L'Idealismo Tedesco e i Suoi Oppositori (Hegel, Schopenhauer, Kierkegaard) PDF
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Questi appunti coprono l'idealismo tedesco, con particolare attenzione ai contributi di Hegel, Schopenhauer e Kierkegaard. Essi analizzano i loro concetti chiave e le loro opere principali, fornendo una panoramica generale delle loro teorie filosofiche. Il documento presenta una sintesi dei temi principali e dei singoli appunti relativi ai tre filosofi.
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L’IDEALISMO TEDESCO E I SUOI OPPOSITORI HEGEL SCHOPENHAUER KIERKEGAARD 1 ROMANTICISMO E IDEALISMO TEDESCO 2 1) Romanticismo = Atmosfera stor...
L’IDEALISMO TEDESCO E I SUOI OPPOSITORI HEGEL SCHOPENHAUER KIERKEGAARD 1 ROMANTICISMO E IDEALISMO TEDESCO 2 1) Romanticismo = Atmosfera storico-culturale Ambivalenze ma anche tratti comuni Romanticismo tedesco e circolo di Jena Fratelli Schlegel, Novalis, Hölderlin Contatti con Fichte, Schelling, Hegel 3 Motivi filosofici tipici Polemica contro la ragione illuministica Con esaltazione del sentimento Senso dell'infinito → Panteismo o trascendentismo Assoluto concepito in modo dinamico Identificato con uomo – mondo - storia Uomo come Spirito→ Attività e Soggetto infinito Sehnsucht (it. struggimento) e streben (it. tendere verso) Tensione continua ad un “oltre” 4 Interesse per la storia Storicismo → storia come processo Attenzione alla tradizione e alla patria Sviluppo e definizione del concetto di nazione Concezione della natura → Organicistica Vitalista Finalistica Spiritualistica Dialettica Assolutizzazione dell'arte 5 Dotata anche di valore salvifico 2) Idealismo → In filosofia ogni concezione che tende a risolvere la realtà nell’idea 6 a) Punto di partenza critico-teoretico dell’idealismo → Siamo necessariamente interni al nostro pensiero Non esiste qualcosa di terzo tra il pensiero e l'eventuale realtà 7 Soluzione metafisica dell’idealismo tedesco → Si esprime sulla realtà-natura di ciò che si conosce affermando una identità ontologica tra pensiero ed essere-realtà 8 b) Tappe verso l'idealismo tedesco Idealismo gnoseologico di Cartesio → Conoscenza incentrata sulle idee innate e dualismo gnoseologico tra idea e realtà materiale 9 Idealismo soggettivistico-empiristico di Berkeley → Esse est percipi e oggetto ridotto a percezione da parte dello spirito percipiente 10 Idealismo trascendentale di Kant → Conoscenza sintesi di materia e forme a priori che fanno capo all'io penso Conoscenza del fenomeno non del noumeno 11 Eredità kantiana → Serie di dualismi Fenomeno – noumeno Sensibilità – intelletto Intelletto – ragione Sapere teoretico – fede pratica 12 Oscillazioni terminologico-concettuali kantiane Prima edizione Seconda Critica ragion edizione pura Fenomeno Rappresentazi Oggetto della one (quindi rappresentazio oggetto ne (quindi mentale) oggetto reale) Noumeno Oggetto della Concetto limite rappresentazio ne 13 c) Critici immediati di Kant → Reinhold – Schulze – Jacobi – Maimon - Beck 14 Discussione dualismi → In particolare dibattito sulla cosa in sé Cercando di ricostruire la Critica della ragion pura come un sistema Sul piano gnoseologico Però preparazione terreno per nascita idealismo assoluto-metafisico 15 Punto d'arrivo del dibattito dei critici di Kant sul noumeno → Ogni realtà di cui siamo consapevoli esiste come rappresentazione della coscienza La coscienza è principio e condizione indispensabile del conoscere L'oggetto risulta concepibile solo in relazione al soggetto che lo rappresenta 16 È contraddittorio considerare il noumeno causa delle rappresentazioni perché non si può estendere la categoria di causalità al mondo noumenico Il noumeno come cosa in sé al di là del soggetto è una non-rappresentazione e un concetto impossibile (≈ √-a) 17 d) Idealismo tedesco → Fichte, Schelling, Hegel 18 C'è identità ontologico-metafisica tra pensiero ed essere L'io penso legislatore di Kant diviene → Soggetto metafisicamente unico, assoluto e infinito Che crea/pone/si esplica nella realtà fuori di sé Per ritrovarsi poi in essa Il soggetto empirico → È un momento di questo Soggetto assoluto 19 Monismo dialettico = La realtà è il farsi e manifestarsi di un unico principio che si sviluppa in un processo di tesi – antitesi - sintesi 20 Panteismo spiritualistico = Tutto è Spirito che si sviluppa in modo immanente 21 Con ripresa e ispirazione da diversi sistemi filosofici precedenti → Plotino e neoplatonismo Giordano Bruno Spinoza (v. “Spinoza reinassance” in Germania a fine Settecento) Con passaggio da “panteismo discendente” a “panteismo ascendente” 22 https://www.youtube.com/watch?v=E91lnU9lC7s 23 L’idealismo soggettivo ed etico di Fichte (Rammenau [Sassonia] 1762 - Berlino 1814) Incentrato Sull’Io Sull’agire morale 24 A Königsberg lezioni di Kant e pubblicazione con il suo aiuto di Saggio di una critica di ogni rivelazione (1792 – ritenuto all’inizio dello stesso Kant) Cattedra all’Università di Jena e pubblicazione prima edizione dei Fondamenti dell'intera dottrina della scienza (1794) Nuova cattedra a Berlino con seconda fase metafisico-mistico-religiosa del suo pensiero Abbandono città dopo invasione napoleonica (1805) e successiva composizione dei Discorsi alla nazione tedesca (1807) 25 Dottrina della scienza → Opera di fondazione dell’ idealismo tedesco 26 Opera di fondazione dell’idealismo tedesco Dottrina della scienza → Concezione della filosofia come sapere assoluto e perfetto Scoprire il principio di base che unifica le tre Critiche kantiane A partire dal contributo dei critici di Kant Dedurre da un principio primo l'intero mondo del sapere teoretico e pratico 27 Prima introduzione alla dottrina della scienza (1797) → “Osserva te stesso; distogli lo sguardo da tutto quanto ti circonda e rivolgilo nel tuo intimo: questa è la prima cosa che la filosofia esige da chi prende a coltivarla. Non di qualcosa fuori di te si tratta, ma unicamente di te stesso” 28 Seconda introduzione alla dottrina della scienza (1797) → Qualcosa esiste (oggetto) → Coscienza (soggetto) Coscienza (soggetto) → Autocoscienza (condizione del soggetto) Coscienza fondamento dell'essere