LEZIONE 2 - ESAME OBIETTIVO GENERALE - SEMEIOTICA MEDICA DEI PICCOLI ANIMALI PDF
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Summary
This document provides an overview of the general objective examination (EOG) in small animals. It details a series of steps and points to consider when assessing a small animal patient. The document is intended for use in a veterinary context.
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08/02/2023 – Lezione 2 – Semeiotica dei piccoli animali – Prof. Faverzani Sbobinatore: Marvasi Revisore: Tosetti ESAME OBIETTIVO GENERALE (EOG) Nella lezione precedente è stato trattata l’anamnesi, che corrisponde alla fase in cui vengono raccolte le informazioni pe...
08/02/2023 – Lezione 2 – Semeiotica dei piccoli animali – Prof. Faverzani Sbobinatore: Marvasi Revisore: Tosetti ESAME OBIETTIVO GENERALE (EOG) Nella lezione precedente è stato trattata l’anamnesi, che corrisponde alla fase in cui vengono raccolte le informazioni per poter approcciare correttamente un caso clinico. Nella lezione di oggi si affronterà la “se- meiotica vera e propria” (→ fondamentale per le esercitazioni). Nella prima parte del corso verranno trattate anche le informazioni generali di cavallo e bovino dal prof Faverzani, tali informazioni verranno poi integrate nei moduli dedicati. Una volta arrivato l’animale in ambulatorio (o eventualmente del veterinario nella struttura/nell’alleva- mento), si procede con la raccolta delle informazioni di base (segnalamento e anamnesi). Successivamente, il veterinario può approcciarsi all’animale. In passato, l’approccio seguiva il metodo Messieri-Moretti (primo libro di semeiotica medica), che prevedeva le seguenti fasi: Segnalamento; Anamnesi; Esame obiettivo generale: costituito da 11 punti fissi ripetitivi, sulla base dei quali si identificano organi e apparati che possono presentare alterazioni; Esame obiettivo particolare degli organi/apparati di cui si erano rilevate alterazioni durante l’EOG. Nella medicina moderna, l’approccio è stato cambiato, in quanto l’impostazione Messieri-Moretti può por- tare a una settorializzazione della visita clinica, con il rischio di perdere l’orientamento. Attualmente, infatti, viene sempre eseguito l’esame obiettivo generale, ma lo si approccia nell’ambito della visita clinica completa. Infatti, il primo punto che un veterinario deve tenere a mente è che: “gli animali si visitano sempre dalla punta del naso alla punta della coda”. L’esame obiettivo generale è, quindi, un elenco di punti fondamentali (che devono SEMPRE essere ricor- dati!), che consentono di valutare nel complesso le ripercussioni della malattia sullo stato dell’animale. Sono riportati in un ordine logico: si parte dalle informazioni per cui è sufficiente osservare l’animale (punti 1-4 in elenco), si passa alle misurazioni dei segni vitali (punto 5 in elenco) e successivamente si trattano i punti che prevedono l’applicazione di diverse manualità (punti 6-9 in elenco). Tali punti devono essere conosciuti perfettamente per poter descrivere al meglio le condizioni dell’animale in osservazione. I punti che compongono l’EOG sono i seguenti: 1. Stato mentale e comportamento: lo si osserva appena l’animale entra in ambulatorio; 2. Atteggiamenti, segni particolari e facies; 3. Costituzione e sviluppo scheletrico → Attenzione: non bisogna confondere il punto 3 con il punto 4! È importante comprendere se un soggetto di una determinata razza ha una taglia e uno sviluppo corpo- reo coerente con gli standard di razza (tale discorso è più difficilmente applicabile ai meticci). Ad esem- pio, un pastore tedesco alto 30 cm, deve far pensare a eventuali problemi di sviluppo; un maltese di 1 anno grande come un cucciolo di 4 mesi, deve anch’esso far ipotizzare problemi di sviluppo. Inoltre, si devono rilevare malformazioni evidenti, come la focomelia (animale che nasce senza un arto anteriore/posteriore) o variabili, non concesse dagli standard di razza. Ad esempio, un Border Collie senza coda è una variabile non concessa dagli standard di razza, mentre l’assenza di coda dell’Australian Shepard è considerata una variabile possibile; 4. Stato di nutrizione, peso, tonicità e trofismo muscolare; 5. Segni vitali (temperatura, polso e respiro) → Il testo Messieri-Moretti fa riferimento solo alla fre- quenza del polso e alla frequenza del respiro, demandando la valutazione degli apparati cardiovascolare e respiratorio a un’eventuale fase successiva dell’esame obiettivo particolare. Invece, nella medicina moderna, non viene ad esempio valutata unicamente la frequenza respiratoria, ma anche tutti gli altri elementi che caratterizzano il respiro; 6. Mucose (colore delle mucose); 7. Cute, sottocute e stato di idratazione; 8. Linfonodi esplorabili; 9. Funzioni organiche generali e benessere animale → verrà trattato successivamente. 