Nuovo memo 25 - Psicologia dello sviluppo

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BeneficentHydrogen9334

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Università di Ferrara

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psicologia dello sviluppo teorie di Piaget teorie di Vygotsky cognizione apprendimento

Summary

Il documento "Nuovo memo 25" presenta un riepilogo di concetti chiave relativi alla psicologia dello sviluppo, con un focus sulle teorie di Piaget e Vygotsky. Vengono introdotti temi quali l'interazione tra processi cognitivi, sviluppo del linguaggio e l’ambiente. Include concetti importanti come gli stadi dello sviluppo e l'influenza dei fattori sociali, culturali e ambientali sul processo di apprendimento.

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**Nuovo memo 25** Trovate già carcate nei slide una lezione di oggi, che probabilmente finirà per la prima volta, ma diciamo del blocco sulle teorie e anche l\'esercitazione WooFlush, che qualcuno di voi ho visto che ha già cominciato a compilare. Tra l\'altro ho anche creato un gioco. Purtroppo no...

**Nuovo memo 25** Trovate già carcate nei slide una lezione di oggi, che probabilmente finirà per la prima volta, ma diciamo del blocco sulle teorie e anche l\'esercitazione WooFlush, che qualcuno di voi ho visto che ha già cominciato a compilare. Tra l\'altro ho anche creato un gioco. Purtroppo non posso modificare le impostazioni troppo, quindi non si riesce a rispondere a tante domande, ma voi rispondete alle domande e intanto sale l\'acqua, e quando rispondete bene l\'acqua scende un po\', e quando arriva in cima avete paura. Poi alla fine potremo vedere anche la classifica. Il tempo va un po\' troppo veloce per le tipologie di domande che vi ho fatto, quindi io stesso non riesco a farne più di una decina prima che arrivi l\'acqua in cima, conoscendo le domande e le risposte. Però quello è solo un gioco, ma al di là di questo voi potete, senza timer, rispondere a tutte le domande, e anzi vi ripropone questa qui, se non avete risposto bene le risposte. Va bene, allora direi che possiamo proseguire. Però un\'ultima cosa, perché qualcuno di voi mi ha chiesto nell\'intervallo di spiegare alcune cose meglio. Se qualcosa non vi è chiaro, alzate la mano, ok? Cioè, se vi dico delle parole che non conoscete, o vi spiego un concetto che però non vi è chiaro, non fatevi problemi a fare domande, è abbastanza facile che sia qualcun altro che ne giocherà, insomma, della vostra domanda, della relativa risposta. Ok, allora vi dicevo che partiamo da queste tre figure decisive nella psicologia e nello sviluppo del Novecento, cioè Piaget, Vigorski e Bourville. Però prima, ecco, questa no, questa ve la faccio fare a casa, perché abbiamo parlato prima di Darwin, e rispondere a quella domanda vi porta via almeno due minuti, tanto potete rispondere e verificare di aver compreso con calma. Quindi invece cominciamo con Jean Piaget, che come appunto molti ma non tutti tra voi sanno, è stato uno psicologo svizzero che ha operato, diciamo, nel corso di buona parte del XX secolo, partire da, diciamo, un particolare dagli anni 40, 30, 40, fino agli anni 70, il centro, diciamo, della sua opera, e tuttora però ha una influenza che potrei definire decisiva su tutta la disciplina, sulla psicologia e nello sviluppo contemporaneo e anche su altre discipline, come per esempio quelle più legate all\'ambientazione. Per farvi solo un esempio di quanto sia importante Piaget ancora, basandomi sulla mia esperienza, vi posso dire che girando per compagni nazionali e internazionali di psicologia e dello sviluppo o dedicati all\'infanzia in generale, frequentati da pediatri, educatori e che altro, comunque è molto comune che appena un discorso ha una qualche, diciamo, qualche slancio teoretico, teorico, cioè si parla di teorie dello sviluppo e non solo di un problema molto circoscritto e molto settoriale, si menzioni Piaget e addirittura si sente il bisogno, il relatore di turno sente il bisogno di doversi collocare rispetto a Piaget, quindi dire io non la penso come Piaget su questo, questo e questo, anche se alla fine tendenzialmente le menzioni sono spesso per dire io non sono d\'accordo con, già questo vi fa capire quanto sia importante questa figura per la psicologia dello sviluppo, per lo studio dell\'infanzia e per altre discipline legate in qualche modo. Ecco, cominciando a vedere come si caratterizza l\'opera e il pensiero di Piaget, possiamo partire proprio da Darwin e dalla relazione tra psicologia dello sviluppo e biologia, sia biologia evoluzionistica che etologia, e in particolare gli elementi darwiniani che, non solo darwiniani, ma anche darwiniani che ritroviamo, non è l\'unico Piaget a averli ripresi, per esempio Baldwin è uno di quelli che all\'inizio del Novecento, James Baldwin ha giocato un ruolo decisivo nell\'organizzazione della psicologia dello sviluppo e ha anche accolto diversi elementi che venivano dalla biologia, come anche quello famoso della contraposizione dell\'integrazione tra assimilazione e accomodamento che poi anche Piaget riprenderà da queste fonti biologiche. Un\'altra idea importante che Piaget riprende da Darwin è l\'idea dello sviluppo come adattamento, e quindi l\'idea che le nuove forme di conoscenza, e per Piaget tutto riguarda lo sviluppo di nuove forme di conoscenza, come vedremo, che emergono proprio in quanto sono più adattive, sono più utili per l\'organismo, per l\'individuo nel suo confrontarsi con le sfide che gli pone l\'ambiente. Oltre a questo, Piaget ha adottato un lessico biologico a partire dal binomio assimilazione, che in analogia con la nutrizione viene definita come l\'acquisizione di informazioni dai sensi e dall\'ambiente che vengono incluse negli schemi cognitivi esistenti, mentre l\'accomodamento è definito come il cambiamento plastico di queste strutture cognitive sulla base dell\'esperienza acquisita e quindi anche dell\'informazione precedentemente assimilata. E per Piaget questi due processi che si compenetrano tra loro sono decisivi nello spiegare e nel dar forma ai processi di sviluppo in sostanza, quindi noi acquisiamo informazioni nuove nei nostri schemi cognitivi esistenti e però l\'acquisizione di nuove forme e l\'esperienza pregressa li può anche portare a modificare questi stessi schemi cognitivi, cosa che poi informerà anche i processi di assimilazione successivi. Cosa che accade continuamente quando, come nel caso presente, si partecipa a una lezione, io sto cercando non solo di trasmettervi dei dati, delle conoscenze che voi possiate inquadrare nei vostri schemi cognitivi esistenti, ma anche di fornirvi, nel corso di questo insegnamento cercherò sempre più, di fornirvi anche, diciamo, in qualche modo degli strumenti per modificare, degli stimoli per modificare questi stessi schemi e quindi arrivare poi a comprendere e ad apprendere diversamente anche nozioni che vi trasmetterò in seguito. Come abbiamo anticipato e come molti di voi sanno, la teoria di Piaget è tutta incentrata sulla spiegazione e sulla descrizione dello sviluppo delle strutture cognitive, cioè alla domanda che cos\'è che cambia sotto sotto, qui avete risposto anche voi