Autocoscienza fondamento della coscienza 29 KANT FICHTE Io finito → realtà Io infinito → tutto esterna noumenica nell'Io e per l'Io Formale → dà forma Formale e materiale attraverso attività di → pone la realtà e se sintesi e unificazione stesso attraverso molteplicità dati un'intuizione sensibili intellettuale creatrice Deduzione Deduzione assoluta o trascendentale → io metafisica → Io penso principio assoluto che pone sia il soggetto che l'oggetto fenomenici 30 L'Io pone se stesso 31 L'Io pone il non-io 32 L'Io oppone nell'Io ad un io divisibile (= empirico) un non-io divisibile (= empirico) 33 34 Dottrina morale Attività Io determinato conoscitiva dal non-io Antitesi io ↔ non-io Attività Io determina pratica il non-io IO INFINITO Per Fichte due possibili sistemi filosofici → Idealismo Dogmatismo (sinonimo di “realismo”) 36 IDEALISMO DOGMATISMO Astrazione-separazione Astrazione-separazione dalla cosa → intelligenza in dalla intelligenza → cosa in sé sé Rappresentazioni = prodotti Rappresentazioni = prodotti dell'intelligenza della cosa in sé La cosa dipende dall'io L'io dipende dalla cosa Dal soggetto → all'oggetto Dall'oggetto → al soggetto Filosofia della libertà Filosofia della necessità Temperamenti attivi → Temperamenti passivi → giovani fiacchi 37 Idealismo soggettivo ed etico fichtiano → Incentrato sull’Io Dalla metafisica dell'essere/oggetto Alla metafisica dello Spirito/Soggetto Incentrato sull’agire morale NON operari sequitur esse (l’agire conseguenza dell’essere) MA esse sequitur operari (l’essere conseguenza dell’agire) L'idealismo oggettivo ed estetico di Schelling (Leonberg 1775 – Bad Ragaz 1854) Incentrato Sull’oggetto della natura e della creazione artistica Sull’arte 39 Ammesso allo Stift di Tubinga seminario teologico protestante dove compagno di stanza di Hegel e Hölderlin A Jena lezioni di Fichte e progressivo delineamento del proprio sistema filosofico in varie opere Coadiutore di Fichte e poi successore dopo le sue dimissioni (1794) con stesura opere fra cui Sistema dell’idealismo trascendentale (1800) Contatti con romantici e matrimonio con Caroline Schlegel 40 Rottura con Hegel con successo del nuovo sistema filosofico che adombra quello schellinghiano Successivo ritorno all’insegnamento e dopo la morte di Hegel cattedra a Berlino 41 Io Infinita fichteano soggettività + Sostanza Infinita spinoziana oggettività Forti interessi naturalistico - estetici 43 Natura come preistoria e odissea dello Spirito → “Come la pianta si chiude nel fiore, così tutta la terra si chiude nel cervello dell'uomo, che è il sommo fiore di tutta la metamorfosi organica” Arte = organo della filosofia e dell’Assoluto 45 Nella creazione estetico-artistica Ispirazione → Momento inconscio e spontaneo (Natura) Esecuzione → Momento coscio e meditato (Spirito) Idealismo oggettivo ed estetico schellinghiano Incentrato sull’oggetto della natura e della creazione artistica Non solamente sull’Io soggetto infinito di matrice fichteana Incentrato sull’arte Fondazione filosofica della valenza gnoseologica assoluta del sapere e del produrre artistico L’IDEALISMO DI HEGEL 48 Georg Wilhelm Friedrich Hegel Stoccarda 1770 – Berlino 1831 49 Studi di teologia all’Università di Tubinga e alloggio nel collegio dello Stift Amicizia con Hölderlin e Schelling con cui condivisione entusiasmo per eventi Rivoluzione francese 50 La vita di Gesù (1795) → Primo degli scritti teologici giovanili Nel 1801 trasferimento a Jena dove insegna Schelling Differenza tra il sistema filosofico di Fichte e quello di Schelling (1801) → Gli apre le porte della carriera accademica 51 Nel 1806 entrata esercito napoleonico a Jena → “Ho visto l'Imperatore - quest'anima del mondo” 52 La fenomenologia dello spirito (1807) → Opera di introduzione Alla filosofia in generale Al suo sistema filosofico in particolare 53 Scienza della logica (1812-16) → Dedicata al primo momento del suo sistema filosofico 54 Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio (1817 ampliata in edizioni successive) → Esposizione dell’intero sistema filosofico 55 Dal 1818 insegnamento all’Università Berlino nella cattedra che era stata di Fichte → Corsi su varie discipline del sistema filosofico (pubblicati postumi dagli studenti) con apice della celebrità 56 Lineamenti di filosofia del diritto (1821) → Sintesi complessiva del pensiero etico-politico di Hegel 57 58 L’IDEALISMO ASSOLUTO E LOGICO 59 “Ciò che è razionale è reale, ciò che è reale è razionale” (Prefazione dei Lineamenti di filosofia del diritto) 60 Realtà → Idea o Ragione 61 Concezione idealista → Identità pensiero - realtà 62 Concezione della realtà come Soggetto non come sostanza → Realtà = Spirito Soggetto spirituale in divenire di cui tutto ciò che esiste è tappa e momento di realizzazione 63 Concezione organicistica → Realtà = Organismo unitario di cui tutto ciò che esiste è parte o manifestazione 64 Concezione monista → Realtà sviluppo di un Soggetto unitario Nulla è al di fuori o trascendente ad esso Esso è la ragion d'essere di ogni ente e aspetto della realtà stessa 65 Concezione panteista → Realtà = Assoluto per cui il mondo/il finito è manifestazione-realizzazione-autodispiegamento dell'Assoluto/Infinito 66 Concezione panlogica → Realtà = Ragione che realizza se stessa nel processo storico 67 Concezione storicistica → La realtà coincide con l’Assoluto che si sviluppa in modo immanente nella storia 68 Concezione dinamica → Realtà processo di autoproduzione che soltanto alla fine con l'uomo/Spirito e le sue attività più alte (arte, religione, filosofia) si rivela per quello che è veramente e acquista piena coscienza di sé 69 Concezione processuale → Realtà processo infinito da intendersi come continua posizione del finito e insieme come superamento del finito stesso in vista di una sintesi finale 70 Idealismo assoluto e logico Incentrato sulla identità tra realtà e Assoluto Che si realizza nello Spirito come sintesi di soggetto e oggetto Incentrato sulla razionalità del reale Che è sviluppo dialettico dell’Idea-Ragione 71 LA DIALETTICA 72 Ontologica → di sviluppo della realtà/Assoluto Dialettica = Legge Logica → di comprensione