1 08/02/2023 – Lezione 2 – Semeiotica dei piccoli animali – Prof. Faverzani Sbobinatore: Marvasi Revisore: Tosetti *Dal punto 6 al punto 9 diventa, quindi, necessario toccarle l’animale! Ricapitolando, la visita inizia al primo contatto con l’animale o con l’ambiente in cui si trova. A questo punto, risulta fondamentale osservare: Il rapporto con il proprietario/conduttore; Come si comporta l’animale in un ambiente estraneo → Tale punto è estremamente variabile: ten- denzialmente per un gatto è tutto estraneo; contrariamente, un cane adeguatamente socializzato si mostrerà sicuramente curioso, ma non manifesterà grande paura a causa del nuovo ambiente; Le condizioni generali dell’animale, come si muove, presenza di atteggiamenti, segni particolari e fa- cies. Premesse fondamentali: Applicare metodi di contenimento adeguati; Servirsi di operatori capaci, né inesperti, né troppo sicuri di sé → Tale punto è valido soprattutto per i grossi animali; inoltre, essere troppo sicuri di sé può comportare una sottovalutazione dei rischi; Non visitare un animale in uno spazio troppo angusto o in prossimità di un muro (grossi animali); Non dare le spalle alla testa degli animali; Non mettere i piedi in prossimità degli zoccoli o al di sotto dell’animale (grossi animali); Porre sempre attenzione ai movimenti dell’animale, anche quando si sta eseguendo qualche manovra clinica; Contenere la coda durante l’esplorazione rettale; Non intraprendere procedure cliniche dolorose senza adeguata sedazione e/o analgesia; Abbigliamento opportuno; Non sottovalutare mai la possibile reazione di un animale; Predisporre sempre una via di fuga per i veterinari (NON per l’animale); Tali raccomandazioni sono fondamentali per evitare gravi conseguenze e non valgono solo per i grossi ani- mali; infatti, anche il cane più buono al mondo potrebbe sempre mordere. È importantissimo controllare SEMPRE la bocca. In base all’indole può essere sufficiente che il proprietario tenga la testa dell’animale (tale metodo è sicuro solo se si conosce l’animale e la serietà del proprietario), mentre in altri casi è opportuno utilizzare la muse- ruola o le mascherine (per i gatti). Tale discorso è ancor più valido per i gatti! In generale, il veterinario deve essere più al sicuro possibile; con l’esperienza, si impara a comprendere l’in- dole dell’animale e a decidere quando è necessaria o meno una museruola. STATO DEL SENSORIO Si suddivide in: Stato mentale: - Definisce lo stato di veglia o allerta; - È indipendente dalle stimolazioni esterne: ciò significa che un cane è cosciente a prescindere dal fatto che venga toccato o portato in ambulatorio. Comportamento: Definisce la capacità di rapportarsi adeguatamente all’ambiente circostante. Tale de- finizione è “un po’ ambigua”, per comprenderla al meglio si riporta un esempio. Se si lascia libero un cane in uno spazio nuovo, possono verificarsi diverse situazioni: - L’animale va ad esplorare, per cui è curioso; - L’animale si mette in un angolo con la schiena contro il muro e comincia a ringhiare. Potrebbe essere un cane che non ha avuto adeguate esperienze, come un cucciolo isolato dal mondo per tutta la sua fase di sviluppo. Il comportamento consente, dunque, di individuare eventuali problemi neurologici e/o comportamentali. Entrambi i comportamenti sono normali (anche il secondo NON è patologico) e consentono di farsi un’idea dell’indole dell’animale che si sta osservando. È, quindi, importante ricordare la variabilità fisiologica e re- lativa alla specie, alla razza, all’età e alle esperienze di vita individuale dell’animale. La valutazione del 2 08/02/2023 – Lezione 2 – Semeiotica dei piccoli animali – Prof. Faverzani Sbobinatore: Marvasi Revisore: Tosetti comportamento deve essere sempre confrontata con il contributo del proprietario per valutare l’insorgere di differenze rispetto al passato. Perché è più facile essere morsi da un cane piccolo piuttosto che un cane grande? (precisazione: tale domanda NON implica che non si possa essere morsi da un cane grosso). Per rispondere alla domanda bisogna chiedersi “chi prende un cane di piccola taglia e perché lo prende?”. Normalmente, sono proprietari che tendono a porre l’animale sotto una campana di vetro (esempio: lo tiene solo in casa, lo porta in giro nel passeggino); tale condizione impedisce all’animale di fare esperienze e socia- lizzare. Conseguentemente, l’animale ha più paura e per questo motivo tenderà di più all’aggressività, anche senza una reale minaccia. Tale ragionamento è applicabile anche a un cane di grossa taglia, che vive in un giardino isolato senza altri cani e che non esce mai. Per questo motivo l’anamnesi è fondamentale: si deve chiedere come/dove vive il cane, che tipo di vita ha fatto, che educazione ha ricevuto, dove/quando è stato preso, che socializzazioni ha fatto, se viene portato normalmente in giro o se vive esclusivamente in un giardino, se incontra altri cani o se è mai stato a contatto con bambini da cucciolo ecc. Attualmente, molti cani vengono importati dal Sud Italia: relativamente a questi cani, si hanno poche cono- scenze e la maggior parte manifesta diversi problemi. È importante sottolineare come non bisogna preoccu- parsi solo della salute fisica dell’animale (spesso molti sono affetti da Leishmania), ma soprattutto del fatto che non hanno mai avuto alcun tipo di socializzazione. Inoltre, l’importazione di cani dal Sud Italia rappre- senta un problema di sanità pubblica, legato alla lotta al randagismo. [n.d.r. il prof ha specificato che a lezione si limiterà a elencare le informazioni e le definizioni fondamentali; tale materiale dovrà poi essere approfondito dallo studente con lo studio (in quanto le ore di lezione non sono sufficienti)] Alterazione dello stato mentale Depressione: caratterizzata da animale sveglio, ma iporeattivo agli stimoli circostanti; Stupore: l’animale non interagisce con l’ambiente circostante, tende a dormire ma può essere destato da stimoli di forte intensità (leggermente più grave della depressione); Coma: l’animale non è cosciente e non viene destato nemmeno da stimolazioni dolorose. È una situa- zione in cui permangono riflessi spinali (e ovviamente l’animale respira e il cuore batte), ma non le risposte coscienti; Delirio: è il segno opposto alla depressione, in quanto è rappresentato da un’eccitazione del sensorio. L’eccitazione del sensorio può essere anche conseguenza di patologie, che possono portare a stati di stupore/coma. È considerata a metà strada tra alterazioni dello stato mentale e del comportamento e l’animale può non rispondere agli stimoli (ma è sveglio, vigile ed agitato) o, al contrario, rispondere in maniera esage- rata o inappropriata. 3 08/02/2023 – Lezione 2 – Semeiotica dei piccoli animali – Prof. Faverzani Sbobinatore: Marvasi Revisore: Tosetti L’immagine 1 mostra una modificazione della Scala di Glasgow: Consente di valutare lo stato del SNC attraverso reperti oggettivi, ovvero: funzione motoria (esem- pio: andatura e riflessi spinali, pre- senza di emi-tetraparesi, decubito con rigidità estensoria), riflessi del tronco cerebrale e stato di co- scienza; Questo score consente di classifi- care l’animale in base all’iniziale stato neurologico, permettendo inoltre di stimare la prognosi a breve termine del paziente; Ad ogni reperto oggettivo viene at- tribuito un punteggio, i quali ven- gono sommati fra di loro: - Se il valore finale ≤ 11 all’am- missione, la scala mostra l’84% di sensibilità e il 73% di specificità nel predire la morte del paziente; Immagine 1 - Se il punteggio > di 15 è stato correlato nel 100% dei casi con sopravvivenza. [n.d.r. La scala NON è da conoscere a memoria!] Alterazioni del comportamento 1. Disorientamento: è l’incapacità a porsi in relazione con l’ambiente; 2. Compulsione: è la tendenza a ripetere gesti stereotipati, immotivati. Attenzione a non confondere un’al- terazione comportamentale con un’alterazione neurologica: Un cane con una sindrome vestibolare tenderà a girare sempre dallo stesso lato. Non si tratta di un comportamento stereotipato, è un disturbo vestibolare/neurologico; Un cane che gira intorno alla stanza senza meta o che poggia la testa contro il muro e continua a spingere mostra un atteggiamento di compulsione; 3. Perdita dei comportamenti appresi: un esempio è il cane che si mette a mordere improvvisamente, quando è sempre stato buonissimo; 4. Risposte inappropriate all’ambiente circostante: si manifestano come: - Ipereccitabilità - Paura - Iperaggressività L’atteggiamento del cane può dipendere da diversi fattori, come disturbi della vista, neurologici ecc. che poi il veterinario dovrà interpretare; 5. Crisi convulsiva: è espressione della massiva eccitazione del sistema corticale, definibile come parziale o completa. Le crisi convulsive hanno sempre alcuni caratteri comuni, ad esempio: perdita del controllo degli sfinteri, perdita del controllo della stazione quadrupedale, mioclonie (contrazioni muscolari invo- lontarie), animale non cosciente (non risponde ad alcun tipo di stimolo) pur avendo gli occhi aperti ecc. 4 08/02/2023 – Lezione 2 – Semeiotica dei piccoli animali – Prof. Faverzani Sbobinatore: Marvasi Revisore: Tosetti Algoritmo stupore e coma Immagine 2 L’immagine 2 mostra l’algoritmo stupore e coma: si ha un soggetto con stato di stupore e coma; raccolta l’anamnesi ed effettuati l’esame fisico e neurologico, si presenta un bivio: l’animale ha subito o non ha subito un trauma? Se non ha subito un trauma, l’origine è verosimilmente di tipo organico-metabolica, motivo per cui come primo passo devono essere formati l’emogramma, il profilo biochimico e l’analisi delle urine al fine di com- prendere quali organi non funzionano correttamente. In base ai risultati: Se sono anormali, si è davanti a una malattia metabolica e saranno necessarie ulteriori indagini per arrivare alla diagnosi e – se possibile – di curarla e correggerla. Se sono normali (non vi è quindi un’alterazione del fegato, della milza, dei reni), verosimilmente si tratta di un problema neurologico, la cui eziologia può essere: - Intracranica → patologie focali, multifocali o diffuse (esempi: masse intracraniche, metastasi in- tracraniche, meningiti, …), che richiedono un percorso diagnostico che prevede TC, RM e analisi del liquido cefalorachidiano. - Extracraniche → disturbi metabolici (ipotiroidismo, encefalopatia epatica). L’algoritmo non deve essere conosciuto a memoria. Bisogna comprendere la logica alla base dell’algoritmo stesso al fine di poter effettuare correttamente un ragionamento clinico, che permetta di scegliere le tecni- che diagnostiche più adeguate ad arrivare alla diagnosi. Per poter formulare una diagnosi, la semeiotica deve essere integrata con le informazioni derivate dalla patologia generale, patologia medica, patologica chirur- gica e anatomia patologica. 