Diritto dell'UE - Maria Cristina Carta PDF

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Questo documento fornisce una panoramica generale sul diritto dell'Unione Europea. Copre il processo di integrazione europea, i concetti di sovranazionalità e l'aspetto della cittadinanza europea. Il testo comprende anche informazioni sui diversi tipi di competenze

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DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA L’Ue è un'organizzazione (unione) sovranazionale con caratteristiche diverse dalle altre organizzazioni, gli stati cooperano a livello economico per scambio di merci, circolazione di persone, libertà riconosciuta a tutti (es Erasmus). Si hanno 6 membri fondatori: Belgio,...

DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA L’Ue è un'organizzazione (unione) sovranazionale con caratteristiche diverse dalle altre organizzazioni, gli stati cooperano a livello economico per scambio di merci, circolazione di persone, libertà riconosciuta a tutti (es Erasmus). Si hanno 6 membri fondatori: Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, paesi bassi, spagna. In totale ci sono 27 stati membri (SM) e 24 lingue ufficiali. Inoltre, l’Ue ha un premio Nobel per la pace (per 70 anni). c’è libertà di movimento, di beni di servizi delle persone e dei capitali. Il mercato unico porta riduzioni dei prezzi, maggiore scelta per i consumatori…c'è tutela per i consumatori IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA (1° CAP LIB) È un processo iniziato dopo la 2gm per far si che altri eventi bellici non si ripetessero, trova radici in concezioni politiche e filosofiche. Un primo progetto prevedeva la creazione di un’organizzazione politica senza mettere in discussione la sovranità degli stati membri (visione confederale), segue poi, in Italia, il manifesto di Ventotene (Spinelli) secondo il quale per garantire la pace occorreva che gli stati rinunciassero alla loro autorità e che si aggiungessero a una nuova entità con un proprio esercito, moneta, politica etc. quindi si prevedeva l'immediata unione politica e monetaria (visione federalista), questa idea non ebbe subito successo. Allo stesso momento Jean Monnet riteneva che fosse più importante creare, prima, forme di coesione e solidarietà in specifici settori (economici) in modo da avere un'integrazione tra stati e poi unione politica. Una delle prime organizzazioni europee fu l’OECE, Organizzazione europea di cooperazione economica, creata nel 1948 sotto la spinta di George Marshall, il quale nell’enunciare un piano di aiuti per la ricostruzione dell’Europa sconvolta dalla guerra, chiedeva di creare un’istituzione che si assumesse il compito di amministrare tali aiuti. La richiesta fu accolta dai Paesi dell’Europa occidentale e si concretizzò appunto nell’OECE. Quest’ultima è un’organizzazione internazionale di carattere intergovernativo, cioè, destinata a operare mediante organi; così come lo è anche l’altra organizzazione europea creata in quegli anni e cioè il Consiglio d’Europa del 1949. Si è dovuto incoraggiare la cooperazione economica, i “fondatori” dell’Ue sono Spinelli, Monnet, Schumann e Churchill Il primo passo per l’Ue è stato favorire un'unione economica (perché gli stati più sono vicini meno ci sono conflitti) e la cooperazione politica e preventiva. Il progetto di cooperazione economica è stato avviato nel 1951 con la CECA (comunità europea del carbone e dell'acciaio) istituita nel trattato di Parigi da Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Spagna (trattato di durata di 50 anni). La CECA è la prima organizzazione con la quale ha inizio il PIE caratterizzato da un progressivo trasferimento di poteri sovrani da parte degli SM. Nel 1957 con i trattati di Roma vennero istituite la CEE (comunità economica europea) e la EURATOM (comunità europea dell'energia atomica) che hanno un oggetto di natura economica e commerciale come la CECA ma a sua differenza non si focalizzano su settori ma più su un contesto generale. Con questo si istituisce un’unione doganale eliminando i dazi, restrizioni o altri ostacoli e introducendo una tariffa doganale con paesi terzi e una politica commerciale comune. IL CARATTERE SOPRANAZIONALE DELLE COMUNITÀ EUROPEE ➔ Nelle organizzazioni internazionali (es. Onu) gli stati sono rappresentati dai loro governi (potere esecutivo) quindi manca partecipazione cittadina, infatti, gli atti emanati hanno efficacia obbligatoria solo per gli stati, essi hanno l'obbligo di dare esecuzione all'atto e renderli obbligatori anche per i cittadini ➔ Invece l'ordinamento dell’Ue prevede la partecipazione dei cittadini attraverso il parlamento e il comitato economico sociale; infatti, i cittadini sono riconosciuti come soggetti dall’ordinamento comunitario, e anche un parziale trasferimento di sovranità da parte degli stati in favore della stessa e lo prevede o sul piano legislativo, c'è un parlamento/istituzione che emana atti vincolati per stati e cittadini o sul piano giudiziario, i cittadini sono soggetti di diritti e possono partecipare all'attività (=destinatari diretti) 1 questo trasferimento