della realtà/Assoluto 73 1) Tesi o affermazione (di un concetto astratto e limitato) = Momento astratto o “intellettuale” (ted. Verstand = intelletto) → Astratto = concepire le cose come separate le une dalla altre senza tener conto delle complesse relazioni reciproche che le connettono Intellettuale = concepire i singoli aspetti della realtà come singoli e quindi nella loro finitezza 74 Il pensiero concepisce la realtà sotto forma di una molteplicità di determinazioni Statiche e separate le une dalle altre L’intelletto si ferma alle determinazioni rigide della realtà Considerandole nella loro differenza reciproca secondo i principi di identità/non- contraddizione Astraendo dalla complessa rete di relazioni che formano la ricchezza e varietà del reale 75 2) Antitesi o negazione (del concetto come limitato e passaggio ad un concetto opposto) = Momento dialettico o “negativo-razionale” (ted. Vernunft = ragione) → Dialettico = il pensiero e le cose si mettono “in movimento” Razionale = concepire i singoli aspetti della realtà nella loro relazione reciproca e con il tutto 76 Le determinazioni del primo momento devono essere messe “in movimento” e relazionate con altre determinazioni In quanto unilaterali e astratte Ogni affermazione sottintende una negazione Perché per specificare ciò che una cosa è bisogna chiarire ciò che essa non è Bisogna quindi procedere oltre il principio di identità E mettere in rapporto le varie determinazioni con le loro determinazioni opposte 77 3) Sintesi o ri-affermazione (della affermazione e negazione in una sintesi positiva che le comprende entrambe) = Momento speculativo o “positivo-razionale” → Aufhebung (superamento) dal ted. aufheben = togliere e conservare Togliere l'opposizione tra tesi e antitesi Conservare la verità della tesi, dell'antitesi e della loro contrapposizione 78 Coglie l'unità delle determinazioni opposte Rendendosi conto che le determinazioni opposte sono aspetti unilaterali di una realtà più alta che le ricomprende o sintetizza Essa è quindi Riaffermazione (sintesi) potenziata Dell'affermazione iniziale (tesi) Ottenuta tramite la negazione della negazione intermedia (antitesi) 79 80 81 Esempio → bocciolo, fioritura, frutto 82 "Il bocciolo dispare (verschwindet) nella fioritura (in dem Hervorbrechen der Blüte) e si potrebbe dire che quello viene confutato da questa; similmente, all'apparire del frutto il fiore viene dichiarato una falsa esistenza (Dasein) della pianta e il frutto subentra al posto del fiore, come sua verità 83 Tali forme non solo non si distinguono, ma ciascuna di esse dilegua anche sotto la spinta dell'altra, perché esse sono reciprocamente incompatibili. Ma in pari tempo la loro fluida natura ne fa momenti (Momenten) dell'unità organica (organischen Einheit), nella quale esse non solo si respingono, ma sono anzi necessarie l'una non meno dell'altra; e questa eguale necessità costituisce ora la vita dell'intero (Leben des Ganzen)" Dalla Fenomenologia dello Spirito, Prefazione 84 “Il vero è l’intero” → “Il vero è l'intero. Ma l'intero è soltanto l'essenza che si completa mediante il suo sviluppo. Dell'Assoluto si deve dire che esso è essenzialmente risultato, che solo alla fine è ciò che è in verità; e proprio in ciò consiste la sua natura, nell'essere effettualità, soggetto, o svolgimento di se stesso.” Dalla Fenomenologia dello Spirito, Prefazione 85 86 I TRE MOMENTI DELL'ASSOLUTO E DEL SISTEMA FILOSOFICO 87 Tre momenti dell’Assoluto → Studiati e presentati come sistema nella Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio 88 89 1) Idea “in sé” = Tesi → L'Idea considerata in se stessa a prescindere dalla sua realizzazione nel mondo Il programma logico-razionale della realtà “In sé” cioè astratto - immediato 90 2) Idea “fuori di sé” = Antitesi → La Natura L'estrinsecazione o alienazione dell'Idea nelle realtà spazio-temporali del mondo 91 3) L'Idea “che ritorna a sé” o “in sé e per sé” = Sintesi → Lo Spirito L'Idea che dopo essersi fatta natura torna presso di sé e prende coscienza di sé nell'uomo “Per sé” cioè attuale-effettuale 92 Tre sezioni del sapere e del sistema filosofico corrispondenti ai tre momenti dell'Assoluto = Idea “in sé” (tesi) →Logica Idea “fuori di sé” (antitesi) → Filosofia della Natura Idea “che ritorna a sé” (sintesi) →Filosofia dello Spirito 93 Sullo sfondo suggestione della formazione teologica giovanile → Logica ≈ Dio prima della creazione del mondo (Padre) Natura ≈ incarnazione del Verbo che aliena se stesso (Figlio) Spirito ≈ la conciliazione tra Creatore e Creato, tra infinito e finito (Spirito santo) 94 95 96 97 1) Logica Studia l'Idea in sé Opere → Scienza della logica Prima parte della Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio 98 Logica = Ontologia e metafisica → Perché pensiero = essere 99 ≠ Logica aristotelica → Che è solo organon-strumento ≠ Logica kantiana → Per cui le categorie sono forme a priori e funzioni mentali 100 Nella Scienza della logica la prima triade della logica dell’essere parte da ciò che è immediato e autoevidente 101 a) L’essere (tesi) Categoria originaria del pensiero perché pensare significa pensare qualcosa che è “L'essere puro costituisce l'inizio perché esso è tanto pensiero puro quanto anche l'immediatezza indeterminata e semplice” L'essere puro è identico al puro pensare Impossibilità di distinguere un polo soggettivo da uno oggettivo Noi “siamo” - il nostro pensiero “è” - le cose “sono” 102 b) Nulla (antitesi) L'essere però non si può definire Astrae da ogni determinazione, è vuoto Richiama quindi dialetticamente il proprio contrario, il nulla Perché pensare il puro essere significa pensare a qualcosa che non è nulla di determinato 103 c) Divenire (sintesi) Il nulla non è però l'assolutamente altro rispetto all'essere Ma gli si rivela identico perché essere e nulla sono nozioni entrambe prive di significato determinato L'unità di essere e nulla è data quindi dal divenire Che nella filosofia tradizionale viene definito come passaggio dall'essere al non essere e viceversa Il movimento e lo sviluppo costituiscono quindi la 104 Critica dei principi di identità e non contraddizione nella