5 08/02/2023 – Lezione 2 – Semeiotica dei piccoli animali – Prof. Faverzani Sbobinatore: Marvasi Revisore: Tosetti Facies Le facies sono espressioni o aspetti della testa e del muso associabili a condizioni particolari; ad esempio: - Facies ippopotamica (immagine 3) comporta edema delle palpebre, labbra e guance. È il tipico aspetto di un animale punto da una vespa/calabrone o in corso di reazione allergica a seguito di una vaccinazione; - Facies rabida: il seguente link “https://doctorvet- blog.wordpress.com/ 2016/07/18/malattie-rabbia/” porta a un sito, che permette di osservare le varie espressioni che possono avere i cani in corso di rab- bia. La rabbia non deve mai essere sottovaluta; infatti, sebbene l’Italia sia esente dalla rabbia da molti anni, recenti situazioni legate alla guerra in Ucraina hanno Immagine 3 determinato una sorta di liberalizzazione per l’impor- tazione di animali (dall’Ucraina), senza seguire il normale percorso per un’introduzione sicura di cani/gatti in Italia dall’estero. Inoltre, non tutte le persone seguono correttamente le leggi: i cani arri- vano, non vengono correttamente segnalati all’ATS e conseguentemente non vengono visitati ed even- tualmente vaccinati contro la rabbia. Il cane è, quindi, sconosciuto ed è potenzialmente un portatore di rabbia; - Facies leonina o tragica: ritenzione locale di liquidi con mixedema (ipotiroidismo); - Facies dolorifica o algica: comporta sguardo fisso, bruxismo (= sfregamento delle due tavole dentarie), labbra stirate; - Facies preagonica: comporta palpebre socchiuse, enoftalmo, guance scavate, soffio labiale espiratorio; - Facies da rinoceronte: comporta edema del piano naso-labiale e del muso; non si vede praticamente mai. Segni di dolore del cane È fondamentale riconoscere i segni di dolore, prima di mettere le mani addosso a un animale! Inoltre, bisogna essere in grado di comprendere se, eseguendo una manualità, si evoca dolore all’animale. I segni di dolore sono i seguenti: 1. Zoppia; 2. Leccarsi insistentemente in un punto; 3. Guaire o piangere sommessamente se toccati. È molto raro che un cane/gatto gema; 4. Reazione aggressiva o guaiti nel toccare una precisa parte o nel compiere un determinato movimento; 5. Anoressia (=non mangiare) o fatica a masticare; 6. Emprostotono (c.f.r. Pag. 7) 7. Cifosi o falsa cifosi; 8. Irrigidimento o contrazione addominale alla palpazione. Segni della testa 1. Segno di Lesbouryes: è un’atrofia dei crotafiti (immagine 4: forte evi- denza della cresta occipitale a seguito di ipotrofia/atrofia dei muscoli → toccando l’animale i muscoli diventano duri “come fossero ossa”); 2. Testa a cupola o idrocefalo (immagine 5); 3. Sindrome di Horner: enoftalmo, protrusione della terza palpebra, miosi e ptosi palpebrale → lesioni del ramo del simpatico; 4. Head-tilt 5. Tremori della testa 6. Scuotimenti della testa 7. Rigidità nucale 8. Opistotono (immagine 6): postura caratterizzata da iperestensione Immagine 4 – Segno di Lesbouryes del collo; compare, ad esempio, nella fase terminale del tetano; 6 08/02/2023 – Lezione 2 – Semeiotica dei piccoli animali – Prof. Faverzani Sbobinatore: Marvasi Revisore: Tosetti 9. Emprostotono (immagine 7): segno di grave debolezza neuro-muscolare oppure di un atteggiamento antalgico legato alla presenza di dolore soprattutto nella regione cervicale. Può insorgere, ad esempio, a seguito di patologie legate all’instabilità delle vertebre cervicali (discospondilità, estrusioni discali ecc.), meningiti ecc.; 10. Pleurototono o costotono 11. Facies sardonica (immagine 8): “sardonico” indica il tipico atteggiamento di chi “se ne frega di tutto”, è distaccato e sprezzante: il cane non è così “di carattere”, ma è astratto dall’ambiente circostante a causa di una patologia neurologica. Anche in questo caso, è caratteristico del tetano e comporta una contrattura muscolare di tutto il corpo. Immagine 5 – Idrocefalo Immagine 6 – Opistotono Immagine 7 – Emprostono Immagine 8 – Facies sardonica Nel video 1 (slide 28 di “introduzione – EOG”, video sx in alto) si osserva il comportamento del cane nei con- fronti del cibo: è una risposta inappropriata all’ambiente circostante. In alternativa, dal punto di vista delle alterazioni dello stato mentale, può essere considerato come l’ultima voce del delirio. Infatti, il delirio pre- vede un animale che non risponde agli stimoli o che risponde in maniera esagerata (c.f.r. pag.3). Atteggiamenti legati a tronco, coda e arti 1. Cifosi e falsa cifosi (immagine 9): raramente nel cane è data da una modifica della colonna vertebrale con con- cavità ventrale (come nell’uomo). Non è, quindi, un se- gno, ma è un sintomo legato all’atteggiamento dell’ani- male che tende a diminuire la pressione a livello addo- minale per alleviare il dolore 2. Lordosi: esattamente come la cifosi, raramente è un’al- terazione anatomica vera e propria. Si osservava una volta in gatti alimentati esclusivamente con fegato crudo, che comportava un apporto eccessivo di vita- mina D. L’eccessivo apporto di vitamina D determina un’eccessiva mineralizzazione delle strutture Immagine 9 7 08/02/2023 – Lezione 2 – Semeiotica dei piccoli animali – Prof. Faverzani Sbobinatore: Marvasi Revisore: Tosetti legamentose, che comporta forti fenomeni artrosici e deformità della colonna vertebrale. Fortunata- mente, al giorno d’oggi, è molto raro vedere forme di lordosi dovute a squilibri dietetici (tale discorso è valido anche per la cifosi e la scoliosi). 3. Scoliosi: esattamente come la cifosi, raramente è un’alterazione anatomica vera e propria. 4. Anteropulsione: un esempio è appoggiare la testa contro il muro e spingere. 