LEZIONE 1 ANATOMIA (02-10-24) PDF
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This document provides an introduction to the study of human anatomy. It covers different levels of organization in the human body, including cells, tissues, and organs. It also discusses the different branches of anatomy, such as microscopic and macroscopic anatomy, and how they relate to the study of the body's structure and function. The document also highlights the importance of understanding the relationships and functions of different organs and systems in the body.
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LEZIONE 1, 02-10-24 INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELL’ANATOMIA LIVELLI ORGANIZZATIVI DEL CORPO UMANO Il corpo umano può essere suddiviso in livelli organizzativi, che sono progressivamente sempre più complessi. Questi livelli sono strutturati funzionalmente in maniera gerarchica e prevedono...
LEZIONE 1, 02-10-24 INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELL’ANATOMIA LIVELLI ORGANIZZATIVI DEL CORPO UMANO Il corpo umano può essere suddiviso in livelli organizzativi, che sono progressivamente sempre più complessi. Questi livelli sono strutturati funzionalmente in maniera gerarchica e prevedono che il buon funzionamento di un livello organizzativo inferiore risulti fondamentale anche per il funzionamento dei livelli successivi. Le cellule formano i tessuti, lo studio di questi è di pertinenza dell’istologia; a loro volta i tessuti si associano formando gli organi dei quali si occupa l’anatomia. Gli organi possono presentare o meno una cavità centrale, e quindi suddividersi in: organi cavi: con lume centrale delimitato da tonache sovrapposte; organi pieni: costituiti dalle diverse componenti quali la capsula, lo stroma e il parenchima. Dal momento che ogni organo è formato da diversi tessuti, l’istologia risulta essere un notevole prerequisito per lo studio dell’anatomia degli organi stessi. LE PRINCIPALI BRANCHE DELL’ANATOMIA Anatomia Microscopica: studia il modo in cui i diversi tessuti sono assemblati per formare i diversi organi, occupandosi di strutture non visibili a occhio nudo si avvale del microscopio ottico; Anatomia Macroscopica: studia strutture sufficientemente grandi da essere osservabili a occhio nudo. L’anatomia, sia microscopica che macroscopica, indaga la struttura, la forma e i rapporti delle diverse parti che formano il corpo umano. LA DESCRIZIONE ANATOMICA La descrizione anatomica può avvenire in differenti modi: anatomia di superficie: tratta le strutture visibili e palpabili, perciò identificabili al tatto in quanto sulla superficie o comunque molto vicini ad essa; anatomia regionale (o topografica): si basa sullo studio di parti interne ed esterne del corpo umano suddiviso in queste regioni: testa, tronco, arti superiori e arti inferiori. Questa branca dell’anatomia si occupa dello studio della disposizione e dei rapporti dei vari organi contenuti in ogni regione. Gli organi, formati dall’assemblaggio di diversi tessuti, sono collocati all’interno di tre cavità chiuse: la cavità cranica; la cavità toracica: separata dalla cavità addominopelvica attraverso una sottile lamina muscolare: il diaframma; la cavità addominopelvica: il cui limite inferiore si pone in corrispondenza di una struttura muscolare denominata “pavimento pelvico” (detto anche diaframma pelvico); tale cavità è suddivisibile in due ulteriori cavità: la cavità addominale superiormente e la cavità pelvica inferiormente. Questa suddivisione non è determinata da strutture fisiche, ma da punti di repere. All’interno di queste cavità chiuse è possibile identificare delle regioni più o meno grandi che consentono una descrizione topografica precisa e dettagliata degli organi che esse contengono. Un esempio può essere riportato dalla sezione trasversale della cavità cranica, in cui si possono identificare tre regioni differenti chiamate fosse craniche. anatomia sistematica: studia l’organizzazione dei diversi organi in apparati. Il sistema, o apparato, rappresenta l’organizzazione funzionale più complessa del corpo umano ed è allo stesso tempo il livello organizzativo più articolato. Fino