Teoria dell'Assistenza Infermieristica PDF

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Questo documento fornisce una panoramica della teoria dell'assistenza infermieristica, coprendo vari aspetti come le funzioni dell'infermiere e le leggi che hanno influenzato la professione. Il testo evidenzia l'evoluzione della formazione e del ruolo dell'infermiere nel corso del XX secolo.

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L'INFERMIERE è un professionista laureato, iscritto all'ordine professionale, che svolge funzioni di: - ***Prevenzione*** - ***Assistenza*** - ***Educazione alla salute*** - ***Educazione terapeutica*** - ***Gestione*** - ***Formazione*** - ***Ricerca*** L'infermiere, può lavo...

L'INFERMIERE è un professionista laureato, iscritto all'ordine professionale, che svolge funzioni di: - ***Prevenzione*** - ***Assistenza*** - ***Educazione alla salute*** - ***Educazione terapeutica*** - ***Gestione*** - ***Formazione*** - ***Ricerca*** L'infermiere, può lavorare: - Nel **pubblico**, come Aziende Sanitarie Locali (Asl), Aziende Ospedaliere (AO), istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), strutture di cura e di ricovero. - Nel **privato**, strutture residenziali, cliniche specialistiche, strutture semi-residenziali, ambulatori, Onlus. In regime di: - **Dipendenza** - **Libera professione**, organizzandosi in forma individuale, ambulatori infermieristici, studi associati, cooperative Identifica i bisogni assistenziali del singolo utente o di un gruppo sociale e pianifica risposte appropriate mettendo in pratica una serie di prestazioni, che ha la responsabilità di rivalutare e riadattare a seconda dei casi. Nei primi anni del 1900 la professione infermieristica si presentava come un'occupazione costituita da compiti di natura domestica tecnica ed esecutiva, di "accudimento materno", il cui svolgimento era affidato, per predisposizione naturale e per spirito di carità, a personale femminile e subalterno, o a personale religioso. In una prima fase fu soprattutto grazie alla Croce Rossa e ad alcuni movimenti femminili e all'interesse per alcune esperienze straniere che maturò la convinzione che l'infermiera dovesse avere una formazione specifica che le consentisse di svolgere un'attività che non poteva più basarsi esclusivamente sul supporto della fede o dell'obbedienza a ordini e decisioni superiori, medici o religiosi. Le prime esperienze di formazione quindi risalgono ai primi anni del 900. Si strutturano nella forma di corsi interni agli ospedali, di profilo piuttosto basso, ma anche di iniziative illuminate, molto avanzate, mutuate dal modello anglosassone che prevedeva già all'epoca vere e proprie scuole di durata biennale. Nacquero così le prime scuole convitto. ***Regio Decreto n.1832 del 1925*** Stabilisce che la formazione teorico-pratica dell'infermiere professionale, di durata biennale e con programmi ministeriali, si concluda, previo superamento di un esame di Stato, con il conseguimento del diploma di Infermiere professionale che costituisce titolo obbligatorio (solo per i primi anni titolo preferenziale) per l'esercizio della professione. Stabilisce un ulteriore anno di formazione abilitante alle funzioni direttive (capo sala). ***Legge n. 1049 del 1954*** Nascita del collegio delle infermiere (IPASVI) Fanno parte di questa federazione: - Infermiere - Vigilatrici d'infanzia - Assistenti sanitarie ***Legge n. 124*** Ingresso degli uomini nella professione (1971) Per accedere al corso, occorre avere l'ammissione al terzo anno di scuola superiore e un'età minima di 16 anni (1973-1974) ***Legge n. 795 del 1973*** Il corso per diventare infermieri professionali passa da due a tre anni. ***Dpr n. 225 del 1974*** Viene stilato elenco delle mansioni degli infermieri. MANSIONARIO Tutto ciò che non vi era elencato, risultava di competenza medica. Era una serie di mansioni disegnate sulle esigenze del lavoro del medico che risultava, ancora una volta, il punto centrale dell'assistenza sanitaria. ***Legge n. 341 del 1990*** Viene istituito il Diploma Universitario triennale in Scienze Infermieristiche. ***DM 739 del 1994*** Viene definito