5. Atteggiamento di preghiera: l’animale abbassa gli arti anteriori e tiene sollevati i posteriori. In base ai casi, l’atteggiamento di preghiera determina una sorta di sollievo ad un dolore generalmente localizzato a livello addominale craniale (es: in caso di pancreatiti, gravi gastriti). 6. Base d’appoggio aumentata: abduzione arti (= l’animale tiene gli arti larghi) per alterazioni dell’equilibrio o incoordinazione, di propriocezioni in fenomeni neurologici (soprattutto in cani anziani), per fame d’aria ecc. 7. Addome retratto: raramente è una reale alterazione anatomica, ma può essere segno di dimagrimento o di dolore. 8. Fame d’aria: testa estesa sul collo e arti divaricati così da permettere la massima espansione della cassa toracica. A questi si aggiungono atteggiamenti di ispirazioni forzata, dovuti a causa ostruttive o costrittive di insufficienza respiratoria. 9. Movimenti di maneggio 10. Plantigradismo (immagine 10): è una postura carat- terizzata da appoggio completo del piede e di tutto il metatarso sulla superficie d’appoggio. Può dipendere da: Alterazioni anatomiche: un esempio è la rottura del tendine, che non permette di mantenere il corretto angolo anatomico; Carenza di potassio: limita la contrattilità musco- lare; Neuropatia diabetica: comporta l’incapacità di mantenere la corretta postura; Immagine 10 Malattie gastrointestinali (diarrea e vomito cro- nici) È importante segnalare tale alterazione appena il proprietario le osserva. Inoltre, nei gatti di razza Bur- mese esiste accidentalmente una forma congenita ereditaria di miopatia ipokaliemica, che interessa ti- picamente i soggetti dai 2 ai 6 mesi di vita. 11. Postura di Schiff-Sherrington (immagine 11): è caratterizzata da estensione spa- stica degli arti anteriori (non coinvol- gente i posteriori!). È caratteristica di gravi lesioni del midollo spinale toracico o lombare-craniale. Questa postura rap- presenta un’eccezione alla regola gene- rale della neurologia, per cui la sintoma- tologia causata da una determinata le- sione si manifesta caudalmente alla le- Immagine 11 – Postura di Schiff - Sherrington sione stessa. Infatti, se si ha una lesione che determina uno spasmo degli arti anteriori, essa è determi- nata dal moto-neurone superiore, in quanto è localizzata in quel tratto di colonna vertebrale craniale al motoneurone superiore degli arti posteriori. In questo caso, la postura di Schiff Sherrington rappresenta un’eccezione in quanto la lesione si manifesta cranialmente. 12. Rigidità da decerebrazione: decubito laterale, alterazione dello stato mentale, opistotono, ipertono di tutti gli arti). 13. Rigidità da decerebellazione: simile alla precedente, ma stato mentale normale e ipertono solo degli arti anteriori, con arti posteriori flessi. 8 08/02/2023 – Lezione 2 – Semeiotica dei piccoli animali – Prof. Faverzani Sbobinatore: Marvasi Revisore: Tosetti 14. Tripode: arti anteriori addotti e posteriori abdotti. 15. Sindrome di Horner (Immagine 12): è una malattia del cane e soprattutto del gatto. Si tratta di un disturbo che interessa il SNS, che è responsabile del restringimento della pupilla. È caratterizzata da miosi, enoftalmo e proci- denza della terza palpebra. Può essere data da lesioni a livello di T1-T3, neuropatie pe- riferiche (neuropatia del trigemino), otite media, danni del bulbo oculare oppure può essere idiopatica. Nel gatto è osservabile anche in soggetti che presentano masse occupanti spazio in torace o a seguito di traumi. Nel video 2 (slide 28 di “Introduzione – EOG”, video dx in alto) si vede come il movimento dell’animale in ambulatorio sia afi- Immagine 12 – Sindrome di Horner nalistico, in quanto non sta esplorando l’ambiente. Potrebbe essere legato a: Problemi di vista: l’animale potrebbe essere cieco per problemi visivi o per problemi a livello neurolo- gico centrale. Ad esempio, in caso di falsa cecità o amaurosi, l’animale ci vede benissimo, ma non ela- bora l’informazione a livello centrale; l’amaurosi si osserva in cuccioli con shunt porto-sistemico conse- guenti a uno stato di encefalopatia epatica (verrà trattato nelle lezioni sull’apparato gastroenterico); Problemi di coscienza: l’animale non si rende conto di dove sia e vaga in maniera completamente in- sensata nello spazio. Nel video 3 (slide 28 di “Introduzione – EOG”, video sx in basso) si osserva un cane che tenta insistentemente di prendersi la coda; tale comportamento può essere: Un’alterazione comportamentale: ha tempistiche più lunghe rispetto all’alterazione neurologica, gene- ralmente “si trascina da molto più tempo”; Un’alterazione neurologica: insorge più o meno rapidamente, ma sempre in un lasso di tempo limitato. Alterazioni della costituzione dello sviluppo scheletrico La costituzione è l’insieme dei caratteri somatici e morfo-funzionali legati al patrimonio genetico e alle condizioni ambientali, nutrizionali e di allevamento. Un soggetto può essere descritto come: Mesomorfo Brachimorfo Dolicomorfo Anacolimorfo A ciò si associa una descrizione anche della testa: Brachicefalo Mesocefalo Dolicocefalo [n.d.r. il prof specifica che dobbiamo già conoscere tutte le caratteristiche di un soggetto mesomorfo, brachi- morfo ecc.] Lo sviluppo scheletrico è da valutare soprattutto in soggetti giovani, in fase di accrescimento. Qual è il tasso di crescita di un bovaro del bernese in una settimana? Fino ai 6 mesi di età, un bovaro del bernese cresce di 3kg alla settimana (più o meno come