prima, Piaget risponde essendo un attricidio, che cambiano le strutture cognitive. Le strutture cognitive si evolvono, all\'evolvere delle strutture cognitive anche le manifestazioni più superficiali, per esempio, non so, quelle legate all\'interazione sociale, alle emozioni, anche alla dimensione senso motori e per certi versi cambia di conseguenza. Per esempio, per tornare all\'esempio classico centrale che segna il passaggio dallo stadio senso motorio a quello preoperatorio, come vedremo tra pochi slide, cosa ci sta in mezzo? Una conseguimento cognitivo, cioè l\'acquisizione della funzione simbolico rappresentativa, cioè la capacità di intendere un oggetto come qualcosa che sta al posto di qualcos\'altro, e poi da questo conseguimento evolutivo, che però è un conseguimento sostanzialmente cognitivo, cioè che descrive una nuova forma di organizzazione del pensiero, discendono delle conseguenze che poi si manifestano, prima nel luogo simbolico, magari, oppure nel linguaggio, tutti i ambiti in cui, oppure anche in altri ambiti legati per esempio alla dimensione sociale, e ciò però accade in conseguenza di uno sviluppo sostanzialmente cognitivo, per questo Piaget è considerato tra le altre cose un cognitivista, perché in fondo il suo interesse centrale, che ritiene possa anche spiegare un po\' tutto il resto, sta nello studio dell\'evoluzione delle strutture cognitive, e questa evoluzione è organizzata per stadi, che come vi anticipavo prima, sono non solo dei periodi che noi possiamo definire più o meno arbitrariamente nella vita di un individuo o di un bambino, ma sono periodi che sono caratterizzati da criteri specifici, cioè il passaggio da uno stadio all\'altro è definito, come vi dicevo, da cambiamenti qualitativi, che sono diffusi in più domini, come nel caso di cui vi parlavo ora, un altro esempio è la rappresentazione grafica, anche la rappresentazione grafica richiede una capacità rappresentativa, e quindi secondo Piaget, alla base di tutto questo grande passaggio sostanzialmente tra quello che si chiama prima e seconda infanzia tipicamente, intorno ai due anni d\'età, è innescato proprio da questa tappa decisiva dell\'imparare a intendere un oggetto come un segno per un altro oggetto in sostanza. L\'altra caratteristica dello stadio è, cioè del passaggio da uno stadio all\'altro e del fatto che ci permette di parlare di stadi e non solo di fasi, periodi o di altri concetti più sfumati, è un\'accelerazione nei processi di cambiamento che discende proprio dal fatto che sostanzialmente da uno stadio all\'altro noi osserviamo un passaggio e l\'emergere di modalità cognitive di livello superiore di volta in volta. Poi ciò si osserva anche dentro gli stadi, però in misura minore e con delle portate più ridotte e meno estese a domini diversi. Per quanto riguarda la relazione tra natura e cultura, diciamo, l\'approccio di Piaget è interazionista e questa immagine che vi ho riportato qui illustra la metafora usata da Piaget e anche questa presa tra l\'altro dalla biologia, in questo caso dalla genetica, è la cosiddetta metafora del paesaggio epigenetico che in ambito di psicologia dello sviluppo viene utilizzata per rappresentare l\'interazione complessa tra fattori biologici e fattori ambientali legati alle traiettorie, alle esperienze e al contesto socioculturale dove sostanzialmente le valli, la morfologia di questo terreno rappresenta le basi genetiche e piccole deviazioni che questa pallina che scende per queste valli può prendere perché si esercita una forza su di essa, perché c\'è un murdolo con un\'altra pallina, perché c\'è un filo di vento che tira da una parte, invece rappresentano le influenze ambientali e quindi qui l\'idea è che non solo interagiscano, ma interagiscono in un modo che non è uniforme nel corso delle traiettorie di sviluppo, ma per esempio quando la pallina arriva in prossimità dell\'intersezione di due canali, di due valli in quel caso basterà una piccola forza per spingerla da una parte o dall\'altra mentre una volta che è entrata in una valle, questo processo di canalizzazione fa sì che sia praticamente impossibile passare alla valle accanto però d\'altra parte due valli possono sfociare nello stesso punto e questo rappresenta l\'idea dell\'equifinalità, cioè l\'idea che diversi processi evolutivi possano anche avere esiti convergenti. Fino qui? Mi state seguendo? Vediamo un po\' più da vicino come avviene questo sviluppo delle strutture cognitive vi ho già anticipato che le operazioni mentali compariono prima sotto forma di azioni più elementari che poi si coordinano tra loro fino a portare all\'emergere di operazioni mentali di livello superiore come nel caso della funzione simbolico-rappresentativa che nasce, secondo Piaget, proprio dalle interazioni sensomotorie che caratterizzano i primi due anni di vita e lo sviluppo di queste modalità di interazione poi ho deciso di risparmiarvi con la descrizione di molte tappe dello sviluppo anche tutti i sei sottostadi dello stadio sensomotorio le azioni circolari, primari, secondari però qualcuno di voi le ha già sentite nominare se a qualcuno interessa approfondire la teoria di Piaget tutti i manuali le contengono però l\'idea sostanzialmente è che inizialmente il bambino ha solo dei comportamenti riflessi che già testimoniano di una coordinazione sensomotoria primitiva poi, questi ce ne ha già il petto tra l\'altro poi questi tendono a scomparire nei primi mesi di vita e invece il bambino comincia a interagire con l\'ambiente circostante in modo sempre più complesso, sempre più articolato all\'inizio magari raggiunge un oggetto e basta poi comincia ad afferrarlo, spostarlo, lo lancia alla fine di questo processo di manipolazione degli oggetti che lo porta a comprendere proprio in termini sensomotori gli oggetti sempre di più ad emergere di modalità di interazione e quindi di comprensione sensomotorio degli oggetti sempre più raffinata emerge questa modalità di comprensione invece simbolico e rappresentativa che poi getta le basi per tutto ciò che accadrà di lì a poco e quindi questo processo può essere anche descritto come un processo di interiorizzazione nel senso che prima il bambino agisce queste operazioni mentali in modo più esteriore e poi arriva a coordinarle in una rete organica e raggiungendo dei livelli superiori questi sono sempre meno legati all\'icunque di quello che si trova davanti, al qui e ora e agli oggetti che ha davanti in quel momento la sua capacità di vederli e di toccarli questo processo di progressiva interiorizzazione condurrà poi nel corso invece diciamo dello stadio successivo e al termine dello stadio successivo che è quello preoperatorio come vedremo che va circa dai 2 ai 7 anni a raggiungere un livello cognitivo superiore cioè a raggiungere la capacità di svolgere delle vere e proprie operazioni mentali infatti lo stadio preoperatorio si chiama così perché secondo Piaget i bambini da 2 a 7 anni sono in grado di svolgere delle proto operazioni mentali sono in grado di parlare, sono in grado di intendere un oggetto per un altro però mostrano delle limitazioni importanti nel loro pensiero che fanno sì che appunto secondo Piaget si tratti ancora di proto operazioni mentali