Filosofia del Diritto - Lezione 1 (Slide) PDF

Summary

These notes introduce the course on Philosophy of Law, outlining the learning objectives, program and recommended texts.

Full Transcript

INTRODUZIONE AL CORSO DI FILOSOFIA DEL DIRITTO 1 PRESENTAZIONE DEL CORSO CORSO DI LAUREA: Servizi Giuridici (L-14) INSEGNAMENTO: Filosofia del diritto (SSD IUS/20) CFU: 9 LEZIONI: 72 DOCENTE: dott.ssa Valeria Ferro...

INTRODUZIONE AL CORSO DI FILOSOFIA DEL DIRITTO 1 PRESENTAZIONE DEL CORSO CORSO DI LAUREA: Servizi Giuridici (L-14) INSEGNAMENTO: Filosofia del diritto (SSD IUS/20) CFU: 9 LEZIONI: 72 DOCENTE: dott.ssa Valeria Ferro 2 OBIETTIVI DEL CORSO 1. Con riferimento alla conoscenza e capacità di comprensione Gli studenti acquisiranno la conoscenza delle principali categorie proposte dal dibattito giusfilosofico contemporaneo e delle principali correnti filosofico-giuridiche. Conseguiranno le necessarie competenze, sul piano teorico e concettuale, in merito alla riflessione sul senso del diritto e sulle modalità in cui esso opera in quanto pratica argomentativa e interpretativa. Acquisiranno familiarità con il dibattito sui diritti umani. Svilupperanno una modalità di approccio ai principali temi di bioetica che consentirà loro di decifrare questioni complesse. 2. Con riferimento alla conoscenza e capacità di comprensione applicate Gli studenti acquisiranno padronanza degli strumenti di filosofia del diritto e di nozioni fondamentali come quella di norma, sanzione, giustizia, diritto, politica, autonomia e autodeterminazione. Saranno in grado, altresì, di affrontare e discutere in modo critico alcune problematiche emergenti nella società di oggi alla luce delle teorie e dei concetti analizzati. 3. Con riferimento all’autonomia di giudizio Gli studenti, a conclusione del corso, avranno acquisito la capacità di elaborare una prima sommaria posizione sull’idea del diritto che consentirà loro di approcciarsi alle diverse questioni giuridiche sapendone delineare il profilo filosofico sottostante. 4. Con riferimento alle abilità comunicativa Gli studenti saranno in grado di argomentare, con metodo e in modo critico, temi, idee, problematiche e soluzioni nel campo teorico e giusfilosofico. 3 PROGRAMMA DEL CORSO Il corso si propone di introdurre lo studente ai temi e concetti filosofici fondamentali della filosofia del diritto, con particolare attenzione ai seguenti aspetti: - principali questioni di diritto; - principali correnti filosofiche del diritto; - teorie normative sulla giustizia; - diritti umani; - giusnaturalismo e giuspositivismo; - teorie sulla sovranità; - rapporto tra diritto e politica, - elementi fondamentali della pratica giuridica; - autonomia, autodeterminazione e questioni di bioetica. 4 Il corso è suddiviso in nove Nuclei Tematici: 1. Il diritto: natura, finalità e funzioni 2. Modelli teorici e filosofici del diritto 3. Il paradigma della giustizia 4. I diritti umani 5. Gli strumenti del diritto 6. Rule of Law e Stato di diritto 7. Autonomia e autodeterminazione 8. Le pratiche giuridiche 9. Questioni di bioetica Ogni nucleo tematico prevede 8 lezioni. Ogni lezione contiene 4 sessioni. Ogni sessione costituisce un precedente. C’è una continuità logica nelle sessioni. Pertanto, si consiglia di seguire l’ordine indicato 5 TESTI Gli studenti sono tenuti a completare la preparazione per l’esame integrando i materiali didattici disponibili sulla piattaforma (slide, videolezioni, audiolezioni, ecc.) con il seguente volume obbligatorio:  B. Pastore, F. Viola, G. Zaccaria, Le ragioni del diritto, Il Mulino, Bologna, 2017 (solo i capitoli I, II, III, IV). Gli studenti possono inoltre integrare i materiali disponibili sulla piattaforma e i volumi obbligatori consultando i seguenti volumi di approfondimento:  N. Bobbio, L’età dei diritti, Einaudi, Torino, 2014. (Gli studenti potranno scegliere indifferentemente edizioni cronologicamente anteriori; si tenga presente che la prima pubblicazione del saggio risale al 1990).  Aristotele, Etica Nicomachea, Libro V (disponibile su http://www.ousia.it/content/Sezioni/Testi/AristoteleEticaNicoma chea.pdf).  F. D’Agostino, Bioetica e Biopolitica, Giappichelli, Torino, 2011 (capp. 2-6, 9-12, 17-18).  F. Macioce, Ordine pubblico e autodeterminazione, Torino, 2010 (cap. 2). 