il PROFILO PROFESSIONALE dell'infermiere. Definisce in norme le competenze. Nell'articolo 1 viene definito il profilo dell'infermiere che è responsabile dell'assistenza generale infermieristica e le cui attribuzioni principali sono la cura, la riabilitazione, la prevenzione e l'educazione sanitaria. - Identifica i bisogni di assistenza infermieristica e formula i relativi obiettivi. - Pianifica, gestisce e valuta l'intervento assistenziale infermieristico. - Agisce sia individualmente, sia in collaborazione con altri operatori sanitari e sociali. - Può lavorare in regime di dipendenza sia nel pubblico che nel privato, ma può lavorare anche in regime libero-professionale. - Per l'espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell'opera delpersonale di supporto. Primi cenni di AUTONOMIA professionale. ***Legge n. 42 del 1999*** Abolizione del mansionario Viene tolto obbligo della presenza del medico anche per lo svolgimento di attività che in realtà l'infermiere già esercitava in autonomia.Viene eliminato l'aggettivo "ausiliaria" dalla denominazione "professione sanitaria ausiliaria". ***Legge n. 251 del 2000*** Stabilisce quanti e quali sono le professioni sanitarie. Sancisce definitivamente l'agire professionale dell'infermiere. Prevede la possibilità di attribuire incarico di DIRIGENTE delle attività infermieristiche. - Formazione universitaria. - Equipollenza dei titoli. - Legge della Dirigenza. ***Legge n. 43 del 2006*** Vengono definite le professioni sanitarie come quelle professioni che in forza di un titolo abilitante rilasciato dallo Stato svolgono attività di prevenzione, assistenza, cura e riabilitazione. Definisce l'iter formativo e abilitante alla professione ed i luoghi di formazione autorizzati. Specifica ulteriormente l'obbligo d'iscrizione all'albo professionale degli infermieri. Viene istituito l'obbligo di formazione continua anche per gli infermieri nelle stesse modalità dei medici, ossia con il metodo ECM. Codice Deontologico (1960 - 2019) - Detta le regole di condotta e di indirizzo etico dell\'infermiere, costituendone il fondamento e la natura, nella sua attività professionale. - Identifica il professionista sanitario che, in possesso della laurea in infermieristica ed iscritto all\'Albo presso il proprio Ordine, è definito come responsabile unico dell\'assistenza infermieristica. - Definisce l\'assistenza infermieristica come servizio alla persona, alla famiglia e alla collettività e che si realizza, attraverso interventi specifici, autonomi e complementari di natura intellettuale, tecnico-scientifica, gestionale, relazionale ed educativa. ***Legge n. 3 del 2018*** Ordine degli Infermieri OPI (Ordini Provinciali degli Infermieri) Formazione universitaria 1\) Laurea Triennale di primo livello 2\) Laurea Magistrale di secondo livello 1\) Master di primo livello 2\) Master di secondo livello 2\) Dottorato di ricerca La salute e la malattia, il normale e il patologico. - **Salute** «Stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non si riduce alla sola assenza di malattia». Adeguata capacità di svolgere d determinate funzioni in alcune aree fondamentali: - - - Modelli dei concetti di salute e malattia - ***Modello biomedico***, fa coincidere la salute con lo stato fisiologico (normale) del corpo e la malattia con una sua alterazione (stato patologico). La salute qui, diversamente da quanto espresso dall'OMS, sarebbe assenza di malattia. Salute e malattia sono del tutto indipendenti. Medico ed infermiere si occupano della guarigione della malattia, della restitutio ad integrum del corpo malato. L'alterazione viene ricondotta ad una causa specifica oggettivabile, da individuare tramite i mezzi diagnostici. - ***Modello olistico***, pone l'accento sull'unicità e irripetibilità della persona. Critica alla concezione dualistica che separa il corpo dalla mente. Viene sottovalutata l'importanza fisica della salute e l'efficacia oggi assicurata dai mezzi diagnostici e terapeutici a nostra disposizione. - ***Modello armonico***, viene collegata la salute alla relazione con l'ambiente, sia naturale sia sociale e di non limitarsi, quindi, ad una dimensione