a poco tempo fa si usavano in modo differente i termini sistema e apparato, in anatomia infatti per sistema si intende l’insieme di organi che svolgono una determinata funzione e che hanno la stessa origine embriologica; mentre per apparato l’insieme di organi che collaborano per svolgere una specifica funzione avendo origine embriologica differente. Attualmente i termini vengono fatti coincidere dai diversi autori di testi/atlanti di anatomia, e il termine sistema viene utilizzato per indicare organi che cooperano per una specifica funzione indipendentemente dalla loro origine embriologica. Strettamente legata allo studio dell’anatomia sistematica è lo studio dell’anatomia funzionale, la quale prevede che di ogni organo o sistema vengano descritte le sue funzioni principali; in quanto la funzione di un organo è legata alla sua struttura, conoscere il ruolo svolto da quell’organo può essere utile per dedurla e/o ricordarla. I vari sistemi/apparati insieme formano il corpo umano; perciò, da un punto di vista funzionale i vari sistemi sono tra di loro correlati e a volte anche interdipendenti. Un esempio di sistemi interdipendenti è il sistema scheletrico e muscolare. L’apparato scheletrico sarebbe inefficace se non ci fossero le articolazioni che ne consentono il movimento; lo stesso vale per i muscoli che, se non fossero in loco, non permetterebbero il movimento delle ossa in corrispondenza delle articolazioni. In anatomia questi due apparati vengono descritti come sistema osteo-artro- muscolare o sistema locomotore. LA POSIZIONE ANATOMICA Per descrivere gli organi, la loro forma e ubicazione, è necessario fare riferimento a una posizione ben precisa: la posizione anatomica. Questa prevede che l’individuo stia in posizione eretta con i piedi uniti e la testa in posizione orizzontale, ovvero con lo sguardo verso l’orizzonte; gli arti superiori hanno posizione anatomica lungo i fianchi con il palmo della mano rivolto anteriormente. La posizione anatomica esiste per evitare ambiguità, per questo tutte le figure anatomica si rifanno ad essa. PIANI ANATOMICI Poiché in ambito anatomico è necessario adottare un lessico clinico adeguato, la prima cosa da fare è utilizzare una corretta terminologia. Nel momento in cui si considera un organo, così come l’intero corpo, si fa riferimento a dei piani che possono essere proposti a diverse altezze: Piano mediano/sagittale-mediano, divide il corpo in due metà tra di loro corrispondenti e speculari (N.B. gli organi non sono identici ma esternamente vi è una specularità completa); Piano parasagittale, parallelo al piano mediano (es. piano che divide l’emitorace in due parti asimmetriche); Piano frontale/coronale (poiché passa per la sutura coronale, articolazione che congiunge l’osso frontale alle due ossa parietali), divide il corpo in due metà asimmetriche, una anteriore e una posteriore; Piano trasversale, divide il corpo in due metà equivalenti dal punto di vista dimensionale ma totalmente diverse tra loro; Questi tre piani possono essere eseguiti a diversa altezza. In particolare, si ha il piano sagittale mediano che individua esattamente la metà destra e la metà sinistra simmetrica, almeno sulla superficie, del corpo. I piani sagittali paramediani sono invece i piani paralleli a quello sagittale mediano; questo non si verifica negli arti, in particolare modo nella mano e nel piede, perché il piano mediano non riesce mai a identificare metà simmetriche. Per quanto riguarda il piano inferiore, altre particolarità sono presenti nel piede dove il piano traverso è verticale e divide il piede in parte anteriore e posteriore. Sezione trasversa, comprende tutte le strutture che si trovano su un determinato livello così come sono rappresentate; Sezione longitudinale, è riportata lungo l’asse dell’organo/arto; Sezione obliqua, segue l’andamento dell’organo (è la meno proposta, utile soprattutto a livello del cuore). La sezione obliqua è un ottimo esempio di come il corpo umano possa essere esaminato da differenti prospettive, non sempre solo secondo i tre piani. Questo tipo di sezione, però, complica le interpretazioni delle strutture presenti. Tre esempi di sezioni: (A) (B) (C) A. presenta una sezione sagittale della pelvi con all’interno gli organi pelvici; B. una sezione secondo il piano frontale del torace, sono mostrati gli organi della cavità toracica; C. riporta una sezione traversa eseguita a livello della testa, che mostra il contenuto della cavità cranica, ovvero l’encefalo. Altri aggettivi utilizzati per specificare la collocazione nello spazio di organi/arti sono: Superiore/craniale, più vicino alla testa (il cuore si trova in una posizione superiore rispetto allo stomaco, si può usare anche per indicare la direzione di flussi, direzione cranio-caudale: dall’alto verso il basso); Inferiore/caudale, più vicino ai piedi (lo stomaco si trova in una posizione inferiore rispetto al cuore, direzione caudo-craniale: dal basso verso l’alto); Mediale, più vicino al piano mediano (il collo è mediale rispetto alla spalla); Laterale, più lontano rispetto al piano mediano (la spalla è laterale rispetto al collo); Prossimale, più vicino al tronco/centro del corpo o al punto di origine di un arto o di un vaso sanguigno; Distale, più lontano del tronco/centro del corpo o dal punto di origine di un arto o di un vaso sanguigno; Posteriore (o dorsale); Anteriore (o ventrale); Superficiale, riferito a dove due strutture anatomiche si collocano una rispetto all’altra, in questo caso si è più vicini alla superficie del corpo (lo sterno è superficiale rispetto al cuore); Profondo, struttura posizionata più in profondità rispetto alla superficie (i polmoni si trovano in profondità rispetto alle coste della gabbia toracica). Per quanto riguarda i due arti, ci sono termini specifici per la loro identificazione da un punto di vista anatomico, e sono per la mano: il dorso o superficie dorsale, indica la superficie posteriore della mano; il palmo o superficie palmare; identifica la superficie anteriore. Per il piede, invece, si ha: la pianta o superficie plantare, per la superficie inferiore; il dorso o superficie dorsale, per indicare la superficie superiore. Termini Anatomici specifici Omo- o ipsilaterale: identifica strutture situate sullo stesso lato del piano sagittale mediano; Contro- o eterolaterale: indicano strutture situate ai due lati opposti del piano sagittale mediano; Supino: posizione che il corpo assume quando giace sul dorso; Prono: posizione che il corpo assume quando giace sul ventre. Invaginazione: introflessione della parete di un organo cavo; Evaginazione: estroflessione della parete di un organo cavo. TERMINI DI MOVIMENTO Esiste anche una specifica terminologia per i movimenti possibili a livello articolare: Flessione/Estensione: sono movimenti che avvengono generalmente nel piano sagittale e che consistono nell’avvicinamento di una struttura ad un’altra. La flessione prevede la diminuzione dell’angolo fra esse compreso, mentre durante l’estensione si ha l’allontanamento delle due strutture o porzioni, con il conseguente aumento dell’angolo; Esempio: flettere- estendere l’avambraccio rispetto al braccio, flettere- estendere la gamba rispetto alla coscia, flettere- estendere l’arto superiore rispetto l’arto inferiore, flettere-estendere la mano rispetto all’avambraccio, flettere-estendere le dita rispetto al palmo della mano. Protrusione/Retrusione: spostamento in avanti e all’indietro (esempio: mandibola); Abduzione/Adduzione: movimenti possibili sul piano frontale, l’abduzione prevede l’allontanamento dell’arto dal tronco, per l’adduzione si ha il movimento contrario; Rotazione: movimento di un segmento attorno al proprio asse, può essere laterale o mediale a seconda della direzione verso cui è svolto il movimento; Circonduzione: considerata la somma di tutti i movimenti possibili per la struttura; Elevazione/Depressione: sono movimenti previsti dalle spalle o dalla mandibola; oltre al termine elevazione possiamo usare sollevamento: anatomicamente scorretto; Prono supinazione: movimento che riguarda in modo specifico gli arti. Nella mano e nel piede la prono supinazione è quel movimento che consente la rotazione della mano e quindi il passaggio da una posizione anatomica all’altra, dal palmo rivolto in avanti alla posizione in cui è il dorso ad essere esposto.