Metodologia di Diagnosi Infermieristica PDF

Summary

Questo documento esplora il processo di diagnosi infermieristica, delineando le fasi di raccolta e interpretazione dei dati per valutare accuratamente la salute del paziente. Vengono esaminati i metodi per l'identificazione dei problemi e la definizione di priorità, offrendo una base solida per la pratica infermieristica.

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Cos’è il processo diagnostico? Il processo diagnostico è un processo cognitivo usato per analizzare e interpretare i dati: > con lo scopo di creare una diagnosi infermieristica La diagnosi infermieristica La diagnosi infermieristica è il risultato di un ragionamento clinico: > l'infermiere analizza...

Cos’è il processo diagnostico? Il processo diagnostico è un processo cognitivo usato per analizzare e interpretare i dati: > con lo scopo di creare una diagnosi infermieristica La diagnosi infermieristica La diagnosi infermieristica è il risultato di un ragionamento clinico: > l'infermiere analizza i dati del paziente e usando un linguaggio tecnico formula un'affermazione precisa sul suo stato di salute. Percorso Storico delle Diagnosi Infermieristiche Alcuni punti salienti includono: Anni '20: Nel 1926, Harmer capì l'importanza di documentare i problemi affrontati dagli infermieri, suggerendo che l'assistenza infermieristica è diversa da quella medico. 1973: Durante la prima conferenza nazionale, è stata creata una lista provvisoria di circa 80 diagnosi. Per farlo, è stato usato un metodo "induttivo e retrospettivo": semplicemente, si è chiesto agli infermieri di ricordare i problemi più comuni che avevano riscontrato nei loro pazienti. 1982: Viene fondata la North American Nursing Diagnosis Association (NANDA).n l'obiettivo di dare rigore scientifico alle diagnosi infermieristiche. Oggi: NANDA-I (North American Nursing Diagnosis Association - International) è oggi l'organizzazione leader a livello mondiale per la classificazione delle diagnosi infermieristiche. > NANDA-I pubblica un manuale annuale che contiene un elenco completo delle diagnosi infermieristiche approvate, con definizioni, fattori correlati e caratteristiche definite. Lo scopo delle diagnosi infermieristiche: → Aiutano gli infermieri a usare un linguaggio tecnico-scientifico e a documentare meglio il loro lavoro. → Facilitano il legame tra intervento infermieristico e risultati positivi →Facilitano il calcolo dei costi dell’assistenza infermieristica. Analisi ed interpretazione dei dati: fase 1: identificare i segni rilevanti (attraverso il modello teorico) L'infermiere cerca i segni e sintomi più rilevanti, basandosi su ciò che ha studiato e imparato (modello teorico). Questo significa capire quali sono i segnali che indicano un problema. Fase 2: aggregare i segni e identificare i dati mancanti >L'infermiere mette in ordine i dati raccolti in modo logico, per avere un quadro chiaro della situazione. >verifica se i valori dei parametri vitali (pressione, temperatura, ecc.) rientrano nei limiti normali. > se mancano informazioni cerca di ottenerle Fase 3: trarre conclusione sullo stato di salute > L'infermiere cerca di capire cosa sta succedendo al paziente, formula diverse ipotesi per spiegare i segni e i sintomi. > Individua anche le risorse del paziente, cioè i suoi punti di forza. Fase 4: determinare le cause e classificale L'infermiere cerca di capire le cause del problema e classifica la situazione in base a quanto ha scoperto. Convalida delle Ipotesi Diagnostiche: Un Passaggio Fondamentale Dopo aver analizzato i dati e formulato delle possibili diagnosi (le ipotesi), è fondamentale verificare se queste ipotesi sono corrette. - Questo processo di verifica si chiama “convalida”. È come controllare se le nostre intuizioni sono giuste. Verifica delle Ipotesi: Come Facciamo? Parliamo con il paziente e con chi si prende cura di lui Controlliamo le "liste" delle diagnosi infermieristiche Usiamo libri o database che elencano le diagnosi infermieristiche riconosciute. Cosa Facciamo Dopo la Verifica? Enunciamo la Diagnosi: Scriviamo in modo formale e chiaro qual è il problema. Stabiliamo le Priorità: Decidiamo quali sono i problemi più urgenti da affrontare subito. Infine Registriamo i Dati: Scriviamo tutto nel piano di assistenza del paziente. Questo aiuta tutti gli infermieri a sapere cosa sta succedendo e cosa bisogna fare. Il processo diagnostico è un percorso che l'infermiere intraprende per arrivare a una diagnosi accurata e pertinente. Questo processo può essere suddiviso in diverse fasi: 1. Raccolta Dati (Accertamento): Questa fase consiste nella raccolta di informazioni sullo stato di salute della persona. Le informazioni possono provenire da diverse fonti, tra cui: Intervista: Parlare direttamente con la persona per comprendere la sua storia, i suoi sintomi e le sue preoccupazioni. Esame Fisico: Valutare i segni vitali, auscultare i polmoni, palpare l'addome, ecc. Documentazione: Esaminare la cartella clinica, i risultati degli esami di laboratorio e le consulenze specialistiche. Famiglia e Caregiver: Ottenere informazioni da familiari o persone che si prendono cura della persona. 