Scienze Umane Lezione 13 Novembre 2024 PDF

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Questa lezione del 13 novembre 2024 si concentra sulla didattica, analizzando le caratteristiche del soggetto, il suo background e la cultura di appartenenza per un percorso di apprendimento efficace.

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Lezione n°3 del 13/11/2024 Sbobinatori: ILARIA CAPUANI, IRENE GARGARO, LAVINIA FORTUNATO Revisionatori: GIORGIA GIORDANO, LOUISIANA RICCIARIDELLO, LUCIA CANTARELLA Professore: Maria Annarumma Argomenti: La didattica **LA DIDATTICA** La didattica è l'arte e la scienza dell'insegnamento, che si...

Lezione n°3 del 13/11/2024 Sbobinatori: ILARIA CAPUANI, IRENE GARGARO, LAVINIA FORTUNATO Revisionatori: GIORGIA GIORDANO, LOUISIANA RICCIARIDELLO, LUCIA CANTARELLA Professore: Maria Annarumma Argomenti: La didattica **LA DIDATTICA** La didattica è l'arte e la scienza dell'insegnamento, che si declina con un termine ben preciso che è "didassi" ma, come ogni cosa che riguarda l\'insegnamento, deve essere progettata. Niente può essere lasciato al caso, niente può essere estemporaneo; nel momento in cui si va a definire un percorso di apprendimento, infatti, così come fa il medico, è necessario analizzare tutti gli elementi della situazione. Bisogna innanzitutto osservare le caratteristiche del soggetto, per esempio le caratteristiche dell\'alunno per l\'insegnante o quelle del paziente per il medico; si deve cercare di comprendere il suo background e le caratteristiche che lo connotano, la cultura di appartenenza o la società dalla quale arriva, in quanto ognuno di questi elementi contribuisce allo sviluppo di un'analisi sempre più adeguata e più specifica del soggetto. A scuola, per esempio, si applica lo stesso metodo: durante gli anni di liceo si è sempre applicata la didattica; inizialmente, infatti, viene fatta una sorta di valutazione definita ex ante. Si analizzano, quindi, tutti questi elementi, e dopo di che si definiscono gli obiettivi che bisogna raggiungere e gli strumenti che è necessario utilizzare per raggiungere tali obiettivi; dopo di che si procede con una valutazione in itinere; alla fine si da vita ad una valutazione sommativa di tutto ciò che è avvenuto durante l\'anno. Sono, quindi, tante fasi e tante situazioni che vanno descritte ognuna per le sue caratteristiche. Allo stesso modo procede un medico: inizialmente fa una sorta di anamnesi che consiste nel valutare, nel comprendere e nell'interpretare quelli che sono gli elementi che caratterizzano quel soggetto; ognuno, infatti, seppur possiede le stesse caratteristiche come tutti gli altri esseri viventi, ha le sue specifiche caratteristiche che lo rendono unico. Esistono, però, tanti tipi di didattica; esiste la didattica in generale, che si occupa di tutti i tipi di didattica, anche di quelle disciplinari; anche gli insegnanti di lingua, di latino o gli insegnanti di matematica, per esempio, applicano la propria didattica disciplinare e differiscono l'una dall'altra per quanto riguarda il contenuto, mentre gli strumenti da utilizzare sono, tendenzialmente, sempre gli stessi. Per un professore gli strumenti possono essere, per esempio, la somministrazione di prove scritte o orali. Per il medico, invece, gli strumenti per poter fare una valutazione iniziale, e quindi per poter definire un'anamnesi, sono gli esami obiettivi. Gli esami obiettivi sono tutti elementi che vanno a concorrere alla comprensione e alla conoscenza di questo soggetto. Esiste, poi, anche la didattica speciale, che è quella rivolta sostanzialmente ai bambini e ai ragazzi che sono disabili oppure che possiedono delle particolari problematiche, per cui l'indagine viene fatta anche dal punto di vista medico attraverso dei referti o delle valutazioni neuropsichiatriche. Tutto questo concorrerà a definire sempre di più se possono esserci degli obiettivi uguali per tutta la classe, o se invece devono essere più specifici, senza creare, ovviamente, particolari difficoltà a chi parte da una situazione più complessa. Per comprendere il tipo di didattica e il