sostanzialmente e alcune caratteristiche invece dello stadio operatorio concreto che segue sono la reversibilità, la necessità logica ma anche la capacità adesso sulla reversibilità ci torno che è un po\' più difficile la capacità di assumere punti di vista diversi dal proprio di distinguere in qualche modo tra oggettivo e soggettivo e insomma tutte queste anche la superazione dell\'animismo infantile il bambino preoperatorio quando vede che una foglia è mossa dal ventre è portato ad assumere che sia animata per questo e questo viene definito come animismo infantile da Piaget mentre l\'egocentrismo infantile è sempre caratteristica di questo stadio preoperatorio e si può descrivere nei termini dell\'incapacità del bambino di assumere punti di vista diversi dal proprio sostanzialmente non è egocentrismo in senso morale nel senso che il bambino pensa solo agli affari suoi ma nel senso come vedremo tra poco che non è in grado di assumere punti di vista diversi dal proprio invece la reversibilità, adesso ne vediamo un esempio se non ricordo male è la capacità di ripercorrere le operazioni che il bambino ha svolto o ha visto svolgere al contrario mentalmente cosa che viene utile per esempio per i compiti di conservazione come vedremo tra pochissimo e la necessità logica è la capacità di riconoscere che un\'inferenza può avere carattere di necessità quindi può essere, sapete cos\'è la necessità logica? se un\'inferenza necessaria è per esempio un\'inferenza deduttiva che parte da delle basi universali per arrivare\... è così, mi dispiace avete mai sentito che quella di Socrate tutti gli uomini sono mortali ma Socrate è mortale quindi ma Socrate è un uomo quindi Socrate è mortale questa è un\'inferenza che è caratterizzata da necessità logica mentre se io dico ho visto migliaia di merli e sono tutti neri e quindi tutti i merli sono neri questa non è deduzione, è induzione e non è necessaria questa inferenza può essere probabile per esempio tutto ciò che riguarda la scienza intesa nel senso di scienze empiriche non ha niente a che fare in sostanza con la necessità logica e con la deduzione perché noi stiamo studiando casi specifici e poi ne traiamo delle conclusioni che saranno sempre probabilistiche ecco, il bambino ovviamente non è che diventi un esperto di logica nel corso di uno stadio operatorio però impara inconsapevolmente a distinguere tra delle inferenze che sono necessarie e altre che invece non lo sono secondo piacere, non vi sto dicendo che sia necessariamente così ecco, tornando sulla reversibilità vi faccio vedere un video di uno dei test di Piaget perché tra i tanti contributi fondamentali di Piaget è che nella sua lunga vita e carriera non si è limitato a dare una spiegazione e poi morire, come ha fatto Vilocki e poi cercavate per la morte sono affari vostri invece Piaget è stato molto più carino da questo punto di vista nel senso che non si è limitato a spiegare ma pure descritto nei minimi dettagli i processi di sviluppo secondo la sua teoria e ha pure messo a punto tutta una serie di test che permettono di valutare proprio queste competenze e queste capacità del bambino che poi sono al centro della sua teoria e della descrizione adesso definita in questo caso vi faccio vedere un test di compiti di conservazione che sono proprio quei compiti che vengono utilizzati per valutare la reversibilità del pensiero cioè la capacità appunto di svolgere al contrario mentalmente delle operazioni per che compiti di conservazione? adesso vediamo una bambina in età preoperatoria diciamo in età da scuola primaria per i nostri standard la sperimentatrice avete visto le ha chiesto di dire se il livello di succo insomma di liquido nei due bicchieri è lo stesso potete dire lo stesso? ok ora mettiamo questo succo in questo bicchiere ora pensate che questo bicchiere abbia più succo? questo bicchiere ha più succo? o pensate che abbiano lo stesso quantità? questo ha più questo ha più? e perchè pensate che questo abbia più? perchè è più alto chiaramente dopo averlo versato in un bicchiere più stretto la bambina vede una colonna più alta e ci dice che c\'è più succo in quello lo stesso test è ripetuto con la bambina di qualche anno in più quindi diciamo è già per piacere nello stadio operatorio concreto, nello specifico la bambina dice che non c\'è più succo ora prendiamo il succo di questo bicchiere e lo mettiamo in questo bicchiere ora vediamo questo bicchiere pensate che c\'è più succo in questo bicchiere? più succo in questo bicchiere? o pensate che abbiano lo stesso quantità? lo stesso quantità e perchè pensate che abbiano lo stesso quantità? solo perchè questo è più stretto non significa che non è lo stesso quantità ha lo stesso quantità di succo ma questo è più spesso e questo più stretto anche lei ce l\'ha detto perchè effettivamente anche noi non è che siamo abilissimi a valutare la quantità di liquidi in contenitori di forme diverse però se abbiamo visto versare da un bicchiere nell\'altro siamo in grado di ripercorrere a ritroso questa operazione e quindi trarre le nostre conclusioni sulla conservazione lo stesso test lo vi faccio vedere ma si può fare anche con delle monetine distanziandole diversamente quindi finché sono distanziate uguali le due file di monetine la bambina preoperatoria ci dice che sono lo stesso numero quando invece io allargo una fila ci dirà che una è più numerosa dell\'altra vi ho già anticipato praticamente tutti gli stadi quindi non ci entro tanto nel dettaglio un paio di informazioni generali sugli stadi Piaget adesso qui ritrovate delle fasce d\'età queste fasce sono assolutamente indicative e lo stesso Piaget riteneva che non avessero che un carattere diciamo così orientativo ma è variabile il ritmo di sviluppo e questo non vuol dire necessariamente qualcosa per gli esiti dello sviluppo successivo però quello che per Piaget invece è universale è la sequenza cioè il fatto che per esempio mentre è in atto il gioco simbolico io prima devo aver acquisito la funzione del simbolico rappresentativa per aver acquisito la funzione del simbolico rappresentativa prima devo aver fatto tutto il percorso delle reazioni circolari dei vari tipi quindi è l\'ordine essere universale non il ritmo infatti non a caso gli strumenti su base della teoria piagetiana più famosi sono degli strumenti che si basano su questa concezione ordinare questo forse è meglio che non lo dico perchè ricordo solo le idee ok abbiamo detto lo stadio di senso motorio quello preoperatorio l\'operatorio concreto è quello in cui si superano sostanzialmente tutte queste limitazioni di cui vi ho parlato però invece quello che resta come limitazione è il vincolo al contesto concreto del bambino quindi il bambino fa ancora fatica in questo stadio secondo Piaget a trarre delle conclusioni generali per esempio da qualcosa di più concreto che vede oppure a astrarre o fare dei ragionamenti astratti fare dei ragionamenti che potranno essere perfettamente rigorosi ma circoscritti, limitati al contesto concreto in cui si trova mentre nello stadio operatorio formale che Piaget diciamo come un po\' una soluzione ad hoc individua come l\'unico non non universale perché riconosce che in molte culture storiche e anche