Scienza della logica all’interno della logica dell’essenza Nella tradizione metafisica classica il pensiero può definire la vera essenza dell'essere utilizzando questi due principi Che per Hegel rappresentano però il punto di vista dell'intelletto astratto e unilaterale Non il punto di vista della ragione 105 a) Principio di identità → A=A Per Hegel invece → Essere indeterminato = nulla La vera identità include le differenze Il pr. di id. è quindi una mera tautologia contraddetta dai nostri giudizi Non diciamo “una pianta è una pianta” 106 b) Principio di non contraddizione → A non può essere insieme A e non A Per Hegel invece → La contraddizione = molla della dialettica Il momento in cui gli opposti entrano in rapporto tra di loro Per arrivare all’essere determinato 107 “Tutte le cose sono in se stesse contraddittorie […] di fronte ad essa [la contraddizione] l'identità non è che la determinazione del semplice immediato, del morto essere; la contraddizione invece è la radice di ogni movimento e vitalità; qualcosa si muove, ha un istinto e un'attività, solo in quanto ha in se stesso una contraddizione” 108 OSSERVAZIONI CRITICO-TEORETICHE a) Essere indeterminato di Hegel = Essere di Parmenide ≠ Essere analogico aristotelico-scolastico determinato 109 b) Secondo la concezione intenzionale aristotelico-scolastica I nostri giudizi non smentiscono il principio di identità → Es. “La pianta è un ente vegetale” Perché i nostri concetti non colgono mai la totalità della cosa ma solo alcuni aspetti di essa che quindi vengono via via specificati e unificati nei giudizi 110 2) Filosofia della natura Studia l’Idea fuori di sé Opera → Seconda parte della Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio 111 Natura come decadenza dell'Idea da se stessa e come alienazione-divenire altro da sé Realtà più lontana ed estranea al pensiero Priva della possibilità di pensare se stessa e in parte di essere pensata fino in fondo Dominio dell'esteriorità, della necessità e dell'accidentalità Non c’è in essa spazio per la libertà 112 Alla base diverse suggestioni filosofico-culturali → Neoplatonismo Processo triadico di manenza – uscita – ritorno Concezione romantica della natura Auto-illusione e “riflesso” dello spirito umano 113 Rilettura filosofica di dogmi cristiani → Creazione Idea che decide liberamente il proprio diventare Natura Incarnazione, morte e resurrezione di Cristo Natura come “morte” dell'Idea che poi risorge con lo Spirito 114 Polemica con il modello scientifico newtoniano → Meccanicistico che spiega solo il livello più basso delle realtà naturali 115 3) Filosofia dello Spirito Studia l'Idea che ritorna in sé dalla sua alterità Implica quindi → Consapevolezza – coscienza di sé – capacità di rappresentarsi il mondo esterno Questo si dà → Nell'uomo come essere dotato di reale consapevolezza e di volontà libera E quindi nella realtà umana e storica 116 Si articola in tre momenti → a) Spirito soggettivo → l’individuo b) Spirito oggettivo → la collettività c) Spirito assoluto → l’Assoluto 117 a) Spirito soggettivo = La coscienza individuale → Il momento in cui lo Spirito è sulla via della propria autorealizzazione e autoconoscenza Giungendo alla consapevolezza che la libertà è la sua essenza 118 b) Spirito oggettivo = Lo spirito sovra-individuale o sociale, della vita collettiva e dello stato → Il momento in cui lo Spirito si autoattua pienamente come libertà La realizzazione della libertà nel mondo e nelle istituzioni 119 c) Spirito assoluto = Arte, religione e filosofia → Esperienze culturali attraverso le quali lo Spirito si autoconosce pienamente e giunge alla piena autoconsapevolezza di sé 120 Momento in cui l'Idea giunge alla piena coscienza della propria infinità e assolutezza → L'autoconoscersi assoluto dell'Idea La conoscenza assoluta dell’uomo dell’Assoluto 121 1) Arte Intuizione sensibile dell'Assoluto 2) Religione Rappresentazione dell'Assoluto 3) Filosofia Concetto puro dell'Assoluto Identità di contenuto, differenza di forma 122 Morte dell'arte → Bisogno dell'arte moderna di andare oltre se stessa Sua inadeguatezza ad esprimere lo Spirito 123 Cristianesimo religione assoluta → Dio come puro spirito Dogmi cristiani rappresentazioni di categorie logiche in cui però l'Assoluto rimane trascendente e giustapposto all'umano Es. Trinità = natura dialettica dell’Assoluto e del concetto 124 Filosofia come “Idea che pensa se stessa” → L'Assoluto giunge alla comprensione concettuale e adeguata di sé L'infinito risulta come dimensione costitutiva del finito 125 Filosofia come processo e svolgimento → Storia della filosofia Espressione e comprensione concettuale del proprio tempo E dell'autocoscienza progressiva dello Spirito Questo processo culmina nella filosofia idealistica ed hegeliana frutto conclusivo del processo dialettico filosofico 126 “La filosofia è il proprio tempo appreso con il pensiero” → Funzione giustificatrice della filosofia il cui compito è Prendere atto della realtà comprendendone le sue strutture razionali Elaborare in concetti l'esperienza dimostrandone l'intrinseca razionalità 127 Filosofia = nottola di Minerva Gli occhi e il becco seguono la linea della lettera φ (fi), simbolo alfabetico greco della filosofia e in seguito della sezione aurea. Lettera che quindi accomuna armonia, bellezza e amore per la conoscenza e per la ricerca in senso lato. Secondo Hegel, «la filosofia arriva sempre troppo tardi. Come pensiero del mondo, essa appare per la prima volta nel tempo, dopo che la realtà ha compiuto il suo processo di formazione ed è bell'e fatta. [...] La nottola di Minerva inizia il suo volo sul far del crepuscolo». 