Metodologie infermieristiche PDF - Caso clinico e assistenza
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Summary
Questo documento tratta le metodologie infermieristiche, utilizzando un caso clinico per illustrare il processo diagnostico e l'assistenza al paziente. Vengono discussi i modelli bifocali e i problemi collaborativi, esaminando le diverse funzioni e interventi dell'infermiere. Inoltre, si analizzano i linguaggi e le tassonomie standardizzate nell'ambito dell'infermieristica.
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Caso Clinico: Il Signor Mastroianni - Un Esempio Pratico Il caso del Signor Mastroianni illustra come applicare il processo diagnostico nella pratica clinica. Attraverso l'analisi dei dati (difficoltà respiratorie, stipsi, confusione), l'infermiere può formulare diagnosi infermieristiche come "Compr...
Caso Clinico: Il Signor Mastroianni - Un Esempio Pratico Il caso del Signor Mastroianni illustra come applicare il processo diagnostico nella pratica clinica. Attraverso l'analisi dei dati (difficoltà respiratorie, stipsi, confusione), l'infermiere può formulare diagnosi infermieristiche come "Compromissione degli scambi gassosi", "Stipsi" e "Confusione mentale acuta". Modello Bifocale di Carpenito: Due lenti per vedere il paziente > Basato sui modelli di Gordon > serve a definire le responsabilità dell’infermiere nella cura del paziente per quanto riguarda le diagnosi e i problemi collaborativi Secondo il modello bifocale di Carpenito l’infermiere agisce come: Prescrittore: l’infermiere si concentra sui problemi di salute del paziente che può affrontare in autonomia, senza l’intervento del medico Collaboratore: L'infermiere collabora con i suoi colleghi Ambiti in cui l’infermiere può intervenire autonomamente: Fisiopatologiche (ustioni, personalità bordeline) Correlate a trattamenti (dialisi, catetere) Personali (avvicinamento alla morte) Ambientali (luoghi di lavoro a rischio) Legate a fasi della vita (invecchiamento, bullismo) I problemi collaborativi > L'infermiere svolge un ruolo fondamentale nella cura del paziente, ma non tutti gli interventi sono uguali. > Alcuni possono essere gestiti in autonomia, altri richiedono la collaborazione con altri professionisti sanitari 1. Funzione Dipendente: Seguire le Istruzioni Definizione: È l'esecuzione di interventi prescritti da un medico o da un altro professionista sanitario abilitato. Esempio: La somministrazione di un farmaco prescritto dal medico 2. Funzione Interdipendente : Collaborare con altri professionisti Definizione: Sono problemi di salute che richiedono l'intervento coordinato di più professionisti (infermiere, medico, fisioterapista, ecc.). Esempio: Un paziente con insufficienza cardiaca richiede un piano di trattamento che coinvolge il medico (per la prescrizione dei farmaci), l'infermiere (per la somministrazione dei farmaci e il monitoraggio dei segni vitali) e il fisioterapista (per la riabilitazione). 3. Funzione Autonoma (o Indipendente): Agire in Proprio Definizione: È la capacità dell'infermiere di identificare e gestire autonomamente i problemi di salute che rientrano nel proprio ambito di competenza. Esempio: Un paziente con "Rischio di lesioni da pressione" può essere gestito dall'infermiere attraverso interventi di prevenzione (cura della cute) senza bisogno di una specifica prescrizione medica. Caratteristiche Chiave dei Problemi Collaborativi: Coinvolgimento di più professionisti: La gestione del problema richiede competenze diverse da quelle dell’infermiere (es, medico e altri professionisti sanitari) Responsabilità condivisa: L'infermiere e gli altri professionisti condividono la responsabilità per il raggiungimento degli obiettivi di salute del paziente. Monitoraggio e segnalazione: L'infermiere monitora attentamente il paziente e segnala tempestivamente eventuali cambiamenti o complicanze agli altri membri del team. Implementazione di interventi prescritti: L'infermiere esegue interventi prescritti da altri professionisti (ad esempio, somministra farmaci prescritti dal medico). Esempio: Rischio di Complicanze da Intervento Chirurgico Immaginiamo un paziente che ha subito un intervento chirurgico. L'infermiere