è previsto dalla sentenza di giustizia Van Gend en Loos, 1963 in cui si dice che la Comunità costituisce un ordinamento giuridico nuovo a favore del quale gli stati hanno rinunciato, in settori limitati, ai loro poteri sovrani, ordinamento che riconosce come soggetti non solo gli stati ma anche i cittadini. Si dice anche che gli atti possono produrre diritti e obblighi applicabili direttamente (entrano direttamente in vigore) e sono dotati di efficacia diretta. Inoltre, la sentenza corte di giustizia Costa contro Enel, 1964 la quale prevede principio del primato del diritto comunitario su quello interno incompatibile, ovvero, il potere del diritto comunitario (dell’Ue) prevale su quello interno incompatibile → le norme del diritto dell’Ue direttamente applicabili prevalgono sulle norme nazionali (anche se successive) quando quelle interne contrastano con quelle del diritto dell’Ue, quella contrastante viene disapplicata, se la corte costituzionale la definisce illegittima viene abrogata. DIRETTA APPLICABILITÀ VS EFFETTO DIRETTO - Diretta applicabilità significa che alcune norme dell’UE entrano direttamente nell'ordinamento giuridico degli stati membri senza atti di recepimento o attuazione. È connessa al principio del primato - Effetto diretto è il principio secondo cui il singolo cittadino che si vede riconosciuto un diritto e ritiene che questo diritto sia stato violato può far valere la violazione davanti al giudice nazionale per ricevere tutela in via giudiziaria (lo hanno alcune norme/atti/regolamenti). Questo riguarda la tutela del cittadino TAPPE PRINCIPALI DEL PIE - Trattato di Parigi: ceca, 1951 - Trattato di Roma: CEE, EURATOM (1957) - Atto unico europeo - Trattato di Maastricht, 1992 CEE→UE - Trattato di Amsterdam 1997 - Trattato di Nizza, 2000 - Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, 2000-7 - Progetto di costituzione europea, 2003, - Trattato di Lisbona, 2009 (trattato dell’Ue, trattato del funzionamento dell’Ue) ancora in vigore a cui si aggiunge la carta di Nizza (carta dei diritti fondamentali dell’Ue) OBBIETTIVI, PRINCIPI E VALORI DELL'UNIONE EUROPEA. ADESIONE E RECESSO DELL’UE OBBIETTIVI UE (art 3 tue) - Pace e i suoi valori, benessere del popolo - ! Spazio di libertà, sicurezza e giustizia senza frontiere interne ( assicurata la libera circolazione a cui corrispondono misure appropriate per i controlli a frontiere esterne, asilo, immigrazione, criminalità), le uniche cose che possono ripristinare le frontiere interne sono ordine pubblico, salute pubblica - Mercato interno (mercato comune) = cooperazione di tipo economico, per scambio di beni e servizi, in cui c'è conformità tra prezzi - Combatte esclusione sociale e discriminazioni. Promuove parità tra donne e uomini e tutela del minore - Promuove la coesione ambientale, economica, sociale e territoriale e la solidarietà tra stati - Instituisce un’unione economica e monetaria - Tutela dei diritti umani (carta di Nizza) VALORI (ART 2 TUE) - Rispetto dignità umana - Democrazia, ha dei requisiti minimi ma essenziali quale la derivazione di poteri pubblici dalla volontà popolare - Uguaglianza 2 - Stato di diritto - Diritti umani (compresa quella delle minoranze) L’osservanza e la promozione di questi valori fondanti rappresentano un requisito essenziale per l’ammissione all’unione. Inoltre, nell’art. 7 TUE si ha il procedimento di controllo sulla condotta degli stati membri che può accertare una grave e persistente violazione dei valori e di conseguenza sanzioni sospensive di diritti inerenti alla qualità di membro dell’Ue. Chi viola i valori viene sottoposto, quindi, alla procedura sanzionatoria : Nelle Cause riunite 16/2/22, Ungheria vs parlamento e consiglio e polonia vs parlamento e consiglio la corte di giustizia ha ribadito che i valori dell’art 2 definiscono l'identità stessa dell'unione come ordinamento giuridico comune = sia le istituzioni dell’Ue che tutti gli stati, senza eccezioni, sono obbligati a rispettare i valori dell'articolo 2. PROCEDURA SANZIONATORIA Prevede la possibilità di sospendere i diritti di adesione all’Ue qualora uno stato membro violi gravemente e continuamente i valori su cui si fonda l’Ue Su richiesta di 1/3 o degli stati, o del parlamento europeo o della commissione europea, il consiglio, deliberando a maggioranza dei 4/5, previa approvazione del parlamento, può limitarsi a fare delle raccomandazioni o può constatare che esiste un evidente rischio di violazione e applica delle sanzioni, le misure sanzionatorie possono essere modificate o revocate. ADESIONE (art. 49 TUE) L’Art 49 TUE prevede la procedura di adesione secondo cui ogni stato europeo che rispetti i valori dell'art 2 e si impegni a promuoverli può chiedere di diventare membro dell’Ue. 1. Lo stato richiedente presenta la domanda al consiglio dell'Ue (istanza) di cui sia il parlamento europeo che i parlamenti nazionali degli stati membri vengono informati. 