tipo di approccio che bisogna mettere in atto nei vari soggetti, è utile considerare l\'aspetto della diversità di ognuno di noi. La diversità è nata nel momento in cui si è sviluppato il concetto di normalità. Se esiste la normalità, al giorno d'oggi, è perché a un certo punto si sono sviluppate quelle scienze, definite scienze della normalità, che hanno contribuito allo sviluppo di determinati standard. Questo è avvenuto fin dal 1830; prima non si parlava di normalità e nessuno parlava di sé stesso o di un'altra persona definendola una "persona normale" poichè non esisteva questo termine, se non nell'ambito della geometria o della matematica. L'utilizzo di etichette, quindi, è diventato sempre più diffuso da questo periodo storico in poi. Dal 1830 uno degli studi che ha iniziato a dare il via a una visione di "uomo normale" è stato sicuramente l'elaborazione del quoziente intellettivo, l'introduzione del test del quoziente intellettivo, che ha contribuito ad associare un numero a ogni soggetto. Se hai 60, per esempio, sei definito mediamente intelligente, se hai 80 sei definito abbastanza intelligente se hai 100 sei definito molto intelligente, e così via. Ciò ha segnato, nell\'ambito della didattica, qualcosa che è stato superato soltanto negli anni 80/90, quando uno psicologo statunitense, Howard Gardner, ha pubblicato un testo intitolato "competencias". In questo testo egli descrive l\'intelligenza non attraverso un numero specifico, ma parla di "intelligenza multipla". Secondo Gardner ognuno di noi possiede diverse intelligenze che funzionano in maniera sinergica, e che vanno semplicemente coltivate nella modalità giusta, ed esistono vari modi per comprenderle; per esempio, attraverso il dialogo, la relazione, la comprensione del soggetto che è di fronte a noi, quali sono le sue caratteristiche, in quali eccelle, in quali ha più difficoltà. È importante, però, ricordare sempre che ciascun individuo può raggiungere il massimo in ogni cosa che fa. Il nostro cervello, infatti, è un qualcosa di modificabile e possiede tutte le predisposizioni per evolversi, ma bisogna trovare la modalità giusta. Inizialmente Gardner aveva definito 7 intelligenze, che sono poi successivamente diventate 9. Le 7 intelligenze sono: -l\'intelligenza logico-linguistica, che consiste nella capacità di usare efficacemente il linguaggio per esprimersi; -l'intelligenza logico-matematica, ossia la capacità di ragionare, analizzare problemi e lavorare con i numeri; -l'intelligenza interpersonale, cioè la capacità di comprendere e interagire efficacemente con gli altri (si basa sull'empatia); -l'intelligenza intrapersonale, ossia la capacità di comprendere se stessi; -l'intelligenza spaziale, caratterizzata dalla capacità di percepire e manipolare oggetti e spazi; -l'intelligenza musicale, cioè la capacità di riconoscere, creare e riprodurre schemi musicali; -l'intelligenza corporeo-cinestetica, ossia la capacità di controllare il proprio corpo e coordinare i movimenti; Immagine che contiene testo, schermata, grafica, Carattere Descrizione generata automaticamente La didattica ha, quindi, preso seriamente questa nuova visione nella mente di un uomo, è ha iniziato ad adattare la didattica in base alle caratteristiche del singolo individuo dando vita a dei percorsi individuali e personalizzati che dipendono unicamente dal soggetto. È importante saper riconoscere qual è la propria intelligenza predominante Gardner, però, non si è fermato a queste 7 intelligenze, ma ne ha coniate anche altre due: -l'intelligenza naturalistica, cioè la capacità di riconoscere e comprendere elementi del mondo naturale come piante, animali e fenomeni ambientali -l'intelligenza esistenziale, ossia la capacità di riflettere su domande profonde riguardanti l'esistenza e il senso della vita. Gardner ha scritto un altro testo, "le cinque chiavi per il futuro", in cui dice che esistono altre cinque intelligenze, che chiama "mentalità", senza le quali non abbiamo la possibilità di raggiungere un successo nella nostra vita professionale. Tra queste c'è l'intelligenza creativa: tutti nasciamo