attuali magari non non sia raggiunto in questa modalità nel senso che è quello in cui sostanzialmente osserviamo lo sviluppo del ragionamento ipotetico-deduttivo e però appunto questo anche secondo Piaget dipende anche se non solo dalla società di riferimento vi ho già detto appunto che l\'obiettivo fondamentale della teoria di Piaget è spiegare e descrivere lo sviluppo della conoscenza e lo sviluppo in particolare delle strutture cognitive vi ho anche già anticipato che l\'ipotesi centrale alla base della sua teoria è che l\'origine di queste strutture cognitive e della cognizione in generale possa essere ricercato nelle attività sensomotoriche quindi nell\'interazione del bambino nei primi anni di vita con l\'ambiente circostante e gli oggetti che si trovano in questo in questo spazio quali sono i principi fondamentali? l\'abbiamo già anticipato, adesso lo vediamo un po\' meglio sono queste che appunto chiamo invarianti funzionali, cioè dei meccanismi che sono sostanzialmente innati e universali che governano il funzionamento generale dell\'organismo e il primo è quello che abbiamo visto già in partenza cioè che questo continuo processo di adattamento, di sviluppo cognitivo è governato da questi due principi dell\'assimilazione e dell\'accomodamento mentre il secondo è quello che fa di di essere aderente all\'approccio organismico ve l\'ho già detto in varie in varie forme è il principio dell\'organizzazione o anche auto-organizzazione cioè il raggruppamento di comportamenti e di schemi isolati in sistemi cognitivi di ordine superiore quindi l\'organismo in questo quadro si struttura a partire da comportamenti, competenze di livello inferiore da cui emergono di volta in volta invece operazioni mentali di livello superiori in cui appunto il tutto è superiore alla somma delle parti degli ingredienti di partenza l\'abbiamo già visto ecco, nello stadio sensomotorio cioè nei primi nei primi due anni di vita mediamente ci sono comunque ovviamente delle delle tappe evolutive fondamentali per il successivo sviluppo cognitivo quella più importante insieme insomma e parallelamente all\'evolvere della funzione simbolico-rappresentativa è la permanenza dell\'oggetto qualcuno di voi sa cos\'è la permanenza dell\'oggetto? se un genitore va a sparire ad esempio un giocattolo davanti al bambino lo mette sotto una copertina il bambino non si rende conto che l\'oggetto è effettivamente nascosto ma pensa che sia scomparso esatto, quando è così il bambino non ha ancora la permanenza dell\'oggetto tipicamente è intorno agli otto mesi che il bambino comincia a cercare gli oggetti quando li rinascondiamo cosa che per Piaget ha un significato in particolare nei suoi sottostadi che abbiamo detto che ignoreremo però diciamo che questo processo che dall\'inizio in cui il bambino non cerca nemmeno, anche quando dopo i cinque mesi è in grado di afferrare oggetti tendenzialmente e ci gioca volentieri però quando gli rinascondo lui non lo va a cercare e per Piaget è perché sostanzialmente per il bambino lontano dagli occhi lontano dal cuore nel senso che quello che non vede per lui non esiste sostanzialmente come vedremo adesso, questo è un assunto anche di discusso però poi nel corso appunto dagli otto mesi fino ai dodici mesi ma anche fino ai diciotto comincia a cercare l\'oggetto ma compie nel test di Piaget errori, si chiamano errori di tipo A non B nel senso che lo sperimentatore nasconde tante volte l\'oggetto in un posto poi lo nasconde dietro un altro in un altro nascondiglio e il bambino lo cerca non nell\'ultimo posto dove l\'ha visto nascondere ma in quello dove l\'ha visto nascondere più volte secondo Piaget è perché non ha ancora una permanenza dell\'oggetto pienamente formata aveva ancora gli oggetti come estensioni delle sue azioni, quindi il posto dove l\'ha trovato l\'ultima volta è anche quello dove lo va a cercare la volta successiva invece nell\'ultimo sottostadio quindi verso la fine del secondo anno di vita tipicamente dai diciotto ai ventiquattro mesi il bambino smette di compiere errori di tipo A non B e tra l\'altro è anche questo il periodo in cui comincia a osservarsi il gioco simbolico e questo per Piaget è la dimostrazione del fatto che sono due facce della stessa medaglia cioè la capacità di concepire l\'esistenza di un oggetto che non vede e di intendere un oggetto come un altro oggetto che non è presente lì, per esempio la scopa come un cavallo, la banana come un telefono almeno per i bambini di qualche generazione fa che sono gli esempi più comuni, più standard ecco questo richiede la stessa funzione e la stessa capacità di concepire l\'esistenza di oggetti che non vede sostanzialmente anche questa ve la lascio per casa così andiamo più veloci e vediamo rapidamente giusto per problematizzare un po\' come questa teoria abbiamo finito Piaget è una bella cosa vediamo come questa teoria è stata poi criticata e per certi versi anche superata o comunque quantomeno alcuni assunti piagetiani sono stati poi sottoposti a verifica empirica senza trovare troppo favore allora in particolare per quanto riguarda i test della permanenza non vi ho fatto vedere il video di quello ma vi ho descritto un giocattolo nascosto sotto un panno o in un posto o in un altro e appunto Piaget gli fa gioco in relazione alla sua teoria sostiene che sia solo a partire dagli 8 mesi cioè quando il bambino comincia a manipolare gli oggetti in un certo modo che è anche in grado di cercare oggetti che prima non cercava perché non aveva nessuna forma alla permanenza dell\'oggetto ecco, molti degli studi adesso ne vediamo qualcuno che sono stati fatti poi per verificare o corroborare le assunzioni piagetiane vanno nella direzione di affermare che Piaget ha sottovalutato realmente i bambini che in realtà sono molto più svegli di quanto pensasse lui e sostanzialmente con l\'idea che Piaget con questi test, non sta testando solo quello che pretende di testare ma sta testando in realtà più competenze, per esempio nel caso della permanenza dell\'oggetto la memoria il bambino per ricordarsi dove è stato messo l\'oggetto l\'ultima volta deve anche avere una capacità amnestica sufficiente per mettere in ordine le informazioni che ha acquisito e estrapolare quella che gli serve per cercare l\'oggetto nel posto corretto e quindi tendenzialmente in molti campi i ricercatori che hanno seguito per questo vi dicevo le teorie servono anche per orientare le ricerche che hanno seguito le tracce di Piaget in questo senso hanno messo spesso dei test più semplici nel tentativo di limitare ciò che noi effettivamente misuriamo quando effettuiamo questi test solo a ciò che ci interessa quindi in questo caso per esempio Bauer ha messo a punto un esperimento in cui un oggetto passa dietro uno schermo e a volte ricompare a volte no perché un oggetto si muove di moto rettilineo uniforme passa dietro un oggetto alcuni ricompaiono altri no quando non ricompare la frequenza cardiaca del bambino aumenta quindi anche se non è ancora in grado di fare uso di queste informazioni per cercare gli oggetti nascosti già il bambino di tre mesi è stupito quando gli oggetti scompaiono nel nulla sostanzialmente quindi questo poi è stato replicato con