128 129 LA FIGURA DEL SERVO-SIGNORE 130 Fenomenologia Scienza dell'apparire (dal greco e del manifestarsi phainòmenon= manifestarsi, apparire) Della realtà umana dello Spirito Della coscienza intesa come “consapevolezza di” Delle forme in cui la coscienza si manifesta nel percorso storico 131 Esame della relazione, opposizione e superamento della polarità soggetto-oggetto 132 Del lungo cammino (“la fatica del concetto”) che la coscienza comune deve compiere per → Eliminare ogni differenza residua tra sé e la realtà Accedere al sapere assoluto e al pensiero puro (= consapevolezza di essere tutta la realtà) Attuare il “rovesciamento della coscienza” 133 Per far questo la coscienza passa attraverso vari momenti → FIGURE = Le diverse configurazioni della coscienza Entità ideali e storiche insieme Individuali ma soprattutto sociali Tappe dello Spirito In cui ogni tappa si confuta da sé e si supera fino alla sintesi finale 134 Quindi l'opera si presenta come una storia complessiva dello sviluppo culturale della civiltà umana nei più diversi ambiti → Versione filosofica del romanzo di formazione (ted. Bildungsroman) particolarmente diffuso in età romantica 135 Prima parte dell'itinerario fenomenologico a) Coscienza Dell'oggetto/mondo inteso come altro da sé e indipendente da sé → Approda alla consapevolezza che l'oggetto dipende dall'intelletto 136 quindi da sé medesima b) Autocoscienza Coscienza di sé che si costruisce nei rapporti conflittuali con gli altri soggetti/autocoscienze → Approda alla consapevolezza che la realtà e la trascendenza sono dentro di sé 137 c) Ragione “Certezza di essere ogni realtà” Consapevolezza di essere ogni cosa Acquisizione dell'unità di pensiero ed essere → Approda alla consapevolezza della sostanza spirituale ed etica del proprio tempo Del fatto che la ragione si è realizzata nelle istituzioni storico-politiche del popolo e dello Stato 138 Seconda parte dell'itinerario fenomenologico a) Spirito b) Religione c) Sapere assoluto Terminologia poi modificata nel sistema della Enciclopedia 139 Nella prima parte tappa della autocoscienza → a) L'autocoscienza si manifesta inizialmente come “appetito” e “concupiscenza” (ted. Begierde) Desiderio delle cose per far dipendere tutto da sé In un ciclo ripetitivo di appetito/soddisfazione In cui l’oggetto viene consumato e quindi annientato Ma deve anche essere disponibile e quindi risulta indipendente rispetto alla coscienza 140 b) Ma “L'autocoscienza raggiunge il suo appagamento solo in un'altra autocoscienza” → Il soggetto per diventare autocoscienza Deve avere come oggetto un altro soggetto Ciascun soggetto è Per sé → autocoscienza Per l'altro → oggetto di appetito 141 c) Una coscienza per diventare certa di sé deve però essere riconosciuta reciprocamente dall'altra → Questo riconoscimento scaturisce da un rapporto dialettico-conflittuale tra le due autocoscienze 142 Figura del servo – signore → Nasce da questa dialettica del riconoscimento reciproco Sullo sfondo il mondo antico greco e il suo trapasso nel mondo ellenistico-romano 143 a) Ciascun soggetto si rende conto di aver di fronte a sé un essere cosciente e non un oggetto → Ma nessuno dei due inizialmente si presenta all’altro come autocoscienza 144 b) Per dimostrare di essere una soggettività libera ciascuno si impegna in una “lotta per la vita e per la morte” 145 c) Al termine di questo scontro Il signore è colui che pur di affermare la propria indipendenza ha messo a repentaglio la propria vita sino alla vittoria Il servo è colui che pur di avere salva la vita ha preferito la perdita della propria indipendenza sottomettendosi al signore → Si crea quindi un rapporto ineguale in cui il signore appare come la vera autocoscienza 146 d) Quindi il servo, che ha avuto paura della morte, deve mettersi a servizio del signore che l'ha sottomesso e lavorare producendo oggetti per lui 147 e) Questo porta ad un rovesciamento dialettico 148 i) Il signore → Diventa sempre più dipendente dai servizi e dalle cose che gli sono prestati dal servo Non può più realizzarsi pienamente come autocoscienza di fronte ad uno schiavo ridotto a cosa 149 ii) Il servo → Trova nel signore un polo dialettico Acquisisce attraverso il lavoro una progressiva autonomia imparando a → Controllare se stesso Differire l'appagamento dei piaceri Riconoscere se stesso negli oggetti che ha fabbricato E quindi ad intuirsi come essere indipendente 150 L'esito di questo processo approda poi alla nuova figura dello STOICISMO → Il signore non si sente veramente riconosciuto mentre il servo si considera libero “in trono e in catene” Libertà legata alla sfera del pensiero Infatti per gli stoici la verità risiede nel pensiero puro che non dipende da nessuna forma particolare di esistenza 151 LA DOTTRINA DELLO STATO 152 Sviluppata all’interno dello spirito oggettivo → Il momento in cui lo Spirito e la volontà libera si realizzano nelle istituzioni sovraindividuali e sociali 153 Opere → Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio Lineamenti di filosofia del diritto 154 Si articola nelle tre forme del → 1) Diritto astratto 2) Moralità 3) Eticità 155 1) Diritto astratto Si occupa del volere del singolo individuo considerato come persona giuridica e ne regola la condotta esteriore → Il puro soggetto astratto di diritto con una libertà ancora indeterminata 156 2) Moralità Si occupa della sfera della volontà soggettiva → Dall'esteriorità dei rapporti giuridici all'interiorità della coscienza morale Dalla legalità alla moralità Dalla persona giuridica al soggetto che accetta la legge solo in quanto la riconosce come cosa sua Pur consapevole di poter violare la legge decide 157 di rispettarla 3) Eticità Il momento in cui il volere del soggetto si realizza volendo fini concreti → Operando quindi la mediazione tra soggettivo e oggettivo 158 È moralità che ha assunto la forma del diritto → Esteriorità istituzionale oggettiva 159 È diritto che ha assunto la forma della moralità → Libero perseguimento del bene universale 160 Moralità sociale concreta e oggettiva Il consapevole inserimento in una comunità non semplicemente regolato da leggi ma vissuto nel costume → Ethos = 161 costume, abitudine condivisa, sentire comune La moralità diviene → Realtà effettivamente operante Patrimonio comunitario di norme e valori Universalità concretamente realizzata 162 I valori non sono meri ideali → Esistono già presenti negli istituti sociali in cui viviamo e operiamo 163 Questo avviene attraverso la realizzazione del bene nelle forme istituzionali della → a) Famiglia b) Società civile c) Stato 164 a) Famiglia = Rapporto naturale tra i sessi che assume la forma di