creativi, il problema è rimanerlo anche da adulti. Un pezzo importante di questo testo è: «la persona dotata di queste "intelligenze", come io le chiamo, o mentalità, sarà bene attrezzata per affrontare quello che si aspetta, e anche quello che è impossibile prevedere; la persona priva di queste intelligenze sarà in balia di forze che non potrà né prevedere né tantomeno controllare» ![Immagine che contiene testo, schermata, cerchio, diagramma Descrizione generata automaticamente](media/image2.png) Che significa questo? Potrebbe, magari, rispondere ai quesiti che la società impone, proprio perché la società in cui viviamo è una società complessa. È una società iperconnessa, È una società in cui la velocità la fa la padrona, per cui la cosa è vera adesso, ma non sarà vera tra 5 minuti, tra 10 minuti tra un giorno, tra una settimana. La nostra vita, infatti, è sempre in continuo cambiamento; ecco perché dobbiamo formarci con la consapevolezza che abbiamo una mente flessibile e la dobbiamo potenziare attraverso gli strumenti che abbiamo, poiché siamo tutti esseri dotati di intelligenza. Quando dice "sarà ben attrezzata anche quello che è impossibile da prevedere", cos'è che è impossibile da prevedere? Tutto, qualsiasi cosa è imprevedibile. Quindi queste intelligenze servono, sono importanti e bisogna svilupparle con la consapevolezza che è nelle nostre capacità fare molto per potenziarle, mentre la persona priva di queste intelligenze sarà in balia di varie forze che non potrà né prevedere né controllare **L'INTELLIGENZA DISCIPLINARE** A questo punto arriviamo all'intelligenza disciplinare. Chi non ha al suo atto almeno una disciplina deve inevitabilmente destinare sé stesso a ballare la musica degli altri. Chi è che vorrebbe ballare la musica degli altri? *Domanda*: Vi piacerebbe ballare la musica degli altri? Quello che gli altri hanno definito e determinato per voi? *Risposta*: No. Questo significa che ognuno di noi deve avere un proprio pensiero e le proprie idee, e la capacità di poter e saper comunicare ciò. [Scopri te stesso e diventa ciò che sei.] Quindi lui a proposito dell'intelligenza disciplinare, essendo uno psicologo, pedagogista e molte altre cose, dice "io per diventare bravo con il mio mestiere, dopo aver conseguito una laurea e il dottorato, mi sono servito di altri dieci anni per pensare come uno psicologo". Questo ci fa capire come la conoscenza è costante ed è progressiva. Egli dice che bisogna avere nel proprio atto almeno una disciplina, bisogna essere competenti nella propria professione; questo richiede aggiornamenti costanti e continuativi e ci significa leggere molto, andare a convegni. Egli dice che ogni volta che si recava ad un convegno prendeva tutte le varie informazioni e le segnava su un bloc-notes, prendeva tutto il sapere che gli arrivava dall'esterno e gli dava un significato. Ciò per lui significa che la vera capacità sta nel fare sintesi della conoscenza acquisita in quanto ci è davvero importante. *Quante cose noi facciamo nella vita e ce le dimentichiamo il giorno dopo?* Bisogna quindi sviluppare un'intelligenza da lui definita 'sintetica' ovvero capace di organizzare il proprio sapere e la propria conoscenza. Quindi accoglie le informazioni da diverse fonti, le comprende e le valuta obiettivamente, le combina in modi che hanno un senso sia per l'autore delle sintesi che per gli altri. Quanti di voi, per esempio, vengono all'esame e non fanno altro che ripetere quello che hanno letto dagli appunti di altri? In quel modo non costruite la vostra conoscenza, state mnemonicamente rappresentando un concetto con parole di altri ma che non sono le vostre parole. Quindi non vi state costruendo, formando o evolvendo ma state semplicemente seguendo ciò che gli altri hanno deciso che voi faceste. Ed è una cosa molto triste per certi versi, perché magari c'è anche chi è bravo a fare l'attore o l'attrice e lo sa anche colorare come modus tutto suo però rimangono sempre le stesse frasi, le stesse espressioni che si ripetono costantemente. Quindi in virtù di tutto ciò partendo dall'intelligenza disciplinare