2. Il consiglio dell’Ue si dichiara all'unanimità previa consultazione della commissione europea e approvazione del parlamento (voto favorevole del parlamento). Lo stato richiedente deve rispettare i criteri di ammissibilità individuati dal consiglio europeo (criteri di Copenaghen) Le condizioni per l'amissione sono formalizzate da un accordo di adesione tra stato richiedente e stati membri. Questo deve essere ratificato al pari di qualsiasi altro trattato internazionale. RATIFICA: fase con cui gli stati si obbligano a rispettare l'accordo → l'ingresso ufficiale del nuovo stato ha luogo soltanto nel momento in cui l'accordo di adesione entra in vigore sul piano internazionale, cioè quando è stato ratificato da tutti gli stati membri… l'art 49 dice che il consiglio delibera all'unanimità CRITERI DI AMMISSIBILITÀ - Criterio geografico: solo stati europei - Rispetto dei valori art 2 tue - Criteri di Copenaghen (dal consiglio europeo 1993) o Il paese candidato deve aver raggiunto stabilità istituzionale che garantisca democrazia, legalità, diritti umani, rispetto e protezione delle minoranze (Criterio della stabilità democratica) o Economia di mercato funzionante (criterio economico) o Capacità dei paesi di assumersi gli obblighi di tale e di adeguarsi alle norme dei Trattati, inclusa l'adesione agli obbiettivi di un'unione politica, economica e monetaria (criterio giuridico) o Rispetto dei principi enunciati all’art. 6 TUE in vigore all’epoca (corrispondenti ai valori fondanti art. 2) RECESSO art 50 Il TUE non conteneva nessuna disposizione in merito a un eventuale recesso, infatti l’art 53 TUE tuttora esprime la volontà di una durata permanente (“il presente trattato è concluso per una durata illimitata). Il trattato di Lisbona per la prima 3 volta ha introdotto per gli SM un diritto di recesso volontario. Dichiara infatti l’art. 50 TUE che ogni SM può decidere conformemente alle proprie norme costituzionali di recedere dall’unione. Quindi la decisione di recedere è rimessa in via esclusiva alla volontà dello stato interessato nel rispetto delle sue norme costituzionali: dipende unicamente da una scelta sovrana e incontestabile dello stato richiedente. Lo stato membro richiedente deve notificare l'intenzione al consiglio dell’Ue. L'unione negozia e conclude con lo stato interessato un accordo che contiene le modalità di recesso tenendo anche in considerazione le future relazioni. Questo accordo di recesso viene stipulato per l’Ue dal consiglio dell’Ue che delibera a maggioranza previa approvazione del parlamento. Una volta perfezionata la procedura di recesso, i trattati cessano di essere applicati allo stato uscente nella data di entrata in vigore dell'accordo di recesso, in ogni caso se non si arriva all'entrata in vigore la normativa europea non si applica se sono trascorsi due anni dalla notifica di volontà di recesso. La corte di giustizia europea ha dichiarato che quando lo stato membro ha notificato al consiglio europeo la propria intenzione di recedere dall'unione europea è libero di revocare unilateralmente la notifica a meno che non esista in vigore un accordo di recesso concluso tra l'unione e lo stato o finché non sia scaduto il termine di due anni dalla notifica di intenzione (eventualmente prorogabile) Uno stato può essere riammesso ma deve rifare la procedura di adesione I PRINCIPI DELIMITATIVI TRA COMPETENZE UE E STATI MEMBRI Al fine di favorire il processo di integrazione, e dato il dovere degli SM di limitare la propria sovranità, si è vista la necessità di definire i limiti delle competenze nazionali e quelle europee. CATEGORIE DI COMPETENZE: Il trattato di Lisbona individua 3 categorie disciplinate dagli art. 2,3,4,6 TFUE - esclusive, art.2 comma 1, quando i trattati attribuiscono all’Ue una competenza esclusiva solo l'Ue può legiferare e adottare atti giuridicamente vincolanti. Gli SM possono legiferare (emanare atti) autonomamente solo se autorizzati dall'Ue o solo per dare attuazione agli atti dell'Ue. Le materie esclusive sono tassativamente indicate nei trattati (art. 3 TFUE) - concorrenti, art. 2 comma 2 TFUE, quando i trattati contribuiscono all’Ue una competenza concorrente con quella degli SM, l’Ue e gli SM possono legiferare e adottare atti giuridicamente vincolanti. Gli SM esercitano la propria competenza nella misura in cui l’Ue non ha esercitato la sua, gli SM esercitano nuovamente la loro competenza nella misura in cui l’Ue ha deciso di cessare la propria. L’elencazione delle materie concorrenti è meramente esemplificativa, non esaustiva e residuale. - di sostegno, coordinamento e completamento, art. 2 comma 5 TFUE, in determinati settori in base ai trattati, l'Ue ha competenza per svolgere azioni volte a sostenere, coordinare o completare l'azione degli SM senza sostituirsi alla loro competenza. Tali competenze comportano un’opera di assistenza all'azione degli SM senza impedire l'esercizio delle competenze statali e sono finalizzate all’Ue. Le competenze risultano regolate da 3 principi che riguardano sia la delimitazione delle competenze sia l’esercizio di tali competenze. Questi principi sono previsti dall’art. 5 comma 1 del TUE: la delimitazione delle competenze dell'unione si fonda sul principio di attribuzione e l'esercizio di competenze dell'Unione si fonda sui principi di sussidiarietà e proporzionalità - Principio di