un'unità spirituale fondata sull'amore e sulla fiducia → Autocoscienza e libertà In una sfera d’azione condivisa 165 b) Società civile = La sfera economico-sociale e giuridico-amministrativa del vivere insieme → Nasce dalla pluralità delle famiglie e degli individui che si rapportano tra di loro tra estranei e in modo esteriore 166 per soddisfare i propri bisogni Luogo di scontro e incontro di interessi particolari e indipendenti → Che devono coesistere tra loro Nasce nell'età moderna in conseguenza → Della marcata consapevolezza della libertà dell'individuo E della progressiva complessità delle forme di convivenza sociale 167 c) Stato = Sintesi e momento culminante dell'eticità → Lo Stato “è la realtà dell’idea etica” 168 Stato (sintesi) = Riaffermazione → Dell'unità della famiglia (tesi) Al di là della dispersione della società civile (antitesi) 169 Lo Stato (famiglia in grande) : Società civile = Universale (ricerca del bene comune) : Particolare (ricerca dell'utile privato) 170 Stato no soppressione della società civile → Ma sforzo di indirizzarne i particolarismi verso il bene collettivo 171 Stato comunità di persone cosciente di sé come di un’entità precisa → Con organi e istituzioni preposti al fine universale della conservazione e benessere della comunità statale stessa 172 Stato ha in se stesso la propria ragion d'essere e il proprio scopo → È l'incarnazione suprema della moralità sociale e del bene comune 173 Concezione hegeliana dello Stato Etica → La legge dello Stato non è semplicemente legale ed estrinseca ma ha un valore morale Organicistica → Stato come il tutto che assicura il bene delle parti 174 ≠ concezione liberale → In cui stato volto solo a garantire sicurezza e diritti degli individui e tutore dei particolarismi della società civile Per Hegel Il tutto prevale e dà senso alla parte 175 ≠ concezione democratica → In cui vige sovranità popolare Per Hegel il popolo senza il corpo sociale dello Stato (monarca e organizzazione connettiva della totalità) è una moltitudine informe 176 ≠ modello contrattualistico → In cui vita associata nasce da contratto legato alla volontà arbitraria individui Per Hegel Stato incarnazione necessaria della Ragione 177 ≠ modello giusnaturalistico → In cui diritti naturali esistenti prima e oltre lo Stato Per Hegel Stato fondamento e fonte dei diritti 178 Stato di diritto → Assolutamente sovrano ma non dispotico perché deve operare solo attraverso leggi e forma delle leggi 179 Stato come Idea stessa che si manifesta nel mondo → “Ingresso di Dio nel mondo” Un “Dio reale” 180 Lo Stato si articola dialetticamente in tre momenti → i) Costituzione = il diritto statuale interno ii) Diritto statuale esterno = i rapporti tra i singoli Stati iii) Lo spirito come storia del mondo = l’idea dello Stato che si incarna di volta in volta nei singoli Stati 181 i) La costituzione razionale dello Stato si realizza nella monarchia costituzionale moderna → Con distinzione ma non separazione dei poteri Legislativo – governativo – sovrano (principesco) Nel principe l'incarnazione dell'unità dello Stato Parlamento con rappresentanza cetuale (delle diverse componenti della società civile) No suffragio universale 182 183 ii) Ogni Stato nei rapporti con gli altri Stati è un soggetto autonomo volto a preservare la propria sovranità e benessere → Rispetto ai cittadini lo Stato è collettività Rispetto agli altri Stati è individualità 184 Quindi critica alla concezione kantiana di federazione di stati a garanzia della pace perpetua → Per Hegel non esiste un diritto internazionale La guerra tra Stati ha un carattere di necessità e inevitabilità ma anche un valore morale “Preserva i popoli dalla putredine cui sarebbero ridotti da una pace duratura o addirittura perpetua” 185 SCHOPENHAUER 186 Arthur Schopenhauer Danzica 1788 – Francoforte sul Meno 1860 187 Laurea a Jena con dissertazione Sulla quadruplice radice del principio di ragion sufficiente (1813) A Dresda pubblicazione ll mondo come volontà e rappresentazione (Die Welt als Wille und Vorstellung 1818-9) senza successo Successo di pubblico opera in forma di trattatelli e saggi Parérga e paralimpòmena (“Cose accessorie e tralasciate” 1851) Rivalutazione filosofo e successo seconda edizione Mondo come volontà (1858 seguita dalla terza nel 1859) 188 189 IL MONDO COME RAPPRESENTAZIONE 190 1) “Il mondo è mia rappresentazione” → Ted. Vorstellung 191 “Questa è una verità che vale in rapporto a ciascun essere vivente e conoscente, sebbene l'uomo soltanto sia capace d'accoglierla nella riflessa, astratta coscienza: e s'egli veramente fa questo, con ciò è penetrata in lui la meditazione filosofica.” 192 “Per lui diventa allora chiaro e ben certo, ch'egli non conosce né il sole né la terra, ma appena un occhio, il quale vede un sole, una mano, la quale sente una terra;” 193 “che il mondo da cui è circondato non esiste se non come rappresentazione, vale a dire sempre e dappertutto in rapporto ad un altro, a colui che rappresenta, il quale è lui stesso.” 194 “Niente è più certo che nessuno può mai uscire da sé per identificarsi immediatamente con le cose diverse da lui; tutto ciò di cui egli ha conoscenza sicura, quindi immediata, si trova dentro la sua coscienza” 195 Ogni rappresentazione si compone di due aspetti → Due facce della stessa medaglia 196 Soggetto rappresentante Rappresentazione + Oggetto rappresentato 197 Concezione → ≠ Materialismo In cui il soggetto viene ridotto all’oggetto ≠ Idealismo In cui l’oggetto viene ridotto al soggetto ≈ “Esse est percipi” di Berkeley 198 2) Il soggetto costruisce le proprie rappresentazioni con l’intelletto → Per mezzo di tre forme a priori 199 Spazio e tempo → Principio di individuazione di ogni oggetto perché ne consentono la collocazione Causalità → Unica categoria alla quale si riduce la realtà dell'oggetto Ted. Wirklichkeit = realtà (dal verbo wirken = agire) 200 Quattro forme del principio di ragion sufficiente (causalità) Necessità fisica → divenire Rapporti tra oggetti Necessità logica → conoscere Rapporti tra premesse e conseguenze 201 Necessità matematica → essere Rapporti spazio-temporali e aritmetico-geometrici Necessità