e dall'intelligenza sintetica, appoggiandosi alla disciplina e alla sintesi, si determina l'intelligenza creativa. L'**intelligenza creativa** è un'intelligenza che pone interrogativi inconsueti, inventa nuovi modi di pensare e fornisce risposte inaspettate. La vera creatività ha una connotazione, è quella che viene conosciuta da tutti o da una buona parte della popolazione. *Domanda*: Chi è per voi un creativo? *Risposta*: Frida Kahlo Ella è quindi un'artista. I creativi per eccellenza sono infatti gli artisti perché in loro si riversa un pensiero divergente, che non è quello degli altri. Attraverso la loro arte che è concreta, la si tocca, hanno espresso un punto di vista, in questo caso, nella pittura, che divergeva rispetto a tutto quello che era stato creato nel mondo. La vera creatività è questa, è un qualcosa di diverso che contribuisce a dare un'alternativa a ciò che era conosciuto fino a quel momento ed è anche un concetto che è cambiato nel corso del tempo perché, quando in passato si parlava di creatività nessuno tra Dante, Catullo, Michelangelo ecc... veniva definito creativo, perché **la creatività** era legata a qualcosa di unico, solo e assoluto dunque **era solo di Dio.** Nessuno che magari era un poeta, che scriveva, poteva definire sé stesso creativo poiché la creazione era determinata da Dio. Successivamente, con il passare degli anni, la creatività è diventata anch'essa una disciplina da studiare, un aspetto da indagare, e sono nati gli studi di **psicologia** che si sono dedicati alla creatività. Abbiamo quindi il **pensiero divergente**, il **pensiero convergente** e tante altre cose. Ma una cosa che sicuramente è importante in questo momento e che noi stessi possiamo comprendere ancora di più: è capire, secondo noi, chi nel mondo è riuscito a cambiare le sorti della nostra vita? Questi sono soggetti che hanno fatto ciò, pensano in maniera convergente oppure no? Andando indietro nel tempo si potrebbe pensare alla scoperta del DNA, a quando la terra non era posizionata al centro dell'universo con Copernico, a quando è stata per la prima sviluppata la teoria della relatività, la bomba atomica; queste sono tutte state rivoluzioni scientifiche che hanno cambiato le nostre vite. Negli ultimi decenni, però, la maggior parte di queste scoperte sono state determinate da menti divergenti; quindi, menti creative in quanto divergono dalla normalità. Se pensiamo ad una singola persona che ha cambiato il nostro mondo, il nostro modo di essere, di conoscere e di rapportarci: questa persona, a cui si deve una rivoluzione totale, è Steve Jobs che ha cambiato la nostra relazione con l'informazione, la nostra conoscenza. Da quel momento (dal 2007) in poi noi abbiamo avuto il sapere a portata di mano, la possibilità di contattare qualsiasi altra persona non presente con noi, mentre camminiamo per strada. Ha utilizzato questo strumento, l'iPhone, che è stato il primo cellulare touch screen che inizialmente sembrava quasi un giocattolino che lo utilizziamo per tantissime altre cose piuttosto che per telefonare. E Steve Jobs aveva già capito che attraverso queste attività ludiche era possibile catturare l'attenzione delle persone poiché il gioco fa parte della nostra esistenza, noi nasciamo come soggetti ludici, attraverso il gioco noi apprendiamo e ancora adesso continuiamo ad apprendere. Questa è una delle caratteristiche per la quale l'iPhone è diventato uno strumento di cui non possiamo più farne a meno. Quanti di noi escono di casa senza portare con sé questa protesi cognitiva? Nessuno. Piuttosto torniamo a casa e andiamo a riprenderlo, facciamo ritardo pur di non stare una giornata intera senza il cellulare, in quanto ormai è una sorta di prolungamento del nostro essere, del nostro cervello, della nostra memoria. È una parte tecnologica di noi, che ormai fa parte del nostro corpo. Ultimamente si parla di microchip, circuiti che si installano sottopelle, con i quali si va al supermercato, si paga, si va in metro e si fa qualsiasi cosa. E noi man mano capiamo che questo è il nostro destino, noi saremo dei cyborg, proprio