individuale e soggettiva. Questo modello viene criticato perché molti autori considerano utopistico il «completo benessere fisico, psichico e sociale», affermato dall'OMS. - **Malattia** - - - Momenti fondamentali dell'assistenza che intersecano tutte le professionalità: - ***Cura*** - ***Prevenzione***, Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), ovvero tra le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini che ha lo scopo di prevenire le malattie, di prolungare la vita e di promuovere la salute attraverso gli sforzi organizzati della società. La prevenzione rientra tra i principali compiti dell'infermiere (DM 739/94). La prevenzione ha come obiettivi: - - - - - - - - - ***Riabilitazione***, è l'insieme delle attività dirette a curare gli esiti negativi di una malattia, quali la disabilità o anche l'handicap, promuovendo il recupero dell'autonomia da parte di coloro che abbiano subito gli effetti di una malattia o di un evento traumatico. Essa può di natura sia fisica che psichica e sociale. **Profilo professionale -- 739/1994** L'assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali funzioni sono la prevenzione delle malattie, l'assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età e l'educazione sanitaria. **To cure** si propone di valutare la malattia sulla base di indici oggettivi. Tende a ridurre l'azione sanitaria alla cura finalizzata alla guarigione. **To care** tenta di recuperare la dimensione soggettiva della malattia e di riconsiderare il malato nella sua globalità. Non si propone semplicemente di curare la malattia, ma di prendersi cura del malato. **Assistenza** (AD-SISTERE) «Stare accanto» Essere continuamente presenti ai malati. Il riconoscimento dell'esclusiva competenza di un determinato campo di attività sanitarie, costituisce il fondamento della recente professionalizzazione dell'assistenza infermieristica. - **Tecnica**, l'infermiere è un professionista, non un tecnico. L'elemento più prezioso dell'assistenza non si ritrova nell'esecuzione di tecniche, ma nel metodo e nello stile - **Relazione**, il rapporto di fiducia si fondano sulla comunicazione e sulla pratica dell'ascolto. L'assistenza infermieristica è, dunque, in prima istanza presenza, ascolto e contatto fisico. - **Educazione**, valorizza la tutela e la promozione della salute e della qualità della vita. Mediante l'educazione (ex-ducere: «tirar fuori») ci si propone di utilizzare al meglio le risorse di cui ogni persona dispone e che consistono in: conoscenze (sapere), abilità (saper fare) e motivazioni (sapere essere). L'infermiere chiamato a fornire conoscenze sanitarie caregivers. L'assistenza nasce e si sviluppa come pratica legata al ciclo naturale femminile (gravidanza, parto, allattamento e accudimento dei piccoli) \-\-\--\>DONNE I ruoli connessi alla lotta contro la natura per la sopravvivenza, quindi cacciatore e guerriero ma anche contro il male, e quindi sacerdote e medico \-\-\--\>UOMO I primi cristiani furono i primi infermieri a prendersi cura dei bisogni fondamentali della persona (nutrire gli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, visitare i carcerati, dare ricovero ai senzatetto, assistere gli infermi, seppellire i morti). All'inizio solo figure femminili le diaconesse. Riconoscimento ufficiale della religione cristiana e del clero maschile → Ospizio (stranieri, malati, poveri, insani di mente, lebbrosi, anziani, orfani, mutilati, storpi) Il monachesimo rappresentò una delle principali espressioni della funzione assistenziale. Subentra l'assistenza «ospitaliera» dei monaci maschi, ed è proprio in questo ambito che nacque il termine INFERMIERE (dal latino infirmus) il monaco che si occupava dell'accoglienza e dell'assistenza dei malati. Verso la fine del Cinquecento rinnovata presenza cattolica nel campo dell'assistenza ospedaliera. - ***San Giovanni di Dio***, fondatore dei Fatebenefratelli. Operò in Spagna, dedicandosi all'assistenza di poveri, malati, invalidi, bambini abbandonati, paralitici, mutilati, lebbrosi e insani di mente. L'Ordine si occupò della costruzione e della gestione degli ospedali. - - - ***San Camillo de Lellis***, fondatore