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lezioni PC IGIENE DENTALE.pdf

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MEDICINA DI LABORATORIO →Ematologia: esame degli elementi figurati del sangue e dei fattori della coagulazione; →Biochimica clinica: valutazione quantitativa di oltre 200 diverse sostanze nel siero e nei liquidi organici; →Medicina trasfusionale: modalità di screening dei donatori e delle an...

MEDICINA DI LABORATORIO →Ematologia: esame degli elementi figurati del sangue e dei fattori della coagulazione; →Biochimica clinica: valutazione quantitativa di oltre 200 diverse sostanze nel siero e nei liquidi organici; →Medicina trasfusionale: modalità di screening dei donatori e delle analisi a cui sottoporli, della preparazione dei componenti ematici, delle prove di compatibilità; →Microbiologia clinica: diagnostica batteriologica, micologica, virologica, parassitologica e sierologica; →Microscopia clinica: esame urine ed altri fluidi organici; →Diagnostica immunologica: analisi in campo endocrinologico, oltre che numerosi test per il monitoraggio di farmaci, saggi tossicologici e altre specifiche determinazioni; →Immunologia: valutazioni quantitative e qualitative dell’immunità cellulare e umorale e di test immunochimici. INDICAZIONI PER LA PRESCRIZIONE DEGLI ESAMI DI LABORATORIO 1. Confermare un sospetto diagnostico o porre una diagnosi (per es. Glicemia per il diabete mellito, concentrazione emoglobinica per l’anemia); 2. Escludere una malattia o un sospetto diagnostico (per es. test di gravidanza per escludere una gravidanza ectopica in caso di addome acuto); 3. Fornire informazioni prognostiche (per es. i livelli sierici di aspartato aminotransferasi o di alanina aminotransferasi indicano la gravità di un’epatite); 4. Fornire indicazioni terapeutiche (per es. allungamento del tempo di protrombina in corso di terapia anticoagulante); 5. Effettuare screening di malattia. IL SANGUE Il sangue è un tessuto fluido attraverso il quale si realizza il trasporto di sostanze nutritive, gas, ormoni e prodotti di rifiuto. Il sangue, inoltre, trasporta cellule specializzate che difendono i tessuti periferici da infezioni e malattie. Queste funzioni sono assolutamente essenziali in quanto un'area completamente priva di circolazione può morire nel giro di pochi minuti. EMOSTASI Processo fisiologico che porta all’arresto di un’emorragia conseguente a lesioni vascolari Tale processo viene mantenuto grazie all’equilibrio tra attività procoagulante (ovvero formazione del coagulo) e attività di regolazione, che limita il processo emostatico al microambiente della lesione vascolare FASE VASCOLARE Lesione del vaso sanguigno Vasocostrizione reattiva Riduzione transitoria del Flusso Ematico Stimolo da parte del sistema simpatico e rilascio locale di sostanze ad azione vasocostrittoria ( es. serotonina e trombossano A2, secrete dalle piastrine) FASE PIASTRINICA L’adesione delle piastrine dipende dalla presenza del fattore di von Willebrand, che assume complesse interazioni con il fattore VIII della coagulazione (fattore plasmatico antiemofilico), nonché di un recettore della membrana piastrinica chiamato glicoproteina Ib. Individui con alterazioni a carico del fattore di von Willebrand o della glicoproteina Ib presentano difetti di adesione delle piastrine denominati rispettivamente malattia di von Willebrand e Sindrome di Bernard-Soulier FASE COAGULATIVA FASE FIBRINOLITICA LA COAGULAZIONE DEL SANGUE La coagulazione costituisce la fase più complessa del processo di emostasi, attraverso il quale avviene l’arresto spontaneo di una emorragia, cioè del sanguinamento dai vasi lesionati in corrispondenza di una ferita. La stabilizzazione dell'aggregato piastrinico avviene grazi e alla FORMAZIONE della FIBRINA. Per far sì che il fibrinogeno venga rasformato in fibrina, esistono due vie, una INTRINSECA ed una ESTRINSECA, ma la divisione tra queste non è così netta, poiché elementi dell'una possono influenzare l'attivazione dell'altra. VIA INTRINSECA DELLA COAGULAZIONE Il contatto con superfici estranee, come il caolino, la silice o il vetro, o con materiali naturali, come il collagene sottoendoteliale o le superfici delle piastrine, determina l’attivazione del FXII. Tale attivazione dà inizio, alla via intrinseca della coagulazione, che coinvolge i fattori XI, HMWK e precallicreina, i quali innescano la