ha la responsabilità di: Monitorare attentamente i segni vitali (pressione, frequenza cardiaca, temperatura). Controllare la ferita chirurgica per segni di infezione (arrossamento, gonfiore, secrezioni). Valutare il dolore del paziente. Somministrare i farmaci prescritti dal medico (antidolorifici, antibiotici). Segnalare tempestivamente al medico eventuali anomalie (febbre alta, sanguinamento eccessivo, dolore intenso). In questo caso, l'infermiere non può "risolvere" il rischio di complicanze da solo, ma svolge un ruolo cruciale nel monitorare, segnalare e implementare le indicazioni mediche per prevenire o gestire le complicanze. Linguaggi e tassonomie: la lingua infermieristica I linguaggi standard e le tassonomie servono proprio a questo: a creare un linguaggio comune e condiviso tra gli infermieri. 1. Linguaggi Standardizzati: Cosa sono? Sono sistemi di termini e definizioni che vengono utilizzati per descrivere i fenomeni di salute, gli interventi e gli esiti dell'assistenza infermieristica. In altre parole, sono dei "vocabolari" specifici per l'infermieristica. A cosa servono? Comunicazione: Facilitano la comunicazione tra infermieri, altri professionisti sanitari e i pazienti. Documentazione: Permettono di documentare l'assistenza in modo chiaro, preciso e confrontabile. Ricerca: Rendono possibile raccogliere dati standardizzati per studiare l'efficacia degli interventi infermieristici. Qualità: Contribuiscono a migliorare la qualità dell'assistenza, fornendo un quadro di riferimento per la valutazione e il miglioramento continuo. 2. Le tassonomie Sono un modo di classificare e studiare le informazioni complesse lo scopo è fornire criteri e vocabolario infermieristico Dei termini creati sono: NANDA, NICO, NOC, PES, ICNP I componenti delle diagnosi Nanda Le diagnosi NANDA-I contribuiscono a sviluppare un linguaggio tecnico-scientifico, facilitano la comunicazione tra professionisti Sono strutturate così: titolo: chiaro e conciso che descriva lo stato di salute della persona definizione: che spiega il significato del titolo Caratteristiche definite: Un elenco di segni e sintomi, sono dati soggettivi e reali fattori correlati: sono le cause o i fattori che contribuiscono allo sviluppo del problema identificato nella diagnosi infermieristica. Aiutano a capire perché il problema si è verificato Scelta del Titolo Diagnostico: Trovare l'Etichetta Giusta Il titolo diagnostico è il nome che diamo al problema di salute che abbiamo identificato nel paziente. > È una parte fondamentale della diagnosi infermieristica, perché serve a comunicare in modo chiaro qual è il problema principale. Come Scegliere il Titolo Giusto? 1. Prima di tutto si parte dai segni e sintomi e si raggruppano in base al Metodo Teorico (analisi dei dati) 2. Confronto con le Liste: In seguito si consultano le liste delle diagnosi infermieristiche (come quelle di NANDA-I) 3. Si ipotizza una diagnosi 4. Verifica: Ora occorre assicurarsi che la definizione della diagnosi (presente nella lista) corrisponda alla situazione del paziente. 5. Infine si sceglie il titolo diagnostico corretto I tipi di diagnosi: Le diagnosi infermieristiche si dividono in diverse categorie, ciascuna con uno scopo specifico nell'assistenza al paziente. REALE: descrive un problema problema già esistente al momento dell’accertamento Lo vediamo dai segni e sintomi. Esempio: "Difficoltà a vestirsi" (il paziente non riesce a vestirsi da solo). DI RISCHIO: Il problema non c'è ancora, ma potrebbe svilupparsi. Ci sono cose che fanno aumentare il rischio. Esempio: "Rischio di cadute" (il paziente è anziano e ha problemi di equilibrio). POSSIBILE:Non siamo sicuri se il problema c'è o no perché non ci sono abbastanza dati BENESSERE: La persona sta bene, ma vuole migliorare la sua salute. Esempio: "Volontà di prendersi più cura della propria salute". A SINDROME: è l’unione di varie diagnosi infermieristiche, un insieme di problemi che vanno affrontati insieme. Esempio: "Sindrome dell'anziano fragile" (un mix di problemi come debolezza, rischio di cadute) Stabilire le priorità Dopo aver identificato le diagnosi infermieristiche (cioè i problemi di salute del paziente), è fondamentale