un alano). Tale informazione è fondamentale da co- noscere per capire se l’animale è nutrito adeguatamente, se presenta problemi metabolici che ne stanno limitando lo sviluppo ecc. Ovviamente, ogni razza ha il tuo tasso di crescita. Non bisogna conoscere tali infor- mazioni a memoria (esiste internet!), ma bisogna controllarle e verificare. Chiaramente – riprendendo l’esempio del bovaro del bernese – una crescita di 2.5 Kg una settimana e di 3.2 Kg la settimana successiva, non costituisce un problema: al veterinario interessa la media dello sviluppo. Se 9 08/02/2023 – Lezione 2 – Semeiotica dei piccoli animali – Prof. Faverzani Sbobinatore: Marvasi Revisore: Tosetti dovesse crescere di 1 kg a settimana, il medico si dovrebbe preoccupare; prima ci si accorge del problema, prima si può intervenire efficacemente. Un esempio di alterazione della costituzione dello sviluppo scheletrico è la malattia della jena (immagine 13). Attual- mente, non si vede quasi più; era legata a un problema di integrazione della vitamina D durante l’ultima fase della gravidanza nelle vacche. È caratterizzata da una marcata ipotrofia del treno posteriore. Nell’immagine 14 è possibile osservare lo spazio all’in- gresso della cavità nasali in funzione della morfologia del Immagine 13 – Malattia della jena cranio. Ad esempio, si osservano le cavità nasali in un bra- chicefalo: all’ingresso sono molto piccole e la dimensione ridotta può essere ulteriormente limitata da alcune alterazioni anatomiche (esempio: stenosi delle narici) e/o dall’eccessivo sviluppo della mucosa, tipica dei brachicefali. Per questo motivo, spesso i brachicefali sono affetti da sindromi respiratorie importanti e inva- lidanti. Immagine 14 L’immagine 15 mostra la scala BCS nel cavallo (verrà trattato dalla professoressa Zucca) e i punti da osservare per valutare la scala morfometrica al fine di indicarne lo stato di nutrizione. Lo stato di nutrizione è valutabile attraverso una scala; ne esistono di diversi tipi - A cinque punti; - A nove punti, più dettagliata e utilizzata. 10 08/02/2023 – Lezione 2 – Semeiotica dei piccoli animali – Prof. Faverzani Sbobinatore: Marvasi Revisore: Tosetti Immagine 15 L’immagine 16 mostra la scala di valutazione a 5 punti per il bovino. Si osserva che: Nella vacca Frisona, la perdita di un punto in BCS equivale ad una perdita di peso di oltre 50 kg; Nella bovina da latte la perdita eguale o superiore a mezzo punto di BCS tra asciutta e V-XII giorno di lattazione indica una riduzione di peso corporeo marcata, spesso associata a chetosi subclinica. Pesare ciascuna bovina in allevamento non è semplice, la valutazione del BCS risulta quindi fondamentale per poter intervenire prontamente in caso di alterazioni (e questo consente di ridurre le eventuali perdite economiche)! Immagine 16 N.B: All’esame NON verranno mai chieste le caratteristiche di un BCS 4/9, ma sicuramente verrà chiesto “quali sono le parti che vengono valutate per determinare lo stato di nutrizione di un animale (bovino, cavallo, cane)?” 11 08/02/2023 – Lezione 2 – Semeiotica dei piccoli animali – Prof. Faverzani Sbobinatore: Marvasi Revisore: Tosetti L’immagine 17 mostra la valutazione del BCS a 5 e a 9 punti nel cane e nel gatto, con indicazione delle carat- teristiche. Ad esempio, al punto 1 corrisponde il mas- simo grado di cachessia, in cui costole, colonna verte- brale, ossa del bacino e tutte le prominenze ossee sono chiaramente visibili all’esame a distanza; mentre il punto 5 corrisponde all’obesità, in cui si ha notevole ec- cesso di tessuto adiposo intorno a torace, colonna ver- tebrale, arti e base della coda, con prominente disten- sione addominale. Immagine 17 Il gatto presenta un indice particolare: FELINE BODY MASS INDEX (immagine 18): 1,5 x (circonferenza torace − distanza rotula_calcagno) %𝑔𝑟𝑎𝑠𝑠𝑜 = 9 Tale indice è stato formula to in quanto nel gatto è complesso stabilire un punteggio preciso, a causa della lassità della cute e delle caratteristiche di razza. L’immagine 19 mostra a sinistra un soggetto con BCS 9/9 e a destra un Immagine 18 soggetto con BCS 1/9. Insieme al BCS, è importante valutare lo stato di tonicità muscolare: MUSCLE CONDITION SCORE (MCS). Si valuta la consistenza della massa muscolare in corrispondenza di: Regione temporale; Regione della scapola: non si deve percepire la spina (o al mas- simo percepirla lievemente in corrispondenza dell’acromion); Regione delle coste; Immagine 19 Regione delle vertebre lombari; Regione dei glutei. 12 08/02/2023 – Lezione 2 – Semeiotica dei piccoli animali – Prof. Faverzani Sbobinatore: Marvasi Revisore: Tosetti L’MCS (immagine 20) si misura in una scala da 4 punti: 1: corrispon de alla normalità 4: corrisponde alla maggior perdita di tono muscolare. SEGNI VITALI E TEMPERATURE L’immagine 21 riporta i segni vitali medi (temperatura, polso, respiro) nelle varie specie con differenze di età e taglia. Non si possono non conoscere! È importantissimo conoscere la norma- lità dei segni vitali e della temperatura. Tali valori, soprattutto nel caso di cane e gatto, possono essere falsati dallo stato di agitazione dell’animale in ambulatorio. È, quindi, impor- tante riconoscere l’indole dell’animale e adeguare il momento scelto per le misurazioni in funzione del soggetto che si deve trattare. Immagine 20 Ad esempio: - Se si ha un animale fortemente