morale → agire Rapporti tra motivazioni e azioni 202 3) Il mondo come rappresentazione regolato da spazio – tempo - causalità è però → Fenomeno = Apparenza illusoria 203 «È Maya, il velo ingannatore, che avvolge gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non può dirsi né che esista, né che non esista; perché ella rassomiglia al sogno, rassomiglia al riflesso del sole sulla sabbia, che il pellegrino da lontano scambia per acqua; o anche rassomiglia alla corda gettata a terra, che egli prende per un serpente» 204 KANT SCHOPENHAUER Fenomeno La realtà Parvenza, illusione, accessibile sogno, velo di Maya alla mente che copre la realtà umana sottostante L'oggetto della Rappresentazione rappresentazi che esiste solo nella one coscienza Noumeno La realtà in La realtà che si sé, concetto nasconde dietro limite l'illusione del fenomeno 205 Ted. “Der Schleier der Maya” → Termine e concetto coniato in realtà da Schopenhauer Nelle Upanishad indiane → “Jala” → la rete divina nella quale sono impigliati tutti gli esseri viventi Maya madre del Buddha morta subito dopo il parto 206 IL MONDO COME VOLONTÀ 207 1) All’uomo è possibile la lacerazione del velo di Maya 208 a) Uomo = “Animale metafisico” → Che si interroga sull'essenza ultima della vita 209 b) Non solo “testa alata d'angelo” → Soggetto conoscente Ma anche corpo → Che può essere oggetto di conoscenza Dall’esterno (come qualsiasi altra rappresentazione-oggetto dell’esperienza) Dall’interno (sentito introspettivamente-esistenzialmente) 210 c) Il corpo conosciuto dall’interno → Godimento e sofferenza Simultaneità tra movimenti del corpo e atti di volontà 211 Corpo manifestazione e specchio della → Volontà di vivere (ted. Wille zum leben) = Noumeno dell'uomo e dell'universo intero 212 2) Caratteri della Volontà Impulso inconscio e irrazionale Unica al di là di spazio e tempo (oltre il principio di individuazione) Eterna Anonima Incondizionata e incausata (oltre il principio di causalità) Senza finalità Presente in ognuna delle sue manifestazioni 213 ≠ Ragione hegeliana 3) Mondo = Oggettivazione-realizzazione fenomenica della Volontà → V. universo organico, vegetale, animale e umano come tensione, sforzo, lotta, sopraffazione 214 Due momenti nel processo di oggettivazione → Idee Forme archetipiche del mondo Espressione e atti dell’unica Volontà Gerarchicamente ordinate dalla natura inorganica al mondo umano Individui Riproduzioni e moltiplicazioni delle idee 215 Realtà finita come manifestazione di una Volontà infinita → Vita come dolore e pessimismo universale 216 La vita dell'uomo “oscilla come un pendolo, di qua e di là, tra il dolore e la noia” 217 Unica via per liberarsi dal dolore → Liberarsi dalla Volontà Tre vie di liberazione dalla Volontà → 1) Arte 2) Etica della giustizia e della compassione 3) Ascesi 218 KIERKEGAARD 219 Søren Aabye Kierkegaard Copenaghen 1813 – Copenaghen 1855 220 Facoltà di teologia e licenza per diventare pastore protestante Magister artium alla facoltà di filosofia con tesi Sul concetto di ironia in riferimento costante a Socrate (1841) Polemica con giornale “Il corsaro” per articoli caricaturali nei suoi confronti 221 Forte interdipendenza opere – vita → Filosofia = esame dell’esistenza Opere = confessione generale a se stesso e a Dio con il proposito di essere chiaro a se stesso 222 a) Sofferenza e inquietudine acuite da forte sensibilità Lacerazione interiore “Spina nella carne” (cfr. San Paolo) Senso di colpa Morte della madre e di diversi fratelli Ma anche sorriso e satira 223 b) Figura del padre Michael Cristianesimo austero e pietista Educazione rigida nei confronti di Søren Da povertà a successo nel mondo del commercio Si può conciliare con la radicalità della fede religiosa? 224 “Oscura colpa” del padre Maledizione da bambino contro Dio per la propria situazione “Fallo con Betsabea” dopo la morte della moglie con la governante Poi divenuta secondo coniuge e madre del filosofo 225 c) La fidanzata Regine Olsen Rottura del fidanzamento dopo pochi mesi → Difficoltà di rapporto diretto con la realtà ? Volontà di idealizzazione della sua figura ? Tutela dalla propria tristezza e destino ? Scelta di vita 226 misticheggiante ? “Umanamente parlando ella ha e deve avere l'unica e prima priorità della mia vita; ma in senso assoluto è Dio che ha la prima priorità. Il mio fidanzamento con “lei” e la sua rottura dipendono in fondo dal mio rapporto a Dio; formano, se così posso dire, divinamente il mio fidanzamento con Dio” Dal Diario 227 d) Polemica con il vescovo Mynster (e con il successore Martensen) Per linea teologica filohegeliana della Chiesa luterana danese → Accusa di cristianesimo mondano e “al ribasso” 228 e) Cristianesimo luterano → Dio come assolutamente altro Coscienza del peccato Fede fiduciale Grazia e salvezza Mancanza della dimensione comunitaria 229 2) Opere Pensiero kierkegaardiano insosservato e ignorato nella seconda metà del XIX sec. → Area e lingua periferica Contesto del positivismo Riscoperta all’inizio del XX sec. e valutazione come iniziatore-precursore dell’esistenzialismo 230 231 a) Scritti filosofici I più diffusi e conosciuti → Comunicazione indiretta e pseudonimi Rafforzamento della soggettività e della singolarità Espressione delle diverse possibilità dell'esistenza e dei differenti punti di vista Funzione ironico-maieutica che si rifà a Socrate esempio di compenetrazione tra vita e pensiero Riflessione aperta sull’uomo e la sua esistenza 232 233 b) Scritti edificanti o religiosi Con circolazione limitata → Omonimi e comunicazione diretta (soprattutto i Discorsi) Importanti per comprendere il cristianesimo di Kierkegaard 234 c) Carte (Papirer) → Di cui il Diario è la prima sezione 235 CRITICA DELLA RAGIONE HEGELIANA 236 Contrapposizione alla filosofa hegeliana riassumibile in tre concetti = 1) Esistenza 2) Singolo 3) Verità come soggettività 237 1) Esistenza “Un sistema logico è possibile, ma non è possibile un sistema dell'esistenza” 238 a) Nella logica intesa come sfera del pensiero puro non può esservi movimento → Mentre l'esistenza è continuo divenire Essere e nulla sono pura quiete → Da essi non può sorgere il