stabilire un ordine di priorità. Questo significa decidere quali problemi devono essere affrontati prima degli altri. Come Stabilire le Priorità? le priorità vanno stabilite in base a: Elevata priorità: I problemi che mettono a rischio la vita del paziente hanno la priorità più alta. Media priorità: Problemi che richiedono un intervento immediato per evitare conseguenze negative. Bassa priorità: problemi che possono essere risolti facilmente e senza conseguenze ( Registrazione delle diagnosi È la fase di registrazione formale della diagnosi su apposita documentazione. Ci si può avvalere da un elenco di titoli diagnostici (NANDA, ICNP, PES) Infine Dopo la registrazione della diagnosi si può passare a: > scrivere gli obiettivi che si vogliono raggiungere >Impostare gli interventi per raggiungerli Stabilire gli Obiettivi Stabilire l'obiettivo è la terza fase del processo di nursing. In questa fase, l'infermiere identifica gli obiettivi personalizzati per il paziente. Perché stabilire obiettivi nella pianificazione dell’assistenza? Le 4 P Per: Personalizzare l'assistenza (obiettivo OLISTICO). Promuovere la partecipazione della persona assistita. Pianificare un'assistenza realistica e misurabile. Permettere il coinvolgimento dei caregivers. Questi concetti sono riassunti nelle "4 P". Il processo di assistenza e le diagnosi infermieristiche Il processo di assistenza segue questo schema: 1. Accertamento/Valutazione Iniziale: Stato di salute ATTUALE. 2. Diagnosi. 3. Obiettivi: Stato di salute ATTESO (obiettivo SPECIFICO, REALISTICO e MISURABILE). 4. Interventi/Attuazione: Come posso aiutare la persona? 5. Valutazione Finale: Il mio intervento ha funzionato? Identificazione dei risultati attesi e pianificazione dell'assistenza L'identi cazione dei risultati attesi signi ca decidere cosa si vuole ottenere con l'assistenza infermieristica. Questi obiettivi devono essere chiari, misurabili e realistici, in modo da poter veri care se l'assistenza è stata ef cace. Esempi di obiettivi nella pianificazione dell'assistenza Miglioramento della Salute: Esempio: recupero totale del movimento autonomo degli arti superiori durante l’assunzione del cibo. Mantenimento della Salute: Esempio: prevenzione di lesioni da pressione in aree cutanee a rischio. Promozione della Salute: Esempio: provvedere senza aiuti alla cura igienica di un’enterostomia. Caratteristiche degli Obiettivi: Devono essere formulati in accordo con l'assistito, i parenti e/o altri operatori. Devono essere SPECIFICI, REALISTICI e VALUTABILI a seconda delle capacità dell'assistito. Devono includere una STIMA DEL TEMPO necessario. Sono MISURABILI attraverso l’uso di INDICATORI. Indicano il LIVELLO DI INDIPENDENZA da raggiungere. Devono essere centrati sulle MOTIVAZIONI – RISORSE della persona. Identificazione dei risultati attesi: come si fa? l’identificazione dei risultati attesi è un passaggio fondamentale per garantire interventi mirati ed efficaci. Fasi dell’identificazione dei risultati: 1. Stabilire le priorità. 2. Stabilire gli obiettivi (realistici, specifici, misurabili). 3. Stabilire indicatori di risultato: CHI? COSA? COME? QUANTO BENE? TEMPO? RISULTATI ATTESI. > Esempio: «il signor Rossi camminerà in linea retta/senza ausili entro 3 giorni». Il Criterio permette di capire come raggiungere l’obiettivo. Stabilire le priorità Diagnosi a bassa priorità: Problemi che possono essere risolti facilmente con interventi minimi e che non portano a conseguenze dannose significative… ad esempio, nausea Diagnosi a media priorità: Problemi che possono portare a conseguenze dannose per la salute, ad esempio, ritenzione urinaria acuta Diagnosi ad elevata priorità: Potenzialmente pericolose per la vita del paziente, ad esempio, scambi gassosi compromessi Le priorità si stabiliscono in base a: Gravità clinica. Piramide di Maslow. Coinvolgimento altre diagnosi. Riferita dalla persona. Finalità: Da obiettivi generali a specifici Per passare da obiettivi generali a specifici: 1. si definisce una "mission" ampia (es. recupero mobilità) 2. poi si individuano le funzioni concrete (es. autonomia nell’igiene) 3. infine si stabiliscono elementi misurabili per valutare l'efficacia. fi fi fi