strumenti diversi sia comportamentali che fisiologici e in più altri studi simili sono stati fatti per esempio dicendo giocare un bambino con un gioco poi spegnendo la luce il bambino comunque cerca il gioco anche se non lo può vedere quindi se io non gli complico troppo la vita non gli metto davanti in realtà un task solo apparentemente semplice già un bambino intorno ai tre mesi mi mostra che non è proprio vero che è lontano dagli occhi lontano dal cuore un caso, diciamo uno studio che questo lo mostra ancora più in dettaglio che mostra ancora meglio le competenze cognitive del bambino in relazione alla permanenza dell\'oggetto è questo esperimento di Baillargeon in cui una sagoma a forma di coniglio viene fatta passare dietro uno schermo e sostanzialmente c\'è uno schermo rettangolare e uno schermo invece in parte bucato con l\'idea che ovviamente il coniglio alto vedete c\'è un coniglio basso e un coniglio alto il coniglio basso viene occluso totalmente dallo schermo diciamo a forma di U mentre il coniglio alto dovrebbe vedersi qui quando ciò non accade il bambino è abbastanza stupito e lo mostra utilizzando questo è stato replicato utilizzando sia misure comportamentali come appunto la fissazione il ritmo di suzione non nutritiva ma anche misure fisiologiche come battito cardiaco e quindi sostanzialmente i tempi di fissazione che è la misura principale di questo primo studio erano maggiori nel caso di un evento impossibile cioè quello in cui il coniglio passa dietro lo schermo bucato ricompare dopo ma non si vede quando passa dietro lo schermo e il bambino si aspetta di vederlo quindi oltre ad essere in grado di non voglio dire concepire ma perché non stiamo parlando appunto di di quello che il bambino sa o crede ma oltre ad essere stupito quantomeno quando gli oggetti scompaiono nel nulla è anche stupito il bambino di 5 mesi, di 3 mesi quando questi apparentemente cambiano le loro proprietà fisiche come in questo caso il coniglio che diventa più basso e poi si rialza abbiamo già detto ho detto delle cose che poi si ritrovano in slide successive poi comunque vi può essere utile per fare il punto quindi vi ho detto dell\'egocentrismo infantile e adesso facciamo vedere un altro test non lo volete? ecco questo test invece è sempre di quelli che tendenzialmente il bambino preoperatorio fallisce fino ai 7 anni circa e poi invece riesce vedete ci sono 3 montagne su questo plastico ci sono alcuni oggetti che il bambino vede dalla sua posizione altri che invece non vede perché sono dietro la montagna nascosti per la sperimentazione un gatto c\'è qualcos\'altro che vedi? lì, cos\'è? un bambino un altro bambino puoi dirmi cosa vedo quando guardo questo da dove sto sedendo qui ok l\'idea è che il bambino preoperatorio secondo piacere non essendo in grado di assumere punti di vista diversi dal proprio proietta quello che vede su quello che vede l\'adulto cioè lo sperimentatore quando gli chiede cosa veda dalla sua prospettiva risponde correttamente quando gli chiede cosa vedo io da qui risponde di nuovo quello che vede lui perché secondo piacere a causa dell\'egocentrismo infantile il bambino non è in grado di assumere punti di vista diversi dal proprio o di distinguere tra oggettivo e soggettivo ecco anche qui le critiche vediamo cosa dice sì, ok anche qui le critiche le critiche a questo a questo test e agli assunti che ci stanno sotto sono simili nel senso che quello che per esempio Margaret Donaldson tra altri ha criticato è la complessità di questi compiti e le richieste che vengono fatte al bambino il fatto che il bambino comprenda quello che l\'adulto gli sta chiedendo quando gli chiede cosa vedo io non è necessariamente garantito come non è garantito che il bambino abbia la capacità amnestica di ricordarsi quello che aveva visto qualche minuto prima perché adesso ce l\'hanno tagliato ma ci sta qualche minuto tra le due condizioni e quindi per questo sono stati messi poi appunto test alternativi anche in questo caso per esempio non so se l\'ho riportato qui il test diciamo il test alternativo per l\'egocentrismo infantile consiste nel creare un plastico con delle pareti e mettere delle bambole chiamate bambole poliziotto per spiegare al bambino e chiedere al bambino di posizionare una sua bambola che lo rappresenti in una posizione in cui non sia visto dai poliziotti il bambino è bravissimo ovviamente ma questo in parte ci fa si allaccia la consapevolezza che i bambini di 5-6 anni non hanno nessuna difficoltà a capire che certe cose è meglio che le facciano quando i genitori non li stanno guardando o cose di questo tipo il principio è lo stesso solo che l\'insieme di competenze e di operazioni che vengono richieste è più semplice e più circoscritto adesso qui vi faccio un paio di domande per voi per capire su Piaget quanto vi è rimasto facciamo che i primi 20 che rispondono poi chiudo tanto poi lo potete fare a casa così finiamo prima la maggior parte di chi ha risposto ha risposto correttamente che l\'approccio è organismico però chi di voi ha detto che Piaget è meccanicista o contestualista non lo so mi vuole spiegare il suo dubbio meccanicista insomma volete che ci ritorni no vi ho spiegato il processo di autoorganizzazione l\'emergere di livelli di conoscenza superiori e d\'altra parte vi ho anche detto che la dimensione sociale, culturale Piaget la considera molto poco e solo quando proprio è necessario per spiegare perché le caratteristiche dello stadio operatorio formale non le ritroviamo in tutte le società del mondo della storia facciamo che queste domande non ve le faccio tanto le potete fare a casa così finiamo prima e poi vedendo le vostre risposte valuterò se avete capito o meno e anche voi valuterete se avete capito o meno e eventualmente vi chiederete qualcosa di più va bene? potete farlo e potete farlo e trovate sulla pagina del corso su google quella che vi ho fatto vedere prima ok allora passiamo alla seconda figura sulla quale per fortuna c\'è un po\' meno da dire perché come vi dicevo la sua opera la sua carriera è durata poco più di 15 anni da quando ha iniziato a occuparsi di psicologia e di sviluppo alla morte prematura diciamo che la formazione di Mirowski per certi versi è simile a quella piagetiana nell\'integrare elementi della nascente psicologia con elementi più legati alla biologia però l\'impronta di Mirowski è legata al fatto che ha vissuto buona parte della sua vita e tutta la sua carriera nel contesto dell\'unione sovietica e quindi questo lo ha portato a sviluppare per i filosofi tra voi una teoria che è sostanzialmente hegeliana in cui la dialettica è alla base di tutto e il conflitto è un elemento centrale e anche la società e la storia lo sono per chi di voi questo ha un significato hegeliano ma sostanzialmente un approccio marxista in cui la società e la storia hanno un peso determinante anche nell\'influire e nel dar forma alle traiettorie di sviluppo in particolare Mirowski rientra proprio in quell\'approccio anzi è il padre di quell\'approccio socioculturalista secondo cui anche gli elementi biologici anche i fattori biologici sono mediati da elementi culturali primo tra tutti il linguaggio infatti l\'idea di Mirowski è che il linguaggio