attribuzione, delimita le competenze tra l'Ue e gli SM ed è previsto dall'art 5 comma 2 TUE l’Ue agisce esclusivamente nei limiti delle competenze che le sono attribuite degli SM nei trattati. Qualsiasi competenza non attribuita nei trattati appartiene agli SM Inoltre, nell’art. 13 tue al comma 1 si ha l'elenco delle 7 istituzioni europee mentre il comma 2 dice che ciascuna istituzione agisce nei limiti delle attribuzioni che le sono conferite dai trattati. →Quindi il principio vale tra Ue e SM ma anche per i rapporti tra le istituzioni. →Secondo questo principio i poteri dell’Ue non sono “originari” ma “derivati” perché concessi dagli SM. 4 Se le istituzioni violano questo principio si ha un eccesso di potere e l’eventuale atto viene annullato dalla CDG Il principio di attribuzione ha due importanti deroghe alla sua rigidità: o clausola di flessibilità, è una procedura legislativa di approvazione/di parere conforme (la commissione propone, il consiglio delibera a unanimità previa approvazione del parlamento) disciplinata dell'articolo 352 TFUE. La clausola prevede l'attribuzione di nuovi poteri (c.d. “competenze sussidiarie” – non collegate al principio di sussidiarietà) senza la revisione dei trattati. Affinché la clausola di flessibilità possa operare è necessario che un determinato scopo rientri già nelle competenze dell’Ue ma che quest'ultima non sia stata provvista dai trattati dei poteri d'azione necessari per realizzarlo; per cui tali poteri vengono attribuiti mediante procedimento art 352 TFUE. PAG93 o teoria dei poteri impliciti, secondo quale l'Ue deve ritenersi provvista non solo dei poteri ad essa conferiti dai trattati ma anche di poteri impliciti ovvero quelli che, anche se non menzionati sono funzionali ai poteri espliciti per esercitarli più efficacemente. Ha matrice pretoria (giurisprudenziale). - Di sussidiarietà e di proporzionalità, riguarda i principi in base ai quali si determina l'esercizio di tali competenze. o Sussidiarietà, art 5 comma 3, nei settori che NON sono di competenza esclusiva dell’Ue essa interviene soltanto se e quando gli obiettivi dell'azione prevista non possono essere conseguiti in misura dagli SM (al lv centrale, regionale o locale), ma possono essere conseguiti meglio a livello di unione. Questo principio non riguarda la ripartizione di competenze ma regola le competenze già attribuite dal principio di attribuzione, infatti, nel comma 3 si distinguono le materie di competenza esclusiva e le materie di competenza concorrente e di completamento, coordinamento e sostegno. L’obiettivo del principio è quello di salvaguardare l'ambito di operatività degli stati ponendo un limite all'eccessivo attivismo dell'Ue. Affinché l'Ue possa intervenire dopo gli stati ci devono essere due condizioni: l’insufficienza dell'azione statale per realizzare gli obiettivi dei trattati e il valore aggiunto dell'intervento europeo. Questo principio è collegato al PRINCIPIO DI PROSSIMITÀ secondo cui le decisioni devono essere prese il più vicino possibile ai cittadini. o Proporzionalità, art 5 comma 4, il contenuto e la forma dell’azione dell'Ue si limitano a quanto necessario per il conseguimento degli obiettivi dei trattati, questo comporta una valutazione delle congruità dei mezzi impiegati rispetto all'obiettivo perseguito ed implica che tali mezzi debbano essere limitati a quelli occorrenti per il raggiungimento dell'obiettivo. Come il principio di sussidiarietà, questo pone un argine all'azione dell’Ue ma a differenza, sempre del principio di sussidiarietà, quello di proporzionalità opera nell'intero campo di applicazione dei trattati. il protocollo n2 allegato al trattato di Lisbona prevede alcuni obblighi per le istituzioni europee e regola i poteri di vigilanza dei parlamenti nazionali per l'adozione di atti legislativi. Prevede che la commissione prima di proporre un atto legislativo ha l'obbligo di effettuare delle consultazioni tenendo conto della dimensione regionale e locale dell'azione intrapresa. Inoltre, ogni proposta deve esse motivata con riguardo ai principi di sussidiarietà e proporzionalità. La commissione, il parlamento e il consiglio hanno l'obbligo di trasmettere ai parlamenti nazionali i progetti degli atti legislativi europei. I parlamenti nazionali possono attivare una procedura di : entro 8 settimane dalla trasmissione dell'atto, possono formulare un parere motivato nel quale si dichiara di ritenere che il progetto non sia conforme al principio di sussidiarietà. L'effetto dei pareri motivati sulla procedura legislativa dipende dal numero di parlamenti nazionali che reagiscono e da quanti voti rappresentano, a ogni parlamento sono riconosciuti 2 voti (se 2 camere, 1 per ognuna). Se il parere motivato proviene da almeno 1/3 dei voti attribuiti ai parlamenti nazionali esso ha l'effetto di un veto sospensivo e quindi il progetto dovrà essere riesaminato, a fine del riesame, la commissione è tenuta a motivare la sua 5 decisione che può consistere o nel mantenere il progetto come pensato, nel modificarlo o nel ritirarlo, motivando la sua decisione. “procedura del cartellino giallo” se la commissione europea