C.D Art.31 PDF
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Università Niccolò Cusano
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Summary
This document discusses legal procedures related to healthcare for minors and incapacitated persons, emphasizing the importance of informed consent and the role of parental/guardian responsibilities. It explains the implications of Article 31 revisions and how the law has transformed the concept of parental authority to parental responsibility, addressing potential conflicts.
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I tra amen sanitari rivol a persone minorenni o incapaci sono subordina al consenso informato di coloro che esercitano sulle medesime la responsabilità genitoriale o la tutela. La psicologa e lo psicologo tengono conto della volontà della persona mi...
I tra amen sanitari rivol a persone minorenni o incapaci sono subordina al consenso informato di coloro che esercitano sulle medesime la responsabilità genitoriale o la tutela. La psicologa e lo psicologo tengono conto della volontà della persona minorenne o della persona incapace in relazione alla sua età e al suo grado di maturità nel pieno rispe o della sua dignità. Nei casi di assenza in tu o o in parte del consenso informato di cui al primo comma, ove la psicologa e lo psicologo ritengano invece che il tra amento sanitario sia necessario, la decisione è rimessa all’autorità giudiziaria. Sono fa salvi i casi in cui il tra amento sanitario avvenga su ordine dell’autorità legalmente competente o in stru ure legisla vamente preposte. Durante il tirocinio, ho visto come il protocollo d’intervento viene strutturato nelle diverse fasi: il colloquio clinico con la famiglia, momento fondamentale in cui far firmato il consenso informato dai genitori o dai tutori legali. Questo documento deve spiegare chiaramente la natura dell’intervento, gli obiettivi, i metodi utilizzati, i possibili benefici e rischi, e il diritto a ritirarsi dal trattamento in qualsiasi momento. Nel c.d. degli psicologi vi è stata una modifica avvenuta nel testo vigente dove si parlava di “prestazioni professionali” e quello revisionato invece viene modificato in “trattamenti sanitari” questo perché nelle prestazioni professionali comprendono tutte le prestazioni con finalità sanitaria o senza. Invece per trattamenti sanitari permette di circoscrivere l’ambito dell’acquisizione del consenso informato esclusivamente in quello sanitario. La psicologa o lo psicologo, nel caso in cui i genitori sono in disaccordo sull’idea di mandare il figlio a intraprendere un sostegno psicologico nell’art. 31 revisionato lo psicologo deve interrompere perché questa decisione deve essere rimessa all’autorità giudiziaria che è l’unica che può stabilire se quella prestazione psicologica deve essere intrapresa oppure ripresa, in quanto non possiamo noi assumerci la responsabilità, dal momento che questo comporterebbe un rischio anche professionale (art.26 principio dell’astensione). Altro punto è la sostituzione della definizione potestà genitoriale che implicava un potere dei genitori sui figli, sottolineando l'autorità e il controllo esercitati sui minori; con la definizione responsabilità genitoriale grazie al Decreto Legislativo 154/2013 ha trasformato il concetto di genitorialità da un'ottica di potere e controllo a una di dovere e responsabilità, migliorando la protezione e il benessere dei minori e promuovendo una genitorialità più consapevole e partecipativa. Quindi non si parla più di potestà genitoriale tt tti ti tt tt ti tt ti tt tt ti ma si parla di responsabilità genitoriale. Secondo il codice vigente i genitori del minore potevano imporre un trattamento sanitario al proprio figlio senza che questi venga preventivamente ascoltato dalla psicologa o psicologo invece in quello revisionato, nonostante il consenso legale venga dai genitori o dai tutori, è fondamentale che il minore, in relazione alla sua età e maturità, venga informato e coinvolto nel processo decisionale. Questo non solo rispetta la sua dignità ma favorisce anche la sua cooperazione nel trattamento. L’ultima parte del consenso informato dice che ad esempio quando l’autorità giudiziaria nei casi di contenzioso, quindi nei casi di separazione di corsa affidamento, dispone un trattamento sanitario, come un sostegno psicologico in capo alla persona minorenne, è chiaro che l’autorità giudiziaria può disporre un trattamento sanitario e lì ovviamente non c’è bisogno del consenso informato perché comunque lo sta disponendo l’autorità giudiziaria. L'intervento dell'autorità giudiziaria senza il consenso informato dei genitori o del minorenne è una misura eccezionale, presa solo in situazioni dove il benessere e la sicurezza del minorenne o della persona incapace sono in gioco. Art.24 – Consenso informato sanitario nei confron di persone adulte capaci Nessun tra amento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata, tranne che nei casi espressamente previs dalla legge. L’acquisizione del consenso informato è un a o di speci ca ed esclusiva responsabilità della psicologa e dello psicologo. Il consenso informato, acquisito nei modi e con gli strumen più consoni al contesto e alle condizioni della persona, è documentato in forma scri a o a raverso videoregistrazione o, per la persona con disabilità, attraverso dispositivi che le consentano di comunicare. La psicologa e lo psicologo informano la persona interessata in modo comprensibile, completo, e aggiornato sulla nalità e sulla modalità del tra amento sanitario, sull’eventuale diagnosi e prognosi, sui benefici e sugli eventuali rischi, nonché riguardo alle possibili alterna ve e alle conseguenze dell’eventuale ri uto del tra amento sanitario. Ma subentra l’art.4 (il principio del rispetto e della laicità) che esprime il rapporto tra psicologo e utente quindi l’incontro tra due persone; perciò, tra due sistemi di valori che possono essere diversi e che possono entrare in conflitto tra loro e in caso di conflitto lo psicologo non può consentire ai propri valori personali di interferire con l’obiettività tt ti fi ti tt fi fi ti tt tt tt tt ti scientifica, presupposto per la validità metodologica del suo operato: ove dovesse insorgere una condizione di conflitto tra le ipotesi ideologiche dell’utente, la sola scelta deontologicamente applicabile è quella di interrompere il sostegno psicologico, effettuata con tutte le cautele del caso a protezione dell’utente.