fi I criteri per enunciare il risultato infermieristico I criteri di risultato infermieristico servono a definire in modo preciso come si fa a capire se un obiettivo di assistenza è stato raggiunto. Sono delle guide per valutare se l'assistenza infermieristica ha funzionato Per formularli correttamente, bisogna rispondere a queste domande: Soggetto: Chi è la persona coinvolta (es. il paziente)? Verbo: Quale azione ci si aspetta che compia? Indicatori di risultato: Come avviene? Dove? In quali circostanze? In quanto tempo? Esempio: «La persona deambulerà in corridoio senza aiuto dell’infermiere (quanto bene?) con il bastone (come?) entro 2 giorni». «Mario mangerà metà piatto, senza tossire, portando il boccone dal piatto alla bocca (in autonomia) entro 5 giorni» CRITERIO: In pratica, i criteri di risultato trasformano un obiettivo generico in qualcosa di specifico, misurabile e realistico, che può essere valutato oggettivamente Elementi per la redazione degli obiettivi specifici Gli obiettivi specifici sono dichiarazioni precise di ciò che si vuole che un paziente raggiunga > e per scriverli bene, bisogna considerare tre elementi principali: 1. Performance: L'azione concreta che il paziente deve compiere. Deve essere espressa con verbi reali e osservabili. Esempio: "Camminare", "Mangiare", "Comunicare", "Dormire". Obiettivo sbagliato: "Sentirsi meglio" (troppo vago). 2. Condizione: La situazione in cui il paziente deve compiere l'azione, includendo eventuali aiuti o difficoltà che possono influenzare la performance. Esempio: "Con l'aiuto di un deambulatore", "Dopo aver ricevuto istruzioni", "Nonostante il dolore", "In un ambiente tranquillo". 3. Criterio: Il livello di accettabilità della performance, cioè quanto bene il paziente deve eseguire l'azione in termini di abilità, precisione, tempo o qualità. Esempio: "Per 10 metri", "Senza mostrare segni di affaticamento", "Entro 5 minuti", "Utilizzando una comunicazione chiara e coerente".. Obiettivi a breve o lungo termine? Obiettivi a Breve termine: >Sono raggiunti entro pochi minuti, ore o pochi giorni. > Utilizzati maggiormente in ambiti di acuzie: Ospedali. > Si centrano su necessità immediate. > Possono servire a valutare i progressi degli obiettivi a lungo termine. Obiettivi a Lungo Termine: > Raggiunti in periodi più lunghi: una settimana, mesi, ecc. > Utilizzati maggiormente in ambito riabilitativo, residenziale o della cronicità. Identificazione dei risultati e pianificazione dell’assistenza Le fasi della pianificazione: Pianificare gli interventi Compilare il piano di assistenza infermieristica Scopo della pianificazione: Orientare attività assistenziali Promuovere continuità assistenziale Consentire attribuzione di specifiche attività a operatori di supporto Pianificare gli interventi È la quarta fase del processo infermieristico. L’intervento infermieristico = Prescrizione Infermieristica L’infermiere identifica gli INTERVENTI più ADATTI ad aiutare la persona a raggiungere il maggior grado di autonomia possibile, secondo l’OBIETTIVO prefissato. La scelta degli interventi si effettua a partire da: La scelta degli interventi infermieristici si basa su una combinazione di conoscenze, dati sul paziente, approcci teorici e considerazioni pratiche. Gli interventi vengono selezionati a partire da: Conoscenze dell’infermiere: teoriche, pratiche, esperienza, creatività. Conoscenze sulla persona: dati raccolti, risorse, preferenze Modalità di supplenza adottata (di aiuto) (modello teorico) Natura del problema (DL 739/94: "... tecnica, educativa e relazionale...") Probabilità di raggiungere l’obiettivo (prediligendo obiettivi più realistici e probabili) Grado di autonomia e collaborazione con altri professionisti (diagnosi infermieristiche, problemi collaborativi o a gestione integrata?) Formulazione degli Interventi Un intervento ben formulato fornisce istruzioni chiare e dettagliate che guidano tutti gli operatori coinvolti nell'assistenza al paziente. Ecco che elementi deve avere: - SOGGETTO: Chi esegue l'intervento (in questo caso, l’Infermiere). - VERBO D'AZIONE: Cosa farà l'infermiere, bisogna scrivere all'infinito (es. “Somministrare”) - CRITERIO O CONDIZIONE: Una