non solo abbia una funzione comunicativa fin da principio ma giochi un ruolo importante anche nello sviluppo cognitivo nel fornire allo sviluppo cognitivo uno strumento prezioso in più che porta alla nascita del pensiero verbale che ha un livello di elaborazione decisamente superiore a quello preverbale i due elementi che ho deciso di proporvi che sono fondamentali per la teoria di Bigozzi sono la zona di sviluppo prossimale che conoscete quasi tutti che è l\'insieme dei compiti che il bambino non è in grado di svolgere autonomamente ma invece è in grado di svolgere con il supporto anche dentro scaffolding di un adulto o un pari più competente adesso vi faccio vedere anche un video che esemplifica questo scaffolding e questa zona di sviluppo prossimale e un altro elemento centrale come vedete si tengono un po\' insieme tutti questi elementi anche qui è la relazione tra linguaggio e pensiero come vi anticipavo e qui l\'idea è che appunto per usare una frase per citare direttamente Bigozzi l\'interpsichico crea l\'intrapsichico ok, l\'ora è tarda però è un\'idea di interiorizzazione che è diversa da quella di Piaget che abbiamo visto prima dove si va dalle mani alla testa per fare una sintesi brutale qui l\'interpsichico crea l\'intrapsichico cioè l\'interazione per esempio con i genitori è il contesto dove nascono quelle competenze e quelle attività che poi vengono interiorizzate e vengono svolte dal bambino, dall\'individuo anche autonomamente e in solitudine quindi appunto sono proprio queste relazioni sociali e queste interazioni soprattutto a partire dai contesti familiari che offrono l\'accesso ai processi cognitivi di livello superiore basati sul linguaggio e in più offrono l\'accesso a tutti i valori della cultura di riferimento gli strumenti che questa cultura offre al bambino gli obiettivi e le richieste che gli fa quindi l\'idea di piacere è che io se penso di poter descrivere lo sviluppo cognitivo di un bambino e prevederlo per esempio senza considerare che per esempio un bambino che nasce in una fattoria ha delle richieste dall\'ambiente in cui vive dall\'ambiente sociale e materiale in cui vive che lo portano per esempio a sviluppare una capacità nei test di conservazione molto più precoce e molto più accurata rispetto a un bambino che nasce in un contesto cittadino perché appunto misurare le quantità di semi o di altri materiali è più importante quindi è più incollaggiato a progredire in questa direzione e gli vengono offerti anche dal contesto in cui vive degli strumenti in più per svolgere questo compito questo in generale si può estendere secondo Vygotsky in generale a tutte le dimensioni e a tutti i livelli dello sviluppo umano quindi per questo l\'idea è quella socioculturalista secondo cui appunto anche se non possiamo certo negare che esistano fattori biologici che ci possono per esempio portare a sviluppare delle capacità cognitive almeno fino a un certo punto però anche questi sono mediati nello sviluppo umano dalla cultura e quindi per esempio, primo tra tutti ma non solo, dal linguaggio è chiaro? adesso vediamo un esempio che forse vi renderà più chiaro come questo concretamente accade è un video di un bambino con la madre che gli chiede di svolgere dei compiti in particolare gli chiederà di contare tra questi oggetti di forme e colori diversi solo quelli di un certo tipo il bambino sa contare abbastanza però come vedremo inizialmente ha qualche difficoltà è fuori di registrazione che la mamma gli ha chiesto di contare gli oggetti rossi vedete che sta contando un po\' tutto e a volte conta più volte gli stessi oggetti conta anche oggetti di colori diversi invece per spiegarvi anche la differenza perché è anche una differenza metodologica per Piaget cos\'è che è fondamentale? la fotografia, quello che quel bambino sa fare in quel momento quindi quello che quel bambino sa fare in quel momento descrive le sue capacità invece a Vigozzi interessa quello che il bambino sa imparare in quel momento soprattutto sono più le capacità dinamiche di sviluppo, di apprendimento del bambino, dell\'essere umano e questo processo di apprendimento lo colloca proprio nei contesti sociali a partire da quelli familiari la madre che fa scaffolding fa supporto come fa? non dice ok adesso ti prendo la mano guarda c\'è questo, questo, questo e questo, contagli uno, due, tre, quattro prova da solo tenta di dargli gli strumenti minimi che gli servono per fare questo compito autonomamente ed è questa la situazione in cui lo scaffolding è più efficace e rende più facile l\'interiorizzazione quindi in questo caso gli ha chiesto di mettere da parte tutti gli oggetti dello stesso colore per cominciare nel frattempo lo incoraggia pure anche qui non gli dice guarda che ti sei sbagliato quello lì è blu non è rosso dice ah ma è rosso quello e il bambino ah no allora lo mette da parte adesso dopo che li ha messi tutti insieme la madre gli chiede di contare lo faccio vedere tutto perché secondo me è molto carino questo video avete visto che sono otto lui ne ha toltati 9 perché ne ha contato uno due volte allora la mamma gli dice ok adesso prova a mettere la mano sopra quando lo fai quando conti ok poi da qui in avanti il bambino spontaneamente si mette a farlo con quelli degli altri colori e ce la fa da solo l\'interiorizzazione acquisita quindi in questo senso l\'interpsichico cioè l\'interazione con la madre genera poi la capacità del bambino in autonomia che tra l\'altro senza che glielo si chieda di mettere in atto questo nuovo contenuto adesso comincio con quelli blu e vedete che quando conta quelli blu non comincia come aveva iniziato all\'inizio ma li mette tutti insieme ha imparato una tecnica che gli permette di svolgere questo compito ok questo va beh lasciamo tardi perché ci vuole troppo tempo ok questo che abbiamo appena detto si lega alle critiche che abbiamo visto per esempio Donaldson porta a Piaget sottolineando il ruolo della competenza linguistica e delle limitazioni della competenza linguistica in età prescolare e che può risultare nella difficoltà a comprendere compiti complessi anche qui andrei avanti così chiudiamo prima penso che siate più felici di rispondere a casa alle domande piuttosto di avere una lezione più interattiva ma più lunga allora diversamente da Piaget per Vygotsky appunto il linguaggio è qualcosa di comunicativo perché per Piaget i primi vocalizzi prima che le strutture cognitive abbiano fatto il loro lavoro non sono davvero comunicativi invece per Vygotsky la comunicazione nasce dal primo vocalizzo in sostanza e questo è legato anche al cosiddetto linguaggio egocentrico cioè quello che il bambino svolge soprattutto quando appena ha iniziato a parlare quando il bambino parla da solo cosa che tra l\'altro il bambino tendenzialmente fa facendosi una sorta di scaffolding da solo perché infatti lo fa soprattutto quando sta facendo qualcosa di più complicato io conosco anche degli adulti che parlano da soli quando fanno cose più complicate per loro se lo fate vi state facendo scaffolding da soli e questo linguaggio egocentrico però nei bambini più piccoli che parlano insomma di 2-3 anni da poco anche 4 è comunque ridotto quando io porgo questo bambino tra