Analisi dei Settori Industriali PDF
Document Details
Uploaded by WonderfulStrontium
Tags
Summary
Questo documento fornisce un'analisi dei settori industriali con un focus sulle esternalità negative. Vengono descritti i concetti di esternalità positiva e negativa, nonché le loro implicazioni sul mercato e l'allocazione delle risorse. Inoltre, il documento approfondisce diversi metodi per affrontare le esternalità negative, tra cui la produzione pubblica, le fusioni di aziende, i diritti di inquinamento trasferibili, la regolamentazione diretta e l'imposta pigouviana.
Full Transcript
ANALISI DEI SETTORI INDUSTRIALI =============================== ESTERNALITA' NEGATIVA --------------------- Un'esternalità si verifica quando l'azione di un individuo o di un'impresa ha un impatto sui benesseri degli altri individui o delle altre imprese, e questo impatto non è riflesso nei costi...
ANALISI DEI SETTORI INDUSTRIALI =============================== ESTERNALITA' NEGATIVA --------------------- Un'esternalità si verifica quando l'azione di un individuo o di un'impresa ha un impatto sui benesseri degli altri individui o delle altre imprese, e questo impatto non è riflesso nei costi o nei benefici di mercato. Sono quindi costi o benefici non compensati che ricadono sui terzi non coinvolti direttamente nell' attività economica. Possiamo avere 8 tipologie di esternalità: possono essere positive o negative, a seconda che arrechino un vantaggio o un danno; possono essere generate dal produttore o dal consumatore e possono interessare sia il produttore che il consumatore L'esternalità positiva si verifica quando l'attività di un agente economico genera dei benefici per altri, senza che questi ultimi ne paghino il costo (es. l'istruzione); l'esternalità negativa si verifica quando l'attività di un agente economico impone costi su altri senza che questi vengano compensati (es. l'inquinamento). In altre parole, un'esternalità negativa si può rappresentare come il maggior costo che un'impresa (B) deve sopportare per l'inquinamento derivante dalla produzione del bene di un'altra impresa (A), e questo porta ad un'allocazione inefficiente delle risorse, infatti, data l'esternalità negativa, il costo totale di produzione di B è dato da una funzione di costo che dipende non solo dalla quantità prodotta da B, ma anche dalla quantità prodotta da A (in modo che se A produce di più, il costo di B aumenta) ![](media/image2.png). Il livello di prezzo (pA) è costante (mercato perfettamente concorrenziale), per massimizzare i profitti l'impresa A avrà una funzione di costo marginale (CMa) e nel punto in cui si interseca (B) troviamo il prezzo ottimale del prodotto dell'impresa A. In corrispondenza del punto B si trova anche Qa, ovvero la quantità ottimale di produzione. La retta CMAE (costo marginale dell'esternalità) rappresenta il costo per ogni unità prodotta sopportato dall'impresa B dato l'inquinamento di A. Data la presenza di esternalità negativa bisogna introdurre la retta CMS (costo marginale sociale) ovvero la rappresentazione della totalità dei costi, sia marginali che quelli dell'esternalità, ed è cruciale per avere un'ottica completa della situazione di prezzo (CMS=CMa+CMAE). L'area del triangolo rettangolo KGB rappresenta la perdita di benessere sociale provocata dalla esternalizzazione. Ogni unità di prodotto oltre a Q\* ha un costo marginale sociale superiore al B sociale (prezzo). Esistono vari approcci per correggere l'esternalità negativa tra cui: - Produzione pubblica= le aziende inquinanti sono con partecipazione o interamente possedute dallo stato. Queste partecipazioni hanno la caratteristiche di produrre quello che il settore pubblico ritiene sia l'ottimo paretiano, ovvero, non producono in modo tale da massimizzare i profitti del bene che produce l'esternalità, ma direttamente la Q\*. - Fusione delle imprese= l'impresa A acquista l'impresa B, avendo cosi dei costi marginali maggiori ma che includono anche il danno prodotto all'impresa acquistata. - Diritti di inquinamento trasferibili - Regolamentazione diretta= lo stato impone dei limiti di sostanze inquinanti alle imprese; esse, a loro volta reagiscono o riducendo la produzione oppure investendo in impianti di depurazione, in tutti e due i casi si riduce l'esternalità. - Imposta pigouviana (T)= ![](media/image4.png) L'imposta pigouviana è una imposta fissa introdotta dallo stato su ogni unità di prodotto inquinante prodotta, dall'impresa presa in questione, pari al costo marginale valutato nel punto di ottimo ( cioè pari al CMAE), che induce l'impresa a raggiungere la produzione Pareto-efficiente(Q\*); la tassa vale quanto il segmento K-C; esse sono coerenti con il principio dell'inquinatore-pagatore. Il problema di questa imposta è che funziona solo in concorrenza perfetta, per problemi informativi (come fa lo stato a calcolare un'imposta pari al CMAE? Come fa a sapere il livello di produzione ottimale dell'impresa?); nonostante sia difficile la sua applicazione, comunque ha ispirato l'applicazione di: - CARBON TAX= imposta ecologica promossa dall'Unione Europea che colpisce i beni e i servizi energetici in proporzione alla produzione di ossido di carbonio. - TAX ROAD PRICING= imposta commisurata all'uso dell'auto nei centri urbani, in corso di studio nel regno unito - IMPOSTA SUL TABACCO - TEOREMA DI COASE= è nato come critica al'imposta pigouviana, infatti ha una filosofia opposta, ovvero, non è necessario nessun intervento pubblico per rimediare al danno causato dall'esternalità; secondo questa teoria, è sufficiente che lo stato si limiti ad attribuire i diritti (e non imponga tasse) ai soggetti interessati; questo teorema può essere applicato soltanto per quei beni per cui è possibile definire con precisione la titolarità dei diritti di proprietà. Indipendentemente dall'attribuzione all'inquinatore o all'inquinato, le due parti, attraverso la libera contrattazione raggiungono l'equilibrio efficiente; è il mercato stesso che consente di raggiungere l'equilibrio efficiente tramite la libera contrattazione delle parti. Il punto di questo teorema è che, se l'inquinatore ha il diritto di inquinare, l'inquinato sarà disposto ad offrire un compenso per indurlo a limitare la produzione di inquinante (e viceversa). Nel primo caso B paga A per produrre meno inquinamento (BD\p1 l'impresa 1 sarebbe monopolista dato che vende prodotti omogenei ad un prezzo inferiore all'impresa 2. Di conseguenza, è razionale che l' impresa 2 abbassi il prezzo (p1\>p2). In questo caso la situazione è perfettamente opposta. Questa "guerra dei prezzi" porta inevitabilmente il prezzo ad eguagliare il costo marginale. Entrambe le imprese sono monopoliste e producono a p=MC ![Immagine che contiene testo, schermata, diagramma, linea Descrizione generata automaticamente](media/image16.png) La bisettrice parte da MC perché altrimenti sarebbero in perdita. Sulle funzioni di reazione invece si praticano prezzi leggermente più bassi rispetto all'altra. Il punto E è l'equilibrio di Bertrand, l'intersezione tra funzione di reazione e bisetrice (p1=p2=MC). In questo punto i due giocatori non hanno nessuna scelta; se non vogliono perdere il mercato, dovranno scegliere one shot direttamente il prezzo al livello del costo marginale. Il duopolio di Bertrand porta automaticamente agli stessi risultati della concorrenza perfetta (p=mc, ovvero, profitti nulli) le possibili soluzioni a questo modello possono essere la differenziazione del prodotto, costi diversi di produzione etc.