2. Analisi e Interpretazione: Questa fase consiste nell'analizzare i dati raccolti e interpretarli alla luce delle conoscenze scientifiche e dell'esperienza clinica. L'infermiere cerca di identificare modelli, incongruenze e segni rilevanti che possono indicare un problema di salute. 3. Formulazione della Diagnosi: Questa fase consiste nello scrivere un'affermazione chiara e precisa sullo stato di salute della persona, utilizzando un linguaggio standardizzato. La diagnosi dovrebbe includere: Etichetta Diagnostica: Il nome standardizzato della diagnosi (es. "Dolore acuto"). Fattori Correlati: Le cause o i fattori che contribuiscono al problema (es. "Dolore acuto correlato a trauma tissutale"). Caratteristiche Definite: I segni e i sintomi che confermano la presenza del problema (es. "Dolore acuto caratterizzato da verbalizzazione del dolore, guarding, aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa"). Durante tutto il processo diagnostico, l'infermiere deve tenere a mente gli obiettivi di salute della persona, gli interventi che possono essere messi in atto per aiutarla a raggiungere tali obiettivi e come valutare l'efficacia di tali interventi. Caso Clinico: Il Signor Mastroianni - Un Esempio Pratico Il caso del Signor Mastroianni illustra come applicare il processo diagnostico nella pratica clinica. Attraverso l'analisi dei dati (difficoltà respiratorie, stipsi, confusione), l'infermiere può formulare diagnosi infermieristiche come "Compromissione degli scambi gassosi", "Stipsi" e "Confusione mentale acuta". Modello Bifocale di Carpenito: Due lenti per vedere il paziente > Basato sui modelli di Gordon > serve a definire le responsabilità dell’infermiere nella cura del paziente per quanto riguarda le diagnosi e i problemi collaborativi Secondo il modello bifocale di Carpenito l’infermiere agisce come: Prescrittore: l’infermiere si concentra sui problemi di salute del paziente che può affrontare in autonomia, senza l’intervento del medico Collaboratore: L'infermiere collabora con i suoi colleghi Ambiti in cui l’infermiere può intervenire autonomamente: Fisiopatologiche (ustioni, personalità bordeline) Correlate a trattamenti (dialisi, catetere) Personali (avvicinamento alla morte) Ambientali (luoghi di lavoro a rischio) Legate a fasi della vita (invecchiamento, bullismo) I problemi collaborativi > L'infermiere svolge un ruolo fondamentale nella cura del paziente, ma non tutti gli interventi sono uguali. > Alcuni possono essere gestiti in autonomia, altri richiedono la collaborazione con altri professionisti sanitari 1. Funzione Dipendente: Seguire le Istruzioni Definizione: È l'esecuzione di interventi prescritti da un medico o da un altro professionista sanitario abilitato. Esempio: La somministrazione di un farmaco prescritto dal medico 2. Funzione Interdipendente : Collaborare con altri professionisti Definizione: Sono problemi di salute che richiedono l'intervento coordinato di più professionisti (infermiere, medico, fisioterapista, ecc.). Esempio: Un paziente con insufficienza cardiaca richiede un piano di trattamento che coinvolge il medico (per la prescrizione dei farmaci), l'infermiere (per la somministrazione dei farmaci e il monitoraggio dei segni vitali) e il fisioterapista (per la riabilitazione). 3. Funzione Autonoma (o Indipendente): Agire in Proprio Definizione: È la capacità dell'infermiere di identificare e gestire autonomamente i problemi di salute che rientrano nel proprio ambito di competenza. Esempio: Un paziente con "Rischio di lesioni da pressione" può essere gestito dall'infermiere attraverso interventi di prevenzione (cura della cute) senza bisogno di una specifica prescrizione medica. Caratteristiche Chiave dei Problemi Collaborativi: Coinvolgimento di più professionisti: La gestione del problema richiede competenze diverse da quelle dell’infermiere (es, medico e altri professionisti sanitari) Responsabilità condivisa: L'infermiere e gli altri professionisti condividono la responsabilità per il raggiungimento degli obiettivi di salute del paziente. Monitoraggio e segnalazione: L'infermiere monitora attentamente il paziente e segnala tempestivamente eventuali cambiamenti o complicanze agli altri membri del team. Implementazione di interventi prescritti: L'infermiere esegue interventi prescritti da altri professionisti (ad esempio, somministra farmaci prescritti dal medico). Esempio: Rischio di Complicanze da Intervento