6 MODALITÀ D’ESAME L’esame si svolge a scelta dello studente in modalità scritta, attraverso una prova costituita da 23 domande a risposta chiusa e 2 domande a risposta aperta con eventuale orale integrativo, o in modalità orale, in base a quanto previsto dal Regolamento d’Ateneo per lo svolgimento degli esami di profitto, consultabile sul sito dell’Ateneo. La votazione è in trentesimi. I test e i quiz presenti al termine di ciascuna lezione e nucleo tematico costituiscono un utile ausilio per l’autovalutazione da parte dello studente, ma non costituiscono uno strumento di valutazione per il docente. L’esito dell’esame sarà determinato esclusivamente sulla base della prova che si terrà nell’ambito degli appelli ufficiali. Per essere ammessi all’esame è necessario aver svolto tutte le lezioni sulla piattaforma telematica. Per superare l’esame è necessario dimostrare di conoscere tutto il programma. 7 CONTATTI Per qualsiasi dubbio o esigenza di chiarimento relativi al programma o all’esame, vi invito a contattarmi attraverso la piattaforma di messaggistica, oppure all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] (utilizzando il vostro indirizzo @uniecampus.it e non il vostro indirizzo privato). 8 RICEVIMENTO Ricevimento online (nell’Ufficio virtuale): mercoledì dalle 11:00 alle 13:00. Ovviamente è possibile concordare (attraverso la messaggistica) giorni e orari di ricevimento diversi, in relazione alle esigenze di ciascuno. Si suggerisce a chi fosse interessato a partecipare al ricevimento online di comunicarlo in anticipo via messaggistica (o via mail), per poter essere avvertito in caso di eventuali ritardi o assenza del docente dovuti ad impegni istituzionali. 9 Lezione 1 Sessione 2 CONCETTI GENERALI 1 Filosofia Termine che deriva dal greco e significa “amore della sapienza” (philein, amare e sophia, sapienza). Come attività intellettuale e come forma di sapere organizzato scientificamente (anche se l’identificazione della filosofia alla scienza è oggetto di discussione), esiste nella tradizione europea che comincia con in greci. Nella cultura greca, l’ambito d’uso del termine filosofia si estende tra due poli opposti. Da una parte la filosofia che si identifica con la cultura in generale (paideia, formazione, educazione); dall’altra, indica una disciplina scientifica definita che ha per oggetto i principi primi, le strutture dell’essere. Esistono elementi filosofici anche in nelle culture diverse da quella greca, per lo più inseriti in sistemi dottrinali di carattere religioso. Tra i testi più antichi in cui compare il termine filosofia c’è un passo di Eraclito, riferito da Clemente Alessandrino, secondo cui “è necessario che gli uomini filosofi siano indagatori di molte cose”. Con ciò non intendeva riferirsi all’erudizione (polimathia, il “sapere molte cose”) che esplicitamente, all'opposto, condanna ritenendo che la mera accumulazione di nozioni “non insegni l’intelligenza”. Per Eraclito, infatti, “comprendere” significa cogliere il principio unitario della multiforme realtà che lui indica col termine logos. 2 Diritto Il primo problema della filosofia del diritto è quello di definire il diritto. Nessuna delle definizioni di diritto che la storia del pensiero giuridico offre è andata esente da forti critiche. Rodolfo Stammler (1856-1938) nella Teoria della scienza giuridica (1911) persegue lo scopo di determinare criticamente il concetto di diritto, considerandolo come la forma pura, a priori, che costituisce la condizione necessaria per conoscere i fenomeni giuridici come tali e costruire una scienza giuridica. Il concetto di diritto non può essere ricavato per via induttiva, perché quando cerchiamo di astrarre il concetto di giuridicità dai fenomeni che consideriamo giuridici noi presupponiamo la giuridicità di tali fenomeni. Il concetto di diritto è logicamente anteriore all’esperienza del diritto stesso ed è la condizione di essa. La filosofia del diritto ha, secondo lo Stammler, oltre il compito della determinazione del concetto del diritto, quello della determinazione della sua idea, cioè del valore o del fine assoluto di esso. La forma a priori della giuridicità appartiene sia alla ragione teoretica che alla ragione pratica. Si pone, cioè, come principio unitario, assoluto della conoscenza del diritto e, altresì, come principio unitario e assoluto della condotta umana secondo il diritto. Filosofia e scienza del diritto La filosofia si interroga sul “perché” della realtà: è un sapere che indaga, mediante la ragione, la possibilità di una comprensione del senso e di una giustificazione ultima della realtà. 