guida specifica e personalizzata che descrive come l'infermiere deve eseguire l'azione, tenendo conto delle esigenze del paziente (es. "Somministrare farmaco antidolorifico secondo prescrizione medica", "Educare il paziente sulla corretta tecnica di igiene delle mani", "Monitorare i segni vitali ogni 4 ore"). Indicare la data e la firma di chi pianifica. Attuazione degli Interventi L'attuazione degli interventi è la quinta fase del processo di nursing dove l'infermiere mette in pratica le azioni pianificate per aiutare il paziente. Queste azioni vengono poi registrate nella documentazione sanitaria per tenere traccia dell'assistenza fornita. Nell'attuazione degli interventi, l'infermiere deve costantemente rivalutare la situazione del paziente. Questa fase include due sottofasi: 1. Ri-accertamento: Ad ogni contatto con il paziente, l'infermiere controlla le sue condizioni, perché possono cambiare rapidamente e in modo inaspettato. 2. Identificazione delle priorità: Poiché le condizioni del paziente possono variare, l'infermiere deve essere pronto a modificare le priorità degli interventi in base alle nuove informazioni raccolte durante il ri-accertamento. In altre parole, l'infermiere deve rimanere flessibile e adattare il piano di assistenza in base ai cambiamenti che osserva nel paziente. Abilità richieste all’infermiere Abilità intellettuali Abilità interpersonali Abilità tecniche Modelli di Organizzazione dell’Assistenza Il modello per compiti: Si basa sulla specializzazione funzionale ovvero compiti specifici, assegnati a diversi operatori. > Questo approccio prevede una pianificazione basata sul vertice gerarchico (piano di lavoro), senza necessità di coordinamento tra gli operatori o di adattamento alle esigenze individuali del paziente (che non è considerato al centro dell’assistenza) > In sintesi, è un modello basato sulla divisione del lavoro e sull'efficienza, a scapito della personalizzazione dell’assistenza. (Esempio: Un altro infermiere si occupa solo di misurare i parametri vitali (pressione, temperatura, ecc.) Il modello per équipe: Il modello per équipe si concentra sulla gestione integrata dell'assistenza al paziente, coinvolgendo diversi professionisti che lavorano insieme. > Il coordinamento tra i membri dell'équipe e la loro autonomia decisionale sono fondamentali per rispondere in modo efficace ai bisogni del paziente, (che è considerato il centro dell’assistenza). Il Primary Nursing: Il Primary Nursing è un modello in cui un infermiere è responsabile di tutte le cure di uno specifico paziente, dall'inizio alla fine del ricovero. L'obiettivo è un'assistenza personalizzata, umana e continua, basata sulla relazione e sull'autonomia dell'infermiere. > Marie Manthey, che ha sviluppato questo modello, sottolinea che il Primary Nursing si basa su relazioni umane e sull'autonomia professionale dell'infermiere. Questo approccio mira a prendersi cura dei pazienti come vorremmo essere curati noi stessi Attuazione degli Interventi Infermieristici: un processo responsabile L'attuazione degli interventi infermieristici è una fase cruciale del processo di nursing che richiede preparazione, attenzione e responsabilità. > Questa fase comprende diverse azioni coordinate per garantire un'assistenza efficace e sicura al paziente. Le fasi principali dell'attuazione sono: Preparazione dell'infermiere: L'infermiere si assicura di avere le conoscenze, le competenze e le risorse necessarie per eseguire l'intervento in modo sicuro ed efficace. Preparazione dell'assistito: L'infermiere informa il paziente sull'intervento, ottenendo il suo consenso e rispondendo alle sue domande. Attuazione / Attribuzione: L'infermiere esegue direttamente l'intervento o lo delega ad altro personale qualificato, mantenendo la responsabilità del risultato. Registrazione: L'infermiere documenta accuratamente l'intervento eseguito e la risposta del paziente nella documentazione sanitaria. È fondamentale ricordare che l'infermiere è legalmente e deontologicamente responsabile di chiedere chiarimenti su prescrizioni che considera inappropriate o potenzialmente dannose per il paziente. Preparazione dell’Infermiere: Competenza, Priorità e Supporto