mantiene la proposta dovrà motivare sia ai parlamenti nazionali che al parlamento dell’Ue che al consiglio dell'Ue il perché la proposta sia conforme al principio di sussidiarietà. Se la maggioranza semplice del parlamento dell’Ue o il 55% dei membri del consiglio dell'Ue ritengono che la proposta violi il principio allora non sarà oggetto di ulteriore esame e l'atto non verrà adottato. “procedura del cartellino arancione”. Il protocollo non prevede poteri di controllo nel rispetto del principio di proporzionalità. LA CITTADINANZA EUROPEA Nel trattato di Maastricht del 1992 si inserisce la cittadinanza europea, ovvero un nuovo status giuridico riconosciuto a chiunque abbia la cittadinanza di un paese membro. Questo status è enunciato nell'art 9 TUE ed i diritti di cittadinanza sono disciplinati negli articoli 20,25 TFUE e riceve un ulteriore riconoscimento nella carta di Nizza. Secondo l'art 20 TFUE, è cittadino dell'Ue chiunque abbia la cittadinanza di uno SM, e la cittadinanza dell'Ue si aggiunge e non si sostituisce alla cittadinanza nazionale (essa consegue… è duale, derivata, ancillare...). I cittadini dell'Ue godono di diritti e sono soggetti di doveri La cittadinanza europea è un arricchimento della cittadinanza nazionale. Se acquisire la cittadinanza europea lo decide lo stato membro, per gli stati che aderiscono all’Ue la cittadinanza si determina all'adesione. La libertà di riconoscere o meno la cittadinanza da parte di uno stato membro, non può essere messa in discussione né dalle istituzioni ne dagli altri stati membri. (l'ordinamento italiano prevede quattro criteri di attribuzione della cittadinanza italiana per nascita, per beneficio di legge, per matrimonio, per naturalizzazione.) l'individuo non viene più in rilievo solo come soggetto economicamente attivo ma tende a porsi cime soggetto politico partecipe. Ad ogni cittadino (e persone giuridiche) con cittadinanza europea sono riconosciuti dai trattati i seguenti diritti di cittadinanza esercitabili nei confronti sia degli SM sia dell'unione: - Libera circolazione e di soggiorno: l’art 21 del TFUE riconosce il diritto di circolazione e soggiorno collegato allo status di cittadino europeo. Tuttavia, tale diritto non è incondizionato in quanto sottoposto alle limitazioni previste dai Trattati e dalle disposizioni adottate in applicazione degli stessi - Elettorato attivo e passivo alle elezioni amministrative (tipo comunali ma a lv nazionale) del parlamento europeo: l'art 22 del TFUE dice che ogni cittadino dell’Ue residente in uno SM di cui non è cittadino ha diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali e del parlamento europeo dello SM in cui risiede, alle stesse condizioni dei cittadini di quello stato. Questo diritto è basato sul criterio della residenza - Di petizione: l'art 24 TFUE attribuisce ai cittadini europei alcuni diritti che lo avvicinano alle istituzioni europee e ai processi decisionali. Tra questi rientra il diritto di petizione di fronte al parlamento europeo, secondo cui qualsiasi cittadino (persone fisiche e giuridiche) dell’Ue ha diritto di presentare individualmente o in associazione con altri cittadini o persone, una petizione al parlamento europeo su una materia che rientra nel campo delle attività dell’Ue. Per l’esame della petizione è istituita un’apposita commissione detta commissione per le petizioni. - Di denuncia al mediatore europeo: l'art 24 dispone che ogni cittadino dell’Ue può rivolgersi al mediatore istituito conformemente all'art 228. Il mediatore è un organo individuale e indipendente istituito da trattato di Maastricht. Che ha il compito di promuovere la buona amministrazione dell’Ue intervenendo per riparare i casi di cattiva amministrazione, ha quindi il compito di controllare il buono operato dell’Ue. 6 Esso è nominato dal parlamento europeo dopo la sua elezione per tutta la durata della legislatura ed il mandato è rinnovabile (adesso è Emily O’Reilly). Il mediatore è totalmente indipendente (autonomo) non sollecita ne accetta istruzioni. Non può svolgere altre attività lavorative durante il mandato. Il parlamento non può influenzare né revocare la nomina ma può chiedere la dimissione da parte della corte di giustizia dell’Ue. - Alla tutela diplomatica e consolare all'estero: l'art 3 TFUE attribuisce una protezione esterna alla cittadinanza dell’Ue prevede che ogni cittadino dell'unione gode, nel territorio di un paese terzo nel quale lo stato membro di cui ha la cittadinanza non è rappresentato, della tutela da parte delle autorità diplomatiche e consolari di qualsiasi SM alle stesse condizioni 6ydei cittadini di quello stato (rappresentanza internazionale). LE ISTITUZIONI DELL'UNIONE EUROPEA l'Ue dispone di un'articolata struttura organizzativa diretta a perseguire gli obiettivi e gli interessi dei cittadini e degli stati membri. Secondo l’art. 13 Tue sono definite 7 istituzioni: - Parlamento europeo, formato dai rappresentanti dei cittadini degli SM - Consiglio europeo, quella istituzione che detta l'indirizzo politico dell'unione europea, assume le più importanti decisioni che riguardano lo sviluppo dell'azione europea e