spa- ventato/agitato, è inutile ed estre- mamente difficile prendere i para- metri del soggetto. Verranno presi solo quando l’animale si sarà cal- mato; - Se si ha un animale che è stato in sala d’attesa a luglio, senza aria con- dizionata, con 38°C ecc., è inutile misurare la temperatura subito, ma verrà misurata quando l’animale sarà riuscito ad acclimatarsi e la sua frequenza respiratoria sarà dimi- nuita. Perché diminuisce la frequenza re- Immagine 21 spiratoria? Perché il cane non ha una termoregolazione basata sulla sudorazione, ma scambia soprat- tutto attraverso il respiro. Se ha caldo, quindi, tenderà ad aumentare maggiormente la frequenza re- spiratoria. Meccanismi di termoregolazione L’immagine 22 mostra i meccanismi di termoregolazione di ciascuna specie. Si può avere: Normotermia Ipotermia: l’ipotermia può avere diverse cause: 1. Shock; 2. Ipotiroidismo; 3. Sindrome di Addison, 4. Cachessia; 5. Stati preagonici; 6. Avvelenamenti; Immagine 22 7. Freddo; 8. Anestesie prolungate; 9. Risvegli post-chirurgici. L’ipotermia è definita: ▪ Lieve/moderata (32 - 35,5 °C) 13 08/02/2023 – Lezione 2 – Semeiotica dei piccoli animali – Prof. Faverzani Sbobinatore: Marvasi Revisore: Tosetti ▪ Grave (≈ 30°C) ▪ Molto grave (< 28°C) Ipertermia: l’ipertermia può avere diverse cause: 1. Aumento del calore endogeno; 2. Ridotta dispersione di calore; 3. Lesioni del centro termoregolatore. L’ipertermia può essere: ▪ = 41°C: si caratterizza con gravi danni cerebrali; ▪ > 43°C: porta alla morte del soggetto, non si hanno speranze di riportarlo a una condizione di normotermia. 1. Febbre: è diversa dalla condizione di ipertermia. Infatti, la febbre è una sindrome il cui epifenomeno è l’ipertermia (ma NON è solo caratterizzata da aumento della temperatura → NON deve essere confusa con quest’ultimo). Si compone tipicamente di 3 fasi: 1. Ascesa: inizia ad aumentare la temperatura; 2. Fastigio: tempo in cui la temperatura resta stabile al di sopra della norma; 3. Defervescenza: può avvenire per crisi (si ritorna ai valori normali di temperatura improvvisa- mente e in breve tempo) o per lisi (si ritorna ai valori normali di temperatura nell’arco di 1-3 giorni). Esistono inoltre diversi tipi di febbre, che si associano a differenti condizioni patologiche: ▪ Continua: si osservano oscillazioni giornaliere inferiori a 1°C. Sostanzialmente la febbre è stabile, in quanto queste oscillazioni sono assolutamente normali e spesso legate agli stati clinici dell’or- ganismo (esempio: nel cane e nell’uomo è più facile avere la febbre più bassa al mattino e più alta alla sera; nel gatto è il contrario); ▪ Remittente: si osservano variazioni quotidiane di almeno 1°C, ma la temperatura non torna MAI a valori normali (esempi: sepsi, infezione vie respiratorie); ▪ Intermittente: si hanno variazioni quotidiane con periodi in cui la temperatura torna normale (esempio: istoplasmosi, che è, però, molto rara in Italia); ▪ Ondulante: simile alla febbre intermittente, ma si articola su periodi di più giorni, in cui la febbre si alterna a periodi afebbrili nel corso di una o più settimane. Ad esempio, si può avere in caso di malattie subacute/croniche, decorso di un’infezione curata con un’errata terapia antibiotica, in quanto non ha determinato una completa guarigione o ha creato fenomeni di resistenza; ancora, la terapia potrebbe essere stata interrotta troppo precocemente. È fondamentale scegliere i cor- retti esami di laboratorio, come l’antibiogramma, per avere un antibiotico efficace! Inoltre, è meglio somministrare a un cane/gatto un antibiotico per un mese e debellare la patologia ri- spetto a somministrarlo per una sola settimana ma per 12 mesi all’anno, in quanto si aumenta notevolmente il rischio di antibiotico resistenza; ▪ Ricorrente: la febbre dura 3-4 giorni, poi scompare e ritorna dopo un periodo analogo; è molto simile alla febbre ondulante, ma si associa a patologie di tipo non infettivo (esempi: malattie reumatoidi, poliartrite) o all’ uso di antinfiammatori antipiretici long-acting (esempio: il corti- sone, per cui quando l’effetto del cortisone scompare – se la patologia non è stata risolta – la febbre tende a risalire); ▪ Erratica o episodica: episodio febbrile di breve durata (insorge e scompare nell’arco della stessa giornata); è sicuramente la febbre che meno preoccupa il medico, in quanto non richiede alcun tipo di accertamento o terapia (esempi: post somministrazione vaccinale, nel primo giorno post- operatorio di una chirurgia ecc.). Tutte queste informazioni vengono raccolte sempre dall’anamnesi: spesso i proprietari arrivano dal veteri- nario che hanno già messo in atto dei tentativi terapeutici (non sempre sensati), motivo per cui è fondamen- tale sapere se l’animale ha già assunto cortisone, piroxicam ecc. 14 08/02/2023 – Lezione 2 – Semeiotica dei piccoli animali – Prof. Faverzani Sbobinatore: Marvasi Revisore: Tosetti Segni clinici della sindrome della febbre 1. Ottundimento dello stato mentale 2. Tendenza all’isolamento 3. Atteggiamento di “autoauscultazione”, soprattutto per quanto riguarda il bovino o il cavallo (al contrario, trovare un cane “arrotolato a ciambella” può essere normale). 