perché la tecnologia si sta impossessando della nostra complicità con noi stessi. Poter usare la tecnologia è una cosa incredibile e in medicina ancora di più stiamo avendo talmente tante rivoluzioni rispetto alla salute dei soggetti grazie alle tecnologie e le scoperte scientifiche in tale senso per cui capiamo che la tecnologia ha un forte potere. Ultimamente però sta succedendo che, con ChatGPT, con altri sistemi di recupero delle informazioni, noi stiamo pensando sempre di meno in quanto abbiamo intelligenze artificiali che pensano per noi. E questo ci porterà ad essere vittime e a far parte della massa, come un gregge che segue chi invece pensa per noi. Quindi Steve Jobs ci ha cambiato la vita. Un altro esempio di mente neurodiversa che tempo fa ha focalizzato l'attenzione sui cambiamenti climatici è Greta Thunberg. Lei è una ragazza neurodiversa, ha la sindrome di Asperger; quindi, una forma di autismo ad alto funzionamento e con le sue forti idee è riuscita ad imporsi agli occhi dei leader della politica mondiale. Questa giovane ragazza svedese ha quindi deciso di fare uno sciopero dalla scuola, scrivendo su un cartellone "sciopero dalla scuola per il clima". Ha continuato così fino a che un giornalista l'attenzionò e da lì è diventata un fenomeno mondiale, internazionale. Veniva chiamata ai congressi per discutere dei problemi climatici dove per i grandi leader mondiali non erano presenti. Questo per dire quanta poca attenzione c'è per queste dinamiche che sono la nostra vita. Tornando al concetto di creatività, vediamo come la creatività e gli esseri creativi con menti divergenti vanno a determinare anche quelli che sono le nostre vite e i cambiamenti delle nostre vite provengono proprio da menti come Steve Jobs, Greta Thunberg, Bill Gates, Jeff Bezos e molti altri personaggi che non pensano come l'uomo "normale" di Adolphe Quetelet. Quest'ultimo è andato ad effettuare questi studi sull'uomo che era ritenuto normale secondo l'analisi di determinati parametri come l'altezza, la fisicità. Da quel momento in poi tornando alla normalità si è anche andato a decretare chi non lo era, il quale diventava un soggetto da emarginare, segregare in quanto dunque diverso dalla normalità che era ritenuto un valore importante e universale. Chi era diverso dalla normalità veniva segnato dalla lettera scarlatta, dallo stigma del diverso e nella nostra mentalità il diverso ha un'eccezione assolutamente indicativa quando invece non dovrebbe esserlo in quanto nei diversi ne fanno parte anche i neurodiversi, quelli che hanno cambiato le vite di noi "normali". Dunque, Adolphe Quetelet è uno studioso che si è occupato delle scienze delle normalità, quelle che sono andate a cambiare e definire tutte queste cose, egli dunque da determinati parametri fece le medie di tutte le caratteristiche più comuni definendo l'uomo normale, che era l'uomo ideale. Da quel momento in poi ci fu il testo di una studiosa che si intitola "sono normale?". Questa studiosa fa un passaggio dall'uomo normale di Quetelet ai circhi dei freaks,questo termine è usato per indicare umani fisicamente anormali che venivano rinchiusi in luoghi circoscritti e derisi. Un'altra cosa su cui riflettere è la donna cannone, quest'ultima in quel periodo era la donna grassa, obesa, cosa che in quel periodo veniva considerato qualcosa di anomalo, cosa che invece adesso non lo è. Al giorno d'oggi ci sono molte persone che sono in sovrappeso, infatti stanno proprio aumentando a dismisura, e questa è un'altra cosa che è cambiata con il corso del tempo. Ciò dimostra un'ennesima volta come tutto è in perenne cambiamento e anche noi siamo in continuo cambiamento e questa è una cosa importantissima perché ci dà nuova luce, nuova vita. Le trasformazioni ci fanno conoscere parti di noi diverse. Basta pensare all'animale che rappresenta la medicina ovvero il serpente, animale che perde la sua pelle e rinasce, si rigenera. Questo è il significato del serpente in medicina, e chi rappresenta la medicina? Asclepio, il Dio della medicina. Egli, allievo del centauro Chirone, riuscì addirittura a