dell'Ordine Assistenziale dei Ministri degli Infermi (I Camilliani). L'Ordine si occupò dell'assistenza corporale e spirituale degli infermi, operando principalmente negli ospedali italiani, senza fondarne di propri. Camillo dedicò particolare attenzione alla preparazione del personale infermieristico e all'organizzazione delle attività assistenziali. - ***San Vincenzo dé Paoli***, fondatore delle Figlie della Carità (Luisa di Marillac). Operò in Francia, dedicandosi ai poveri, mendicanti e vagabondi, attraverso i suoi «discepoli» chiamati ad assistere spiritualmente e corporalmente i bisognosi. Ai malati si sarebbe provveduto a domicilio o in ricoveri appositamente organizzati (ad esempio, nelle parrocchie). L'infermieristica, come professione, ha la necessità di aumentare e migliorare in continuazione il suo corpus di conoscenze scientifiche. **[Conoscenze non scientifiche]** - Buon senso - Procedimento per tentativi ed errori - Intuizione e l'ispirazione - Esperienza personale - Autorità e la tradizione - Modelli culturali - Problem solving, modalità razionale per gestire e risolvere un problema. **[Conoscenze scientifiche ]** Spiegazione della realtà dotata di: - Neutralità da soggetti, contesto socioculturale, spazio e tempo - Omogeneità della metodologia utilizzata per l'indagine scientifica - Verificabilità delle conoscenze e dei metodi di ricerca (ripetibilità dei risultati) - Generalizzabilità a tutti gli eventi analoghi. Gli strumenti conoscitivi che rendono possibile questa complessa operazione cognitiva sono: - Postulati, idee che si ritengono vere di per sé e non hanno bisogno di essere dimostrate con l'esperienza. - Eventi e fenomeni, aspetti della realtà che si possono osservare e sperimentare. - - - Concetti, indicare in modo molto sintetico un fenomeno o un insieme di fenomeni connessi tra loro, senza dover così ricorrere a molte parole per descriverli. - Teorie, insieme logico e coerente di proposizioni che compongono un'immagine sistematica di un fenomeno reale o astratto, per descrivere le specifiche relazioni esistenti tra i concetti che lo costituiscono. Richiedono riflessione, rivisitazione e rielaborazioni continue. - Modelli concettuali, gruppo di concetti correlati e descritti con un diverso grado di precisione. Solitamente, i modelli concettuali non vengono elaborati utilizzando studi di ricerca e non sono testati nella pratica. - Paradigmi, rappresenta la sua visione nel mondo, la sua struttura concettuale più ampia e globale, contenendo la sua filosofia, i suoi valori e le sue conoscenze teoriche fondamentali. I paradigmi NON sono teorie; sono solo un «modo di vedere le cose». Il metaparadigma è l'affermazione teorica più complessiva, entro la quale si sviluppano tutte le altre strutture teoriche, dai modelli concettuali più semplici alle teorie più generali. Il metaparadigma della disciplina infermieristica si articola su 4 concetti fondamentali: - Persona, considerata secondo la sua inscindibile unitarietà bio-psico-sociale che ne preserva la dimensione individuale, ossia l'identità, l'originalità, la diversità e la dinamicità che distingue ogni persona da un'altra. - Salute, capacità della persona, nella sua dimensione individuale e sociale, di trovare risposte coerenti ai propri bisogni/problemi di integrità e integrazione delle proprie componenti biologiche, psichiche e sociali, in virtù delle quali sperimenta e vive in una condizione di benessere. - Ambiente, insieme delle condizioni fisiche e sociali, compresa la dimensione culturale, che incidono sulla vita della persona e le variazioni che essa si trova a dover fronteggiare o quantomeno cercare di adattarvisi. - Assistenza infermieristica, qualità e caratteristiche delle azioni dell'infermiere, che fornisce assistenza in collaborazione con la persona assistita. Tale attività trova la sua legittimazione ad esistere e a svilupparsi nel mandato sociale ricevuto dall'infermiere (abilitazione), grazie al riconoscimento della sua capacità di agire professionalmente utilizzando le conoscenze, le abilità e i comportamenti appropriati a gestire i problemi di salute degli assistiti. Le teorie