4. Decubito prolungato 5. Tachicardia - Tachipnea 6. Tremori - fascicolazioni muscolari: hanno lo scopo di produrre calore, ma – dal punto di vista prettamente fisiopatologico - perché avvengono? Le prostaglandine determinano una disregolazione del centro ter- moregolatore, che percepisce una temperatura minore rispetto a quella reale e conseguentemente mette in moto tutti i meccanismi a disposizione per aumentare la temperatura, tra cui anche tremori e fascicolazioni muscolari. Questo è il motivo per cui, quando un individuo ha la febbre, in realtà sente freddo, perché il suo centro ipotalamico è mutato. 7. Anoressia - disoressia 8. Ridotta produzione lattea 9. Ridotta motilità intestinale / produzione di urine 10. Orripilazione del pelo 11. Sudorazione Esami collaterali da approcciare in caso di febbre 1. Emocromocitometrico con formula leucocitaria 2. Proteine di fase acuta: esempi possono essere la proteina C-reattiva (++cane), aptoglobina (++gatto), fibrinogeno (++bovino), ecc. 3. Elettroforesi sieroproteica: fornisce informazioni sulla natura del fenomeno, ovvero se questo fenomeno è più probabilmente infettivo o immunitario; ad esempio: Se si ha un aumento delle α e β1 globuline, si avrà probabilmente un fenomeno di tipo infiammato- rio; Se si ha un aumento di β2 e γ globuline, si avrà avrò probabilmente un fenomeno di tipo immunita- rio; In base all’elettroforesi sieroproteica, l’approccio diagnostico (nella scelta degli esami successivi) e tera- peutico cambia radicalmente. 4. Biochimica di base: è un indice dello stato dei reni e del fegato. Infatti, gli enzimi epatici (ALT, AST, ALP) NON definiscono in alcun modo la funzionalità epatica, ma sono indice dello stato in cui si trova il fegato in quel momento. 5. Esami colturali: ottenuti da un lavaggio bronco-alveolare, da un aspirato linfonodale/cavità ascessuale, emocoltura ecc. 6. Test sierologici: normalmente eseguiti per le malattie protozoarie 7. Test immunologici (malattie immunomediate-autoimmuni, ecc.): sono i meno comuni, alcuni esempi sono i test con anticorpi-antinucleari (per il lupus eritematoso) e i test eseguibili su tessuti per malattie auto-immuni. L’immagine 23 mostra l’algoritmo della febbre. 15 08/02/2023 – Lezione 2 – Semeiotica dei piccoli animali – Prof. Faverzani Sbobinatore: Marvasi Revisore: Tosetti Immagine 23 SEGNI VITALI: POLSO In riferimento al polso, si devono valutare tutti i caratteri del polso (NON si valutano solo nell’esame obiettivo particolare): 1. Frequenza (n° pulsazioni/min.): Tachisfigmia (fisiologica - patologica) Bradisfigmia (fisiologica - patologica) 2. Ritmo 3. Ampiezza (grandezza) 4. Celerità 5. Durezza 6. Sincronia 7. Simmetria Il polso deve sempre essere palpato con indice prossimalmente e medio distalmente (normalmente a livello di arterie femorale). Inoltre: Frequenza - Ritmo: dovrebbero riflettere la frequenza ed il ritmo cardiaci. Se si ha una frequenza del polso inferiore a quella cardiaca, si parla di deficit di polso (F cardiaca > F sfigmica). Il deficit di polso indica la presenza di contrazioni ventricolari premature (extrasistoli) non efficaci emodinamicamente e che conseguentemente non determinano un sollevamento efficace del polso; Ampiezza: indica il volume di sangue che passa nel vaso ad ogni onda sfigmica, il polso può essere: ▪ Polso ampio: condizione normale [n.d.r. nella slide è indicato: ipotensione diastolica (es. insuffi- cienza aortica)] ▪ Polso piccolo: può indicare vasodilatazione periferica (ipovolemia, insufficienza cardiaca sx, tam- ponamento cardiaco, stenosi subaortica); 16 08/02/2023 – Lezione 2 – Semeiotica dei piccoli animali – Prof. Faverzani Sbobinatore: Marvasi Revisore: Tosetti Celerità: indica la resistenza vascolare periferica, il polso può essere: ▪ Polso celere: si solleva velocemente, in quanto si ha una diminuzione resistenze periferiche (feb- bre, anemia, insufficienza mitralica); ▪ Polso lento: “fa fatica” e passa più lentamente, in quanto si ha aumento delle resistenze perife- riche (diminuzione della gittata cardiaca); per comprenderlo si può immaginare il comporta- mento dell’acqua passante attraverso un tubo di gomma strozzato alla fine. Durezza: indica un aumento della pressione sistolica e una diminuzione della pressione differenziale sisto-diastolica (ovvero un aumento della pressione diastolica). Un polso duro è difficile da far scompa- rire, motivo per cui si utilizzano due dita per prendere il polso. Si comprime il vaso con l’indice finché non si sente scomparire la pulsazione con il medio: in questo modo, si stabilisce la durezza del polso. Tuttavia, è un dato soggettivo e dettato dall’esperienza (per imparare a definire la durezza di un polso è fondamentale conoscere la normalità in un cane/gatto in base alla razza/taglia, per poter poi percepire le eventuali alterazioni, cioè si rileva uno stato patologico solo se si conosce la normalità). Il polso può essere (immagine 24 – algoritmo di valutazione del polso): Polso scoccante (a martello): ampio, celere e duro in corso di insufficienza mitralica, difetti del setto interventricolare, dotto di Botallo pervio; Polso normale nell’insufficienza tricuspidale pura (rara) → Perché è normale nell’insufficienza tricuspi- dale pura? Per la rilevazione del polso è importante che sia normale il cuore sinistro, non destro! Polso piccolo: difficilmente rilevabile nella stenosi aortica; Polso piccolo: filiforme nello shock, nei versamenti pericardici e nella diminuita contrattilità cardiaca. Immagine 24 – Algoritmo della valutazione del polso 17