi e De Beni, la comprensione del testo coinvolge due processi fondamentali: la comprensione dal basso verso l'alto e la comprensione dall'alto verso il basso. La comprensione dal basso verso l'alto consiste nel mettere in relazione l'informazione nuova con le conoscenze preesistenti attraverso un'analisi guidata dei dati, mentre la comprensione dall'alto verso il basso implica mettere in relazione l'informazione nuova con le conoscenze preesistenti attraverso un'analisi guidata dal testo stesso. nel modello di processi di scrittura, si distinguono tre fasi: progettazione, trascrizione e revisione. Durante la progettazione, l'individuo genera idee da comunicare utilizzando le informazioni memorizzate nella memoria a lungo termine. Nella fase di trascrizione, si decide come trasporre le idee in forma scritta, mentre nella fase di revisione si controlla e si corregge il testo. Queste fasi sono accompagnate dalla funzione di monitoraggio, che consente il confronto tra le fasi di progettazione, trascrizione e revisione in corso. Gelman e Gallistel hanno proposto tre principi fondamentali che guidano il processo di conteggio: il principio di corrispondenza 1-1, il principio dell'ordine stabile e il principio della cardinalità. Questi principi indicano come il conteggio avvenga attraverso l'attribuzione di numeri a oggetti in un insieme. Altri principi, come il principio di trazione e il principio di indifferenza, indicano le regole che guidano il conteggio, come la possibilità di iniziare da qualsiasi oggetto o di contare gli oggetti in qualsiasi ordine. Le due principali posizioni sull'acquisizione delle abilità numeriche sono l'innatismo di Gelman, che suggerisce che i bambini imparino a contare in modo limitato e poi estraggono i principi sottostanti, e il costruttivismo di Siegler, che ritiene che il bambino impari a contare in modo parziale e poi estragga i principi sottostanti attraverso l'esperienza e l'apprendimento. Gli esperimenti condotti da Gelman e altri autori hanno dimostrato che i bambini già da piccoli confrontano insiemi di oggetti per valutare la numerosità. Ad esempio, in un esperimento con topolini disposti su piatti di una bilancia, i bambini fra i 3 e i 6 anni hanno dimostrato di riconoscere quale insieme fosse più numeroso anche senza basarsi sulla lunghezza o densità dei topolini, ma semplicemente contando fino a tre e confrontando i gruppi. Altri esperimenti hanno dimostrato che i bambini mostrano una comprensione del concetto di numero già a quattro mesi, discriminando tra insiemi di oggetti di diverse grandezze. L'intervento scolastico è cruciale per lo sviluppo delle abilità numeriche, con l'insegnamento delle operazioni matematiche fondamentali che inizia già dai sei anni e si intensifica fino agli 11 anni, introducendo concetti come le operazioni, le decine, le frazioni e le operazioni con i decimali. Le ricerche hanno anche evidenziato le strategie utilizzate dai bambini durante le operazioni matematiche già durante la scuola elementare. La teoria della differenziazione suggerisce che i neonati mostrano solo uno stato generale di eccitazione o calma, e che la differenziazione emotiva avviene gradualmente grazie allo sviluppo affettivo e cognitivo. Questa teoria ipotizza sei diversi stadi per i primi 18 mesi di vita. Nel primo mese di vita, durante il primo stadio, si osservano reazioni come il sorriso endogeno, il trasalimento e il dolore, che non sono ancora considerate emozioni vere e proprie, ma precursori di esse. Nel secondo stadio, fino ai tre mesi, si sviluppano precursori delle emozioni. A partire dai tre mesi, nel terzo stadio, emergono emozioni vere e proprie come il piacere, la rabbia, il disappunto e la circospezione. Nel quarto stadio c'è una consapevolezza più acuta delle emozioni, mentre nel quinto stadio si manifesta l'attaccamento e compaiono emozioni più complesse. Infine, nel sesto stadio, si verifica una sperimentazione più attiva delle emozioni. Dopo i 18 mesi, compaiono altre emozioni come l'affetto per se stessi, la vergogna, l'orgoglio e l'amore, evidenziando una maggiore complessità nell'esperienza emotiva del bambino. Meriam Hassine