Chirurgico Immaginiamo un paziente che ha subito un intervento chirurgico. L'infermiere ha la responsabilità di: Monitorare attentamente i segni vitali (pressione, frequenza cardiaca, temperatura). Controllare la ferita chirurgica per segni di infezione (arrossamento, gonfiore, secrezioni). Valutare il dolore del paziente. Somministrare i farmaci prescritti dal medico (antidolorifici, antibiotici). Segnalare tempestivamente al medico eventuali anomalie (febbre alta, sanguinamento eccessivo, dolore intenso). In questo caso, l'infermiere non può "risolvere" il rischio di complicanze da solo, ma svolge un ruolo cruciale nel monitorare, segnalare e implementare le indicazioni mediche per prevenire o gestire le complicanze. Linguaggi e tassonomie: la lingua infermieristica I linguaggi standard e le tassonomie servono proprio a questo: a creare un linguaggio comune e condiviso tra gli infermieri. 1. Linguaggi Standardizzati: Cosa sono? Sono sistemi di termini e definizioni che vengono utilizzati per descrivere i fenomeni di salute, gli interventi e gli esiti dell'assistenza infermieristica. In altre parole, sono dei "vocabolari" specifici per l'infermieristica. A cosa servono? Comunicazione: Facilitano la comunicazione tra infermieri, altri professionisti sanitari e i pazienti. Documentazione: Permettono di documentare l'assistenza in modo chiaro, preciso e confrontabile. Ricerca: Rendono possibile raccogliere dati standardizzati per studiare l'efficacia degli interventi infermieristici. Qualità: Contribuiscono a migliorare la qualità dell'assistenza, fornendo un quadro di riferimento per la valutazione e il miglioramento continuo. 2. Le tassonomie Sono un modo di classificare e studiare le informazioni complesse lo scopo è fornire criteri e vocabolario infermieristico Dei termini creati sono: NANDA, NICO, NOC, PES, ICNP I componenti delle diagnosi Nanda Le diagnosi NANDA-I contribuiscono a sviluppare un linguaggio tecnico-scientifico, facilitano la comunicazione tra professionisti Sono strutturate così: titolo: chiaro e conciso che descriva lo stato di salute della persona definizione: che spiega il significato del titolo Caratteristiche definite: Un elenco di segni e sintomi, sono dati soggettivi e reali fattori correlati: sono le cause o i fattori che contribuiscono allo sviluppo del problema identificato nella diagnosi infermieristica. Aiutano a capire perché il problema si è verificato Scelta del Titolo Diagnostico: Trovare l'Etichetta Giusta Il titolo diagnostico è il nome che diamo al problema di salute che abbiamo identificato nel paziente. > È una parte fondamentale della diagnosi infermieristica, perché serve a comunicare in modo chiaro qual è il problema principale. Come Scegliere il Titolo Giusto? 1. Prima di tutto si parte dai segni e sintomi e si raggruppano in base al Metodo Teorico (analisi dei dati) 2. Confronto con le Liste: In seguito si consultano le liste delle diagnosi infermieristiche (come quelle di NANDA-I) 3. Si ipotizza una diagnosi 4. Verifica: Ora occorre assicurarsi che la definizione della diagnosi (presente nella lista) corrisponda alla situazione del paziente. 5. Infine si sceglie il titolo diagnostico corretto I tipi di diagnosi: Le diagnosi infermieristiche si dividono in diverse categorie, ciascuna con uno scopo specifico nell'assistenza al paziente. REALE: descrive un problema problema già esistente al momento dell’accertamento Lo vediamo dai segni e sintomi. Esempio: "Difficoltà a vestirsi" (il paziente non riesce a vestirsi da solo). DI RISCHIO: Il problema non c'è ancora, ma potrebbe svilupparsi. Ci sono cose che fanno aumentare il rischio. Esempio: "Rischio di cadute" (il paziente è anziano e ha problemi di equilibrio). POSSIBILE:Non siamo sicuri se il problema c'è o no perché non ci sono abbastanza dati BENESSERE: La persona sta bene, ma vuole migliorare la sua salute. Esempio: "Volontà di prendersi più cura della propria salute". A SINDROME: è l’unione di varie diagnosi infermieristiche, un insieme di problemi che vanno affrontati insieme. Esempio: "Sindrome dell'anziano fragile" (un mix di problemi come debolezza, rischio di cadute) Stabilire le priorità Dopo aver identificato le diagnosi infermieristiche (cioè i problemi di salute del paziente), è fondamentale stabilire un ordine di priorità. Questo significa decidere quali problemi devono essere affrontati prima degli altri. Come Stabilire le Priorità? le priorità vanno stabilite in base a: Elevata priorità: I problemi che mettono a rischio la vita del paziente hanno la priorità più alta. Media priorità: Problemi che richiedono un intervento immediato per evitare conseguenze negative. Bassa priorità: problemi che possono essere risolti facilmente e senza conseguenze (

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