Il Laboratorio: Materiale di Uso Comune - PDF - Università San Raffaele

Summary

Questa presentazione, creata da Alessandra De Bruno per l'Università San Raffaele, introduce il "Materiale di Uso Comune" nel laboratorio. Include una panoramica sui banchi da lavoro, i recipienti di misura, e il processo di deionizzazione dell'acqua, fornendo una guida essenziale per gli studenti di scienze.

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Docente Alessandra De Bruno Lezione Il Laboratorio: materiale di uso comune Alessandra De Bruno Obiettivi Ø Materiale di laboratorio di uso comune; Ø Recipienti di misura; Ø Contenitori; Ø Attrezzi; Ø Il riscaldamento I...

Docente Alessandra De Bruno Lezione Il Laboratorio: materiale di uso comune Alessandra De Bruno Obiettivi Ø Materiale di laboratorio di uso comune; Ø Recipienti di misura; Ø Contenitori; Ø Attrezzi; Ø Il riscaldamento Il Laboratorio: materiale di uso comune 2 di 28 Alessandra De Bruno 1. Materiale di uso comune Il Laboratorio: materiale di uso comune 3 di 28 Alessandra De Bruno 1.1 Banco di lavoro e cappa aspirante Sul banco di lavoro, o in appositi cassetti, mensole e armadietti vengono messi i reagenti chimici, vetreria e gli strumenti di uso frequente. Generalmente, questi banchi sono dotati di una canalina, o piccola cappa, che aspira i vapori prodotti durante le analisi. In ogni caso il laboratorio deve essere dotato di cappa aspirante per la rimozione delle sostanze volatili. Il Laboratorio: materiale di uso comune 4 di 28 Alessandra De Bruno Le parti essenziali dei banchi di lavoro sono: un ripiano fatto in materiale inattaccabile dai composti chimici; una presa del gas con becco Bunsen; un rubinetto di acqua corrente; una presa di energia elettrica. Il Laboratorio: materiale di uso comune 5 di 28 Alessandra De Bruno Cappa aspirante Il Laboratorio: materiale di uso comune 6 di 28 Alessandra De Bruno Ai fini analitici è necessario privare l'acqua della maggior parte degli ioni in 1.2 Acqua deionizzata: essa disciolti perché interferiscono nelle analisi. Deionizzazione dell'acqua si effettua facendo passare attraverso resine scambiatrici di ioni posti in appositi tubi: queste resine sono costituite di polimeri ionici, che sono in grado di scambiare i propri ioni con quelli presenti nell'acqua. L'acqua ottenuta non sarà assolutamente pura, perché può contenere sostanze organiche che possono essere separate mediante distillazione, tuttavia l'acqua deionizzata in questo modo è adatta per i consueti usi analitici Il Laboratorio: materiale di uso comune 7 di 28 Alessandra De Bruno 2. Recipienti di misura Il Laboratorio: materiale di uso comune 8 di 28 Alessandra De Bruno Per misurare esattamente i volumi dei liquidi vengono utilizzati palloni tarati, burette e pipette: Pallone tarato: recipiente dal collo lungo e stretto sul quale è inciso un segno o una linea circolare che corrisponde ad un determinato volume. Se il fondo è piatto, il contenitore viene detto matraccio. Quando il pallone viene riempito fino al un punto dove è inciso il tratto che delimita il volume, si dice: «che si porta il liquido a volume». Questi contenitori sono impiegati per preparare le soluzioni da una determinata concentrazione e per misurare determinate quantità di liquido. Inoltre, sono sempre dotati di un tappo smeriglio o in plastica Il Laboratorio: materiale di uso comune 9 di 28 Alessandra De Bruno Buretta: tubo cilindrico di vetro, graduato e munito di un rubinetto di vetro smerigliato, o di un tubo di gomma con pinza (chiusura/apertura). Le gradazioni sono in millilitri (mL) e in decimi di millilitro. Per eseguire la lettura del livello del liquido contenuto nella buretta, è necessario attendere che tutto il liquido sia sceso lungo le pareti del tubo di vetro. Eliminare l'eventuale bolla d’aria che si potrebbe formare nella parte terminale della buretta (interrompe la continuità del liquido). Le burette vengono utilizzate durante le titolazioni e consentono la lettura diretta del volume di acido o di base impiegati. Alcune burette riportano una linea azzurra sul fondo bianco tracciata all'interno in direzione verticale per facilitare la lettura. Il Laboratorio: materiale di uso comune 10 di 28 Alessandra De Bruno Il Laboratorio: materiale di uso comune 11 di 28 Alessandra De Bruno Pipetta: tubo di vetro di forma allungata, che può presentare un rigonfiamento centrale dove è segnato il numero, corrispondente al volume, indicando da uno o due tratti incisi sul vetro: quando c'è un solo tratto inciso la pipetta deve essere completamente liberata dal liquido contenuto. Le pipette vengono impiegate per prelevare determinati volumi di liquido, alcune pipette sono graduate in millilitri e in decimi di millilitro. Dovendo aspirare un acido o una base si raccomanda l’uso di propipetta o aspiratore automatico da applicare la pipetta. Il Laboratorio: materiale di uso comune 12 di 28 Alessandra De Bruno Cilindri graduati: tubi cilindrici di vetro muniti di una base d'appoggio o piede. Sono graduati in millilitri o in decimi di millilitro (capacità: 5, 10, 25, 50, 100, 250, 1000 mL…) Vengono utilizzati per misurare o prelevare