resuscitare i morti e ci ha fatto sì che Zeus si adirasse contro di lui e lo condannasse a morte. Ci rendiamo conto quindi di quanti miti ci sono. Ma oltre ad Asclepio, anche se meno famosi abbiamo anche i templi nei quali si recavano coloro che dovevano guarire, perché avevano particolari mali e quant'altro. Essi trascorrevano lì le loro notti sperando che potessero giungere dei sogni risolutori, in questi templi il serpente era uno degli animali che si muoveva liberamente. Ci sono per varie versioni. Un'altra è quella secondo la quale Chirone, maestro di Asclepio, venne ferito da un arco avvelenato e nonostante lui fosse immortale, questo veleno gli ha procurato un dolore infinito per cui decise di cedere la sua vita a Prometeo e quindi perse la sua immortalità per regalarla a Prometeo. E questo suo fare poi determinò anche la decisione da parte di Zeus di dedicargli una costellazione, quella del serpentario. **L'INTELLIGENZA RISPETTOSA E L'INTELLIGENZA ETICA** Oltre l'intelligenza creativa abbiamo l'intelligenza rispettosa, più concreta rispetto all'intelligenza etica, ritenuta invece più astratta. L'intelligenza rispettosa è quella che accoglie con benevolenza le diversità che esistono tra singoli individui, tra le comunità umane e tra le varie culture, si sforza di capire i diversi e di operare efficacemente in questo campo. Proprio per questo è considerata più concreta, più reale, perché va proprio a determinarsi nel rapporto con l'altro, nella sinergia con l'altro, nel comportamento che si mette in atto con l'altro e per l'altro. L'intelligenza etica, invece, riflette sull'operare del singolo e sui i bisogni e le aspirazioni della società in cui vive, è in grado di concepire che i cittadini possono operare altruisticamente per il destino di tutti. Diceva Howard Gardner "*Io ho l'obbligo di cercare di comprendere gli altri sul loro terreno, tale atteggiamento non significa che debba rinunciare alle mie convinzioni e neppure che accetti e giustifichi tutto quello che mi viene proposto. Una persona può assumere un atteggiamento etico per cercare di capire quale sia il suo ruolo in quanto lavoratore, in quanto cittadino di una regione, di uno stato e di un intero pianeta. Che cosa fare per contribuire a realizzarlo? Ogni lettore dovrebbe essere in grado, se non di rispondere, almeno di porsi queste domande in rapporto alla posizione che occupa come lavoratore e come cittadino."* Questa è la sintesi di" Le cinque chiavi per il futuro" in cui si dice che, se non si ha al proprio attivo una formazione in una o più discipline, non si potrà essere capaci di affermarsi in nessuna posizione impegnativa e quindi si sarà relegati a compiti più banali. (ma nessuno di noi vorrebbe questo) "*Coloro che non svilupperanno le capacità di sintesi saranno travolti dalla mole delle informazioni e non sapranno compiere scelte sensate nella sfera privata e professionale*." Quali informazioni? Noi dalla mattina alla sera sui nostri cellulari leggiamo migliaia di informazioni, che riempiono la nostra mente, e saper organizzare tutte queste informazioni, darne un senso e un significato, significa acquisire molta più conoscenza significativa. "*Coloro che, invece, non avranno sviluppato le capacità creative saranno sostituiti dai computer e allontaneranno quelli che sono dotati di creatività*." Nessuno che ha particolari doti creative vuole essere limitato da una visione più ristretta. "*Inoltre, coloro che non apprezzeranno il rispetto, non saranno degni del rispetto altrui, avveleneranno il luogo di lavoro e gli spazi comuni.* *Infine, coloro che non riconosceranno nell\'etica un principio vitale, genereranno un mondo deserto di lavoratori etici e di cittadini responsabili. Nessuno di noi vorrà vivere in quel desolato pianeta*." Scaricare l'app "How We Fell" per una maggiore consapevolezza emotiva, perché in virtù del fatto che l'intelligenza emotiva non è altro che l'insieme dell'intelligenza intrapersonale e interpersonale, l'app permette di fare un\'autoanalisi delle proprie emozioni quotidiane.

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