cascata coagulativa. In questa fase si ha la formazione del complesso tenase (FIXa, FVIIIa, fosfolipidi e ioni calcio). VIA ESTRINSECA DELLA COAGULAZIONE In seguito ad una lesione tissutale si ha la liberazione del fattore tromboplastinico tissutale o tissue factor (TF), il quale tramite la sua componente fosfolipidica si complessa con il FVIIa e gli ioni calcio. VIA COMUNE DELLA COAGULAZIONE Sia la via intrinseca che quella estrinseca portano all’attivazione del FX, dal quale parte la cosiddetta via comune con la formazione della protrombinasi costituita dal complesso Fxa, Fva, fosfolipidi e ioni calcio. La protrombinasi, agendo sulla protrombina (FII), causa la produzione di trombina che, agendo sul fibrinogeno, lo trasforma in fibrina che polimerizzando formano il coagulo fibrinico, stabilizzato dalla presenza di FXIIIa. FIBRINOLISI La fibrinolisi è il processo mediante il quale un reticolo di FIBRINA viene dissolto così da evitare che il coagulo duri più del necessario o che si abbia la formazione di trombi. La fibrinolisi ha origine con la trasformazione del PLASMINOGENO in PLASMINA grazie agli attivatori del plasminogeno come l’UROCHINASI e l’attivatore tissutale del plasminogeno (t-PA) TEST DI LABORATORIO PER VALUTARE L’EMOSTASI Test di screening Test di approfondimento Emocromo (Conta Piastrinica) Tempo di Trombina (TT) Tempo di Protrombina (PT) Dosaggio del Fibrinogeno (Fib) Tempo di Tromboplastina Dosaggio altri Fattori Parziale Attivato (aPTT) CONTA PIASTRINICA Una prima semplice indagine è la conta delle piastrine, che normalmente sono 150000- 450000/mm3. Quando le piastrine sono meno di 50000/mm3 possono manifestarsi emorragie per traumi modesti o porpore spontanee. Se sono inferiori a 20000/mm3 possono aversi emorragie cerebrali o gastrointestinali spontanee. TEMPO DI PROTROMBINA (PT) Il Test viene eseguito su plasma Citrato povero di piastrine. Il tempo di protrombina o tempo di Quick è sensibile alle carenze di FVII e TF(via estrinseca) e di FII, FV e FX (via comune). Il PT, o meglio l’INR, si impiega anche nel controllo delle terapie anticoagulanti orali capaci di indurre una carenza di fattori vitamina –K dipendenti. TEMPO DI TROMBOPLASTINA PARZIALE ATTIVATO (aPTT) L’aPTT, nella fase di contatto, al posto deifosfolipidi piastrinici, degli ioni calcio e del caolino, utilizza la cefalina. Serve per monitorare la funzionalità di FXII, FXI, FIX e FVIII, FII, FV, FX e fibrinogeno. TEMPO DI TROMBINA Il tempo di trombina viene utilizzato nell’esplorazione della fase finale della coagulazione e risulta allungato nei deficit di fibrinogeno, nei casi di anticoagulanti antitrombinici o quando aumentano i prodotti di degradazione del fibrinogeno (FDP) D-DIMERO Disordini emorragici Per emorragia si intende genericamente la perdita di sangue per l’interruzione della continuità di un vaso. A parte il sanguinamento esterno 8per esempio, attraverso una ferita cutanea), il sangue può raccogliersi negli spazi extravasali o in cavità preformate. Si parla in questi casi di: Ecchimosi: è la raccolta di sangue nel tessuto sottocutaneo, di solito dopo un trauma; Ematoma: il sangue si accumula più in profondità, nei tessuti molli. Gli ematomi cerebrali possono portare a morte; quelli muscolari sono dolorosi, ma guariscono per lo più senza conseguenze; Emotorace, emoperitoneo, emopericardio, emartro: è la raccolta di sangue rispettivamente nelle cavità pleurica, peritoneale, pericardica o articolare. Disordini emorragici Oltre che in seguito ad un evento traumatico che ha causato una soluzione di continuità a livello vasale, gli eventi emorragici posso essere dovuti a: →Alterazioni vascolari; →Alterazioni numeriche e funzionali delle piastrine; →Alterazioni del sistema della coagulazione; →Alterazioni della fase fibrinolitica ALTERAZIONI VASCOLARI La fragilità della parete vasale predispone a emorragie spontanee o provocate, generalmente localizzate a livello cutaneo o mucoso. Malattie genetiche 8per esempio alcune collagenopatie), malattie infettive o immunitarie e il deficit di vitamina C causano fragilità vascolare ALTERAZIONI NUMERICHE E FUNZIONALI DELLE PIASTRINE Un difetto emostatico può dipendere sia da una diminuzione del numero delle piastrine (trombocitopenia) sia da una loro alterata funzione (trombocitopatia). La diminuzione del numero di piastrine (

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