servono a sviluppare e a strutturare l'insieme organico di conoscenze scientifiche e deontologiche, dotandole di un livello di validità e utilità verificabile. L'Infermieristica costituisce una disciplina scientifica che ha come oggetto di riflessione l'insieme dei fenomeni riguardanti i bisogni di salute della singola persona e della comunità, che richiedono un atto assistenziale. Nessuna teoria è in grado di descrivere e interpretare tutti i fenomeni di interessi della disciplina infermieristica, per spiegarli nella loro complessità sono necessarie molteplici teorie e nessuna di esse può essere abbandonata prima di averne effettivamente verificato il superamento da parte di altre. Ciò che accomuna tutte le teorie dell'assistenza infermieristica è il metaparadigma del nursing e il concetto olistico della persona. ***[Florence Nightingale]*** Nasce a Firenze il 12 maggio 1820. Nel 1844, comprese la sua vocazione: Dio l\'ha chiamata ad occuparsi dei malati. Visitò numerosi ospedali in Germania, in Francia, in Italia (ospedale Santo Spirito a Roma nel 1848). Studiò l\'esperienza di Elizabeth Fry, considerata la sua "madre spirituale". Nel 1853 Florence segna un distacco dalla famiglia per seguire i suoi obiettivi. Nel 1854 scoppia la guerra di Crimea tra Francia, Inghilterra e Turchia contro la Russia e la stampa riportava notizie delle gravissime condizioni in cui venivano curati i feriti, autorizzata da Sidney Herbert, ministro della guerra inglese, Nightingale partì con 38 infermiere volontarie addestrate da lei stessa per recarsi sui campi di battaglia. Fu tra i primi a comprendere l'importanza dell'epidemiologia e della statistica. L'ospedale militare di Scutari aveva migliaia di letti affollati in 6 km di corridoi lunghi e sporchi: era infestato da topi, mancava l\'acqua e le fognature erano intasate riversando i liquami sui pavimenti infatti il colera, gangrena e dissenteria mietevano vittime. Nel prendersi cura dei feriti e dei contagiati dal colera, emersa la sua concezione naturalistica dell'assistenza. Principale compito dell'infermiere consiste nel far agire beneficamente gli elementi naturali (aria, luce, acqua) garantendo un ambiente terapeutico nelle sue condizioni igieniche. Il suo pensiero era che negli ospedali da campo sarebbero sopravvissuti più uomini, se avessero avuto un ambiente pulito, sano e cibo nutriente, in modo da mettere il corpo nella condizione migliore per guarire da solo. Dimostrò che l'alto tasso di mortalità per malattie tra i soldati (42%) era correlato all'inadeguatezza dell'assistenza e nonostante gli ostacoli frapposti dagli ufficiali medici, potendo contare sui fondi ottenuti da donazioni private, con grande determinazione riuscì a dotare il Barrack Hospital di Scutari di efficienti servizi igienico-assistenziali e di idonee infrastrutture. Il tasso di mortalità scese al 2% Il suo principale contributo alla professione infermieristica consiste nella sua opera nell'ambito della formazione, attraverso la diffusione delle scuole da lei fondate, le cosiddette «Scuole Nightingale». Nel 1860 fece inaugurare la Nightingale Training School for Nurses, con un corso della durata di 1 anno per 15 candidate, di età compresa tra i 25 e i 35 anni, accuratamente selezionate. Il suo obiettivo era innalzare lo status sociale delle infermiere, attraverso la costruzione della futura leadership della professione, voleva formare un numero limitato di infermiere capaci di dirigere ed insegnare ad altre. Le infermiere formate dovevano essere professionali e correttamente retribuite. Le allieve dovevano risiedere presso un Convitto, che forniva vitto e alloggio di alta qualità (camere da letto individuali, saloni e sale di letture finemente arredati).Ciascuna allieva aveva diritto ad una dotazione forfettaria di 10 sterline per le spese personali.Ogni Nightingale School era diretta da una Matron che manteneva una attiva corrispondenza con la stessa Nightingale, circa l'andamento della scuola. La parte teorica dei corsi era affidata ai medici, alle caposala e al cappellano. ***[Anna Celli]*** Infermiera esponente dell'Unione femminile. Nei suoi scritti emerge: le attività