Prima di attuare qualsiasi intervento, l'infermiere deve: Verificare la propria preparazione e quella del paziente: Assicurarsi di avere le conoscenze e il paziente sia pronto. Esempio: Prima di inserire un catetere vescicale, l'infermiere ripassa la procedura e spiega al paziente cosa farà. Controllare priorità e adeguatezza degli interventi: Assicurarsi che l'intervento sia ancora necessario e appropriato. Esempio: Se un paziente ha la pressione bassa, l'infermiere potrebbe dover rimandare un intervento non urgente. Pianificare la valutazione: Stabilire quando e come valutare l'efficacia dell'intervento. Esempio: Dopo aver somministrato un antidolorifico, l'infermiere pianifica di chiedere al paziente se il dolore è diminuito dopo un'ora. Preparare il materiale: Avere tutto il necessario a portata di mano. Esempio: Prima di medicare una ferita, l'infermiere prepara garze, disinfettante, guanti sterili, ecc. Quando è importante chiedere aiuto? Mancanza di competenze: Se l'infermiere non sa come eseguire un intervento in modo sicuro. Esempio: Chiedere aiuto a un collega esperto se si è incerti su come gestire un'emergenza respiratoria. Difficoltà ad agire da soli: Quando è impossibile svolgere l'azione in sicurezza senza assistenza. Esempio: Chiedere aiuto per sollevare un paziente obeso dal letto. Riduzione dello stress del paziente: Quando la presenza di un altro operatore può rassicurare il paziente. Esempio: Avere un collega presente durante un prelievo di sangue su un paziente ansioso. Ricorda: l'infermiere non opera da solo, ma all'interno di un'équipe di supporto. La collaborazione è fondamentale per garantire la sicurezza e il benessere del paziente. Preparazione del Paziente: Necessità, Idoneità e Informazioni Prima di procedere con un intervento, l'infermiere deve preparare adeguatamente il paziente, assicurandosi che: L'intervento sia ancora necessario Il paziente sia pronto (fisicamente e psicologicamente): Valutare se il paziente è in condizioni fisiche adeguate e se è informato e disposto a collaborare. Il paziente riceva informazioni adeguate: Fornire al paziente spiegazioni chiare sull'intervento, i suoi benefici, i rischi e le alternative, rispondendo a eventuali domande. Questo implica un ri-accertamento costante dello stato del paziente, poiché le sue condizioni possono cambiare rapidamente, influenzando le priorità dell'intervento Attuazione degli Interventi: Precisione, Adattamento e Coinvolgimento Dopo aver preparato sia l'infermiere che il paziente, si procede con l'attuazione degli interventi pianificati, che devono essere eseguiti in modo: Attento : Adatto alla situazione specifica del paziente. Es: Scegliere la tecnica di medicazione più adatta alla ferita. Efficiente: Utilizzando al meglio le risorse disponibili. Es: Organizzare il materiale in modo da ridurre i tempi Efficace: Raggiungendo gli obiettivi prefissati. Es: Somministrare un antidolorifico che riduca il dolore Sicuro: Minimizzando i rischi per il paziente. Esempio: Seguire le procedure di igiene per prevenire infezioni. Durante l'attuazione, è fondamentale: Agire con attenzione e precisione: Eseguire ogni passaggio con cura. Osservare le reazioni del paziente: Monitorare la risposta del paziente all'intervento. Esempio: Controllare la comparsa di reazioni allergiche dopo la somministrazione di un farmaco. Adattare le attività: Personalizzare l'intervento in base all'età, ai valori, alla cultura e allo stato di salute del paziente. Esempio: Parlare lentamente e a voce alta con un paziente anziano con problemi di udito. Essere flessibili e creativi: Adattarsi a situazioni impreviste e trovare soluzioni innovative. Incoraggiare la partecipazione del paziente: Coinvolgere il paziente attivamente nel processo di cura Esempio: Chiedere al paziente di collaborare durante il cambio di posizione per prevenire lesioni da pressione. Rispettare gli standard: Seguire le linee guida e le procedure stabilite. Supervisionare le attività delegate: Controllare che gli interventi eseguiti da altri operatori siano svolti correttamente. Coinvolgimento dell'Operatore Socio Sanitario (OSS) L'Operatore Socio Sanitario (OSS) è una figura di supporto fondamentale