Sviluppo Sociale Media Fanciullezza PDF
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Sapienza Università di Roma
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Summary
Questo documento fornisce una panoramica sullo sviluppo sociale nella media fanciullezza, esplorando concetti come la competenza sociale, le teorie sul comportamento aggressivo, e il bullismo. Il documento discute anche l'elaborazione delle informazioni sociali e l'influenza dei fattori ambientali sullo sviluppo dei bambini.
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CAP XI - LO SVILUPPO SOCIALE (media fanciullezza) La competenza sociale Coinvolge diverse abilità: Capacità cognitive Competenze comunicative Equilibrio emotivo Solida moralità Il bambino socialmente competente è in grado di: - Soddisfare i suoi obiettivi e bisogni interagendo con i coetane...
CAP XI - LO SVILUPPO SOCIALE (media fanciullezza) La competenza sociale Coinvolge diverse abilità: Capacità cognitive Competenze comunicative Equilibrio emotivo Solida moralità Il bambino socialmente competente è in grado di: - Soddisfare i suoi obiettivi e bisogni interagendo con i coetanei in maniera accettabile → interagisce in maniera adeguata con gli altri mantenendo però la sua individualità - Sviluppare modalità di comprensione delle esperienze diadiche e di gruppo - Entrare a far parte di gruppi di coetanei e partecipare ad attività di gruppo - Coinvolgersi in relazioni soddisfacenti con interazioni reciproche Molteplici processi → caratteristiche individuali, modalità di interazione, quantità e qualità delle relazioni, partecipazione a gruppi di vario tipo, cultura di appartenenza L’elaborazione delle informazioni sociali Nel quadro dell’approccio HIP → modello SIP (social information processing – Dodge) Interazione sociale come un compito che ha aspetti problematici: - Partecipare ad attività di gruppo - Reagire in modo adeguato ad una provocazione - Farsi accettare dagli altri dopo un fallimento (condizione di inferiorità) o un successo (condizione di superiorità) - Corrispondere alle aspettative sociali rispettando le norme - Adeguarsi alle aspettative dell’insegnante Modello di Dodge della competenza sociale 1) Stimolo sociale 2) Elaborazione del bambino: a) Codifica b) Interpretazione c) Ricerca risposta d) Approvazione 3) Comportamento sociale del bambino 4) Elaborazione dei pari e del giudizio sul bambino (rappresenta nuovo stimolo) 5) Comportamento sociale dei pari (nuova elaborazione del bambino) Teorie sul comportamento aggressivo Freud - L’aggressione è un aspetto dello sviluppo psicosessuale - Se una pulsione di autoconservazione è contrastata, l’io può reagire distruttivamente - C’è un istinto di morte tendenza universale di ciò che è vivo a tornare a uno stato privo di vita Scuola di Yale (Dollard) - L’aggressione è determinata da frustrazione Sviluppi del comportamentismo (Berkowitz, Bandura) - L’aggressione è mediata da emozioni che sorgono come prima risposta alla frustrazione - I comportamenti aggressivi sono frutto di apprendimento - Per Bandura non è necessario il rinforzo, è sufficiente l’imitazione di un modello, soprattutto se si associa a soddisfazione di sé e autoefficacia Etologi e sociobiologi - L’aggressione è adattativa (predazione, competizione) - Basi fisiologiche (ormoni maschili) Teoria social cognitiva (Bandura) - La pressione dei modelli culturali non deve oscurare l’importanza della capacità di agire sulla realtà (Agency) - Concetto di autoefficacia → convinzione di essere in grado di raggiungere uno specifico risultato - La persona può scegliere di aggredire se - Si sente capace di farlo - Si aspetta un risultato positivo in seguito a una sua azione - Il suo giudizio etico è distorto da uno o più meccanismi di disimpegno morale Approccio dell’elaborazione delle informazioni sociali - Distorsioni cognitive che contribuiscono ad alimentare le condotte aggressive: - Erronea interpretazione delle intenzioni dell’altro → bias dell’attribuzione ostile - L’azione aggressiva è coerente con gli schemi sociali in memoria - Incapacità di prevedere le conseguenze negative a lungo termine - Incapacità di trovare un alternativo comportamento prosociale Problemi metodologici nello studio dell’aggressività Criteri per classificare il comportamento aggressivo → problema ancora aperto Etologi → posture e sequenze di movimenti nella lotta o predazione Studiosi del comportamento aggressivo → due aspetti a. Effetto negativo procurato b. Intenzione di nuocere Comportamento volto a danneggiare o ferire una o più persone Comportamento antisociale → comportamento che infligge agli altri un danno fisico o mentale, oppure perdita o danneggiamento di una proprietà Età e genere nel comportamento aggressivo Primo anno → la rabbia si differenzia da altre emozioni e si usa anche a scopo comunicativo Dai 12 mesi → rabbia verso le persone, anche