3 La scienza descrive “come” è la realtà: osserva i fatti o eventi, formula ipotesi, le verifica empiricamente. Entrambe le discipline utilizzano la razionalità come metodo, seppur in modo diverso: la razionalità scientifica è empirica e descrittiva della realtà, laddove, invece, la razionalità filosofica è anche riflessiva, giustificativa del reale. Cos’è la scienza giuridica? A quale tipo di scienze appartiene? Qual è il suo oggetto specifico? Sono tutte domande, alla cui risposta si dedica la metodologia della scienza giuridica. La riflessione sulla scienza, sulla validità e sui limiti delle sue ricerche è la metodologia. Di fronte allo sviluppo scientifico, il problema della riflessione filosofica finisce per essere il problema metodologico. Benedetto Croce (1866-1952) in Teoria e storia indentifica storia e filosofia, ritenendoli due aspetti della categoria della Logica, del «vero». In particolare, filosofia viene definita come “momento metodologico della storiografia”. Egli scrive, infatti: “La filosofia in conseguenza della nuova relazione in cui è stata posta (identità-distinzione con la storiografia) non può essere necessariamente altro che il momento metodologico della storiografia: dilucidazione delle categorie costitutive dei giudizi storici, ossia dei concetti direttivi della interpretazione storica. E poiché la storiografia ha per contenuto la vita concreta dello Spirito, e questa vita è vita di fantasia e di pensiero, di azione e di moralità, la dilucidazione si muove nella direzione dell'Estetica, della Logica, dell'Economia e dell'Etica e tutte le congiunge e risolve nella filosofia dello Spirito”. 4 Per il Croce l’attività giuridica non ha carattere etico sia perché si possono pensare azioni giuridiche immorali, sia perché tutta la storia del pensiero attesta la coscienza della differenza tra diritto e morale. Secondo il suo pensiero, non sarebbe possibile un filosofia del diritto. Conclusione La filosofia ha bisogno della scienza, in quanto non si può filosofare senza conoscere il mondo per come appare nella realtà, ossia alla ricerca scientifica. Tuttavia anche la scienza ha bisogno della filosofia, in quanto critica del metodo e valutazione della validità dei risultati alla luce di questa critica. La filosofia integra la scienza del diritto nella dimensione del senso. Ci sono, cioè, dei significati che vanno compresi attraverso non un lavoro di definizioni e di concetti, ma attraverso un lavoro filosofico. 5 Lezione 1 Sessione 3 CONCETTI GENERALI 1 Filosofia del diritto Disciplina che indaga la complessa fenomenologia dell’esperienza giuridica, ricercandone il senso profondo attraverso una riflessione sul fondamento e sul fine del diritto e della giustizia, sulla natura della legge, sui rapporti del diritto con la morale e la politica, sui meccanismi di legittimazione e dello Stato, sui presupposti che sorreggono la pretesa di una conoscenza scientifica del diritto. La Filosofia del diritto è interessata a tutto ciò che, in qualche modo e a qualunque titolo, riguarda il diritto. Essa indaga, mediante la ragione, la realtà nella sua universalità. L’obiettivo della filosofia del diritto è, infatti, sollecitare una riflessione sul fenomeno giuridico nel suo complesso. Per orientarsi negli studi di filosofia del diritto della seconda metà del Novecento, bisogna almeno distinguere due tipi di ricerche: il primo di tipo descrittivo/teorico, volto a indagare la natura del diritto; il secondo di tipo normativo/pratico interessato al come deve essere del diritto e alla valutazione critica del diritto positivo. La filosofia del diritto, comunque venga concepita, implica una presa di posizione nei confronti dei valori fondamentali del diritto e della sua funzione nella società. Giorgio Gugliemo Federico Hegel (1770 - 1831) nelle sue opere manifesta l’esigenza di una sintesi teoretica, fondata sull’idea della filosofia come razionalità assoluta che si attua dialetticamente quale forma dell’esperienza totale, coscienza del reale che è poi autocoscienza. 