del PIE. Si colloca sopra a tutti sul piano politico - Consiglio (dell'Ue), si compone dei rappresentanti ministeriali degli SM - Commissione europea, che è chiamata ad agire in totale indipendenza ed esclusivamente all'interesse dell'Ue (1 rappresentante per ogni SM) Questi ultimi 3 formano le istituzioni politiche, che sono chiamate a collaborare fianco a fianco tra loro, collaborano nei procedimenti interistituzionali: funzione normativa (parl+cons+comm adottano gli atti dell’Ue), adottano il bilancio dell'Ue, stipulazione degli accordi internazionali - Corte di giustizia dell’Ue - Bce - Corte dei conti I rapporti tra le istituzioni sono regolati dal principio di leale collaborazione (i diversi livelli di governo devono cooperare fra loro in quanto parte dello stesso ordinamento) e il principio di equilibrio istituzionale (ogni istituzione è chiamata ad agire nell’ambito delle attribuzioni conferite dai trattati). gli atti che violano i principi sono illegittimi e possono essere anche annullati IL PARLAMENTO EUROPEO Istituzione maggiormente rappresentativa dell’Ue ed è l'organo democratico per eccellenza. Previsto già dalla CECA come assemblea e nella CEE e CEEA come istituzione. La nominazione “parlamento europeo” è stata ufficializzata nell'atto unico europeo del 1986 La composizione è dettata dall'art 14 TUE, al par. 2 esso prevede al massimo 750 eurodeputati + il presidente (non c’è un numero fisso di eurodeputati per paese) ad oggi sono 720 (sono meno dopo la Brexit, le “postazioni aperte” sono per un eventuale nuovo SM) Ai sensi dell'articolo 14 par 2 comma 2 TUE il numero dei componenti e la assegnazione ad ogni stato sono stabiliti dal consiglio europeo con una decisione unanime anche se, come prevede l'articolo al par. 2 comma1, la rappresentanza dei cittadini è garantita da un criterio degressivamente proporzionale, con una soglia minima di 6 (per stati meno popolosi) e massima di 96 (per stati più popolosi) per stato membro, secondo un sistema proporzionale puro gliene spetterebbero molti di più o meno, quindi si usa questo criterio per garantire una sufficiente rappresentanza ai cittadini. I parlamentari si aggregano secondo affinità politiche, infatti, i gruppi parlamentari non possono essere costituiti su base nazionale e servono almeno 23 eurodeputati provenienti da almeno ¼ degli SM. Il mandato del parlamento europeo è di cinque anni, ha due sedi: Bruxelles e Strasburgo 7 L’organizzazione e il funzionamento del PE sono regolati oltre che dai Trattati anche d regolamento interno adottqato dallo stesso PE a maggioranza dei membri che lo compongono. Il parlamento elegge il suo presidente (Metsola Roberta) e l'ufficio di presidenza (14 vice presidenti e 5 questori che durano in carica 2,5 anni). Il parlamento è organizzato in commissioni parlamentari che sono permanenti: elette per 2,5 anni e hanno competenza per materia e il loro compito è preparatorio, istruttorio e consultivo e si esprime, nelle materie sulle quali il parlamento dovrà deliberare, con risoluzioni pareri e raccomandazioni (commissione per le petizioni); o temporanee/speciali: possono essere costituite in qualunque momento su proposta della conferenza dei presidenti, le caratteristiche, il mandato e la composizione sono fissati al momento della costituzione ma la loro durata non può essere> di 12 mesi (commissione d'inchiesta). Ai sensi dell'art 231 TFUE, salvo diversamente stabilito dai trattati il parlamento delibera a maggioranza dei suffragi espressi in formazione plenaria (i presenti) IL PRESIDENTE - Rappresenta il parlamento europeo nelle relazioni internazionali e nei rapporti con le altre istituzioni dell'ue - Firma bilancio - Come il presidente del consiglio firma tutti gli atti legislativi approvati secondo la procedura legislativa ordinaria FUNZIONI - procedimenti interistituzionali (quelli che svolge insieme a commissione e CE) - Elegge il presidente della commissione europea (Ursula von der Leyen) - Potere d'impulso detto anche preiniziativa: il parlamento può chiedere di presentare delle proposte su delle questioni per cui reputa necessario elaborare un atto, se la commissione non la presenta ne comunica le motivazioni al parlamento - Potere di controllo politico nei confronti della commissione europea attraverso le question time ma il mezzo più importante di controllo è la mozione di censura con cui il parlamento può provocare le dimissioni collettive della commissione europea anche se la sfiducia è da parte di uno solo dei commissari, nel momento in cui un commissario viola il rapporto di fiducia con il parlamento ne rispondono tutti perché agisce in forza del principio di collegialità (art 234 TFUE) IL CONSIGLIO (dell'ue) Prima si chiamava Consiglio dei ministri, con il trattato di Lisbona ha cambiato nome. È un'istituzione intergovernativa. l'art 16 par 2 tue dispone che il consiglio è composto da un rappresentante di ciascuno stato a livello ministeriale (anche governatore di un ente locale) abilitato ad impegnare il governo dello stato che rappresenta e ad esercitare il diritto di voto. Il consiglio esprime gli interessi dei singoli stati il consiglio ha una composizione variabile, a partecipare alle riunioni è il rappresentate competente per materia in base agli argomenti posti all'ordine del giorno (agricol.