divenire 239 b) Anche il pensiero come pura astrazione si pone come atto di un esistente → L'esistenza è sempre la realtà singola che non può essere dedotta dal pensiero e assorbita all’interno di un sistema filosofico 240 c) L’esistenza inoltre è possibilità – libertà – scelta → Che si oppongono alla necessità e rigida razionalità hegeliane 241 2) Singolo “Se io dovessi domandare un epitaffio per la mia tomba, non chiederei che: “quel Singolo”, anche se ora questa categoria non è capita” 242 a) Il genere umano ha la caratteristica che il singolo è superiore al genere → Hegel invece ha fatto dell'uomo (momento dell’Idea) un genere animale (perché solo negli animali il genere è superiore al singolo) 243 b) Il singolo è la sola realtà che effettivamente esiste → Irriducibile a qualsiasi astrazione o generalizzazione razionale 244 c) La categoria del singolo si fonda sul cristianesimo V. → Creazione dell'uomo ad immagine e somiglianza di Dio Incarnazione di Dio in un singolo Rapporto assoluto con l'Assoluto Quindi irriducibilità del cristianesimo ad un processo storico di sviluppo dello spirito 245 3) Verità come soggettività “La verità è una verità solo quando è una verità per me” 246 a) La verità è soggettiva cioè indissolubilmente legata al soggetto che la cerca → La verità non va quindi pensata come un oggetto del pensiero Ma come un processo con cui il soggetto la ricerca, vuole trovarla e viverla come sua 247 b) Bisogna quindi far prevalere → Il COME sul COSA L'ESISTENZA contro l'ESSENZA 248 ANGOSCIA, DISPERAZIONE, SCELTA, PECCATO, FEDE NEI TRE STADI DELL’ESISTENZA 249 Categorie legate all’esistenza e alla possibilità 250 1) Angoscia Opera Il concetto dell'angoscia → La possibilità del singolo rispetto al mondo 251 a) “Vertigine della libertà” = Puro sentimento del possibile connesso con l'avvenire “Nella possibilità tutto è ugualmente possibile” → Infinita l’ignoranza delle conseguenze della nostra scelta 252 b) Sentimento che deriva all'uomo dalla libertà di potere → E quindi dalla possibilità di peccare ≠ Timore → Legato a qualcosa di determinato 253 2) Disperazione Opera La malattia mortale La possibilità del singolo rispetto a se stesso 254 Legata non al proprio rapporto con il mondo ma al rapporto → Con se stessi La propria dimensione finita 255 a) L'io infatti “è un rapporto che si rapporta a se stesso” Può → Volere e accettare se stesso → Impossibilità di equilibrio e riposo dovuta alla propria finitudine e insufficienza Negare e non accettare se stesso → Impossibilità di rompere il rapporto con se stesso perché costitutivo 256 b) L’io è “sintesi di necessità e libertà” Può → Negare la necessità → Fuga verso possibilità fantastiche che non si solidificano mai Negare la libertà → Venir meno della possibilità che è l’unica salvezza per il disperato 257 c) Disperazione esito di tale situazione esistenziale → “Vivere la morte dell'io” = Impossibilità di rendersi autosufficienti o di evadere da se stessi Coscienza dell'incapacità di risolvere il problema con se stessi 258 3) Scelta a) Angoscia e disperazione inevitabili perché inevitabile la scelta → Impossibile il non esercizio della libertà (anche non volendo si vuole qualcosa) 259 b) Scelta = Salto → Ogni scelta stacco assoluto dallo stato precedente (cfr. tre stadi esistenza) 260 4) Peccato = Scacco → Scelta del finito all’inizio inevitabile e attraverso la quale mi riconosco come finito → Disperazione 261 5) Fede come via d'uscita = Scelta di Dio → Il singolo che e proprio perché si riconosce come finito si ancora all’Infinito 262 “L'io si fonda in trasparenza nella potenza che l'ha posto” → Riconoscere la propria dipendenza da Dio Mentre “il disperato vuole separare il suo io dalla potenza che l'ha posto” Fiducia e speranza in Dio Come principio di ogni possibilità a cui tutto è possibile 263 Fede naturale (di “tipo A”) in un primo momento → Pentimento Aspirazione ad una vita superiore 264 Fede cristiana (di “tipo B”) necessaria → Verità dell’uomo e dell’esistenza Incarnazione – Grazia – Resurrezione Via d’uscita all’angoscia – disperazione - peccato 265 Fede cristiana = Paradosso e scandalo → Perché fede in Cristo paradosso e segno di contraddizione 266 “L’Uomo-Dio è legato anche alla situazione, quella situazione in cui l’individuo al tuo fianco è l’Uomo-Dio. Questi non è l’unità di Dio e dell’uomo, una simile terminologia è una profonda illusione ottica. L’Uomo-Dio è l’unità di Dio e di un individuo particolare. Che il genere umano sia o debba essere imparentato con Dio, è paganesimo antico; ma che un uomo particolare sia Dio, è cristianesimo, e quell’uomo particolare è l’Uomo-Dio. Né in cielo, né in terra, né all’inferno, né nei traviamenti del pensiero piú fantastico si incontra la possibilità di un’associazione cosí folle per la nostra ragione” 267 Cristo = Eterno venuto nel tempo → Dio singolare con cui solo un uomo singolo può stare in rapporto Questo avviene nell'attimo → inteso come subitanea inserzione della verità divina nella vita dell'uomo Fede fiduciale e relazionale 268 “La vera ragione per cui l'uomo si scandalizza del cristianesimo è che esso è troppo alto” → Scandalo della ragione di fronte all’assurdo e al paradosso del contenuto della fede Fede è fede in quanto non razionalizzabile Cristianesimo non riducibile a dottrina 269 In sintesi → Esistenza come “ex–sistere” = “Porsi da” - “emergere da” Dal nulla verso l'ignoto 270 Cammino di un individuo contingente fatto di → Possibilità Scelte Salti Scacchi esistenziali 271 Opera di riferimento Enten – Eller (Aut – Aut) ≠ et – et hegeliano Pseudonimo autore Victor Eremita Ritrovamento due pacchi di appunti di personaggi A (tipo estetico) e B (tipo etico) 272 a) Rifiuto del processo dialettico quantitativo hegeliano basato sulla successione necessaria di tesi – antitesi – sintesi e sulla sintesi degli opposti → Definito da Kierkegaard “Il processo hegeliano della ruminazione dei tre stomachi” 273 b) Proposta di una dialettica qualitativa-disgiuntiva che individua tre possibilità – stadi di esistenza nettamente distinti → 1) Vita estetica (il seduttore) 2) Vita etica (il marito) 3) Vita religiosa (Abramo) 274