negli ospedali erano affidate in gran parte ad inservienti impreparati, sfruttati e mal pagati, addirittura reclutati a giornata. Criticò la presenza religiosa negli ospedali. Gli ospedali che investivano nella formazione erano veramente pochi e organizzavano solo corsi brevi tenuti da medici con linguaggio spesso aulico per gli studenti. Indica la formazione di una figura femminile laica, di buon ceto sociale e senza impegni familiari, cui affidare funzioni direttive. Tale pensiero viene accolto e strumentalizzato dai medici, desiderosi di essere affiancati da nuove figure professionali preparate sul piano tecnico. I medici ritenevano che questo personale, essendo esclusivamente femminile, sarebbe stato comunque disponibile all'ubbidienza, tecnica e organizzativa. ***[Virginia Henderson]*** Infermiera, insegnante e scrittrice di due opere in cui affermò il proprio pensiero del nursing: - The Principles and Practice of Nursing - Basic Principles of Nursing Care La sua Teoria dei bisogni è tra le più seguite nel campo dell'assistenza infermieristica moderna. Funzione specifica dell'infermiere appare fortemente correlata ad un'originale concezione dei bisogni fondamentali degli esseri umani. I bisogni fondamentali degli esseri umani sono costituiti da componenti biologiche, psicologiche, sociologiche e spirituali. Sottolinea come ogni individuo aspiri a raggiungere, mantenere o riconquistare la propria indipendenza. L'infermiere ha il compito di aiutare l'assistito a raggiungere il più avanzato punto di indipendenza possibile. **I 14 bisogni:** 1. Respirare normalmente 2. Mangiare e bere adeguatamente 3. Eliminare i rifiuti del corpo 4. Tenere il corpo pulito, i capelli, la barba e i vestiti ben sistemati e proteggere la cute 5. Evitare i pericoli derivati dall'ambiente ed evitare di ferire altri 6. Comunicare con gli altri esprimendo: emozioni, bisogni, paure o opinioni 7. Muoversi e mantenere la posizione desiderata 8. Seguire la propria fede 9. Dormire e riposare 10. Vestirsi e svestirsi 11. Lavorare 12. Partecipare alle varie forme di ricreazione 13. Mantenere un'adeguata temperatura corporea 14. Favorire un normale sviluppo, curando la salute. L'infermiere può erogare la propria assistenza su 3 livelli: - **Sostituire**: l'infermiere si sostituisce alla persona per potergli garantire i 14 bisogni di salute a cui la persona non può provvedere in autonomia. - **Aiutare**: la persona risulta parzialmente autonoma e l'infermiere lo sostiene in modo tale da permettergli di raggiungere tutti i propri bisogni di salute. - **Accompagnare**: l'infermiere serve ad educare e a relazionarsi con la persona affinché possa crearsi in autonomia un proprio progetto assistenziale. **Piramide di Maslow** **[Maslow]** Affinché un individuo sia motivato ad impegnare le proprie forze e le proprie abilità nel realizzare il proprio sé, le proprie aspettative, i propri desideri è necessario che abbia soddisfatto precedentemente la possibilità di nutrirsi, vivere stabilmente in un luogo ove si senta al sicuro e protetto. Indica come individuo «sano», colui che giunge alla propria autorealizzazione, al pieno sviluppo delle proprie potenzialità. Pertanto, colui che diventa ciò che è, non è un semplice «adattato» alle richieste della società, della cultura e dell'ambiente. L'uomo è un sistema aperto poiché scambia continuamente con l'ambiente circostante materia, energia e informazioni, attraverso l'utilizzo dei sottosistemi biologico, psicologico, sociale ed esistenziali, tra di essi integrati ed interdipendenti. Questi scambi si realizzano o tentano di realizzarsi in funzione dello scopo identificato dalla persona nel particolare contesto ambientale, culturale e sociale in cui essa esiste. Le teorie infermieristiche sono elaborate sulla base della teoria generale dei sistemi. **[Faye G. Abdellah]** Propone di «centrare l'assistenza sul paziente». I contributi più originali sono stati: - Identificazione del campo specifico di operatività infermieristico mediante la formulazione di «ventuno problemi infermieristici» - Adozione del «problem solving» come base del metodo clinico infermieristico. I 21 problemi infermieristici: 1. Mantenere una buona igiene del corpo ed il comfort fisico. 