= ministro agricolt) le formazioni più importanti sono il consiglio affari generali e il consiglio affari esteri presieduto dall'alto rappresentante che è uno dei due vicepresidenti della commissione europea (Kaja Kallas) la presidenza è determinata dal consiglio europeo con votazione a maggioranza qualificata secondo un sistema di rotazione paritaria: ci sono 3 stati che sono in carica per 6 mesi ciascuno che, a rotazione, hanno la carica di presidente. Gli SM che esercitano la presidenza vengono chiamati trio, il sistema è stato introdotto nel trattato di Lisbona ( ad oggi Spagna Belgio Ungheria fanno il trio, al momento la presidenza è dell’Ungheria) il consiglio di solito delibera a maggioranza qualificata 55%. Ha un ruolo significativo per l’adozione degli atti da parte del consiglio il CO.RE.PER (comitato dei rappresentanti permanenti) che è un organo intergovernativo perché formato da delegati dei governi degli stati membri. FUNZIONI 8 - Funzione legislativa, funzione di bilancio (congiuntamente al PE), funzioni di definizione delle politiche e di coordinamento come stabilito nei trattati - potere di preiniziativa come il Parlamento LA COMMISSIONE EUROPEA Disciplinata dall'art 17 TUE. Istituzione sopranazionale che agisce nell'esclusivo interesse dell’Ue ed è totalmente indipendente rispetto agli stati, istituzioni, organismi o enti. È definita istituzione di tecnocrati perché composta da individui particolarmente competenti nel diritto dell’Ue. Attualmente risulta formata da 27 componenti compreso il presidente (von der Leyen) e l'alto rappresentante. Ha mandato di 5 anni CARATTERISTICHE - Persone di grande competenza (tecnocrati) - L’indipendenza, non agiscono per il proprio stato ma per l’Ue - Agiscono con impegno europeo per la realizzazione degli obiettivi dei trattati - Durante il mandato (5 anni) i commissari non possono svolgere altre attività professionali Il CE propone al PE un candidato per il presidente della commissione e il consiglio di comune accordo con il presidente adotta l'elenco delle altre personalità proposte come membri della commissione, i quali vengono selezionati dalle proposte degli SM Il presidente, l'alto rappresentante e i commissari sono soggetti ad un voto di approvazione del PE. In seguito, la commissione è nominata dal CE che delibera a maggioranza qualificata In caso di cessazione anticipata la nuova commissione ha mandato che dura fino alla scadenza di quella precedente perché deve coincidere con la elezione del nuovo parlamento FUNZIONI - Promuove l'interesse generico dell’Ue - La commissione viene chiamata guardiana dei trattati perché ha il ruolo di vigilare sulla corretta osservazione del diritto Ue, essa può attivare un ricorso per infrazione, un ricorso di annullamento o un'azione in carenza - Da esecuzione al bilancio e gestisce i programmi - Esercita funzioni di coordinamento, esecuzione e gestione - Assicura la rappresentanza esterna all’Ue - Avvia il processo di programmazione - Ha potere di iniziativa (un atto può essere adottato solo su proposta della commissione) FUNZIONI PRESIDENTE - Decide l'organizzazione - Definisce gli orientamenti - Nomina vicepresidente - Ha il potere di chiedere le dimissioni di un unico commissario CONSIGLIO EUROPEO Disciplinato da art 14/15 tue, è stato riconosciuto dal trattato di Lisbona del 2007, il consiglio si pone al di sopra delle altre istituzioni sul piano politico perché prende le più importanti decisioni relative agli sviluppi del PIE: definisce le priorità e gli orientamenti politici generali dell’Ue (Prendono le decisioni + importanti a livello politico dell'azione europea) Si compone dei Capi di Stato o di governo degli SM, il suo presidente e il presidente della commissione europea. L'alto rappresentate partecipa ai lavori del consiglio. In base alla materia del giorno i Capi di Stato/governo possono richiedere la presenza di un ministro e il presidente di commissione di un altro membro della commissione. 9 È definibile istituzione essenzialmente intergovernativa, questo dipende però dalle costituzioni interne dovendosi individuare chi rappresenti il vertice esecutivo (capo di governo), (tipo in Italia il capo del governo è diverso dal capo di stato mentre in Francia sono la stessa persona). FUNZIONI: presidente del CE (Charles Michel) - Non può esercitare altre attività - Eletto dal CE per 5 anni e rieletto una sola volta - Presiede tutte le riunioni, prepara i lavori delle riunioni e presenta dopo le riunioni al PE una relazione: ruolo di coordinamento, preparazione e mediazione - Assicura la rappresentanza esterna all’Ue per la pesc quando non è dei competenza dell'alto rappresentante Il ce - Da all'unione gli impulsi necessari al suo sviluppo, definisce gli orientamenti e le priorità politiche - Non esercita funzioni legislativa - Individua gli interessi e gli obiettivi strategici dell’unione Dalle funzioni dal ce emerge la natura prettamente politica che si riflette nella natura