altri bambini, per il desiderio di possesso → aggressione strumentale Aggressione distinta in: - Reattiva → in risposta ad azioni o eventi percepiti come attacco (rabbia) - Proattiva → attivazione emotiva minore, ma uso pianificato della forza o dell’azione lesiva per raggiungere uno scopo - Ostile → intento di far male all’altra persona, cresce nella prima e media fanciullezza Tra 2 e 4 anni → aggressione fisica sostituita con verbale: diretta (minacce o insulti) o indiretta (pettegolezzo o esclusione) Media fanciullezza → le aggressioni diminuiscono, ma in alcuni casi compaiono problemi seri di condotta, soprattutto nei maschi Adolescenza → i soggetti che hanno manifestato alta aggressività nella media fanciullezza possono intraprendere una carriera criminale Il bullismo È la sistematica sopraffazione di una o più vittime designate da parte di uno o più bulli. È un fenomeno sociale, perché l’aggressore può contare su - Sostenitori che lo approvano ed ammirano - Osservatori che sanno quello che fa ma restano indifferenti verso la vittima - Presenza di difensori può essere più o meno saliente nei vari contesti - Si verifica soprattutto negli spazi e nei momenti di vita sociale non supervisionati dagli adulti Caratteristiche dei bulli → scarsa propensione a provare empatia e senso di colpa, tendenza a manipolare e ingannare, interesse per il potere Caratteristiche delle vittime → capro espiatorio, diverso dagli altri o poco socievole, provocatore, aggressivo e irritante Vittimizzazione associata a un unico processo → scarsa capacità di contribuire alla vita del gruppo Prevalenza di maschi tra i bulli → forme di aggressione diretta, agita sul piano fisico L’aggressione diretta diminuisce con l’età nelle femmine → forme più sottili di aggressione, come esclusione o pettegolezzo PERCHÉ? → relazione tra livello di ormoni maschili e aggressività // effetto dell’acquisizione dei ruoli sessuali → idea che i comportamenti appropriati per le femmine sono diversi da quelli più violenti e consentiti per i maschi Aggressione, conflitto e competizione L’aggressione comporta uno o più atti deliberatamente lesivi dell’altro sul piano fisico, psicologico o materiale Il conflitto interpersonale sorge quando due individui sono in disaccordo, non è di per sé negativo se viene gestito in modo adeguato (tre scambi interattivi: 1. Azione scatenante, 2. Prima opposizione del partner, 3. Ulteriore mossa oppositiva del primo bambino) La competizione può assumere forme distruttivamente aggressive, ma avviene di solito in contesti con regole Cooperazione e competizione non sempre sono mutuamente esclusive, possono intrecciarsi La televisione e gli altri schermi Utilizzo di schermi si intensifica nella media fanciullezza televisione, videogiochi e internet come compagni assidui (smartphone e tablet in mano a più del 50% dei bambini prescolari) Tempo speso davanti alla TV a scapito del gioco (ISTAT 2016) → 22% a 3-5 anni, più del 30% tra i 6 e gli 11 anni TV in camera per il 42% dei bambini italiani con ampie variazioni regionali e differenze culturali fruizione anche la sera con effetti negativi sulla salute (sovrappeso e scarsa qualità del sonno) Background television → ascolto o visione incidentale da parte del bambino quando la televisione è accesa per gli adulti → maggiore nelle famiglie con basso livello di istruzione riducono le interazioni adulto-bambino aggravano lo svantaggio culturale sotto i 2 anni nessun effetto positivo, in quanto può causare disturbi dell’attenzione e delle funzioni esecutive Esposizione alla violenza in TV e nei videogiochi come fattore di rischio per l’aumento di comportamenti aggressivi, per cui necessità di moderare l’uso Ambiente o ambienti? La teoria dei sistemi ecologici Teoria di campo (Kurt Lewin) → C = f (P, A) // IL COMPORTAMENTO è FUNZIONE DI PERSONA E AMBIENTE Mario piange per l’iniezione (C, comportamento) → carattere pauroso (P, persona) + minacce della mamma (A, ambiente) P = f (C, A) → Mario è pauroso: piange per l’iniezione e ha una mamma che minaccia A = f (C, P) → Mario vede l’ambiente come minaccioso: piange per l’iniezione ed è pauroso Viene ripresa da Bandura come DETERMINISMO RECIPROCO TRIADICO Teoria dei sistemi ecologici Nella prima fanciullezza si amplia lo spazio di vita (Lewin: luoghi, situazioni accessibili alla persona) grazie al linguaggio, motricità, scuola dell’infanzia Bronfenbrenner → lo sviluppo è funzione della persona e dell’ambiente // ECOLOGIA PSICOLOGICA → condizioni esterne che influiscono sullo spazio - Microsistemi → relazioni dirette e osservabili (contesto in cui ci si conosce tutti) - Mesosistema → insieme di microsistemi (con cui il bambino ha relazione diretta) - Esosistema → connessione tra contesti, di cui almeno uno esterno al soggetto (ad es. il luogo di lavoro dei genitori influisce sul loro sviluppo) - Macrosistemi → istituzioni, valori, cultura