2 La filosofia del diritto hegeliana è autentica ricostruzione razionale del processo secondo il quale il diritto nasce e si svolge. Per nessun filosofo quanto per Hegel, non solo è importante, ma è necessario parlare di sistema. Il diritto è inserito nel sistema e di questo ne costituisce parte integrante. Nella filosofia hegeliana, la filosofia del diritto non è qualcosa di a sé stante, ma costituisce parte integrante di essa. “Ciò che è razionale è reale e ciò che è reale è razionale”. Tale principio è quello dell’idealismo, ossia della filosofia che identifica la realtà col pensiero, che è appunto razionalità. La Filosofia, secondo Hegel, è come “la nottola di Minerva che inizia il suo volo soltanto sul far del crepuscolo". Da ricerca del fondamento di validità, essa si trasforma in indagine intorno al suo principio costitutivo. La scienza del diritto è una parte della Filosofia e il diritto, in quanto tale, un dato per la scienza del diritto. E non essendovi razionale che non sia contemporaneamente reale, il diritto sarebbe naturale e positivo ad un tempo. Nel nostro tempo, la scienza giuridica ha elaborato tre diversi livelli di riflessione: A) La filosofia del diritto come teoria della giustizia. Il mondo del diritto è composto dalle azioni giuridiche dell'uomo, e dai fenomeni giuridici di cui l'uomo viene a conoscenza. Se la filosofia ha inizio dal momento in cui l'uomo prende coscienza di se stesso come essere agente e conoscente, cioè nella sua attività pratica e teoretica, la filosofia del diritto ha inizio dal momento in cui l'uomo prende coscienza di se stesso come essere che opera diritto (dal legislatore che detta norme per i sudditi, al privato che scrive il proprio testamento o stipula un contratto con un terzo) e conosce diritto (dal giurista che interpreta le leggi al giudice che le applica). Dunque, la filosofia del diritto è quella ricerca, con la quale l'uomo cerca di rispondere a problemi del tipo: qual è il fine del mio operare giuridico; quali sono i mezzi che devo adottare per raggiungerlo; e quale è quindi il criterio in base al 3 quale posso distinguere le azioni che valgono e quelle che non valgono in ordine al raggiungimento del fine giuridico? Sotto questo aspetto, cioè sotto l’aspetto della conoscenza riflessa dell’operare giuridico, la filosofia del diritto è soprattutto una teoria della giustizia (e un’etica del diritto). B) La filosofia del diritto come teoria del metodo della conoscenza giuridica (Teoria generale del diritto). Un secondo fondamentale compito della filosofia del diritto è quello di affrontare il problema del concetto del diritto. Si tratta di stabilire non ciò che è idealmente giusto, ma ciò che è, di fatto, nella realtà, giuridico. Il che è possibile fondandosi sull’esperienza giuridica, cioè sopra i diritti effettivamente vigenti, o diritti storici. Si può dire, ad esempio, che il diritto è norma, o più precisamente una particolare specie di norma (la norma munita di sanzione) e con ciò si distingue la norma giuridica dalle norme morali, religiose, sociale, ecc. Si può anche dire che il diritto è istituzione, e più precisamente una particolare specie d’istituzione (l’istituzione organizzata che implica un’autorità e una distribuzione delle funzioni dei membri), e con ciò si distingue la società giuridica, per esempio, dalla comunità spirituale, ecc. Si può, inoltre, dire che il diritto è rapporto, e più precisamente una particolare specie di rapporto (il rapporto intersoggettivo reciproco), e con ciò si distingue il rapporto giuridico dal rapporto economico, dal rapporto morale, ecc. Queste tre formulazioni del concetto del diritto –norma, istituzione, rapporto – alle quali si possono ricondurre le principali teorie sostenute a proposito del problema cosiddetto ontologico del diritto, derivano dallo studio dell’esperienza giuridica e vengono sviluppate in quell’ambito afferente alla filosofia del diritto che assume la connotazione di teoria generale (del diritto). C) La filosofia del diritto come analisi dell’esperienza giuridica (sociologia del diritto). È possibile configurare un approccio fenomenologico all’analisi dell’esperienza giuridica. Tale approccio risulta complementare a quello della 4 filosofia del diritto e caratterizzato dallo studio delle leggi costanti che regolano l’evoluzione del diritto. È la filosofia della storia del diritto, cioè la filosofia della storia applicata in particolare allo studio della storia giuridica. Nonostante la filosofia del diritto sia stata intesa in modi alquanto diversi, rimane costante il suo campo d’indagine, sintetizzabile nella domanda: vi è una ragion d’essere propria della filosofia del diritto? 5

Use Quizgecko on...
Browser
Browser