dei suoi atti: emette delle conclusioni, non atti legislativi, non hanno efficacia giuridica ma possono assumere una notevole rilevanza L’ALTO RAPPRESENTANTE È disciplinato dall'art 18 TUE, non è una istituzione, è un organo che viene definito come ibrido perché ha una prima funzione come presidente del consiglio affari esteri ma è anche uno dei vicepresidenti della commissione europea. Questa natura ibrida si riflette nei rapporti con le istituzioni governative dell’Ue : consiglio e consiglio europeo. Ma si riflette anche con le istituzioni sopranazionali (perché agisce per l’Ue): la commissione. È anche definito mandatario del consiglio perché soggetto delle sue determinazioni. FUNZIONI Per il consiglio deve dunque - Guida la PESC dell’Ue assicurare la coerenza e la - Contribuisce all’elaborazione della PESC e la attua in qualità di mandatario continuità dei lavori in politica del consiglio estera e per tale ragione presiede Come vicepresidente della commisione: il consiglio degli affari esteri - Vigila e garantisce la coerenza dell'azione esterna - Favorisce il dialogo politico con i paesi terzi ed esprime la posizione del Ue LA BCE La presidente è Christine Lagarde. Alla Bce si affiancano altri organi monetari. A tali autorità monetarie sono attribuiti poteri incisivi: - mantenere la stabilità dei prezzi - organo autonomo, fatto da Bce (sede franco forte) e dal SEBC (le altre banche centrali nazionali - SEBC: sistema europeo delle banche centrali) - è dotata di piena personalità giuridica - ha in via esclusiva il potere di emettere denaro (euro) - si caratterizza per la sua assoluta indipendenza nei confronti delle istituzioni politiche che degli SM. - Per le materie di sua competenza ha delle funzioni consultive. si compone di due organi: - consiglio direttivo, membri comitato esecutivo Bce + governatori 27 banche centrali nazionali - comitato esecutivo, presidente+ vice + 4 membri nominati tra persone di grande competenza monetaria e bancaria. Hanno un mandato di 8 anni non rinnovabile LA CORTE DEI CONTI 10 Istituzione chiamata ad esercitare un controllo finanziario esterno alle singole istituzioni. È formata da un individuo per SM, mandato di 6 anni, vengono proposti dai loro stati di appartenenza, devono garantire di lavorare in totale indipendenza per l'interesse del Ue. Non possono fare altre attività. Parlamento e consiglio sono colegislatori del Ue. FONTI DEL DIRITTO DELL’UE Il sistema norrmativo dell'unione europea è complesso, gli atti sono emanati dalla commissione, con il potere di iniziativa, il parlamento e il consiglio dove il parlamento e il consiglio hanno il potere di preiniziativa. Nel sistema normativo si hanno fonti di 1° grado (di diritto primario) e di 2° grado (di diritto secondario o derivato). Le principali fonti primarie sono il tUE, il TFUE, Euratom carta dei diritti fondameltali e i protocolli. Ma ssi hanno anche fonti non scritte (di matrice pretoria) che sono i principi generali del diritto , questi derivano dalla giurisprudenza creativa della CDG. all'interno del tue e tfue ci sono delle disposizioni entro le quali le istituzioni sono chiamate ad attuare le proprie politiche. Le fonti secondarie sono chiamate di diritto derivato perché sono previste dai trattati ed essendo ad essi subordinate e quindi non possono modificare o abrogare le disposizioni dei trattati, è motivo di invalidità, cioè possono essere annullati gli atti in contrasto con le disposizioni. 1° grado: tue tfue, cdfue, protocolli e allegati, trattati dell'adesione, principi generali del diritto 2° grado: atti tipici vincolanti (regolamenti, direttive e decisioni), tipici (art 288 tue?) non vincolanti (raccomandazioni e pareri), atti atipici TRATTATI Accordi internazionali che seguono la normativa prevista dal diritto internazionale in materia di accordi, questa normativa è contenuta nella convenzione di Vienna sul diritto dei trattati del 1969. La giurisprudenza della CDG riconosce ai trattati dell'ue un rango “ulteriore”: li considera la carta costituzionale dell'Ue, infatti, posssono essere emendati (modificati) con un formale procedimento di revisione. Il fatto che i trattati sono considerati dalla CDG come c. costituzionale da un punto di vista sostanziale ci ricorda che l'ue rappresenta un nuovo ente sopranazionale: organizzazione internazionale unione europea. all'interno dei trattati sono stabiliti i fini istituzionali, le regole di funzionamento, l'apparato istituzionale e i relativi poteri (collegamento: sentenza van gend and loos) Quando le disposizioni dei trattati hanno un contenuto chiaro preciso e incondizionato (autosufficiente), e quindi non necessitano ulteriori atti degli SM o delle Istituzioni, esse sono munite di efficacia diretta oltre che ad essere direttamente applicabili. Inoltre l'attribuzione dei diritti nelle disposizioni avviene in maniera diretta ed automatica. Le disposizioni nei trattati sono idonee ad attribuire a questi ultimi diretti soggettivi QUINDI - fonti di primo grado - accordi internazionali →conferenza di Vienna 1969 + carta costituzionale CDG (

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