nell'équipe assistenziale. > L'OSS, sotto la supervisione dell'infermiere, può essere coinvolto nell'attuazione di alcuni interventi, come ad esempio: Aiuto nell'igiene personale del paziente Supporto nella mobilizzazione Aiuto nell'alimentazione Rilevazione di parametri vitali (temperatura, pressione, ecc.) È importante sottolineare che l'OSS opera sempre su indicazione e sotto la responsabilità dell'infermiere, nel rispetto delle proprie competenze e del piano di assistenza individualizzato del paziente. Caratteristiche fondamentale dell'OSS: Fornisce assistenza di base: Aiuta nelle attività quotidiane come l'igiene personale, la vestizione, la deambulazione e l'alimentazione12. Supporta il personale sanitario: Collabora con infermieri e altri professionisti sanitari per garantire la corretta somministrazione dei farmaci (sotto supervisione) e la sanificazione degli ambienti21. Favorisce il benessere e l'autonomia: L'OSS si adopera per mantenere le capacità motorie dell’assistito e per fargli assumere posture corrette3. Opera in diversi contesti: L'OSS può lavorare in ospedali, RSA, comunità alloggio, centri diurni e a domicilio45. Ha competenze tecniche, relazionali e specifiche: Soddisfa i bisogni primari della persona assistita, lavora in équipe multidisciplinari e sa riconoscere e gestire situazioni specifiche1. Agisce con diversi livelli di autonomia: Opera, coopera e collabora con altri professionisti1. Riceve attribuzione di compiti: L'infermiere attribuisce compiti specifici all'OSS, mantenendo la responsabilità generale dell'assistenza1. Delega vs. Attribuzione: Chiarire il Ruolo dell'OSS In Italia, quando si parla del rapporto tra infermiere e Operatore Socio Sanitario (OSS), si utilizza il termine "attribuzione" anziché "delega" perché la legge italiana non consente la delega di "atti sanitari"2. Cosa significa? Delega: Implica il trasferimento sia dell'autorità (il potere di decidere come fare) che della responsabilità7. Attribuzione: L'infermiere assegna all'OSS un compito specifico che rientra nelle sue competenze, ma mantiene la responsabilità generale dell'assistenza24. L'OSS ha responsabilità esecutiva sui compiti svolti2. In pratica, l'infermiere: 1. Valuta il paziente e pianifica l'assistenza. 2. Decide quali compiti possono essere svolti dall'OSS in sicurezza. 3. Attribuisce (assegna) tali compiti all'OSS, fornendo istruzioni chiare. 4. Supervisiona l'esecuzione e valuta i risultati Esempio: L'infermiere stabilisce che un paziente ha bisogno di aiuto per l'igiene personale (che cosa, per chi, perché). Invece di delegare genericamente "l'igiene", l'infermiere attribuisce all'OSS il compito specifico di fare il bagno al paziente, specificando le modalità e le precauzioni (come, dove, a chi)4. L'OSS esegue il compito, ma l'infermiere rimane responsabile della corretta esecuzione dell'igiene e del benessere del paziente24. Elementi chiave per l'attribuzione: Giusto compito: Il compito deve rientrare nel profilo professionale dell'OSS1. Giusta persona: L'OSS deve avere le competenze necessarie. Giusta comunicazione: L'infermiere deve fornire istruzioni chiare e concise. Giusto feedback: Incoraggiare la comunicazione e il riconoscimento del lavoro svolto In sintesi, l'attribuzione è un processo che permette all'infermiere di avvalersi della collaborazione dell'OSS per garantire un'assistenza completa e sicura, mantenendo la responsabilità professionale Registrazione: Documentare l'Assistenza Infermieristica La registrazione è la fase in cui l'infermiere documenta l'attuazione degli interventi nel piano di assistenza infermieristica o nella cartella clinica Questa documentazione può avvenire in cartelle integrate, dove tutti i professionisti sanitari scrivono sullo stesso diario Elementi comuni minimi del piano di assistenza: Titoli delle diagnosi infermieristiche Obiettivi con indicatori di risultato Interventi La cartella infermieristica è uno strumento attraverso cui l'infermiere documenta il processo di assistenza, in particolare la pianificazione dell'assistenza e la sua attuazione La documentazione deve essere veritiera, completa, corretta, chiara e fatta contemporaneamente all’evento descritto