coetanei sordonti come mostra uno studio di Butterworth che è qui in una città e quindi cosa vuol dire? che anche se poi c\'è anche una funzione ovviamente regoliferita però c\'è anche probabilmente un aspetto comunicativo o addirittura in questo linguaggio egocentrico e quindi l\'idea di Vygotsky a differenza di Piaget secondo cui prima si sviluppa la mente le strutture cognitive poi quando ha raggiunto la maturazione alla fine del periodo senso motorio suona il campanellino tipo il forno quando è cotto e è scaduto il timer e a quel punto si impara anche a parlare quando ha raggiunto la maturazione abbiamo la funzione simbolico rappresentativa possiamo cominciare a parlare invece per Vygotsky la coevoluzione è diversa le idee nascono separatamente poi una volta che il linguaggio comincia a svilupparsi di più cominciano ad intrecciarsi e l\'uno fornisce all\'altro delle risorse che permettono l\'evoluzione del linguaggio verbale cioè del pensiero verbale cioè una sorta di linguaggio interiore quello che possiamo mettere in atto quando pensiamo in questo senso a volte noi possiamo pensare avere dei pensieri che non sono formati verbalmente ma spesso pensiamo anche dando delle parole ai nostri pensieri e questo ci permette di farlo in modo più sistematico oltre che di condividere veramente i nostri pensieri con altri questa slide ci riporta su quello che vi stavo dicendo fino ad adesso l\'interiorizzazione dall\'interazione con l\'intersoggettiva per arrivare nel caso del linguaggio appunto dalla comunicazione adulto-bambino che inizialmente non è verbale al dialogo interiore cioè l\'interiorizzazione del dialogo esterno e infine il pensiero verbale sentiamo anche qui vediamo rapidamente e ci avviciniamo siamo incredibilmente vicini ai tempi che mi ero prefisso anche l\'opera di Bowlby che probabilmente conoscerete anche lui per la sua teoria dell\'attaccamento si tratta di un autore diciamo dal pensiero articolato, eclettico che pesca ancor più di quelli che abbiamo visto fino ad adesso da discipline diverse ha avuto inizialmente una formazione psicanalitica ma ha presto abbandonato l\'approccio più narrativo psicoanalitico per un approccio più empirico integrando quindi motivi e metodi della psicologia e dello sviluppo e delle scienze biologiche la teoria dell\'attaccamento di Bowlby per la quale è famoso e molti di voi lo conoscono si contrappone infatti alla teoria freudiana delle pulsioni primarie secondo cui il bambino svilupperebbe un attaccamento verso i genitori perché i genitori soddisfano i suoi bisogni primari e quindi è questo che lo porta sostanzialmente per opportunismo a sviluppare un rapporto di attaccamento con i genitori e invece anche sulla scia di studi etologici condotti con delle piccole scimmie resus Bowlby sostiene che questo attaccamento non abbia un\'origine così utilitaristica ma i neonati non solo della specie umana peraltro nascono ma quanto meno nelle specie qui c\'è un certo livello di accudimento da parte dei genitori nascono con una tendenza una predisposizione innata a sviluppare rapidamente un rapporto di attaccamento di natura affettiva con adesso noi diciamo il caregiver, lui diceva la madre però sappiamo che non è necessariamente la madre biologica la figura di riferimento d\'altra parte non so se qualcuno di voi ha qualche idea di etologia con le papere saprà anche che appunto non è detto che sia la madre può essere anche un etologo di mezza età che pure la papera possa cambiare cioè trasformare la sua figura di attaccamento in particolare questo studio di Harlow e colleghi con le scimmie era stato fatto mettendoli di fronte a due manichini uno aveva un po\' di son e l\'altro era più morbido e aveva una sorta di pelliccia e le scimmiette preferivano quello più morbido anche se quello non gli dava da mangiare ovviamente ecco anche per gli esseri umani Volpi sostiene che l\'attaccamento sia qualcosa di simile qualcosa che quindi ha già le sue origini o delle basi affettive e non prettamente utilitaristiche però ciò che fa la differenza tra una specie e l\'altra e che si evolve anche che è ciò che secondo Volpi cambia nel corso dello sviluppo per ritornare alle nostre domande che cosa cambia per Volpi quello che cambia sono i comportamenti specie specifici che sono funzionali alla creazione ma anche al perpetuarsi di questi legami di attaccamento nel caso degli esseri umani come già Darwin aveva intuito hanno a che fare strettamente con il comportamento facciale sorriso, piangere ecc sono più importanti per i bambini umani mentre l\'aggrappamento per esempio è un comportamento più importante per le sceme tutto ciò potrebbe anche interessarci fino a un certo punto soprattutto se ci interessano gli adolescenti per dire o gli adulti e i bambini di pochi mesi ci interessa poco il punto è che però da questa qualità dell\'attaccamento che poi come vedremo si può definare in diversi stili scendono o meglio questa qualità dell\'attaccamento è predittiva di tante cose che succederanno dopo l\'attaccamento si stabiliscerà nelle sue modalità intorno agli 8 mesi è piacevole dire che non è un caso però poi da qui in avanti questa qualità dell\'attaccamento lo stile di attaccamento che come vedremo può essere sicuro o insicuro di vario tipo predice sia i comportamenti esplorativi del bambino di solito viene indagato nel secondo anno di vita quindi come il bambino si muove nello spazio in presenza o in assenza del caregiver primario e come ricerca o non ricerca il contatto con il caregiver cosa che chiaramente ha un suo impatto nel senso che l\'esplorazione dell\'ambiente poi ha delle conseguenze, è una delle modalità in cui come ci dice anche Thierry il bambino impara a conoscere gli oggetti a esplorarli e anche a sviluppare poi un genere cognitivo di livello superiore ma poi ha anche conseguenze di molto più ampio respiro, di molto più lungo termine che hanno a che fare anche con il benessere psicologico degli individui anche in età adulta cioè tendenzialmente si tratta di sostanzialmente di attaccamento insicuri che interessano complessivamente circa un terzo della popolazione, chiaramente ci sono delle sogne che possono essere più o meno più o meno sfumate si associano abbastanza spesso a disturbi mentali di vario tipo a seconda anche degli stili di attaccamento però una cosa che è sempre importante ricordare è che anche se il punto di partenza in termini di attaccamento a otto mesi, che poi tende a stabilizzarsi dovesse essere insicuro sì, questo predice esiti problematici ma queste conseguenze sono sempre reversibili nel senso che poi la storia di vita la storia relazionale di un individuo lo può portare anche a superare tutte le conseguenze di un attaccamento insicuro attraverso altre relazioni significative infatti se autori parlano non di attaccamento alla figura primaria ma di attaccamenti non complichiamo troppo queste cose potreste aver intuito che questa che questa teoria così come ve l\'ho tratteggiata diciamo per sommi capi ha applicazioni molto ampie quelle forse che sono state più cruciali sono state in ambito ospedaliero nel senso che fino agli anni 70-80 del 900 ancora i bambini ricoverati in pediatria per dire, venivano quasi completamente