2. Promuovere un'attività ottimale: esercizio, riposo e sonno. 3. Promuovere la sicurezza mediante la prevenzione di incidenti, di lesioni o di altri traumi mediante la prevenzione della diffusione di infezioni. 4. Mantenere un buon funzionamento corporeo, prevenire e correggere le deformità. 5. Facilitare il mantenimento di un rifornimento di ossigeno a tutte le cellule del corpo. 6. Facilitare il mantenimento dell'eliminazione. 7. Facilitare il mantenimento del bilancio idro-elettrolitico. 8. Riconoscere le risposte fisiologiche del corpo alle situazioni di malattia, patologiche, fisiologiche e di compensazione. 9. Facilitare il mantenimento delle funzioni e dei meccanismi di regolazione. 10. Facilitare il mantenimento della funzione sensoriale. 11. Identificare ed accettare la positività e la negatività di espressioni, sentimenti e reazioni. 12. Identificare ed accettare la correlazione tra emozioni e malattia organica. 13. Facilitare il mantenimento di una efficace comunicazione verbale e non verbale. 14. Promuovere lo sviluppo di relazioni interpersonali produttive. 15. Facilitare il raggiungimento di obiettivi spirituali personali. 16. Creare e/o mantenere un ambiente terapeutico. 17. Facilitare la consapevolezza di sé come individuo con bisogni variabili di tipo fisico, emotivo e di sviluppo. 18. Accettare gli obiettivi ottimali possibili, alla luce dei limiti fisici ed emotivi. 19. Utilizzare le risorse della comunità come aiuto per risolvere i problemi derivanti dalla malattia. 20. Comprendere il ruolo dei fattori sociali come determinanti la malattia. L'adozione del problem solving come metodo clinico propone uno schema di procedimento per fasi: - Identificazione del problema e la sua analisi - Selezione di interventi infermieristici specifici - Valutazione attraverso criteri e indicatori di misura scientificamente validati. **[Dorothea Orem]** La condizione che spinge una persona o un suo familiare a richiedere l'intervento dell'infermiere è rappresentata da un deficit della cura di sé, cioè di quelle pratiche quotidiane che gli individui compiono autonomamente al fine di conservare la vita, la salute e il benessere. Sviluppa una teoria generale del nursing, rappresentata dall'insieme integrato di tre teorie specifiche: - Teoria della cura di sé (theory of self-care), specifica che la funzione del self-care è contribuire all'integrità strutturale, al funzionamento e allo sviluppo dell'uomo. - Teoria del deficit della cura di sé (theory of self-care deficit), è l'incapacità, totale o parziale, della persona a svolgere le self-care necessarie a far fronte alle esigenze terapeutiche di cura di sé, o a farvi fronte in maniera continuativa, a causa di limitazioni, mancanza di conoscenze, mezzi o altre risorse. Vi sono fattori interni o esterni che influenzano la capacità degli individui di impegnarsi direttamente nella cura di sé: - - - - - - - - - Teoria dei sistemi infermieristici (theory of nursing systems), considera gli stessi sistemi come sistemi che si autorganizzano e si costituiscono nell'ambito del rapporto infermiere-assistito, i quali rappresentano gli elementi concreti del sistema. Distingue questi sistemi in tre forme: - - - **[Nancy Roper]** Il suo modello di assistenza infermieristica è rappresentato da cinque componenti: - Elenco delle attività del vivere - Concetto di durata del vivere - Rappresentazione del continuum dipendenza-indipendenza - Descrizione dei fattori di influenzamento delle attività del vivere - Concetto di personalizzazione dell'assistenza infermieristica. L'assistenza infermieristica è rivolta alla persona che svolge le attività di vita, quindi anche alla persona sana e non solo al malato. La malattia non è che un solo episodio della vita, ed il ruolo dell'infermiere non si può perciò esaurire nei momenti di malattia. Le «attività del vivere» - Mantenere un ambiente sicuro - Comunicare - Respirare - Mangiare e Bere - Eliminare - Pulirsi e Vestirsi - Controllare la temperatura corporea - Mobilizzarsi - Lavorare e occupare il tempo libero - Esprimere la sessualità - Dormire - Morire **[Hildegard Peplau]** L'idea centrale del suo pensiero era che lo stato di salute negli assistiti psichiatrici sarebbe potuto essere migliorato, se si fosse trovato un modo più efficace di comunicare con loro. Ha dimostrato che lo sviluppo di una relazione interpersonale efficace con le persone affette da malattia mentale rende il loro trattamento più efficace. Sviluppò la teoria della relazione interpersonale, che si focalizza sulla relazione che un infermiere instaura con l'assistito. La qualità di questa relazione dipende dal livello di competenza dell'infermiere e dai valori che esprime per mezzo di essa, condizionando la salute mentale delle persone. **[Callista Roy]** Il modello di adattamento è finalizzato alla sopravvivenza, alla crescita, alla riproduzione e al controllo della situazione. La natura degli stimoli che richiedono l'adattamento , ne identifica tre tipologie: - stimoli focali, raggiungono direttamente la persona e costituiscono l'evento che la induce a cercare l'adattamento - stimoli contestuali, quelli presenti in una situazione e contribuiscono a determinare l'effetto dello stimolo focale - stimoli residui, fattori ambientali interni o esterni alla persona, il cui effetto nella situazione sono ancora poco chiari. L'assistenza infermieristica si occupa della persona in quanto essere umano in adattamento agli stimoli presenti nell'ambiente e in rapporto alla sua particolare situazione sul continuum salute-malattia. **[Madeleine Leininger]** Fondatrice dell'infermieristica transculturale. Si focalizza sull'assistenza infermieristica come competenza culturale utilizzando la conoscenza delle culture e dell'assistenza infermieristica per fornire assistenza culturalmente appropriata e responsabile. Il suo approccio all'assistenza infermieristica deriva dalla sua esperienza di lavoro a contatto con bambini di culture diverse, di cui si era presa cura in un ospedale psichiatrico. Condusse una ricerca per testare la sua ipotesi, che risultò confermata, e quindi sviluppò la sua teoria che comprende tutti gli elementi del metaparadigma. **[Marisa Cantarelli]** Nel 1987 presenta il Modello delle prestazioni infermieristiche. «Bisogno di assistenza infermieristica», definito come la necessità, l'esigenza da parte dell'uomo di ricevere assistenza infermieristica qualora si verifichino particolari condizioni fisiche o psichiche che lo richiedano. A questo bisogno corrisponde un'azione compensatoria di assistenza infermieristica, che può essere sviluppata dall'infermiere in quanto professionista dotato di una competenza tecnica specifica e guidata da un ideale di servizio. L'azione compensatoria viene definita da un insieme di prestazioni infermieristiche. Le prestazioni infermieristiche sono un sistema di decisioni tecnico-gestionali, costituito da un insieme di azioni fisiche, verbali, mentali, pianificato autonomamente dall'infermiere per rispondere ad un bisogno specifico di aiuto espresso dall'assistito. Atti, azioni, prestazioni infermieristiche costituiscono la progressione dell'agire infermieristico. Gli atti sono parte di un'azione, più azioni costituiscono una prestazione. II bisogni di assistenza infermieristica individuati sono undici: - Bisogno di respirazione - Bisogno della funzione cardiocircolatoria - Bisogno di alimentazione e idratazione - Bisogno di un ambiente sicuro - Bisogno di eliminazione urinaria ed intestinale - Bisogno di igiene - Bisogno di interazione nella comunicazione - Bisogno di movimento - Bisogno di procedure terapeutiche - Bisogno di riposo e sonno - Bisogno di procedure diagnostiche I bisogni di assistenza infermieristica sono considerati dal riconoscimento delle loro dimensioni: fisiologica, psicologica e socioculturale. La prestazione infermieristica rappresenta il risultato conseguito mediante lo svolgimento di un complesso di azioni fra loro coordinate per risolvere un bisogno specifico manifestatosi in un malato. L'assistenza erogata per prestazioni rappresenta il passaggio da un'assistenza semplice ed esecutiva, ad un'assistenza complessa e professionale.

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