volumi approssimati di liquido. Cilindro tarato: analogo al precedente ma in questo caso sul vetro è incisa solo una misura di volume senza le altre gradazioni intermedie Il Laboratorio: materiale di uso comune 13 di 28 Alessandra De Bruno Provette o tubi di saggio: sono piccoli cilindri di vetro, con diametro di 10:14 mm o maggiori, chiusi a un'estremità. Vengono utilizzati per saggi qualitativi e a volte anche quantitativi. Si trovano di diverse dimensioni. Il Laboratorio: materiale di uso comune 14 di 28 Alessandra De Bruno 3. Contenitori Il Laboratorio: materiale di uso comune 15 di 28 Alessandra De Bruno 1. Bicchiere o becher: a forma di bicchiere con orlo sfasato a beccuccio per facilitare il travaso dei liquidi. Sono in vetro Pirex o Jena resistenti al calore (cap. 25, 50, 100 … 5000 mL). Sono utilizzati per preparare soluzioni o per riscaldare. 2. Beute: sono di vetro e favoriscono la miscelazione dei liquidi grazie alla loro forma conica che evita trabocchi e perdite (cap. 30 … 2000 mL). Vi sono matracci conici con apertura più stretta in alcuni casi sono muniti di un beccuccio per filtrare alla pompa. Il Laboratorio: materiale di uso comune 16 di 28 Alessandra De Bruno 3. La spruzzetta: è una piccola bottiglia fatta di materiale plastico, dotata di un tubo ricurvo che penetra nel tappo e si immerge nel liquido contenuto. 3. Viene usata per erogare agevolmente acqua deionizzata. 4. Il mortaio: è una specie di tazza di porcellana utilizzata per triturare e polverizzare le sostanze da 4. analizzare. Queste operazioni si effettuano con il pestello anch'esso di porcellana Il Laboratorio: materiale di uso comune 17 di 28 Alessandra De Bruno 5. La capsula: è una tazza di porcellana più sottile del 5. mortaio dotata di un beccuccio per facilitare lo svuotamento; 6. Il crogiuolo: è una piccola tazza di porcellana o di quarzo di forma troncoconica più spessa del 6. mortaio con un diametro che varia tra i 3 e i 5 cm. Il Laboratorio: materiale di uso comune 18 di 28 Alessandra De Bruno 4. Attrezzi Il Laboratorio: materiale di uso comune 19 di 28 Alessandra De Bruno 1. Le pinze: Possono essere di legno, metallo o plastica e servono per maneggiare il materiale 2. L’imbuto: di vetro viene usato per la filtrazione. Il suo supporto è un porta imputo di metallo 3. Imbuto separatore: È chiuso da un tappo di vetro smerigliato: sul suo gambo c'è un rubinetto che consente di regolare la fuoriuscita del liquido contenuto nell'imbuto Il Laboratorio: materiale di uso comune 20 di 28 Alessandra De Bruno 4. Imbuto filtrante: contiene una griglia filtrante 5. Il treppiede: è una struttura metallica costituita da un anello sorretto da tre supporti(piedi) a esso solidali; 6. la bacchetta di vetro: serve per agitare e miscelare le sostanze in soluzione che si trovano nei recipienti Il Laboratorio: materiale di uso comune 21 di 28 Alessandra De Bruno 7. Lo spazzolino: è un filo di ferro zincato parzialmente a volto di crine intrecciato: serve per pulire le provette e gli altri recipienti 8. La spatola: È un utensile di plastica o metallo, che può avere diverse forme (si usa per prelevare le sostanze solide) 9. il vetro, o vetrino, d'orologio; simile a quello usato per il quadrante degli orologi, si usa per eseguire alcune analisi o per coprire i bicchieri Il Laboratorio: materiale di uso comune 22 di 28 Alessandra De Bruno 10. Carta da filtro: è una carta assorbente che viene sistemata sull'imbuto dopo essere stata ripiegata in quattro parti e fatta aderire le pareti dell'imbuto mediante piccoli spruzzi d'acqua Il Laboratorio: materiale di uso comune 23 di 28 Alessandra De Bruno Il Laboratorio: materiale di uso comune 24 di 28 Alessandra De Bruno Il Laboratorio: materiale di uso comune 25 di 28 Alessandra De Bruno 5. Il riscaldamento Il Laboratorio: materiale di uso comune 26 di 28 Alessandra De Bruno 1. Il bruciatore, o lampada o becco Bunsen: È costituito da un piedistallo metallico sul quale è montato un condotto, che comunica con l'esterno per mezzo di un raccordo sul quale è applicato un tubo di gomma, collegato alla presa del gas metano. Il becco Bunsen, deve essere dotato di un sistema di sicurezza costituito da una termocoppia e da una valvola di sicurezza. In presenza della fiamma che riscalda la termocoppia, la valvola di sicurezza permette il flusso del gas. Se invece manca la fiamma, la valvola di sicurezza in automatico blocca il flusso del gas. Il Laboratorio: materiale di uso comune 27 di 28 Alessandra De Bruno 2. L’essiccatore: È un recipiente di vetro a pareti spesse e robuste provvisto di un coperchio di vetro. Sia il bordo del coperchio sia quello del recipiente sono smerigliati e vengono cosparsi di paraffina, o vasellina, per assicurare la chiusura ermetica dell’essiccatore. In fondo al contenitore viene messa una sostanza igroscopica (cloruro di calcio), che ha lo scopo di trattenere e assorbire l'umidità presente nell'aria atmosferica. 3. Bagnomaria o bagno di vapori d’acqua: E il dispositivo può essere elettrico oppure a fiamma diretta del gas. Il Laboratorio: materiale di uso comune 28 di 28

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