isolati dai genitori perché si considerava che fosse semplicemente un rischio in termini batteriologici sostanzialmente per far entrare i genitori nei reparti per esempio di terapia intensiva neonatale per ignorare il termine oppure nei reparti di pediatria e in realtà appunto partendo dall\'analisi delle conseguenze della rottura del legame di attaccamento durante la prima infanzia si è giunti a comprendere che questa pratica aveva delle conseguenze insomma molto gravi come è stato effettivamente poi anche verificato da qualche studio in quel periodo e quindi adesso per fortuna i reparti di pediatria accorgono e anzi incentivano l\'avvenuta e la partecipazione dei genitori insomma nei loro spazi però è chiaro che ci sono anche delle applicazioni educative importanti per quanto riguarda Bigocchi non le ho menzionate perché mi sembrano assolutamente banali nel senso si tratta qui di una teoria dell\'apprendimento in qualche modo insomma non penso di doverci tornare però se non vi è chiaro ne possiamo parlare applicazioni educative della teoria di Volpi appunto sono legate a quelle variabili che fanno sì che si formi uno stile di attaccamento sicuro sostanzialmente nel senso che come dicevamo anche uno stile insicuro scusate faccio un attimo appunto anche per me non è facilissimo fare lezioni per tutto questo tempo di fila sta cominciando un attimino a perdermi però quello che volevo dirvi è che sì dicevo visto che si parla di attaccamenti moltiplici anche l\'insegnante in misura per niente paragonabile a Euclid Gilbert si può considerare la stregua di una figura di attaccamento tanto quanto per i genitori allo stesso modo che per quanto riguarda gli stili parentali per promuovere un attaccamento sicuro che può aiutare anche in parte a colmare i problemi legati all\'attaccamento con i genitori e comunque in generale a creare un clima scolastico un clima di classe, una relazione positiva con gli studenti ecco sostanzialmente le variabili che vi dico adesso, una slouch dopo però mi sono imbarcato in questo discorso sono sostanzialmente la coerenza regolarità, prevedibilità da un lato e la responsabilità empatia, sintonia dall\'altro che non vuol dire ovviamente che voi dobbiate essere sempre attenti a qualsiasi movimento emotivo dei vostri studenti ma che per esempio essere coerenti paga non smentire quello che si è vi dico una banalità però vi dico anche qualcosa quello che vi dico è che questo ha delle conseguenze che vanno oltre quanto sul serio vi prendono gli studenti ma possono giocare un ruolo importante anche nel loro sviluppo ovviamente un sicuro insegnante è ridotto però complessivamente i contesti educativi svolgono un ruolo importante anche per compensare o per promuovere insomma problemi o risorse che sono state diciamo che hanno altre origini ok quindi come facciamo a individuare diciamo a analizzare l\'attaccamento dei bambini per esempio gli indici che ha messo appunto McComb sono questi 4 che ci dicono come si comporta un bambino con un attaccamento sicuro quindi la maggior parte dei bambini circa 2 terzi scusate in situazioni in cui esplorano per esempio una stanza in presenza della madre e poi magari la madre del caregiver se ne va allora il primo indicatore è che a partire da 8 mesi i bambini ricercano la vicinanza del caregiver e separati tornano periodicamente da lui o da me secondo è che mostrano segni di disagio quando ne sono allontanati terzo sono contenti quando si riuniscono e quarto guidano il proprio comportamento rivolgendone periodicamente lo stato questo ultimo però vi fa anche capire che il bambino sicuro non sta attaccato alle gomme della mamma esplora l\'ambiente circostante e poi periodicamente butta un occhio a vedere se effettivamente c\'è ancora la mamma e se va tutto bene ecco per testare e per individuare quindi i diversi stili di attaccamento Mary Ansel in particolare ha messo appunto un test che si chiama stress situation test che serve proprio per valutare la qualità dell\'attaccamento intorno all\'anno d\'età è un paradigma in diversi episodi nella prima fase inizialmente il bambino è in una stanza con la madre e la esplora liberamente allora si vedono gli indicatori che abbiamo visto prima poi entra un estraneo poi esce la madre e il bambino resta solo con l\'estraneo e infine si ricongiunge ecco sulla base di questo paradigma è stato possibile individuare 4 stili diversi l\'attaccamento sicuro sostanzialmente si fa quello che abbiamo detto fino adesso quindi esplorano sia con la madre che con l\'estraneo quando torna la madre vanno dalla madre e però si consolano rapidamente non mostrano troppo turbamento per l\'assenza della madre con l\'attaccamento sicuro evitante invece che di solito diciamo, vabbè ve lo dico dopo con l\'attaccamento sicuro evitante sostanzialmente i bambini non ricercano mai la vicinanza della madre non gli fa nessuna differenza se sia la madre e l\'estraneo quando torna anche la madre non la degnano quasi in uno sguardo l\'attaccamento insicuro evidente è un po\' l\'altra faccia della medaglia in cui il bambino cerca continuamente il contatto con la madre esplora meno di quanto farebbe un bambino sicuro esplora ma continua a ricercare il contatto con la madre quando torna l\'estraneo il bambino diventa inconsolabile praticamente e al ricongiungimento va dalla madre ma gli vuole far pagare fa il broncio e piange per un bel po\' infine l\'attaccamento insicuro disorganizzato è il caso estremo il più problematico di tutti in cui al ricongiungimento si eservano dei movimenti congelati non è chiaro si possono osservare comportamenti diversi ma non quelli previsti dagli indicatori di covid e di solito questi bambini sono traumatizzati sono una piccola parte della popolazione ma l\'attaccamento disorganizzato può essere anche un indicatore di maltrattamenti di che stile di attaccamento sei siamo quasi alla fine a cosa si devono questi stili di attaccamento cosa rende più o meno probabile sviluppare uno o l\'altro stile di attaccamento tante variabili per cui abbiamo già anticipato gli stili parentali l\'interazione di questi stili parentali con il temperamento del bambino nel senso che ci può essere un bambino che richiede un altissimo livello di coerenza da parte dei genitori per non diventare ambivalente mentre uno che è meno sensibile su questo versante gli stili parentali tendono a influire probabilisticamente nella direzione di molto schematicamente mancanza di coerenza attaccamento ambivalente mancanza di empatia attaccamento evitante che poi a loro volta possono avere conseguenze diverse sia per lo sviluppo della personalità sia per problemi disturbi psicologici poi possono agire sul determinarsi sulla formazione di questi stili di attaccamento ma ci sono comunque anche altri fattori per esempio le interazioni con altri adulti con altre figure importanti tra cui per esempio quelle anche degli educatori nei primi anni di vita in particolare questo ve l\'ho appena detto e secondo me siamo arrivati alla fine queste domande sono state fatte a casa direi che ce l\'abbiamo fatta quasi nei tempi esatti che avevo pensato quindi se non ci sono domande lo saluto

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